2021 - Costruire il futuro n°3 - maggio - giugno

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ISSN 2612-5595

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Editoriale / 1

Non si frenino gli orizzonti di crescita del costruito bresciano Non è ininfluente il peso che l’edilizia bresciana sta acquisendo a vari livelli per la ripartenza post-pandemica. La nostra provincia vuole essere protagonista della rinascita economica del Paese favorita dalla presenza di un tessuto imprenditoriale altamente qualificato, dalle agevolazioni fiscali sulla casa in vigore e da una progettualità innovativa, che promuove nuovi stili realizzativi in linea con i concetti di sostenibilità, economia circolare e rigenerazione urbana. Per quest’ultimo aspetto, l’Associazione, in particolare attraverso Campus Edilizia Brescia, sta portando avanti un lungimirante piano di trasformazione delle città, sempre più a misura della collettività, e di evoluzione del comparto delle costruzioni, con l’impegno a ridisegnare l’immagine del settore, lontano da antichi pregiudizi e vecchie rappresentazioni. Il lavoro svolto dal Campus si concretizza in proposte lodevoli, come quella sul quadrante Sud Ovest della città, riconosciuta per la sua validità e visione da Regione Lombardia, che finanzierà la realizzazione del prototipo della scuola del futuro. Brescia propone strategie di sviluppo urbano sostenibile da promuovere attraverso fondi strutturali e di investimento, valorizzando la propria capacità di visione e diventando un riferimento per altre province italiane. Il futuro delle città parte dalla qualità dell’abitare, oggi stimolata dagli incentivi fiscali e dalla volontà post-lockdown di trasformare la propria casa in un luogo sempre più attrezzato e confortevole. A Brescia è confermato l’interesse per i lavori agevolati al 110% e per gli altri bonus edilizi in vigore: un numero BRESCIA PROPONE sempre maggiore di utenti si rivolge alla STRATEGIE DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE DA piattaforma My Bonus Brescia per benePROMUOVERE ATTRAVERSO ficiare del servizio offerto dalla nostra AsFONDI STRUTTURALI E DI sociazione, ora potenziato dalla partnerINVESTIMENTO, ship stretta con Ance Pavia e Ance CreVALORIZZANDO LA PROPRIA mona, che estende le funzioni erogate dal CAPACITÀ DI VISIONE E DIVENTANDO UN sito anche alle due province lombarde. RIFERIMENTO PER ALTRE L’edilizia è un punto focale da cui struttuPROVINCE ITALIANE rare l’evoluzione dei territori e non a caso nella Strategia Industriale aggiornata recentemente dalla Commissione europea il settore delle costruzioni emerge tra gli ecosistemi prioritari fondamentali per attuare una reale transizione verde e digitale. Entrambi aspetti che portiamo avanti per la crescita del settore e la qualità della vita, in linea con le attività delle altre Ance territoriali e di Ance Lombardia, le cui redini sono guidate da quest’anno dal bresciano Tiziano Pavoni. La Leonessa sta costruendo un dialogo tra i responsabili politici e gli attori centrali della filiera delle costruzioni per una ripresa sostenibile dalla pandemia, e noi siamo orgogliosi di rappresentare l’imprenditoria edile della quinta area economica italiana. L’appello a non frenare la crescita del comparto si esplica anche nella richiesta di un’azione decisa sulla proroga immediata del Superbonus al 2023, in tutte le sue emanazioni e sulla semplificazione dello strumento, ancora gravato da forti rallentamenti, soprattutto per quanto riguarda le richieste di conformità urbanistica e la cessione del credito. Altro tema da risolvere per non frenare la ripresa è l’incremento del prezzo dei prodotti edili utilizzati nei cantieri. Ance ha presentato al legislatore delle proposte emendative. Come Associazione, stiamo lavorando, con tutto il sistema delle costruzioni, per incidere sui prezziari delle opere edili, pubblici e privati, in modo che possano recepire le variazioni del mercato. Sul territorio, abbiamo da subito agito aprendo al dialogo per sensibilizzare sulla questione i sindaci e gli enti della nostra provincia, gli uffici tecnici, i Rup e i presidenti degli Ordini professionali di Brescia, che hanno positivamente recepito e condiviso le nostre preoccupazioni. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

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TIRATURA

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La rivista è distribuita a imprese edili, architetti, geometri, ingegneri, a uffici tecnici, amministratori e funzionari della Pubblica Amministrazione, a istituzioni e giornalisti “Costruire il Futuro” è il bimestrale di Ance Brescia che propone riflessioni e approfondimenti sul mondo della filiera della casa. La rivista affronta le tematiche più attuali per rispondere ai quesiti che ruotano attorno al settore edile, un comparto dalle grandi potenzialità, pronto ad abbracciare la digitalizzazione e nuovi orizzonti di sviluppo. Testi e immagini si inseriscono armoniosamente in uno spazio dove l’analisi del presente è accompagnata da soluzioni concrete, indispensabili per costruire il futuro della nostra società in linea con le più recenti esigenze di sostenibilità e di rinnovamento.

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Editoriale / 2

Allarme rosso: l’edilizia ha bisogno di un rebranding Il nostro settore è chiamato ad affrontare tante sfide, oltre a dover gestire quelle urgenti deve essere consapevole che se ne affaccia un’altra che, pur se non preoccupa nell’immediato, è ormai prossima e minaccia di colpire profondamente il mercato del costruito: la carenza di manodopera. Ci sono già le prime avvisaglie, e per ora si tiene testa appoggiandosi alle precedenti generazioni ancora in attività. Ma con l’attuale tasso di denatalità, se non vi saranno presto inversioni di rotta, in Italia il futuro si delinea impervio e preoccupante. La nazione invecchia costantemente e la pandemia ha decisamente contribuito a peggiorare la situazione. Nel 2020 sono state registrate solo 400mila nascite, segnando un nuovo record minimo storico dall’unità d’Italia. Come se il dato non fosse già allarmante, il panorama per il comparto del costruito territoriale si complica ulteriormente. Secondo i dati di Cassa edile Brescia, l’età media degli occupati nel settore è di 43 anni, mentre nel 2000 si aggirava intorno ai 35 anni. Stiamo assumendo nuove “leve” in grado di garantirci poco più di 30 anni di lavoro, senza darci il tempo di arginare il ricambio generazionale, soprattutto se si tiene conto che l’età media del primo ingresso nell’edilizia è di 38 anni. Il dato ci permette di evincere un altro aspetto che amplifica la problematica: trovare lavoro in edilizia non è una delle principali aspirazioni da parte dei giovani. Le nuove generazioni prediligono i licei (57,8 %), a seguire gli istituti tecnici (30,3%) mentre quelli professionali (11,9%) rappresentano il fanaliSECONDO I DATI DI CASSA no di coda fra le scelte dei percorsi di stuEDILE BRESCIA, dio nelle scuole superiori. Il settore delle L’ETÀ MEDIA DEGLI OCCUPATI costruzioni attira nei CFP lo 0,6% dei raNEL SETTORE È DI 43 ANNI, gazzi, mentre negli istituti tecnici l’1,58%. MENTRE NEL 2000 C’è una scarsa considerazione del settore SI AGGIRAVA INTORNO AI 35 ANNI edile, che sembra non attirare anche gli stessi figli degli imprenditori edili. La percezione del settore è unilaterale e ancora radicata a concetti retrogradi di un lavoro ripetitivo, faticoso e pericoloso. Una visione dell’attività edilizia limitata, che non tiene conto degli aspetti evolutivi del nostro settore come l’innovazione introdotta, che ha aperto la strada a nuove posizioni o le numerose attività stimolanti, che richiedono figure professionali con competenze in vari settori: dall’organizzazione, alla pianificazione, sino alla gestione. Sullo sfondo dell’ondata strutturale di pensionamenti prevista nei prossimi anni è più che mai urgente dare un contributo positivo all’attrattiva e alle prospettive di una carriera nell’edilizia. Occorre ridisegnare una nuova immagine del settore, che sia in grado di dare risalto proprio a quegli aspetti più appassionanti per i giovani. Attività che stiamo portando avanti con la scuola edile. I nuovi corsi si sono aperti ai giovani, proponendo iter di studio con sbocchi professionali e qualificanti. Anche il metodo di comunicazione si è avvicinato al pubblico di riferimento, facendo conoscere ai ragazzi il mondo dell’edilizia e i corsi proposti dalla scuola con una chiave ironica e un linguaggio più vicino alle nuove generazioni, usando anche i canali digitali. I corsi tecnici di Fondazione ITS offrono agli studenti opportunità di impiego. I giovani hanno la possibilità di apprendere le numerose attività di un cantiere e di metterle in pratica in azienda in qualità di apprendisti assunti a pieno titolo. Un percorso virtuoso facilitato anche dalla disponibilità delle nostre aziende. Per troppo tempo siamo stati lontani dai giovani e dai loro luoghi di attività. È il momento di tornare a conversare con loro, raggiungendoli, per raccontargli il nostro settore e far loro comprendere l’evoluzione degli ultimi anni, prima che sia troppo tardi. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia

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editoriale/1

incontri

Non si frenino gli orizzonti di crescita del costruito bresciano di Massimo Angelo Deldossi

Conosciamo il presidente di Ance Lombardia di Adriano Baffelli

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editoriale/2

Allarme rosso: l’edilizia ha bisogno di un rebranding di Alessandro Scalvi

30-37 / FOCUS Assemblea Ance Brescia 2021 a cura della Redazione

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economia

nuovi materiali

Incoraggianti segnali di ripresa

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faq superbonus

Rigenerare le infrastrutture con calcestruzzi innovativi

Le risposte Ance Brescia alle domande dei lettori del Giornale di Brescia

tendenze 24

Il ponteggio mancante

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storia per il domani

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in primo piano

I dati del settore edile e le attività di Ance Brescia

Droni in edilizia

Illustrazione d’arte per le costruzioni

28 Qualità dell’abitare

campus edilizia

L’accordo Campus edilizia Comune per il futuro dell’area a sud-ovest di Brescia

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materiali edili

Prezzi spropositati da sei mesi

Ance Brescia

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cape

Dinamiche occupazionali

Protocollo per la legalità in edilizia: la Provincia firma l’intesa

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Progetto grafico e impaginazione

@ancebrescia

Le potenzialità del partenariato

legalità

Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs) @collegiocostruttori.ancebrescia

pubblico&privato

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Pubblicità C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it

Direttore responsabile ADRIANO BAFFELLI

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ambiente

Comitato di redazione STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI FRANCESCA SCOLARI

Editore C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

54 Check. Le testimonianze di professionisti e imprese

digitale

Redazione e Direzione ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di brescia e provincia anno 3 - numero 3

Ance Cremona e Ance Pavia entrano nella rete MyBonus

eseb

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Edera per la decarbonizzazione

innovazione

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my bonus brescia

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Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54

ance informa

Numero singolo anno 2020: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci: z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00. La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

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fotonotizia

La Santissima luogo del cuore del Fai L’EX CONVENTO DOMENICANO CHE DALL’ALTO DEL COLLE BARBISONE DOMINA IL COMUNE DI GUSSAGO È ENTRATO NELLA CLASSIFICA DEI LUOGHI DEL CUORE DEL FAI, OTTENENDO OLTRE 7MILA VOTI E POSIZIONANDOSI AL 45° POSTO A LIVELLO NAZIONALE. LA SANTISSIMA È TERZA TRA I MONUMENTI DELLA PROVINCIA DI BRESCIA E SESTA TRA I LUOGHI PREFERITI IN LOMBARDIA. NELLA GRADUATORIA DEL FAI CI SONO ANCHE ALTRI LUOGHI BRESCIANI: OLTRE AL CASTELLO DI BRESCIA (3° IN CLASSIFICA), HANNO OTTENUTO OTTIME POSIZIONI IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL CARMINE DI SAN FELICE (30° POSTO), SANT'EUFEMIA DI CORTE FRANCA (51° POSTO) E IL CASTELLO DI PADERNELLO (111° POSTO).

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FOTOLIVE

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faq superbonus nnn Vorrei sapere se c’è un elenco, o è possibile sapere in altro modo, quali imprese edili su Brescia e provincia accettano lo sconto in fattura dei lavori su cappotto, infissi, impianto fotovoltaico e così via.

Per la ricerca delle imprese disposte ad eseguire i lavori di riqualificazione ed eventualmente ad accettare lo “sconto in fattura”, si segnala che Ance Brescia ha attivato My Bonus Brescia (www.mybonusbrescia.it), la piattaforma che ha proprio l’obiettivo di semplificare l’intero processo mettendo in contatto il soggetto che intende eseguire i lavori, l’azienda che può realizzarli e i professionisti che devono rilasciare le attestazioni e il visto di conformità. La registrazione al portale dà anche la possibilità di richiedere ai partner che hanno aderito al progetto quali, ad esempio, PwC, WeProject, Anaci Brescia, Confcooperative, servizi tecnico/fiscali a costi agevolati, come la cessione del credito e lo studio di fattibilità dell’intervento. nnn Sono proprietario con mio figlio di una casa bifamiliare non funzionalmente indipendente. Acqua, luce in comune, gas riscaldamento e ingressi indipendenti. Io sono proprietario di un appartamento, mio figlio dell’altro, possiamo usufruire del 110% come mini-condominio? Se sì, come ci si deve comportare per le fatturazioni e i vari pagamenti? Devono essere fatte separate o al condominio?

In presenza di un “condominio minimo”, ovvero di edificio composto da un numero non superiore a otto condomini, risultano comunque applicabili le agevolazioni del 110%. Al fine di beneficiare del Superbonus per i lavori realizzati sulle parti comuni, i condomìni che, non avendone l’obbligo, non abbiano nominato un amministratore non sono tenuti a richiedere il codice fiscale. Come pre-

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Bonus casa

Le risposte Ance Brescia alle domande dei lettori del Giornale di Brescia

Riproponiamo alcune delle risposte ai quesiti sul Superbonus 110% e gli altri bonus casa in vigore usciti nei mesi scorsi sul quotidiano cittadino


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l’intervento fra quelli di ristrutturazione edilizia (art. 3, lett. d), DPR 380/2001) sarà possibile richiedere le agevolazioni fiscali per la riqualificazione del fabbricato esistente, ma non per l’ampliamento. nnn Possiedo con mia sorella una vecchia abitazione (ultima classe energetica) composta da 4 locali dotata di utenze di luce e gas mentre l’acqua è in comune con altra abitazione confinante (spesa ripartita in base ad un contatore di consumo separato). Posso usufruire del superbonus 110% per: efficientamento energetico, isolamento termico del tetto, cappotto, rifacimento impianti di riscaldamento, intervento antisismico, rinforzo muri perimetrali al fine di ottenere due bilocali con separate utenze ed ingressi? Grazie e cordiali saluti.

nnn

L'iniziativa Bonus Casa, con un’apposita sezione «Domande e risposte», ha previsto un'uscita settimanale sul giornale e diversi approfondimenti e richiami online. Ance Brescia ha contribuito a fornire ai lettori preziose indicazioni per capire i nuovi incentivi per la casa, primo fra tutti il Superbonus 110%.

cisato dall’Agenzia delle entra te, in tali casi, ai fini della fruizione del beneficio, può essere utilizzato il codice fiscale del condomino che ha effettuato i connessi adempimenti. Il contribuente è comunque tenuto a dimostrare che gli interventi sono stati effettuati su parti comuni dell’edificio. Il singolo condòmino, infine, usufruirà della detrazione per i lavori effettuati sulle parti comuni degli edifici, in ragione dei millesimi di proprietà o dei diversi criteri applicabili ai sensi del Codice civile. nnn Io e mio marito stiamo acquistando come seconda casa un’abitazione singola

con annessa autorimessa, accatastati come F3. Nel 2004 l’allora proprietario ha presentato domanda di pratica edilizia per ristrutturazione e ampliamento. La ristrutturazione riguardava un vecchio cascinale, l’ampliamento l’annessa autorimessa. L’immobile è stato portato al tetto e poi non più ultimato. Esternamente è finito, mentre all’interno mancano tutti gli impianti. Ovviamente il permesso di ristrutturazione e ampliamento è nel frattempo scaduto. Vorremmo sapere se si potrà usufruire della detrazione Irpef per i lavori che eseguiremo sulla parte dell’immobile derivante dalla ristrutturazione, non ultimata, del cascinale.

Qualora il nuovo permesso di costruire, o la necessaria autorizzazione richiesta per l’ultimazione dei lavori che erano stati sospesi, classifichi

Per accedere alla detrazione, gli interventi di risparmio energetico agevolati al 110% devono riguardare immobili già dotati di impianto di climatizzazione invernale e assicurare, nel loro complesso, il miglioramento di almeno 2 classi energetiche, o il conseguimento della classe energetica più alta possibile, da dimostrare mediante l’attestazione di prestazione energetica (APE). Gli interventi, inoltre, devono essere effettuati con materiali isolanti rispondenti specifici requisiti tecnici ed ambientali. Per quanto attiene agli interventi di messa in sicurezza sismica, gli stessi devono portare ad un miglioramento del fabbricato. Si ricorda, che in caso di Sismabonus potenziato gli importi di spesa ammessi sono pari a 96.000 euro, nel caso di interventi realizzati su singole unità immobiliari. L’ammontare massimo di spesa ammessa alla detrazione va riferito all’unità abi-

tativa e alle sue pertinenze unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente. Si precisa, infine che, salvo effettuare un frazionamento catastale prima di eseguire i lavori di efficientamento energetico e di messa in sicurezza sismica, le spese potranno essere usufruite per il solo immobile esistente ad inizio lavori. nnn Buongiorno, vivo in una villetta a schiera del 1985 circa e abbiamo fatto dei lavori di manutenzione straordinaria per il recupero fiscale al 50% (sostituzione pavimento, rifacimento impianto idraulico del bagno padronale, sostituzione del sistema di riscaldamento a monotubo al piano terra). Al momento la pratica CILA è ancora aperta. Vorremmo usufruire del Superbonus 110% cambiando caldaia (mettendola con pompa di calore), cambiando infissi e installando l'impianto fotovoltaico e, potenzialmente, anche la torretta per la ricarica di veicoli elettrici/ibridi. Devo chiudere questa pratica per usufruire del Superbonus? I lavori sopraelencati possono bastare a fare aumentare la casa di due classi energetiche?

Con la pratica Cila i lavori devono terminare entro tre anni dal loro inizio, ma non possono essere fatte varianti. Alcuni interventi aggiuntivi indicati, per esempio l’impianto fotovoltaico, impattano sull’aspetto dei luoghi e quindi deve essere fatta nuova istanza. Inoltre, deve essere valutata attentamente da un tecnico quale sia la migliore pratica per l’edificio in oggetto, soprattutto in funzione delle classificazioni del PGT. Per il passaggio di due classi energetiche, ci sono buone possibilità, ma bisogna rivolgersi a un tecnico per il calcolo dell’APE pre e post intervento.

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in primo piano

Un’Associazione in continua crescita I dati del settore edile e le attività di Ance Brescia In occasione dell’Assemblea 2021, Ance Brescia presenta con soddisfazione i numeri riferiti ai servizi e alle attività erogati a favore degli associati

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Associazione dei Costruttori di Brescia ha supportato gli associati e si è impegnata a far valere le richieste del settore edile durante il difficile periodo, segnato dall’emergenza Covid-19, vissuto dalle imprese e dai lavoratori del comparto. Oggi Ance Brescia registra 60 nuove realtà associate, che possono beneficiare di una consulenza mirata e di innumerevoli servizi volti a divulgare informazioni, aggiornare gli addetti ai lavori e ottimizzare le attività di ditte e professionisti bresciani che operano nella filiera delle costruzioni. L’intenso impegno profuso da Ance Brescia ha portato l’organizzazione a inserire nel proprio organico due figure, potenziando così la squadra al servizio degli associati.

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Partecipano a Campus Edilizia Brescia con ilpatrocinio della Camera di Commercio di Brescia


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La piattaforma My Bonus Brescia: 40 milioni di occasioni di lavoro

Da quest’anno è ufficialmente operativa anche la nuova piattaforma My Bonus Brescia, che, grazie all’adesione anche di Ance Cremona e Ance Pavia e agli accordi stretti con altre associazioni territoriali, banche e partner, ha potenziato il raggio di azione dell’associazione, moltiplicando le opportunità per le imprese e facilitando alle stesse e ai privati l’accesso al Superbonus. La piattaforma conta 645 utenti privati attivi, 366 richieste alle imprese, per un valore totale generato di circa 40.200.000 euro d’interventi. Formazione e comunicazione sono due degli aspetti su cui l’attività dell’organizzazione sta spendendo maggiori energie. L’Associazione ritiene fondamentale mantenere informati gli associati sulle ricadute delle decisioni politico-amministrative, sulle possibili strategie da attuare per la ripresa economica e sulle tecniche e innovazioni introdotte nel settore per migliorare le performance aziendali.

645

366

Privati registrati

Offerte richieste alle imprese

4,2

75

milioni di euro

milioni di euro

Mercato attuale veicolato sulla piattaforma

Mercato potenziale sulla piattaforma

Imprese associate e attività di consulenza

60 nuove imprese associate

Comunicazione

oltre

1.200 news pubblicate sul sito di Ance Brescia

oltre

43.000 email evase in un anno

5.450 telefonate con una media di 450 al mese

33.000 contatti raggiunti con le nostre informative

521 circolari inviate

185.781 visitatori sul sito

Webinar

più di

31

400 articoli pubblicati su quotidiani e riviste

webinar

3.327

47

partecipanti

testate coinvolte

150

50

ore di formazione

comunicati stampa inviati (un comunicato a settimana) Altre attività

Riviste

2

60.000

nuove assunzioni

copie inviate di “Costruire il futuro”

1 dottorando in ricerca

16.500 copie inviate del “Notiziario”

Adeguamento reti e strutture alla normativa sicurezza/disabili/VV.FF. maggio/giugno/2021

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in primo piano

Una panoramica del comparto delle costruzioni I dati di un reparto che pesa l’8% in termini di investimenti sul totale del Pil italiano

92.775*

in Lombardia In Italia le aziende edili totali sono 493.018 di cui 92.775 in Lombardia. In provincia di Brescia le imprese presenti classificate, secondo il codice Ateco2007, nel settore F costruzioni e registrate alla Camera di Commercio, sono 17.895. Il fatturato totale delle imprese edili in Italia nel 2017 è stato di 161.409.575.000 euro di cui 36.907.089.000 in Lombardia (elaborazione Ance su dati Istat). Il valore della produzione è di 166 843 739 euro (dati Istat). L’intero reparto pesa l’8% in termini di investimenti sul totale del Pil italiano.

17.895** in provincia di Brescia

IMPRESE EDILI PROVINCIA DI BRESCIA (settore: F, costruzioni) Divisione

Registrate

Attive

5.843

4.945

172

148

F 43 Lavori di costruzione specializzati

11.880

11.332

Totale

17.895

16.425

F 41 Costruzione di edifici * Fonte: Elaborazione Ance su dati ISTAT (dato aggiornato al 2018). ** Fonte: Servizio Studi della CCIAA di Brescia su dati Registro ImpreseInfocamere (dati aggiornati al 2° semestre 2020)

F 42 Ingegneria civile


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Imprese e addetti Attraverso il dato delle classi di addetti si può definire la grandezza di un’impresa che va da 9 a 50 addetti per le micro e piccole imprese, da 50 e a 250 per le medie e grandi se superano i valori elencati in precedenza. Nel 2018 in Italia nel settore edile sono state censite 473.278 micro imprese, 18.487 piccole imprese, 1.166 medie imprese e 87 grandi imprese. Come si può notare il dato maggiore è quello delle micro imprese, con una situazione analoga che si riscontra anche in Lombardia con 88.698 micro imprese di cui 12.177 nella sola provincia di Brescia per un totale di 92.775. Nel 2018 sono stati 1.307.385 gli occupati nel settore edile in Italia di cui 263.492 in Lombardia e 35.944 in provincia di Brescia (elaborazione Ance su dati Istat).

IMPRESE E ADDETTI NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI PER CLASSI DI ADDETTI - 2018 IMPRESE Italia Lombardia Provincia di Brescia

fino a 9 addetti

10-49 addetti

50-249 addetti

250 e oltre

totale

473.278

18.487

1.166

87

493.018

88.698

3.782

271

24

92.775

12.177

558

46

1

12.782

ADDETTI (DIPENDENTI E INDIPENDENTI) Italia

838.406

311.060

101.762

56.157

1.307.385

Lombardia

153.299

64.533

22.037

23.623

263.492

Provincia di Brescia Fonte: Elaborazione Ance su dati IstaT

22.008

9.790

3.670

475

35.944


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campus edilizia L’accordo Campus edilizia Comune per il futuro dell’area a sud-ovest di Brescia

La scuola, luogo di coesione e motore di integrazione sociale, al centro di un piano di investimento

quadrante sud-ovest di Brescia è un’area critica ma dinamica, con una vocazione produttiva e una forte crescita demografica. È con questa premessa che si sviluppa l’accordo di partenariato tra Campus Edilizia Brescia e Comune di Brescia, che dall'intervento sull'area sud occidentale si sviluppa per ridisegnare in chiave sostenibile e innovativa l'intera città. Brescia nei prossimi 15 anni, con corposi investimenti, vivrà un profondo rinascimento urbano. Questo insieme di risorse e di interventi, descritte nel dettaglio nello studio Brescia Next 2020 “Scenari di riqualificazione urbana e modelli innovativi di 16

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intervento”, rappresenta una base formidabile per un’ulteriore fase di progettazione integrata, che punti a ridisegnare e a rivitalizzare la principale area critica della città in termini di nuovo sviluppo e allo stesso tempo a guardare al futuro per la progettazione di una città innovativa e resiliente. Il quadrante sud-occidentale presenta problemi di carattere ambientale, di dismissioni dell’industria pesante, di marginalità (povertà, criminalità, spaccio, insicurezza) e di coesione sociale, ma è anche l’area in termini di abitanti più dinamica della città di Brescia (20132019 +7,2%), con una fortissima presenza di cittadini stranieri (28% contro il 19% dell’intero comune). La soluzione delle criticità di quest’area può rappresentare per Brescia un importante motore di sviluppo, oltre a migliorare significativamente la qualità della vita dei suoi abitanti. L’ambito prioritario d’intervento è la rete delle scuole dell’obbligo, la cui popolazione straniera supera il 40%. Il focus sul-


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nnn Rendering che raffigura l'evoluzione del quadrante sud-ovest, pronto ad accogliere servizi e innovative realtà del settore terziario.

la scuola e, in particolare sulla scuola per i bambini da 0 a 14 anni, consente di migliorare e, auspicabilmente, di risolvere criticità legate alla coesione sociale e all’integrazione. Inoltre, il sistema delle scuole dell’obbligo che caratterizza l’area sud-ovest è costituito da strutture in gran parte realizzate negli anni Settanta e Ottanta, prevalentemente prefabbricate, costruite senza normative antisismiche e tipologicamente e tecnologicamente non in linea con l’evoluzione dell’edilizia scolastica.

Perimetro d’intervento L’operazione interessa un’area di circa mille ettari, pari all’11% del territorio comunale, nel quale vive il 18% della popolazione bresciana. La sua individuazione è il risultato di una analisi delle fragilità della zona e delle criticità sociali che la stessa presenta, ma anche delle sue possibilità di sviluppo sostenibile. L’area perimetrata comprende un sistema di sei quartieri: Fiumicello, Porta Milano, Don Bosco, Lamarmora, Chiesanuova, Primo Maggio, oltre a una porzione del quartiere Centro storico sud, caratterizzati da diversità identitarie ma accumunati da elementi di “debole urbanità”. Nell’area sono presenti 18 scuole da 0 a 14 anni: 3 asili nido, 7 scuole materne, 5 scuole elementari e 3 scuole medie. Le scuole sono tutte costruite tra gli anni Settanta e Ottanta e sono oggetto di interventi di varia natura. Uno degli elementi che si evidenziano con maggior forza è maggio/giugno/2021

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campus edilizia

l’emergere di condizioni territoriali legate alla sicurezza, dovuta alla microcriminalità e spaccio della droga, che sono andate concentrandosi in alcune ambiti, ma soprattutto nei quartieri Don Bosco e Lamarmora, nelle aree a sud della stazione ferroviaria di Brescia. In queste due aree è proposto l’intervento “bandiera”, candidato con successo dalla Loggia alla manifestazione di interesse indetta da Regione Lombardia per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile da promuovere attraverso i fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2021-2027, che coinvolge due scuole confinanti nel quartiere Don Bosco: la scuola media Bettinzoli e la materna Don Bosco. La proposta avanzata con la partecipazione alla manifestazione di interesse, che porta il titolo “La 18

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L’accordo Campus edilizia Comune di Brescia Campus edilizia Brescia è il principale partner del Comune nella definizione e nella realizzazione del progetto “La Scuola al centro del futuro”. Il Comune di Brescia ha siglato un accordo con Campus al fine di coordinare la costruzione di una vision condivisa della città per i prossimi 10 anni con il duplice obiettivo di: 1. Consolidare le scelte che sono già in essere sul territorio (fondate sui principi di rigenerazione urbana e ottimizzazione del consumo di suolo); 2. Tracciare la strada per le future progettualità della città allineandole agli obiettivi dello European Green Deal, alla strategia per la digitalizzazione del vecchio Continente e alla riflessione sulle politiche di migrazione e i processi di integrazione degli stranieri.

scuola al centro del futuro”, ha ricevuto valutazione positiva e ora si attende il finanziamento (15 milioni di euro l’importo chiesto a Regione Lombardia), in modo tale che si possa procedere a passo spedito.

Interventi previsti L’operazione “La scuola al centro del futuro” richiederà un investimento di poco inferiore ai 24 milioni di euro. Per i 15 milioni domandati alla Regione è stata prevista una meticolosa ripartizione: z 10 milioni di euro per una riqualificazione profonda della scuola media Bettinzoli e della materna Don Bosco, la messa in sicurezza della palestra e la realizzazione, nell’ambito della scuola, di uno spazio innovativo dedicato al Consiglio di Quartiere e alle associazioni operanti nell’area, oltre agli arredi e alla


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nnn La crescita della popolazione nell’area sud-ovest è stata del 7,2%, con tutti i valori positivi: +3,8% i giovani, +8,3% la popolazione in età da lavoro e +6,3% la popolazione anziana. In quest’area gli stranieri sono cresciuti del 6,6% e rappresentano il 28% della popolazione residente Dei 3.200 abitanti cresciuti a Brescia tra 2013 e 2019, 2.400 sono cresciuti nell’area sud-ovest: il 75%. Mentre nell’intera città la popolazione della scolarità primaria, da 0 a 14 anni diminuisce del 2,2%, nell’area sud-ovest cresce del 3,8%, alimentando la domanda di asili nido, scuole materne, scuole elementari e medie.

dotazione informatica della scuola. La scuola verrà costruita con sistemi bioclimatici, attenzione ai materiali naturali e al benessere ambientale dei bambini e sarà un modello innovativo da seguire per altri interventi; z 2 milioni di euro per la realizzazione della rete di mobilità dolce tra le scuole elementari e medie e le zone residenziali e le altre centralità di servizi presenti nei quartieri Don Bosco, Chiesanuova, Lamarmora, Porta Milano; z 1 milione di euro per il potenziamento della strumentazione informatica delle scuole medie di Chiesanuova e Porta Milano e delle dotazioni tecnologiche finalizzate alle connessioni e alla sicurezza delle scuole esistenti e per lo sviluppo di percorsi di formazione alla digitalizzazione di studenti e famiglie;

z 200 mila euro per intervenire,

in forma sperimentale, con un sistema di bio-filtrazione botanica dell’aria in grado di rispondere efficientemente, in maniera sostenibile e con costi di manutenzione contenuti, all’esigenza della depurazione dell’aria negli ambienti scolastici indoor. L’area verde sarà anche un modello di ‘cura’ delle piante sviluppato con le classi; z 1,8 milioni di euro per il sostegno e lo sviluppo di attività di coinvolgimento e partecipazione sociale e culturale, in grado di attivare la cittadinanza nell’area Don Bosco, con perno nella scuola media Bettinzoli. Questa attività verrà svolta, con partnership di Campus, attraverso un’azione di condivisione e progettazione con il consiglio di quartiere, con le parrocchie, con le associazioni operanti sul territorio, con la cittadinanza.

La manifestazione di interesse indetta da Regione Lombardia Regione Lombardia è chiamata a programmare e gestire i fondi strutturali europei di propria competenza per il periodo 2021-2027 promuovendo politiche di sviluppo urbano sostenibile. Con il Decreto n. 295 del 18 gennaio 2021 ha dunque diffuso una manifestazione di interesse allo scopo di selezionare i comuni, e le relative strategie di sviluppo urbano sostenibile, nei quali i Programmi Operativi Regionali Fesr e Fse+ concentreranno le risorse per affrontare il tema della disuguaglianza in ambiti urbani. Sono chiamati a partecipare i comuni capoluogo di provincia o con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Al momento non esiste una dotazione finanziaria. La stessa sarà definita a seguito dei negoziati in sede europea e nazionale sul riparto delle risorse europee per il periodo 2021-2027. Come dimensionamento finanziario di massima, indicativo e non vincolante, per ciascuna strategia che sarà in seguito finanziata, si è prospettato un cofinanziamento regionale variabile tra i 10 e i 15 milioni di euro.

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economia Incoraggianti segnali di ripresa

110% e bonus edilizi influenzano positivamente il settore delle costruzioni che registra dati confortanti dopo anni di ridimensionamento

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n attesa di risposte, soprattutto certezze sul futuro del Superbonus 110% - in termini di durata e semplificazione -, il presidente nazionale dell’Ance, Gabriele Buia, ha sottolineato, anche per non spegnere “uno dei grandi motori della ripresa del Paese”, che alcuni segnali incoraggianti sostengono il sistema delle costruzioni bresciano (e non solo). A livello provinciale il bilancio della natimortalità delle imprese, tra gennaio e marzo di quest’anno, ha chiuso con un saldo positivo di 110 unità, come testimoniano i dati Unioncamere-Infocamere, Movimprese elaborati dal Servizio studi della Camera di commercio: dall’analisi dei flussi della natalità emerge che, nel periodo considerato, sono state costituite 2.140 nuove società, in aumento del 6,5% su base annua (dodici mesi fa, in quel lasso di tempo è scoppiata la crisi sanitaria), mentre è stata confermata la riduzione delle cessazioni calate del 21,6% a 2.030. Il bilancio dei set-

tori ribadisce l’incremento per attività scientifiche e tecniche (+297 ditte), servizi di supporto alle aziende (+151 unità) e servizi di informazione e comunicazione (82 unità). Positivo anche il saldo delle attività assicurative (+81). Colpisce il settore delle costruzioni che, dopo anni di ridimensionamento, riporta un aumento di 219 ditte di cui 95 artigiane, segno che il Superbonus 110% - per quanto possibile finora - ha mostrato alcuni effetti. Dall’Istat - a livello generale - arrivano altre indicazioni confortanti. A febbraio 2021 è stato stimato per l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni un aumento dell’1,4% su gennaio. Nella media del trimestre compreso tra dicembre dell’anno scorso e febbraio di questo esercizio l’attività nel comparto è aumentata dello 0,6% sul precedente. Su base tendenziale l’indice grezzo della produzione nelle costruzioni è incrementato del 2,4%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario

-1,28%

I numeri della Cape

-0,38%

5,5

5,13

19.328 19.579 -1,07% 2.874

Media operai per impresa 2019

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2.905

Numero imprese

Operai attivi Fonte: Ance Brescia

nnn Il settore delle costruzioni, dopo anni di ridimensionamento, riporta un aumento di 219 ditte, di cui 95 artigiane, segno che il Superbonus 110% - per quanto possibile finora - ha mostrato alcuni effetti.


