“Organizzazione , qualità e costi nella mission cooperativa” Comunicazione di Massimo Buriani Consorzio In Rete, Modena
IL CONSORZIO IN RETE: STRUMENTO INNOVATIVO PER FAVORIRE L’ACCESSO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE AL PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO E’ recente la tendenza nella cooperazione sociale alla costituzione di network di imprese, variamente collegate ed integrate tra loro con proliferazione di strumenti societari consortili, costituitisi prevalentemente su base territoriale (regionale o provinciale) o su base settoriale. Con funzioni di coordinamento delle politiche commerciali, di servizio (progettuale o finanziario) e di regolazione della concorrenza inter-cooperativa. In Rete si presenta come uno strumento nuovo nel panorama delle
variegate forme consortili della cooperazione sociale. In particolare In Rete si è specializzato come promotore di iniziative di progettazione, costruzione e gestione di Strutture socio-assistenziali, sanitarie ed educative complesse a favore di Enti Pubblici, mediante il ricorso alla “Finanza di Progetto”. Attraverso
il Consorzio In Rete le imprese aderenti intendono potenziare e qualificare la capacità di offerta, mettendo “in rete” le migliori pratiche e le competenze professionali necessarie per affrontare la sfida di esperienze gestionali più complesse ed avanzate, anche in settori di “frontiera” rispetto al welfare, come la sanità privata accreditata.
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MUTAMENTI NEL QUADRO COMPETITIVO E NELLA STRUTTURA IMPRENDITORIALE DEL SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE IN PARALLELO AI PROCESSI IN ATTO NELLA P.A. SI SONO VERIFICATI DUE FATTORI CHE HANNO PROFONDAMENTE MODIFICATO IL QUADRO COMPETITIVO DEL SETTORE:
1)E’ CRESCIUTA LA CAPACITA’ IMPRENDITORIALE DELLA COOPERAZIONE SOCIALE ATTRAVERSATA DA IMPORTANTI PROCESSI DI RIORGANIZZAZIONE E RISTRUTTURAZIONE;
CON L’AFFERMAZIONE DI GRANDI COOP.VE MULTI SETTORIALI E MULTI TERRITORIALI IN GRADO DI AFFRONTARE CON SUCCESSO LA GESTIONE DIRETTA DI STRUTTURE RESIDENZIALI ANCHE DI GRANDI DIMENSIONI ED IN GRADO DI AFFRONTARNE I COSTI DI INVESTIMENTO CON UN USO MINORE DELLA LEVA FINANZIARIA (EQUITY DEI PROGETTI PASSA DAL 5% AL 25%)
2) INGRESSO MASSICCIO NEL SETTORE SOCIALE RESIDENZIALE DI GRUPPI PRIVATI ANCHE MULTINAZIONALI PROVENIENTI DALLA GESTIONE DI CASE DI CURA E DI RIABILITAZIONE ACCREDITATE CON IL SSN. ENTRANO CIOE’ IN QUESTO SETTORE NUOVI COMPETITORI, AGGRESSIVI, DOTATI DI ESPERIENZE,
PROFESSIONALITA’, CAPITALI ; SOCIETA’ QUOTATE E NON (IN ALCUNI CASI SOSTENUTE DA SOCIETA’ DI GESTIONE DEL RISPARMIO (SGR), FONDI DI INVESTIMENTO O FONDI OBBLIGAZIONARI).
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L’INGRESSO NEL SETTORE SOCIO ASSISTENZIALE DI NUOVI COMPETITORI DOTATI DI MAGGIORE DISPONIBILITA’ DI CAPITALI PRIVATI, ED IL PARALLELO RAFFORZAMENTO DELLA COOPERAZIONE SOCIALE CON ACCUMULAZIONE DI PROFESSIONALITA’ E CULTURA IMPRENDITORIALE NEL SETTORE DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI HA PERMESSO ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE LOCALI DI REALIZZARE COMUNQUE QUEGLI INVESTIMENTI SULLE STRUTTURE CHE I VINCOLI DELLA FINANZA PUBBLICA NON AVREBBERO CONSENTITO. NEGLI ULTIMI 2/3 ANNI SONO PROLIFERATE IN MOLTISSIMI COMUNI D’ITALIA LE GARE DI APPALTO DI COSTRUZIONE E GESTIONE, O RISTRUTTURAZIONE E GESTIONE, MA SOPRATTUTTO NELLE REGIONI IN CUI SI E’ AVVIATO L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI. PIU’ RECENTEMENTE, E PER I PROGETTI PIU’ COMPLESSI SI SONO AFFERMATE LE GARE DI PROGETTAZIONE, COSTRUZIONE E GESTIONE (PROJECT FINANCING).
