Oltre le stelle

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FRANCO PASTORE

a S. Valentino Torio, il paese dell’amore

-Liriche-

Antropos in the world Edizioni


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Liriche di Franco Pastore ____ Disegni Gaetano Rispoli

Presentazione Luigi Crescinbene Felice Luminello

Š Franco Pastore 2014 A.I.T.W. Edizioni

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Dedica

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Ricordi incessanti, come pispiglianti aneliti, l’animo catturano ed il cuore. Rarefatte dal tempo, emozioni riemerse rinnovano la mia storia. Come ombre di memoria, sovviene l’infanzia con l’umido delle strade di basalto e, più in alto, i balconi di rose, dove m’attendeva mamma mia … Era l’amor di casa e della terra mia, che contornava tutto di poesia. Torna il passato nel canto del silenzio, ma i morti non hanno più voce! Franco Pastore

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1) A S. Valentino Torio, il paese dell’amore. 5


Presentazione La raccolta poetica, “ Oltre le stelle”, di Franco Pastore, svariante nel registro, solidamente coerente nella cifra estetica, risolve l’eterno dilemma circa la valenza della poesia come anti-doto o rappresentazione. Franco Pastore si pone in una posizione intermedia. Essa appaia le due opzioni che diventano, così, un’equilibrata sintesi, una dualità coincidente e non in antitesi. In versi limpidamente disegnati, armonicamente costruiti, oltre le costipanti leziosità neobarocche, oltre i crepitanti, lussureggianti orpelli neomanieristici, al di là di una sbraciata spettacolarizzazione dei sentimenti, la poesia di Franco Pastore slatentizza le voci bisbiglianti dell’animo, i sentimenti che scintillano nelle penombre, nelle mezze tinte emotive, che si arpionano negli anditi fondi dell’animo dei lettori e vi sostano, lievi. La resa lirica di Franco Pastore, si fa grappolo di rarefatte e pur consistenti rivelazioni, si fa filigrana di emozioni, di riflessioni del cuore che scostano gli ingombri, i gravami terreni e si tendono, si proiettano oltre, smarginano dall’ossidata routine e ci impongono di lasciare le derelizioni, le pene, le asfittiche acquisizioni della brumosa consistenza quotidiana. La volatile, freschissima, evanescenza della poesia pura che alita, spumeggia e vigoreggia nel verso di Franco Pastore dall’im-pianto descrittivo, ma soffiato, trascorso, vivificato dalla lumi-nosità abbagliante delle intuizioni rapide, dalle riemersioni memo-riali, dalla nebulosità fervida dell’oblio, dai palpiti gementi e tersi delle attese, declina dolcemente nelle plaghe dell’oggettività, travalica il dato soggettivo, rian6


noda i vincoli con l’umanità nella sua corale interezza. Non ci sono alidi esiti solipsistici. Franco Pastore scrive per trovare snodi alla sua malinconica acquisizione della realtà quotidiana neghittosa, ruvida, corrosiva, ma più ancora, per tracimare, nella deriva dei sentimenti, il canto e il silenzio, il passato e l’attesa, l’attimo e l’atmosfera, la libertà e l’amore. Gesualdo Bufalino sosteneva che il poeta, come il colombo viaggiatore, porta sotto l’ala un messaggio di cui ignora il contenuto. Negli esiti poetici di Franco Pastore questa affermazione è veritiera solo a metà. Egli è consapevole del suo messaggio poetico, e lo rende avvincente, denso di suggestioni musicali, di asso-nanze, di analogie malinconicamente annodanti. Ma per lui la poesia è anche, e, forse soprattutto, lenimento, esigenza di comu-nicazione, ricerca di ineffabili varchi per fuggire e sostare oltre, fra ristagni, sgomenti, brucianti sfinimenti, tenerezze smarrite, recuperate e perdute, fragilità, inermità, abbandoni, illusioni, regressioni, ripiegamenti, approdi sereni in una travalicante ansia di infinito. La poesia di Franco Pastore ha straordinaria sobrietà, com-postezza formale e fondale, è un canto libero che si spande senza laviche effusioni, senza tumultuose accentuazioni, in un’elargizione di risonanze interiori che si mantecano all’esplicitazione del bello formale più vero, più autentico e puro. Per Carlo Bo la poesia era l’unico modo per sfuggire al senso dell’inutile e della morte, l’unico modo per risolvere l’impaccio insuperabile della mediocrità. Franco Pastore non lo contraddice. Le rivelazioni, le vibrazioni individuali si fanno voce dell’animo e della luna, del cielo e delle stelle, del profumo del vento, del mare e del tempo, di una 7


realtà trascorsa e tramata d’incanto, di tremori, di fiaba e sospiri che invita ad esserci e a esondare, a smarrirsi, a ritornare e poi… Le illustrazioni di Gaetano Rispoli impreziosiscono, se possibile, le liriche, con i segni flessuosi ed accondiscendenti delle figu-re femminili, connotate da incisiva espressività psicologica. Ne sca-turiscono una interpretazione singolare di sensazioni e stati d’animo, baluginanti nel magico chiarore della penombra, nonché la ce-lebrazione di una bellezza casta ed altamente vivida, nella sua nu-da sacralità. Luigi Crescibene

