2019 - Costruire il futuro n°3 - settembre/ottobre

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ISSN 2612-5595

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Il subappalto è legittimo Stop alle limitazioni ai sub affidamenti in cantiere. Questo l’appello che noi di Ance Brescia rivolgiamo al Governo italiano per eliminare un ostacolo che grava profondamente sulla partecipazione delle piccole e medie imprese edili alle gare d’appalto. Da sempre a fianco delle aziende del settore, operando in trasparenza e a favore della sana competizione, la nostra Associazione non può tollerare che il Codice appalti vieti alle imprese di subappaltare più del 30% dell’importo complessivo del contratto. In questo modo non si favorisce una corretta e onesta concorrenza tra le realtà che operano nel comparto. Se si vogliono premiare le imprese virtuose, a prescindere dalla loro dimensione, bisogna puntare su elementi che sappiano ricompensare la qualità dei processi organizzativi, produttivi e di gestione introdotti dalle aziende. Le pubbliche amministrazioni devono abbandonare la logica del fatturato, allontanarsi dal mero dato economico per valutare una realtà sulla base di criteri diversi, sempre oggettivi ma più meritocratici. Sono i valori incarnati nel tempo, la qualità del lavoro, la condotta e il senso di responsabilità a rendere un’impresa seria e affidabile, grande o piccola che sia. Il subappalto è uno strumento legittimo al servizio di questo tipo di realtà. Se controllato e usato correttamente consente, alle imprese edili che si rivolgono a realtà specializzate nelle singole fasi di lavoro per garantire lo svolgimento dell’intero processo produttivo di un cantiere, di organizzarsi e gestire al meglio le varie operazioni. Per questo la noLA NOSTRA ASSOCIAZIONE stra Associazione appoggia la NON PUÒ TOLLERARE CHE Corte di giustizia dell’Unione euIL CODICE APPALTI VIETI ropea e la decisione di bocciare ALLE IMPRESE DI SUBAPPALTARE PIÙ la normativa italiana, etichettanDEL 30% DELL’IMPORTO dola come grave violazione della COMPLESSIVO libertà di organizzazione d’impreDEL CONTRATTO sa, incompatibile con le direttive europee sugli appalti e con i fattori della produzione tipici del settore dell’edilizia. Noi di Ance Brescia abbiamo più volte suggerito di accompagnare al decreto legislativo di riscrittura del Codice un regolamento dedicato in via esclusiva ai lavori pubblici. In Italia, infatti, risulta ormai impellente la necessità di chiarire le responsabilità e ridurre l’incertezza interpretativa e applicativa relativa ai principali istituti normativi che regolano gli appalti del nostro Paese. È sempre più urgente il bisogno di indicazioni comprensibili, che dipanino i dubbi e le incertezze che attanagliano in una morsa sempre più letale le imprese edili italiane. Le aziende chiedono una burocrazia meno farraginosa che permetta alle poche risorse di trasformarsi rapidamente e in maniera efficace in cantieri. La grande partecipazione all’incontro organizzato da Ance Brescia sul Codice dei contratti pubblici dopo lo “Sblocca cantieri” testimonia la volontà di imprenditori, lavoratori e professionisti di comprendere meglio la complessa situazione italiana, non in linea con la direttiva europea 2014/24. La nostra Associazione fornirà sempre supporto e incontri formativi per aggiornare sull’evoluzione degli istituti normativi italiani in materia di pubblici appalti e si impegnerà affinché venga redatta una regolamentazione che, attraverso misure idonee, contrasti il fenomeno dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore, e che, al tempo stesso, non ostacoli le imprese edili che non sono in grado di coprire l’intero processo produttivo, ma devono necessariamente appoggiarsi a realtà specializzate nelle singole fasi lavorative. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

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Editoriale / 2

Investire in formazione La nostra Associazione continua a sottolineare l’urgenza per il settore edile di coinvolgere i giovani creando spazi per la loro formazione dentro e fuori dalle aziende. Un approccio pratico che struttura percorsi per qualifiche di alto livello, contribuendo ad aumentare il livello di specializzazione delle maestranze. La Scuola edile è un supporto importante nel raggiungimento di questo obiettivo, perché prepara i ragazzi a esperienze di alternanza scuola-lavoro che determineranno il loro inserimento lavorativo. Una spinta all’occupazione che può giovare al settore italiano e portare un ammodernamento della filiera. Se i dati sull’occupazione in Italia restano poco entusiasmanti, in Lombardia e nella nostra provincia registriamo una tendenza positiva, che fa auspicare un progressivo svecchiamento del settore più che mai necessario. A livello nazionale il comparto registra un forte divario tra gli occupati junior e senior: le statistiche mostrano che la maggior parte dei lavoratori edili è tra i 36 e i 55 anni, mentre impiega solo il 5,93% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni. L’età media degli operai edili bresciani si attesta sui 42 anni e le figure che oggi in Italia si approcciano al mondo delle costruzioni hanno superato i 35 anni e spesso provengono da esperienze lavorative che hanno poco a che fare con la filiera edile. Mancano, dunque, di competenze tecnologiche specifiche, che possano spianare la strada al cambiamento, permettendo al settore di innovarsi e rinnovarsi. Per questo Ance Brescia investe sulle nuove geLA NOSTRA ASSOCIAZIONE CONTINUA nerazioni. Secondo i dati della A SOTTOLINEARE Cape, dall’ottobre 2018 al setL’URGENZA PER IL SETTORE tembre di quest’anno, sono oltre EDILE DI COINVOLGERE I 2.500 gli operai under 30 sul terGIOVANI CREANDO SPAZI ritorio. I nuovi ingressi nello PER LA LORO FORMAZIONE DENTRO E FUORI stesso periodo sono stati 1.170, DALLE AZIENDE a fronte dei 1.023 tra l’ottobre del 2017 e il settembre del 2018. Un dato in aumento che si punta a migliorare nel corso dei prossimi anni, lavorando sulla comunicazione, sulla formazione e sull’introduzione di metodi e strumentazioni tecnologiche a servizio del comparto. Resta ancora molto da fare se si pensa che sul totale degli occupati bresciani nel 2018 il 14,91% aveva meno di trentuno anni e quest’anno siamo scesi di 0,16 punti percentuali, arrivando al 14,75%. In generale, i tassi di occupazione nella nostra regione sono in aumento e la Lombardia risulta un traino positivo per il settore a livello nazionale. Brescia svolge in questo contesto un ruolo chiave. Il sistema Ance Brescia ha già da tempo compreso che la Scuola e la formazione restano la linfa che nutre questo rinnovamento, un processo che parte dai banchi e si estende ai cantieri e al lavoro sul campo. Per portare a termine questo impegno serve un sostegno all’implementazione tecnologica e una comunicazione forte, capace di associare nella mente dei giovani l’edilizia a un campo professionale dai concreti sbocchi occupazionali. Troppi preconcetti arcaici ostacolano questa correlazione e indirizzano le nuove generazione verso altri settori, che molto spesso non offrono le stesse garanzie lavorative. Ance Brescia investe, quindi, nella promozione delle figure operatore edile e tecnico edile, oggi arricchite da competenze specifiche richieste dalle imprese, favorendo l’occupazione giovanile e l’aggiornamento dei professionisti. Nuovi corsi e possibilità di alternanza scuola-lavoro in apprendistato di alta formazione sono i punti guida che indirizzano il settore verso un’evoluzione che parte dai ragazzi e arriva al cuore dell’edilizia 4.0. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia

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Il subappalto è legittimo di Massimo Angelo Deldossi

Otto milioni di euro a favore di operai e famiglie

incontri

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Camera di Commercio Descrivere le Arti del lavoro per giovani operatori edili di Adriano Baffelli

Investire in formazione di Alessandro Scalvi

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cantiere digitale

Il cantiere digitale: un nuovo volume spiega le trasformazioni del settore

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Prevenzione incendi da tetto a cura della Redazione

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Il settore edile punta sui giovani: formazione e comunicazione

12 Formazione e comunicazione pilastri per l’edilizia

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ambiente

Un costruito attento all’ambiente

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sicurezza

istituzioni

Mog, uno strumento a tutela della sicurezza del lavoratore

Conte-bis: al vaglio del nuovo Governo le richieste del comparto edile

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formazione

26 diplomati Cat assunti da 25 imprese

RIVISTA BIMESTRALE DEL COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA ANNO 1 - NUMERO 3 EDITORE C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO ZANFRAMUNDO COORDINATORE DELLA REDAZIONE ADRIANO BAFFELLI REDAZIONE E DIREZIONE ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

ance nazionale

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eseb academy

Corsi di formazione per imprese e professionisti

Assemblea Ance 2019 La svolta verso il futuro in sette azioni concrete

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ance informa

COMITATO DI REDAZIONE STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI

Numero singolo anno 2019: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci:

PUBBLICITÀ C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it

z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00.

EMMEDIGI PUBBLICITÀ DI BIANCHI MATTEO Via Toscanini, 41 - Borgosatollo (Bs) tel. 030 6186578 - info@emmedigi.it PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

STAMPA GRAFICHE ARTIGIANELLI SRL Via Ferri, 73 - Brescia Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54

La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE BresciaCollegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

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fotonotizia

Corda molle DOPO IL PRIMO TRATTO INAUGURATO NEL 2012, NEL 2020 SONO PREVISTI I LAVORI PER LA CONCLUSIONE DELLA CORDA MOLLE, CON LA REALIZZAZIONE DELLA DOPPIA CORSIA PER SENSO DI MARCIA LUNGO I 13 CHILOMETRI DELL’ATTUALE SP19, DA AZZANO MELLA A OSPITALETTO. UN INTERVENTO CHE PERMETTERÀ DI SISTEMARE UNA STRADA OGGI DISASTRATA, DIMINUENDO IL FLUSSO DI TRAFFICO SULLA TANGENZIALE SUD E IN PARTE DELLA A4. IL 2022 L’ANNO IPOTIZZATO PER L’INAUGURAZIONE.

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Il settore edile punta su giovani, formazione e comunicazione

Fare edilizia in modo nuovo grazie ai giovani

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un tema che preme sempre di più nell’agenda degli obiettivi di Ance Brescia. Il rinnovo del comparto edile deve necessariamente passare attraverso la formazione delle nuove generazioni, per inclinazione sempre più digitali e al passo con i tempi dettati dalle nuove tecnologie. In un settore che nutre una forte spinta al cambiamento nella direzione dell’informatizzazione e del Bim (Building information modeling), poter contare sull’apporto e sulle capacità sviluppate dai millennial e dai post-millennial può fornire il giusto carburante per un decisivo ammodernamento della filiera del costruito. Attraverso corsi specializzati e una formazione ad hoc, le nuove generazioni di studenti che si approcciano al piano studi della Scuola Edile di Brescia potranno entrare in contatto direttamente con le imprese e stimolare al loro interno un processo di rinnovamento che congeda le strumentazioni più obsolete, su base cartacea, per proporre una gestio-

ne e una pianificazione del lavoro digital oriented. Un proficuo confronto tra operatori senior e junior che porterà una ventata d’aria fresca, rendendo il settore più attrattivo per i giovani che guardano a possibilità di inserimento concrete nel mondo del lavoro. Dopo il collocamento di 26 studenti della Scuola Edile in apprendistato di alta formazione presso altrettante realtà della filiera del costruito bresciano, il sistema Ance Brescia ha lavorato e continua a investire in una campagna di immagine e comunicazione in grado di trasmettere la vera essenza dell’edilizia, la sua voglia di proiettarsi verso il futuro e costruire nuovi orizzonti. Un impegno che l’associazione di via Foscolo e gli enti bilaterali hanno preso seriamente per esternare il vero ritratto dell’edilizia moderna: un’edilizia di qualità, che investe su materiali sempre più ecosostenibili e di ottima fattura, che arruola formazione e sicurezza tra i principi cardine sulla base dei quali settembre/ottobre/2019

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in primo piano

Il sistema Ance Brescia ha lavorato e continua a investire in una campagna di immagine e comunicazione in grado di trasmettere la vera essenza dell’edilizia

guidare il proprio operato sul territorio. Comunicare questi aspetti al pubblico aiuterà nel lungo periodo a ridisegnare l’immagine del settore, in alcuni aspetti ancora troppo ancorata su antichi bozzetti in bianco e nero che vedono ormai scolorirsi gli elementi caratterizzanti di un tempo. Oggi il settore è a colori, abbraccia le innovazioni che hanno già in parte influenzato il lavoro 10

manifatturiero, e si focalizza sulla variegata tavolozza delle opportunità e potenzialità 4.0. La comunicazione e l’organizzazione del cantiere nell’era digitale, il rilievo digitale, il disegno 3D Revit, la modellazione in nD e l’introduzione al Bim, sono solo alcune delle materie studiate dagli operatori edili che attualmente frequentano i corsi della Scuola Edile.

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Un percorso formativo che introduce passo dopo passo ai software e alle innovazioni messe a disposizione del settore, contando sulla naturale propensione dei ragazzi all’apprendimento digitale. Il comparto potrà, quindi, contare sulle competenze acquisite da questi giovani e su un ambiente associativo pronto ad accelerare un rinnovamento in chiave tecnologica. Confidando nelle lungimiranti imprese che hanno sede in territorio bresciano, alcune delle quali hanno già dichiarato di voler inserire nel proprio organico maestranze junior e investire sulla loro formazione, il settore edile velocizzerà il proprio processo di ammodernamento puntando sulla specializzazione e l’aggiornamento degli operatori e sulla qualità del lavoro e delle strumentazioni di cantiere.

Alcuni numeri sull’occupazione giovanile in edilizia

5,93% percentuale di ragazzi tra i 18 e 25 anni impiegati nel settore edilizio (Banca dati Ape)

14,75% sul totale degli occupati bresciani 2019 ha meno di 31 anni (dati Cassa Edile Brescia)

2.500 gli operai under 30 nel bresciano (dati Cassa Edile Brescia ottobre ‘18-settembre ‘19)

42 l’età media degli operai bresciani nel 2019 (dati Cassa Edile Brescia)


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in primo piano

Le fondamenta del futuro dell’edilizia poggiano su due pilastri: formazione e comunicazione. Un basamento che, se strutturato e portato avanti con decisione e convinzione, permetterà al settore di essere non solo al passo con i tempi, ma all’avanguardia rispetto ad altri comparti dell’economia nazionale. Brescia sta lavorando in questa direzione, cogliendo nella comunicazione, nell’immagine e nel

continuo aggiornamento degli addetti ai lavori un’opportunità per diventare precursore di innovazioni per l’intera filiera italiana. Numerose realtà del mondo del costruito hanno colto nel modello bresciano un esempio da seguire. È quanto emerso dall’incontro “Evoluzione della formazione in edilizia e proposte per il futuro in Lombardia”, organizzato da Formedil (Ente per la Formazione e

Formazione e comunicazione pilastri per l’edilizia

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ietro la spinta dell’impresa 4.0 il comparto del costruito si sta profondamente trasformando e necessita di una politica di sostegno alla formazione e all’innovazione” evidenzia il direttore dell’Ente Sistema Edilizia Brescia, l’ingegnere Antonio Crescini. “Oggi il nostro non è più il settore del mattone: la sua declinazione si complica di aspetti moderni e digitali che hanno lentamente modificato il nostro modo di lavorare, garantendo non solo cantieri più sicuri e operatori più specializzati, ma anche un’ottimizzazione della produzione che presta grande attenzione ai temi dell’efficienza energetica e antisismica”. L’attenzione all’ambiente è un altro aspetto che il settore non deve perdere di vista. Lungo l’asse che vede affiancati l’edilizia sostenibile e i principi della green economy si posiziona un mercato con incredibili possibilità di sviluppo, anche in termini di occupazione e nuove professionalità. Investi-

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re in nuove costruzioni sfruttando le energie rinnovabili e riqualificare l’esistente puntando sul riutilizzo dei materiali sono azioni che aprono infinite strade per l’am-

Il direttore Eseb Antonio Crescini: “lavoriamo sullo storytelling per arrivare al cuore delle persone”

modernamento del Paese e della filiera. Un settore sempre più sensibile alle tematiche della sostenibilità e attento all’implementazione di supporti hi-tech che assicurino la progettazione e la realizzazione di immobili e infrastrutture proiettate verso il futuro. “Dobbiamo comunicare questi aspetti e rimodellare un’immagine che vesta meglio l’edilizia di oggi. Lavoriamo sullo storytelling, facciamo sistema e sfruttiamo una narrazione che arrivi al cuore, oltre che alla mente delle persone” continua l’ingegnere Crescini. Un racconto ricco, dalla trama complessa, articolata dai numerosi elementi e personaggi in gioco. Una sequenza di esperienze vissute che va raccontata a fianco delle giovani generazioni.    “Formare ragazzi specializzati è un compito di grande responsabilità. Saranno loro a delineare il futuro cammino del settore, indirizzandolo verso una progressiva digitalizzazione. È su di loro che


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l’addestramento professionale nell’edilizia) a Milano nel mese di ottobre. Un momento di confronto che ha evidenziato la necessità di studiare una strategia di comunicazione comune a tutto il comparto, sinergica e partecipata, capace di attrarre le nuove generazioni e sottolineare ai giovani e alle loro famiglie le opportunità di occupazione.