•TUTTE FORME CHE RIENTRANO NELLE FATTISPECIE DEL COSIDDETTO PARTENARIATO PUBBLICO PRIVATO (PPP)
Il PPP traina le opere pubbliche: 2002-2008 + 78%
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PRESENTAZIONE AZIENDALE
Il Consorzio “In Rete” si è costituito nel 2005 tra le cinque principali coop.ve sociali dell’Emilia Romagna (CADIAI, CIDAS, COOPSELIOS, GULLIVER, PROGES) e due soci finanziari (COOPFOND e CCFS). Le imprese aderenti hanno deciso di dar vita ad uno strumento associativo finalizzato a potenziare e qualificare la capacità di offerta di ciascuna cooperativa, mettendo “in rete” le migliori pratiche e le competenze professionali, per affrontare la sfida di esperienze gestionali più complesse ed avanzate. Il Consorzio ha iniziato l’attività nel 2007 con l’acquisizione dell’appalto per la ristrutturazione e gestione dell’U.O. di Riabilitazione e Geriatria presso la sede staccata dell’ Ospedale C. Poma di Mantova, nel comune di Viadana (MN). Nell’ambito delle iniziative in Project Financing, il Consorzio attualmente è promotore della realizzazione di un Centro Anziani con Casa Protetta e RSA per disabili (50 p/l) nel Comune di Porto Tolle (RO), ed è candidato alla realizzazione di quattro Nidi d’Infanzia nel Comune di Roma. E’ in fase di realizzazione una nuova Casa Protetta-RSA (108 p/l) per anziani non autosufficienti nel Comune di Bologna. Il Consorzio è impegnato inoltre nella fase progettuale di numerose altre iniziative. Nel dicembre 2009 ha acquisito la concessione cinquantennale di Casa Serena, una nuova RSA/RAF (170 p/l) nel Comune di Torino. 5
I NUMERI DEL CONSORZIO INRETE
Cooperative sociali aderenti
Capitale sociale Consorzio Proiezione 2010 del fatturato aggregato delle cooperative socie (gestioni in appalto + gestioni proprie)
5
€ 5 milioni
€ 260 milioni
Proiezione 2010 del fatturato delle gestioni proprie nel settore Residenze anziani
€ 66 milioni
Proiezione 2010 del numero complessivo di occupati
8.500
Regioni e Province in cui operano le coop. socie
9 regioni, 18 provincie
L’ESPERIENZA DEL CONSORZIO IN RETE E DELLE COOPERATIVE SOCIE: INVESTIMENTI IN CORSO COOPSELIOS: APPALTI DI COSTRUZIONE E GESTIONE O PF (APPALTI DI PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE) DI 10 RESIDENZE PER ANZIANI E DISABILI (6 RSA+CP E 4 CP) E DI 4 ASILI NIDO E POLI SCOLASTICI IN EMILIA ROMAGNA, VENETO, LOMBARDIA, LIGURIA. PROGES: COSTRUZIONE E GESTIONE DI 4 ASILI NIDO E SCUOLE MATERNE E 1 HOSPICE TRA PARMA E PIACENZA GULLIVER: COSTRUZIONE E GESTIONE DI 1 RSA PER ANZIANI A MODENA, 2 ASILI NIDO E 1 CSR DISABILI CON PROCEDURA DI PROGETTAZIONE ,COSTRUZIONE E GESTIONE (PF) CIDAS: PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DI 1 RSA/CP IN PROVINCIA DI FERRARA CON P.F.; ACQUISIZIONE IN PROPRIETA’ DI 1 RSA A FERRARA, ACQUISIZIONE IN PROPRIETA’ DI 2 CSR RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER DISABILI (ARGENTA); PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DI 1 CSR RESIDENZIALE PER DISABILI A FERRARA, PARTECIPAZIONE A PF PER PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DELL’OSPEDALE DI FERRARA (PER GESTIONE ASILO NIDO AZIENDALE) CADIAI: ACQUISIZIONE IN PROPRIETA’ DI RSA PER ANZIANI A BOLOGNA, PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DI (5 ASILI NIDO E SCUOLE PER L’INFANZIA A BO E COMUNI LIMITROFI CONSORZIO IN RETE: RISTRUTTURAZIONE E GESTIONE DI OSPEDALE RIABILITATIVO A VIADANA; PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DI 3 ASILI NIDO NEL COMUNE DI ROMA (P.F.); PROGETTAZIONE COSTRUZIONE E GESTIONE DI CENTRO PER ANZIANI , DISABILI E DISTRETTO SOCIOSANITARIO A PORTO TOLLE (PF); CONCESSIONE DI RISTRUTTURAZIONE E GESTIONE DI RSA E RAF PER ANZIANI A TORINO INVESTIMENTO COMPLESSIVO: OLTRE 100 MILIONI DI EURO 6
L’ACCREDITAMENTO DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI: EVOLUZIONE DEL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO DAL CONVENZIONAMENTO ALL’ACCREDITAMENTO.
