Arcicaccia Informa n.2

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In Italia correttamente europei

L’animalismo che vuole condizionare il Paese

Il segreto del polpo

Game Fair sotto il segno della cinofilia

Gran Galà della cinofilia sportiva

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Pace in Medio Oriente

N. 2 Luglio/Agosto 2014

Pace in Medio Oriente

Pace in Medio Oriente

Pace in Medio Oriente

Pace in Medio Oriente

Vigilia di una nuova stagione di caccia, sarà anche l’occasione per scegliere l’Associazione Venatoria e non più solo l’assicurazione

2014. Non solo annunciazioni ed allucinazioni

Accendiamo i fari sull’unità, quella realizzabile ora e subito. Per farla c’è bisogno di trasparenza e coerenza Siamo alle “emozioni”, che precedono la “pre-apertura” e poi … l’“Apertura”. Anche per la “crisi” siamo un pò meno a rinnovare la licenza. Quest’anno, rispetto al passato, sarà anche l’occasione per scegliere l’Associazione venatoria e non più solo l’“assicurazione”. Noi vogliamo provare a segnalare le “novità” e le “criticità” che si ripropongono per fornire elementi per decidere la “tessera”. Dobbiamo certo continuare a preoccuparci per un, ancora marcato, nostro “isolamento” ricercato dagli animalisti, ma alimentato da una strategia fallimentare delle Associazioni venatorie che hanno cercato di sopravvivere, grazie al “quante gliene abbiamo dette” e nascondendo ai soci l’emarginazione dalla società e, in particolare, dalle nuove generazioni. L’analisi delle responsabilità del mondo venatorio le ha fatte la Ricerca del Prof. Finzi che ha indicato come “guarire”: raccogliere le critiche che vengono dall’area dei cittadini attenti all’ambiente, agli animali ma che non esprimono l’“animalismo” anti-umano e anti-italiano. Il mondo venatorio e quello degli imprenditori delle armi, hanno condiviso il “Finzi pensiero” e si sono messi a lavorare finalmente per costruire una rete di relazioni con la Società. Questo ha permesso di riaprire anche un tavolo unitario tra le Associazioni venatorie che dobbiamo offrire agli agricoltori e presto. E’ finito su un binario morto, ormai da tempi biblici, il treno aperto dalla FIdC che doveva far salire l’ANUU e il CPA sotto la sigla della FIC (così nominata la Federazione al suo sorgere) senza che alcuno dei sopra citati sia “salito”. L’“opzione” delle altre Associazioni venatorie nazionali è parcheggiata in FACE, e da tempo. Vivaddio, malgrado quanto detto, comunque c’è stato un “sussulto unitario” che ha iniziato ha dare risposte

con le Federazioni e le Confederazioni, etc… nate nelle Regioni. Nazionalmente i tempi sono diversi e lunghi, purtroppo. Si è fatta una prima riunione: presenti ANLC, Arci Caccia, Enalcaccia e FIdC, si è iniziato almeno a “picchettare” il futuro indicando tutti l’esigenza di dotarci di uno “statuto” per regolare i rapporti democratici (Federazione, Confederazione, Unione, ecc…) che fosse valido per gli anni futuri. Al Tavolo nessuna obiezione; però non si va avanti malgrado, e va detto, che Enalcaccia ed Arci Caccia abbiano scritto proposte da discutere. Attendiamo i “ritardatari”. Qualche danno le prime “allucinazioni” sull’idea di “annessione”, li hanno prodotti. Nei territori, invece di valorizzare le intese, alcuni si

sono presentati con il “sogno dell’unità” con rapporti subalterni. Così rimarranno soli ed inutili. Purtroppo l’“incoscienza” porta ad inseguire le “tessere” “cannibalizzando” le esigenze delle varie forme di caccia: talvolta si è solo cinghialai, beccacciai, migratoristi; qualche “imbecille” propone i giorni di “passo” fissi per la migratoria per lasciare il campo – immagino - al chilo di carne di cinghiale. Dimentichiamo che, prima di tutto, siamo cacciatori e la prevaricazione di un tipo di “caccia” sull’altra è mortale. L’importante, nelle difficoltà, però è che si è tornati a discutere… molto più frequentemente. Così anche altri fatti utili sono maturati: FIdC – Arci Caccia – AnuuMigratoristi, per la prima volta hanno un “solo” Pro-

gramma Assicurativo che ha consentito di migliorare e qualificare il servizio del “sistema assicurativo” unico e per i numeri che raccoglie e per la qualità dei “Marchi” delle “Compagnie” messe insieme e già sperimentate. Così, per la prima volta, quanti sceglieranno questo “pacchetto comune” non rischieranno per “l’assicurazione”: franchigie, condizioni furbesche e ci iscriveremo pensando al lavoro che compete alle Associazioni.

Probabilmente non siamo consapevoli del “nuovo inizio” per il quale le Associazioni venatorie dovranno essere più “portatori d’interesse” all’europea, più “gestori”, che “assicuratori”. Nasceranno gruppi dirigenti all’altezza? Tutto da dimostrare. Ma è urgente, se pensiamo a cosa dovrà seguire alle Province, muoversi subito. Bisognerà creare le regole già nella Confederazione delle Associazioni venatorie nazionali perché si possano eleggere rappresentanze per il merito delle persone senza ricorrere a “trucchetti” (dall’Ekoclub a quant’altro…) per un posto in più “a tavola”! Altrimenti non ci sarà organismo, unico o federato, che tenga. C’è un altro “accadimento” che se “vivrà” sarà portatore di cultura positiva per la caccia. E’ nato il “Tavolo di lavoro” tra FIdC, Arci Caccia, AnuuMigratoristi e Legambiente per rispondere alle esigenze del Paese per una caccia utile. Dovremo applicarci perché “caccia” sia gestione, cultura rurale, ma anche alimentazione sana, etc.., così come chiesto da chi vuol bene all’Italia. Lavorare come hanno fatto ANUU, ANLC e FIdC ieri per una positiva Convenzione con l’Ispra per investire 55.000,00 (derivanti dai soldi dei soci) e oggi senza che dopo nulla sia cambiato, gridare all’“ENTE INUTILE”, non va nella Direzione del “rilancio”. Per non parlare dell’importanza data all’ISPRA e da tutti apprezzata nel “Decreto” sui richiami. Accendiamo i fari sull’unità, quella realizzabile ora e subito. Per farla c’è bisogno di trasparenza e coerenza … tanta, tanta. Cerchiamola nelle tessere 2014. Siamo già meno soli. Osvaldo Veneziano

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Al Senato approvato l’emendamento che fa chiarezza sull’utilizzo delle reti e dei richiami vivi

Caccia in Italia, siamo correttamente europei

L’approvazione dell’emendamento relativo ai richiami vivi in sede di commissione da parte del Senato rilancia la sostenibilità di una pratica tradizionale aggiornandola al mutare dei tempi e delle conoscenze. Per la caccia una sfida positiva a essere forza propulsiva per la gestione dell’ambiente e la qualità della vita dell’intero Paese Le Associazioni Venatorie Federcaccia, Arci Caccia, ANUUMigratoristi, Enalcaccia e Liberacaccia, insieme al CNCN – Comitato Nazionale Caccia e Natura esprimono una valutazione positiva per l’impegno espresso dal Senato per superare la procedura d’infrazione europea sulla normativa italiana per i “richiami vivi”. La materia è complessa, riguarda sensibilità assai articolate e, giustamente, per trovare una sintesi, si sono ascoltati tutti i portatori d’interesse. Il lavoro fatto al Senato ha coniugato i valori e l’importanza di tradizioni antiche e radicate con l’esigenza di rispondere “scientificamente” alle richieste di una corretta e sostenibile gestione e fruizione della fauna selvatica. In questo contesto occorre la massima attenzione anche per gli “uccelli da richiamo”. È priorità del mondo venatorio l’interesse di tutela e conservazione delle “specie”, nonché corrispondere a quanto l’Europa chiede per la loro detenzione e impiego nel rispetto delle norme sul be-

Inserita anche la norma che equipara le nutrie a talpe, ratti, topi e arvicole. Consentito inoltre l’utilizzo di 5 colpi nel caricatore per le carabine a canna rigata utilizzate per l’esercizio della caccia al cinghiale. Abrogato il divieto di caccia sui terreni innevati

nessere animale. I cacciatori italiani chiedono, senza manipolazioni strumentali, di “vivere” l’attività venatoria così come è negli altri Paesi europei, laddove la collaborazione fra cacciatori, Birdlife-Lipu e agricoltori è nella consuetudine. In Italia, i “portatori di pregiudiziali ideologiche”, anche su queste tematiche, producono “danni” a un Paese già in forte sofferenza.

Le modifiche approvate MAXIEMENDAMENTO All’articolo 11 Conseguentemente, dopo il comma 12 aggiungere il seguente: «12-bis. All'articolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, dopo le parole: "propriamente detti" inserire le seguenti: "alle nutrie,"». All’articolo 16: il comma 1 è sostituito con il seguente: «1. L'articolo 4, comma 3, della legge Il febbraio 1992, n. 157, è sostituito dal seguente: "L'attività di cattura per l'inanellamento e per la cessione ai fini di richiamo può essere svolta esclusivamente da impianti della cui autorizzazione siano titolari le province e che siano gestiti da personale qualificato e valutato idoneo dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L'autorizzazione alla gestione di tali impianti è concessa dalle regioni nel rispetto delle condizioni e delle modalità previste all'articolo 19-bis". Aggiungere i seguenti commi: "l-bis. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto-legge, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta della Conferenza Stato-Regioni, previa acquisizione del parere dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, sono definiti: a) i criteri per autorizzare mezzi e impianti di cattura conformi a quelli utilizzati in altri Paesi dell'Unione Europea e non proibiti dall'allegato IV della direttiva 2009/l47/UE; b) le regole e le condizioni per l'esercizio dell'attività di controllo, con particolare riferimento al metodo di cattura selettivo e occasionale; c) le modalità di costituzione di apposite banche dati regionali; d) i criteri per l'impiego misurato e la definizione delle quantità. l-ter. Entro sei mesi dall'adozione del predetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, le Regioni adeguano la propria normativa alle disposizioni del medesimo decreto.» l-quater. All'articolo 13, comma 1, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "i caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizione semiautomatica non possono contenere più di due cartucce durante l'esercizio dell' attività venatoria e possono contenere fino a 5 cartucce limitatamente all'esercizio della caccia al cinghiale». dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: «3-bis. All'articolo 21, comma 1, lettera m), della legge 11 febbraio 1992, n. 157, dopo la parola: "Alpi", sono inserite le seguenti: "e per la attuazione della caccia di selezione agli ungulati».