L’edilizia italiana ha molti punti di forza, dovuti anche alla partecipazione bilaterale. Il settore dovrebbe imparare a promuovere le proprie capacità anche all’estero, dove la nostra manodopera è molto apprezzata.

dobbiamo investire, garantendo una formazione ad hoc, dentro e fuori dall’impresa. Saranno questi ragazzi a far maturare nel tempo un’edilizia diversa, riprogettando

Il presidente dell’Ente Paolo Bettoni: “formiamo i giovani per riprogettare il costruito di domani”

il costruito di domani” — afferma il presidente dell’Ente, il geometra Paolo Bettoni. — “Siamo orgogliosi degli studenti che oggi frequentano la Scuola Edile di Brescia. Sono risorse importanti non solo per lo svecchiamento del settore, ma per mostrare ai veterani che esiste un modo diverso, meno tradizionale ma più efficace, veloce e sicuro, di lavorare. Sono i giovani che apriranno gli occhi a chi ancora organizza la gestione, la produzione e la realizzazione di un edificio in modo standardizzato, convinto di operare al meglio delle possibilità offerte dal mercato”.

il potenziale che il settore vanta in termini di formazione. È necessario scommettere di più sulla condivisione delle esperienze e del know-how, fattori che giovano sia alle imprese sia ai lavoratori”. Per quanto riguarda il rapporto con gli altri Paesi aggiunge: “l’edilizia italiana ha molti punti di forza, dovuti anche alla partecipazione bilaterale. Il settore dovrebbe imparare a promuovere le proprie capacità anche all’estero, dove la nostra manodopera è molto apprezzata. In altri Stati, infatti, un lavoratore italiano viene remunerato anche il 25 per cento in più”. Un comparto che può permettersi, con i giusti strumenti e un’azione congiunta, di competere sempre di più anche oltre i confini dello stivale, dove il sapere e il saper fare italiano possono rivelarsi una carta vincente.

Il presidente Formedil Bruni Zani: “promuovere il saper fare italiano anche all’estero”

   Uno sguardo al futuro, quindi, che ha come osservato speciale la formazione. Il settore deve convogliare le proprie forze per garantire e pubblicizzare corsi di aggiornamento e di specializzazione, incoraggiandone la partecipazione. Come ha sottolineato il presidente di Formedil Ernesto Bruni Zani in occasione del convegno tenutosi nel capoluogo lombardo, “è enorme settembre/ottobre/2019

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Prevenzione incendi da tetto

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Un approfondimento sul tema degli iocari incendi da tettout e OptimQuadrupei Octavius, sull’importanza della manutenzione e della corretta perspicax agricolae satis installazione dellefortiter canneagnascor fumarie. suis, quod fragilis Le raccomandazionitremulus del comandante dei Vigilimatrimonii del Fuoco di Brescia, l’ingegner Nataliaceleriter Restuccia e il ruolo chiave incredibiliter corrumperet syrtes. della formazione di fumisti e spazzacamini la Medusa fermentet bellus catelli.con Plane testimonianza del geometra Sandro Bani, adfabilis matrimonii suffragarit direttore della scuola Fuspaadlaudabilis di Folzano

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focus prevenzione incendi da tetto

Scuola Fuspa percorsi formativi per fumisti, spazzacamini e operatori del settore energetico di Adriano Baffelli

Il geometra Sandro Bani, direttore dell’istituto bresciano ed esperto in fumisteria: “la prevenzione incendi parte da una corretta installazione della canna fumaria. Corsi e aggiornamenti sono di fondamentale importanza per permettere a fumisti e manutentori di operare al meglio e in sicurezza, prestando attenzione alle emissioni e alla conformità degli impianti” 16

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Geometra Bani, siamo ospiti nella sede della Scuola Fuspa di Folzano ed è inevitabile partire subito con alcune domande riguardanti questo istituto. Da dove è nata la necessità di creare nel territorio bresciano una struttura per la formazione e l’aggiornamento di fumisti e spazzacamini? Da diversi anni a Brescia, in uno spazio di un centinaio di metri quadri, si sono svolte le attività formative rivolte ai soci Anfus, soprattutto del nord Italia. Nel 2017 l’Associazione, a seguito della scomparsa del suo fondatore, Giovanni Paoletti, uomo che negli anni Ottanta, con visione lungimirante, riportò in Italia la cultura del fumista e dello spazzacamino, decide di spostare la propria sede a Brescia e centrare le sue attività statutarie attorno alla scuola Fuspa, che si strutturò su una superficie di 700 metri quadrati, dotata di aule e laboratori attrezzati. A inizio 2018 l’istituto ha lanciato il primo diploma professionale in Italia per spazzacamini. Quanti sono gli studenti iscritti? Quanti provengono dai territori di Brescia e provincia? Al momento sono iscritti 20 artigiani che, da tutta Italia, rag-

giungono la sede per partecipare alle lezioni teoriche e pratiche. I bresciani al momento sono quattro. Per poter arrivare su tutto il territorio nazione abbiamo attivato anche corsi online in diretta, che vengono incontro alle esigenze dei diversi operatori. Quale percorso didattico seguono i futuri spazzacamini? Sono previste attività formative sul campo? Il percorso formativo si basa sulla norma Uni ts 11657 che stabilisce le conoscenze, le abilità e di conseguenza le competenze che un installatore e un manutentore, cioè un fumista e uno spazzacamino, devono avere per poter operare in sicurezza e dare un servizio volto a ridurre le emissioni. Quali tecnologie supportano il lavoro dei moderni spazzacamini? Le attrezzature professionali utilizzate per la manutenzione vanno dai sistemi tradizionali a battente, all’uso di aspo e aste, fino a sistemi rotanti con diverse spazzole, adoperati a seconda del tipo di condotto. Grazie a potenti aspiratori si mantengono pulite le abitazioni e tramite moderne telecamere si effettuano video ispezioni prima


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Breve biografia del geometra Sandro Bani

Fuspa una realtà unica in Italia

Il percorso formativo si basa sulla norma Uni ts 11657 che stabilisce le conoscenze, le abilità e di conseguenza le competenze

e dopo l’intervento. Tutte le tecnologie devono essere aggiornate per permettere a fumisti e a spazzacamini di operare al meglio e in sicurezza. Per esempio, l’entrata sul mercato di apparecchi molto performanti, che possono produrre condensa nella canna fumaria, porta a ricercare nuovi sistemi di pulizia che si basano sulla fresatura, su prodotti chimici che disgregano la fuliggine catramosa e sull’acqua.

Nella foto in alto a sinistra l’ingegner Gianmarco Pinchetti e il geometra Sandro Bani (a destra) nella sede Fuspa

Geometra Bani, purtroppo la cronaca riporta numerosi casi di incendi che scaturiscono dai tetti delle abitazioni. La causa risiede in difetti di fabbricazione delle canne fumarie e dei camini o nella cattiva manutenzione degli stessi? La causa principale risiede nella cattiva installazione delle canne fumarie. Il termine corretto per definire una canna fumaria singola sarebbe “camino”, ma per evitare che venga confuso con il “caminetto”, quindi con l’apparecchiatura, utilizzerò l’espressione “canna fumaria”. La mancata manutenzione di quest’ultima può determinare la propagazione delle fiamme, ma è comunque una cattiva installazione della canna fumaria a causare un incendio, perché il fuoco prodotto dall’incendio da fuliggine dovrebbe rimanere confinato all’interno della canna fumaria. L’isolamento e la conformazione non adeguate delle canne fumarie costruite in opera, oppure l’installazione di canne fumarie certificate dal produttore in maniera difforme o con designazione non consona alla necessità sono tra le cause più diffuse da cui scaturiscono gli incendi che divampano dai

La Scuola professionale per fumisti e spazzacamini di Brescia, ci spiega l'ingegner Pinchetti, progettista di impianti termici, dirigente della Scuola e docente di alcuni corsi, offre un corso professionale regionale in “Operatore termoidraulico con specializzazione in fumisteria”. Tre anni, con un impegno di tre giorni al mese da febbraio a luglio, e la possibilità di seguire parte del corso online, personalizzando il piano didattico secondo le esigenze. Il corso è attivo in molte regioni regioni italiane e si basa sulle conoscenze, abilità e competenze descritte nella norma Units 11657. L’obiettivo è formare professionisti che operino nel settore senza correre rischi, rispondendo alle richieste di competenze elevate in materia di sicurezza, rendimenti ed emissioni. La struttura di via della Cascina Pontevica a Folzano ospita al suo interno, aule, uffici e laboratori, una biblioteca, una sala ristoro, “palestre tetto” e altri ambienti dove esercitare quanto appreso durante le lezioni teoriche. Diretto dal geometra Bani, l’istituto offre corsi specifici quali tecniche di pulizia, videoispezione e attrezzature; verifiche, depressione e analisi di combustione, controllo visivo, strumentale e invasivo; storia del riscaldamento a biomassa e cultura del fuoco a legna; sicurezza nei luoghi di lavoro e Dpi di terza categoria; legislazione e norme di installazione progettazione e di prodotto; tecnica idraulica per progettare un impianto di riscaldamento a partire dal fabbisogno energetico; installazione impianti e collaudo; matematica, chimica e fisica di base; documentazione per dichiarazione di conformità e rispondenza.

Uno dei massimi esperti nazionali del settore Iscritto all’albo dei geometri dal 1983, Sandro Bani ha lavorato in campo edile e si è impegnato per lo sviluppo artigiano di Folzano. Dal 1990 ha dato vita al Laboratorio Giò Batta, impresa di lavori edili e di produzione artistica di manufatti in marmo, terracotta e ceramica per cucine, bagni e caminetti. In Anfus (Associazione nazionale fumisti e spazzacamini) dal 1998, di cui è stato vicepresidente nazionale dal 2010 al 2016 e presidente dal 2016 al 2017, il geometra Bani è oggi direttore del Centro Studi Scuola Fuspa e direttore dell’omonima scuola professionale per fumisti e spazzacamini. Consulente per il Cti (Comitato termotecnico italiano) ha tenuto numerosi interventi in tutta Italia e pubblicato diversi testi sul tema degli incendi tetti e canne fumarie. Ampiamente conosciuto da professionisti e tecnici dell’edilizia, non solo bresciani, negli anni è diventato un punto di riferimento apprezzato per la serietà e il rigore con il quale opera, animato anche da profonda passione per il mondo che ruota intorno a camini, canne fumarie e comignoli.

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focus prevenzione incendi da tetto

Scuola Fuspa percorsi formativi per fumisti, spazzacamini e operatori del settore energetico

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tetti delle abitazioni. Si dovrebbe, però, entrare nella sostanza delle norme per comprendere nel dettaglio come deve essere realizzata una canna fumaria. Quali sono i canoni di sicurezza antincendio che bisogna rispettare per prevenire gli “incendi tetto”, come sono definiti nel settore, e il surriscaldamento degli impianti fumari nelle ditte? Quali sono i primi segnali d’allarme? Le norme ci dicono che per il materiale combustibile non si devono superare 85°C, considerando una temperatura continua dei fumi minimo di 500°C, mentre non si devono superare 100°C in caso di incendio da fuliggine, cioè considerando 1000°C per trenta minuti. Nel caso delle canne fumarie testate da un produttore, questi dati si leggono sulla designazione del prodotto, mentre nel caso

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di canne fumarie costruite in opera questi calcoli vanno fatti dall’installatore utilizzando la norma Uni en 15287. Molto spesso le canne fumarie che hanno causato l’incendio sono frutto di un assemblaggio senza queste verifiche. Molto spesso sono installate da operatori non abilitati. E riguardo agli incendi in cantiere, quali misure si possono adottare? Chi esegue questi lavori deve avere l’abilitazione alla lettera “c” del decreto ministeriale 37/08. Alla fine dei lavori di installazione deve essere prodotta la dichiarazione di conformità allegando tutti i documenti obbligatori, tra i quali lo schema dell’impianto, la relazione tecnica e l’elenco dei materiali. Le norme e le leggi ci sono tutte, ciò che manca è la conoscenza diffusa delle stesse, per cui il

nostro compito è la formazione degli operatori e la diffusione delle informazioni verso tutti i componenti della filiera. Tornando al campo residenziale, si assiste ad una diffusione esponenziale di camini e stufe per il riscaldamento domestico. Quali sono i benefici e quali i rischi? Il calore prodotto dal fuoco da legna, forte, radiante e con la fiamma seducente è una motivazione che porta al piacere di avere il fuoco in casa. Il risparmio economico è un altro elemento rilevante rispetto agli altri combustibili. La legna fa parte delle Fonti di energia rinnovabile perché produce la stessa quantità di Co2 che la pianta ha immagazzinato durante la sua crescita. Dobbiamo, però, fare i conti con le emissioni climalteranti e nocive prodotte dalle polveri. I legislatori hanno alzato sempre di più il paletto delle performance che gli impianti devono avere. Per ottenere determinati risultati tutti i componenti della filiera devono fare bene la loro parte, incominciando dalla gestione del bosco, proseguendo con l’involucro, con l’impianto, la gestione e la manutenzione.

Come cambiano interventi, manutenzioni e regolamenti nel caso di condomini? La canna fumaria è privata. Passando in una parte comune come il tetto, l’amministratore chiede la dichiarazione di conformità dell’impianto fumario al privato. La manutenzione è determinata dagli obblighi di legge: per gli impianti al di sotto dei 15kW va effettuata ogni due anni, mentre al di sopra dei 15 kW ogni anno. Vi è l’obbligo di produrre il libretto d’impianto e di denunciarlo al Curit (Catasto unico regionale degli impianti termici). Alla fine della manutenzione lo spazzacamino deve compilare il modulo di controllo (1B) in cui dichiara se l’impianto può essere usato oppure no. Questa è una grande responsabilità che richiede competenze elevate. Per questo la scuola lavora per alzare il livello di competenza degli operatori che l’Europa chiede siano di quarto, quinto o sesto livello Eqf (European qualifications framework) a seconda dei ruoli.