Si è consolidata negli ultimi 20 anni la tendenza del pubblico ad esternalizzare tramite gara di appalto la gestione di parti sempre più complesse dei servizi socio assistenziali fino alla esternalizzazione dell’intero servizio (Mediante appalti o Convenzioni) Processo che se da un lato ha consentito la tenuta del welfare locale ed il sostanziale sviluppo della cooperazione sociale, d’altro è avvenuto in modo non lineare, non omogeneo sul territorio nazionale e con l’accumulazione di problemi di trasparenza e qualità dei servizil. Oltre ad impattare più recentemente con la normativa sul lavoro (vedi intermediazione di manodopera). Siamo oggi di fronte ad una nuova fase del processo di sviluppo e programmazione delle politiche di welfare. 7
L’ACCREDITAMENTO: FINALITA’ ED OBIETTIVI attesi dal governo regionale L’accreditamento rappresenta per la Regione Emilia-Romagna , insieme al processo di costituzione delle ASP, al Piano Sociale e sanitario, al FRNA, uno degli elementi strategici per la realizzazione del nuovo welfare regionale. E’ lo strumento attraverso il quale “incardinare” una struttura o un servizio (anche se gestito da privati) nel sistema pubblico di erogazione delle prestazioni socio-sanitarie di competenza regionale anche sotto il profilo del finanziamento. Come recita la DGR 514/99 in premessa generale: “L’accreditamento è finalizzato ad individuare i servizi e le strutture necessari per la copertura del
fabbisogno espresso nella programmazione territoriale e consente, a seguito dell’espletamento di procedure nelle quali dovranno essere dimostrati da parte dei soggetti gestori i requisiti di qualità nella conduzione e nell’erogazione del servizio, l’instaurazione dei rapporti di servizio pubblico tra i soggetti titolari della committenza dei servizi socio-sanitari ed i soggetti gestori/erogatori di tali servizi,..” ”.. Pertanto le procedure ed i requisiti dell’accreditamento si rivolgono unicamente a quella gamma di servizi socio sanitari caratterizzati da: -Un finanziamento pubblico prevalente - da scopi solidaristici - da bisogni di cura - da adeguatezza, flessibilità, e personalizzazione degli interventi La cui regolamentazione è rimessa .. alla competenza normativa regionale”. 8
L’ACCREDITAMENTO: FINALITA’ ED OBIETTIVI per il governo regionale
Obiettivi dell’accreditamento: Promuovere la qualità del sistema integrato dei servizi (garantire che i cittadini
possano ottenere prestazioni di buona qualità da qualsiasi soggetto accreditato in qualsiasi territorio) Assicurare la piena uguaglianza funzionale tra i servizi pubblici e privati (tramite analogo processo di valutazione del possesso di requisiti di qualità) Garantire la trasparenza della gestione (tramite unitarietà e responsabilità in capo ad un unico gestore) Garantire la tutela del lavoro (tramite qualificazione delle professionalità e standardizzazione delle condizioni organizzative) Garantire la qualità sociale e professionale dei servizi e delle prestazioni erogate nelle strutture accreditate (tramite un sistema di controlli e di procedure, autocertificazioni, carta dei servizi ecc) Garantire una regolazione del mercato di offerta dei servizi in correlazione al fabbisogno assistenziale (tramite selezione degli erogatori ed accreditamento di posti in eccesso al fabbisogno) 9
L’ACCREDITAMENTO: FINALITA’ ED OBIETTIVI per la cooperazione sociale Nel complesso la cooperazione sociale esprime (insieme a qualche preoccupazione) una valutazione positiva sull’impianto complessivo, sulla filosofia ed i principi dell’accreditamento regionale. L’accreditamento dei servizi socio assistenziali è vissuto come opportunità di stabilizzazione delle quote di mercato di ciascuna cooperativa (con l’eliminazione o la riduzione delle gare d’appalto), e opportunità di riqualificazione del proprio ruolo imprenditoriale (da
prestatore di risorse umane a erogatore di prestazioni socio-sanitarie e gestore di servizi complessi nel rispetto di standard e requisiti).
