Il 2015 potrebbe rappresentare una occasione irripetibile per il trasporto pubblico di Roma e del Lazio. Seppure il contesto non sia dissimila dallo scorso anno, con la tenaglia del Patto di Stabilità e della crisi sui finanziamenti al trasporto locale, si sta aprendo una occasione unica per rimettere in moto la programmazione intelligente di una città migliore. Insomma, è il momento di prendere il coraggio in mano, uscire dalle miopi logiche della politica e guardare alla città che potrebbe essere nel 2020 e nel 2030.
La città cresce ma si sfilaccia in cordoni urbani sempre più lunghi, ingoiando ampi spazi vuoti e diventato l’incubo di tutti i pianificatori ancorché gestori del trasporto pubblico (e non solo): un vastissimo spazio urbano/perirubano a bassa densità. Perché perorare modelli che alimentano una elevata domanda di spostamenti sempre più di lungo raggio?