La mitigazione della crisi idrica in Mali

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ARCHITETTURA EMERGENZA SVILUPPO esperienze di progettazione e costruzione nelle aree marginali Collana Editoriale

La mitigazione della crisi idrica in Mali. Il barrage di Toumoumba The water crisis mitigation in Mali. The Toumoumba’s dam a cura di

Adolfo F. L. Baratta

I VOLUME



COMITATO SCIENTIFICO SCIENTIFIC COMMITTEE Fabrizio Finucci | Università degli Studi Roma Tre (IT) Direttore / Director Giovanna Acampa | Università degli Studi Enna Kore (IT) Adolfo F. L. Baratta | Università degli Studi Roma Tre (IT) Laura Calcagnini | Università degli Studi Roma Tre (IT) Abdoulaye Deyoko | Ecole Supérieure d’Ingénierie, d’Architecture et d’Urbanisme (ML) Fabio Forero | Universidad El Bosque (CO) János Gyergyák | University of Pécs (HU) Martino Hutz | Technische Universität München (DE) Antonio Magarò | Università degli Studi Roma Tre (IT) Massimo Mariani | Università degli Studi Roma Tre (IT) Claudio Piferi | Università degli Studi di Firenze (IT) Hector Saúl Quintana Ramirez | Universidad de Boyacá (CO)

La collana documenta le esperienze concrete realizzate dall’Associazione culturale AES Architettura Emergenza Sviluppo in contesti fragili e marginali. Ogni proposta editoriale viene valutata dal Direttore della collana e successivamente sottoposta a un processo di Peer Review di cui è responsabile il Comitato Scientifico. The series documents practical experiences carried out by the cultural association AES Architettura Emergenza Sviluppo in fragile and marginal contexts. Each editorial proposal is evaluated by the Series Director and then subjected to a Peer Review process for which the Scientific Committee is responsible.

La mitigazione della crisi idrica in Mali. Il barrage di Toumoumba The water crisis mitigation in Mali. The Toumoumba’s dam a cura di Adolfo F. L. Baratta ISBN 979-12-5953-055-4 Editore Anteferma Edizioni Srl via Asolo 12, Conegliano, TV edizioni@anteferma.it Prima edizione: novembre 2023 Progetto grafico Antonio Magarò Copyright Questo lavoro è distribuito sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - No opere derivate 4.0 Internazionale

Stampato da Press Up su carta Fedrigoni Splendorgel Extra White certificata FSC


INDICE Table of contents


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Gente d’Africa OdV and Mali

Introduction

Massimo Montuano

Adolfo F. L. Baratta

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Mali. From secular tradition to the present day

A complex contemporaneity

Antonio Magarò

Antonio Magarò

Gente d’Africa OdV e il Mali

Gente d’Africa / Gente d’Africa

Il Mali. Dalla tradizione secolare ai giorni nostri

Università degli Studi Roma Tre / Roma Tre University

Introduzione

Università degli Studi Roma Tre / Roma Tre University

Una contemporaneità complessa

Università degli Studi Roma Tre / Roma Tre University


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The barrage’s design

The construction site: constantly adapting thoughts and actions

Massimo Mariani

Fabrizio Finucci

Il progetto del barrage

Architettura Emergenza Sviluppo / Architecture

Il cantiere: pensieri e azioni in continuo adattamento

Università degli Studi Roma Tre / Roma Tre University

Emergency Development

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The construction of architectural artifacts as a tool for social change

N ka so, my home

Adolfo F. L. Baratta

Giovanni Baratta

La costruzione di manufatti architettonici come strumento di cambiamento sociale

Università degli Studi Roma Tre / Roma Tre University

N ka so, casa mia

Architettura Emergenza Sviluppo / Architecture Emergency Development


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Scheda tecnica Data sheet

Istituzioni partecipanti Participating Institutions

Profili dei responsabili Profiles of Managers

Contatti dei Partecipanti Contact details of the participants

Ringraziamenti Thanks


a Rossana e Nanì



Architettura Emergenza Sviluppo The water crisis mitigation in Mali. The Toumoumba’s dam

Gente d’Africa OdV and Mali In the future, we will not have to look for synonyms such as “beneficiaries,” “developing countries,” because these differences will no longer exist. Gente d’Africa was created with the purpose of improving the living conditions of African countries, through cooperation mechanisms. Gente d’Africa wants to help develop a socioeconomic awareness and autonomy, in the villages in which it operates, that will enable them to sustain themselves. Gente d’Africa does not aim at welfarism as an end in itself. It is important to know that cooperation between Western countries and developing countries, cannot be based on two separate levels of knowledge. It is essential that an equal relationship be established between the cooperators so that they do not find themselves far from each other’s expectations and needs. Too many times we were faced with the development of projects that, once completed, did not integrate into the socioeconomic context in which they were implemented. This is why Gente d’Africa, based on the experience gained over the years, developed a model of cooperation and decided to apply it in West African countries. The first countries to benefit from Gente d’Africa’s action are Mali, Burkina Faso, Benin and Niger. The areas in which it mainly operates are: ◊ microcredit with projects to train, establish and support local cooperatives. ◊ infrastructure with projects to build schools and infirmaries. ◊ food with agricultural projects for the creation of vegetable gardens and cultivated fields. ◊ water with projects to build wells and install pumps. ◊ health with training projects, support for infirmaries and hospitals, sending materials on demand. ◊ environmental with the development of projects that aim, for example, to combat desertification or to develop traditional and eco-sustainable cultures, to the point of experimenting with local cultures for new purposes such as, for example, water management or reforestation. In Africa, the work of Gente d’Africa is carried out mainly at the village level.

How Gente d’Africa Works

The activities of Gente d’Africa can be summarized in four actions namely: ◊ Listening: Gente d’Africa collects socioeconomic data, through a collective interview in villages. In this area it is most important not to “delude” the interlocutors. ◊ Analyze: Gente d’Africa analyzes and evaluates, the area where it operates with the aim of keeping an eye on all the specific goals and the intervention to be carried out. ◊ Draft: Only at this point does Gente d’Africa draft the project, which must be submitted for clearance by the Board of Directors for the subsequent fundraising action. ◊ Realize: Only at the end of the fundraising activity does we notify the village of the realization of the project. All these activities are carried out in cooperation with local referents and associations, which share the development model of Gente d’Africa.

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Gente d’Africa OdV e il Mali In futuro non dovremo cercare sinonimi come “beneficiari”, “paesi in via di sviluppo”, perché non esisteranno più queste differenze. Gente d’Africa nasce con lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei paesi africani, attraverso meccanismi di cooperazione. Gente d’Africa vuole contribuire a sviluppare una consapevolezza e un’autonomia socioeconomica, nei villaggi in cui opera, che permetta loro di auto-sostentarsi. Gente d’Africa non ha come obiettivo l’assistenzialismo fine a sé stesso. È importante sapere che la cooperazione tra i paesi occidentali e i paesi in via di sviluppo, non può essere basata su due livelli separati di conoscenza. È essenziale che si instauri un rapporto paritetico tra i cooperanti, per non trovarsi lontani dalle aspettative degli uni e dalle esigenze degli altri. Troppe volte ci siamo trovati di fronte allo sviluppo di progetti che, una volta terminati, non si integravano nel contesto socioeconomico in cui erano stati realizzati. Per questo Gente d’Africa, basandosi sull’esperienza maturata negli anni, ha sviluppato un modello di cooperazione e ha deciso di applicarlo nei paesi dell’Africa Occidentale. I primi paesi che beneficiano dell’azione di Gente d’Africa sono il Mali, il Burkina Faso, il Benin e il Niger. I settori nei quali opera principalmente sono: ◊ microcredito, con progetti di formazione, creazione e supporto delle cooperative locali; ◊ infrastrutturale, con progetti di costruzione di scuole e di infermerie; ◊ alimentare, con progetti agricoli per la realizzazione di orti e campi coltivati; ◊ idrico, con progetti di costruzione di pozzi e installazione di pompe; ◊ sanitario, con progetti di formazione, supporto per infermerie e ospedali, invio di materiale su richiesta; ◊ ambientale, con lo sviluppo di progetti che mirino a combattere la desertificazione o a sviluppare culture tradizionali ed eco-sostenibili, fino ad arrivare alla sperimentazione di culture locali per nuovi fini come, ad esempio, gestione dell’acqua o riforestazione. In Africa, l’opera di Gente d’Africa viene svolta soprattutto a livello dei villaggi.

Come opera Gente d’Africa

L’attività di Gente d’Africa può essere riassunta in quattro azioni ovvero: ◊ ascoltare, poiché Gente d’Africa raccoglie dati socioeconomici, attraverso un’intervista collettiva all’interno dei villaggi. In questa fase è importantissimo non “illudere” gli interlocutori; ◊ analizzare, infatti Gente d’Africa analizza e valuta, il territorio dove opera con lo scopo di tenere sotto controllo tutti gli obiettivi specifici dell’intervento da effettuare; ◊ redigere, dal momento che, solo a questo punto Gente d’Africa redige il progetto, che deve essere sottoposto a un nulla-osta da parte del Consiglio Direttivo per la successiva azione di raccolta fondi; ◊ realizzare, quando, solo al termine dell’attività di ricerca fondi, avviene l’interlocuzione con il villaggio in merito alla realizzazione del progetto. Tutte queste attività vengono svolte in cooperazione con referenti e associazioni locali, che condividono il modello di sviluppo di Gente d’Africa.

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Who are the volunteers of Gente d’Africa who work in Africa

Mainly they are people who have traveled to this continent. who have acquired a good knowledge of how to move in difficult areas. Their “Sickness of Africa” is contagious, because it has not stopped at the sole experience of Western travelers, but has evolved into the search for a contact, deeper and more intimate, with this continent that is the mother of all. These are the people who have left the tourist routes, to cross the routes and the gazes of those who seriously live Africa every day. They are not superheroes, but people with a keen sensitivity and willingness to give their free time, asking nothing in return. The Gente d’Africa volunteer must have a good knowledge of the territories, of local customs and traditions, of the most correct behavior to keep in respect of roles and skills that are assigned during missions or projects.

Gente d’Africa in Mali

In December 2008, on his first expedition, there was a phase of renewal in Mali, there was a scent of democracy and perhaps new ideas for development, especially in the tourism sector. A self-help pact with Malian friends had been born. One example for all: the highlands of Bandiagara, with the Dogon ethnic group, were in the midst of regeneration to give the world a sustainable welcome. Mali, once considered, a model of African democracy plunged into a security, political and humanitarian crisis as early as 2012, to get worse every year until the current crisis and attempted coup. In a scenario such as this, Gente d’Africa has always moved in safety in the Kita Region east of the capital Bamako, with interventions ranging from schooling projects, supporting training interventions, also aimed at young women through economic aid; the construction of community gardens or financing of material for the development of small business to interventions in support of health, through with sending ambulances, material and health equipment. In the area of water, Gente d’Africa has been engaged in a campaign for access to clean water through the creation of wells for vegetable gardens and hand water pumps. In this last area Gente d’Africa in its decades of activity has received numerous requests for the rehabilitation of barrages (weirs) for stormwater retention. Requests that it had never been able to fulfill until a fruitful collaboration was established with Architecture Emergency Development and the Department of Architecture of Roma Tre University.