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(i giorni lavorativi sono stati 20 come a febbraio 2020) ha mostrato un progresso del 3,5%. Nella media dei primi due mesi del 2021, l’indice grezzo è aumentato del 2,2% nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario è migliorato dell’1,5%. Lo scorso febbraio - commenta l’Istat - si è registrato il secondo mese consecutivo di crescita congiunturale per l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni. Anche nel complesso degli ultimi tre mesi la variazione è tornata a essere posi-

tiva. I livelli dell’attività, al netto della stagionalità, sono risultati più elevati guardando a febbraio 2020, mese antecedente l’inizio di misure generalizzate di contrasto all’emergenza sanitaria. Il quadro che caratterizza il comparto edile si è inserito in un primo trimestre che, per quanto riguarda l’industria e l’artigianato manifatturieri, in provincia di Brescia ha fatto emergere una significativa ripresa tendenziale. A fronte di un lieve calo della produzione rispetto al trimestre precedente - dello 0,1% per quanto riguarda l’industria e dell’1,3% per quanto riguarda l’artigianato -, decisamente più confortante la variazione nel raffronto con il periodo gennaio-marzo 2020, rispettivamente, per gli stessi settori, del 14,6% e del 7,7% in ambito provinciale. I dati sono emersi dall’indagine congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia, nell’ambito del progetto “Focus Imprese”, che ha riguardato un campione di più di 2.600 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (più di 1.500) e artigiane (oltre 1.100 ditte). Da rilevare che, a livello lombardo, per quanto riguarda l’indice tendenziale riferito all’industria, Brescia fa registrare il miglior trend di crescita, seguita dalla provincia di Lecco (+13,2%) e da quella di Cremona (+10,8%). Con l’incremento del 7,7% l’artigianato si attesta invece - sempre con riferimento alla produzione, a livello tendenziale - sopra la media regionale del 5,5%. “Pur nella consapevolezza che le difficoltà non sono ancora pienamente superate - ha commentato il presidente della Camera di commercio territoriale, Roberto Saccone si registra, per quanto riguarda gli indici di produzione della provincia di Brescia, un significativo incremento tendenziale che

lascia ben sperare per il prossimo futuro”. “Anche le aspettative degli imprenditori industriali sull’andamento della domanda - ha aggiunto - evidenziano un miglioramento, anche con riferimento al mercato interno. Gli imprenditori lombardi sono complessivamente ottimisti anche relativamente al recupero dei livelli produttivi nel breve periodo. Per l’artigianato si evidenzia invece una maggior cautela circa la velocità di ripresa”. Vanno tuttavia segnalati i prossimi effetti, derivanti dall’anomalo incremento dei prezzi delle materie prime, dalla correlata loro ridotta disponibilità sul mercato e dall’incremento dei costi dei noli e dei trasporti: fattori che rischiano di compromettere o quantomeno attenuare i trend positivi ora registrati. Non mancano, comunque, le sfide per il made in Brescia, ancora costretto a fare i conti con i «morsi» della crisi scatenata dall’emergenza Covid: lo conferma l’andamento della Cassa integrazione. Dopo la “frenata” registrata a febbraio su gennaio quando in provincia di Brescia le ore autorizzate dall’Inps sono scese a 2,69 milioni contro i 5,83 milioni di dicembre 2020 -, marzo ha riportato l’altalena verso l’alto, con valori anche superiori al periodo post-lockdown del 2020: le ore concesse in provincia si sono attestate a 9 milioni 115 mila, il valore più alto dallo scorso mese di agosto. Nel raffronto con febbraio, c’è stato un +238%, mentre il confronto anno su anno è risultato ancora più impietoso: +3.493%. Prendendo in esame l’intero primo trimestre del 2021, sono già stati autorizzati dall’Inps 17,64 milioni di ore di Cassa integrazione alle aziende del territorio, con un progresso del 1.157% guardando allo stesso periodo dell’anno scorso (1,4 milioni di ore).

Investimenti in costruzioni Primi 9 mesi del 2020

IV trimestre del 2020*

Preconsuntivi 2020

Previsioni 2021

Variazione % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

* Stima preliminare Istat

PIL

-9,5%

-6,6%

-8,8%**

+3,5%**

Investimenti in costruzioni

-9,8%

-

-10,1%***

+8,6%***

** Commissione europea (febbraio 2021)

*** Ance (febbraio 2021)

Elaborazione Ance su dati Istat

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tendenze Droni in edilizia

Non parliamo di giocattoli

Un mercato in crescita che trova nel settore delle costruzioni innumerevoli opportunità di impiego

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l trend dei droni in edilizia continua a crescere. Se agli esordi questi piccoli strumenti venivano considerati poco più di semplici giocattoli, con il tempo, scoprendone le incredibili funzionalità e campi di impiego, l’opinione comune è cambiata. Ora sono utilizzati in diversi settori professionali, dalla sicurezza, alla manutenzione, sino al settore delle costruzioni. Il mercato sembra non conoscere crisi. In Italia, nei primi sette mesi dell’anno 2020, le vendite sono salite sino a +35%. La tecnologia si è sviluppata ed è ormai di uso comune, merito anche dei prezzi che sono calati sensibilmente. Ad oggi sono presenti modelli adatti a tutte le necessità. Tendenzialmente possono essere suddivisi in tre tipologie, che si differenziano in base alla struttura. Si parte da velivoli dotati di motore a pale, che hanno lo scopo di offrire un volo stabile e vengono radiocomandati da lontano. In base al loro peso vengono inserite più o meno pale per garantirne la stabilità. Questa tipologia ha la capacità di restare in posizione fissa, oppure effettuare virate per spostarsi anche in direzione obliqua, come gli elicotteri. Altra tipologia sono i droni senza pale, simili ad aeroplani che presentano al posto delle eliche due grandi ali. E infine, quelli ibridi, dotati, oltre alle eliche, anche di ruote motrici per spostarsi sul terreno. Campi di impiego L’utilizzo è in aumento anche nei cantieri. Gli UAS (Unmanned aircraft systems), comunemente chiamati droni, incontrano in questo mercato ampissime possibilità di impiego.

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“Ormai è una tecnologia essenziale” spiega Daniele Caprietti, store manager di Masterdrone a Brescia e pilota istruttore qualificato Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile). “E da qui a pochi anni averne uno, anche di quelli semplici da 500/400 euro, sarà fondamentale sia per le piccole che per le grandi imprese”. Le caratteristiche da ricercare nei modelli variano in base all’utilizzo, come spiega Capretti: “Per gli impieghi in campo edile bisogna acquistare droni professionali e non giocattoli. La telecamera è sicuramente una caratteristica importante, poi per ogni diverso utilizzo c’è uno strumento di riferimento. Ad esempio, se dobbiamo utilizzarlo per fare dei rilievi termografici, avremo bisogno di una telecamera termica”. Occorre innanzitutto definire qual è il fine di utilizzo principale per lo strumento. Nei cantieri viene utilizzato più comunemente per eseguire i rilievi dall’alto, in modo da monitorare l’avanzamento dei lavori e supportare la progettazione. Oppure, un ulteriore impiego, molto comune anche nel mercato

immobiliare, è l’utilizzo dei droni per la realizzazione di video emozionali con lo scopo di vendita e per attività di marketing, che facciano vedere l’opera conclusa e valorizzino il lavoro svolto. I droni possono essere anche un valido aiuto per svolgere le attività di verifica dei sistemi di sicurezza del cantiere, soprattutto in quelle aree molto vaste. Ad esempio, è possibile svolgere la verifica delle gru, sorvegliare la zona, controllare in quota l’evoluzione dei lavori e molto altro ancora. Mentre con apparecchi, opportunamente attrezzati, è possibile assistere gli operatori attraverso il trasporto di piccoli oggetti. Gli aeromobili, se forniti di telecamera termica, possono servire per realizzare ispezioni termografiche di edifici o ambienti. Ma vengono utilizzati anche per la aerofotogrammetria. Infatti, grazie a speciali droni è possibile realizzare un tabulato di nuvola di punti, per poi creare il progetto 3D.

Per svolgere tali azioni è necessario, dunque, procurarsi droni professionali, il cui prezzo può variare dai mille euro in su, che permettono di ottenere un ottimo risultato e soprattutto di utilizzare in sicurezza l’attrezzatura. Occorre però avere un’abilitazione per pilotarli, perché se utilizzati da persone non formate possono essere potenzialmente molto pericolosi. A disciplinare l’uso dei UAS c’è il regolamento dell’Enac, che definisce i livelli di sicurezza per i diversi tipi di operazione che si svolgono nell’aerospazio italiano. Secondo la normativa, per poter pilotare un aeromobile occorre avere un patentino, che si può ottenere facendo un corso di formazione. Mentre, per i droni oltre i 250 gr di peso, c’è anche l’obbligo d’immatricolazione, che si richiede tramite il portale dell’Enac. A quest’ultima si aggiunge l’assicurazione del mezzo, nel caso in cui possa provocare danni a persone o terzi. “Consiglio sempre alle imprese di affidarsi a professionisti formati e preparati, perché possono garantire la sicurezza anche in caso di imprevisti. Se una persona non è qualificata, oppure ha adempimenti non corretti, in caso di incidenti il committente ne è il diretto responsabile e sarà costretto a pagarne le conseguenze” conclude Capretti.


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storia per il domani

Illustrazione d’arte per le costruzioni 1

di Franco Robecchi, ingegnere e autore

a grafica artistica, e più in generale le arti figurative, hanno spesso privilegiato il mondo delle costruzioni. Il disegno dell’architettura rientrava normalmente nella preparazione dei pittori, che ne fecero applicazione in una sconfinata quantità di opere. Anche la professione del pittore e dello scultore è stata spesso abbinata alla qualifica di architetto e non si contano le architetture di pittori e le pitture di architetti. Ancora, nel nostro tempo, l’indole e il talento dell’architetto sono spesso affini o sovrapponibili al24

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la personalità del pittore. Gli architetti sino al primo Novecento erano preparati nelle accademie d’arte. A Brescia possiamo ricordare la grandissima abilità pittorica dell’architetto Antonio Tagliaferri, scomparso nel 1909, autore di importanti architetture di rivisitazione storica, così come di splendide tavole di rappresentazione pittorica di architetture. Anche oggi una buona abilità grafica è più auspicabile che mai per chi voglia presentare un proprio progetto, magari riducendo la presunta qualità del disegno computerizzato, che tuttora non avvicina minimamente la bellezza dei disegni artistici a mano. Prospettiva, teoria delle ombre, sfumature e chiaroscuro, tinteggiatura ad acquerello devono essere strumenti docili nelle mani di un progettista. Si sono anche avuti esempi, nella storia, di architetti famosi solo per le loro tavole grafiche, non essendo stati mai realizzati i progetti raffigurati. Ovviamente sono esistiti gli specialisti della grafica architettonica, cui il progettista non esattamente abile tendeva ad affidarsi per una convincente pre-

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figurazione del proprio progetto. I progetti dei più importanti ingegneri e dei pochissimi architetti bresciani della gloriosa Ricostruzione postbellica hanno in comune tavole di una sola mano, di uno specialista della prospettiva e del chiaroscuro che forniva a tutti bellissimi disegni. Storicamente, soprattutto nell’Ottocento, si sono avuti straordinari professionisti del disegno architettonico, che raggiunsero livelli di qualità pittorica che restano insuperati. Vengono in mente le bellissime tavole d’architettura dipinte

dall’ottocentesco studioso inglese John Ruskin. È interessante la variazione sul tema costituita dai disegni prettamente tecnici, ancora restando nel campo delle costruzioni. Vi sono esempi interessanti anche con riguardo alla meccanica, ma certamente sono state l’ingegneria civile e l’architettura a promuovere le opere più ammirevoli. Sono tavole come quelle che qui si presentano: veri e propri quadri che mostrano una soletta in laterocemento, un impianto idraulico, la sezione di un serramento o il pro-


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nnn 1. L’accuratissima illustrazione dell’impianto igienico di un bagno residenziale. La tavola è focalizzata sui water e sull’orinatoio. 2. Descrizione grafica di una soletta in laterocemento armato gettato in opera con pignatte da confezionarsi in cantiere. 3. Elementi di un’impalcatura con pali e traverse in legno, ponti compresi. A sinistra la vista in pianta. Si noti che le giunzioni erano ottenute con corde e solo eccezionalmente con piccole fasce metalliche.

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4. Descrizione di una delle frequentissime murature portanti, qui in mattoni e pietra. Si tratta di una zona con piano di fondazione. Si noti l’accuratissima disposizione dei mattoni nella volta.

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spetto di un portale. Le tavole che qui si pubblicano appartengono alla serie di 123 fogli dell’opera La pratica del fabbricare, del professor Carlo Formenti, docente in un istituto tecnico di Milano, e dell’ingegner Ruggero Cortelletti, professore di architettura pratica nella Regia scuola di ingegneria di Milano. Carlo Formenti aveva iniziato a pubblicare nel 1893 due volumi con il titolo La pratica del fabbricare, contenenti una quantità esorbitante di incisioni illustrative inserite nel testo. Nel 1895 aveva compilato

una seconda edizione, ma nel 1933, sempre per l’editore Ulrico Hoepli, si ebbe la terza edizione della versione con tavole allegate, che costituiscono un pregiatissimo patrimonio dell’illustrazione tecnica nel mondo delle costruzioni. Si tratta di tavole sciolte, su cartoncino, di notevole dimensione: 50 x 35 cm. Per inciso, sarebbe una lodevole operazione la riedizione di quelle tavole, o almeno di una parte, considerato il valore assoluto di quei disegni, unito all’eccezionale qualità pittorica. Un vero capolavoro-emblema

del mondo dell’edilizia, oltretutto penalizzato dalla rarità degli esemplari d’epoca. Le tavole, che si interessano prevalentemente di edilizia, con alcuni accenni all’idraulica, si riferiscono alle fasi di cantiere, a partire dagli scavi, alle attrezzature, ma per la parte prevalente espongono particolari costruttivi delle costruzioni civili. Le tecniche sono ovviamente, e in modo molto interessante, una perfetta documentazione dello stato storico dell’epoca, che, sia pure in questa relatività, sono molto aggiornate. Col-

piscono i ponteggi, ancora costituiti da pali e traverse in legno, come peraltro rimasero fino al dopoguerra. Il fabbro toscano Ferdinando Innocenti ebbe la geniale idea di utilizzare tubi in ferro per i ponteggi, in ciò sospinto dalla conoscenza dell’intelligente giunto ideato dall’inglese Almer Jones. La prima messa a punto avvenne proprio in quello stesso 1933, a Milano, ma la diffusione del nuovo sistema si ebbe sostanzialmente solo nel dopoguerra, quando il “tubo Innocenti” divenne il grande protagonista del boom edilizio della Ricostruzione. Ricordiamo che fu lo stesso Innocenti a differenziare poi la sua produzione, affrontando il mondo motoristico e producendo auto (anche la mitica Lambretta). Le tavole presentano inoltre diverse applicazioni del cemento armato, il cui utilizzo era ormai abbastanza diffuso. Ricordiamo la paternità francese dello straordinario materiale che avrebbe rivoluzionato il mondo dell’ingegneria civile. Già a metà Ottocento si ebbero le prime intuizioni e i primi, elementari tentativi di produzione e di uso. Dalla Francia il sistema si diffuse, soprattutto ad opera del grande François Hennebique, tra fine Ottocento e primo Novecento. Ricordiamo che tra i pionieri del cemento armato in Italia vi fu il bresciano, ingegner Egidio Dabbeni, il quale, per il palazzo Migliorati di via Trento 3, a Brescia, utilizzò il cemento armato con progetto del 1895. Come ho dimostrato nel libro di biografia del Dabbeni, l’opera è in competizione, con pochi altri esempi in Italia, per avere il primo posto cronologico nell’applicazione del cemento armato nel nostro Paese. Preziose sono le tavole che illustrano gli impianti idraulici e sanitari nelle abitazioni. L’utilizzo del water closet e del vaso di porcellana con sifone e scarico ad acqua ebbe una sua evoluzione dal Settecento al primo Novecento. Nel 1933 il sistema

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era decisamente messo a punto ed era alquanto simile a quello in uso ancora oggi. I disegni di Formenti-Cortelletti sono precisissimi, nitidi, in parte in prospetto e in parte in sezione e danno una limpida conoscenza dei sistemi di cui si dotavano i bagni più avanzati dell’edilizia. Già in uso erano anche le solette in laterocemento armato, dove, però, non esistevano le pignatte, che dovevano essere composte in loco, affiancando

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menti) sia come porzione strutturale, nonché come finitura estetica. Rivestimenti di pareti interne, soffitti, pavimenti, serramenti erano spesso realizzati in legno e le tavole ne danno un’accurata descrizione. Meno rappresentato è l’uso dell’acciaio, che pure fu uno dei materiali più rivoluzionari delle moderne costruzioni. Anche per elementi nei quali l’acciaio è diventato poi prevalente, come le capriate, qui si dà un’esemplificazione interamente in legno, solo il tirante I progetti dei più importanti mentre e alcune piastre per i ingegneri e dei pochissimi giunti sono in ferro. La scelta pare certamenarchitetti bresciani della te dovuta allo scarsisgloriosa Ricostruzione simo impiego dell’acpostbellica hanno in ciaio, in quel tempo, per l’edilizia residencomune tavole di una sola ziale. La grande tradimano, di uno specialista zione delle costruzioni della prospettiva e del in ferro, anche in quechiaroscuro che forniva a sto caso di paternità francese, era ancora tutti bellissimi disegni pressoché riservata alle costruzioni indudue tipi di pezzi speciali di lastriali o strettamente funzionali. terizio. Molto interessante è la Qui, al massimo, si vedono ciraffigurazione delle macchine tate le solette con profilati a per il sollevamento dei pesanti doppia T e completamento tramateriali edilizi. Prevalgono anmite voltine in mattoni. I proficora i verricelli e argani a carlati in acciaio e le costruzioni a rucole e solo come esemplare intero telaio in ferro datavano d’avanguardia è raffigurata la da oltre 80 anni (per la verità il “torre Vender”, sostanzialmente Crystal Palace del 1851 di Lonl’attuale gru. Naturalmente dra era di ghisa) e la Tour Eiffel l’uso del legno era ancora molto era del 1889. Ma sarebbero paspraticato, sia per elementi di sati ancora alcuni decenni percantiere (puntelli, ponteggi, ché si vedesse la diffusione del casseforme, centine, camminatelaio in acciaio per un edificio abitativo. Nelle tavole Formenti grande spazio viene riservato alle murature portanti in matnnn toni, in pietra e anche miste pie5. Tavola inerente al pozzo artesiano Norton. tra-mattoni. I virtuosismi del cotto nella di6. Veduta in trasparenza, sezione e assonometria esterna di un sposizione per la costruzione di plinto in cemento armato. archi e volte sono chiaramente 7. L’intricata struttura di un soffitto esaltati e il disegno è un piacere in legno a cassettoni. per gli occhi. 8. Centinatura in legno per la L’abilità, il gusto e la sensibilità costruzione di aperture: porte e grafica che hanno consentito la finestre. nascita di queste tavole non sonnn no eguagliabili da nessun diseNella pagina precedente: gno odierno con computer e Macchinari elementari per il sollevamento di carichi fanno parte, malauguratamennei cantieri. te, di un mondo perduto. A destra la “torre Vender”. maggio/giugno/2021

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innovazione Il ruolo del settore edile

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l tema della salubrità degli immobili è un argomento che ha assunto, soprattutto nell’ultimo periodo, un ruolo di primaria importanza nel settore edile. Se si pensa che ogni essere umano trascorra la maggior parte del proprio tempo all’interno degli edifici - quasi il 90% - è possibile intuire quanto il tema sia di rilievo. Inoltre, a causa della pandemia e del conseguente lockdown che ha confinato la popolazione fra quattro mura, è cresciuta l’attenzione verso la casa e l’igiene degli ambienti stessi. Ora, abitare in un contesto salubre non è più un fattore secondario, ma una necessità impellente per vivere bene. Sick building syndrome

La Sick building syndrome, o sindrome dell’edificio malato, indica una sintomatologia specifica che si manifesta in soggetti che dimorano in edifici “inquinati”. I sintomi non sono uguali per tutti, ma si rivelano in modo diverso, in manie28

Qualità dell’abitare e benessere degli ambienti indoor La salubrità degli edifici influisce molto sul benessere di ogni soggetto. Un approfondimento sui sintomi, le cause e le possibili soluzioni, per un tema sempre più attuale nel settore delle costruzioni

ra tale da renderne quasi impossibile la diagnosi. In genere sono interessate le alte e le basse vie respiratorie. In alcuni individui si palesa come una cefalea, in altri come nervosismo, insonnia oppure formicolii, sino a raggiungere, in alcuni casi gravi, insufficienze respiratorie. Questo può accadere in edifici non ottimizzati a livello di salubrità. Le possibili cause conosciute di inquinamento indoor possono essere diverse

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a partire dalla progettazione, sino ai materiali utilizzati, quali pavimenti, vernici e così via. All’interno della casa, infatti, si concentrano sia le sostanze volatili provenienti dall’esterno, che gli agenti inquinanti provenienti dall’interno dell’edificio. La principale via di contaminazione è l’inalazione oppure l’assorbimento attraverso la cute degli agenti inquinanti, soprattutto per gli addetti ai lavori che maneggiano materiali edili e componenti

chimici. Ad esempio, la colla utilizzata per la moquette o per la carta da parati è altamente tossica e con temperature alte e ambienti troppo umidi, possono generare emissioni dannose. Anche l’impianto idrico può essere talvolta fonte d’inquinamento, in particolare per l’effetto di fissurazioni presenti nelle tubazioni, o corrosioni, che facilitano la contaminazione dell’acqua. Tali eventi possono avvenire spesso nelle case vecchie a seguito di ristrutturazioni. Anche la temperatura delle abitazioni è un fattore determinante per garantire la salubrità dell’ambiente. Ogni casa ha il suo microclima composto da tre agenti principali da tenere sempre sotto controllo: l’umidità che dovrebbe essere contenuta tra il 40% e il 60%, la temperatura che dovrebbe essere in inverno di circa 20° C, un po’ meno nelle camere, e, la più importante, il ricambio d’aria, proprio per evitare l’accumulo di agenti inquinanti che si creano all’interno della casa.

Il settore edile gioca un ruolo di responsabilità. Il primo passo è la consapevolezza dell’importanza del concetto di salubrità e dell’attenzione alla creazione di edifici che assicurino una vita sana per i prossimi inquilini da parte del committente, del medico, del progettista e del costruttore, insomma, di tutta la filiera delle costruzioni. Ma anche per gli operatori che sono in continuo contatto con agenti molto pericolosi per la salute. La qualità della vita a tutte le età è l’obiettivo della società civile. Fino ad oggi si è pensato che la cosa più importante fosse vivere il più a lungo possibile, ma alcuni problemi di salute cronici portano a pensare che in realtà c’è molto di più della sola longevità. Occorre puntare, quindi, alla qualità della vita e non solo alla sua durata. In questo ogni essere umano può contribuire, attraverso una piena consapevolezza e conoscenza del tema, rispettando alcuni punti che possono garantire una migliore qualità dell’abitare e una maggiore attenzione agli aspetti fondamentali che riguardano la vita e la salute delle persone.


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materiali edili MATERIALI EDILI

Prezzi spropositati da sei mesi Ance Brescia denuncia l’insostenibile aumento dei costi, che supera il 150%! Alcune materie prime per l’edilizia, come l’acciaio, stanno registrando aumenti di prezzo di oltre il 150%. Un rincaro che allarma l’Associazione dei Costruttori, che sollecita una misura urgente per impedire il blocco dei cantieri, attivati anche grazie a misure quali Recovery plan e Superbonus 110%. È ormai da alcuni mesi che l’organizzazione è impegnata a sollevare il grave problema degli eccezionali rincari in atto nei prezzi di acquisto di alcune materie prime connesse all’attività di costruzione. Si tratta di una questione estremamente gravosa per le imprese che rischiano un blocco generalizzato dei cantieri, nonostante i notevoli sforzi in atto per far fronte agli impegni assunti. Ance Brescia incalza il governo ad adottare un impegno preciso

nnn Variazioni di prezzo dei materiali edili Sotto si riporta una tabella che sintetizza i rincari più eclatanti, a livello nazionale, nei prezzi di acquisto di alcune materie prime connesse all’attività di costruzione. I elaborati utilizzando dati di fonte ufficiale come Meps, Prometeia e Siteb.

Variazioni di prezzo di alcuni materiali da costruzione Fonte

Periodo

Variazione %

MEPS (Italia)

nov. 2020-mag. 2021

+150,0%

Polietilene (HDPE)

Prometeia

nov. 2020-apr. 2021

+113,1%

Polietilene (LDPE)

Prometeia

nov. 2020-apr. 2021

+128,5%

Rame

Prometeia

nov. 2020-apr. 2021

+29,8%

Petrolio

Prometeia

nov. 2020-apr. 2021

+45,3%

Bitume

SITEB

nov. 2020-apr. 2021

+21,9%

Indagine Ance

dic. 2020-gen. 2021

+10,0%

Materiale Ferro - acciaio tondo per cemento armato*

Cemento * Prezzo nase

per calmierare i prezzi e sostenere le realtà del comparto che al momento stanno facendo fronte ai rincari lavorando sotto costo. È il momento di affrontare l’emergenza con misure eccezionali, tangibili e immediate per evitare il blocco di centinaia di cantieri sia pubblici sia privati. Se non saranno presi provvedimenti in tempi rapidi, il settore rischia di pagare conseguenze gravissime in termini di occupazione e investimenti. A questo proposito il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, ha indirizzato agli associati una lettera che esprime la preoccupazione per la situazione presente e precisa le azioni messe in campo dall’organizzazione nazionale e territoriale per aiutare le imprese e la filiera. “Da una rapida analisi condotta da Ance Brescia — afferma nel documento il leader dei costruttori bresciani — è emerso che i tempi di consegna di molti materiali si stanno amplificando enormemente, superando abbondantemente il mese. La situazione appena descritta rende l’attività delle nostre aziende ogni giorno più critica. I dati, purtroppo, sono in continua evoluzione e il trend sembra destinato a peggiorare, per alcuni prodotti, nei prossimi mesi. Mi preoccupano soprattutto i contratti sottoscritti nel periodo antecedente agli aumenti dei prezzi. Ho, infatti, ri-

levato che la maggior parte di quelli stipulati negli ultimi anni non prevede clausole esplicite di revisione prezzi e in alcuni casi, addirittura, tale revisione viene esclusa. Il problema è molto più accentuato se si parla di lavori pubblici, nei quali la revisione prezzi è vincolata alla sua previsione nei documenti di gara da parte della stazione appaltante. In tale contesto di aumenti, quindi, i contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli sforzi delle imprese”. Per questo motivo, Ance ha scritto ai ministri competenti per chiedergli un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti. Inoltre, l’Associazione ha presentato al legislatore delle proposte emendative sul tema del “caro materiali. Sul territorio, i vertici di Ance Brescia hanno subito agito aprendo al dialogo per sensibilizzare sulla questione amministratori locali, tecnici e Ordini professionali. Con tutto il sistema edile, l’associazione sta inoltre lavorando per incidere sui prezziari delle opere edili, pubblici e privati, in modo che possano recepire le variazioni del mercato e rappresentare con coerenza dati fedeli e realistici legati alle situazioni attuali del settore. maggio/giugno/2021

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Assemblea Ance Brescia 2021 Costruire qualità per vivere meglio

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OptimQuadrupei iocari Octavius, ut Tra i momenti salienti dell’assise, l’approvazione del bilancio perspicax agricolae satishorribilis, fortiter agnascor 2020, in pareggio nonostante l’Annus l’omaggio tremulus suis, quod matrimonii alle vittime del Covid-19, il richiamo allafragilis qualificazione delle imprese, loincredibiliter sprone al settore del leader Deldossisyrtes. a saper celeriter corrumperet cogliere con serietà le molte opportunità di questa fase, nel Medusa fermentet bellus catelli. Plane solco di quanto fatto anche dall’Associazione, ad esempio con la piattaforma My adlaudabilis Bonus Brescia adfabilis matrimonii suffragarit

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focus assemblea ance brescia 2021

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nnn Alle parole del presidente dell’Associazione dei Costruttori, Massimo Angelo Deldossi, che ha presentato una relazione dal titolo “Costruire qualità per vivere meglio”, si sono succeduti gli interventi del presidente di Eseb, geometra Paolo Bettoni e di Cape, geometra Raffaele Collicelli.

abato 29 maggio si è tenuta l’Assemblea generale di Ance Brescia. L’annuale appuntamento si è svolto su piattaforma telematica per garantire la sicurezza dei partecipanti, data la situazione sanitaria ancora in fase delicata per via della pandemia da Covid-19 e in modalità privata riservata agli associati e ai consiglieri. Salutando l’intervento del presidente di Ance Lombardia, Tiziano Pavoni, past president dell’Associazione bresciana, il presidente Massimo Deldossi ha convenuto con il collega sull’obiettivo di lavorare all’insegna della condivisione di programmi e obiettivi per rendere ancora più forte e unita l’organizzazione regionale, principale motore propulsivo del Sistema Ance nazionale. Alle parole del presidente dell’Associazione dei Costruttori, che ha presentato una relazione dal titolo “Costruire qualità per vivere meglio”, si sono succedute quelle del presidente di Eseb, geometra Paolo Bettoni e di Cape, geometra Raffaele Collicelli. Come consuetudine, l’Assemblea dell’Ance, seconda organizzazione del settore per numero di imprese iscritte e per rilevanza d’Italia, diviene anche un utile momento per definire lo stato dell’arte del settore, oggi più che mai centrale per la ripresa economica e sociale del Paese. A tal proposito le indicazioni anticipate dal presidente Deldossi sono improntate a un futuro immediato, caratterizzato da molte opportunità per il settore del costruito. “Il Covid ci ha tenuti per oltre un anno forzatamente imprigionati e ci ha costretti a rivedere il nostro sistema casa, la nostra vita e il nostro lavoro. Cambiamenti che lasciano presagire un ruolo specifico per il nostro settore. Ad esempio, nel recente periodo il mercato immobiliare ha registrato un significativo dinamismo — in parte per effetto di provvedimenti fiscali, Superbonus in testa — che rincuora e fa ben sperare per il rilancio del settore e più in generale del Paese. Situazione che dobbiamo coniugare con il termine opportunità!” È uno dei passaggi iniziali di maggior rilievo della relazione del presidente di Ance Brescia. Deldossi invita a guardare con realismo alla situazione, in un momento che a suo dire: “resta difficile, carico di difficoltà ma, allo stesso tempo, ricco di opportunità”, cogliendo per l’appunto gli aspetti positivi che il post pandemia prospetta per la filiera bresciana delle costruzioni, ricordando che sta agli stessi Costruttori saper cogliere le occasioni che si aprono nell’immediato. Deldossi, che riveste fra il resto anche il ruolo di delegato nazionale Ance per la digitalizzazione ed è vicepresidente nazionale di Federcostruzioni, insiste su un aspetto che considera fondamentale: la necessità di una diffusa qualificazione delle imprese. Nel suo intervento anche il ricordo delle vittime del mondo edile e dei loro familiari, così come di tutte quelle col-

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pite dal virus. Da sottolineare come lo scenario derivante dalla pandemia non condizioni Deldossi e Ance Brescia, che non vestono, a differenza di molti, i panni dell’alibi ben confezionato dalla sorte, ma guardano con sereno ottimismo al rilancio del settore. L’appuntamento assembleare è visto come: “Un bagliore che ci indica la strada da percorrere per risollevare le sorti delle nostre imprese”. Opportunità next generation Eu, recovery fund e Pnrr “Gli anni che si prospettano dal 2021 in poi, sono anni di ricostruzione e rinascita. I messaggi provenienti dalle istituzioni sono chiari e debbono essere utilizzati appieno per un migliore futuro delle nostre imprese. Per il presidente di Ance Brescia, i costruttori sanno ricoprire un ruolo fondamentale in questo 34

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scenario e sono consapevoli di poter contribuire a riparare i tanti, troppi guasti, che indeboliscono economia e società, e permettere la ripresa. Superbonus Dalla relazione di Deldossi emerge che un’altra voce fondamentale per la riuscita del Piano di ripresa è quella della sostenibilità. A suo dire, migliorare l’efficienza energetica degli edifici sia pubblici sia privati è un obiettivo che assume un ruolo di assoluta centralità nel Piano di ripresa. Naturale il collegamento al Superbonus. Per il presidente di Ance Brescia: “la centralità del provvedimento è legata a un concetto che ognuno di noi deve tenere bene a mente: non basta costruire, abbiamo la responsabilità di farlo bene. Una responsabilità verso noi stessi e verso la collettività”.

Sostiene, inoltre: “la qualifica gioca un ruolo essenziale in questo sistema e dobbiamo essere in grado di concepirlo come un fattore di forza per noi stessi, in modo da differenziarci dai falsi titolati”. Il Superbonus ha rappresentato un impulso alla collaborazione, fatto proprio da Ance Brescia, offrendo un servizio dedicato alle imprese e alla collettività, per permettere di cogliere l’occasione e semplificare i processi. Ciò attraverso la realizzazione della piattaforma My Bonus Brescia e agli accordi stretti con le associazioni territoriali, con le banche e altri partner, che hanno ampliato il raggio di azione dell’organizzazione, con l’adesione anche di Ance Cremona e Ance Pavia, e moltiplicato le opportunità per le imprese. La piattaforma vede attivi 645 utenti privati, con 366 richieste alle imprese, per un

valore totale generato di circa 40.200.000 euro d’interventi. Burocrazia “Ma il Superbonus — evidenzia Massimo Angelo Deldossi — ha messo in evidenza anche le patologie del nostro sistema, già presenti da tempo. Mi riferisco alla eccessiva burocratizzazione dei processi, che sono solo d’intralcio alla riuscita di un progetto dalle incredibili potenzialità. Le complicazioni che abbiamo visto per le convocazioni delle assemblee condominiali, i rapporti con il fisco e le banche per accedere al credito, l’iter interminabile della parte documentale, tra asseverazioni e prefattibilità. Tutti questi fattori portano inesorabilmente verso un intricato percorso ad ostacoli senza via d’uscita. Eppure, le soluzioni per ottimizzare il


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L’Assemblea è stata presentata con una conferenza stampa nella sede di Ance Brescia, alla presenza, oltre che dei tre presidenti delle realtà del Sistema Ance – Ance Brescia e gli enti bilaterali Cassa assistenziale paritetica edile, Cape, ed Ente sistema edilizia Brescia, Eseb – dei vicepresidenti di Ance Brescia, Primo Ider e Fabio Rizzinelli, unitamente al direttore generale, Alessandro Scalvi e al direttore delle relazioni esterne, Adriano Baffelli.

provvedimento ci sono e Ance se ne è fatta portavoce con le istituzioni”. Verso il futuro Forte lo sprone ai colleghi Costruttori affinché guardino al futuro delle imprese con la determinazione a impegnarsi insieme all’Associazione per rendersi parte attiva del processo di ricostruzione. Puntando sulla qualità del costruito come punto di forza per attivare un modello di sostenibilità che fa bene all’ambiente, alla collettività e al territorio. Investendo nella digitalizzazione del processo per farsi trovare pronti alla chiamata del progresso. Sul versante associativo, evidenziata la sfida rappresentata dalla capacità di aggregare. Un traguardo da raggiungere per fortificare la ripartenza del settore, per im-

porsi come motore principale dell’intera ripresa economica. Afferma Deldossi: “Dobbiamo assumere sempre più il ruolo di protagonisti, sociali oltre che economici, ruolo che ci compete e che da alcuni anni abbiamo iniziato a interpretare al meglio, superando visioni e steccati che preferivano considerarci di secondo piano. Un risultato che a Brescia stiamo ottenendo con i fatti, con serietà e concretezza, e con una modalità nuova di comunicare e far conoscere anche all’esterno le capacità e i valori del nostro mondo. È solo l’inizio di un lungo percorso che ha un obiettivo ben preciso: essere un’autorevole e riconosciuta piazza sperimentale di innovazione alla quale si possano rivolgere per prendere spunto, non solo le nostre imprese, ma anche le altre territoriali del Sistema Ance”. maggio/giugno/2021

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focus assemblea ance brescia

