FRANCO PASTORE
DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA
A.I.T.W. Edizioni Collana Teatro
1
DRAMMATIZZAZIONE PER LA SCUOLA PRIMARIA di FRANCO PASTORE
© Gennaio 1994 by Franco Pastore Una realizzazione A. I. T. W. ISBN - IT\ICCU\CFI\0105947
2
Personaggi: Pinocchio Il giudice L'avvocato difensore Il Pubblico Ministero La giuria Il testimone Il pubblico Voce fuori campo
PROLOGO (Recitato da una voce fuori campo) "Signore e Signori... illustrissimi dottori, assisterete, tra un momento, al giudizio più tremendo:, c'è Pinocchio in Tribunale, che difende la sua pelle; se la passa , proprio male, ne vedremo delle belle. E' accusato, ingiustamente, dal furore della gente di avere sconfinato nel duemila, ch'è affollato di robots e, che bruttura, di una nuova letteratura. Non ha scampo il poveretto:-Abbasso il figlio di Geppetto! Gridano tutti in lontananza, per costui non c'è speranza! Ha fatto bene? Ha fatto male? Ora vediamo in Tribunale... “
3
SCENA PRIMA [Un tribunale: al centro un giudice, una giuria di cinque bambini sulla destra, il Pubblico Ministero e l’avvocato difensore sulla sinistra, al centro Pinocchio ammanettato, tra due carabinieri] Pinocchio
Pubblico Ministero:
- (rivolto al pubblico) Che mondo disincantato! Non ci sono più Fatine, scomparso è il vecchio lupo; la volpe, poveretta, è finita in un dirupo. I bambini di tutto il mondo sono troppo smaliziati: non credono alle favole, ai sogni, ai grilli parlanti; nel mondo del fantastico non entrano sognanti. Amici miei carissimi, condannatemi pure! Pinocchio è già cadavere, sul cuore ve lo giuro! –
- (rivolto a Pinocchio) Ed era ora! Per troppo tempo sei vissuto nel cuore dei bambini, ora basta con i burattini!Siamo nell’era della prapraticità, dove la realtà lotta la fantasia e del suo mondo tutta la magia –
Pinocchio:- E’ giusto! C’è l’atomica, la gioia dell’inquinamento, veloci supermissili che distruggono in un momento. Perché pensare al cuore, al trionfo dell’amore? Bandiamo la fantasia dal mondo delle macchine e della frenesia! Muore con me Geppetto, Alice e Paperino, Il gatto con gli stivali, Biancaneve e Pollicicino. Facciamo posto ai mostri, al mondo 4
degli androidi! Abbasso il sentimento ed il buon comportamento! (guardando in aria e gridando al fantasma dell’amico) Lucignoloooooo… hai ragione…. Il mondo è degli asini! (rivolto ai carabinieri) Portatemi in prigione! – Giudice:
Pubblico Ministero:
Testimone:
Pubblico Ministero:
- Non divaghiamo troppo, teniamoci in argomento! Se il mondo vuole i mostri non è problema nostro! Evitiamo ogni pausa e procediamo con la causa!- Vi ringrazio,Vostro Onore! L’accusa parla chiaro: Pinocchio ha sconfinato ed ora paga caro Il primo testimone, allor,si faccia avanti e dica al Signor Giudice di questo lestofante (indicando Pinocchio)- Ho visto, questa mattina, esposti in una vetrina, dei libri di Pinocchio che mi hanno offeso l’occhio: un naso gigantesco mi fece strabiliare. Pensai d’ esser matto e mi feci visitare,ma era proprio lui, c’era da sbagliare, quando vi ritornai ricominciai a smaniare!-
- Ecco, Signori miei! Nel mondo del 2000 si offende impunemente con un naso impertinente. Dov’è la grazia? Dov’è la misura? offende la vista questa immonda creatura. 5
(Pinocchio, umiliato, abbassa il capo)Avvocato Difensore:
- Ora stiamo esagerando, si va oltre ogni usanza, ricordiamo il vecchio detto che chi ha naso ha creanza! Per il resto …cosa dire?…Mi rimetto, con licenza, della corte alla clemenza. Io non rischio il parrucchino per un vecchio burattino. E per questo, ho detto già: la mia arringa è tutta qua (Con l’arringa dell’avvocato difensore si conclude la prima scena. Tutti rimangono immobili)
SCENA SECONDA EPILOGO (recitato da una voce fuori campo) Il giudizio s’è concluso con vantaggio dell’accusa. Dopo lunga discussione è finita la tenzone e Pinocchio è sconsolato: ha capito ch’è spacciato. Ora aspetta con pazienza d’ascoltare la sentenza. (Si rianima la scena ed un giurato, si alza e consegna al giudice il verdetto della giuria) Il Giudice:
