ISSN 2612-5595
Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia
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Rivista bimestrale di ANCE Brescia
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Editoriale / 1
Innovazione e sostenibilità: sfide per la ripresa Buon segno l’approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato dal Governo alla commissione europea, che prevede l’erogazione di 191,5 miliardi di euro (68,9 miliardi di sovvenzioni e 122,6 miliardi di prestiti). Con l’approvazione definitiva l’Italia riceverà a breve l’anticipo del 13% dell’importo, pari a circa 23 miliardi di euro per sostenere una transizione verde e digitale che consentirà al nostro Paese di alleviare gli effetti post pandemici sull’economica, migliorando qualità, efficienza e sostenibilità di strutture e infrastrutture, creando posti di lavoro. Solo con azioni concrete, portando avanti un serrato programma di riforme, sarà possibile accedere alle successive erogazioni europee e accrescere le positive ricadute derivanti dal Pnrr. Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale. L’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Gli investimenti previsti nel Piano porteranno, inoltre, miglioramenti marcati negli indicatori che misurano i divari regionali, l’occupazione femminile e l’occupazione giovanile. Per la transizione verde il Pnrr contiene un’ampia serie di investimenti. Sono previste ristrutturazioni di edifici per il miglioramento dell’efficienza energetica grazie sia a incentivi fiscali sia a investimenti diretti. Il Piano include misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dai trasporti, con investimenti nella mobilità urbana sostenibile e nelle infrastrutture ferroviarie per sostenere l’abbandono di modalità di trasporto a maggiore intensità di carbonio. Il Piano sostiene anche misure per l’adattaLA DIGITALIZZAZIONE E mento ai cambiamenti climatici, di resiL’INFORMATIZZAZIONE DEL lienza sismica e di qualità delle infrastrutCOMPARTO È UNA DELLE ture e affronta le attuali sfide relative alla STRADE CHE SOSTERRÀ LE IMPRESE NEL PERCORSO DI gestione delle risorse idriche e delle acque USCITA DALLA CRISI reflue. Prevede, infine, l’adozione di una PROVOCATA DALLA nuova strategia per promuovere l’econoDIFFUSIONE DEL COVID-19 mia circolare e mira anche ad aumentare la concorrenza a promuovere l’uso di fonti energetiche rinnovabili. Oltre 32 miliardi di euro sono destinati alla mobilità sostenibile, 12,1 miliardi andranno per l’efficienza energetica negli edifici, che prevede ristrutturazioni su larga scala di edifici residenziali e 11,2 miliardi di euro serviranno a promuovere l’uso di energie rinnovabili, compreso l’idrogeno verde, e l’economia circolare nonché aumentare il riciclaggio, ridurre i rifiuti in discarica e migliorare la gestione delle acque. Prezioso anche il contributo del Piano italiano alla transizione digitale. I 13,4 miliardi di euro destinati alla digitalizzazione delle imprese e i 6 miliardi di euro alla digitalizzazione della pubblica amministrazione favoriranno un’evoluzione ormai improrogabile, che guarda al futuro del Paese e della competitività delle nostre aziende. Una spinta in più verso l’innovazione che, come evidenziano i dati presentati nell’Analisi economico-finanziaria delle imprese edili, presentata da Ance Brescia lo scorso 25 giugno, si vuole favorire con decisione anche in contesto bresciano. Le realtà del settore presenti sul territorio faticano a investire sui cosiddetti “intangibles”, aderendo ancora con troppa lentezza a modelli industriali che adottano componenti intangibili per performare i processi aziendali, nonostante gli incentivi fiscali connessi al Piano Industria 4.0. La digitalizzazione e l’informatizzazione del comparto è una delle strade che sosterrà le imprese nel percorso di uscita dalla crisi provocata dalla diffusione del Covid-19. Come sottolinea, però, il rapporto statistico 2021 di Fiec sull’andamento del settore delle costruzioni in Europa, la ripresa e l’effettivo rilancio degli investimenti pubblici avverranno, più che con le risorse previste dal Pnrr, dall’avvio di una reale transizione verso un’economia sostenibile. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia
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La rivista è distribuita a imprese edili, architetti, geometri, ingegneri, a uffici tecnici, amministratori e funzionari della Pubblica Amministrazione, a istituzioni e giornalisti “Costruire il Futuro” è il bimestrale di Ance Brescia che propone riflessioni e approfondimenti sul mondo della filiera della casa. La rivista affronta le tematiche più attuali per rispondere ai quesiti che ruotano attorno al settore edile, un comparto dalle grandi potenzialità, pronto ad abbracciare la digitalizzazione e nuovi orizzonti di sviluppo. Testi e immagini si inseriscono armoniosamente in uno spazio dove l’analisi del presente è accompagnata da soluzioni concrete, indispensabili per costruire il futuro della nostra società in linea con le più recenti esigenze di sostenibilità e di rinnovamento.
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Editoriale / 2
Questione di equilibrio Anche quest’anno Ance Brescia ha presentato i risultati dell’analisi economico-finanziaria. Un prodotto che passa il vaglio della seconda edizione nella sua rinnovata veste — la prima uscita risale a 31 anni fa — consolidando la propria esperienza, grazie alla partecipazione della Camera di commercio e dell’Ordine dei dottori commercialisti di Brescia. Nonostante la crisi pandemica, il panorama delineato dall’analisi è ottimista. Nel 2020 si confermano i segnali di ripresa per il settore delle costruzioni bresciano, che riporta un risultato positivo, seppur moderato, con un incremento dello 0,1%. Anche il valore della produzione aggregato (+7,5%) e l’ammontare dei ricavi aggregati (+7,12%) nel corso del 2019 proseguono in aumento rispetto agli anni precedenti. Vediamo la faccia buona della luna, quella piena di luce, che rischiara le tenebre della notte. Una rinascita che fa ben sperare, confermata da altri dati positivi riscontrabili nel mercato immobiliare. Crescono le compravendite di case e il valore degli immobili aumenta, complici gli incentivi e i mutui bassi. Secondo i dati raccolti del centro studi di Ance, a Brescia i finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni salgono del 10,2% rispetto al 2019. La provincia è alimentata da un trend positivo e la città è un cantiere in costruzione. Dopo anni di deserto spuntano nuove impalcature pronte a riqualificare o addirittura costruire. Ricordiamo che, sempre nel corso del 2020, sono stati sbloccati alcuni grandi interventi infrastrutturali, incluso quello della Tav Brescia-Verona-VicenzaPadova. Ma dietro ogni luna piena si naNEL 2020 SI CONFERMANO sconde la facciata opposta, quella nera, I SEGNALI DI RIPRESA non visibile agli occhi, eppure pronta a PER IL SETTORE DELLE ingoiare ogni spiraglio di luce. COSTRUZIONI BRESCIANO, CHE RIPORTA UN RISULTATO Nonostante il lavoro per le imprese edili POSITIVO, SEPPUR MODERATO, sia in aumento, un fattore sta provocando CON UN INCREMENTO in alcuni casi l’arresto delle opere: il rincaro DELLO 0,1% dei materiali. L’acciaio sale al 130% negli ultimi tre mesi ed è sempre più difficile garantirsi il materiale necessario per sopperire all’enorme richiesta di un mercato in fervore. Dopo un’azione risoluta da parte dell’Ance si riscuotono i primi frutti. Nel Decreto sostegni bis di prossima emanazione è prevista l’istituzione di un fondo da cento milioni di euro a compensazione delle imprese impegnate nei cantieri pubblici, proprio per far fronte agli aumenti eccezionali dei materiali da costruzione. Ora sta partendo il pressing perché una analoga previsione sia introdotta anche per i cantieri privati. Sul piano cave provinciale bresciano di recente approvato — ed ora inviato in Regione per la adozione definitiva — possiamo ritenerci soddisfatti. Il documento ha accolto molte osservazioni presentate dalla nostra Associazione. In particolare, si è tenuto conto della richiesta di localizzare e ridistribuire equamente i siti estrattivi su tutto il territorio, per soddisfare il fabbisogno delle imprese e le necessità della collettività. Una soluzione che contempera le esigenze produttive con quelle della tutela ambientale. Come anticipato, per ogni buona notizia c’è il rovescio della medaglia e se da una parte il mercato immobiliare sale insieme agli interventi di riqualificazione, dall’altra manca il personale qualificato. Non parliamo solo di mano d’opera, ma anche di risorse tecniche in grado di smaltire tutte le pratiche presentate nell’ultimo periodo. L’Associazione ha segnalato da tempo il problema e occorre trovare subito una soluzione per non rischiare di frenare un treno in piena corsa posizionato sul binario delle opportunità. Occorre fare molta attenzione a mantenere questo apparente equilibrio, per non rischiare di ritrovarci con un’eclissi totale già anticipata. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia
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incontri
Innovazione e sostenibilità: sfide per la ripresa di Massimo Angelo Deldossi
L’instancabile azione dell’Arma dei Carabinieri di Adriano Baffelli
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Questione di equilibrio di Alessandro Scalvi
30-39 / FOCUS Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2015-2019 a cura della Redazione
8 12 Un Paese che non sa più crescere
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asfalti innovativi
innovazione
ance 20
edilizia
Andamento positivo per le imprese bresciane e il comparto dell’edilizia
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storia per il domani
finanza agevolata
Dl Semplificazioni bis: le novità sugli appalti pubblici
Ance Brescia sigla la convenzione con Pellegrino consulting services
gruppo giovani
legalità
L’Itl firma il protocollo legalità
In visita al cantiere Tav Brescia-Verona
Comitato di redazione STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI FRANCESCA SCOLARI Pubblicità C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it
Editore C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia Direttore responsabile ADRIANO BAFFELLI
Progetto grafico e impaginazione
Stampa: LITOS srl, Gianico (Bs) Ance Brescia
Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54
legislazione 60
cape
Nuovo fondo sanitario nazionale Sanedil
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Rivista bimestrale del collegio costruttori edili di brescia e provincia anno 3 - numero 4
@ancebrescia
Un 110 facile e sicuro: sottoscritto l’accordo Ance e Confedilizia Brescia
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Redazione e Direzione ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia
@collegiocostruttori.ancebrescia
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I grandi progetti che avrebbero cambiato il volto di Brescia e che non furono realizzati
Scenari regionali dell’edilizia
L’edilizia non è un settore per soli uomini
Una certa idea di cappotto
Strade futuristiche
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eseb
superbonus
in primo piano Città, lavoro, futuro
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ance informa
Numero singolo anno 2020: euro 10,00 Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci: z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00. La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione. L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore. Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.
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Spedali Civili MEZZO MILIARDO D’INVESTIMENTO PER GLI INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE CHE INTERESSERANNO GLI SPEDALI CIVILI NEI PROSSIMI DIECI ANNI. I LAVORI, CHE PREVEDONO L’ABBATTIMENTO DEL SATELLITE, LA COSTRUZIONE DI NUOVE STRUTTURE PER LA PEDIATRIA E DI UN BLOCCO PER I SERVIZI D’URGENZA, SONO FINALIZZATI A INTEGRARE DIVERSE FUNZIONI E DISCIPLINE NELLA STRUTTURA OSPEDALIERA. PREVISTA ANCHE LA REALIZZAZIONE DI UN COLLEGAMENTO DIRETTO TRA CIVILE E UNIVERSITÀ DEGLI STUDI, CHE SARÀ ESSA STESSA OGGETTO DI NUMEROSI INTERVENTI DI AMPLIAMENTO E DI RINNOVAMENTO.
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in primo piano
L’evento Campus Edilizia per una Brescia più innovativa, più sostenibile, più resiliente
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ampus Edilizia Brescia, progetto per la valorizzazione del settore dell’edilizia e la pianificazione di spazi urbani moderni e sostenibili, è il promotore dell’appuntamento “Città, lavoro, futuro”, con il sottotitolo “Next Generation EU, pubblico e privato per la rigenerazione urbana”, proposto online su piattaforma digitale per discutere i temi che ruotano attorno al rilancio italiano e alla rigenerazione dei territori, portando la testimonianza di autorevoli ospiti del mondo politico-istituzionale, associativo e della ricerca. Una riflessione sulle azioni intraprese a livello locale e nazionale, sul fondo europeo Next Generation EU e sulle prospettive per il futuro. Dopo gli interventi iniziali “Una città sostenibile” di Massimo Angelo Deldossi, presidente Ance Brescia; “Vision e prospettive” di Lorenzo Bellicini, direttore Cresme, Giorgio Santilli, caporedattore centrale de Il Sole 24 Ore ha moderato il confronto “Next Generation EU, pubblico e privato per la rigenerazione urbana”, con gli interventi di: Carlo Cerami, presidente Redo Sgr Società Benefit; Giovanni Comboni vicepresidente di A2A; Emilio Del Bono, sindaco di Brescia; Massimo Angelo Deldos-
si, presidente Ance Brescia; Mariastella Gelmini, ministro Affari regionali e Autonomie; Franco Gussalli Beretta presidente Confindustria Brescia; Alessandro Mattinzoli, assessore alla Casa e Housing Sociale Regione Lombardia. Santilli ha aperto i lavori, presentando Campus Edilizia Brescia come modello di “nuova generazione” nel campo della rigenerazione urbana, perché, seguendo la linea europea, proietta il proprio sguardo al futuro del territorio nel medio-lungo periodo, coniugando esperienze e incentivando collaborazioni tra pubblico e privato. La parola è dunque passata al presidente Deldossi, che ha sottolineato punti di forza e di debolezza della provincia bresciana, rivolgendo un’attenzione particolare al progetto sul quadrante sud-ovest del capoluogo. “Per vincere la competizione — dichiara Deldossi — Brescia deve decidere di giocare una partita in attacco, una partita che si gioca su tre piani: offerta di lavoro, qualità della vita e soprattutto la pianificazione di un progetto di futuro basato su una visione condivisa, basato sul principio di corresponsabilità. È in questo contesto che nasce Campus”.
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Partecipano a Campus Edilizia Brescia con ilpatrocinio della Camera di Commercio di Brescia
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Si deve all’innovativo progetto la realizzazione di un primo studio su Brescia e sul suo territorio, avviato nel 2018 e presentato a marzo del 2019, che ha consentito di fare il punto sulla competitività e sulle criticità del territorio. L’analisi, a cui è seguito un esame sulle potenzialità del quadrante sudovest, ha caratterizzato il punto di partenza per lo sviluppo di una visione condivisa. “L’area è oggi oggetto di numerosi interventi che abbracciano la moderna visione del recupero degli spazi urbani e delle aree dismesse con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, promuovendo partecipazione sociale e imprenditoriale. Il quadrante Sud-Ovest, come viene descritto dall’architetto Bellicini è l’area più critica della città, si estende per circa mille ettari, caratterizzati dall’inquinamento dell’area del Caffaro, dalla presenza di grandi spazi in disuso, da forti processi di immigrazione e da un sistema urbano povero di urbanità. Allo stesso tempo è la zona dove si registra il 70% della crescita demografica di Brescia e dove opera il 27% degli addetti, ed è l’area più prossima ai grandi assi di comunicazione. Il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, richiamando la sinergia e condivisione di intenti tra Palazzo Loggia e l’Associazione costruttori edili, approfondisce l’impegno a strutturare un piano d’azione per la riqualificazione dei quartieri Primo Maggio, Fiumicello, Porta Milano, Lamarmora, Don Bosco e Chiesanuova, che si accompagna a una visione più ampia, diffusa ai concetti di mobilità pubblica ed efficientamento energetico, con l’obiettivo di rigenerare non
con ilpatrocinio della Camera di Commercio di Brescia
Il quadrante Sud-Ovest, è l’area più critica della città, si estende per circa mille ettari, caratterizzati dall’inquinamento dell’area del Caffaro, dalla presenza di grandi spazi in disuso, da forti processi di immigrazione e da un sistema urbano povero di urbanità.
solo gli immobili destinati a edilizia residenziale, ma anche i grandi spazi dismessi. Il dialogo su questi temi, sottolinea l’assessore regionale Mattinzoli, deve coinvolgere anche privati, associazioni e il mondo del no-profit, che ugualmente ricoprono un ruolo fondamentale nel tessuto sociale. L’ingegnere Deldossi ricorda che nel Pnrr i temi della rigenerazione urbana e degli interventi territoriali integrati sono centrali e articolati su due linee di investimento: la prima riguarda gli investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale; la seconda si riferisce al tema dei Piani urbani integrati. L’intervento di questi ultimi è dedicato proprio alle periferie delle città metropolitane e prevede una pianificazione urbanistica partecipata, con l’obiettivo di trasformare territori vulnerabili in città smart e sostenibili, limitando il consumo di suolo edificabile. Nelle aree metropolitane si potranno realizzare sinergie di pianificazione tra il Comune “principale” e i Comuni limitrofi più piccoli al fine di ricucire tessuto urbano ed extra-urbano, colmando deficit infrastrutturali e di mobilità. Obiettivi che lo stesso Campus porta avanti
con lungimiranza, attraverso lo studio e l’elaborazione di proposte concrete per l’area sud-ovest di Brescia. “Il Pnrr è il protagonista dell’attività e dell’azione di Governo” assicura l’onorevole Mariastella Gelmini. “È fondamentale che il Piano abbia chiare le modalità con cui agire in ambito di edilizia, rigenerazione urbana e pianificazione del territorio, stabilendo rispettive responsabilità e competenze a vari livelli per evitare ritardi e lungaggini. Per questo motivo uno dei primi provvedimenti legati al Recovery che abbiamo approvato in Consiglio dei ministri è stato il decreto sulla governance del Piano: è stato assegnato un ruolo preciso ai presidenti di Regione e al presidente della Conferenza delle Regioni”. L’appello allo spirito collaborativo promosso anche con il Superbonus, esempio che ha dimostrato come gli obiettivi pubblici possano essere perseguiti tramite strumenti di stimolo e incentivo nella logica dell’alleanza e della collaborazione sussidiaria fra pubblico e privato. “All’interno del Decreto Semplificazioni si lavora per semplificare adempimenti e allargare la platea dei beneficiari” precisa il Ministro, anticipando che, in futuro, la maxi-agevolazione potrebbe essere affiancato da nuovi strumenti che si muovono con gli stessi obiettivi di valorizzazione dell’alleanza pubblico-privato. L’onorevole Gelmini ha rivolto dunque un sentito apprezzamento per l’impegno di Campus Edilizia, progetto che si assume una responsabilità importante nel compiere lo forzo di crescere e armonizzare il territorio attraverso una visione che valorizzi Brescia, in linea con il piano di sviluppo di sostenibilità ambientale promosso dalle politiche europee e dallo stesso Pnrr. Franco Gussalli Beretta ricorda di non dimenticare le aree dismesse del centro storico, richiamando la necessità di sburocratizzare il Paese e di fare leva sulle sinergie pubblico-private che possono operare a beneficio, anche se con ritardo rispetto ad altri Stati europei, delle città. Un ritardo rimarcato anche da Carlo Cerami, a capo di Redo Sgr, che si sta occupando della rigenerazione degli spazi dell’ex Torre Tintoretto a San Polo, demolendo la struttura esistente per lasciare il posto a sei edifici con 270 appartamenti di nuova concezione. Per una Brescia più innovativa, sostenibile e resiliente sta lavorando anche il partner Campus A2A, che ha portato l’attenzione sul corposo progetto di decarbonizzazione della centrale di via Lamarmora, puntando al recupero del calore industriale per sostituire le fonti fossili.