L’emendamento approvato fissa con chiarezza le competenze dello Stato centrale e del Governo delegato alla scrittura delle regole di dettaglio per le reti da utilizzare, che dovranno essere identiche a quelle usate dagli altri Paesi europei e le stesse per l’inanellamento e la cattura ai fini di richiamo. Il Decreto del Governo regolamenterà inoltre i tempi, le quantità e

quanto altro necessario per mettere le Regioni nella certezza del diritto ed evitare anche errori del passato. Questa è l’Europa come sanno bene i Commissari, ai quali chiediamo linearità e omogeneità di comportamenti con gli altri Paesi. La sfida in positivo, questa volta, assegna un ruolo più importante alla scienza e alla conoscenza per rendere le tradizioni compatibili con il futuro e in questo contesto l’emendamento rilancia il ruolo fondamentale e insostituibile della ricerca, anche attraverso un Istituto, l’Ispra – che deve essere messo in grado di adempiere correttamente ai propri compiti – e che talvolta si tenta impropriamente di strattonare da parte degli “estremisti” dei diversi schieramenti. L’insegnamento che raccogliamo da questa esperienza è quello di mettere ancora di più il mondo venatorio al servizio dei cittadini. È tempo di risolvere le questioni delle nostre campagne anche in tema di fauna selvatica e confermiamo la volontà di procedere, con rinnovato impegno, alla costruzione di un “Tavolo del buon senso, della buona volontà e della collaborazione” per concorrere, anche con l’economia della gestione faunistica, ad una migliore qualità della vita per tutti e a maggiori opportunità per il Paese.

ULTIM’ORA Il Senato ha definitivamente approvato il decreto legge “Competitività” contenente alcune modifiche alla legge 157/92 riguardanti i richiami vivi, la caccia agli ungulati sulla neve, il caricamento per le carabine semiautomatiche e le nutrie (inserite tra le specie non più protette) dopo che la Camera aveva apportato alcune modifiche in alcune parti del decreto stesso. Sul decreto si è sviluppata una dura battaglia parlamentare frutto dell’odio e del pregiudizio animalista contro la caccia. Il Parlamento ha respinto l’assalto ideologico e fondamentalista e ha approvato le nuove regole nel rispetto delle direttive comunitarie e nel solco di quel riformismo ambientalista tanto utile al Paese.

Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi e CNCN

Procedure d’infrazione: per la caccia sempre la stessa “nenia” Mentre in Italia Istituzioni e Associazioni venatorie lavorano per rispondere con correttezza alle linee guida di una caccia sostenibile così come dettate dall’Europa e applicate in tutta l’Unione, si cerca di far prevalere posizioni basate su preconcetti e visioni di parte che sembrano essere limitate solo al nostro Paese In queste ore nei “Palazzi” del Governo e del Parlamento circolano documenti provenienti dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea inviati dal Consigliere Nicola Minasi. Oggetto degli stessi il tema dell’applicazione della Direttiva 2009/147/CE (Direttiva Uccelli), per criticare, anche se parzialmente, il Decreto fatto dal Governo. Non possiamo non rimanere stupiti per la solerzia e l’attenzione con le quali il Dott. Karl Falkenberg, insieme ad altri, sembra essere impegnato a seguire le vicende italiane della Direttiva Uccelli “minuto per minuto”, mentre non ci risulta che sui temi venatori venga fatto altrettanto e con tanta perentorietà per altri Paesi europei. La domanda, a questo punto spontanea e doverosa, può essere una sola: a chi giova? Alla luce delle diversità di trattamento della fauna selvatica in altri Stati, alcuni dei quali anche meno impegnati rispetto a quanto l’Italia fa per tutelarla, sarà cura delle Associazioni venatorie nazionali porre formalmente la questione alle Istituzioni Europee al fine del raggiungimento di una chiarificazione su un principio generale: ovvero che “la legge è uguale per tutti ovunque e dovunque”, sia per gli esseri umani che per gli “uccelli”. Nel contempo vorremmo tranquillizzare l’Ambasciatore Sannino e i “giudizi preventivi” che vengono “sentenziati” sulle norme scritte in Italia invitando a prendere conoscenza dei contenuti attraverso i quali, grazie all’impegno del Senato della Repubblica Italiana e con l’interesse positivo delle Asso2

ciazioni venatorie nazionali (consapevoli e convinte che occorra superare le procedure d’infrazione) il Decreto Legge 91 del 24 giugno 2014, è stato migliorato nel dibattito parlamentare. Il Senato ha già formalizzato e la Camera dei Deputati dovrebbe completare nei prossimi giorni l’iter di conversione del Decreto legge che prevede esclusivamente strumenti e modalità identiche a quelle usate in altri Paesi europei e il Governo, entro sei mesi, procederà con apposito Decreto a far adeguare le legislazioni regionali. L’augurio è che i Commissari europei, i dirigenti, i tecnici vogliano ora fornire una adeguata comparazione su strumenti e modalità, oltre a forme di attività venatoria come la caccia con le reti, permessa e praticata da

altri Paesi e in Italia vietata. Di norma, la scelta precisa su come attuare le disposizioni delle Direttive, anche di quella “Uccelli”, dovrebbe essere delle autorità nazionali, comprese quelle italiane. Probabilmente verso il nostro Paese c’è qualche “insofferenza” sollecitata da lobby animaliste, privilegiate a interloquire direttamente con le “stanze dei bottoni” europee per condizionare le nostre Istituzioni. Forse i confini delle competenze e dei ruoli sono stati superati. Non sarebbe cosa sbagliata approfittare dell’occasione per riportarli nell’ambito delle competenze e del rispetto istituzionale. Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi e CNCN

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Per i senatori Caleo e Vaccari occorrono più responsabilità e serenità

Sugli animali troppa ideologia, nostra posizione di equilibrio “Su tutte le norme che riguardano gli animali contenute nel decreto competitività crediamo che si pratichi troppa ideologia, anche perché le posizioni sostenute dal Pd nelle commissioni Ambiente e Industria durante l’esame del provvedimento sono di assoluto equilibrio. E per questo facciamo un appello a considerare le questioni con più responsabilità e serenità”. Lo dicono i senatori democratici Massimo Caleo e Stefano Vaccari, rispettivamente capogruppo del Pd e componente della Commissione Ambiente. “Per quanto concerne le disposizioni sull’uso dei cosiddetti richiami vivi - proseguono i due senatori - l’emendamento approvato è finalizzato a limitare e a disciplinare le catture, consentendo in Italia reti selettive e non lesive utilizzate in altri Paesi europei e dal personale Ispra che avrà il dovere della formazione, dell’autorizzazione e del controllo. In questo modo si supera la procedura di infrazione europea. Per quanto riguarda le nutrie, abbiamo semplicemente escluso questa specie dalle ipotesi di tutela inserite nella legge 157/92 sulla caccia, dal momento che si tratta di una specie alloctona

Nutrie, sen. Vaccari: dico alla Lav andate a Bomporto e Bastiglia Massimo Caleo

Stefano Vaccari

invasiva. Vogliamo ricordare che i danni causati dalle tane di questi animali sono stati riconosciuti tra le concause del collasso degli argini del fiume Secchia che hanno prodotto l’alluvione del 17 gennaio scorso in provincia di Modena. E’ la stessa logica dell’intervento che ha esteso anche all’Appennino la possibilità di cacciare sulla neve concessa sulle Alpi, pratica che riguarda gli abbattimenti selettivi dei cinghiali, altra specie invasiva che sta provocando ingenti danni all’agricoltura di qualità. Nessuna barbarie, dunque, e nessuna

pagina penosa, ma solo interventi puntuali e non ideologici. Vorremmo inoltre puntualizzare, ed ascrivere alla nostra iniziativa e del gruppo del PD nelle commissioni ambiente e industria, le modiche sostanziali introdotte con emendamenti puntuali al DL 91 (bioshopper, carrette del mare, semplificazione per la difesa del suolo e prevenzione del dissesto idrogeologico, controllo su bonifiche, norme su VIA postuma, rinnovabili) che lo stesso Governo ha riconosciuto come miglioramenti e qualificazioni coerenti con gli obiettivi iniziali del provvedimento”.