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I preziosi consigli dei Vigili del Fuoco in caso di incendi di canne fumarie e tetti di Adriano Baffelli

Il Comandante provinciale dei Vvf di Brescia, l’ingegnere Natalia Restuccia, fornisce chiare delucidazioni circa le misure di prevenzione antincendio e i giusti comportamenti da mantenere in caso di propagazione delle fiamme

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Durante la normale combustione del legno si accumulano all’interno della canna fumaria particelle incombuste trasportate dal fumo che, col passare del tempo danno luogo a uno strato di qualche centimetro di spessore di fuliggine, che risulta essere ancora combustibile e può essere innescato sia da fiammate improvvise, originatesi dalla legna che sta bruciando, sia da faville, soprattutto nelle giornate asciutte e serene

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“Durante la normale combustione del legno si accumulano all’interno della canna fumaria particelle incombuste trasportate dal fumo che, col passare del tempo danno luogo a uno strato di qualche centimetro di spessore di fuliggine, che risulta essere ancora combustibile e può essere innescato sia da fiammate improvvise, originatesi dalla legna che sta bruciando, sia da faville, soprattutto nelle giornate asciutte e serene” informa il Comandante. Nei periodi invernali gli incendi di tetti in legno sono la diretta conseguenza di incendi delle canne fumarie. “la combustione si innesca a seguito delle faville e delle fiamme che fuoriescono dal comignolo, oppure per l’intensa trasmissione di calore tra la canna fumaria e le adiacenti strutture lignee del tetto, resa possibile da un difetto di isolamento termico derivante da una esecuzione dei lavori di costruzione del tetto e Nei periodi invernali di installazione gli incendi di tetti in legno della canna fusono la diretta conseguenza maria imprecise” di incendi continua l’ingegnere Restuccia, delle canne fumarie sollecitando l’urgenza di adottare misure preventive e di promuocomplessità di un intervento da vere una campagna di sensibiparte dei Vigili del Fuoco. I fumi lizzazione dei cittadini sulla proprodotti, infatti, rendono fatiblematica e i rischi di una scarsa cosa l’individuazione del focomanutenzione. Le canne fumalaio di origine e, in fase di sperie andrebbero pulite ogni 30/40 gnimento, si incontrano diverse quintali di legna bruciata e pedifficoltà di attacco delle zone riodicamente, ogni anno. Se la coinvolte dalla combustione. ella nostra provincia le richieste di intervento per incendi di canne fumarie sono in considerevole aumento”, afferma il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia con dati alla mano. “Nel 2019, considerando i primi nove mesi, sono già 186 gli interventi finalizzati allo spegnimento di incendi ai danni di coperture in legno”. Un numero che si prospetta in crescita visto l’avvicinarsi dei mesi invernali. Il pericolo dell’inverno è proprio questo: con l’utilizzo di camini o stufe a legna aumentano le possibilità di scoppio di incendi tetto. La combustione del legno e la diffusione di tetti ventilati con struttura portante in legno hanno portato, in caso di incendio, a una rapida e agevolata propagazione delle fiamme, che intensifica la pericolosità e la

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Raggruppamento per comune incendi tetto


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fuliggine non viene rimossa, lo strato esposto alle alte temperature della canna fumaria, combinato con l’ossigeno che arriva dall’esterno, determina l’infiammabilità della stessa causando una violenta combustione che produce velocemente calore, portando la temperatura fino a 1000 gradi. “Si arriva così alla fuoriuscita dal comignolo di fiamme e notevoli quantitativi di faville e di fumo, mentre alla base del camino si riscontra la caduta di materiale incandescente e la fuoriuscita di fumo. L’intenso calore, inoltre, può provocare lesioni nelle pareti della canna fumaria, innescando in alcuni casi l’incendio di materiali combustibili a ridosso

della canna fumaria stessa” specifica il Comandante dei Vigili del Fuoco. A rientrare nella categoria degli incendi derivanti

riscaldamento dei materiali combustibili vicini alla parete esterna del camino stesso e gli incendi dovuti a perdite della canna fumaria (gas caldi, scintille). Qualsiasi sia il caso Le canne fumarie andrebbero preso in considerapulite ogni 30/40 quintali zione, il Comandante Restuccia di legna bruciata sollecita i cittadini e periodicamente, ogni anno a richiedere prontamente l’intervento dei Vigili del Fuoco, adottando alcuni accorda camini, tre tipologie princigimenti importanti: pali: gli incendi fuliggine, sopra analizzati, che nascono all’inter versare quantitativi limitati no del camino a causa della di acqua sulle braci alla base del combustione della fuliggine decamino al fine di abbassare le positata sulla parete interna fiamme; della canna fumaria, gli incendi  impedire l’afflusso di aria dal esterni al camino, dovuti al surbasso della canna fumaria, chiu-

dendo la valvola dell’aria o il setto interno del camino;  allontanare mobili, arredi e materiali combustibili eventualmente presenti in prossimità della bocca del camino;  non versare acqua dal comignolo all’interno della canna fumaria, al fine di evitare uno shock termico che potrebbe lesionare la canna fumaria e propagare l’incendio;  dopo lo spegnimento dell’incendio, arieggiare i locali e non riutilizzare il camino fino a quando non è stata ripristinata l’integrità della canna fumaria da parte di personale qualificato. “Per evitare possibili incendi, risulta indispensabile per le costruzioni esistenti far eseguire

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L'ingegner Natalia Restuccia, comandante con una solida esperienza

internazionale allo sviluppo per conto del ministero degli Affari esteri. Nel settembre 1994 è entrata al ministero dell’Interno nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, dove, fino al 1998, ha prestato servizio presso il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Roma con l’incarico di coordinatore del settore Nbcr (nucleare, biologico, chimico e radiologico) e di coordinatore del settore impianti a rischio di incidenti rilevanti. Successivamente, ha svolto diversi incarichi negli Uffici centrali di staff del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso pubblico e della difesa civile, curando anche

le attività in seno alle organizzazioni e ai gruppi di lavoro in ambito europeo e internazionale. Nel 2005 è promossa a dirigente e diventa la prima donna a ricoprire tale ruolo nel Corpo nazionale dei Vvf. Comandante provinciale ad Arezzo, poi a Gorizia, a

Modena e a Trieste, prima di guidare il Corpo dei Vvf di Brescia ha rivestito anche l’incarico di Dirigente referente del Soccorso pubblico e della colonna mobile regionale dell’EmiliaRomagna a Bologna, occupandosi della pianificazione e gestione delle risorse nell’evento sismico dell’Italia centrale del 2016. Durante l’attività svolta nei Comandi e nelle strutture centrali dei Vigili del Fuoco ha coordinato le componenti Vvf in occasione di emergenze naturali quali il terremoto in Umbria e Marche nel 1997, l’alluvione di Sarno nel 1998 e l’evento sismico dell’Aquila nel 2009.

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Natalia Restuccia, da quest’anno comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, consegue la laurea in ingegneria idraulica e successivamente si specializza in sicurezza e protezione industriale. Dal 1987 al 1994 è impegnata al ministero dell’Industria, oggi ministero dello Sviluppo economico, nel settore delle risorse minerarie ed energetiche e delle materie prime, svolgendo controlli di sicurezza presso le attività minerarie e incarichi di esperto nell’ambito di organismi internazionali dell’Unione Europea, dell’Ocse e delle Nazioni Unite nel settore delle materie prime. Nel medesimo periodo effettua verifiche e collaudi su progetti realizzati in Paesi in via di sviluppo, nell’ambito dei programmi di Cooperazione

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una approfondita verifica da parte di personale qualificato sulle condizioni di isolamento termico tra la canna fumaria e le strutture o gli elementi combustibili da essa attraversata” afferma l’ingegnere Restuccia. Non solo i camini “storici”, in laterizio, all’interno di strutture antiche o vecchi fabbricati, possono causare incendi, ma anche i camini “moderni”, che spesso danno vita a problematiche ben più complesse perché disciplinati da varie norme di prodotto. Al Comandante dei Vigili del Fuoco di Brescia preme sottolineare che caminetti e stufe a legna o pellet, dopo una regolare installazione, richiedono un utilizzo corretto e una manutenzione costante. Offrono ottime garanzie di sicurezza ma, se utilizzate impropriamente o non sottoposte ad adeguati controlli, possono provocare incidenti e sviluppare gravi incendi, soprattutto se in presenza di coperture in legno. Per poter usufruire in piena sicurezza di caminetti e stufe i Vigili del Fuoco consigliano di:  fare eseguire, prima della prima accensione stagionale, un controllo dell’efficienza del caminetto o della stufa e della relativa canna fumaria, che dovrà essere ripulita dalle incrostazioni di fuliggine e da eventuali materiali accumulatisi durante la stagione estiva (foglie, nidi ecc.);  in caso la canna fumaria attraversi solai o tetti in legno far verificare anche lo stato dell’isolamento della canna stessa in corrispondenza dell’attraversamento delle strutture in legno;  utilizzare sempre legname di qualità, evitando di bruciare scarti e materiali di tipo agglomerato come multistrato e truciolato. In caso di uso intenso dell’apparecchio o di utilizzo di legname di scarsa qualità far eseguire, con periodicità durante la stagione, un controllo dello stato della canna fumaria e l’eventuale pulizia della stessa;  non bruciare legna di natura resinosa o impregnata di catra-

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Le conseguenze dell’inosservanza di precise regole possono provocare enormi danni. Se la fuliggine non viene rimossa, lo strato esposto alle alte temperature della canna fumaria, combinato con l’ossigeno che arriva dall’esterno, determina l’infiammabilità della stessa causando una violenta combustione che produce velocemente calore, portando la temperatura fino a 1000 gradi. “Si arriva così alla fuoriuscita dal comignolo di fiamme e notevoli quantitativi di faville e di fumo, mentre alla base del camino si riscontra la caduta di materiale incandescente e la fuoriuscita di fumo. L’intenso calore, inoltre, può provocare lesioni nelle pareti della canna fumaria, innescando in alcuni casi l’incendio di materiali combustibili a ridosso”.

parecchio e della sua corretta installazione, nonché le certificazioni della canna fumaria, su cui deve essere riportata l’idoneità all’utilizzo su impianti alimentati a combustibili solidi;  prima dell’accensione di un nuovo impianto verificare che la canna fumaria sia libera da materiali e nei primi giorni di utilizzo verificare se in prossimità del percorso della canna fumaria vi sono surriscaldamenti o segni di uscita di fumo.

Numerosi casi di incendi di tetti derivano da un elemento che è da calcolare a monte: l’installazione della canna fumaria

me, oli o altro liquido infiammabile;  non utilizzare grandi quantitativi di carta, cartoni, imballaggi, ecc., che possono essere facilmente trasportati all’interno della canna fumaria;  evitare la formazione di fiamme troppo alte derivanti dalla combustione di elevati quantitativi di legno di piccola pezzatura;  se durante l’uso si verifica un rigurgito di fumi o la canna fumaria presenta problemi di tiraggio, spegnere immediatamente la fiamma e far effettuare la verifica della canna fumaria da parte di una ditta abilitata.  in caso di impianto di nuova costruzione richiedere all’installatore le certificazioni dell’ap-

Numerosi casi di incendi di tetti derivano da un elemento che è da calcolare a monte: l’installazione della canna fumaria. I Vvf e gli esperti del settore raccomandano di affidarsi a professionisti che operano nel rispetto delle normative UNI EN. Ciascun camino è dotato di una designazione con codici specifici che determinano classe di temperatura, distanza da materiali combustibili e la prova ad incendio da fuliggine. Queste direttive garantiscono la corretta installazione di un impianto che, oltre alla designazione deve riportare la marcatura Ce sul prodotto, sull’imballaggio e sui documenti di accompagnamento. settembre/ottobre/2019

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l mondo del costruito bresciano ha un occhio di riguardo per la salvaguardia dell’ambiente. Ance Brescia, fortemente impegnata a promuovere misure sostenibili, sicure per la vita dell’uomo e rispettose dell’ambiente, fa sentire la propria voce discutendo i temi del riscaldamento globale e del riciclaggio dei rifiuti, riferendosi alla qualità dell’abitativo e alle normative che regolano lo smaltimento degli inerti. Al fine di dare un freno al cambiamento climatico, l’Associazione ha proposto un incontro per fare il punto sulla situazione attuale e proporre soluzioni pratiche e innovative che contrastino il fenomeno partendo dalla riqualificazione energetica degli edifici. Il primo passo per ostacolare il riscaldamento globale è informarsi sugli strumenti a disposizione del comparto edile per rendere le abitazioni più efficienti e sostenibili. “Dagli studi sul tema — informa il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi — emerge che nelle aree urbane la principale fonte di emissione di Pm10 primario è il riscaldamento di case, uffici, strutture pubbliche e private, che in 88 città su 120 risulta dare un contributo superiore al 50% delle emissioni urbane. Si sostiene che l’emissione di anidride solforosa, altro agente inquinante, dipenda per il 10% dal riscaldamento e che le emissioni di Composti organici volatili non metanici derivino per il 19% dal riscaldamento degli edifici”. Da qui la necessità di capire come intervenire per efficientare le abitazioni, non solo per ridurre i costi di riscaldamento/raffrescamento delle nostre case riducendo i consumi

Un costruito attento all’ambiente

L’impegno dell’Associazione di via Foscolo per contrastare il cambiamento climatico e fornire misure chiare nell’ambito dello smaltimento rifiuti e rocce da scavo settembre/ottobre/2019

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energetici, ma anche per agire su una delle principali cause dell’inquinamento, responsabile, almeno in parte, dei cambiamenti climatici. Nell’incontro aperto alla cittadinanza proposto dal sistema Ance Brescia, in collaborazione con Legambiente e Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) e con il patrocinio del Comune di Brescia, esperti di diversi settori si sono confrontati su questi punti per delineare e illustrare al pubblico i possibili interventi volti a migliorare le abitazioni. Un’operazione che non si limita ad essere un “affare privato”, ma diventa invece 26

una questione sociale, che dovrebbe coinvolgere maggiormente le amministrazioni, anche locali, che possono governare e disciplinare l’attività edilizia. L’appuntamento, dal titolo “Fermiamo il cambiamento climatico migliorando le nostre case”, ha visto presenti l’assessore all’Ambiente, al verde e ai parchi del Comune di Brescia Miriam Cominelli e i vertici di Ance Brescia che hanno portato i loro saluti, seguiti dai rappresentanti di Legambiente e Uppi. Sono intervenuti Isaac Scaramella di GreenLab che ha trattato il tema dei “Benefici della riqualifi-

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Al fine di dare un freno al cambiamento climatico, l’Associazione ha proposto un incontro per fare il punto sulla situazione attuale e proporre soluzioni pratiche e innovative che contrastino il fenomeno partendo dalla riqualificazione energetica degli edifici. Il primo passo per ostacolare il riscaldamento globale è informarsi sugli strumenti a disposizione del comparto edile per rendere le abitazioni più efficienti e sostenibili

cazione”; Giorgio Nolli, consulente tecnico Rbm, che ha spiegato “l’Efficienza dell’impianto termico” e Alessandro Renzi Brivio dello studio Nassini & Associati che ha parlato delle “Detrazioni fiscali oggi in Italia”. Hanno concluso l’incontro gli interventi di Antonio Bottazzi di AB Amministrazioni immobiliari sulla “Riqualificazione del condominio” e di Enrico Massardi di Ance Brescia sulla “Cessione del credito”. Continua, inoltre, l’impegno di Ance Brescia per assicurare alle aziende indicazioni normative chiare per lo smaltimento degli inerti. In parti-


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Abitare bene in un edificio Vuol dire poter stare, lavorare, transitare in ambienti salubri, con un’illuminazione corretta, condizioni di temperatura e umidità adeguate, acusticamente protetti,

La Sostenibilità Per Sostenibilità si intende la capacità dell’umanità di rispondere alle esigenze del presente senza pregiudicare la capacità delle future generazioni di rispondere alle loro necessità”. Così il

Continua l’impegno di Ance Brescia per assicurare alle aziende indicazioni normative chiare per lo smaltimento degli inerti. Sull’End of Waste è stata decisiva la posizione dell’Associazione per risolvere la questione.

colare, si inserisce nella dibattuta questione dell’ End of Waste, la preoccupata posizione dell’Associazione nei confronti della revoca parziale delle autorizzazioni “caso per caso” concesse a 71 imprese bresciane che trattano e recuperano terre e rocce da scavo. Questo provvedimento, emanato dalla Provincia di Brescia sulla base di un articolo del decreto Sblocca cantieri, rischia di causare un grave danno all’ambiente, oltre che un pericoloso blocco delle attività dei cantieri. “Come è possibile — commenta il presidente Deldossi — che mentre l’Europa ci indirizza verso un

forte impegno a tutela dell’ambiente, ad esempio riutilizzando sino al 70% i materiali da costruzione, il nuovo Governo insiste sull’approccio green, con questo provvedimento si vada nella direzione opposta, creando ulteriori problemi proprio all’ambiente stesso”. La riflessione critica del leader di Ance Brescia è rafforzata dai pericolosi scenari che tendono a delinearsi in territorio bresciano dopo il provvedimento della Provincia: l’impossibilità di recuperare terre e rocce da scavo causa una maggiore mole di rifiuti da destinare alle discariche,

Sostenibilità in edilizia processi e prodotti capaci di integrarsi con l’ambiente. Nella prima conferenza internazionale sull’Edilizia Sostenibile nel 1994, Charles Kibert enunciava la teoria delle 5R che

costruiti con materiali sani. Spazi studiati con un’attenzione all’ergonomia, con un adeguato ricambio dell’aria. Luoghi confortevoli. Ambienti in cui godere di un benessere fisico e psichico completo. Abitare bene vuol dire vivere in ambienti che contribuiscano in positivo al nostro agire e sentire, al nostro fare e non fare.

