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Modelli di welfare e servizi di assistenza: L’ L’esperienza della ASL di Cagliari

Giovanni M. Soro

MODELLI DI WELFARE E SERVIZI DI ASSISTENZA

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Giovanni Maria Soro Verona, 26 maggio 2009

Dall’esperienza di successo della ASL di Cagliari verso il modello regionale: risultati e percorso


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Modelli di welfare e servizi di assistenza: L’ L’esperienza della ASL di Cagliari

Giovanni M. Soro

Premessa •

Il governo clinico dell’area sociosanitaria nell’ambito delle attività e dei servizi territoriali afferenti al Livello di Assistenza Distrettuale non può essere affrontato in maniera sistematica mancando - al momento - modelli di realizzazione consolidatati e soprattutto ripetibili nelle diverse realtà aziendali regionali.

La soluzione organizzativa non può prescindere dal cuore del sistema sociosanitario che : – ruota su bisogni complessi delle persone cosiddette “fragili” fragili che determinano la necessità di una decodifica della domanda, per identificare al meglio il bisogno che la sottende – deve fondarsi su: • “presa in carico” della persona che accede ai servizi sanitari, sociali e sociosanitari ”, intesa come passaggio dalla “cura” al “prendersi cura” nella globalità e complessità dei bisogni, tenendo presente anche la famiglia e i contesti • sulla cultura dei “servizi alla persona” a partire dall’accoglienza affrontata sotto i due profili dell’equità nell’accesso e dell’unitarietà della risposta.

La “presa in carico” cerca di risolvere alcune delle distorsioni (lato domanda e lato offerta) partendo dal momento dell’accesso “unitario” ai servizi della rete sociosanitaria del distretto, proseguendo poi in maniera continua nel percorso attraverso la rete dei servizi che la persona anziana e/o disabile (soggetto fragile) effettuerà nel tempo. 2


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CONTESTO E AMBITO DEL GOVERNO CLINICO DELL’AREA SOCIOSANITARIA DOMANDE

BISOGNI

Come collegare ?

Come collegare ?

OPERTORI E ATTORI DEL SISTEMA

OFERTA SERVICIOS

Curaeesviluppo sviluppodella della Cura persona persona


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LA PRESA IN CARICO COME APPROCCIO ALLA SALUTE

DOMANDA DOMANDA

OFFERTA OFFERTA

COMPLESSITA’ COMPLESSITA ’ SOCIOSANITARIA SOCIOSANITARIA

UNITARIETA’ UNITARIETA ’ SOCIOSANITARIA SOCIOSANITARIA

BISOGNI BISOGNI

VALUTAZIONE VALUTAZIONE


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NUOVI PARADIGMI Approccio al “malato acuto”

Approccio alla“persona fragile”

ESAME ESAME OBIETTIVO OBIETTIVO

ANAMNESI ANAMNESI

CURA

M A L A T O

MALATTIA

TERAPIA TERAPIA

FOLLOW UP

OBIETTIVI OBIETTIVI DICURA CURA DI

V.M.D. V.M.D.

“PRENDERSI CURA”

P E R S O N A

P.A.I.

DIAGNOSI DIAGNOSI PROGNOSI PROGNOSI

RIVALUTAZIONI RIVALUTAZIONI

RISULTATI RISULTATI ATTESI ATTESI


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NUOVI PERCORSI

PERCORSODELLA DELLA“CURA” “CURA” PERCORSO

RACCOLTA RACCOLTA ANAMNESI ANAMNESI

ESAME ESAME OBIETTIVO OBIETTIVO

INDAGINI INDAGINI DIAGNOSTICHE DIAGNOSTICHE

DIAGNOSI DIAGNOSI

PROGNOSI PROGNOSI

APPROCCIO SPECIALISTICO

INTERVENTO MONOPROFESSIONALE

CURA DELLA “MALATTIA”

TERAPIA TERAPIA

C U R A


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NUOVI PERCORSI

P R E S A

PERCORSODELLA DELLA“PRESA “PRESAIN INCARICO CARICO”” PERCORSO

RACCOLTA RACCOLTA DOMANDA DOMANDA

INDIVIDUAZIONE INDIVIDUAZIONE BISOGNO BISOGNO

DEFINIZIONE DEFINIZIONE PROBLEMA PROBLEMA

V.M.D. V.M.D.