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Un Paese che non sa più crescere Dall’intervento di Lorenzo Bellicini
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Dinamica del Pil nelle regioni italiane (valori concatenati - base 2015) 115,0 Trentino Alto Adige
110,0
105,0
Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Trentino Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emila-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia
Lombardia
100,0 Veneto Italia
95,0
Friuli V-G.
90,0
85,0
80.0
75,0
S
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019
e si considera il periodo 2000-2019 in 150 Paesi del mondo, l’Italia è terzultima per crescita economica ed è rimasta indietro rispetto a Stati quali Francia, Spagna e Germania. Il nostro Paese è ancora sotto i livelli precrisi, mentre la Germania regista una crescita del +14%, la Francia un +11% e la Spagna un +6,7%. Le difficoltà dell’Italia si evidenziano nell’analisi della dinamica del Pil in territorio nazionale pre-2020, il cui andamento non risulta omogeneo tra le diverse regioni. A superare i livelli che si segnalavano prima della recessione economica sono poche regioni, con ottime performance da parte del Trentino-Alto Adige, mentre il Molise registra un -17% rispetto al Pil pre-crisi. Di conseguenza, a causa delle profonde differenze al suo interno, il Paese ha difficoltà a livello di
Crescita del Pil in alcuni paesi avanzati
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Campus per la città del futuro L’evento organizzato dal tavolo Campus Edilizia Brescia è risultato un’occasione per città e provincia di conoscere meglio un progetto innovativo e unico nel panorama nazionale, esempio virtuoso di collaborazione tra attori pubblici e privati, promosso e sostenuto dalla filiera del costruito per rendere Brescia sempre più attrattiva. Non solo, si tratta della prima iniziativa del territorio orientata alla sostenibilità e alla rigenerazione urbana per disegnare un futuro migliore per città e provincia. Con Campus Edilizia Brescia si attraggono risorse e sviluppano idee per la riqualificazione urbana e la crescita economica locale. Il progetto si prefigge anche di migliorare il posizionamento della città nelle classifiche sulla qualità della vita e di attrarre investitori nazionali e internazionali sul territorio. La prima fase fu sintetizzata nella due giorni di approfondimenti e lavori a più voci che nel marzo del 2019 coinvolse gli stakeholder privati e pubblici e, grazie anche all’approfondito studio del Cresme, sfociò nella pubblicazione “Brescia Next 2020-2050”, ricerca con utili indicazioni economiche, sociali, demografiche, per disegnare la Brescia del futuro, nel segno della sostenibilità prima ancora che dello sviluppo [VIDEO 1].
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Produttività in alcune economie avanzate (Pil per ora lavorata - Dollari USA a prezzi costanti 2015 in PPP - media annua diversi periodi) 1970-1979
1980-1989
1990-1999
2000-2009
2010-2019
Stati Uniti 36,97
Stati Uniti 42,12
Francia 51,51
Francia 60,80
Stati Uniti 68,79
Italia 30,99
Francia 41,07
Germania 50,67
Stati Uniti 60,45
Francia 64,88
Germania 30,52
Italia 42,12
Stati Uniti 48,87
Germania 59,20
Germania 64,07
Francia 29,56
Germania 39,71
Italia 48,38
G7 54,64
G7 60,40
G7 28,96
G7 36,47
G7 44,99
Regno Unito 53,90
Regno Unito 57,37
Regno Unito 26,76
Spagna 36,43
Spagna 43,59
Italia 52,65
Italia 53,09
Spagna 24,34
Regno Unito 35,16
Regno Unito 43,19
Spagna 45,76
Spagna 51,10
Fonte: elaborazione CRESME su dati OECD
competitività rispetto agli altri Stati europei. La situazione è aggravata anche dal problema demografico: dal 2014 al 2019 l’Italia ha perso più di un milione e 200mila abitanti e si assiste a un progressivo invecchiamento della popolazione, che sottrae quote di persone in età da lavoro, aggravando i caratteri della crescita economica. Una delle questioni su cui sarebbe necessario riflettere riguarda la tematica della produttività. Se dagli anni Settanta fino agli anni Novanta l’Italia si classificava in ottima
posizione rispetto agli altri Paesi di economia avanzata, dagli anni Duemila il Paese non è più in grado di reggerne il confronto. In questo contesto è all’interno delle città e dei territori più dinamici che si gioca una partita nuova, perché è al loro interno che si avviano i processi di innovazione e si attivano esempi proattivi di competizione. Le città facilitano fenomeni di agglomerazione, che portano svantaggi, ma anche vantaggi, soprattutto in termini di competizione. L’offerta di lavoro e di servizi, unita al concetto di migliore qualità della vita, sono elementi che favoriscono progetti di futuro. Le città più sostenibili, come Stoccolma e Copenaghen, hanno messo in atto negli anni investimenti per crescere, proponendo e sviluppando modelli di sviluppo urbano, di “utopia urbana”, nati da una visione sistemica e non lineare. Uno scenario nuovo della competizione, che punta a rafforzare il modello di sostenibilità nel piano di sviluppo, orientamento promosso dall’Onu e dallo stesso Pnrr. L’Italia è, dunque, di fronte a un processo di trasformazione
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DNK
ESP
DEU
AUT
-0,38%
USA
0,31%
NLD
0,39%
0,89%
GBR
0,63%
0,93%
FRA
0,96%
POL
1,01%
1,19%
SWE
1,23%
1,44%
Variazione media annua della produttività nel periodo 2001-2018
ITA
Fonte: elaborazione CRESME su dati OECD
degli elementi base della competizione, che vede le città europee concorrere tra loro giocando “in attacco” per reinventarsi e incrementare la propria produttività e attrattività. Il Campus, con il Comune di Brescia e gli altri partner territoriali pubblici e privati del progetto, disegna la città del futuro,
partendo dal quadrante sud-ovest, pronto a vivere nei prossimi anni un profondo rinascimento urbano. Un esempio è rappresentato dall’aggiudicazione del Comune di Brescia, con il progetto “La scuola al centro del futuro”, delle risorse di 15 milioni di euro del bando di Regione Lombardia per promuovere lo svi-
luppo sostenibile delle città, grazie ai fondi europei 2021-2027. Iniziando dalla scuola, luogo di coesione e motore d’integrazione sociale, la sinergia tra Comune di Brescia e Campus Edilizia Brescia, con l’apporto del Cresme, innesta una strategia di riqualificazione urbana per il miglioramento della qualità della vita [VIDEO 2].
[ VIDEO 1 ]
[ VIDEO 2 ]
Viaggio nella città del futuro
Un piano generale verso il futuro
I partner di Campus Edilizia Brescia raccontano il progetto ideato per mettere in campo strategie e azioni utili a riqualificare Brescia e provincia. La voce dei protagonisti dell’iniziativa, impegnati a studiare e individuare, con l’apporto del Cresme, soluzioni sostenibili e innovative per lo sviluppo del territorio.
Fabio Capra, assessore del Comune di Brescia alle Risorse dell’ente Comune e alla Pubblica istruzione; Federico Manzoni, assessore alle Politiche della mobilità e ai Servizi istituzionali; Valter Muchetti, assessore alla Rigenerazione urbana, Commercio, Valorizzazione patrimonio immobiliare e Protezione civile e Michela Tiboni, assessore all’Urbanistica e Pianificazione per lo sviluppo sostenibile, spiegano la sinergia stretta tra l’ente e il Campus Edilizia Brescia per la rigenerazione della città.
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analisi esamina la situazione economica attuale, la salute delle imprese, e gli ambiti credito, demografia, sostenibilità, mercato immobiliare residenziale e lavori pubblici, per fornire un quadro d’insieme del settore delle costruzioni nelle diverse regioni italiane. Lo studio effettuato sul territorio lombardo, chiuso con i dati disponibili al 16 aprile 2021, evidenzia che, come nelle altre regioni del nord Italia, l’attività economica della Lombardia ha subito di più gli effetti della recessione dovuta al diffondersi del virus Covid-19 rispetto alle aree del centro-sud, a causa della violenta intensità con cui si è sviluppata la crisi sanitaria. “Secondo le ultime stime di Prometeia, — si legge nel report — il 2020 segna una flessione del Pil in Lombardia del -9,4%, di entità superiore al dato di media nazionale (-8,9%). Per il 2021 è atteso un rimbalzo rispetto al 2020 per l’economia della regione del +5,2%, percentuale superiore alla media nazionale (+4,7%). Tuttavia, così come a livello nazionale, molto dipenderà dall’evoluzione della pandemia in atto, dalla tempistica dei vaccini e dalle inevitabili ripercussioni sui comportamenti delle famiglie e delle imprese”. Dal 2016 il settore delle costruzioni in Lombardia si è dimostrato reattivo nei confronti della crisi economica incominciata nel 2008, che, come pre16
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Scenari regionali dell’edilizia Il focus del Centro Studi Ance sul settore delle costruzioni in Lombardia
La direzione Affari economici, Finanza e Centro studi dell’Ance, sulla base di un’iniziativa promossa dal Consiglio delle Regioni, ha curato il report “Scenari regionali dell’edilizia”, che illustra i dati economici e di settore analizzando specifiche tematiche strategiche e avanzando scenari previsivi sviluppati in collaborazione con Prometeia.
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PIL in Lombardia VAR.% RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
6,0
5,2
4,6
4,0 2,0
1,7
1,6
0,8
0,6
0,9
2,1
1,9
1,7
0,7
0,0 -2,0
-2,9
-4,0 -6,0
-2,0
-6,0
-8,0
-9,4
-10,0 2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
*Stime e previsioni Prometeia, Scenari regionali, aprile 2021
2019
2020*
2021*
Elaborazione Ance su dati Istat
Investimenti in costruzioni in Lombardia 110,0
NUMERO INDICE 2007=100
105,0 100,0 95,0 90,0 85,0 80,0 75,0 70,0 65,0 60,0 55,0 50,0 2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
*Stime Ance su dati Prometeia
cisa l’analisi del Centro studi Ance, aveva ridotto i livelli produttivi di quasi il 40% in circa dieci anni, ma lo sforzo per contrastare l’impatto della recessione ha dovuto fare i conti con le difficoltà dettate dalla pandemia. A seguito dell’avvento dell’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2, l’Ance, sulla base degli scenari regionali elaborati da Prometeia, stima per la Lombardia un calo degli investimenti in costruzioni nel 2020 del -
2016
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2019*
2020*
2021*
Elaborazione Ance su dati Istat e Prometeia
10,5% in termini reali nel confronto con l’anno precedente. Un duro colpo per il settore edile lombardo che rappresenta, in termini di investimenti il 6,9% del Pil regionale e in termini di occupazione il 17,7% degli addetti nell’industria e il 5,6% dei lavoratori operanti nell’insieme dei settori di attività economica (per l’Italia, rispettivamente, il 22,5% e il 5,9%). I dati Istat relativi ai permessi di costruire Dia e Scia, per nuo-
vi fabbricati residenziali compresi quelli da ricostruire in caso di totale demolizione del fabbricato preesistente, possono considerarsi un indicatore della produzione futura e confermano nel 2019 la dinamica positiva in atto dal 2016” riporta il documento. “Tale andamento lasciava presagire anche per il 2020 un ulteriore aumento dei livelli produttivi settoriali, bruscamente interrotto, tuttavia, dallo scoppio della crisi epide-
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miologica”. La dinamica positiva del 2019 si riscontra in sei delle dodici province della regione, con aumenti nel numero di permessi Scia e Dia ritirati compresi tra il +3% di Monza e Brianza e il +25,9% di Brescia. Per quanto riguarda il mercato immobiliare residenziale, l’emergenza sanitaria ha influenzato anche il numero di abitazioni compravendute in Lombardia. Il report specifica che “nel primo semestre 2020 si registra una significativa flessione del -22,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A partire dal trimestre estivo si osserva un’inversione di tendenza. Le transazioni abitative registrano un aumento tendenziale +2,7% nel terzo trimestre a cui se-
Compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo - NUMERO Var.% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MILANO MANTOVA PAVIA SONDRIO VARESE LOMBARDIA NORD-OVEST ITALIA
2020*
2017
2018
2019
2020*
I trim. 2020*
II trim. 2020*
III trim. 2020*
IV trim. 2020*
12.533 14.280 6.550 3.391 3.591 2.693 55.526 4.086 6.058 1.991 9.698 120.397 192.704 557.926
2,1 8,3 0,4 7,4 4,4 12,9 6,5 7,7 6,2 -5,2 3,2 5,5 5,4 5,0
7,9 6,5 10,1 5,6 5,0 8,8 5,5 7,7 6,8 1,7 8,9 6,5 5,7 10,9
8,6 7,0 4,6 2,7 6,9 1,8 6,1 11,0 5,0 9,7 1,4 5,9 5,1 0,3
-7,3 -2,8 -7,1 -5,3 -2,5 -3,3 -11,9 1,7 -1,4 9,7 -6,7 -7,9 -7,5 -7,7
-24,6 -17,1 -14,6 -18,5 -20,9 -25,3 -18,6 3,9 -10,7 -2,3 -16,6 -17,7 -16,5 -15,6
-30,7 -30,1 -28,9 -28,1 -19,0 -26,7 -23,4 -26,9 -28,7 -21,9 -26,2 -25,8 -26,5 -27,3
9,0 13,1 6,4 9,1 10,9 7,0 -6,3 12,3 13,2 35,9 9,0 2,7 3,0 3,0
14,5 22,5 8,2 15,1 16,3 30,4 0,4 17,6 20,5 26,3 7,6 8,8 9,4 8,8
* Dati provvisori
Elaborazione Ance su dati Agenzia dell’Entrate
Compravendite di unità immobiliari ad uso abitativo nella provincia di Brescia - NUMERO 2017
2018
2019
2020*
I trim. 2020*
II trim. 2020*
III trim. 2020*
IV trim. 2020*
Comune capoluogo Altri comuni della provincia Totale provincia
2.287 10.608 12.896
2.404 11.335 13.739
2.728 11.969 14.697
2.397 11.883 14.280
519 2.233 2.752
513 2.280 2.793
571 3.144 3.715
794 4.227 5.021
Comune capoluogo Altri comuni della provincia Totale provincia
6,6 8,7 8,3
5,1 6,8 6,5
-31,5 -29,7 -30,1
-10,7 18,8 13,1
9,8 25,2 22,5
SONDRIO
COMO VARESE MONZA
LECCO BERGAMO
Var. % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
BRESCIA
MILANO LODI PAVIA
CREMONA MANTOVA
13,5 5,6 7,0
-12,1 -0,7 -2,8
-15,8 -17,5 -17,1
* Dati provvisori
gue un ulteriore +8,8% nel quarto. Il mercato immobiliare residenziale in Lombardia, nonostante il rimbalzo nella seconda parte dell’anno, chiude il 2020 con una flessione del -7,9% nel confronto con l’anno precedente, sintesi di un calo più pronunciato nei comuni capoluogo (-14,3%) e di una flessione più contenuta nei comuni minori delle province (-5,4%)”. Anche il comparto delle opere pubbliche è stato fortemente colpito dall’emergenza sanitaria, che ha causato un forte rallentamento dei lavori in corso e di quelli in programma. “Nel 2020 — afferma lo studio Ance - i bandi di gara per lavori pubblicati nella regione 18
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Elaborazione Ance su dati Agenzia dell’Entrate
Bandi di gara per lavori pubblici per classi di importo VARIAZIONE % RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE - ANNO 2020
NUMERO
-6,5
TOTALE
1-5mln
-26,5 -15,7
fino a 1 mln
Elaborazione Ance su dati Infoplus
-4,9
12,3
TOTALE
45,5
oltre 20mln 5-20mln
IMPORTO
46,2
oltre 20mln 5-20mln
-18,9
1-5mln
-17,5
fino a 1 mln
-2,4
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Ance Lombardia Pavoni: spingere sugli investimenti in edilizia per la ripresa post-pandemica
PER ATTIVITÀ ECONOMICA PREVALENTE
Imprese nel settore delle costruzioni COMPOSIZIONE %
Costruzioni di edifici
20,4%
E
92.775 IMPRESE
Ingegneria civile
0,8%
Lavori di costruzione specializzati
78,8%
PER CLASSI DI ADDETTI
Da 2 a 9 addetti
Da 10 a 49 addetti
4,1%
PER CLASSI DI FATTURATO 500mila-1mln
6,5%
50 addetti e oltre
3,7%
2-5mln
0,3%
31,1%
1-2mln
2,1%
5-20mln
0,8%
oltre 20mln
0,2% fino a 500mila
86,7% 1 addetto
64,5%
Elaborazione Ance su dati Istat, anno 2018
hanno visto una contrazione del -6,5% in numero e una crescita del +12,3% in valore rispetto all’anno precedente. Tale risultato deriva esclusivamente dalla crescita dei bandi di importo superiore ai 20mln, mentre per tutti gli altri tagli di lavori si rilevano vistose flessioni”.
Struttura e caratteristiche delle imprese lombarde Nel 2018 si contano circa 92.800 imprese del settore delle costruzioni in Lombardia, ovvero il 19% dell’offerta produttiva del settore a livello nazionale.
