Originalità e Unicità dell'Arte Romana

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ORIGINALITA’ E UNICITA’ DELL’ARTE ROMANA a cura di Alessandra Pignotti

Indice: Definizione

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Cronologia e periodizzazione

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Origini

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Monarchia

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Repubblica

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Impero

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Originalità e Identità dell'Arte Romana

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Bibliografia

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Sitigrafia

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ORIGINALITA’ E UNICITA’ DELL’ARTE ROMANA DEFINIZIONE Arte Romana: Si dice arte Romana quella manifestazione artistica prodotta a Roma e nel territorio Romano dalle sue origini presunte intorno al 753 a.C. 1(metà VIII secolo a.C.) al crollo dell’Impero Romano d’Occidente 476 d.C. Si tratta di una capacità di espressione creativa formatasi a Roma per sinecismi,2eclettismi, sincretismi e contraddizioni, diffusasi con il processo di Romanizzazione attraverso fenomeni di acculturazione e di inculturazione delle popolazioni locali sottomesse, che non hanno completamente perduto il loro “imprinting “ culturale con la nascita della Romanità. 1)La prima matrice dell’arte Romana è l’arte Italica delle popolazioni “medioitaliche”3 in particolare quella Latina che ha fornito e creato la corrente più antica e “semplice “ dell’arte Romana detta Arte “Plebea” che rappresenta la versione più genuina di questa produzione per spontaneità realismo attenzione storica e spirito individualistico. Si tratta di una corrente locale che da molta importanza al contenuto e al messaggio espressi piuttosto che alla forma di raffigurazione da impiegare. 2)La seconda matrice è l’Arte Greca Arcaica, Classica ed Ellenistica che permea la seconda corrente, quella Aulica o “Patrizia”. Questo filone segue l’imitazione, il disprezzo e la contaminazione del modello greco che Roma applica ad una molteplicità di opere per contatto diretto e indiretto con la civiltà Greca durante i suoi scambi e le sue conquiste del Mediterraneo e nel Mediterraneo. Il Fascino che la Grecia ha esercitato per i Romani meglio si percepisce nella frase”Graecia capta ferum victorem coepit“espressa da Cicerone a proposito della fine della Magna Grecia; un atteggiamento ambivalente nei confronti della "superiore" Arte Greca: progressivamente ne apprezzerà le forme, mentre proverà disprezzo per gli Artisti Greci socialmente inferiori nei confronti dei Conquistatori Romani. Con il passare dei secoli l'Arte Greca avrà un sempre maggiore apprezzamento, anche se non mancheranno 1

Secondo la cronologia Varroniana maggiormente accreditata dagli storici e dagli archeologi . 2 Si tratta della fusione di più componenti per realizzarne una come da più tribù e villaggi forse si è formata la struttura proto- urbana di Roma. Nell’arte è una fusione indivisibile di più componenti . 3 Si tratta di popolazioni antioche che popolano l’Italia Centrale, le più di ceppo Inodeuropeo.

tendenze autoctone "anticlassiche" che costituiranno un elemento di continuità con l'arte romanica. Fasi: Arcaica – Repubblicana ed Ellenistica – Imperiale o Classica – Basso Imperiale –Tardo Antica- Proto- Bizantina “Particolari movimenti e/o stili ”: Orientalizzante –Arcaico – Severo e Classico 4 a Roma- Koinè medio italica - EllenisticoAttico o neoattico – Pseudo Egizio – “Anticlassico”-Basso Imperiale –Tardo AnticoProto- Bizantino.5

CRONOLOGIA E PERIODIZZAZIONE Origini: Nell'età Protostorica e Regia non si può ancora parlare di Arte "Romana" (cioè con caratteristiche proprie), ma solo di produzione artistica "a Roma", dalle caratteristiche Italiche, con notevoli influssi Etruschi.6 Le forme artistiche autoctone, nella fase delle origini e della prima repubblica, sono piuttosto “elementari e poco raffinate”. Con il contatto con la civiltà greca Roma avrà un’ explois di forme e di opere d’arte con la netta separazione di due correnti: 1- corrente Plebea

2- corrente Aristocratica o Patrizia.

Il cosmopolitismo e l’eclettismo Romano sono ribaditi nelle manifestazioni artistiche più antiche dove ad es. il culto Romano si mescola alle forme Etrusche o nelle produzioni non “Romane” di oggetti per l’elite di Roma(Cista Ficoroni); Nell’Architettura le tecniche etrusche o greche(arco, tempio, fogne) sono assimilate precocemente dai Romani e perfezionati. La contaminatio si ravvisa in numerose copie Romane di opere d’Arte Greche, eseguite per il diletto e il compiacimento degli aristocratici. 4

Si tratta di Stili e movimenti Greci derivati dall’arte Italica, Etrusca, Magno Greca e da originali Greci. Sono le varie fasi dell’arte Greca che è entrata direttamente con commerci e indirettamente con influssi con quella Romana. 5 Nello studio della Protostoria la posizione e le caratteristiche dell’arte del Lazio e della città di Roma sono assai complesse perché si traducono in reperti di artigianato e di arte pertinenti un Retaggio Latino, delle popolazioni che costituiscono Roma, fortemente vincolato da correnti medio- italiche delle arti degli Italici confinanti e della tradizione Etrusca. 6 A livello archeologico sono distinguibili oggi grazie alle indagini eseguite dalla Sovrintendenza(Prof.ssa Anna Mura Sommella –Prof. Paolo Sommella ) le fasi Arcaiche del Capitolium Tempio di Giove Capitolino, musealizzato dal 2002 a oggi completamente in situ entro i Musei Capitolini. 2


Monarchia: L’Arte di questo periodo mostra ancora molte dipendenze con l’arte Etrusco- Italica e con i modelli Greci. La produzione fittile documenta una lenta ricerca di autonomia formale e linguistica con ibridi dei due modelli. Comincia la monumentalizzazione programmatica della città di Roma(Foro Romano) La presunta dinastia Etrusca porta un numero incredibile di maestranze per lavori pubblici in templi strade ecc. Le forme artistiche sono molto simili all’arte Etrusca Arcaica e quella Severa; le produzioni di questa fase sono forme di arte Romana Arcaica.