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L’ACCREDITAMENTO: FINALITA’ ED OBIETTIVI della cooperazione sociale La cooperazione sociale (che come mission d’impresa deve coniugare partecipazione e solidarietà con efficienza e qualità) si candida ad essere il naturale destinatario dei futuri “contratti di servizio” tra Committenti pubblici e gestori/fornitori accreditati. Si candida a diventare partner privilegiato con le ASP nella coprogettazione e gestione dei servizi anche tramite la partecipazione in società miste. In definitiva l’accreditamento può essere una straordinaria opportunità che completa un percorso ventennale di crescita della C.S. che trova piena compatibilità con la mission e la cultura organizzativa delle cooperative sociali così come si è andata formando e delineando negli ultimi venti anni. 11
Il peso della cooperazione sociale in Emilia Romagna Il contributo della cooperazione sociale al sistema di welfare regionale è oggi determinante in quasi tutte le aree di servizio (assistenza agli anziani e disabili e l’educazione dell’infanzia, aiuto ai minori in difficoltà, gestione della salute mentale e delle dipendenze patologiche, inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e accoglienza e integrazione degli immigrati ecc). Circa un terzo di tutti i servizi sociali offerti in regione E.R. sono erogati da cooperative sociali aderenti a Legacoop. La sola legacoop sociali conta oggi oltre 200 cooperative, 25 consorzi, 26.000 addetti, 48.000 soci, 120.000 utenti e oltre 700 milioni di giro di affari.
Ruolo che si è prodotto sostanzialmente negli ultimi venti anni in correlazione stretta alle esigenze di flessibilità, esternalizzazione e progettazione /gestione dei servizi da parte delle Pubbliche amministrazioni locali in quello spazio di mercato amministrato cosiddetto “Quasi mercato”. 12
Mission, Vantaggi competitivi e Cultura Organizzativa della cooperazione sociale. L’attività della cooperazione sociale è avvenuta prevalentemente all’interno di una forte relazione con le pubbliche amministrazioni locali le quali, normalmente assegnavano la gestione dei servizi dopo la realizzazione di gare di appalto, nelle quali, negli ultimi anni è diventato via via decisivo il fattore qualità (superamento degli standard assistenziali, formazione e attrezzature) rispetto al prezzo delle prestazioni. Come emerge in una recente ricerca Legacoop su un campione di cooperative sociali, E prevalente l’opinione e la convinzione che tale posizionamento non sia dovuto tanto alla vendita dei loro servizi a costi minori, ma dall’impegno della cooperativa a fornire risposte innovative e flessibili basate su qualità e competenze tecniche. (Centro studi Legacoop, 2009)
La definizione di “Mission” maggiormente condivisa dalle cooperative “..Rispondere ai bisogni sociali delle persone attraverso l’erogazione di servizi
di qualità, anche innovativi realizzati la lavoratori professionisti e coinvolti nelle decisioni e rendere nello stesso tempo ben conto di quello che si fa” . 13
Nei termini della più recente teoria economica la natura onlus della cooperazione sociale e la loro struttura di governance democratica e fortemente orientata allo stakeholder engagement , avrebbe fatto emergere vantaggi comparati nella produzione di “beni relazionali” (ovvero beni o servizi la cui fruizione richiede un’azione comune di più soggetti) e nella gestione di “beni collettivi“ di proprietà pubblica quali sono i servizi sociali (Nussbaum,1996). Le comuni basi valoriali e motivazionali degli stakeholder coinvolti nelle imprese sociali hanno consentito una diminuzione dei “costi di transazione” interni ed esterni associati allo svolgimento di attività economiche aventi valore sociale Oltre a far emergere vantaggi competitivi nella produzione di qualità sociale e qualità dei servizi e nella capacità innovativa (di prodotto e di processo e diversificazione – ricerca di nuovi servizi che rispondano a nuovi bisogni). Uno dei vantaggi competitivi irrinunciabili per la cooperazione sociale è considerata appunto l’innovazione, che ricopre un ruolo strategico perché consente il riposizionamento e la ricerca di nuovi mercati, nonché l’implementazione di un maggiore livello di qualità dei prodotti/servizi offerti. Attraverso la funzione di diffusione di “buone pratiche” (tramite i consorzi) 14
Cultura organizzativa , qualità e responsabilità sociale Le imprese sociali fondono al loro interno la dimensione economico produttiva e la dimensione sociale, dedicandosi alla produzione (rischiosa) di beni e servizi ed al contempo perseguendo obiettivi collettivi non riconducibili alla massimizzazione del profitto. “Esiste dunque una stretta correlazione tra obiettivi dell’impresa sociale e bisogni collettivi.. Va da se che per ben interpretare e soddisfare bisogni sociali
e perseguire obiettivi collettivi, è necessario ascoltare le comunità locali…e includendo nella definizione degli obiettivi utenti e lavoratori..” (Ecchia e Lanzi, 2009) . Ecco come la cooperazione sociale, nella sua cultura organizzativa e nella sua identità d’impresa concepisce i concetto di qualità del servizio e responsabilità sociale. Concetti che vengono esplicitati nel bilancio sociale redatto dalle cooperative più strutturate. Concetti che ritroviamo pienamente nelle finalità e negli obiettivi dell’accreditamento.
