2020 - Costruire il futuro n°6 - novembre - dicembre

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ISSN 2612-5595

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, LO Brescia

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Rivista bimestrale di ANCE Brescia


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Vicini alle imprese del Costruito per continuare anche nel 2021 un percorso di crescita. Il Presidente, il Comitato di Presidenza e il Consiglio Direttivo di Ance Brescia rivolgono a tutti gli associati i migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo


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2021 Calendario

Gennaio | January L /M M/T M/W G/T V/F S/S D/S

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Febbraio | February 11 12 13 14 15 16 17

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Settembre | September 9 10 11 12 13 14 15

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Novembre | November 11 12 13 14 15 16 17

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Giugno | June

Agosto | August

Ottobre | October L /M M/T M/W G/T V/F S/S D/S

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Maggio | May

Luglio | July L /M M/T M/W G/T V/F S/S D/S

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Dicembre | December 22 29 23 30 24 25 26 27 28

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Editoriale / 1

Il 2020 alle spalle avanti con il 110% Per ogni passo avanti l’edilizia pare dover affrontare un nuovo ostacolo, ma la determinazione del settore spinge a guardare al futuro. Quest’anno a rallentare i cantieri è stato un freno insidioso e subdolo che ha costretto l’economia nazionale a rivedere tempi e strategie di crescita. Tutte le attività produttive hanno affrontato un nemico comune e si sono dovute riorganizzare per tutelare i propri lavoratori da una minaccia invisibile, che ha messo in ginocchio l’intero pianeta. L’aumento dei costi per prevenire i contagi, il nuovo calendario degli interventi, i ritardi e le limitazioni a spostamenti e circolazione delle merci sono solo alcune delle principali difficoltà incontrate dalle imprese. Le reali conseguenze sul tessuto socioeconomico non posso ancora essere calcolate e le necessarie misure di contenimento accrescono il timore per la prima parte del 2021, confidando, comunque, la ripresa possa essere meno lenta di quanto oggi possiamo presumere. Tra paure, fermi, restrizioni, abbiamo vissuto un anno nero che tutti desideriamo lasciarci alle spalle. La nostra Associazione si sta impegnando affinché le richieste e le preoccupazioni del comparto vengano ascoltate dai vertici politici nazionali. In cambio pretendiamo risposte stabili e definite da parte della Pubblica amministrazione. L’Italia non può permettersi di rimanere continuamente ostaggio degli errori. Come il nostro settore ha dimostrato, si devono responsabilmente elaborare, sempre nel rispetto di sicurezza e legalità, soluzioni che riescano a contenere i contagi senza pesare ulteriormente sulle attività economiche che sorreggono il Paese. Alle forze politiche Ance Brescia chiede di LE AZIENDE CHE OPERANO NEL RISPETTO DEI non frenare quell’orizzonte di rilancio tracPROTOCOLLI E DELLE ciato da alcuni provvedimenti, quali il SuNORMATIVE DEVONO POTER perbonus 110% e, a livello regionale, la legge CONTINUARE A ESERCITARE per la Rigenerazione urbana, lavorando per LA PROPRIA ATTIVITÀ PER snellire le procedure e assicurare un effiRIQUALIFICARE LE NOSTRE CITTÀ E GARANTIRE POSTI ciente servizio pubblico alle imprese. SblocDI LAVORO care le pratiche inevase e stimolare la rapida cantierizzazione di interventi pubblici e privati devono essere le prerogative dei prossimi mesi. Le aziende che operano nel rispetto dei protocolli e delle normative devono poter continuare a esercitare la propria attività per riqualificare le nostre città e garantire posti di lavoro. Solo a Brescia il comparto occupa oltre 36mila addetti e la filiera vale 4,5 miliardi di euro, ossia il 15% della produzione di settore regionale e il 3% di quella nazionale. I difficili mesi trascorsi hanno alimentato la volontà e la necessità di cooperare sinergicamente alla rinascita dei nostri territori, obiettivo che l’Associazione persegue intrecciando relazioni che possano affermare un proficuo dialogo tra gli attori della filiera, anche digitale. Puntiamo molto sulla costruzione di una rete per il consolidamento e il rafforzamento del nostro settore, delineando potenziali occasioni di crescita e sviluppo. A livello territoriale, ci siamo confrontati con le amministrazioni locali per offrire il nostro supporto alla ripartenza bresciana, e contemporaneamente, sul versante nazionale, Ance sta sensibilizzando gli schieramenti politici per applicare una politica urbana diffusa, suggerendo strumenti all’avanguardia per sostenerla. Con il Superbonus si è registrato un positivo segnale, che indica la direzione nella quale si vuole procedere. Il nostro comparto ce la sta mettendo tutta per delineare un 2021 più sereno e prospero. Riponendo fiducia nel domani, fiducia alimentata costantemente dall’operosità e dalla solerzia delle realtà che animano il settore dell’edilizia, la nostra Associazione augura a tutti gli imprenditori delle aziende associate, alle loro famiglie e ai loro dipendenti, così come ai collaboratori di Ance Brescia che ogni giorno sostengono il cammino di crescita, Buone Feste e un Felice Anno Nuovo. Massimo Angelo Deldossi Presidente Ance Brescia

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Editoriale / 2

Ance Brescia insieme alle imprese per ri-costruire il futuro Il 2020 giunge alla conclusione. Quest’anno lo ricorderemo tutti, anche se in realtà vorremmo volentieri dimenticarlo, come il periodo più infausto del nuovo secolo, segnato da una pandemia che ha colpito i settori della nostra già compromessa economia. Anche il comparto edile ne ha risentito, soprattutto nella nostra provincia, così duramente danneggiata da questo male che ancora non riusciamo a debellare. Ma anche nei momenti più bui siamo riusciti a rinascere. Il ruggito della leonessa ha echeggiato forte nel cuore di ogni bresciano che ha saputo reagire, lavorando giorno e notte fra le corsie degli ospedali, garantendo il mantenimento ai propri dipendenti, riaprendo con coraggio ed in sicurezza i cantieri e affrontando spese per rendere sicuri gli spazi lavorativi. Uniti ci siamo fatti forza e abbiamo superato le difficoltà insieme. Ance Brescia è stata al fianco di tutti gli associati, diventando un punto di riferimento nella notte più oscura della pandemia. Abbiamo risposto con tempestività. Per primi in Italia abbiamo dato concreta applicazione ai Protocolli nazionali per consentire la riapertura dei cantieri in condizioni di sicurezza, dando alle imprese le informazioni per ripartire subito con la propria attività. Ai protocolli si sono susseguiti corsi di formazione, numerosamente partecipati, per risolvere dubbi e rispondere alle domande in merito all’argomento. Abbiamo sostenuto e compilato ogni giorno le richieste da parte delle imprese per ANCE BRESCIA È STATA la cassa integrazione, mantenendo i rapAL FIANCO DI TUTTI GLI ASSOCIATI, DIVENTANDO UN porti con i sindacati. Siamo stati un valido PUNTO DI RIFERIMENTO NELLA e puntuale strumento di informazione, NOTTE PIÙ OSCURA DELLA comunicando quotidianamente gli aggiorPANDEMIA. ABBIAMO namenti normativi. Le nostre campagne RISPOSTO CON TEMPESTIVITÀ per la riapertura dei servizi essenziali ai DANDO CONCRETA APPLICAZIONE AI PROTOCOLLI nostri associati, quali la Conservatoria e NAZIONALI PER CONSENTIRE la Prefettura, sono state un successo e LA RIAPERTURA DEI CANTIERI hanno aiutato tutti gli utenti. Ci siamo battuti e continuiamo a farlo affinché le imprese edilizie non siano dimenticate e abbandonate. Ci siamo adoperati nella ricerca di soluzioni che permettessero di offrire la qualità e la stessa assistenza anche nella formazione, sfruttando l’efficienza della digitalizzazione. Il nostro lavoro non si è mai fermato. Anzi, continua ogni giorno per permettere alle imprese, al nostro settore e al nostro territorio di ripartire, approfittando delle opportunità. Come abbiamo ricordato più volte il Superbonus 110% è la leva principale che risolleverà il settore. Per tale motivazione abbiamo deciso di offrire un servizio che potesse giovare a tutte le nostre aziende e non solo. Uno strumento per la comunità, che aiuti a sfruttare al meglio questa occasione. Il Superbonus racchiude in sé grandi potenzialità, ma è allo stesso tempo complesso. Ance Brescia ha quindi creato una piattaforma che mette in contatto l’azienda con il privato interessato ad eseguire i lavori, agevolando entrambe le parti nel processo di contrattazione. Inoltre, aiuta l’impresa nella fase successiva, offrendo un canale diretto con l’istituto di credito per usufruire al meglio dell’agevolazione. Un progetto dal potenziale enorme, che testimonia l’attenzione e l’impegno continuo dell’Associazione. Il nostro augurio per queste feste è un messaggio di speranza. La speranza di un anno migliore nel quale ri-costruzione il nostro futuro, insieme e uniti, come lo è sempre stato. Buone feste e felice anno nuovo da Ance Brescia. Alessandro Scalvi Direttore Ance Brescia

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incontri

Il 2020 alle spalle avanti con il 110% di Massimo Angelo Deldossi

Università Statale di Brescia Un Ateneo che guarda al futuro e in dialogo stretto con territorio e imprese di Adriano Baffelli

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Ance Brescia insieme alle imprese per ri-costruire il futuro di Alessandro Scalvi

16-24 / FOCUS Piattaforma Superbonus a cura della Redazione

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in primo piano

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Un impianto dall’anima verde

14 Un obiettivo prestigioso ambito da anni

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materiali

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Alta formazione per il restauro architettonico

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Il senso del digitale per il Superbonus

Edilizia e rondoni

Le normative sui rifiuti da costruzione e demolizione e le novità del pacchetto europeo

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La casa per gli italiani dopo (e durante) il lockdown

storia per il domani

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ambiente

impresa digitale Maturità digitale delle imprese

Opere nell’acqua di Brescia

Le mille e una norma

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immobiliare

Tendenze Casa 2020 a Brescia

COMITATO DI REDAZIONE STEFANO ASSINI, FERRUCCIO BENETELLI GIORGIO CADEO, ROBERTO FACCHETTI EMANUELE PLONA, FABIO RIZZINELLI FRANCESCA SCOLARI

RIVISTA BIMESTRALE DEL COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA ANNO 2 - NUMERO 6 EDITORE C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

PUBBLICITÀ C.E.R. SRL UNIPERSONALE Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia tel. 030 392895 - fax 030 381798 info@cerbrescia.it

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Ance Brescia

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Cassa edile awards

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ance informa Quote di iscrizione, che danno diritto a ricevere tutte le pubblicazioni curate da ANCE Brescia Collegio Costruttori Edili, escluse quelle destinate riservatamente ai soci: z Gruppo Corrispondenti: euro 120,00 + IVA 22% pari a euro 146,40; z Architetti, ingegneri, geometri iscritti ai rispettivi Albi: euro 60,00; z Gruppo Giovani Costruttori: euro 30,00.

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

La collaborazione alla Rivista è aperta a tutti. Gli articoli devono essere trasmessi alla Redazione e la loro pubblicazione è subordinata al giudizio insindacabile del Comitato di Redazione.

STAMPA GRAFICHE ARTIGIANELLI SRL Via Ferri, 73 - Brescia

L’accettazione di uno scritto non implica da parte del Comitato di Redazione e di ANCE Brescia-Collegio Costruttori Edili, di cui la Rivista è l’organo, riconoscimento od approvazione delle teorie o delle opinioni dell’autore.

Registrazione del Tribunale di Brescia: 5 settembre 1951, n. 54 Numero singolo anno 2019: euro 10,00

Gli articoli non pubblicati non vengono restituiti. La riproduzione, anche parziale, di articoli o disegni è subordinata alla citazione della fonte.

DIRETTORE RESPONSABILE ADRIANO BAFFELLI REDAZIONE E DIREZIONE ANCE BRESCIA-COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI DI BRESCIA E PROVINCIA Via Ugo Foscolo, 6 - Brescia

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fotonotizia

TAV di Lonato del Garda SONO PARTITI I LAVORI DI SCAVO DELLA GALLERIA TRA DESENZANO E LONATO, UNO DEGLI INTERVENTI TRA I PIÙ COMPLESSI DELLA TRATTA DELL'ALTA VELOCITÀ BRESCIAVERONA. LA MAXI-TALPA CHE PORTERÀ A COMPIMENTO L’OPERA SI CHIAMA “MARTINA”, UNA MAXI-TUNNEL BORING MACHINE, DEL PESO DI OLTRE 1.800 TONNELLATE, CON UN DIAMETRO DI CIRCA 10 METRI E LUNGA 150. L’INAUGURAZIONE DELL’INTERA TRATTA, PER UN PROGETTO COMPLESSIVO DEL VALORE DI OLTRE 3,4 MILIARDI, È PREVISTA PER IL 2026, ANNO DELLE OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA.

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Un impianto dall’anima verde

Depuratore Valtrompia

Il nuovo depuratore della Valtrompia, in costruzione a Concesio, vanta particolari caratteristiche che ne fanno un’innovativa macchina green

Collettore realizzato Collettore in esecuzione Collettore da realizzare

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di Adriano Baffelli


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ntro il 2021 sarà funzionante un nuovo impianto green e tecnologicamente all’avanguardia, parliamo del depuratore comprensoriale di Valtrompia, opera a lungo attesa dal territorio, in realizzazione a Concesio, che promette di garantire benefici ambientali per il territorio solcato nel suo percorso dal fiume Mella, dalla Valtrompia sino alla Bassa Bresciana, attraverso la città di Brescia. Il depuratore consentirà, inoltre, di dare positiva soluzione al concreto rischio di infrazioni europee per i Comuni valtrumplini, attualmente non coperti dal servizio di depurazione. La Valtrompia è territorio fortemente industrializzato ed an-

tropizzato, la realizzazione è complessa, interessa una superficie di 9mila metri quadrati di verde naturale in località Dosso Boscone, sulla sponda sinistra del fiume Mella. Per la stessa è stato indetto un appalto integrato del valore complessivo di 27 milioni di euro. Ricordiamo che a monte del depuratore in costruzione, Asvt (acronimo di Azienda Servizi Valtrompia Spa, società la cui maggioranza del capitale è controllata da A2A e la restante quota è detenuta da tutti i Comuni della Comunità Montana di Valle Trompia) è impegnata nei lavori di collettamento di tutti i comuni valligiani attraverso la costruzione del Collettore Comprensoriale

di Valle, opera del valore di 45 milioni di euro già completata al 70%,per portare i reflui all’impianto di Dosso Boscone. L’impianto servirà i comuni di Bovegno, Concesio, Gardone Valtrompia, Lodrino, Lumezzane, Marcheno, Pezzaze, Polaveno, Sarezzo, Tavernole sul Mella e Villa Carcina. Sotto l’attenta regia dell’Asvt, il depuratore tratterà i reflui civili della Valtrompia, che attualmente confluiscono nel fiume Mella. Per i promotori si tratta di: “Una grande opportunità per l’ambiente e per lo stesso fiume Mella”. Lo stato di avanzamento dei lavori del nuovo depuratore della Valtrompia è stato presentato a Gardone Valtrompia, nel-

la sede della locale Comunità Montana con l’intervento d’apertura del presidente della stessa, Massimo Ottelli, seguito dagli interventi di Agostino Damiolini, sindaco di Concesio, comune come detto, che ospita l’impianto, di Bruno Bettinsoli vicepresidente dell’Ato, del presidente di Asvt, Michele Gussago. A significare la rilevanza non solo comprensoriale dell’opera, la presentazione si è conclusa con Renato Mazzoncini, amministratore delegato del Gruppo A2A, ed Emilio Del Bono, sindaco di Brescia. Cerchiamo di capire meglio i dettagli dell’opera e se davvero questa presenti caratteristiche così innovative, confrontandoci con l’ingegner

Tempistiche

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in primo piano

Piercostante Fioletti, amministratore delegato di Asvt, committente dell’opera, e con l’ingegner Francesco Guidi, responsabile Ingegneria Asvt e responsabile procedimento dell’opera, e in successivo apposito spazio con l’architetto Roberto Facchetti, titolare dell’impresa Facchetti Costruzioni Spa, che sta realizzando i lavori nell’ambito della società consortile costituita con la Torricelli Srl e la Giovanni Putignano & Figli. Chiedo agli ingegneri Fioletti e Guidi se davvero si tratti di un intervento così innovativo. “Sicuramente, la cura dei dettagli è stata particolare — risponde Fioletti — con una forte attenzione all’impatto ambientale. L’utilizzo delle membrane Mbr rende altamente performante l’impianto”. Per Guidi, “La realizzazione di un’opera che si pone come obiettivo anche di migliorare l’ambiente attuale è ambizioso ma siamo certi del positivo risultato. Basti dire che attualmente c’è una pista ciclabile dalla quale si vedono capannoni industriali. A fine lavoro dalla stessa ciclabile sarà possibile osservare una grade-

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vole collina verde”. Per l’ingegner Fioletti l’opera una volta terminata consentirà ai cittadini di tornare a godere del fiume Mella risanato, con la fruibilità dei suoi argini. Istanze emerse con forza dagli abitanti del territorio. Guidi ritiene sia fondamentale far capire che la rigenerazione delle acque serve anche a migliorare la qualità dell’ambiente e della vita, come peraltro già sapevano gli antichi romani. Il vantaggio è che oggi si possono realizzare impianti vicino all’abitato senza odori e fastidi, grazie alle tecnologie più avanzate di abbattimento degli stessi che nel caso di questo impianto sono state ampiamente adottate. La qualità del processo depurativo è garantita inoltre in particolare dall’impiego delle membrane Mbr, sistema tecnologico innovativo con tecnologia a membrane che lavorano nel campo dell’ultrafiltrazione e che consente una resa depurativa tra le più performanti e permette anche una notevole riduzione degli ingombri. Data la forte antropizzazione è da segnalare la difficoltà in Valtrompia di reperire aree disponibili alla costru-

