La Magia
A cura della dott.ssa Alessandra Pignotti
Premessa
Ho scelto questo Argomento per la sua unicità di abbracciare diverse discipline e interessi pur non essendo troppo “Serio”; avevo affrontato questa tematica in altro testo diverso tempo fa tra il 2005 e il 2013. A seguito di una Conferenza del 200/2008 avevo nel 2009 /10 scritto un testo al riguardo su siti che risultano “falliti o chiusi”; quando è il “fato” ci mette lo zampino può essere “magicamente” crudele.... non ritrovo sul pc il testo originale copiato perchè evidentemente cancellato convintissima che sarebbe rimasto on line visibile tanto tempo. Oggi, nel Marzo 2020 sperando di effettuare con questo un “Rito propiziatorio” contro il Coronavirus (Covid19) ho deciso di rifarlo basandomi sul vecchio materiale e riscrivendo ex novo la parte mancante. Mi “auguro” che sia edito dalla sottoscritta all’altezza del vecchio o meglio dell’altro. “Buona Lettura “ Sul tema mi è rimasto impresso questo: « Troverete persino gente che scrive del XVI secolo come se la Magia fosse una sopravvivenza Medioevale, e la Scienza la Novità venuta a spazzarla via. Coloro che hanno studiato l'epoca sono più informati. Si praticava pochissima magia nel Medio Evo: XVI e XVII secolo rappresentano l'apice della magia. La seria pratica magica e la seria pratica scientifica sono gemelle. » (C.S. Lewis) Ma sappiamo cos’è?
La Magia Definizione ed Etimologia
Con il termine Magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi di gesti, atti e formule verbali e Rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo "magia" (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati i "magi" (Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani.
Tecniche della Magia
Il mago utilizza il suo sapere magico con pratiche magiche, a seconda che si rivolga ad entità positive Magia Bianca , o entità negative Magia Nera . La scienza magica agisce in genere attraverso simboli, siano essi parole, pensieri, figure, gesti, danza o suoni, e strumenti vari. Le tecniche magiche possono essere raggruppate convenzionalmente in cinque categorie: 1)La Magia Simpatica o di Incanalmento: La cosiddetta magia Simpatica o di Incanalamento, in cui l'effetto magico è perseguito tramite l'utilizzo di immagini od oggetti (amuleti e talismani), che possono essere usati, ad esempio, come rappresentazione simbolica della persona cui si vuole nuocere . 2)La magia da Contatto: E’ caratterizzata dalla preparazione di pozioni e filtri magici con ingredienti più o meno naturali. 3)L’Incantesimo Agisce tramite parole (un esempio tipico è abracadabra) o formule magiche. 4)La Divinazione E’utilizzata per ricevere informazioni, come nell'Astrologia, nella Cartomanzia o nei Tarocchi, nel Presagio o nella Preveggenza. 5) L’Assomiglianza L’Idea di questa tecnica è il simile produce il simile, un chiaro esempio ed è quello dei pigmei, i quali, prima di andare a cacciare, imitano i movimenti, i versi e i comportamenti in genere dell'animale che desiderano catturare. Solitamente i Riti Magici utilizzano una combinazione tra le diverse forme. Nei casi in cui il mago durante una pratica rituale ricorre all'intervento di un'entità soprannaturale si entra nei campi della Negromanzia, dello Spiritismo e della Demonologia. L'arte di evocare potenze sovrumane è più propriamente chiamata Teurgia.
Glossario della Materia Magica
Magia=Con il termine Magia si indica una tecnica che si prefigge lo scopo di influenzare gli eventi e dominare i fenomeni fisici, nonché l'essere umano, servendosi di gesti, atti e formule verbali e Rituali appropriati. L'etimologia del vocabolo "magia" (in greco Μαγεία) deriva dal termine con cui venivano indicati i "magi" (Μάγοι), antichi sacerdoti Zoroastriani.
Persone “Magiche”
Mago/a = deriva dal Greco μάγος, plurale μάγοι è il Sapiente della Sfera Magica. Si tratta
di un titolo riferito specificamente ai Magi, re-sacerdoti dello Zoroastrismo tipici dell'ultimo periodo dell'impero persiano.Secondo alcuni studiosi il Mago apprende la Magia per induzione non ha doti magiche innate. La versione femminile è la Maga è una donna che esercita la Magia non sempre è una figura positiva infatti e sinonimo di donna ammaliatrice e gli si attribuisce la capacità di compiere malefici. Il Mago è una sorta di intellettuale dell’Occulto, ritiene che la magia sia studio,conoscenza; per lui tutto è riconducibile ad una legge ed è quindi comprensibile in modo quasi razionale.
Sciamano/a =dall’ingl. shaman, adattam. del tunguso samān che è prob. dal pali samana (sanscr. śramana) «prete buddista», attrav. il cinese sha men uomo con poteri particolari dategli dagli Spiriti per migliorare se stesso e gli altri. Individuo che, in seguito a un processo d’Iniziazione che si avvia in genere nell’età puberale, acquisisce la conoscenza di pratiche di meditazione e di tecniche volte al raggiungimento di stati di estasi (per es., in seguito a rituali di danza ritmata al suono di un tamburo o di altri strumenti musicali o anche attraverso l’assunzione di sostanze allucinogene) e assume all’interno della propria comunità il ruolo di tramite con le entità soprannaturali come gli spiriti del cielo o degli inferi, le anime dei defunti, ecc., con le quali egli giunge a identificarsi attraverso la possessione acquisendo, grazie a ciò, eccezionali facoltà taumaturgiche e divinatorie. Per estensione è individuo che gode di particolare potere carismatico e influenza all’interno di una comunità grazie alla capacità di circondare i suoi gesti e le sue parole di un’aura di mistero e di ispirazione soprannaturale Stregone/Strega=è la persona che pratica la stregoneria ; il termine stregone/ strega
deriverebbe dal greco “stryx, strygòs” stregs e sta per “strige, barbagianni, uccello notturno e significa letteralmente ”esperto di magia e incantesimi”.Lo stregone basa il suo operare sull’istintività, la creazione, la sperimentazione, anche irrazionale, dei propri poteri, pur senza avere la minima idea di come funzionino. Esso attinge all’energia magica pura senza riuscire a crearla, la “cattura” per poi lavorarla ed usarla a suo piacimento Differenza tra Mago e Stregone=Si tratta di due figure esoteriche molto simili ma non uguali; sostanzialmente. Il Mago genera e “controlla” le energie, mentre lo Stregone le usa, ma non le controlla. Il Mago è Logos; lo Stregone è “Eros”.
