Venezia: una biblioteca per il mondo

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Guida alle biblioteche del centro storico di Venezia Davide Gabriele Guida alle biblioteche del centro storico di Venezia Davide Gabriele

Venezia: una biblioteca per il mondo. Guida alle biblioteche del centro storico di Venezia a cura di Davide Gabriele ISBN 979-12-5953-025-7

Editore Anteferma Edizioni Srl via Asolo 12, Conegliano, TV edizioni@anteferma.it

prima edizione ottobre 2022

I dati raccolti nel libro sono riferiti principalmente alla fine dell’anno 2019 e al 2020.

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in copertina: vista della sala di lettura della Biblioteca Nazionale Marciana.

Alla mia famiglia

Premessa Ossia come Davide Gabriele ha trovato il suo Graal

GIORGIO BUSETTO

Arriva da me un giorno un laureando in architettura che deve intervi starmi per la sua tesi: costruire a Venezia una biblioteca galleggiante, magari ormeggiata alle Fondamente Nove. Mi sembra un’idea peregrina, poi subito mi viene in mente che anche io una volta avevo pensato a qualcosa di simile. Avevo creato e diri gevo all’epoca il Sistema Bibliotecario del Comune di Venezia, inqua drato nell’Assessorato alla Pubblica Istruzione retto da Nereo Laroni1. Nel febbraio 1980, con il Carnevale della Biennale Teatro diretta da Maurizio Scaparro destò grande sensazione il Teatro del mondo di Aldo Rossi costruito su una chiatta e ormeggiato alla Punta della Dogana, nei pressi della grande Chiesa della Salute di Baldassarre Longhena2. In quel torno di tempo si erano avviate le biblioteche di pubblica lettura dei quartieri insulari della laguna (Murano, Burano, Lido, Pellestrina) e del Cavallino. Ammirato da quella architettura precaria e curiosa, una sorta di favola, avevo pensato di poter usare il Teatro di Rossi per en fatizzare l’apertura dei nuovi servizi. Immaginavo che l’edificio galleg giante fosse trainato sino all’approdo più vicino alla biblioteca perife rica, che nel suo ventre fossero conservati libri da dare in prestito con restituzione nella nuova biblioteca e che all’approdo sbarcassero degli animatori che con il teatro di strada vivacizzassero l’attività e richiamas sero l’attenzione sulla novità. Laroni organizzò una colazione all’Hotel

1 Giorgio Busetto, Schema di progetto per l’organizzazione di un sistema bibliotecario urbano a Venezia. Venezia, Comune di Venezia, 1978; Id. Il sistema bibliotecario di Venezia: note su un’esperienza di organizzazione, in Le regioni e i sistemi bibliotecari. Esperienze regionali e proposte per il Monfalconese e il Friuli-Venezia Giulia. A cura di Romano Vecchiet, Milano, Mazzotta, pp. 141-158.

2 Aldo Rossi, Teatro del mondo, a cura di Manlio Brusatin e Alberto Prandi, Venezia, Cluva, 1982; Paolo Portoghesi, Aldo Rossi: il teatro e la città, Genova, Sagep, 2021.

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Monaco con Scaparro, proprio davanti al Teatro del mondo. Ma la dispo nibilità subito cordiale di Scaparro si infranse su insuperabili difficoltà finanziarie, perché la Biennale, pensando a un edificio effimero (invece durò parecchi mesi), non aveva acquistato, ma solo noleggiato la chiatta di supporto, il cui nolo era molto costoso. Dunque, non dovevo meravigliarmi più di tanto dell’idea di Davide, ma solo aspettare e vedere i risultati di quella immaginazione. Cominciò al lora un rapporto fra noi, alimentato dalle notizie che ricevevo di tempo in tempo, prima del buon esito del lavoro, poi di questo nuovo percorso che ne era scaturito e che è ora giunto a compimento, una mappa sintetica, ma ricca di informazioni, dedicata alla spaventosa concentrazione di bibliote che allestite nel centro storico veneziano. Si tratta di una laboriosa ricerca che viene conclusivamente sintetizzata in un bel volume di circa 350 pagine che allinea 45 schede storico-censive dotate di un apparato iconografico particolarmente ricco e molto perso nale, e di una planimetria dell’area in cui sorgono le biblioteche e della loro estensione. Duole che manchino all’appello alcune situazioni che non hanno ottenuto dai loro titolari l’assenso alla loro descrizione, ma già così la rassegna rappresenta un assai significativo ritratto della natura e della storia di questo grande servizio culturale veneziano, che si estende alle propaggini di terraferma e delle isole lagunari: Mestre, Marghera, Lido. La maggiore consistenza numerica va attribuita a università e accademie con diciassette unità. Undici sono le biblioteche degli enti locali, cinque quelle di enti statali, otto di organizzazioni private e quattro religiose. Le maggiori dotazioni librarie si hanno alla Marciana per un milione di volu mi, cifra superata largamente dalla somma delle biblioteche dell’Universi tà Ca’ Foscari, che dispone di un articolato e diffuso sistema bibliotecario di ateneo. Segue la Fondazione Querini Stampalia con quasi quattrocen tomila volumi; duecentocinquantamila ne ha la VEZ a Mestre, mentre superano le centomila unità San Francesco della Vigna, il complesso del Seminario Patriarcale, la Fondazione Giorgio Cini, il Museo Correr e, in fine, l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Nella brevissima nota introduttiva, l’autore avverte, a proposito di una delle caratteristiche singolari di questa sua fatica: “Gli schemi planime trici vogliono dare un’idea sommaria degli spazi delle sedi all’interno

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delle tipologie architettoniche ben definite e anche diverse”. Si coglie nella narrazione la preparazione dell’architetto, che indugia sulla descri zione degli edifici con dovizia di notazioni espresse con elegante lessico disciplinare.

