GIOCANDO CON STILE

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A.S. 2018­19

Prof.Ssa Angela Arena


Prefazione La scrittura creativa è, innanzitutto, una delle vie possibili da percorrere per far scrivere a scuola, Permette, infatti, di raggiungere con grande efficacia e alta motivazione per gli studenti alcuni obiettivi importanti della didattica della scrittura e dell'apprendimento linguistico (e che emergeranno dalla descrizione delle due esperienze). Il fatto che la scrittura possa essere riscrittura fa capire che l'originalità di un testo creativo sta più nello scintillio d'intelligenza del linguaggio, dello stile, delle scelte retoriche, che nelle idee, le quali possono anche essere “prese in prestito”. L'originalità non è un atto demiurgico che crei la materia ex nihilo, bensì, sempre, la creativa rielaborazione di idee altrui. Tuttavia non è facile nemmeno rielaborare (criticamente o creativamente) quanto sia stato detto o scritto da altri. La scrittura creativa e la riscrittura facilitano proprio questo passaggio: il fatto che si prescriva attraverso quali modalità testuali o linguistiche si debbano rielaborare le idee altrui, consente allo studente di concentrarsi sui mezzi linguistici con i quali realizzare quelle prescrizioni. La scrittura creativa perciò, molto di più che altri approcci didattici, potenzia la competenza degli studenti nella scrittura in termini di competenza lessicale, morfologica, sintattica, testuale, retorica. Gli alunni della 1^G dell’I.C. Cavour, dopo aver letto, in classe una selezione delle 99 variazioni di Esercizi di Stile di Queneau , sotto la guida della professoressa di lettere Angela Arena, hanno cercato di “smontare” il meccanismo di ciascuna riscrittura per comprenderne le regole. Ad esempio, si è osservato che per scrivere un testo basta sostituire ad ogni parola la sua definizione da vocabolario, possibilmente dilatandola il più possibile, mentre per scrivere un testo come Passato remoto occorre mettersi dal punto di vista di un narratore che racconti il banale episodio come se fosse una grande storia da romanzo. Dopo questo lavoro di lettura e analisi, agli studenti è stato fornito un altro testo­base, preparato dagli stessi, e si è chiesto loro di riscriverlo più volte seguendo l'esempio di Queneau. In alcuni casi la riscrittura ha rispettato il mandato dell'originale, in altri casi esso è stato aggiornato o adattato al contesto: come Dunque, cioè, adatta alla “generazione cioè” degli anni Ottanta,; il Vernacolo Siciliano, Giochi Linguistici, Figure Retoriche e così via tanti altri stili. Il percorso didattico si è concluso con un laboratorio di scrittura/ riscrittura in cui gli studenti si sono immersi nella riscrittura.


Naturalmente la valutazione ha tenuto conto, oltre che della correttezza morfologica, sintattica, ortografica, anche del grado di efficacia della riscrittura e del rispetto dei vincoli della variazione prescelta.

Angela Arena


Classe 1^G a.s. 2018-19 prof.ssa Angela Arena


IL CASTORO LABORIOSO FAVOLA BASE In una giornata soleggiata di settembre, con il sole caldo, un castoro dai denti e dagli occhiali grandi, mentre ultimava la sua diga, sulle sponde del fiume Po, fu infastidito da una vespa ubriaca che gli ronzava attorno. Immediatamente il castoro reagì in modo brusco, tentando di allontanare la vespa, così facendo cadde sopra la sua costruzione distruggendola come un tornado. Disperato fu incoraggiato e spronato dalla sua amica coccinella che gli consigliò: “rialzati, puoi farcela, ti aiuterò io, ne costruiremo una ancora più bella”. Classe 1 G