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Introductio “La poesia nasce dove la si cerca, una scintilla d’ispirazione è la vera maestra del poeta. Un tramonto, l’erba verde e cose del genere, per chi sa usarle diventano poesia”. E’ questo il pensiero dello scrittore giapponese Yuan Mei, opportunamente citato dal Mirabella che aggiunge … si ha la sensazione che siamo di fronte ad uno spirito inquieto, che coglie e si ispira ad una realtà osservata/scrutata con l'occhio attento e sgombro da futili pregiudizi. Una realtà di coscienza e dunque fatto di cultura: in cui la freschezza poetica è garantita da una genuina, inesauribile capacità di stupirsi e di stupire … e si avverte, continua il noto saggista, come nei versi ci sia un filone nascosto, segreto, che lega la figura alla parola: e le parole nel loro suono e nelle loro cadenze ritmiche pongono l'accento sui valori fonici, che corrispondono ai valori plastici essenziali”(1). Ed ancora:” Il poeta possiede un’interiorità lirica, che gli deriva da stati d’animo particolari, che si tramuta in immagini poetiche, in allegorie e metafore singolari. Il linguaggio diviene, allora, veicolo disentimenti celati, intimi, inconfondibili…. I suoi versi sono intensi e carichi d’umanità, tutta intessuta quest’ultima dei fondamentali valori che derivano dall’amore, a volte estatico, a volte inappagato, ma sempre teso alla ricerca di una dimensione universale, che accomuna gli animi oltre il tempo e lo spazio, in un contesto naturale contiguo, se non complice. ”(2) Una sorta di dualismo estetico, tra realtà sentita e quindi trasfigurata e quella concreta, tangibile, ma transitoria e corruttibile, e trasfigurazione poetica, che intimizza ed universalizza, è alla base di questa silloge, che tende a cogliere i segreti della vita e dell’universo, “… quasi un bisogno d’eternità… attraverso un’intermittenza del cuore, in cui le parole 9


già sembrano qualcosa di estraneo”(3). Di qui, il titolo “Oltre le stelle”, dedicato alle proprie radici, che indelebili, hanno segnato l’animo di chi scrive, determinandone, nella catarsi, il ritorno ai fulgidi colori dell’infanzia. Non resta che leggere le liriche, per vivere quella struggente sensazione di lanciarsi a capofitto in una foresta brulicante di sensazioni, che, alla fine, tracimano l’animo sempre più su, fin oltre le stelle. L’autore

_________ 1) A.Mirabella, presentazione al volume Aqua Electa, A.I.T.W. Ediz. Salerno 2013 2) A.Mirabella, present.ne al volume Le tue labbra, A.I.T.W. Ediz. Salerno 2009 3) Domenico Rea, presentaz.ne del Vangelo di Matteo De luca Ediz. Amalfi 1989.

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SGUARDI FURTIVI In questo giorno che muore, i tuoi occhi vagano nell’azzurro, come gabbiani impazziti. Alla musica della risacca, il tuo corpo giovane danza alla vita, ricusando sguardi furtivi e languide occhiate di desiderio. Il tuo sembiante, silenzioso, s’allontana con l’ultimo, malinconico, raggio di sole.

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OLTRE LE STELLE

Aveva chiuso d’una fiaba il volo il gelo abissale dell’inverno. Nel chiarore iridato dei tramonti, non era più, ormai, tempo di sogni. Melodie lontane, sotto le stelle fluttuando, inducono, tuttora, alla speranza, ma la mia voce, lassù … sotto il magico mantello del vento, vibra nel silenzio. Nuvole evanescenti si rincorrono tra i sogni; mentre, saturo di nulla, il mio sguardo, in querule brame vagando, si smarrisce.

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VAGHEZZE Con musica di parole, una poesia lontana racconta di tenui ricordi dell’anima e, tacitando la ragione, supporta il sentimento le istanze del cuore. Al sacro aggrappato, l’animo sposa il profano e la vaghezza del bello, perdendosi, al di la della notte, nel tenue il chiarore dell’alba. Affiorano le voci del silenzio, col il respiro profondo dell’anima del mondo, mentre impressioni e fremiti ci tracimano oltre solitudini lontane.

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IL SEMBIANTE Non ho mai tradito i miei sogni. Volando e disegnando fiabe, ho viaggiato con loro, tra le stelle. In punta di piedi, bussavano alla porta dell’io e con me s’addormentavano, quando si spegneva il sole e la notte diventava una favola. Eppure li ho perduti i miei sogni mentre, dietro l’angolo, raccattavo briciole di niente. Una dicotomia insensata, ora, porta me per il mondo ma son solo il sembiante di chi, con i suoi sogni, è svanito, da tempo, nel nulla.

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FUGA D’INVERNO Con la gioia dei sogni trafugati alle stelle, volavo, ogni sera d’estate, mirando lontano. Respirando le mie libertà, non ancor dissacrate, se l’amore chiamava, l’universo tratteneva la mano. Quel tempo, or lontano, è finito, poi nulla è eterno; nel silenzio, una voce mi offre una fuga d’inverno. Sono aggrumi di pace, a cavallo d’una stella cadente, son merletti di luce, affatanti, non fiammelle morenti. Generose assonanze, incalzanti, che io tocco con mano, mentre cerco nel buio una via, con la forza d’un nano.

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FANTASMI Di questo miracolo continuo, d’intime sequenze d’esistenza, l’unicità comprendo. Quali fantasmi, sullo schermo del tempo, all’infinito, fluendo, viviam di chiasmi, nel tremulo chiaror della penombra. E pur capaci d’atti dirompenti, subiamo il fascino d’armonie potenti. Caste purezze ci affrancano da trame disadorne, che contornandoci connotano la genesi. Nella bellezza d'insieme annego il mio frale; nell’arte e nel bello si spegne … la scintilla del male.