Questo libro è davvero un nuovo ritratto della città, questa Venezia multiforme e cangiante, capace di continue sorprese. Le descrizioni sono molto evocative, spesso giocate sul tema della meraviglia, provata e suggerita, trasmessa poi dalla suggestione dell’apparato fotografico, spesso vivo di tagli molto personali, di inquadrature insolite, assieme alle notazioni da baedeker : il tutto rende così sapido questo viaggio ve neziano, così ricco di scoperte e di conseguenti emozioni, quasi diario di una peregrinatio d’altri tempi. Qualche esempio. L’Archivio di Stato ai Frari è immenso e labirinti co: “circa 368 ambienti: ex celle, refettori, corridoi, sale, ecc., con 1.104 tra porte e finestre, coperti da più di 10.000 m2 di tetti” con “decine e decine di chilometri di scaffalature”. La specialità dell’Archivio Luigi Nono trasmette altre sensazioni: “un’esperienza sicuramente straordinaria è poter visualizzare gli spartiti del Prometeo, o le scansioni dei suoi appunti, coloratissimi, vibranti di un’energia ancora viva”. Il percorso di accesso alla Biblioteca del Seminario Patriarcale alla Salute è una sorta di sceneggiatura cinematografica: “si entra percorrendo il vasto campo per poi restringersi subito dopo aver superato delle porte scorrevoli tra sparenti e si entra in un chiostro, dove da circa due secoli è presente una delle più importanti collezioni epigrafiche della città. […] È come avere improvvisamente una chiave per poter leggere la città poiché ogni epi grafe è una porta ad un nuovo percorso di conoscenza […] Il silenzio e la luce che si inserisce geometricamente negli scaffali sembra invitare il visitatore a sedersi e a iniziare una nuova ricerca. […] Pochi metri dalla quota della fondamenta sono più che sufficienti per vedere Venezia da un meraviglioso punto di vista diverso, una nuova fuga prospettica che si scopre solo entrando nella biblioteca”. E ancora: “Venezia è la città del presente. Le sedi sono di per sé nelle loro strutture architettoniche biblioteche del tempo, manufat ti unici, aggregati di stratificazioni volutamente rese visibili oppure no, monumenti che invitano alla scoperta a partire dal loro codi

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PREMESSA

ce genetico intrinseco”. Una unicità su cui si torna con insistenza: “La Scuola Grande di San Marco fu definita da Stefano Mazza ‘la più bella de Italia se puol intitolarla la più bella cossa del mondo’. Ammirare i volumi esibiti nelle teche di vetro è un’esperienza unica, grazie alle grandi tavole anatomiche illustrate disegnate e intagliate spesso da famosi pittori e incisori stranieri e italiani di chiara fama”. All’Ateneo Veneto si trovano “alcuni unica a livello mondiale quali incunaboli e cinquecentine della scienza medica provenienti dai con venti, poi dislocati nelle isole lagunari, che vennero soppressi in epo ca napoleonica”. A Palazzo Mocenigo “particolarmente significativa è la raccolta di figurini di moda, composta da circa 13.000 esemplari, che costituisce una rassegna iconografica unica nel suo genere”; e ivi stesso “di eccezionale valore storico e artistico è la raccolta di tessuti provenienti dalle collezioni di Vittorio Cini: 172 tra paramenti sa cri, teli e parati datati dal XV al XVIII secolo, di fattura veneziana, toscana e lionese, con alcuni esemplari di Fiandra e Asia Minore. La raccolta riveste particolare interesse oltre che per l’alta qualità dei pezzi, anche per le inusitate dimensioni delle stoffe che la rendono unica in Italia”. A Ca’ Centanni “nella biblioteca è conservata l’unica opera manoscritta del Goldoni che, nonostante lo scarso successo, è l’unica giunta a noi, ovvero Il Giustino ”. A Ca’ Pesaro “non c’è distin zione tra biblioteca e museo: la biblioteca è espressione della colle zione del museo e conserva importanti opere uniche spesso richieste da enti culturali diversi”. All’Archivio Luigi Nono vi sono “12.400 libri e partiture, molti dei quali glossati, rari, antichi, unici”. Come un antico viaggiatore, mercante e pellegrino, Davide Gabriele non manca di registrare quanto a suo avviso rivesta speciale interesse. Così, “il polo bibliotecario dell’Università Iuav di Venezia è un polo cul turale completamente aperto alla città, la più grande biblioteca italiana dedicata all’architettura e alle discipline del progetto”; nell’isola di San Giorgio “la Fototeca della Fondazione Cini è pertanto nel campo degli studi storico artistici una delle più importanti al mondo e la più impor tante per gli studi di arte veneta”; si segnala che “il Museo di Palazzo Mocenigo ospita anche un’importante sezione dedicata al profumo”; alla Salute Davide trova che “nel 1829 il marchese Federico Manfredini

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donò al seminario la sua pinacoteca contribuendo a rendere la collezione dell’Istituto una della più prestigiose collezioni bibliografiche veneziane collocata nella Sala Monumentale”. Alla fine del percorso, l’autore annota che “la biblioteca, l’archivio e il deposito sono fonti di scoperta straordinaria, e inesauribile, luoghi aper ti per definizione al futuro”, ed è su questa proiezione che si gioca il senso più intimo e vero della ricerca, paragonabile a quella del Santo Graal, che secondo Étienne Gilson è la ricerca dei segreti di Dio3: qui la divi nità è, come in antico, la stessa affascinante Venezia, oggetto in questo libro di vera e propria scoperta.

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3 Étienne Gilson, La mystique de la grâce dans la Queste del Saint Graal, in Les idées et les lettres Essais d’art et de philosophie, Paris, Vrin, 1955 [letto nella prima edizione in “Romania” 1925, 203, pp. 321-347, online https://www.persee.fr/doc/roma_0035-8029_1925_num_51_203_4241].
PREMESSA

Introduzione

Questo testo nasce dall’esigenza di esplorare il tessuto storico della cit tà di Venezia attraverso le sue biblioteche. La città è un grande archivio interculturale di conoscenza, dove i documenti e i libri depositati al suo interno ne definiscono l’essenza e sono i codici iniziali da far interagire nell’ambito della progettazione di un nuovo laboratorio culturale. Le biblioteche, parte fondamentale del patrimonio architettonico della città, contengono informazioni dettagliate sulla comunità locale e sono cariche di una specificità legata alla propria storia, alla formazione, alla loro potenziale offerta culturale e alla relazione con Venezia. È indubbio il fatto che le sedi di cui si parla sinteticamente sono tutte accomunate da una compresenza di caratteri comuni, a cui apparten gono spesso gli stessi temi; questi caratteri e temi si intrecciano, a vol te senza saperlo, alla storia della città con la stessa naturalezza con cui quest’ultima, ancora pulsante, in altre forme rispetto al passato, si me scola con la quotidianità del presente, scandita da flussi veloci, spietati ma anche delicati e senza tempo. La scelta dell’ordine in cui le sedi sono selezionate si basa principalmen te su un’ identificazione di alcuni macrogruppi costituiti da sedi che fanno parte della stessa categoria istituzionale, della stessa tipologia, della rete di ateneo universitario, ecc.

Ogni sezione di ciascun luogo si struttura in una scheda sintetica sul Patrimonio librario; una sintesi delle date più significative con partico lare riferimento alla sede della biblioteca considerata; e un breve testo descrittivo della sede, frutto dell’incontro e del dialogo con i direttori e il personale delle sedi, oltre che della consultazione di volumi specifici da loro suggeriti e via via scoperti nel corso del tempo.

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Non è secondario evidenziare il fatto che per molte sedi la quantifi cazione dei volumi è indicativa: si tratta di stime che, seppur molto rigorose, non contengono i dati di una grande fetta di materiale non ancora catalogato.

Si è voluto dare la priorità anche ad alcuni cenni storici per ogni sin gola sede poichè le vicende dei passaggi di proprietà, dei restauri, del la presenza di manufatti artistici interni all’edificio sono profondamente legati alla nascita delle biblioteche e allo sviluppo della gestione del Patrimonio librario al suo interno.

Le interviste ai direttori e a parte del personale di molte delle strutture sono state fondamentali, oltre che per l’acquisizione di testimonianze dirette circa il patrimonio custodito, per conoscere le problematiche av vertite da chi vi opera.

La quantità di informazioni disponibili su ciascuna sede è ovviamen te disuniforme per vari motivi: il testo vuole essere un primo approccio utile a tracciare una rete di luoghi del centro storico per stimolare un doveroso approfondimento nel corso del tempo. I dati raccolti sono riferiti principalmente alla fine dell’anno 2019 e al 2020. All’inizio di ogni scheda di approfondimento di ciascuna sede ci sono alcune mappe utilizzate per indicare il punto in cui sorgono le sedi ri spetto al tessuto storico della città. Le mappe costituiscono una base cartografica e sono state consultate presso l’Università Iuav di Venezia. I disegni sono invece degli schemi planimetrici che mostrano in modo schematico la conformazione degli spazi delle biblioteche all’interno delle tipologie architettoniche. Non è stato possibile fotografare tut to, ma credo questo sia un bene per sollecitare, mi auguro, un’altra delle

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corde della volontà del lettore di scoperta personale. Il materiale sele zionato non ha la presunzione di essere un documento definitivo, né deve esserlo: è un invito alla conoscenza; non ci si propone neanche di illustrare in modo esaustivo tutte le meravigliose e complesse sfaccetta ture di ogni singolo luogo, ma si vuole iniziare a mostarne le scintille, i riflessi, le punte.

Buona visita.