AMPOLLOSO Un dì di Settembre, in cui il sole splendeva alto nel cielo, un buffo animaletto dai denti sporgenti era intento ad ultimare la sua opera d’ingegno sulle rive del Po. Ad un tratto, una vespa dispettosa col suo ronzio impertinente lo infastidì a tal punto da farlo rovinare sulla sua stessa costruzione, che si distrusse irrimediabilmente. Disperato per l’accaduto, il castoro aveva deciso di desistere, ma una piccola coccinella, amica sua, arrivò in suo soccorso e, offrendogli il suo aiuto, lo spronò a ricominciare la sua opera. Stefano Mancarella

QUINDI CIOE’ In una giornata soleggiata quindi cioè di settembre, un castoro quindi cioè con dei denti sporgenti e quindi cioè con dei grandi occhiali mentre ultimava la sua diga quindi cioè sulle sponde del fiume Po fu infastidita una vespa quindi cioè ubriaca che gli ronzava intorno. Il castoro reagì in modo brusco tentando quindi cioè di allontanare la vespa. Cosi facendo cadde sulla sua costruzione quindi cioè distruggendola. Disperato fu incoraggiato quindi cioè dalla amica che gli consiglio: <<rialzati puoi farcela quindi cioè ti aiuto io quindi cioè insieme ne costruiremo una più bella!>> Carlo Di Lorenzo

ARCOBALENO In una giornata giallo lucente sulle sponde verdi di un fiume azzurro un castoro marrone stava costruendo la sua diga di lagno scuro. A infastidirlo arrivò una vespa gialla e nera. Essa ronzò intorno al castoro marrone facendolo cadere sulla sua diga scura. A questo punto arrivò una cara amica del castoro, una coccinella rossa con pois neri, a incoraggiarlo , dicendo che con lei sarebbe certamente riuscito a costruirla ancora piu’ bella e colorata. Il castoro marrone ringraziò la coccinella rossa e nera. Pietro Curcio


SICILIANO Na' na iurnata di suli di settembre u’ castoru che renti di fora e cul’ucchiali ranni , mentri fineva so diga n’te lati do ciumi po, na’ vespa umbriaca u scuncicava e ci furiava attonnu . U castoru si vosi in modu bruscu muvennusi animatamenti ciccio d’ alluntanari da vespa , ma accussi’facennu casco’ super aso’ costruzioni rumpennula disperatu fu cunuttatu daso amiga cuccinella ca ci consighiau : << susiti cia po fari taiutu iu, ni custruiamu una chiu bedda>> Miriam Aurite

PRECISAZIONI Un giorno assai afoso di 34 gradi, del 12 Settembre, di lunedì, alle ore 7.17,004 secondi, con il vento indirizzato verso nord sui 33 nodi circa, un castoro di colore marrone , denti luccicanti alti 0,26 cm e dei brufoli di color rosso chiaro qua e là , stava lavorando con della terra coloro marrone divisa in granelli ad ultimare la sua diga, lunga cinque metri e larga tre, quasi finita. Alle ore 7.32 arrivò una vespa con un ronzio assai assordante, che si avvicinò al castoro fino ad una distanza di ben due centimetri; il castoro, solo quarantasette secondi dopo l’arrivo della vespa, reagì bruscamente scalciando inutilmente fino a settantasette centimetri. Alle 7.34 il castoro perse l’e1uilibrio e cadde nella sua opera a ben 8 Km orari, rompendo il 74% della sua costruzione. Esso verso ben due litri di lacrime, alle 7.41 arrivò una coccinella lunga un centimetro , con pallini rossi e neri sul corpo, lo aiutò e lo consolò dicendo che la diga poteva essere ricostruita anche con il suo aiuto ed anche meglio. Mattia Giuliano

