9 minute read

Intervista con Bernd Löher - Hobby

Next Article
Associazioni

Associazioni

Quando l’innovazione si fonde con la tradizione

Bernd Löher, amministratore delegato di Hobby, è arrivato al vertice dell’azienda tre anni fa e ha dovuto gestire problemi e opportunità in tempi di pandemia e post-pandemia

Testo di Antonio Mazzucchelli foto Enrico Bona

Hobby e Fendt sono due aziende con un’elevata produzione di caravan. In futuro, Hobby vuole crescere sempre di più nei segmenti dei camper van e degli autocaravan. Il fondatore, Harald Striewski, è ancora saldamente al timone di questo gruppo europeo, ma ha affidato i ruoli operativi ai suoi due amministratori delegati. Uno di loro è Bernd Löher, che abbiamo intervistato al Caravan Salon di Düsseldorf.

Camper Professional: Signor Löher, può parlarci di lei?

Bernd Löher: Ho 53 anni e lavoro in questo settore dal 2003. All’epoca ho iniziato come responsabile commerciale e tecnico di Dometic Light Systems. In seguito sono stato responsabile del settore RVO in Germania, prima di assumere la responsabilità del settore RV nell’area EMEA. Negli ultimi anni in Dometic ho anche fatto parte della direzione EMEA, oltre che amministratore delegato di due siti produttivi. Allo stesso tempo ero anche a capo della gestione dei prodotti per Dometic EMEA, non solo per il settore delle caravan, ma anche per la vendita al dettaglio, l’automotive, l’alloggio, ecc. Tre anni fa ho deciso di cambiare e dal momento che ho sempre avuto un ottimo rapporto con Harald Striewski, ho deciso che mi sarebbe piaciuto lavorare per Hobby e ho così deciso di lasciare Dometic. Per me è stato un vero momento di svolta. Il passaggio è avvenuto secondo la filosofia tipica di Hobby: con una stretta di mano, niente di più e niente di meno. Il 1° febbraio 2020 ho iniziato a lavorare per Hobby, in un momento piuttosto difficile, perché la pandemia era appena iniziata, quindi una delle mie prime decisioni importanti l’ho presa dopo un mese, nel marzo 2020, quando abbiamo dovuto chiudere la fabbrica a causa del Covid. Quando abbiamo imparato a proteggerci e a convivere con il Coronavirus, ci siamo potuti finalmente concentrare sullo sviluppo dei prodotti, differenziando la gamma e avviando nuovi modelli come Maxia e Beachy. Questo è il vantaggio di lavorare per un’azienda privata: il processo decisionale è molto rapido e l’ingegner Striewski mi ha sempre incoraggiato a portare avanti nuovi progetti e nuove idee.

Camper Professional: Due amministratori delegati di Hobby e un proprietario: quali sono le rispettive aree di competenza? Quanto il fondatore partecipa ancora attivamente alla gestione dell’azienda e alle sue decisioni?

Bernd Löher: In realtà il signor Striewski non è più coinvolto nell’attività quotidiana, quindi la governance è piuttosto chiara: lui è il proprietario, Holger Schulz è il managing director per le vendite, il marketing e il post-vendita, mentre io mi occupo della produzione, dell’IT, delle risorse umane, della ricerca e sviluppo e dell’intera azienda. Questa divisione dei compiti ci guida nella gestione dell’azienda ogni giorno.

Camper Professional: Qual è la dimensione di Hobby oggi e qual è stato il picco di produzione nel corso degli anni?

Bernd Löher: L’attuale volume di produzione di Hobby si aggira tra le 12.000 e le 13.000 caravan, e altre 10.000 caravan per Fendt, il che significa che siamo leader di mercato in Europa, in questo settore. Il picco negli anni è stato di 20.000 unità per Hobby. Oggi siamo un’azienda agile nel prendere le decisioni e nell’adattarci molto velocemente alle condizioni del mercato, anche se in questo momento dobbiamo naturalmente fare i conti con l’attuale restrizione delle forniture.

Camper Professional: In un mondo popolato da grandi gruppi quotati in borsa, Hobby e Fendt rimangono aziende familiari: quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa scelta?