Il 79%, oltre 73mila imprese, si occupa di lavori di costruzione specializzati, il 20,4% (quasi 19mila realtà) di costruzione di edifici e il restante 0,8% (circa 700 aziende) di ingegneria civile. La suddivisione per classi di addetti mostra una elevata incidenza delle imprese con un addetto (64,5% del totale); un’altra quota rilevante del 31% risulta costituita dalle realtà ricadenti nella fascia 2-9 addetti. Le imprese medie e grandi incidono, rispettivamente, per il 4,1% e per lo 0,3%. Quasi l’87% delle imprese si muove su livelli di fatturato contenuti, ovvero inferiori ai 500mila euro, il 6,5%
dichiara un giro d’affari compreso tra i 500mila e 1mln di euro. L’offerta produttiva settoriale si concentra per circa il 27% nella provincia di Milano, nella quale risultano 25mila imprese attive; seguono, a distanza, Bergamo e Brescia con quote, rispettivamente, del 15,2% e del 13,8%”. Dal 2008 al 2018 in Lombardia sono uscite dal mercato quasi 26mila imprese (-21,8%) e, nell’arco di un decennio, la frammentazione che caratterizza il settore si è ulteriormente accentuata. I finanziamenti destinati alle imprese nel comparto residenziale hanno registrato una diminuzio-
“Di fronte allo scenario evidenziato dai dati del Centro studi Ance, si palesa l’esigenza di porre l’attività edile al centro delle iniziative economiche e sociali per rafforzare e potenziare la capacità di realizzare nuovi investimenti in costruzioni e accrescere il potenziale produttivo regionale e del Paese” dichiara il presidente di Ance Lombardia, Tiziano Pavoni. “Condivido la posizione espressa nel report, che confida nelle positive ricadute delle misure e degli incentivi fiscali in atto per una ripresa post-pandemica nel 2021”. “In particolare, il Superbonus – afferma il presidente Pavoni – si conferma un valido strumento a supporto della rigenerazione, della messa in sicurezza e dell’ammodernamento degli immobili, direzione che la nostra Associazione promuove al fine di valorizzare un costruito di qualità, destinando le risorse pubbliche ed europee indirizzate al comparto per la transizione verde e digitale”.
ne di oltre il 78%, passando da circa 8,6 miliardi di euro nel 2007 ad appena 1,9 miliardi nel 2017. Soltanto nel 2018, nella regione, i mutui destinati alle imprese in tale comparto sono aumentati, per poi tornare a diminuire negli ultimi due anni. Pesantemente ridimensionati anche i finanziamenti destinati alle imprese per investimenti nel comparto non residenziale: nell’ultimo decennio in Lombardia, tra il 2007 e il 2017 il calo ha superato il 75%. Negli ultimi anni l’andamento di questa tipologia di finanziamenti e stato altalenante, fino ad arrivare all’incremento del 17,1% riscontrato nel 2020. luglio/agosto/2021
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edilizia Andamento positivo per le imprese bresciane e il comparto dell’edilizia Secondo i dati Istat, nella media del trimestre febbraio-aprile 2021 si attesta un aumento della produzione delle costruzioni del 5,8% rispetto al precedente
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l made in Brescia ritrova ritmo e rilancia la sfida, in attesa di beneficiare completamente degli effetti della vasta campagna di vaccinazione anti-Covid. Senza per questo perdere l’attenzione dalle partite ancora aperte: dalle incognite legate al rialzo dei prezzi delle materie prime all’impennata dei costi sul fronte energetico. Archiviato un primo trimestre 2021 di soddisfazioni sul fronte della produzione — con un +5,2% sullo stesso periodo dell’anno scorso; la variazione positiva non si vedeva dal secondo trimestre 2019 — l’industria manifatturiera territoriale ha registrato segnali importanti anche oltre confine. Nei tre mesi iniziali di questo esercizio, le esportazioni bresciane — pari a 4,305 miliardi di euro — sono aumentate del 12,4% su base annua. Si tratta della variazione
più elevata dal quarto trimestre 2017, come evidenziato dal Centro studi di Confindustria Brescia elaborando i dati Istat. In termini monetari emerge il miglior primo trimestre di tutta la serie storica e il terzo miglior trimestre in assoluto dopo il secondo 2018 (4,5 miliardi di euro) e il secondo 2019 (4,4 miliardi di euro). La crescita tendenziale rilevata nel primo periodo dell’anno è frutto di quanto registrato a marzo (+42,3%), mentre gennaio (-3,5%) e febbraio (-0,5%) hanno fornito un contributo di poco negativo. Nel primo trimestre 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, la dinamica positiva delle esportazioni bresciane è superiore a quella rilevata in Lombardia (+3,5%) e in Italia (+4,6%). Le importazioni, pari a 2,422 miliardi di euro tra gennaio e marzo 2021, sono cresciute del 16,8% su base tendenziale, la performance più intensa dal quarto trimestre 2017 (+18,3%). Il saldo commerciale si è attestato a 1,883 miliardi di euro, in progresso del 7,2% guardando al primo trimestre 2020 (era di 1,757 miliardi di euro). È il valore più alto tra i primi trimestri della serie storica. Il periodo iniziale del 2021 risente positivamente della ripresa del commercio mondiale che, tra gennaio e marzo, ha registrato un segno positivo (+8,8% tendenziale), recuperando interamente (già da ottobre 2020) i livelli pre-Covid. Le prospettive per i prossimi mesi risultano influenzate dal generale superamento delle condizioni di emergenza sanitaria, dovuto anche al procedere spedito delle vaccinazioni, e al miglioramento delle attese economiche legato all’arrivo della prima tranche dei fondi europei del Next Generation EU.
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L’andamento evidenziato dal comparto industriale ha prodotto benefici anche su altri fronti. Lo testimonia il fatto che, sempre riguardo al primo trimestre 2021, il clima di fiducia delle imprese bresciane attive nel settore dei servizi ha manifestato un deciso aumento rispetto al livello riscontrato nel periodo precedente, posizionandosi molto al di sopra di quanto rilevato nell’analogo trimestre del 2020, e ai massimi dal 2018. Le condizioni operative delle imprese hanno beneficiato della fase di consolidamento dell’attività produttiva nell’industria e delle buone prospettive per i mesi prossimi — come evidenziato dal Centro studi di Confindustria Brescia — «grazie al forte legame che intercorre tra il comparto secondario e quello terziario». In questo scenario, nel complesso all’insegna di un moderato ottimismo, si inseriscono i segnali che emergono dal comparto dell’edilizia. Dopo la netta crescita registrata nei primi tre mesi dell’anno, ad aprile l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è stata stimata dall’Istat in lieve flessione (-2,2%) su marzo. I dati dell’Istituto di statistica, comunque, evidenziano nella media del trimestre febbraio - aprile 2021 un aumento della produzione delle costruzioni del 5,8% rispetto al precedente. Su base tendenziale l’indice grezzo della produzione nelle costruzioni è mi-
gliorato del 262,7%, mentre l’indice corretto per gli effetti di calendario ha registrato un incremento del 260,2%. Nella media dei primi quattro mesi del 2021, l’indice grezzo mostra un incremento del 46% su base annua, l’indice corretto per gli effetti di calendario è salito del 46,6%. Nel raffronto con lo stesso mese dell’anno precedente — ha precisato l’Istat — si osserva un tasso di crescita di dimensioni anomale, attribuibile alle chiusure di aprile 2020, imposte dall’emergenza sanitaria. Nel Bresciano i segnali incoraggianti arrivano dall’andamento dei prezzi delle case e delle compravendite, stimato in aumento quest’anno per «l’effetto Covid-19»: uno tsunami di limitazioni e restrizioni che ha portato le persone «a ripensare alla casa come a un bene primario su cui investire per migliorare la qualità della vita nella condivisione degli spazi», come evidenziato durante la recente presentazione del Listino della Borsa Immobiliare di Brescia, edito da Pro Brixia azienda speciale della Camera di commercio territoriale.
L’andamento della Cassa integrazione Nel quadro provinciale trova spazio anche l’andamento della Cassa integrazione, tornata sull'altalena. Dopo il calo registrato ad aprile, maggio ha portato un nuovo rialzo del numero di ore autorizzate dall'Inps alle aziende della provincia di Brescia: la crescita è del 54,3%. Il totale dei primi cinque mesi dell'anno resta comunque positivo rispetto al 2020, su cui pesa il lockdown totale di aprile e quello (più lieve) di maggio: da gennaio a maggio di quest'anno, nel Bresciano l'Inps ha autorizzato 22,58 milioni di ore, quasi la metà rispetto ai 45,1 milioni del 2020. E anche il solo mese di maggio ha messo in archivio un -77% anno su anno, se confrontato con i 13 milioni di ore del 2020. La crescita delle ore di Cassa in provincia va nella direzione opposta rispetto al dato nazionale: tra cassa ordinaria, straordinaria e in deroga, le ore autorizzate dall'Inps in tutta Italia a maggio sono state 116 milioni, contro i 122,3 milioni di aprile 2021. In totale, compreso i fondi di solidarietà (101,1 milioni di ore a maggio, +24% rispetto ad aprile), l'Inps ha autorizzato a livello generale 217 milioni di ore, di cui il 99% per emergenza Covid-19. Da aprile 2020, l'ente previdenziale ha concesso 5,4 miliardi di ore per l'emergenza sanitaria.
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asfalti innovativi L’asfalto che non ghiaccia
Asfalto piezoelettrico L’energia ora arriva anche dall’asfalto grazie a Innowatech, il manto stradale che genera elettricità dal movimento delle autovetture. Il progetto, nato da una società israeliana, consiste nell’inserimento di nanogeneratori piezoelettrici nell’asfalto, che sono in grado di polarizzarsi generando una differenza potenziale quando vengono deformati. Le automobili, quindi, muovendosi su di essi sollecitano la produzione di elettricità, la quale viene incamerata per essere poi riutilizzata per diversi scopi. Secondo i dati raccolti, un chilometro di strada a una sola corsia sarebbe in grado di generare circa duecento watt, mentre una striscia di dieci metri arriverebbe fino a 2mila watt. Il progetto, già testato con successo, ha ispirato professionisti in giro per il mondo, con diverse declinazioni non solo su strada.
Asfalto luminoso Nella zona sud di Pavia, una pista ciclabile fluo22
Strade futuristiche
Tecnologiche, drenanti, mangia smog, luminose. Sono le strade del futuro, progetti dalle caratteristiche originali in grado di rivoluzionare per sempre il nostro modo di viaggiare e spostarci su strada
rescente lunga cinque chilometri unirà presto i comuni di Travacò-Siccomario e Borgo Ticino. Un progetto unico in Italia che sfrutta uno speciale asfalto auto-illuminante, capace di accumulare i raggi solari durante il giorno, per poi sfruttarli come energia durante la notte, facendo brillare il sentiero di colori cangianti dal blu al verde. L’idea è nata da una ricerca dell’istituto polacco di Tecnologie del futuro della città di Pruszkow, che ha ideato questo specifico materia-
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le per evitare il ricorso ai lampioni durante la notte, in quanto vietati per inquinamento luminoso. Il materiale è trattato con particolari resine che vengono inglobate all’amalgama di asfalto e fanno luce sino a dieci ore consecutive. I lavori per la realizzazione della pista inizieranno a breve per un costo complessivo di circa 270mila euro.
Asfalto al grafene Un materiale che è già realtà e ormai conosciuto. L’asfalto al grafene è infatti una “relativa” no-
vità per il settore. Il progetto di ricerca del prodotto, terminato nel 2017 dopo anni di sperimentazione, inizia a raccogliere i primi frutti. Infatti, è stato scelto per essere applicato in diverse opere di rifacimento del manto stradale compreso il ponte di Genova. La particolarità di questo asfalto risiede nella sua sostenibilità e resistenza. Si tratta di un additivo speciale realizzato da una miscela composta dal recupero di plastiche dure. Come è stato rilevato dai test eseguiti sul campo, grazie all’applicazione di questo prodotto la durata della pavimentazione raddoppia e le prestazioni strutturali migliorano, riducendone, quindi, i costi di manutenzione. Inoltre, essendo fonoassorbente, permette di diminuire al minimo il rumore dei veicoli. La tecnologia è stata prima testata a Fiumicino in un tratto della strada provinciale che conduce da Ardeatina a Roma, per poi essere scelta dall’impresa WeBuild per la ricostruzione del nuovo collegamento.
Spostarsi su strada implica numerosi pericoli, soprattutto quando le condizioni atmosferiche non sono delle migliori. L’inverno e la neve sono un’abbinata in grado di far terrorizzare anche il più esperto pilota. Dalla Francia arriva una soluzione al problema. Si chiama PowerRoad ed è un asfalto che impedisce la formazione del ghiaccio su strada. Realizzato dall’azienda Eurovia, utilizza lo stesso principio del riscaldamento su un comune pavimento, generando calore grazie a un sistema di tubazioni posizionato ad alcuni centimetri di profondità rispetto al manto stradale. Se le temperature scendono sotto lo zero, si attivano le pompe di calore che riscaldano il pavimento stradale, scongelandolo. Il progetto presenta un ulteriore plus incentrato sulla sostenibilità. Infatti, il calore viene generato dall’incameramento dell’energia solare. Questo speciale asfalto è ancora in fase di sperimentazione, ma i costi eccessivi lo rendono poco sostenibile. Si parla infatti di circa duecentocinquanta euro al mq e di un allungamento dei tempi di posa di circa il 15%. Una soluzione innovativa, sì, ma deve essere ancora perfezionata prima di vederla in pratica.
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storia per il domani
I grandi progetti che avrebbero cambiato il volto di Brescia e che non furono realizzati
di Franco Robecchi, ingegnere e autore a storia dell’architettura e dell’urbanistica annovera un notevole numero di progetti inattuati. Si tratta di un fenomeno che non riguarda le epoche più antiche, se non per pochi casi dovuti a forza maggiore o ad incidenti. Ricordiamo un caso mitologico, la Torre di Babele, la cui realizzazione non poté mai essere conclusa per volere divino, o il caso, invece molto reale, di una piramide egiziana. Si tratta di una piramide il cui progetto iniziale dovette essere bruscamente abbandonato per timori statici. Il crollo di una piramide simile consigliò di ridurre drasticamente l’angolo di inclinazione delle pareti per cui, come oggi bene si vede, la piramide parte, alla base, con un angolo delle muraglie sull’orizzonte alquanto audace e ripido, ma, a un tratto, si nota invece vistosamente che l’angolo fu molto ridotto e la piramide fu quindi chiusa in sommità molto prima di quanto l’originaria impostazione avrebbe comportato. Tralasciando altri casi sparsi nei secoli, veniamo all’epoca moderna, nella quale apparve un fenomeno culturale nuovo. Senza volere troppo analizzare 24
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la cosa, che però è molto interessante, diciamo che, dalla fine del Settecento, si levarono la dimensione dell’utopia e una nuova figura dell’architetto. Certo furono tracciate anche prima città ideali (esistono tre dipinti quattrocenteschi con questo titolo), destinate a rimanere sulla carta. Possiamo anche includere molti disegni di progetti irrealizzati e irrealizzabili, sempre del XV secolo, opera di illustri autori, come Francesco Di Giorgio Martini o Leonardo da Vinci. Ma il progetto utopistico e l’architetto narratore di favole si sono di molto accresciuti nell’epoca moderna. Un’euforia tinta di megalomania colse la mentalità del progettista, che ritenne il suo ego talmente esorbitante e credibile da poter farsi ascoltare anche solo con parole e segni, invece che con veri mattoni e vere pietre. D’altra parte, il numero stesso degli architetti era cresciuto e non tutti erano accasati presso le corti e le curie da dove provenivano le più importanti commesse. A molti non restava che galoppare di fantasia, anche un po’ sperando che qualche potente si accorgesse dei loro
disegni e, come in un concorso non scritto, potesse assegnare loro un incarico professionale. Inoltre, la borghesia, balzata al potere alla fine del Settecento, e galoppata trionfalmente nell’Ottocento, disseminava una schiera di nuovi potenziali committenti ai quali gli intellettuali sottoponevano un campionario di proposte. La fantasia fu apprezzata più che in passato, così come la creatività personale, figlia del Romanticismo. Si venne
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una città che esiste solo sulla carta, colma di ideologia e di posizionamento politico. Con il conterraneo Charles Fourier, settecentesco, si pone come precursore delle facoltà di architettura tra fine anni Sessanta e primi anni Settanta: il famoso Sessantotto. Sul piano delle città e dell’architettura del futuro si collocò invece il comasco Antonio Sant’Elia, morto a soli 28 anni nel 1916, maestro dell’architettura solamente ipotizzata, raffigurata però in splendide tavole grafiche. In questo panorama si diffuse anche una pratica più quotidiana e minore del disegnare progetti destinati a mai essere realizzati, che riguardarono anche Brescia. Alcuni si riferivano a filoni che erano dei tormentoni della storia secolare della città, come nel
nnn Il grande progetto di demolizioni, con la previsione di una piazza ovale e di varie strade, tracciato in Brescia nella prima metà degli anni Venti. Prefigurava già la soluzione di Piacentini del 1928. La piazza della Loggia è in alto.
a creare quindi un panorama curioso, nel quale una schiera di visionari avanzava soluzioni le più sfrenate e una minoranza progettava davvero e costruiva realmente. Qualcosa di simile avvenne anche nel campo delle arti figurative: il mercato delle libere professioni intellettuali, i progetti e i quadri all’asta, le mode, gli autori di successo, i marginali. Pensiamo al francese Tony Garnier e alla sua Cité Industrielle, pubblicata nel 1917,
centro storico a dir poco sconvolgente. Il progetto precorreva di 15 anni la soluzione di piazza Vittoria, il che riporta alla cultura bresciana l’idea che solitamente è attribuita all’architetto esterno Marcello Piacentini. Dabbeni pubblicò su un periodico la proposta dello sventramento dell’intero quartiere delle Pescherie, a sud di piazza della Loggia, proprio là dove sarebbe nata Piazza della Loggia, per ricostruire l’immensa area con nuove strade e nuovi edifici. L’intervento riguardava, anzi, un’area ancora più estesa di quella poi presa in considerazione dal Piacentini, estendendosi a nord e ovest. La proposta del Dabbeni non ebbe alcun accoglimento né alcuna esecuzione, ma certo lo stimolo persistette sino al richiamo per l’operazione di fine anni Venti. Un’euforia tinta di La grande fiera delle proposte senza esito, megalomania colse la e provomentalità del progettista, utopistiche catorie si ebbe tuttache ritenne il suo ego via a seguito del concorso bandito nel talmente esorbitante e 1927 per il piano recredibile da poter farsi golatore di intervento ascoltare anche solo con nel centro di Brescia. parole e segni, invece che Il concorso era esteso ad ogni progettista con veri mattoni italiano e quindi il pae vere pietre norama dei riscontri fu molto ampio. Era caso della ricostruzione della al suo culmine la tensione per Loggia, che da 400 anni costila modernizzazione di un’Italia tuiva una spina nel fianco dei che il fascismo poneva al primo bresciani, per l’offesa e l’umiliaposto nel suo programma. Il zione di una distruzione perpeconcorso per Brescia e l’incretrata da delinquenti cinquecendibilmente fulminea realizzazioteschi. In altri casi si trattava di ne del piano per Piazza della spinte intrise di eccitazione da Vittoria furono i grandi modelli sviluppo economico e moderniper una serie di simili iniziative sta che, dalla fine dell’Ottocenmunicipali in tutta l’Italia e, in to, convinsero ingegneri e arogni caso, si ebbe un proliferare chitetti bresciani, a seguito deldi progetti senza futuro. Per la neonata pianificazione urbaBrescia vari gruppi si esercitanistica, a inventare la Brescia rono in proposte fantasiose di del XX secolo, pulita, veloce, impostazioni urbanistiche abbielegante, futurista. I piani di denate alle relative soluzioni armolizioni di risanamento furono chitettoniche. Moltissime furoi promotori del fenomeno. Nel no rinchiuse in un cassetto. Lo 1914, ad esempio, il noto ingestesso Piacentini, che pure fu gner Egidio Dabbeni avanzò accontentato in ogni sua preteuna proposta di intervento nel sa, non ebbe la possibilità di
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storia per il domani
nnn La sorprendente proposta di un gruppo partecipante al concorso del 1927. La Torre Bruciata e la chiesa di S. Faustino in Riposo enucleate, in una visione da est. nnn La proposta dell’architetto Aschieri (1927) per un’espansione della Loggia, con un massiccio fabbricato a nord e una torre civica alle sue spalle. nnn Un’altra nuova Brescia prevista dai concorrenti del 1927: la chiesa di S. Francesco isolata con demolizioni intorno all’abside.