Briano: le modifiche approvate sono in linea con le normative europee La Parlamentare erupea Renata Briano scrive una lettera a sostegno delle modifiche alla 157/92. Di seguito il testo delle lettera: Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi Al Capogruppo Pd Senato Luigi Zanda Al Capogruppo PD Camera dei Deputati Roberto Speranza Alla Responsabile Ambiente del PD Chiara Braga Carissimi, Vi scrivo queste poche righe per sostenere le scelte fatte in Senato nel DL Competitività per modificare la L 157/92, legge che tutela l’avifauna selvatica nel nostro Paese, sulle tre questioni oggetto di gravissime strumentalizzazioni da parte di alcune associazioni animaliste: i richiami vivi, le nutrie e la caccia di selezione agli ungulati nel periodo invernale. Ho sempre pensato che, ad ogni livello amministrativo, ognuno di noi debba affrontare la gestione faunistica e il prelievo venatorio scevro da ogni ideologia di parte. Dobbiamo valutare la materia con grande equilibrio, basandoci su conoscenze scientifiche approfondite. Così è stato nel lavoro svolto fin qui! Il testo approvato in Senato va in questa direzione perché trova soluzioni in linea con la normativa europea, rispettose della fauna ma anche della tradizione venatoria del nostro paese (richiami vivi). Inoltre si affrontano finalmente due questioni importanti di gestione di due specie la cui presenza sul territorio (se non gestita) genera problemi ambientali e sociali (nutria e cinghiali). Mi occupo di caccia fin dagli anni dell’Università e poi in Provincia di Genova e quindi in Regione Liguria e so come la caccia sia un tema “eticamente sensibile” che genera spesso contrapposizioni forti e frettolose sentenze emotive. È bene invece evitare derive demagogiche perché non tengono mai conto della complessità dei problemi e perché anche la fauna selvatica così come tutto il territorio va gestita. Io do la mia disponibilità, fin da ora, a seguire in Europa tali problematiche in stretta collaborazione con voi. Buon lavoro! Renata Briano Parlamentare europea PD, vicepresidente commissione Pesca, membro sostituto commissione ENVI

Pizzetti: l’importanza della norma sulle nutrie a difesa del territorio Nel decreto Competitività è stata approvata una norma che equipara le nutrie ai topi, ai ratti e alle arvicole. L’importanza della nuova norma è spiegata dal Sottosegretario per le Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. "Nel testo, fra le altre misure di tutela ambientale compare anche la tanto attesa norma che consente l’eradicazione delle specie alloctone, in particolare nel caso delle nutrie, le cui colonie hanno proliferato in modo incontrollato causando forti danni ai terreni e all’ambiente a partire dagli anni Novanta. L’emendamento, voluto e sostenuto presso i Ministeri competenti consente di derubricare le nutrie dalle specie protette, comparandole ad altre la cui soppressione non comporta nessuna particolare autorizzazione. "Il provvedimento — sostiene il sottosegretario — mira a colmare il vuoto normativo che non prevedeva nessuna forma di tutela del territorio a difesa dai danni provocati dall’inserimento delle nutrie, una specie non autoctona e il cui numero di esemplari è in costante crescita. Le conseguenze dal punto di vista idrogeologico, agricolo e per la sicurezza stradale sono ormai diventate insostenibili in molte aree dell’Italia centrosettentrionale, i cui residenti non avevano fino a oggi alcuna possibilità per organizzare un contrasto sistematico contro le nutrie di concerto con le istituzioni locali. Infatti, la legge 157 del 1992, che detta le Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio, elenca le specie che sono oggetto di protezione ma anche quelle che ne sono escluse essendo ritenute dannose, tra le quali non risultavano le nutrie, essendosi diffuse in un periodo successivo alla promulgazione del provvedimento". 3

Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari è nel mirino della Lav, che invita i propri aderenti a un mail bombing nei suoi confronti, per l’emendamento che fa rientrare le nutrie tra le specie della fauna selvatica non protette. L’emendamento al Dl competitività, a prima firma del senatore Vaccari, ha ottenuto voto favorevole nelle Commissioni Ambiente e Industria del Senato. Ecco la risposta del senatore Stefano Vaccari: “Dalla LAV non prendo lezioni sulla biodiversità, con affermazioni strampalate sugli scenari futuri, dopo l’approvazione di una modifica alla Legge 157/1992 che tutela la fauna autoctona tra la quale, purtroppo, era finita anche la nutria. Sottolineo, purtroppo, perché anche il vecchio Parlamento europeo prima di decadere aveva approvato un regolamento per contrastare la diffusione delle specie alloctone invasive e che dovrà essere adottato solo formalmente dal nuovo Consiglio. Le specie alloctone invasive sono una vera e propria minaccia alla biodiversità che, secondo le stime europee, ha anche un costo di 12 miliardi di euro per i danni causati. Il provvedimento europeo mette in primo piano la prevenzione a livello comunitario e nazionale di ogni stato membro, con l’obbligo di intervenire per eradicare il problema. Ogni Paese dovrà individuare i sistemi di sorveglianza e piani di azione, con un forum scientifico indipendente che supporterà i singoli comitati nazionali. Una decisione importante che viene dopo anni nei quali gli scienziati avevano lanciato l’allarme, sottolineando come una specie aliena introdotta in un habitat diverso dal suo provochi uno squilibrio nell’ecosistema ospite soppiantando le specie autoctone e causi danni importanti, anche dal punto di vista economico e sociale. Tra queste, oltre alla nutria importata dapprima per scopi commerciali e poi diffusasi rapidamente per mancanza di predatori naturali, si possono citare a titolo di esempio la zanzara tigre, il coleottero rosso, la tartaruga d’acqua dolce carnivora. Per tornare a casa nostra, le stime in difetto parlano chiaro perché dal 1995 ogni anno le nutrie hanno provocato oltre 10 milioni di euro di danni, a cui vanno aggiunti svariati milioni di euro necessari per le attività di controllo e contenimento, finora sottoposte alle norme della 157/92. Il “Piano nutrie” della provincia di Modena - seppure con un attività importante di coordinamento svolta dalla Provincia con un significativo dispendio di risorse umane, economiche ed organizzative e migliaia di capi prelevati e abbattuti - non ha prodotto i risultati sperati, tant’è che si contano a milioni gli euro di danni tra i quali è bene annoverare, purtroppo, anche i danni provocati dalle tane di animali, quale concausa del collasso arginale avutosi presso la frazione San Matteo sul fiume Secchia che ha prodotto l’alluvione del 17 gennaio scorso. A confermarlo la relazione tecnico-scientifica sulle cause del collasso dell’argine redatta dalla commissione formata appositamente dalla Regione. La LAV e gli altri che si scagliano contro la modifica approvata coerente con la normativa europea, si assumano la responsabilità di andare a sostenere le loro ragioni davanti ai sindaci e ai cittadini di Bomporto e Bastiglia”.

La reazione scomposta della Lipu

Richiami vivi. La Camera approva odg della Lega La Camera ha approvato un ordine del giorno della Lega Nord (a firma di Stefano Borghesi), che, in considerazione dell'importanza “di una tradizione economica culturale fortemente radicata e rappresenta non solo una tradizione da difendere ma anche un vero e proprio presidio per la tutela degli habitat e dell'ambiente rurale”, quale è la caccia alla selvaggina migratoria, impegna il governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni approvate con il decreto 91, al fine di prevedere, in un prossimo provvedimento, una modifica dell'articolo 4 della legge n. 157 del 1992 riproponendo il testo contenuto nell'articolo 20 della Legge europea 2013-bis – visto che è chiara l'intenzione del Governo di sopprimere tale disposizione mantenendo così solo il testo dell'articolo 16 del decreto-legge all'esame – perché solo così facendo verrebbe sanata di fatto l'infrazione, permettendo altresì un proseguo dell'ars venandi e di conseguenza garantendo migliaia di posti di lavoro ad essa collegata. La lega Nord ha votato contro il Dl “competitività” e le modifiche apportate alla legge 157.

Reazione scomposta della Lipu dopo l’approvazione dell’emendamento Caleo in Commissione Ambiente al Senato che consente la regolamentazione dell’utilizzo e della cattura dei richiami vivi nel rispetto delle normative europee. Immediato il post pubblicato su face book che ammette la sconfitta. Tra l’altro si dice “Cari amici, abbiamo perso 22 a 18. Tutto il PD, tranne le senatrici Laura Puppato e Monica Cirinnà, ha votato contro di noi e a favore dei #richiamivivi. Catturati, detenuti, usati, tenuti in gabbia e al buio tutta la vita. Tutto il PD, compatto, si è schierato a favore di questa tortura. Grazie Presidente Matteo Renzi , Grazie Ministro Boschi, Grazie Presidente Zanda, grazie senatori tutti (...o quasi) del PD. Tenetevi cara la vostra tortura, la vostra prostrazione alle tradizioni più violente e retrograde. Non è finita come volevamo, e anzi non è finita affatto. E’solo l’inizio. Ce la faremo. Mai più catture, mai più torture, mai più richiami vivi”.


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Le diete vegetariane e vegane sono nemiche degli animali? articolo di Agostino Macrì, tratto da lastampa.it rubrica cibo e salute del 30/06/2014 Sono passati circa tre anni da quando Mike Archer, ricercatore australiano, ha pubblicato un articolo in cui sosteneva che seguendo una dieta vegetariana o vegana vengono uccisi più animali rispetto ad una dieta onnivora. Le sue affermazioni erano basate sul fatto che alcuni animali da “carne” (in particolare bovini e canguri) allevati allo stato brado si alimentano prevalentemente con vegetali che l’uomo non mangerebbe mai. Questa condizione non comporterebbe problemi significativi per l’ambiente e gli animali non andrebbero incontro a sofferenze se non al momento della macellazione. Al contrario, per produrre alimenti di origine vegetale è necessario modificare l’ambiente ed anche utilizzare tecniche di coltivazione invasive che sconvolgono il territorio e richiedono l’uso di sostanze chimiche sotto forma di fitofarmaci e pesticidi. L’ecosistema ne verrebbe alterato e la conseguenza sarebbe la morte con gravi sofferenze di un gran numero di animali mammiferi (es. topi) e di invertebrati. Non sono state però

considerate le produzioni “biologiche” che non fanno uso di sostanze chimiche “xenobiotiche” ; probabilmente questa mancanza è dovuta al fatto che in Australia sono prevalenti le colture agricole “convenzionali” rispetto alle biologiche”. Il lavoro di Archer è stato oggetto di un accesso dibattito tra animalisti, vegetariani e vegani da una parte e dall’altra movimenti di cittadini con opinioni diverse che non ha portato a risultati concreti per cui tutti sono rimasti con le proprie idee. Il problema dell’impatto ambientale con la produzione ed il consumo degli alimenti è divenuto negli ultimi anni un argomento di grande interesse e di preoccupazione per l’opinione pubblica. La FAO ed altri Organismi stanno seguendo con grande attenzione l’evoluzione delle conoscenze scientifiche nel settore e sono relativamente frequenti degli “aggiustamenti” nelle valutazioni dei rischi ambientali, ma anche alimentari che derivano dai vari tipi di produzioni. Sono stati costruiti diversi modelli di “piramidi” ambientali e/o alimentari che però alle volte riflettono gli interessi, anche economici, di chi li propone. In ogni caso si stanno