P.A.I. P.A.I.

INTEGRAZIONEPROFESSIONALE PROFESSIONALE INTEGRAZIONE APPROCIOPARTECIPATIVO PARTECIPATIVO APPROCIO PRESAIN INCARICO CARICOGLOBALE GLOBALEDELLA DELLAPERSONA PERSONA”” PRESA

VERIFICA VERIFICA P.A.I. P.A.I.

I N C A R I C O


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Il modello della presa in carico •

Il paradigma della “presa in carico” - quale modello di approccio globale alla persona nel territorio e, quindi, della unitarietà degli interventi – rappresenta una garanzia per l’attuazione dell’integrazione sociosanitaria.

Per l’integrazione nella “presa in carico”sono stati sintetizzati I seguenti criteri qualificanti il processo.

La natura dei bisogno: ai fini della determinazione della natura del bisogno complesso si è tenuto conto infatti degli aspetti inerenti a funzioni psicofisiche, capacità, potenzialità e relative limitazioni della persona, modalità di partecipazione alla vita sociale (ostacoli e possibilità), fattori di contesto ambientale e familiare che incidono nella risposta al bisogno e nel suo superamento.

L’intensità assistenziale: è ritenuta articolata per fasi temporali che caratterizzano il progetto personalizzato, definite in fase intensiva, caratterizzata da un impegno terapeutico e assistenziale; la fase di elevata intensità e di durata definita, con modalità operative residenziali, semiresidenziali, ambulatoriali e domiciliari; la fase estensiva, caratterizzata da una minore intensità assistenziale e terapeutica, tale comunque da richiedere ancora una presa in carico specifica, a fronte di un programma assistenziale personalizzato; la fase di lungoassistenza, finalizzata a mantenere l’autonomia funzionale possibile a rallentare il suo deterioramento, a valorizzare le risorse presenti nonché a favorire la partecipazione alla vita sociale, della persona e della famiglia che si prende cura.

La complessità dell’intervento: è determinata con riferimento alla composizione dei fattori produttivi impiegati e alla loro articolazione nel progetto personalizzato.

In questo processo complesso, il Punto Unico d’Accesso rappresenta il luogo8 momento e insieme la funzione specifica e peculiare della presa in carico nei percorsi integrati sociosanitari nel territorio.


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Il DIAGRAMMA DI FLUSSO PER “LA PRESA IN CARICO

MMG/PLS MMG/PLS

Bisogno

Prestazioni e

sanitario

servizi sanitari

SAD/ADP SAD/ADP

Unità

Unità di Valutazione Territoriale Territoriale Valutativa

complesso complesso

à

Centro Diurno Centro Diurno

CDI CDI

Residenza Residenza Assistenziale Assistenziale

Altre strutture Altre strutture sociosanitarie sociosanitarie

RSA RSA

SSP SSP

Riabilitazione Riabilitazione

Bisogno

Prestazioni e

sociale

servizi sciali

………… .. ..

mobilità à Aggiornamento informazioni e gestione mobilit

Ospedaliera Ospedaliera

Bisogno Bisogno

Graduatoria di servizio

ACCESSO UNITARIO

PU NTO UNITARIO DI ACCESSO

U.O. U.O.

Graduatoria di servizio

ADI ADI


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Il PUNTO UNICO DI ACCESSO Segnalazione Ospedale

FrontOffice Office Front 11°Livello °Livello Contatto

Segnalazione Territorio

Primocontatto contatto Primo

urgenza Servizi sociali Bisogno sociale semplice

Altre destinazioni

Prima decodifica domanda Identificazione bisogno

Operatore Sociale

Front FrontOffice Office 22° ° Livello Livello

Operatore Sanitario

Servizi sanitari Bisogno sanitario semplice

Approfondimento domanda Qualificazione bisogno

Medico Distretto

Presa in carico

U.V.T. 3°Livello

Assist.Sociale

R.S.A. R.S.A.

CureDomiciliari Domiciliari Cure

Riabilitazione Riabilitazione

bisogno sociosanitario complesso Medico M.G.

Hospice Hospice

CentroDiurno Diurno Centro

Com.tàProtetta Protetta Com.tà

…… ……


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LE UNITA’ DI VALUTAZIONE U.V.T. ( nucleo base)

(Medico di Distretto – Ass. Sociale- MMG ) DECISIONE

UVT UVT–DISABILI –DISABILI

(Fisiatra – MMG del paz. - Assist. (Fisiatra – MMG del paz. - Assist. Soc. Soc.