Bernd Löher: Il vantaggio più grande di questo status aziendale è una gestione molto semplificata di tutto il processo decisionale. Questo ci permette di avere tempi veloci nelle risposte, il che è apprezzato anche dai nostri fornitori, e di essere sempre affidabili dal punto di vista dei servizi. L’affidabilità è ciò che ci contraddistingue, fa parte della nostra missione aziendale. Svantaggi in questa dimensione lavorativa non ne ho ancora riscontrati.

Camper Professional: Nonostante l’aumento dei costi di produzione, l’inflazione e i problemi della catena di approvvigionamento, il mercato tedesco ha raggiunto un record di vendite. Come vede il futuro?

Bernd Löher: Pensiamo che nei prossimi anni il mercato raggiungerà i livelli del biennio 2017-2018. Ciò significa che scenderà un po’. Se parliamo di caravan, prevediamo infatti che il mercato europeo si collocherà tra le 70.000 e le 80.000 unità. A causa dei problemi della catena di approvvigionamento, dell’incertezza geopolitica e dell’inflazione che dovrebbe raggiungere il 10% entro la fine di quest’anno, oltre all’enorme costo dell’energia, possiamo già notare un calo nella fiducia dei consumatori, che appaiono più cauti e ponderati prima di acquistare una nuova caravan o un camper.

Camper Professional: Pensa che l’aumento elevato dei prezzi dei camper possa portare a un maggiore interesse per le caravan?

Bernd Löher: Non so se il costo elevato dei camper porterà a un maggiore interesse per le caravan. Per me è più importante capire quello che succederà nei prossimi cinque-dieci anni, quando dal 2035 i motori a combustione saranno vietati. Queste sono le sfide che noi come industria del settore siamo chiamati ad affrontare. La maggior parte dei produttori di telai sta già lavorando a veicoli elettrici. Ma saranno adatti anche al nostro settore? Che autonomia può avere un camper a batteria? Penso che le caravan vivranno una rinascita perché è possibile adattarle molto più velocemente in termini di dimensioni e peso rispetto ai camper. Per questo motivo abbiamo sviluppato Beachy Air con un peso di 500600 kg, in modo da poterla trainare anche con un’auto elettrica. Se si guarda alle im-

matricolazioni, soprattutto in Scandinavia, oggi la maggior parte è costituita da auto elettriche. È su questa nuova realtà che dobbiamo lavorare per far si che i nostri prodotti si uniformino il più velocemente possibile.

Camper Professional: Siete un produttore europeo che ha mantenuto la caravan come prodotto dominante della vostra gamma: manterrete questa scelta anche in futuro?

Bernd Löher: Il nostro obiettivo è quello di mantenere la nostra quota di mercato per le caravan, ma Hobby ha una buona opportunità di crescere nel mercato dei camper; in questo settore la nostra quota è ancora piccola e questo è uno dei pilastri della nostra strategia futura.

Camper Professional: Hobby e Fendt sono marchi completamente indipendenti o avete sinergie interne in termini di R&S, acquisti e reti di vendita?

Bernd Löher: Abbiamo delle sinergie e in questo momento le stiamo sviluppando sempre di più per poter capitalizzare su R&S e acquisti. Ma ci teniamo a mantenere separate le loro competenze specifiche, Hobby è all’avanguardia in termini di elettronica e sistemi BUS. Fendt, invece, ha un’elevata preparazione nei materiali in legno.

Camper Professional: Come avete riorganizzato la produzione di camper e motorhome per far fronte alla carenza di basi meccaniche?

Bernd Löher: Abbiamo necessariamente dovuto riorganizzare le nostre linee di produzione per gestire soprattutto la carenza di telai. Le nostre linee mantengono comunque un’elevata flessibilità, grazie all’alta catena verticale del valore che manteniamo alla Hobby. L’obiettivo principale dell’azienda è quello di rispettare i tempi di consegna, anche se per farlo dobbiamo mettere a repentaglio l’efficienza della nostra produzione.

Camper Professional: Ci sono problemi di catena di approvvigionamento anche nel settore delle caravan? Quali?

Bernd Löher: Ci sono stati diversi problemi nella catena di fornitura, come nel caso dei cavi e dei cablaggi in PMMA, l’elettronica, il compensato, l’alluminio e così via. Oggi sembra che l’approvvigionamento, ad eccezione del telaio, sia un po’ più stabile, ma ancora lontano dall’essere affidabile come prima. Come accennato in precedenza, abbiamo il vantaggio di una catena molto verticale e profonda perché produciamo autonomamente molte cose, come il telaio, e quindi siamo meno assoggettati alle tempistiche degli altri. Questo ci ha aiutato molto negli ultimi due anni e manterremo questa strategia. Quando possibile, scegliamo di “produrre” invece di “comprare”. Inoltre, abbiamo anche una nostra azienda di arredamento.