FRANCESISMI Un jour de plein soleil, monsieur Castoro molto chic, con papillon e gilet, mentre costruiva la sua diga canticchiava “oh là là, oh là là, le jason faire”. Improvvisamente arrivò una Vespa, volteggiava come un’etoile, indossava un tailleur a pois, guepiere, e aveva una pochette di pailettes. Per un moment monsieur Castoro pensava fosse un déjà vu. Fu un’impresa cacciarla un vero exploit. La diga ….un Débâcle !! <<oh nooo, ohh noooo!!>> Dopo tutto lo sforzo: un vero Tour de force. Monsieur Castoro era disperato, venne consolato da Madame Coccinella che con Savoir faire e Nonchalance utilizzò il solito Cliché: << C’est la vie, je te promets de t'aider hiee hullalà!!” più bella della “ Torre Eiffel >> Monsieur Castoro commosso disse: << mia cara coccinella sei un bijoux, festeggiamo e ti offrirò una cena Tête­à­tête e brinderemo con i nostri flute di champagne>> Matilde Fiore


ONOMATOPEE In una soleggiata domenica di settembre con le campane suonanti a festa DIN-DON-DINDON, un Castor con i denti sporgenti , CRASH-CRASH rosicchia un tronco di albero per farsi una casa sulle sponde del fiume Po’ SCIIIIII-SCIIIIII, che GORGOGLIAVA agitato dal vento WOOSH ; fu in fastidito da una vespa che gli RONZAVA in torno ZZZZ-ZZZZ. Gesticolando per allontanarla e BORBOTTO’ UUUUH-UUUUH, rotolò e si SCHIANTO’ SCROSSSH con FRAGORE sopra il tronco distruggendolo CRASH-CRASH. Allora, si avvicinò la sua amica coccinella che lo incoraggiò YAHOO! - YUUHU! Con vero incitamento ed Esultando DAI-DAI DAI e gli disse che la avrebbe aiutata per farne una ancora più bella.. Alla fine ci riuscirono e festeggiarono canticchiando LALA,LALA LAA. Flavia Genovese

I 5 SENSI In una fresca giornata di vaniglia un dolce castoro con grandi occhiali color cioccolato, mentre ultimava la sua diga che profumava di legno bagnato sulle sponde del fiume Po, fu infastidito dal tanfo di vino proveniente da una piccola vespa ubriaca che gli ronzava intorno. Immediatamente il castoro reagì in modo acido come un yogurt fresco, gesticolando vivacemente tentò di allontanare la vespa ma così facendo cadde sopra la sua costruzione provocando un rumore assordante e distruggendola, disperato fu incoraggiato dalla sua amica coccinella che dolcemente gli disse: <<rialzati, puoi ancora farcela, ti aiuterò io ne costruiremo una ancora più bella>> Giuliana Costa

GEOMETRICO Con una sfera che illumina il letto rettangolare del Po, un castroro con denti triangolari costruiva un cubo per fermare le acque. Fù infastidito da un insetto piramidale. Con vortici cirrcolari tentò di allontanare il volatile, cosi’facendo cadde sul cubo distruggendolo. Con gocce triangolari che cadevano dagli occhi tondi del castoro, si fece consolare da un quadratino molto efficiente che gli promette di aiutarlo. Antonio Giuffrida

SIMILITUDINE In una giornata soleggiata di settembre, con il sole caldo come una palla di fuoco, un castoro dai denti come due coltelli e degli occhiali grandi come due hula hop. mentre ultimala sua diga come un muro, sulle sponde del fiume Po, fu infastidito da una vespa ubriaca come una botte piena di vino che gli ronzava attorno come un piccolo elicottero. Immediatamente il castoro reagì in modo brusco come un lampo, tentando di allontanare la vespa, così facendo cadde sopra la sua costruzione distruggendola come un tornado. Disperato come un cucciolo che perde la strada di casa, fu incoraggiato e spronato dalla sua amica coccinella che gli consigliò come un vecchio saggio:” rialzati, puoi farcela, ti aiuterò io, ne costruiremo una ancora più bella, come la Torre Eiffel.