Rapporto Burtland nel 1987 ha definito per la prima volta il concetto di “sviluppo sostenibile” sottolineando così l’importanza delle relazioni e dei rapporti che legano tra loro sviluppo economico, equità sociale e rispetto dell’ambiente. La filiera del Costruito può essere determinante per garantire la Sostenibilità.

mette in relazione tra loro pianificazione, progetto, costruzione, gestione e dismissione dell’edificio con le risorse: Riduci: materiali, energia, acqua, emissioni. Riusa: suolo, edifici, materiali. Ricicla: acqua, energia, materiali. Ricostruisci: suoli già utilizzati, strutture esistenti. Ristruttura o Restaura: aree, edifici.

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Deldossi: riqualificare gli edifici per salvare aria e ambiente Il riscaldamento globale è un’evidente minaccia per il genere umano. Cosa possiamo fare, noi costruttori, di concreto per contribuire a circoscrivere il fenomeno? Prendiamo spunto dall’incontro “Fermiamo il cambiamento climatico migliorando le nostre case”, che ha evidenziato alcune sintetiche riflessioni e proposte in merito, invitando i cittadini a riqualificare le proprie abitazioni sfruttando al meglio le molte opportunità disponibili oggi nel nostro Paese. I costruttori sono coscienti della portata della questione e in grado di offrire tecniche realizzative e materiali in grado di mitigare e quasi annullare gli effetti inquinanti dovuti a edifici colabrodo in termini energetici. Dobbiamo fare sistema, pubblico e privato, per informare, sollecitare, favorire interventi riqualificanti. Brescia può assumere un ruolo leader, diventando un riconosciuto laboratorio sociale ed economico. Dobbiamo agire e in fretta, ricordando che a livello

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“Fermiamo il cambiamento climatico migliorando le nostre case”

europeo il 40% dei consumi di energia riguardano il suo utilizzo da parte degli edifici. Anche per questo riteniamo doveroso da

parte nostra proporre momenti informativi ai cittadini bresciani, per permettere loro di confrontarsi con i benefici della riqualificazione energetica, che ha ricadute positive sull’ambiente e sulla qualità della vita. Sono e siamo convinti, nell’ambito del sistema Ance Brescia, che non sia più possibile tergiversare e che la questione ambientale si debba affrontare partendo dalle abitazioni, discutendo la riqualificazione energetica degli edifici e proponendo soluzioni pratiche e innovative. Dobbiamo farlo, per garantire ai nostri figli e nipoti aria e qualità della vita migliori.


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Le imprese rischiano un blocco dell’attività edile e un incremento di costi che colpirà anche committenti e cittadini. Per far fronte a questa problematica, Ance Brescia con Regione Lombardia e Confindustria, hanno proposto da tempo una soluzione normativa a questa situazione, presentando un emendamento per la sua modifica

73% Emissioni di CO2 mondiali per il settore energetico Il gas, che rappresenta una quota del 22% nel mix energetico globale, è responsabile per appena il 7% delle emissioni di CO2 dovute alla generazione elettrica. All’estremo opposto il carbone, responsabile del 73% delle emissioni.

peraltro già sotto pressione, con la pessima prospettiva che ne servano altre, con evidente ulteriore danno ambientale. Le imprese rischiano un blocco dell’attività edile e un incremento di costi che colpirà anche committenti e cittadini. Per far fronte a questa problematica, Ance Brescia con Regione Lombardia e Confindustria, hanno proposto da tempo una soluzione normativa a questa situazione, presentando un emendamento per la modifica dell’articolo 184ter del

Testo Unico dell’ambiente (decreto legislativo 152/2006) al fine di consentire alle Regioni (e di conseguenza Province) di stabilire criteri per cui un rifiuto cessa di essere tale, in guisa tale da poter confermare espressamente la piena legittimità e validità delle autorizzazioni fino ad oggi rilasciate caso per caso e di consentire così la normale attività istruttoria delle nuove autorizzazioni, di quelle in attuale o futura fase di rinnovo, da parte delle Amministrazioni deputate.

Continua l’impegno di Ance Brescia per assicurare alle aziende indicazioni normative chiare per lo smaltimento degli inerti

20% 7%  Carbone  Petrolio  Gas Fonte: Eni

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sicurezza ANCE BRESCIA CAPOFILA DI UN PROGETTO REGIONALE

Mog, uno strumento a tutela della sicurezza del lavoratore Si intensifica l’impegno finalizzato a formare gli operatori del comparto per prevenire gli infortuni sul lavoro e contrastare le morti bianche

 Il MOG è un sistema strutturato e organico di prevenzione e controllo per la sicurezza sul lavoro. In ogni azienda esistono rischi per la salute e per l’incolumità del lavoratore. È un obbligo di legge intervenire per eliminarli completamente o ridurli al massimo.

sistema Ance Brescia adotta strumenti all’avanguardia per contrastare e prevenire gli infortuni sul lavoro nelle imprese edili. Con la sottoscrizione, unitamente agli enti bilaterali Eseb e Cape, a Milano del progetto finalizzato a dotare le aziende del comparto di un Modello di organizzazione e gestione (Mog) per la sicurezza, Ance Brescia rafforza il proprio impegno volto a limitare gli incidenti nei cantieri e nei luoghi di lavoro. Insieme alle parti sociali dell’edilizia, Filca-Cisl, Fillea-Cgil, FeNeal-Uil, gli enti paritetici del settore e l’Inail regionale, l’Associazione diventa capofila di un’iniziativa gratuita, che favorisce l’asseverazione dei Sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro (Sgsl). “Uno strumento fondamentale per contrastare le morti bianche in territorio bresciano e per diffondere una cultura della for-

mazione a tutela dell’incolumità del lavoratore”, afferma il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi, che ricorda: “Risparmiare sulla sicurezza e sulla qualità del lavoro non può che perpetuare gli incidenti e incrementare la pericolosità delle operazioni in cantiere”. Da sottolineare l’apporto dell’Inail, come ricorda il direttore della sede bresciana dell’istituto per

gli infortuni sul lavoro, Ennio Bozzano: “Inail sostiene il sistema della pariteticità edile da molti anni e crede che il rafforzamento della cultura organizzativa, in termini prevenzionali, sia una delle strategie vincenti per ridurre drasticamente gli infortuni. In base ad un accordo nazionale, l’Istituto ha formato gli asseveratori ed è attualmente impegnato a livello regionale, settembre/ottobre/2019

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sicurezza

Con la sottoscrizione, unitamente agli enti bilaterali Eseb e Cape, a Milano del progetto finalizzato a dotare le aziende del comparto di un Modello di organizzazione e gestione (Mog) per la sicurezza, Ance Brescia rafforza il proprio impegno volto a limitare gli incidenti nei cantieri e nei luoghi di lavoro

con le proprie professionalità e con la compartecipazione economica al progetto, che impegnerà complessivamente nel triennio oltre 600mila euro, per permettere l’implementazione di sistemi di gestione che aumentino i livelli di sicurezza nei cantieri. Il progetto, articolato in due fasi, coinvolgerà 240 imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni”. Le imprese bresciane che partecipano alla prima fase del progetto sono diciassette sulle 120 regionali, rispetto alle 10 inizialmente assegnate al nostro territorio: Agliardi Srl unipersonale; Andreis segnaletica stradale Srl; Arc.Edil Sas; Bergomi costruzioni Sas; Camuna Costruzioni Srl; C.B.D. Costruzioni Srl; Collicelli Srl; Edilmarra Sas; Edilscavi Bonomelli Srl; Ediltre Srl; Edil Zeta di Zavaglio Giuseppe e Antonio Snc; Francesetti Srl; Gelmi Srl; Gruppo Mossali Srl; Lombardi Eugenio Sas; P.G.S. Asfalti Srl; Zanini Costruzioni Srl. Si tratta di aziende dai tre ai 60 dipendenti, con il coinvolgimento di tutte le tipologie aziendali, perché il supporto de32

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gli organismi paritetici permette anche alle più piccole di avvicinarsi a sistemi altrimenti troppo complessi per le loro strutture aziendali. L’adozione del Mog rappresenta un impegno reale e innovativo per migliorare la qualità organizzativa

applicare le procedure”. Si tratta di un progetto unico a livello nazionale che accompagna le aziende partecipanti sino all’asseverazione dei sistemi di gestione così realizzati. Dodici ore di formazione per datori di lavoro e responsabili di procedura e otto ore di lezione per i preposti e i lavoratori, suddivise queste ultime tra impresa Le imprese bresciane che e cantiere, consenpartecipano alla prima fase tono alle aziende del progetto sono diciassette bresciane di fare proprie procedure sulle 120 regionali, rispetto di sicurezza per alle 10 inizialmente l’implementazione assegnate al nostro di un Mog efficace. territorio: Il Modello, elaborato da Inail e pariteticità edile, sarà poi personalizzato dalle singole imprese, con la consulenza dei e i livelli di sicurezza in cantiere. “Un obiettivo da raggiungere — tecnici dei due enti firmatari spiega Nicolò Depellegrin di dell’accordo, e garantisce un’otEseb — anche grazie al digitale, timizzazione dei processi e una con il supporto software per la semplificazione nell’archiviaziogestione dei modelli realizzati e ne di documenti, incoraggia un l’integrazione con Check per significativo miglioramento delmonitorare i cantieri nei quali le condizioni di sicurezza e con-

sente l’abbandono di voluminosi manuali generici, i cui contenuti non sono concretamente applicabili alla realtà delle aziende del settore delle costruzioni. Il progetto fornisce un’opportunità di formazione gratuita, un investimento nella sicurezza aziendale, con possibilità di riscontro nella decontribuzione del premio Inail Ot24. Per le medie imprese che raggiungono il punteggio necessario, lo sconto Inail Ot24 può ricoprire interamente il costo di partecipazione del personale e permettere all’impresa edile di risparmiare risorse economiche mentre forma i propri dipendenti.


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formazione Fondazione Its “Cantieri dell’arte” in campo per formare giovani professionisti qualificati per il comparto del costruito. Presentato in Eseb il corso biennale in Tecnico superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni, che prevede un periodo in apprendistato di alta formazione e ricerca e coinvolge attivamente Ente Sistema Edilizia Brescia, Fondazione Its Cantieri per l’arte, Ance Brescia, Tartaglia, Dicatam (Università degli studi di Brescia), istituzioni e imprese.

26 diplomati Cat assunti da 25 imprese settembre/ottobre/2019

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Un percorso di apprendimento dentro e fuori l’azienda che consente ai giovani di fare proprie, non solo a livello teorico ma anche e soprattutto pratico, le dinamiche del settore edile e di inserirsi in un mercato del lavoro sempre più esigente. Possibilità concrete che anche le ragazze affrontano con decisione

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Alta formazione per l’edilizia

“Un percorso di apprendimento dentro e fuori l’azienda che consente ai giovani di fare proprie, non solo a livello teorico ma anche e soprattutto pratico, le dinamiche del settore edile e di inserirsi in un mercato del lavoro sempre più esigente”. Con queste parole il presidente dell’Ente sistema edilizia Brescia, Paolo Bettoni, commenta il nuovo corso biennale in Tecnico superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni, presentato il mese scorso. Una proposta didattica che, in linea con gli obiettivi della Fondazione Its “Cantieri dell’Arte”, intende far fronte alla pressante richiesta di professionisti adeguatamente qualificati da parte delle impre34

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durata di due anni. Una proposta concreta, fortemente sostenuta dalla Fondazione Its, affiancata da altre realtà bresciane — Ente sistema edilizia Brescia, Ance Brescia, istituto Tartaglia-OliIniziato a metà ottobre, vieri, dipartimento il corso si articola in due Dicatam dell’Uniannualità formative, da mille versità degli Studi di Brescia, impreore l’anno (496 presso Eseb se edili Deldossi, e 504 in azienda) Cadeo, Crea di Rizzinelli ex Riedil — e dalla componente milanese — Assimpredil Ance, Fondazione di Brescia e prevede, attraverso apprendistato, in alternanza Politecnico di Milano, istituto scuola/lavoro, l’avvio di un perBazzi — che vede impegnati 26 giovani diplomati, attualmente corso di alta formazione della se edili del territorio. Il bando è rivolto ai neodiplomati Cat (Costruzioni, ambiente e territorio — ex Geometri) della provincia

assunti da 25 aziende (22 bresciane, 2 milanesi e 1 di Monza e Brianza). Iniziato a metà ottobre, il corso si articola in due annualità formative, da mille ore l’anno (496 presso Eseb e 504 in azienda), che permetteranno allo studente di delineare un piano formativo arricchito dall’esperienza sul campo, in continuità con quanto appreso durante il quinquennio presso gli istituti Cat. “Con il corso in Tecnico superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni i giovani neodiplomati si specializzano in interventi edilizi di costruzione, ristrutturazione e manutenzione, orientando il lavoro al miglioramento della qualità, della


La formazione esterna alle aziende, che si svolgerà in Eseb, finanziata da Regione Lombardia con il sostegno del Ministero dell’Istruzione dell’università e ricerca e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, offre moduli formativi validi e strutturati, affidati in classe a docenti universitari, professori ed esperti del mondo del lavoro, e sul campo a tutor aziendali e formativi.

sicurezza e della conservazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture — afferma il direttore della Fondazione Its e organizzatore del percorso biennale, l’architetto Aldo Palladini — gli apprendisti beneficiano di un contratto di lavoro subordinato e tutele assicurative e previdenziali, portando avanti gli studi per il conseguimento del titolo di istruzione tecnica superiore”. Il nuovo percorso formativo presta, inoltre, grande attenzione alle nuove tecnologie, al Bim (Building information modeling), agli impianti e ai materiali per il miglioramento dell’efficienza energetica, della prestazione antisismica, dell’isolamen-

Iniziato a metà ottobre, il corso si articola in due annualità formative, da mille ore l’anno (496 presso Eseb e 504 in azienda), che permetteranno allo studente di delineare un piano formativo arricchito dall’esperienza sul campo, in continuità con quanto appreso durante il quinquennio presso gli istituti Cat.