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La VISION delle imprese cooperative sociali, Le strategie di medio/lungo termine CriticitĂ e debolezze rispetto alla vision
– patrimoniali - organizzative - strutturali
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Il processo di accreditamento visto come condizione di mutamento ambientale nel sistema di relazioni delle cooperative sociali potrebbe sollecitare un profondo cambiamento adattivo nel settore della cooperazione sociale che genera molte aspettative ma anche preoccupazioni. Tra gli obiettivi del processo di accreditamento c’è l’esplicita volontà di “selezionare” gli erogatori La selezione premierà soggetti in grado di adeguarsi più rapidamente alle nuove condizioni. Quali saranno i fattori di mutamento che più potrebbero impattare sulle caratteristiche organizzative a cooperazione sociale -
possesso dei requisiti strutturali richiesti complessità dei processi gestionali Incidenza dei costi generali/organizz. Presidio della qualità
adeguatezza strutturale Know-how e professionalità efficienza organizzativa accoutability e procedure 17
La cooperazione sociale intesa come settore sarà certamente in grado di affrontare le sfida (sia in E.R. come già sta avvenendo in altre regioni) Tuttavia non tutte le cooperative sociali potrebbero sopravvivere a questo mutamento. La somma degli effetti della crisi economica in atto (vedi tagli a Regioni e Comuni) con quelli introdotti dal processo di accreditamento darà luogo ad un vero e proprio break strutturale nel mercato dei servizi sociali. Accelerando processi evolutivi già in atto e determinando probabilmente una accelerazione dei processi di selezione/razionalizzazione delle imprese che dovranno ricercare nuove strategie competitive. Due processi evolutivi nella C.S. emergere di grandi cooperative multisettoriali e multi territoriali emergere di cooperative specializzate su base multi territoriale Strategie competitive: Innovazione Consorzi e servizi di rete (acquisti, formazione, politica di marchio) 18
Le principali criticità nella filosofia e nell’impianto dell’accreditamento rispetto alla cultura organizzativa delle cooperative che rappresentano altrettante minacce per le cooperative sociali: Affinchè il meccanismo di accreditamento produca opportunità e non penalizzazioni per la cooperazione sociale è necessario che i ruoli dei soggetti istituzionali (Comuni, ASP, ASL ecc.) siano definiti con attenzione. La possibilità di perdere le conoscenze acquisite e le risorse investite nel periodo di accreditamento transitorio potrebbero divenire reali. Alcuni soggetti istituzionali svolgono ruoli diversi e potenzialmente in conflitto (ASP che sono al contempo organizer e provider). Si temono i rischi della possibile re-internalizzazione di alcuni servizi o perplessità sulle possibili modalità di partner-ship con le ASP nella gestione di servizi misti. L’entità dei costi dell’accreditamento (in particolare quelli che si determineranno con l’accreditamento definitivo) ed il rischio che con l’attuale sistema tariffario ad essi non corrispondano adeguati ricavi futuri o non tempestività degli aggiornamenti tariffari. 19
LE PRINCIPALI CRITICITA’ NEL SISTEMA OMOGENEO DI TARIFFAZIONE La prima considerazione che emerge dall’analisi di alcune delle criticità sopra evidenziate appare strettamente connaturata a varie fasi del processo di costruzione del “sistema omogeneo di tariffazione”: criteri di valorizzazione dei costi standard e criteri di flessibilità VALORIZZAZIONE REGIONALE MEDIA DEI FATTORI PRODUTTIVI (ALL..A) : - ALBERGHIERI - ASSISTENZIALI - AMMINISTRATIVI - EDILIZI - IMPOSTE