nnn La Brescia esaltata dall’euforia modernista degli anni CinquantaSessanta: un treno monorotaia (1963) sopraelevato avrebbe dovuto percorrere via XX Settembre di fronte al monumento a Zanardelli.
realizzare, se non a metà, un suo progetto, che quindi si allinea al quadro della Brescia possibile. Forse qualcuno si sarà chiesto perché il più bel monumento bresciano, quello a Giuseppe Zanardelli, sia posto in un luogo così anonimo e decentrato, fra le vie Vittorio Emanuele II e XX Settembre, inoltre con una inspiegabile rotazione. Pochi san-
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no che il monumento fu lì ricollocato dopo essere stato prelevato dalla sua prima sede, sul lato ovest del piazzale della Repubblica, dove poi sorse il palazzo dei sindacati fascisti, poi della Cgil e oggi adibito a uffici comunali. Piacentini aveva previsto l’apertura di una nuova strada, che si sarebbe dovuta realizzare con ampi sventramenti, collegante la stazione
ferroviaria con il punto in cui, appositamente, nel 1929, fu trasferito il monumento a Zanardelli. Tale monumento è quindi lì, e con quella rotazione, perché doveva fungere da sfondo scenografico a una via che non fu mai realizzata, obliqua rispetto alla griglia stradale circostante e diretta al lato est della stazione, la quale ha una via simmetrica sul lato ovest, in ade-
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guamento alla sua facciata poligonale. Un’altra strada diagonale, mai realizzata, ma coltivata per decenni, fu la cosiddetta “Traversa della Pallata”, che avrebbe dovuto collegare la torre omonima con il crocicchio della chiesa di S. Agata e quindi con Piazza Vittoria. Lo sciorinamento di proposte per una Brescia possibile derivò da diversi autori. Alcune sono da mozzafiato. Una di queste è l’idea di isolare la Torre della Pallata, lasciandola al centro di una piazza circolare ovviamente ottenuta con un’ampia demolizione di tessuto antico. Si propose di costruire accanto alla Loggia, non solo un palazzo addossato, nell’area nord dov’è l’attuale piazza Rovetta, ma anche una sorta di torre civica, che doveva riprendere la Torre del Popolo, stavolta abbinata non più all’antica casa del governo medievale, ma alla moderna sede municipale. Altrettanto isolata, secondo la smania di liberare le antiche architetture, sarebbe dovuta essere, secondo alcuni, anche la chiesetta di S. Rita, ancora oggi più nota come chiesa di S. Faustino in
Riposo. Non si lesinava in demolizioni, naturalmente, come per la prosecuzione di via Tosio sino a Piazza Vittoria o come per l’allargamento di corsetto S. Agata. Fu proposto anche di creare un ponte che avrebbe dovuto scavalcare la via Turati per collegare il Castello ai Ron-
gheggiare, fu quella di una città con un grande porto fluviale, sul canale artificiale che tanto voleva il sindaco Bruno Boni e che, secondo i progetti, sarebbe dovuto provenire dal Milanese e avrebbe dovuto raggiungere l’Adriatico. Si progettò anche un aeroporto a Roncadelle. La Brescia che sarebbe potuta essere non finiva lì. Anche negli Una delle proposte più anni della Ricostrusorprendenti e anche zione e nel fermento delle più osteggiate, del suo dinamismo vi furono idee di una sino alla cancellazione, nuova città, con un fu inerente a un piccolo volto sempre più mograttacielo che dernista. Una delle l’architetto Bruno proposte più celebri, delle più sorprendenFedrigolli avrebbe voluto ti e anche delle più erigere accanto alla sede osteggiate, sino alla della Camera di Commercio cancellazione, fu inerente a un piccolo grattacielo che l’archi che gli stanno di fronte. In chitetto Bruno Fedrigolli avrebun contesto di pochi anni sucbe voluto erigere accanto alla cessivo si propose anche di sposede della Camera di Commerstare a sud la ferrovia e la sua cio, lungo via Vittorio Emanuele stazione, per liberare la città dal II, alla fine degli anni Cinquanta. vallo viario costituito dai binari. Si trattava di un interessante Ma forse la Brescia più sorprenedificio alto con pianta lenticodente, che si cominciò a valare, per cui esso assumeva la
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forma di uno scafo navale. Le obiezioni furono molte, con interventi dei neonati difensori del paesaggio, confortati dal parere della Soprintendenza. Il palazzo, si diceva, copriva in parte la vista da sud delle colline: un’idea che avrebbe tagliato per sempre ogni possibilità di forte modernizzazione del paesaggio urbano per l’avvenire. La rotta verso i fabbricati alti poté però trovare uno sfogo più a sud, oltre la ferrovia, nel territorio della cosiddetta Brescia Due. Ciò pose di nuovo il problema dell’ostacolo costituito dalle linee ferroviarie nel collegamento fra la città storica e l’espansione meridionale. Dai vari sottopassi succedutisi da inizio Novecento, si approdò al primo cavalcavia, che diede buono sfogo alle maggiori esigenze di transito verso sud. Tuttavia, anche il nodo della stazione ferroviaria divenne d’attualità e anche su di essa Bruno Fedrigolli volle dire la sua. Stilò un progetto di totale ricostruzione della struttura, che conteneva anche inte28
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nnn Il progetto dell’architetto Fedrigolli per un edificio alto, a forma di scafo, da erigersi accanto alla sede della Camera di commercio. Non fu approvato. nnn Un altro progetto dell’architetto Fedrigolli cestinato: la prima idea per il Crystal Palace di via Cefalonia.
ressanti soluzioni formali e funzionali. Ma anche in quel caso l’architetto rimase deluso. Del progetto non se ne fece nulla. Ma non era finita. Fedrigolli seguiva un poco la logica dei grandi architetti che puntano a vincere concorsi di idee, con progetti molto liberi e spesso dirompenti. Nel caso Fedrigolli, invece, non era necessario che vi fossero concorsi. Egli avanzava proposte personali, nella speranza di avere udienza. Veniamo quindi al terzo caso della
sua collezione di rifiuti, pur nella sua apprezzabile carriera. La Brescia verticale avrebbe potuto avere un volto diverso se fosse stato approvato il suo progetto di grattacielo da erigere alla base sud del cavalcavia Kennedy, alto 130 metri. La forma dell’edificio, peraltro interessante, fu anche criticata come non originale, come nel caso precedente, poiché si trovarono grattacieli molto simili nella recente produzione statunitense. Ma soprattutto contro Fedrigolli si levò una polemica ideologica, ammantata di razionalità estetica, tesa a stroncare la sua idea, che era presentata come uno scandaloso sfregio agli equilibri volumetrici della Brescia tradizionale. Peraltro, era proprio il “tradizionale” che Fedrigolli voleva rompere. Furono tirati in ballo anche padrini nazionali per l’una o l’altra parte, quest’ultima guidata dal democristiano Luigi Bazoli. Il partito del Bazoli poté prevalere, anche con supporti politici, per cui al Crystal Palace fu concesso di
nascere, però con una dimensione di compromesso, più ridotta (altezza di 100 metri anziché 130) e con una forma molto più banale. Accenniamo solo all’altra proposta, stavolta del professor Benevolo, per quello che fu definito il Beaubourg di Brescia, tutto in acciaio e tubi a fianco della Loggia. Cassato. La Brescia che avremmo potuto avere sarebbe stata migliore? Possiamo concludere, con il senno di poi, che la dinamica civile e culturale ha quasi sempre garantito a Brescia l’individuazione delle soluzioni più ragionevoli, il che non significa che fossero le più banali o le meno moderniste. Pensiamo, ad esempio, al progetto d’avanguardia e al posizionamento dell’ospedale negli anni Trenta e all’impegnativa costruzione della galleria Tito Speri, dagli anni Trenta agli anni Cinquanta. L’antico equilibrio della mentalità bresciana, della pragmatica solidità lombarda hanno prevalso e i risultati non sono stati per nulla scadenti.
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Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2015-2019
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OptimQuadrupei iocari Octavius, ut Lo studio, curato da Ance Brescia, Ordine dei Dottori Commercialisti e Camera di Commercio, illustra non solo perspicax agricolae satis fortiter agnascor la situazionetremulus organizzativa dimensionale delle realtà suis,equod fragilis matrimonii esaminate, appartenenti alle costruzioni secondo incredibiliter corrumperet syrtes. la classificazione delle celeriter attività economiche Ateco2007, ma anche i risultati della gestione economica, patrimoniale Medusa fermentet bellus catelli. Plane e finanziaria delle stesse, utili ad aggiornare adfabilis matrimonii suffragarit adlaudabilis il quadro dell’edilizia bresciana.
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Stato ed evoluzione delle imprese edili bresciane
L’analisi delle attività economiche Ateco2007 della categoria Costruzioni, in uno studio di Ance Brescia, Ordine dei Dottori Commercialisti e Camera di Commercio 32
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I
l costruito bresciano è in salute e pronto a nuove sfide. Lo attestano i dati presentati nell’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane riferita al periodo 2015-2019, studio redatto dall’Associazione costruttori edili di Brescia, in collaborazione con l’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili e con la Camera di Commercio. La ricerca condotta dalle tre realtà bresciane risulta essere un prezioso strumento per elaborare valutazioni in merito alla tenuta e alla costante ripresa del settore, dopo il lungo inverno economico legato alla profonda trasformazione scatenata dalla crisi finanziaria del 2007 e alla successiva complessa stagione di crisi economica internazionale, che per lunghi anni
morse il tessuto produttivo nazionale e si mangiò centinaia di imprese edili e migliaia di posti di lavoro in terra bresciana. Dal 2017 si registra una ripresa con l’incremento del due per cento degli addetti impiegati rispetto al 2016, aumento determinato soprattutto dagli occupati del settore dei lavori di costruzione specializzati e del settore della costruzione di edifici. Aumentano anche i contratti a tempo determinato passando dal 12% del 2016 al 16,6% del 2017. In occasione della presentazione della ricerca, l’Auditorium Ance Brescia ha ospitato un confronto, seguito da alcune centinaia di addetti ai lavori anche in streaming, moderato dal giornalista Massimiliano Del Barba, che ha visto i presidenti delle realtà coinvolte nello stu-
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dio dialogare insieme a Gian Pietro Marco Facchetti, responsabile Area Brescia Banco Bpm. Adriano Baffelli, direttore della rivista “Costruire il futuro”, ha aperto i lavori definendo l’edilizia “un settore centrale per un nuovo Rinascimento” e specificando che “la dinamicità e la capacità di adeguamento del comparto edile consentono allo stesso di rispondere prontamente alle emergenti esigenze dettate dalle necessità di svi-
iniziativa cofinanziata e patrocinata dalla Camera di Commercio di Brescia
luppo, con l’obiettivo primario di favorire la sostenibilità all’insegna di rigenerazione urbana e riqualificazione”. Il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, ha sottolineato che “Lo scrupoloso esame svolto dal Gruppo di professionisti di Ance Brescia, Commercialisti e Camera di Commercio deve diventare il benchmark del settore perché aiuta a capire dove si colloca la singola impresa e dove stanno andando le imprese, analizzando i trend di mercato”. Dei risultati emersi dallo studio, il leader dell’Associazione ha posto l’accento su due aspetti: “stanno incrementando le imprese specialistiche, da qui l’esigenza di una maggiore collaborazione tra aziende, in caso contrario il rischio è la parcellizza-
zione, verticalizzazione e destrutturazione del mercato; l’indebitamento è diminuito, per cui le imprese edili stanno pagando i loro debiti, ma non possono essere le sole a sostenere i costi del settore produttivo”. Michele De Tavonatti, presidente dell’Ordine commercialisti ha dichiarato che, “La crisi indotta dalla pandemia può essere superata e le opportunità possono essere colte facendo sistema tra il mondo delle pro¬fessioni, tecniche economiche e legali, quello delle imprese edili e le istituzioni pubbliche che indirizzano e promuovono il sistema delle imprese”. Auspicando un clima di proficua collaborazione, il presidente De Tavonatti ha trattato il tema delle maxi-agevolazioni fiscali in essere, incalzando le banche ad aprirsi ad
un più intenso dialogo con i professionisti della filiera. Il presidente di Camera di Commercio, Roberto Saccone, ha evidenziato la valenza della filiera edile nazionale e provinciale, “che fa lavorare tutti i settori e garantisce un effetto leva pari a tre volte gli investimenti”. Saccone ha sviluppato anche il tema dell’impatto ambientale degli edifici e dei cantieri, a suo dire “oggi diventato centrale nella valutazione d’acquisto di un immobile e presto lo sarà anche nella scelta, da parte dei consumatori, delle imprese cui affidare i lavori di costruzione e di ristrutturazione”. Gian Pietro Marco Facchetti ha focalizzato il suo contributo al confronto sulle valutazioni effettuate dalle banche sui bilanci delle imprese e su quali siano luglio/agosto/2021
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focus Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane
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nibili grazie alla ricerca, base per costruire un efficace pannello di controllo; Maria Elena Russo, funzionaria della Cdc, ha posto in evidenza il fatto che il Covid non ha fermato la risalita dopo la crisi del 2011 e il recupero dal 2016 e che ciò che non è stato recuperato sono i livelli occupazionali, soffermandosi anche su come stia cambiando qualitativamente la domanda di operai specializzati. Un altro fattore rilevante conferma la crescita in atto del settore: la patrimonializzazione. “Un dato che attesta la solidità dell’impresa e la capacità di fare affidamento sui propri mezzi per crescere e investire nel futuro — ha dichiarato il presidente di Ance Brescia, Massimo Deldossi — Questa attitudine rappresenta un segnale positivo, sintomo di sviluppo e portatore di un pensiero imprenditoriale innovativo e coraggioso. Lo stesso pensiero che deve accompagnarci ora più che mai nella ripresa”.
Alcuni dati estratti dal volume pubblicato
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le esigenze che stanno emergendo insieme alle risposte di Banco Bpm. Fra il resto ha affermato: “Il merito di credito è un aspetto fondamentale per consentire alle aziende di alimentarsi e al contempo di investire. Sappiamo che il 4.0 è entrato anche nell’edilizia. Si tratta di un passaggio rilevante, che impatta anche sulle valutazioni del mondo creditizio”. Gli interventi tecnici, sempre stimolati e moderati da Del Barba, hanno registrato i contributi di Francesco Landriscina, commercialista e revisore contabile, che ha ricordato l’apporto al Gruppo di lavoro anche delle colleghe Rosa Billone, Simona Cherubini, Patrizia Apostoli, Grazia Savelli e del collega Giovanni Simonelli, e descritto in sintesi i risultati dell’Analisi e la metodologia osservata; Enrico Massardi, funzionario area economica di Ance Brescia, ha analizzato il tema dei possibili nuovi servizi attivabili, considerando la cospicua base di dati dispo-
L’analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane esamina dati e informazioni presenti nel Registro delle imprese della Camera di Commercio di Brescia per descrivere le caratteristiche della struttura imprenditoriale, l’andamento demografico e la dinamica del settore delle costruzioni, senza avere la pretesa di proporre un’indagine congiunturale, e illustra le condizioni di economicità delle imprese edili rette in forma di Società di capitali. Quest’anno l’indagine si arricchisce mostrando un’anteprima dell’effetto della crisi pandemica sulla natimortalità delle imprese nella provincia di Brescia e sull’occupazione nel settore edile. Come lo scorso anno, l’analisi prende come riferimento le imprese iscritte al Registro imprese di Brescia, appartenenti al settore “F Costruzioni”, ripartito nelle tre divisioni: “F41 Costruzione di edifici”, “F42 Ingegneria civile” e “F43 Lavori di costruzione specializzati”, secondo l’attuale classificazione delle attività economiche Ateco2007, indipendentemente dalla forma giuridica assunta. Lo studio riporta che, alla fine del 2019, il settore delle costruzioni bresciano conta 17.919 imprese registrate al Re-
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Composizione delle imprese delle Costruzioni della provincia di Brescia (anni 2012-2019) suddivise per divisioni di attività economica
2012
2019
63,5%
66,2%
F43 Lavori di costruzione specializzati
F43 Lavori di costruzione specializzati
35,7%
32,8%
F41 Costruzione di edifici
F41 Costruzione di edifici
0,8%
1,0%
F42 Ingegneria civile
F42 Ingegneria civile
Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Registro Imprese di Brescia-Infocamere
gistro imprese di Brescia, che rappresentano il 15,2% delle imprese e occupano l’8,5% degli addetti della provincia. L’edilizia rappresenta storicamente un settore importante dell’economia provinciale ed è, infatti, il secondo settore per numero di imprese attive. Nonostante la crisi lunga e intensa che ha colpito il settore edile nell’ultimo decennio, a tutti i livelli territoriali, il settore delle costruzioni (secondo gli ultimi dati disponibili di fonte Istat) ha generato nel 2018 il 4,8% del valore aggiunto provinciale (in Lombardia pesa il 3,9%, in Italia il 4,3%). È composto per il 66,2% da imprese che si occupano di lavori di costruzione specializzati, per il 32,8% da imprese che operano nel comparto della costruzione di edifici e il restan-
Lo studio riporta che, alla fine del 2019, il settore delle costruzioni bresciano conta 17.919 imprese registrate al Registro imprese di Brescia, che rappresentano il 15,2% delle imprese e occupano l’8,5% degli addetti della provincia.
te 1,0% nelle imprese che lavorano nell’ambito delle opere di ingegneria civile. Alla fine del 2020 il settore edile conta 17.928 imprese registrate al Registro imprese di Brescia, in aumento dello 0,1% rispetto al 2019. Il primo risultato positivo dopo otto anni di costante flessione. I confronti territoriali mettono però in evidenza che Brescia archivia un risultato più basso della media regionale (+0,3%) e nazionale (+0,7%). Il settore edile ha una struttura frammentata: il 62,1% delle imprese conta un solo addetto; il 32,8% si concentra nella fascia 2-9 addetti; le medie imprese in quella 10-49 addetti e rappresentano il 4,6%; mentre le grandi imprese sono composte da 50 e più addetti e racchiudono una quota residuale pari allo
0,5%. La configurazione dimensionale bresciana rispecchia la struttura molto frammentata che caratterizza il settore edile lombardo e nazionale. Il settore edile bresciano rappresenta anche un’opportunità imprenditoriale per gli stranieri. Il 15,7% delle imprese, infatti, è di origine straniera (l’11,2% di origine extracomunitaria).