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Le imprese che aderiscono al progetto di alternanza scuola/lavoro hanno già inserito nel proprio organico le nuove risorse

to acustico degli edifici, con l’ausilio di software e programmi di ultima generazione. Le imprese che aderiscono al progetto di alternanza scuola /lavoro hanno già inserito nel proprio organico le nuove risorse, certi delle competenze specialistiche che i ragazzi acquisiranno durante l’apprendistato e favorite dai vantaggi retributivi, contributivi, fiscali ed economici disposti per tutto il periodo di formazione e per il successivo anno di stabilizzazione. La formazione esterna alle aziende, che si svolgerà in Eseb, è finanziata da Regione Lombardia con il sostegno del Ministero dell’Istruzione dell’univer-

sità e ricerca e del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, offre moduli formativi validi e strutturati, affidati in classe a docenti universitari, professori ed esperti del mondo del lavoro, e sul campo a tutor aziendali e formativi. Secondo le normative vigenti, recepite anche nel Ccnl edilizia industria e nel Ccnl Cooperative, le ore effettuate in Eseb come formazione esterna all’azienda non prevedono alcuna retribuzione, quelle di formazione interna all’azienda prevedono un compenso del 10%, mentre le ore eccedenti le mille annuali prevedono il 100% di quanto previsto contrattualmente per gli apprendisti edili. settembre/ottobre/2019

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IIll corso corso triennale trien rien nnale nasce asce con l’’obie con obiettiv ttt vo di dare una rrispos isp posta co concre nc eta ai a ragaz ag gazzi cche de desider esider de ano in inserirs nserir eri si n l me nel mercat erca cato del d l lavor oro ro con u a pr una professionalit ofessionali nalità elevata. Gli studenti G stu tudenti impa impar parano attrrav att a aver erso so attivit attivit v à prrati atiche che he iin n labo a orator orio io e periodi periodi di formazione form rmazione nelle nel elle imprese imprese e edili del edili del ter errit ritorio o.

Edilizia Edi iliz izia iinno nno no ov o va v ativ ativ va v a Efficienza Effi fficie ffi enz nza ene e energe nerge getic tica ca Macchine Ma acc acch cch hine ope o oper perrra atrici ttric ci più di aree di laboratorio

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istituzioni L’Associazione costruttori di Brescia esorta l’esecutivo Conte bis a mettere un punto fermo ai continui e infiniti iter burocratici che penalizzano presente e futuro del comparto edile e del Paese. “I continui cambiamenti e i provvedimenti singhiozzanti che hanno

interessato i quattro Governi succedutisi negli ultimi tre anni, non hanno certo giovato alla ripresa e alla crescita di uno dei principali settori traino dell’economia italiana”, afferma il leader di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi. Aggiunge il presidente di Ance Brescia: “Oggi il Governo

Conte-bis: al vaglio del nuovo Governo le richieste del comparto edile L’onorevole Paola De Micheli, già vice segretaria del Partito Democratico, nominata a capo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A lei e all’esecutivo della diciottesima legislatura Ance Brescia chiede una spinta decisiva per il rinnovamento del settore

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o scorso 5 settembre il premier Giuseppe Conte ha nominato i 21 ministri del nuovo Governo giallo-rosso. L’esecutivo Conte-bis, sessantaseiesimo esecutivo della Repubblica Italiana, nasce dall’alleanza stretta tra il MoVimento 5 stelle e il Partito democratico, dopo la disfatta della coalizione tra pentastellati e partito leghista. La nuova maggioranza ottiene la fiducia della Camera dei deputati con 343 voti favorevoli, 263 contrari e 3 astenuti, e del Senato della Repubblica con 169 voti favorevoli, 133 contrari e 5 astenuti. Ai quattordici uomini e alle sette donne che guidano i ministeri del nuovo esecutivo sono richieste manovre e provvedi38

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menti urgenti per dare una svolta ai diversi settori, motore dello sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale del nostro Paese. Ance Brescia, in linea con le richieste avanzate da Ance nazionale e dalle altre associazioni territoriali, preme per uno snellimento dei meccanismi legislativi e domanda misure in grado di garantire alimentare, non di svilire gli sforzi del comparto edile, da troppo tempo abbandonato a se stesso e gravato di forti pressioni fiscali. “Sicuramente, nel dialogo tra costruttori e Governo, si sono fatti passi in avanti, ma la politica è ancora troppo distante dal dare risposte concrete agli imprenditori” afferma il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo

deve dare risposte concrete alle imprese, che domandano in modo sempre più serrato indicazioni normative chiare e investimenti più coraggiosi. La pubblica amministrazione deve fidarsi e affidare le proprie risorse a un settore che propone soluzioni reali allo

Deldossi. “Il duro lavoro e la tenacia che hanno caratterizzato il settore in questi anni difficili andrebbero sostenuti e valorizzati con investimenti ad hoc e strategie di crescita mirate, con pianificazione a lungo termine che possano riequilibrare la situazione e garantire una maggiore sicurezza agli operatori”. Il leader di Ance Brescia ricorda al Governo Conte-bis le attese e le considerazioni già avanzate dall’Associazione al precedente esecutivo, sollecitando i nuovi ministri a lavorare per un vero cambiamento. “Il settore non può vivere di speranze. È da troppo tempo che il nostro comparto sta in piedi con le proprie forze. Siamo una delle filiere che possono contribuire in modo tangibile al rinnovamento del Paese, offrendo occupazione, ridisegnando i modelli urbani in chiave moderna, sicura e sostenibile, ma siamo continuamente ostacolati da norme claudicanti e iter burocratici senza fine” continua Deldossi. “Il Collegio costruttori non smetterà di lottare caparbiamente affinché si delineino le condizioni per un sistema più semplice e flessibile. Venire incontro alle difficoltà degli imprenditori deve essere un obiettivo condiviso non solo dalle realtà più vicine al settore, ma dalla politica e dalle amministrazioni che possono dare una spinta decisiva al rinnovamento dell’edilizia”. Ance Brescia ricorda che tra le principali questioni da dibattere restano sicuramente lo Sblocca cantieri e le limitazioni ai sub affidamen-

Sopra, il ministro De Micheli interviene all'Assemblea Ance Brescia 2015. Sotto, il nuovo esecutivo giura al cospetto del Capo dello Stato, Sergio Mattarella.


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sviluppo del Paese, in un’ottica sempre più sostenibile e attenta alle misure precauzionali che possono prevenire gli ingenti danni causati dalle calamità naturali che affliggono molti territori della nostra nazione”. Tra gli aspetti che non possono essere

tralasciati dall’esecutivo Conte bis emerge con decisione la necessità di adottare un modello di recupero urbano che punti sulla sicurezza e sulla qualità dell’abitare, affiancato da misure di prevenzione del rischio antisismico e idrogeologico. “Un

Paese come il nostro non può più aspettare i tempi della pubblica amministrazione. La realizzazione di città più moderne, sostenibili, a misura d’uomo non è un obiettivo prorogabile all’infinito, ma un’impellenza che deve essere sostenuta da un concreto supporto alle

Profili Paola De Micheli Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti

 Laureata in Scienze Politiche a Milano, l’onorevole Paola De Micheli ha iniziato il suo impegno nel settore della pubblica amministrazione nella sua città natale, Piacenza, dove dal 2007 è stata assessore comunale alle Risorse umane ed economico-finanziarie. Nell’aprile 2008 è stata eletta per la prima volta alla Camera dei deputati per la Circoscrizione Emilia-Romagna nel Gruppo parlamentare del Partito Democratico. È stata componente della Commissione “Bilancio” e “Semplificazione della legislazione”. Rieletta alla Camera dei deputati nel febbraio 2013, è stata vicecapogruppo vicario del Partito Democratico a Montecitorio. Sottosegretaria all’Economia del Governo Renzi nel 2014, durante il Governo Gentiloni è stata nominata dal Consiglio dei ministri Commissaria straordinaria del Governo ai fini della ricostruzione nei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, zone interessate dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016. Il 23 settembre 2017 è Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alle elezioni politiche del marzo 2018 è stata eletta per la terza volta alla Camera dei deputati nel Gruppo del Partito Democratico. Nel 2019, dopo essere stata indicata da Nicola Zingaretti come vice segretaria del partito, il 5 settembre giura come ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del nuovo governo Conte.

imprese del settore edile da parte delle amministrazioni e del Governo”, continua il presidente Deldossi, sollecitando normative chiare, che favoriscano gli investimenti nell’edilizia ed evitino di gravare ulteriormente sulla liquidità delle imprese.

ti in cantiere, il Decreto Fiscale, il potenziamento delle misure antimafia, il tema dell’occupazione e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La lotta alla concorrenza sleale deve restare prerogativa del Governo per permettere alle imprese serie e professionali di operare in serenità, stimolandole a continuare a offrire prodotti di qualità, investire in innovazione e creare posti di lavoro. L’esecutivo Conte bis non deve, però, dimenticare che le aziende, per lavorare al meglio hanno anche bisogno di investimenti significativi, di un freno al continuo prelievo di liquidità e di indicazioni normative esplicite e comprensibili, che denotino una certa fiducia del Governo nei confronti delle potenzialità del settore. Al Governo Ance Brescia indirizza, quindi, un rinnovato appello per l’individuazione di soluzioni concrete, che impediscano alla mala burocrazia di rallentare o bloccare la manutenzione e la messa in sicurezza dei territori, nonché la ripresa del settore e gli investimenti nella filiera della Casa. Il sistema del costruito nazionale attende ora l’incontro con Patuanelli: durante l’Assemblea generale Ance 2019 il neoministro allo Sviluppo economico ha, infatti, manifestato la volontà di riunire un tavolo di confronto con il comparto dell'edilizia, assumendosi l’impegno di convocarlo per fine anno per permettere ai ministeri di sedersi insieme con Ance e valutare proposte e soluzioni di reciproco vantaggio.

L’elenco dei ministri Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio è Riccardo Fraccaro Ministro dell'Interno Luciana Lamorgese Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede Ministro alla Difesa Lorenzo Guerini Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri Ministro per gli Affari Esteri Luigi Di Maio Ministero per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli Ministro per l'Agricoltura Teresa Bellanova Ministro per l'Ambiente Sergio Costa Ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia Ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano Ministro per l'Innovazione tecnologica Paola Pisano Ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone Ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà Ministro per gli Affari Europei Enzo Amendola Ministro per il Lavoro Nunzia Catalfo Ministro per l'Istruzione Lorenzo Fioramonti Ministro per le Attività Culturali con delega al Turismo Dario Franceschini Ministro per la Salute Roberto Speranza Ministro per i giovani e lo Sport Vincenzo Spadafora

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Durante l’assemblea generale 2019 di Ance nazionale, alla quale è intervenuto il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi, insieme a una qualificata delegazione di dirigenti dell’organizzazione, il presidente Gabriele Buia ha illustrato le sette azioni da compiere per far sì che l’edilizia possa svolgere un ruolo determinante per il Paese in termini di sostenibilità ambientale, crescita economica e sviluppo sociale. Analizzando la manovra 2020 è emersa, fra il resto, una forte preoccupazione per il Decreto Fiscale, da rivedere per evitare un salasso di liquidità e di energie per le imprese edili costrette a destreggiarsi tra pesanti vincoli burocratici. Particolare accento è stato posto sulla necessità di misure tempestive, collegate anche ad una pianificazione a lungo termine.

Assemblea Ance La svolta verso il futuro in sette azioni concrete

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buoni propositi non bastano. Servono azioni concrete”. Con queste parole il presidente Buia ha accolto i partecipanti all’assemblea 2019, precisando che le buone intenzioni non possono restare tali, ma devono assolutamente tradursi in fatti reali. Nonostante gli sforzi compiuti da Ance, la maggior parte delle riforme proposte dall’Associazione restano ancora da attuare o completare. Le condizioni macroeconomiche generali non stanno migliorando e alle porte si affaccia un rallentamento generale dell’economia globale e di quella europea. Il settore del costruito, che ancora sta scontando gli anni in cui gli investimenti sono stati dimezzati e l’instabilità politica interna ha rallentato provvedimenti a favore del comparto, sollecita una task force interministeriale che porti all’attenzione del Governo le esigenze del comparto e stimoli gli investimenti. “L’interesse pubblico è quello di far ripartire il Paese” continua il presidente Buia “In questi mesi abbiamo attivato decine di iniziative e di eventi sul territorio, a cominciare da

sblocca cantieri e blocca degrado, che hanno visto il diretto coinvolgimento dei territori, delle amministrazioni e della società civile che non accettano di assistere inermi all’abbandono e all’incuria. La lista delle opere bloccate è ancora lunghissima: in totale 749 per sessantadue miliardi di euro secondo il monitoraggio di sblocca cantieri”. Resta ancora molto da fare, in poco tempo. L’urgenza di snellire la filiera dei passaggi decisionali e di contrastare una ‘burokràzia’ in stile Soviet si affianca alla necessità di rivedere alcuni aspetti normativi e misure che gravano sull’operato delle imprese e sullo sviluppo del settore. Dallo split payment al Decreto fiscale, il presidente Buia afferma che è inaccettabile continuare a caricare le imprese di adempimenti fiscali che ne drenano liquidità. “Stiamo ancora pagando il prezzo dello split payment, che deve essere abolito al più presto visto che è in vigore la fatturazione elettronica, e ora ci viene richiesto un nuovo adempimento che obbliga le imprese ad anticipare soldi allo Stato. Quello stesso Stato che ci deve ancora pagare otto

miliardi di debiti, che gli sono costati ben due procedure d’infrazione presso l’Unione Europea. Occorre, dunque, eliminare la previsione contenuta nel Decreto fiscale per la quale il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nei lavori viene effettuato direttamente dal committente”. Auspicando che il provvedimento si muova in questa direzione, Gabriele Buia ha esortato il Governo a continuare a combattere l’evasione fiscale, ma senza penalizzare il sistema delle imprese con ulteriori incombenze. Energie e risorse andrebbero indirizzate verso un più cospicuo piano di investimenti a sostegno delle politiche abitative e di rigenerazione delle città italiane, un’azione che spinge al cambiamento degli spazi urbani secondo i dettami della sostenibilità e che coinvolge in primis gli imprenditori edili e la filiera dell’industria delle costruzioni. Il presidente Buia ha concluso il suo intervento elencando le sette prime linee d’azione che Ance intende portare all’attenzione dei decisori pubblici per favorire una crescita sostenibile del nostro Paese. settembre/ottobre/2019

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riduce l’impatto del proprio cantiere, non chi porta tutto in discarica. Siamo i primi della classe nel proporre soluzioni innovative, eppure riciclare è ancora troppo difficile e costoso per le imprese italiane.

I 7 punti per una vera sostenibilità

4. Un contratto improntato alla sostenibilità e al bene sociale 1. Le infrastrutture per la sostenibilità: manutenzione, messa in sicurezza, edilizia scolastica.