DETERMINAZIONE DEL COSTO STANDARD DI RIFERIMENTO REGIONALE SOCIALE E SANITARIO
APPLICAZIONE DI CRITERI DI FLESSIBILITA’ DEL COSTO (preval. del lavoro) (+/-) REMUNERAZIONE DEI SERVIZI ACCREDITATI TRANSITORIAMENTE MEDIANTE CONTRATTI DI SERVIZIO
Tariffa a carico FRNA
(DA SUPERARE CON L’ACCREDITAMENTO DEFINITIVO)
Retta a carico Utenti e/o comuni
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Costo di riferimento regionale E’ il riferimento economico per la remunerazione della componente sociale e sociosanitaria di ogni singolo servizio accreditato dal quale è possibile discostarsi (a livello dei contratti di servizio) in diminuzione o in aumento sulla base di parametri definiti in presenza/assenza di alcuni elementi oggettivi; E’ il risultato della valorizzazione di tutti i fattori produttivi (alberghieri, amministrativi, assistenziali, edilizi ed imposte) sulla base di parametri oggettivi che tengono conto della realtà media regionale e di un costo del lavoro standard evidenziato in allegato (allegato A: Contenuto analitico dei fattori produttivi remunerati) Durante l’accreditamento Costo di Riferimento Sociale e Socio Sanitario
FRNA
transitorio le prestazioni sanitarie continuano ad essere o fornite direttamente o rimborsate dall’AUSL
Retta Utenti/Comuni 21
Il costo regionale di riferimento sociale e sociosanitario e possibili scostamenti in diminuzione e aumento
-
Diminuzione Elementi oggettivi in diminuzione
Fattori di Produzione
Costo di riferimen to minimo
+
Costo del lavoro IRAP
Assistenziali organizzativi
aumento
Costo reg. di riferimento liv. A/B res. anziani
Elementi oggettivi in aumento
particolari regimi fiscali
Costo del lavoro e IRAP
Costo di riferimen to massimo
Alberghieri
23
23
23
Assistenziali
?
49,4
?
Amministrativi e generali
7
7
7
Edilizi e manutenzioni
0
9,5
9,5
Imposte
?
1,3
1,3 22
Non sono del tutto chiari (trasparenti e condivisi) i criteri utilizzati dalla Regione per la valorizzazione dei fattori produttivi che conducono alla determinazione di un costo di riferimento regionale. Alcuni di questi fattori sono riconducibili ad omogeneità regionale (ad esempio il costo del lavoro, che varia in relazione ai CCNL applicati e si può confrontare e determinare sulla base di tabelle oggettive), altri fattori, invece, possono variare da territorio a territorio o da centri urbani al forese (o a collina), in relazione alla maggiore o minore disponibilità o accessibilità di essi, o in relazione alle diverse caratteristiche strutturali dei servizi (es. costi alberghieri, pulizie, ristorazione, trasporti ecc.). Altri fattori produttivi (costi edilizi) variano in relazione al diverso grado di ammortamento o adeguamento strutturale dell’edificio. Si presuppone che una struttura nuova, o messa a norma di recente, abbia una incidenza di costi edilizi (affitti, oneri finanziari, ammortamenti) più elevata di una struttura già ammortizzata (e magari da adeguare strutturalmente). E’ una forzatura della realtà ipotizzare che i costi dei fattori produttivi siano gli stessi, e siano omogenei con lo stesso standard in tutta la regione. 23
COSTI ALBERGHIERI Non previsti gradi di flessibilità
Grande variabilità per struttura e incidenza posto letto: -Cucina interna -Pulizie -Lavanderia ospiti -Utenze - Attrezzature
COSTI ASSISTENZIALI (parametrati sulla DGR 1378/99) previsti gradi di flessibilità
Grande variabilità CCNL: -Variabilità per intensità Assistenziale -Diffusa offerta di ore in quantità sup. alla 1378 soprattutto in strutture gestite a seguito gara qual.