Oggetti Magici
Amuleto=Piccolo oggetto da portare sulla persona, creduto, per superstizione, capace di proteggere da mali o da pericoli. Sono gli oggetti che ricevono la Magia. Si distinguono gli Amuleti primitivi (o naturali), che possono essere animali (zanne ecc.), vegetali, minerali (pietre) e quelli artificiali spesso a imitazione di oggetti naturali, recanti versetti di scritture sacre, formule e quadrati magici ecc. Questo tipo di oggetto è investito di energia propriamente apotropaica, cioè negativa. Bacchetta/Bastone=Il sostantivo greco rhabdos, connesso alla radice slava *vrūba (ramo di salice), al lituano virbas e al latino verber/verbena, designa una verga flessibile ricavata da un ramo. Dal testo omerico traspare che la rhabdos sia necessaria a completare l’incantesimo, ma non sia di per sé dotata di potere magico. Essa funge da catalizzatore per il potere soprannaturale di chi la possiede. Feticcio=Oggetto inanimato al quale viene attribuito un potere magico o spirituale. Il vocabolo, adottato nel 16° sec. dai navigatori portoghesi (feitiço) per designare gli idoli e gli amuleti che comparivano nelle pratiche cultuali di popoli indigeni africani, fu esteso successivamente alle reliquie sacre della devozione popolare e, più in generale, a qualsiasi oggetto ritenuto immagine, ricettacolo di una forza invisibile sovrumana. Forcone Volante= vedi scopa e’per lo stregone Gioielli vedi testo sul Gioiello oggetti con valore magico Punte=sono armi che hanno canalizzato la Magia. Rappresentano il Maschile sono solitamente: 1) CHIODI 2) FRECCE 3) TRIDENTI 4) SPADE E PUGNALI 5) ASTE E AFFINI. Scopa volante=elemento di spostamento a cavalcioni della Strega incantato Sfera di Cristallo=oggetto per la Divinazione della Cristallomanzia nota già sotto i Romani Specchi incantanti= oggetti di riflessione o ampliamento di visione di chi li usa Ricettacolo= Oggetto o Essere contenitore di Energie Spirito o Magica Talismano=al pers. ṭilismān, plur. di ṭilism, che è dal gr. τέλεσμα “rito (religioso)”Oggetto naturale o manufatto, spesso decorato di figure o di segni simbolici, cui si attribuisce un valore e un potere magico (e spesso anche sacrale) di aiuto e di propiziazione, e in alcuni casi di protezione, e che perciò si conserva o si porta con sé dappertutto. Il Talismano è destinato soprattutto all’azione positiva di recare soccorso e propiziazione. In questo quadro di oggetti magici sono per la maggior parte fabbricati o comunque comportano un trattamento dell’oggetto anche quando a questo è lasciato il suo status naturale.
Armi e Oggetti Magici
In Grecia: LA FOLGORE DI ZEUS Non dobbiamo fare eccessivi sforzi di immaginazione per accomunare la folgore di zeus alle frecce e alle lance esaminate in precedenza, furono proprio le saette a far sconfiggere a zeus i Titani, che ovviamente rappresenterebbero le forze maligne…ma il fulmine è anche Fuoco ,e quindi purificatore. LO SCETTRO DI PLUTONE Anche lo stesso plutone è rappresentato con uno scettro, uno scettro a 2 punte, esso garantiva alla divinità il potere supremo sul regno delle ombre. IL TRIDENTE DI NETTUNO Molti assimilano il tridente di nettuno ad un arpione da pesca, e da qui il suo uso del dio del mare, in realtà , secondo la mitologia greca il tridente serviva a nettuno per arpionare la terra e generare terremoti, il tridente è così uno strumento potentissimo , è addirittura composto da 3 punte.Il potere del tridente che si oppone alle forze negative lo ritroviamo nel mito dell’uccisione del gigante Efialto durante la lotta contro i titani. LA CLAVA DI ERCOLE Anche su Ercole ci sarebbero da scrivere tantissime pagine, soprattutto per il suo rapporto con divinità ctonie come Cerere e quindi il suo legame con il culto della dea madre.Noi qui ci fermeremo solo ad esaminare le sue armi anti-magiche con la punta. A differenza degli altri dei, Ercole, essendo un semidio,ed essendo legato in maniera stretta al culto terrestre, non ha un arma in metallo, ma una clava, un’arma comunque legata al culto tellurico.Egli utilizza così la clava per disfari dei nemici, ma , soprattutto per nn far sorgere in noi il dubbio della scarsa similitudine tra clava-punta , ecco che egli si serve anche dell’arco apollineo che scocca frecce mortali. In Etruria CHIODO Nella Cultura Etrusca ritroviamo l’utilizzo del chiodo che avevamo visto nei popoli mesopotamici, esso è usato contro i cattivi geni, addirittura, poi, Tito Livio chiamerà questo chiodo come "necessitas quae ultimum ac maximum telum est", cioè L’ULTIMA E POTENTE ARMA! A Roma: “CHIODO” "clavus annalis" e Tabelle defixtionum o Defixiones Gli dei stessi, per i Romani non potevano superarne la potenza, e sempre nel periodo Romano vi era l’usanza che un magistrato, al momento dei Ludi Romani, conficcava un Chiodo, il "clavus annalis", nel tempio di Giove. Il rito del chiodo, che i romani ripresero dagli etruschi, fu importantissimo, fu addirittura utilizzato nel 261-493 per porre fine alle agitazioni nella repubblica e nel 392-362 per porre fine alla peste. Anche la magia individuale utilizzava i chiodi, anche in questo caso erano delle armi anti-magiche , su di essi erano rappresentati serpenti, scorpioni, bruchi,vipere…simboli di forze cattive che il chiodo deve distruggere, una volta conficcato in luoghi opportuni, per forza propria.