L’animalismo che vuole condizionare il Paese compiendo numerose ricerche e probabilmente nei prossimi anni sarà possibile avere delle informazioni più accurate e veritiere. Uno degli aspetti più controversi è quello della produzione degli alimenti di origine animale; un argomento abbondantemente impiegato per i detrattori è che l’alimentazione degli animali da allevamento si basa su prodotti (cereali, leguminose, ecc.) che potrebbero essere mangiati direttamente dall’uomo. Chi è invece a favore degli alimenti di origine animale ne esalta il valore nutrizionale e fa rilevare che ne bastano quantità modeste per fare fronte ai propri fabbisogni; in definitiva quindi non ci sarebbero i lamentati grandi sprechi. Un aspetto di non poco conto, peraltro evidenziato dal Prof. Archer, è che gli erbivori (ruminanti in particolare) possono vivere e produrre alimenti per l’uomo senza competere con lui. Questo avviene non solo

negli allevamenti allo stato brado dove la sola fonte alimentare è rappresentata dai foraggi, ma anche in molti allevamenti intensivi di bovini da carne e/o da latte dove la fonte alimentare prevalente sono appunto i foraggi freschi o conservati. Gli ovini ed i caprini che si adattano fa-

cilmente a diverse condizioni ambientali riescono a dare ottime produzioni con relativi bassi investimenti. Altro aspetto importante è che per produrre foraggi viene utilizzata l’anidride carbonica che, purtroppo, è presente in eccesso nell’atmosfera. Per un corretto calcolo dell’impatto ambientale degli allevamenti dei ruminanti, sarebbe quindi utile misurare non soltanto quanto viene emesso dagli animali, ma anche quanta anidride carbonica gli animali con la loro alimentazione contribuiscono ad assorbire. Con ogni probabilità ci si renderebbe conto che l’impatto ambientale degli allevamenti dei ruminanti è meno drammatico di quanto finora stimato. Bisogna però anche aggiungere che i bovini ruminanti emettono metano che ha scarse possibilità di essere “riciclato” e che è forse il vero elemento critico. Nel nostro Paese la grande tradizione nell’allevamento dei ruminanti è in forte declino e questo comporta gravi conseguenze ambientali ed anche economiche. La ripresa di attività zootecniche nelle tante aree marginali abbandonate potrebbe dare a queste ultime nuova vita e creerebbe un notevole numero di posti di lavoro. Noi tutti siamo però impegnati in altre faccende e quando vogliamo della carne di agnello magari acquistiamo quella proveniente dall’Australia. * Biologo e Medico Veterinario, ha lavorato per oltre 45 anni all’Istituto Superiore di Sanità svolgendo attività di ricerca in materia di sicurezza alimentare, veterinaria e impatto ambientale di contaminanti chimici. Ha collaborato con la Commissione ed il Consiglio europeo, ha ricoperto incarichi di docenza presso molte Università e collabora con l’Unione Nazionale Consumatori

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La manipolazione della “realtà venatoria” italiana è figlia dell’esigenza di mantenere certi privilegi sulla pelle degli animali? In atto in queste ore una pesante aggressione da parte di un animalismo estremista. Un “pressing” sopra le righe nei confronti delle Istituzioni da parte di personaggi lontani dall’approccio francescano di chi scelse la “povertà” per difendere il creato, rappresentanti di un animalismo salottiero forte di vitalizi parlamentari e benefit La manipolazione della “realtà venatoria” italiana è figlia dell’esigenza di mantenere certi privilegi sulla pelle degli animali? La domanda sorge più che legittima perché il quadro che rappresentano gli animalisti nostrani è ben diverso dalla realtà, “denunciando” aspetti che senza apportare miglioramenti alla condizione degli animali distolgono l’impegno delle Istituzioni dai veri problemi del Paese e dei cittadini a cui le difficoltà non mancano! Si tace così che la questione in discussione non riguarda la caccia con le reti, in Italia vietata per stessa scelta dei cacciatori, al contrario di quanto avviene in altre aree dell’Unione le cui Istituzioni però, stranamente, non sono messe sotto accusa dai Commissari Europei. Sui richiami, il mondo venatorio italiano si è posto prima dell’“animalismo verde” il tema delle procedure d’infrazione per regolamentare con norme più stringenti e rigorose, e con l’avallo degli Istituti scientifici dello Stato, la possibilità di catture limitate e controllate utilizzando strumenti, ovvero le reti, identici a quelli usati da quegli stessi Istituti a fini di ricerca, proprio perché non lesive del benessere degli uccelli catturati. L’ideologia animalista si è palesata, in questa occasione, in tutta la sua virulenza per mortificare l’iniziativa approvata dal Parlamento per la qualificazione, sempre più supportata dalla conoscenza, delle nostre tradizioni rurali. Al di là e in maniera molto più profonda e preoccupante del tema oggetto negli ultimi giorni di campagne gridate e aggressive, questo animalismo è un problema concreto per il Paese, per l’economia stessa delle nostre “campagne” e dei nostri mari. Magari il prossimo passo dei “giustizieri” dell’ambiente sarà proprio l’abolizione, per restare in tema reti, di quelle per la pesca, mentre già nessuna preoccupazione pongono alle conseguenze sempre più pesanti del lavoro devastante delle nutrie sugli argini o delle ripercussioni sulle specie autoctone di quelle

aliene che la stessa Europa chiede di eliminare, mentre da noi sono da loro strenuamente difese. Quella dei richiami, è una questione emblematica di questo modo di pensare e di agire per il rilievo strumentale che le è stato attribuito, spropositato per l’accanimento sopra ogni ragionevole pensiero di fronte ai veri drammi dell’ambiente e del territorio che il nostro Paese vive e che dopo un fugace passaggio mediatico vengono presto dimenticati. Gli italiani hanno regolarmente “bocciato” questi provocatori, che peraltro arrivano anche agli scranni parlamentari grazie alle liste bloccate. Sarebbe tempo finalmente che se ne comprendessero le conseguenze per gli interessi generali del Paese. L’occasione della legge in discussione in Senato è utile al mondo venatorio per proseguire nella costruzione di una solida coscienza critica per una nuova e valida politica ambientale di governo, costruttiva e produttiva. Noi continueremo a discutere con altri cittadini, con gli agricoltori, con il “popolo” che non grida e che lavora per il bene dell’Italia in migliaia di comunità locali, creando economia e ricadute positive per tutta la società. Sono in corso centinaia di assemblee, di petizioni locali in piccoli e grandi paesi che, auspichiamo, le Istituzioni sappiano ascoltare. Il nostro è uno “stile” di vita diverso che non provoca e non accetta provocazioni. È alla politica, a quella che vuole dare concretezza e saggezza, e soprattutto far ripartire l’Italia in un modo concreto, che spetta dare una risposta coerente a questi signori. Ad aspettarsela non sono solo i cacciatori. Federcaccia, Enalcaccia, Arci Caccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi


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A volte, d’estate – è raro, ma capita – i polpi si spiaggiano. Sì, più o meno come i balenotteri. Non credo che nessuno sappia veramente perché accade. Femmine che cercano il posto adatto dove lasciare le uova? Soggetti un po’ stupidi – ci saranno anche tra i polpi? – che si fanno sorprendere dalla calura estiva? Non si sa; o, meglio, io non lo so. Fatto sta che capita. Capitò anche tanti anni fa, quando mio figlio, di anni, ne aveva una decina. E, avendone trovato uno imbambolato in mezzo ai sassi, facendosi forza e coraggio, lo prese con le mani per precipitarsi da me, che ero un po’ lontano, e mostrarmi orgogliosamente l’impresa. Tanto felice e contento da non sentire nemmeno le ventose dei tentacoli che gli si incollavano alla pelle. Sul cammino però s’imbatté in un giovane sulla trentina che lo fermò e gli chiese cosa avesse in mano. E lui, ingenuo e ancor più felice ed orgoglioso, gli disse che lo aveva appena pescato. Il giovane gli chiese di vederlo meglio, glielo tolse dalle mani con sospetta abilità e lo lanciò lontano per ridargli la vita, dicendo a mio figlio con apparente tranquillità che anche il polpo ne aveva diritto. Forse a quel polpo salvò effettivamente la vita, forse…, ma perse definitivamente l’opportunità di conquistare alla causa verde un nuovo adepto. Tra i polpi non lo so, ma tra gli esseri umani le statistiche dicono che i cretini sono più o meno una determinata percentuale. Sinceramente sono convinto che tra i verdi italiani ci sia stata negli ultimi anni una selezione durissima e la percentuale sia arrivata ad essere un po’ più alta di quella riscontrabile nel resto della popolazione. Tra i verdi italiani. Altrove, più che la stupidità colpisce una coerenza… intrigante. E mi spiego. Non ho alcuna simpatia per i balenieri giapponesi che incuranti di qualsiasi norma internazionale e di qualsiasi indicazione di umana rettitudine, continuano ad inseguire le loro prede a tutte le latitudini del pacifico per centinaia di tonnellate all’anno. Ma siamo proprio sicuri che

La matrice delle moderne stupidità è nella deleteria, cultura metropolitana cartoonesca

