La capitale ha trascorso un primo Novecento tra le regine del trasporto pubblico, con una dotazione elettrica di prim'ordine (oltre 280 km di tranvie urbane e interurbane e 90 km di filovie) pur essendosi dotata con estremo ritardo di un metrò. Ma con il boom, anacronisticamente il tutto si ribalta: si guarda con esagerato favore al trasporto privato, all'auto sempre e dovunque, e pur con l'arrivo (lentissimo) delle prime talpe che iniziano a scavare le prime gallerie della metropolitana la città perde gli sferraglianti tranvai e tagli gli "orrendi" fili degli autobus elettrici.
Uno sguardo al futuro di una città che si muove in automobile e che, secondo l’ISTAT, manterrà, insieme a poche altre zone in Italia, il primato della crescita demografica ancora nei prossimi decenni.