BFG + VMD BFG + VMD

UVT UVT–ANZIANI –ANZIANI

(Geriatra – MMG del paz. - Assist. (Geriatra – MMG del paz. - Assist. Soc. Soc.

BFG + VMD BFG + VMD

UVT–MINORI –MINORI UVT

(Neuropsichiatra Inf. Fisiatra – MMG (Neuropsichiatra Inf. Fisiatra – MMG del paz. - Assist. Soc. del paz. - Assist. Soc.

BFG + VMD BFG + VMD

UVTPSICHIATRIA PSICHIATRIA UVT

(Psichiatra– MMG del paz. - Assist. (Psichiatra– MMG del paz. - Assist. Soc. Soc.

BFG + VMD BFG + VMD

Individuazione della tipologia di percorso - Definizione del P.A.I. breve DECISIONE

► ► ► ► ► ► ► ► ► ►

Percorso Percorso sanitario sanitario Riabilitazione Riabilitazione globale globale Riabilitaz. Riabilitaz. Ex Ex art. art. 43/44/48 43/44/48 ADP ADP Long Long term term care care ………. ……….

Progettazione Progettazione Interna Interna feedback

Percorso Percorso sociosanitario sociosanitario rilevanza rilevanza sanitaria sanitaria

► ► R.S.A. R.S.A. ► ► C.D.I. C.D.I. ► ► CURA CURA DOCICILIARE DOCICILIARE INTEGRATA INTEGRATA Progettazione ► Progettazione ► ……… ………

Interna Interna feedback

Percorso Percorso sociosanitario sociosanitario aa rilevanza rilevanza sociale sociale

► ► C.E.O.D C.E.O.D (Centri (Centri Educativi Educativi Occup.li Occup.li Diurni) Diurni) ► ► CENTRI CENTRI DI DI FORMAZIONE FORMAZIONE (Professionale (Professionale ee collocamento collocamento agevolato agevolato al al lavoro) lavoro) ► ► RESIDENZE RESIDENZE PROTETTE PROTETTE ► ► CASA CASA FAMIGLIA FAMIGLIA ► NUCLEI ► NUCLEI APPARTAMENTO APPARTAMENTO Progettazione Progettazione ► ► ……….. ……….. Interna

Interna

feedback


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IL SISTEMA DI COLLEGAMENTO DEGLI ATTORI DELLA RETE SOCIOSANTARIA Ufficio

Sistemi informativi

Controllo di Gestione

ASL

U.O. U.O. Ospedaliere Ospedaliere

ASL

GestoreCentrale Centrale Gestore Comuni Comuni

RSA/CDI RSA/CDI

ServizioSociale Sociale Servizio Professionale Professionale

ASL MMG/PLS MMG/PLS

CaseProtette/ Protette/ Case ComunitàAlloggio Alloggio Comunità Cure CureDomiciliari Domiciliari U.V.T.

P.U.A.

Centri Centri Riabilitaz. Riabilitaz.

“per la presa in carico”

Scalarità del sistema

Server


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LE SCHEDE DI V.M.D.

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ASL Cagliari: percorsi integrati pubblico-privati fondi sanitari (regionali e a destinazione vincolata)

fondo nazionale delle politiche sociali

fondi regionali per interventi socioassistenziali

• Disponibilità immediata delle informazioni sui percorsi di cura

fondo nazionale per la non auto sufficienza (da approvare)

• Disponibilità immediata delle informazioni sulla persona

Cure del care giver

• Possibilità di interazione sulla progettualità e sulla rilevazione delle attività erogate AZIONE INTEGRATA NEL TERRITORIO

Cure domiciliari

Cure ospedaliere

Controllo sugli esiti degli interventi di cura

Controllo dei costi degli interventi di cura

Possibile analisi longitudinale delle tipologie di processi

Possibile monitoraggio in tempo reale di efficacia ed efficienza dell’azione dei servizi

Controllo in tempo reale dell e’ ffetto delle variazioni procedurali poste in essere

Verifica del gradimento degli utenti

la tutela residenziale

Percorsi di cura


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La rete dei P.U.A. Villasor Vallermosa

