La follia per gli alunni è uno specchio che ribalta la visione della nostra realtà
IN SCENA UNA VISIONARIA RAPPRESENTAZIONE DELLA CONDIZIONE PSICHICA DELL’ESSERE UMANO
Riflettere sulla pazzia attraverso la Letteratura, la Scrittura, le Scienze, la Medicina, l’Arte Maggio 2016, nella classe 2^G dell’Istituto Cavour di Catania, è andata in scena una visionaria rappresentazione della condizione psichica dell’essere umano. Un viaggio degli alunni, dentro un labirinto di Letteratura Italiana e Straniera, Scrittura, Scienze applicate alla Medicina, Arte. Proiezioni di rabbia, di conflitti reali con il mondo. Un puzzle senza soluzione, frammenti di biografie segnate dall’emarginazione e dal disagio psichico e al contempo da uno straordinario talento, quello di tanti Artisti che la loro creativa Follia ha reso indimenticabili e intramontabili. “Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto.” Tanto spazio per la riflessione, un documentario che racconta la vita di personaggi in cerca del senno perduto, di combattenti contro i mulini a vento, del moro dagli occhi verdi pazzo d’amore e gelosia, dei pazienti negli istituti psichiatrici giudiziari, uomini prigionieri della loro malattia, che vivono in condizioni estreme senza aiuti, dimenticati dalla società. Come completamento del percorso didattico, la mostra sulla follia è diventata per gli alunni uno specchio che ribalta la visione della nostra realtà, e ha fatto comprendere la follia dei manicomi e dei reparti per gli “irrecuperabili”. Il percorso si è concluso con un Laboratorio Artistico : i ragazzi Protagonisti in prima Fila, Autori delle loro pagine e dei loro dipinti, hanno creato ”una dimensione che non si misura con la realtà, ma con il sogno “. L’arte è riuscita a creare un momento di rilevanza civile, per ricordare una triste pagina della nostra storia, aspetti terribili dell’esistenza umana, che la società deve conoscere per migliorare.
Angela Arena
La gente vede la follia nella mia colorata vivacitĂ e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalitĂ ! (Il cappellaio matto nel film Alice in Wonderland )
PERSONALITA’ INCOMPRESE Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri." Arthur Schopenauer. "Folle", spesso quando parliamo di follia, immaginiamo qualcuno con problemi di schizofrenia o patologie legate alla mente , molta gente classifica loro come: "diversi", piuttosto bizzarri in un mondo colmo di pregiudizi…Nessuno però riesce a vedere in loro una grande dose di genialità e creatività. Pensiamo ad un musicista, colui che riesce a scrivere su carta le proprie è sensazioni e sentimenti attraverso dei simboli: le note, che se suonate insieme danno vita ad una particolare melodia.… vi siete mai chiesti perché ricordiamo come simbolo rivoluzionario della musica: Wolfgang Amadeus Mozart? La risposta è semplice: fu l'unico o meglio uno dei primi "artisti" a vedere la musica non come un dovere formale ma con un gioco di emozioni. Nonostante la sua giovane età, riscosse successo ed ammirazione in tante città, la cui gente stessa lo reputava alternativo, capace di estraniarsi dal mondo pur di star bene con se stesso. Genio è colui che talmente folle da reputare impossibile la quotidianità, folle e colui che è talmente geniale, da guardare con occhi diversi la vita di tutti i giorni. "Chi decide ciò che è normale? La normalità è un'evoluzione di monotonia ed è invenzione di chi non ha fantasia." Con queste semplici parole, la famosissima nonché folle Alda Merini, vuol farci comprendere che in fondo nel mondo in cui viviamo oggi, regna l'assenza di fantasia. Ma chi è più folle, il protagonista o colui che condivide le sue idee? Entrambi, perché la follia come la creatività non ha limiti. Esistono dunque due tipi di follia: quella cosciente e quella incosciente, ma entrambe sicuramente hanno diritto di essere ascoltate senza pregiudizi, perché anche queste hanno molto da esprimere. Oggi, infatti, grazie alla legge Basaglia, che sottolinea la crudeltà dei manicomi: strutture in cui il malato si escludeva dalla società, la follia non è più considerata una malattia ma altresì un disturbo, così il malato, attraverso delle procedure viene pian piano riinserito nella società, offrendogli così la possibilità di ricrearsi una vita. Antonio Tiralosi
FOLLIA? IO NON CREDO Immaginate