Repubblica:Nell’Epoca Repubblicana Roma dimostra la sua indole Mediterranea e la sua ambizione rivolta alla espansione della città in tutto il bacino del Mediterraneo attraverso politiche e strategie mirate legate al dividi et impera. Sono 3 le fasi di questo periodo Storico Romano per l’arte: 1Antico Repubblicana o Primo Repubblicana 509- 250 a.C. 2- Medio Repubblicana 250 a.C. – 100 a.C. 3- Tardo Repubblicana 100 a.C. –30 a.C.

1- Antico Repubblicana: 509- 250 a.C.: La monumentalizzazione urbana iniziata dalla dinastia etrusca prosegue con l’inaugurazione del primo e del più grande Tempio di Roma: Il Capitolium. Si tratta di una mastodontica opera architettonica templare Romana che unisce la forma del pseudo - periptera in antis con i templi orientati N/S della tradizione italica con alto podio; il materiale impiegato è il marmoelemento catalizzante delle opere pubbliche monumentali da qui in poi.- Uniche strutture non marmoree restano la copertura a capriata lignea e le decorazioni fittili delle parti architettoniche del tetto, iconograficamente legate alla matrice etrusca della dinastia Etrusca che ha aperto il cantiere. Il VI secolo a.C. rappresenta per Roma una svolta decisiva oltre che politica con il cambio del regime dalla presa di coscienza delle responsabilità e delle potenzialità racchiuse nella città; in campo artistico compaiono le prime immagini monetali su un solo lato(dritto) delle prime monete Romane coniate per l’ingresso di Roma nel commercio Mediterraneo gestito dai Greci in contemporanea al mondo Etrusco e quello Fenicio. l’Aes Rude, questo è il tipo

monetale Romano più antico è una moneta in rame con raffigurati Tridenti, Navi, Giano Bifronte con iconografie simili a quelle delle monete Etrusche. Lo stile più diffuso nelle immagini di Roma e per Roma dell’inizio della Repubblica è quello Ionico arcaico e Severo Ionico fiancheggiato dall’ordine architettonico Dorico. Con la circolazione dell’Aes Signatum Roma passa al “conio bifacciale”; su questi tondi compaiono sui due alti Giano e la Nave. La resa è ancora vincolata ai modelli Italici o Etruschi. Numerosi sono gli oggetti di artigianato e d’arte d’importazione dalla Grecia, specie Attici, Ionici, Laconici e Corinzi. La presenza dell’Aes Grave, una moneta lenticolare testimonia il progresso monetale della città che comincia a imitare più da vicino le forme greche anche nelle monete. Il V secolo mostra la trasformazione della società Romana anche nei costumi e la crisi del mondo Etrusco; tale situazione rafforza la proiezione verso il modello Greco.7 Fino al IV secolo a.C. –III secolo a.C. Roma “purtroppo” non produce autonomamente Arte in senso stretto ma si limita a copiare e inglobare elementi. Questa civiltà prima di tale periodo nel campo artistico importa e si serve di maestranze e artisti non Romani o dell’orizzonte Greco o di quello Etrusco Italico. L’Architettura e l’Urbanistica però. talvolta mostrano degli elementi di novità che saranno propri del mondo Romano. Nel IV secolo sorgono le più antiche città Romane: le colonie latine le colonie romane i municipi. La tendenza a fondere i modelli e a copiarli arbitrariamente sono aspetti che sin dall’inizio mostra questa civiltà. La tradizione(mos maiorum), il rispetto dell’austerità culturale e delle autorità(pietas e auctoritas)secondo alcuni studiosi8 sono responsabili della mancata nascita di una arte locale sin dalle origini perché considerata una espressione di frivolezza e di mollezza morale dall’elite.9

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Appartiene a questa fase la nascita della legislazione Romana scritta, una raccolta di consuetudini e di leggi orali che per la prima volta viene codificata in un codice legislativo: Leggi XII Tavole. 8 Questa ipotesi non è condivisa da tutti in ambito accademico. 9 Il rigore morale e il rigido costume degli antenati(patres) sono la componente del mos maoirum che contraddistingue una corrente tradizionalista 3


Per convenzione la prima opera di arte Romana è considerata la Cista Ficoroni; è un beautycase dono di nozze per una giovane aristocratica realizzato da una maestranza metallurgica Campana operante a Roma tra IV e III secolo a.C . Durante il IV e il III secolo a.C.Roma arriverà ad assomigliare più che ad una città del Lazio in espansione, una Ellenìs10 o ellenichè poleìs(città greca);Cicerone ne sottolinea la koinè culturale che si rivela come un cospicuo insieme di apporti esterni Italici in senso lato( Etruschi, Medio- Italici e Greci), componenti che concorrono al concepimento della cultura e arte locale(Romana), pur mantenendo la loro specifica entità nell’eclettismo e nel sincretismo Romano. In termini più semplici nel periodo del Primo Ellenismo Roma si avvicina e potrebbe essere scambiata per una città ellenistica, ma con una forma, quella della koinè ellenistica Etrusco –Italica tipica dell’Italia Centrale e delle zone limitrofe alla Magna Grecia. L’affaccio al Mediterraneo prospettato poi nel 227 con la nascita delle prime due Province(1 Sardegna + Corsica 2 Sicilia )porta Roma a scambi più diretti con la Grecia e commerci di opere d’arte sempre più intensi; in campo artistico si traduce con l’esplosione di copisti dei modelli greci dapprima di V-IV secolo e successivamente contemporanei (III)e in un concetto degli artisti Romani: Imparare. I Romani copiano e formano artisti che imparano l’arte classica ed ellenistica Greca a larga scala per i nobili“Romani”. 11 D’altro canto si raffina la produzione locale diventando Romana 100%; nascono nel corso del III secolo tra la fase Primo Repubblicana e quella Medio Repubblicana: dell’arte Romana testimone della grandezza di questa civiltà e la gloria dei suoi uomini politici, spesso falsando l’immagine reale e complessa di questa cultura. Infatti, rimangono solo alcuni monumenti, vestigia dello splendore e della potenza di Roma, le opere d’arte più mastodontiche dell’antichità. Roma ha però, in sé i mali di grande città-stato, come le attuali metropoli presenta numerosi problemi e fattori sociali, economici, politici ecc. Questi piccoli dettagli non si colgono dalle arti maggiori bensì dalle minori e dall’artigianato che si preserva nei reperti archeologici dei siti antichi. L’insieme dei dati incrociati fornisce un idea molto differente da quella delle altre civiltà antiche sui rapporti dei Romani con l’arte:l’immagine urbanistica(topografica e architettonica) e iconografica( scultura e pittura) è un vincolo, fattore e strumento pratico, economicocommerciale, estetico e di auto- rappresentazione della società secondo le situazioni storiche e le ambizioni e la retorica del Potere individuale(privata) e ufficiale (pubblica). 10 Cicerone del De Repubblica, II –VI . 11 Membri della Nobilitas di Roma e dell’Italia, ricca e aristocratica classe.

1)il

Ritratto erede delle maschere funerarie del rito Romano a inumazione 2)la Pittura Storica(Affresco dell’Esquilino) 3) Boom Edilizio e di opere Pubbliche. 2- Medio Repubblicana 250 a . C. – 100 a.C: Il III secolo a.C. è lo spartiacque tra il “nulla” e l’irrefrenabile ascesa di Roma nel Mediterraneo e verso l’Oriente Ellenistico; nell’arte Romana la Romanizzazione dei modelli greci è ormai inevitabile. Roma si trasforma da città che emula e imita le forme ellenistiche alla nuova sede di un nuovo Potere, di stampo indoeuropeo e mediterraneo. La moneta Romana, l’Asse, ora presenta la Ruota(simbolo di Giove, ma anche pregna di altre simbologie legate alla città)sul dritto e Giano sul rovescio . Si tratta della stagione dei Trionfatori 12 di Roma;l’arte diviene propaganda politica13 dei Trionfatori e dei Politici in ascesa. Con il II secolo l’arte documenta: 1- l’invenzione del Cemento e della Malta Idraulica pozzolanica14 2- la nascita della Pittura Romana

Parietale:

I stile Pompeiano 100 a-C. 15 -80 a.C. con una tecnica di divisione tripartita della parete verticalmente e orizzontalmente in 3 parti detta a Crustae Marmoree o Incrostazioni marmoree II stile Pompeiano 80 a.C.-27 a.C.18 Architettonico e Finte Prospettive 3- la nascita della forma architettonica della Porticus16 4- la diffusione e alternanza degli ordini architettonici Greci nelle decorazioni con prevalenza ai motivi ellenistici 12

Erigono degli Archi Onorari o Monumenti che hanno caratteri ellenistici e espressività narrativa tipicamente Romana. Questi elementi di mistione tra modello Greco e quello medio-italico(plebeo)si notano nei rari frammenti marmorei di questi monomeri auto celebrativi. 13

Da questo momento comincia una monetazione che rappresenta la storia dri Roma. Le immagini pubbliche sono dei resoconti politici e “storici” degli eventi di Roma. 14

Opus Caementicium=opera cementizia descritta in Vitruvio, De Architettura; polvere di marmo e calce viva allungate con acqua e inclusi pozzolanici e ghiaia o pietrame minuscolo. La versione normale è usata come legante dei mattoni nell’opera laterizia o opus testaceum. La versione idraulica per parti in umido o cantieri navali presenta l’acqua in propozioni abbondanti calce e pozzolana che induriscono a presa rapida. 15 200 a.C. in altri testi. 16 Fino in epoca Tardo Repubblicana . 4


5- la piena produzioni delle arti Romane con l’alternanza e a volte la compresenza delle 2 correnti quella Aulica e quella Plebea nelle committenze pubbliche e private. 3- Tardo Repubblicana 100 a.C. –30 a.C.: La crisi della tradizione delle forme politiche economiche e culturali Repubblicane in questo frangente storico manifesta la tendenza propagandistica dei monumenti dei Viri Triunphales lungo il percorso della pompè triumphalis a Roma e nei territori romanizzati . La retorica monumentale delle ambizioni dei trionfatori Romani e della sua oligarchia si sostituiscono all’eloquenza verbale. L‘aspetto formale e lo stile ricercati dai committenti e dagli artisti è prevalentemente Ellenistico;inoltre eccezionali ritratti della corrente genuina romana storicistica e realistica semplice (Plebea) risalgono all’età sillana. Un gusto intellettuale verso l’eleganza e della decorazione al dettaglio sono espressi nel III stile Pompeiano o Ornamentale 27 a.C. – 45 d.C.17 alla fine della Repubblica. 18 Mentre ad Atene gli artisti greco- romani concepiscono una nuova corrente classica che rivisita Fidia e la scuola Attica con sede nella medesima città, Roma è travolta da un ingente numero di opere d’arte che incrementano e ufficializzano il collezionismo Romano dell’elite che sfoggia in luoghi privati e pubblici il proprio bottino. Le arti plastiche private e pubbliche non “politiche” hanno nuovi spunti classici da contaminare aderendo ad un aspetto formale prevalentemente classico che si contrappone a quello “asiatico” e microasiatico “ereditato” dall’arte seleucida e pergamena per i monumenti dei trionfatori. L’arte Romana Tardo Repubblicana è divisa come la città tra 2 correnti provenienti dalla “Grecia”: 1- “asiatico” e microasiatico “ereditato” dall’arte seleucida e pergamena Es. Monumenti di Trionfo, Teatro di Pompeo 2- neoattico Es. Foro di Cesare e l’arte Augustea, echi nel II-III stile Pompeiano, Arte ufficiale di Roma con le vicende storiche a partire dall’Ara Pacis . Prosegue con influssi dal mondo greco il rilievo storico e il ritratto della corrente più 17

Le pitture parietali di questo stile perdurano fino all’età Giulio – Claudia, a Caligola. 18 Con Augusto, nel 27 a.C. le pitture parietali delle domus aristocratiche e della sua famiglia sono realizzate con una raffinatezza di elaborazione e una maestria che traggono ispirazione da ritrovati modelli classici “neoattici “Greci; sono l’espressione finale del II Stile Pompeiano e la gestazione del III.

semplice del linguaggio romano raffinandosi con forme eleganti e meno “deformate e piatte”. Alternanze commistioni e sincretismi si vedono in tutti settori della produzione con lo sviluppo maggiore delle arti “industriali” e l’inizio della perdita di “indipendenza e di autonomia “con la delegazione alle Province di scambi e di fonti di sostentamento primario e di lusso. Roma si trova al centro del Potere e da Augusto con la trasformazione nel Principato della città non più città stato allargata all’Italia con colonie, ma nella capitale della cultura Romana, Pagana, Imperiale e della Civiltà Antica del Mediterraneo dominatrice di quasi tutto l’orbe allora noto dagli Occidentali fino al lontano oriente(confinante con la Persia, l’Asia Centrale, l’India, il deserto Arabo e L’Europa Orientale dei Nomadi/Barbari).

Impero:30/27 a.C.

19 - 476 d.C. L’arte di questo periodo storico è davvero l’espressione del cuore di un Impero, emanazione della ricchezza e della potenza dell’impero con monumenti destinati a celebrare la grandezza degli Imperatori e la gloria di Roma. Molti di questi monumenti non esistono più o sono ridotti in piccoli frammenti irriconoscibili; altri sono ancora qui a testimonianza diretta(archeologica) dello splendore di un grande Passato con le sue luci e le sue ombre. Vivere e abitare a Roma significa essere al centro di Tutto; è da qui che le leggi e le legioni di Roma con i suoi specialisti hanno portato con la forza e il diritto la civiltà fino a terre lontane. Roma però soffre già i mali di una grande metropoli: strade di giorno congestionate dal traffico di merci e di altro e notte tormentate dal rumore dei carri, che sobbalzano sul basolato in pietra trasportando le mercanzie.20

19

30 a.C. Conquista dell’ultimo regno ellenistico: Regno Tolemaico o dei Lagidi d’Egitto –Nascita della vera struttura imperialistica di Roma. 27 a.C. Gaio Giulio Cesare Ottaviano riceve il titolo più importante tra gli onori del nuovo sistema quello di Augustus, Venerabile. Si tratta della data fondamentale dell’ascesa imperiale e di non ritorno per Roma, ormai nel centro del Potere e diviene la capitale indiscussa e caput mundi dell’Impero Romano. Roma ora è davvero la capitale della Romanità, del Potere, di un Impero e della Classicità. 20 Nel centro di Roma tutta la società e la varietà etnica è rappresentata e la ricchezza e l’ordine sono ostentati, ma nei vicoli bui non mancano atti di ruberia e disordini come oggi.(Fonti letterarie) 5


Augusto è il primo e più importante imperatore perché lui inventa il nuovo Stato accentrato a Roma con unità religiosa (Politeismo Romano detto poi paganesimo e il culto dell’Imperatore) politica e culturale in senso ampio. Egli crea una raffinata retorica e aulica arte ufficiale dalle forme classicistiche, ma stile “augusteo” dove la perfezione dell’immagine si unisce al simbolico, allegorico e allusivo linguaggio dell’arte del Potere . L’Architettura, la Scultura, l’Urbanistica e la Pittura seguono un classicismo perfetto fluido e austero; si alternano apollineo(prima fase augustea) al dionisiaco(mondo dello spettacolo, nei motivi simposiaci e nei motivi stagionali). Si accentua la volontà di copiare da motivi ed elementi “orientali”iniziata con il culto di Dioniso e di Cibele; alcune provengono dal mondo faraonico alessandrino come temi isiaci e le tecniche di lavorazione delle pietre dure come l’Opus sectile, Statue in marmi policromi e i gioielli. Roma ora ha un impero diviso in 26 Province21, 11 Regioni Italiane e 14 Regiones o quartieri municipali la capitale. Il periodo Imperiale si divide in 3 fasi: 1)Alto Imperiale 27 a.C. – 96 d.C. o tutto il I d.C. Dinastie: Giulio Claudia – Flavia- Nerva 2) Medio Imperiale 96 d.C. -235 d.C. o tutto il II secolo d.C. e inizio III d.C. Dinastie: Nerva -Elia – Antonina – dei Severi 3) Basso Imperiale o Tardo Impero detto anche Epoca Tardo Antica 235 d.C. – 476 d.C. o III- V secolo d.C. Dinastie: Severi – Romolo Augustolo – “Barbariche”. 1)Alto Imperiale( 27 a.C. – 96 d.C. o tutto il I d.C. Dinastie: Giulio Claudia –FlaviaNerva): I modelli di Roma sono clonati dall’imperatore e dagli aristocratici provinciali nelle città romane d’Europa, Asia e d’Africa. L’auto rappresentazione sociale si manifesta nella formazione di splendidi centri urbani con Fori,Basiliche, strade consolari e impianti centuriati, Porticati, Capitolia e Templi del culto imperiale. La grande competenza nella formazione e gestione di servizi, infrastrutture, spazi pubblici e strutture di difesa è testimoniata 21

Sotto Augusto sono arrivate a 26 con l’ultima annessione la Pannonia del 9 d.C.

archeologicamente

dai resti di acquedotti, reti stradali, centri storici, fontane e edifici per spettacolo. Questi ruderi sono pertinenti quel settore dell’arte Romana chiamato:Arte Provinciale.22 L’età Giulio Claudia è pressoché classicistica con alternarsi di una retorica aulica per la sfera pubblica e una ricerca di temi intimistici, intellettuali con miti e paesaggi che si fanno veicolo di concetti privati di estetica, valori sociali e morali del privato, desideri, passioni e ambizioni del padrone, scenografie del teatro della vita e intellettualismi con citazioni letterarie, filosofiche e religiose( vedi le domus, la ritrattistica domestica e oggetti privati). Elementi nuovi si trovano in alcune opere realistiche dell’età di Claudio con la rottura degli schemi neoattici. Sotto Nerone compare un più accentuato verismo convenzionale di rappresentazione dei ritratti ufficiali che risultano fino a lui idealizzati a simili quelli dei dinasti ellenistici. La Pittura è quella del III stile Pompeiano o Ornamentale 27 a.C. – 45 d.C. finale; sotto Nerone si ha la gestazione completa iniziata con sperimenti sotto Caligola del IV stile Pompeiano o stile Irreale/Fantastico 45- 79 d.C. Roma da Augusto in poi si trasforma completamente per adeguarsi al nuovo ruolo di centro nevralgico di una nuova Era acquisisce il volto, di cui sono visibili dei resti archeologici edulcorati dal tempo, dai restauri antichi e moderni, dagli agenti esogeni e dall’abbondono. Si tratta di una facciata urbanistica che promana l’idea di grandezza dell’imperium, di lusso e di ricchezza. Si vede una Roma marmorea ed eterna immutabile e di splendori del Passato classico che non c’è più . L’eclettismo del Neo Atticismo Romano della capitale che alterna fonde e contamina il classico con il romano o l’ellenistico si nota a partire da Augusto fino a Claudio; sotto Nerone, imperatore filoellenico si ha una nuova rivisitazione del modello imperiale 22

Arte Provinciale: Quest’arte è divisa in due blocchi culturali: 1)quello delle province occidentali che presenta opere con Romanizzazione del substrato Pre Romano 2)quello delle province orientali presenta un’arte erede del patrimonio ellenistico cui si aggiunge sovrappone e affianca il modello proprio romano. Si data dal I secolo d.C. ma soprattutto dal II secolo d.C. fino al V secolo d.C. in Occidente(con rari fenomeni tardivi di VI secolo d.C) e al VI –VII secolo in Oriente con la nascita dell’arte proto- bizantina e paleo bizantina ,trasformazione dell’Impero Romano d’Oriente. 6


rivolto ai modelli ellenistici insieme ai classici e alla corrente romana. Il periodo dei Flavi segna una svolta con la creazione di un linguaggio più spigoloso confrontabile con alcune immagine e rese della Tarda Repubblica. Si mescola il verismo del mondo ellenistico con il realismo e la spontaneità espressionistica romana. L’Aspetto formale del periodo Flavio sembra essere neo- ellenistico con contaminazioni classiche, romane e arcaiche. Lo stile è ancora “Aulico” per l’arte ufficiale e semplice “popolare” per la sfera privata con oscillazioni delle due destinazioni delle opere . Non si frena parallelamente il collezionismo di opere d’arte greche e anche romane antiche per il tempo( di IV- III secolo a.C. o di epoca repubblicana). La maggiore estensione dell’impero intensifica la propaganda monumentale a Roma e nelle Province fatta con i proventi dei bottini di guerra( guerre giudaiche). 2) Medio Imperiale 96 d.C. -235 d.C. o tutto il II secolo d.C. e inizio III d.C. Dinastie: Nerva-Elia – Antonina – dei Severi: Un cambiamento sociale come la nascita di un senato con le aristocrazie provinciali non solo di Roma e Italia e non solo di classe senatoria ma equestre di ex capi di esercito reca la salita a soglio imperiale di imperatori Spagnoli, Africani ecc. Si ha una Romanizzazione totale dove la città coincide ormai con tutto l’impero e con personaggi prima barbari o nemici e mercenari. Marco Aurelio mostra una generosità dell’impero verso nomadi e popoli che sono accettati tra i Romani e un sovrabbondare di genti etnie e culti, dovuti all’estrema duttilità e tolleranza di Roma che valuta il Romano per lo stato di Diritto e del censo(economico). La Pittura raggiunge una situazione di decorazione stilistica post- pompeiana con una corrente “lineare” caratterizzata da pitture con semplici linee e decorazioni e una corrente bi- cromatica o giallo rossa o bianco rossa. Quest’ultima è tipica del periodo Adrianeo. La Ritrattistica usa un linguaggio Aulico in quella imperiale mentre è semplice nel resto. L’Architettura adotta e sviluppa tecniche soprattutto del II secolo di una realtà ingegneristica senza pari come i piloni per la corrente dei fiumi nei ponti e acquedotti. L’ opera mista e il trionfo del Cemento.

Trionfa la forma edilizia dell’Insula con pittura post pompeiane e mosaici bianco neri. Con Traiano si da voce nell’arte ufficiale alla narrazione aulica della corrente popolare cioè sui monumenti le immagini non si rifanno a modelli greci, ma a Romani del ritratto con uno stile abile nelle volumetrie perché note dall’altro filone ma non retorizzate. Adriano invece, si barcamena tra i classici per il suo amore della Grecia e il linguaggio narrativo e storico della corrente più schiettamente romana. Il mosaico trova nello stile fiorito la forma più completa e elegante del mosaico figurato bianco nero. Colorismo e pathos con forme a volte irrazionali23 o allusioni alternate alle precedenti forme segnano la fine del medio impero e l’inizio del Basso Impero dal III secolo d.C.24 3)Basso Imperiale25 o Tardo Impero detto anche Epoca Tardo Antica 235 d.C. – 476 d.C. o III- V secolo d.C. Dinastie: Severi – Romolo Augustolo – “Barbariche”: Il III secolo è un periodo di lento e inesorabile declino della Roma Classica verso una Roma delle Apparenze svuotata dei contenuti nostalgica che cerca la sua nuova identità,non più al centro del Potere, priva della Linfa dei primi tre secoli sperimenta un nuovo slancio. Colorismo e pathos con forme a volte irrazionali o allusioni alternate alle precedenti forme segnano la fine del medio impero e l’inizio del Basso Impero dal III secolo d.C.26 Commodo nella dinastia degli Antonini apre la strada al rottura con modelli greci nell’arte Romana successiva. L'arte Basso Imperiale o tardo antica è la produzione artistica durante la tarda antichità, ovvero il periodo che grossomodo va dal III al VI secolo d.C. In questo periodo si registrò una profonda trasformazione politica, sociale, culturale ed artistica, che conduce dall'antichità al medioevo. Anche l'arte ne esce profondamente trasformata, 23 24

Non di imitazione dal modello greco, non classiche. Bianchi Bandinelli, 2001.