La struttura organizzativa A Brescia il 59,4% delle imprese edili opera sotto forma di impresa individuale (in Lombardia pesano per il 58,9%; in Italia per il 56,3%). Il 26,9% delle imprese bresciane del settore sono organizzate sotto forma di società di capitale (in Lombardia pesano per il 27,5%; in Italia per il 29,1%). Le società di persone luglio/agosto/2021
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sono una forma organizzativa che rappresenta nel settore edile il 12,7% del totale (in Lombardia pesano per il 10,9%; in Italia per l’11%). Residuale è la quota delle società cooperative e dei consorzi rientranti nella classificazione di altre forme (1% in provincia; 2,7% in Lombardia; 3,6% in Italia). Nel 2019 si confermano le tendenze già in atto da diversi anni: crescono, rispetto al 2018, le società di capitali (+2,3%) e, al contempo, diminuiscono le imprese individuali (-1,2%) e le società di persone (-3,5%).
Variazioni percentuali 2019-2020 delle imprese delle Costruzioni
-0,2
Totale
1,3
Altri servizi
-0,8
Alloggio e ristorazione
-0,9
Commercio
0,1
Costruzioni
-1,4
Agricoltura
-2,0
Dinamica ed evoluzione Dal 2012 al 2019 hanno cessato l’attività più di 2.200 imprese. Tale numero corrisponde a una riduzione dell’11%, diminuzione percentuale sensibilmente superiore rispetto al calo del 3,7% che ha segnato l’intera struttura imprenditoriale bresciana nello stesso periodo. Dal 2019, la ripresa dell’iniziativa imprenditoriale, seppur ancora non particolarmente vigorosa, ne ha frenato il trend decrescente. Il risultato del 2019 consolida le dinamiche già in atto dal 2012, che hanno avviato una significativa trasformazione della struttura organizzativa, settoriale e dimensionale del comparto delle costruzioni comune a tutti livelli territoriali. Nel periodo osservato si assiste, infatti, a una sensibile diffusione di forme organizzative più strutturate, che si sostituiscono alle forme più semplici. Il dato per forma giuridica riporta l’espansione delle società di capitali (+11% nel periodo 2012-2019). Una tendenza che si spiega con la necessità delle imprese di dotarsi di una governance più organizzata, favorite dall’introduzione nel nostro ordinamento di forme semplificate di società di capitali che permettono agli imprenditori di limitare i costi. 36
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-0,9
Industria in senso stretto
-1,5
-1,0
-0,5
0
0,5
1,0
1,5
0,1
Brescia
0,3
Lombardia
0,7
Italia
0
0,1
0,2
0,3
0,4
0,5
0,6
0,7
Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Registro Imprese di Brescia-Infocamere
Imprese delle costruzioni in provincia di Brescia suddivise per classi di addetti
2012 59,5
4,6 0,3
35,6
2019 62,1
0
10 1 addetto
20
30
2-9 addetti
32,8
40
50
10-49 addetti
Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Registro Imprese di Brescia-Infocamere
60 50 e più
70
80
4,6 0,5
90
100
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Andamento del settore edile bresciano per organizzazione giuridica (numero indice anno base = 2012) 120, 0 110, 0 100, 0 90,0 80,0 70,0
Società di capitali
Imprese individuali
Società di persone
Altre forme
60,0
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Registro Imprese di Brescia-Infocamere
Composizione delle imprese delle Costruzioni della provincia di Brescia (anni 2012-2019) suddivise per classi di natura giuridica
2012
2019
63,0%
14,4%
59,4%
12,7%
Imprese individuali
Società di persone
Imprese individuali
Società di persone
21,5%
1,1%
26,9%
1,0%
Società di capitali
Altre forme
Società di capitali
Altre forme
Dal 2012 al 2019 hanno cessato l’attività più di 2.200 imprese. Tale numero corrisponde a una riduzione dell’11%, diminuzione percentuale sensibilmente superiore rispetto al calo del 3,7% che ha segnato l’intera struttura imprenditoriale bresciana nello stesso periodo.
Fonte: elaborazioni Ance Brescia su dati Registro Imprese di Brescia-Infocamere
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focus Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane
Lo studio riporta una rappresentazione della struttura patrimoniale e della sua evoluzione nel corso del quinquennio 2015-2019. Sotto il profilo patrimoniale ed economico, l’analisi degli impieghi vede una leggera inversione di tendenza rispetto all’anno precedente, che fa seguito alla modesta flessione registrata nel 2018. Questo fatto consente di apprezzare un rallentamento degli investimenti nell’attivo circolante (principalmente una riduzione delle rimanenze a fronte di un miglioramento delle liquidità immediate e differite) e una sostanziale staticità nell’attivo fisso. Pressoché costante si presenta il rapporto tra i mezzi di terzi e i mezzi propri, mentre si assiste, tra questi ultimi, a una riduzione del peso del capitale sociale e a un aumento del peso delle riserve. La struttura finanziaria riporta un modesto miglioramento sia in termini di
copertura dell’attivo fisso netto e sia in termini di indice di liquidità primaria. Dal lato economico, sia il Valore della Produzione aggregato sia l’ammontare dei ricavi aggregati nel corso del 2019 proseguono in aumento rispetto agli anni precedenti. Il proporzionale aumento dei costi operativi consente di misurare un incremento del risultato operativo, che appare in crescita consolidando il trend positivo. Si assiste al peggioramento del comparto della gestione finanziaria, che nell’ultimo quadriennio passa da 25.865 mila euro a -106.124 mila euro, con la conseguente flessione del risultato d’esercizio aggregato, che segna una leggera diminuzione rispetto al 2018. Dal punto di vista dimensionale, nel periodo considerato sono le 638 imprese con volume d’affari compreso tra 1 e 5 milioni (23,85% della popolazione) a generare il 43,55% del valore della produzione aggregato (pari a euro 1.805.422 mila), mentre le imprese con un volume d’affari inferiore al milione, prevalenti in numero (1.921 su un totale di 2.675), generano un valore della produzione di euro 568.980 mila, pari al 13,72% del totale.
Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane 2015-2019 Studio sullo stato ed evoluzione del settore
FOTOLIVE
Situazione economico patrimoniale
La parola ai presidenti
Massimo Angelo Deldossi presidente Ance Brescia
L’intensa attività di analisi condotta in questi mesi consente di tracciare un quadro della struttura imprenditoriale del territorio, descrivendo lo stato dell’arte dell’edilizia bresciana, rapportata ai dati regionali e nazionali, per tracciarne i possibili sviluppi. I risultati emersi dall’analisi proposta nelle seguenti pagine costituiscono una preziosa base di informazioni da cui elaborare successive valutazioni in merito alle ricadute che interesseranno il comparto, interessato oggi dal pieno avvio degli interventi che beneficiano dei bonus per la Casa, Superbonus fra tutti, e dalla grave parentesi pandemica segnata dalla diffusione del virus Covid-19. 38
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Struttura Patrimoniale delle società (2015-2019) (Valori in migliaia di euro) ATTIVO
2015
%
2016
%
2017
%
2018
%
2019
%
Crediti vs soci
2.636
0,03%
2.189
0,03%
2.016
0,02%
1.958
0,02%
3.497
0,0%
Imm. materiali
3.637.987
39,20% 3.370.189
39,6%
43,40% 3.349.800
38,80% 3.465.727
39,30% 3.403.239
Imm. immateriali
65.995
0,80%
68.277
0,80%
58.096
0,70%
58.551
0,70%
66.761
0,79%
Imm. finanziarie
507.053
6,00%
545.698
6,30%
596.937
6,80%
587.126
6,80%
614.769
7,2%
46,60% 4.051.720
47,7%
Attivo fisso netto Liquidità immediate
4.211.035 313.184
50,20% 3.963.775 3,70%
45,90% 4.120.760
442.302
5,10%
497.846
46,70% 4.048.916 5,60%
594.392
6,80%
637.701
7,5%
Liquidità differite
1.535.542
18,30% 1.975.166
22,90% 2.053.358
23,30% 2.050.448
23,60% 2.016.505
23,7%
Magazzino
2.283.599
27,20% 2.217.499
25,70% 2.096.893
23,80% 1.945.913
22,40% 1.747.295
20,5%
Ratei e risconti
41.443
0,49%
42.342
0,49%
44.161
0,50%
46.953
0,54%
46.200
0,5%
Attivo circolante
4.176.404
49,80% 4.679.467
54,10% 4.694.275
53,30% 4.639.664
53,40% 4.451.200
52,3%
Capitale investito
8.387.440
100% 8.643.273
100% 8.815.034
100% 8.688.580
100% 8.502.919
100%
PASSIVO
2015
%
2016
%
2017
%
2018
%
2019
%
37,50% 3.161.713
36,60% 3.249.875
36,90% 3.149.542
36,20% 2.969.493
34,92%
Passività consolidate
3.475.704
41,40% 3.985.568
46,10% 3.860.074
43,80% 3.832.067
44,10% 3.878.287
45,61%
Mezzi di terzi
6.622.565
79,00% 7.147.281
82,70% 7.109.950
80,70% 6.981.610
80,40% 6.847.780
80,53%
Mezzi propri
1.764.874
21,00% 1.495.992
17,30% 1.705.084
19,30% 1.706.971
19,60% 1.655.141
19,47%
Totale fonti
8.387.440
100% 8.643.273
100% 8.815.034
100% 8.688.580
100% 8.502.919
100%
FOTOLIVE
3.146.861
FOTOLIVE
Passività correnti
Michele De Tavonatti
Roberto Saccone
presidente Ordine Commercialisti di Brescia
presidente Camera di Commercio di Brescia
Nonostante la consapevolezza delle difficoltà che il settore dell’edilizia dovrà affrontare e della esigenza di interventi legislativi e misure di aiuto in grado di favorire concretamente la ripresa economica, l’auspicio è che la crisi indotta dalla pandemia possa essere superata e le opportunità possano essere colte facendo sistema tra il mondo delle professioni (tecniche economiche e legali), quello delle imprese edili e le istituzioni pubbliche che indirizzano e promuovono il sistema delle Imprese (e non solo in ambito locale).
Le recenti politiche governative - incentivazione del Superbonus 110% in primis - sono destinate a dare notevole impulso alla ripartenza di un settore che impatta in modo molto rilevante sul sistema economico nel suo complesso, considerate le positive ricadute su un indotto rappresentato da numerosissime Pmi, con importanti ricadute anche sul fronte dell'occupazione. A favorire lo sviluppo del settore anche la sensibilizzazione sui temi legati alla sostenibilità: nella costruzione degli edifici un'attenzione sempre crescente sarà rivolta alla tutela dell'ambiente, pur nella garanzia di una qualità superiore in termini di estetica, durata nel tempo e resistenza.
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legalità L’Itl firma il protocollo legalità
Rinnovato l’accordo con Ance Brescia, Cape, Eseb e le parti sindacali del settore edile per una filiera ancora più unita
L’
edilizia bresciana conferma la propria volontà di essere una filiera improntata alla legalità e alla trasparenza, in grado di garantire alla collettività un costruito di qualità. Con la firma del protocollo d’intesa si rinnova l’accordo fra l’Ispettorato Territoriale del lavoro di Brescia, Ance Brescia, Cassa edile, l’Ente sistema edilizia Brescia e le parti sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, per garantire lo scambio di informazioni fra Itl ed enti bilaterali e intervenire a sostegno della lotta contro il ribasso contrattuale, che mina in modo preoccupante l’equilibrio del mercato e la tutela degli interessi del committente, dell’impresa e del lavoratore. Dopo la firma del protocollo per la legalità di pochi mesi fa, insieme alla Provincia, continua l’impegno di Ance Brescia e i sindacati verso la costruzione di un sistema sano e virtuoso. Uno sforzo per coinvolgere trasversalmente ogni soggetto del processo
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del costruito a partire dagli organi istituzionali quali Provincia, Comuni, Prefettura sino a quelli tecnici ed operativi. “Mattone dopo mattone stiamo erigendo una struttura solida che si pone come principale promotore di una filiera etica e professionale, con una grande responsabilità verso il mercato e il cittadino. La sana e regolare competizione è, quindi, un fattore imprescindibile per la sicurezza della collettività e promuove direttamente una visione prospettica dell’immagine di un’edilizia virtuosa e sana, capace di costruire qualità e un futuro sostenibile in ogni suo aspetto”, dichiara Fabio Rizzinelli, vicepresidente di Ance Brescia con delega ai rapporti sindacali, riassumendo anche la posizione di Cape ed Eseb, enti bilaterali del Sistema Ance Brescia. “La firma del nuovo accordo è la conferma di un percorso di collaborazione da parte dell’Ispettorato del lavoro, incentivato da
nnn Nella fotografia, da sinistra il vicepresidente di Ance Brescia, Fabio Rizzinelli, il presidente di Eseb, Paolo Bettoni e il presidente della Cassa Edile di Brescia, Raffaele Collicelli.
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dazione del nuovo accordo, ed evidenzia la necessità di un dialogo attivo da parte di tutti”, afferma Loredana Pagnozza, direttrice dell’Ispettorato del lavoro di Brescia. L’attenzione nei confronti dell’applicazione del corretto contratto collettivo nazionale è uno dei concetti chiave regolati ed espressi nel testo, frutto di una visione condivisa dai soggetti coinvolti e di grande interesse anche da parte dei sindacati. “La sicurezza sul lavoro passa inevitabilmente dal rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza, ma parte da un rapporto di lavoro regolare in tutte le sue parti. Non c’è regolarità se vengono meno anche gli altri diritti primari della persona che lavora. Auspichiamo che l’intesa, nello spirito di una reale collaborazione, possa essere il volano per avviare un percorso virtuoso anche per favorire un mercato del lavoro nelle costruzioni basato sulla qualità del costruito, sulla formazione dei lavoratori e sul rispetto dei diritti attraverso l’applicazione corretta del Contratto collettivo nazionale del lavoro e di una concorrenza leale tra le imprese”, sostiene Donato Bianchi, segretario della Fillea Valle Camonica come rappresentante unitario dei sindacati coinvolti nell’accordo.
Ance Brescia, la Cassa Edile e i sindacati, già iniziato nel 2018 e confermato quest’anno con la nuova intesa. Il testo del protocollo nazionale, sottoscritto dal Direttore Generale dell’Ispettorato nazionale del lavoro e dal Presidente della Commissione nazionale delle Casse Edili, Edilcasse, è stato preso come punto di avvio per la re-
La sicurezza sul lavoro passa inevitabilmente dal rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza, ma parte da un rapporto di lavoro regolare in tutte le sue parti
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innovazione
Una certa idea di cappotto
Angelo Luigi Camillo Ciribini, eLux Lab, Università degli Studi di Brescia & CCLM
La posa in opera del cappotto termico, o meglio dell’External thermal insulation composite system (Etics), è uno dei principali interventi trainanti previsti dal Superbonus 110%, oltreché da una lunga tradizione di iniziative pregresse di incentivazione
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tema è disciplinato, a livello nazionale ed europeo, da diversi documenti normativi, come il prEN 17237:2018 — Thermal Insulation products for buildings — External thermal insulation — Specification; l’Etag 004 — Linee guida tecniche europee per sistemi isolanti a cappotto per esterni con intonaco; l’Ead 040083-00-0404 — Documento di valutazione tecnica europea per sistemi di isolamento termico a cappotto per esterni con finitura a spessore; l’Ead 330196-01-0604 — Documento di valutazione tecnica europea per tasselli in sistemi di isolamento termico a cappotto: la norma Uni 11716 — Attività professionali non regolamentate - Figure professionali che eseguono la posa dei sistemi compositi di isolamento termico per esterno (Etics) - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza. È, altresì, noto che l’intervento è oggi caratterizzato dall’eccesso della domanda sull’offerta, dal rialzo dei prezzi, dal ritardo delle forniture, dalla carenza di manodopera qualificata. Questa situazione potrebbe, in effetti, causare lavorazioni non conformi (non solo sotto il profilo tecnico, ma anche sotto quello fiscale) e, di conseguenza, generare contenziosi che si ripercuoterebbero a catena sui diversi contratti coinvolti nell’operazione. Pur destando notevoli preoccupazioni, ci si augura che sia un fenomeno transitorio di rapida risoluzione, che sia, cioè, preludio per l’annunciata ripresa del settore. D’altra parte, quel che si constata, in virtù degli accadimenti poc’anzi descritti, è la necessità, per l’impresa, di predisporre un com-
puto metrico accurato anche dal punto di vista della entità della detraibilità delle singole voci, per comprendere meglio le marginalità ottenibili e per far intendere al cliente /committente gli oneri che dovrà accollarsi direttamente, eventualmente attraverso l’accensione di un prestito ponte. La popolarità che il sistema delle incentivazioni fiscali legate al miglioramento dell’efficienza energetica richiede, tuttavia, un’ulteriore riflessione sulle prospettive di medio termine, che riguardano essenzialmente la possibilità di fidelizzare il cliente /committente nel tempo, una volta ultimata la posa del sistema, attraverso l’offerta e l’erogazione di servizi relativi al suo ciclo di vita, a prescindere dall’eventuale contestazione di vizi e di difetti o delle minaccia della revoca del beneficio fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. A questo proposito, una sperimentazione prototipale, recentemente condotta dall’Università degli Studi di Brescia in collaborazione con Eseb, con Ance Brescia e con una nota azienda multinazionale francese, inerente alla sensorizzazione (diretta e indiretta) del sistema, pur annoverandosi tra le cose futuribili, indica, però, una strada, perseguibile forse anche grazie a soluzioni più tradizionali. L’ipotesi che è stata perseguita in sede laboratoriale, che nel prossimo futuro dovrebbe avere un prosieguo in un cantiere sperimentale, prevede di mettere in atto sia verifiche quantitative sulla posa in opera, quantitative e qualitative (dalla planarità alla tassellatura), per mezzo di dispositivi di laser scanning e di elaborazione delle nuvole di punti in connessione a un modello informativo (legate alla direzione dei lavori) sia la rendicontazione in tempo reale e in remoto delle prestazioni, attinenti all’efficienza energetica dell’involucro, attraverso appositi sensori collocati nella parete (legati principalmente a contratti di prestazione energetica nel tempo, anche se, ad esempio, si potrebbe anche rilevare l’aderenza degli strati nel corso della messa in opera). È evidente che una simile solu-
zione tecnologica potrebbe dischiudere una forma avanzata di servitizzazione del prodotto, in quanto a essere contrattualizzate potrebbero essere le prestazioni dell’unità tecnologica, in luogo della realizzazione del sistema di isolamento, analogamente a quanto avviene per il settore dell’autoveicolo, tramite, ad esempio, il noleggio a lungo termine, oppure, più semplicemente, a seguito della realizzazione, attraverso la predisposizione di una sorta di tagliando periodico di manutenzione. Il che, peraltro, consentirebbe anche di responsabilizzare maggiormente il produttore/assemblatore sulla vita utile di servizio e di sensibilizzarlo sulla circolarità relativa allo smantellamento del sistema e allo smaltimento dei suoi componenti, anche oltre i Criteri ambientali minimi (Cam). L’obiettivo sarebbe, dunque, quello di assicurare il perdurare nel tempo di una domanda meno elastica, associata a una strategia di fidelizzazione del cliente/committente. Laddove, poi, idealmente il sistema d’isolamento termico cosiffatto fosse associato a un cosiddetto «contratto intelligente», vale a dire espresso per il tramite di un codice, sarebbe possibile che il componente sensorizzato trasmettesse flussi di dati da riscontrare, grazie alla tecnologia dei registri distribuiti, con quanto stabilito dal codice originario in modo da verificare semi automaticamente la conformità contrattuale e dare adito all’esecuzione auto-
L’intervento è oggi caratterizzato dall’eccesso della domanda sull’offerta, dal rialzo dei prezzi, dal ritardo delle forniture, dalla carenza di manodopera qualificata
matica del pagamento periodico rateale. Senza per ora giungere a una tale condizione, che, per alcuni versi, assimilerebbe il cappotto a un impianto attivo, si tratterebbe di riconfigurare la natura del lavoro e del prodotto, poiché esso sarebbe, comunque, contrattualmente, in parte almeno, assimilato a un servizio. Non vi ha dubbio che il cappotto sensorizzato non sia attualmente che un prototipo passibile di molti miglioramenti, ben lontano dall’industrializzazione e dalla commercializzazione, ma, a cominciare dal fatto che esso sarebbe un dispositivo attivo anche nella gestione del fascicolo digitale dell’edificio, menzionato dalla bozza del nuovo testo unico dell’edilizia privata, vi è una chiara indicazione tendenziale sulla maniera in cui gli operatori economici potrebbero evolversi in un contesto digitalizzato. Certo è che le imprese di costruzioni e, secondariamente, le società d’installazione degli impianti, sono state rapidamente fatte oggetto di richieste in volumi inusitati: ciò ha, indubbiamente, considerando la validità temporale limitata delle misure di maggiore portata e la stagionalità di alcuni interventi, stressato non poco il versante dell’Offerta, richiedendo particolare attenzione sia al fatto che l’occasione attuale non si tramuti in un danno reputazionale sul medio periodo sia che la crescita nel breve termine non si risolva in un picco estemporaneo. Se è vero, dunque, che gli interventi sul costruito, anche in termini di consumo di suolo e di edilizia di sostituzione, rappresentano la via obbligata offerta dalla rigenerazione urbana, corrisponde altrettanto a verità che introducendo componenti e logiche di servizio nelle prestazioni offerte dalle imprese di costruzioni si possa conseguire una certa marginalità e, soprattutto, si possa rendere più anelastico il versante della Domanda (specie privata). A questo fine, sarebbe utile che gli interventi di «assistenza post-vendita» fossero assoggettati, senza vincoli temporali, anch’essi alle incentivazioni fiscali, supportate, appunto, dal mercato secondario dei crediti ceduti.