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zione di infrastrutture, si evidenzia quindi che l’adozione della tecnologia Mbr ha permesso di ridurre gli ingombri dell’impianto evitando di dovere costruire parti dello stesso in galleria. L’impianto avrà una superficie di circa 14.500 metri quadrati, 9mila dei quali coperti, e sarà dotato di tecnologie, come si diceva, in grado di eliminare odori e rumori. Più ci addentriamo nella conoscenza dei dettagli di quest’opera, a lungo attesa, più risulta evidente di come sia possibile oggi realizzare impianti di depurazione che non causano problemi alla collettività locale. Vien da pensare al cronista che un simile impianto possa divenire un benchmark per il settore, un punto di riferimento quantomeno nazionale, meritorio di essere conosciuto e visitato. A proposito dell’attenzione all’ambiente, l’ingegner Fioletti spiega come sia stata riutilizzata la terra da scavo, con minore incidenza di traffico veicolare, uno dei principali problemi della Valtrompia, territorio stretto e densamente abitato. “Anche a tal proposito — argomenta l’Ad di Asvt

— abbiamo ascoltato le istanze del territorio, eliminando il più possibile odori, polveri e ogni possibile disagio causato dal cantiere”. In sostanza, oltre a risolvere un grande problema ambientale per una vasta area della provincia bresciana, dovuto ai ritardi per la mancata depurazione delle fognature di 85mila abitanti, che scaricano i loro reflui nel Mella, si è evitata una pesante batosta economica, dato che le sanzioni europee avrebbero potuto valere 2 milioni di euro per ognuno dei sette ambiti interessati, con una penalità giornaliera stimata tra i 20mila e i 200mila euro. Una super multa tra i 50 e gli oltre 500 milioni annui, che avrebbe

 Il processo depurativo con tecnologia a membrane che lavorano nel campo dell’ultrafiltrazione (MBR) consente una resa depurativa tra le più performanti


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Tecnologia MBR gravato sulle bollette degli utenti. Non solo, si è scelta la strada di una progettazione con particolare attenzione all’integrazione nel paesaggio esistente e alla minimizzazione dell’impatto ambientale. Tanto che l’impianto è collocato all’interno di una struttura prefabbricata ricoperta da uno strato di verde naturale. Più in generale, l’intervento si prefigge anche di raggiungere un altro interessante risultato sul piano ambientale: mascherare in modo naturale la zona industriale. Senza contare che per un impianto di tala capacità, grazie all’uso delle innovative membrane, la superficie utilizzata è contenuta. L’ingegner Guidi ricorda come il Gruppo A2A abbia una consolidata esperienza con la tecnologia Mbr, utilizzata nella loro prima versione nel 2002 realizzando l’impianto di Verziano. L’impianto di Concesio utilizza una tecnologia a membrane ancor più performante e sarà quello della nostra provincia con la maggiore superficie di Mbr attive. Chiediamo se siano riusciti a far partecipare le comunità locali e a far loro percepire le ca-

ratteristiche avanzate dell’impianto. La risposta è positiva: da parte della popolazione c’è stata attenzione e pressione, non contraria ma legata alla richiesta di poter vedere in azione l’impianto prima possibile. Legittima la soddisfazione degli interlocutori per l’avanzamento di un’opera essenziale per un territorio industriale, tra i più efficienti polmoni economicoproduttivi d’Italia e d’Europa. Terminata la realizzazione entro il prossimo anno, prenderà il via la fase di tre mesi di avviamento per attivare il processo biologico. A quest’ultima seguiranno 50 mesi di gestione controllata da parte del raggruppamento temporaneo d’impresa impegnato nella realizzazione, periodo ben più lungo di quello generalmente di un anno adottato in simili circostanze. Non ci resta che attendere la conclusione dei lavori per poter ammirare in ogni dettaglio, interno ed esterno, il nuovo depuratore della Valtrompia, che, come abbiamo potuto constatare, vanta particolari caratteristiche che ne fanno un’innovativa macchina green.

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Per approfondire il rapporto tra l’impianto di depurazione della Valtrompia e il territorio nel quale sarà definitivamente disposto, abbiamo coinvolto l’architetto Roberto Facchetti, titolare dell’omonima azienda bresciana, operativa da oltre 60 anni nell’ambito delle costruzioni e direttamente impegnata nell’esecuzione del progetto. L’opera, attesa da molti anni, è infatti affidata alla società consortile composta dalla Facchetti Costruzioni Spa, la Torricelli Srl e la Putignano. I lavori sono iniziati nel febbraio del 2020 con un consistente dispiego di risorse necessarie al raggiungimento dell’obiettivo: rendere operativo l’impianto entro il 2021. Nonostante il difficile periodo gravato dall’emergenza sanitaria, le lavorazioni civili della costruzione delle vasche del sistema di depurazione stanno continuando con una stretta e sinergica collaborazione di

Un obiettivo prestigioso ambito da anni La testimonianza della Facchetti Costruzioni

a cura della Redazione Qual è l’importanza di questo intervento e che riflessi può avere sul territorio?

La rilevanza di questo progetto si può facilmente comprendere dalle numerose richieste che, ormai da anni, sono state espresse sul territorio, in particolar modo dagli abitanti della Valtrompia. Questa zona, di notevole rilievo industriale, non 14

poteva più attendere oltre la risoluzione del problema della gestione del trattamento delle acque. Questo impianto porterà un notevole beneficio su tutto il territorio della Valtrompia e per tutti i comuni limitrofi al corso del fiume Mella. Mai come in questo momento la tutela dell’ambiente e di un bene primario come l’acqua è responsa-

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tutti gli attori coinvolti. Un investimento di circa 27 milioni di euro per risolvere l’annoso problema della gestione e depurazione dei reflui del dinamico e laborioso distretto territoriale valtrumplino. Il progetto prevede l’inserimento delle opere entro una struttura ipogea con copertura a verde, per mitigarne l’impatto sul territorio già ampiamente antropizzato. Anche la tecnologia di processo utilizzata per il trattamento delle acque con sistema di microfiltrazione a membrane si configura come un impianto all’avanguardia che, oltre ad avere un ottimo riflesso ambientale, permette di condensare e ridurre gli spazi d’intervento, limitando così la propria incidenza sul territorio. Ricettore di 85mila abitanti, l’opera è stata progettata per rispondere a futuri incrementi di popolazione, fino a 138mila abitanti equivalenti.

bilità di tutti. Questo intervento sarà un’integrazione significativa della depurazione delle acque reflue sia sotto il profilo igienico sanitario sia sotto l’aspetto del miglioramento ambientale e del ciclo dell’acqua. Si parla di impianto all’avanguardia per il sistema di processo. Cosa vuol dire?

La tecnologia adottata all’interno di questo impianto permette di ottenere una rilevante resa prestazionale depurativa. Il sistema utilizzato di ultrafiltrazione a membrane MBR permette una riduzione dei volumi costruiti, un risparmio energetico significativo e un ridotto utilizzo di sostanze chimiche, pur mantenendo l’ottimale livello di purificazione delle acque. Lo stesso sarà, inoltre, dotato di un sistema di deodorizzazione per l’abbattimento delle esalazioni e accorgimenti fonoassorbenti per il contenimento dei rumori. Oltre che restituire un’ottima qualità dell’effluente depurato, si possono godere di semplificazione di modalità gestionali e ottimizzazione dei residui di restituzione.

Una macchina ideale per la cautela ambientale?

Assolutamente sì. Oltre all’aspetto tecnologico che qualifica le prestazioni di processo, il progetto contempla un’attenta cura dell’inserimento ambientale finalizzato a mitigare l’impatto che questa grande struttura ha sul contesto esistente. Malgrado la zona sia fortemente caratterizzata dalla presenza di siti industriali, il progetto esecutivo paesaggistico, che ho personalmente curato, ha una particolare attenzione all’aspetto ambientale e al rispetto della configurazione morfologica del sito. Una consistente ed efficace copertura ad “onde” completamente piantumata, grazie alla variazione cromatica stagionale, permetterà di rendere gradevole la percezione visiva sia dai versanti che dalle cime, occultando completamente il fabbricato principale. Anche la vista verso la zona edificata sarà curata con delle quinte verdi che si inseriranno in un quadro generale del prospetto principale.


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Una copertura completamente piantumata permetterà di rendere gradevole la percezione visiva sia dai versanti che dalle cime, occultando completamente il fabbricato principale

Vista l’enfasi di questa descrizione puntuale dell’aspetto progettuale sembra che lei abbia particolarmente a cuore questo intervento.

Senza alcun dubbio. Questo progetto, oltre ad essere una sfida ambiziosa sotto l’aspetto qualitativo, tecnologico e temporale, è anche un punto di aggregazione delle esperienze passate della nostra società. Da decenni lavoriamo anche nel-

l’ambito del trattamento dell’acqua e insieme a partner, come quelli attuali, abbiamo eseguito con grande soddisfazione interventi qualitativamente significativi. Inoltre, in questo specifico caso, vi è anche il prezioso apporto professionale a cui sono profondamente legato, rappresentato da un progetto qualificante per il territorio e rispettoso dell’ambiente. Penso che questi siano valori inossidabili di un corretto esercizio imprenditoriale e professionale, dai quali non si dovrebbe mai prescindere. Quali sono le esperienze rilevanti che portano a risultati professionali così ambiti?

Sicuramente l’esperienza ci aiuta. Non esistono segreti o ricette uniche per perfezionare e migliorare l’attitudine professionale. La determinazione, l’attenzione alla qualità, e oggi più che mai, la versatilità dell’impresa

permettono di modellarsi intorno alle esigenze di mercato sempre più ambiziose. La nostra società, attiva dagli anni ’50, ha potuto godere di esperienze importanti, che ci hanno permesso di perfezionarci ogni qual volta si sono incontrate delle specifiche opportunità. L’ambito delle costruzioni che ci vede impegnati sia sul fronte del trattamento acqua, sia su quello energetico e Oil&Gas ci ha permesso negli ultimi dieci anni, grazie anche alle esperienze estere (Ungheria e Austria) di integrare l’impegno e l’attenzione nella formazione che reputiamo sostanziale per ambire ad importanti risultati. Grazie anche alla collaborazione con la nostra associazione costruttori territoriale (Ance Brescia) si stanno programmando adeguati piani di formazione che sono sicuramente rilevanti per una corretta crescita imprenditoriale.

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Piattaforma Superbonus

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Ance Brescia in collaborazione con PricewaterhouseCoopers e WeProject sviluppa una piattaforma digitale rivolta a imprese e cittadini per fare chiarezza sulla complessa normativa che riguarda l’applicazione della detrazione al 110% e per fornire un concreto supporto nell’avvio dei lavori agevolati.

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focus piattaforma superbonus

Serve aiuto con il Superbonus? C’è la piattaforma dedicata made in Brescia Uno strumento Ance Brescia - PwC al servizio di privati e imprese edili

Superbonus è chiaramente un’opportunità di riqualifica degli edifici e, insieme, un’occasione di lavoro per numerose imprese del settore edile e della filiera del costruito. La corposa mole di decreti attuativi riguardanti le maxi-agevolazioni al 110%, introdotte dal decreto Rilancio, rende però impervia la strada e scoraggia tanti privati interessati ad applicare miglioramenti energetici e antisismici alla propria abitazione. Nella confusione per l’applicazione di eventi trainanti e trainati a casi specifici, Ance Brescia si è impegnata a fornire un supporto e chiarimenti attendibili circa le normative diffuse dal Governo. Con l’obiettivo di rendere più comprensibili alle committenze le disposizioni per l’accesso alla detrazione fiscale, chiarendo vantaggi e possibili ostacoli, e con la finalità urgente di promuovere le imprese qualificate per operare gli interventi agevolati, al fine di valorizzare le stesse e di tutelare 18

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i privati da possibili inganni e truffe, l’associazione costruttori edili di Brescia e provincia ha deciso di investire nella creazione di una piattaforma dedicata al Superbonus 110% con l’apporto di partner di alto profilo.

A collaborare attivamente al progetto sono la PricewaterhouseCoopers (PwC), network di professionisti impegnati a livello internazionale a garantire qualità nei servizi di revisione, di consulenza strategica, legale e fiscale alle imprese, e WeProject, società di ingegneria e progettazione che partendo dalla positiva esperienza maturata con altre piattaforme di analoga funzione, ha sviluppato un portale dedicato agli interventi al 110% su Brescia e provincia finalizzato a valorizzare le specifiche competenze delle realtà associate ad Ance. Il nuovo strumento digitale favorisce il matching tra le richieste di intervento dei privati e le proposte di realizzazione delle aziende del costruito risultate, sulla base di calcolo algoritmico, più in linea per portalo a termine. Gli utenti e le imprese hanno a disposizione dashboard personalizzate, attraverso le quali possono accedere con le proprie credenziali per interagire, monitorare e gestire tutte le richieste inviate e ricevute. L’associazione costruttori resta comunque a disposizione per fornire informazioni sull’utilizzo della nuova piattaforma.


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IMPRESE

PRIVATI Con il supporto competente di Ance Brescia e di PwC, il cittadino è accompagnato nel percorso di valutazione dei miglioramenti energetici e/o antisismici, nell’individuazione dell’impresa più affidabile e in tutta la gestione della pratica lavori. Il servizio offerto aiuta quindi l’utente a entrare in contatto con professionisti e imprese del settore edile, con un supporto mirato in ogni fase: dalla realizzazione dei lavori di riqualificazione, all’accesso alle detrazioni fiscali e agli incentivi e contributi per la “green economy”. Nel dettaglio, i servizi corrisposti al cittadino riguardano gli ambiti: z consulenza finanziaria, per valutare l'accesso agli incentivi; z progettazione tecnica, diagnosi energetica e progettazione; z assistenza nei lavori di riqualificazione e di ristrutturazione; z consulenza fiscale per beneficiare delle detrazioni previste, dello sconto in fattura e per la cessione del credito; z gestione della pratica e della documentazione necessaria per l’ottenimento dell’incentivo.

Dall’altro lato, le aziende dispongono di una vetrina per farsi conoscere, possono ricevere richieste di preventivo ed essere affiancati sugli aspetti più insidiosi che riguardano tematiche tecnico-progettuali e questioni fiscali. La piattaforma Ance Brescia, in sinergia con i professionisti PwC, solleva le imprese dalla gestione degli aspetti procedurali e burocratici, assicurando la migliore soluzione finanziaria. Un servizio personalizzato che permette di garantire ai clienti delle rispettive aziende, oltre alla realizzazione in senso stretto dei lavori, un supporto concreto per l’individuazione del migliore incentivo fiscale e per la corretta gestione delle pratiche, e all’impresa un’assistenza sulle procedure tecniche ed amministrative: dalla cessione del credito con sconto in fattura, fino all’attivazione di linee di finanziamento dedicate.


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focus piattaforma superbonus

I principali servizi previsti La nuova piattaforma è ideata per accompagnare l’utente in ogni step del percorso, dalla verifica preliminare di fattibilità dell’intervento, fino alla realizzazione dei lavori e alla gestione della pratica sotto il profilo burocratico. Nel dettaglio i servizi offerti sono riconducibili a:

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un momento iniziale di orientamento: il primo passo è verificare se la tipologia di intervento prevista sia coerente con le disposizioni di Ecobonus 110%. Per questo, attraverso la piattaforma, i privati, condomini e aziende possono accedere ad un supporto consulenziale per valutare l’intervento previsto e il possibile beneficio attivabile: l’utente può accedere a questa fase a titolo gratuito, senza alcun obbligo di procedere nell’iniziativa, ma ottenendo tutte le informazioni necessarie per valutare preliminarmente la sostenibilità del progetto di efficientamento;

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la possibilità di entrare direttamente in contatto con imprese del settore tecnico ed impiantistico: a fronte delle verifiche preliminari, l’utente privato può ricevere diverse proposte di preventivo da parte delle imprese edili ed impiantistiche accreditate alla piattaforma, in grado di realizzare gli interventi di riqualificazione energetica in accordo con i requisiti previsti dalla normativa. L’utente, in base all’esigenza specifica, può scegliere la realtà più idonea ed entrare in contatto per definire lavori, tempi e costi accordandosi direttamente con l’impresa stessa;

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un supporto mirato per la gestione degli aspetti amministrativi e fiscali: definiti i lavori di efficientamento energetico da eseguire, è parimenti importante impostare correttamente la gestione dell’iter procedurale per ottimizzare i benefici previsti dalla normativa Ecobonus 110%. Per questo la piattaforma mette a disposizione la consulenza fiscale di professionisti del settore, per cogliere la meglio le opportunità, dall’utilizzo diretto della detrazione, alla cessione del credito a soggetti terzi, all’attivazione dello sconto in fattura;

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l’intero processo si articola quindi in un affiancamento completo nella gestione della pratica: dalla raccolta delle informazioni necessarie per l’impostazione della domanda presso gli Enti preposti, fino ad un supporto mirato passo a passo per lo svolgimento degli adempimenti burocratici necessari alla corretta gestione del flusso informativo.

Orientamento e consulenza gratuita Offriamo ai privati, condomini e aziende un supporto per valutare come realizzare gli interventi di riqualificazione energetica che beneficiano degli incentivi fiscali previsti dal superbonus 110% e dalle altre agevolazioni.

Consulenza fiscale Ti aiuteremo. Massimizza il vantaggio del Superbonus al 110% e a cogliere le opportunità previste del Decreto Rilancio rispetto all’utilizzo diretto della detrazione o rispetto alla cessione del credito d’imposta ad altri soggetti, anche con lo sconto in fattura.

Ricerca delle imprese Mettiamo in contatto, in modo semplice, veloce e trasparente, i privati, i condomini con le migliori aziende del settore per realizzare interventi di riqualificazione energetica che rispettino i requisiti previsti dalla normativa sugli incentivi.

Consulenza nella gestione della pratica Ti accompagneremo nella presentazione della domanda presso gli enti preposti rispetto alle procedure e offrendoti un’assistenza personalizzata alla raccolta dati e della documentazione necessaria all’ottenimento dell’incentivo.

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focus piattaforma superbonus

4. affidarsi a professioni che gestiranno le procedure amministrative necessarie a portare a termine i lavori.

La struttura della nuova piattaforma Il progetto si basa sulla realizzazione di un portale che presenta in modo semplice il tema del Superbonus, fornendo una guida online di facile consultazione, preparata da professionisti e con particolare riferimento alla valorizzazione dei servizi offerti dall’associazione e dell’ecosistema delle imprese ad essa afferenti. La piattaforma illustra le specifiche della maxiagevolazione, attraverso schermate di sintesi chiare e pertinenti che forniscono utili delucidazioni in merito a: conto termico, ecobonus, sismabonus, cessione del credito e bandi di contributo.

PRIVATI Oltre alle indicazioni di tipo informativo, in pochi semplici step, i privati, i condomini, gli amministratori condominiali e gli altri soggetti che desiderano accedere alla detrazione hanno la possibilità registrarsi al portale e di: 1. verificare che il proprio progetto rientri nell’agevolazione al 110%; 2. valutare la fattibilità dell'intervento e avere un’idea delle eventuali spese; 3. scegliere l'impresa migliore;

La finalità è quella di aiutare il committente privato a individuare i lavori da effettuare e trovare la migliore impresa che li possa realizzare. Ci pensa, infatti, la piattaforma a selezionare, gratuitamente, i professionisti e le aziende edili più idonei per riqualificare l’immobile oggetto della richiesta. Grazie al portale gli utenti possono così contare su: z un servizio chiavi in mano, senza perdite di tempo, che permette di ricevere preventivi chiari e con costi trasparenti; z un vantaggio economico, scegliendo tra le migliori offerte tecniche e soluzioni fiscali e finanziarie; z un gestionale che consente di richiedere, scambiare, amministrare e monitorare tutto direttamente da un pannello di controllo.

2. ricevere richieste di preventivo, gestendole facilmente dall’area riservata; 3. inviare ai richiedenti le proprie offerte; 4. sviluppare il proprio business grazie a contatti con nuovi clienti. Registrandosi al portale, compilando un’apposita scheda e lasciando i propri recapiti, le aziende hanno, infatti, la possibilità di:

IMPRESE Numerosi sono anche i vantaggi che interessano le aziende del comparto. Grazie alla piattaforma Ance Brescia, le imprese possono: 1. registrarsi gratis, compilare il form di presentazione dell’attività e selezionare le prestazioni offerte, beneficiando di un canale autorevole, innovativo e funzionale per farsi conoscere;

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z ricevere richieste di preventivo da parte di proprietari di immobili, amministratori di condominio e di altre imprese, nonché di proporsi come fornitore per offrire direttamente beni e servizi; z avere un’assistenza qualificata da parte dei progettisti e dei commercialisti del network su tematiche tecnico progettuali e su questioni fiscali: dalla contrattualistica, alla gestione del cassetto fiscale, fino alla cessione del credito; z ottenere un finanziamento dedicato rispetto ai lavori da eseguire e alla successiva cessione del credito agli intermediari finanziari.


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Attraverso un simulatore basato su un algoritmo, gli interessati al Superbonus possono sia verificare in modo facile e veloce se le modifiche che vogliono apportare al proprio immobile possono beneficiare dell’agevolazione al 110% (ecobonus o sismabonus), sia conoscere un valore stimato dei lavori, calcolato sulla base di costi standard e per modellitipo di intervento. Per questa prima fase è sufficiente compilare, un apposito form che prevede un’anagrafica di massima del richiedente e dell’immobile nonché un dettaglio, sempre di massima, dell’intervento e dello stato di fatto. L’utente ha, quindi, a disposizione un elenco delle imprese che si sono registrate alla piattaforma e, tramite filtri, può valutare la realtà con la quale approfondire la trattativa, per definire gli aspetti contrattuali.

Ance Brescia Siamo convinti che il Superbonus possa incoraggiare una spinta alla riqualificazione delle nostre città ed essere un’opportunità di crescita e di lavoro per le nostre imprese. A conferma del nostro impegno per trovare soluzioni e strategie che incrementino gli interventi di rigenerazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio bresciano, con lo sviluppo di una piattaforma Superbonus agevoliamo l’incontro tra domanda e offerta, mettendo in risalto la qualità del costruito delle aziende del sistema Ance Brescia.

PwC Con le nostre competenze di settore e attraverso un approccio multidisciplinare, forniamo soluzioni complete e su misura, garantendo qualità nei servizi di revisione, di consulenza strategica, legale e fiscale alle imprese. In linea con gli obiettivi che muovono la nostra realtà, anche grazie alla nuova piattaforma Superbonus, ci proponiamo di dare risposte innovative e di qualità a problematiche complesse. Nel caso della maxi-agevolazione vogliamo fornire un aiuto concreto per rendere più comprensibili e digeribili le articolate normative che interessano i lavori edili agevolati al 110%.

WeProject Superbonus 110% costituisce una grande opportunità: una puntuale valutazione tecnica iniziale è fondamentale per poter impostare correttamente gli interventi di efficientamento energetico e sismico, in modo da rispettare i requisiti previsti dalla norma. Tramite la piattaforma vogliamo offrire un supporto tecnico completo, dalla pre-verifica del progetto fino alla progettazione tecnica esecutiva e alla direzione lavori: il tutto con un’attenzione specifica alla verifica delle procedure gestionali e all’individuazione delle migliori soluzioni di intervento.

Supporto PwC

Piattaforma Superbonus Ance Brescia

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focus piattaforma superbonus

L’apporto qualificato del partner PwC Per accedere a tutti i servizi connessi al Superbonus, imprese e soggetti da queste profilati possono avvalersi di un’ulteriore piattaforma gestita da PwC. Le prestazioni erogate si suddividono in servizi base, servizi tecnici e servizi fiscali

Servizi base z messa a disposizione di apposita documentazione standard;

Supporto PwC

Piattaforma Superbonus Ance Brescia

z raccolta e catalogazione della documentazione amministrativa e tecnica alla base della richiesta di accesso ai bonus fiscali; z emissione del visto di conformità necessario ad attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi; z gestione dei cassetti fiscali dei beneficiari dei crediti fiscali, dei soggetti cedenti, dei soggetti cessionari, se muniti di apposita delega; z conservazione in apposita piattaforma online della documentazione relativa all’intervento di efficientamento energetico, o di messa in sicurezza sismica, per tutto il tempo necessario per l’effettuazione dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate; z prestazione della polizza di assicurazione della responsabilità civile, con massimale adeguato al numero dei contribuenti assistiti, nonché al numero dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle certificazioni tributarie rilasciati.

Servizi tecnici z studio di fattibilità: rilievo (sopralluogo e restituzione grafica), diagnosi energetica dello stato di fatto e simulazione degli interventi migliorativi, se necessario accesso agli atti di pratiche edilizie/denuncia dei C.a., verifica dei requisiti soggettivi per accedere al beneficio fiscale ed oggettivi (relativi all’intervento prospettato sull’immobile) prima dell’avvio dei lavori, stima dell’agevolazione; z progettazione tecnica esecutiva degli interventi ed eventuali varianti su impianti e strutture, architettonico, coordinamento per la sicurezza in sede di progettazione; z pratiche edilizie e strutturali: autorizzazione paesaggistica (se richiesta), presentazione Cila/Scia/Scia, deposito sismico/autorizzazione sismica/denuncia dei C.a; z fase dei lavori: direzione dei lavori (architettonica e strutturale), coordinamento per la sicurezza in fase di esecuzione; z fine dei lavori: certificato di regolare esecuzione, collaudo opere e strutture, redazione dell’Ape, variazione catastale, visura catastale, presentazione pratica Enea.

Servizi fiscali z analisi ai sensi della normativa tributaria vigente della bozza di contratto di appalto / fornitura e/o relativi allegati e/o preventivi; z rilascio documento con esito delle analisi svolte; z assistenza tecnica per richieste specialistiche legate all’interpretazione della normativa fiscale.

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A partire dalla piattaforma online, quindi, sia gli utenti privati che le imprese possono beneficiare di un sistema integrato e completo di servizi e di assistenza, per essere affiancati lungo l’intero iter di gestione sia degli interventi che delle procedure amministrative sottese, necessarie per l’attivazione dei vantaggi fiscali previsti da Ecobonus 110%. Una soluzione integrata che mette a sistema competenze differenti (tecniche, fiscali, amministrative) per semplificare il percorso, avendo cura di svolgere correttamente ogni singolo passaggio, offrendo in un unico pacchetto l’accesso ad un’intera gamma di servizi. Una soluzione win-win, in grado di racchiudere all’interno di una cornice unica un mix di possibilità che ciascun utente può personalizzare in base alle proprie esigenze, beneficiando di un’assistenza personalizzata e qualificata.


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ambiente

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leganti e leggiadri i rondoni popolano i cieli di Brescia e rendono vivi, con la propria presenza, i monumenti e gli edifici della città. Questa tipologia di volatili migratori protetta nidifica spesso in cavità artificiali, quali sottotetti, interstizi o buche pontaie, ritornando sempre anche dopo lunghi periodi di viaggio. Ma le costruzioni moderne, caratterizzate da facciate continue e luminose vetrate, non sono più ospitali come in passato e costringono questi animali ad allontanarsi dalle città. La loro presenza, però, è importante in quanto sono indicatori della qualità ambientale e, grazie alla dieta insettivora, permettono di eliminare numerosi parassiti nocivi. Per questo sono nate significanti iniziative al fine di armonizzare le pratiche edilizie con le esigenze ecologiche di questi animali. “I rondoni sono affascinanti. Volano tutta la vita e una volta individuato il punto in cui costruire il proprio nido, vi ritornano ogni anno, riconoscendo quel luogo come la propria casa” spiega l’architetto Beniamino Dioni, protagonista, insieme all'architetto Paola Dioni, del primo caso bresciano che ha coinvolto rondoni e interventi edilizi. Infatti, nel periodo invernale i rondoni si allontanano e migrano verso l’Africa, abbandonando il nido per un lungo periodo per poi ritornarvi durante la primavera e dare vita ai nuovi piccoli. Ma il fatto che non ci sia un regolamento o comunque la poca attenzione verso il problema crea complicanze in fase di lavori. Spesso il ritrovamento di queste specie protette causa lo slittamento dei cantieri e non solo, la disinformazione può mettere

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Edilizia e rondoni Due testimonianze esempio che hanno saputo armonizzare l’edilizia e il patrimonio naturale, rispettando la biodiversità della specie

di Valentina Epifani

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Chiesa della Volta Il primo caso avvenuto a Brescia che ha creato un precedente sulla questione ha interessato la ristrutturazione della chiesa di Volta. I lavori presi in mano dall’azienda Zanini erano gestiti progettualmente dall’architetto Beniamino Dioni. “Quando abbiamo iniziato la progettazione e fatto i primi sopralluoghi dei lavori era inverno. Dato che i rondoni in quel periodo migrano, non ci siamo accorti della loro presenza” racconta l’architetto. “Dopo aver installato i ponteggi e le impalcature, ci è stato imposto di fermare i lavori perché sono stati scoperti nel sito colonie di rondoni. Avevano creato i propri nidi nei coppi, su nella parte più alta del tetto, per proteggere i piccoli e per facilitarsi nel volo”. I lavori, che dovevano iniziare a giugno, sono stati rinviati fino al periodo estivo, per poter permettere alla colonia di continuare il percorso di gestazione sino alla schiusa delle uova. Mentre il ponteggio è stato abbassato per facilitare il passaggio e l’arrivo dei genitori alati verso il nido dei pulli. Inoltre, grazie all’attenzione e interesse del parroco don Roberto Zanini, sono state messe in

Chiesa di Fornaci

in grave pericolo i nidi durante la costruzione. Per tali ragioni aumentare la sensibilità nei confronti dell’argomento, potrebbe aiutare i professionisti a trovare soluzioni rapide e in perfetta armonia con la natura. Il caso dei rondoni soprattutto a Milano, in cui sono presenti molte colonie, ha dato vita a iniziative per la loro tutela. Sono nate così il progetto Sos rondoni, supportato anche dalla fondazione Cariplo, che ha stilato il regolamento, recepito dal Comune di Milano, per la salvaguardia della specie durante i lavori di costruzione, o ancora una mappatura di

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Sequenza dei lavori di ristrutturazione del tetto della Chiesa di Fornaci. L'intervento ha tenuto conto della colonia di rondoni che abitava il sottotetto. Nelle fotografie a sinistra: tetto e particolare delle tegole Chiesa della Volta.

tutte le colonie esistenti in modo da conoscere preventivamente la propria presenza. Grazie ad alcune vicende significative, passate anche sotto l’attenzione della cronaca locale, è aumentato l’interesse a Brescia e i costruttori protagonisti sono stati i capostipiti, spesso involontari, di esperienze che si sono rivelate utili per il futuro.

Un altro caso simile, che è stato agevolato dalla precedente esperienza vissuta in occasione del restauro della chiesa di Volta, è stato affrontato durante la ristrutturazione della chiesa di Fornaci avvenuta a luglio di quest’anno. La struttura, colpita dal maltempo che si è accanito sulla provincia nell’agosto dello scorso anno, ha richiesto un intervento per la ristrutturazione del tetto. “Una volta fatto il sopralluogo della sommità abbiamo installato i ponteggi” racconta Enrico Facchinetti dell’azienda Edil Ida, commissionata a svolgere i lavori di restauro della struttura. “È stato l’addetto ai ponteggi ad avvisarmi che nel sottotetto era presente una colonia di rondoni”. Una storia analoga alla prima, ma che in questo caso ha giovato dell’esperienza degli addetti ai lavori. Infatti, l’operaio che si è accorto dei nidi era lo stesso intervenuto durante i lavori della chiesa della Volta e, remore dell’esperienza vissuta, ha subito provveduto ad avvisare l’impresario. “È stata una fortuna. – continua a spiegare l’ingegnere Facchinetti – perché siamo riusciti a limitare i danni e a far slittare i lavori di un solo mese”. Anche in questo caso la sensibilità della committenza ha fatto la

pratica nella ristrutturazione delle soluzioni che permettessero ai rondoni di tornare a popolare il sottotetto anche per gli anni a seguire. “C’è stato uno studio e una ricerca per rintracciare il materiale migliore nel fissaggio dei coppi, capace di agevolare l’ingresso degli animali, senza bloccare i passaggio” spiega l’architetto Dioni. Il progetto, infatti, inizialmente prevedeva l’utilizzo del tradizionale gancio centrale, per assicurare la presa e bloccare il pezzo di coppo. Nella soluzione finale invece, si è optato per un sistema di ancoraggio in alluminio, con un fissaggio laterale delle tegole in modo da poter lasciare poi libero il corridoio d’ingresso. Un’ulteriore modifica del progetto iniziale ha interessato l’utilizzo di un telo traspirante con apertura alla diffusione del vapore acqueo per impermeabilizzare la chiesa sottostante, al posto della guaina bituminosa programmata in precedenza, che avrebbe invece surriscaldato eccessivamente l’area presente sotto la grondaia rendendola invivibile per i rondoni. “Gli interventi svolti, sono stati possibili grazie ad una committenza lungimirante, ma l’attenzione più importante deve partire dai soggetti che hanno le capacità decisionali e amministrative. Deve diventare un obiettivo condiviso da più realtà per poter generare un vero seguito” ha concluso l’architetto.

differenza. Il parroco don Marco Bosetti, davanti allo stormo di rondoni, ha richiesto che i progetti venissero modificati, per permettere agli amici piumati di tornare a nidificare anche negli anni futuri. Dunque, l’architetto responsabile dei lavori Pierluigi Bianchetti e il responsabile dell’azienda Edil Ida, attraverso Ance Brescia, sono entrati in contatto con Beniamino Dioni. La soluzione scelta in questo caso è stata differente e ha seguito le necessità della struttura. Nella ricostruzione del tetto, in particolare quello più in alto posizionato sopra il tamburo, è stata collocata tra i coppi e il piano di copertura un'intercapedine alta pochi centimetri, che si estende per tutta l’area circostante. Nella parte esterna, in cui avviene l’accesso dei volatili, sono stati sono stati creati nella lattoneria dei piccoli fori e alcuni buchi d’areazione abbastanza grandi da permettere l’ingresso dei soli rondoni, impedendo invece l’ingresso ad altri volatili infestanti come i piccioni. “Sono stato felice di aver realizzato questo lavoro e di aver trovato una soluzione che permettesse di tutelare un patrimonio naturale, ma personalmente ho avuto fortuna ad incontrare collaboratori di esperienza e una committenza attenta e sensibile” spiega Facchinetti. “Credo sia importante sensibilizzare sull’argomento, per aiutare altri professionisti costruttori come me a sapere come muoversi in un’occasione simile, attivando iniziative utili per la tracciatura della specie”.

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impresa digitale

Maturità digitale delle imprese Analisi dei dati presentati dal Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio sul livello di digitalizzazione delle imprese lombarde, con un focus sul progetto Selfi 4.0 per quelle associate ad Ance Brescia

Iniziativa cofinanziata e patrocinata da Camera di Commercio di Brescia

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l processo di trasformazione digitale non è più una scelta per le imprese, ma una necessità. Sono trascorsi gli anni in cui bastava aprire una pagina web per ottenere il riconoscimento di pioniere tecnologico. Il digital è una parte integrante della vita quotidiana e lavorativa di tutti. Software di calcolo gestionali, cloud, e-commerce o tecnologie Iot (Internet of things) sono strumenti indispensabili nei processi produttivi di un’impresa. In Italia la fase di digitalizzazione è iniziata tardi e procede ancora con lentezza, ma alcune regioni, come la Lombardia, si dimostrano più lungimiranti rispetto ad altre. Il Punto Impre28

sa Digitale di Camera di Commercio ci offre una fotografia molto dettagliata sul livello di digitalizzazione del tessuto imprenditoriale lombardo fornendoci tutti i dati rilevati dai test Selfi 4.0, compilati nell’ambito di un progetto avviato su scala nazionale. Il test, costituito da un questionario online, è stato inviato a tutte le aziende aderenti, suddivise per codice Ateco, con lo scopo di valutare la maturità digitale raggiunta in ciascun processo o area aziendale. Sono stati quindi individuati cinque livelli crescenti di maturità:

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l’esordiente legato ad una gestione tradizionale dell’informazione e dei processi; l’apprendista che ha mosso i primi passi nell’evoluzione utilizzando strumenti di base, quali fogli di calcolo o magari cartelle condivise; per poi passare allo specialista cioè la realtà che ha già digitalizzato buona parte dei processi; l’esperto che ha applicato con successo tutti i principi dell’impresa 4.0 e per concludere il campione ossia l’impresa che ha un ottimo livello di digitalizzazione dell’informazione e inve-


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5%

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8%

ste in processi complessi quali big data e analisi dei dati, applicazioni di Iot, stampa 3d, robotica, simulazione, e molto altro. In generale, la regione si dimostra mediamente digitale, ma con un alto margine di miglioramento. I dati osservano che la percentuale maggiore delle imprese, cioè il 46%, si classificano come apprendiste, quindi si trovano nella parte iniziale del processo di trasformazione in cui hanno integrato strumenti tecnologici basilari, ma buona parte delle proprie attività viene svolta ancora tradizionalmente. Seguono poi le specialiste con il 36% e le esperte corrispondenti all’8% del totale. Nella parte più bassa capeggiano i

due estremi rappresentati dalle imprese esordienti, che equivalgono al 5% del totale e le aziende campioni che rappresentano solo il 3%.

