Elaborato 11

Page 1

La dismissione industriale come opportunità di rigenerazione urbana, il caso dell’area di Tito scalo (PZ)

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA “DICEM” FACOLTA’ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA A CICLO UNICO IN INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA 4/S RELATORE: Prof.re Arch. Pirgiuseppe Pontrandolfi

CANDIDATO: Antonio Mastria 37775

Scheda di dettaglio 3 (PRF.0)

Scheda di dettaglio 4 (NI.0) Tra le aree strategiche individuate vi è quella destinata al nodo intermodale che è stato identificato nell’area della ex Daramik. L’intermodalità nasce dall’utilizzo di più modi di base per compiere un trasporto su una predefinita relazione origine-destinazione. L’elemento cruciale a cui sono strettamente connessi ruolo e funzioni del trasporto intermodale è dato quindi dal ripartire la distanza complessiva in tratte parziali in modo da minimizzare il costo complessivo del trasporto. Questa ripartizione non si è sviluppata finché si sono trasportate le merci in condizioni sfuse. L’introduzione di contenitori unificati per il trasporto merci e quindi standardizzate ha consentito di riorganizzare la struttura del trasporto merci, minimizzando il costo generalizzato del trasporto. Esistono diverse tipologie di infrastrutture per l’interscambio delle merci e, generalmente, sono classificate in base alle funzioni operative necessarie e sufficienti per fornire, agli operatori del settore, una certa gamma di servizi. Una prima classificazione può essere fatta in termini di funzione di trasferimento o logistica. Riguardo alla prima funzione si possono avere terminali unimodali o monomodali. Nel primo caso la merce viene trasferita da un’unità di trasporto ad un’altra sempre appartenente alla medesima modalità di trasporto. Qual ora il trasferimento della merce avvenga tra due modalità di trasporto differenti si hanno i terminali o nodi intermodali. Il trasferimento della merce avviene utilizzando più modi di trasporto ma con uno stesso contenitore, senza rottura del carico; il contenitore può essere anche un veicolo stradale, ma in generale è un’unità di trasporto intermodale. Inoltre le infrastrutture

43 41

intermodali possono essere caratterizzate dalla presenza o meno di funzioni logistiche (per esempio: i servizi logistici più semplici da fornire sono stoccaggio, gestione del magazzino, servizi doganali, imballaggio, etichettatura e distribuzione). Nel caso preso in esame sarà possibile mantenere parte della volumetria esistente così da poterla recuperare e riconvertirla in spazi che offriranno servizi quali: un deposito per l’imballaggio e lo stoccaggio di merci, uffici doganali, etc.. Il nodo intermodale ferro-gomma viene classificato tra i tipi tradizionali, ovvero dove si svolgono principalmente attività di trasferimento tra differenti modi di base, e permetterà il recupero di una tratta ferroviaria che è situata proprio sul perimetro nord dell’area individuata come nodo intermodale. Questo ha la funzione essenziale di trasferire le grandi unità di carico dalla strada alla rotaia e viceversa, nonché di consentire la sosta temporanea di dette unità di carico (piene e vuote) in attesa di inoltro/ritiro. Le componenti principali di un terminal ferro-gomma sono: - un sub-sistema ferroviario; - un sub-sistema stradale (strada di accesso e di scorrimento veicoli, parcheggi); - sub-sistema di movimentazione delle unità di carico (attrezzature per carico orizzontale e/o verticale, area di deposito, modalità ed attrezzature di movimentazione). La configurazione del progetto relativa a quest’area verrà riportata nello specifico nella scheda di dettaglio 4.

42

14

24

Sezione

1

1

3

2

Tito

Comune

Tito

Ambito

Area industriale (PRF.0)

Ambito

Area industriale (NI.0)

Superficie territoriale (mq)

190.300,0

Superficie territoriale (mq)

74.000,0

Demolizioni (mc)

89.500,0

Demolizioni (mc)

31.050,0

Sup.Cop attività in esercizio (mq)

5.800,0

Superficie coperta recuperata (mq)

2.300,0

Sup.Cop di nuovo impianto (mq)

900,0

Altezza (m)

13

Sup.Cop da recuperare (mq)

16.100,0

Volume (mc)

68.400,0

Sup.Cop totale (mq)

22.800,0

SUL_Superficie Utile Lorda (mq)

5.200,0

Altezza nuovi edifici (edif. a torre)

45 m

Verde Pub. Attrezzato (mq)

2.500,0

Altezza edifici recuperati (media)

20 m

Area pedonale (mq)

1.000,0

Volume recuperato (mc)

200.000,0

Parcheggi (mq)

2.100,0

Volume di nuovo impianto (mc)

40.500,0

Nuova viabilità privata (mq)

40.000,0

Volume Totale di progetto (mc)

240.500,0

SUL_Superficie Utile Lorda (mq)

23.500,0

Verde Pubblico Attrezzato (mq)

65.000,0

Area pedonale e ciclabile (mq)

27.000,0

Parcheggi (mq)

25.000,0

Nuova viabilità (mq)

0,0

project

analisys

research

11

Comune

Schede di dettaglio 3 e 4

zione facilmente accessibile, inoltre, sono presenti gli uffici del centro direzionale dell’ASI di Potenza e del Consiglio Nazionale della Ricerca dell’area di Potenza. Quest’ultimo giocherà un ruolo fondamentale per il rilancio del territorio in quanto esso potrà essere ampliato fisicamente in un edificio a torre costituito sulla medesima area e strutturalmente in un’area di studio che riguarderà i temi dell’agricoltura ed in particolare quello della canapa ad uso industriale e sulla la fitodepurazione (paragrafo 3.2.1). A questo proposito uno dei capannoni, quello ad est del CNR, che attualmente è utilizzato come deposito potrà diventare una grande serra nella quale poter effettuare sperimentazioni specifiche sulle essenze vegetali. La trasformazione dell’area in APEA costituirà un vero punto di forza per questo intervento in quanto la gestione integrata potrà essere un sostegno importante per definire un corridoio di comunicazione tra CNR e le aziende insediate al fine di ottimizzare produzione e qualità dei prodotti. Ad ogni modo i parametri quantitativi ed urbanistici di previsione scaturiti dall’idea di progetto saranno riportati nella scheda di dettaglio 3.

2

Scala di riferimento 1:1000_1:2000

La costituzione di un Polo per le attività di Ricerca e Fieristiche rappresenta l’intervento più importante in termini di sviluppo sostenibile e di recupero dell’intera area; l’individuazione della zona ovvero l’”ex liquichimica”, com’è stato ampiamente descritto, è occupata da alcuni corpi di fabbrica pericolanti ed in totale stato di abbandono. L’obiettivo è quello di demolire le strutture per il quale non è possibile un recupero fattibile e riorganizzare l’intera area; per quanto concerne i capannoni che rappresentavano i depositi del materiale chimico saranno recuperati e (ri)destinati a grandi padiglioni che costituiranno il polo Fieristico nel quale si potranno svolgere importanti attività di promozione industriale, sia all’interno degli stessi stabilimenti recuperati sia all’aperto, nel parco botanico. Quest’ultimo rappresenterà il simbolo di rinascita eco-sostenibile dell’intera area in quanto l’individuazione del sito sovrasta l’area della messa in sicurezza permanente e costituirà un luogo di aggregazione e di svago a servizio dell’intero territorio. In generale l’intera area si presta bene a questo tipo di destinazione d’uso in quanto occupa una posi-

Sezione


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.