COSTI AMMINISTRATIVI Non previsti gradi di flessibilità
Grande variabilità per struttura e cooperativa: -Destinato a salire con l’accreditamento definitivo
COSTI EDILIZI previsti gradi di flessibilità negli oneri da riconoscere ai committenti
Grande variabilità per struttura: -In relazione all’ammortamento e agli oneri finanziari -- Sottostimati per le nuove costruzioni e gli adeguamenti strutturali previsti nell’accred. definitivo
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Si ritiene pertanto si dovessero applicare criteri di flessibilità più ampi, e protratti nel tempo, per un periodo più lungo della fase di accreditamento transitorio, da applicare alla valorizzazione di più numerosi fattori produttivi rispetto a quelli indicati nel paragrafo 3.1.2. L’attuale situazione delle rette in Emilia Romagna vede una elevatissima variabilità che non si può giustificare solo con elementi di maggiore o minore efficienza gestionale. Dietro situazioni di rette così eterogenee c’è oggi, evidentemente, una analoga eterogeneità dei costi, che andrebbe indagata più a fondo per capirne le ragioni, e per tentare meccanismi di correzione graduale. La regione da oltre 10 anni sta cercando di attuare processi di convergenza ed omogeneizzazione delle rette nelle varie provincie senza riuscirci. Si pretende di forzare la realtà costringendo il privato sociale ad una convergenza sulle rette che non può essere attuata in tempi brevi senza generare squilibri economico finanziari insostenibili in qualche realtà, o, viceversa eccessivamente generosi in altre. 25
Nella prima parte del documento regionale si fa riferimento ad “un sistema dinamico” , una scelta per “partire dalla situazione esistente”, che pur consentendo strumenti di flessibilità e l’inserimento di condizioni diverse punti però, a regime, ad una completa unificazione e semplificazione. Possiamo condividere questo approccio: ma sarebbe stato opportuno partire dalla situazione realmente esistente, ad esempio dall’attuale livello delle rette utente che in alcune strutture RSA nei principali centri urbani è di 52-55 euro giorno. Crediamo sarebbe stato più realistico nella attuale fase di avvio del percorso di accreditamento, riconoscere un range di variazione dei costi dei fattori produttivi, su cui applicare un range di rette utente differenziato, per localizzazione (ad esempio centro urbano o periferia) o per distretto e/o per livello assistenziale. Ad esempio differenziando le rette utente delle fasce A e B.
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Vanno inoltre resi più espliciti i criteri con cui si potrà procedere all’adeguamento futuro delle tariffe e delle rette. Sono note le storiche difficoltà delle ASP e delle ex IPAB o Comuni a vedersi autorizzare aumenti delle rette utenti. I bilanci in rosso di questi enti derivano sostanzialmente dalla vischiosità degli aumenti di retta, rispetto alla dinamica dei costi. Solo l’incremento delle tariffe a carico FRNA ha consentito a questi enti di alleviare le difficoltà di bilancio. Non vorremmo che questo scenario si presentasse nel prossimo futuro anche nelle nostre cooperative, con l’aggravante che le risorse sul FRNA sono destinate a stabilizzarsi se non ad inaridirsi.
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I RISULTATI DELLE PRIME SIMULAZIONI La flessibilità e la variabilità di rilevazione del costo del servizio (e quindi di determinazione delle rette) è affidata tutta al CONTRATTO DI SERVIZIO – ogni contratto di servizio è un caso a se e andrà costruito e negoziato su misura, e dovrà essere oggetto di trattativa specifica con il committente.
Ci risulta difficile, ad oggi rendicontare un quadro d’insieme dei vantaggi o degli svantaggi per le cooperative sociali dell’accreditamento transitorio. Quasi tutte stanno procedendo con simulazioni teoriche. Ma il vero risultato finale si scoprirà dopo il completamento della fase di stipula dei contratti di servizio.
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Alcune criticità emerse nelle prime simulazioni:
Nella valorizzazione dei costi amministrativi 1) Non c’è adeguata copertura dei costi generali del servizio che sono gravati oltre che dal costo di amministrazione del servizio anche dall’incidenza dei costi generali delle cooperative, (nelle gare d’appalto il costo del lavoro su cui si costruiva il capitolato era determinato dalle tabelle territoriali che ricomprendevano un aumento del 10% per la copertura dei costi generali. Su questa quota si giocava la competizione al ribasso di prezzo delle cooperative risultando più competitive quelle con costi generali più bassi). Questo 10% non viene più considerato nella determinazione del costo del lavoro.
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Alcune criticità emerse nelle prime simulazioni:
Il fattore produttivo “costi amministrativi e generali” valorizzato oggi in 7 euro non riesce ad essere remunerativo dei costi amministrativi del servizio + quelli generali della cooperativa 2) Ad aggravare la situazione non viene adeguatamente valutato il maggior costo amministrativo che comporterà, il passaggio all’accreditamento definitivo: debito informativo, procedure di rendicontazione, software gestionali ecc. rappresentano altrettante attività aggiuntive che richiederanno l’utilizzo di maggiori risorse e professionalità di tipo amministrativo.
