I Sepolcri Romani

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I Sepolcri Romani a cura della dott.ssa Alessandra Pignotti

I sepolcri sono monumenti funerari possono essere a pianta quadrata contenenti le urne cinerarie (raramente le tumulazioni); sono molto diffusi a Roma a partire dal I secolo a.C. Queste architetture funerarie possono essere suddivise in due grandi tipologie:

- Sepolcri Monumentali - Sepolcri a Camera.

I Sepolcri Monumentali

La tipologia in questione a Roma sono riservate a persone che potevano permettersi l'acquisto e la spesa sia del terreno che dello staff per la realizzazione di queste architetture funerarie; alcuni tipi di sepolcri monumentali erano già diffusi e noti in età Repubblicana. Sono famosi: Età Tardo Repubblicana: II -I secolo a.C. 1)Sepolcro dei Festoni 2)Monumento Dorico Età Tardo Repubblicana-Imperiale: 1)Sepolcro di Eurisace (II -I secolo a.C.) 2)Sepolcro di Cornelia (I secolo a.C.) 3)Sepolcro di Quinto Sulpicio Massimo (fine I secolo d.C.) 4)la cosiddetta Tomba di Nerone 5)Sepolcro del prefetto Publio Vibio Mariano (fine II-inizio III secolo d.C.)


I Sepolcri a Camera

I modelli di tomba con camera singola o varie stanze noti come Sepolcri a Camera risalgono al Periodo Repubblicano. La struttura architettonica poteva presentare una singola stanza o diversi ambienti tra loro adiacenti; quest'ultimo è il caso del Sepolcro Gemino e dei Sepolcri a camera di via Statilia, risalenti rispettivamente al I e al II secolo a.C. Risalgono al I secolo a.C. altri Sepolcri di questo modello noti con i nomi dei defunti: 1)Sepolcro di Gaio Publicio Bibulo, 2)Sepolcro dei Sempronii 3) Sepolcro di Priscilla, 4)Sepolcro di largo Talamo 5)Sepolcro di via Filarete

I Sepolcri a camera di via Statilia

Si tratta di una serie di cinque Sepolcri a Camera ,rinvenuti nel 1916 tra via Statilia e via di Santa Croce in Gerusalemme. All'angolo tra le vie sopracitate sono visibili dalla strada in Gerusalemme sono visibili dalla strada, sotto una romantica tettoia di protezione creata dai restauratori di quegli anni, questi cinque sepolcri Repubblicani. Hanno avuto una storia breve dato che furono subito interrati appena un secolo dopo dalla loro creazione; dal III d. C. al 1916 vennero progressivamente coperti e dimenticati. Tali sepolcri erano originariamente allineati lungo l'antica strada definita anche "via Celimontana" che portava dalla zona di Porta Maggiore verso il Celio a cui deve il nome in latino e italiano l'odonomastica della via. Il più antico, databile al 100 a.C. e appartenuto al libraio Publio Quinzio consta di una facciata a blocchi di tufo in cui si apre una porta centrale, fiancheggiata da due scudi rotondi ricavati dai blocchi della facciata.


Il sepolcro adiacente al primo, di poco successivo e costituito da due celle vicine con ingressi distinti, presenta sulla facciata i ritratti in bassorilievo dei defunti. Il sepolcro più recente (databile alla metà del I secolo a.C. circa), ha invece la forma di un antico altare in blocchi di tufo e peperino. Il graduale innalzamento del terreno seppellì, in seguito, i sepolcri, assicurandone la conservazione nel tempo. Immediatamente di fronte ai sepolcri è l'ingresso a una piccola area sotterranea in cui è possibile vedere i resti di due antiche condutture d'acqua (già in origine sotterranee), costituite da blocchi di tufo scavati al centro e incastrati l'uno nell'altro. Si tratta forse dei resti dell'Aqua Marcia.

La visita guidata dei Sepolcri della via Statilia

La visita ai Sepolcri è consentita solo con gruppi accompagnati di piccole dimensione come se fossero tour privati ed esclusivi, visto le ridotte dimensioni del sito scavato, tramite prenotazione dei siti del demanio territoriale civico comunale di Roma; è un tour che si effettua esclusivamente con associazioni culturali. Nel tour con la guida si possono vedere i loro dettagli tecnici e costruttivi, la storia e le peculiarità della gens Statilia, proprietaria dei cinque sepolcri e possono essere contestualizzati nell'ambito del Rione Esquilino e del mondo di Roma Sotterranea e affine a cui appartengono per le caratteristiche archeologiche e di apertura del sito al pubblico. Edito anche in https://bloggingart.it/i-sepolcri-romani/ a titolo gratuito


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