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Questo periodo nella Storia Antica viene anche definito, perché periodo che segna la fine del mondo Antico, Tardo Antico; si succedono numerose dinastie imperiali, alcune molto brevi e spesso elette dagli stessi eserciti. Grosso modo le dinastie di questa fase vanno dal III al V Secolo d.C.; la prima di tale frangente è la dinastia dei Severi e l’ultima di chiude con il giovanissimo Romolo Augustolo, deposto da Odoacre. 26 Vedi nota 25 e p. 6 del medesimo articolo. 7


conseguendo una rottura definitiva con la tradizione naturalista dell'arte greca e dando origine, alla fine di un lungo processo, alle nuove civiltà bizantina e Carolingia. La maniera Tardo Antica non è in realtà una novità, ma si sviluppa abbastanza linearmente dal filone dell'arte plebea e Provinciale Romana, cioè l'arte della corrente tipicamente Romana di retorica semplice e delle Province. Con particolari condizioni storiche che vedono la salita al potere di personaggi provenienti sempre più frequentemente dalle province e con l'innesto su queste esperienze delle concezioni Barbariche, si arriva a un totale superamento della corrente Aulica Aristocratica patrizia con forme dalla Grecia, che comunque ormai vuotata del suo contenuto originario all'epoca di Diocleziano o Costantino. All'inizio del III secolo il graduale allentarsi di tutti i traguardi raggiunti dall'arte greca (leggi della prospettiva, del colore, delle proporzioni, dell'equilibrio organico naturalistico e della coesione formale delle figure) finisce per diventare un abbandono vero e proprio nel giro di poco meno di cento anni. Sicuramente pesano nella svolta la situazione politica, economica e sociale, che nei momenti di difficoltà portava le persone al bisogno di evasione e distacco, concretizzandosi nello slittamento verso l'irrazionale, come confermano anche le nuove forme di spiritualità che si diffondono in quel periodo. A ciò va aggiunta la scalata del potere di nuove classi legate all'esercito e alle province rurali, che non si riconoscono nelle manifestazioni artistiche della vecchia aristocrazia senatoria.( più vicine alla corrente plebea). La nuova arte dominante compie tante rivoluzioni: -il ribaltamento di tutte le prospettive su un piano unico; -le proporzioni tra figure o tra le parti di esse non più secondo natura ma secondo una gerarchia "morale" o simbolismo proporzionale; -la perdita della coesione organica tra le parti di una figura; -l'uso del trapano nel creare ombre scavando solchi in negativo, piuttosto che modellare un volume a somiglianza dell'originale; -la percezione slegata dei singoli elementi, che assumono forme autonome e acquistano significati astratti; -la preferenza per la posizione frontale per i personaggi principali, legata a ascendenze religiose o ideologiche; -la caduta degli indugi nel ridurre la rappresentazione della figura umana("nobile"

per i greci) a mera decorazione riempitiva, contorta e distorta o meglio a motivo di repertorio; -Il filone popolaresco dell'arte è anche quello che per primo recepisce un contenuto cristiano. Cristianesimo e invasioni barbariche non sono altro che due degli elementi che contribuiscono a dare all'arte la sua nuova fisionomia, ma nessuno dei due è determinante in maniera assoluta. Si tratta proprio di questa originalità che permette l'inevitabile superamento di un modo di fare arte(quello grecoromano)ormai stanco, retorico, indebolito da revival e imitazioni che pure ancora non mancano nell’antichità. Il contenuto e il messaggio travalicano la forma e lo stile; ci sono pitture con decorazioni in cui il colore prevale sulle linee come delle macchie spontaneo. Il chiaro–scuro o l’allusivo dominano la arti plastiche con una forte espressività che nega le forme Classiche dei primi tre secoli dell’impero perché non più di gusto. Il IV secolo comincia con l'ingresso di Costantino a Roma nel 312 e termina sia nel 402, anno in cui Onorio trasferì la sua residenza a Ravenna, sia nel 408, anno della morte di Arcadio, quando i Goti di Alarico saccheggiarono Roma. In occidente il sacco di Roma da parte dei Goti causò un'interruzione dell'attività artistica: a Costantinopoli le colonne erette in onore di Teodosio I e Arcadio oltre che di Marciano, con le loro sculture, danno un'idea dell'arte degli anni precedenti la morte di Arcadio, anzi c'informano della situazione artistica dei due centri dell'Impero intorno al 400. A Roma, l'arco di Costantino è il monumento più antico del IV secolo: le scene che narrano fatti di guerra sono di stile “popolare” mentre le scene che illustrano gli episodi romani sono più solenni. Costantino vuole questa differenza sottolineata dagli spogli che sono episodi solenni o sacri inseriti insieme alla battaglia che sembra narrata come una guerra mondiale. Quanto alle statue dell'Imperatore, sono caratterizzate dallo stile classico: quella del Laterano, nella quale è raffigurato con corazza nel fiore degli anni, e quella della Basilica Nova, i cui frammenti si trovano nel cortile del Palazzo dei Conservatori, nella quale Costantino è effigiato come uomo maturo. Le statue di Costantino e dei suoi figli, insieme alle statue dei Dioscuri trovate nelle rovine delle terme Costantiniane, furono realizzate a Roma tra il 315 e il 330, in uno stile puramente classico. Nel IV secolo, le opere più importanti furono realizzate nel campo dell'architettura. A 8


