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LE PROBLEMATICHE DELLA VECCHIAIA e la musicoterapia ANNO XI N.RO 5 del 01/05 /2015
Pag. 1. Pag. psicologica 2. Expo 2015 3. Favignana 4. Scuola dell’umiliazione 5. Teatro romano 6. Racconto: IL CORVO 7. L’orante perfetta 9. Tommaso Guardati 10. Una donna nella storia 11. Si chiama tenuità 12. L’angolo del cuore 13. Sport in Finlandia 14. Destra bella o brutta 15. Giuseppe Castronovo 17. Pagina medica 18. I grandi pensatori 19. Io la vedo così 20.Io la vedo così 21. Essere donna oggi 22. Le Frattaglie 23. Giuditta 24. Storia della musica 25. Politica e Nazione 26. La riforma ed i giovani 29. La colata 30. Museo dioces.Salerno 31. Lacreme napulitane 32. Regimen sanitatis sal. 34. Conc.Mater Dei 35.Da Cronache cilentane 36.Redazioni e riferimenti
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La popolazione italiana, per il progresso della medicina e le mutate condizioni di vita, è diventata più longeva. Inoltre, la marcata diminuzione delle nascite ha fatto riscontro a un fenomeno di invecchiamento sociale alla soglia degli ottant'anni. Ciò avrebbe dovuto attivare adeguate iniziative anche nel contesto socio-sanitario. Al contrario, l'organizzazione economica e socio-culturale non solo non riesce a valorizzare le risorse e le potenzialità degli anziani, ma neppure garantisce il soddisfacimento dei loro bisogni specifici. Il sostegno maggiore, nei problemi della terza e quarta età, è ancora garantito da familiari e vicini (rete informale), senza un sistema di inter-venti integrati dalla conoscenza dei bisogni degli anziani e di quelle difficoltà "fisiologiche" che conducono alla emarginazione ed alla esclu-sione sociale. Una Organizzazione adeguata degli aiuti, infatti, terrebbe conto, in pri-mis, delle esigenze spirituali dell'anziano, quali il bisogno di appartenen-za, di mantenere stretto il legame con le persone ed i luoghi delle proprie radici e di essere ancora importanti per qualcuno. Ma, non è tutto: va ancora aggiunto la necessità di coltivare la propria autostima, il mantener vivi interessi culturali ed occupazionali, continuare a nutrire i propri sogni (proiezione nel futuro), aggiungendo alla propria esperienza una nuova co noscenza. Infine, va considerato lo sforzo di mantenere un buon livello di autonomia, promuovendo occasioni di apprendimento continuo e di partecipazione alla vita sociale e politica, in un contesto di protezione efficace da aggressioni, prevaricazioni, e pericolose dipendenze, causate dalla solitudine. Nell'occidente, lo stereotipo dell'anziano, quale soggetto depauperato, passivo, incapace e dipendente, in concomitanza all'evoluzione della famiglia nucleare ed alla velocizzazione della vita, ha condizionato tutti gli interventi pubblici in favore degli anziani. In passato, nel contesto della famiglia patriarcale, l'anziano rivestiva un ruolo fondamentale sia all'interno della famiglia, che della società. Egli significava scrigno di valori che trasmetteva ai più giovani, a difesa delle radici culturali e della tradizione. Era, infatti un punto di forza costruttiva, un equilibrio che integrava il passato con il presente, per un futuro più graduale ed equilibrato. Oggi, l'anziano ha tempi e cultura che non trovano alcun riscontro nella società virtuale, globalizzata ed informatizzata, dove la velocità è tutto e non vi è più posto per la riflessione ed i valori del passato. Ci siamo altresì convinti che questi "diverticoli della memoria" quasi non sono non ci sono di nessuna utilità, ma addirittura ci ostacolano nel nostri rapidi movimenti economici, nella nostra cultura automatica, nel vivere consumistico dove il risparmio è considerato dannoso per l'economia. I primi timidi tentativi di inserimento, a favore degli anziani, si sono verificati in alcuni comuni italiani, dove lavoratori pensionati sono stati impegnati in lavori socialmente utili : vigilare sull'entrata e l'uscita degli alunni, cura dei giardini pubblici ed altro. Purtroppo, la risposta sociale tarda a venire e la solitudine e la fragilità fisica e mentale fanno il resto, aggravando le condizioni di vita già precarie dell'anziano, che si abbandona sempre più all'apatia ed alla passività. 1) F. Pastore, LE PROBLEMATICHE DELLA Vecchiaia, pag.4- 5 A.I.T.W. ed. SA. 2004 – Scaricabile in e-book su Google play, cod. GGKEY:K6C9CH8SW3Q E
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