Chiara Cacciato

SVOLGIMENTO La prof ci ha chiesto di raccontare la gita svolta oggi. Era una giornata molto soleggiata di settembre poi se non mi ricordo male vidi un castoro molto buffo perché aveva degli occhiali molto grandi, poi vidi anche che aveva dei denti sporgenti. Egli costruiva una diga proprio sul fiume Po, dopo 5 minuti il castoro molto buffo fu infastidito da una vespa, che secondo me era ubriaca. Il castoro molto infastidito fece dei gesti molto bizzarri per allontanarla, ho riso a crepa pelle! Ma poi il castoro inciampò nella sua bellissima diga ed essi si ruppe, io dopo che smisi di ridere vidi che la diga si era distrutta, ma poi venne una coccinella, che secondo il mio parere era sua amica e iniziò a consolare il castoro dicendogli che lo avrebbe aiutato a rifare un’altra diga e che non si sarebbe dovuto scoraggiare. Da questa gita ho capito che gli amici sono un dono prezioso Gaia Giammona

ROMANESCO En una giornata soleggiata de settembre, er castoro coi denti sporgenti e coi grandi occhiali, sta ad ultimà la sua diga sulle sponde der fiume Po', fu enfastidito da an cecio vespa addobbata a festa e ‘mbriaca che je ronzava entorno. Er castoro immediatamente reagì en modo brusco gesticolando animatamente, tentava de allontanà a vespa o d’ acchiappà. Urlo la vespa: <<an vedi sto Beccamorto!!>> Ma così facendo er castoro cadde sopra a so costruzione destrugendola. Disperato fu encoraggiato e spronato da na so amica coccinella che gli diede na dritta, e je disse di dasse na carmata e di dasse na regolata : "Rialzati c'è la puoi fà,te aiuterò io. Ne faremmo una ancò più bella". Simone Cristaldi

APOCOPE I un giornat soleggiat d settembr, u castor da dent sporgent e gl occhial grand, mentr ultim l su dig sull spond de fium P, f infastidit d un piccol vesp ubriac ch gl ronzav intorn. Immediatament i castor reag i mod brusc, gesticoland animatament tentav d allontanar l vesp m cos facend cadd sopr l su costruzion distruggendol. Disperat, f incoraggiat dall su amic coccinell ch gl consigli: “rialzat, puo ancor farcel, t aiuter i, n costuirem un ancor pi bell”. Barbara Dell’Erba

INTERVISTA Intervista al progettista -Ingegnere, come le è venuta l’idea di un ponte così bello ed elegante? --Io, in realtà, prima lo stavo costruendo in legno, ma un’ape infastidendomi, mi ha fatto cadere sul ponte, che è crollato. Il giorno stesso dell’inaugurazione ed ha bagnato tutti gli animali vicini...facendomi fare una figura .. -Allora cosa ha deciso di fare? --grazie al sostegno ella mia cara amica Coccinella, ho voluto ricostruire il tutto con delle fondamenta più solide. -E come è arrivato al progetto definitivo? --Pensando e ripensando, alla fine ho capito che c’era solo un modo, costruirlo ancora più solido e molto più alto e ricurvo… come l’arcobaleno! -Ha dimostrato molta determinazione!


--Infatti, non ho mai perso le speranze. Me lo ha insegnato mio nonno, che durante la guerra non si è mai arreso. Ursino Marco

INTERROGATORIO In quale fiume è avvenuto il fatto? Nel fiume Po. In quale sponda del fiume? In quella di destra. Cosa stava facendo lei in quel momento? Stavo costruendo la mia bellissima diga. Poi cosa è avvenuto? È arrivato una fastidiosa ape ubriaca e mi è iniziata a girare attorno, ed io spaventato sono caduto all’indietro rompendo la mia fantastica diga. E alla fine cosa è avvenuto? Alla fine è arrivata la mia salvatrice, la mia amica coccinella che mi ha consolato e mi ha detto che insieme ne avremmo costruita un’altra più bella. Grazie di tutto, arrivederci. Prego, arrivederci. Giuseppe Fiore