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GIOVANI Ridisegnatelo voi questo universo traviato, di valori sfaldati, di antico ciarpame, di caotiche trame, ricche di scadimenti e di frastagli morenti. Quel che rimane e la noia e, sui corpi di donne, il sorriso del boia, d’un governo infingardo, che risolve i problemi pescando nel largo contesto dei poveri. Ridisegnatelo voi questo universo burattino, che gioca a rimpiattino ‌ con la morte.

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SENZA SOSTA Come si può soffrire, per essere felici, quando nel buio si scatena la solitudine. Solo l’alba, esplodendo, pietosa, apre le porte al mattino, colorato e festoso, come ali di farfalla. Una nuova fiaba e … lo spettacolo continua, sulle favole di ieri. E’ un’altra storia, che corre sulle pagine del tempo, il mio tempo, che fugge, quale sogno vagabondo, nel vortice del nulla.

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INDIETRO Oh madre mia! Il rifugiarmi in te ho sospirato, sin troppo, da solo, ho camminato. Pur breve, è ancor lunga questa via, sono i miei sogni, a farmi compagnia. Mentre tutto si fende e va in rovina, arrivo alle mie cose, quale fiume, che, tra i salici, anemoni e le rose, giunge alla marina. E mentre attendo, non so piĂš che cosa, si spegne il giorno e il sol ‌ or si riposa.

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PRIMA DELL’AURORA Nessuno legge più tra i sogni miei, soccombe deserto il mio universo. Follie m’invento e dico che ci sei, ma solo l’aria mi carezza di traverso. Sono le rughe l’unica memoria d’un tempo, che non fa più storia, Solo la fantasia ricrea ancora fughe d’amore , prima dell’aurora.

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LA CAPINERA1 Come tendere le ali nell’azzurro, se la prigione ti privò dei cieli? Libertà chiedevi in un sussurro, la brama d’immenso non ha veli. Povera capinera moribonda, è la tristezza che ti porta via, pure se miglio nella stia abbonda, uccidere l’amore è opra ria. E similmente capitò a Maria, tra le sterili mura d’un convento, negandole l’amor per quella via, s’abbandonò al flusso degli eventi. Come la capinera piegò l’ali nascondendov’il capo senza vita, così Maria ebbe i funerali, lì, nel convento, ove era finita. Che ironia a noi riserva sorte, l’amor, ch’è vita, reca poi la morte, da sempre l’uomo vola e brama il cielo: il corpo, se prigione, è solo gelo.

_______________ Ispirata dal celebre romanzo autobiografico del Verga “Storia di una capinera”.

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CON L’ODORE DEL MARE Ho rubato sonno al mattino per rimanerti vicino, per la carezza d’un sogno, per un amore bambino, per un impulso ribelle, che canta sul corpo, e sussurra alla pelle … Forse, un amore mai nato, non un lontano ricordo d’un bimbo, ora troppo cresciuto, né un sogno mai avuto, condito d’ansie e rimpianti … ma un amore a lungo bramato, di bellezze intessuto, di luccichii di stelle, di volanti fiammelle, che, nella notte bruna, rendono omaggio alla luna. A un primo raggio di sole, la risacca, con l’odore del mare, mi spegne, nella luce, il sognare. Or che cammino nel giorno, tu … mi continui a cantare.

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NEL SILENZIO Solo il ricordo m’è rimasto del tuo sorriso, che, nel silenzio improvviso, come un astro cadente, m’accompagna, in un cielo di stelle. Aliti di primavera toccano il cuore, ed ancora e tutt’ora, mi sussurrano amore.

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SOGNANDO Chiedo alla notte un sogno, che fluttua nella spirale d’un motivo, quando, bisognoso d’amore, tracimo, stremato, nel silenzio assordante della mia anima. E’ allora … che chiudo gli occhi nel buio e, sul cuscino, bagnato, è la guancia d’un bimbo rinato.

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OMBRE Non è più un miracolo questa vita che cala, questo soffio che scema e pigramente si spegne, togliendoti qualcosa ogni momento. Siamo l’ombra d’un sogno, che ci tracima, tra sospiri dell’anima, in lontane solitudini, ove il nulla impera sovrano.

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ED ANCORA DOMANI In questo continuo fluire, più nulla rimane dell’io, che, lentamente, s’avvia, lì, tra baleni di luce, dove tutto è un soffio, ed aliti di niente. In questo continuo fluire, la tua voce, soltanto, note rimarca d’amore, non per celia, ma, … per non morire. In questo continuo fluire, sol l’ansia rimane del sentirsi vicini, attaccati a una voce ch’or vive, poi, …scemando, si spegne, per ritornare domani, ed ancora … domani.

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LA NOSTRA FIABA Cerco varchi ineffabili, per approdare smarrito nel tuo universo sereno, ove tace l’illusione ed il tempo di tenerezza s’ammanta. E mentre, nel profumo del vento, canti trame d’incanto, concitati sospiri scrivono la nostra fiaba. Non è ancora trascorsa la favola, che ci intriga! Nella penombra baluginante, che accoglie te, avvolta di nuda sacralità, é la mia anima follemente smarrita di rara seduzione.

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NEL CIELO DELL’AZZURRO Amori fragili scivolano sull’onda della vita; un miele dolce mitiga il fiele che ci avvita. Fugge l’istante mitico, sul vento dei ricordi, e lascia un tenue strascico, che pare tu lo scordi. Ma poi,d’un tratto, affiora nel cielo dell’azzurro, quando un motivo, o un fiore si fan tremulo sussurro. All’improvviso, torna il canto del tuo cuore e tutto si fa tenero, un tenero d’amore. Sorriso di tristezza: la fiaba tua è passata, il cuore si rispezza, la realtà è tornata.