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INTRODUZIONE

Indice

Biblioteca dell’Archivio di Stato, p. 24 Biblioteca dell’Archivio Luigi Nono, p. 30 Complesso del Seminario Patriarcale di Venezia, p. 36

Seminario Patriarcale di Venezia, p. 38

Biblioteca Diocesana Benedetto XVI, p. 42

Biblioteca dell’Archivio Storico del Patriarcato di Venezia, p. 44

Biblioteca dell’Ateneo Veneto, p. 50 Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello, p. 56

Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini, p. 62 Biblioteca Gianni Milner della Fondazione Ugo e Olga Levi, p. 70

Biblioteca della Fondazione Querini

Stampalia Onlus, p. 76

Biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, p. 84 Palazzo Loredan, p. 87

Palazzo Franchetti, p. 93

Biblioteca dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea (IVESER), p. 94

Biblioteca Nazionale Marciana, p. 100

Biblioteca del Museo Correr (MUVE), p. 114 Biblioteca del Museo di Storia Naturale (MUVE), p. 120

Biblioteca Casa Museo Carlo Goldoni (MUVE), p. 126

Biblioteca del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo di Palazzo Mocenigo (MUVE), p. 134

Biblioteca della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (MUVE), p. 140

Biblioteca del Liceo Ginnasio Marco

Foscarini, p. 146

Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti, p. 152

Biblioteca dell’Università Iuav di Venezia, p. 158 Archivio Progetti Università Iuav di Venezia, p. 168

Fondo storico dell’Università Ca’ Foscari, p. 174

Sala Archivio Ca’ Foscari, Palazzo Foscari, p. 179

Deposito della Celestia, p. 184

Fondo storico dell’Università Ca’ Foscari, Ca’ Bernardo, p. 190

Biblioteca Area Linguistica (BALI), Università Ca’ Foscari, p. 192

Biblioteca di Americanistica, Iberistica e Slavistica, Ca’ Bernardo, p. 194

Biblioteca di Scienze del Linguaggio, Ca’ Bembo, p. 200

Biblioteca di Studi Eurasiatici, Ca’ Cappello, p. 208

Biblioteca di Studi sull’Asia Orientale, Ca’ Vendramin, p. 216 Biblioteca di Studi Europei e Postcoloniali, Palazzo Cosulich, p. 224 Centro di Documentazione Europea (CDE), p. 228 Biblioteca di Area Economica (BEC),Ca’ Foscari, p. 230 Biblioteca di Area Umanistica (BAUM), Ca’ Foscari, p. 238

Ca’ Foscari alle Zattere Cultural Flow Zone (CFZ), p. 244

Biblioteca di Area Scientifica (BAS), Ca’ Foscari, p. 250 Biblioteca e Museo della Storia della Medicina della Scuola Grande di San Marco, p. 256 Biblioteca di San Francesco della Vigna, p. 270

Biblioteca del Centro Studi Germano Pattaro, p. 280

Biblioteca Archivio Renato Maestro, p. 286 Biblioteca della Collezione Peggy Guggenheim, p. 292 Rosand Library & Study Center, Fondazione Save Venice, p. 294

Biblioteca del Global Campus of Human Rights, p. 300

Biblioteca dell’Autorità Portuale di Venezia, p. 308

Biblioteca del Comune di Venezia a Castello, p. 312

Biblioteca del Comune di Venezia alla Giudecca, p. 316

Biblioteca Hugo Pratt del Comune di Venezia al Lido, p. 318

Biblioteca Villa Erizzo (VEZ) del Comune di Venezia a Mestre, p. 322

Biblioteca del Comune di Venezia a Marghera, p. 328

Conclusioni, p. 335

Ringraziamenti, p. 337

Bibliografia, p. 341

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1. Biblioteca dell’Archivio di Stato

2. Biblioteca dell’Archivio Luigi Nono

3. Complesso del Seminario Patriarcale di Venezia

4. Biblioteca dell’Ateneo Veneto

5. Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello

6. Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini

7. Biblioteca Gianni Milner della Fondazione Ugo e Olga Levi

8. Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia Onlus

9. Biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

10. Biblioteca dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea (IVESER)

11. Biblioteca Nazionale Marciana

12. Biblioteca del Museo Correr (MUVE)

13. Biblioteca del Museo di Storia Naturale (MUVE)

14. Biblioteca Casa Museo Carlo Goldoni (MUVE)

15. Biblioteca del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo di Palazzo Mocenigo (MUVE)

16. Biblioteca della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (MUVE)

17. Biblioteca del Liceo Ginnasio Marco Foscarini

18. Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti

19. Biblioteca dell’Università Iuav di Venezia

20. Archivio Progetti, Università Iuav di Venezia

21.1 Sala Archivio Ca’ Foscari, Palazzo Foscari

21.2 Deposito della Celestia

21.3 Fondo storico dell’Università Ca’ Foscari, Ca’ Bernardo

22.1 Biblioteca di Americanistica, Iberistica e Slavistica, Ca’ Bernardo 22.2 Biblioteca di Scienze del Linguaggio, Ca’ Bembo 22.3 Biblioteca di Studi Eurasiatici, Ca’ Cappello 22.4 Biblioteca di Studi sull’Asia Orientale, Ca’ Vendramin 22.5 Biblioteca di Studi Europei e Postcoloniali, Palazzo Cosulich

Centro di Documentazione Europea (CDE)