L’Italia registra la metà delle calamità naturali di tutta Europa. È ora che sia sancita definitivamente l’esclusione delle spese di prevenzione, manutenzione e messa in sicurezza dal patto di stabilità. Ogni euro investito in misure di prevenzione ne fa risparmiare quattro per riparare i danni derivanti dalle calamità naturali e dai cambiamenti climatici. Le emergenze vanno affrontate con una strategia incisiva e di ampio respiro. Dai piani pluriennali a medio-lungo termine stiamo, invece, tornando agli elenchi annuali dei lavori, senza alcuna prospettiva e senza alcun coordinamento. Altra emergenza nazionale è quella dell’edilizia scolastica. Nonostante alcuni sforzi fatti in questi anni il piano per le scuole innovative e sostenibili è praticamente lettera morta. Nell’ultimo anno ogni tre giorni in una scuola italiana c’è stato un crollo (dati Cittadinanzattiva). E d’altronde solo il 27% degli edifici scolastici ha effettuato interventi di manutenzione negli ultimi 12 mesi. 2. Agenda Urbana per la sostenibilità

Intervenire sulle città con una politica organica e con una visione strategica è altrettanto urgente e

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indispensabile se non vogliamo condannare i centri urbani alla decrescita e al degrado. Ance chiede che, entro dicembre, il Governo approvi un’Agenda Urbana italiana come modello da portare in Europa favorendo trasformazioni urbane sostenibili. Indispensabile una pianificazione chiara per tutto il territorio che coinvolga i grandi come i piccoli e medi centri urbani. A cominciare dalla Capitale. Occorre, però, superare la logica di norme vecchie di 50 anni: il dm 1444 del 1968 va profondamente rivisto e adattato alle nuove esigenze dell’abitare e del vivere in città. Per promuovere la messa in sicurezza degli edifici, il “Sismabonus acquisti” deve diventare anche un “Sismabonus vendita”, riconoscendo un incentivo a chi cede case da demolire, a condizione che, entro 12 mesi, riacquisti una nuova casa

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adeguata alle attuali norme antisismiche. Bisogna contenere il consumo del suolo e rigenerare l’esistente con una normativa urbanistica che consenta di demolire il vecchio, trasformare aree degradate e favorire un reale processo di sostituzione e di rigenerazione delle nostre città. L’Europa ha indicato l’obiettivo di edifici a emissioni zero entro il 2050. Se si pensa che il 36% delle emissioni di Co2 e il 40% dei consumi di energia sono legati all’edilizia, occorre dunque prevedere sconti fiscali per le case più efficienti — che consumano 4 o 5 volte meno della media di quelle vetuste e inquinanti — e che invece oggi sono fiscalmente penalizzate. 3. Un Patto per l’economia circolare

Serve un Patto per l’economia circolare nell’edilizia che premi chi riutilizza i materiali e

Il contratto dell’edilizia è un esempio da seguire per tutti gli altri settori industriali in termini di sostenibilità. Un sistema bilaterale di welfare avanzato, formazione continua, servizi dedicati ai lavoratori. Un modello vincente ottenuto anche grazie all’impegno delle imprese, che deve essere tutelato. E invece avere un contratto di lavoro sostenibile costa di più. Ci aspettiamo un impegno concreto delle istituzioni per evitare la fuga dal contratto. Con la legge di bilancio dell’anno scorso, inoltre sono stati tagliati i fondi Inail dedicati alle imprese più virtuose che investono nella sicurezza dei lavoratori. 5. Normazione sostenibile

Occorre un sistema di norme chiare e facilmente applicabile. Scritte con un linguaggio comprensibile a tutti. 6. Un credito a misura di cittadino e impresa

Sul credito va rivista in modo sostanziale la politica finanziaria europea e di conseguenza le ripercussioni che questa ha avuto sulle scelte adottate dagli istituti di credito italiani. Invece di dare linfa all’economia reale, sostenendo le imprese, si è deciso di chiudere i rubinetti al settore. Emblema di questa politica finanziaria sbagliata è stata la decisione, maturata in ambito europeo, di spingere le banche a svendere in massa i crediti

deteriorati, causando gravi danni al settore e non solo. Il Governo deve dunque svolgere una decisa azione di pressing in Europa affinché siano riviste al più presto le regole, insostenibili, disposte dall’Autorità bancaria europea e tornare a sostenere l’economia reale. In gioco c’è la tenuta di gran parte del nostro sistema socioeconomico. Un primo passo è stato compiuto con il Fondo per la rinegoziazione dei debiti creato prima dell’estate con il decreto crescita, ma sono passati quasi cinque mesi e manca ancora il decreto attuativo per avviare l’operatività dello strumento. Occorre che il Mise intervenga subito. 7. Un settore aperto ai giovani e alle innovazioni

Nell’edilizia stiamo assistendo a un lento e inesorabile impoverimento delle professionalità e dei profili lavorativi. Serve un ricambio generazionale. Dobbiamo rendere il settore più attrattivo anche attraverso la previsione di programmi educativi e formativi al passo con le nuove esigenze professionali e misure dedicate ai giovani. Ance propone, quindi, di istituire un bonus assunzioni per il settore che favorisca l’ingresso di giovani professionalizzati. Attraverso un meccanismo di decontribuzione totale per 10 anni — finanziato coi fondi strutturali europei — riservato a neolaureati o diplomati under 35 con formazione sui temi dell’innovazione e digitalizzazione. È necessario prevedere al più presto un Piano edilizia 4.0. Se vogliamo migliorare la qualità dei processi e dei prodotti dobbiamo avere strumenti per le nostre imprese. Serve una piattaforma digitale nazionale per le costruzioni. Adattare modelli pensati per altri non funziona.


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Cape: 8 milioni di euro a favore di operai e famiglie Il bilancio preconsuntivo 2018-2019 di Cassa Edile attesta l’impegno dell’ente per la diffusione del welfare nel settore. Erogati 1,2 milioni di euro a supporto delle imprese bresciane. Per i lavoratori, è arrivato il momento di applicare forme innovative di assistenza. 44

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Anzianità professionale Edile operai dal 2017 al 2019

2017 6.352.832,79

2019 6.357.737,95

2018 6.299.236,54

Prestazioni sanitarie operai

2017 515.280,06

2018

515.000,00

498.667,85

I

l bilancio preconsuntivo di Cassa edile relativo all’esercizio 2018-2019, approvato dai nuovi membri del Consiglio d’amministrazione, eletti lo scorso maggio in occasione del rinnovo delle cariche del sistema Ance Brescia, evidenzia la centralità del ruolo ricoperto dall’ente nel settore edile bresciano e l’impegno rivolto a favore di lavoratori e imprese. I dati rivelano un incremento dei livelli occupazionali e un aumento delle retribuzioni dichiarate, arrivate a 174 milioni di euro, superiori del 10% rispetto al monte totale dell’esercizio precedente. Un risultato che migliora le previsioni ipotizzate preventivamente lo scorso anno. “Cassa edile intercetta le diverse richieste per far fronte alle esigenze

2019

2017 136.990,12

Totale 652.270,18

2018 116.934,12

2019

Totale 615.601,97

Totale 630.000,00

115.000,00

 Sussidio protesi ortopediche-odontoiatriche operai  Sussidio visite e protesi oculistiche operai settembre/ottobre/2019

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cape

dei numerosi attori del sistema edile — afferma il presidente della Cassa assistenziale paritetica edile, Raffaele Collicelli —.

“Cassa edile intercetta le diverse richieste per far fronte alle esigenze dei numerosi attori del sistema edile”

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Le prestazioni erogate dalla Cape ai suoi iscritti si confermano un valido supporto per imprese e operai e dimostrano la concreta attenzione dell’ente nei confronti della persona, della sua famiglia e delle attività del comparto”. Nell’ultimo esercizio sociale Cassa edile ha riconosciuto ai lavoratori 6,4 milioni a titolo di anzianità professionale edile e un milione e mezzo di euro in prestazioni sanitarie e assistenziali: dati che confermano la validità del modello Cape, da settant’anni promotore e attuatore di welfare. “Garantire ai lavoratori prestazioni, opere e servizi con finalità di rilevanza sociale, a beneficio del dipendente e della sua

Garantire ai lavoratori prestazioni, opere e servizi con finalità di rilevanza sociale, a beneficio del dipendente e della sua famiglia

famiglia — commenta il vicepresidente di Cassa edile, Ibrahima Niane — è senz’altro un positivo impulso allo sviluppo di un ambiente partecipe e collaborativo, che pone al centro i valori fondamentali di impresa e lavoro”. Per quanto riguarda, invece, le aziende iscritte alla Cape, riconoscendo alle imprese 1,2 milioni di euro di prestazioni, Cas-

sa edile ha concretamente evidenziato i vantaggi per le stesse, derivanti dall’intenso impegno dell’ente bilaterale anche a sostegno dei datori di lavoro che, rivolgendosi alla Cape, possono godere di benefici, non solo di natura economica. “La Cassa edile di Brescia — conclude il presidente Collicelli — è soddisfatta per i positivi e concreti risultati sopra esposti e allo stesso tempo è attivamente impegnata nel valutare un sistema di welfare ampliato, che poggi sull’ente bilaterale stesso. Un’azione — ricorda Collicelli — che si inserisce nel solco del vigente contratto provinciale del settore edile, frutto di un’indicazione lungimirante delle parti sociali che, unitamente ai buoni risultati raggiunti, ci deve far proseguire sulla strada dell’attuazione di meccanismi, anche innovativi, di assistenza e supporto ai lavoratori, in sintonia con quanto le normative nazionali indicano a tal proposito”.


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BELLO AFFRONTARE LE SPESE DENTISTICHE CON SERENITÀ

40.700 LAVORATORI HANNO RICEVUTO 27 MILIONI E 800 MILA EURO

ANNI DI WELFARE

Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it


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incontri

Giuseppe Ambrosi IL RESOCONTO DI CINQUE ANNI ALLA PRESIDENZA DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI BRESCIA, L’APPORTO PROFESSIONALE A FAVORE DELLE ECONOMIE DEL TERRITORIO, LE PROSPETTIVE FUTURE E L’OPINIONE DELL’ENTE CAMERALE SUI TEMI CALDI CHE INTERESSANO IL COMPARTO EDILE

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Camera di Commercio descrivere le Arti del lavoro per giovani operatori edili di Adriano Baffelli

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Ospitato nella Casa delle associazioni, cuore di idee e iniziative, l’incontro con l’imprenditore e Presidente della Camera di commercio Giuseppe Ambrosi ha rivelato interessanti aspetti sul tema della progettualità infrastrutturale e delle sue positive ricadute in termini di riqualificazione e pianificazione urbana, sulla questione formazione, fondamentale per rispondere alla pressante richiesta di professionalità specializzate, e sull’eventuale possibilità per Brescia di mostrare, nel prossimo futuro, le sue eccellenze durante alcuni eventi di portata internazionale.

anni, infatti, ho cercato di restituire qualcosa alla città, che personalmente, alla mia famiglia e alla mia azienda, ha dato molto. Qual è il principale ruolo svolto dall’ente camerale a favore dell’attività delle imprese? I ruoli della Camera di commercio sono molteplici. Da un lato l’ente rappresenta un sostegno per le piccole aziende e per le imprese nell’ambito di progetti specifici, per i quali possono ricevere contributi e finanziamenti fino al 50%, rispetto a quello che normalmente prevedono i bandi. Questo costituisce una sorta di incentivo all’investimento, alla crescita, al progresso delle attività economiche del nostro territorio. Dall’altro lato, bisogna calcolare Presidente Ambrosi, come sintutto un aspetto di coordinatetizzerebbe questi cinque anni mento infrastrutturale che ardi presidenza della Camera di ricchisce città e imprese. La Cacommercio di Brescia? mera di commercio ha prestato, La definirei innanzitutto una per esempio, grande attenzione magnifica esperienza personale. nei confronti del Brixia Forum, Da parte mia, mi auguro di aver un centro dove sviluppare attidato un contributo positivo a vità fieristiche promozionali, Brescia, al nostro territorio, utili sia alle filiere nazionali presenti nostro territorio, C’è una gran voglia di sentirsi sul sia alle attività dei “locomotiva”, punto commercianti e dedi riferimento ed esempio gli artigiani che laper altre province e territori, vorano e ruotano intorno agli eventi. Da a volte meno fortunati non dimenticare, inoltre, l’impegno per portare a termine altri progetti infrastrutturali mettendo a frutto quelle che soche sono stati, se non ancora no state le mie consolidate completati, avviati, come il proesperienze in ambito imprendigetto dell’aeroporto di Montitoriale e istituzionale. In questi

chiari e quello, diciamo in fase di conclusione, dell’alta velocità. Dal suo osservatorio privilegiato, che economia è quella bresciana? È un’economia straordinaria, unica a livello nazionale, ma anche internazionale. Vivendo qui, se non operiamo un confronto con l’esterno, non ci rendiamo conto della rapidità e della dinamicità che c’è nel nostro territorio. C’è creatività, senso del lavoro e del sacrificio da parte di tutto il sistema, non solo dell’imprenditore, ma anche delle maestranze e dei collaboratori. C’è una gran voglia di sentirsi “locomotiva”, punto di riferimento ed esempio per altre province e territori, a volte meno fortunati. Presidente Ambrosi, che cosa caratterizza le nostre realtà produttive rispetto a quelle delle altre province lombarde? Non vorrei ripetermi ma credo che nel lavoro, ma credo che la laboriosità e la perseveranza bresciane siano due elementi chiave fondamentali. Oggi, in un mondo in continua evoluzione, dove i cambiamenti dei cicli economici non sono più quelli lunghi di una volta, ma si sono rapidizzati con l’arrivo delle nuove tecnologie legate, estremizzando, all’intelligenza artificiale, la ricerca diventa centrale. Per questo è fondamentale collaborare con le università e avvalorare le conoscenze accademiche, ingegneristiche ed economiche. Sempre di rilievo nel panorama bresciano restano settembre/ottobre/2019

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incontri

Giuseppe Ambrosi, fin da giovanissimo catturato dal fascino del clima imprenditoriale bresciano, dopo aver conseguito una laurea in Economia e commercio, ha iniziato ad occuparsi attivamente delle società di famiglia, affiancando le diverse

Siamo uno dei principali poli industriali europei, leader nel manifatturiero, perché abbiamo un’intensa attività meccanica legata soprattutto al filone dell’automotive

le scuole tecniche secondarie, che sono oggi una fucina importante per sfornare operatori preparati, pronti ad affrontare le sfide che le imprese, con ambizione, stanno affrontando investendo e credendo in un futuro che ormai è molto vicino. Brescia è provincia, soprattutto manifatturiera, pur presentando eccellenze e produzioni di assoluto rilievo, anche in termini numerici, in altri settori, quali l’agricoltura. Ci ricorda la consistenza dei vari settori in termini di fatturato e occupazione? Al di là dei numeri, direi che uno dei punti di forza di Brescia consiste proprio nel non concentrarsi solo su un unico tipo di attività. Sicuramente siamo uno dei principali poli industriali europei, leader nel manifatturiero, perché abbiamo un’intensa attività meccanica legata soprattutto al filone dell’auto50