The barrage of Toumoumba: a scientific cultural collaboration

Toumoumba (West 9° 21’ 01’’ North 13° 01’ 07’’) is located along the RN13 road artery that connects the capital Bamako to the regional capital, Kita. The region in which it is located is known to be the hottest and most inhospitable in Mali. The approximately 20,000 inhabitants distributed in 20 villages that inhabit it are forced to make great sacrifices during the drought. Since 2009, one of the village chief’s most pressing demands has been for the rehabilitation of the barrage, which is located a few kilometers from the village center, and which, due to faulty planning, no longer considered the water needed to feed the wells in the dry season and to create a small fish-crop industry. The project remained in the drawer of Gente d’Africa until 2017 when photographer Mauro Foli, a supporter of the association, had the opportunity to propose it to members of the Department of Architecture of the University of Roma Tre and Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. in Forlì. With the signing of a contract, a cultural-scientific collaboration began, which saw: the Romagna Acque Società delle 12


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Chi sono i volontari di Gente d’Africa che operano in Africa

Principalmente sono persone che hanno viaggiato in questo Continente e che hanno acquisito una buona conoscenza di come ci si muove in aree complesse del mondo. Il loro “mal d’Africa” è contagioso, perché non si è fermato alla sola esperienza del viaggiatore occidentale, ma si è evoluto nella ricerca di un contatto, più profondo e intimo, con questo continente che è la madre di tutti gli altri. Sono le persone che hanno abbandonato le rotte turistiche, per incrociare le rotte e gli sguardi di chi l’Africa la vive sul serio ogni giorno. Non sono supereroi, ma gente con una spiccata sensibilità e volontà di dedicare il loro tempo libero, senza chiedere niente in cambio. Il volontario di Gente d’Africa deve avere una buona conoscenza dei territori, degli usi e costumi locali, del comportamento più corretto da tenere nel rispetto di ruoli e competenze che vengono attribuite durante le missioni o progetti.

Gente d’Africa in Mali

Nel dicembre 2008, nella sua prima spedizione, in Mali c’era una fase di rinnovamento, c’era profumo di democrazia e forse di nuove idee per lo sviluppo, soprattutto nel settore turistico. Era nato un patto di auto-mutuo-aiuto con gli amici maliani. Un esempio per tutti: gli altopiani di Bandiagara, con l’etnia Dogon, erano in piena rigenerazione per dare al mondo una accoglienza sostenibile. Successivamente, il Mali, un tempo considerato come un modello di democrazia per l’Africa intera, è sprofondato in una crisi di sicurezza, politica e umanitaria, a partire dal 2012, per peggiorare ogni anno di più, fino all’attuale crisi che ha causato la successione di una serie di golpe. In uno scenario come questo, Gente d’Africa si è sempre mossa in sicurezza nella regione di Kita, a Est della capitale Bamako, con interventi che spaziano dai progetti di scolarizzazione, sostenendo interventi di formazione, rivolti anche alle giovani donne attraverso un aiuto economico, con la costruzione di orti comunitari o tramite il finanziamento di materiale per lo sviluppo della piccola impresa, attraverso interventi a sostegno della sanità, mediante l’invio di ambulanze, materiale e attrezzature sanitarie. Nell’ambito idrico, Gente d’Africa è stata impegnata in una campagna di accesso all’acqua potabile attraverso la creazione di pozzi per gli orti e pompe manuali. In questo ultimo ambito Gente d’Africa nella sua decennale attività ha ricevuto numerose richieste di riabilitazione di barrage (piccoli sbarramenti) per la ritenuta delle acque piovane. Richieste che non aveva mai potuto soddisfare fino a quando non si è instaurata una proficua collaborazione con Architettura Emergenza Sviluppo e con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre.

Il barrage di Toumoumba: una collaborazione culturale scientifica

Toumoumba (Ovest 9° 21’ 01’’, Nord 13° 01’ 07’’) si trova lungo l’arteria stradale RN13 che unisce la capitale Bamako al capoluogo della regione, Kita. La regione in cui si trova è nota per essere la più rovente e inospitale del Mali. I circa 20.000 abitanti distribuiti in 20 villaggi che la abitano, sono costretti a grossi sacrifici durante la siccità. Sin dal 2009 una delle richieste più pressanti del capo del villaggio, è stata quella del ripristino dei barrage che si trova a pochi chilometri dal centro abitato, e che, per un’errata progettazione, non riteneva più l’acqua necessaria per alimentare i pozzi nella stagione secca. Il progetto è rimasto nel cassetto di Gente d’Africa fino al 2017 quando il fotografo Mauro Foli, sostenitore dell’associazione, ha avuto l’opportunità di proporlo ai membri del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, già soci di Ar13


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Fonti S.p.A. finance the project; the Department of Architecture take charge of the design, implementation and supervision of the field work; and the volunteers and local contact persons of Gente d’Africa take charge of the logistical-operational management in Mali. Between February and April 2018, three expeditions made it possible to restore the operation of the barrage. Between February and April 2018, as part of three missions, it was possible to restore the operation of the barrage.