un mondo dove tutti: pensano, si vestono e si comportano nella stessa maniera. Si potrebbe vivere? Assolutamente n, troppa perfezione porta alla follia. Che vita sarebbe senza colui diverso, che ti fa provare cose diverse, non esisterebbe proprio il concetto di sentimento, di vita, non esisterebbe l'amore, ma l'amore vero quello che ha dato vita ad ogni rivoluzione battaglia, ad ogni essere umano. Secondo me non esiste la follia. Quello che l'essere umano tende a chiamare “folle” è solamente colui a cui non importa come verrà chiamato o giudicato; è colui a cui importa solo una cosa: avere una mente libera da pensieri e preoccupazioni. Non esiste la follia, esiste solo la paura del diverso. Ma l'uomo che rinchiudeva le persone nei manicomi, invece di pensare sempre solo a se stesso, si è mai chiesto come ci si sente? A me piace essere diversa, mi fa piacere sentirmi dire – ma sei strana forte!- perchè almeno, avrò sempre la certezza di non essere giudicata uguale al resto della popolazione terrestre. Alessia Garagozzo
PAZZI? DIVERSI? STRANI? “Ti viene data solo una piccola scintilla di follia, non devi perderla.”(Robin Williams) Follia: stato di alienazione mentale determinato dall’abbandono di ogni criterio di giudizio. Ma, cosa significa realmente essere folli? Avere in se stessi un po’ di follia? Vorrà dire forse essere Pazzi? Diversi ?Strani? Il folle è colui che vede le cose da un altro punto di vista, che non ha paura di dire quello che pensa e di essere la persona che è realmente. Tal volte il folle non sa neanche di esserlo, è la gente che pensa questo di lui. La follia è in ognuno di noi, forse alcune persone ne hanno di più, ed altre meno; forse qualcuno ha paura di sperimentarla, altri no; ma è quella piccola scintilla di follia che ci rende uno diverso dall’altro, che ci rende unici. Spesso chi non è considerato ”folle“ si sente fortunato, ma come afferma Erasmo da Rotterdam ”Le migliori idee non vengono dalla ragione, ma da una lucida, visionaria follia”, o come scrive Carlo Dossi “I pazzi aprono le vie che poi percorreranno i savi”, infatti i “folli, riescono a pensare cose che le persone ragionevoli non potrebbero neanche immaginare. Potremmo paragonare la follia in un fiore in una montagna innevata, qualcosa d’insolito,ma bellissimo, che proprio per la sua rarità viene notato da tutti. Il tema della pazzia è trattato anche in alcuni poemi cavallereschi, due esempi sono: l’Orlando furioso e Don Chisciotte .Nell’Orlando furioso, la pazzia del protagonista è già evidenziata nel titolo, infatti, egli dopo aver bevuto l’acqua di un fiume magico s’innamora pazzamente di Angelica, per questo il titolo lo definisce “furioso”. Considerato anche più pazzo di Orlando è il suo amico Astolfo , il quale andrà fino alla luna, in sella al suo cavallo alato, ippogrifo, per ritrovare la ragione perduta di Orlando. Uno dei più bei esempi di uomini folli è Don Chisciotte, un pensionato che decise di combattere contro dei mulini a vento. Certo, lui è completamente pazzo, perché un uomo non può battere dei mulini a vento, ma è da ammirare come Don Chisciotte è convinto delle sue azioni, perché, lui è sicuro di vincere. La sua storia in realtà è una metafora per raccontare la pazzia che nel 1600 vi era nell’re spagnolo Filippo II, che decise di affrontare Elisabetta I, la quale aveva un esercito molto più potente del suo, quindi come un uomo contro i mulini a vento, un re contro un vastissimo esercito. La follia però, non è sempre piacevole, infatti, può rivoluzionare la vita di una persona, o rovinarla per sempre. Un perfetto esempio è la tragedia scritta da William Shakespeare: Otello. Egli impazzi di rabbia al solo pensiero che sua moglie possa averlo tradito, cosa che non successe, ma Otello inconsapevole della verità, la uccise rovinando per sempre la vita dei suoi parenti e la sua. Anche sull’Orlando furioso e Don Chisciotte la follia danneggia alcune persone, infatti Orlando, quando scopre l’amore tra Angelica e Medoro ,uccide tutti coloro che gli stanno accanto, e Filippo II, scatenando una guerra che non poteva vincere, condanna a morte il suo stesso esercito. “Chi vive senza follia non è così savio come crede”, questo pensiero di Francois Rochefocauld afferma che chi cerca e crede di condurre una vita pienamente ragionevole, in realtà è più folle delle persone che lui crede che lo siano; perché ognuno di noi prima o poi sprigiona la propria follia, non diventando pericolosi, ma diventando se stessi. I folli non vanno considerati come delle persone da escludere dalla società: “perché le persone che sono abbastanza folli da credere di poter cambiare il mondo, sono quelli che lo fanno davvero.”(Steve Jones)
Cristina Giuffrida
La follia è naturale, è in ognuno di noi
Forse sarò un folle Nello specifico la follia è sintomo di forte inquietudine morale.
