09-Questionario di apprendimento_CORRETTO_16mag2012

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“Le squadre: incontro per il torneo del P.A.I.” Valutazione apprendimento Bologna – Expo Sanità 16.05.2012

Il presente questionario è stato redatto per la valutazione di apprendimento rispetto alla giornata di formazione “Le squadre: incontro per il torneo del P.A.I.”. I dati che emergeranno saranno da noi elaborati e forniti al Ministero della Salute in relazione al riconoscimento dei crediti formativi per l’Educazione Continua in Medicina (E.C.M.). Il partecipante dovrà rispondere in modo esatto almeno al 75% delle domande (ovvero a n. 14 su 18 domande complessive) per ottenere i crediti formativi ECM. Il questionario dovrà essere consegnato unitamente alla scheda di valutazione dell’evento formativo come condizione per il rilascio dell’attestato ed il riconoscimento dei crediti. L’attestato riportante il numero di crediti ECM acquisiti verrà rilasciato, in caso di superamento della prova, in seguito all’elaborazione delle risposte fornite. Verrà in ogni caso fornita a tutti i partecipanti una sintesi degli esiti di apprendimento e di valutazione dell’evento. Si prega, a tal fine, di fornire un indirizzo di posta elettronica.

NOME

.........................................................COGNOME........................................................................

E-MAIL ..................................................................................................................................................................

Data: ....................

FIRMA: ....................................................................


1. Qualsiasi progetto deve essere:

economico

definito nel tempo

multidimensionale

Illimitato

2. Un PAI ambizioso:

è comunque positivo perché innalza le aspettative dell’ospite e dell’equipe

deve essere attentamente equilibrato con le reali possibilità di successo e le risorse a disposizione per evitare fenomeni di frustrazione delle aspettative

è negativo perché obbliga l’equipe ad un maggior lavoro

è negativo perché ha un maggior costo per la struttura

3. Le aree di valutazione del PAI:

sono fissate a livello nazionale

non sono fissate a livello nazionale ma sono identiche in ogni regione ove è previsto

sono fissate dalla normativa regionale di riferimento

sono lasciate alla valutazione dell’equipe

4. Un obiettivo deve essere:

misurabile e raggiungibile

misurabile e ambizioso

specifico ed economico

nessuna delle precedenti

5. Il Piano Assistenziale Individuale viene definito:

dalle diverse figure professionali singolarmente

dall’équipe multiprofessionale

dall’operatore tutor

dal responsabile di struttura


6. La durata del PAI deve essere: di 3 mesi di 6 mesi di durata variabile in funzione delle caratteristiche dell’utente di durata variabile in funzione delle normative regionali 7. Il P.A.I. deve essere: la guida quotidiana per l’assistenza individualizzata un adempimento alla normativa regionale un piano particolarmente dettagliato un documento riservato 8. La conoscenza dei bisogni dell’utente attraverso la VMD consente: di effettuare una fotografia condivisa delle caratteristiche dell’utente attraverso un linguaggio comune di avere a disposizione una valutazione di secondo livello sulle problematiche sanitarie di rispondere ai requisiti di accreditamento regionale di poter avere dei dati a disposizione per eventuali controlli da parte dell’ASL 9. La partecipazione del familiare/utente in équipe è utile quando: l’équipe non è in grado di mettersi d’accordo sugli obiettivi da raggiungere l’equipe è ben rodata e sa creare un clima di collaborazione e ascolto l’équipe discute per la prima volta il caso l’équipe è nuova e ha bisogno di maggiore coesione 10. Troppi obiettivi nel PAI determinano: una maggiore possibilità di raggiungere almeno qualche obiettivo una maggiore possibilità di successo disorientamento e “spersonalizzazione” una maggiore carico di lavoro per il personale


11. I PAI devono essere collocati: in uno schedario negli uffici amministrativi in uno schedario nel nucleo accessibile solo al personale sanitario appesi nella bacheca accessibile a personale e visitatori in un luogo riservato al personale ma di facile accesso per la consultazione 12. La comunicazione del PAI dovrebbe avvenire: solo in forma scritta solo verbalmente, senza necessità di leggere il PAI integralmente lasciando a disposizione il PAI per la lettura integrale e verbalmente per evidenziare i punti salienti via e-mail a tutto il personale che segue l’utente 13. Se una figura professionale non può partecipare all’équipe di definizione del PAI: deve lasciare alcune indicazioni, meglio se scritte, al case manager se già individuato o al coordinatore può lasciare alcune indicazioni solo verbali al case manager o al coordinatore la riunione di equipe deve essere rinviata la figura assente deve essere sostituita 14. Il ruolo del coordinatore nella definizione del PAI: non serve che partecipi alla definizione del PAI redige il verbale e annota in particolare le indicazioni da dare al personale di assistenza coordina la riunione di equipe e garantisce la partecipazione attiva di tutti cerca di evitare che vengano introdotte variazioni al piano di lavoro 15. Formulare il PAI solo per alcune categorie di operatori: è corretto perché non tutti devono seguire le indicazioni del PAI non è corretto perché non si crea integrazione fra gli interventi delle diverse figure consente di discutere di più casi nella stessa riunione consente di ottimizzare le risorse


16. Per prepararsi adeguatamente alla riunione di definizione del PAI occorre: confrontarsi con il proprio responsabile conoscere con anticipo l’utente di cui si discuterà ed effettuare nei giorni precedenti la VMD sapere esattamente data e ora della riunione redigere una relazione dettagliata sull’utente 17. Il PAI deve riportare: tutte le valutazioni sanitarie e farmacologiche riferite al soggetto tutte le scale utilizzate per la valutazione i problemi attivi riferiti alle aree di riferimento sui quali l’equipe decide di intervenire con gli obiettivi da raggiungere ed i tempi di riferimento l’indicazione di tutti i parenti dell’ospite 18. L’operatore di assistenza che partecipa alla riunione di definizione del PAI: porta il suo contributo basandosi esclusivamente sulla propria valutazione deve essere sempre lo stesso porta il suo contributo dopo essersi confrontato con i colleghi porta il suo contributo solo se richiesto durante l’equipe


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