Con la funzione di chiodo le Tabelle defixtionum o Defixiones Nel Mondo Ermetico: ACULEIO O SPINA Tra gli ermetisti una delle più forti magie era quella delle punte, in particolare l’ACULEO O SPINA. Anche dal punto di vista vegetale le spine sembrano essere per le piante, elementi difensivi, per diverse piante sono considerate come piccoli parafulmini, in grado i mantenere l’equilibrio dell’elettricità fra il suolo e l’atmosfera circostante.Una pianta acuminata dagli influssi benefici è il BIANCOSPINO, il cui stesso nome ricorda la "spina bianca", cioè buona. Si dice che questa pianta provenisse da un cespuglio di rovi sul quale, durante la fuga da betlemme, si impigliarono le fascie del bambin Gesù. Un’altra leggenda sul biancospino è quella di Merlino e Viviana. Infatti Viviana, con le sue arti magiche riuscì a imprigionare merlino tra le "bianche spine", nell’austera foresta bretone, la misteriosa regione degli alberi-fata. Comunque sia il biancospino, portato con sè elimina e allontana qualunque maleficio. Ci sono diverse magie riferite a piante con le spine o con le foglie pungenti che però non riportiamo perchè comunque pericolose ai più. Gli ermetisti utilizzavano molto la punta delle piante (ndr per avere informazioni.leggi il testo originale). È proprio in questo periodo che nasce l’uso delle "CORNA". Contro gli jettatori infatti 2 erano i rimedi utilizzati nel medioevo:il chiodo di una bara piantato nella porta,che impedisce agli jettatori di entrare, e l’uso delle corna. Per esempio, ancora oggi si usa appendere sopra gli ingressi di palazzi o negozi le corna di bue. Nasce così l’esigenza i una gestualità che allontani le forze maligne,nascono così la mano che fa le corna e la mano itifallica. LA MANO CORNUTA essa è anche chiamata la mano del diavolo perchè ne riproduce le sembianze.Nel fare le corna il pollice della mano deve esser riposto all’interno in modo che le propria personalità sia protetta.Per altri la mano cornuta rappresenterebbe il diavolo e, ponendola alla luce, si annienta la sua potenza. LA FRECCIA NEL GRAFICISMO L’uso della freccia la ritroviamo anche nel graficismo, infatti la scrittura riflette le attitudini della nostra personalità e anche lo stato d’animo della persona scrivente.Esaminiamo alcune firme di grandi accultisti, per esempio Niezier Philippe era d’uopo terminare la sua firma con una freccia, in questo caso nn di difesa magica ma come segno dei suoi poteri. Lo stesso si può dire della firma di Papus. In generale, però,la freccia al termine di un paraffo nè un simbolo di difesa occulta. LA PENNA Un’altra arma difensiva diventa nel medioevo la "penna", ecco così diversi santi muniti di questo elemento, essa ha la stessa forza del bastone, della spada, della freccia…era molto usata per uccidere il dragone. Sarà così, poi, che anche santi cristiani utilizzeranno queste armi per uccidere il demonio.
Poteri Magici
Mi piace esemplificarli in 3: 1)Il potere personale =risiede nella persona “ Magica”. Il potere personale è l’energia che risiede dentro di noi; l’energia che utilizziamo nella vita di tutti i giorni e che ci permette di pensare. I nostri genitori biologici ci trasmettono un pizzico della loro energia al momento del concepimento e, sebbene in ogni giorno della nostra vita noi disperdiamo parte di tale energia, la riassorbiamo sotto forma di cibo, luce del sole, acqua, aria e sentimenti (quali amore e preoccupazione) provati nei nostri confronti da parenti e amici. 2)Il potere della Terra=Le manifestazioni di energia che ci circondano costituiscono il potere della Terra; i prodotti della Terra così come il nostro stesso pianeta. La Terra va considerata come una lente che trasforma l’energia non-fisica in specifiche forme fisiche quali piante, acqua, pietre, sabbia e molte altre ancora. Ogni oggetto naturale possiede una propria energia. L’energia di un girasole, per esempio, è completamente diversa da quella di una massa di argilla. Tutto ciò che è presente sul nostro pianeta, sia che sia animato o inanimato, animale, vegetale o minerale, gassoso, liquido o solido, possiede un genere unico di potere della Terra. Migliaia di piante e pietre preziose (le due manifestazioni di potere della Terra più utilizzate in magia) sono state suddivise in categorie a seconda del loro utilizzo magico. In altre parole, i maghi hanno scoperto che una gemma particolare funziona benissimo per i problemi di cuore, che un tipo di pianta accelera il processo di guarigione del corpo umano e un fiore è il massimo per diffondere affetto e amore. Un aspetto dell’arte magica è quello di “adattare” tali forme (oggetti naturali) alla natura del fine prefissato. Nella creazione di oggetti magici si ha una fusione di potere personale e potere della Terra, poiché nel lavorare conchiglie, pietre ed erbe si uniscono le energie umane a quelle di questi materiali. La combinazione di potere personale e della Terra è decisamente più potente ed efficace del singolo potere personale. 3)Il potere Divino=Il potere Divino, quello non-fisico, eterno e onnipotente, è il potere che ha creato l’Universo e che sulla Terra non esiste. Sebbene la magia non sia una pratica religiosa, alcuni maghi invocano il potere Divino, chiedono che la benedizione di Dio scenda sulle loro fatiche e che l’energia Divina aumenti l’effetto del rito magico. ebbene questo legame fra divinità e magia sia alquanto raro, i maghi che hanno stabilito un contatto con il dio trasferiscono la religione nella loro arte. Esistono poi: IIlusione = Alterazione della vista e Percezione Malocchio=Potere malefico dello sguardo (sinonimo di iettatura) che si crede posseduto da determinate persone. A questa credenza, diffusa presso molte culture in tutti i continenti, è connesso l’uso di amuleti, di riti e formule ritenuti capaci di liberare dal suo influsso. Vista o Visione= capacità di Preveggenza attraverso gli Elementi della Natura
Origini
Storia della magia nella Cultura Occidentale
Compare con la comparsa del Homo Sapiens nel Mondo; è radicata agli Albori dellUmanità. Infatti nella maggior parte delle Culture Antiche e Moderne, fin dagli albori della civiltà, sono esistite credenze e pratiche magiche, con caratteristiche sostanzialmente simili anche se formalmente diverse, che si possono trovare in relazione ad aspetti tipici dell'Occultismo, della Superstizione e della Stregoneria.
Preistoria: Lo Sciamanesimo e la Magia
La Magia più Antica si ipotizza, grazie agli studi incrociati dei vari settori Umanistici, si sia sviluppata come alter ego dell’Alchimia di alcune attività Religiose e della Scienza. Fu usata e imbrigliare per capire o alterare la Natura. A questo scopo nacquero nelle Bande e Tribù gli Sciamani e gli Stregoni . La loro funzione e i loro poteri sono comparabili e comparati oggi con le Tribù e Società Etnologiche ancora non “modernizzate” legate a strutture sociali simili a quelle preistoriche documentate solo da materiali archeologici negli scavi. L’assenza di scrittura non garantisce ricostruizioni fedeli e non ci consente di sapere il complesso di attività legate alla sfera magica. Nel mondo Paleolitico una grande importanza per il tipo di economia e società ebbero le pratiche Magiche dei Culti della Fertilità e della realtà Fenomenica per favorire dapprima Caccia, Pesca e Raccolta e poi la progenie della Società. Amuleti e gioielli vennero impiegati con scopi apotropaici propiziatori e propettivi di coloro che li indossavano. Se da un lato fu sviluppato un tipo di Magia legata alla Natura che era volta al Bene Collettivo e al futuro della società ben presto venne sviluppato il suo alter ego “malvagio” la Magia Nera legata alla Possessione di corpi Umani e Animali o dello Sciamano stesso a fini individualistici e personali. ( Necromanzia un es.) Possiamo legare a Contesti Magici L’Arte Preistorica; le statuette “mobili” e l’arte “mobiliare” oggetti di Culti diventano “Ricettacoli della Magia. Le immagini in terracotta femminili avevano lo scopo di favorire o negare la fertilità, la bellezza e la vita; amuleti proteggevano da spiriti malvagi per l’Uomo e dal “malocchio”. Strumenti simili a bastoni, scettri ecc diventano gli oggetti iconografici dello Sciamano che li usa per canalizzare la Magia. Le rappresentazioni nelle Caverne nelle Grotte o incise sulle Pietre vengono interpretate come supporti delle arti Magiche; non sono concordi se fossero legati al capo-famiglia e tribù o se già fossero appannaggio esclusivo della “classe sciamanica”. Quando l’Uomo passa dal sistema Paleolitico e Mesolitico di economia prevalentemente nomade al semi stanziario e stanziario del Neolitico con l’agricoltura e allevamento la Magia assume una nuova valenza vincolata alle nuove esigenze sociali e antropologiche.Da una Magia “Naturalistica” si passa a pratiche con elementi astratti e più sofisticati. La magia segue lo sviluppo umano; presenta anche memorie di tradizioni del passato che vengono tramandate solo in essa. I Contesti Magici si differenziarono profondamente tra l’Oriente e L’Occidente seguendo la Cultura e le civiltà di appartenenza.