Massimo Mantuano Gente d’Africa - OdV

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chitettura Emergenza Sviluppo, e a Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. di Forlì. Con la stipula di una convenzione è partita una collaborazione culturale-scientifica, che ha visto Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. finanziare il progetto, il Dipartimento di Architettura farsi carico della progettazione, realizzazione e supervisione dei lavori sul campo, oltre al monitoraggio nelle fasi successive, e i volontari e referenti locali di Gente d’Africa della gestione logistico operativa in Mali. Tra febbraio e aprile 2018, nell’ambito di tre missioni, è stato possibile ripristinare il funzionamento del barrage.

Massimo Mantuano Gente d’Africa - OdV

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Introduction The activity reported in the volume you are about to read is inspired by the (free) cultural and scientific collaboration agreement signed between the non-profit organization Gente d’Africa, the Department of Architecture of the University of Roma Tre and the cultural association AES Architettura Emergenza Sviluppo, having as its purpose the extension of guidelines for the creation, in depressed areas of sub-Saharan Africa, of self-construction infrastructures dedicated to health, food and water. The working group, which actually consists of a few volunteer units, has been working since 2015 on the mitigation of housing, social and health distress in marginal areas of the world, having developed collaborations in Africa and South America with local government agencies and university institutions to carry out architectural and social rehabilitation projects. With the aim of specifically intervening to mitigate the water crisis in Mali, the promoters of the agreement involved Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. in the initiative, which has become the main funder of the missions. In addition, an international collaboration program has been taking place since 2019 between the Department of Architecture of Roma Tre University and the Ecole Superieure d’Ingénierie d’Architecture et d’Urbanisme of Bamako (ESIAU): the latter represents the only bastion of architectural education in the entire country and welcomes students from many of Mali’s neighboring countries, such as Cameroon, Congo, Benin, Burkina Faso, Guinea, Niger, Chad, and Togo. This large group of public and private institutions aims to plan, design, and build small and medium-sized infrastructures, with a predominantly hydraulic character, within rural sub-Saharan areas. Water infrastructure includes the distribution network, terminals and regimentation works aimed at creating reservoirs. In particular, the latter works are named barrages, dams with an embankment function, equipped with sluices to control flooding. The activity was divided into phases, each carried out by one or more partners namely: Phase 1. Analysis. Identification of architectural, technological, structural, and environmental features conditioning design choices; adoption of appropriate survey methodologies with the aim of identifying morphological, functional, and technological solutions for the selection of suitable construction techniques to meet the demanding profile; economic evaluation of the identified solutions and formulation of the cost-benefit balance. Phase 2. Design proposal. The design of the works was carried out by the university institutions, starting from the delineation of the elements and components, ending up with the structure in its entirety. This phase involved students, researchers, and faculty for the purpose of theoretical/practical cultural exchange. Phase 3. Execution of the works. The associations involved took care of institutional relations and logistical aspects, while the funding partner supported the propositional activity through its know-how. The work was carried out by volunteers in collaboration with local people. Phase 4. Collection and dissemination of results. All the associations involved were responsible for the promotion and communication of the initiative, which, 18


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Introduzione L’attività restituita nel volume che vi apprestate a leggere prende le mosse dall’accordo (gratuito) di collaborazione culturale e scientifica sottoscritto tra la onlus Gente d’Africa, il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre e l’associazione culturale AES Architettura Emergenza Sviluppo, avente come scopo l’estensione di linee guida per la costruzione, nelle aree depresse dell’Africa sub-sahariana, di infrastrutture dedicate alla sanità, all’alimentazione e all’acqua, in autocostruzione. Il gruppo di lavoro, costituito in realtà da poche unità di volontari, si occupa dal 2015 di mitigazione del disagio abitativo, sociale e sanitario nelle aree marginali del mondo, avendo sviluppato collaborazioni in Africa e Sud America con enti pubblici locali e istituzioni universitarie, per realizzare progetti di risanamento architettonico e sociale. Con lo scopo di intervenire specificatamente per la mitigazione della crisi idrica in Mali, i promotori dell’accordo hanno coinvolto nell’iniziativa Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A., che è diventata il principale finanziatore delle missioni. Inoltre, dal 2019 è stato avviato un programma di collaborazione internazionale tra il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre e l’Ecole Superieure d’Ingénierie d’Architecture et d’Urbanisme di Bamako (ESIAU): quest’ultima rappresenta l’unico baluardo di insegnamento dell’architettura nell’intero Paese e accoglie studenti provenienti da molti Paesi limitrofi al Mali, quali Camerun, Congo, Benin, Burkina Faso, Guinea, Niger, Ciad e Togo. Questo folto gruppo di istituzioni pubbliche e private si propone la programmazione, progettazione e costruzione di infrastrutture di piccole e medie dimensioni, con prevalente carattere idraulico, all’interno delle aree rurali sub-sahariane. Le infrastrutture idriche comprendono la rete di distribuzione, i terminali e le opere di irreggimentazione finalizzate alla creazione di bacini artificiali. In particolare, queste ultime opere prendono il nome di barrage, sbarramenti con funzione di diga, dotati di chiuse per il controllo degli allagamenti. L’attività è stata articolata in fasi, ciascuna delle quali portata a compimento da uno o più partner ovvero: Fase 1. Analisi. Individuazione dei caratteri architettonici, tecnologici, strutturali e ambientali condizionanti le scelte progettuali; adozione di appropriate metodologie di indagine con lo scopo di individuare soluzioni morfologiche, funzionali e tecnologiche per la selezione di tecniche costruttive adatte a rispondere al profilo esigenziale; valutazione economica delle soluzioni individuate e formulazione del bilancio costi/benefici; Fase 2. Proposta progettuale. Le istituzioni universitarie si sono occupate della progettazione delle opere, a cominciare dalla progettazione degli elementi e dei componenti, fino alla struttura nella sua interezza. Questa fase ha visto il coinvolgimento di studenti, ricercatori e docenti con finalità di scambio culturale teorico/pratico; Fase 3. Esecuzione delle opere. Le associazioni coinvolte si sono occupate dei rapporti istituzionali e degli aspetti logistici, mentre il partner finanziatore ha supportato l’attività propositiva mediante il proprio know-how. L’opera è stata realizzata dai volontari in collaborazione con la popolazione locale; Fase 4. Raccolta e disseminazione dei risultati. Tutte le associazioni coinvolte si sono occupate della promozione e comunicazione dell’iniziativa che, oltre che con 19