San Sperate

Decimoputzu

Decimomannu

Villaspeciosa

Elmas Siliqua

IMPLEMENTAZIONE EQUIPE PROFESSIONALE CON OPERATORI SOCIALI NELLA RETE DEI PUA Attivazione di un sistema di rete del PUA nell'ambito Area Ovest (postazioni informatizzate in tutti i comuni per funzioni di 1° livello)

Uta

ASSEMINI

Attivazione di 7 sedi PUA (funzioni di 1° e 2° livello) dislocate nell'ambito Area Ovest Attivazione di 1 sede PUA (sede centrale con funzioni di 1-2 e 3° livello con équipe U.V.T) nell'ambito Area Ovest , con compiti di coordinamento della rete

Capoterra Sarroch Villa S.Pietro

Pula

Server centrale c/o ASL Coordinamento della rete PUA tra la ASL Cagliari (Distretto), il Comune sede del PUA centrale e l'UPGA

Teulada Domus De Maria


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Il “percorso” della persona nella rete PUA

Codifica Progetto Assistenziale da parte UVT

Esito del processo e tempi trascorsi dall’attivazione del servizio

Servizi effettivamente attivati

1%

Cure Dom.

81%

1%

13%

RSA

Su 100 utenti

77%

Durata media valutazione 19 gg

4%

RSA

Trasferito altro serv. 35 gg

Tornato a casa Ricoverato H

8% 52%

Deceduto

Permanenza media in RSA 114 gg (3,8 mesi)

In carico

3% 1%

19% CDI Durata media valutazione 6 gg

19% CDI

21 %

Tornato a casa In carico

Permanenza media in CDI 124 gg (4,1 mesi)


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ASL Cagliari: casi valutati o rivalutati nel 2007 Case-mix Profilo Sardegna 25,00 20,74

20,00

18,09

15,00

12,77

12,23

9,57

10,00

7,98

7,45

5,32

5,00

3,19

2,66

0,00 1

2

3

4

41,49% Meida instabilità clinica per persone ad elevata comorbilità e medio/alta dipendenza funionale. Quota sanitaria giornaliera € 64,00

5

6

7

8

46,28% Bassa instabilità clinica per persone ad elevata comorbilità e media dipendenza funionale. Quota sanitaria giornaliera € 59,00

9

10

12,23% Alta instabilità clinica per persone ad elevata comorbilità. Quota sanitaria giornaliera € 138,00


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Il Budget Sociosanitario Il Piano Strategico Triennale 2006-2008 dell’ASL Cagliari ha individuato nel Budget sociosanitario uno strumento di riqualificazione del sistema delle attività territoriali riguardanti l’area degli anziani e delle disabilità che si fonda sulla necessità di rivedere gli investimenti economici collegati all’area di interesse rimodulando le allocazioni storiche delle risorse sui settori coinvolti: l’ADI, la Riabilitazione, le RSA e i CDI. VOCI Ass.sanitaria di base ADI Assistenza riabilit. da sogg.privati Prest. Servizi ass. Alzheimer Prest. Servizi RSA private Totale assistenza socio-sanitaria

Bilancio 2004 Bilancio 2005 Bilancio 2006 Bilancio 2007 1.996.870

2.337.856

2.348.252

2.253.148

5.000.000

25.839.134

25.783.308

29.542.512

28.912.823

24.321.000

210.823

208.962

379.301

273.910

285.947

850.105

3.501.322

5.642.155

6.619.424

9.220.700

28.896.932

31.831.448

37.912.221

38.059.306

38.827.647

Andamento costi per servizi socio-sanitari 45.000.000 40.000.000 35.000.000 30.000.000 25.000.000 20.000.000 15.000.000 10.000.000

P rest. Servizi RSA private

5.000.000

P rest. Servizi ass. A lzheimer

0

A ss. riabilit. da so gg. P rivati

Bilancio 2004

Bilancio 2005

Bilancio 2006

Bilancio 2007

Precons. 2008

Precons. 2008

A ss. sanitaria di base A DI

Dal 2004 al 2008 la ASL Cagliari ha incrementato la propria spesa per i servizi sociosanitari di circa il 34% In particolare: - Assistenza Domiciliare: a fronte della crescente domanda e di un incremento del numero di assistiti (+ 63%), la Asl di Cagliari ha incremento tale spesa del 150%. - L’Assistenza riabilitativa ha subito un decremento del 6%; quale risultato di un progetto di riorganizzazione e riqualificazione dell’offerta in termini di appropriatezza ed un rafforzamento delle strutture direttamente gestite dall’azienda - l’incremento della spesa per l’assistenza offerta dalle RSA (+ 985%) dovuto all’assenza sino al18 ‘05