Camper Professional: Con la gamma Maxia avete inaugurato uno stile minimalista molto moderno per l’interior design. È stata una scelta coraggiosa o era giunto il momento di soddisfare un nuovo tipo di clientela con gusti meno tradizionali?

Bernd Löher: Per Maxia uno dei mercati di riferimento è quello scandinavo, ed è per questo che abbiamo un design minimalista, ma anche in Maxia si può vedere e sentire il DNA di Hobby, perché questo è il nostro patrimonio e non vogliamo snaturarci. L’intenzione del Maxia è ovviamente quella di coprire anche altri segmenti di mercato e di soddisfare la richiesta di un gusto un po’ meno tradizionale. Soprattutto in Scandinavia lo stile Maxia è stato accolto molto bene: si apprezzano il design, la semplicità e le tonalità chiare dei mobili.

Camper Professional: Il progetto di sviluppo del camper su Volkswagen è una novità per Hobby: ci saranno altri modelli nel prossimo futuro?

Bernd Löher: Abbiamo firmato un accordo a lungo termine con VW. Uno dei frutti di questa collaborazione è stato presentato al Caravan Salon, l’ID.Buzz insieme alla corrispondente Beachy Air. Ci sono altre novità in arrivo, restate sintonizzati.

Camper Professional: Beachy è un prodotto dirompente e trasversale: è solo una leva di marketing o è destinato a fare numeri consistenti?

Bernd Löher: Beachy non è una leva di marketing. Il nostro intento con Beachy è trovare nuovi clienti e portare la vita da camper nel mondo delle caravan. Beachy è qui per restare. Inoltre, se si guarda alla domanda per Beachy, è brillante; in un anno siamo riusciti a creare un nuovo marchio, una comunità dedicata a Beachy, non so nemmeno quante pagine Facebook dedicate abbiamo raggiunto. È stato un successo incredibile.

Camper Professional: Beachy Air è solo un concetto o esiste un mercato interessante nel segmento delle caravan leggere? Quali sono state le spinte del progetto?

Bernd Löher: Beachy Air è più di un concetto, perché tutto ciò che si vede su Beachy Air è realizzato su macchine CNC, non è un prototipo. Il motivo per cui abbiamo lanciato Beachy Air è la mobilità elettrica, volevamo davvero una caravan leggera. In termini di design, abbiamo lavorato insieme a Volkswagen per avere uno stile corri-

spondente all’ID buzz. Se si osserva l’involucro esterno di Beachy Air, è più simile a una monoscocca che a una normale caravan. Abbiamo utilizzato nuovi materiali, metodi di produzione e così via. Anche se ha un aspetto un po’ retrò, all’interno è altamente tecnologica e la useremo come base per sviluppi futuri, come processi di carry over per camper e caravan. Il peso è una delle maggiori sfide del prossimo futuro, soprattutto quando si parla di veicoli elettrici a batteria. Beachy Air presenta tutti i vantaggi in termini di stile, peso e funzionalità, per cui è possibile trainarla con un’auto relativamente piccola e con una normale patente di guida.

Camper Professional: In quali mercati extraeuropei siete presenti e come sta andando?

Bernd Löher: Esportiamo in Cina e vendiamo anche in Giappone e Corea. Direi che per il momento questi mercati sono stabili. Anche se l’attenzione principale è ovviamente rivolta ai mercati europei, stiamo valutando anche potenziali mercati di esportazione per Hobby, per essere preparati nel caso.

Camper Professional: Sta arrivando un nuovo tipo di cliente, più esigente. I rivenditori, in generale, sono preparati?

Bernd Löher: In fiera abbiamo notato che le persone tendono a scegliere veicoli più costosi, quindi l’intera esperienza che presentiamo deve corrispondere alle aspettative dei nostri clienti. Poiché questa tendenza non è completamente nuova, direi che i nostri concessionari sono preparati per questo nuovo tipo di utenti.

Bernd Löher durante l’intervista con il nostro direttore responsabile

This article is from: