Itinarari Romagna Toscana giugno 2012

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UN’OCCHIATA AI LUOGI DELLA ROMAGNA sulle tracce di Pellegrino Artusi… Forlimpopoli Nel cuore della Romagna… Le origini di Forlimpopoli (Forum Popilii) risalgono all’opera del console romano Popilio Lenate (anno 132 a.C., circa). La posizione strategica, individuata dai romani lungo un percorso pedemontano favorevole ai grandi traffici (l’antica Via Aemilia), ne favorirono il rapido sviluppo; già nel periodo imperiale era particolarmente attiva la produzione di anfore vinarie, come attestano numerosi reperti conservati nel Museo Archeologico Civico. Al centro del paese troneggia la maestosa Rocca del XIV secolo : una delle fortezze meglio conservate di tutta la Romagna; al suo interno, oltre al municipio, sorge il citato Museo, che conserva preziosi reperti (soprattutto di epoca romana) rinvenuti ripetutamente in tutti gli scavi del sottosuolo cittadino. Ma oggi Forlimpopoli, fiorente e strategico centro artigianale e commerciale fra le città di Forlì e Cesena, è famosa soprattutto per il suo illustre cittadino Pellegrino Artusi, riconosciuto maestro della buona cucina italiana, a cui è dedicata ogni anno a giugno la grande kermesse cultural-gastronomica della Festa Artusiana. Nella Rocca ha sede il Teatro Verdi, ove nella sala stile liberty è incisa la celebre e significativa epigrafe di Olindo Guerrini (Stecchetti): “La sera del 25 gennaio 1851, Stefano Pelloni detto il Passatore, guidando una masnada di ladri , invase la città, ed in questa sala decreto impunito taglie e ricatti, consacrando al riso ed alla vergogna la viltà dei governi non consentiti dal popolo libero e cosciente” L’impresa del Passatore (che dunque a Forlimpopoli non si mostrò affatto Cortese…) produsse un’ eco enorme in tutta la Romagna : neutralizzata la gendarmeria, la cittadina rimase infatti per una intera notte in balia dei suoi sgherri… Casa Artusi Intitolata a Pellegrino è anche Casa Artusi, nel nucleo storico di Forlimpopoli innovativo centro di cultura gastronomica dedicato alla cucina domestica italiana. Casa Artusi attraverso una biblioteca, un ristorante, la scuola di cucina e lo spazio eventi propone un percorso completo legato al cibo. E lungi dall’essere una semplice casa della memoria, è aperta a tutti coloro che, appassionati e curiosi, professionisti e cultori, studiosi e ricercatori, vogliano conoscere ed approfondire la cultura e la pratica della cucina domestica. Nel complesso di Casa Artusi vi è anche la Chiesa dei Servi, con caratteristico e grandioso torrione circolare; l’interno, in cui sono conservati un’ “Annunciazione” di Marco Palmezzano del 1533 e l’organo del 1500 ancora funzionante, è periodicamente sede di convegni e manifestazioni culturali.


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