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Integrazione sociosanitaria: Gli orientamenti regionali PIANOREGIONALE REGIONALEDEI DEISERVIZI SERVIZISANITARI SANITARI PIANO 2006-2008 2006 -2008 GiuntaRegionale RegionaleN.4/21 N.4/21del del10.02.2005 10.02.2005 ““Approvazione Approvazione Giunta ConsiglioRegionale Regionaleseduta sedutadel del19.01.2007 19.01.2007 ““Approvazione Approvazione Consiglio

LEGGEREGIONALE REGIONALE23 23DIC DIC. 2005N. N.23 23 LEGGE . 2005

Provvedimenti del del Provvedimenti Consiglio ee della della Consiglio Giunta Regionale Regionale Giunta

Integratodei deiServizi Servizialla allapersona. persona.Abrogazione Abrogazione ““Sistema Sistema Integrato dellaL.R. L.R.n,n,44del del1998 1998” della ”

LEGGEREGIONALE REGIONALE 28 28Luglio Luglio2006, 2006,N. N.10 10: : LEGGE “Tuteladella dellasalute saluteeeriordino riordinodel delServizio ServizioSanitario Sanitariodella della “Tutela Sardegna.Abrogazione Abrogazionedella dellaLR LR26.01.95 26.01.95n..5 n..5” ” Sardegna.

DELIBERAZIONEN. N.23/30 23/30DEL DEL30.5.2006 30.5.2006: DELIBERAZIONE :

“Lineeguida guidaper perl’l’avvio deiPiani PianiLocali LocaliUnitari Unitaridei dei “Linee avvio dei Servizialla allapersona persona(LR (LR23 23dicembre dicembre2005, 2005,n.n.23 23” Servizi ”

DELIBERAZIONEGIUNTA GIUNTAREGIONALE REGIONALEN. N.8/16 8/16 DELIBERAZIONE del 21 2102.2006 02.2006: del : “Istituzionedel delPunto PuntoUnico Unicodd’accesso servizialla alla “Istituzione ’accesso aiaiservizi personaeedelle delleUnit Unità ValutazioneTerritoriale Territoriale”. persona à didiValutazione ”.


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Le scelte della Regione Sardegna •

Il Piano Regionale dei Servizi Sociali e Sanitari, la LR10/06 e la LR23/05 (L328/00), hano affrontato il problema della frammentazione degli interventi di pianificazione e programmazione, sul versante sociale e su quello sanitario, e la mancanza di integrazione delle politiche connesse.

In alcuni recenti indirizzi a livello regionale (DGR8/16-2006, DGR11/16-2006, DGR 25/62006 e DGR 23/30-2006) sono contenutie le linee attuative previste nel riordino del sistema di pianificazione e programmazione in ambito sanitario e sociale. Questi provvedimenti delineano con coerenza il disegno complessivo di ricomposizione del sistema sanitario e di quello sociale, sia in termini di integrazione sociosanitaria che in termini di orientamento dei servizi “alla persona” nella sua globalità.

La Sardegna ha scelto di attuare la strategia della programmazione integrata sviluppando negli 8 ambiti di riferimento (le province) un’unica azione programmatoria, che vede cointeressati l’ambito sociale e la ASL. soddisfacendo al contempo i requisiti propri del programma delle attività territoriali (art. 3 quater, D.Lgs. n. 229/1999) e del piano di zona (art. 19, legge n. 328/2000). Attraverso il Piano Locale Unitario dei Servizi (PLUS), i Comuni e le Aziende Sanitarie Locali danno concreta attuazione alle strategie di pianificazione regionale e individuano le risposte appropriate ai bisogni locali.

Tali provvedimenti considerano il problema dell’accesso ai servizi come centrale nella riqualificazione delle politiche sociali e sanitarie della Regione Autonoma della Sardegna. affrontato sotto due profili: l’equità nell’accesso ai servizi, con particolare riferimento alla 20 tutela dei soggetti più deboli, e l’unitarietà della risposta, compresa la valutazione dei bisogni.