La Magia Europea nella Protostoria
L’Europa è un Continente che ha avuto un moltitudine di Antiche Civiltà che hanno considerato alcuni luoghi e certi aspetti della Vita vincolati da forze inspiegabili definite Magiche. Il Termine Magia ha un’origine Sanscrita della radice Mag della parola; questa radice significa energia che è nella profondità secondo diversi studiosi della cultura Esoterica. Le civiltà Europee Preistoriche e Prostoriche furono legate ai territori di appartenza anche per le tradizioni Esoteriche. Le più Antiche Civiltà Magiche Europee furono: 1) La civiltà Celtica 2) La civiltà Etrusca 3) La civiltà Greca 4) Le civiltà Italiche. E’ un elenco delle più famose civiltà per lo studio e la ricchezza dei materiali legati alla Magia; dalle Torques Celtiche agli Amuleti italici il numero di oggetti magici è enorme. Meno noto nella fase Protostorica è la documentazione degli Atti magici; ma sappiamo che queste società curassero ogni aspetto della Vita con la presenza magica.Una grande parte di questi è fortemente legata alla Religione e all’Etnologia. In questa fase prevale una pluralità di funzioni oggetti ecc di pari passo al Pantheon che è costellato di Divinità Spiriti e Demoni. Tantissime testimonianze sono legate a: 1) Divinazione espressa con Oracoli 2) Spiritismo e animismo e Necromanzia con Possessioni e Invocazioni 3) Anatemi o Maledizioni / voodoo con Oggetti maledetti e testi 4) Astrologia e la magia astrale sull’Uomo come il Fegato metallico dell’archeologia Etrusca 5) Teurgia espressa anche con Amuleti. Le figure più importanti di questa epoca sono persone specializzate nella scienza magica per propensione innata e per ricerca; è assai particolare la situazione del Sesso o del Genere sessuale di questi praticanti. La simbologia del femminile e del maschile assume un forte peso Esoterico che cambia funzioni e pratiche nella disciplina; questo dipende anche dalla Civiltà di riferimento. A volte per invocare “ lo straordinario” ci sono esperti uomo che si travestono da donne e viceversa. Questo accade sono nella sfera Magica; sono realtà riscontrate nelle situazioni simili oggi nei contesti Etnologici Contemporanei.
Il Mondo Classico: La magia nel mondo Greco-Romano
In Grecia fu Erodoto a coniare il termine "mago" per indicare un sacerdote di una tribù della Persia antica. Dal IV secolo a.C. il vocabolo "mageia" cominciò ad essere utilizzato per indicare un insieme di dottrine nate dalla commistione di tradizioni arcaiche e le pratiche rituali ereditate dai Persiani. Fu comunque nella koinè culturale ellenistica che ebbe luogo quella fusione dei riti magici con elementi astrologici e alchimistici, che sarà alla base di tutta la speculazione magica dei secoli successivi. Nella tarda antichità troviamo numerose testimonianze riguardo a rituali di Teurgia la cui provenienza è spesso attribuita, dagli stessi teurghi, all'antico Egitto. Verso il III IV secolo della nostra era compaiono anche trattazioni filosofiche a favore di tale pratica, in particolare per opera del filosofo neoplatonico Giamblico. Nella letteratura Latina si trovano numerose testimonianze relative a tutta una serie di attività Occulte. Esperimenti di Negromanzia, uccisioni a distanza, animali parlanti, statue che camminano, Filtri d'amore, metamorfosi, Divinazioni, talismani che curano le malattie, sono solamente alcuni degli oggetti e dei rituali magici adoperati dai maghi che compaiono nelle opere di Orazio, Porfirio, Plinio il Vecchio e Virgilio. Nel panorama letterario di magia Latina un posto di prim'ordine spetta a Le metamorfosi (anche conosciuto come L'asino d'oro) di Apuleio. L'opera, l'unico romanzo della letteratura latina pervenutoci intero, si compone di undici libri, nei quali viene narrata la storia di Lucio, un giovane trasformato per magia in asino, che, dopo varie peripezie, ritorna uomo per intercessione della dea Iside. Da ricordare che lo stesso Apuleio fu processato per aver costretto con la magia una ricca vedova a sposarlo per impadronirsi della dote. Del resto, nel diritto romano le leggi antiche prevedevano pene severe per quanti utilizzavano mezzi magici per conseguire scopi criminali.
La magia nel Medio Evo
Nonostante la polemica antimagica di alcuni scrittori cristiani, come Origene, Sant'Agostino e Tommaso d'Aquino, e l'ostilità della Chiesa nei riguardi delle arti occulte, il substrato culturale della magia medievale ebbe una certa rilevanza. La produzione letteraria di carattere magico, soprattutto in età umanistica, fu molto ricca, grazie anche alla mediazione di scrittori arabi. Alcune opere, come il Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, l'Introductiorum di Albumasar, il Liber Vaccae (o Libro degli esperimenti) ed il famoso Picatrix, ebbero una enorme influenza sulla speculazione magica dell'età rinascimentale. Anche se alcuni autori, come Isidoro da Siviglia e più tardi Ugo da San Vittore, accomunano la magia all'idolatria, in quanto scienza conferita dai demoni, è nel XIII secolo con Guglielmo d'Alvernia e Alberto Magno, che si iniziò a porre l'accento sulla categoria della magia naturale, che tanta fortuna ebbe nei secoli immediatamente successivi. Sempre nel XIII secolo, torna in auge anche l'astrologia, con autori allora famosissimi come il forlivese Guido Bonatti, la cui influenza sarà notevole ancora nel XVI secolo.