Il segreto del polpo

Michele Serra: la visione della natura degli animalisti è spesso antinaturalistica L’AMACA di Michele Serra

nel mondo dei ‘cattivi’, loro siano i peggiori? Non mi pare che siano altrettanto frequenti, per esempio, gli attacchi fulminei ed improvvisi dei gommoni dei ‘buoni’ alle carrette del petrolio che, è vero, nei loro interminabili spostamenti, non uccidono una mezza dozzina di cetacei ogni viaggio, ma rischiano, però, ogni volta, di far fuori per secoli centinaia di chilometri di quelle coste dove sistematicamente finiscono, ogni tanto, per schiantarsi; e con esse decine di miliardi di esseri viventi. O no? D’altra parte, parlando di cretini, come non ricordare che un’ importante scrittrice straniera ha deciso di abbandonare la sua residenza italiana dopo che le era morto non mi

Gestione grandi carnivori In Europa si firmano gli accordi. In Italia si cercano solo i conflitti

Firmato a Bruxelles l’accordo per “la gestione dei conflitti dei grandi carnivori con le attività umane”. L’intesa si riferisce a quattro specie in particolare: lupo, orso bruno, lince euroasiatica e ghiottone. Il lungo lavoro di concertazione, coordinato dal Commissario per l’Ambiente, ha portato alla firma di una piattaforma condivisa da organizzazioni ambientaliste, cacciatori, proprietari terrieri, agricoltori, parchi e mondo scientifico, che permetterà di intervenire sulle specie sulla base di parametri tecnici e scientifici. Tra i firmatari il Cic, la Face, il Wwf, Europarc, Copa Cogeca, Iucn. In Europa la strada scelta è quella della soluzione dei problemi tenendo conto degli interessi generali; in Italia, come si è visto in questi giorni sulle questioni della riforma dei parchi, dei richiami vivi od anche della razionalizzazione dei canili a Roma, si procede innalzando le barriere ideologiche e mettendo in scena gazzarre strumentali.

ricordo se il terzo o il quarto cane avvelenato dai bocconi che ignobili, quanto stupidi, cacciatori spargevano per le campagne lì attorno? Che gli stupidi siano anche tra noi? In una percentuale simile a quella nazionale, è molto probabile di sì. In realtà è più probabile, invece, che la matrice di queste moderne stupidità sia simile. È quella deleteria, stupida, cultura metropolitana cartoonesca, che è quanto di più lontano dalla natura sia mai esistito sul nostro pianeta e che la natura afferma di voler difendere senza averne mai acquisito alcuna conoscenza. Il suo ritratto più somigliante lo abbiamo letto sull’Amaca di Michele Serra il primo giorno di luglio,

quando si è occupato degli orsetti rifiutati dai genitori in uno zoo tedesco: “spesso la loro visione della natura (quella dei verdi, n.d.r.) è antinaturalistica. Non prevede le regole dure della vita organica, la brutalità implacabile della selezione, la faticosa armonia tra vita e morte. Si limita a un "giù le mani dalle bestie" che le bestie per prime non capirebbero. L'orso che sbrana i figli non è Yoghi e non è Compare Orso: è una magnifica e terribile bestia. Anche madre natura è una magnifica e terribile bestia. Farne un acquerello lagnoso equivale a bestemmiarla”. Hic manebimus optime. Michele Chialvo

Testato sugli animali? Scriviamolo sui farmaci

Combattere l’ipocrisia per sostenere la ricerca scientifica dai fanatici dell’odio Testato sugli animali: scriviamolo sui farmaci per combattere l’ipocrisia di quanti raccolgono, per sensibilità, l’offensiva ideologica degli animalisti fondamentalisti che non solo rischia di paralizzare la ricerca italiana ma mette a repentaglio la salute di milioni di cittadini le cui cure sono possibili solo grazie a quei farmaci testati in laboratorio su cavie la cui aspettativa di vita è legata principalmente a questa funzione sociale. Non si tratta di mettere in discussione il giusto equilibrio (da ricercare sempre con grande ostinazione) tra le ragioni della scienza e la tutela del benessere animale (per quanto riguarda l’alimentazione poi questo è prerogativa di carni di qualità) ma di favorire la divulgazione tra i cittadini della realtà sgombrando il campo dall’emotività e dalla strumentalità. Tutti devono sapere che la maggior parte dei farmaci attualmente in commercio (non solo quelli antitumorali o legati alla cure

di patologie particolarmente gravi) sono il frutto dell’intelligenza dei nostri ricercatori che con equilibrio e responsabilità hanno utilizzato un ratto o una cavia: mai per gioco, mai per diletto. Sempre nell’interesse collettivo. La scritta sui farmaci serve proprio a questo: a ristabilire il giusto corso delle cose e a far emergere capacità critica in tutti coloro

Condannati a due anni e quattro mesi gli animalisti del terrore Erano accusati di aver compiuto nel 2012 quattro attentati incendiari, “perpetrati con finalità di terrorismo”, nei confronti di aziende di Firenze e Siena impiegate nella lavorazione o trasformazione di latticini o carni animali. L’ultimo, avvenuto la notte di Capodanno del 2013, devastò il “Centro latticini Srl” di Montelupo Fiorentino: otto furgoni innaffiati di benzina e dati alle fiamme. E anche in quel caso la firma fu lasciata ben chiara sul luogo dell’attentato: Alf, l’Animal liberation Front i cui simpatizzanti escludono l’uso di prodotti animali e loro derivati fino a colpire le aziende che ne fanno uso. Ma l’attacco di Montelupo fece scattare la reazione delle forze dell’ordine che, temendo una preoccupante escalation, fece scattare le manette ai polsi dei militanti fiorentini dell’Alf: Filippo Serlupi D’Ongran, 23enne di Firenze, e Lorenzo Oggioni, 29 anni, di Scandicci. Il terzo, il 41enne Luca Bonvicini, venne catturato a Parigi due mesi dopo. Ieri, martedì 18 marzo, tutti e tre si sono presentati davanti al giudice per l’udienza preliminare Francesco Bagnai e i loro avvocati Rosso, Fenyes

Chi ama la natura e la frequenta conosce la sua bellezza ma anche la sua cruenza. Di questa cruenza fa parte la decisione dei responsabili dello zoo di Berna di sopprimere un cucciolo d’orso rifiutato dai genitori e risparmiargli la fine del fratello, appena sbranato dal padre (vedi il reportage di Franco Zantonelli su Repubblica di ieri). L’orsetto verrà impagliato a scopo didattico e la sua storia raccontata ai ragazzi delle scuole, così che della natura non abbiano l’idea melensa e bamboleggiante purtroppo così diffusa. C’è dibattito tra zoologi, etologi, gestori di parchi su quale fosse la decisione più giusta, o meno sbagliata. Ai margini di questo dibattito, legittimato dalla competenza e dall’esperienza di chi lo sta affrontando, insorgono furibondi gli animalisti, dei quali (senza generalizzare) dispiace dover dire che spesso la loro visione della natura è antinaturalistica. Non prevede le regole dure della vita organica, la brutalità implacabile della selezione, la faticosa armonia tra vita e morte. Si limita a un “giù le mani dalle bestie” che le bestie per prime non capirebbero. L’orso che sbrana i figli non è Yoghi e non è Compare Orso: è una magnifica e terribile bestia. Anche madre natura è una magnifica e terribile bestia. Farne un acquerello lagnoso equivale a bestemmiarla. (tratto da La Repubblica del 01/07/2014)

e Pepi hanno scelto il processo con il rito abbreviato, al termine del quale i tre aderenti all’Alf sono stati condannati a due anni e quattro mesi di reclusione. Il giudice ha fatto cadere l’aggravante della finalità di terrorismo e ha derubricato l’originaria imputazione di incendio nel più lieve danneggiamento seguito da incendio, in entrambi i casi discordandosi fortemente dall’impostazione accusatoria sostenuta dal pubblico ministero Sandro Cutrignelli.Quattro gli episodi contestati agli esponenti dell’Alf: detto dell’ultimo, quello di Montelupo, gli altri avvennero tra il 7-8 ottobre a Monteriggioni (Siena) alla centralina elettrica e all’impianto d’aerazione di ‘Salcis di Morbidi A. & C. sas’, che produce insaccati e salumi; tra il 27 e 28 dello stesso mese furono dati alle fiamme un camion e i locali della ‘Fani Giuliano & C. snc’ di Troghi (Rignano sull’Arno) che lavora sottoprodotti di macelleria; il 25 novembre venne colpito il mattatoio comunale di S.Giovanni Valdarno (Arezzo) con scritte del tipo “assassini” e “carne è morte”. (di Gigi Paoli – tratto da La Nazione)

che si trovano quella confezione tra le mani, pronta ad essere utilizzata su se stessi o sul proprio figlio o sui propri genitori e alimentando così la speranza che quel medicinale possa aiutare a scongiurare decorsi anche fatali. Dovremmo dire grazie alla comunità scientifica italiana, spesso costretta a migrare all’estero per esercitare una missione, per quanto ha fatto e quanto farà e dovremmo ascoltare molto di più le loro richieste, le loro valutazioni. Dovremmo tutelarli dalle violente aggressioni verbali di cui da diversi anni gli scienziati sono vittime per mano di fanatici oltranzisti assecondati da certa informazione che alimenta l’odio e lo scontro. Ora servono atti concreti e mi auguro davvero che la politica sappia assumerli cominciando ad approvare un provvedimento che serva alla ricerca per far apprezzare il lavoro fatto. Non servono coperture finanziarie ma solo volontà. Allora si che si potrà parlare di ricerca e si potrà pensare di aver fatto una cosa giusta per un futuro migliore. Marco Ciarafoni

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Approvato il calendario venatorio 2014/2015 della regione Campania

