LE DOMUS DI PALAZZO VALENTINI

Page 1

LE DOMUS ROMANE DI PALAZZO VALENTINI a cura di Alessandra Pignotti

Premessa

Roma è una metropoli che a differenza di altri siti archeologici è ancora in uso e ha una storia bimillenaria; la città attuale è frutto di una concezione urbanistica che si è stratificata e sovrapposta nel corso dei secoli. È come una torta, i cui strati più in alto sono le fasi urbanistiche più recenti e quelli più in basso sono quelle più antiche, abbandonate, riusate, coperte e sepolte per secoli da materiali di sedimentazione naturale orografica e sovrapposizioni dell'azione antropica(insistenza nella stessa area di diverse strutture). Esiste perciò una Roma Sepolta, Nascosta e Sotterranea che ancora oggi parla e stupisce la società contemporanea con le sue meraviglie e le sue sorprese che si vanno palesando con gli scavi archeologici sotto il manto stradale e i palazzi attuali. Purtroppo o per fortuna le attuali strutture cittadine che coprono queste aree archeologiche, sfruttando tagliando o poggiandosi sulle vestigia antiche, hanno parzialmente preservato e "condannato" all'oblio le presistenze riusate. In alcuni contesti pubblici e privati è stato possibile ricondurre i resti architettonici a strutture note e confrontabili con altre fonti dirette o indirette. In genere, si tratta di contesti isolati ed interrotti; esiste, per via della continuità storica dell'urbanizzazione cittadina, una immagine urbana delle fasi precendenti assai puntiforme e disomogenea. Il caso che conserva certi materiali archeologici non conferisce una unità completa e consecutiva sul piano topografico e cronologico di ciascun periodo storico. È possibile però, creare un'immagine generica e in continua definizione, con il progresso della ricerca archeologica. È un'immagine di Roma che mostra 2 mondi diversi: 1) il mondo dei monumenti e della città Eterna 2) il mondo della quotidianità con le sue contraddizioni e con le sue "aporie" dalla città capitale dell'Impero. Sta alla società contemporanea trovare la chiave di lettura intermedia tra questi 2 mondi per capire quale sia la Roma del passato e i suoi processi di evoluzione fino all'urbanesimo attuale.

Introduzione

Le Domus che mi accingo a descrivere sono tra le scoperte archeologiche più sensazionali e belle degli ultimi dieci anni a Roma assieme alla tavola Rotante della Domus Aurea sul torrione del Palatino, il Lupercale, gli altri ambienti e fasi delle Domus del Celio, la fase finale degli studi sullo scavo dell'area dell'ex Cinema Trevi " Il Vicus Caprarius e la città dell'Acqua" ed altri siti archeologici straordinari. Il percorso didattico e la musealizzazione di queste strutture Romane è uno dei primi nel Mondo, se non il primo in assoluto; concilia il tradizionale apparato informativo di pannelli con ricostruzioni 3D, plastici e disegni, sezioni ecc con il digitale: - pavimentazioni di cristallo da cui si vedono le strutture conservate in tutto il percorso -7 proiettori multimediali collegati a programmi linus di ultima generazione attivabili a pulsantiera dislocati nella parte più "emblematica" e suggestiva dello scavo riproducono la storia del sito su cui sono istallati con la prima ricostruzione virtuale in situ delle murature Romane, affiancata da una parte documentaristica come nei programmi archeologici di Piero Angela1 -fari che si azionano in contemporanea alla parte multimediale creati da abili tecnici coadiuvati da informatici di primo livello. Questo impianto creato proprio dall'equipe di Piero Angela affiancata dagli esperti di ogni settore pubblici e privati è il fiore all'occhiello del nuovo sistema museale, vanto della Provincia di Roma, che ha finanziato lo scavo e il progetto a seguito, a partire dal 2003,dell'afflusso notevole di turisti nella Provincia, come valorizzazione e musealizzazione della sede amministrativa dell'Organo Provinciale. Questa scoperta archeologica conferma anche il valore culturale che possiede il Palazzo le cui fondazione oggi spezzano, tagliano e coprono le fondamenta e gli alzati resecati abbandonati delle Domus. È un paradigma di musealizzazione in situ dell'ottima sinergia di collaborazione, progettazione ed esecuzione tra pubblico e privato. 1

Piero Angela ha ricevuto un premio in denaro ed onorifico alla cultura proprio per il progetto di Palazzo Valentini.


La scoperta Archeologica del sito

Dal 2003 l'aumento del Turismo nella Provincia di Roma ha permesso alla Amministrazione di promuovere 14 restauri di edificio di valore storico artistico dei 120 Comuni amministrati,tra cui spiccano Palazzo Incontro e Palazzo Valentini. Le indagini di scavo nei sotterranei di Palazzo Valentini appartengono ad una più ampia fase preliminare di ridstrutturazione e rifunzionalizzazione degli ambienti interrati della Provincia di Roma, inserendosi in un programma di restauri e recupero della sede storica e del ricco patrimonio artistico in esso conservato, promosso e avviato a partire dal 2004, su impulso dell'allora Presidente, on. Enrico Gasbarra. Le ricerche archeologiche sono state precedute da una bonifica degli ambienti e da uno spostamento e una rivalorizzazione dell'archivio in altra sede, smantellandolo con una riqualificazione delle sale ipogee cinquecentesche, che inglobavano una serie di emergenze archeologiche di notevole importanza. Lo scavo condotto dal 2005 al 2007 nei 5 ambienti del c.d. "archivio morto", ha permesso di riportare alla luce un settore archeologico nuovo, non noto dalle fonti, punto nevralgico della topografia urbana Romana in età Imperiale soprattutto dal II secolo d.C. Le vestigia sotto il palazzo sono architetture di edilizia civile patrizia privata a ridosso del Foro di Traiano. Sono individuabili due macro aree Romane di scavo: 1) Piccole Terme nei vani cantinati dei sotterranei nord- occidentali sotto via dei Fornari, già indagati in sinergia dalla Soprintendenza Archeologica di Roma e dalla Provincia di Roma nel 1980-1981, ripresi nel 2007(sotto la Sala Giunta) e in corso fino al 2010( nei 2 vani laterali ai 2 ambienti scavati precedentemente) 2) 2 Domus da ovest verso est lungo le pendici del colle Quirinale. Queste due aree sono state poi coperte ed abbandonate con sedimentazione di materiali di frequentazione e di "butto;" 2 le murate risultano tagliate, spezzate e resecate in molti punti per il fenomeno dell' inglobamento in mura irregolari medievali, "pozzo", sepolture come una 2

Si tratta di oggetti lasciati da passanti e dai "frequentatori" di alcune zone in uso delle domus e delle terme e parti adibite a mo di discariche. Costituiscono materiali di stratificazione e obbliterazione dell'antico.