VERO In una giornata soleggiata di settembre, vero, un castoro, vero, dai denti sporgenti, vero, e con grandi occhiali, vero, mentre ultimava la sua diga, vero, sulle sponde del Po, vero, fu infastidito da una piccola vespa ubriaca, vero, che gli ronzava intorno, vero? Immediatamente, vero, il castoro reagì in un modo brusco, vero, e gesticolando animatamente, vero, tentava di allontanare la vespa, vero. Ma così facendo, vero, cadde sopra la sua costruzione, vero, distruggendola, vero? Disperato, vero, fu incoraggiato e consolato, vero, dalla sua amica, vero, che lo esortò, vero, dicendogli: rialzati, vero, puoi ancora farcela, vero? Ti aiuterò io, vero, e ne costruiremo una ancora più bella, vero? Dario Malfitana

TELEGRAMMA Castoro denti sporgenti grandi occhiali stop. Ultima diga stop sul Po stop, vespa ubriaca ronza intorno stop. Castoro reagì stop allontana vespa stop, cade sopra diga stop la distrugge stop. Incoraggiato amica coccinella costruisce diga più bella stop. Claudia Sciuto

RITRATTO Era mezzogiorno, un castoro con denti sporgenti e occhiali spessi in 1cm, data la forte miopia di cui soffriva, ultimava la sua bella diga di legno vicino il lungo fiume Po. Assorto nel suo lavoro, il goffo castoro venne infastidito da una dispettosa vespa gialla nera con un pungiglione spesso 5 cm. Il castoro reagì, diventò così furibondo che incominciò a gesticolare animatamente tentando di allontanarla. Si mosse così bruscamente che alla fine cadde sopra la sua costruzione perdendo i suoi amati e necessari occhiali. La diga era ormai distrutta e per completare il tutto era diventato cieco come una talpa. Disperato, il povero castoro non sapeva più che fare ma per fortuna arrivò la sua cara amica coccinella che gli riportò gli occhiali e lo incoraggiò a rifare la diga. Questa volta non sarebbe stato da solo, poteva contare sull’aiuto di una piccola grande amica.


Vicino Riccardo

TEATRALE In una giornata soleggiata di settembre: <<Ciak si gira!>> un castoro dai denti sporgenti e dai grandi occhiali, cerca di ultimare la sua diga sulle sponde del Po, quasi cadente a terra dalla stanchezza, parlando tra sé e sé: << Sono stanco di lavorare! Ma sono sicuro che farò un lavoro straordinario, non strariperà più neanche una goccia d’ acqua! >>. Ma viene infastidito da una vespa ubriaca che gli ronza intorno ed essa, vista la sua poca lucidità, sussurrò: << Ma che è successo?! Dove mi trovo?! Come mi chiamo?! Ma soprattutto, chi sono?! >>. Il castoro reagisce gesticolando animatamente e gridandole contro: << Vattene subito da qui e non darmi più fastidio, potresti rovinare il durissimo lavoro che ho svolto fin’ ora!>>. Ma così facendo, è così distratto dalla vespa, che cade sulla sua diga distruggendola. Così, lasciandosi andare al dispiacere, dice:<< Oh che disastro!!>>. Nota la sua disperazione, la sua amica coccinella lo sprona dicendogli: <<Rialzati, puoi farcela, ti aiuto io a ricostruirne una ancora più bella!>> Antonio Rizzo