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Alcune criticità emerse nelle prime simulazioni: Valorizzazione dell’assistenza 3) Nelle situazioni gestionali miste in presenza di servizi vinti con gare d’appalto orientate a premiare la “qualità”, le cooperative si trovano oggi ad erogare prestazioni lavorative in quantità e qualità molto superiori a quelle previste dalla attuale norma regionale (DGR 1378/99), sia per n° di operatori di assistenza diretta che per figure di coordinamento o animazione. (in alcuni casi abbiamo riscontrato incrementi di minutaggio per ospite superiori anche del 15% rispetto alla norma.
In molte di queste situazioni le rette che oggi sono incamerate direttamente dai committenti non sono sufficienti a coprire i costi. I bilanci continuano ad essere negativi nonostante l’esternalizzazione parziale del servizio e sono ripianati con la fiscalità generale dei comuni. All’accreditamento del servizio con l’applicazione delle rette omogenee da parte della cooperativa si potrebbe determinare una sensibile riduzione dei margini a fronte del versamento al committente anche della remunerazione dei costi edilizi (9,5 euro) 31
Alcune criticità emerse nelle prime simulazioni:
Valorizzazione dei costi edilizi 4) La valorizzazione dei costi edilizi non risulta adeguata, come emerge in diverse simulazioni effettuate in situazioni di gestione di strutture in proprietà diretta o in affitto (o in concessione in uso non gratuito). L’incidenza sulla retta dei costi edilizi se comprensivi di quote di ammortamento e di oneri finanziari supera generalmente i 10/12 euro in strutture realizzate o acquisite nel decennio precedente. Aumenta sensibilmente nelle strutture più recenti. L’adeguamento strutturale necessario per l’ottenimento dell’accreditamento definitivo produrrà inevitabilmente un aumento dell’incidenza di tali costi che non sono remunerativi degli oneri finanziari o del capitale di rischio utilizzato per l’investimento.
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L’ADEGUAMENTO STRUTTURALE DELLE RESIDENZE DA ACCREDITARE Nei prossimi 10 anni o si assisterà ad un calo consistente della disponibilità di posti letto autorizzati o la Regione dovrà individuare inevitabilmente specifici fondi o capitoli di spesa per “incentivare” l’adeguamento strutturale delle residenze da parte dei soggetti accreditati Non si tratterà tanto di realizzare nuove strutture nelle zone con carenza di offerta ma anche di mettere a norma strutture pubbliche non idonee all’accreditamento, es. edifici progettati come case albergo per anziani, case protette per autosufficienti strutture sanitarie riconvertite ecc. VINCOLI DEL PATTO DI STABILITA’ E RIDUZIONE DEI TRASFERIMENTI AI COMUNI HANNO RESO PROBLEMATICO IL FINANZIAMENTO DI NUOVE OPERE PUBBLICHE DA PARTE DEI GOVERNI LOCALI MA ANCHE DELLE OPERE DI RISTRUTTURAZIONE O MANUTENZIONE STRAORDINARIA DI EDIFICI DESTINATI A SERVIZI SOCIALI
I COMUNI HANNO MASSICCIAMENTE RICERCATO NEGLI ULTIMI 2/3 ANNI FORME DI COINVOLGIMENTO DEI PRIVATI NEI PROGETTI DI INVESTIMENTO NEI SERVIZI SOCIO ASSISTENZIALI PER SUPERARE I VINCOLI DEL PATTO DI STABILITA’. Il sistema tariffario proposto non incentiva il ricorso a queste forme di investimento 33
Alcune criticità emerse nelle prime simulazioni:
Valorizzazione dei costi d’imposta 5) Infine non si comprende perché nella determinazione del sistema omogeneo di tariffa per l’assistenza domiciliare e per i disabili si preveda, per le cooperative che operano in regime iva, “una corretta valutazione del saldo IVA” (che si traduce in incrementi di retta fino a 2 euro per i livelli completi di disabilità), mentre un’analoga “corretta valutazione del saldo IVA” non si applichi nelle tariffe per la residenzialità anziani. I minori ricavi (4% di iva da versare) non sono adeguatamente compensati dai minori costi di iva su acquisti deducibili. Saranno nettamente svantaggiate le cooperative che privilegiano la gestione interna dei servizi alberghieri (cucina, lavanderie, pulizie) con l’utilizzo di proprio personale (generalmente le più orgogliose di una maggiore qualità di queste prestazioni) rispetto a quelle che esternalizzano questi servizi. 34