Sorrentino: siamo soddisfatti perchè è equilibrato e dà certezza di diritto Approvato dalla Giunta regionale il calendario venatorio per la stagione 2014/2015. Alla stesura dell’atto si è arrivati dopo una fase di confronto tra i diversi portatori di interesse e nel rispetto delle indicazioni scientifiche fornite dall’Ispra. La pre apertura è prevista per il primo settembre, da appostamento temporaneo, alle specie tortora, gazza e ghiandaia. Specie che potranno essere oggetto di prelievo anche il 4 e 7 settembre mentre l’11 e il 14 settembre rimarranno cacciabili solo gazza e ghiandaia. L’apertura generale è stata fissata alla terza domenica di settembre e con un sistema articolato di aperture e chiusure per singole specie si arriverà fino al 31 gennaio. La quaglia sarà cacciabile dalla terza domenica di settembre fino al 30 novembre; l’ipotesi di anticipo non è stata presa in considerazione poiché in contrasto con i pareri scientifici e peraltro avrebbe comportato un forte anticipo

nella chiusura. La novità, rispetto allo scorso anno, è l’apertura al primo ottobre e la chiusura al 31 gennaio per beccaccini, frullino e tordo sassello. Dal primo ottobre al 9 febbraio si potrà cacciare il colombaccio e la cornacchia grigia. “Siamo soddisfatti – ha dichiarato Sergio Sorrentino, presidente regionale dell’Arci Caccia e vice presidente nazionale –perché il calendario approvato determina quella certezza di diritto che i cacciatori campani si aspettavano e che negli ultimi anni spesso è venuta meno. Porre in equilibrio alcune parti del calendario è stato necessario poiché è preferibile di gran lunga la caccia vissuta nelle nostre belle campagne piuttosto che nei tribunali amministrativi. Il calendario è equilibrato, moderno, coerente con i dati scientifici a disposizione ed è inattaccabile anche sul piano regolamentare”. “Ci auguriamo – conclude Sergio

Arci caccia di Ischia e Isole del Golfo

Parte il piano di vigilanza e di prevenzione incendi A Ischia continuano le iniziative Arci Caccia Csaa sul territorio isolano. Terminati i controlli antibracconaggio in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri di Ischia e con la Polizia Locale. Da lunedì 14 luglio, in occasione della giornata Ecologica, come per gli anni scorsi, parte il piano di Vigilanza Ambientale e Prevenzione Incendi Boschivi varato dalla presidenza dell’Arci Caccia Isole del Golfo di Napoli e dalle sezioni territoriali, con la collaborazione dei due Capo Squadra Salvatore Sarpa e Colombo Del Deo, Guardie particolari giurate venatorie provinciali distaccate sull’isola d’Ischia e dei volontari/osservatori ambientali che hanno dato la loro disponibilità alla attuazione del piano. Il piano prevede turni di vigilanza e ronda h24 sia sull’isola d’Ischia che sulle isole di Capri e Procida con monitoraggio costante del territorio per garantire la presenza, scoraggiare chi non ha rispetto per l’ambiente e la natura ed è responsabile dei disastri ambientali. “Oltre a combattere il Bracconaggio sia sotto il profilo culturale che repressivo, anche quest’anno siamo in prima linea, sempre a titolo gratuito per la prevenire gli in-

cendi boschivi – ha dichiarato Emilio Galano, Presidente e Responsabile delle Guardie Particolari Giurate Venatorie dell’Arci Caccia Isole del Golfo di Napoli denunceremo insieme ai Carabinieri, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Polizia, Associazioni Agricole ed Ambientaliste i Piromani/ incendiari responsabili di questo reato ambientale che prevede l’arresto in flagranza di reato ed una pena fino a 10 anni di reclusione e come sempre siamo pronti a costituirci parte civile nei processi contro questi crimini per la tutela dell’ambiente e dei soggetti che ci vivono”.

Simbolico dono dell’Arci Caccia e dell’Anuu al Comune di Massa Lubrense

Sorrentino – che il clima di responsabilità e di confronto che è stato vissuto nella fase della predisposizione del calendario venatorio possa proseguire per affermare le ragioni e le

Organizzata dai circoli locali dell’Arci Caccia e della Liberacaccia

Corbanese. Gran successo per la Festa del cacciatore

Nei giorni 3-4-5-6 luglio presso gli stand della Proloco di Corbanese, si è svolta la 7^ Festa del Cacciatore, organizzata dall’Associazione ARCICACCIA di Tarzo e dall’Associazione LIBERA CACCIA di Vittorio Veneto. Sinergia perfetta e grande collaborazione fra i due circoli, che ha portato ad una reale dimostrazione di come, la collaborazione fra associazioni diverse, può diventare fonte di orgoglio e soddisfazione e soprattutto è riuscita a sfatare quell’idea di “rivalità” che tende a condizionare molto spesso gli ambienti delle mondo venatorio. Tutto è stato organizzato per il meglio e grande merito va alla supervisione ed al lavoro dei due presidenti: Dalle Crode Rolando e Piccin Giuseppe, che sono riusciti a coordinare tutti gli aspetti (dalla burocrazia al lavoro materiale) della festa, coadiuvati in modo fondamentale da molti collaboratori che hanno permesso uno svolgimento ideale e senza intoppi dell’intera festa. Un ringraziamento sincero a tutte queste persone ed alle pubbliche Amministrazioni: Comune di Tarzo, Comune di Vittorio Veneto, Provincia di Treviso, Regione Veneto che ci hanno sostenuto con i loro patrocini e che ci hanno onorato con la presenza dei loro rappresentanti. Ed è stata una vera e propria festa: gente felice di lavorare, clima sereno e giovani disponibili a cimentarsi in vari ruoli, senza avere grandi pretese tranne la soddisfazione dei tanti consumatori che, da diverse zone (anche da fuori provincia) sono venuti ed hanno apprezzato le specialità propo-

Arci Caccia toscana. Attivo dei circoli a Bagno a Ripoli

Iniziativa partecipata e di qualità Si è tenuto sabato 12 luglio, presso l’Area Addestramento Cani di Montepilli (Bagno a Ripoli – Firenze) l’attivo dei Circoli e dei Dirigenti dell’Arci Caccia Toscana per lanciare la campagna di tesseramento. Si è trattato di un momento importante per fare il punto con il gruppo dirigente attivo sul territorio delle principali questioni di politica venatoria aperte e per analizzare la nuova convenzione assicurativa. All’iniziativa hanno partecipato numerosi Presidenti dei Circoli Arci Caccia provenienti dalle dieci province toscane che hanno dato vita ad un approfondito dibattito

sui temi che erano stati introdotti dalle comunicazioni dei componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Arci Caccia Regionale. Nel corso dei lavori sono stati affrontati i temi dell’unità del mondo venatorio, con la nascita della CCT , si è parlato delle proposte e delle prospettive inerenti la riforma delle province, dei problemi attualmente aperti (appostamenti fissi, dimensioni dei canili, deroghe, richiami vivi, ecc.) e naturalmente del tesseramento. Nonostante le criticità che sta attraversando la caccia in questo periodo e le incertezze normative e di assetto istituzionale futuro, è tutta-

prospettive della caccia nel contesto di una migliore gestione del territorio e della fauna e di una attività più gratificante per i cacciatori campani”.

Una donazione di piante e vasi è stata fatta dai circoli Arci Caccia e Anuu al Comune di Massa Lubrense. Nella lettera inviata al sindaco, il presidente del circolo Arci Caccia Attilio Gargiulo ha messo in rilievo che il “modesto contributo” ha al tempo stesso un valore simbolico ma anche estetico e naturalistico poiché contribuirà ad “incorniciare il panorama in quella che è l’ultima finestra di affaccio ad ovest della penisola sorrentina contribuendo ad offrire a turisti e visitatori un dignitoso e naturale contributo”.

via emerso un quadro di fiducia ed una grande voglia di impegno ribadita da tutti gli intervenuti. Al termine dell’iniziativa, i volontari del Circolo Arci Caccia di Bagno a Ripoli hanno preparato un ottimo pranzo ed il momento conviviale ha ancor più rinsaldato lo spirito di appartenenza e l’entusiasmo per essere protagonisti in una associazione che, da sempre, si è contraddistinta per la lungimiranza delle sue vedute e che, ieri come oggi, vuole tracciare la strada futura della caccia, una caccia sostenibile e pienamente riconosciuta per il valore sociale che ineludibilmente possiede. 6

ste, permettendo alla manifestazione di chiudersi con un bilancio più che positivo e con un’affluenza di partecipanti maggiore rispetto agli anni scorsi. Ne siamo lieti ed è dimostrazione che questa festa, cresciuta negli anni, piace ed è ben apprezzata da molta gente, a discapito di quello scetticismo iniziale e di quelle ostilità da parte di ambientalisti che, negli anni passati, avevano tentato di ostacolarne la realizzazione, Invece l’immagine trasmessa nelle varie edizioni di questa festa, è quella di un cacciatore moderno, aperto alla collaborazione, al rispetto e alla soddisfazione di grandi e piccini. Perchè quest’anno, come negli anni passati, i cacciatori hanno inserito varie attività extra-venatorie all’interno del programma della festa: il torneo di briscola, il torneo di calcetto, il moto-raduno d’epoca, il tiro con la fionda nel quale poteva parte-

cipare chiunque, adulti e bambini. Inoltre in ogni serata, c’era a disposizione un fornitissimo stand eno-gastronomico che ha potuto soddisfare anche i palati più esigenti con piatti della cucina tipica e vini dei nostri territori. “Gran successo..” cita il nostro titolo, ed è stato proprio così: un trionfo per le nostre associazioni, perché nel nostro piccolo, abbiamo creato una grande festa ed una grande collaborazione….e non importa che tu sia di Tarzo o di Vittorio: siamo tutti cacciatori, tutti praticanti della caccia per passione, ma soprattutto amanti della natura, persone con un’etica sana e regole ben precise, che hanno il compito molto importante di gestire e conservare la fauna selvatica delle nostre zone, nell’interesse di tutti. I Presidenti Dalle Crode Rolando e Piccin Giuseppe