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Giovanni M. Soro

I confini del welfare e la missione delle aziende sanitarie* •

La tutela della salute è influenzata da domanda di salute eterogenea e differenziata e clusterizzazione degli utenti e territori determinando quindi “consumi” e ambiti di intervento e sempre più diversificati ed eterogenei tra di loro tra i quali: – livelli di servizio e prestazioni garantiti dai Lea – livelli di servizio e prestazioni per i Solventi

L’evoluzione della cultura salute (in termini di diritto al recupero della salute ed il dovere degli operatori nel recupero) e cultura medica (EBM rispetto alla medicina cd difensiva)

La diffusione della cronicità rende arduo e poco significativo ogni determinazione rigida dei confini tra i comparti della sanità, dei servizi sociosanitari e di quelli sociali –

TRASFORMAZIONE PROGRESSIVA DELLA

MISSION DELLE ASL * AAVV – “Scenari strategici per la sanità del futuro”, Milano 2008 - Egea

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Le nuove sfide “semantiche” Dal paradigma “socio-sanitario” alla sintesi “sociosanitario ”

La vecchia semantica Socio-sanitario Socio-SANITARIO SOCIO-Sanitario

La nuova semantica

Sociosanitario


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Le nuove sfide “gestionali” Dalla gestione “singola” del servizio alla “gestione integrata” della rete dei servizi attraverso la “gestione unitaria” dei servizi Gestione singola

Gestione unitaria

Gestione integrata in rete

Servizio socio-educativo

- Servizi per minori

- Area famiglia, minori, donna

Sostegno alla famiglia

- Servizi per la famiglia

Assistenza Domiciliare

- Servizi per persone anziane

- Area anziani e non autosufficienza

Contributi economici

- Servizi per persone con disabilità - Servizi di sostegno alla povertà

- Area disabilità e inclusione sociale - Contrasto alla povertà - Sviluppo qualità della vita


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Orientamento trainato dal futuro non evoluzione del passato Pensare il futuro partendo proprio dal futuro e interrogandolo e non proiettando l’oggi verso il domani, consente di cogliere quelle possibili discontinuità che, da una lettura della realtà odierna del welfare, appaiono già insite nel presente, ma che, non essendo per loro natura preventivamente caratterizzabili compiutamente, potranno condurre a diversi futuri possibili rispetto ai quali è necessario confrontarsi. Pensare il futuro partendo dall’analisi storica del passato e quindi sostanzialmente proiettare il presente nel mondo di domani, non permette di distaccarsi da un’idea trainante di continuità in base alla quale il futuro sarà sostanzialmente una riproposizione del presente e del passato, da cui si scosterà per mutamenti marginali già preventivabili nel presente, partendo dal presupposto (non dimostrato) che la differenza tra il futuro ed il presente sarà pressochè analoga a quella tra presente e passato. Tale modello previsionale della sanità di domani non dà spazio al manifestarsi di cambiamenti radicali che invece il rapido mutamento delle variabili esogene sembrano suggerire. Lo sforzo richiesto ai decisori ai vari livelli (nazionale regionale e locale) e quindi alle aziende è quello di prepararsi, per affrontare tali possibili discontinuità esogene, esogene con un approccio aperto al cambiamento e non di chiusura e con la capacità di rendere più flessibili le modalità organizzative e di lavoro per riuscire a fronteggiare le discontinuità di domani.

* AAVV – “Scenari strategici per la sanità del futuro”, Milano 2008 - Egea

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Il MODELLO per il “NUOVO”

PERCORSO CAMBIAMENTO

SEMANTICA SEMANTICA

ESIGIBILITA’ ESIGIBILITA’ LEA LEA SOCIOSANITARII SOCIOSANITARII

MODELLO MODELLO ISTITUZIONALE ISTITUZIONALE INTEGRATO INTEGRATO

APPROCCIO FORMATIVO APPROCCIO PARTECIPATIVO LE CONSAPEVOLEZZE DI TUTTI I SOGGETTI

LE PRESENZE DI TUTTI GLI ATTORI

MODELLO MODELLO ORGANIZZATIVO ORGANIZZATIVO GESTIONALE GESTIONALE INTEGRATO INTEGRATO

N U O V O


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