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RICORRO AL CUORE Sul ruvido percorso del mio andare, per non soccombere e continuare, veleggio impavido sugli effluvi del vento, filtrando al meglio tutto ciò che sento. Riannodo, dove posso, qua e là, sperduti vincoli di nuova umanità. E se l’onda m’assale, gravida d’affanni, foriera neghittosa d’incertezze, ricorro al cuore, ai palpiti d’amore, che fluttuando nell’arte, son più forti ed or la sorte vincono, … or la morte.

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GUARDANDOTI Mi sgomentano, nella notte chiara, come scintille dell’argentea luna; protesi d’infinito, che con un bacio mi saziano d’eternità. A tratti, s’allontanano, baluginanti nell’immenso, poi, senza il mio consenso, mi prendono l’animo e liberano, con le mie paure, il bisogno d’oblìo e … la brama di mistero, le tue pupille.

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OLTRE TUTTO Travalicando le luci del passato, l’animo declina nel silenzio, dove il ricordo porta ciò che è stato. Ritrovo il senso di quello che ho sognato: il calore d’un bacio e la magia, d’una carezza senza ipocrisia. Allora, guardo in alto, verso il sole, mille parole, esondano nel cuore, ma una sola mi parla dell’amore.

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COME UN RAGGIO DI LUNA E’ il linguaggio dell’anima, che trascende il tempo, senza ore, né giorni solo vita che torna sulle ali del vento e ti nutre e t’adorna ora allegro, ora lento, più solenne ritorna, qual semenza d’amore nel cervello … nel cuore. E’ il linguaggio di Dio, senza inganni, né l’io, come un cuore bambino, tra le arpe e i violini. Solo voli d’uccelli, poi, respiri di stelle, sull’orchestra che suona, una musica buona, ora allegra, ora tenue come un raggio di luna.

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ALL’AURORA A te, dolce aurora, che da lontano mi sorridi ancora, quando prepari, con giochi d’oro fino, l’avvento delicato del mattino. Tu non lo sai quanto t’ho amata, quando credevo che aprissi un sogno, e regalassi, con la vita e il cuore, gli inenarrabili giochi dell’amore. Quando parlavo all’aria ed alla stella, che porta il nome della grande dea, desiderando un bacio e solo quello, nella bruma neghittosa e rea. Non ho più sogni, pur se torni ancora e triste mi sorridi col mattino, la mia giornata inizia senza aurora, ho smarrito in me l’esser bambino. 38


TRACCE DI MEMORIA Sorella delle stelle, o cerea luna, che, silenziosa, rischiari il buio della notte, quante preghiere nel tuo ciel raccolte! Tu custodisci, come tempo andato, la debole memoria del passato. Son le preghiere assorte di Maria, quando le nacque il figlio, poi, morto in Croce; son le preghiere della mamma mia, quando dal cancro ritrovò la pace. Son le preghiere dei vinti d’ogni guerra, di tutti i Cristi trucidati sulla terra. Con questi versi, or ti affido il cuore, che inumato sia in un ciel d’amore.

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UNA VOCE LONTANA Albeggia. Attento, mi pongo all’ascolto di me, di ciò che è rimasto. Fruscii di macchine, dalla strada, rompono il silenzio. Dentro di me, il sibilo, della vita che passa, cancella, con le sensazioni, il ricordo di quel che ero. Una voce lontana, come luna di notte, come fossi ancora io, dolcemente, sussurra il mio nome.

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IL CIELO DELLA SERA1 Ancora voci immote, non dopo una partita, ma nel silenzio che corre tra i palazzi. Il tempo ha divorato i bambini che, giĂ grandi, sparano petardi nelle piazze cittadine, tra le aiuole imbrattate, tra le umane rovine, che offrono sole alle navigate badanti. Poco importa, quei corpi stanchi, abbarbicati, aspettano con ansia il cielo della sera.

____________ 1) Ad Alfonso Gatto

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NON VI SONO PIU’ GIORNI1 Non vi sono più giorni, né più offerte emotive, ammantate d’armonia, che, su folle deliranti, versano ansie d’infinito. Fino all’ultimo istante, ignorando il dolore, affidasti al tuo canto un messaggio d’amore, che ancora e per sempre, si dispiega, a tuo vanto. Tuttora, continua il tuo sogno, ma non qui. Ora canti alla luna, incantando le stelle con le tue melodie, le più belle … le più belle

_________________ 1) A Freddie Mercury

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NON SI PUO’ ESSER SOLI Se sorella tu fossi nell’andare, o compagna nel viaggio nella vita, vivendo insieme i colpi della sorte, leggero andrei lì, ove non è scorto. Non si può esser soli, in compagnia, e vivere, inani, di ricordi; conservi il fosco, il bene te lo scordi, alcuna melodia è senza accordi. Disarmonie infinite, e tenerezze smarrite, in una fitta selva di ripensamenti. L’amore, infine, è l’ultima illusione che scolora, tra ripiegamenti e speranze perdute, tra sogni giovanili, e fiumi esondanti di rimpianto.

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CORRO SOLO CON L’ANIMO Sulla sabbia, vedo orme lontane, ma non sono le tue. Lentamente, m’avvicino al mare, ora, corro solo con l’animo. Raccolgo, delle sensazioni, ciò che resta, ma non rammento più il tuo profumo. Mentre ch’il mare tace ed i gabbiani, nel ciel, non hanno pace, sulla mia malinconia il pianto delle tamerici.

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NEL RICORDO STRUGGENTE Nel ricordo struggente, turbinando, il mio pensiero si consuma. Non si può vivere senza storia, in fatua sequenza, da marionette rapite. Nell’utero di mia madre, tornerei, per rinascere in un mondo d’uomini, senza oligarchie dominanti, dove la morte di Cristo ha un senso e la democrazia … il suo vero significato.

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L’autore Franco Pastore nasce a San Valentino Torio, frequenta il ginnasio ed il Liceo nella vicina Sarno, il paese dei nonni materni, e completa gli studi presso l’Ateneo salernitano. La sua sensibilità lo porta, fin da giovanissimo, a scrivere racconti, poesie ed articoli che vengono pubblicati su giornali locali. Dopo il servizio militare, si trasferisce con la famiglia a Salerno, in via Camillo Sorgente, 21, dove, nel 1972, inizia la sua collaborazione con lo scrittore Arnaldo Di Matteo, scrivendo racconti ed articoli sul periodico “Verso il 2000”. L’anno successivo, entra a far parte dell’equipe del Varo, una galleria d’arte di Vito Giocoli e sostenuta dal giornalista napoletano Saverio Natale, che lo veicolano verso la critica d’arte. Intanto diviene un punto di riferimento nella famiglia di “Verso il 2000”, collaborando con il Prof. Zazo dell’Ateneo napoletano, il preside Marino Serini, il pittore Luigi Grieco, Achille Cardasco ed altre personalità della cultura campana. Alla metà degli anni settanta conosce Domenico Rea e Franco Angrisano. Sarà Rea, presso la Camera di Commercio di Salerno a presentare alla stampa il libro di estetica morale Il Vangelo di Matteo (Roma – n. 136 del 12/6/1980), che il Pastore scriveva, nel 1979 (Il Giorno – 23 marzo 1980), con Liana Annarumma. Intanto, Franco Angrisano lo presentava ad Eduardo De Filippo, nel periodo in cui l’attore recitava nella sua compagnia. Fu allora che in Franco Pastore si rafforzò l’amore per il teatro. Frattanto, conosceva Lucia Apicella di Cava (Mamma Lucia), per la quale pubblicava su Verso il 2000 una serie di racconti, raccolti poi nel libro “ Mamma Lucia ed altre novelle”(L’Eco della stampa – gennaio 1980 /Il Faro del 13/2/1980), con le illustrazioni del Grieco. Seguiva, sempre sull’eroina cavese,“Mutter der Toten”, un radiodramma, pubblicato dalla Palladio, che Angrisano drammatizzò nel salone dei marmi del Comune di Salerno (la Voce del Sud – 12/7/1980 – Roma 11 giugno 1980 52 n.135), il giorno in cui Mam48


ma Lucia fu Premiata con medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel luglio del 1980 (Il Secolo d'Italia - Anno XXIX dell'11/07/1980). Dopo il suo primo romanzo “L’ira del Sud” (verso il 2000 – anno XXIII – n.82 del 1983, con nota autografa di Nilde Iotti) scrisse per Franco Angrisano “La moglie dell’oste”, ispirata alla XII novella de Il Novellino, di Masuccio Salernitano; seguì “Terra amara”, sul problema del caporalato nel sud. Negli anni novanta, viene trasferito al Liceo di Piaggine. Fu in quegli anni che scrisse “ All’ombra del Cervati” una raccolta di liriche e “Fabellae”, un testo di drammatizzazione per la scuola elementare. Sono gli anni in cui si accosta all’informatica, è docente di sociologia e psicologia di gruppo nell’Ospedale Tortora di Pagani. Inizia un dialogo stretto con il teatro, grazie alla disponibilità dell’auditorium del Centro Sociale paganese ed all’incontro con la compagnia teatrale “02”, diretta da Enzo Fabbricatore. Nascono così le commedie: “Un giorno come un altro”, “Un maledetto amore”, “Una strana Famiglia” ( Le Figaro / Education, samedi 4 juin 2005). Tra il 1995 ed il 2000, è direttore di Corsi di alfabetizza-zione informatica per il M.I. e tiene, al Centro sociale di Pagani, Corsi di Pedagogia speciale (metodi: Decroly e Froebel). Alla fine degli anni novanta, si abilita per l'insegnamento delle lettere negli istituti superiori e, nel 2000, il comme-diografo passa dalla pedagogia (didattica e metodologia), all’insegnamento di italiano e storia nell’Istituto “G. Fortunato” di Angri. Nello stesso anno, ritorna nella sua Salerno, in via Posidonia. Oramai ha perso tutti gli amici di un tempo. Intensifica il suo interesse per il teatro, entra in rapporto con alcune compagnie salernitane e conosce Gaetano Stella e Matteo Salsano della compagnia di Luca De Filippo. Con questi ultimi, ripropone “La moglie dell’oste” che viene rap-presentata nel 2006, al teatro dei Barbuti, nel Centro storico. Il successo dell’opera lo 49


spinge a scrivere altre tre commedie, ispirate al Novellino del Masuccio: Le brache di San Griffone , “Un vescovo una monaca ed una badessa” e “Lo papa a Roma”. Oramai l’insegnamento non lo interessa più e dà le dimissioni, nel settembre del 2005, chiudendo innanzi tempo il suo impegno con la scuola, per dedicarsi completamente al Teatro. Come European journalist (GNS Press Association), fonda, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Salerno, la rivista virtuale di lettere ed arti “ Antropos in the world” e inizia il ciclo de’ “I Signori della guerra”, ovvero “La Saga dei Longobardi”, un insieme di cinque drammi storici, sulla Salerno longobarda e normanna, che completa il 29 gennaio del 2011. Dopo la pubblicazione delle raccolte di racconti “Il gusto della vita” (ed. Palladio) e di “Ciomma” (edito dalla Ed. Antitesi di Roma), va in scena, a Pagani, il primo dei drammi storici “L’Adelchi”, replicato il 25 febbraio 2011al Diana di Nocera Inf., con il patrocinio della Provincia di Salerno (Dentro Salerno, 25 febbr. 2011). Fin dagli inizi del suo percorso artistico, Pastore, pur aven-do acquisito una formazione classica ( Euripide, i lirici greci, Aristofane e la commedia antica, Omero, Esopo e Fedro), si trova ad essere rivolto verso il presente del nostro tempo. La sua narrativa si può ritenere, in alcune sfumature, neorealista, con testi-monianze forti, sulle difficoltà di una Italia degli anni della ricostruzione. Così, nel teatro, nel mentre delinea il dramma di antiche dominazioni, passa alla commedia di denuncia ed alla farsa. Hanno scritto di lui: Il Giorno – La Nuova Frontiera – L’Eco della Stampa – Verso il 2000 – La Voce del Sud – La Gazzetta di Salerno – La Gazzetta di Frosinone – Candido Nuovo – Il Secolo – Il Faro – L’Amico del popolo – La Città – Cronache di Potenza – Dentro Salerno – La gazzetta di Teramo – Le Figaro - La Lampada – Dossier Sud - Il Roma – La gazzetta di Pescara - Areapago Cirals – La Gazzetta di 50


Matera – La Tribuna dell’Irpinia – Settimanale Unico – Corriere del Mezzogiorno – Cancello ed Arnone News – Cronache del Mezzogiorno – L’Osservatore dell’Agro – Dentro Salerno – Agire – Il Mattino – Cronache del salernitano – Epucanostra – Brontolo – Tvoggi Salerno – Cilento Notizie – Il Basilisco - Unico ed altre testate. Hanno parlato di lui: L. Fiorentino (Ateneo di Siena) – Nicola Napolitano – Nilde Iotti – Saverio Natale – A. Di Matteo – Gualdoni (del Giorno, Mi) – Lucia Salvatore – N. Ammaturo (Ateneo di Salerno) – Domenico Rea – Lucia Salvatore – Laura Vichi (Roma) – A. Mirabella – R. Nicodemo – Giuffrida Farina – L. Crescibene – R. Ungaro - A. Palumbo – Paolo Romano – G. Rispoli – A. Burdua ed altri. Trasmissioni televisive: TLC Campania, Serata napoletana - Presentazione del libro di racconti “Il gusto della vita” ( 13 ottobre 2006); Telecolore, Ore dodici – Present. Rivista “Antropos in the world; Telecolore, Ore dodici – Presentaz. lir. “ Il profumo di Ermione ”; Telecolore, Trasmissione dramma ARECHI II (sab. 9 marzo 2013); Telecolore, Trasmiss.ne dramma ARECHI II (dom.10 marzo 2013); Telediocesi , presentazione de “La Saga dei Longobardi” (14 agosto 2013, ore 17,30); Telediocesi , presentazione de “La Saga dei Longobardi” (15 agosto, 2013, ore 15,00)

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Altre opere

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Altre opere Poesia:  VOGLIA D’AMARE – Sa. 1974 - Cod. SBN IT\ICCU\BIA\0018357  OMBRE DI CAPELVENERE; 1989 Codice SBN UBO1787585 – Bibl.ca Univ. Cagliari  SORRISI D’AMORE, liriche, 1994 Cod. SBN IT\ICCU\ CFI\0059162  ALL’OMBRA DEL CERVATI Na 1995 Cod. IT\ICCU\MIL\0837501

 LE TUE LABBRA, liriche d’amore - A.I.T.W. 2010 – Cod SBN IT\IC-CU\PAL\0256056  IL PROFUMO D’ERMIONE, poesia A.I.T.W. edizioni, Salerno, mar-zo 2013 -SBN IT\ICCU\NAP\0568671  SALERNO DAL CONCORD – 1a Ed. 2003 – 2a Ed.., Salerno sett. 2013 - A.I.T.W – Cod. SBN IT\ICCU\PAL\0262623  OLTRE LE STELLE, DEDICATO A San Valentino Torio  ACQUA ELECTA – A.I.T.W edizioni, Sa 2013 Poesia monografica  AMORE E MITO, favole della lett. lat. in versi – Ediz. Penne Pazze e-book 2006 – II ed. luglio del 2013. Cod. 

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Il NAZARENO, lauda sulla morte di Cristo, A.I.T.W. ed. - Sa, 2009 -Cod, SBN IT\ICCU\NAP\0563067  LE STELLE DELLA STORIA, Sidera Historiae, donne che hanno fat-to storia, Salerno 2006, rist.pa 2013 cod. IT\ICCU\MO1\0035683  UN UNICO GRANDE SOGNO, poesia d’amore in odi dedicate ai personaggi femminili celebri, da Isotta a Giulietta, alla Lupa, a Nedda e alla Peppa del Gramigna - Ediz. Poetilandia ebook 2006 – cd. Sbn [IT\ICCU\MO1\0035686]  EL CID CAMPEADOR, un’ode al cid di Spagna – A.I.T.W. Edizioni, Salerno 2014 53


Prosa  L’IRA DEL SUD (romanzo) edizioni Palladio – 1982. Codice SBN CFI0020645 – Bibl. Univ. Cagliari  LA SIGNORA DELLA MORTE (radiodramma) Palladio Editrice – Salerno 1978 Codice SBN IT\ICCU\SBL\0625441  SETTE STORIE PER PIERINO, racconti per ragazzi -Ediz. Verso il 2000, Sa 1978 - Cod. SBN SBL\0628217 – Bibl.che: Ca, Tr, Na,  MAMMA LUCIA ed altre novelle, Sa 1979 Codice SBN PAL0159227 – Bibl. Univ. Cagliari  SAN MARZANO nella pianura campana (storiografia), Ed. Palladio, Sa 1983. Cod. SBN IT\ICCU\CFI\0032994  FABELLAE– antologia di drammatizzazione per la scuola primaria‚ Paes, 1988. Cod. SBN IT\ICCU\CFI\0154255  IL GUSTO DELLA VITA, racconti, Ediz. Poetilandia ebook 2005 – Ed. Palladio, Sa 2006 . Codice SBN IT\ICCU\PUV\1362615  IL GUSTO DELLA VITA, racconti, II Ediz. IT\ICCU\PUV\1362615  CIOMMA, racconti dell’agro sarnese - Ed. Antitesi, Roma 2008 Cod ISBN IT\ICCU\PUV\1363319  I TEMPLARI, dramma storico - A.I.T.W. ediz. - Sa 2010, cod. IT\ICCU\MO1\0035682

 I Templari , fumetto, Centro Stampa ed. Pagani 2008  LA ZIZZEIDE, I e II volume, ovvero l’inferno salernitano, versi licenziosi A.I.T.W. Edizioni, maggio 2011 Saggistica:  Il VANGELO DI MATTEO (estetica morale, con prefazione di Domenico Rea) De Luca ed.- Amalfi 1979 cod. SBN IT\ICCU\PUV\1368781  IL CORAGGIO DELLA VERITA’, libro inchiesta sulla tragedia di Ustica - A.I.T.W. Ed., giugno 2012 Cod. SBN IT\ICCU\NAP\0544907  HERACLES IN MAGNA GRECIA, iconografia ragionata. Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035548 54


ME NE JEVE PE’ CASO, contaminatio in napoletano della 1,9 satira di P.Orazio Flacco - A.I.T.W. Ed. – Sa 2013 IT\ICCU\ NAP\0595558

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‘O VIAGGIO PE’ BRINNESE contaminatio in napoletano 1,6 della satira di P.Orazio Flacco - A.I.T.W. Ed. – Sa 2013 LA SIGNORA DELLA MORTE (Mutter der toten) radiodramma Ed. Palladio, Sa. 1980; (La Nuova Frontiera del 30/7/81) Codice SBN SBL065441 Biblioteca Fond: Siotto Alghero FAEDRUS, le favole latine di Faedrus in versi napoletani A.I.T.W. Ediz., giugno 2011- Cod SBN IT\ICCU\NAP\0568756 AISOPOS, le favole greche di Esopo in versi napoletani – A.I.T.W. Edizioni, sett. 2011 cod. SBN IT\ICCU\NAP\0568683 LE PROBLEMATICHE DELLA CONOSCENZA verso la formazione del sé – A.I.T.W. Ed. – Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035831

 LE PROBLEMATICHE DELLA CONOSCENZA i comportamenti a rischio – A.I.T.W. Ed. – Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU\MOD\1622636 Commedie:  LA MOGLIE DELL’OSTE – 1974. Cod SBN IT\ICCU\MO1\0035688  TERRA AMARA – 1979. Cod SBN IT\ICCU\MO1\0035757  UN GIORNO COME UN ALTRO - 1998 – Cod SBN [IT\ICCU\MIL\0839578

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LO PAPA A ROMA - 2003 – Cod. SBN IT\ICCU\NAP\0582008 LUISA CAMMARANO - 2004 UNA STRANA FAMIGLIA –2005. Cod.SBN IT\ICCU\NAP\0590201 IL MENACHER – 2005 UNO STRANO AMORE – 2001 -Cod.SBN IT\ICCU\MIL\0851139 O VESCOVO, A MONACA E L’ABBADESSA -2004 - cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035684

 LE BRACHE DI SAN GRIFFONE – 2005- cod.IT\ICCU\NAP\0584683  Drammi storici:  GAITA, moglie del Guiscardo, 2007 - IT\ICCU\MO1\0035550 55


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I TEMPLARI – 2008 Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035688 ARECHI II - 2008 – Cod. SBN IT\ICCU\MIL\0844100 IL NAZARENO – 2009 - cod. SBN [IT\ICCU\MO1\0035682 LA BATTAGLIA DELLA CARNALE – 2010 cod. SBN [IT\ICCU\MO1\0035682] GUAIMARIO IV – Salerno 2010 - cod. SBN IT\ICCU\NAP\0582008 ROBERT D’ HAUTEVILLE LA GUICHARD, Sa. 2011 - cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035551 PIU’ FORTE DELLA MORTE- A.I.T.W. Ediz. Sa. 2 011 – Cod. SBN IT\ICCU\NAP\0563051 IPPOLITO PASTINA - A.I.T.W. Edizioni, 2012 – Cod SBN IT\ICCU\MIL\0844104 ISABELLA DI SANSEVERINO – A.I.T.W. Edizioni