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in addition to this volume, was presented at an International Conference held on September 15, 2018, at the Department of Architecture of Roma Tre University and exhibited at EXCO 2019, an event held in Rome and dedicated to cooperation and development in depressed areas of the world. Phase 5. Monitoring of results. Ongoing monitoring occurs through the network of venues, and it is still currently in progress. One of the many aspects that made this experience unique is empowerment - that process of social action through which people, organizations, and communities gain competence over their own lives in order to change their social and political environment to improve equity and quality of life [WHO, 2006]. Indeed, the response of villagers affected by the barrage operation has been extraordinary. Unfortunately, the precipitating social and political situation in Mali and the entry of the Wagner Group, which is also already present in Chad, Burkina Faso, and Sudan [Rampini, 2023], have halted the exchange and training activity that was underway, although the hope is to resume it as soon as possible. The activity described below represents an extraordinary life experience that enabled those who took part to grow humanly beyond all expectations. When we arrived in Mali, our guide Tounkara, who soon became a brotherly friend, told us how a Malian proverb says, “two things you do not forget about Mali: the dust and the sweat.” In fact, the smiles and kindness of the people also remained indelible. Ani sogomà!

Adolfo F. L. Baratta Roma Tre University 20


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il presente volume, è stata presentata in un Convegno Internazionale tenutosi il 15 settembre 2018 presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre ed esposto all’EXCO 2019, manifestazione svoltasi a Roma e dedicata alla cooperazione e allo sviluppo delle aree depresse; Fase 5. Monitoraggio dei risultati. Il monitoraggio costante avviene attraverso la rete di locali ed è ancora attualmente in corso di svolgimento. Uno dei tanti aspetti che hanno reso questa esperienza unica è l’empowerment ovvero quel processo dell’azione sociale attraverso il quale le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenza sulle proprie vite, al fine di cambiare il proprio ambiente sociale e politico per migliorare l’equità e la qualità di vita [WHO, 2006]. Straordinaria è stata infatti la risposta degli abitanti dei villaggi interessati dal funzionamento del barrage. Purtroppo, il precipitare della situazione sociale e politica maliana e l’ingresso del Gruppo Wagner, già presente anche in Ciad, Burkina Faso e Sudan [Rampini, 2023], hanno bloccato lo scambio e l’attività di formazione che era in corso, anche se la speranza è quella di poterla riprendere quanto prima. L’attività di seguito descritta rappresenta una straordinaria esperienza di vita che ha consentito, a chi ne ha preso parte, di crescere umanamente oltre ogni aspettativa. Quando siamo arrivati in Mali, la nostra guida Tounkara, che presto è diventato un fraterno amico, ci ha raccontato come un proverbio maliano dica che “due cose non si dimenticano del Mali: la polvere e il sudore”. In realtà sono rimasti indelebili anche i sorrisi e la gentilezza delle persone. Ani sogomà!

Bibliografia e riferimenti bibliografici Bibliography and references

Rampini, F. [2023]. La speranza africana, Milano: Mondadori. WHO [2006]. “What is the evidence on effectiveness of empowerment to improve health?”, WHO Regional Office for Europe, Copenhagen (DK). Disponibile da: www.euro.who.int/__data/assets/pdf_file/0010/74656/E88086.pdf (Ultima consultazione 30.10.2023).

Adolfo F. L. Baratta Università degli Studi Roma Tre 21


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SCHEDA TECNICA DATA SHEET

OGGETTO ITEM Il barrage di Toumoumba / The barrage of Toumoumba LOCALITÀ LOCATION Toumoumba, Mali GRUPPO DI LAVORO WORKING GROUP Gente d’Africa: Rossana Facciani, Mauro Foli, Djanwoye Tounkara AES: Giovanni Baratta, Massimo Mariani Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Architettura: Adolfo F. L. Baratta, Fabrizio Finucci, Antonio Magarò COMMITTENTE CLIENT Gente d’Africa, Bollate, Milano SVILUPPO LINEARE LINEAR DEVELOPMENT 20 m MATERIALI PRINCIPALI MAIN MATERIALS Calcestruzzo armato / Reinforced concrete TECNICHE COSTRUTTIVE CONSTRUCTION TECHNIQUES Fondazione in calcestruzzo armato, struttura in elevazione in muratura armata con blocchi di cemento e finitura in intonaco di cemento / Reinforced concrete foundation, reinforced masonry elevation structure with concrete blocks and cement plaster finish COSTO DI COSTRUZIONE CONSTRUCTION COST 11.790.000 FCFA (18.000 euro) di cui 15.000 € donati da Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. e 3.000 € donati da Legacoop Emilia-Romagna / 11,790,000 FCFA (€18,000) of which €15,000 was donated by Romagna Acque Società delle Fonti S.p.A. and €3,000 was donated by Legacoop Emilia-Romagna CRONOLOGIA CHRONOLOGY Progettazione / Design – 11.2017 Realizzazione stralcio A / Realization Part A - 02.2018 Realizzazione stralcio B / Realization Part B – 04.2018