Roma si continuò a costruire come s'era fatto sotto il regno di Massenzio. Gli edifici Costantiniani, come le Terme del Quirinale, le Basiliche di San Giovanni in Laterano e di San Pietro in Vaticano testimoniano un'identica capacità tecnica ed artistica. Non si conoscono più tali monumenti nel loro aspetto originario. L'Architettura del IV secolo s'è distinta per due importanti avvenimenti: la fondazione e la costruzione delle grandi chiese a Roma. Nella costruzione di Costantinopoli, Costantino e i suoi ingegneri ed architetti Devono far tesoro delle esperienze maturate con l'edificazione delle residenze dei Tetrarchi, forse anche di Nicomedia, la capitale di Diocleziano. Ma, sfortunatamente assai poco rimane oggi della città Costantiniana, anche se ci si può fare un'idea anche con l'aiuto delle fonti letterarie. L’ arte che si sviluppa nel V secolo d.C. è di tre tipi principali : 1.Statale, dove si riscontra sia l’affermazione della gerarchia dell’amministrazione (dittici, ritratti) sia una nostalgia verso un meraviglioso e glorioso passato dei primi secoli dell’impero(Notizia Dignitatum, Virgilio Romano)

Ecclesiastico, che si esprime in opere di altissimo livello con i fondi raccolti e racimolati durante i due secoli precedenti, volte a celebrare la grandezza della chiesa e della parola di Dio, adottando talvolta un linguaggio e delle tecniche in precedenza riservate alle committenze imperiali. 2.

3.Privato, che vede lo spegnersi delle committenze senatorie di recupero del classico e del paganesimo e il fiorire di fondazioni basilicali cristiane su fondi privati (s. Vitale e S. Agata die Goti). L’arte Profana registra questo evento catastrofico con produzioni ambiziose e elitarie che pochi possono permettersi come libri miniati o avori intagliati dei consoli e certe argenterie, serie di lusso legate a questo spirito nostalgico . L’arte Paleocristiana27 affronta le tematiche iconografiche in parallelo al riaffiorare di eresie legate a interpretazioni teologiche e all’auto rappresentazione del Papato e della Chiesa Romana. Si

moltiplicano cantieri edilizi di basiliche. Questo parrebbe contrastare l’aspetto politico della società del V d C. Sono rinvenuti nei tesori delle chiese numerosi dittici consolari e quelli sacri, quantità eccezionale per un reperto così caro e prezioso appartenenti a questa fase, considerando la scarsità di questi nelle fasi alto e medio imperiali . L’effetto del 410 è un’arte nuova,che si rivolge ad un pubblico a vari livelli applicando delle scelte diverse dal passato, in cui, spesso, Il bello viene negato, facendo contare sempre di più il contenuto delle scene raffigurate rispetto alla forma . Occorre sottolineare che tale periodo artistico non è affatto , come in precedenza si è ritenuto, una fase di decadenza, ma un’epoca di fioritura di un nuovo linguaggio figurativo che non si cura sempre dell’aspetto formale, in cui spesso il contenuto travalica la forma . Quest’arte si traduce in splendidi mosaici e favolose pitture rappresentanti scene vetero o neotestamentarie o caratterizzate da ornati geometrici e/o vegetali che riempiono le pareti, l’abside, archi trionfali, pavimenti. Mentre la produzione di IV secolo non è ancora pronta a produrre cicli pittorici e affini, mantenendo sfondi neutri o a fondo dorato, nel V secolo i papi scelgono di produrre “immagini”; il V secolo è una svolta decisiva del mondo artistico cristiano, le immagini prima solo usate da privati per le loro tombe e per le loro domus, legate al culto e al gusto privato sono accettate nell’ambito ufficiale e tramandano messaggi ufficiali-chiesastici. Sono immagini ricche di storia salvifica del cristianesimo e del papato realizzate con una nuova attenzione ad una composizione più semplice, una narrazione più chiara che sceglie la paratassi delle figure, ignora le proporzioni naturalistiche della anatomia e del mondo riprodotto in 2D(ad esempio le architetture perdono la loro fisionomia ecc,). Nel corso del V secolo ,infatti,nasce una nuova moda che non usa la prospettiva, sviluppa la paratassi figurativa, un linguaggio spesso umile ed evita problemi formali e stilistici. L’artista evita complicazioni di composizione e di espressione, anche se qualche volta i riferimenti di alcune scene non sono compresi dai comuni fedeli(non era compreso da tutti il riferimento alla conversione degli ebrei al cristianesimo nel I secolo,fatto dal mosaicista della basilica di San Paolo).

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Riferimenti e informazioni già anche trattate dalla sottoscritta in http://www.antika.it/002730_v-secoloarte-cristiana-a-roma.html. 9


ORIGINALITA E DELL'ARTE ROMANA

'IDENTITA'