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finanza
A
Ance Brescia sigla la convenzione con Pellegrino consulting services
L’Associazione sottoscrive l’accordo per informare gli associati sugli strumenti finanziari pensati dal legislatore per favorire la competitività e lo sviluppo delle imprese
nce Brescia sigla un accordo con Pellegrino Consulting Services nell’ambito della finanza agevolata. L’obiettivo è quello di offrire agli associati un supporto informativo che è fondamentale per districarsi in un mondo, quello delle agevolazioni, che spesso ha regole e dinamiche poco comprensibili per le imprese. La convenzione sottoscritta si concretizzerà nella realizzazione di approfondimenti, nell’invio di newsletter e nell’organizzazione di incontri dedicati al tema curati dall’Associazione costruttori edili con il supporto di Pellegrino Consulting Services. Ci sarà, inoltre, la possibilità per gli associati di confrontarsi con gli esperti al fine di capire quali siano le migliori opportunità da cogliere in caso di investimenti. Per maggiori informazioni è possibile fare riferimento gli uffici di via Foscolo, inviando un’e-mail al ragionier Enrico Massardi che
coordina la collaborazione con la società di Castel Mella (enrico.massardi@ancebrescia.it) o telefonando in Associazione allo 030399133. Di seguito si propone un approfondimento nato da questa collaborazione, che illustra l’insieme di strumenti normativi che, agendo in maniera complementare con le fonti di finanziamento ordinarie, permettono di sopperire al fabbisogno finanziario delle imprese a fronte dei loro programmi di investimento par-
Modulo richiesta consulenza su contributi e finanza agevolata
140.000.000,00 €
120.000.000,00 €
100.000.000,00 €
80.000.000,00 €
60.000.000,00 €
40.000.000,00 €
20.000.000,00 €
–€ mag.
apr.
mar.
feb.
gen. 1921
dic.
nov.
ott.
set.
ago.
lug.
giu.
mag.
apr.
mar.
feb.
gen. 1920
dic.
nov.
ott.
set.
ago.
lug.
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giu.
mag.
apr.
mar.
feb.
gen. 1919
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La convenzione sottoscritta si concretizzerà nella realizzazione di approfondimenti, nell’invio di newsletter e nell’organizzazione di incontri dedicati al tema curati dall’Associazione tendo in questa occasione dalle agevolazioni per investimenti in beni strumentali. Il loro obiettivo primario è quello di aumentare la competitività delle imprese e del sistema economico nel suo complesso.
Gli investimenti in beni strumentali Per le imprese del settore edile negli ultimi anni le agevolazioni pubbliche sono state una stra-
ordinaria occasione di rinnovo del parco macchine, grazie alla Nuova Sabatini e soprattutto al Credito d’imposta 4.0. Si tratta di due strumenti tra di loro cumulabili che permettono alle imprese di fruire entro al massimo tre anni, un tempo tutto sommato ragionevolmente breve, di un’agevolazione complessiva pari al 60% del valore del bene acquistato o acquisito in leasing. Trattandosi di agevolazioni pubbliche si devono considerare una serie di vincoli, limiti temporali e adempimenti che spesso complicano la vita delle imprese.
La nuova Sabatini, il nodo dei fondi Lo sportello della Nuova Sabatini è stato riaperto lo scorso 2 luglio, dopo un mese dalla chiusura per esaurimento delle risorse grazie allo stanziamento di 425 milioni.
Quello dei fondi è un nodo cruciale. Come si può vedere dal grafico, l’ammontare delle richieste mensili è notevolmente cresciuto a partire da novembre 2020. La media di richieste mensili nel 2019 ammontava a 36 milioni, per salire a 41 milioni nel 2020 e raggiungere la media mensile di 91 milioni nei primi cinque mesi del 2021. Qualora si mantenesse il trend degli ultimi mesi, nel prossimo autunno si andrà incontro ad una nuova chiusura dello sportello. Risulta quindi opportuno pianificare i prossimi investimenti e prenotare le risorse per tempo così da evitare di rimanere esclusi da questa agevolazione.
Nuova Sabatini i soggetti e i beni ammissibili L’obiettivo di questa agevolazione è quello di favorire la crescita della competitività delle imprese sostenendo gli investimenti in beni strumentali. Sono ammissibili all’agevolazione le sole Pmi, imprese con fatturato non superiore a 50 milioni oppure un totale di bilancio non superiore a 43 milioni e numero occupati inferiore a 250, che hanno a disposizione un plafond massimo di beni agevolabili di 4 milioni di euro frazionabile anche in molteplici domande. Per accedere all’agevolazione è indispensabile che l’impresa stipuli un contratto di finanziamento oppure acquisisca in leasing una delle seguenti tipologie di beni strumentali: z impianti e macchinari (classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2); z attrezzature industriali e commerciali (classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.3); z altri beni (classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.4). Va posta particolare attenzione alle tipologie di investimento non ammissibili, tra gli altri: z investimenti già avviati alla data di trasmissione della domanda. Gli ordini e i relativi acconti devono essere effettuati a partire dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda; beni usati o rigenerati; z investimenti che costituiscono mera sostituzione di beni già esistenti in azienda; z gli investimenti devono infine soddisfare i requisiti di autonomia funzionale e devono essere correlati all’attività produttiva svolta dall’impresa.
Alcune indicazioni pratiche
L’AGEVOLAZIONE Il contributo concesso dal Mise, erogato in unica soluzione, corrisponde a circa l’8% dell’ammontare dell’investimento per i beni ordinari e circa il 10% per i beni 4.0. L’ITER DELLA DOMANDA L’impresa presenta la domanda di accesso al contributo; La banca o la società di leasing deliberano il finanziamento/leasing all’impresa e stipulano il contratto con l’impresa; Alla fine dell’istruttoria il Mise delibera la concessione dell’agevolazione all’impresa; Ad investimento ultimato vengono inoltrate al Mise le dichiarazioni di completamento dell’investimento e dell’eventuale interconnessione (per i beni 4.0) oltre alla richiesta di erogazione dell’agevolazione. A COSA FARE ATTENZIONE Gli aspetti formali: è obbligatorio inserire in fattura una dicitura che faccia esplicito riferimento alla Nuova Sabatini. Le tempistiche: l’investimento deve essere ultimato entro 12 mesi dalla data di stipula del contratto di leasing o di finanziamento; entro i successivi 120 giorni dalla conclusione dell’investimento devono essere effettuati tutti i pagamenti.
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gruppo giovani
L
e attività del Gruppo Giovani continuano all’insegna della scoperta con la visita organizzata al maxicantiere dell’Alta Velocità/Alta Capacità (AV/AC) Brescia Est - Verona situato a Lonato. Opera fra le più importanti attualmente realizzate nella provincia bresciana. “Il nostro obiettivo in qualità di Gruppo Giovani è scoprire e ampliare le nostre nozioni, per poterle poi applicare nelle realtà di tutti i giorni. Visitare un cantiere come questo è un’occasione per ognuno di noi. Abbiamo la possibilità di imparare molto sull’organizzazione e la struttura di lavori che non tutte le imprese hanno la possibilità di gestire, ma che, nel nostro piccolo, ci permettono di conoscere cose nuove” dichiara il presidente del Gruppo Giovani di Ance Brescia Alberto Bergomi. L’opera è commissionata da Rete Ferroviaria Italiana e realizzata da Cepav Due, il Consorzio Eni per l’alta velocità, costituito dalle società Saipem SpA, Impresa Pizzarotti & C. SpA, ICM SpA, che, nell’ambito dell’esecuzione della tratta AV/AC Milano-Verona, ha già realizzato nel periodo 20112016, il tratto Treviglio Brescia. La linea Brescia Est - Verona prevede un tracciato ferroviario lungo 48 km, compresi 2,2 km di collegamento con l’asse ferroviario Verona - Brennero. Un progetto imponente che attraversa due regioni Lombardia e Veneto e comprende principalmente la realizzazione di: quattro viadotti, quindici cavalcavia, quattro gallerie naturali e diciassette artificiali.
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Gruppo Giovani in visita al cantiere dell’alta velocità Brescia Est-Verona
“Reputo che l’alta velocità ferroviaria sia un passo fondamentale per l’ammodernamento del sistema dei trasporti del nostro paese. La costruzione di una grande opera è un importante fattore di crescita non solo per il territorio che attraversa ma per lo sviluppo italiano, per le persone che ci vivono e per le generazioni future” afferma Franco Lombardi, Presidente di Cepav due.
Il cantiere di Lonato
Uscita in team per osservare da vicino la realizzazione del sistema Galleria Lonato, l’opera più articolata dell’intero progetto
luglio/agosto/2021
Una giornata di sole accompagna i giovani visitatori verso l’ingresso del cantiere distante dal centro di Lonato del Garda e affiancato all’autostrada A4 Milano — Venezia, che si staglia nell’orizzonte dell’area di la-
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La fresa Martina
Il progetto Il tratto dell’Alta Velocità Brescia Est – Verona è una parte del progetto di collegamento fra Milano e Verona. I lavori sono iniziati con la realizzazione della linea Milano-Treviglio, ultimata nel 2000, al quale ha seguito il collegamento Treviglio-Brescia, iniziato nel 2012 e attivato a dicembre del 2016. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione del tratto che collegherà Brescia e Verona la cui consegna è prevista nel 2026. La linea ferroviaria AV/AC Brescia Est – Verona si inserisce in una più ampia visione di collegamenti complessiva, denominata Core Corridor Mediterraneo, che congiungerà i porti del sud della Penisola iberica con il confine ucraino, passando per il sud della Francia, l’Italia settentrionale e la Slovenia con una sezione in Croazia. Un’opera ambiziosa che ha come obiettivo favorire lo sviluppo del trasporto ad alta velocità di merci e persone su ferro.
nn Il Gruppo Giovani di Ance Brescia alla scoperta dei dettagli dell'imponente progetto infrastrutturale che tocca Lombardia e Veneto.
voro. Il tratto visitato dal Gruppo Giovani è il più complesso di tutto il progetto: la realizzazione del sistema Galleria Lonato. Un percorso di una lunghezza complessiva di circa 7.950 metri, che si sviluppa con trincee di approccio ed uscita a cui seguono due gallerie artificiali, cioè scavate in trincea dall’alto che verranno poi ricoperte. In questo spazio si inseriscono anche le singole canne della galleria naturale, lunghe rispettiva-
mente circa 4,8 km, realizzate tramite la fresa TBM-EPB (Tunnel Boring Machine - Earth Pressure Balance) alla quale è stato dato anche un nome: Martina. I lavori non si fermano mai ma sono continui 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, con un turn over stimato a completamento dell’opera di circa 6mila addetti. L’intervento, come mostrato agli stessi partecipanti, presenta soluzioni interessanti, innovative e attente anche al tema della sostenibilità ambientale. Ancor prima dell’avvio dei lavori del cantiere, il processo di preparazione è stato lungo e complesso. C’è stata un’attenta valutazione nel limitare al massimo l’impatto ambientale at-
traverso l’analisi del suolo e degli additivi biodegradabili, l’implementazione della rete di monitoraggio ambientale composta da 10 componenti, oltre allo studio del consolidamento del terreno, con iniezioni di cemento a raggiera tra l’extra dosso della galleria e il piano dell’autostrada A4, necessarie all’attraversamento del tratto da parte a parte senza recare disagi alla viabilità. Nella parte superiore del cantiere centrale è predisposto il complesso impianto di depurazione delle acque e l’area di “deposito intermedio” del materiale proveniente dall’avanzamento dell’opera. Dal fronte, un nastro trasporta il mate-
riale di scavo nel piano appena sopra la galleria e viene gestito al fine della riambientalizzazione presso le cave del territorio o per le opere connesse alla realizzazione della linea ferroviaria. C’è un altro aspetto interessante che rientra nella dinamica di attenzione alla sostenibilità ambientale di Cepav due. L’area è circondata da numerose vasche nelle quali viene depositato il materiale in attesa che avvenga la relativa maturazione. Questo processo lo rende compatto e facilmente trasportabile. L’acqua recuperata dal trattamento di depurazione viene anche riutilizzata per il funzionamento della fresa meccanica.
La fresa meccanica, chiamata Martina, è la star indiscussa del progetto. Attesa da tutti i partecipanti, ma purtroppo non raggiungibile durante la visita, perché in manutenzione programmata, dopo aver sotto-attraversato brillantemente l’autostrada A4 con traffico a pieno esercizio, questo particolare macchinario è stato progettato e costruito appositamente per Cepav due. La fresa ha la peculiarità di attraversare le diverse stratificazioni geologiche del territorio e di scavare in ammassi complessi al cui interno sono presenti anche blocchi erratici, caratteristici dei terreni delle colline moreniche, con la capacità di operare efficientemente in presenza di falda freatica anche con diversi livelli di profondità. Per scavare si appoggia ad anelli prefabbricati in calcestruzzo ad alta resistenza, posti a rivestimento della galleria, avanzando passo dopo passo lungo il percorso. Il rivestimento in calcestruzzo è necessario in quanto ne permette una stabilità immediata e impermeabilizza la zona facilitando la lavorazione. Martina è lunga ben 155 metri, pesa 1800 tonnellate e ha un diametro di 10 metri. Quando sarà possibile rivederla? Solo una volta terminato lo scavo della prima canna all’imbocco Est. In questa occasione la fresa uscirà dal tunnel, verrà smontata e trasportata nuovamente all’imbocco Ovest della galleria di Lonato per il riassemblaggio per proseguire poi lo scavo della seconda canna della galleria naturale.
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Gabriele Iemma L’IMPEGNO DELL’ARMA DEI CARABINIERI DURANTE IL COVID NON È MAI CESSATO ED È STATO MASSIMO SOPRATTUTTO CON RIFERIMENTO A QUELLA COSTANTE AZIONE DI ALTA VIGILANZA, VOLTA NON SOLO AL RISPETTO DI TUTTE LE MISURE DI CONTENIMENTO MA SOPRATTUTTO AL SOSTEGNO DELLA POPOLAZIONE, ALLA PREMUROSA ASSISTENZA DEI CITTADINI, ALLA PROTEZIONE DELLE COMUNITÀ. CON LA PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLE NUMEROSE LIMITAZIONI DOVUTE ALL’EMERGENZA SANITARIA E LA GRADUALE RIPRESA DI TUTTE LE ATTIVITÀ, L’ATTENZIONE AL TERRITORIO E ALLE ESIGENZE DI SICUREZZA RIMANE MASSIMA
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L’instancabile azione dell’Arma dei Carabinieri
Prevenzione, presenza capillare e rassicurante vicinanza ai cittadini di Adriano Baffelli
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Tra la centralissima via dei Musei e il vivace piazzale Arnaldo, piazza Tebaldo Brusato si offre nella sua fiera e piacevole semplicità. La attraverso per raggiungere la Caserma Masotti, sede del Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri, così intitolata in onore del carabiniere Giuseppe Masotti, gardesano di Rivoltella che seppe farsi apprezzare per le sue doti investigative e per l’umanità dimostrata durante impegnativi anni di servizio in Sicilia, in Calabria e in Emilia-Romagna. Fu ucciso dallo scoppio di una granata nemica durante la Prima Guerra mondiale, nel 1917. Con il grado di Capitano fu insignito della medaglia d’argento per la fermezza e il coraggio dimostrati.