Adolfo F. L. Baratta 141


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Istituzioni Partecipanti Participating institutions

Architettura Emergenza Sviluppo Architettura Emergenza Sviluppo Architettura Emergenza Sviluppo (AES), si impegna per sostenere e promuovere i progetti che riguardano la povertà e il disagio sociale legati alle problematiche dell’abitazione mediante gli strumenti dell’architettura per favorire lo sviluppo e l’emancipazione delle popolazioni più povere del mondo, cercando di conferire dignità agli esseri umani e innalzare la loro qualità della vita. AES, fondata a Roma nel 2016 da un gruppo di docenti, ricercatori e architetti gravitanti attorno al mondo accademico delle Università degli Studi Roma Tre e Università degli Studi di Firenze, ha al suo attivo una serie di progetti realizzati in Colombia volti alla mitigazione del disagio abitativo nelle aree urbani marginali, in Costa d’Avorio e in Mali, finalizzati alla realizzazione di presidi ospedalieri comunitari e infrastrutture per l’irreggimentazione delle acque.

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Architettura Emergenza Sviluppo (AES), strives to support and promote projects that address poverty and social hardship related to housing issues through the tools of architecture to foster the development and empowerment of the world’s poorest people, seeking to give human beings dignity and raise their quality of life. AES (founded in Rome in 2016 by a group of professors, researchers and architects gravitating around the academic world of the Universities of Roma Tre and University of Florence) has to its credit a series of projects carried out in Colombia aimed at mitigating housing hardship in marginal urban areas, in Ivory Coast and Mali, centred on building community hospital garrisons and water irrelevant infrastructure.


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Gente D’Africa - OdV Gente d’Africa - OdV Gente d’Africa è un’associazione umanitaria formata da volontari che operano in modo professionale, ma non professionistico: la filosofia di Gente d’Africa si basa sui principi della cooperazione e dell’auto-sostentamento. I settori in cui Gente d’Africa interviene sono acqua, sanità, istruzione, alimentazione e microcredito, con particolare attenzione allo sviluppo di progetti sostenibili da un punto di vista ambientale, sociale ed economico. L’impegno dei volontari di Gente d’Africa viene tradotto in un’opera di sensibilizzazione e formazione nei villaggi dove interviene per lo sviluppo della cultura dell’autosostentamento. In 15 anni di attività ha sostenuto iniziative locali e realizzato opere e servizi in Benin, Burkina Faso, Kenya, Madagascar, Mali e Niger.

Gente d’Africa is a humanitarian association formed by volunteers who work vocationally, but not professionally: the philosophy of Gente d’Africa is based on the principles of cooperation and self-support. The areas in which it intervenes are water, health, education, food, and microcredit, with a focus on developing projects that are sustainable from an environmental, social, and economic point of view. The commitment of Gente d’Africa’s volunteers is translated into outreach and training in the villages where it intervenes to develop a culture of self-sustenance. In 15 years of activity, it has supported local initiatives and carried out works and services in Benin, Burkina Faso, Kenya, Madagascar, Mali and Niger.

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Architettura Emergenza Sviluppo The water crisis mitigation in Mali. The Toumoumba’s dam

Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. Costituito nel 1966 con il nome di Consorzio Acque per le Provincie di Forlì e Ravenna, nel 1994 il Consorzio prende il nome di Romagna Acque e la forma giuridica di società per azioni a prevalente capitale pubblico locale. Nel 2004 parte il progetto Società delle Fonti, con il conferimento in Romagna Acque-Società delle Fonti della proprietà dei principali impianti di produzione dell’acqua potabile della Romagna. Dal 2009, Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. è diventata gestore unico delle fonti idropotabili della Romagna. Oltre alla diga di Ridracoli, che produce mediamente la metà del fabbisogno idropotabile complessivo, oggi l’azienda gestisce anche tutte le altre fonti del territorio. Si tratta di diverse tipologie di fonti: prevalentemente acque di falda nel riminese, prevalentemente acqua di superficie nel ravennate, entrambe nel territorio forlivese e cesenate.

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Formed in 1966 under the name Consorzio Acque per le Provincie di Forlì e Ravenna, in 1994 the consortium took the name Romagna Acque and the legal form of a joint stock company with predominantly local public capital. In 2004, the Società delle Fonti project began, with the transfer to Romagna Acque-Società delle Fonti of ownership of the main drinking water production plants in Romagna. Since 2009, Romagna Acque-Società delle Fonti S.p.A. has become sole manager of Romagna’s drinking water sources. In addition to the Ridracoli dam, which produces on average half of the total potable water needs, today the company also manages all other sources in the area. These are different types of sources: mainly groundwater in the Rimini area, predominantly surface water in the Ravenna area, and both in the Forlì and Cesena areas.


Architettura Emergenza Sviluppo La mitigazione della crisi idrica in Mali. Il barrage di Toumoumba

Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Architettura Roma Tre University, Department of Architecture Il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, istituito nel 2013, discende dall’omonima Facoltà la cui fondazione risale al 1992. Localizzato all’interno dei padiglioni recuperati dell’ex Mattatoio di Testaccio a Roma, si pone come obbiettivo quello di contribuire all’innovazione e all’adeguamento delle discipline dell’architettura nell’ampio spettro delle loro declinazioni e di sostenere, attraverso la ricerca e la didattica, l’impegno degli studenti, dei professori e dei ricercatori. L’offerta formativa del Dipartimento di Architettura si struttura intorno al Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura, alla quale è affidata la responsabilità di una articolata e completa formazione di base, e in tre successivi corsi di Laurea Magistrale ovvero Progettazione architettonica, Progettazione urbana e Restauro. Oltre all’attività di ricerca, importante è l’offerta formativa di terzo livello e la terza missione.

The Department of Architecture of the Roma Tre University, established in 2013, descends from the faculty of the same name whose foundation dates back to 1992. Located within the recovered pavilions of the former Slaughterhouse of Testaccio in Rome, it aims to contribute to the innovation and adaptation of the disciplines of architecture in the broad spectrum of their declinations, and to support, through research and teaching, the commitment of students, professors, and researchers. The educational offerings of the Department of Architecture are structured around the Bachelor’s Degree in Architectural Science, which is responsible for an articulated and comprehensive basic education, and in three subsequent Master’s Degree courses namely Architectural Design, Urban Design and Restoration. In addition to research activities, the third-level education and third mission has its importance.

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Profili dei Responsabili Profiles of Managers Adolfo F. L. Baratta Architetto, PhD, dal 2014 è Professore Associato in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Docente presso l’Università degli Studi di Firenze (2002-2012), la Sapienza Università di Roma (2009-2010) è stato Visiting Professor presso l’Universidad de Boyacá di Sogamoso, Colombia (2017 e 2022), l’HTWG di Konstanz, Germania (2017), l’RHTW di Aachen, Germania (2018) e l’University of Pècs in Ungheria (2023). Architect, PhD, since 2014 he has been Associate Professor in Architectural Technology at the Department of Architecture of the Roma Tre University. Lecturer at the University of Florence (2002-2012), Sapienza University of Rome (2009-2010) and Visiting Professor at the Universidad de Boyacá of Sogamoso, Colombia (2017 and 2022), the HTWG of Konstanz, Germany (2017), the RHTW in Aachen, Germany (2018) and the University of Pècs in Hungary (2023). Mauro Foli Fotografo professionista, si è diplomato all’Istituto Statale d’Arte per il Mosaico di Ravenna. Come fotografo ha firmato importanti campagne pubblicitarie per marchi di moda. Collabora con riviste di primo piano nell’ambito della moda, del food e dell’architettura. Sue foto sono state esposte in molti paesi del mondo, dal Giappone, al Venezuela, passando per il Brasile. A professional photographer, he graduated from the State Institute of Mosaic Art in Ravenna. As a photographer he has signed important advertising campaigns for fashion brands. He collaborates with leading magazines in the fields of fashion, food and architecture. His photos have been exhibited in many countries around the world, from Japan to Venezuela, passing through Brazil. Fabrizio Finucci Architetto, PhD, Professore Associato in Estimo presso l’Università degli Studi Roma Tre. La sua principale attività di ricerca riguarda tecniche di valutazione implementate con approcci inclusivi e dialogici. Past President di Architettura Emergenza Sviluppo (AES), è autore di numerose pubblicazioni, nel 2017 e nel 2022 è stato Visiting Professor presso l’Universidad de Boyacá in Colombia, e nel 2023 è stato Visiting Professor presso la University of Pècs in Ungheria. Architect, PhD, Associate Professor in Apprisal at the Roma Tre University. His main research activity concerns evaluation techniques implemented with inclusive and dialogic approaches. Past President of Architecture Emergency Development (AES), he is the author of numerous publications, in 2017 and 2022 he was Visiting Professor at the Universidad de Boyacá in Colombia and in 2023 he was Visiting Professor at the University of Pècs in Hungary.

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Architettura Emergenza Sviluppo La mitigazione della crisi idrica in Mali. Il barrage di Toumoumba

Antonio Magarò Architetto, PhD, Presidente di Architettura Emergenza Sviluppo (AES), Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi Roma Tre. La sua attività di ricerca si svolge in tre ambiti: tecnologie innovative per il patrimonio architettonico, tecnologie per la valutazione, per la verifica e per la misurabilità e tecnologie per l’architettura sociale. È stato Visiting Researcher presso l’Universidad de Boyacá di Sogamoso (2017 e 2022), Colombia, l’HTWG di Konstanz (2017), Germania e l’RHTW di Aachen (2018-2019), Germania. Architect, PhD, President of Architettura Emergenza Sviluppo (AES), Research Fellow at the Roma Tre University. His research activity takes place in three areas: innovative technologies for architectural heritage, technologies for evaluation, verification and measurability and technologies for social architecture. He was a Visiting Researcher at the Universidad de Boyacá of Sogamoso (2017 and 2022), Colombia, the HTWG of Konstanz (2017), Germany and the RHTW of Aachen (20182019), Germany. Massimo Mariani Architetto, PhD, Membro del Consiglio Direttivo di Architettura Emergenza Sviluppo (AES), Assegnista di Ricerca presso l’Università degli Studi Roma Tre. Architetto (2016). La sua attività di ricerca è concentrata sull’innovazione tecnologica e sullo studio di sistemi edilizi complessi afferenti al Patrimonio Pubblico, per i quali si interessa di programmi funzionali anche in termini di accessibilità e inclusività. Architect, PhD, Member of the Board of Directors of Architettura Emergenza Sviluppo (AES), Research Fellow at the University of Roma Tre. Architect (2016). His research activity is focused on technological innovation and the study of complex building systems related to the public heritage, for which he is interested in functional programmes also in terms of accessibility and inclusiveness.