La magia nell’Età Moderna Rinascimento
Il periodo che va dal XV agli inizi del XVII secolo segna la grande rinascita della magia, in sostanziale parallelismo, come fa notare anche C. S. Lewis, con il crescere degli interessi scientifici. L'inizio di questa rivoluzione magica può essere considerata l'opera di traduzione che alcuni umanisti, il più importante dei quali fu Marsilio Ficino, fecero delle quattordici opere che formavano il cosiddetto Corpus Hermeticum, degli "Oracoli Caldaici" e degli "Inni Orfici". Queste opere, attribuite dagli studiosi rinascimentali rispettivamente ad Ermes Trismegisto, Zoroastro ed Orfeo, erano in realtà raccolte di testi nate in età imperiale romana, che combinavano elementi neoplatonici, concetti ricavati dal Cristianesimo, dottrine magico-teurgiche e forme di gnosi mistico-magica. Nel Rinascimento sul substrato colto di dottrine neoplatoniche, neopitagoriche ed ermetiche si incardinò la riflessione speculativa magico-astrologica-alchemica, arricchita da idee derivanti dalla Cabala, come testimoniano emblematicamente le figure di Pico della Mirandola e Giordano Bruno. Il compendio forse più interessante per la magia rinascimentale è il De occulta philosophia di Cornelio Agrippa von Nettesheim. In questa opera il medico, astrologo, filosofo e alchimista tedesco definisce la magia "la scienza più perfetta", e la divide in tre tipi: naturale, celeste e cerimoniale, dove i primi due rappresentano la magia bianca, ed il terzo quella nera o negromantica. Queste argomentazioni saranno riprese più tardi nel Magia naturalis sive de miraculis rerum naturalium del napoletano Giovanni Battista Della Porta, il quale vede nella magia naturale il culmine della filosofia naturale, e nel Del senso delle cose e della magia di Tommaso Campanella. Altra importante figura nel contesto magico-alchemico rinascimentale è quella di Paracelso, la cui iatrochimica risente della simbiosi tra magia naturale e scienza sperimentale, tipica del XVI secolo.
Declino della magia
Proprio mentre la tradizione magica è al suo culmine, nel XVII secolo si iniziano a vedere le avvisaglie della polemica contro la cultura magico-alchimistica, che caratterizzerà maggiormente il secolo dei lumi. Il precursore della condanna delle varie dottrine magiche in nome del sapere scientifico è da considerarsi Francesco Bacone. A partire da questo momento la magia inizierà un lento declino, favorito da pensatori come Cartesio e Hobbes e dallo sviluppo delle correnti filosofiche del meccanicismo, del razionalismo e dell'empirismo. Nel XVIII secolo, con l'avvento dell'Illuminismo, la magia, definitivamente sconfitta nell'ambito della cultura dominante, venne relegata in un limbo, nel quale tuttavia riuscì in qualche modo a sopravvivere.
La magia nel XIX secolo
La seconda metà dell'Ottocento è caratterizzata da un rinnovato interesse nei confronti dell'occultismo e dell'esoterismo magico. La figura che meglio incarna il revival delle scienze occulte nel XIX secolo è il mago Eliphas Lévi, nato Alphonse Louis Constant. La cui ricca produzione letteraria influenzò grandemente la speculazione occultista del secolo successivo. L'ultimo scorcio del secolo vide anche il sorgere di organizzazioni dal sapore magico, come l'Hermetic Order of the Golden Dawn e la Società Teosofica.
La magia oggi
Il panorama della magia contemporanea è molto variegato e di difficile analisi sistematica, soprattutto a causa del coacervo sincretistico che caratterizza la maggior parte delle odierne dottrine magiche, esoteriche e occultistiche. In genere il substrato comune è costituito da alcune teorie che si riallacciano alle tradizioni neoplatoniche, gnostiche, ermetiche, cabalistiche, astrologiche, alchimistiche e mitologiche antiche. Su queste e sul pensiero dei moderni occultisti, da Madame Blavatsky ad Aleister Crowley, da G. I. Gurdjieff a Gerald Gardner, a Djon Fortune, sono nate tutta una serie di associazioni e gruppi esoterici, piÚ o meno influenzati dalle nuove correnti della New Age, della Wicca e del Neopaganesimo.
L’Estremo Oriente
La Magia nella Cultura Orientale
La magia cinese La magia cinese si fonda su una concezione dualistica che vede lo scontro di due forze avverse: lo Yang, la forza maschile e attiva, e lo Yin, femminile e passiva.[56] D'altro canto ripercorre molto la magia del Pacifico, ossia quella precolombiana: prevede la stessa sistematicità, conferisce un grande valore ai numeri, agli animali, ad esempio la tartaruga viene usata come strumento per le previsioni, e ai calendari. Le due religioni, il confucianesimo e il taoismo, risentono della tradizione magica: nella prima gli eventi magici sono molteplici soprattutto nella vita di Confucio, mentre nella seconda vive ancora una tesi dualistica in merito alla natura dell'anima; quest'ultima partecipa di due essenze Pè è la vita vegetativa e Hon è la vita spirituale. La sistematicità la evinciamo dal fatto che tutte le pratiche magiche sono raccolte in un libro di 64 capitoli, lo Yi-King; possiamo dedurre che la parola scritta assume un'importanza straordinaria, infatti uno scongiuro potente non è orale ma scritto su pergamena. Il mago è un intellettuale, colto e molto rispettato, ma è anche il medico che crede nei riti apotropaici. Vi è una particolare usanza citata dal Castiglioni, secondo la quale al moribondo viene sempre tolta la cintura perché in cinese tale parola (tai-tse) ha la stessa pronuncia del termine rubare o portare via i bambini (t'ai-tse), dunque per scongiurare il pericolo che venga pronunciata, il morente viene privato direttamente dell'oggetto. La Magia in Giappone Nella magia giapponese il potere delle punte appare già nell’atto cosmogonico, infatti dal vasto oceano esce la spada del dio Izanachi e tirò fuori la prima isola giapponese. Oggetto sacro insieme alla spada è il pettine, formato da una sequela di denti o punte, questi oggetti hanno un potere comune:attirare gli spiriti come una punta attira la folgore.Un asempio lo troviamo in una delle leggende che riguardano il dio Izanachi, egli scese negli inferi e, inseguirto dai demoni, lascia cadere il suo pettine , formato da "denti numerosi e stretti" che si trasformano in canne di bambù tra le quali i demoni si perdono. Ovviamente, in un popolo guerriero come il Giappone hanno un ruolo fondamentale , anche dal punto di vista magico, l’ARMATURA, la SPADA e il TRIDENTE. Abbiamo una forte analogia tra questi elementi e alcuni gesti delle mani del rituale di SI-DO-IN-DZOU che riportiamo qui in parte per non svelare anche questa volta conoscenze solo per iniziati.Sappiamo dalla fisica che le punte hanno il potere di dissociare,ebbene la stessa funzione la possono avere le mani, anzi , le dita delle mani hanno dei precisi rapporti con i vari punti cosmici.Il principio dell’ SI-DO-IN-DZOU è il seguente:il mondo è sottomesso al desiderio di espansione (forza centrifuga) e a quello di ritorno all’unità (forza centripeta), sta all’iniziato ristabilire l’armonia attorno a se. Riportiamo qui uno dei 331 sigilli del rito di SI-DO-IN-DZOU. SETTIMO SIGILLO: attaccare l’armatura. è un sigillo di protezione, si pongono le mani come in figura e si rigirano tre volte su loro stesse pronunciando la formula ON TON.si ripete questo più volte su varie parti del corpo, come l’ombellico, le coscie, il petto, il collo , la fronte.