- (leggendo dal verbale della giuria) Oggi, tredici settembre, con giudizio della corte, sia arrestato il burattino e sia messo pure a morte! – (Alcuni fanciulli, tra il pubblico, già preceDentemente istruiti, si oppongono, a viva 6
voce, al verdetto pronunciato) Pubblico:
- Viva Pinocchio! Pinocchio sia liberato!-
Pinocchio:
- (l’addio di Pinocchio) Addio,bambini miei miei, io vado via! Perdonatemi la lunga compagnia! Ritorno nel mio regno: la fantasia.Lì troverò Geppetto e la fatina, il gatto con gli stivali e Pollicino: il mondo delle favole, dei sogni belli, dove tutti quanti sono fratelli; dove si legge ancora il libro Cuore e dove si ragiona dell’amore. Qui non c’è posto per il povero Pinocchio e tutto ciò che vale è ritenuto vecchio. Vi lascio alle macchine, agli astro-mostri, al suono dei computer,alla televisione, miracolo d’ immagini e di confusione, dove ve i piccoli diventano grandi ed i grandi … dei bambinoni.-
Pubblico:
- Non andar via! Rimani con noi! Ti vogliamo ancora bene!…( Alcuni bambini, tra il pubblico, salgono sul proscenio e liberano Pinocchio, poi si girano verso il pubblico e salutano con un inchino)
cala il sipario
7
8
L’autore Franco Pastore nasce a San Valentino Torio, frequenta il ginnasio ed il Liceo nella vicina Sarno, il paese dei nonni materni, e completa gli studi presso l’Ateneo salernitano. La sua sensibilità lo porta, fin da giovanissimo, a scrivere racconti, poesie ed articoli che vengono pubblicati su giornali locali. Dopo il servizio militare, si trasferisce con la famiglia a Salerno, in via Camillo Sorgente, 21, dove, nel 1972, inizia la sua collaborazione con lo scrittore Arnaldo Di Matteo, scrivendo racconti ed articoli sul periodico “Verso il 2000”. L’anno successivo, entra a far parte dell’equipe del Varo, una galleria d’arte di Vito Giocoli e sostenuta dal giornalista napoletano Saverio Natale, che lo veicolano verso la critica d’arte. Intanto diviene un punto di riferimento nella famiglia di “Verso il 2000”, collaborando con il Prof. Zazo dell’Ateneo napoletano, il preside Marino Serini, il pittore Luigi Grieco, Achille Cardasco ed altre personalità della cultura campana, come Franco Angrisano, Gaetano Rispoli, amico di Carlo Levi, che aveva personalmente conosciuto a Roma nel dicembre del 1971, e Domenico Rea. Alla metà degli anni settanta, sarà proprio Rea, presso la Camera di Com-mercio di Salerno, a presentare alla stampa il libro di estetica morale Il Vangelo di Matteo (Roma - n. 136 del 12/6/1980), che il Pastore scriveva, nel 1979 (Il Giorno - 23 marzo 1980), con Liana Annarumma. Intanto, Franco Angrisano lo presentava ad Eduardo De Filippo, nel periodo in cui l’attore recitava nella sua compagnia. Fu allora che in Franco Pastore si rafforzò l’amore per il teatro. Frattanto, conosceva Lucia Apicella di Cava (Mamma Lucia), per la quale pubblicava su Verso il 2000 una serie di racconti, raccolti poi nel libro “Mamma Lucia ed altre novelle” (L’Eco della stampa gennaio 1980 / Il Faro del 13/2/1980), con le illustrazioni del Grieco. Seguiva, sempre sull’eroina cavese,“Mutter der Toten”, un radiodramma, pubblicato dalla Palladio, che Angrisano dramma9
tizzò nel salone dei marmi del Comune di Salerno (la Voce del Sud 12/7/1980 - Roma 11 giugno 1980 52 n.135), il giorno in cui Mamma Lucia fu Premiata con medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel luglio del 1980 (Il Secolo d'Italia - Anno XXIX dell'11/07/1980). Dopo il suo primo romanzo “L’ira del Sud” (verso il 2000 - anno XXIII - n.82 del 1983, con nota autografa di Nilde Iotti) scrisse per Franco An-grisano “La moglie dell’oste”, ispirata alla XII novella de Il Novellino, di Masuccio Salernitano; seguì “Terra amara”, sul problema del caporalato nel sud. Negli anni novanta, viene trasferito al Liceo di Piaggine. Fu in quegli anni che scrisse “All’ombra del Cervati” una raccolta di liriche e “Fabellae”, un testo di drammatizzazione per la scuola elementare. Sono gli anni in cui si accosta all’informatica, è docente di sociologia