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Architettura Emergenza Sviluppo The water crisis mitigation in Mali. The Toumoumba’s dam

Contatti dei partecipanti Contact details of the participants Adolfo F. L. Baratta adolfo.baratta@uniroma3.it Architetto, PhD, Professore Associato in Tecnologia dell’Architettura presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Architect, PhD, Associate Professor in Architectural Technology at the Department of Architecture, University of Roma Tre.

Giovanni Baratta giovanni.baratta@stud.unifi.it Studente al Corso di laurea di “Sviluppo economico, cooperazione internazionale socio-sanitaria e gestione dei conflitti” dell’Università degli Studi di Firenze. Student at the Bachelor of Science in «Economic Development, International Social-Health Cooperation and Conflict Management» at the University of Florence. Rossana Facciani Socia di Gente d’Africa, sempre un passo avanti, ha guidato ogni partecipante con cura sicura e amorevole. Member of Gente d’Africa, always one step ahead, she guided each participant with confident and loving care.

Fabrizio Finucci fabrizio.finucci@uniroma3.it Architetto, PhD, Professore Associato in Estimo presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Architect, PhD, Associate Professor in Estimating at the Department of Architecture, University of Roma Tre.

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Architettura Emergenza Sviluppo La mitigazione della crisi idrica in Mali. Il barrage di Toumoumba

Mauro Foli mauro@maurofolifotografo.it Socio di Gente d’Africa, fotografo di professione, viaggiatore per passione. Member of Gente d’Africa, photographer by profession, traveler by passion.

Antonio Magarò antonio.magaro@uniroma3.it Architetto, PhD, svolge attività didattica presso Sapienza Università di Roma ed è Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Architect, PhD, lectures at Sapienza University of Rome and is a Research Fellow at the Department of Architecture, University of Roma Tre.

Massimo Mariani massimo.mariani@uniroma3.it Architetto, PhD, Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Architect, PhD, he is a Research Fellow at the Department of Architecture, University of Roma Tre.

Diawoje Tounkara Manager delle operazioni in Mali per conto di Gente d’Africa.. Mali Operation Manager for Gente d’Africa.

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Architecture Emergency Development Water crisis mitigation interventions in Mali. The Toumoumba’s dam


RINGRAZIAMENTI THANKS Desidero ringraziare coloro i quali si sono impegnati per la riuscita delle missioni condotte a Toumoumba. Innanzitutto, è doveroso ringraziare il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, per aver sostenuto questa esperienza. Ringrazio Gente d’Africa e i suoi volontari, che hanno costituito un esempio di come sia possibile realizzare grandi cose con la somma dell’impegno di ciascuno. Allo stesso modo ringrazio tutti i soci di Architettura Emergenza Sviluppo, con l’augurio di condividere nuove meravigliose esperienze. Un abbraccio va a tutti i ragazzi che hanno lavorato anche ai progetti non realizzati: già dal 2017 nelle aule del Dipartimento di Architettura: numerosi hanno prestato la loro passione e impegno sociale, lavorando sui temi delle aree marginali, per la progettazione di strutture sanitarie, infrastrutture per l’irreggimentazione delle acque e piccoli edifici comunitari. Il pensiero va verso gli amici maliani, primo tra tutti Diawoye Tounkara, amico fraterno e punto di riferimento costante di ogni missione. Nel ringraziarlo, auguro a lui e a tutte le bambine e i bambini di Toumoumba di crescere sani e di riuscire a cambiare le sorti del loro tanto grande quanto sfortunato Paese. Infine, il pensiero a chi non abbiamo più potuto portare con noi e a chi non abbiamo potuto veder crescere: Rossana, compagna di vita di Mauro e amica “materna” di tutti noi, tiene per mano Nanì, figlia di Cerno Tounkara, che per le drammatiche condizioni sanitarie in cui le puerpere sono costrette a partorire non potrà mai andare a scuola a Bamako. Tutti sappiamo che ci siete. I would like to thank those who have committed themselves for the success of the missions conducted in Toumoumba. First of all, it is necessary to thank the Department of Architecture of the University of Roma Tre, for supporting this experience. I thank Gente d’Africa and its volunteers, who have set an example of how it is possible to achieve great things with the sum of everyone’s small commitment. In the same way, I thank all the members of Architettura Emergenza Sviluppo, with the wish to share wonderful new experiences. A hug goes to all the kids who also worked on the unrealized projects: already since 2017 in the classrooms of the Department of Architecture: many have lent their passion and social commitment, working on the issues of marginal areas, for the design of healthcare facilities, water regulation infrastructure and small community buildings. My thoughts turn to our Malian friends, first of all Diawoye Tounkara, a brotherly friend and constant point of reference for every mission. In thanking him, I wish him and all the girls and boys of Toumoumba to grow up healthy and to be able to change the fate of their great and unfortunate country. Finally, the thought of those we were no longer able to take with us and those we could not see grow up: Rossana, Mauro’s life partner and “maternal” friend of all of us, holds Nanì’s hand, daughter of Cerno Tounkara, who due to the dramatic health conditions in which new mothers are forced to give birth will never be able to go to school in Bamako. We all know you are here.


la collana è pubblicata grazie al contributo di

novembre 2023 PRESS UP Roma



ISBN 979-12-5953-055-4

9 791259 530554

Anteferma Edizioni

18,00 €


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