e addirittura rafforzata dopo aver conosciuto realtà imprenditoriali, che costituiscono delle vere eccellenze in diversi settori economici, anche oltre i confini nazionali. Da subito, però, ho scoperto anche una dimensione diversa, forse in passato meno nota: quella di una città molto bella, affascinante, ricca di storia, di arte, di cultura, di tradizioni che giustamente sono sempre più conosciute ed apprezzate. In questa precisa fase, si spera definitivamente di post covid, qual è la preoccupazione più grande per il comandante dei carabinieri bresciani? L’impegno dell’Arma dei Carabinieri, durante il covid, non è mai cessato ed è stato massimo soprattutto con riferimento a Colonnello Iemma, quale perquella costante azione di Alta cezione aveva di Brescia prima Vigilanza, volta non solo al ridi viverci e conoscerla? spetto di tutte le misure di conL’idea che avevo di Brescia era tenimento ma soprattutto al soquella di una importante e solistegno della popolazione, alla da realtà economica, tra le più premurosa assistenza dei cittaavanzate del nostro paese. dini, alla protezione delle comunità a noi affidate. Non sottovalutiamo nessun Con la progressiva aspetto e la vocazione dei riduzione delle numerose limitazioni Carabinieri rimane la dovute all’emergenrassicurazione sociale e la za sanitaria e la graprossimità duale ripresa di tutte le attività, l’attenE tale percezione ha trovato zione al territorio e alle esigenze conferme oppure è cambiata di sicurezza rimane massima. Il dopo i sue due anni di presenza nostro obiettivo resta anzitutto in città? la prevenzione, l’efficace preQuesta iniziale percezione è senza sul territorio, il contrasto stata assolutamente confermata a ogni forma di illegalità con
particolare attenzione alla cosiddetta criminalità predatoria, che può toccare da vicino il cittadino, alla violenza di genere, alla tutela degli anziani. Non sottovalutiamo nessun aspetto e la vocazione dei Carabinieri rimane la rassicurazione sociale e la prossimità. Sicuramente la tecnologia è un supporto fondamentale anche per il controllo del territorio. Ma una maggiore presenza fisica delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine non sarebbe auspicabile? Il Comando Provinciale Carabinieri di Brescia, articolato su 7 compagnie, 81 stazioni, un nucleo investigativo che opera su tutta la provincia, costituisce un importante dispositivo di sicurezza sul territorio ed è tra i comandi più strutturati a livello nazionale. A questo, vanno aggiunte le altre Forze di Polizia, anche esse molto presenti, nonché i diversi reparti speciali dell’Arma (NAS, NOE, NIL) e i Carabinieri Forestali. L’intero apparato, quindi, è in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze di sicurezza della città e della provincia. Rimanendo in tema di innovazione e di futuro, quali sono i principali cambiamenti in atto e previsti nel prossimo per una realtà storica come l’Arma dei carabinieri? L’Arma dei Carabinieri, che poggia su solide tradizioni e un patrimonio valoriale immutato nel tempo, è comunque da sempre protesa allo sviluppo e luglio/agosto/2021
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Il Colonello t. ISSMI Gabriele Iemma, nato a Roma nel 1969, ha intrapreso la carriera militare nel 1990, frequentando il 139° Corso Allievi Ufficiali di Complemento dell’Esercito. Ammesso successivamente all’Accademia Militare di Modena, ha frequentato il 173° Corso della Scuola di Applicazione Carabinieri in Roma, classificandosi 4°/54. Laureato in Giurisprudenza, in Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna è in possesso di un Master di I livello in “Studi Internazionali Strategico -
Conosco l’importanza che riveste il settore delle costruzioni nel panorama economico, anche a livello locale. Un settore fatto di società ma anche di molte imprese, profondamente legate al territorio e dalla grande tradizione.
al progresso, anche per quanto attiene alla cosiddetta proiezione tecnologica. L’Arma dispone di una solida infrastruttura telematica che utilizza strumenti gestionali all’avanguardia, che rendono ancora più performanti le molteplici capacità operative. Per questo, è stato avviato un complesso programma di centralizzazione e di standardizzazione delle diverse piattaforme esistenti. Tra le maggiori iniziative nello specifico settore, cito l’estensione dei collegamenti in fibra ottica, di cui sono e saranno dotati centinaia di comandi, capillarmente dislocati sul territorio nazionale. La solida infrastruttura di rete realizzata, infine, comporterà anche il potenziamento delle relative predisposizioni di sicurezza, con parti50
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colare riferimento alla cybersecurity. La cronaca registra sempre più frequentemente comportamenti violenti da parte dei minori, non nelle periferie ma nel cuore della città. Dobbiamo preoccuparci? Con la progressiva riduzione di tutte le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, abbiamo assistito ad alcuni episodi tra giovani che hanno destato l’attenzione. Come dicevo prima, non sottovalutiamo nessun fenomeno, ma bisogna distinguere tra comportamenti intemperanti — che comprendiamo possono creare allarme — dai reati. Ovviamente, nessuna condotta delittuosa è stata o viene tollerata e, anche negli ultimi giorni, abbiamo condotto un’operazione che ha portato
Militari” ed ha frequentato il Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze. È ottimo conoscitore delle lingue inglese e francese e ha una conoscenza di base dello spagnolo e del turco. Da Ufficiale Inferiore, dopo le prime esperienze quale Comandante di Plotone del 5° Battaglione Carabinieri “Emilia Romagna” in Bologna, ha svolto l’incarico di Comandante del 1° Squadrone del Reggimento Carabinieri a Cavallo in Roma. Successivamente ha retto gli incarichi di Comandante delle Compagnie di Lodi e di Torre del Greco (NA). Ha FOTOLIVE
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partecipato alla missione militare di pace MSU (KFOR) in Kosovo, in qualità di Capo Cellula G4 (responsabile della logistica del reparto impiegato fuori aerea). Da Ufficiale Superiore ha ricoperto la carica di Addetto alla 1^Sezione della Sala Operativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, Addetto alla 4^ Sezione dell’Ufficio Personale Ufficiali nonché quello di Responsabile della Segreteria delle Commissioni di Avanzamento del Comando Generale dell’Arma dei
all’arresto di due giovani, tra cui un minore, ritenuti responsabili di tentato omicidio nei confronti di altri due giovani. Tornando poi a quei fenomeni che hanno visto protagonisti i minori, da subito, massima è stata l’attenzione dell’Arma e delle altre Forze di Polizia ai luoghi di maggior aggregazione giovanile. Anche su precise indicazioni della Prefettura sono stati realizzati e sono tutt’ora in atto importanti servizi di controllo del territorio, proprio nei luoghi solitamente maggiormente frequentati dai giovani. L’impegno è costante e a fronte di alcuni episodi che possono comprensibilmente aver creato allarme — molte sono le forme di aggregazione ordinate e Brescia è e resta una città sicura. Quale opinione ha del mondo dell’edilizia, più in generale della filiera del costruito, anzitutto lo conosce? Conosco l’importanza che riveste il settore delle costruzioni nel panorama economico, anche a livello locale. Un settore fatto di società ma anche di molte imprese, profondamente legate al territorio e dalla grande tradizione. Ance Brescia, con altri enti del Sistema, sindacati dei lavoratori e istituzioni locali, profondono consistenti energie anche per favorire la legalità e la trasparenza, premessa per la sicurezza e per un costruito di qualità.
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Carabinieri e tutor ISSMI presso il Centro Alti Studi della Difesa. Dal 6 luglio 2006 al 22 luglio 2009 è stato Aiutante di Campo del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri. Dal 19 agosto 2013 al 14 settembre 2016 ha svolto l’incarico di Addetto Aggiunto per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia ad Ankara (Turchia). Dal 16 settembre 2016 al 17 marzo 2019 ha Comandato la Scuola Allievi Carabinieri di Roma. Dal 18 marzo 2019 è Comandante Provinciale Carabinieri di Brescia. Nel corso della carriera gli sono stati conferiti 6 encomi, di cui 2 solenni. È insignito delle seguenti onorificenze:
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, Medaglia Militare di Bronzo al Merito di lungo comando, Croce d’Argento per anzianità di servizio, Croce con spade dell’Ordine al Merito Melitense del Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, Medaglia NATO, Croce commemorativa per il servizio prestato nel corso delle operazioni militari di pace in Kosovo, Medaglia della Difesa Nazionale Francese, Medaglia Commemorativa della Croce Rossa Italiana per la missione in Iraq, la Medaglia U.E per il servizio prestato nel corso dell’operazione ALTHEA.
nnn In alto il Comandante Iemma con il prefetto Attilio Visconti durante la festa dell'Arma dei Carabinieri 2021 e, nello scatto in basso, un momento delle celebrazioni. Al centro, il Comandante stringe la mano al primo cittadino di Brescia Emilio Del Bono.
La provincia di Brescia, come tutti sappiamo, presenta un territorio particolarmente esteso, diversificato, ricco di storia e località incantevoli, dalla montagna, ai laghi, alla pianura, alla Franciacorta.
Dal suo osservatorio privilegiato come giudica tale impegno? Per garantire la sicurezza è fondamentale l’apporto di tutti gli attori sociali, oltre ovviamente al ruolo delle Forze di Polizia. Ogni iniziativa — e in questo territorio ve ne sono molte - rivolta in questa direzione è importantissima e molto apprezzata, anche nell’ottica di quella che viene definita sicurezza partecipata. A quale altra città italiana accosterebbe Brescia e perché? Ogni città rappresenta un unicum. Brescia ha una forte identità, un orgoglio di appartenenza ad una terra meravigliosa, che personalmente condivido. Accostarla ad altre città sarebbe un errore. Immagino abbia avuto modo di visitare tutto il vasto territorio
provinciale. Quali zone l’hanno maggiormente colpita? La provincia di Brescia, come tutti sappiamo, presenta un territorio particolarmente esteso, diversificato, ricco di storia e località incantevoli, dalla montagna, ai laghi, alla pianura, alla Franciacorta. Ammetto di essere affascinato dalla Città e da tutta la provincia, a cui mi sento molto legato. Il nostro lavoro, peraltro, non può prescindere da un rapporto molto stretto con il territorio e la collettività, e in questo la Stazione Carabinieri rappresenta il simbolo che unisce l’Arma alle diverse comunità. Colonnello Iemma, in tema di sostenibilità, quali sono i programmi e le iniziative dell’Arma dei carabinieri? L’Arma, perseguendo una radicata vocazione, mira a una riluglio/agosto/2021
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L’Arma dispone di una solida infrastruttura telematica che utilizza strumenti gestionali all’avanguardia, che rendono ancora più performanti le molteplici capacità operative. Per questo, è stato avviato un complesso programma di centralizzazione e di standardizzazione delle diverse piattaforme esistenti.
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nnn Nelle fotografie in alto e in basso, alcuni momenti della festa dei militari dell'Arma. Al centro, il Comandante Gabriele Iemma in piazza Loggia per il concerto della Banda dei Carabinieri.
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duzione dell’impatto ambientale delle attività istituzionali, attraverso tre linee di intervento: il riordino del patrimonio edilizio con l’efficientamento energetico delle infrastrutture, i progetti di mobilità sostenibile e la riduzione della produzione di rifiuti. Per quanto riguarda l’efficientamento energetico, numerosi sono le iniziative che riguardano grandi immobili del demanio militare. Inoltre, per consentire l’efficientamento dei molti immobili di proprietà degli Enti locali, è stato incentivato il ricorso al “partenariato pubblico-privato”. Passando alla mobilità sostenibile, è previsto
un significativo progetto che prevede l’ammodernamento del parco veicolare dell’Istituzione, con anche l’introduzione di un numero significativo di autovetture elettriche e ibride. L’introduzione della propulsione ibrida segna anche l’efficientamento del settore navale. Proprio al Comando Provinciale di Brescia è stato assegnato il primo esemplare di motovedetta dotata di un sistema di propulsione ibrida, costituito da un motore diesel abbinato ad uno elettrico. Questa moderna ed “ecologica” motovedetta dei Carabinieri opera dallo scorso anno sul lago d’Iseo. Per quanto attiene infine alla riduzione della produzione di rifiuti, nel 2020 è stato sottoscritto un accordo con Acea Spa per sviluppare progetti interconnessi in ottica di economia circolare. Una sua prima attuazione vede - in questi giorni - la realizzazione di una rete fra le maggiori caserme di Roma per trattare i rifiuti organici in idonei apparati, che li trasformano in compost. Quando può gustarsi del tempo libero, quali sono le attività che predilige? Sono da sempre appassionato di cavalli; ho anche prestato servizio al Reggimento Carabinieri a Cavallo. Purtroppo, il tempo non è molto per l’equitazione. Quando posso, quindi, faccio lunghe camminate all’aria aperta in questo bellissimo territorio.
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eseb Nei diversi settori dell’istruzione e del lavoro si rema contro gli stereotipi di genere per garantire a donne e uomini pari diritti e opportunità. Anche la filiera delle costruzioni si sta impegnando per la valorizzazione delle figure femminili che operano nell’edilizia,
sensibilizzando sul tema e valorizzando le competenze e le specifiche esperienze che le stesse possono garantire all’interno delle aziende, degli uffici tecnici e degli studi professionali. L’obiettivo è abbattere innanzitutto gli ostacoli sociali e culturali che
L’edilizia non è un settore per soli uomini
Il ruolo delle donne nel comparto delle costruzioni moderno e le testimonianze delle studentesse iscritte all’ITS Cantieri dell’arte
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bbiamo chiesto alle studentesse iscritte al corso Its per ricoprire il ruolo di “Tecnico Superiore per la Qualità e l’Innovazione delle costruzioni”, che cosa ne pensassero del piano di studi e della possibilità di entrare da subito, in alternanza scuola-lavoro, in aziende edili e affini del territorio. Alcune di loro hanno anche risposto alla nostra domanda: “cosa risponderebbe se le venisse detto che: ‘l’edilizia è un settore per soli uomini’?”. “Ho deciso di frequentare il percorso Its perché il suo obiettivo è quello di formare delle figure con conoscenze e competenze sia teoriche sia pratiche, al passo con quanto richiesto oggi dagli imprenditori del settore” ci 54
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racconta Silvia Merli, oggi assunta dall’impresa Mariolini Roberto Srl di Esine, precisando che il corso di alta formazione e ricerca consente di approfondire quanto appreso durante gli anni di scuola superiore, combinando aspetti e attività molto più pratiche rispetto ad un percorso universitario tradizionale. “Un secondo aspetto che mi ha spinto a scegliere il percorso Its di Alta formazione e ricerca è la possibilità di svolgere parte del corso in apprendistato” continua Silvia. “Lo considero un doppio vantaggio, perché, in questo modo, si coltiva esperienza diretta nel mondo del lavoro e, contemporaneamente, si beneficia di una formazione di alto livello sugli aspetti legati a digitalizzazione, sicurezza e
sfavoriscono l’impiego di donne e ragazze nelle attività di costruzione. L’edilizia, troppo spesso associata solo alla fatica fisica – altro pregiudizio da sfatare – è aperta, in un’era di trasformazione e profondo cambiamento, che abbraccia digitalizzazione e green economy, alle idee e
qualità, temi di estrema attualità nel settore edile”. Nell’impresa Mariolini Roberto Srl, azienda di carpenteria metallica, coperture e montaggi industriali, Silvia si occupa della parte di sviluppo dei disegni costruttivi e di montaggio delle carpenterie, di gestione degli ordini dei materiali e, in affiancamento al tutor aziendale assegnato, di preventivazione. “Personalmente — conclude — le materie che trovo più interessanti sono quelle attinenti al Bim: la modellazione 3D, l’analisi dei tempi e dei costi collegate a un modello tridimensionale e il modulo relativo a diagnosi di efficientamento energetico”. Anche Katia Moretto, che attualmente lavora per l’impresa edile Mingotti Group di Villa Carcina, occupandosi della preventivazione di interventi inerenti al Superbonus 110%, ci spiega quali sono stati i motivi che l’hanno indirizzata, dopo il quinquennio all’IIS TartagliaOlivieri, verso la formazione post-diploma in “Tecnico Superiore per la Qualità e l’Innovazione delle costruzioni”. “Ho intrapreso questo percorso perché ritengo sia il modo migliore per avvicinare in modo graduale una persona proveniente da un percorso puramente scolastico al mondo lavorativo” spiega Katia. “Le materie a mio avviso più interessanti — sottolinea — hanno riguardato l’efficientamento energetico, che tratto quotidianamente nelle varie mansioni assegnatemi, l’antisismica e la modellazione 3D e 4D con soft-
nnn In alto, Giulia alla Panizza 1914 Srl. Sotto, Veronica in cantiere a Concesio per i lavori di realizzazione del depuratore della Valtrompia.
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all’apporto che i singoli, al di là del genere, possono mettere in campo in un futuro determinato dalla sfida dell’innovazione e della sostenibilità. L’evoluzione del settore verso la digitalizzazione e un’edilizia 4.0, così come i nuovi posti di lavoro garantiti da un costruito verde, attento all’ambiente,
all’efficienza energetica e alla qualità degli edifici, ha aperto la strada all’inserimento sia di uomini sia di donne nel comparto, incoraggiando la specializzazione e l’ammodernamento della filiera. Non ci sono, dunque, barriere reali che impediscano ad una figura
femminile di trovare impiego nel mondo delle costruzioni. In territorio bresciano, Eseb e l’Its Cantieri dell'Arte, che offre percorsi post-diploma di istruzione tecnica superiore ed è ideato in collaborazione con lo stesso Ente sistema edilizia Brescia, promuovono l’inserimento delle proprie studentesse nelle imprese edili del
Le studentesse in edilizia nnn Giulia alla Panizza 1914 Srl si occupa di gare d’appalto e redazione della documentazione di cantiere.
Le studentesse assunte in apprendistato e iscritte al corso Its di “Tecnico Superiore per la Qualità e l’Innovazione delle costruzioni” partito nel 2019 nella nostra provincia, sono cinque. Due ragazze frequentano, invece, il corso di “Tecnico Superiore per la Conduzione del cantiere di restauro architettonico”, partito a Milano nell’ottobre 2020.
territorio e forniscono loro le conoscenze teoriche e pratiche richieste dal mercato. In particolare, l’Its ha sviluppato un percorso in apprendistato di alta formazione e ricerca, rivolto ai neodiplomati Cat (Costruzione Ambiente e Territorio - ex Geometri) che si divide tra Brescia e Milano.
ware di ultima generazione, come Revit”. Alla domanda “ritieni che l’edilizia sia un comparto per soli uomini?”, Katia replica: “Al giorno d'oggi non c’è un settore che sia unicamente femminile o unicamente maschile, ovviamente per una donna è molto più difficile entrare a fare parte di alcuni contesti, come quello delle costruzioni, a causa dei pregiudizi, ma con il giusto temperamento e caparbietà è possibile”. Terminati gli studi Cat, anche Veronica Bertarelli ha deciso di frequentare il percorso offerto dall’Its Cantieri dell’Arte. “Dopo il diploma, mi sono trovata davanti ad un bivio: da una parte, l’università, con un taglio formativo più accademico, dall’altra la possibilità di entrare nel mondo del lavoro, ma senza alcuna esperienza. Il corso Its svolto in apprendistato è stato l’anello di congiunzione mancante”. La possibilità di avvicinarsi al mondo del lavoro con una consapevolezza non solo teorica ma anche pratica, è un valore aggiunto che cercano molte aziende bresciane. “La specializzazione in Tecnico Superiore per la Qualità e l’Innovazione delle costruzioni mi ha consentito di approfondire le nuove tecnologie utilizzate in edilizia, tra cui il Bim, e di conoscere i progressi costanti che avvengono nell’ambito della sicurezza, dell’efficienza energetica, delle prestazioni antisismiche e dell’isolamento acustico degli edifici. Oggi, con contratto di apprendistato, Veronica è entrata a far parte del
team dell’impresa Facchetti Costruzioni Spa di Pontoglio, che si occupa di sicurezza, qualità e ambiente. A decidere di frequentare l’Its Cantieri dell’arte al termine del percorso superiore per geometra a indirizzo Cat è anche Giulia Alborghetti, assunta con contratto di apprendistato dall’impresa Panizza 1914 Srl di Trenzano dall’autunno 2019. “Ho scelto di frequentare questo corso per apprendere qualcosa in più rispetto al mio percorso di studi superiore” afferma la giovane ventiduenne. “Le materie insegnate all’interno del percorso Its in Tecnico Superiore per la Qualità e l’Innovazione delle costruzioni, inerenti ad esempio l’ambito del cantiere 4.0, non vengono trattate in modo approfondito negli istituti tecnici secondaria di secondo grado, ma in futuro saranno sempre più richieste per poter portare avanti il settore nel campo dell’innovazione”. Giulia attualmente si occupa di gare d’appalto e redazione della documentazione di cantiere, ma non le dispiacerebbe se le venissero affidati in futuro altri compiti che ruotano attorno ai temi chiave della filiera delle costruzioni moderna. “Tante volte mi sono sentita dire ‘perché fai il geometra, l’edilizia è un settore prettamente maschile’ — confida —, ma a questa affermazione ho sempre risposto con indifferenza, perché ritengo ci siano molte donne che hanno le competenze e le capacità necessarie per poter contribuire all’evoluzione 4.0 del settore”. luglio/agosto/2021
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superbonus LA NUOVA PIATTAFORMA “MY BONUS NOW”
Un 110 facile e sicuro: sottoscritto l’accordo Ance e Confedilizia Brescia Le due associazioni unite per accrescere le opportunità della maxi-agevolazione. Progettata da Ance Brescia e We Project, la piattaforma permette al singolo, oltre a un’autonomia di informazione, di affrontare il percorso del 110 e le sue problematiche con l’assistenza delle categorie aderenti
L’
Dopo il lancio del progetto a gennaio, la piattaforma ha ottenuto un grande successo generando occasioni di lavoro per 40 milioni di euro. Il sito continua a crescere, attraverso le adesioni di partner, enti e associazioni, le ultime quelle di Ance Cremona e Ance Pavia, che hanno permesso di allargare il network per rispondere al meglio alle necessità di un mercato attivo e in fermento. Fra le novità introdotte nella piattaforma ci sono anche i nuovi servizi disponibili per semplificare le procedure di richiesta del bonus, della progettazione e della cessione del credito. La modifica del naming, che da My Bonus Brescia si trasforma in My Bonus Now (www.mybonusnow.it), rappresenta al meglio l’obiettivo di crescita e ampliamento ad una platea sempre più numerosa di utilizzatori per facilitare l’accesso alle opportunità proposte dalle agevolazioni per la riqualifica del territorio.