e psicologia di gruppo nell’Ospedale Tortora di Pagani. Inizia un dialogo stretto con il teatro, grazie alla disponibilità dell’auditorium del Centro Sociale paganese ed all’incontro con la compagnia teatrale “02”, diretta da Enzo Fabbricatore. Nascono così le commedie: “Un giorno come un altro”, “Un maledetto amore”, “Una strana Famiglia” ( Le Figaro / Education, samedi 4 juin 2005). Tra il 1995 ed il 2000, è direttore di Corsi di alfabetizzazione informatica per il M.I. e tiene, al Centro sociale di Pagani, Corsi di Pedagogia speciale (metodi: Decroly e Froebel). Alla fine degli anni novanta, si abilita per l'insegnamento delle lettere negli istituti superiori e, nel 2000, il commediografo passa dalla pedagogia (didattica e metodologia), all’insegnamento di italiano e storia nell’Istituto “G. Fortunato” di Angri. Nello stesso anno, ritorna nella sua Salerno, in via Posidonia. Oramai ha perso tutti gli amici di un tempo. Intensifica il suo interesse per il teatro, entra in rapporto con alcune compagnie salernitane e conosce Gaetano Stella e Matteo Salsano della compagnia di Luca De Filippo. Con questi ultimi, ripropone “La moglie dell’oste” che viene rappresentata nel 2006, al teatro dei 10
Barbuti, nel Centro storico. Il successo dell’opera lo spinge a scrivere altre tre commedie, ispirate al Novellino del Masuccio: Le brache di San Griffone , “Un vescovo una monaca ed una badessa” e “Lo papa a Roma”. Oramai l’insegnamento non lo interessa più e dà le dimissioni, nel settembre del 2005, chiudendo innanzi tempo il suo impegno con la scuola, per dedicarsi completamente al Teatro. Come European journalist (GNS Press Association), fonda, con il patroci-nio del Comune e della Provincia di Salerno, la rivista virtuale di lettere ed arti “ Antropos in the world”, alla quale collaborano l’on.Michele Rallo da Trapani, Anna Burdua da Erice, Maria imparato da Bergamo e Gaetano Rispoli, l’ultimo maestro di pittura, amico di Carlo levi e di Domenico Rea. Intanto, inizia il ciclo de’ “I Signori della guerra”, ovvero “La Saga dei Longobardi”, un insieme di cinque drammi storici, sulla Salerno longobar-da e normanna, che completa il 29 gennaio del 2011. Dopo la pubblicazione delle raccolte di racconti “Il gusto della vita” (ed. Palladio) e di “Ciomma” (edito dalla Ed. Antitesi di Roma), va in scena, a Pagani, il primo dei drammi storici “L’Adelchi”, replicato il 25 febbraio 2011 al Diana di Nocera Inf., con il patrocinio della Provincia di Salerno (Dentro Salerno, 25 febbr. 2011). Dunque, nelle sue opere, traviamo profonde tracce delle sue radici e figure, personaggi delle sue commedie e dei racconti ci riportano all’agro nocerino-sarnese, ricco di caratteristiche peculiari, artisticamente inca-stonati in situazioni socio antropologiche sui generis. E’ il caso di “Peppe Tracchia”, così come di “Ciomma” o “Luciano Valosta”, per non citare tante altre figure, prese dai campi o dalle fabbriche di pomodori. Nemmeno l’agro si dimentica di lui, con la consegna dell’Award dell’Agro, per la letteratura. (Cronache del Salernitano, del 27 agosto 2013) e la pubblicazione di “Oltre le stelle”, presentata al palazzo formosa, il 12 febbraio del 2014 (Dentro Salerno, 13.02.2014) 11
Fin dagli inizi del suo percorso artistico, Pastore, pur avendo acquisito una formazione classica (Euripide, i lirici greci, Aristofane e la commedia antica, Omero, Esopo e Fedro), si trova ad essere rivolto verso il presente del nostro tempo. La sua narrativa si può ritenere, in alcune sfumature, neorealista, con testimonianze forti, sulle difficoltà di una Italia degli anni della ricostruzione. CosÏ, nel teatro, nel mentre delinea il dramma di antiche dominazioni, passa alla commedia di denuncia ed alla farsa.
12
ALTRE FIABE DELL’AUTORE:
La caprettta genoveffa La nube di Chernobyl Orfeo gatto marameo La gallina sciocca La margherita presuntuosa Il papero ingrato Il pappagallo filosofo La nube di Chernobyl Il principe Fiorito Calimero e le sette nane.
13
Pubblicato nel 1994 ISBN - IT\ICCU\CFI\0105947
14