POCO EDUCATO In una giornata soleggiata di settembre, un castoro dai denti sporgenti e con grandi occhiali, ultimò molto scocciato la sua diga sulle sponde del Po. All’improvviso vide una piccola vespa ubriaca che sembrava avere l’aria stupida. Essa iniziò a ronzargli intorno; immediatamente il castoro reagì in modo brusco, facendo diversi gestacci per tentare di allontanarla. Allora, il castoro le urlò: “Idiota che non sei altro, via da qui! Cioè… Come te lo devo dire, mi stai rompendo”! Così facendo, il castoro cadde sulla sua costruzione distruggendola; iniziò a strillare: “Che cavolo!” Dopo un po’ arrivò la sua amica coccinella che lo incoraggiò dicendogli: “Ehi amico, rialzati subito! Ce la puoi fare, ti aiuto io. Insieme ne costruiamo una più cool.” Il castoro rispose: “Grazie, fra”. Valerio Vasta

SOGNO Tutto mi apparve accecante e molto lucente; era un sole splendente che faceva sudare un'ombra laboriosa, ma mettendomi gli occhiali, vidi un castoro ultimare la sua diga. In seguito vidi che era infastidito da una vespa ubriaca. Vidi che il castoro cercava di scacciarla ma inciampò a causa di una piccola pietra e cadde sopra la diga e la distrusse. Si era messo le mani sulla testa in segno di disperazione ma quando arrivò da dietro di me una coccinella che gli sussurrò di dargli fiducia.....io non sentii più nulla a causa del rumore assordante che facevano le cicale (in realtà non erano le cicale ma l'aspirapolvere che stava usando la mia mamma). Quest' ultima parte del mio racconto l'ho messa tra parentesi perché in una favola non ci devono essere interventi umani. Andrea Barbera

SPAGNOLO “Unos para tutti tuttis para uno” En un dia solegiada de settembre, un castoro con los dentes sporgenti i con grandi occhiales, mientre ultimava su digas sulle spondes del fiume Po, fuè infastidido da una vespa pequena i ubriaca che gli ronzava entuerno. Immediatamente el castoro reagis en modo bruscos, hesticolando animatamentes tentando de allontanar la


viespa ma asì facendos cadiè suebra su costrusion distruhendola. Desperado fuè incoragiatos da su amiga cohinella che gli consiglios:”Realzati, puei ancora farcela, te aiuderò yo, ne costruiremos una ancor mas linda. Emilia Randazzo

COMUNICATO STAMPA In questo incredibile favola, l'autore i cui i lettori ricorderanno il suo vincente fumetto : “ Due castori e un solo hamburger!”, vi farà rivivere l'entusiasmo e l'ironia, di un valoroso eroe, con dei denti vagamente grandi, e di un drago sputafuoco, dalle sembianze di una vespa. Il racconto di un eroe, allusivamente indicato come “Castoro” , che intento ad ultimare la sua fantastica costruzione, venne irritato da una “draspa” (drago-vespa) , ammiccantemente chiamata “vespa” . Tutto questo è compreso nel libro! Non dovrete acquistare nessun tipo di visore per la realtà virtuale/aumentata, e non vi addebiteranno nessun costo nella bolletta! Se vuoi assaporare tutte le sensazioni di questo brano, non perderlo! Scegli l'offerta di €7, 99 più € 1, 99 d'IVA , col subtotale di € 8, 98 Matteo Cristaldi

POESIA In una giornata soleggiata, una vespa volava all’ impazzata. Un castoro costruiva ma per colpa della vespa demoliva. La vespa ubriaca era ma per il castoro solo una scusa era. La muraglia fu distrutta ma la coccinella non era stata abbattuta il castoro incoraggiò e a ricostruirlo lo aiutò Francesca Ferrara