Asia Centrale e area Indiana La Magia in India
Lo studio dei rituali magici dell’india , chiamati TANTRA, è piuttosto complesso, infatti l’esoterismo più complesso lo ritroviamo in testi come i ASHRAMA, segretamente trasmessi agli iniziati, e a questi sono associati i cosiddetti Mudra O "gesti efficaci".La base di ogni operazione è fornita dal Mantra e dal Yantra. Il Mantra:è un insieme di lettere o suoni che riflettono delle realtà spirituali, esse sono simili alle "paole di potenza" che abbiamo ritrovato nella cultura egizia. Il Yantra: sono figure geometriche nelle quali si vanno a iscrivere i Mantra.Quando il Mantra è posto in un cerchio non è più chiamato Yantra, ma CHAKRA. Ora, la maggior parte dei Yantra sono caratterizzati dal cosi detto "tridente di shiva", una lancia a tre punte utilizzata proprio nel rituale tantrico.Vi sono una serie di Yantra, a seconda di ciò che si vuol ottenere, ne proponiamo uno come esempio;lo yentra che serve per impedire una partenza è il seguente, si traccia un quadrato , circondato da una serie di tridenti di shiva e si inscrive sulla riga superiore ; KUMBHE MOHE e sulla riga inferiore il nome della persona considerata.Si deve ornare tutto con polvere di Sandalo e fiori gialli. (in figura riportiamo lo Yantra per allontanare le febbri maligne, per nn rendere pubblico il rituale totale) Fondamentale, comunque, per qualunque rituale è la Lancia di Shiva. Il tridente di Shiva rappresenterebbe la fiamma, e numerose leggende sul dio lo confermerebbero, come quella del rogo fiammeggiante che porta alla morte, seppur temporanea, di Dakcha, padre di Sati, una delle spose del dio. La Magia in Tibet La religione tibetana si basa sul dualismo Bene-Male e Luce-Ombra.I preti tibetani possiedono un’arma sacra, un pugnale per scacciare le ombre, chiamato POURBA.Questa arma è usata simbolicamente durante le cerimonie per scacciare gli spiriti maligni, ogni pugnale, poi, è sormontato dalla testa del dio tutelare dell’edificio a cui apparteneva.
La Magia nel Vicino Oriente Antico e Medio Oriente
La Magia Mesopotamica In Mesopotamia, nelle culture Sumera, Accadica e Caldea, come anche in Persia, la terra d'origine dei Magi, si trovano numerose attestazioni di rituali di magia cerimoniale. Tutte le fonti antiche riportano esempi di pratiche magiche, come: 1)l'utilizzo di "parole magiche" che hanno il potere di comandare gli spiriti; 2)l'uso di bacchette ed altri oggetti rituali; 3)il ricorrere a un cerchio magico per difendere il mago contro gli spiriti invocati; 4)l'utilizzo di simboli misteriosi o sigilli per invocare gli spiriti; 5)l'uso di amuleti che rappresentano l'immagine del demone per esorcizzarlo. Comunque il più grande apporto culturale del Medio Oriente consisté nell'Astrologia: l'osservazione degli astri era non solo magicamente inscindibile dal computo del tempo, ma anche strettamente legata ad ogni evento naturale. L’Assiria e Babilonia magiche Ovviamente in questa sede non possiamo descrivere la profonda e complessa dottrina religiosa dei popoli della Mesopotamia, ma ci intratterremo proprio sui loro strumenti magici. Nel rituale magico fondamentale importanza hanno oggetti come chiodi, frecce, punte, spade e pugnali…Spesso,infatti, venivano conficcati nelle fondamenta degli edifici dei chiodi, con inciso sulla testa delle formule magiche o figure di dei protettori.La credenza al potere magico delle punte è anche qui indubitabile, gli stessi demoni Assiri, se rappresentati con il pugnale sono dei buoni geni, il pugnale non indica, come si potrebbe pensare a prima vista, l’attacco e quindi la crudeltà del demone, ma bensì la protezione da malefici, cioè il pugnale ha il compito di difendere e non di offendere. La magia in Egitto La società dell'antico Egitto è fortemente intrisa di credenze Occulte. Nel Pantheon Egizio, oltre a Weret-Hekau, la Dea della Magia, anche Iside e Thot sono caratterizzati da poteri magici. Sono stati trovati molti Papiri Magici, scritti in Greco, Copto e Demotico, che contengono formule ritenute capaci di prolungare la vita, fornire aiuto in questioni amorose e combattere i mali. È attestata anche la credenza nella Cerimonia Magica dell'apertura della bocca per mezzo della quale si riteneva possibile conferire un'anima a statuette, utilizzate come controfigure Magiche dei defunti. La concezione di Bene-Male, la concezione del tempo….le armi anti-magiche in Egitto la Frusta, il Coltello e la Freccia. La frusta è l’arma utilizzata da Osiride e Anubi, essa rappresenta la supremazia sulle forze terrestri, essa serve per colpire qualunque forza cattiva.La vediamo rappresentata appunto nelle mani di osiride , su numerose tombe, egli è pronto ad attaccare tutte le forze negative che possono recar disturbo al defunto… …la freccia , usata dalla dea Neith , viene scagliata contro le entità nefaste, essa sta a rappresentare il Lampo-Fuoco della purificazione, la saetta scagliata contro i demoni…imitando così gli dei anche gli iniziati utilizzano queste armi sacre, includendo tra quelle prima citate anche la Lancia.Per esempio numerosi sono i bassorilievi rappresentanti l’iniziato che scaccia con una lancia i coccodrilli, animale che rappresenta le forze distruttrici del Nilo.Il gesto è comunque legato alle parole:"va indietro, coccodrillo, Magou, figlio di Seth" , sappiamo infatti benissimo il significato
e il potere dell "parole di potenza " del rituale osirideo-isideo,allo stesso modo abbiamo bassorilievi che figurano la lotta contro il serpente, la piattola…anche qui il potere delle punte nn è in discussione.
