Bernardas gloriosas i parte

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Franco Pastore

BERNARDAS GLORIOSAS ovvero, le donne al potere FALLOFORIA IN ATTO UNICO

Marzo 2011


Introduzione Secondo Aristotele la commedia deriva dal kòmos, il corteo associato alle Falloforie, feste particolari che si svolgevano per la semina ed il lavoro nei campi e alle ritualità simposiache: « Ritiratevi, fate posto al dio! Perché egli vuole enorme, retto, turgido, procedere nel mezzo. » (Semos di Delo). Ciò ci fa pensare allo spettcolo teatrale, giocoso e licenzioso, che sorse presso gli Osci di Atella, una città della Campania tra le attuali Afragola e Aversa: l’atellana. Il termine commedia, che inizialmente aveva una funzione apotropaica, cioè scaccia sfortuna, potrebbe derivare da kòmos (κῶμος), la "baldoria" simposiaca e dionisiaca, o da κώμη, che significa "villaggio". Nel primo caso il significato è giustificato dal fatto che la commedia finiva sempre con una vera e propria baldoria (matrimonio, vittoria dell'attore comico), nel secondo invece dal fatto che era sempre rappresentata nei villaggi, perché era considerato un genere letterario poco nobile. La commedia, a differenza della tragedia che si occupa del mito, ha spiccata vitalità perché prende spunto da argomenti quotidiani. Il maggiore esponente della commedia antica è il mordace Aristofane, commediografo dell'utopia e della dissacrazione delle istituzioni. I contenuti sono pressoché politici e durante la commedia, esattamente nella parabasi, gli attori si toglievano i costumi e cominciavano a dialogare con gli spettatori, cercando di coinvolgerli. Bernardas Gloriosas è una contaminazio, una via di mezzo tra la commedia antica e la palliata, che ha in Plauto il suo massimo esponente, una sorta di satira politica, che mette in evidenza la crisi in atto e la particolarità del momento storico e sociale del paese. .

__________ 1) Nel mondo greco classico, le Falloforie, dette anche fallagogie, erano processioni solenni in onore di Priapo e Dioniso nelle quali si trasportavano enormi falli di legno, accompagnando il corteo con canti tipici


Personaggi:

LUSCAS Selvio EMILIanus Garfas, Noemis, Florias, Sora, Gelmy, Aura, Mylla LARIA SERBANUS ISSOB Maccus Funis Tafagnus Petrus Water Volterinus Rosa Bandita Rosa Passita Fluvias Vladimuris Porcius Ricchius Ventolanus Maximus Delamas

Dominus politicus Servus callidus Bernardas L’uxor morosa Il parassita linguacciuto deux ex maxina lo sciocco impertinente


Trama:

Luscas Arcoricus, uomo ricco e potente, non avendo praticamente avversari politici validi, essendo la controparte formata da uomini senza grinta e spirito d’iniziativa, riesce ad impadronirsi del potere di Gremagna. Nel tempo, con l’aiuto di Emilianus Fidelis, il servo astuto, ed un esercito di donne, capitanato da Garfas, riesce a neutralizzare i molteplici attacchi, attuati attraverso rappresentazioni che si tengono nei quattro teatri dello stato. Ad un certo punto, Laria, l’uxor morosa e Serbanus il parassita linguacciuto e logorroico, riescono a mettere a segno una congiura per destituirlo. A questo punto, interviene Issob, il deux ex maxina, che piglia le sue difese e fa si che Luscas si ritiri indisturbato nello stato neutrale di ARCORICA, ove è protetto dal suo esercito di donne. Alla fine, Garfas propone, come unica possibilità per rimettere Luscas al suo posto, la presa del potere da parte delle donne: una Tesmoforìa o una sorta di Kalokagathìa, dicendola con Platone. La commedia si conclude con un'allegra e vorticosa scena erotica, una sorta di “comunismo sessuale”, in cui Luscas, davanti ad Issob, rinnega Laria e Promette di realizzare una sorta di federalismo dell’amore, dove ognuno ha le sue competenze: lo stato di gremagna viene così diviso in tre grosse aree di influenza, Gremonti, Gremare e Grepianura, con tre modi diversi di vivere l’amore: a Gremonti le donne cammineranno a seno scoperto, a Gremare andranno con la bernarda scoperta ed a Grepianura le donne scopriranna il fondo schiena. A questo punto, interviene Emilianus e dice che ha ricevuto dal dio Priapo in persona l’ordine di celebrare il matrimonio tra Luscas ed le sue donne. Il potere è oramai salvo e chiude la danza priapea.