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motive. Abbiamo, però, anche tante altre potenzialità: dalle diverse tecnologie per automatismi, al settore armiero, eccellenza mondiale, fino al comparto dei calzifici. Inoltre, siamo sempre stati apprezzati a livello nazionale per la filiera siderurgica, del ferro. L’agroindustria è un’altra attività di grande rilievo, perché siamo una delle principali province italiane nel campo della zootecnia. A questo proposito, siamo la prima provincia per produzione di latte a livello nazionale, perché oltre il 10% del latte prodotto in Italia è bresciano. Questo aspetto ha favorito lo sviluppo di un’attività agroindustriale che va dalla trasformazione lattocasearia, alle carni, interessando anche la quarta gamma, legata a frutta e verdura. Analizzando i vari settori e soffermandoci sull’edilizia e sulla fi-

funzioni aziendali. A seguito di numerose esperienze professionali in ambito imprenditoriale e associativo, nel 2014 viene nominato presidente della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Brescia, promuovendo iniziative e progetti a

liera del costruito, quali sono le sue considerazioni sul comparto? Senza dubbio, dove c’è dinamismo imprenditoriale si necessita di un supporto per costruire e sviluppare aree industriali e commerciali. A questo si collega la necessità di forza lavoro in grado di creare conglomerati urbani sviluppati secondo una pianificazione importante. Direi che con grande lungimiranza la nostra città, da sempre all’avanguardia, ha voluto affrontare il progetto della metropolitana, che ha portato a edificare centri di vita in continua crescita intorno alle fermate, dando forte impulso all’investimento in ambito edilizio. Non ultimo il progetto della Brebemi, arteria autostradale che, in tutte le aree attraversate, ha stabilito le basi per creare uno sviluppo. Diverse imprese decidono, infatti, di localizzarsi nei pressi di queste reti di comunicazione permettendo, di conseguenza, la nascita di aree urbane che fungono da satelliti di vita e di crescita. La realizzazione di infrastrutture, che purtroppo in Italia incontra non poche difficoltà, dà vita a seri problemi per il settore edile, causando la moria di numerose imprese, e con questa, lo spostamento all’estero o verso altre zone di know-how e tecnici formati in decenni di lavoro. Una volta perso questo bagaglio di conoscenze, si è perso il vero patrimonio di queste imprese! Guardiamo però con positività ai prossimi anni: lo sviluppo del nostro territorio porterà e con-

favore dello sviluppo del territorio. Durante il suo mandato quinquennale ha rafforzato ulteriormente il ruolo fondamentale dell’ente camerale bresciano. Sostenendo idee e offrendo spazi di confronto, negli ultimi cinque anni la Camera di Commercio di

tinuerà a portare lavoro anche per questo settore. Dalla filiera del costruito alle infrastrutture, il passo è breve. Che scenario dobbiamo attenderci, nella nostra provincia, dottor Ambrosi, da qui ai prossimi cinque anni? Abbiamo in cantiere diversi progetti. Se parliamo delle attività legate all’infrastruttura della rete ferroviaria, sicuramente c’è un’opera importante che deve ancora andare avanti: il tragitto Brescia-Verona, per continuare poi verso est. Si spera anche di inaugurare a breve l’autostrada della Valtrompia. Il progetto legato allo sviluppo dell’aeroporto, se continuerà il travagliato percorso, porterà uno sviluppo importante sia nell’area vicino all’aeroporto sia lungo il suo collegamento cittàaeroporto, dove è previsto che le Ferrovie investano sulla linea Brescia-Cremona-Parma, creando un satellite di collegamento verso Montichiari che porti all’aeroporto e al padiglione fieristico. Ci sono, infine, una serie di iniziative che riguardano la città, un programma di riqualificazione che interessa il comparto di via Milano e di via Orzinuovi, dove sono previsti importanti progetti industriali, commerciali, residenziali, ma anche di viabilità, come il tram di superficie e altre opere che, secondo me, vedranno la luce nel breve periodo. Il Progetto Campus Edilizia Brescia gode del patrocinio della Camera di commercio, ente fra il resto ha iniziato a sostenere


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Brescia ha supportato e promosso gli interessi generali dell’imprenditoria e dell’economia locale. Da alcuni anni, patrocina e garantisce il suo contributo al Progetto Campus edilizia Brescia, iniziativa capitanata dal sistema Ance Brescia per evidenziare e favorire la Qualità del

costruito, migliorando la percezione del settore studiando strategie di marketing territoriale mirate, che possano creare nell’opinione pubblica una positiva corrente di pensiero nei confronti del comparto delle costruzioni.

In alto a sin. Giuseppe Ambrosi su un’auto d’epoca in gara per la Mille Miglia 2018. A lato, la nomina dell'imprenditore a Presidente della Camera di commercio di Brescia nel 2014.

le iniziative formative del Campus e Brescia Next, spin-off avanzato del Campus stesso. Lo possiamo considerare una certificazione alla validità del Progetto di filiera introdotto dalle realtà associative e istituzionali? La Camera di commercio, Casa delle associazioni, deve di fatto seguire i progetti che i vari comparti gli presentano. Li deve coordinare e ne fa delle valutazioni collegiali: un’associazione propone dei progetti, ma è poi l’insieme di tutte le associazioni sedute in consiglio, o ancor più, nella giunta, che focalizzano l’attenzione sulle diverse iniziative, dando il via libera ad alcune che possono essere considerate le “più meritevoli”. Campus è sicuramente un progetto interessante, che gode di una fiducia e di un interesse da parte della Camera di commercio, ma viene anche fortemente soste-

nuto dal mondo dei costruttori e condiviso dalle altre organizzazioni che ne vedono con interesse il suo progredire. Presidente Ambrosi, si era iniziato parlando di Industria 4.0, ora la declinazione si è spostata sulla manifattura 4.0. Una variazione non solo semantica, o sbaglio? Credo sia molto più semplice identificare l’Industria 4.0 in termini impiantistici. Al di là di questo, l’impresa che investe in apparecchiature intelligenti, che dialogano con l’uomo, sono realtà che guardano alla crescita dell’impresa in generale, perché tutte le informazioni che si ricevono dalle macchine e con cui l’uomo riesce a dialogare servono poi per lo sviluppo delle aziende stesse. Direi, quindi, che i due campi semantici e la loro applicazione sono strettamente collegati.

Manifattura 4.0, digitale, innovazione, ritiene che la situazione delle imprese bresciane sia all’avanguardia, anche sul tema, o che ancora resti molto da fare? Indubbiamente c’è ancora molto da fare. Uno dei motivi risiede nel fatto che il nostro territorio è caratterizzato da tante piccole imprese, non tutte in grado di investire in un’industria 4.0. Credo che le grandi imprese siano dei drive fondamentali, perché spesso coinvolgono una filiera di imprese bresciane minori destinate a crescere: contaminazione generale che porterà vantaggi interessanti per tutto il territorio. Dottor Ambrosi, si dibatte sempre più sul fatto che mentre la disoccupazione rimane a livelli elevati, soprattutto quella giovanile, molte imprese non trovano gli addetti, in particolare specializzati. Come affrontate

in sede camerale questa complessa situazione? Questo tema è molto importante perché traccia le basi del futuro del nostro territorio. Quando parlavo dell’istruzione, delle scuole e degli istituti tecnici, menzionavo il fatto che la formazione, a tutti i livelli, fosse un elemento determinante. Oggi fortunatamente la maggior parte dei giovani bresciani ha un’occupazione, ma si registra ancora una percentuale di disoccupati non specializzati. Abbiamo quindi bisogno di formare, attraverso studi superiori e/o accademici, personale qualificato in grado di stare al passo con lo sviluppo dell’industria, anche 4.0. Qualcuno afferma che l’industria 4.0 porti via posti di lavoro, ma in realtà, secondo me, ne crea di nuovi e più gratificati, in grado di dare maggiori soddisfazioni e con retribuzioni economiche superiori. Il tema dell’incontro tra domanda e offerta nel mondo del lavoro è particolarmente sentito in edilizia, con le imprese in difficoltà a reperire giovani addetti. Non solo, i ragazzi s’affacciano in numero sempre minore alla Scuola edile, nonostante la garanzia di sbocchi professionali. Quale contributo potrebbe dare a tal proposito la Camera di commercio? La Camera di commercio deve impegnarsi in questo senso spiegando e sostenendo iniziative che descrivano le Arti del lavoro. Alcuni impieghi vengono visti come “troppo pesanti” o si considera “scomodo” l’ambiente in cui vensettembre/ottobre/2019

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incontri

I cinque anni dedicati a questo ente sono stati un’esperienza fondamentale, un prezioso scambio tra imprenditore ed ente. Se dovessero diventare dieci, con un secondo mandato, vedrei invece il ruolo di Presidente della Camera di commercio come lavoro

gono svolti. Credo, invece, che ci siano occupazioni molto interessanti e qualificanti nel mondo dell’edilizia. Oggi, nel mondo del costruito, un lavoratore è più associabile a un artigiano che non a un operaio generico, perché deve apprendere raffinate tecniche di montaggio, posa e costruzione. La parte più pesante è stata ormai delegata alle macchine. Restano, invece, creatività e variabilità del lavoro svolto, resta l’elemento di attrazione. Tutti questi aspetti vanno spiegati, raccontati ai giovani, che non si devono sentire dequalificati a formarsi per un settore come questo, piuttosto che per un altro. Credo che dipenda anche dal carattere dei giovani che si avvicinano al mondo del lavoro, ma va fatta tanta formazione per raccontare i diversi mestieri. Brescia, anche grazie al supporto dell’ente camerale, fu protagonista di una serie di iniziative promozionali in occasione dell’Expo 2015 a Milano. Tra pochi mesi, nel 2020, la vetrina internazionale dell’Expo si aprirà a Dubai. Ci sono Progetti bresciani per l’occasione? La presenza di Brescia a Expo 2015, che io ho avuto l’onore di seguire personalmente, è stata un’esperienza molto importante. Siamo stati attori protagonisti in una vetrina mondiale. Per Dubai vedo, però, più incisiva la presenza energica del nostro Paese, non tanto una sua declinazione delle diverse province. È l’Italia che deve mostrare i suoi punti di forza negli Emirati. Poi, all’interno del Paese, si pos52

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sono ritagliare degli spazi per raccontare le attività e le eccellenze della nostra provincia, che risulteranno sicuramente di interesse per il resto del mondo, non solo per Dubai. Un’altra occasione di promozione internazionale per il territorio potrebbe arrivare con le Olimpiadi invernali di Milano Cortina del 2026. La Camera di commercio bresciana come si prepara all’evento? Qui l’aspetto ci tocca più da vicino. Brescia è esattamente sull’asse tra Milano e Cortina. Ponte di Legno sarà sicuramente inclusa nel progetto Olimpiadi, se non per le attività primarie delle gare, sicuramente per tutto ciò che riguarda la fase degli allenamenti. Inoltre, come Camera di commercio sfrutteremo, a livello promozionale e turistico, la vendita del nostro territorio. Siamo una provincia che, essendo ben collegata a Milano tramite le infrastrutture ferroviarie, può essere considerata una periferia del capoluogo dove verrà sviluppata la principale parte di queste Olimpiadi. Cercheremo, infine, di attrarre e invitare a sostare a Brescia tutti i visitatori in viaggio verso Cortina. Giuseppe Ambrosi ha deciso di lasciare la guida della Camera di commercio al termine, tra pochi mesi, del suo primo mandato. Forse perché è un incarico troppo oneroso o perché intende dedicarsi ad altri progetti? Ho accolto questo impegno quinquennale con tanto entusiasmo e spero di aver lavorato nel migliore dei modi. Tuttavia, es-

Ambrosi consegna il Premio “Donne che ce l'hanno fatta” a Giovanna Prandini Presidente di Pro Brixia.

sendo un imprenditore con attività proprie, voglio dedicarmi a nuovi progetti per il futuro. I cinque anni dedicati a questo ente sono stati un’esperienza fondamentale, un prezioso scambio tra imprenditore ed ente. Se dovessero diventare dieci, con un secondo mandato, vedrei invece il ruolo di Presidente della Camera di commercio come lavoro. Credo, quindi, che mi dedicherò a quello originario. Presidente, come descriverebbe in sintesi, l’ente che ha trovato e quello che lascia? Il nostro è un territorio fortunato. Quando sono arrivato ho trovato un ente estremamente organizzato, ben guidato ed efficiente. Nel mondo delle Camera di commercio, quella di Brescia è un’eccellenza a livello nazionale. Siamo un punto di riferimento per le iniziative intraprese a favore del territorio, tant’è che queste ultime vengono poi riprese dalle altre province, anche da quelle più gran-

di. Affrontato il periodo buio della riforma camerale, lascio una Camera di commercio in buone condizioni e direi ancora più solida, capace e strutturata di prima. Ho avuto il piacere di dare nuova vita al progetto del Brixia Forum, che, ahimè, avevo ereditato fermo e in liquidazione. Ora lascio le basi per continuare con importanti progetti di sviluppo per il futuro. Una domanda all’uomo Ambrosi: ci racconta delle sue passioni e qual è la passione regina? Quando si sceglie di fare l’imprenditore si è consapevoli che questa diventerà la missione della propria vita, che ci accompagnerà in tutto quello che faremo. Personalmente ho tante passioni, mi piace dedicare tempo alla famiglia e allo sport, ma è cresciuta dentro di me la volontà di intraprendere, di voler fare nuove imprese, avventure. Credo che la vera passione che c’è dentro di me sia la voglia di novità, di creare. Sono convinto di essere in quell’età dove è bello realizzare qualcosa, ancor più con il supporto delle nuove generazioni, che possono guidare idee e progetti.


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cantiere digitale

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Il cantiere digitale un nuovo volume spiega le trasformazioni del settore Al termine del seminario Campus edilizia Brescia del 9 novembre, secondo appuntamento sul tema del cantiere digitale dopo l’incontro del 26 ottobre scorso, i partecipanti hanno ricevuto in omaggio una copia del volume “Il cantiere digitale”, curato dal professor Angelo Ciribini, esperto Bim e cultore di edilizia 4.0. Il libro edito da Esculapio raccoglie, all’interno delle oltre 300 pagine, articoli esaustivi e aggiornati che af-

frontano la moderna digitalizzazione del cantiere sotto diversi punti di vista. Dopo l’introduzione del direttore di Eseb, l’ingegnere Antonio Crescini, e l’intervento di Ciribini su “Il cantiere digitale tra sincronizzazione e automazione”, a fornire utili spunti di riflessione e di approfondimento sul tema sono i testi di Giovanni Caratozzolo e Davide Ghelfi su “La progettazione costruttiva”, di Vito Getuli e Silvia Mastrolembo Ventura su “La pianificazione evoluta e la programmazione digitale dei lavori”

e su “Gli ambienti virtuali immersivi per il cantiere”, di Paolo Ettore Giana, Francesco Paleari e Marco Schievano su “La direzione dei lavori nel cantiere digitale”. E ancora, gli articoli di

IL CANTIERE DIGITALE a cura di Angelo Ciribini

A integrare il tema trattato durante i seminari Campus del 26 ottobre e del 9 novembre, un libro che approfondisce le potenzialità e le strumentazioni digitali per un’edilizia 4.0

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cantiere digitale

Manuela Oddo su “La programmazione, il monitoraggio e il controllo evolutivo dei lavori”, di Giorgio Vassena su “Il monitoraggio digitale dell’avanzamento dei lavori e la tracciabilità geospaziale” e di Stefano Rinaldi su “I protocolli Internet of Things a servizio del cantiere”. Chiudono il volume gli approfondimenti di Massimiliano Guelfi su “Le opere provvisionali per il cantiere digitale” e di Lavinia Tagliabue su “Smart Contract per il settore delle costruzioni”. L’ottima partecipazione ai seminari sul tema del cantiere digitale, ricordati anche da Formedil sul proprio sito web, attesta l’importanza dell’argomento che tocca tutti gli operatori del comparto del costruito. Attraverso le strumentazioni tecnologiche e l’implementazione di una cultura dei dati e della loro condivisione, la digitalizzazione sta trasformando la filiera attribuendo ruoli chiave alla Data science e alla Communication technology, per ottimizzare i processi produttivi con flussi di informazioni sempre più accessibili e interconnessi. Il volume, così come gli incontri formativi proposti dal Campus, vogliono fornire un approccio guidato ai cambiamenti che stanno modificando il settore sotto la spinta di una rivoluzione 4.0.