La magia in Medio Oriente
La Magia Giudaica Nell'epoca premonoteistica, la cultura magica era molto diffusa tanto da trovare posto nei testi sacri, poi in seguito purificati. Il Castiglioni afferma che si può infatti ammettere che nella Bibbia convivano due concetti antitetici che si ascrivono a due correnti differenti: quella eloista, di origine sumerica, che fa ritenere che in epoche lontane fosse diffusa la credenza negli dei e nei demoni, e quella iahwista che afferma l'idea monoteistica. Un altro esempio di ambivalenza è dato secondo il Goldberg dalla denominazione di Dio, El Schadaj, la cui radice etimologica significa fecondità e anche distruzione. Altre interferenze magiche sono: l'uso della verga, il tabù di non poter toccare l'arca, i miracoli, i sacrifici di animali e riti iniziatici. Infatti, il sacrificio, inizialmente umano, offriva a Dio il sangue, che era ritenuto sede dell'anima e il grasso, uno dei centri della forza vitale. Esso ricalca il sacrificio di sangue e la concezione totemica degli uomini primitivi. Come rito iniziatico citiamo la circoncisione dell'ottavo giorno, che rende tutto il popolo dei circoncisi un popolo di eletti, quindi a differenza della concezione magica egiziana, la conoscenza non è circoscritta a un numero limitato di adepti. Inoltre la potenza del nome è evidente tanto che esso non può essere pronunciato da nessuno se non dal Sommo Sacerdote nel tempio di Gerusalemme dinanzi all'Arca L'avvento dell'idea religiosa monoteistica richiede una purificazione del culto; gli intellettuali prendono le distanze dalle pratiche magiche e cercano di interpretare tutte le lettere e i numeri contenuti nei testi sacri per dare un senso alle parole dell'antico testamento. Tale arduo studio confluirà in una tradizione orale che prende il nome di Kabala; i metodi cabalistici sono molteplici, ma tutti permeati da una valenza mistica La magia nell'Islam La magia (saḥr ) è riconosciuta dall'Islam. Essa è considerata tuttavia come una "tecnica", rispondente a precise leggi, agenti per preciso disposto divino. Si condanna tuttavia la "magia nera" o saḥr shayṭānī (magia diabolica).
La magia nelle Americhe
La magia dell’America Precolombiana Come ci dice il Preuss, un illustre etnologo moderno, la concezione religiosa americana si basa su una società chiaramente matriarcale, dove la dea suprema, Hava Sibalaneuman, è la madre di tutti gli uomini e tutte le razze, ma anche su di una concezione dualistica, secondo la quale le donne sono sue dirette discendenti, mentre gli uomini derivano da un ente soprannaturale di sesso maschile. Da questa concezione, secondo la quale un sesso era tabù, cioè sacro, per l'altro sesso nella stessa tribù, si può dedurre l'origine della legge dell'esogamia nel culto totemico: gli uomini dovevano unirsi a donne di altri clan per non violare la loro sacralità e viceversa.[54] Le civiltà degli Aztechi e dei Maya si sono influenzate reciprocamente, infatti la magia di entrambi è di natura sistematica ed è rivolta a scopi pratici come la fecondità della terra e l'agricoltura. Essi mostrano un interesse vivissimo per i calendari e la suddivisione dei giorni in fasti e nefasti, suggerita dalle condizioni meteorologiche e dalla produttività del suolo. Gli Incas peruviani erano divisi in clan e in ciascuno di essi vi era un sacerdote che era anche il mago; erano fedeli al dio sole, come al totemismo. La medicina magica sfruttava talismani, piante guaritrici, strumenti propiziatori, come i rami di selce nelle operazioni chirurgiche e aveva un animale prediletto: un uccello dalle piume variopinte. Era viva la credenza di poter perdere l'anima tanto che nei passaggi pericolosi anche il solo calpestare un ramo fresco poteva privartene. Insomma grazie alla sua estrema fantasia e sistematicità, la magia precolombiana è sopravvissuta nelle credenze popolari nonostante le incursioni occidentali
Storia dell’Interpretazione della Magia
Fenomeno Magia
La magia, in quanto fenomeno ubiquitario che ha accompagnato la civiltà umana dagli albori, è stata ed è oggetto di studio da parte di Scienze Sociali, prime fra tutte l'Antropologia Culturale, l'Etnologia e la Psicologia. Le tematiche affrontate nello studio della magia solitamente riguardano la sua relazione con la Scienza e la Eeligione, la sua funzione sociali e la natura del suo pensiero.
Studi sulla Magia sul piano Antropologico ed Etnologico
Evoluzionismo Nel 1871 Edward Tylor nella Cultura dei primitivi arrivò alla conclusione che la magia fosse una «scienza sbagliata» in quanto non in grado di distinguere i rapporti causa-effetto da quelli propriamente temporali. Vicino alla posizione tyloriana fu James George Frazer, il quale, nel Ramo d'oro, pur considerando la magia un primo stadio nello sviluppo della civiltà, ebbe il merito di fornire una prima classificazione della magia. Egli distinse i processi magici in simpatetici/imitativi, basati sull'errore che il simile agisca sul simile (es. travestirsi da animale per augurarne la caccia) e contigui/contagiosi, basati sull'errore che le cose che sono state in contatto possono continuare ad interagire anche se distanti (es. ciocche di capelli, oggetti appartenenti alla persona su cui gettare il malocchio). Scuola sociologica francese L'etnologo francese Lucien Lévy-Bruhl considerò le culture cosiddette primitive come guidate esclusivamente da una visione magico-mistica del mondo, quindi prescientifica, nella quale ogni cosa si può trasformare in qualsiasi momento in un'altra. Agli inizi del XX secolo Henri Hubert e Marcel Mauss pubblicarono Teoria generale della magia. In quest'opera i due etnologi francesi assunsero un orientamento più sociologico rispetto al passato rivolgendo la loro attenzione non tanto alla struttura dei riti magici, quanto al contesto sociale nel quale essi si svolgono. Hubert e Mauss studiarono anche i rapporti della magia con la scienza e la religione, giungendo alla conclusione che queste posseggono delle analogie con la magia in quanto hanno terreni comuni di intervento: la natura (scienza e magia) e il sacro (religione e magia). Anche Emile Durkheim (1858-1913) intervenne nella discussione dei rapporti tra magia e religione. Nel suo Le forme elementari della religione afferma che la magia essendo per sua natura una pratica privata e quasi segreta, non può essere paragonata alla religione, che è un fenomeno sociale e prettamente collettivo. L'attenzione degli studi antropologici sul fenomeno magico si è basato fondamentalmente su due costanti interagenti e soggiacenti il rituale magico ed interagenti: sistema di simboli e comunicazione sociale. Un notevole contributo in questa direzione è venuto da Claude Lévi-Strauss. In Antropologia strutturale lo studioso dedica un saggio dal titolo Lo stregone e la sua magia all'universo simbolico della magia. La funzione semantica del concetto magico è alla base dell'esempio riportato da Levi-Strauss sulla base di un racconto di Franz Boas. I casi di guarigione magica per opera dello sciamano Quesalid dimostrano, secondo l'antropologo francese, che ogni atto magico presuppone l'esistenza di un rituale basato su segni, che abbiano un significato per la collettività che partecipa all'esperimento magico e ne condivide la speranza di riuscita.