ATTO PRIMO Scena prima

Siamo nell’agorà di Gremagna, l’assemblea dei cittadini è riunita, Luscas parla ai convenuti, soste-nuto da Emilianus . Luscas

:- Cittadini, amici, vi ringrazio per avermi sostenuto, questa vittoria mi inorgoglisce e mi spinge a dare il meglio di me! È stata una dura battaglia, ma ne valeva la pena! – Emilianus:- È così illustre Silvius, onore e vanto di questa agorà!Serbanus :- Purtroppo, è tempo di sconfitta per gli uomini migliori, ma se il popolo così vuole e così sia! – Emiliano :- Taci, logorroico espositore di frottole, il mio signore ha vinto perché è il migliore, anche se qualcuno insinua che la vittoria sia venuta perché il gregge dell’opposizione “non habet testicula”!Serbanus:- Le parole di un servo incensatore non fanno testo, né hanno peso, ergo è opportuno tacere, vile ruffiano, ciancia tra i tuoi simili!Luscas :- Il popolo è stanco di pettegolume e di polichese, ora è tempo di fare sul serio! Concedo alle donne ogni libertà di azione, perché ciò che è bello è anche buono e ciò che è buono Merita tutto il nostro appoggio, signori, viva la bernarda! A questo punto, entra in scena un esercito di donne, le Bernardas, capitanate dalla bruna Garfas Bernardas:- (Ballando)Com’è bello Selviuccio Sempre allegro e pimpantuccio Un cultore di Bernarde Che non ruba e nulla sparte Sempre sempre attivo Mille imprese e a nulla schivo Il padrone di Gremagna Che a sinistra non si bagna È cordiale con la gente Non s’abbatte facilmente. Sempre forte e duro Sulla breccia è come un muro Com’è bello Selviuccio Sempre allegro e birbantuccio Un amante di bernarde Che non ruba e nulla sparte Qual torello impazza Se le sceglie dentro al mazzo Lui si prende quelle belle Lascia agli altri le zitelle Sempre attivo sulla breccia Cura solo la sua miccia.


L’esercito delle tesmofore si allontana e rimane sulla scena Emilianus, il servus callidus di Luscas. Costui viene avvicinato da un noto personaggio Maccus.

Maccus Emilianus Maccus Emilianus

Maccus Emilianus Maccus Emilianus

Maccus Emiliano Maccus Emiliano

Maccus Emilianus Maccus Emilianus Maccus Emilianos

:- (rivolgendosi ad Emilianus) Ma consigliami un po’ tu che sei nel mazzo, come si fa a sceglier la parte giusta dove stare e chi, secondo te, la dice giusta?:- Oh bella! Tu cammini e non sai dove vai? Allora a scuola non ci sei andato? Non c’è la parte giusta dove andare, sol dove ti conviente tu la vai!:- E’ troppo semplice, ancor non mi convinci, fammi l’esempio, uno che mi basti!:- E sia, io vo da questa parte, per tornaconto: seguo, corro, mi batto, poi porto il conto! E se la parte mia in alto sale, anch’o vi cresco ed ogni fesso vale. La stessa cosa se stai dall’altra parte… :- E tutti quelli che parte non hanno, e attendono come color che son sospesi, aspettando che ben si faccia a tutto il paese?:- Quelli mio caro è l’esercito dei fessi, che votano, sperando che si cambi e passa il tempo e le primavere, qualcuno muore, ma il figlio ancora spera. :- l’esempio mi soddisfa pienamente, ma dimmi ancora, maestro, come si distingue questa parte da quella e dell’altra ancora?:-La parte mia è quella progressista, che cambia e fa proposte di cambiare, che cosa non si sa, ma il cambiamento vuol dire novità che serve a nutrir speranze. Ce l’altra parte ch’è conservatrice, si siede sullo scanno e dice no. :- Per Giove, padre di tutti i dei, ma che politica è mai questa che dici: se dico si, sono da questa parte, se invece dico no, sono da quella! E se invece volessi dire NI?:- saresti, caro, nell’altra parte ancora, di quelli che non sanno cosa fare ed or s’appoggiano a questi ed ora a quelli, come numeri che servono a contare.:- No, non ci credo, sembrano barzellette!:- Lo vedi tu quel PETRO DIRIMPETTO, che sputa fiamme e fuoco contro Lusca? Ebbene Quello era un magistrato, che ha capito ed ha cambiato stato, non fa più cause e grida fra gli scanni, come il più volgare barbagianni. Tra queste fila c’è un po’ di tutto, imprenditori, docenti, professori, medici, avvocati e sfaticati, che dopo almeno una legislatura prendono una pensione a dismisura. E son per Giove, son talmente tanti che per pagarli ci vogliono più tasse: il popolo lavora e la marmaglia ingrassa. :- Quel che mi dici sembra una follia! Ma la gente non conosce queste cose? Se sono migliaia, come tu dici, da dove prendono i soldi per pagarli? – :- Sono i soldi nostri che li fanno lustri:- E se li mandassimo tutti a quel paese?:- Risolveremmo crisi e problemi nel lasso di un mese!: Ma tu, perché hai scelto di star da questa parte?:- Mica son fesso! Lusca è già un possidente, non ha bisogno di rubà alla gente, vuol solo bernardar, ma t’assicuro che andar con altri ti mettono con le spalle al muro. Vedi Serbanus, che è uno di loro, che brutta faccia famelica si ritrova e poi la bile ch’è si velenosa, che se la tocchi ti viene una cirrosi. Mica è normale tutta questa gente che monta eserciti e Gioca di parola, carica gli animi, muove la polizia e poi ti parlano di democrazia. ( S’ode il canto delle bernardas che s’avvicina ed Emiliano invita Maccus a seguirlo …) Vieni con noi … la musica l’è bella e la bernarda tosto l’ingioiella!Passa l’esercito di bernardas ed essi von con loro.