1.287 Imprese

46%

38%

I dati osservano che la percentuale maggiore delle imprese, cioè il 46%, si classificano come apprendiste, quindi si trovano nella parte iniziale del processo

 Apprendista  Specialista  Esperto  Esordiente  Campione

Le percentuali di classificazione delle Imprese rispetto ai 5 livelli di maturità digitale novembre/dicembre/2020

29


Rivista_ANCE_6-2020_6_2020 24/11/2020 09:11 Pagina 30

impresa digitale

La distribuzione delle Imprese per ciascun livello di maturità digitale, rispetto alla sezione ATECO di appartenenza Livello di Maturità Digitale Sezione ATECO

Esordiente Apprendista

A - Agricoltura, silvicoltura e pesca

7,1%

2,9%

Specialista

Esperto

Campione

Totale Imprese

1,4%

0,0%

0,0%

29

B - Estrazione di minerali da cave e miniere

0,0%

0,3%

0,0%

0,0%

0,0%

2

C - Attività manifatturiere

17,1%

29,9%

35,2%

27,0%

25,0%

397

D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

0,0%

0,3%

0,0%

0,0%

0,0%

2

E - Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento

1,4%

F - Costruzioni

7,1%

G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli

18,6%

0,5% 7,1%

14,4%

0,4% 4,1%

11,0%

0,0% 3,0%

15,0%

0,0% 0,0%

16,7%

6 70

173

H - Trasporto e magazzinaggio

1,4%

2,4%

1,2%

0,0%

2,8%

22

I - Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione

7,1%

3,7%

2,0%

2,0%

0,0%

39

J - Servizi di informazione e comunicazione

5,7%

5,4%

11,4%

24,0%

30,6%

127

K - Attività finanziarie e assicurative

0,0%

1,4%

2,0%

2,0%

0,0%

20

L - Attività immobiliari

1,4%

1,0%

,6%

1,0%

0,0%

11

M - Attività professionali, scientifiche e tecniche

4,3%

10,0%

12,0%

12,0%

11,1%

137

N - Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese

2,9%

3,7%

4,1%

4,0%

5,6%

50

P - Istruzione

1,4%

1,2%

1,2%

1,0%

0,0%

15

Q - Sanità e assistenza sociale

0,0%

2,9%

2,0%

0,0%

2,8%

28

R - Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento

2,9%

1,7%

1,2%

0,0%

0,0%

18

21,4%

11,0%

10,2%

9,0%

5,6%

141

70

589

492

100

36

1.287

S - Altre attività di servizi TOTALE

Fra i settori più sviluppati spicca quello dell’informazione e della comunicazione con una distribuzione delle imprese imperniata sui livelli più alti di maturità digitale, seguite, in una percentuale minore, dalle attività manifatturiere. Nel gradino più basso della maturità digitale compaiono i settori di erogazione dei servizi e di commercio. Il settore delle costruzioni risulta mediamente digitalizzato. Gran parte delle aziende sono al livello di apprendiste e specialiste, rispettivamente il 60% e il 29%, mentre una piccola parte, il 7%, non è ancora digitalizzato. Nessuna rappresen30

tanza per il più alto livello di maturità. Si evidenzia, inoltre, una correlazione diretta tra la dimensione delle aziende e il livello di maturità digitale. Infatti, più è grande la realtà e più il livello di maturità cresce. Sono comunque le imprese B2B (business to business) a fungere da traino rispetto alle imprese B2C (business to consumer) con una percentuale che va dai 41,4% per gli esordienti sino agli 80,6% per i campioni. La provincia che dimostra uno sviluppo maggiore è Milano con una percentuale del 5% di aziende che hanno raggiunto il

novembre/dicembre/2020

livello di campione. Segue la zona limitrofa di Monza e Brianza con il 4,1% del totale di aziende posizionate al più alto livello di maturità. Anche Sondrio appare evoluta con la rappresentanza del 4,4% di imprese campioni, mentre il 6,7% sono esperte. Chiudono la classifica la provincia di Lodi e di Cremona. Brescia si difende bene, posizionandosi a metà classifica, ma i margini di miglioramento sono molto alti. Sono il 41,9% le aziende che si posizionano come specialiste, il 5,6% quelle esperte e il 2,5% i campioni. Scenario interessante, scaturito dall’analisi dei dati, è quello sul-

le tecnologie più richieste. Per il settore dell’agricoltura, ad esempio, la tecnologia ricercata da ben il 63,6% delle aziende è il cloud, ossia l’archiviazione della propria infrastruttura It in un data center online. A questo si accompagna anche l’introduzione delle tecnologie Iot, richiesto dal 54,5% e i big data & analitytics dal 45,5%. Il settore industriale dimostra desideri più ampi e vari. La maggior parte delle imprese (43,5%) necessitano di software, piattaforme e applicazioni digitali per il coordinamento della logistica, insieme ai sistemi di integrazione verticale e orizzontale (25,7%). Si segnalano anche la domanda di nuove tecnologie per ottimizzare la progettazione e il processo produttivo, inclusa l’integrazione dei sistemi informativi unita all’automazione dei processi industriali, strumenti richiesti dal 19,9% del totale delle aziende. I settori del commercio e dell’alloggio e ristorazione viaggiano sugli stessi binari con la domanda incentrata su: sistemi di e-commerce e piattaforme e applicazioni digitali per la gestione della logistica. Quest’ultima tecnologia è condivisa anche dal settore delle costruzioni. Infatti, ben il 40% delle imprese necessita di strumenti che siano in grado di agevolarli nell’ambito della logistica, includendo anche sistemi di cloud capaci di mettere in contatto più punti fra loro distanti. Uno dei processi aziendali più positivi è legato alle tecnologie, risultato dato dall’utilizzo di programmi di progettazione professionale capaci di trasmettere informazioni simultanee. Anche l’area acquisti risulta particolarmente sviluppata in quanto più della metà delle imprese si appoggia su un buon sistema informativo interno supportato da software dedicati, che consentono di condividere le informazioni e i fabbisogni di approvvigionamento. Mentre i settori risultati scar-


Rivista_ANCE_6-2020_6_2020 24/11/2020 09:11 Pagina 31

Le imprese Ance Brescia Se a livello regionale la maturità digitale del settore edile risulta scarsa, per quanto riguarda i dati delle imprese appartenenti ad Ance Brescia che hanno svolto i test, invece, le prospettive sono decisamente più floride. “Il settore delle costruzioni è particolare, perché coniuga l’attività amministrativa e l’attività cantieristica che hanno delle esigenze completamente diverse” ha specificato l’ingegner Francesco Vielmi, specialista del Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio e componente dell’equipe che ha analizzato i questionari compilati dagli associati aderenti al progetto. “Mentre è semplice automatizzare l’attività di ufficio, – specifica – resta più complesso riuscire a farlo anche sul cantiere, perché esistono variabili esterne che non possono essere controllate. Ma dal lavoro di analisi che abbiamo eseguito, possiamo dire che questo gruppo di realtà appartenenti ad Ance Brescia sono gestite bene”. I risultati dei dati raccolti dimostrano come il livello delle imprese associate sia oltre la media del settore di appartenenza e in parità rispetto alla media generale. Il 31% del totale è a un buon livello digitale, mentre nessuna impresa risulta estranea ai processi tecnologici, tuttavia quasi due aziende su cinque sono a un grado molto basso.

% Profili di maturità digitale delle imprese lombarde che hanno compilato i questionari di self assessment (Selfi 4.0) Provincia Impresa

Esordiente

BG

BS

CO

CR

LC

LO

MB

MI

MN

PV

SO

VA

Totale

5,1%

7,5%

2,0%

8,7%

5,9%

0,0%

5,4%

4,4%

7,8%

5,7%

4,4%

2,8%

5,4%

41,2% 50,0% 59,5% 46,7%

37,7%

Apprendista

41,4% 42,5%

Specialista

45,9%

51,0% 55,7%

41,9% 35,3%

27,8%

41,2% 50,0% 28,4% 33,5% 42,9%

47,1% 35,6%

42,1% 38,2%

Esperto

6,4%

5,6%

11,8%

7,8%

8,2%

0,0%

2,7%

10,3%

7,8%

6,9%

6,7%

8,4%

7,8%

Campione

1,3%

2,5%

0,0%

0,0%

3,5%

0,0%

4,1%

5,0%

3,9%

1,1%

4,4%

1,9%

2,8%

157

160

51

115

85

10

74

319

77

87

45

107

1287

Totale SELFI 4.0

Le tecnologie più richieste dalle Imprese per settore di appartenenza, domande ammesse per le misure A e B 2018 Agricoltura

Industria

Costruzioni

Commercio

Alloggio e ristorazione

Altri servizi

Software & Digital Platform for Logistic Management

27,3%

43,5%

40,0%

41,0%

40,0%

23,9%

Cloud

63,6%

13,0%

40,0%

21,7%

20,0%

45,6%

Tecnologia

Big Data e Analytics

45,5%

18,4%

16,7%

22,4%

13,3%

32,5%

Integrazione verticale e orizzontale

36,4%

25,7%

23,3%

22,4%

26,7%

24,2%

IIoT & IoT

54,5%

15,1%

20,0%

5,6%

0,0%

16,0%

System Integration & Process Automation

36,4%

19,9%

16,7%

11,8%

13,3%

20,2%

Digital Solution for Supply Chain Management

27,3%

15,1%

16,7%

14,3%

0,0%

12,5%

Cybersecurity & Business Continuity

27,3%

7,3%

13,3%

8,1%

13,3%

15,4%

E-Commerce

27,3%

11,2%

10,0%

48,4%

33,3%

17,4%

0,0%

19,9%

6,7%

3,7%

6,7%

2,8%

36,4%

1,8%

6,7%

3,7%

6,7%

6,6%

Advanced Manufacturing Sistemi di Geolocalizzazione Digital Payment System

9,1%

5,7%

16,7%

16,1%

20,0%

5,1%

Virtual & Augmented Reality

0,0%

2,7%

3,3%

3,1%

0,0%

8,8%

In-store CX

0,0%

1,2%

3,3%

5,0%

13,3%

,9%

Simulation

0,0%

6,6%

6,7%

1,9%

0,0%

4,3%

Additive Manufacturing

0,0%

4,5%

3,3%

2,5%

0,0%

2,3%

Electronic Data Interchange

0,0%

4,5%

3,3%

5,0%

6,7%

3,7%

Medie comparate samente digitali e quindi caratterizzati da una gestione tradizionale e non automatizzata sono: la logistica con il 67% del totale delle imprese a un livello di maturità basso e il settore delle risorse umane anch’esso scarsamente sviluppato. Queste aree sono ancora gestite con metodologie tradizionali, basate sul rapporto interpersonale, registri cartacei e comunicazioni verbali.

39,1% 48,9% 44,9% 45,8%

 Media Ance

 Ateco costruzioni

 Generale

4,00

3,00

2,00

2,24

2,24

2,26

2,21

1,86

2,20

1,98

2,20

2,38

2,32 2,09

2,24 2,01

2,18

2,09

1,99

1,80 1,43

1,42

1,37

1,00

2,05

1,55

1,41

1,00

0,00 Maturità digitale

Contabilità, finanza

Clienti, mercati

Tecnologie

Risorse umane

Acquisti

Logistica

novembre/dicembre/2020

Prodotto servizio

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materiali

Le normative sui rifiuti da costruzione e demolizione e le novità del pacchetto europeo Un confronto con il Dicatam dell'Università degli Studi di Brescia sugli obiettivi di riciclaggio e di riduzione del numero delle discariche. 32

novembre/dicembre/2020

I

l primo provvedimento sui rifiuti da costruzione e demolizione approvato in Italia nel ‘97 è stato il decreto Ronchi, tutt’ora in vigore, che ha regolamentato le attività di recupero dei rifiuti, in particolare quelli da costruzione e demolizione. L’argomento viene trattato in maniera molto generica e non ha subito grandi variazioni nel tempo. Viceversa, la normativa europea ha sviluppato indirizzi molto più specifici con l’obiettivo di incrementare materie da rifiuti e applicazioni anche nel settore delle costruzioni di tutti gli Stati membri. La svolta decisiva è stata rappresentata dalla definizione della direttiva sulla gestione dei rifiuti del 2008, poi modificata nel 2018, che ha definito una serie di disposizioni volte a promuo-

vere la transizione verso un’economia circolare. Il pacchetto ha stabilito per ogni stato membro degli obiettivi di riciclaggio da raggiungere entro un tempo definito. Dopo un esame preliminare, a settembre di quest’anno il Governo ha definitivamente approvato il pacchetto del 4 luglio 2018, con recepimento entro il 5 luglio 2020, di quattro direttive che modificano le sei precedenti su: rifiuti, imballaggi, discariche, rifiuti elettrici ed elettronici Raee, veicoli fuori uso e pile. Il nuovo pacchetto introduce ambiziosi obiettivi di riciclaggio e di riduzione delle discariche, a partire dal portare il riciclo dei rifiuti urbani ad almeno il 55% entro il 2025. La quota è destinata a salire al 60% entro


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Le direttive europee sull’economia circolare fanno luce sul riciclo dei materiali da costruzione e demolizione I rifiuti da costruzione e demolizione hanno innumerevoli potenzialità di riciclo e rappresentano uno dei maggiori flussi di materie di scarto in tutta Europa. L’Italia con circa 54,5 milioni di tonnellate è il quarto paese europeo con la maggiore produzione dopo Francia, Germania e Paesi Bassi. Il riciclo e riutilizzo di questi materiali è essenziale per raggiungere quell’equilibrio ambientale e di cessazione degli sprechi auspicato dalle buone pratiche di un’economia circolare e promossi con fermezza dall’Unione Europea. Nel numero cinque di Costruire il futuro, un articolo sulla ricerca avviata dal Dipartimento di Ingegneria, civile, ambiente, territorio, architettura e di matematica (Dicatam) dell’Università di Brescia, e finanziata da alcune aziende associate ad Ance Brescia, ha raccontato lo studio intrapreso dal team universitario guidato dal

La novità della Direttiva del 2018 riguarda l'introduzione di nuovi obiettivi in materia di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione il 2030 e al 65% entro il 2035. Anche per i rifiuti di imballaggio è previsto un progressivo aumento della percentuale riciclata dal 65% entro il 2025 fino al 79% entro il 2030, con obiettivi diversificati in base al materiale. Infine, le nuove regole interessano anche le discariche e prevedono un obiettivo vincolante

di riduzione dello smaltimento nel punto di raccolta pari al 10% del totale dei rifiuti urbani entro il 2035. Il recepimento del pacchetto era atteso con impazienza anche dal team di ricerca del professor Plizzari e della professoressa Sorlini, in quanto avrebbe potuto introdurre importanti novità sul recupero dei rifiuti da demolizione e costruzione. Infatti, in linea con i traguardi fissati, in Italia nel 2019 sono stati recuperati, secondo i dati Ispra, il 76% dei rifiuti da costruzione e demolizione, raggiungendo e superando la quota di recupero imposta del 70% in peso dei rifiuti da conseguire entro il 2020. La novità, quindi, della Direttiva del 2018 riguarda l'introduzione da parte della Commissione, en-

professor Giovanni Plizzari e dalla professoressa Sabrina Sorlini, con il diretto coinvolgimento della dottoranda Alessandra Diotti, sul riutilizzo degli aggregati riciclati, cioè dei rifiuti provenienti dalle fasi di costruzione e demolizione e edilizia. In particolare, la professoressa Sorlini ha segnalato alcune problematiche riscontrate nel riutilizzo di questi materiali come aggregati, problematiche legate soprattutto alle normative ancora in fase di definizione. “Ci sono intenzioni che spingono nella direzione della massimizzazione dei recuperi e in particolare di quello inerente alla materia, argomento prioritario. Ma nel momento in cui si entra nello specifico nasce il problema. Ad oggi la normativa non è molto chiara e si attende con ansia un’evoluzione”. L’accenno evolutivo menzionato dalla professoressa Sorlini sono le novità introdotte nel pacchetto europeo sull’economia circolare.

tro il 31 Dicembre 2024, di nuovi obiettivi in materia di preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione e le relative frazioni di materiale specifico. Al fine di una transizione verso un’economia sempre più circolare, viene inoltre promossa la demolizione selettiva. L’obiettivo è quello di facilitare il riutilizzo e il riciclaggio di alta qualità di tali materiali, nonché garantire l’istituzione di adeguati sistemi di selezione dei rifiuti da costruzione e demolizione almeno per legno, frazioni minerali (cemento, mattoni, piastrelle e ceramica, pietre), metalli, vetro, plastica e gesso. L’altra novità apportata dalla nuova disciplina (D. Lgs 116/ 2020) consiste nella duplice precisazione che la persona fi-

sica o giuridica che utilizza, per la prima volta, un materiale che ha cessato di essere considerato rifiuto e che non è stato immesso sul mercato o che immette un materiale sul mercato per la prima volta dopo che cessa di essere considerato rifiuto, debba provvedere “affinché il materiale soddisfi i pertinenti requisiti ai sensi della normativa applicabile in materia di sostanze chimiche e prodotti collegati”. In particolare, relativamente alla cessazione della qualifica di rifiuto “End of Waste”, non vi sono aggiornamenti normativi ma viene riconfermato il fatto che, in assenza di criteri nazionali, continuano ad applicarsi, quanto alle procedure semplificate per il recupero dei rifiuti, le disposizioni dell'ormai datato D.M. 5 febbraio 1998.