Associazione provinciale bresciana della proprietà edilizia aderente alla Confedilizia e Ance Brescia sottoscrivono la convenzione per aiutare privati e condomini a sfruttare le opportunità offerte dalla detrazione fiscale al 110% attraverso l’utilizzo della piattaforma My Bonus, che a seguito dell’adesione delle Associazioni territoriali dei costruttori edili di Pavia e Cremona prende il nome di My Bonus Now. Nella selva delle normative e discipline sempre in movimento del Dl 34/2020 (articoli 119 e 121) le associazioni di Brescia di Ance e Confedilizia hanno deciso assieme ad alcune associazioni di amministratori di consolidare la loro collaborazione con un progetto di assistenza ai loro associati e a chi vorrà aderire a questa iniziativa per la realizzazione delle opere agevolate dal decreto-legge. “È una convenzione che unisce informatica e tradizione per dare una uguale assistenza agli associati, nuovi o aspiranti tali, come se il contratto di cessione del credito o sconto in fattura divenisse un prodotto concordato, ad esempio nelle locazioni ex 431/98, affidato alle rappresentanze locali per dare sicurezza alle parti” afferma Ivo Amendolagine, presidente dell’Associazione bresciana della proprie-
tà edilizia. “I proprietari sono convinti che occorra non solo chiarezza, ma sicurezza in una procedura che richiede competenza e professionalità”. Ugualmente le imprese hanno bisogno di essere assistite in un impegno verso il committente, soprattutto nel rapporto delineato nell’art. 121 del Dl 34/2020, detto sconto in fattura, dove si assumono responsabilità precise. Le due associazioni vogliono evitare formule di sfruttamento del beneficio economico a danni della professionalità dell’impresa e delle figure operanti nel comparto edile. “Il Superbonus è una opportunità di rilancio non dell’edilizia, ma della fiducia tra committente e costruttore, con l’agevolazione di una trasformazione del credito d’imposta in finanziamento solvibile, una nuova esperienza che vuole normalizzare e sviluppare il settore” continua il presidente Amendolagine. “Il progetto 110 è un ponte che poggia su due pilastri: la fiducia del privato e la competenza dell’impresa, questo accordo consolida i due pilastri e rassicura l’uso del ponte”. Per Ance Brescia, che espande la propria rete di sinergie per ampliare e potenziare il raggio d’azione del Superbonus, rafforzare il network su cui poggia il progetto My Bonus è fonda-
mentale per contribuire fattivamente al successo della maxiagevolazione sul territorio. “Il provvedimento presenta un’opportunità di crescita che Brescia deve cogliere al volo” dichiara il presidente di Ance Brescia Massimo Angelo Deldossi. “Abbiamo, quindi, incoraggiato l’applicazione della detrazione al 110% nella nostra provincia, fornendo strumenti, quali la piattaforma My bonus, e servizi in grado di garantire, non solo alle imprese associate, un valido supporto nell’accesso e nella corretta gestione delle fasi d’intervento, chiarendo la complessità di norme introdotte dal Decreto Rilancio”. My Bonus Now è una piattaforma informatica a cui aderiscono varie realtà: oltre all’Associazione bresciana della proprietà e ad Ance Brescia, il progetto vanta la sinergia con le Ance di Cremona e Pavia, consulenti e studi di progettazione, banche e finanziarie. Un prezioso apporto è dato dall’adesione delle associazioni degli amministratori, creando un team di informazioni ed esperienze uniche in tutta Italia. “È certamente un’esperienza che avrà una sua diffusione, ricreando un diverso clima tra costruttori e proprietari utenti” precisa il presidente dell’Associazione bresciana della proprietà edilizia. luglio/agosto/2021
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legislazione DL Semplificazioni bis: le novità sugli appalti pubblici Il webinar organizzato da Ance Lombardia per individuare le principali novità introdotte dal decreto negli appalti pubblici
I
l 28 maggio 2021 il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto legge Semplificazioni che affronta due particolari tematiche: l’introduzione di un sistema di coordinamento e controllo del PNRR e l’adozione di disposizioni per l’accelerazione delle procedure per la gestione degli appalti pubblici. Nel webinar del 1° luglio organizzato da Ance Lombardia, grazie al supporto dell’avvocato Arturo Cancrini, uno dei massimi esperti in materia di contrattualistica pubblica e componente della Commissione ministeriale di esperti incaricata di elaborare il nuovo Regolamento, sono state individuate le principali modifiche applicate dal testo e le possibili ricadute sulle opere edili in corso d’opera e future.
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Procedure speciali per i progetti PNNR Il nuovo provvedimento interviene sugli aspetti di indizione, precedenti alla gara, in cui la dispersione di tempo è maggiore. In particolare, tali modifiche sono state applicate proprio per semplificare e velocizzare le procedure delle opere pubbli-
Nel webinar del 1° luglio sono state individuate le principali modifiche applicate dal testo e le possibili ricadute sulle opere edili in corso d’opera e future
che incluse nel PNRR, le quali hanno tempi di scadenza ben definiti e improrogabili. Viene proprio da questa necessità l’introduzione di una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri, che esercita poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull’attuazione degli interventi del PNRR. A supporto viene istituita anche una Segreteria tecnica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che si protrae fino al 2026, anno di completamento del Piano. Dall’articolo 45 in poi sono specificate alcune limitazioni temporali atte ad accelerare le procedure dei contratti legati al PNRR. Si fa riferimento, ad esempio, a premi per ogni giorno di anticipo sul termine contrattuale e penali dovute al ritardato adempimento.
Gestione degli appalti pubblici Non solo PNRR, ma anche appalti pubblici semplici. In questo ambito l’intervento più generico è stato quello di prorogare sino al 2023 le tempistiche in scadenza introdotte dai precedenti decreti: Sblocca cantieri e Semplificazioni. A queste modifiche si aggiungono le integrazioni in materia di subappalto atte a risolvere alcune criticità. Viene definito che sino al 31 ottobre 2021, il subappalto non può superare la quota del 50% dell’importo complessivo del contratto di lavori, servizi o forniture, mentre dal 1° novembre 2021 viene eliminata qualsivoglia limitazione al subappalto con alcune precisazioni. Toccherà, infatti, alle stazioni appaltanti indicare le quote di subappalto ammesse, tenendo conto di una serie di fattori, tra cui il rischio infiltrazioni e la sicurezza delle prestazioni. Il contratto non può essere ceduto e non può essere affidata a terzi l’integrale esecuzione delle prestazioni. Inoltre, il subappaltatore deve garantire gli stessi standard qualitativi e prestazionali previsti nel contratto di appalto e riconoscere ai lavoratori un trattamento economico e normativo non inferiore a quello che avrebbe garantito il contraente principale, inclusa l’applicazione dei medesimi contratti collettivi nazionali di lavoro. Vengono ridotti anche i tempi delle Via (valutazione di impatto ambientale), per le quali la durata massima della procedura sarà limitata a 130 giorni, con l’istituzione di un’apposita commissione tecnica per velocizzare l’esecuzione. Forse dettata dai tempi attuali la scelta di introdurre anche clausole che prevedono la premialità per le imprese che si impegnano ad assumere donne e giovani sotto i 35 anni e, inoltre, l’obbligo di presentare un rapporto sulla situazione del personale in riferimento all’inclusione delle donne.
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UN CONCRETO SUPPORTO ALL’EDILIZIA BRESCIANA
IMPEGNO PER LEGALITÀ E SICUREZZA LOTTA ALLA CONCORRENZA SLEALE!
ANNI DI WELFARE
Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it
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cape
L
a Cassa edile bresciana promuove un nuovo prezioso servizio nel ventaglio di assistenze garantite a lavoratori e imprese edili e affini, consolidando l’impegno che da 75 anni la vede protagonista nel panorama delle prestazioni rientranti nell'ambito della tutela della persona. La Cape di Brescia si unisce all’impegno delle altre Casse edili territoriali e alle Edilcasse per far conoscere ai lavoratori delle imprese del costruito bresciane il nuovo Fondo nazionale di assistenza sanitaria integrativa Sanedil, costituito dal sistema Ance insieme con altre realtà associative e con le organizzazioni sindacali di categoria Filca, Fillea e Feneal. A testimoniare l’attenzione che l’Associazione costruttori edili di Brescia e gli enti paritetici rivolgono costantemente al tema del welfare e al benessere di operai e im60
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Nuovo fondo sanitario nazionale Sanedil
Il primo piano comune di assistenza sanitaria del settore edile rivolto a dipendenti e familiari del comparto delle costruzioni
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Compila il modulo di richiesta di prestazione o rimborso da inviare a Cassa Edile
Scegli la struttura convenzionata fra quelle presenti nel link del messaggio di autorizzazione che riceverai da Unisalute
Fissare l’appuntamento con la struttura convenzionata entro 15 gg dall’autorizzazione. Una volta fissato dare conferma ad Unisalute della prenotazione avvenuta
Riceverai un messaggio di conferma da Unisalute
Porta con te all’appuntamento la carta d’identità e l’eventuale documentazione richiesta
piegati del comparto, la promozione di Sanedil è finalizzata ad aiutare le imprese a divulgare la conoscenza di questo nuovo strumento e a trasmettere e lavoratori tutte le informazioni necessarie, presentandole in modo chiaro e comprensibile. Il fondo, che garantisce trattamenti di assistenza sanitaria e sociosanitaria integrativa a quella già fornita dal Servizio sanitario nazionale, è finanziato dalla quota, introdotta con il rinnovo del Ccnl nel 2018, versata dalle imprese a favore dei propri impiegati e operai. Le prestazioni Sanedil che ricomprendono pacchetti per prevenzione, visite ed esami, spese odontoiatriche, ortopediche e acustiche e ricoveri, anche per i familiari dei dipendenti delle imprese edili, sono da prenotare ed effettuare nelle strutture convenzionate Unisalute e sono riconosciute
su tutto il territorio nazionale anche in caso di mobilità. Il fondo ha, fra il resto, lanciato la campagna straordinaria emergenza Covid-19 che prevede il pagamento o il rimborso del test sierologico quantitativo IggIgm e, in caso di esito positivo del test, del tampone naso faringeo per la ricerca Rna. Sono previste due tipologie di piani sanitari: quella “base”, rivolta a tutti gli operai che non hanno ricevuto il pagamento dell’Ape (Anzianità professionale edile) entro il 30 settembre del precedente esercizio finanziario e gli impiegati che non hanno ancora 24 mesi continuativi di contribuzione Sanedil versata. L’opzione “plus”, invece, è indirizzata agli operai che hanno ricevuto il pagamento dell’Ape entro il 30 settembre del precedente esercizio finanziario e agli impiegati che hanno maturato già 24 mesi di versamento contributivo a Sanedil.
Come accedere alle prestazioni offerte da Sanedil
Per conoscere l’offerta sanitaria, le prestazioni previste e tutte le informazioni su Sanedil, visita il sito www.fondosanedil.it, oppure contatta direttamente gli uffici Cape chiamando il numero 030289061 o inviando un’e-mail all’indirizzo info@cassaedilebrescia.it
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ANCE Brescia Collegio dei Costruttori Edili di Brescia e provincia
via Ugo Foscolo, 6 | 25128 Brescia tel. 030 399133 | fax 030 381798
info@ancebrescia.it www.ancebrescia.it
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ance brescia
Dai notiziari mensili di luglio e agosto 2021, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavoro, lavori pubblici, rifiuti ed economia. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it
LAVORO
luglio / Verifica della congruità della manodopera nei lavori edili. Il Ministero del Lavoro firma il decreto È stato firmato il 25 giugno scorso dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando, il decreto per la verifica della congruità della manodopera impiegata nella realizzazione dei lavori edili, in attuazione di quanto previsto dall’Accordo collettivo del 10 settembre 2020 e della relativa tabella recante gli indici di congruità. Nel decreto è stata, inoltre, prevista la sottoscrizione di una convenzione tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Inl, l’Inps, l’Inail e la Cnce per la definizione, entro 12 mesi dall’adozione del decreto, delle modalità di interscambio delle
informazioni tramite cooperazione applicativa. Per maggiori informazioni www.ancebrescia.it.
LAVORI PUBBLICI
luglio / Oneri di committenza. L’ultimo comunicato del presidente Anac ribadisce l’illegittimità delle clausole che pongono a carico degli aggiudicatari tali costi Con il comunicato del presidente Anac del 9 giugno, l’Autorità è tornata ad occuparsi delle clausole della legge di gara che impongono ai concorrenti di corrispondere — in caso di aggiudicazione — i cosiddetti “oneri di committenza” ai prestatori di servizi di committenza ausiliari, dei quali le stazioni
appaltanti si siano servite per l’espletamento delle gare. Sul sito Ance Brescia il comunicato e la sentenza in commento.
luglio / DL Semplificazioni. Parere Mims n. 893/2021 Con il parere n. 893 del 30 marzo 2021 il Ministero delle
Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili torna a parlare, rispondendo ad alcuni quesiti posti da un ente appaltante, dell’ammissibilità della procedura negoziata nei casi in cui, invece, il decreto semplificazioni preveda un affidamento diretto. Per il Mims è legittimo che la stazione appaltante, per ragioni che rilevino la necessità di procedere
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tramite procedure maggiormente concorrenziali, adotti le procedure negoziate o aperte al posto dell’affidamento diretto. Il Ministero afferma infatti che “tenuto conto dei principi di cui all’art. 30 del Codice dei contratti, qualora la stazione appaltante ravvisi specifiche ragioni, in virtù delle quali ritenga necessario procedere tramite procedure maggiormente concorrenziali, ovvero avviare il confronto competitivo con un numero maggiore di operatori economici, si ritiene che ciò sia consentito”.
TRIBUTI
luglio / Sismabonus al 110% e plurifamiliari: limiti di spesa pertinenze (r. n. 397/2021) In presenza di edifici plurifamiliari composti da massimo quattro unità, ciascuna funzionalmente indipendente e con accesso autonomo, possedute dallo stesso soggetto, ai fini del Supersismabonus il calcolo del limite massimo di spesa segue le regole del condominio. Pertanto, il limite di spesa per i lavori sull’intero fabbricato (96.000 euro) va moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di cui l’edificio è composto, incluse le pertinenze. Così si è espressa l’Agenzia delle Entrate 64
nella risposta n. 397 del 9 giugno 2021, in relazione all’applicabilità del Superbonus al 110% per interventi antisismici su un edificio plurifamiliare, posseduto da un unico proprietario e composto da diverse unità immobiliari. Per saperne di più visitare il sito di Ance Brescia.
luglio / Ecobonus e Sismabonus per beni merce e Bonus edilizia per l’acquisto di case ristrutturate Ammessa la possibilità, per l’impresa di costruzioni, di fruire dell’Ecobonus e del Sismabonus nella misura “ordinaria” per interventi di recupero in chiave energetica ed antisismica di un intero fabbricato destinato alla vendita e, per
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l’acquirente delle singole unità abitative, del Bonus Edilizia al 50% spettante per l’acquisto di case ristrutturate. Questo l’importante chiarimento fornito nella risposta ad interpello n. 437 del 24 giugno 2021, con la quale l’Agenzia delle Entrate estende al massimo la possibilità di sfruttare i bonus fiscali per la riqualificazione dell’esistente e per l’acquisto di immobili ristrutturati, in conformità al dato letterale della norma e alla tesi Ance.
RIFIUTI
ECONOMIA
luglio / Pubblicato il nuovo rapporto dell’Ispra
luglio / Patrimonializza zione delle Pmi lombarde: apertura bando
Con 10,5 milioni di tonnellate in più prodotte nel 2019, in linea con la crescita del Pil, la produzione di rifiuti speciali in Italia sfiora i 154 milioni di tonnellate, con un incremento del 7.3% rispetto all’anno precedente. Il 45,5% è costituito dai rifiuti provenienti dal settore delle costruzioni e demolizioni (oltre 70 milioni di tonnellate). Sono questi alcuni dati del Rapporto rifiuti speciali dell’Ispra, giunto alla sua 20° edizione, predisposto dal Centro nazionale dei rifiuti e dell’economia circolare di Ispra, in collaborazione con le agenzie del Snpa.
L’8 luglio si è aperto lo sportello del Bando “Patrimonio impresa” di Regione Lombardia. L’obiettivo è sostenere il rafforzamento patrimoniale delle Pmi lombarde finalizzato alla realizzazione di uno dei seguenti obiettivi: attrazione investimenti reshoring e backshoring; riconversione e sviluppo aziendale, anche finalizzati alla valorizzazione del capitale umano; transizione digitale; transizione green. Lo sportello rimarrà aperto fino all’esaurimento dei fondi stanziati e comunque non oltre l’8 novembre 2021. Maggiori informazioni sul sito Ance Brescia.
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PA R T N E R
www.mybonusnow.it
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