Biblioteca di Area Economica (BEC), Ca’ Foscari

Biblioteca di Area Umanistica (BAUM), Ca’ Foscari

Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone (CFZ)

Biblioteca di Area Scientifica (BAS), Ca’ Foscari

Biblioteca e Museo di Storia della Medicina della Scuola Grande di San Marco

di San Francesco della Vigna

del Centro Studi Germano Pattaro

Biblioteca Archivio Renato Maestro

della Collezione

Guggenheim

Library & Study Center, Fondazione Save Venice

del Global Campus of Human Rights

Biblioteca dell’Autorità Portuale di Venezia

Biblioteca del Comune di Venezia a Castello

del Comune di Venezia alla Giudecca

Hugo Pratt del Comune di Venezia al Lido

Villa Erizzo (VEZ) del Comune di Venezia a Mestre

del Comune di Venezia a Marghera

22.5.1
23.
24.
25.
26.
27.
28. Biblioteca
29. Biblioteca
30.
31. Biblioteca
Peggy
32. Rosand
33. Biblioteca
34.
35.
36. Biblioteca
37. Biblioteca
38. Biblioteca
39. Biblioteca
33 37

Frari

della disposizione della sala

lettura dell’Archivio di Stato rispetto al chiostro della Basilica

24 0: schema planimetrico
di
dei
di cui si vede l’estremo settentrionale. N 20m N

1. Biblioteca dell’Archivio di Stato

Contatti indirizzo: Campo dei Frari, San Polo, 3002 – 30125 Venezia telefono: 041/5222281 email: as-ve@beniculturali.it web: www.archiviodistatovenezia.it

Patrimonio librario

• oltre 77.000 volumi.

I fondi archivistici conservati nell’Archivio di Stato di Venezia sono stati descritti a più riprese dall’Ottocento fino ai tempi più recenti. Nell’arco di circa due secoli, sono progressivamente aumentati i versamenti, i depositi e i doni di interi fondi, serie o nuclei di documenti. L’esigenza di dare conto della vastità e della ricchezza del patrimonio do cumentario conservato nei depositi dei Frari ha prodotto diverse descri zioni generali di tutti i fondi, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, alle più complete e autorevoli guide del Da Mosto (1937-1940) e della Guida generale (1994), fino al censimento informatizzato dei fondi, iniziato nell’autunno del 1997 e oggi confluito nel sistema informativo, in corso di progressivo ampliamento. Gli inventari sono stati elaborati in gran parte nei decenni successivi all’Unità d’Italia, per mettere a disposi zione nel più breve tempo possibile le fonti mano a mano che venivano acquisite. Numerosi strumenti di ricerca sono stati prodotti lungo tutto il Novecento. Gli strumenti di corredo – inventari, elenchi, indici, schedari – raggiungono oggi le ottocentosettanta unità. Alcuni archivi sono ancora privi di inventario, altri presentano più di uno strumento di ricerca.

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Fasi storiChe signiFiCative

• 1236 il doge Jacopo Tiepolo dona il terreno paludoso “lacus Badovarius” (lago Badoer) dal nome della famiglia proprietaria;

• 1250 avvio dei lavori di restauro del complesso della chiesa dei Frari;

• 1810 la fabbrica viene più volte ricostruita e ampliata dopo le soppres sioni napoleoniche degli ordini religiosi;

• 1815 istituzione dell’“Archivio generale veneto” oggi Archivio di Stato;

• 1817 la sede è assegnata al governo austriaco;

• 1817-1822 vengono trasferite nel nuovo istituto le carte prodotte nell’arco di un millenio dagli uffici della Serenissima, prima conserva te a Palazzo Ducale, nelle Procuratie marciane o nei palazzi di Rialto; a essi si aggiungono negli anni successivi anche gli archivi prodotti nel periodo napoleonico e dai governi austriaci e dal 1866 vi affluisco no gli archivi prodotti dagli uffici dello Stato italiano che risiedono a Venezia;

• 1875 ampliamento con aggiunta del convento adiacente di S. Nicolò della Lattuga con mantenimento, anche nel tempo successivo, delle strutture centrali dei depositi e dei corridoi che circondano i chiostri;

• 1966 acqua alta eccezionale che invade il pianterreno dei Frari e di S. Nicoletto. Ristrutturazione del convento e creazione di una sala stu dio più ampia;

• anni ’80 restauro promosso dalla Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici che riporta le linee architettoniche originali del ’400;

• agosto 1989, il refettorio diventa la nuova aula studio;

• 14 maggio 2015 apertura della sede della Giudecca per nuove pro spettive di ricerca sulla storia di Venezia in età contemporanea e per disporre di un nuovo centro culturale nella città.

26VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO

L’Archivio di Stato di Venezia, tra i più grandi al mondo, racchiude un’impo nente scrigno di documenti che testimoniano la vita pubblica, sociale, politi ca, privata oltre che quella relativa ai rapporti diplomatici e commerciali della Serenissima. È interessante comprendere come l’Archivio di Stato sia nato dal risultato di una riunificazione degli archivi conclusa nel 1822 nel vasto complesso dell’ex convento francescano dei frati minori conventuali: l’Archi vio notarile prima situato a Rialto nelle Fabbriche nuove del Sansovino, l’ar chivio politico nell’ex scuola di S. Teodoro, quello giudiziario nell’ex convento di S. Giovanni Laterano e quello finanziario collocato a S. Provolo. Un insieme di documenti che vengono spostati per consentirne una fruizione e una sicurezza migliori. Questa compenetrazione a più livelli e queste molteplici aggregazioni mettono a contatto più luoghi tra di loro: lo spazio del docu mento è inscritto nella storia degli archivi e nella storia delle azioni per unifi carli e proteggerli all’interno della città di Venezia. Si tratta della prima gran de riunificazione degli archivi della città. Attorno ai due chiostri della SS. Trinità e di S. Antonio si sviluppano circa 368 ambienti: ex celle, refettori, corridoi, sale, ecc., con 1.104 tra porte e fine

27 1: sala di lettura dell’Archivio di Stato.
ARCHIVIO DI STATO, VENEZIA
28VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO 2: prospetto a sud della sala di lettura. 3: vano con punto di consegna dei materiali di consultazione e punto informazioni che precede la sala di lettura. 4: chiostro dei Frari visto dalla Basilica e campate del ramo del chiostro su cui si affaccia la sala di lettura.

stre, coperti da più di 10.000 m2 di tetti. Su decine e decine di km di scaffala ture sono conservati documenti su pergamena, su carta, mappe, campioni di pesi e misure. La biblioteca conserva monografie, periodici, incunaboli, cin quecentine (libri a stampa del XVI secolo).

La sala di studio adiacente, che ha sostituito nel 1989 quella precedente più angusta, era l’antico refettorio dei frati e misura 35 m per 11 m, è alta 8,8 m ed è divisa in due navate da cinque colonne: la capienza consentita è di 80 persone. Il “chiostro della Trinità”, a pianta quadrata, sporge dal complesso conventuale; i quattro lati del chiostro hanno archi a tutto sesto; si ricorda il pozzo centrale sormontato da un arcone. Il “chiostro di Sant’Antonio”, a pianta trapezoidale e di dimensioni inferiori, è costituito da un pozzo centra le sormontato da una scultura raffigurante Sant’Antonio; anche il portico di questo chiostro si caratterizza per la presenza di archi a tutto sesto.

La facciata nord del complesso si sviluppa su tre alti piani di matrice neoclassi ca, con la grande effige “Archivio di Stato”, e presenta sette grandi portali a tut to sesto al piano terra di cui uno murato. La facciata tripartita si costituisce di lunghe file di monofore rettangolari separate da lesene nella fascia centrale che si interrompono nell’architrave e nel grande frontone dov’è presente l’effige.

5: vera da pozzo ed entrata all’Archivio di Stato dalla corte interna subito dopo l’ingresso principale dal Campo dei Frari.

6: interno della sala di lettura.

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ARCHIVIO DI STATO, VENEZIA

39. Biblioteca del Comune di Venezia a Marghera

Contatti indirizzo: Piazza Mercato, 40/B – 30175 Marghera (Venezia) telefono: 041/921600 email: biblioteca.marghera@comune.venezia.it web: www.comune.venezia.it

La biblioteca, aperta nel 2002, acquisisce i documenti per incrementare le proprie collezioni anche attraverso le donazioni. Accetta e incoraggia donazioni di singole opere o di intere raccolte librarie quando valuta det to materiale coerente con le proprie raccolte e con le proprie finalità e lo ritiene utile ad ampliare, integrare, completare, sostituire o colmare lacune del proprio patrimonio librario. L’orario di apertura è stato esteso così da permettere ai suoi utenti di poter usufruire della sede per più tempo. La biblioteca di Marghera ha una dotazione libraria di 31.265 volumi, in crescita, 144 postazioni studio, una mediateca con Dvd e un’emeroteca con quotidiani e periodici. Al piano superiore sono disponibili un’aula dedi cata ai bambini in età prescolare, ai loro genitori e ai nonni e una stanza dedicata ai ragazzi (dai 6 ai 14 anni). Al piano terra si può trovare una se zione di libri a grandi caratteri, audiolibri e libri tattili per lettura agevo lata per le persone anziane o ipovedenti. È anche presente una sezione lo cale che raccoglie documentari, film, libri e musica a testimonianza dello sviluppo e cambiamento del territorio di Marghera e di Porto Marghera.

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330VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO 3: particolare del telaio esterno del tetto che si affaccia sul mercato di Marghera. 4: particolare delle postazioni di lettura. 5: particolare della scala di accesso al piano superiore della sala di lettura.
39 2638 1 2 3 4 5 6 7 9 8 12 11 10 14 13 15 16 17 18 19 20 21.1 21.2 21.3 22.1 22.2 22.4 22.5 22.5.1 22.3 23 24 25 32 31 36 35 2827 29 34 30
1. Biblioteca dell’Archivio di Stato 2. Biblioteca dell’Archivio Luigi Nono 3. Complesso del Seminario Patriarcale di Venezia 4. Biblioteca dell’Ateneo Veneto 5. Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello 6. Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini 7. Biblioteca Gianni Milner della Fondazione Ugo e Olga Levi 8. Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia Onlus 9. Biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti 10. Biblioteca dell’Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea (IVESER) 11. Biblioteca Nazionale Marciana 12. Biblioteca del Museo Correr (MUVE) 13. Biblioteca del Museo di Storia Naturale (MUVE) 14. Biblioteca Casa Museo Carlo Goldoni (MUVE) 15. Biblioteca del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo di Palazzo Mocenigo (MUVE) 16. Biblioteca della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (MUVE) 17. Biblioteca del Liceo Ginnasio Marco Foscarini 18. Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti 19. Biblioteca dell’Università Iuav di Venezia 20. Archivio Progetti, Università Iuav di Venezia 21.1 Sala Archivio Ca’ Foscari, Palazzo Foscari 21.2 Deposito della Celestia 21.3 Fondo storico dell’Università Ca’ Foscari, Ca’ Bernardo 22.1 Biblioteca di Americanistica, Iberistica e Slavistica, Ca’ Bernardo 22.2 Biblioteca di Scienze del Linguaggio, Ca’ Bembo 22.3 Biblioteca di Studi Eurasiatici, Ca’ Cappello 22.4 Biblioteca di Studi sull’Asia Orientale, Ca’ Vendramin 22.5 Biblioteca di Studi Europei e Postcoloniali, Palazzo Cosulich 22.5.1 Centro di Documentazione Europea (CDE) 23. Biblioteca di Area Economica (BEC), Ca’ Foscari 24. Biblioteca di Area Umanistica (BAUM), Ca’ Foscari 25. Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone (CFZ) 26. Biblioteca di Area Scientifica (BAS), Ca’ Foscari 27. Biblioteca e Museo di Storia della Medicina della Scuola Grande di San Marco 28. Biblioteca di San Francesco della Vigna 29. Biblioteca del Centro Studi Germano Pattaro 30. Biblioteca Archivio Renato Maestro 31. Biblioteca della Collezione Peggy Guggenheim 32. Rosand Library & Study Center, Fondazione Save Venice 33. Biblioteca del Global Campus of Human Rights 34. Biblioteca dell’Autorità Portuale di Venezia 35. Biblioteca del Comune di Venezia a Castello 36. Biblioteca del Comune di Venezia alla Giudecca 37. Biblioteca Hugo Pratt del Comune di Venezia al Lido 38. Biblioteca Villa Erizzo (VEZ) del Comune di Venezia a Mestre 39. Biblioteca del Comune di Venezia a Marghera 33 37

La biblioteca, l’archivio e il deposito sono fonti di scoperta straordinaria, e inesauribile, luoghi aperti per definizione al futuro.

Ma sono anche fonti precarie, delicate: le biblioteche racchiudono il se greto di Venezia, una città invincibile ma delicatissima, dove l’uomo stesso è messo a dura prova nei confronti dell’opera da lui creata e che non può più far finta di non vedere. Venezia è la città del presente.

Le sedi sono di per sé nelle loro strutture architettoniche biblioteche del tempo, manufatti unici, aggregati di stratificazioni volutamente rese vi sibili oppure no, monumenti che invitano alla scoperta a partire dal loro codice genetico intrinseco.

A Venezia è possibile rivivere la storia attraverso le biblioteche, entrare negli aneddoti più significativi, le perle di una collana indossata da questa città che ritornano, mediante dialoghi silenziosi, a farla splendere di luce propria, al proprio interno, oltre le facciate dei palazzi.

Il tesoro racchiuso in questi scrigni è spesso materiale librario suddiviso tra istituzioni diverse ma al di là del carattere istituzionale c’è in realtà un ponte culturale che lega mondi e persone diverse invitandoli al dialogo.

La città è un piccolo alveare fatto di complesse articolazioni, fittissimi legamenti e infiniti possibili percorsi da scoprire: la grande attrattività a livello internazionale non può che essere una delle lenti delicate per la scoperta di un patrimonio importantissimo, incastonato in tasselli che de vono emergere ed essere costantemente illuminati con luci sempre nuove e da molteplici punti di vista. Questi preziosi tasselli appartengono a un laboratorio aperto alla conoscenza: Venezia, una biblioteca per il mondo che necessita di essere indagata in maniera più approfondita dal suo in

335
Conclusioni

terno attraverso un itinerario di scoperta attiva del patrimonio librario e documentale che ne definisce l’essenza ma che, attraverso lo studio della sua quantificazione e dell’età e rarità di alcuni esemplari, riveste concre tamente fattori critici quali la mancanza di spazio, il peso di questo patri monio, oltre che il tema della sua sostituzione operata dal mondo digitale. La presenza di una grande quantità di libri nelle biblioteche può avere un potere propositivo sul presente solo se si concepiscono concreti nuovi modi di analizzare la realtà ereditata e quella contemporanea e se si man tengono vive e accese le molteplici possibilità di fruizione di questo patri monio nella realtà odierna.

Il lento accumulo di esperienze individuali deve necessariamente essere funzionale alla formazione di una memoria collettiva che faccia del con fronto culturale un grande laboratorio di idee.

È fondamentale continuare questo lavoro di ricerca perché permette di porre in relazione continua l’eredità culturale di questa città con un pre sente e con un futuro.

336VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO

Ringraziamenti

Di seguito sono elencate, seguendo l’ordine delle sedi nel libro, tutte le persone che vorrei ringraziare e che ho avuto il piacere di intervistare; tutti hanno dato un grande contributo alla mia ricerca e hanno per me rappre sentato un grande arricchimento per la condivisione delle loro esperienze professionali. Mi auguro di poterle rincontrare:

Salvatore Alongi (Archivio di Stato).

Ginevra Gioia, Claudia Vincis, Giovanna Boscarino, Nuria Schoenberg Nono (Archivio Luigi Nono).

Don Diego Sartorelli (Biblioteca dell’Archivio Storico Patriarcato di Venezia).

Marina Niero (Biblioteca dell’Ateneo Veneto).

Chiara Pancino (Biblioteca del Conservatorio Benedetto Marcello).

Simone Guerriero (Biblioteca della Fondazione Giorgio Cini).

Giorgio Busetto, Ilaria Campanella (Biblioteca della Fondazione Levi).

Cristina Celegon, Angela Munari (Biblioteca della Fondazione Querini Stampalia).

Carlo Urbani (Biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti).

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Carlo Battain, Marco Borghi, Giovanni Sbordone (Biblioteca dell’Iveser, Istituto veneziano per la storia della Resistenzae della società contem poranea).

Stefano Campagnolo, Maurizio Messina, Elisabetta Sciarra, Orsola Braides, Silvia Pugliese (Biblioteca Nazionale Marciana).

Monica Viero, Susanna Sartori (Biblioteca del Museo Correr).

Giacomo Masato, Mauro Bon (Biblioteca del Museo di Storia Naturale).

Francesca Poderoda, Anna Bogo (Biblioteca della Casa Museo Carlo Goldoni).

Chiara Squarcina, Federica Centulani (Biblioteca Casa Museo di Palazzo Mocenigo).

Elisabetta Barisoni, Antonio Padovan (Biblioteca del Museo di Ca’ Pesaro).

Federico Andreolo (Biblioteca del Liceo Marco Foscarini).

Aureliano Mostini, Stefania Galluccio (Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti).

Paola Chiara Barsotti, Riccardo Domenichini (Biblioteca Iuav, Tolentini e Archivio Progetti Iuav ex cotonificio Santa Marta).

Antonella Sattin, Mario Infelise, Alessandra Trevisan, Dorit Raines, Daniela Grandin, Romina Giolo, Veronica Gusso, Mauro Gazzato, Maria Stama, Maria Loretta Manzato, Michela De Michieli, Stefano Patron, Stefania Tesser, Natascia Danieli, Dario Pellizzon, Alessandra Zorzi (Biblioteche delle sedi di Ca’ Foscari).

Mario Pò, Cristina Fusetti (Biblioteca della Scuola Grande di San Marco).

Don Rino Sgarbossa (Biblioteca di San Francesco della Vigna).

Marco Da Ponte (Biblioteca del Centro Studi Germano Pattaro).

338VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO

Gadi Luzzatto Voghera, Federica Ruspio (Biblioteca Renato Maestro).

Silvio Ruffert Veronese (Bilioteca del Museo Peggy Guggenheim). Melissa Conn (Biblioteca della Fondazione Save Venice).

Stefania Saccarola, Elisabetta Noli (Biblioteca del Global Campus of Human Rights).

Paola Pisati, Martina Buran (Biblioteca dell’Autorità Portuale di Venezia). Barbara Vanin, Maria Falco, Cristina Galvan (Biblioteche del Comune di Venezia).

Ringrazio la prof.ssa Sara Marini dell’Università Iuav di Venezia che è stata la relatrice del progetto di tesi, Un laboratorio culturale per la città di Venezia, che è stato l’input essenziale per approfondire quattro anni fa, dopo essermi laureato, questo lavoro di ricerca sulle biblioteche ve neziane e il prof. Mauro Lena, co-relatore di tesi, che ha sempre in coraggiato l’approfondimento costante e metodico dei miei interessi.

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RINGRAZIAMENTI

Bibliografia

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342VENEZIA: UNA BIBLIOTECA PER IL MONDO

Sull’autore:

Davide Gabriele

Classe 1991, è architetto e pittore. Vive a Venezia. Contatti davide.ggabriele@gmail.com

ottobre 2022 stampato da Digital Team, Fano

Un percorso alla scoperta delle biblioteche del centro storico di Venezia. Fotografie, testi e incontri con i direttori e parte del personale bibliotecario di questi luoghi tracciano un itinerario: più di 40 sedi diverse, simboli di un universo in continua evoluzione ma fortemente radicato nel tessuto della città. Le biblioteche sono un organo pulsante in cambiamento, composto da più matrici e da connessioni che permettono interazioni tra persone, luoghi, culture e materiale librario e che immettono energia nella città, essenziale per la formazione della sua memoria collettiva: il confronto culturale internazionale diventa la piattaforma per un grande laboratorio di idee. Questa ricerca è la condivisione dell’inizio dell’esperienza di scoperta di questo mondo ed è un invito all’approfondimento per il lettore.L’energia del mondo complesso delle biblioteche va scoperta nel tempo e gli elementi che ne costituiscono il patrimonio vanno conosciuti lentamente, con dedizione e passione.

9 791259 530257 ISBN 979-12-5953-025-7 EURO 18,00

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