A volte penso, come se la vita fosse controllata da qualcuno come in “The Sims”, il famoso videogioco dove l’utente può controllare la vita di tutti gli abitanti della città, quando farli nascere morire. E se noi fossimo comandati da quel qualcuno? E se quando è buio vuol dire solo che ha spento il suo computer? Certo se fosse così … non avrei questi dubbi, forse sono io il vero folle e non il mio cervello, perché per me la follia è questa, pensare col cuore, forse è proprio lui quel qualcuno che comanda, ma nessuno se ne accorge perché solo noi folli possiamo essere gli artefici del nostro destino. Ma purtroppo tutto quello che ho detto è definito da un forse, si, perché nella vita non ci sarà mai qualcuno di deciso che fa quel che dice il cuore, magari per un bel posto di lavoro con uno stipendio assicurato si rinuncia alle proprie passioni, così che tutti saranno mangiati, non dal terrorismo, non dalla corruzione … ma da una cosa ancora più astratta “la ROUTINE”, quella dove è meglio non entrarci ma non è segnalata da nessun cartello, quell’insegna che solo i folli riescono a vedere. Un esempio? “ALDA MERINI” lei, avrebbe potuto scrivere recensioni di manicomi italiani su TRIPADVISOR, scambiava specchi per fogli, sigarette per vitamina C, riusciva ad uscire fuori di sé quando in realtà entrava sempre di più nella sua anima. Come poter dimenticare invece il grande Orlando, pazzo d’amore, o Don Chisciotte quello che andava in battaglia inutilmente, perché non importa quello che accadrà, è il momento, l’ esperienza che conta, il bello non la destinazione, ma il viaggio. VOI CI CHIAMATE FOLLI, MA SIAMO LA VOSTRA SALVEZZA. Lorenzo Stanganelli
CHIAMATECI FOLLI …. CI PIACE
Malati? Ci sono varie fobie: quello che ha paura della folla soffre di agorafobia, quello che ha paura delle stanze chiuse soffre di claustrofobia, quello che ha paura degli animaletti soffre di micro zoopsia, quello che ha paura dei cani soffre di cinofobia, quello che ha paura del sangue ha l'emofobia. Gli psicologi ne contano circa un centinaio. Ma questi sono soltanto i minori tra i disturbi mentali. Chissà, forse sono pure io pazzo. Lo scienziato austriaco Sigmund Freud sosteneva che tutti noi siamo più o meno pazzi e ci voleva mettere tutti sul lettino a parlare dei nostri sogni. Prima del Seicento i pazzi stavano per le strade, poi furono rinchiusi nei manicomi, una specie di prigioni dove erano incatenati e non se ne usciva mai. Un miglioramento della condizione dei matti fu la sostituzione delle catene con la camicia di forza, una specie di maglia con le maniche lunghissime che venivano annodate. Ora i manicomi nel mondo occidentale sono stati chiusi e i malati sono stati consegnati alle famiglie. Nei casi più gravi vengono ospitati nelle cliniche psichiatriche. Alcuni pazzi vengono considerati dei geni. Tra questi ci sono letterati e artisti: Van Gogh, Ligabue, Alda Merini, Dino Campana, ... Ma anche opere importanti trattano della pazzia. Le due principali sono l'Orlando furioso di Ariosto e il Don Chisciotte di Cervantes. Le persone stanno lontane dai matti, ma altre cercano di stringere amicizia con loro e di aiutarli. Uno fra questi che aiutò i matti fu il direttore del manicomio di Trieste, Franco Basaglia, che lottò per ottenere la legge 180 che in Italia ha chiuso i manicomi. Per convincere gli italiani, portò in giro per le piazze Marco Cavallo, una statua di cartapesta fatta dai suoi pazienti. Enrico Schilirò
PENSIERI E RIFLESSI
Un pensiero è come un riflesso. Qualcosa di rettilineo che si scontra con qualcosa di piu’ grande, come uno specchio, facendo comparire un’immagine. Cambia il pensiero, cambia l’immagine. Ognuno ha una propria visione del mondo, che purtroppo molto spesso viene storpiata dai limiti che ci impone la società moderna.. C’è chi abbatte questi limiti e taglia il filo della ragione e del controllo, conquistando libertà. Chi è ancora intrappolato nelle limitazioni moderne, molto spesso non ha un’opinione positiva verso coloro che si muovono in senso opposto e attribuisce aggettivi come “folle”. Cos’è la follia? La follia è naturale, è in ognuno di noi. E’ storia, molti narrano le imprese di folli che rivoluzionano il mondo, anche personaggi immaginari. Cervantes “Don Chisciotte” e Ludovico Ariosto” L’Orlando