Bernardas:- Viva Viva La Bernarda della vita la coccarda Viva viva la bernarda La salute del tuo cuor. Se sei uomo veramente scendi pure tra la gente, stringi al cuore la Bernarda, per la vita e per l’amor. La vecchiaia è meno scura e la morte non fa paura se t’aggrappi alla Bernarda ogni pena il core scorda. Come è bello Selviuccio Sempre allegro e pimpantuccia gran cultore di Bernarde Che non ruba e nulla sparte


Scena seconda [Nella villa di Serbanus, è in atto un grande festa, che serve a mascherare la riunione segreta per abbattere il potere di Luscas. Gli invitati son quasi tutti uomini e le poche donne che compaiono sono diversi, o vecchie: i tribuni Ricchius Ventolanus e Fluvias Vladimuris Porcius, le matrone Rosa Passita e Rosa Bandita, il centurione Tafagnus Petrus , il senatore Johannes Francicus Funis, il triunviro Maximus Delamas, il centurione celtico Water Volterinus]. Uno per volta, i congiurati lasciano la festa e si ritrovano in una stanza segreta della villa, Serbanus :- L’ora della riscossa è giunta decidiamo insieme le misure da prendere per distruggere Luscas, ciascono parli pure liberamente, Tafagnus metterà su cera gli interventi che decideremo … a voi la parola!Ricchius :- Credo che convenga spiare nella sua vita privata, sperando che abbia una qualche perversione…Flavius :- E’ questa una parola che mette i brividi …Ricchius :- dimentica la tua tendenza a posteriori, quella, l’abbiamo un po’ tutti i presenti…Passita :- Non mischiamo la lana con la seta, io sono etera da una lunga vita…Bandita :- Anch’io se è per questo, e l’uomo ancor mi piace!...Passita :- Ma chi t’adda da’!Funis :- Siamo seri, per favore,non dimentichiamo il nostro obiettivo primario! Io propongo di ricorrere ai servigi del corpus segretus, che hanno tutti i mezzi per spiare l’odiato Lusca…Petrus :- Ed io propongo, come ex magistrato di allertare i miei colleghi affinché indaghino e montino ad arte giudizi su eventuali concussioni, incompatibilità, corruzioni, errori, passi falsi e quant’altro si riesce ad inventare, tanto la gente crede ad ogni cosa …Bandita :- Ed io che son femmina di una certa valenza, farò breccia sulle donne, inquadrandole tutte in un movimento antiLuscas…Passitas :- Ed io cercherò di adescare il suo servo Emilianus, per carpirgli qualche segretuccio!Funis :- Ecco, ci siamo, unicuique suum. Il dado è tratto, signori ! … uno per tutti e tutti per uno! … Da oggi, la parola d’ordine è ABBASSO LUSCAS!Serbanus :- Sta cosa mme piace assai!Bandita :- Parla bene, qua ad uno solo è permesso il linguaggio bestiale…Tutti :- A Petrus! – Bandita :- Per l’appunto!Serbanus :- Ora ci conviene ritornare alla festa, così non daremo nell’occhio…Tutti :- Si, si, andiamo pure!- (in quel momento, un ospite inatteso sorprende tutti: è Laria l’ex consorte di Luscas) Laria :- Signori, buonasera! Tutti :- Nooooooo! Laria :- Siiiiiiiii, son proprio io, la femina del Lusca! Ma non temete, vi aiuterò a recidergli i gioielli di famiglia!Petrus :- Non capisco, quali gioielli?Laria :- Mi sarei meravigliata del contrario!Bandida :- Ma è semplice, no? … Gli zebedei!Petrus :- Scusatemi, ma al momento son confuso …Passita :- Siete voi le sciocche! Come può comprendere ciò che non ha?-