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storia per il domani

Opere nell’acqua di Brescia di Franco Robecchi, ingegnere e autore

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nutile dirlo: l’acqua è forse la sostanza chimica più importante del pianeta Terra. Essenziale al mantenimento della vita, è nell’acqua che la vita ha avuto la sua miracolosa origine. Quasi nessun essere vivente, animale o vegetale, potrebbe sopravvivere senza l’acqua: niente foreste ombrose con funghi, niente pomodori, niente fragole e niente leopardi. Niente uomo. L’acqua è anche la sostanza più diffusa sulla terra, creando mari e oceani, fiumi e falde, piogge e nuvole. Senza acqua niente Cristoforo Colombo e niente delfini, niente battaglie di Lepanto e niente innamorati sulla spiag-

gia al tramonto. Se l’essenzialità dell’acqua appartiene ai milioni di anni che hanno preceduto la civiltà è anche quest’ultima ad avere catturato l’acqua per il suo essenziale progresso. La nascita del Neolitico, con la sua agricoltura, e il suo sviluppo nella più antica storia non sarebbero potuti apparire senza il Nilo che inondava, senza i canali che gli Assiri costruivano,

 Grande mappa, del 1775, di un tratto del fiume Mella nell’allora comune di San Bartolomeo, a nord di Brescia. Il disegno, di speciale eleganza e opera dell’ingegner Cristiani, indica la nuova barriera sulla riva sinistra per la rettifica dell’alveo e il recupero di anse ghiaiose.

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storia per il domani

senza le barche che l’acqua insegnò a costruire, avvicinando popoli che poterono intrecciare le loro vite e i loro commerci nel Mediterraneo. Quando le prime macchine costruite dall’intelligenza umana iniziarono a muoversi fu perché era l’acqua a muoverle, facendo girare le ruote idrauliche. I magli, i mangani, le mole, i mulini e i frantoi, le macine e i grandi pestelli per le cartiere si muovevano grazie all’acqua. Quando l’igiene iniziò a divenire un’esigenza sociale fu ancora all’acqua che ci si dovette rivolgere, chiedendole un ennesimo aiuto, per disinfettare con la bollitura, per lavare, per inalare con il suo vapore, per veicolare farmaci, per ripulire l’intestino, per raccogliere e allontanare rifiuti e deiezioni. La proprietà dell’acqua o anche semplicemente il diritto per il suo prelievo furono occasione di grandi scontri sociali e anche politici, sino a giungere alle armi. I feudatari volevano le acque per le loro campagne, i cittadini dei comuni le volevano per cingere con fossati le loro mura e per muovere i loro mulini: l’acqua deve restare alle campagne, no l’acqua deve giungere dentro la città. Non a caso molte e importantissime città, nel mondo, sono sorte sulla riva di un fiume, da Roma sul Tevere a Firenze sull’Arno e Verona sull’Adige, da Parigi sulla Senna e Londra sul Tamigi, da Vienna e Budapest sul Danubio a New York sull’Hudson. Quando venne l’epoca delle

La proprietà dell’acqua o anche semplicemente il diritto per il suo prelievo furono occasione di grandi scontri sociali e anche politici, sino a giungere alle armi.

 Mappa del 1837 che riprende il vecchio progetto di rettifica dell’alveo del Mella presso San Bartolomeo. A sinistra si vede la travata per la derivazione del canale Grande e si vede anche la linea retta, da sinistra a destra, sulla riva del fiume, dove si intendeva costruire il nuovo argine.

36

 Particolare della mappa per il nuovo argine del Mella. Si vede l’uccellanda e, in alto a destra, in nero, la fabbrica degli Hoslij, una delle tante che si assiepavano lungo il corso del canale Grande, sino alle porte di Brescia. Fabbriche importanti come l’OM, la Sant’Eustachio, la Tempini, l’Atb ebbero le loro radici in quel canale.

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fognature moderne fu ancora all’acqua che si ricorse e anche per riscaldare le case, dai termosifoni a caldaia al teleriscaldamento. È così che l’acqua, nel crescente consumo da parte di un numero sempre maggiore di abitanti e da uno stuolo di benefiche industrie, nei paesi ricchi è diventata un bene prezioso, da salvaguardare nella sua quantità e nella sua qualità. Conosciamo i problemi di oggi, ma è anche molto interessante conoscere i problemi di ieri, per trovare affinità, proposte risolutive, conoscenza di eterne dinamiche umane e anche tecniche. Voglio portare qui due casi bresciani, per restare a casa nostra, dove la realtà è per-


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storia per il domani

 Splendida raffigurazione, del primo Novecento, di attrezzi e situazioni tecniche per l’infissione di pali in terreni ghiaiosi e in presenza d’acqua, quali sarebbero stati necessari per realizzare i progetti di cui qui si parla.  Sezione trasversale e longitudinale del paramento di sostegno e del nuovo argine.

cepibile con più intensa vivezza. Il Mella, si sa, è un po’ il fiume di casa dei bresciani. Anticamente chiamato, nell’italiano /dialetto, la Mèla, al femminile, diede il nome anche a vari, indistinti torrentelli che vi confluivano in Valtrompia, per cui si parlava delle Mèle, al plurale. Il nome andò poi anche a confondersi con i nomi Melo e Molone, attribuiti a corsi d’acqua

38

che si accavallarono, a sud della città, sostituendo il nome del torrente Garza. Ma lasciamo quelle storie per tornare al “biondo Mella”, come lo chiamò l’antico poeta Catullo. Naturalmente l’acqua, e quindi anche il Mella, hanno avuto il loro bravo rovescio della medaglia, per non discostarsi troppo dalla travagliata essenza dell’esistenza umana. Si dà il caso

novembre/dicembre/2020

che se l’acqua entra nel corpo umano scendendo lungo il tubo esofageo va tutto bene, ma se scende lungo il tubo tracheale sono guai molto seri. Capita che si anneghi. Anche i fiumi e i torrenti, che sono una benedizione per l’irrigazione, per il cibo che forniscono, per l’igiene che favoriscono, per i trasporti facili che consentono, quindi offrendo conoscenza e commerci,

possono diventare nemici terribili, con le loro piene e le loro esondazioni, capaci di falciare migliaia di vittime. Del Mella si ricordano la terribile alluvione del 1850, che causò distruzioni e molti morti, e altre esondazioni, che giunsero sino alla città. Si parla nel XVII secolo. Il Mella fu anche fonte principale di innumerevoli rami idrici che segnarono la storia produttiva


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 La mappa generale del territorio interessato dalla riparazione dell’argine destro del Mella a sud del ponte San Giacomo (via Milano).  Particolare del disegno per la manutenzione dell’argine del Mella. Si nota la scritta indicante le “classi per le riparazioni ordinarie e straordinarie”, essenziali per la ripartizione delle spese: I, II, III e IV classe.

e industriale di Brescia. Tra i suoi emissari urbani furono i canali Celato, Bova, Grande. Soprattutto su quest’ultimo, che scorreva oltre le mura occidentali di Brescia, si affollarono officine con ruote idrauliche che generarono, per lenta evoluzione, la zona industriale di Brescia (oltre Porta Milano), nerbo economico della città sino a non molti decenni fa. L’attenzione

per le acque del Mella fu quindi sempre molto viva, per la difesa degli argini, per la costruzione e la manutenzione di ponti, alcuni dei quali molto antichi e fondamentali per Brescia, come il Ponte Crotte, sulla strada per Iseo, il ponte di San Giacomo, sulla strada per Milano, e il ponte di Roncadelle sulla strada per Orzinuovi. Inoltre, dal Mella si derivavano numerose seriole e

rogge, che erano vitali per l’agricoltura. Fu addirittura proposto, nei secoli passati, di creare un piccolo lago, con le acque del Mella, a ovest della città, per creare un sistema di trasporti via acqua. Qui si vuole fare cenno a due progetti di intervento sul Mella nel primo Ottocento, nel territorio pressoché urbano. Il primo è molto interessante perché si

proponeva di correggere, in un breve tratto, addirittura il corso del fiume. Fra le considerazioni incluse nei ragionamenti di progetto vi sono anche annotazioni sui vecchi alvei del fiume, le cui tortuosità erano e sono molto dinamiche, con andamenti davvero serpentini, perché vivi e in relativamente rapida evoluzione. Rami antichi vengono abbandonati, anse lente diventano

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storia per il domani

strettamente arcuate, sino ad essere tagliate. Il progetto del 1837 intendeva raddrizzare l’alveo del Mella per una tratta nei pressi del borgo di San Bartolomeo, a nord della città, allora comune autonomo. La mappa del progetto è interessantissima, come spesso è la cartografia idraulica. In essa è inclusa la derivazione del “fiume” Grande, di cui si parlava, sulla riva sinistra, ottenuta con una sorta di sbarramento trasversale del fiume, chiamato “travata”. Lì si voleva tagliare un’ansa del fiume, che sottraeva terreno agricolo, anche perché ingombrata dal residuo di un antico alveo ghia-

gante disegno. Ricordiamo che proprio dal nome di una palificata su un canale cittadino, allora (XIII secolo) chiamata “palada”, ha preso il nome la Torre della Pallata, che fu eretta accanto all’argine. Si trattava di opere per le quali esisteva già una buona tradizione costruttiva, a partire dal sistema di battitura dei pali, con un primitivo ma efficace maglio a caduta. Nella mappa, molto dettagliata, si trovano anche annotazioni di interesse vario, come l’uccellanda, molto ben descritta nella sua forma rettangolare con conclusione semicircolare, che include anche il capanno, o come, in alto a destra, la fabbrica del siHoslij, una Per la riparazione delle sponde gnor delle protoindufluviali la spesa era direttamente strie di cui si parproporzionale alla vicinanza del lava, questa di proprietà di uno terreno alla riva sull’acqua svizzero. Il progetto era frutto di istanze vecioso del fiume, già allora abbanchie di decenni, tanto che, per donato. Si proponeva di costruila stessa zona, esisteva un più re una nuova sponda sinistra, vasto progetto, di simile imporettificata, costituita da una pastazione, stilato dall’ingegnere lificata (“con agucchie di castaGerolamo Cristiani nel 1775. gno, d’abete oppur di rovere profondamente fitte nel terreRiferito ad una più normale mano”) cui si addossava un terranutenzione è invece il secondo pieno, del quale si dava un eleprogetto, del quale si pubblica-

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no qui alcune tavole grafiche, inedite, come le precedenti sulla deviazione dell’alveo. Ci si riferisce a interventi di ripristino delle difese della riva destra del Mella fra il ponte di San Giacomo (strada per Milano) e il ponte di Roncadelle, più a sud. La mappa, al solito, è di grandissimo interesse perché molto dettagliata ed estesa ad una notevole porzione di territorio alle spalle della riva. Ciò avveniva per una precisa esigenza. Si trattava, per la realizzazione di simili opere, di ripartire le spese sui privati frontisti. La gestione delle acque ha, da tempo immemorabile, portato alla formazione di un complesso sistema di norme per la proprietà, i turni di uso, le misure delle portate, gli obblighi di chi stava a monte rispetto a chi stava a valle, e, appunto, la ripartizione delle spese per la protezione delle sponde, l’escavazione e la pulizia dell’alveo. I metodi di calcolo delle quote di spesa assomigliano all’antico sistema di ripartizione della proprietà delle navi commerciali e anche dei teatri all’italiana, con i palchi. Il tutto ha costituito la premessa concettuale e operativa della mentalità, delle tecniche di calcolo e anche della terminologia che diventò normale nel lin-

guaggio della proprietà condominiale, tanto importante nella storia economica degli immobili. Non a caso, già nel Settecento, si parlava, per le opere fluviali, di obblighi di spesa da parte dei privati in funzione della “carattata”. Si trattava di quella che oggi chiamiamo caratura, ben noto criterio di ripartizione in millesimi della proprietà condominiale. Per la riparazione delle sponde fluviali la spesa era direttamente proporzionale alla vicinanza del terreno alla riva sull’acqua. Ovviamente i terreni più a rischio erano quelli più a ridosso del fiume e quindi ad essi spettava il pagamento più oneroso dell’intervento. Nella mappa, che si estende sino alla zona già allora (prima metà dell’Ottocento) chiamata Violino, nei pressi della “Mandolozza”, l’attuale Mandolossa, si indicavano infatti aree di “classe I”, “classe II”, “classe III” e “classe IV”. Erano le fasce sulle quali, rispettivamente, veniva caricata la maggiore o minore parte della spesa per i lavori.

 Veduta ideale dello stagno che si era previsto, in un progetto del Seicento, a ovest di Brescia, in collegamento con il Mella e facente parte di un più vasto programma di navigazione interna. Disegno di Franco Robecchi.


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digitale

Il senso del digitale per il Superbonus di Angelo Luigi Camillo Ciribini, eLux Lab, Università degli Studi di Brescia

Il Superbonus, inteso sia come possibilità da parte dei beneficiari di usufruire pienamente della detrazione fiscale oppure di cedere il credito fiscale, occupa ormai il proscenio. In quest’ultimo caso, la generazione di redditività a livelli modesti di rischio a favore delle istituzioni finanziarie dipende dalla cessione diretta del credito oppure dal mercato che da esso deriva in termini digitali. a digitalizzazione, nell’ambito delle misure relative al cosiddetto 110%, vi entra perciò, anzitutto, attraverso il versante amministrativo dell’istruttoria e quello finanziario del contratto condizionato di cessione. Oltre a ciò, di piattaforme digitali si

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accenna a proposito degli ecosistemi digitali governati dalle società di auditing incaricate di erogare i servizi di istruttoria e di accertamento della procedura tecnico-amministrativa (compliance). Dal punto di vista sia progettuale sia esecutivo, che si tratti di cappotti (di Etics), di serramenti, di caldaie, di pannelli fotovoltaici, di colonnine elettriche, di domotica, che si tratti, cioè, di interventi trainanti o trainati, non pare che il tema della digitalizzazione, a partire dal Building Information Modeling (Bim), possa, almeno nella prima fase di vigenza del provvedimento legislativo, recitare un ruolo primario. Dobbiamo, però, domandarci quale sia il significato della


PHOTO BY LANCEANDERSON ON UNSPLASH

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digitalizzazione nell’ottica dell’impresa di costruzione, vale a dire dell’uso e dello sfruttamento dei dati. Il primo punto di accesso alla tematica riguarda il punto iniziale di contatto con il potenziale beneficiario, proprietario o locatario che sia, il quale può avvenire in presenza o in remoto, per il tramite, ad esempio, del professionista di fiducia, oppure della filiale assicurativa o bancaria, a partire dal presupposto della “gratuità”. Questo contatto, la cui potenziale digitalizzazione deve essere configurata, sconta uno iato tra l’aspettativa immediata del proprietario o dell’amministratore condominiale e la narrativa del decisore politico che guarda al-

le ricadute sistemiche in materia di sicurezza in caso di eventi sismici e di efficientamento energetico, con le connessioni, il cambiamento climatico e il benessere abitativo. Bisogna, perciò, chiedersi quali siano le percezioni da parte del potenziale beneficiario nei confronti della compagine composita formata da professionisti e da imprenditori che, peraltro, il sistema di relazioni tra attestatori, progettisti, produttori, distributori, direttori dei lavori, controllori tecnici, esecutori, costringe a una distinzione di ruoli e di responsabilità che, per certi versi, ne riduce l’integrazione e l’interlocuzione. Ciò vale tanto più che, sul medesimo oggetto, principalmen-

te, le Multi Utility e, secondariamente, gli Auditor e i Financial Arranger offrono una soluzione impostata sul General Contractor. Esiste, dunque, qualche possibilità affinché professionisti e costruttori possano trovare digitalmente qualche forma di collaborazione sulla accettazione del progetto esecutivo e sulla certificazione dei lavori eseguiti, anche considerando i vincoli assicurativi e un possibile periodo in cui la domanda superi l’offerta? Per il costruttore, infatti, se gli accresciuti volumi di lavoro e di affari propiziati dal provvedimento sono certamente un evento positivo, resta, comunque, il bisogno di valorizzare le proprie competenze in qualità di impresa strutturata entro un mercato che, se sollecitato, potrebbe vedere l’irruzione di attori eterogenei, per ricorrere a un eufemismo. D’altra parte, a prescindere da questa considerazione, ciò che più importa è riflettere sulla natura dell’impresa di costruzione, “relegata” esclusivamente alla realizzazione dei lavori oppure “estesa” alla proposizione di servizi più ampi verso il beneficiario. In ogni caso, laddove i lavori edili figurino quali principali lavori trainanti, va da sé che i lavori trainati, a opera di altri soggetti (come, ad esempio, i serramentisti o gli installatori) debbano essere trainati e svolgersi entro la finestra temporale definita dal programma principale dei lavori. In questa sede, certamente, qualche forma di digitalizzazione potrebbe rivelarsi fondamentale, pur senza ricorrere necessariamente all’universo proprio al BIM. Allo stesso tempo, nel caso della apertura di un prefinanziamento nei confronti del beneficiario, mettendo da parte le linee di credito rivolte all’impresa (e la relativa valutazione del merito di credito), la mensilità degli interessi propria al beneficiario che non disponga anticipatamente della liquidità necessaria, potrebbe richiedere una maggiore efficienza per quanto

concerne la durata dei lavori. Ancor più rilevante, digitalmente, potrebbe rivelarsi l’organizzazione e la gestione della catena di fornitura e di subappalto governata dall’impresa di costruzione, proprio in virtù del possibile sovraccarico di contratti. Nella complessa interazione tra committente, professionista, costruttore (installatore), produttore e distributore, attraverso gli elementi legati alla qualità, al tempo e al costo, si può creare una rivisitazione identitaria e reputazionale degli operatori imprenditoriali, innanzi alla forte visibilità che, in ultima istanza, posseggono i soggetti finanziari e i loro consulenti non tecnici, attinenti alla conformità e all’accertamento (dai fiscalisti ai commercialisti, e così via). Al contorno dei vincoli amministrativi, finanziari, fiscali, giuridici, si pone, quindi, un interrogativo sul ruolo tecnico giocato dai costruttori, in relazione con i professionisti, al fine di palesarsi agli occhi del committente/beneficiario, già, peraltro, cliente della assicurazione, della banca e della Multi Utility, come un soggetto protagonista del processo di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico. Oltre l’ambito di applicazione della misura in questione, sotto un profilo digitale, sarebbe opportuno comprendere quali servizi e quali lavori possano derivare dopo il completamento dell’intervento. Se, infatti, con la cessione del merito di credito (che, d’altronde, come sconto in fattura, potrebbe giungere all’impresa di costruzioni se medesima), può concludersi un determinato rapporto contrattuale di breve durata con il committente /cliente/beneficiario, all’interno del quale sussiste anche quello relativo al costruttore, quest’ultimo ben potrebbe avviarne altri, di medio termine, a maggiore valore aggiunto e con una maggiore marginalità: attraverso un apposito ambiente di condivisione dei dati o, addirittura, un gemello digitale.

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immobiliare zone living, pranzo e soggiorno e sui bagni, mentre la cucina e le camere da letto sono una priorità per quattro italiani pronti a fare interventi migliorativi su dieci. Solo il 12%, infine, intende rinnovare il terrazzo o il balcone.

La casa per gli italiani dopo (e durante) il lockdown

Ricerca della nuova casa: dopo il lockdown boom del 71%

Tre su cinque pronti a fare interventi o addirittura all’acquisto L’indicazione emerge da Casa Doxa 2020, l’ultima edizione dell’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa, che propone uno sguardo a 360 gradi sui cambiamenti in atto nella società, presentato da Bva Doxa. Dopo i mesi di lockdown, e figuriamoci ora che in gran parte la permanenza obbligata nel proprio domicilio è tornata, gli italiani sono pronti ad investire sulla casa, che si trasforma nel vero motore della ripresa. Se da un lato c’è chi è pronto a rinnovare i propri spazi quotidiani, dall’altro c’è chi vuole cambiare casa, magari puntando su edifici più moderni e sostenibili.

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e rilevazioni fanno riferimento al primo semestre del 2020 e hanno coinvolto 7mila famiglie italiane per un totale di oltre 10mila interviste su tematiche ad hoc. L’indagine è la nuova edizione di un Osservatorio nato alla fine del 2017 che si propone come un hub di snodo e di raccordo tra la domanda — composta dalle abitudini, dai comportamenti e dai desideri degli italiani nei confronti della casa — e l’offerta, ovvero il mercato costituito da tutti gli operatori che insistono sul mondo della casa e che spaziano dalle banche, il real estate, il mondo delle costruzioni, l’arredamento fino a tecnologia, fitness, entertainment, food, logistica e assicurazioni.

pronti all’azione e hanno voglia di investire sulla loro casa. Il 58% delle famiglie italiane, infatti, si dichiara pronto ad agire sulla casa. In che modo? Il 46% sta già facendo o ha in mente di fare interventi sulla propria abitazione, mentre il 12% vorrebbe addirittura cambiare casa perché l’esperienza del lockdown ha evidenziato alcune ina-

deguatezze di quella in cui si abita attualmente. Chi afferma di voler fare interventi migliorativi, però, raramente intende limitarsi a farne solo uno. Più frequentemente, infatti, ne realizzeranno due o anche più. Quindi, ad esempio, chi sta ripensando agli arredi (il 22%) sta anche pensando a migliorare l’organizzazione degli spazi (20%) o a ristrutturare una o più stanze (17%), magari migliorando allo stesso tempo le dotazioni tecnologiche (16%) o puntando sull’efficientamento energetico (11%). Inoltre, a essere oggetto di possibili cambiamenti sono tutti gli ambienti della casa: quasi la metà di chi farà interventi migliorativi ha intenzione di concentrarsi sulle

La quota di quanti erano intenzionati a cambiare casa nei successivi 12 mesi nelle precedenti edizioni di CasaDoxa, sia nel 2018 che nel 2019, era sempre ferma al 7%. A giugno 2020, invece, dopo 100 giorni di lockdown e nonostante il timore di una crisi economica alle porte, il 12% delle famiglie dichiara di voler cambiare casa, facendo registrare un notevole aumento (+71%) rispetto agli scorsi anni. Tra chi vuole cambiare casa, 7 su 10 sono orientati all’acquisto, mentre cresce rispetto al passato la percentuale di quanti propendono per l’affitto (30%). Un altro fattore che emerge dalla ricerca è la volontà sempre più marcata di andare a vivere in case nuove o riqualificate, moderne e al passo con i tempi, a fronte, tuttavia, di un’offerta di abitazioni ancora molto datata, con oltre il 70% delle case che hanno più di 30 anni. Si tratta di un trend in continua crescita: se nel 2018 solo il 39% degli italiani pronti a cercare una nuova casa puntava ad abitazioni nuove o riqualificate, nel 2019 si è saliti al 53%, per arrivare poi a quota 61% nel 2020.

Tre su cinque pronti a fare interventi o addirittura all’acquisto Come rivela l’edizione 2020 di CasaDoxa, gli italiani sono novembre/dicembre/2020

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immobiliare

Engel & Völkers, una società dal respiro internazionale Engel & Völkers è una delle principali società di servizi a livello mondiale specializzata in vendita e locazione di immobili residenziali di pregio, proprietà immobiliari commerciali e yacht. Grazie a un network unico, in continua espansione e alla forza del marchio, gli operatori accedono a una esclusiva clientela. Da oltre 40 anni è la realtà leader nel mercato mondiale: Engel & Völkers è un marchio consolidato in Germania, così come nella maggior parte dei paesi europei e in Asia, America e Sud Africa. Sono operativi in tutto il mondo con un totale di oltre 800 negozi di immobili residenziali e oltre 100 uffici commerciali - con sede in 34 paesi che coprono cinque continenti. Il sistema di licenze partner costituisce la base della loro crescita, garantendone la presenza a livello internazionale e la continua specializzazione territoriale, così da dare risalto anche alle realtà di quartiere. La sede di Brescia, inaugurata il 22 settembre 2016, è nata da una precisa strategia del gruppo, che, in continua espansione, ha rilevato come la nostra città sia di grande interesse. Brescia, infatti, offre un centro storico di primissimo interesse insieme a maestose ville in zona panoramica, con scorci meravigliosi e una periferia estremamente peculiare: da qui la possibilità di dare soddisfazione alle esigenze di svariate tipologie di clienti.

Tendenze Casa 2020 a Brescia di Adriano Baffelli

Per capire se la situazione in terra bresciana rispecchi o no quanto individuato dalla ricerca della Bva Doxa, abbiamo incontrato una manager di consolidata esperienza nel settore immobiliare: Barbara Quaresmini. Di seguito l’intervista con la sua testimonianza sull’interessante tema.

Anzitutto, come sta andando il mercato? Anche in questo momento storico così unico e particolare, il nostro è un mercato attivo, positivo e in crescita. Un aspetto da sottolineare è che quello bresciano è prevalentemente un mercato di prime case, per cui l’attenzione con cui il cliente ricerca l’immobile di suo interesse è massima. In questo periodo, inoltre, l’attenzione anche ai dettagli green è altissima. Da più parti emerge che l’esperienza del lockdown condizionerebbe le richieste degli italiani in tema di scelte della casa ideale. È così? E se sì, quali richieste emergono a Brescia e provincia, diverse dal passato? Per l’esperienza che stiamo vivendo noi, sì, è importante sottolineare come le scelte emergenti siano condizionate dal vissuto personale degli ultimi mesi. Ad oggi è aumentata la richiesta di ville con ampio giardino, di appartamenti con terrazze ed esterni vivibili. Ovviamente il tutto compatibilmente con le esigenze economiche: anche avere un parco nelle immediate vicinanze di casa risulta decisamente importante. Notate differenze tra le esigenze degli acquirenti della città e di altre zone della provincia? Certamente, per lo più differenze legate allo stile di vita. Tendenzialmente chi cerca il centro storico, cerca i servizi e la comodità di avere tutto a portata di mano, si tratta soprattutto di famiglie con un lavoro facilmente raggiungibile anche a piedi, che amano l’idea non solo di abitare in centro storico, ma di viverlo in ogni sua sfaccettatura; il cliente che invece, vuole stabilirsi fuori le mura, di solito cerca zone più verdeggianti, con giardini (se sono coppie con figli piccoli) o terrazzi spaziosi.

Ci sono aspetti comuni tra i desideri dei clienti, che notate ora, dopo l’esperienza dell’isolamento forzato della primavera scorsa? Sicuramente l’esigenza più comune è quella di avere spazi abitativi più grandi. Laddove possibile le famiglie tendono a cercare soluzioni con spazi più fruibili, la stanza in più, la terrazza o il giardino, così da avere uno spazio in cui dedicarsi all’esercizio fisico. L’offerta immobiliare è adeguata alle esigenze, soprattutto a quelle nuove, della domanda? Le esigenze emergenti non trovano esatto riscontro sul mercato bresciano: in città non c’è un volume così alto di proprietà nuove o recentemente ristrutturate. In questo momento l’ecobonus ci viene certamente incontro: diventa molto interessante per tutti quei clienti che inizialmente scartavano le ville degli anni ’70 perché soggette a costi di ristrutturazione troppo onerosi. Ad oggi quegli stessi clienti sono pronti a rivalutarle. Inoltre Engel&Völkers Brescia è esclusivista di un nuovo progetto immobiliare: L.E.O. (Living Experience Outdoor) che prevede un intervento di riqualificazione del quartiere sito tra Campo Marte e via Leonardo Da Vinci. Siamo quindi più che pronti a rispondere anche alle nuove esigenze dei bresciani. Oggi, rispetto a cinque, sei anni fa, ricevete maggiori richieste da fuori provincia di coppie o famiglie che intendono stabilirsi in città o in terra bresciana? Come si diceva, il mercato bresciano è soprattutto mercato di prime case, è difficile che un non bresciano cerchi casa qui. Ma se prima la tendenza era quella di avvicinarsi al centro storico, oggi, anche a seguito dell’esperienza appena vissuta, il movimen-


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Barbara Quaresmini Con alle spalle un’esperienza manageriale trentennale nel settore dell’immobiliare, Barbara Quaresmini è oggi licence partner e office manager degli shop Engel & Völkers Verona e Bardolino e licence partner dello shop Engel & Völkers Brescia. Dallo scorso anno è

to sembra essere più in direzione opposta, ovvero dal centro storico alle periferie, che garantiscono polmoni verdi più importanti e spazi aperti più ampi. Cosa offre il nostro territorio di migliore e diverso rispetto a quello di altre città collocate nel raggio di un centinaio di chilometri? Abbiamo un hinterland decisamente ben collegato, che offre una qualità della vita altissima, la metropolitana ha avuto il grande pregio di avvicinare le periferie al centro, accorciando le distanze e rendendo tutti i servizi estremamente fruibili. Abbiamo un centro città ricco di iniziative e di eventi culturali, in cui anche i giovani trovano spazio e modo di esprimersi. La nostra provincia, inoltre, offre scorci altrimenti non trovabili, si passa dal lago alla montagna in poco meno di qualche ora. E quali sono, invece, le particolarità positive che presentano centri limitrofi rispetto a Brescia? Abbiamo centri bellissimi, dai laghi alle valli, in grado di offrire servizi di primo ordine, anche al di fuori del comune bresciano. Abbiamo inoltre centri molto attrezzati, rinomati anche per l’offerta di servizi alla salute, di primissimo livello. Le nuove richieste legate alla fase pandemica, si possono considerare temporanee oppure sono da ritenersi strutturali? Visto il momento che stiamo nuovamente vivendo, possiamo dire che queste richieste potrebbero diventare strutturali. Se l’esperienza dell’isolamento fosse stata solo relativa ai mesi trascorsi, avremmo potuto ipotizzare tendenze temporanee, ma con questa seconda ondata di chiusure, si possono immaginare richieste più strutturali, che evidenzierebbero un cambio di tendenza più sostanziale.

impegnata anche nel progetto in start up Engel & Völkers Commercial Lombardia con il ruolo di licence partner. Alla presidenza dell’Associazione nazionale agenti e mediatori d’affari (Anama) della provincia di Brescia dal 2013, dal 2017 è componente della presidenza della Confesercenti della Lombardia Orientale con delega alla tutela, valorizzazione e promozione delle attività commerciali.

La vostra organizzazione o il settore di appartenenza hanno elaborato o stanno elaborando ricerche e studi sul tema della casa con nuove caratteristiche a seguito dell’esperienza del confinamento forzato? Certamente, come anche le imprese di costruzione, che si muovono in maniera diversa. L’attenzione progettuale è massima. Si cerca di dare grande rilievo agli affacci esterni, si cerca di contenere la promiscuità degli spazi, anche in condomini e in residence, dando più importanza agli spazi privati. Inoltre, diventa fondamentale l’attenzione posta sulla qualità energetica della casa e sui materiali con cui la stessa viene costruita: il tema del risparmio energetico e della riduzione dei costi emerge come fondamentale nella ricerca di una casa che non sia solo un posto da abitare, ma un luogo in cui sentirsi sicuri e protetti, e che ci garantisca un ottimo livello di qualità della vita. È vero che è aumentata percentualmente la ricerca di spazi abitativi più ampi, più trilocali che bilocali, ad esempio? Sì, come già accennato, la ricerca di spazi abitativi più ampi è sicuramente aumentata. Nella nostra esperienza, i bilocali di 45/50 mq non sono più ricercati. Anche la coppia, senza figli, cerca di accedere all’acquisto di un trilocale, così da avere, in caso di emergenza, una stanza in più, da utilizzare anche come studio, per lo smart working. In secondo luogo sono sempre più richiesti gli sfoghi esterni: terrazze e balconi, per piccoli che possano essere, sono ricercatissimi. Lo stesso dicasi per le case di maggiori dimensioni, con terrazzi e spazi verdi, che registrerebbero una crescita di valore, anche consistente, sulla base di un maggior apprezzamento da parte del potenziale pubblico di acquirenti?

Dal 2018 ricopre la carica di vicepresidente Confesercenti della Lombardia Orientale. Impegnata per favorire la cultura e lo sviluppo dell'imprenditoria femminile e agevolare l'accesso al credito per le imprese a conduzione o a prevalente partecipazione femminile, dal 2015 è membro del Comitato Imprenditoria femminile della Camera di commercio di Brescia per la sezione Commercio e servizi.

L’esigenza di avere spazi esterni utilizzabili, sia d’estate che d’inverno, è sempre più presente nelle famiglie. Laddove possibile, si tende ad acquistare un immobile con giardino, o terrazze, o portici, per poter avere a disposizione spazi aperti più ariosi e luminosi. Di contro non si rileva un aumento del prezzo corrispondente all’aumentata richiesta: gli immobili con spazi esterni vivibili hanno rinforzato il loro valore, non l’hanno aumentato, al contrario, hanno un po’ perso di interesse gli immobili senza spazi esterni o con affacci non propriamente godibili. Più in generale, quanto percepite di nuovo nella domanda e nell’offerta di case per quanto concerne l’aspetto di edifici più moderni, ecosostenibili e green? Tantissimo, direi, quasi un 60% tutto compatibilmente con le esigenze di budget. novembre/dicembre/2020

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incontri

Maurizio Tira IL RETTORE DELL'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA ILLUSTRA ATTIVITÀ FORMATIVE E OBIETTIVI DELL'ATENEO, RICORDANDO I DURI MESI DELLA PANDEMIA. NELL'INTERVISTA DI ADRIANO BAFFELLI, IL PROFESSOR TIRA ESAMINA IL RUOLO DELL'EDILIZIA NEL NOSTRO PAESE, RICORDANDO IL SOSTEGNO AL PROGETTO CAMPUS EDILIZIA BRESCIA

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Università Statale di Brescia Un Ateneo che guarda al futuro e in dialogo stretto con territorio e imprese di Adriano Baffelli

Il corpo vivace dell’Università statale bresciana si muove con dinamismo tra il verde e gli uffici direzionali di Mompiano. La testa e il cuore pulsante forniscono i loro impulsi dal centro della città: nel barocco Palazzo Martinengo Palatini ha sede il Rettorato. Siamo in Piazza Mercato, trait d’union tra la razionalità di Piazza Vittoria e l’elegante impronta urbana di Corso Palestro, salotto buono della città e dinamica arteria di negozi e commercio. Mentre attraversiamo lo spazio aperto per raggiungere il Magnifico Rettore, Maurizio Tira, lo sguardo si focalizza sugli antichi portici e, spaziando in direzione sud, sulla rinnovata chiesa di Santa Maria del Lino. Dopo più di quattro secoli di storia, la chiesa è stata acquistata proprio dall’Università, che vi ospiterà l’ufficio comunicazione e la foresteria, ridando vita ed energia alla struttura, rimasta chiusa una ventina d’anni.

FOTOLIVE

Rettore Tira, il Piano strategico 2020-2022 dell’Università degli Studi di Brescia definisce tre macro-obiettivi, in sintonia con i valori dell’Ateneo: didattica, ricerca e impegno nel territorio. Ci racconta qual è il loro concreto sviluppo?

Nella didattica, l’Università continuerà nella direzione dell’ampliamento e diversificazione dell’offerta formativa e dell’aggiornamento dei corsi esistenti con l’obiettivo di raggiungere, nel medio periodo (2025), la soglia dei 20 mila studenti. In questi ultimi due anni sono stati aperti 8 nuovi corsi di laurea, e due sono in programma per il prossimo anno accademico. Nella ricerca, l’Ateneo continuerà nella direzione del miglioramento della produttività in ambito nazionale e internazionale, dello sviluppo del proprio capitale umano e del sostegno della formazione scientifica nei corsi di dottorato, forte della buona collocazione ottenuta nell’ultima Valutazione qualità della ricerca (Vqr) e nei ranking internazionali. In linea con lo sviluppo e l’ampliamento dell’offerta formativa, saranno reclutati nuovi ricercatori di tipo

B, grazie ai piani straordinari ministeriali. L’Università punta a migliorare il proprio tasso di successo relativamente alla capacità di attrarre risorse esterne da bandi competitivi, in particolare in ambito europeo. Nell’area dell’impegno nel territorio, riferita cioè alle ricadute della didattica e della ricerca sull’economia e sulla società, rientrano, tra gli altri, l’attività editoriale della Brixia University Press, che ha recentemente pubblicato il primo Rapporto di Sostenibilità, oltre a volumi di pregio e quaderni relativi all’attività divulgativa e didattica dell’Ateneo; il rinnovo dell’accordo convenzionale con l’Asst Spedali Civili di Brescia, e una convenzione specifica per supportare l’Azienda nella gestione delle basi di dati e della logistica ospedaliera; la Convenzione con Corte d’Appello e Tribunale per un progetto prototipale di giu-

stizia predittiva; la collaborazione con Prefettura e Aci per la sicurezza stradale; la partecipazione a Campus Edilizia Brescia e all’Alleanza per la cultura, promossa da Fondazione Brescia Musei; un importantissimo accordo di collaborazione sui temi della Sostenibilità con Camera di Commercio, Confindustria Brescia, A2a, Ubi-Fondazione Cab, Comune e Provincia, oltre a numerosissimi accordi di collaborazione con Imprese ed Enti locali e alle iniziative di formazione posta-laurea gestite dalla School of Management and Advanced Education. Ci descrive gli aspetti principali legati al ruolo e all’attività di Rettore? Quello del Rettore è un ruolo molto stimolante e di grande responsabilità. Consente di coltivare rapporti istituzionali e collaborazioni a livello nazionale ed internazionale molto arricchenti, anche sul piano personale. In questa fase di grande criticità è richiesta rapidità di decisione e capacità di adattamento ad una situazione completamente inedita per tutti. La mia preoccupazione è quella di lasciare un’Università migliore di quella che ho trovato e di porre le basi perché diventi un Ateneo sempre più prestigioso ed attrattivo, innanzitutto per il bene della società. Quale definizione userebbe per spiegare che cosa è e che cosa fa l’Università? L’Università è una libera comunità di apprendimento, un luogo dove abitano persone curiose

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incontri

L’Università degli Studi di Brescia è una giovane università, nata quarant’anni fa per la ferma volontà di un territorio economicamente e imprenditorialmente all’avanguardia nel Paese, ed una città con un sistema sanitario eccellente.

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meccanismi d’azione e trasmissione, per curare al meglio i malati, per preparare condizioni che ci consentano di evitare simili catastrofi o comunque di prevederne e arginarne gli effetti. Per tutelare la salute pubblica, abbiamo trasferito a distanza praticamente il 100% delle nostre attività didattiche, senza far perdere agli studenti la possibilità di studiare, superare gli esami e laurearsi. Anzi, abbiamo anticipato in marzo una seduta di laurea per infermieri per rispondere alle esigenze del mondo sanitario. Abbiamo poi preparato i nostri spazi per riprendere in modalità mista, approvato protocolli innovativi, coinvolto gli studenti

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e le studentesse in questo difficile percorso, convinti che questo sia il contributo che noi dobbiamo dare alla società in questo difficile momento storico. Alla fine di agosto avevamo quindi ricominciato in modalità mista, ora torniamo a distanza, pronti per riprendere le attività didattiche in presenza appena sarà possibile. Mentre per il nuovo anno accademico, quali soluzioni avete individuato per garantire un percorso sicuro ed efficace agli studenti? La sicurezza nei nostri ambienti è garantita dalla disponibilità dei device per rilievo della temperatura, per la sanificazione, per la prenotazione del posto in

Siamo convinti di essere ormai una componente fondamentale ed insostituibile nel processo di sviluppo bresciano e quindi del nostro Paese.

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che hanno scelto di dedicare la propria vita alla ricerca e si sforzano di trasmettere le loro scoperte e la loro passione alle giovani generazioni e al territorio. Una comunità aperta, inclusiva, sostenibile, che non conosce barriere e che cerca la collaborazione con le Istituzioni e gli attori dello sviluppo umano, sociale ed economico. Nello specifico, professor Tira, come descriverebbe ruolo e attività dell’Università di Brescia? L’Università degli Studi di Brescia è una giovane università, nata quarant’anni fa per la ferma volontà di un territorio economicamente e imprenditorialmente all’avanguardia nel paese, ed una città con un sistema sanitario eccellente. Noi siamo consapevoli di questa volontà fondativa lungimirante e ci muoviamo con i piedi piantati in questo territorio e la testa orientata al mondo intero, come deve essere per ogni università. Siamo quindi convinti di essere ormai una componente fondamentale ed insostituibile nel processo di sviluppo bresciano e quindi del nostro Paese. Un processo di sviluppo che ha bisogno di innovazione, sostenibilità e apertura alla dimensione internazionale. Per questi obiettivi lavoriamo con passione. Come avete reagito e affrontato, nell’immediato, l’emergenza da Codid-19? Come tutte le università italiane e lombarde, non abbiamo mai smesso di fare ricerca, anzi — stimolati da questa tragedia — abbiamo attivato nuove ricerche interdisciplinari per isolare il virus, per comprenderne i

aula. Le aule hanno una capienza molto ridotta per consentire il distanziamento. Per permettere il tracciamento di eventuali positivi gli studenti, una volta in aula, digitano il numero del proprio posto, che mantengono per le diverse lezioni. Nei laboratori si applica un protocollo condiviso tra tutte le componenti universitarie, protocollo di cui periodicamente sperimentiamo l’attuazione. Per il personale, docente e non docente, abbiamo organizzato uno screening con test sierologico a maggio e lo stiamo ripetendo nella ripresa di autunno, grazie alla collaborazione con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Brescia, che ringraziamo. Dal versante dell’Accademia, come giudica la gestione della pandemia nel nostro Paese? Innanzitutto, non giudico le singole scelte prese da chi si è trovato improvvisamente a fronteggiare un fenomeno inedito e sconosciuto, soprattutto la scorsa primavera. In una dimensione prospettica, questa crisi impone una rivalutazione radicale dell’importanza della ricerca scientifica. Non dimentichiamolo, anche quando tutto questo sarà passato. Senza ricerca scientifica non c‘è futuro e senza la considerazione dei risultati della ricerca nelle scelte


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politiche non vi sarà la possibilità di affrontare le tante sfide che l’umanità ha di fronte. Accanto a questo, va recuperata la centralità della sanità nella spesa pubblica. La salute è il bene primario, non possiamo e non dobbiamo tagliare fondi per un sistema integrato tra territorio e strutture ospedaliere. Brescia è ancora una città con un sistema sanitario di prim’ordine, ma per mantenerlo e incrementarlo si deve investire. Noi facciamo la nostra parte formando i medici e le altre professioni sanitarie e contribuendo all’assistenza nell’Azienda bresciana con quasi centocinquanta colleghi convenzionati, che hanno dedicato e dedicano tutte le loro forze per far fronte alla pandemia. Quest’estate abbiamo probabilmente perso del tempo, non possiamo più permetterci di farlo. Si deve investire e lo si deve fare in fretta. Osservando lo scenario internazionale, quali considerazioni si possono fare circa le scelte dell’Oms, delle varie realtà internazionali e dei singoli Stati per fronteggiare l’emergenza? Le organizzazioni internazionali si muovono anche sulla scorta dei dati che ricevono dalle singole realtà locali. In marzo l’Oms ha invocato le conoscenze che si stavano maturando a Brescia, nel fronteggiare l’emergenza ancora con armi spuntate.

Pandemia: i disastri maggiori vengono dai paesi dove la classe politica ha assunto un atteggiamento irresponsabilmente negazionista, almeno all’inizio. Sappiamo che questo atteggiamento si registra anche di fronte ad altre sfide, quali i cambiamenti climatici.

Dobbiamo certamente imparare da quei paesi che, preparati da recenti epidemie, hanno messo in campo sistemi efficienti di tracciamento dei positivi, così come credo che molti paesi debbano imparare da noi l’etica della cura, l’attenzione alla persona malata, la dedizione nelle situazioni di emergenza. I disastri maggiori vengono dai paesi dove la classe politica ha assunto un atteggiamento irresponsabilmente negazionista, almeno all’inizio. Sappiamo che questo atteggiamento si registra anche di fronte ad altre sfide, quali i cambiamenti climatici. Confido che questa tragedia contribuisca al formarsi di una nuova coscienza collettiva.

Il nostro paese ha reagito bene, proprio perché siamo una comunità che sa dare il meglio di sé nelle emergenze. Ora dobbiamo imparare a programmare. Si poteva fare di più nella scorsa estate. Si agisca adesso per fronteggiare la nuova recrudescenza, pianificando il futuro. Magnifico Rettore, non sarebbe stato preferibile scegliere un’area ospedaliera da destinare alle cure del Covid-19 autonoma e staccata dalla struttura principale dell’Ospedale Civile, invece che percorrere la strada della “Scala 4”? Come dicevo, a partire da maggio qualcosa in più si sarebbe dovuto fare. Non mi compete la scelta della soluzione edilizia /impiantistica migliore. Ance Brescia ha dato un contributo encomiabile alla possibile soluzione di una struttura autonoma. Abbiamo fatto il nostro dovere di cittadini a capo di istituzioni importanti. Ad altri spettava la decisione finale ed è stata presa. Confido che la soluzione scelta vada nella direzione di potenziare le capacità di cura di un Ospedale troppo trascurato rispetto alle sue enormi potenzialità. L’Università di Brescia ha aderito al Campus Edilizia Brescia e contribuisce con l’apporto di studi e ricerche all’attività dell’iniziativa. Come considera questa partecipazione? La nostra convinta partecipazione si ascrive in un quadro di vasta collaborazione istituzionale e in particolare con Ance Brescia. Il nostro territorio svolge in Italia un ruolo molto più rilevante di quanto si pensi, ma forse non ce ne rendiamo sempre conto. Ho trovato di grande interesse la ricerca commissionata a Cresme e ho spesso citato i dati preoccupanti che essa riporta rispetto al tema formazione. Il futuro per i nostri figli passa attraverso la capacità di fare sistema e di investire nella formazione del capitale umano, che deve essere ad un tempo solida ed adeguata alle esigenze del mercato.

Se le dico edilizia, filiera del costruito, quali riflessioni le suscitano? Siamo un Paese che ha bisogno di un’enorme azione di manutenzione. Abbiamo infrastrutture importanti, ma non abbiamo contabilizzato la necessità di intervenire su opere che il tempo rende obsolete. Vi è un enorme bisogno di interventi, sul patrimonio edilizio, sulle infrastrutture di trasporto, sulle opere pubbliche in generale. Dobbiamo farlo con le conoscenze di oggi, ancora troppo poco applicate al processo edilizio. Nuovi materiali, risparmio energetico, economia circolare, applicazione delle frontiere dell’innovazione digitale sono le parole d’ordine per lo sviluppo di un settore tradizionalmente vanto per il nostro Paese. La soddisfano i risultati, anche se siamo solo al secondo anno accademico, del Corso di Laurea sperimentale professionalizzante in Tecniche dell'Edilizia? Possiamo fare di più. Il successo di un’offerta formativa è legato a molti fattori, tra cui le prospettive occupazionali. Alcuni interventi come il superbonus vanno nella giusta direzione, ma servono anche tempi più brevi per il processo burocratico, spesso asfissiante, che rallenta gli interventi. L’attività edilizia è ancora troppo legata alla procedura e meno al progetto. I giovani sono attratti dalla soddisfazione di vedere l’esito del loro ingegno. Non dobbiamo mortificare generazioni di innovatori. Il prossimo anno accademico il corso di laurea diventerà una Laurea professionalizzante ai sensi del nuovo decreto del 12 agosto di quest’anno. Dobbiamo insistere, siamo solo all’inizio di un percorso formativo che credo possa avere una maggiore attrazione in futuro. Lei è professore ordinario di Tecnica e pianificazione urbanistica, che Brescia disegnerebbe da qui al 2050? Il governo del territorio passa attraverso i progetti. Le città belle che visitiamo nel tempo li-

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Le città belle che visitiamo nel tempo libero sono esito di stratificazioni culturali applicate agli spazi pubblici e privati. In urbanistica siamo troppo “distratti” da apparati normativi complessi e spesso inefficaci. I piani servono a chi vuole realizzarli, altrimenti restano un atto burocratico dagli esiti incerti.

bero sono esito di stratificazioni culturali applicate agli spazi pubblici e privati. In urbanistica siamo troppo “distratti” da apparati normativi complessi e spesso inefficaci. I piani servono a chi vuole realizzarli, altrimenti restano un atto burocratico dagli esiti incerti. La consolidata tradizione di buona amministrazione del nostro territorio deve tradursi in innovazione, anche dal punto di vista urbanistico. Sostenibilità significa anche riscrivere il patto tra i cittadini, per garantire un equilibrio tra rendita fondiaria e contributo alla costruzione della città pubblica. La Brescia del 2050 penso debba essere una città della dimensione di oggi, ma in grado

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di riutilizzare tutti i contenitori disponibili oggi dismessi e di razionalizzare le relazioni tra le sue parti. Gli obiettivi di un’economia se non completamente green, almeno più attenta agli aspetti ambientali, insieme al parallelo percorso della crescita digitale, si possono concretizzare, nella nostra provincia, a breve, o rimarranno ben custoditi nel capace cassetto dei desideri? Brescia deve qualificarsi come città dell’innovazione coniugata alla sostenibilità. È scritto nel nostro Dna ed è un compito che abbiamo per tutto il Paese. Qui si è introdotto per primi il teleriscaldamento, qui la metropolitana leggera per una città me-

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dia, qui l’innovazione digitale nel trasporto pubblico. Per continuare in questa linea abbiamo bisogno di progetti, di cultura e di investimenti, ma anche di target ambiziosi, come la candidatura a European Green Capital: una sfida che è innanzitutto un percorso virtuoso, sinergico. Se Brescia dimostrerà che si può continuare a vivere e produrre riscrivendo il paradigma economico verso un’economia circolare ed applicando le tecnologie per il bene comune, la sfida vinta sarà da esempio per moltissime altre città. L’Università di Brescia sarà la stessa, superata l’ondata pandemica da Covid-19, oppure prevede registrerà dei cambiamenti strutturali? Noi stiamo investendo sulla crescita. Aumentano i nostri studenti perché l’offerta didattica è più vasta e diversificata. Abbiamo ancora un grande margine di sviluppo. Inizieremo a breve il cantiere di ristrutturazione di un edificio in centro storico, stiamo per presentare al Comune il piano attuativo per il Campus di Mompiano, uno sviluppo pensato per i prossimi trent’anni e il prossimo anno apriremo la mensa in centro storico. Crediamo che questo territorio si meriti un’Università grande, qualitativamente innanzitutto, ma anche quantitativamente. Abbiamo investito sulle infrastrutture digitali, anche grazie a finanziamenti straordinari statali e regionali. La città deve credere nella sua Università e deve sostenerla perché il “ritorno” è solo positivo, da innumeFOTOLIVE

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incontri

revoli punti di vista. Un detto americano recita “se vuoi costruire una grande città, fonda un’università e attendi duecento anni”. Attendere significa “operare per”: il futuro si costruisce giorno per giorno. La pandemia lascerà nuovi campi di ricerca, nuove infrastrutture, una riflessione sui processi di apprendimento e una rinnovata e accresciuta collaborazione con le strutture sanitari. Professor Tira, lei ha vissuto anche un’esperienza di assessore all’Urbanistica e alla Mobilità del Comune di Desenzano del Garda. Rinnoverebbe l’impegno amministrativo e a quali condizioni? Ho sempre cercato di rispondere agli stimoli e alla richiesta di dare il mio contributo alla res publica, senza mai sottrarre energie e passione al mio lavoro, che è quello che ho scelto e che mi piace. L’esperienza amministrativa mi ha anche insegnato molto, anche dal punto di vista personale. Peraltro non sono avvezzo alla competizione e alle dinamiche politiche. Ho sempre risposto a sollecitazioni provenienti da persone con cui lavoro bene perché riconosco in loro comuni radici culturali e valoriali. Mi impegno dove credo di poter dare un contributo, nell’illusione “infantile” di cambiare il mondo. Ho ancora questa illusione e non so cosa mi riserverà il futuro, ma sarò sempre disponibile a realizzare progetti per il bene comune. Quando il Magnifico Rettore depone l’ermellino, l’uomo Maurizio quali passioni, quali hobby coltiva preferibilmente? Da tempo ho ridotto le attività extra-lavorative. Continuano ad attrarmi la lettura e lo studio, con un campo di interessi molto vasto, dai temi legati alla mia disciplina, alla storia, alla letteratura, alla spiritualità. Apprezzo il cinema e ascolto musica e strimpello, avendo studiato per un po’ di anni il pianoforte; curo ogni tanto il giardino e mi piace terribilmente sciare e camminare in montagna.


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eseb Alta formazione per il restauro architettonico

Eseb tra i promotori del nuovo corso post-diploma in Digital construction manager in historical buildings 2020-2022

C

on il sostegno di Eseb, tra i soci fondatori dell’Its Cantieri dell’Arte insieme con Ance Brescia e numerosi altri soggetti provenienti dal mondo del lavoro, della formazione professionale e dell’istruzione, è partito in ottobre a Milano il nuovo corso biennale post-diploma per Digital construction manager in historical buildings. Corso con forte imprinting organizzativo bresciano, per via dell’impegno diretto di Eseb, con lo specifico apporto dell’ufficio Ricerca e Sviluppo, coadiuvato dall’architetto Aldo Palladini. Il piano formativo prevede duemila ore, di cui 680 di stage in aziende del settore edile. Ampio spazio è riservato alle esercitazioni e alle simulazioni di realtà lavorative, che consentono di acquisire specifiche competenze operative. Inoltre, integrando all’esperienza pratica, moduli teorici, l’analisi mirata di casi aziendali e testimonianze dal mondo dell’impresa, il piano formativo propone ai suoi iscritti una qualificata alternanza didattica tra aula e sede di lavoro. Le aree di insegnamento, sviluppate da docenti che provengono per il 40% dal

mondo della scuola e dell’università e per il 60% da quello aziendale e delle professioni, sono: z cantiere ed esecuzione (normativa, procedure e sicurezza; cantiere, conduzione e gestione in Bim); z materiali (uso e composizione dei materiali; laboratorio); z progetto di restauro (rilievo, diagnostica e restauro; analisi, architettura e recupero; archivio di impresa); z impianti e ambiente (fisica tecnica, impianti e ambiente); z strutture (strutture, sismica e risanamento); z comunicazione (comunicazione in lingua; relazioni esterne e marketing). Il corso è valido come praticantato per l’esame di stato, che permette allo studente di conseguire il titolo di Tecnico superiore per la Conduzione del cantiere di restauro architettonico, corrispondente al quinto livello del quadro europeo delle qualifiche (Eqf). Alla nuova proposta formativa dell’Its Cantieri dell’arte sono attualmente iscritti ragazzi provenienti da tutta la Lombardia, Brescia compresa.