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Dopo gli appuntamenti con i seminari sul Cantiere digitale, l’anno si chiude con gli incontri del 23 novembre e del 14 dicembre

Seminari Campus 2019 In questo periodo Eseb ospita anche gli ultimi due appuntamenti del 2019 dei seminari Campus edilizia Brescia. Il 23 novembre è in programma “231 e Privacy tra obblighi di legge e possibilità digitali”, un incontro che intende fornire informazioni aggiornate sulla responsabilità amministrativa, ex Dlgs 231/2001, e sulla protezione dei dati personali, ex Regolamento europeo 2016/ 679, meglio noto come Gdpr (General data protection regulation). Dopo l’intervento di Davide Tucci e Francesco Vielmi della Camera di commercio di Brescia sui “Servizi e contributi camerali a favore dell’impresa 4.0”, la parola passerà ad Alberto Rivieri, consulente esperto in materia di responsabilità amministrativa ex Dlgs 231/2001 e componente di organismi di vigilanza in numerose aziende, che tratterà i temi titolo dell’incontro e illustrerà ai presenti le caratteristiche e funzionalità del software SQuadra, applicativo che consente alle imprese associate Ance di predisporre gratuitamente il proprio modello organizzativo 231. L’ultimo seminario Campus il 14 dicembre. Sotto il titolo “Nuovi paradigmi organizzativi, l’evoluzione strategica della supply chain” si inseriscono gli interventi di Giovanni Canu della Bw Progetti su “La filiera edile e i nuovi paradigmi organizzativi” e su “La pianificazione e la condivisione delle informazioni per creare valore”, di Adriano Stefani e Claudio Tonelli della Costruzioni Edili Tonelli SpA su “L’evoluzione della supply chain nel settore delle costruzioni. Un caso aziendale”, di Antonio D’Azzeo della Camera di commercio di Brescia su “Il fascicolo digitale per la competitività delle imprese, la digitalizzazione dei procedimenti e interoperabilità tra gli enti” e di Armando Casella Francesco Lanza della D.VisionArchitecture su “Il ruolo del cantiere nella creazione di una filiera digitalizzata”. A introdurre l’incontro Antonio D’Azzeo con “Servizi e contributi camerali a favore dell’impresa 4.0”. I seminari del Campus sono appuntamenti gratuiti, validi ai fini dell’acquisizione dei crediti formativi per: Ordine ingegneri, Collegio geometri e Ordine architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori. Tutti gli incontri si svolgono nell’auditorium Eseb a partire dalle 9. Per maggiori informazioni visitare il sito di Eseb www.eseb.it.


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TUTTI OGGI PARLANO DI WELFARE

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Costruire Abitare Vivere

con il CONTRIBUTO E patrocinio della Camera di Commercio di Brescia

Partecipano a Campus Edilizia Brescia

COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA


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CORSI DI FORMAZIONE per imprese e professionisti Ente sistema edilizia Brescia organizza una serie di appuntamenti teorico-pratici su alcuni dei temi di maggiore interesse per gli operatori del comparto del costruito Eseb rafforza il già ben rifornito programma di iniziative formative organizzando, nella sede di via della Garzetta 51, nuovi incontri per approfondire alcuni dei grandi temi che coinvolgono gli operatori del settore edile. A coinvolgere imprese e professionisti bresciani saranno questa volta gli appuntamenti di Eseb Academy, un progetto che prevede una serie di incontri mattutini (dalle 8 alle 13) che affiancano all’introduzione teorica in aula una parte di esercitazione in laboratorio. “I corsi Eseb Academy si basano su un doppio approccio formativo, concettuale e pratico, che permette a operatori e professionisti di apprendere in maniera diretta ed efficace i diversi argomenti proposti” afferma il direttore dell’Ente Sistema Edilizia Brescia Antonio Crescini “L’idea di creare un’Accademia dell’Ente fa fronte all’esigenza, sempre più impellente, di fornire corsi specializzati, aggiornamento continuo e approfondimenti specifici sui temi che interessano gli addetti ai lavori della filiera del costruito”.

Il primo incontro, dedicato alle “Murature in laterizio”, il 16 novembre. Il tema sarà ripreso nei successivi incontri il 23 e il 30 novembre e il 7 dicembre. Gli altri appuntamenti con Eseb Academy nel 2020. L’11, il 18, il 25 gennaio e l’1 febbraio si terrà il corso “Sistemi in cartongesso”, mentre l’8, il 22 e il 29 febbraio si svolgerà l’incontro sul tema “Acustica in edilizia per tecnici di cantiere”. Da metà febbraio si potrà fare domanda per il corso “Sistemi a cappotto”, in programma il 7, il 14, il 21 e il 28 marzo. Ad aprile, il 19 e il 26, e a maggio, il 9 e il 16, sono previsti invece gli appuntamenti sul tema “Efficientamento energetico in edilizia per tecnici di cantiere”. Nelle date del 9 e 16 maggio è previsto anche il corso “Sistemi di casseri evoluti”, ultimo appuntamento Eseb Academy attualmente in calendario.

Per iscriversi visitare il sito www.eseb.it La partecipazione è gratuita per il personale con iscrizione attiva in Cassa Edile Brescia, mentre per le altre casistiche è previsto il versamento di una quota di adesione. Per l’ammissione ai corsi è necessario essere in possesso della “formazione base” (16 ore) in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, specifica per il settore delle costruzioni. Per maggiori informazioni contattare la segreteria di Eseb allo 0302007193 o per e-mail all’indirizzo info@eseb.it.

Corsi del SABATO GRATUITI per il personale con iscrizione attiva in Cassa Edile Brescia Per le altre casistiche è prevista una quota di partecipazione settembre/ottobre/2019

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16.23.30 novembre 2019 7 dicembre 2019

11.18.25 gennaio 2020 1 febbraio 2020

Apertura iscrizioni 28 ottobre 2019

Apertura iscrizioni 17 dicembre 2019

MURATURE IN LATERIZIO

sistemi IN cartongesso

Argomenti trattati

Argomenti trattati

la tecnologia del laterizio; laterizi tradizionali e laterizi innovativi; murature armate; murature rettificate; murature con isolante integrato

sistema pareti; sistema contropareti e sistema stuccatura; sistemi per l’isolamento e l’assorbimento acustico; sistemi di protezione passiva dal fuoco

IN COLLABORAZIONE CON

Fornaci Laterizi Danesi Spa

€ 200 + iva

8.22.29 febbraio 2020

Apertura iscrizioni 20 gennaio 2020

acustica in edilizia per tecnici di cantiere Argomenti trattati

principi di base di acustica; la misura del rumore; ambiente esterno ed ambiente interno; acustica in edilizia, gli indici; legislazione e normativa vigenti; il progetto e il cantiere; materiali: isolamento e assorbimento; il collaudo; il tempo di riverberazione

€ 150 + iva

60

settembre/ottobre/2019

IN COLLABORAZIONE CON

Ediltech Srl

€ 200 + iva


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CORSI DI FORMAZIONE per imprese e professionisti 7.14.21.28 marzo 2020

19.26 aprile 2020 9.16 maggio 2020

Apertura iscrizioni 17 febbraio 2020

Apertura iscrizioni 30 marzo 2020

sistemi a cappotto

EFFICIENTAMENTO ENERGETICO IN EDILIZIA

Argomenti trattati

illustrazione e confronto delle diverse soluzioni in termini di isolamento termico ed acustico della facciata, con particolare attenzione alla scelta del pannello isolante, in funzione delle sue caratteristiche prestazionali;posa in opera di un sistema a cappotto con pannelli isolanti in lana di vetro ed EPS; utilizzo di taglierina a filo caldo, archetto e attrezzi specifici; soluzioni ai principali nodi costruttivi: angoli del fabbricato ed infissi; utilizzo di profili ed accessori IN COLLABORAZIONE CON

weber saint gobain

€ 200 + iva

per tecnici di cantiere Argomenti trattati

inquadramento legislativo; dati di base e parametri significativi; direttiva tecnica Regione Lombardia; tecnologie costruttive; dettagli costruttivi; tecnologia degli impianti; € 200 tecniche di misurazione; + iva casi studio finali

9.16 maggio 2020

Apertura iscrizioni 27 aprile 2020

Orario 08:00-13:00

sistemi di casseri evoluti

Introduzione teorica d’aula e Lavorazioni pratiche di laboratorio

Argomenti trattati

normativa di riferimento; principi di base e funzionamento; presentazione degli elementi e dimostrazione tecnica di montaggio; prova pratica di montaggio

Presso ENTE SISTEMA EDILIZIA BRESCIA

Per l’ammissione ai corsi è necessario essere in possesso della “formazione base” (16 ore) in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, specifica per il settore delle costruzioni (artt. 36 e 37 D.Lgs. 81/08 e C.s.r. 221/2011)

Iscrizioni on-line sul nostro sito

www.eseb.it IN COLLABORAZIONE CON

doka italia spa

€ 100 + iva

Per informazioni:

tel. 030-2007193 | e-mail: info@eseb.it settembre/ottobre/2019

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Rappresenta e tutela gli interessi dell’impresa. Assiste e supporta la gestione dell’impresa con servizi e consulenza mirati. Favorisce sinergie con altri Associati.

ANCE è tutto questo!

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ance brescia

Dai notiziari mensili di agosto e settembre 2019, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di lavoro, tributi, lavori pubblici, trasporti, urbanistica, rifiuti, economia. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

2019

SUPPLEMENTO N. AL N. /2019 DI “COSTRUIRE IL FUTURO” RIVISTA BIMESTRALE DI ANCE BRESCIA

ISSN 2465-3101

Via U. Foscolo, 6 - 25128 Brescia Registrazione del Tribunale di Brescia del 5 settembre 1951 n. 54 Direttore responsabile: Francesco Zanframundo Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 art. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L. 27/02/2004 n. 46)

LAVORO

LAVORI PUBBLICI

agosto / Riduzione del tasso medio per prevenzione. Pubblicazione del modulo Ot23

settembre / Appalti pubblici. Attivo il portale unico per la pubblicità delle gare

L’Inail ha reso disponibili, sul proprio portale internet, nella sezione “Moduli e modelli — Assicurazione — Premio Assicurativo”, il nuovo modello Ot23 da utilizzare per le domande di riduzione del tasso medio per prevenzione. Il modulo riguarda le istanze che dovranno essere inoltrate nell’anno 2020 (entro il 29 febbraio) per gli interventi migliorativi adottati dalle aziende nel 2019.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha attivato il Portale unico per la pubblicità delle gare e dei programmi di lavori, beni e servizi, che consente una panoramica di tutte le gare di appalto in corso in Italia, sia a livello nazionale che regionale. Il Portale unico nazionale, da una parte, semplifica gli obblighi informativi a carico delle stazioni appaltanti, migliorando trasparenza dei dati e delle informazioni relative a bandi, avvisi ed esiti di gara e alla programmazione di lavori, beni e servizi, dall’altra parte, consente agli operatori del settore (stazioni appaltanti e operatori

TRIBUTI

agosto / Imposta di bollo. Chiarimenti sul regime fiscale per la denuncia di opere edilizie Imposta di bollo, nella misura di 16 euro per

ogni foglio, per le denunce relative ad opere in cemento armato, per le istanze e le autorizzazioni di sopraelevazione, nonché per la dichiarazione di fine lavori e per il certificato di collaudo. Così si è espressa l’Agenzia delle Entrate nella Risposta n. 319 del 25 luglio 2019, di particolare interesse per il settore delle costruzioni, in materia di applicabilità dell’imposta di bollo nell’ipotesi di denuncia,

presso lo sportello unico comunale per l’edilizia, relativa all’esecuzione di opere in cemento armato. Con riferimento, invece, alla denuncia di varianti in corso d’opera, l’Agenzia delle Entrate specifica che questa non deve essere assoggettata all’imposta di bollo se il Comune si limita unicamente ad acquisire tale documentazione, senza avviare alcun procedimento amministrativo di tipo autorizzativo.

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ance brescia

edilizie realizzabili in regime di edilizia libera, senza necessità del permesso di costruire, «solo quando sono funzionali a soddisfare esigenze contingenti e temporanee» e dunque «destinate a essere immediatamente rimosse entro un termine non superiore a novanta giorni». In tutti gli altri casi si rischia la contestazione di un abuso.

settembre / Tre tipi di intervento che prevedono l’applicazione delle sanzioni contro gli abusi

economici) di poter utilizzare i servizi online erogati all’indirizzo www.serviziocontrattip ubblici.it.

URBANISTICA

settembre / Nei piani urbanistici la norma prevale in caso di divergenza con le tavole planimetriche Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 5876 del 26 agosto 2019 ribadisce il principio secondo il quale se sussiste una discrasia tra parte normativa e parte grafica delle prescrizioni dello strumento urbanistico, torna pienamente applicabile la regula iuris per cui viene data prevalenza alla parte 64

normativa. Trattasi di un indirizzo ermeneutico del tutto coerente e che si affianca a quello per il quale, secondo il principio generale di tutela dell’affidamento, in caso di contrasto tra tavole planimetriche allegate allo strumento urbanistico, il dubbio circa la disciplina da applicare ad un determinata area va risolto nel senso meno oneroso per la proprietà.

ECONOMIA

settembre / Misura “Innodriver” 2019 Regione Lombardia nell’edizione 2019 della misura “Innodriver” destina la somma complessiva di euro 7 milioni per il sostegno

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delle micro, piccole e medie imprese o liberi professionisti nell’acquisizione e sviluppo di servizi avanzati di innovazione tecnologica. Per la ripartizione della dotazione finanziaria complessiva e indicazioni dettagliate sui beneficiari della misura, si rimanda al sito di Ance Brescia e alla D.G.R. n. XI/2005 del 31 luglio 2019.

settembre / Tensostrutture, realizzabili in regime di edilizia libera solo se soddisfano esigenze contingenti e temporanee La recente sentenza della Corte di Cassazione fornisce importanti chiarimenti

sulle opere realizzabili in regime di edilizia libera, definite secondo il DM Mit 2 marzo 2018, ed evidenzia ulteriormente la difficoltà a raggiungere l’obiettivo di fornire un elenco unico e oggettivo di interventi edilizi da realizzare senza permessi, al di là delle interpretazioni fornite da Pubbliche Amministrazioni e Tribunali. La sentenza n. 38743 del 17 settembre precisa che, anche se le tensostrutture sono individuate come «opere edilizie realizzabili in regime di edilizia libera», la categoria di intervento le inserisce tra le «opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee». Le tensostrutture, pertanto, sono opere

Citando il Dpr 380/01, che richiede il rilascio di un permesso di costruire per interventi di ristrutturazione edilizia «che portino ad un organismo edilizio in tutto od in parte diverso dal precedente o che comportino modifiche alla volumetria complessiva degli edifici o dei progetti, ovvero che comportino modifiche alla destinazione d’uso ovvero che in particolari casi comportino la modifica della sagoma di un immobile», la Corte di Cassazione (con sentenza n. 38611/2019) ribadisce che l’assenza di permesso nei casi di nuova costruzione e modifica del volume di un immobile, unitamente al cambio di destinazione d’uso, comporta sempre l’applicazione delle sanzioni contro gli abusi.


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MONTACARICHI

ELEVATORI

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