tomba a cappuccina dovuto all'inisistenza nelle stesse strutture di nuove architetture che poggiano e usano come fondazioni le antiche vestigia Romane. Sono cortine murarie, decorazioni e materiali archeologici pertinenti le fasi dell'Alto, Medio e Tardo Impero in uso certo fino al V secolo d.C.; dopo si trovano materiali stratificati riguardanti la storia del sito posteriore l'abbandono e il crollo degli edifici Romani scoperti. Alle tracce di frequentazione tra V e VII d.C. si sommano l'uso funerario del sito e l'isolamento dal contesto urbano dell'area come per i Fori Imperiali che perdono la loro funzione civile con degrado e impaludamento delle zone. La creazione dei sotterranei del Palazzo tra il XVI e XX secolo, ha certamente compromesso le stratigrafie altomedioevali, di cui si sono trovati dei resti, e i depositi tardo antichi sulle strutture in crollo. Inoltre i depositi e i materiali di interro, per la creazione delle fondamenta, nella zona delle fondazioni,sono oggetti che non appartengono alla storia del sito nel Medioevo, ma provengono dal resto della città, fornendo solo una panoramica dei consumi attraverso, gli scarichi e rifiuti impiegati. Si trovano anche fosse di spoliazione tra XI e XIV secolo nella zona abitativa e nell'impianto termale ad essa connesso. Grazie all'opera di archeologi, storici dell'arte e restauratori oggi riemerge con tutto lo splendore di un tempo questo complesso abitativo patrizio di 2 domus con annesso impianto termale privato, datate tra il I d.C.e il V secolo d.C.. A permettere di "rivivere" sul sito stesso la grandezza e il lusso di queste due domus è il viaggio virtuale creato dal tour multimediale, che, con il digitale e le moderne ricostruzioni 3D, restaura e reintegra le parti mancanti delle murature e non solo facendole risorgere dalle proprie ceneri. Unica pecca è il puntum dolens rappresentato dal bunker realizzato per gli attacchi aerei nel 1939 che taglia e sostituisce la sezione stratigrafica di snodo tra le domus aristocratiche e l'ingresso al Foro di Traiano. Questo non ha nemmeno escluso la ricerca del fantomatico Tempio del Divo Traiano, che dovrebbe essere stato realizzato proprio nelle vicinanze; lo scavo sotto il palazzo provinciale ha solo escluso la sua presenza al di sotto dello


stesso. Le indagini sono state condotte da: -Soprintendenza Archeologica di Roma anni 80 – dal 2008 in poi -Provincia di Roma anni 80 – dal 2008 in poi -Archeometra s.r.l Piccole Terme dal 2007 -Parcifal coop. Domus dal 2005 al 2007. L'equipe supervisionate prima dal dott. Del Signore e dalla Dott.ssa Baldassarre e successivamente anche dal prof. La Rocca e altri esperti hanno solo nella prima fase di indagine svuotato 1400 m per un totale di quasi 187 tir di materiali di scarico.

Il Percorso didattico

Il percorso di visita dal 2007/8 segue 2 "aree di scavo" : -Piccole Terme, visibili da circa oltre 500 mq di pavimentazione in cristallo -Domus Romane-Insula,visibili sotto il pavimento o intorno, in posizione inferiore rispetto al piano di calpestio attuale -Rifugio Antiaereo o Bunker della Provincia di Roma che termina sulla parte Meridionale del Foro di Traiano. Durante le varie fasi di scavo e di allestimento, l'ordine di visita e l'uscita o al Foro o di nuovo dal cancello di un lato del cortile, scendendo le scale sono stati modificati. Il percorso nella versione integrale dura quasi 60 min, di cui 20 min.di tour classico con guida alle Piccole Terme e Bunker, 30 min di parte multimediale in situ di Piero Angela alle Domus. La visita si può effettuare per prenotazione ed è consentita per gruppi non superiori alle 25 persone per ragioni di sicurezza, vista la ristrettezza di alcuni ambienti. È stato inaugurato il 20 dicembre 2007; è stato aperto gratuitamente, grazie ad una proroga fino al maggio 2008. Il sito archeologico è stato chiuso per nuovi scavi fino a dicembre 2009, quando con percorso ridotto solo alle domus di 30 min.fino al febbraio 2009. Oggi dal dicembre 2010 è stato musealizzato in maniera permanente a pagamento, grazie alla collaborazione con Civita.


LE EVIDENZE ARCHEOLOGICHE SOTTO PALAZZO VALENTINI

Le piccole Terme

Quest'area è una sorta di primo survey dei sotterranei; durante i primi lavori di restauro dell'area sotto via dei Fornari, a circa 9 mt sotto l'attuale piano di calpestio stradale, 21 dal livello del mare, sono stati messi in luce 6 vani, di varie dimensioni, dotati di pavimenti su suspensurae e un praefurnium . Tubuli fictiles sono ancora in situ, rivestimenti delle pareti per la propagazione dell'aria calda, decorati in lastre marmoree policrome, ormai in lacerti. Gli scavi del 2007,della coop. Archeometra s.r.l, hanno interessato il grande ambiente, oggi rivestito di pavimento in cristallo per la visibilità e la miglior conservazione di quasi 500mq di area, situato sotto l'attuale Sala Giunta, primo ambiente visitabile dell'area di indagine. Nel 2008 fino ad oggi sono proseguiti gli scavim di cui nel 2007 erano stati effettuati dei saggi, degli ambienti immediatamente a nord. Nella Grande Sale sono gli ambienti del Frigidarium e alcuni dei vani adibiti a Spogliatoi e vani di passaggio tra una zona e le altre delle Terme; sono visbili le vasche ovali e il loro originale rivestimento in marmo, in più punti spogliato dopo il V secolo d.C.. Queste sale sono state obliterate dai crolli degli alzati delle medesime e disturbate dai tagli di fondazione e sottofondazione del palazzo che poggia sulle murature resecate e riempite di materiali da riporto. Si vedono fosse di spogliazione e l'abbandono con la mancanza di manutenzione ha permesso la penetrazione di acqua di falda ed infiltrazioni, che nonostante i restauri, minacciano con l'erosione e la muffa le strutture. Gli ambienti indagati sono nella zona nord occidentale dei sotterranei tra via dei Fornari e via IV Novembre. Si tratta soprattutto di terme tardo antiche di carattere privato, vista la dimensione ridotta dell'intero impianto.

Le due Domus

Le due domus sono state indagate perchè già si auspicava di trovare resti importanti , certo non quelli poi riportati alla luce. Oggi, dopo quasi 2000 anni riemergono i resti di 2 ricchissime domus; si tratta di case di uomini molto ricchi e potenti forse di senatori Romani. Grazie alla sinergia di archeologi e restauratori della parte multimediale oggi riemergono in tutto il loro splendore. Il percorso che mostra, prima la Domus B, la seconda indagata nella parte orientale dei sotterranei, poi la Domus A, nella zona Occidentale che si connette con il corridoio del bunker. Entrambe sono due abitazioni patrizie che si trovano al Centro della Roma Antica; si tratta di evidenze archeologiche che fanno parte del tessuto topografico a ridosso dei Fori, già in parte sondato agli inizi del 900 nello sterro sotto il Palazzo delle Assicurazioni Generali(fistulae plumbee incise di Flavius Asterius) e un sondaggio del 2005 verso il vicolo di San Bernardo, nei sotterranei sotto l'Aula Consiliare che danno verso il Commissariato della Polizia Provinciale di edifici di materiali vari databili all'epoca Adrianea. Il primo ambiente che si vede è un salone decorato con un fine opus sectile; si tratta di un restauro decorativo effettuato dopo nel IV secolo di una Domus(B), di epoca Imperiale, con motivi a losanghe e geometrici tipici del Tardo Impero. Il salone ha subito poi un taglio di superficie trasversale tagliandone la pavimentazione. Si tratta di una domus lussuosa a più piani; la parte retrostante ha una zona aperta con platee e fontane del I secolo d.C. successivamente tagliate da un "cortile" di collegamento in basolo, scoperto a sopresa dagli archeologi tolto l'ultimo strato di terra.chiuso anche dalla vicina Domus A. Nella parte destra della Prima Sala di visita, la zona Orientale verso Occidente, la Domus è addossata alla Prima Casa, tagliata dal muro di fondazione rinascimentale. Lo scavo di fondazione, mostra un riuso delle vestigia e un riporto di materiali per pareggiare i livelli; seconda sopresa di indagine è l'uso nella muratura di due statue senatoriali, di un giovane e un anziano Romano, acefale. Il terzo elemento di prestigio dell'area è la parziale conservazione della scala che portava ai piani superiori, ancora decorata in marmi policromi.