Farse:  UNA FAMIGLIA IN ANALISI – 2006  UN CASO DI NECESSITA’ - A.I.T.W. Edizioni, Salerno2008 - Cod. SBN IT\ICCU\NAP\0590700  PEPPE TRACCHIA – 2008. Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035841  CONCETTA QUAGLIARULO – 2009 (una contaminatio sullo sbarco di Salerno). Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035758  VÁSE ARRUBBÁTE – A.I.T.W. Sa 2010  BERNARDAS GLORIOSAS – Salerno 2011  COLLOQUIO con un segretario di onorevole - Salerno 2010. Cod. SBN  PINOCCHIO IN TRIBUNALE ; La civetta, la cicala e la formica ; Una gara della stupidità; La capretta Genoveffa : quattro drammatiz-zazioni per il primo e secondo ciclo delle elementari - Paes, 1987 (Cava de’Tirreni, Palumbo & Esposito) Monograf. Testo a stam-pa [IT\ICCU\CFI\0105947] Opere multimediali – Fiabe - Documentari  LA MARGHERITA SCIOCCA – S.W. anno 2004  IL PAPERO INGRATO – S.W. anno 2006  ORFEO GATTO MARAMEO – S.W. anno 2006 56


 CALIMERO E LE SETTE NANE,UNA STORIA ALL’INCONTRARIO – A.I.T.W. Edizioni – Salerno genn. 2014  VERSO LA RELIGIONE EGIZIA - Documentario  ABRAMO – Documentario  IL CANTICO DEI CANTICI - Documentario Alcuni premi ed Onorificenze:  Roma - Medaglia d’oro per la poesia - S.Barbara 1971 ( Scuola Genio Pionieri)  Roma- Accademia Int.le Tommaso Campanella - medaglia d’oro e nomina a Membro Honoris Causa 1975.  Salerno - Salone dei Marmi del Palazzo Città - Trofeo “ Verso il 2000 ”, consegnato a Domenico Rea e Franco Pastore dal Mini stero Turismo e Spettacolo e dall’Assessorato alla P. Istruzione del Comune di Salerno – (La Voce del Sud, del 12. 7.1980 – La Nuova Frontiera,30.6.1980 e del 15/12/1980 – Candido, 18 sett. 80).  Roma - Acc. Gentium Pro Pace - nomina ad “ Academicum ex classe legitima”, 1980.  Accademia delle Scienze di Roma - nomina ad Accademico d’onore, 1982.  Melbourne – Accadem. Lett. Italo - Australiana (A.L.I.AS.) Primo premio internazionale per la narrativa, 2008.  Melbourne – Accadem. Lett. Italo-Australiana (A.L.I.AS.) - Primo premio internazionale per la narrativa 2011.  Viterbo – Targa della città di Viterbo alla carriera – Accademia Francesco Petrarca, maggio 2012.  Germany – Accreditation Correspondance Jornalistique – G.N.S. Presse Association, dicembre 2011.  San Valentino T. – Award dell’Agro, per la letteratura. (Cronache del Salernitano, del 27 agosto 2013) 57


Diffusione pubblicazioni: - In Italia, nelle biblioteche universitarie e nazionali di Padova, Trieste, Pavia, Pescara, Biella, Torino, Alghero, Milano, Firenze, Bologna, Urbino, Modena, Genova, Roma, Napoli, Salerno, Bari, Palermo, Sassarri, Parma, Cagliari, Catania, Lerici, Roccadaspide e Campobasso. - All’estero: Presso l’Istituto Italiano Cultura di Parigi, Bruxelles, Barcelona e Kraków. - In Ebook (pdf, epub e mobi), su ebook store italiani e su store internazionali.

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INDICE Dedica ………………………………………………………………………….. pag.5 Presentazione ………………………………………………………………. pag.6 Introductio …………………………………………………………………… pag.8 Sguardi furtivi ………………………………………………………………. pag.9 Oltre le stelle ……………………………………………………………….. pag.11 Vaghezze ……………………………………………………………………… pag.12 Il sembiante …………………………………………………………………. pag.13 Fuga d’inverno …………………………………………………………….. pag.14 Fantasmi ……………………………………………………………………… pag.16 Giovani ………………………………………………………………………… pag.17 Senza sosta ………………………………………………………………….. pag.18 Indietro ……………………………………………………………………….. pag.10 Prima dell’aurora …………………………………………………………. pag.20 La capinera ………………………………………………………………….. pag.22 L’odore del mare ………………………………………………………… pag.23 nel silenzio …………………………………………………………………. pag.24 sognando ……………………………………………………………………. pag.25 Ombre ………………………………………………………………………… pag.26 Ed ancora domani ……………………………………………………… pag.28 La nostra fiaba …………………………………………………………… pag.29 Nel cielo azzurro ………………………………………………………... pag.30 Ricorro al cuore …………………………………………………………. pag.31 Guardandoti ………………………………………………………………. pag.32 Oltre tutto …………………………………………………………………. pag.34 Come un raggio di luna ……………………………………………… pag.35 All’aurora ………………………………………………………………….. pag.36 Tracce di memoria …………………………………………………….. pag.37 Una voce lontana ………………………………………………………. pag.39 Il cielo della sera ……………………………………………………….. pag.40 Non vi sono più giorni ……………………………………………….. pag.41 Non si può esser soli .………………………………………………… pag.42 Ora corro solo con l’animo ………………………………………… pag.43 59


Nel ricordo struggente ………………………………………………. pag.44 L’autore ……………………………………………………………………… pag.48 Altre opere …………………………………………………………………. pag.51

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FINITO DI STAMPARE nel gennaio del 2014

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