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Intervista con Gabriele Pagliuzzi
Italia Vacanze, voglia di ripresa
Abbiamo incontrato Gabriele Pagliuzzi, amministratore unico del Parco Esposizioni Novegro, che ha deciso di organizzare il tradizionale evento nonostante numerose assenze da parte del settore. Una manifestazione sicuramente sottotono, ma che ha rappresentato comunque un’importante occasione di incontro per gli operatori di settore e di dialogo con i campeggiatori
A cura della redazione
“E’ stata definita l’edizione dell’orgoglio quella di Italia Vacanze 2022, che ha sancito la riapertura dopo due anni di chiusura pandemica dello storico appuntamento milanese,” recita il comunicato stampa distribuito dopo la manifestazione.
“Un atto dovuto ai tanti sostenitori del settore, che ha soddisfatto operatori e pubblico nonostante tutte le difficoltà che ancora incombono, compresa la scarsa disponibilità dei mezzi. Tuttavia era importante non interrompere il filo di intesa con il mercato nella fiducia di un suo assestamento positivo già a partire da quest’anno. E’ una speranza, ma si sa che i desideri spesso si avverano quanto è più forte la spinta di chi li coltiva con passione e determinazione”.
La mostra Italia Vacanze è sicuramente la più “storica” delle iniziative che si svolgono nel Parco Esposizioni Novegro. Per lungo tempo ne ha identificato il sito facendo combaciare perfettamente la sua “mission” con le caratteristiche ambientali del centro fieristico, decisamente inserito in quella
“riviera” est di Milano, oggi ancora meglio connotata nel programma del grande Parco
Forlanini: un contesto quanto mai adatto a far risaltare le motivazioni sociali e commerciali dell’abitar viaggiando, che a Milano e in Lombardia trova il massimo palcoscenico nazionale.
Ci racconti la storia di Italia Vacanze, quando è stata creata?
Gabriele Pagliuzzi: Italia Vacanze è la più antica delle manifestazioni che si sono svolte a Novegro e fu aperta nel 1975 al pubblico. Fu la prima volta che veniva organizzata una fiera non riservata agli addetti ai lavori e fu creata su ispirazione della prima iniziativa del settore plen air, “Vivere nel verde” al Parco Sempione, il cui successo aveva dato dimostrazione che esisteva un mercato per caravan e camper. Siamo molto legati a questa iniziativa, perché Novegro è sempre stato il luogo adatto per questa manifestazione. Da subito, infatti, si è presentato come un grande centro aperto, quasi un villaggio vacanze, con parti coperte e parti all’aperto, con del verde e un’atmosfera adatta. In seguito, la funzione del quartiere fieristico si è spostata su altri settori rivolti al pubblico. Di questi, alcuni sono cresciuti di più, altri di meno, ma comunque si può dire che la fiera ha attraversato l’era del settore del commercio. Inoltre, la manifestazione è da sempre nata in una ottica di colloquio sociale che ha portato il pubblico ad affezionarsi alla fiera, che aveva la peculiarità di essere una delle poche aperte al pubblico e che attirava molte persone grazie ai grandi spazi che aveva a disposizione.
Come crede sia cambiato il comportamento del pubblico in questi anni?
Gabriele Pagliuzzi: Da quando è esplosa la pandemia, in questi anni non sono cambiate molto fortunatamente le abitudini in questo settore, ma se pensiamo ai teatri, ai cinema e all’eventistica tutto è cambiato. Inoltre, anche la mobilità delle persone e la mobilità psicologica si sono modificate e si è rallentata molto a causa della sovraesposizione di comunicazione fatta in televisione che ha portato molti a rinchiudersi in casa per la paura.
Quest’anno avete deciso di ripetere la fiera nonostante le difficoltà che tutti conosciamo…
Gabriele Pagliuzzi: La vetrina di Novegro non si è potuta sottrarre alle contingenti difficoltà di penuria dei mezzi che stanno mortificando il mercato, ma la voglia di ripresa e l’ostinato ottimismo per il futuro di questo settore hanno prevalso. Partecipare a Italia Vacanze, infatti, per molti operatori è come rinnovare un rito di amicizia e passione che lega il presente al passato quando l’escursionismo, seppur in un guscio ben protetto o sotto un telo robusto, aveva il carattere di indiscutibile avventura. Il bello è che questi valori oggi possono incontrare un pubblico più vasto e più nuovo, meno attrezzato per tradizione e consuetudini famigliari a fare proprio questo particolare utilizzo del tempo libero, quasi assimilabile a un vero e proprio “stile di vita”, ma non meno conquistabile. Tale attitudine comportamentale è stata resa ancora più attuale da quanto è occorso nel lungo periodo di isolamento “pandemico”, laddove l’utilizzo di un camper o di una confortevole caravan ha rappresentato un’incomparabile opportunità di autonomia e sicurezza. È questa la sfida su cui si è tutti impegnati: produttori, reti vendita, organizzatori di fiere ed eventi, consci che le stagioni commerciali possono variare, ma l’identità di un prodotto e la sua filosofia saranno tanto più capaci di sopravvivere nel tempo quanto più in loro si creda con convinzione. Queste sono sempre state le linee guida della mostra di Novegro, che non ha mai arretrato su di un punto: creare un appuntamento specializzato di mercato esclusivamente circoscritto al settore dei veicoli e delle attrezzature per il turismo itinerante. Anche l’amatorialità non è trascurata in questo che, oltre alla caratterizzazione fieristica, vuole soprattutto essere una occasione di festa per “abituee” e neofiti.
Abbiamo raccolto qualche impressione dagli operatori del settore che non sono contenti della situazione. Ha qualche messaggio da mandare a loro?
Gabriele Pagliuzzi: Io credo nel libero mercato e nella libera impresa, per cui ognuno fa le sue scelte e decide. Qui c’è un luogo e lo si può organizzare come si vuole: aspettare non funziona in queste situazioni. Perciò noi continuiamo a fare comunicazione, perché sarebbe come interrompere la pubblicità delle auto perché stiamo aspettando le macchine elettriche. Ai concessionari dico che un pizzico di generosità e disponibilità non guasterebbe, e noi non togliamo spazio a nessuno. Il pubblico di Novegro è un pubblico che si è formato nel corso degli anni ed è una risorsa che non sprechiamo. Inoltre, molti centri espositivi utilizzano denaro pubblico, quindi hanno avuto ristori per cui non hanno lo stimolo di cavalcare situazioni con dei rischi imprenditoriali. Questo è il motivo per cui siamo rimasti di fatto solo noi nel panorama italiano insieme al Salone del Camper a Parma.
Come vede il 2023?
Gabriele Pagliuzzi: Italia Vacanze ci sarà anche nel 2023 e abbiamo già pronte le date di marzo. Siamo pronti ad affrontare i problemi e siamo consapevoli che il mercato sta evolvendo verso un’altra direzione. È possibile che il mercato vada su una fascia più qualificata che desidera il salotto nel camper. Per questo motivo ci si dovrà focalizzare di più sulla clientela d’élite. Abbiamo, inoltre, programmi migliorativi di accoglienza che saranno favoriti dall’apertura della pista ciclabile che unisce il Parco Forlanini all’Idroscalo. È un progetto molto importante per attrarre i turisti che sono molto legati a questo settore e molto spesso portano le loro biciclette sui caravan/camper. Come ho già detto, Italia Vacanze tornerà, ma non avremo un’idea speculativa: il nostro obbiettivo sarà quello di parlare con gli operatori e riflettere sul futuro di questo settore.