L’identità dell’arte Romana è stata ed è ancora discussa per il duo forte legame con le forme artistiche dei popoli con cui entra in contatto o che conquista accorpandoli a Roma. Lo spirito dell’arte Romana a mio avviso, va trovato nella religione, nella cultura e nelle leggi Romane unite e distinte tra tradizione e innovazione, ma soprattutto tra fas e nefas o tra Romano e Latino o tra Romano e Barbaro. In poche parole sta nel modo bipolare di svilupparsi di questa civiltà che si mostra dalle origini una forma urbana per fusione di diverse entità e etnie(eclettica e sincretica), ma soprattutto nata e sviluppata per sinecismo sociale e giuridico. La natura cosmopolita di origine culturale e sociale fa si che l’arte nasca con pluralità di forme, espressione di diverse realtà sociali e culturali della città; il diritto è l’unico elemento universale assieme alla lingua di questa civiltà che si diffonde con l’espansione economica, militare e politica. L’ambizione di Roma è insita in questo carattere mediterraneo, già connotato da classi sociali con popolazione di origini diversa(latina, sabina, etrusca, italica e magno greca) che si esprime con le forme dell’etnia di appartenenza, seppure edulcorate dalle forme comunemente accettate e profuse politicamente. I riti della religione misti tra tradizione e innovazione servono assieme alla Legge a Roma per trovare terreno fertile per l’espansione originata dalla necessità di progresso e maggiore richiesta economica e culturale, ma incrementata dalla legge evolutiva della natura umana e delle civiltà antiche che mirano a migliorare e ingrandirsi.28 Roma è poliedrica e così è la sua arte che è l’espressione artistica, artigianale e industriale di un popolo sorto con l’inglobamento di più etnie, religioni ecc. Le correnti artistiche che ci sono giunte sono le tipologie di comunicazione creativa e propagandistica di una città- stato che sin dalle origini ambisce a coincidere con un Impero, capitale di un territorio che risulta la sua propaggine. A me sembra che Roma sia la testa e l’Impero, il corpo con le sue imperfezioni, diversità e peculiarità. Gli influssi, le emulazioni e le copie vanno considerate come sistemi di recupero e di assimilazioni di linguaggi considerati idonei e belli per questa civiltà. 28

L’essere umano è l’unico animale che sfrutta e ed esaurisce nel processo di vita di crescita delle sue comunità tutte le risorse del territorio in cui vive.

L’originalità dell’arte Romana consiste nella estrema varietà di forme e realtà ricollegabili a due correnti che spesso si incontrano e si fondono e auto evolvono. È reperibile nell’apertura a temi e immagini esotiche, che suscitano stupore, curiosità e fascino; è percepibile dalla considerazione dell’arte come fine a se stessa, ma anche per la sua capacità comunicativa, come si vede nell’architettura che traduce le forme del potere. L’artista a Roma è lo strumento della bellezza e dell’ambizione; ci sono alcuni elementi che susciterebbero a pensare che conti il contenuto, il messaggio, le forme e il committente ma non l’esecutore, che,seppure un genio è il braccio del committente. Non sono giunti casi di firme di opere Romane, ma solo di artisti Greci29. Ci sono archeologi e storici dell’arte che sostengono che è solo un caso che non si sono trovati, altri ricercatori ipotizzano che non contasse a Roma il nome dell’artista e che quindi la prassi fosse di non ricordarlo e di non firmare le produzioni . L’artista è quasi sicuramente uno strumento, ma non posso escludere che fosse come in Grecia, ma che non si hanno materiali. In attesa di riscontri per il caso si rimane puramente nella sfera delle ipotesi. È certo però, che si notano diversi gusti che accentuano i seguenti “concetti”: 1) divide et impera 2) fas e nefas 3) Romano e non Romano(straniero Barbaro o nemico) 4)Potere e ambizione 5) Pubblico e Privato 6) Aulico e popolare 7) Contenuto e Forma 8)Aspetto Formale e Stile 9) Eccezionale e Seriale 10) Elitario e di massa 11) Aristocratico e Plebeo 12) Esoterico ed Essoterico 13) Autoctono ed Esotico 14) Esornativo e Fondamentale 15) Centrale e Marginale 16) Imperiale e Provinciale 17) Bello e Sublime 18) Intellettuale e Concreto 19) Figurativo ed Astratto 20) Realistico ed Idealizzato 21) Iconico e Aniconico 22) Iconico e Narrativo 23) Tradizionale e Innovativo 29

Nel mondo Greco l’arte è un’espressione umana del Cosmos, del bene e della città come ordine costituite delle cose e come forma della perfezione e della giustizia. 10


24) Classico e Sperimentale 25) Emulazione e Negazione 26) Imitazione e Contaminazione 27) Varietas e conformitas 28) Realismo e Tipizzazione. Sono idee concetti e valori bipolari come i sinonimi e i contrari, ma,proprio come nella teorie degli opposti, i 2 poli si attraggono e producono splendide forme teoricamente contraddittorie. Tali a volte sembrano molto “naturali” come alcune espressioni arcaiche o basso imperiali. Alcune forme artistiche sono testimoni concreti della tolleranza del mondo Romano di vario tipo. Altre sono destinate a celebrare la grandezza degli Imperatori e la gloria di Roma.Altre ancore sono scomparse senza lasciare traccia. La produzione delle classi medie, i reperti di Archeologia Classica Romana e gli scavi portano alla luce informazioni che correggono l’equazione falsata dai monumenti che sottolineano solo l’aspetto della grande metropoli. Attraverso l’archeologia è possibile infatti, evincere che Roma, come oggi, ha sofferto anche i mali delle grandi metropoli e non è solo la capitale della paganità, dell’impero e della cristianità, ma anche una città ricca di problemi e di difetti. Sono per appunto certi difetti che si notano nell’arte Romana,che però,ne fanno un’arte unica e ineguagliabile. Ci sono delle caratteristiche di questa produzione che la rendono una delle più straordinarie manifestazioni dell’Antichità e la base della nascita dell’Arte Occidentale (Europea) Medioevale e Moderna.

Bibliografia:

1)Bianchi Bandinelli,2000 Ranuccio Bianchi Bandinelli”La Fine dell’arte antica”, Milano 2000 2)Bianchi Bandinelli 2001 Ranuccio Bianchi Bandinelli Roma- “L’Arte Romana nel Centro del Potere”, Milano 2001. 3)Cerchiari, De Vecchis 1999 Cerchiari, De Vecchis, Arte nel Tempo “1999 Tomo 1, 1999 Milano. 4) Zanker, 2001 Zanker Paul, “Arte Romana” 2001.

Sitigrafia:

http://www.antika.it/002726_v-secolo-eventi-storici-ineuropa.html http://www.antika.it/002730_v-secolo-arte-cristiana-aroma.html

Alessandra Pignotti©

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