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Ecos Urbanos

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Glossario

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Ecos Urbanos è il progetto vincitore del Concorso Internazionale di Idee Astoria-Victoria per un nuovo edifcio in Plaza de la Merced, un vuoto irrisolto del centro storico della città di Malaga. Il progetto mette insieme la scala architettonica e quella urbana giocando sul rapporto tra la piazza e l'edifcio e sui rapporti visivi con il contesto. Un progetto di mixité che recupera e reinterpreta i codici della città e instaura una relazione paesaggistica con il suo intorno.

Ecos Urbanos

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Dati di progetto

Progettisti: Luogo: Anno: Esecuzione: Tipologia:

Estudio Seguí e Mendoza Partida Malaga, Spagna 2017 Non realizzato Progetto urbano e architettonico

Analisi del progetto

Innovazione Luogo Programma Metodo Tecnologia Strumenti Interdisciplinarità Linguaggio Spazialità Validità Impatto Potenzialità

Planimetria del nuovo edifcio e della sistemazione della piazza adiacente

Ecos Urbanos propone, nel centro storico della città di Malaga, una rifessione architettonica multidisciplinare che cerca di rispondere, da un lato, alle peculiarità del lotto situato alla confuenza di alcuni dei più importanti assi urbani e, dall’altro, alle esigenze programmatiche molto diverse che il nuovo edifcio dovrà ospitare.

Il progetto prevede la demolizione di un vecchio cinema, la progettazione di un nuovo edifcio e la riqualifcazione della piazza adiacente. Per questo, la proposta, tanto alla scala architettonica che urbana, vuole migliorare il rapporto del lotto con gli assi pedonali principali e con i riferimenti paesaggistici circostanti, uno su tutti le mura del Castello di Gibralfaro che ne costituisce il “fondale”.

Il fne è la creazione di un luogo che attraverso usi appropriati sia in grado di incentivare l’attività collettiva.

Il processo progettuale fa dell’interdisciplinarità e del lavoro collaborativo tra diversi architetti uno degli aspetti più importanti del progetto. Era necessario integrare sotto la stessa architettura un edifcio con due requisiti programmatici molto diversi: un programma culturale che rappresentava il 50% della superfcie ed un programma commerciale che doveva occupare il restante 50% della superfcie. Pertanto, il progetto aveva bisogno di scoprire una geometria che articolasse, da un lato, quelle linee che seguono allineamenti e altezze in continuità degli edifci e delle strade circostanti e, dall’altra, una pelle sensibile al paesaggio e un tessuto a grana piccola con geometria irregolare che generasse un approccio a una scala più umana di fronte alla piazza.

Il metodo progettuale utilizzato ha avuto la sua genesi dalla riscoperta dei codici del luogo. Il piano terra è totalmente trasparente e aperto, come un continuum verso la piazza, raccogliendo i resti archeologici e integrandoli come parte dello spettacolo visivo che l’edifcio ofre al suo interno e la sua visualizzazione dalla sala espositiva che si trova allo stesso piano. L’edifcio risponde al suo intorno mediante l’allineamento con gli edifci adiacenti, grazie anche a nuove connessioni urbane scaturite dalle fnestre. L’altezza tiene conto della quota del cornicione degli edifci circostanti e rappresenta l’estremità urbana della strada che collega il passaggio con la piazza.

L’edifcio si alza, come se fosse una torre per dare rappresentatività e scala nel contesto della piazza. Inoltre, fa l’occhiolino girando la sua facciata per aprire la prospettiva e aumentare la relazione visiva.

Il linguaggio architettonico utilizzato ha un impatto molto forte nel lotto. Per questa ragione, l’edifcio cerca di ripetere gli schemi delle

Vista a volo d’uccello del nuovo edifcio e del suo intorno

architetture murarie dell’intorno in modo organico e ofre alla piazza una facciata molto più dinamica, che è frammentata per entrare in sintonia con la scala ambientale, senza perdere il carattere richiesto da un edifcio culturale di questa importanza.

L’edifcio alterna pieni e vuoti in relazione alle grandi fnestre urbane. In questo modo, di notte diventa una grande lanterna che dà risalto alla piazza. Un altro aspetto rappresentativo del linguaggio architettonico sono le aperture-fnestre chiamate saeteras. Sono aperture che defniscono intenzionalmente una relazione panoramica con elementi rappresentativi dell’ambiente della città, che puntualmente puntano il volume come navette visive.

La tecnologia utilizzata per rivestire l’edifcio e conferirgli questo particolare efetto materico è legata ad elementi ceramici, nonché al coordinamento delle diverse specialità mediante sistemi BIM per sviluppare con precisione tutti gli aspetti costruttivi del progetto. La proposta, sensibile all’ambiente, al passato, al luogo e ai diversi strati della sua storia, include una serie echi urbani (ecos urbanos), che ci consentono di comprendere nuovamente l’importanza dell’ambiente in cui si trova e di cercare di stabilire un dialogo rispettoso e in armonia con l'ambiente stesso.

Il programma funzionale è ambizioso e fa della fessibilità e della versatilità i suoi punti di forza. L’edifcio è progettato come attivatore culturale che, insieme alla piazza dove si trova, raforzerà la rete di musei,

Sezione trasversale dell’edifcio in rapporto con la piazza adiacente

Vista tridimensionale dell’edifcio e la piazza

teatri e spazi dell'intelletto e dell'arte, una concreta risposta alle esigenze della città. Aperto, compatto e multifunzionale, in conclusione, sono i caratteri principali dell'edifcio che ospiterà il più grande attivatore culturale di Malaga.

Vista notturna dell’edifcio dalla piazza

Crediti Scheda valutativa e Testo critico di Ruben Perez Belmonte. Immagini di concorso a cura di Estudio Seguí e Mendoza Partida

Pubblicazioni e mostre • arquitecturaviva.com http://www.arquitecturaviva.com/es/Info/News/Details/10096 • plataformaarquitectura.cl https://www.plataformaarquitectura.cl/cl/870316/mendoza-partida-y-estudio-segui-ganadores-del-concurso-de-ideas-astoria-victoria • diariosur.es https://www.diariosur.es/malaga-capital/201704/07/arquitecto-jose-segui-gana-20170407125856.html • laopiniondemalaga.es https://www.laopiniondemalaga.es/malaga/2017/04/07/jose-segui-concurso-ideas-astoria/922273.html

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