Nella sede dell’Ente sistema edilizia Brescia, entra regolarmente nella sua seconda annualità il corso in apprendistato di alta formazione e ricerca avviato lo scorso ottobre 2019. Nel mese di luglio 2021 gli studenti potranno accedere all'esame di stato per Tecnico superiore per l'Innovazione e la qualità delle costruzioni, corrispondente al quinto livello Eqf.

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eseb

Operatore edile, edilizia innovativa, efficienza energetica e macchine operatrici

Una qualifica che offre un lavoro La qualifica si raggiunge in tre anni e nasce con l’obiettivo primario di dare una risposta concreta ai ragazzi che desiderano inserirsi nel mercato del lavoro con una professionalità elevata. Il programma risponde alle richieste di personale qualificato delle imprese edili e affini del territorio.

Iscriviti e otterrai la qualifica professionale di Operatore edile. A fine percorso l’inserimento lavorativo è garantito. Il corso e i materiali didattici sono completamente gratuiti. Alta la percentuale di ore dedicate all’attività di stage: 30% del totale il secondo anno, 50% per il terzo anno.

Aule innovative I percorsi, comunque finalizzati anche all’assolvimento dell’obbligo di istruzione, hanno come obiettivo principale la formazione di competenze tecnico-professionali, per il raggiungimento delle quali, la scuola dispone di laboratori pratici dedicati. Inoltre, troverai aule didattiche innovative.

più di

400

ore/anno di stage

aree di laboratorio

Un programma concreto

990 ore di lezione anno

3

anni di corso

CORSO VISITE MEDICHE ATTREZZI ABBIGLIAMENTO & DPI

GRATUITI

Le aree disciplinari di base si dividono tra: linguistiche, storicosociali, economiche; matematiche e scientifiche. Quelle tecnicoprofessionali tra: sicurezza e organizzazione del cantiere, innovazione tecnologica, laboratorio di costruzione edile, addestramento all’utilizzo delle macchine di cantiere.

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aule con LIM

Scuola edile bresciana è pronta a raccogliere le iscrizioni. Con Vincenzo Regis come testimonial d’eccellenza, l’istituto ha promosso nei mesi di novembre e dicembre i propri corsi e fatto conoscere ai ragazzi interessati la qualificata offerta formativa.

SCUOLA EDILE BRESCIANA

Per informazioni sulle attività didattiche contattare l’Ente sistema edilizia Brescia allo 0302007193 o all’indirizzo info@eseb.it


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! c fi l a d o s e v , o r a n g Tèe RO U T U F N U R E P SICURO

SEGUICI SU A

info@eseb.it Ente Sistema Edilizia Brescia via della Garzetta 51 25133 Brescia www.eseb.it

030 200 71 93

Ente certificato da

Italia

UNI EN ISO 9001-2015 Certificato nr. 501002193


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ance Le mille e una norma

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PROVVEDIMENTI DAL 1994 A OGGI

L’analisi di Ance sulla sovrapproduzione normativa italiana in materia di appalti

N

el nostro Paese la legislazione che interessa le opere pubbliche si complica di anno in anno per colpa dell'emanazione di un numero sempre crescente di provvedimenti, causando un caos normativo che può portare a una maggiore inefficienza e a un pericoloso incremento della corruzione. Lo attesta l’accurato esame compiuto da Ance sul corpo normativo italiano, ormai sempre più ingestibile. Si è, infatti, passati da una media di circa otto provvedimenti l’anno negli anni Novanta, ai quasi trenta dell’ultimo decennio. Il 2019 è stato un anno record, con l’emanazione

di 39 provvedimenti. A causa dell’iperproduzione burocratica, in Italia sono necessari 16 anni per realizzare un’opera pubblica sopra i 100 milioni di euro e dai quattro ai cinque anni per le più semplici opere di manutenzione. Solo per approvare i contratti di programma Anas e Rfi si devono attendere 11 passaggi autorizzativi. Ancora fermi da due anni e mezzo 30 miliardi di investimenti. Quasi il 70% delle cause di blocco delle opere si concentra nella fase che precede la gara. Il 17% delle cause riguarda la fase di gara e meno del 2% è relativo al contenzioso delle imprese (dati CdS).

L’Associazione nazionale costruttori edili ha riunito i dati sull'ipertrofia legislativa italiana in materia di appalti nel volume intitolato "Le mille e una norma. Tutta la legislazione sui contratti pubblici dal 1994 a oggi".

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OLTRE

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Numero medio annuo di provvedimenti

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Dal 2000 al 2009

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Dal 2010 al 2019

7 mesi del 2020

GIORNI PER LEGGERLE (SENZA CONSIDERARE I RIMANDI)


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TUTTI OGGI PARLANO DI WELFARE

NOI LO PRATICHIAMO DA 70 ANNI

ANNI DI WELFARE

Brescia | via Oberdan 122 | 030/289061 | www.cassaedilebrescia.it


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Cassa edile awards Premiati 29 imprese e 20 consulenti bresciani

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i sono svolte al Saie Riparti Italia, edizione 2020 della fiera delle costruzioni Saie di Bologna, le premiazioni della seconda edizione del premio Cassa edili awards, riconoscimento che il sistema delle Casse edili italiano riserva annualmente alle imprese, ai lavoratori e ai consulenti che hanno contribuito a portare valori positivi al sistema bilaterale delle costruzioni, contribuendo allo sviluppo di un sistema imprenditoriale etico. L’iniziativa, organizzata dalla Cnce (Commissione nazionale per le Casse edili) per favorire la regolarità, la legalità e la sicurezza in edilizia, ha premiato quest’anno 29 imprese e 20 consulenti bresciani. Alle prime è stata riconosciuta la serietà e tempestività nel rispettare la regolarità contributiva; mentre i consulenti sono stati

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gratificati per la correttezza degli adempimenti. I premi attribuiti alle imprese sono stati suddivisi in tre categorie: Sprint > premio alle imprese che impiegano meno giorni tra la data di scadenza dei termini ordinari di presentazione delle denunce e la data di effettivo versamento delle stesse, Il titolo celebra la rapidità dell’impresa nel condurre il compito con correttezza. Top player > premio alle imprese con il maggior numero di ore lavorate per lavoratore nell’esercizio indicato. Il titolo celebra lo straordinario impegno dell’impresa. Fair play > premio all’impresa regolare che denuncia da più mesi senza sospensione. Il titolo celebra la correttezza dell’impresa.

Ai consulenti sono stati invece assegnati i premi: Endurance > premio ai consulenti che hanno denunciato ininterrottamente presso la Cassa Edile senza sospensioni. Il titolo celebra l’impegno costante. Top player > premio ai consulenti con maggiori ore lavorate. Il titolo celebra l’impegno giornaliero del consulente. Nelle categorie Fair play per le imprese edili si è classificato al primo posto l’azienda Baffelli Gregorio Costruzioni Srl di Malegno, associata al sistema Ance e qualificata per operare nei settori costruzioni civili, elettrodotti, acquedotti e fognature. Nei riconoscimenti Top player riservati ai consulenti si è invece collocato secondo sul podio lo Studio associato Pelizzari e Bracuti di Roè Volciano.


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Elenco delle imprese e consulenti bresciani premiati ai Cassa edile awards IMPRESA

COMUNE

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Abram Ponteggi Snc di Abram R. e L. B&B Di Bertocchi Antonio E C. Sas Baffelli Gregorio Costruzioni Srl Bertoli Costruzioni Spa Caedil Di Ongari E. & C. Snc Castedil Spa Cekrezi Sokol Cornalini Walter Del Bono Spa Edil Gesso Srl Edil Mendeni di Mendeni Gianmario G & B Coperture Srl Gelmi Srl Green Cantieri Srl Impresa Edile Amigoni Ferdinando & C. Snc Impresa Edile F.Lli Diani Snc Lombarda S.R.L. Maw Men at Work - Agenzia per il lavoro Spa Apl Migliorati Emanuele Paterlini Costruzioni Spa Pavindustria Technology Srl Pitossi Dario Ranghetti Felice Srl Rebaioli Spa Rosen Di Rosetti E. & C. Sas Rubagotti Costruzioni di R. Elvis Snc S.A.C.E.F. 73 Srl S.I.A.S. Spa Semat Spa

Orzinuovi Ghedi Malegno Sabbio Chiese Leno Niardo Roè Volciano Preseglie Passirano Brescia Bienno Castrezzato Malonno Brescia Pompiano Orzinuovi Brescia Brescia Travagliato Brescia Palazzolo sull’Oglio Berlingo Pontoglio Darfo Boario Terme Orzivecchi Chiari Rezzato Darfo Boario Terme Artogne

Top player impresa Top player impresa Fair play Fair play Top player impresa Fair play Top player impresa Sprint Fair play Top player impresa Top player impresa Top player impresa Fair play Sprint Sprint Sprint Top player impresa Sprint Top player impresa Fair play Sprint Sprint Fair play Fair play Sprint Top player impresa Fair play Sprint Fair play

Cape guarda con fiducia al 2021

CONSULENTE

COMUNE

CATEGORIA

Alberti Silvia Bianchi Giorgio Boccardelli Srl Cattaruzzi Roberto Cebred Srl - Albertini Luciano Emmegipi Snc Emmegipi Snc di Botturi M. e Gussago R. Foresti Gabriella Gregorini Silvia Pelati Piergiorgio Pelizzari e Bracuti Studio Associato Sesto Antonio Studio Associato Lazzaroni Studio Giordano Flavia Tabladini Commercialisti Associati Toninelli Francesca - Studio Tf Upa - Confartigianato Edolo Zani Stefano Zanola Alberto Zeta Sas di Zambelli & C

Calcinato Malonno Chiari Brescia Brescia Brescia Brescia Brescia Pian Camuno Chiari Roè Volciano Brescia Ospitaletto Brescia Brescia Orzinuovi Edolo Darfo Boario Terme Brescia Rezzato

Endurance Top player consulenti Endurance Endurance Endurance Top player consulenti Top player consulenti Endurance Endurance Endurance Top player consulenti Top player consulenti Top player consulenti Top player consulenti Top player consulenti Endurance Endurance Top player consulenti Top player consulenti Endurance

Non è semplice stabilire i danni economici e sociali causati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, ma la Cassa paritetica edile di Brescia sta monitorando le difficoltà affrontate dal settore fornendo dati reali e oggettivi da cui partire per programmare un percorso di ripartenza e crescita della filiera. Se le attività edili potranno continuare il loro corso, al catastrofico scenario del primo semestre 2020 si contrapporranno i segnali confortanti di una costante risalita, incoraggiata dalle maxiagevolazioni promosse dal decreto Rilancio. Già quest’estate Cape ha registrato dati positivi, con un aumento del numero di operai occupati, che, soprattutto nei mesi di luglio e agosto hanno superato rispettivamente del 2,65% e del 4,57% l’esercizio 2019. Inoltre, l’ente ha registrato una media mensile delle imprese attive tra ottobre 2019 e agosto 2020 maggiore rispetto a quella dello scorso anno, nonostante il calo segnalato questa primavera. Nello stesso periodo, la media mensile delle aziende attive è di 2.274 contro la media di 2.242 dello stesso arco temporale 2019. I mesi estivi hanno fatto da motore propulsore a una crescita che testimonia quanto il settore sia fondamentale per la ripartenza economica del Paese. In agosto l’ente ha registrato una crescita della produzione che permette di ipotizzare una chiusura d’anno meno severa del previsto, con una diminuzione che si fermerebbe a - 11%.

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ANCE Brescia Edilizia motore della Rinascita

Via Ugo Foscolo, 6 - 25128 Brescia tel. 030399133 - fax 030381798 - info@ancebrescia.it - www.ancebrescia.it


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ance brescia

Dai notiziari mensili di novembre e dicembre 2020, una panoramica su alcune delle ultime novità in tema di tributi, lavoro e lavori pubblici. Tutte le notizie sono riportate anche sul sito internet dell’Associazione: ancebrescia.it

aggiudicazione dell’appalto. Con il parere, quindi, anche il Mit si adegua alle indicazioni già fornite da Ifel, Ance e da Anci sul tema. Pertanto, le nuove procedure di affidamento di cui all’art. 1, comma 2, del decreto Semplificazioni, sostituiscono, fino al 31 dicembre 2021, quelle previste all’art. 36, comma 2, del D.Lgs. 50/2016. Per maggiori informazioni: www.ancebrescia.it.

LAVORI PUBBLICI

2020

SU P P L E M E N T O N. A L N. / 2 0 2 0 D I “COS T RUIRE IL F U T URO” RIVISTTA A BIMESTRALE DI ANCE BRESCIA

ISSN 2612-5595

V ia U. F oscolo, 6 - 25128 Brescia Registr azione del Tr ibunale di Brescia del 5 set tembre 1951 n. 5 4 Diret tore responsabile: Adr iano B a f felli P o s t e I t a l i a n e S . p. A . - S p e d . i n a b b. p o s t . D.L . 35 3/ 20 0 3 ar t. 1, comma 1, DCB Brescia (Conv. L . 27/ 02 / 20 0 4 n. 4 6)

novembre / La verifica relativa ai costi della manodopera va sempre effettuata anche se l’offerta non è anomala La stazione appaltante deve procedere, prima della aggiudicazione, alla verifica del rispetto del costo del personale di cui alle tabelle ministeriali, e cioè anche laddove non si verta in ipotesi di offerta da sottoporre al giudizio di anomalia. Lo ha affermato il Tar Piemonte, Sez. II, con la sentenza 13 ottobre 2020, n. 600 basandosi su quanto prevede l’art. 95, comma 10 del Codice dei contratti. Per saperne di più, consultare la sezione notizie sul sito Ance Brescia.

novembre / A seguito del parere del Mit viene confermato

TRIBUTI

l’obbligo di ricorrere alle procedure di affidamento previste dal decreto Semplificazioni Il Mit con il quesito n. 735 del 24 settembre 2020 ha chiarito la dinamica dei rapporti tra il decreto Semplificazioni n. 76/2020 convertito dalla

legge 120/2020, che dispone l’utilizzo di procedure in deroga semplificate, in ambito sottosoglia, e la possibilità di utilizzare le procedure ordinarie. Nel chiarimento si specifica che il nuovo apparato normativo non rappresenta una facoltà e viene ribadita l’esigenza che il Rup rispetti i termini contingentati di

novembre / Sismabonus 110%. Cessione del credito per un soggetto in regime forfetario Sì alla cessione del credito in caso di interventi di recupero antisismico agevolabili con il Sismabonus potenziato al 110%, eseguiti da un soggetto in regime forfetario, in


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ance brescia

base al quale il reddito prodotto viene sottoposto ad imposta sostitutiva, e non ad Irpef. Lo conferma l’Agenzia delle Entrate nella risposta n.514/E del 2 novembre 2020, in relazione alla fruibilità del Sismabonus al 110% mediante il meccanismo della cessione del credito, nell’ipotesi in cui il beneficiario della detrazione eserciti la propria attività in regime forfetario (in base alla legge 190/2014).

novembre / Bonus facciate. Agevolabili gli immobili patrimonio delle imprese e le opere accessorie Ammesso il Bonus facciate per un intervento eseguito da un’impresa su un 64

proprio immobile “patrimonio”. Il beneficio spetta anche per l’isolamento dell’involucro esterno dell’edificio, ivi compreso il cd. “sporto di gronda”, nonché per le ulteriori opere, come lo spostamento dei pluviali e la sostituzione dei davanzali, che sono strettamente collegate alla realizzazione dell’intervento. Così si è espressa l’Agenzia delle Entrate, rispettivamente nella Risposta n.517/E del 2 novembre scorso e nella risposta n.520/E del 3 novembre 2020, in relazione a due istanze d’interpello aventi ad oggetto l’applicabilità del cd. Bonus facciate, ovvero della detrazione del 90% delle spese sostenute, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020, per interventi di

novembre/dicembre/2020

recupero sulle strutture opache, sui balconi o sugli ornamenti e fregi delle facciate esterne degli edifici.

novembre / Sismabonus acquisti. Agevolabile la vendita se il rogito avviene entro il 31 dicembre 2021 È possibile beneficiare del “Sismabonus acquisti” solo per i rogiti stipulati entro il 31 dicembre 2021. Quindi, l’acquirente di unità immobiliari demolite e ricostruite in chiave antisismica può fruire della detrazione d’imposta solo se l’atto di acquisto è stato stipulato entro il periodo di vigenza dell’agevolazione. Questo è quanto

chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la risposta ad interpello n. 515 del 2 novembre 2020, nella quale sono state affrontate alcune questioni legate alla fruizione della detrazione per l’acquisto di unità immobiliari antisismiche di cui all’art. 16, comma 1septies del Dl 63/2013, cd. “Sismabonus acquisti” anche nella forma “potenziata” introdotta dall’art. 119 del Dl 34/2020.

LAVORO

novembre / Inl. Collaborazioni organizzate dal committente: nuove indicazioni interpretative. Circolare 30 ottobre 2020, n. 7

Alla luce di alcune importanti novità normative in materia di collaborazioni eteroorganizzate dal committente e da autorevoli posizioni giurisprudenziali sul punto, l’Ispettorato del lavoro ha ritenuto opportuno fornire nuove istruzioni interpretative, di diretto interesse anche per l’ordinaria operatività aziendale, che sostituiscono, per espressa indicazione, i contenuti della precedente circolare 1° febbraio 2016, n. 3 del Ministero del Lavoro. Data l’importanza della materia, Ance ha, a sua volta, diramato una nota di sintesi e di commento della circolare, disponibile per il download nella sezione notizie del sito www.ancebrescia.it.


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