TELECRONACA CALCICISTICA Gentili telespettatori buonasera/ qui Roma/ Stadio fiume Po, teatro di un nuovo

ed eccezionale avvenimento

nella storia del campionato italiano a girone unico// Abbiamo,infatti, per la prima volta uno spareggio per la conquista dello scudetto L’apertura è per Mazzola il Castoro denti e occhiali grandi, che si avvede/ però riesce a liberarsi dell’avversario Vespa/ Vespa scatta ancora in piena velocità/ passaggio sulla destra/ RETE:/ ha segnato ma l’arbitro non convalida/ vediamo se è veramente fuori-gioco/ Sbandieramento del guardalinee// FUORI-GIOCO NETTO/ E dobbiamo alla prodezza di Coccinella se ci siamo salvati// con Vespa è stato il più grosso pericolo corso fino a questo momento / è più pericolosa ancora l’azione che ha visto la caduta della Diga in costruzione. Siamo al trentaseiesimo del primo tempo/ tre angoli ad uno a favore di Castoro/ risultato zero a zero/ dopo lo sbandieramento del guardalinee Coccinella aiuta Castoro a proseguire nell’azione e ad attendere il fischio dell’arbitro. Federico Iebba

LETTERA UFFICIALE


Ho l’onore di informare Signoria Vostra dei fatti sotto esposti di cui ho potuto essere testimone oculare, in una soleggiata giornata di settembre, mi trovavo sulle rive del fiume Po e ho potuto assistere ad un castoro, il quale tediato da una vespa, reagì in modo perentorio, accidentalmente cadendo in un corso d’acqua. Cadendo sul suo argine, il castoro era avvilito, la sua amica coccinella gli riferì ciò che sto per riportarvi: “non preoccuparti, insieme ne costruiremo uno più bello”. Virginia Aliffi

MATEMATICO In una giornata soleggiata del nono mese dell’anno, un castoro dai denti che misuravano 30 cm l’uno e con occhiali dalla circonferenza 32cm , mentre ultima la sua diga che segue un movimento rettilineo sulle sponde del lunghissimo Po,fu infastidito da una vespa che misurava 1,25 cm. Questa reagì bruscamente cercando di allontanarla ma così facendo cadde e distruggendo la diga. Poi arriva l’amica che aveva le antenne lunghe 5 cm e il corpo di 25cm e disse all’ amico:”non ti preoccupare ne costruiremo una più bella e alta 1,25 cm e larga 7,30 cm.” Mattia Moschella

MODERN STYLE ANNI 80 Con il sole a settembre un castoro, poco play, dentone e occhialone aveva terminato la diga sulle sponde del fiume Po. Martellato dal fastidioso ronzio di una vespa, come un flash si gira gridandole "ehi baby come ti permetti di scocciarmi dopo il lungo lavoro che ho fatto?!". Okay fino ad ora ho tenuto duro, adesso ho capito che sei un tipo da colpire sotto la cintura! La vespa risponde a duemila lanciandolo sopra la diga distruggendola. La coccinella, amica del castoro, gli disse "non fare il rammollito, sei capace di costruirne una più bella; con il mio aiuto faremo in un flash".

Andrea Balestrazzi

INGLESE One day everyday, a September day,un very laborious con denti e glasses very grandi, mentre ultimava la sua diga, sulle sponde del river Po, fu infastidito da una vespa ubriaca che gli ronzava attorno. Immediately, il castoro reagì in modo brusco, tentando di allontanare la vespa, così facendo cadde sopra la sua costruzione distruggendola. Disperato fu incoraggiato e spronato by his friend ladybird who gli consigliò: “rialzati, you can do it, I will help you, we will build an even, ne costruiremo more beautiful”. Valerio Suizzo

LITOTE In una giornata non nuvolosa, un castoro con i denti non corti e con occhiali non certamente piccoli ,mentre ultimava la sua diga non sulle sponde di un mare ,fù infastidito non da una formica ,non grande e non sobria che gli ronzava intorno .Non lentamente il castoro reagì in modo non gentile e gesticolando animatamente tentava di non avvicinare la vespa ,ma così facendo cadde non sotto la sua costruzione distruggendola .Non tranquillo fù non scoraggiato dalla sua non nemica coccinella che non gli sconsigliò<<rialzati, puoi ancora non


fallire, ne costruiremo una ancora piĂš non brutta >> Angelica Siracusa


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