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Caro Presidente, Le scriviamo per manifestare la delusione e l’amarezza dei nostri soci e dei cacciatori del Lazio per quanto fino ad ora avvenuto sulle politiche ambientali, faunistiche e venatorie della nostra regione. Anche noi, due anni fa, avevamo Immaginato una regione diversa. Lo abbiamo fatto, forti della nostra autonomia, guardando alle spalle i mille disastri succedutisi e riponendo fiducia in un futuro dove, insieme a Lei, abbiamo immaginato che vi fosse una solida speranza di cambiamento su molte di quelle criticità che hanno allontanato i cittadini dalle istituzioni e dalla politica, incapaci, come sono stati, tra mille scandali ed altrettante illegalità, di rispondere agli interessi generali della comunità. Non neghiamo che la strada che si sta percorrendo, anche attraverso atti e scelte coraggiose, comincia a dare risultati significativi. E di questo siamo felici visto che siamo cittadini prima ancora che cacciatori. Però con tutta franchezza il giudizio che attiene ai nostri argomenti di riferimento è decisamente negativo ed anzi notiamo una regressione anche rispetto ai democratici rapporti tra istituzioni e rappresentanze che nel programma era segnalato quale punto di forza per garantire, nei luoghi deputati, condivisione e concertazione. D’altronde c’è poco da condividere e concertare se si naviga a vista senza una strategia capace di realizzare quella parte del programma che assumeva la nuova pianificazione faunistica venatoria quale occasione per “definire gli obiettivi di tutela, conservazione e di gestione di ambiente e fauna me-

Lettera aperta dell’Arci Caccia del Lazio al presidente della Giunta regionale

Caro Zingaretti: su caccia, ambiente e fauna avevamo immaginato una regione diversa. Intende cambiare lo stato delle cose? diante la destinazione differenziata del territorio nelle percentuali previste dalle attuali leggi regionali e nazionali” od anche sul fatto che “il primo degli obiettivi è far funzionare concretamente gli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia), luogo deputato a tradurre le previsioni legislative in fatti compiuti nel rapporto virtuoso che in quella sede, come previsto, dovranno avere i rappresentanti dei cacciatori, degli agricoltori, degli ambientalisti e degli enti locali. L’applicazione del piano faunistico venatorio dovrà trovare sinergie con il sistema delle aree naturali protette anche perché la conservazione e la gestione non debbono conoscere limiti territoriali in un quadro di valorizzazione, anche attraverso le misure europee, dell’impresa agricola di qualità e multifunzionale”. Senza contare come era scritto nel programma che “il comparto dei miglioramenti ambientali a fini faunistici può divenire una pratica agronomica diffusa e remunerativa. Luogo della condivisione e della concertazione sarà innanzitutto il comitato tecnico faunistico regionale. Il calendario venatorio regionale sarà l’atto amministrativo annuale da approvare entro i termini di legge che sarà definito nel pieno rispetto delle norme nazionali ed europee e in piena adesione delle indicazioni delle linee guida dell’Ispra anche per quanto concerne l’applicazione delle deroghe come previste dalle direttive europee a difesa delle colture agri-

cole. Particolare attenzione sarà riservata alla necessità di contenere i danni derivanti da una presenza eccessiva della fauna selvatica, anche attraverso metodologie di contenimento, che comunque saranno sottoposte alla valutazione della ricerca scientifica. Azioni ferme e determinate saranno svolte per contrastare e reprimere il bracconaggio anche attraverso il coordinamento di tutte le forze, gli enti e le associazioni preposte al controllo”. Argomenti questi che sono rimasti nei cassetti e nelle buone intenzioni di allora. Eppure dare forza progettuale e normativa a quanto Immaginato avrebbe aiutato la comunità del Lazio (continuiamo a citare

gli impegni assunti) a “difendere l'ambiente per valorizzare territori, culture e popolazioni, ricostruire il patrimonio faunistico nel segno della tutela della biodiversità e promuovere il presidio e il lavoro delle imprese agricole di qualità e multifunzionali” nella convinzione che “saranno le coordinate di riferimento e dell’azione della nuova giunta regionale. Lo faremo pensando ad una pratica venatoria sostenibile e responsabile, rispettosa delle indicazioni della scienza e delle leggi nazionali ed europee”. Valorizzare i territori, con la buona gestione, è per quanto ci riguarda uno degli assi portanti per affrontare al meglio la crisi che investe il Paese.

Il mondo ci invidia il nostro paesaggio e le sue risorse, la cultura e la storia dei nostri borghi, le produzioni delle nostre campagne. La caccia responsabile , con la sua attività di gestione, è parte integrante di un modello di sviluppo sostenibile e attento alla qualità della vita delle persone. Tutto questo è lettera morta. Per questo le scriviamo e lo facciamo pubblicamente per dare peso e rilevanza ai temi trattati. Le chiediamo: abbiamo immaginato male? Intende cambiare lo stato delle cose? Il governo regionale vorrà dedicare spazio e tempo a quanto, oggi, decine di migliaia di cittadini le segnalano attraverso questa nostra missiva? Noi naturalmente speriamo di si. La nostra preoccupazione,inoltre, è acuita dai conflitti aperti nella regione Lazio, e in quasi tutte le altre regioni, attorno ai temi della gestione della fauna selvatica con ricorsi a Tar e Consigli di Stato che hanno inficiato i poteri decisori delle regioni stesse. Indichiamo una iniziativa attraverso la Conferenza Stato Regioni che porti a dare certezze giuridiche al “sistema caccia”. Certezze giuridiche, peraltro, da basare su certezze scientifiche costruite sui dati provenienti dall’Osservatorio Faunistico, la cui attività va sostenuta ed implementata per fronteggiare le nuove esigenze. Confidiamo in una sua risposta, pronti ad un confronto se lo riterrà necessario. Caro presidente grazie per l’attenzione e buon lavoro Claudio Terribili Presidente Arci Caccia Lazio

L’Arci Caccia di Alessandria incontra i cacciatori

Il “prontacaccia” dequalifica la caccia Vista la scarsissima quantità di lepri e fagiani catturati nelle ZRC ed immessi sul territorio di caccia programmata, considerata l’incognita sulla resa delle lepri acquistate da paesi esteri, dato ormai per certo che i nostri quattro ATC acquisteranno sul mercato fagiani di allevamento da lanciare a luglioagosto o addirittura a caccia aperta – degradando così l’attività venatoria – l’Arci Caccia di Alessandria ha organizzato una serie di incontri per discutere di questa grave situazione e per raccogliere idee e proposte nuove e più efficaci, al fine di imboccare strade diverse per ripopolare il nostro territorio e ridare valore e significato all’attività venatoria. Il pronta-caccia dequalifica la caccia, ma non è una strada obbligata; dobbiamo percorrere altre vie, sostengono all’Arci Caccia di Alessandria. Per questo si è scelta la strada della discussione con i cacciatori, per ascoltare le loro opinioni e proposte, per dire loro quello che propone l’ARCI Caccia, per raccogliere la disponibilità ad operare per migliorare la qualità e la quantità faunistica. Si è parlato della crisi delle ZRC, del Domenica 27 Aprile “Circolo della Caccia Neretum” ha organizzato, con il patrocinio dell’Ambito Territoriale della Caccia di Lecce,una giornata ecologica in Contrada Molinari nel territorio di Nardò in Provincia di Lecce. All’invito del Consiglio Direttivo del Circolo hanno partecipato diversi soci con le loro famiglie che sono state sistemate a bordo di tre calesse tirati da bellissimi cavalli che hanno subito creato un’affascinante atmosfera di festa che ha contribuito notevolmente alla riuscita dell’iniziativa. La carovana composta da macchine, camion , calesse e biciclette ha attraversato la città per poi dirigersi sul posto prestabilito. Con spiccato senso civico la locale ditta Bianco ha messo a disposizione uomini e mezzi per collaborare all’attività di recupero dei vari materiali disseminati nel territorio. Tra i partecipanti spiccava la presenza dell’Avv. Marcello Risi, Sindaco della città di Nardò, che ha

Arci Caccia dei Monti Prenestini: è la Festa della Caccia perché si è determinata e sul come rilanciarle ridisegnando la loro dislocazione sul territorio, migliorando e/o cambiandone la gestione, affermando in modo totale una gestione chiara e trasparente sul catturato e sulla destinazione della fauna, con bilanci da rendere pubblici e quindi conoscibili da tutti i cacciatori. C’è bisogno di una svolta, e questa la possono produrre i cacciatori, chiamando gli ATC e la Provincia a manifestare una nuova volontà ed una nuova operatività.