Furioso” sono un ottimo esempio. Cervantes definisce il suo personaggio ingegnoso, ovvero scaltro. Il romanzo è una metafora riguardo alla follia di Filippo II il re di Spagna, che combatteva una guerra che non poteva vincere. Il pensionato magro “Don Chisciotte” che andava a combattere contro i mulini a vento, pensando fossero giganti, sarebbe la rappresentazione del monarca. Due battaglie difficili, impossibili. I mulini a vento e le armate inglesi rappresentano, entrambi, i due ostacoli contro i quali i due personaggi continuano a scontrarsi, pur sapendo che ne usciranno sconfitti. La follia è non darsi per vinto, eè non mollare. Ludovico Ariosto parla di un Orlando Furioso, che va oltre alla creatività di guardare il mondo in modo diverso. La rabbia lo acceca a tal punto da non fargli riconoscere neanche i suoi amici. Non è lucido, perde la ragione e la sua follia diventa delirio. Impazzisce per amore. Anche oggi continuiamo a scrivere di personaggi folli, ma che ci affascinano. Perché la differenza di pensiero è molte volte anche fonte di curiosità. Per esempio,”Joker” è un famosissimo supercattivo, ma anche personaggi non antagonisti, come il “Cappellaio Matto” o addirittura figure protagoniste, come “Willy Wonka” nella “Fabbrica di Cioccolato”. “L’Uomo Bicentenario” interpretato da Robin Williams rappresenta per me il folle per antonomasia. Un uomo che non è nemmeno uomo, bensì un robot, diverso tra i diversi. Non solo si oppone alla società dominante ma cerca diritti a cui nessuno prima di lui aveva mai pensato. Lui è più umano di coloro che lo dovrebbero essere di nascita. Una rappresentazione di come la follia possa spronare le persone a fare cose meravigliose. Questa quindi non è un difetto, e’ un dono
In ogni persona è presente la valvola della follia che si apre se il filo della ragione si rompe: questo filo è sottilissimo. Alla fine tutti siamo un po’ folli facciamo delle follie e neppure ce ne accorgiamo. Giulio D Bella
Se come il viso si mostrasse il core Ludovico Ariosto
“Che cosa significa Follia? ”Sicuramente con questa termine possiamo intendere instabilità mentale di tutti coloro che vengono definiti pazzi o matti. Dentro la parola “follia” troviamo moltissimi personaggi che con il loro essere “folli” hanno lasciato ciascuno un’impronta, una propria storia,un proprio sogno. Uno dei più famosi “folli” a cui possiamo fare riferimento è Orlando, folle per amore di Angelica. Otello, un uomo, folle per amore tanto da uccidere il suo grande Amore :sua moglie Desdemona. La follia è il sintomo di contraddizione che mette sottosopra l’assetto tra la pazzia e la saggezza, facendo riferimento a Erasmo da Rotterdam. Lui sosteneva che la follia era segno di conoscenza e consapevolezza. Guardiando il corso della storia “ la follia” era considerata in diversi modi per esempio nel settecento “folle” veniva definito colui che era simile a un demone, mentre nell’ età del Rinascimento “folle” veniva considerato colui che era una persona diversa per la sua filosofia di vita, quindi veniva rispettato. Arrivando ai “folli” di oggi possiamo fare riferimento a Joker, un semplice personaggio dei fumetti viene definito “folle” come psicopatico e carismatico. Ma è proprio la sua follia che lo rende uno dei più terribili criminali di Gotham del fumetto. Si è classificato il secondo personaggio più grande dei cattivi della storia dei fumetti. La “ follia” fa parte dell’ indole umana, infatti siamo “folli” perché siamo uomini e proprio per questo quasi tutti siamo potenzialmente folli. E come dice Erasmo da Rotterdam “ Le idee migliori non vengono dalla ragione ma da una lucida ,visionaria,follia”.
Alessia Strano
Albert Eistein: “tutti sappiamo che una cosa è impossibile da realizzare, finchè arriva uno sprovveduto che non la sa e la inventa…” La storia è colma di personaggi che hanno compiuto imprese giganti: Cristoforo Colombo con tre caravelle decise di fare qualcosa mai visto fino ad allora, attraversare le Colonne d’ Ercole e dando inizio a una nuova era. Dante è talmente folle da scrivere di un viaggio nell’aldilà segnando per sempre la letteratura di tutti i tempi. Sveva Bonura
La pazzia, signore se ne va a spasso per il mondo come il sole e non c’è luogo in cui risplenda (William Shakespeare)
Classe 2 G