Funis

:- Ad onor del vero, sulla riva sinistra del tevere, è difficile trovare persone fornite di attributi testicolari Petrus :- Ora ho capito, allora parlate di palle?Tutti :- Alla buon’ora! – Laria :- quasi quasi cerco alleati altrove!Funis :- Stia certa che di Petrus ce n’è uno solo!Laria :- Orbene, ordunque, insieme la spunteremo, mi ci gioco la bernarda!Petrus :- E’ una cavalla di razza?Laria :- Si, come lei è un Socrate!Tutti :- (ridono) Funis :- Ora, primas di sciogliere il sodalizio …Petrus :- Lo sposalizio?Funis :- Ripeto, prima di sciogliere il sodalizio, occorre un giuramento che ci tenga uniti nella lot ta continua…Petrus :- finalmente, hai cambiato sponda del Tevere!Funis :- Non prendiamo lucciole per lanterne, mi riferivo alla lotta contro Luscas!Laria :- Benissimo!Passita :- Ci sto!Serbanus : -Ci penso io, come parolaio perverso del gruppo!Vladimirus:- E vaiiiiii!Serbanus :- (al ritmo di Criminal tango) Allacciamoci in congiura Con quel Selvio che rottura Tutto addosso a quel marpione Che cI ha rotto li marròni. Or giuriamo insieme tutti: che siam belli oppure brutti Deve andare a quel paese Al più presto entro il mese! Tutti

:-

Allacciamoci in congiura Con quel Selvio che rottura Tutto addosso a quel marpione Che cI ha rotto li marròni. Or giuriamo insieme tutti: che siam belli oppure brutti Deve andare a quel paese Al più presto entro il mese!

A questo punto, la scena finisce con un tango. Le coppie sono: Vladimirus e Serbanus, Passita e Ventolanus, Funis e Laria, Delamas e Bandita. Unico senza dama è Petrus. Petrus :- Ed io? … Chi balla con me? – Vladimirus:- (continuando a ballare con Serbanus) Con teeeee? Nessuno!Petrus :- E pecché? – Tutti :- E pecché, pecché dringhete e dra’ ‘mmiézz’’o mare ‘na varca ‘nce sta, tutti venene a ridere ccà, pecché ndranghete ‘ndringhet’ e dra’


Scena terza Luscas è nell’agorà che parla ad un gruppetto dei persone, quando arriva improvvisamente il servus calidus Fidelis e lo avverte della congiura in atto, con la partecipazione della moglie Larias. Il Dominus, in un primo momento accoglie la notizia con un gran risata, poi, all’ilarità s’alterla la preoccupazione, che prelude ad una fase successiva di disperazione. Emilianus: - Fuggi o domino, soffia un vento micidiale di congiura….Luscas : - Luscas non fugge, vedi tu qualche nemico?Emilianus: - I congiurati tramano nell’ombra, guidati dalla tua consorte, ed è con lei un potentissimo personaggio, Litano, soprannominato il partenopeoLuscas : - Ciò che dici è aria fritta… non mi sovvien d’alcuno che possa, in qualche modo, preoccuparmi e il tal Litano di cui parli è oramai allo stremo, sia per l’età, che per i mezzi: dicono, infatti, che non ha più nemmeno i gioielli di famiglia …Emilianus: - Sarà come tu dici, ma la gente non la trovi dove la lasci e le illazioni infamanti possono pure toglierti il favore, che ti ha sempre sostenuto -. Luscas :- Ascolta, ti rispondo all’uso dei partenopei: nihil me tangit!Emilianus:- A dir il vero, non ti ho inteso pienamente …Luscas : - Allor te lo dico in lingua: nun me ‘mporta, nun me passa manco p’a capa, nun me ‘mporta, nun me passa manco p’a capa, nun me ‘mporta, nun me passa manco p’a capaEmilianus:- Quale delle due teste?Luscas :- Fa un po’ tu!-

CONTINUA....


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