Situazione generale e dati salienti degli enti bilaterali Cape ed Eseb

Cape Per quanto concerne la Cassa edile di Brescia, la crescita dell’imponibile salariale che ha contraddistinto gli ultimi esercizi finanziari è stata interrotta dall’avvento della pandemia da Covid 19. Con un quadro macroeconomico così compromesso, anche il settore edile nella nostra provincia è stato colpito dalla crisi, aggravata dalla chiusura forzata, dalla metà di marzo ai primi di maggio 2020, di tutti i cantieri considerati non urgenti; anche la riapertura delle attività non è stata semplice, sia dal punto di vista organizzativo — sanitario, sia sotto il profilo economico, considerata l’imposizione alle aziende di una serie di misure tendenti al contenimento del contagio, soluzioni non facili da attuare, a causa della difficoltà ad accedere ai dispositivi di protezione e ai rifornimenti in genere. Il settore ha comunque tenuto, considerando che la massa salari denunciata dalle aziende è stata pari a Euro 159.040.332,00, con una diminuzione del 8,64%. Attente al contesto sociale si sono dimostrate le Parti Sociali Territoriali, che hanno siglato un accordo per la raccolta di fondi da donare, da parte delle imprese e dei lavoratori, alle strutture ospedaliere bresciane. Il Sistema Edile Bresciano, composto da Ance, le tre organizzazioni sindacali edili e i due Enti bilaterali, ha donato Centodiecimila euro alle strutture ospedaliere della città e della provincia. 36

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Quanto al contrasto alla concorrenza sleale, l’attività prosegue: l’aumento di iscritti a Check è costante, 1.164 imprese e 1.147 professionisti. Numeri. Gli operai attivi sono stati 19.328, contro i 19.579 del 2019, con un lieve decremento, pari all’1,28%. Il numero delle imprese è stato di 2.874 contro le 2.905 presenze dell’esercizio 2019, con una riduzione di solo l’1,07%. Peraltro, la media degli operai per ogni impresa registra un lievissimo calo passando dai 5,15 del 2019 al 5,13 del 2020. La situazione economica non ha influenzato la percentuale di presenza di lavoratori di origine straniera iscritti alla Cassa, che si è attestata al 46,91% contro il 46,89% del precedente esercizio. Eseb “Per quanto ci riguarda — afferma il geometra Paolo Bettoni, presidente di Eseb — possiamo dire che in questa fase di uscita dal periodo del Covid-19, avvertiamo il fermento e la tendenza al cambiamento che ha investito la società tutta e il nostro settore. Finalmente, dopo anni in cui è stato trascurato, l’ambiente costruito è stato riportato al centro dell’attenzione nel progetto di ripresa economica che ha preso avvio prima con le misure fiscale del 110% e successivamente proseguirà con i fondi del “piano nazionale di ripartenza e resilienza”. Le prospettive per il futuro sono buone, cospicui investimenti saranno destinati al settore in

L’Assemblea dell’Ance, seconda organizzazione del settore per numero di imprese iscritte e per rilevanza d’Italia, diviene anche un utile momento per definire lo stato dell’arte del settore, oggi più che mai centrale per la ripresa economica e sociale del Paese


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L’intervento del presidente di Ance Lombardia Tiziano Pavoni Tiziano Pavoni, past president Ance Brescia e presidente di Ance Lombardia, ha tenuto un intervento introduttivo comunicando gli obiettivi del sistema associativo edile regionale all’insegna della collaborazione. “Il compito che mi attende non è dei più facili, ma sono certo che favorendo, la cooperazione e la condivisione tra le Associazioni lombarde sui temi di specifica importanza per il nostro comparto, si conseguiranno positivi risultati” dichiara Pavoni, elencando i punti principali sui quali concentrare la sua azione. “Sono fermamente convinto — prosegue — che la crescita e l’autonomia del nostro Sistema associativo sia il presupposto fondamentale per traguardare la possibile soluzione dei problemi che le nostre imprese affrontano nella quotidianità. La principale funzione di Ance Lombardia è quella di essere al servizio delle Associazioni territoriali, di rappresentare in sede regionale gli interessi della categoria per gli aspetti che le sono di competenza. E questo traguardo può essere conseguito solo con una unitarietà di intenti, con il manifestare, da parte di tutti noi, il forte senso di appartenenza

quasi tutti i suoi aspetti, ma soprattutto sulla riqualificazione urbana e sulla sostenibilità ambientale. Ovviamente, per poter cavalcare la ripresa innescata dagli investimenti, le nostre imprese hanno necessità di dotarsi di tecniche, materiali e nuove attrezzature che siano in linea con i tempi e gli obiettivi, ma soprattutto di competenze forti in questi innovativi campi. Tali competenze dovranno essere date alla componente più importante, ovvero il capitale umano. Oggi sappiamo bene che trovare sul mercato del lavoro operai e tecnici qualificati e capaci di inserirsi nel processo di innovazione delle aziende è molto difficile. Le aziende dovranno sempre più investire sulla formazione specifica dei loro dipendenti per poter far loro acquisire

quelle competenze necessarie per innovare e rimanere su un mercato sempre più competitivo. Il nostro ente formativo, Eseb, si è da tempo attivato per essere pronto a recepire la sfida del cambiamento ed è in grado di offrire alle aziende della provincia corsi, o piani di intervento personalizzati, per aiutare le imprese in questa sfida di creare le figure professionali necessarie per il futuro. Nei prossimi anni abbiamo di fronte una sfida epocale, e che già oggi si sta pesantemente manifestando sul mercato del lavoro: la cronica carenza di personale e di tecnici qualificati. Dobbiamo riportare le nostre aziende e tutto il settore sotto la giusta luce, dovuta a coloro che producono circa il 10% del Pil nazionale e contribuiscono al costante recupero dell’economia del nostro Paese.

all’Associazione”. Il presidente di Ance Lombardia sottolinea dunque la necessità di incrementare, tra le Territoriali lombarde, la condivisione delle decisioni politiche, soprattutto di quelle da trasferire sul tavolo di Ance nazionale, al fine di rafforzare le istanze delle imprese della nostra regione e contribuire in modo significativo alla azione dell’Ance. “Una delle sfide più importanti che oggi dobbiamo affrontare è il costruire bene e offrire al mercato un prodotto di qualità” afferma Pavoni, in linea con i punti ripresi dal titolo dell’Assemblea 2021 di Ance Brescia (“Costruire qualità per vivere meglio”). “Solo con un profondo cambiamento del nostro spirito imprenditoriale — continua —, affrontando con consapevolezza le presenti e le future sfide ed evoluzioni presentate dall’innovazione sul fronte produttivo e processuale, riusciremo a dare un concreto futuro alla nostra attività imprenditoriale. Ed in tale percorso il nostro comparto si è avviato, per concorrere con il nostro impegno a un’effettiva e non effimera ripresa dell’economia del Paese”.

Eseb da quattro anni è impegnata per modificare questo modo di pensare attraverso un’articolata attività di comunicazione. Azione intrapresa per lanciare il positivo messaggio che il settore non è più un mondo di fatica e di difficoltà, ma sta al passo con i tempi, è evoluto e innovativo e che ha la necessità di persone giovani, capaci e digitali per poter continuare il processo di innovazione per sfociare nell’edilizia 4.0. Numeri e sicurezza Per quanto riguarda la formazione continua, sono stati realizzati 279 corsi, con un totale di presenze pari a 3.748 persone. La partecipazione è stata di 3.502 uomini e 246 donne. La presenza di stranieri ai corsi è stata di 524 persone. Le atti-

vità seminariali hanno visto la partecipazione di 714 persone. Il ramo sicurezza di Eseb nell’espletamento del proprio ruolo di consulenza sul territorio, con l’attività dei 4 tecnici operativi ha effettuato nel periodo di riferimento, caratterizzato dall’interruzione propria del lockdown in totale, 1942 visite, per un totale di 1920 cantieri oggetti di sopralluogo. Di questi ben 64 sono stati visitati su esplicita richiesta delle imprese impegnate nei lavori, a dimostrazione di una sempre crescente richiesta da parte delle aziende di consulenze dedicate svolte dai tecnici Eseb.

Le fotografie che corredano l’articolo sono di Fotolive

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nuovi materiali Si chiama i.power Rigenera l’innovativo microcalcestruzzo fibrorinforzato ad alte prestazioni ideato da Italcementi per Calcestruzzi, che consente l’adeguamento strutturale e sismico di ponti, viadotti e cavalcavia senza la necessità di deviare il

traffico o interrompere la viabilità, con notevoli vantaggi per il gestore e per gli utenti. Una riabilitazione dell’opera che ripristina le prestazioni originali della stessa adeguandola ai requisiti richiesti dalle nuove norme tecniche. Una soluzione all’avanguardia, non solo

Rigenerare le infrastrutture con calcestruzzi innovativi

“I.power Rigenera”, la soluzione di Italcementi, portata sul mercato da Calcestruzzi, adottata per i lavori di adeguamento di due cavalcavia sulla “Gardesana occidentale”

L’

iniziativa rientra nel progetto Mosore (Mobilità sostenibile e resiliente), che ha vinto il bando di finanziamento “Call hub ricerca e innovazione”, nella categoria Smart Mobility, indetto da Regione Lombardia. Il progetto, che si è aggiudicato un importo di oltre dieci milioni di euro, si propone di realizzare un nuovo tipo di mobilità in grado di aumentare la resilienza delle infrastrutture. Capofila di Mosore è l’Università degli studi di Brescia, nella persona del professore Giovanni Plizzari, referente scientifico e direttore del Dicatam: “L’Università degli studi di Brescia, nello svolgimento del suo ruolo istituzionale di supporto alla ricerca applicata, ha collaborato con l’Italcementi allo 38

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per i materiali impiegati e per la non invasività delle operazioni di rinforzo, ma anche per i servizi che offre. I.power Rigenera offre, infatti, ai progettisti e alla committenza un pacchetto completo, che va dall’analisi dell’esistente, tramite ispezioni e diagnosi, alla messa a punto della

sviluppo delle applicazioni strutturali del i.power Rigenera, soprattutto per la riabilitazione di strutture esistenti in calcestruzzo armato” spiega il professor Plizzari. “La ricerca — aggiunge — è iniziata con lo studio dei fenomeni locali per poi concludersi con la prova sperimentale sul rinforzo di una pila da ponte in scala reale (con circa 7 metri di altezza), sottoposta ai carichi del traffico e delle azioni sismiche, con un sottile riverstimento di i.power Rigenera”. “Le attività sono cominciate lo scorso anno con un sopralluogo al ponte da parte dei tecnici di Italcementi e dell’Università di Brescia, con lo scopo di fare una diagnosi del degrado e acquisire le informazioni per la preparazione di un progetto di recupero” spiega l’ingegnere Alessandro Morbi, ricercatore Italcementi e responsabile del progetto di riqualificazione del ponte. “I lavori prevedono l’asportazione dei materiali ammalorati e la posa in opera del sistema i.power Rigenera con spessori opportunamente dimensionati allo scopo. La fase finale consisterà nell’applicazione del materiale e nel monitoraggio dell’intervento, per circa due anni, tramite il sistema tecnologico sviluppato insieme ai partner nell’ambito del progetto. Si studierà quindi un sistema di monitoraggio ‘smart’ da poter abbinare all’intervento con i.power Rigenera, in modo da fornire e gestire i dati sullo stato di salute del ponte in tempo reale”. CONTINUA A PAGINA 41

soluzione “su misura” per l’opera da ripristinare. La soluzione di Calcestruzzi è impiegata per le operazioni di adeguamento strutturale di due cavalcavia bresciani: uno a Bassano Bresciano e uno a Manerbio. L’intervento commissionato dalla Provincia di Brescia


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prevede l’incamiciamento degli stessi con uno strato di i.power Rigenera, in modo da conferire un’elevata durabilità e un aumento di resistenza e duttilità, al fine di soddisfare le nuove condizioni di carico e di garantire un’ottima resistenza alle

sollecitazioni telluriche. I cavalcavia oggetto dei lavori, infatti, presentano un degrado dei materiali sulle strutture portanti verticali e orizzontali e necessitano di un adeguamento ai carichi orizzontali.

I.power Rigenera può essere facilmente prodotto e posato da qualsiasi impresa del settore. Questa innovazione appartiene alla categoria dei prodotti cementizi per il ripristino ed è stata certificata secondo le norme specifiche del settore.

I possibili ambiti applicativi

i.power Rigenera su pile, impalcati e travi Il progetto Mosore Il progetto ha come obiettivo quello di aumentare la resilienza delle infrastrutture attraverso un nuovo tipo di mobilità. Per le infrastrutture di trasporto si punta a fornire al gestore (Provincia, Società Autostrade e così via) informazioni e servizi inerenti la manutenzione e gli interventi necessari alla sicurezza delle stesse. Nel caso delle infrastrutture per la mobilità elettrica (auto, scooter, e-bike, carrozzelle per disabili, droni), l’obiettivo è invece sviluppare infrastrutture di ricarica collaborative per l’utente e per il gestore dell’energia elettrica, basate sul principio della sostenibilità, dell’efficienza energetica e dell’ottimizzazione delle risorse. Per le infrastrutture Ict, il progetto punta a creare nuovi servizi per la gestione delle emergenze: un drone per il trasporto di farmaci in condizioni di emergenza, una piattaforma di individuazione e monitoraggio del traffico e di situazioni di emergenza e una piattaforma di supporto all’utente per la determinazione del percorso, sulla base del traffico, della disponibilità di piste ciclabili, del valore artistico del percorso, degli obiettivi di fitness o di riabilitazione, e di altri servizi informativi.

La maggior parte delle infrastrutture italiane sono state progettate e costruite fra gli anni Sessanta e Settanta. Dopo più di 50 anni di vita, queste opere d’arte stradali hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria a causa del degrado materico e strutturale accumulato negli anni. Le soluzioni al problema possono essere due: la costruzione di nuove infrastrutture con la demolizione di quelle esistenti o la riabilitazione delle infrastrutture esistenti. Riabilitare una infrastruttura esistente permette di intervenire in modo efficiente (relativamente veloce), efficace (con costi contenuti), versatile (senza creare problemi alla viabilità) e sostenibile (minor impatto ambientale e ridotti costi di manutenzione).

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Calcestruzzo sostenibile e ad alta resistenza

Durabile z Elevata durabilità per la particolare struttura chimica della matrice cementizia, che impedisce agli agenti aggressivi di penetrare nel calcestruzzo, sia per il ridotto rischio di fessurazione z Costi di manutenzione ordinaria e straordinaria ridotti z Incremento della vita utile dell’opera

Resistente z Elevate resistenze a trazione grazie all’uso integrato di fibre di acciaio z Resistenza alle alte temperature (può sopportare un calore fino a 750°C senza perdere le proprietà meccaniche e la resistenza tipica del calcestruzzo) z Sostituzione quasi totale dell’armatura tradizionale z Elevata aderenza al supporto (calcestruzzo preesistente)

Sostenibile

I.power Rigenera viene consegnato in cantiere come prodotto pre-miscelato: da una parte la componente in polvere, con aggregati e additivi, dall’altra le fibre in acciaio della lunghezza di 13 millimetri. Una volta miscelato secondo le indicazioni riportate nella scheda tecnica, il calcestruzzo fibrorinforzato autocompattante viene gettato in opera avvolgendo la trave, la pila o l’impalcato del ponte e creando una nuova pelle dello spessore di pochi centimetri. La tecnica di adeguamento consiste nell’esecuzione di strati sottili (fra 30 e 150 mm) di Hpfrc intorno o sopra agli elementi della struttura ammalorata aumentandone la resistenza flessionale, quella a taglio e la duttilità. Con un unico intervento è possibile riparare le diverse strutture che compongono un ponte (pile, deck e cordoli) incrementando la vita utile dell’opera. Il materiale, infatti, rinforzato con fibre in acciaio, presenta prestazioni a trazione superiori rispetto a un calcestruzzo ordinario. Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, i.power Rigenera risulta più sostenibile rispetto a un intervento tradizionale. Sebbene il calcestruzzo Hpc sia più impattante di uno ordinario, grazie alle sue elevate prestazioni, ai bassi spessori utilizzabili, all’uso limitato delle armature emette un 42% in meno di Co2 sull’intera opera. Infine, si tratta di un materiale che può essere facilmente riciclato e riutilizzato come materia prima e seconda.

L’applicazione del calcestruzzo innovativo è stata validata nei laboratori di i.lab, centro di ricerca e innovazione di Italcementi a Bergamo, in collaborazione con l’Università Statale di Brescia e l’Università Federico II di Napoli. Tramite prove in scala reale su pilastri e travi, rinforzate con la soluzione sviluppata, si sono potute verificare le prestazioni degli elementi rinforzati. I risultati dimostrano che è possibile garantire una vita utile delle

opere di cento anni, come richiesto per le opere di nuova progettazione, e che la resistenza degli elementi può essere notevolmente maggiore, fino a sei volte quella degli elementi originari. I.power Rigenera può essere facilmente prodotto e posato da qualsiasi impresa del settore. Questa innovazione appartiene alla categoria dei prodotti cementizi per il ripristino ed è stata certificata secondo le norme specifiche del settore.

(a livello conomico e ambientale) z Ripristino in pochi centimetri di spessore con conseguente minore impatto sulle masse inerziali z Costi di manutenzione ridotti z Soluzione a ridotto impatto ambientale per le minori emissioni di anidride carbonica (carbon footprint)

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digitale

Il ponteggio mancante Angelo Luigi Camillo Ciribini, eLux Lab, Università degli Studi di Brescia & CCLM

Il Superbonus 110% è un argomento che ha catturato l’attenzione di molte persone e di molti (con-)proprietari, da intendersi quali potenziali cedenti, oltre a essere oggetto della contesa nel Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza. La maxi-agevolazione, di fatto, sta, per gli operatori economici del settore, anche per quelli non direttamente coinvolti, mobilitando immaginari e aspettative consistenti, tanto da divenire un vero e proprio brand, destinato a permanere anche quando sarà, in quanto tale, decaduta.

ome si è osservato in altre occasioni, la grande popolarità di cui gode il provvedimento innescato dal Decreto Rilancio sta, tuttavia, paradossalmente sottraendo per via analogica, temporaneamente, spazio alla dimensione della digitalizzazione di cui, a partire dal cosiddetto BIM (Building Information Modeling) per finire alla tanto discussa AI (Artificial Intelligence), molto si è detto e relativamente poco si è fatto, specialmente in materia di cultura del dato, oltre la semplice de-materializzazione, evidente attraverso le piattaforme digitali che molte amministrazioni comunali hanno adottato per la richiesta, l’istruttoria e il rilascio dei titoli abilitativi e per le precedenti sanatorie. Come ha ripetutamente sottolineato Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, il sistema di incentivazione fiscale, unitamente ad altri investimenti prospettici (prima di tutto, quelli legati al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza), sta rovesciando i termini del problema, nel senso che, in una epoca di incremento della spesa pubblica, è anzitutto il versante dell’offerta a essere sollecitato in virtù della crescente ri42

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chiesta formulata dalla committenza pubblica e privata. Si tratta di un’affermazione che può suonare come curiosa allorché si ponga mente, sul versante della amministrazione pubblica, all’affanno cui sono soggetti gli sportelli unici per l’edilizia in materia di accesso agli atti per la congruità e per la legittimità, oltreché per le sanatorie e, come poc’anzi affermato, per i procedimenti autorizzativi (CILA, SCIA, permesso di costruire, e così via). È chiaro, tuttavia, che, a prescindere dalle percentuali oggi previste e da quelle contemplabili successivamente, il passaggio cruciale è consistito nell’avvio del mercato secondario della transazione dei crediti fiscali ceduti, oggi oggetto dell’avvio di digital marketplace: il che rimanda, inoltre, alla necessità che la sfera professionale e quella imprenditoriale del settore della costruzione rinsaldino i legami reputazionali con il mondo della finanza. Il fatto che il Superbonus 110%, anche considerando le probabili proroghe future, non rappresenti ancora una misura strutturale e che sia soggetto, almeno per alcuni interventi trainanti, alla stagionalità, costituisce una


PHOTO BY PARRISH FREEMAN ON UNSPLASH

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problematica non indifferente e, soprattutto, genera potenzialmente un rapporto disequilibrato all’interno della catena di fornitura, in termini di disponibilità di manodopera qualificata, ma anche di incremento di costo dei materiali da acquisire e delle opere provvisionali da noleggiare. È evidente, perciò, che nei tre segmenti principali del mercato del Superbonus 110% (gli edifici mono- o pluri-familiari di proprietà, i condomìni, l’edilizia residenziale pubblica) l’imprenditorialità sia chiamata a rispondere alle richieste della domanda sotto diversi profili: per lo sconto in fattura, per l’esecuzione dei lavori, per il ruolo di contraente generale. Se, in effetti, per il primo aspetto, l’associazione territoriale di rappresentanza può operare direttamente con grande efficacia attraverso uno specifico portale, resta la necessità, ragionando per stratificazione dimensionale, e non solo, delle imprese di costruzione e di installazione, di ipotizzare alcune azioni abilitanti a supporto: una piattaforma per il controllo della qualità;

strumenti di pianificazione, di programmazione, di monitoraggio e di controllo tra interventi trainanti e interventi trainati (di coordinamento delle catene di fornitura), specie per le micro, per le piccole e per le medie imprese; alcuni elementi di implementazione del controllo di gestione connessi all’analisi dei prezzi, sempre più rilevanti alla luce sia dei massimali sia dell’andamento del mercato. Esiste, però, il terzo livello, quello relativo al General Contracting, che implica l’assunzione di ruoli di regia sull’intera operazione. Tale livello è caratterizzato da componenti maggiormente proprie alla cultura del servizio, anziché del prodotto. È questa, peraltro, l’area del Superbonus 110%, oltre che più interessante (forse anche connotata dalla maggiore marginalità), anche più contendibile, a opera di Multi Utility, di ESCO e di altre, pure inedite, organizzazioni. In questo senso, sia gli interventi legati al Superbonus 110% sia gli investimenti relativi al Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (inclusi quelli infrastrutturali) sono, dal pun-

to di vista del finanziamento, legati alle fasi di committenza, di progettazione e di realizzazione dei cespiti, anziché anche alla fase di gestione (e di eventuale demolizione). Per questa ragione, anche se nell’immediatezza la maggiore preoccupazione che riguarda gli imprenditori del settore non può che vertere sull’avvio e sul completamento dei lavori (sulla centralità del cantiere e dei relativi stati di avanzamento), la grande mole di investimenti che si annunciano potrebbe, o forse dovrebbe, preludere a far seguire a ciò un’offerta di servizi (e di lavori) nel ciclo di vita dei beni immobiliari e infrastrutturali. In questa ottica, pur se la maggior parte degli interventi, a eccezione forse dei maggiori lavori condominiali e per l’edilizia residenziale pubblica, avverrà analogicamente, la digitalizzazione potrebbe, tuttavia, essere utile sin da ora, nel contesto della transizione digitale proprio per valorizzare le commesse al tempo zero nella intenzione di creare un ulteriore mercato, fidelizzato nel tempo, per il ciclo di vita dell’opera. maggio/giugno/2021

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ambiente

Edera

Un centro per accelerare la rigenerazione e la decarbonizzazione dell’ambiente costruito su larga scala

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È

nato in Italia il primo centro di innovazione per un’edilizia sostenibile e decarbonizzata, che si propone di portare avanti questo obiettivo attraverso la sperimentazione e la diffusione di soluzioni capaci di ridurre tempi, costi e impatto ambientale delle costruzioni per soddisfare i bisogni delle persone su larga scala. Edera — questo il nome scelto per l’impresa sociale nata dalla collaborazione tra Ance, Redo Sgr e Fondazione Housing Sociale, con il contributo di Fondazione Cariplo e su iniziativa di Thomas Miorin, oggi CEO di Edera Srl —, costituisce il riferimento italiano per l’edilizia off-site, ad elevata intensità manifatturiera, che supporta i processi costruttivi integrando una fase industriale che localizza in fabbrica alcune attività di cantiere. Il centro coordinerà in Italia “Energiesprong”, pluripremiata iniziativa europea per il rinnovamento profondo degli edifici, volta ad abilitare soluzioni di nearly zero energy retrofit: riqualificazioni capaci di trasformare in pochi giorni di cantiere edifici vecchi ed energivori in

edifici a bolletta quasi zero, attraverso soluzioni di alta qualità preassemblate in fabbrica. Edera nasce, infatti, per raggiungere tre obiettivi: ridurre drasticamente bollette ed emissioni, riqualificare le periferie e rendere più produttivo il comparto delle costruzioni. Un’iniziativa perfettamente in linea con gli obiettivi del Recovery Fund, in grado di valorizzare gli investimenti nella riqualificazione del patrimonio pubblico come una nuova politica industriale per l’edilizia. Abilitare processi di rigenerazione delle periferie su larga scala richiede non solo adeguati strumenti finanziari e sociali, ma un allineamento anche della componente materiale e dei processi costruttivi la cui mancanza di efficienza e la non circolarità creano esternalità negative economiche, sociali e ambientali non sostenibili, soprattutto dalle fasce più deboli della popolazione. Dopo decenni di assenza di innovazioni radicali, nei prossimi anni il settore delle costruzioni vedrà una serie di profondi cambiamenti. La possibilità di imprimere a questa trasformazione una funzione sociale e ambientale può


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Energiesprong

Edera nasce per raggiungere tre obiettivi: ridurre drasticamente bollette ed emissioni, riqualificare le periferie e rendere più produttivo il comparto delle costruzioni

rappresentare un’opportunità significativa per creare città sostenibili, smart e inclusive. Edera ambisce a rappresentare un punto di riferimento per lo sviluppo di iniziative volte a migliorare la qualità, la sostenibilità e l’innovazione dell’intervento edilizio nei contesti urbani, con particolare attenzione al già costruito, offrendo nuove prospettive ad un tessuto di operatori che altrimenti difficilmente potrebbero accedervi.

Tre le linee d’azione perseguite da Edera: Creare un centro di competenza: z identificare, sperimentare e diffondere processi di decarbonizzazione per la grande scala; accelerare e catalizzare processi di innovazione sostenibile nelle costruzioni. Creare un ponte tra costruzioni e manifattura: z intermediazione di mercato su specifici progetti di innovazione di interesse collettivo (Energiesprong); z erogare servizi di formazione e di supporto alla progettazione e all’implementazione; z definire e co-creare nuovi standard condivisi e aperti. Aggregare domanda e market transformation: z lavorare simultaneamente sul-

l’aggregazione e sull’orientamento di una nuova domanda e sulla costruzione di una nuova offerta.

Energiesprong è un’iniziativa rivoluzionaria e pluripremiata di ristrutturazione attraverso nuovi standard di costruzione e con un innovativo approccio finanziario. Energiesprong lavora con team indipendenti che intervengono sul mercato creando una domanda di massa per deep retrofit ad alte prestazioni. Ciò permette di far emergere soluzioni migliori, più economiche e appetibili in grado di garantire a tutti di vivere in una casa pronta per il futuro. Energiesprong è nata in Olanda, come un programma di innovazione finanziato dal governo, e ha già trasformato oltre 5.000 alloggi popolari in case a energia zero senza costi aggiuntivi per i residenti. La missione della rete internazionale Energiesprong è di rendere le costruzioni in grado di progettare, produrre e fornire retrofit a energia zero su larga scala. Attualmente, i team Energiesprong sono attivi in Olanda, Francia, nel Regno Unito, in Germania e negli Stati Uniti. E, attraverso Edera, ora anche in Italia.

Perché Edera 1. ACCELERARE IL CAMBIAMENTO Le costruzioni manifestano una resistenza all’innovazione per diverse ragioni, non ultima la dimensione media di 2,6 addetti/impresa. 2. RIQUALIFICARE DI PIÙ E MEGLIO Non bastano gli incentivi. Il settore va supportato per rispondere alla necessità di riqualificazione a condizioni accettabili delle fasce più povere del mercato. 3. GIOVANI E NUOVE COMPETENZE Gli addetti del settore invecchiano, specie in Italia. I giovani, oggi lontani dalle costruzioni, possono ridurre il forte gap di risorse e competenze. 4. QUALITÀ E DESIGN, PER TUTTI Le costruzioni non sono state client-oriented e senza un prodotto industriale, innovazione e qualità sono state riservate a prodotti immobiliari di fascia alta. 5. INNOVAZIONE DISRUPTIVE Il settore procede con lente innovazioni incrementali. Serve aprire nuove possibilità di innovazioni disruptive, ora fuori dalla portata. 6. DECARBONIZZAZIONE Il settore richiede un nuovo set di tecnologie e approcci per accelerare il tasso di decarbonizzazione dell’ambiente costruito.

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Ance Brescia Il punto di riferimento per i costruttori edili anche online! Segui la pagina di Ance Brescia su Facebook e LinkedIn e resta sempre aggiornato sul mondo dell’edilizia

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legalità

La nostra Associazione è pronta a garantire sostegno all’Amministrazione provinciale, confermando una disponibilità, manifestata fin dal lontano 1998

Protocollo per la legalità in edilizia La Provincia firma l’intesa con il sistema delle costruzioni bresciano

I

Per incrementare legalità e trasparenza nelle costruzioni, la Provincia di Brescia ha siglato un accordo con Ance Brescia, Cassa Edile e sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil

n attesa di risposte chiare e applicabili da parte della normativa sugli appalti pubblici, il sistema edile bresciano e alcune istituzioni del territorio si stanno autonomamente muovendo con iniziative che fronteggino i principali problemi della filiera, che trovano grave riscontro in cantieri fantasma, siti abbandonati, incidenti, anche mortali, sul lavoro, e soldi illecitamente sottratti ai già esigui fondi a disposizione di alcune pubbliche amministrazioni. Coerente con tale premessa il sistema del costruito bresciano prosegue il suo percorso d’intesa con la pubblica amministrazione locale per contrastare la concorrenza sleale e le forme di illegalità nel settore edile. Dopo la sinergia con i Comuni di Brescia e di Palazzolo, con la Prefettura, gli Ordini professionali e la Direzione Territoriale del Lavoro, il sistema edile rappresentato

da Ance Brescia, Cassa Edile Brescia, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil ha sottoscritto con il Broletto un Protocollo d’intesa per il rafforzamento della legalità nell’edilizia pubblica e privata. Il protocollo di intesa è aperto all’adesione, anche successiva, da parte dei Comuni che ne condividano le finalità. Aderendo al Protocollo, le realtà sottoscriventi, grazie alle intese raggiunte, potranno contrastare forme di concorrenza sleale che possano compromettere il regolare svolgimento delle gare e l’esecuzione di opere edili. “Accogliamo con soddisfazione la sottoscrizione dell’accordo da parte della Provincia” dichiara il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi. “La nostra Associazione è pronta a garantire sostegno all’Amministrazione provinciale, confermando una disponibilità, manifestata fin dal lontano 1998, per il potenziamento della lotta alla corruzione nel settore delle costruzioni e per favorire la trasparenza e la correttezza a beneficio delle realtà del comparto edile”. Ance Brescia è impegnata a fare sistema con realtà professionali e istituzionali per favorire una leale competizione tra imprese. La Cape, ente bilaterale che intende concorrere alla trasparenza del settore edile bresciano, contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo. L’iscrizione alla Cassa Edile dell’azienda impegnata in cantieri gestiti dalla Provincia permette agli altri operatori di valutarne la correttezza e l’affidabilità.

“Il Protocollo d’intesa evidenzia la fondamentale necessità della verifica dell’iscrizione obbligatoria alla Cape, ente che rilascia il Durc. Inoltre, il protocollo mira ad evitare il coinvolgimento delle organizzazioni criminali nell’acquisizione dell’appalto e promuove operazioni che, oltre a premiare le imprese oneste e a certificare l’affidabilità di queste ultime di fronte alla pubblica amministrazione, salvaguardano salute e incolumità dell’operatore in cantiere”, afferma Raffaele Merigo, segretario della Feneal-Uil, intervenuto in rappresentanza unitaria del mondo sindacale del settore, costituito anche da Filca-Cisl Brescia, Fillea-Cgil Brescia e Fillea-Cgil Valcamonica e Sebino. Aggiunge Merigo: “Grazie a misure preventive e a un controllo più mirato, si garantisce regolarità anche dal punto di vista della sicurezza, spesso posta in secondo piano da aziende truffaldine che operano al risparmio”. “La Cassa Edile — afferma il presidente Raffaele Collicelli — è impegnata in un collaborativo scambio bidirezionale di informazioni con l’Amministrazione provinciale, segnalando eventuali anomalie e difformità sia sul piano contributivo e assicurativo sia in materia di contratto collettivo di lavoro dell’edilizia. Come Cassa Edile siamo convinti che esistono strumenti per perseguire l’obiettivo della regolarità, non solo contributiva, delle imprese: occorre però la volontà anche politica di tendere in quella direzione. Sotto questo aspetto Cassa Edile è a disposizione degli interlocutori, come da oggi la Provincia, desiderosi di mettersi in gioco”. Attraverso l’intesa raggiunta si stimola l’adozione di valide misure che innalzano il tasso di legalità nel settore, grazie anche al ricorso a supporti digitali, messi a disposizione dell’Amministrazione dal sistema edile. maggio/giugno/2021

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FOTOLIVE

incontri

Tiziano Pavoni PER RENDERE ANCORA PIÙ FORTE E UNITA ANCE LOMBARDIA, PRINCIPALE MOTORE PROPULSIVO DEL SISTEMA ANCE NAZIONALE, IL PRESIDENTE TIZIANO PAVONI RITIENE SIA FONDAMENTALE OPERARE SULLA BASE DI UNA CONVINTA CONDIVISIONE DI PROGRAMMI E OBIETTIVI, CON IL COINVOLGIMENTO DI TUTTI GLI ATTORI.

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Conosciamo il presidente di Ance Lombardia

Imprese al centro e linea d’azione comune per un’edilizia più compatta di Adriano Baffelli

FOTOLIVE

La sede di Ance Lombardia è in via Carducci, sobria e al contempo elegante via milanese, adagiata nella zona posta tra il nevralgico nodo infrastrutturale della stazione Cadorna, a sua volta a un tiro di schioppo dal Castello Sforzesco e dal Parco Sempione, e dall’area di Sant’Ambrogio e della sede principale dell’Università Cattolica. Nel cuore della città più dinamica e internazionale del nostro Paese c’è molto impegno per fare sintesi delle tante e consistenti storie delle imprese edili lombarde. Un know how utile anche all’intero settore

delle associazioni territoriali lombarde di Ance Lombardia. Che cosa porta in dote dell’esperienza di presidente di Ance Brescia nello svolgimento di questo nuovo incarico? Gli intensi e proficui anni della presidenza dell’organizzazione bresciana mi lasciano in dote aspetti preziosi e certamente molto utili per affrontare il nuovo incarico. Tra questi hanno particolare rilevanza: la condivisione delle attività, la collaborazione sui progetti di tutti i rappresentanti a vario titolo di interesse e visione dei progetti stessi. Una sottolineatura la dedicherei alla centralità delle imprese, concetto che in troppe situazioni pare essere smarrito negli ultimi anni. Presidente Pavoni, a pochi mesi Lei ha presentato un programdal suo insediamento alla guida ma quadriennale, che ha riscosdi Ance Lombardia, qual è uno so l’unanimità della Giunta di dei suoi primi obiettivi? Ance Lombardia, quali sono gli Tra le tanti azioni da intraprenaspetti salienti che lo carattedere per garantire il migliore rizzano? dei futuri possibili alle imprese L’unanime consenso è un aspetto incoraggiante per chi inizia un cammino che punta anche Ance Lombardia ha come sul coinvolgimento e il costante confinalità quella di essere al fronto. Il compito servizio delle Associazioni che mi attende, interritoriali, di rappresentare sieme a tutta la in sede regionale gli interessi Giunta, non è dei della categoria più facili ma se sapremo lavorare insieme, all’insegna edili lombarde, uno dei primi della collaborazione e della conobiettivi che mi prefiggo di ragdivisione, sia pure nel franco e giungere è quello di unire sotto trasparente confronto delle una linea condivisa le attività idee, affrontando compatti an-

che i momenti più delicati, sono sicuro che riusciremo a raggiungere quanto ci prefiggiamo, convinto che la collaborazione produce effetti moltiplicatori. Ance Lombardia ha come finalità quella di essere al servizio delle Associazioni territoriali, di rappresentare in sede regionale gli interessi della categoria per gli aspetti che le sono di competenza. Gli aspetti salienti possono essere riassunti nella volontà che le imprese siano al centro della nostra attenzione, con l’obbiettivo di semplificare le norme, talvolta impossibili da gestire giornalmente. L’associazione regionale deve essere la voce autorevole e univoca del territorio lombardo, intraprendendo un’efficace azione di lobby. Dobbiamo anche lavorare per garantire il massimo rispetto tra le territoriali. Quali sono i principali aspetti che caratterizzano l’attività di Ance Lombardia? Ance Lombardia è soprattutto impegnata nel tessere un positivo e proficuo rapporto con Ance nazionale e con Regione Lombardia. Rapporti fondamentali per far conoscere le necessità e le istanze del settore, sia a livello complessivo, perché utile alla società, sia a livello delle singole imprese. In particolare, ricordo che dobbiamo sostenere e offrire i migliori strumenti alle Associazioni territoriali, che sono i soci fondatori di Ance Lombardia, e che operano nelle rispettive provinmaggio/giugno/2021

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incontri

di Ance Brescia ai rapporti sindacali ricoprendo, in tale veste, numerosi incarichi in specifiche Commissioni a livello regionale e nazionale. Impegno che continua tuttora con dedizione. È presidente del consiglio di amministrazione della Pavoni Spa, azienda attiva nell’edilizia, industriale, commerciale, residenziale e bonifiche. L’impresa Pavoni è associata sin dalla sua costituzione ad Ance Brescia, conta un organico di 120 dipendenti con un fatturato di 45 milioni di euro. Pavoni è amministratore unico, dal settembre 2016, del Gal (Gruppo di azione locale) GardaValsabbia2020,

società mista pubblico/privata, senza scopo di lucro, attiva in 43 comuni, che sostiene progetti di valorizzazione delle tradizioni e della cultura rurale nei territori del Garda Bresciano e della Valle Sabbia, nata dal progetto Leader dell'Unione Europea. È, inoltre, componente dei Consigli di amministrazione della società Cbt, realtà di project financing, e di altre aziende del settore edile.

Mi preme segnalare un preoccupante fattore di cambiamento: la diffusa mancanza di manodopera, resa ancor più rilevante dal positivo andamento del settore, che incrementa la richiesta di figure specializzate. Per non dire del necessario massiccio ricambio, legato al dato anagrafico

ce al servizio delle imprese aderenti. Si tratta di aspetti imprescindibili, deve devono essere sempre presenti in ogni scelta e decisione che assumeremo. Fanno più paura le conseguenze della pandemia da Covid-19 dei disastri creati dalla crisi finanziaria legata allo scoppio della bolla per i mutui subprime Usa, oppure quella fu molto più devastante? 50

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Premesso che nel caso della pandemia è più evidente il collegato aspetto umano, con malattia e morte che hanno pesantemente colpito molto persone e famiglie, e di fronte alla morte non c’è futuro, se guardiamo ai due fenomeni dal punto di vista delle conseguenze economiche, entrambi sono pesanti. La differenza più probabile dovrebbe risiedere nei tempi di recupero.

FOTOLIVE

Il ragionier Tiziano Pavoni è presidente di Ance Lombardia da febbraio 2021 e componente del Consiglio generale della Camera di commercio di Brescia; dall’aprile 2014 sino al maggio del 2017 è stato componente del Cda della Società Autostrade Centro Padane Spa. Tiziano Pavoni ha ricoperto la carica di Presidente di Ance Brescia dall’anno 2013 sino al 2019, dopo aver maturato lunghi anni di impegno nella vita associativa della rappresentanza dei Costruttori edili. Ha ricoperto infatti la carica di Presidente della Scuola Edile Bresciana dal 2005 sino al 2013, e ha guidato la delegazione

La crisi nata sul finire del decennio precedente per gravi alterazioni dei meccanismi finanziari contaminò l’economia e in particolare il mondo immobiliare e dell’edilizia, provocando un effetto devastante di lunghissima durata. Quella attuale lascia presagire, una volta sconfitto definitivamente il virus, una ripresa più veloce, a conferma che generalmente dopo le crisi economiche c’è sempre un dopo spesso migliore. Come ritiene sia cambiata l’edilizia negli ultimi vent’anni? Possiamo dire che la gestione è diventata sicuramente più complicata, chi non è stato capace di cambiare passo e di guardare oltre il proprio raggio d’azione, soprattutto se assai ristretto, ha chiuso. Chi si è rimesso completamente in gioco, ha innovato e si è innovato, ora ha davanti a sé delle interessanti opportunità. In generale, nel nostro settore il lavoro richiede oggi una specializzazione decisamente elevata nelle varie articolazioni. Colgo l’occasione di questa in-

tervista per segnalare un preoccupante fattore di cambiamento: la diffusa mancanza di manodopera, resa ancor più rilevante dal positivo andamento del settore, che incrementa la richiesta di figure specializzate. Per non dire del necessario massiccio ricambio, legato al dato anagrafico. Se è cambiato il mondo dell’edilizia, è cambiata anche l’associazione che lo rappresenta, oppure deve cambiare? Sì, condivido e dico che l’Associazione deve cambiare. È necessario lo faccia per essere meglio al passo con le imprese, mentre in questa fase, in più di una circostanza, sembra che il cambiamento in Associazione sia più complesso e difficile rispetto a quello intrapreso dalle imprese, che pur tra molte difficoltà sono impegnate con decisione per guardare al futuro superando schemi operativi pregressi. Dica la verità, presidente Pavoni, non è facile per il settore edile farsi ascoltare dalle istituzioni e dalla politica..


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La stragrande maggioranza degli imprenditori del nostro settore si mettono in gioco tutti i giorni con professionalità e molta passione

È vero, dobbiamo essere sinceri: la nostra voce non ha più ascolto da tempo, sono in troppi a considerarci quasi sempre come speculatori. Ovvio, anche se quasi superfluo dire che non è vero. Anzi. La stragrande maggioranza degli imprenditori del nostro settore si mettono in gioco tutti i giorni con professionalità e molta passione. Possiamo e dobbiamo dare molto al nostro Paese, a patto ci sia data la possibilità di condividere idee e progetti. Se è così, ha ragione lei a indicare l’opportunità di dare vita a una nuova stagione, caratterizzata da un’efficace azione di lobbying a tutela della filiera del costruito, oppure interpreto male? La nostra filiera è lunghissima e il nostro lavoro è uno dei principali motori del Pil. Possiamo rinnovare e innovare il costruito. È necessario poter lavorare con minori lacci e lacciuoli. Serve una visione meno preconcetta verso i costruttori e che sovente insiste su aspetti nemaggio/giugno/2021

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FOTOLIVE

incontri

gativi, per lo più legati a schemi passati. Per non dire dell’eccezione, dell’azienda non in regola o del singolo incidente, magari avvenuto in un contesto di interventi non professionali, lontani dal rigore applicato dalle nostre imprese, ma che parte della comunicazione spettacolarizza, facendo apparire il nostro mondo in modo negativo e lontano dalla realtà dei fatti. Per questo è necessaria un’azione che aiuti a ristabilire la verità, dal livello istituzionale a quello comunicativo. In tema di legalità e sicurezza, quali azioni possiamo attenderci nel breve periodo da parte dell’associazione lombarda dei costruttori? 52

maggio/giugno/2021

Devo dire che il sistema Ance Lombardia, espressione delle associazioni provinciali della nostra regione, è una positiva

lavoro costante, ma posso dire che siamo sulla buona strada. Tra le tante difficoltà che attanagliano il vostro settore, quale più di altri considera particolarmente È necessario poter lavorare dannoso? con minori lacci e lacciuoli. Non c’è dubbio, un grande e grave danServe una visione meno no è creato alle nopreconcetta verso i stre imprese, quindi costruttori e che sovente alla collettività, insiste su aspetti negativi, per dall’eccessiva, soflo più legati a schemi passati focante burocrazia. Un altro aspetto che in questi ultimi anni ha contribuito a fiaccare le sintesi di molte attività impronimprese è legato alla parte finantate alla legalità e alla sicurezza, ziaria. Dobbiamo confidare che con verifiche e protocolli sia inla nuova stagione legata alla riterni, sia esterni da parte degli nascita post pandemica, all’apenti preposti. Deve essere un

plicazione delle riforme istituzionali e alle risorse del Recovery plan garantite da Next Generation EU, contribuiscano a creare uno scenario stabile che consenta alle imprese di rientrare in parametri ottimali. Serviranno, comunque, alcuni anni. Facile immaginare che lei non abbia molto tempo libero, ma nei momenti di relax che riesce a ritagliarsi, cosa le piace fare? Sì, è proprio così, gli impegni aziendali e quelli associativi non lasciano molto spazio a relax, tempo libero e alla coltivazione di particolari attività. Ma sono soddisfatto di ogni circostanza nella quale riesco a vivere con serenità il mio territorio e le mie amicizie.


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my bonus brescia

Ance Cremona e Ance Pavia entrano nella rete MyBonus Aumentano le adesioni al portale online lanciato da Ance Brescia e dedicato alle agevolazioni edilizie. L’ingresso delle due associazioni edili lombarde allarga il pubblico di riferimento e incrementa le potenzialità del network

a piattaforma online realizzata da Ance Brescia per ottimizzare le potenzialità legate al Superbonus 110% e alle altre agevolazioni edilizie si afferma uno strumento utile ed efficace al servizio di imprese e privati. Ance Cremona e Ance Pavia entrano a far parte della rete sviluppata dal portale e siglano con l’Associa-

L

zione dei costruttori edili bresciana un accordo che permette anche alle realtà iscritte e ai cittadini dei territori di Cremona e Pavia di usufruire dei servizi proposti. Primo fra tutti la possibilità di mettere in contatto, gratuitamente, il soggetto interessato a svolgere i lavori di ristrutturazione dell’immobile con l’impresa più adatta

e qualificata per eseguirli. Il servizio è valido per tutte le imprese associate alle rispettive territoriali e per tutti gli utenti privati residenti nelle zone di competenza. Grazie ai due nuovi ingressi, si amplia il raggio di azione per allargare il ventaglio di opzioni a disposizione degli utenti. La parola d’ordine è fare network e quello della piattaforma made in Brescia continua a crescere per rispondere alle necessità delle aziende, dei professionisti e dei soggetti, sempre più numerosi, che vogliono sfruttare le opportunità della maxi-agevolazione. Nelle ultime operazioni di aggiornamento del sito è stata incrementata l’area dei servizi dedicati all’impresa e all’utente grazie alle convenzioni strette insieme ai main partner PwC e WeProject.

Infatti, per tutti gli iscritti, compresi i nuovi potenziali utenti delle zone di Cremona e Pavia, è possibile avvalersi, a prezzi vantaggiosi, del supporto di professionisti qualificati per la consulenza tecnica (dallo studio di fattibilità all’Ape pre e post intervento, sino alla progettazione e asseverazione) e l’assistenza fiscale per la cessione del credito o il suo utilizzo diretto. L’obiettivo è creare una piazza digitale che sia in grado di favorire direttamente la riqualificazione di immobili vetusti, rendendo il parco immobiliare del territorio più sostenibile ed efficiente. Un progetto di successo che, solo nei primi mesi di vita, ha raccolto più di ottocento iscritti e messo in cantiere quasi seicento progetti, per un valore stimato di circa 30 milioni di euro. maggio/giugno/2021

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eseb

Check

Le testimonianze di professionisti e imprese

Check, software di semplificazione, automazione e informatizzazione delle attività di gestione dei cantieri edili, alla cui definizione Eseb ha fattivamente collaborato sin dall’inizio, si afferma quale strumento digitale innovativo di supporto per lavori di costruzione di qualsiasi entità. Come riportato nelle testimonianze qui raccolte, il portale si rivela un aiuto prezioso per imprese e professionisti nell’amministrazione delle commesse, nell’archiviazione e consultazione della documentazione di cantiere, nelle comunicazioni e nei controlli del personale e per la sicurezza 54

maggio/giugno/2021

Check al servizio di un’impresa impegnata in cantiere a Cazzago S.M. Siamo venuti a conoscenza del portale Check durante la consulenza di un tecnico Eseb, avvenuta in un nostro cantiere. Da subito l’abbiamo ritenuta una buona possibilità per migliorare la gestione dei lavori. Ci siamo dunque informati sulle funzionalità del software attraverso la formazione svolta direttamente in azienda dai tecnici Eseb, dimostratisi professionali e disponibili. Inoltre, l’architetto Antonio Bellogini, coordinatore del nostro cantiere a Cazzago San Martino, lo ha utilizzato per spedire rapportini di cantiere, per aggiornare digitalmente il giornale dei lavori e per scambiare informazioni necessarie all’avanzamento delle operazioni. Check è un portale semplice, consente la condivisione di ogni tipo di documento di

cantiere (libretti, verifiche, schede tecniche, certificazioni e così via) con i vari attori coinvolti. Permette, inoltre, di caricare i documenti anagrafici, lavorativi, formativi, sanitari e fiscali del titolare e dei dipendenti, come idoneità sanitaria, modello Unilav e attestati. Si può impostare il sistema con avvisi di promemoria per scadenze di verifiche periodiche, di manutenzioni e di formazione dipendenti, per fare alcuni esempi. Il portale Check apre la possibilità al committente di seguire l’avanzamento lavori, mettendolo a conoscenza delle prestazioni offerte. Sistema veloce e pratico, il software offre un notevole risparmio di tempo, consentendo di organizzare e mantenere un archivio di dati digitale. Siamo molto soddisfatti e l’unico suggerimento è creare un’app per facilitare e velocizzare il collegamento tra documenti e personale. Matteo Trainini La Pedrocchese costruzioni


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Un’azienda bresciana utilizza Check per la realizzazione di una grande opera infrastrutturale Come Vezzola Spa abbiamo avuto la possibilità di provare Check, software creato da Eseb per i cantieri edili, durante i lavori di realizzazione del Cantiere Tav a Lonato del Garda. Il programma gestionale è risultato molto interessante per la gestione della documentazione relativa al personale, alle macchine e della commessa in generale. Sempre aggiornato, ma soprattutto flessibile, abbiamo potuto adattarlo alle esigenze del cantiere. Particolarmente interessante, è la possibilità di avere la gestione digitale di tutta la documentazione, sempre accessibile, per tutti gli attori coinvolti e per gli enti di controllo, ottenendo un beneficio economico e amministrativo rilevante. Riteniamo che sia uno strumento indispensabile, da integrare nelle aziende del prossimo futuro per la gestione in sicurezza dei cantieri. Check permetterà, infatti, per la flessibilità e l’immediatezza dei dati, di controllare e analizzare in tempo reale le attività di cantiere. Andrea Berardi Rspp Vezzola Spa

Il cruscotto di cantiere a supporto dei lavori per il nuovo depuratore di Nuvolera In seguito ad un audit Qas relativo al mio operato di project manager e direttore lavori del nuovo depuratore di Nuvolera, era emerso il suggerimento di digitalizzare e condividere su cloud tutta la documentazione di cantiere, aspetto promosso anche dal Dm 49 del 7 marzo 2019. Ho fatto una ricerca online per valutare diverse piattaforme che fossero facilmente accessibili da parte di tutti i soggetti coinvolti e, dopo diverse sperimentazioni, ho ritenuto che Check avesse grandi potenzialità e fosse la migliore soluzione per soddisfare le mie finalità. La proposta di provare ad utilizzare il portale è stata accolta favorevolmente sia dalla mia collega, ingegner Silene Cresseri, che avrebbe seguito la Dl del consolidamento del terreno, sia dal Cse, ingegner

Marco Rota, sia dal Raggruppamento temporaneo di imprese Sideridraulic System Spa - Ingeco Srl, con cui avevo già lavorato in passato e di cui apprezzavo la professionalità. Check è stato utilizzato quotidianamente come Giornale dei lavori da imprese, Dl e Cse. In aggiunta è diventato il luogo privilegiato per la condivisione di documenti ufficiali come l’approvazione delle forniture, dei verbali di prelievo e dei collaudi in corso d’opera. Il tutto era consultabile in tempo reale dal Collaudatore, ingegner Valerio Zambarda e dal Responsabile dei lavori, ingegner Roberto Romano. Da parte di Eseb c’è stata grande disponibilità, non solo per la breve formazione, ma anche per implementare alcune modifiche al software che facilitassero il nostro lavoro. Il tutto è stato poi condito con un po’ di inventiva da parte nostra, che abbiamo scelto di personalizzare le annotazioni con un’icona introduttiva allo scopo di riconoscere a colpo d’occhio l’autore e il tema di ogni nuovo messaggio pubblicato sulla piattaforma. Nel complesso sono soddisfatto del risultato, ottenuto grazie alla collaborazione di tutti. Sicuramente ci sono spunti di miglioramento, ma mi risulta che ci stiano già lavorando!

Check per la costruzione della nuova sede degli Alpini di Costorio (Concesio) L’utilizzo di Check Cantieri ha permesso, sotto il profilo della gestione della sicurezza del cantiere per la realizzazione della sede degli Alpini di Costorio, non solo di eliminare totalmente la documentazione cartacea da depositare in cantiere, a beneficio della natura, ma ha permesso una comunicazione immediata e funzionale con le varie imprese presenti in cantiere. Tramite il portale è possibile accertare le verifiche tecnico-professionali delle maestranze presenti in cantiere, redigere, attraverso un semplice tablet, i verbali di sopralluogo e, se necessario, inviarli in tempo reale a tutte le imprese presenti in cantiere. In Check è presente, inoltre, una nuova sezione dedicata alla sicurezza di cantiere durante l’emergenza sanitaria, che ha aiutato noi coordinatori della sicurezza a gestire in modo corretto questa situazione del tutto nuova. Roberta Turla

Davide Pensieri Ingegnere A2A Ciclo idrico Spa e project manager e direttore lavori del nuovo

Architetto coordinatore alla sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, progettista e direttore lavori della nuova sede degli Alpini di Costorio

maggio/giugno/2021

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cooperazione pubblico&privato

Le potenzialità del Partenariato pubblico-privato di Valentina Epifani

Il Partenariato pubblico-privato, inteso come forma di cooperazione tra la pubblica amministrazione e il privato per finanziare progetti o gestire servizi, è una prassi che offre numerosi spunti applicativi e soluzioni utili per rendere più rapido il percorso di realizzazione di benefit per la società

N

egli ultimi dieci anni il mercato del Ppp (Partenariato pubblico privato) ha evidenziato un trend crescente sia in termini di numero sia di valore delle operazioni. L'incremento dei contratti rispetto al 2005 è stato del 18% per numero e dell'82% per quanto riguarda gli importi banditi nel 2019. Inoltre, mai come in questo periodo l’argomento risulta centrale e attuale. Infatti, durante la pandemia Covid-19 abbiamo assistito a una stretta collaborazione tra pubblico e privato in forme nate proprio per far fronte all’emergenza sanitaria. Nel contesto economico presente segnato dalla crisi pandemica, in cui è stato necessario correre ai ripari per ripensare ai servizi pubblici e alle infrastrutture, si è dimostrato come questa tipologia di contratto, se impostato bene, possa generare benefici e allo stesso tempo colmare quella necessità di investimenti rapidi, senza generare debito e nuovo deficit. Il Ppp è in definitiva uno strumento molto utile, ma comples-

so da gestire. Richiede infatti una profonda conoscenza del mezzo e del suo utilizzo nelle varie formule a disposizione. Tali nozioni sono state spiegate anche in occasione del corso organizzato da Ance Brescia sull’argomento, e realizzato grazie alla collaborazione con lo studio legale Galbiati, Sacchi e associati di Milano, specializzato in pratiche Ppp e convenzionato con l’Associazione. Cos’è il Partenariato pubblico-privato? “Il Ppp è un fenomeno che vede la collaborazione tra settore privato e settore pubblico con due caratteristiche principali: il primo è il rapporto di lunga durata che viene stretto tra la pubblica amministrazione e l’operatore privato; mentre l’altro è l’incontro di interessi pubblici e privati, che in genere risultano essere spesso contrastanti” spiega l’avvocato Maria Cristina Colombo, partner dello studio legale milanese, in occasione del webinar. Il partenariato è un contratto tra un'amministraziomaggio/giugno/2021

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cooperazione

Caratteri fondamentali del contratto di Ppp In particolare, i contratti di Ppp si caratterizzano per i seguenti elementi chiave: lunga durata della collaborazione tra pubblico e privato nella realizzazione del progetto; finanziamento del progetto garantito in parte anche dal settore privato; ruolo importante dell’operatore economico che partecipa alle diverse fasi del progetto, pur mantenendo il partner pubblico un ruolo importante che si concentra principalmente sulla definizione degli obiettivi da raggiungere; infine la ripartizione dei rischi tra il partner pubblico e il partner privato. Ci sono, però, alcuni elementi chiave che non possono mancare nell’esecuzione di un contratto ad hoc. La prima caratteristica, imprescindibile, è che non si tratta mai di un contratto a titolo gratuito, ma impone sempre il coinvolgimento da parte della pubblica amministrazione. Non esiste un partenariato a costo e a rischio zero per l’amministrazione. Il secondo carattere fondamentale è la durata dell’operazione, che deve essere connessa al finanziamento dell’operazione e in relazione all’equilibrio economico e finanziario della stessa. Altro fattore distintivo del Ppp è dato dall’elemento di rischio. È pertanto indispensabile definire nel contratto una corretta allocazione di quest’ultimo, in relazione ovviamente allo strumento che si sceglie di adottare. Senza dimenticare che, anche quando la proposta è giunta da parte del privato, la relazione sulla convenienza economica spetta sempre al Rup. Infine, l’ultima caratteristica fondamentale da ricordarsi per realizzare un corretto contratto di Ppp è considerare anche i profili delle decisioni Eurostat per ragioni di tutela, in tema di finanza pubblica.

ne pubblica e un'impresa a cui viene concesso di realizzare un'opera o un servizio a fronte del pagamento di un canone o dell'incasso di tariffe. Rappresenta pertanto una forma di cooperazione tra pubblico e privato in cui le rispettive competenze e risorse si integrano per realizzare e gestire opere infrastrutturali in funzione delle diverse responsabilità e degli obiettivi che si pongono la parte pubblica e la parte privata.

contrattuale. Il primo consiste nella creazione di un nuovo soggetto (società mista o fondazione di partecipazione) detenuta dal partner pubblico e dal partner privato, cui è demandato il compito di assicurare la fornitura di un’opera o di un servizio. Mentre il contrattuale è basato su uno strumento negoziale (ad esempio concessione, contratto, project financing, leasing, contratto di disponibilità) che arriva a valle della procedura e che regolerà il rapporto La prima caratteristica, della parte pubimprescindibile, è che non si blico-privata per tutta la sua duratratta mai di un contratto ta. a titolo gratuito, ma impone “Si tende, errosempre il coinvolgimento neamente, a penda parte della Pa sare che il Ppp sia solo il project financing. Ma Il contratto di partenariato atnon è così. La prima cosa da fativa una logica sana di win-win, re, infatti, quando si decide in cui c’è interesse e guadagno d’intraprendere un percorso di da parte di entrambi i soggetti partenariato è capire, rispetto interessati. Occorre fare però all’oggetto e agli obiettivi da una macro-distinzione, perché raggiungere, qual è lo strumenda una parte si trova l’istituzioto più adatto da utilizzare per nalizzato e dall’altra invece il lo scopo o addirittura crearlo su

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maggio/giugno/2021

misura” continua l’avvocato Colombo. Il partenariato pubblico-privato, al contrario di quanto avviene nel puro project, è una modalità di realizzazione, finanziamento e gestione di infrastrutture pubbliche in cui i ricavi derivanti dalla gestione dell’infrastruttura sono insufficienti alla copertura dei costi di gestione, al rimborso del prestito e alla remunerazione del capitale investito. Ciò comporta che nella struttura finanziaria sia necessario anche l’intervento della pubblica amministrazione attraverso un contributo finanziario in conto capitale o in conto gestione, ovvero attraverso l’assunzione di alcuni rischi di progetto, pur rimanendo rilevante l’apporto gestionale del privato. Sulla base di quanto detto si evince che un Ppp si ha quando, in un progetto, la pubblica amministrazione affida all’operatore privato, sulla base di uno specifico contratto, la realizzazione di un’opera pubblica o di pubblica utilità e la gestione del relativo servizio e la remunerazione del privato è corrisposta principalmente dall’autorità pubblica attraverso lo strumento del canone. Nel puro project il privato sarebbe remunerato mediante un prezzo pagato principalmente dagli utenti e quindi attraverso le tariffe. Questo implica nel partenariato la realizzazione di una complessa operazione, soprattutto finanziaria, in cui coesistono una serie di elementi chiave, quali progettazione, finanziamento dell’infrastruttura, costruzione o rinnovamento, gestione e manutenzione dell’infrastruttura stessa. In riferimento a quanto riportato nell’articolo 180 del Codice dei contratti pubblici, è possibile creare un contratto di Ppp personalizzato e accordato fra la stazione appaltante e il privato. Questo permette di mettere insieme le esigenze di entrambe le parti, creando uno strumento assolutamente legittimo e concordante. Inoltre, è opportuno ricordare un impor-

tante avvenimento accaduto di recente, ossia l’approvazione da parte del Mef e dell’Anac del contratto standard per l’affidamento in concessione della progettazione, costruzione e gestione di opere a tariffazione sulla pubblica amministrazione. Tale contratto rappresenta un aiuto e un valido punto di riferimento dal quale partire per impostare correttamente i rapporti negoziali tra il concedente e il concessionario, ma che non ha carattere vincolante. “Non fermiamoci alle cose già codificate, ma pensiamo all’obiettivo. Su questo selezioniamo lo strumento oppure creiamo lo strumento e lo facciamo insieme” aggiunge infine l’avvocato Colombo. Gli strumenti di Ppp previsti dal codice dei contratti Le principali forme di Ppp contrattuale, regolate dal Codice dei contratti pubblici (D.Lgs 50/ 2016), sono: la concessione di lavori pubblici o di servizi, la sponsorizzazione, la locazione finanziaria e il contratto di disponibilità. Occorre valutare bene il tipo di lavoro da mettere in pratica, per essere in grado di selezionare quello più adatto. Oltre a queste formule, ne esistono anche alcune specifiche disciplinate dallo stesso codice o da altre norme, che permettono l’implementazione di ulteriori forme di partenariato pubblico-privato. Tra queste possiamo individuare: il promotore di opere di urbanizzazione; il promotore di insediamenti turistici; la concessione per la valorizzazione a fini economici di beni immobili; la gestione di servizi pubblici locali di rilevanza economica e la realizzazione delle opere pubbliche necessarie al loro corretto svolgimento; la gestione di servizi pubblici locali privi di rilevanza economica e la realizzazione delle opere pubbliche necessarie al loro corretto svolgimento e la progettazione e realizzazione di interventi di trasformazione urbana.


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UN CONCRETO SUPPORTO ALL’EDILIZIA BRESCIANA

IMPEGNO PER LEGALITÀ E SICUREZZA LOTTA ALLA CONCORRENZA SLEALE!

ANNI DI WELFARE

Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it


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cape Dinamiche occupazionali 2015-2019

Dall’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane, i dati forniti dalla Cape

I

n attesa della diffusione dell’Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2015-2019, si propone di seguito una breve anticipazione dei dati forniti dalla Cassa edile di Brescia in merito agli operai iscritti all’Ente, che riflettono le dinamiche occupazionali di settore nel quadriennio esaminato.

Continua l’impegno della Cape per contrastare il virus Test sierologici rapidi disponibili sul negozio online di Cassa edile

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La Cassa edile di Brescia, in accordo con l’Associazione costruttori edili provinciale, ha implementato l’offerta di prodotti anti Covid-19 in vendita sul proprio marketplace digitale (www.negozio.cassaedilebrescia.it) per continuare a dotare imprese e lavoratori di strumenti utili ad affrontare l’emergenza epidemiologica in corso. Le aziende possono ora ordinare test sierologici rapidi in confezione singola o da quaranta pezzi, semplicemente aggiungendoli nel proprio carrello online e seguendo le indicazioni fornite dal portale per il pagamento e la consegna. Gli acquisti sul marketplace dell’ente sono riservati alle realtà iscritte alla Cassa Edile di Brescia, che sin dagli inizi della pandemia a marzo 2020 si è mobilitata per fornire alle imprese, a prezzi agevolati, i dispositivi di protezione necessari a garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro per i propri operai e


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Dall’analisi del periodo analizzato emerge che le ore lavorate seguono un andamento fortemente decrescente a partire dal 2012 (anno in cui le ore lavorate si sono attestate al 17,3 mln) fino al 2014. Dal 2015 inizia una ripresa costante fino al 2019, che tuttavia non ha ancora raggiunto i livelli del 2012. Sul fronte occupazionale emerge che nel corso del 2020 l’attività lavorativa è stata condizionata dalle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria Sars-Cov-2. Nei mesi del lockdown le ore lavorate sono crollate: ad aprile le ore hanno segnato un calo, rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, di oltre l’80%. L’allentamento delle misure ha avuto quale effetto un recupero delle ore lavorate a partire da giugno, proseguito fino alla fine dell’anno. Tuttavia, il recupero delle ore lavorate nella seconda parte dell’anno non è stato sufficiente a bilanciare la perdita subita tra marzo e maggio.

Ore lavorate dagli operai iscritti alla Cape di Brescia (dati in mln)

17,30 16,11 15,12

14,85

2012

2013

13,36

13,42

2014

2015

14,30

13,95

2016

2017

2018

2019

Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Cape di Brescia

Variazione percentuali annue ore lavorate e operai iscritti alla Cape di Brescia 10,5

10,1

10,0

7,2 4,0

5,0

0,4

0,0

7,1

5,8

7,2

6,5

2,5

-0,5 -5,0 -10,0 -15,0 -20,0

-9,3 -10,0

-11,6 -14,2 2013

Operai iscritti 2014

2015

2016

2017

2018

Ore lavorate 2019

Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Cape di Brescia

dipendenti: mascherine, termometri a infrarossi, gel igienizzanti e altri articoli per il contrasto del virus. Il test sierologico rapido consente di eseguire, in autonomia, una diagnosi immediata, seppure senza le medesime garanzie offerte da altri test somministrati da personale sanitario, per individuare un’infezione da Sars-Cov-2 e capire, con il semplice prelievo di una goccia di sangue, se il soggetto ha sviluppato anticorpi di risposta al virus. Cape e Ance Brescia ricordano però, a tal proposito, che in base alla normativa vigente, il datore di lavoro non può richiedere od obbligare i propri dipendenti a effettuare test sierologici, salvo non siano state date disposizioni specifiche dal medico competente o da altro professionista sanitario. Pertanto, il test può essere acquistato per essere messo a disposizione dei lavoratori che vorranno sottoporvisi volontariamente.

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ANCE Brescia Edilizia motore della Rinascita

Via Ugo Foscolo, 6 - 25128 Brescia tel. 030399133 - fax 030381798 - info@ancebrescia.it - www.ancebrescia.it


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ance brescia

Dai notiziari mensili di maggio e giugno 2021, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavoro e lavori pubblici. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

TRIBUTI

maggio / Eventi sismici. Contributi pubblici e Superbonus Confermata la compatibilità fra i contributi pubblici erogati per la riparazione di edifici danneggiati da eventi sismici ed il Superbonus, con la particolarità che lo stesso si applica, per lo stesso intervento, solo per le spese eccedenti i medesimi contributi. Nell’ipotesi in cui su un immobile siano già stati eseguiti interventi di ripristino post-sisma, finanziati da contributi pubblici, il Superbonus spetta per le spese relative ad ulteriori interventi di consolidamento sismico sul medesimo fabbricato. Così si è espressa l’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 28/E del 23 aprile 2021, in

risposta a numerose richieste di chiarimenti circa la possibilità di cumulare il Superbonus (specie nella forma del Sismabonus al 110%) con i contributi pubblici concessi per interventi di ricostruzione degli edifici a seguito di eventi sismici.

maggio / Superbonus: general contractor e sconto in fattura. Gli ultimi chiarimenti dell’Agenzia Ok, in caso di Superbonus, al modello general contractor con mandato senza rappresentanza conferito dal committente. In questa ipotesi, tutte le prestazioni rese dai professionisti possono essere fatturate al general contractor e da quest’ultimo “ri-fatturate” al committente, purché

senza “ricarico”. Questa possibilità è ammessa anche ove il committente abbia optato per lo sconto in fattura. Confermato, inoltre, che sono agevolate solo le spese strettamente correlate agli interventi, di conseguenza è ribadita l’esclusione dal beneficio anche per il compenso dovuto al contraente generale per

l’attività di mero coordinamento. Questi i chiarimenti resi dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n. 254 del 15 aprile 2021, a un contribuente che ha appaltato a un unico fornitore tutti gli interventi di riqualificazione energetica agevolati al 110%, ivi comprese le prestazioni professionali connesse.

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ance brescia

maggio / Bonus fiscali: piattaforma di cessione dei crediti. Guida dell’Agenzia delle Entrate

LAVORO

Pubblicata sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate la Guida alla piattaforma “Cessione crediti”, che illustra le modalità di utilizzo dello strumento, mediante il quale è possibile gestire tutti i passaggi relativi all’accettazione dei crediti, che vengono poi utilizzati in compensazione nel Modello F24. Con riferimento ai crediti fiscali d’interesse per il settore delle costruzioni, l’Agenzia delle Entrate specifica che la piattaforma opera anche per i crediti relativi al Superbonus, ed alle detrazioni riferite agli altri interventi edilizi.

Si ricorda che, ai sensi dell’art. 16 del D. Lgs. n. 66/2003, è prevista la possibilità, per il solo personale addetto ai lavori all’aperto dell’industria delle costruzioni edilizie, stradali e idrauliche, di superare l’orario normale di lavoro di 40 ore settimanali, fino a un massimo di 10 ore giornaliere e di 60 ore settimanali, al fine di poter far fronte a necessità imposte da esigenze tecniche o stagionali. Tale facoltà può essere esercitata, previo avviso all’Ispettorato territoriale del lavoro competente per il territorio in cui è

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maggio / Orario di lavoro. Superamento delle 40 ore settimanali nei mesi estivi

maggio/giugno/2021

ubicato il cantiere, per quattro mesi all’anno, da individuarsi, per la provincia di Brescia, tra maggio e settembre. Il servizio sindacale di Ance Brescia rimane a disposizione per fornire alle imprese il necessario supporto, nonché per elaborare il fac simile di comunicazione da inoltrare all’Itl.

LAVORI PUBBLICI

maggio / Recovery plan. Semplificazione in tema di contratti pubblici e analisi finanziamenti per il settore delle costruzioni Si comunica che è stato presentato lo scorso 24 aprile in Consiglio dei Ministri il testo del Pnrr - Piano nazionale di ripresa e resilienza (o

“Recovery plan”) e lo stesso, una volta approvato e reso definitivo lo scorso 29 aprile, è stato trasmesso a Bruxelles per essere presentato alla Comunità Europea. Il Pnrr disegna le misure che dovranno dare attuazione in Italia al programma Next Generation EU, al fine di consentire la piena ripartenza del Paese dopo lo stop causato dalla pandemia da Covid-19. Per maggiori informazioni visitare il sito di Ance Brescia.

maggio / Legge europea 2019/2020. Modifiche al codice in tema di subappalto e ritardati pagamenti contenute nel disegno di legge Si informa che è stato presentato il disegno di

legge n. 2169 recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2019-2020”, che all’articolo 8 prevede alcune modifiche al Codice dei contratti pubblici. In tale articolo sono previste alcune disposizioni, tra cui l’eliminazione dell’indicazione della terna dei subappaltatori in gara, la cancellazione della possibilità che un’impresa venga esclusa per violazioni del subappaltatore, nuove disposizioni per contrastare il ritardo dei pagamenti da parte della pa e infine l’allargamento della platea di potenziali partecipanti alle gare per servizi di architettura e ingegneria.


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