Nella parte che poi prosegue nella zona Occidentale, c'è un salone della seconda domus, Domus A, decorato con mosaico policromo a treccia di Salomone, motivo molto di moda nel IV secolo d.C., età di restauro anche di questa sala in quest'altra casa patrizia. Nell'area occidentale, vicino alla casa sono stati ritrovati i resti della canaletta di scolo e di smaltimento delle acque della strada, di cui si vede la prosecuzione del basolato di prima. Questi erano coperti da riporti e da frequentazioni medievali, compresa una tomba, segno di abbondo degli edifici.(VXIII secolo). Il Mosaico decora sale adiacenti al cortile centrale dell'impluvium, per la raccolta delle acque piovane, in età imperiale, solo decorativo. Nel II secolo, età delle murature, con una parte di fontane e basolato di età domizianei, questo sito è luogo di 2 lussuose dimore patrizie, restaurate nel basso impero, con l'annessione delle Piccole Terme. Non lontano da qui c'è il cuore pulsante di Roma: i Fori(Romano e Imperiali). All'epoca di Adriano, età della maggior parte dei resti, Roma è nella massima espansione territoriale, padrona dell'Europa e del Mediterraneo, esporta ovunque con i suoi Eserciti le sue Leggi ed impone a tutte le sue civiltà i suoi costumi. Costruisce con i suoi esperti nelle Legioni strade e ponti e monumenti, destinati a celebrare la grandezza degli Imperatori e la gloria di Roma. Non tutti si sono conservati alcuni, sono ancora qui a testimoniare tutto questo.

Il sito nella maglia archeologica di Roma

Urbana

Nonostante il degrado, il riuso e il palazzo costruito al di sopra delle Domus; queste sono ancora qui; da allora la Luna è sorta e tramontata in questo luogo unico e magico. Queste Domus sorgevano vicino al cuore di Roma; lì oratori e avvocari come Cicerone o politici come Cesare, senatori ed imperatori hanno calpestato la Curia e vissuto nell'area forense. Qui si svolgono tutte le attività pubbliche della Roma Imperiale. Roma è la capitale di grande Impero; ma come tutte le metropoli, ha anche le sue problematiche. Le strade brulicano di gente di tutti i livelli, nei quartieri poveri spesso scoppiano risse, incendi e allagamenti e non manca il malcontento. Inoltre esisteva anche allora la criminalità e di notte le strade sono tormentate dal rumore dei carri che trasportavano le merci ai mercati e non solo sobbalzano sul basolato in pietra e di giorno sono congestionate dal traffico urbano proprio come oggi.I segni dei carri, le tracce delle ruote si vedono nel basolato, dietro la Domus A. Le domus in esame sono due esempi di edilizia privata domestica aristocratica imperiale urbana collocati nel punto più nevralgico della città, sul declivio delle terrazze del Quirinale. I dislivelli nella zona di scavo, sono le tracce di questa pendenza e dell''orografia collinare del Quirinale cancellata dai depositi successivi e dalle fasi storiche posteriori. Le quote altimetriche, mostrano un progressivo salire del piano stradale e di calpestio con la cancellazione del pendio. Si collegano alle stratigrafie della sella del Quirinale, definitivamente sbancata in questa parte da Traiano, con la creazione della piazza del suo Foro. Queste vestigia, benchè la civiltà che li abbia concepiti sia scomparsa, sono conservate meravigliosamente e parlano ai posteri e stupiscono tutti. La ricca documentazione archeologica è qui ulteriormente valorizzata e musealizzata attraverso il percorso virtuale della zona delle Domus, curato da Piero Angela, Gaetano Capasso e Paco Lanciano e con la voce del narratore in italiano di Claudio Capone(morto il 24 giugno del 2008).


Foto con relativa versione ricostruttiva 3D del video del sito:

Bibliografia: Non esiste ancora un catalogo o una pubblicazione recente dello scavo; ci sono i giornali di scavo degli archeologi, visibili in archivio. L'unica pubblicazione al riguardo sono le brochure e le informazioni edite dalla Provincia e i pannelli didattici all'interno.

Com'è

Com'era

Com'è

Com'era


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.