Scuola inglese All'antropologo inglese Alfred Reginald Radcliffe-Brown si deve la prima disamina seria del concetto di mana, utilizzato per la prima volta dall'etnologo R. Codrington. Questa forza non individualizzata insita in tutte le cose permea l'atto magico (il rituale), chi lo compie (lo sciamano), quanti vi assistono (la società) e l'ambiente in cui viene svolta l'azione (la natura). L'accento posto dal Brown sul valore rituale e sociale della magia, contrapposto al presupposto legame magia-scienza condizionò la successiva discussione sull'argomento. Un'altra opera che ebbe una considerevole risonanza fu Stregoneria, oracoli e magia tra gli Azande, scritta nel 1937 da Edgar E. Evans-Pritchard. La ricerca da lui effettuata nel Sudan sud-occidentale lo portò a conclusioni vicine a quelle del Radcliffe-Brown. Anche l'Evans-Pritchard teorizzò la centralità del contesto sociale nel quale la magia si esplica e l'assenza di un legame tra scienza e magia, in quanto l'obiettivo finale del rituale magico non consisterebbe nel modificare la natura, ma nel contrastare i poteri di streghe o maghi. Funzionalismo Un contributo fondamentale alla interpretazione della magia dal punto di vista antropologico lo diede Bronislaw Malinowski. Nel suo Magia, scienza, religione, lo studioso polacco nega qualsiasi contatto della magia con la pratica empirica, che vede come entità separate. Famoso l'esempio della canoa, durante la costruzione della quale l'artefice non ha bisogno della magia per l'esecuzione tecnica del natante, che reggerebbe il mare comunque, ma il rituale magico interviene durante il lavoro come sussidio rassicurante. L'atto magico sarebbe quindi l'espressione simbolica di un desiderio, completamente slegato dal rapporto causa-effetto, che è comunque tenuto ben presente. Sulla scia di Malinowski, gli antropologi successivi hanno sottolineato che il ricorso alla magia si ha solitamente in presenza di fenomeni inesplicabili, davanti ai quali le pratiche empiriche sono considerate impotenti. La Magia secondo De Martino Una posizione interessante e diversa rispetto a quella del funzionalismo è quella dell'antropologo Ernesto de Martino che sosteneva che l'universo magico facesse da mediatore con la concezione dell'aldilà e con la paura delle persone di perdere la presenza. Nei suoi studi nel Mezzogiorno d'Italia nel 1948 egli rivelò come davanti ad una grave crisi, come la morte di una persona cara, la magia, assieme ad una buona pianificazione sociale (vedi piagnone) consentisse di incanalare il dolore per riscattarsi dagli istinti animali.
Studi sulla Magia sul piano delle altre discipline Lettura in chiave Psicologia
La natura della magia è stata studiata anche dal punto di vista Psicologico. Basandosi sulle teorie evoluzioniste del Frazer, studiosi come Wilhelm Wundt, Gerardus van der Leeuw e soprattutto Sigmund Freud accostarono il pensiero magico dell'uomo primitivo a quello del bambino, il quale ritiene che la realtà è influenzabile secondo i suoi pensieri ed i suoi desideri. Più recentemente anche Ernesto De Martino ne Il mondo magico pone l'accento su alcuni fenomeni tipici di pratiche sciamaniche, quali la spersonalizzazione e lo scatenamento di impulsi incontrollabili. Sono stati chiamati in ballo l’Io e l’Es per chi pratica magia ma anche il Subconscio e altro. Su questo filone viene affrontato il Mentalismo; la magia diventa “onnipotenza” del pensiero. In psicologia sono soggetti influenzabili da pratiche magiche tra cui la più studiata è la possessione demoniaca persone che soffrono di disturbo istrionico della personalità , gli schizzofrenici, gli ossessivo-compulsivi e di disturbi della depressione. Queste persone sono suggestionabili da persone che praticano attività magiche. Tante ricerche seguono il filone di negare la Magia e presentare determinate pratiche e riti solo come una visione distorta di persone malate che ricorrono a questo.
La Relazione Magia e religione
Secondo alcuni anche la Magia si può in un certo senso considerare Religione. La Magia è concettualmente diversa dalla Religione? Nella Magia l'uomo cerca di far sì che la Divinità faccia ciò che l'uomo vuole, o è nella Religione, che di solito l'uomo cerca di fare ciò che la divinità vuole? Probabilmente entrambe si pongono di fronte al mistero della creazione e della esistenza di uno o più esseri divini o creatori ma essendo spesso confusa la parola magia con setta occulta, viene considerata spesso solo nell'accezione negativa, cioè quella in cui si cerca di risolvere problemi terreni (soldi, amore, successo) con una pozione o formula e essere felici senza sforzi come per magia. "La magia riguarda la sfera pratica dell'agire, conscio o inconscio che sia" si sente dire come non ci fosse nulla di spirituale, solo formule ripetute a memoria, ma al contrario molti si avvicinano alla magia spinti dal desiderio di capire, di conoscere, ciò che ci è oscuro e occulto, spinti dalla curiosità. A seconda dell'uso che se ne fa, viene distinta in magia bianca o magia nera.Chi opera per il flusso regolare della natura, e per districare le situazioni riguardanti le persone (anche solo con le parole) attua magia bianca. Chi, al contrario, tende a dividere, creare conflitti, imporre il proprio volere ad altri (in maniera palese oppure occulta), e perciò tende a distorcere il normale corso degli eventi, attua magia nera. Bibliografia Bouisson, M., La magia, Milano 1965 Castiglioni, Incantesimo e Magia, Milano 1934 Chochod, L., Storia della magia, Torino 1970 Enciclopedia Treccani on line voci definizioni varie Ernesto de Martino, (a cura di), Magia e civiltà, Milano 1962 Gatto Trocchi, C., La magia, Roma 1994 ISBN 8879836552 Thorndike, L., The history of magic and experimental science, 8 v., New York 1923 Zambelli, P., L'ambigua natura della magia, Milano 1991 Berti, G., "Storia della Divinazione", Milano 2007