Il 13 aprile è ormai una festa da scrivere sul calendario. Il merito va ai bravissimi volontari del Circolo di Palestrina (via Consortile, 3 Castel San Pietro Romano) che hanno organizzato “alla grande” il tradizionale pranzo sociale che di positivo e storico ha ormai il clima di grande affetto ed amicizia che lo contraddistingue l’appuntamento: cacciatori, famiglie al completo hanno trascorso un “lungo pranzo” in fraternità, amicizia e con quella necessaria “serenità” che non guasta in momenti di crisi come quello che il paese attraversa e che porta dif-

ficoltà nella vita quotidiana dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati e dei cassaintegrati, dei più deboli e delle loro famiglie. Sotto la sapiente guida del Presidente del Circolo Edoardo Tagliacozzo tra brindisi, abbracci e lotteria con premi per tutti, la crisi quel giorno è rimasta fuori dalla porta. Il compito dell’ARCI Caccia oltre che tutelare il territorio, lottare contro il bracconaggio, far vivere le buone pratiche della caccia e anche creare occasioni per stare bene insieme, per qualche ora di migliore qualità della

vita. Il merito di questa festa dell’”ars Venandi” è al Presidente del Circolo e dell’ARCI Caccia è stato comprovato dai numeri dalla straordinaria presenza, e dagli intervenuti dalle autorità presenti, sindaco, amministratori locali e regionali. Appuntamento a tutti al più presto per un nuovo pranzo magari stavolta a base di pesce dopo l’apprezzatissima cucina così come da anni sperimentata al Ristorante Montoni che tanti applausi ha ricevuto anche il 13 aprile e in altre occasioni.

innata consapevolezza del valore del patrimonio ambientale. Il “Circolo della Caccia Neretum”, da tempo, effettua con riunioni e conferenze una campagna di responsabilizzazione dei cacciatori che devono trasformarsi da semplici “Fruitori” a “Gestori” dell’ambiente e della fauna selvatica in tutti i suoi aspetti .Nel nostro piccolo ci stiamo sforzando di creare una figura del cacciatore più esperta e responsabile in grado di interloquire con chi ancora non conosce

bene il nostro mondo o con chi è comunque interessato in questo settore. Nostro malgrado,dobbiamo rilevare l’assenza in questa speciale giornata dei rappresentanti delle istituzioni preposte alla gestione dell’ambiente e della caccia .Sappiamo che a riguardo c’è molto da lavorare e che, a nostro avviso, è arrivato il momento di effettuare gli opportuni ricambi per avere una classe dirigente preparata e sensibile a queste tematiche alle quali non ci si può più sottrarre.

Giornata ecologica a Nardò apprezzato molto l’iniziativa della giornata ecologica così organizzata e si è dichiarato pronto a sostenere il “Circolo” sulle proposte legate all’ambiente e al territorio. Era presente il Prof. Antonio De Bartolomeo Presidente Regionale dell’ Arci Caccia. Il sito prescelto è uno dei più belli dal punto di vista naturalistico esistenti sul territorio Neretino perché è costituito da un bosco di pini e dalla macchia mediterranea che al momento è stata in buona parte distrutta a causa dei continui incendi provocati dai soliti irresponsabili. Quindi armati con guanti e sacchi ma soprattutto da tantissima buona volontà è stata realizzata in circa 5 ore di intenso lavoro dalle ore 8.30 alle ore 13,30 una efficace pulizia del territorio. Grazie all’impegno dei soci del “Circolo della Caccia”, sono stati riempiti 2 camion di rifiuti contenenti televisori,

computer, materiale igienico sanitario, vetri, lattine ed altro. Non è stata una semplice scampagnata ma una giornata impegnativa. Si è reso anche necessario l’utilizzo di mezzi particolari per lo smaltimento di enormi gomme da trattore,considerate come rifiuti speciali. Lo scopo della “Giornata Ecologica” era quello di ritrovarsi anche come osservatori in una area di interesse collettivo per discutere circa un diverso e buon utilizzo di quelle poche aree naturali che sono rimaste nel nostro amato Salento. Quella di Domenica è stata un’occasione per riflettere e per impegnarsi sempre di più per il rispetto dell’Ecologia del Paesaggio particolarmente legata all’ambiente costruito dall’uomo. Ancora una volta i cacciatori hanno fattivamente dimostrato l’interesse a preservare e a riqualificare gli habitat con il quale hanno un forte legame ed una 7


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Ristrutturata, a seguito dell’unificazione tra regionale e provinciale di Firenze, la sede dell’Arci Caccia della Toscana

Più servizi, più informazioni e più supporto al territorio

Giovedì 5 giugno scorso, a Firenze, si è tenuta l’inaugurazione della sede dell’Arci Caccia Toscana che è stato oggetto di profondi lavori di ristrutturazione edilizia. L’intervento si è reso necessario sia per ridare smalto alle strutture della sede regionale sia per consentire la riunificazione degli uffici con la Federazione Provinciale di Firenze. Grazie a questo intervento il Comitato Regionale Toscano e la Federazione Provinciale di Firenze potranno dar vita ad un nucleo operativo maggiormente efficiente ed in grado di fornire servizi, i nformazioni e supporto al territorio. Contestualmente è stato ricavato uno spazio che sarà la sede dell’Ufficio Tecnico Legislativo della Confederazione Cacciatori Toscani. La ristrutturazione, progettata dall’Architetto Ivan Maurizio Pancani,

socio ed appassionato dirigente dell’Arci Caccia, assieme al team dello Studio Associato UP_date, ha trasformato la sede dell’Arci Caccia in un ambiente fresco, accogliente ed estremamente funzionale per le attività associative con vari uffici, la Presidenza regionale e quella provinciale, spazi per la programmazione delle attività sportive del CSAA, la sede dell’Arci Pesca – Fisa Toscana, un front office per fornire servizi ai soci ed una sala riunioni con ben 50 posti a sedere. L’inaugurazione, introdotta da una toccante proiezione di foto sulla storia dell’Arci Caccia in Toscana, ha visto gli emozionati interventi del Presidente Regionale Fabio Lupi e di Ettore Michelacci (per tutti Giotto) in rappresentanza della Federazione di Firenze (il Presidente Paolo Malquori era assente per inderogabili

impegni di lavoro). Dopo l’illustrazione degli interventi edilizi da parte dei progettisti, hanno portato il loro saluto Gianluca Mengozzi, Presiedente dell’ARCI Toscana, Marco Romagnoli, Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani e Renzo Ulivieri, famoso uomo di sport ma in veste, in questa occasione, di socio Arci Caccia e componente dell’Assemblea Confederale della CCT; ha concluso la “storica” giornata il Presidente Nazionale dell’Arci Caccia, Osvaldo Veneziano. Sono intervenuti all’evento, oltre ai componenti del Consiglio Direttivo dell’Arci Caccia Toscana e della Federazione di Firenze e vari dirigenti ed attivisti dell’Associazione, Sergio Sorrentino, Vicepresidente Nazionale dell’Arci Caccia, Moreno Periccioli, Presidente di Federcaccia

Toscana, Massimo Cocchi e Paolo Cerdini (Membri di presidenza della Fidc Toscana e dell’Ufficio di segreteria della CCT), Franco Bindi, Presidente di ANUU – Migratoristi Toscana, Marco Spinelli, Consigliere Regionale, Paolo Banti, Dirigente dell’Ufficio Caccia della Regione Toscana, Moreno Ventisette, Presidente di Arci Pesca Toscana. Con la riunificazione della sede con

la Federazione Provinciale di Firenze, presso i locali di via Mercadante, hanno cessato la loro attività gli uffici di Via Campofiore mentre rimangono inalterati i recapiti: Telefono: 055 368813 055 3684 87 – 055 6550841 Fax 055 5270084 – 055 6550841 Email: info@arcicacciatoscana.it – arcicacciafirenze@libero.it

A Valpiana di Massa Marittima la seconda festa dell’Arci Caccia. Premiati i cacciatori veterani

Il Cacciatore? Un Nobiluomo Il cacciatore? Un Nobiluomo e a Valpiana di Massa Marittima, in occasione della Festa dell’Arci Caccia, organizzata dal 3 al 6 luglio, dalla federazione provinciale e dal circolo comunale, ai cacciatori veterinari ultrasettantenni del circondario è stato riservato il giusto tributo di “nobiluomo” con una serata a loro dedicata (venerdì 4 luglio) e la consegna di diplomi per riconoscere simbolicamente “una vita d’amore per la caccia, nel cuore, nella testa e nelle gambe”. Nelle parole pronunciate da Ivan Terrosi, presidente del circolo di Massa Marittima,di Claudio Sozzi, presidente dell’Arci Caccia provinciale di Grosseto e di Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio Nazionale dell’Arci Caccia si è stretta una comunità di cittadini e cacciatori orgogliosa di rinnovare, storicamente e culturalmente, valori e tradizioni di vita delle nostre campagne. Le quattro giornate di Valpiana hanno complessivamente riaffermato il ruolo della caccia e dei cacciatori nell’era moderna e a maggior ragione nel tempo della crisi allorché occorre ripartire dai territori per guardare al futuro con concretezza e fiducia. “La caccia – hanno sot-

tolineato Claudio Sozzi e Marco Ciarafoni – accompagnata dalla buona gestione rende più belli e più ricchi di fauna i nostri paesaggi sostenendo così qualità della vita e delle produzioni. Lo sanno bene i turisti di tutto il mondo che non a caso scelgono il nostro Paese”. La festa di Valpiana ha offerto molte opzioni ludiche, gastronomiche, di intrattenimento e di riflessione: dalle serate di danza della scuola di ballo “Odissea 2001” agli spettacoli musicali dei Gruppi “I Velos” e “Mirello e la sua orchestra”, dall’esposizione nazionale canina all’esibizione dei poeti estemporanei. Uno dei

momenti clou è stata la premiazione delle manifestazioni cinofile ed in particolare il campionato per cani da seguita su cinghiale e quello per cani da cerca e ferma. Insieme a Claudio Sozzi ha partecipato alla consegna dei premi Osvaldo Rossi, presidente regionale del Csaa della toscana. Tra i premiati Renzo Cittadini e Adriano Sgarbi, vincitori, rispettivamente del campionato provinciale per cani da seguita su cinghiale categoria singolo e coppie. Prossimo appuntamento per l’Arci Caccia, la Festa del cane a bagno di Gavorrano dal 25 luglio al 3 agosto.

Siena. Arci Caccia e Fidc ritirano i rappresentanti dagli Atc Le associazioni Provinciali Arci Caccia e Federcaccia senesi aderenti alla Confederazione Cacciatori Toscani, hanno incontrato il giorno 17/07/2014 il Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Siena a seguito della necessità più volte dalle stesse ribadita, di giungere in tempi rapidi, alla definizione di un percorso politico istituzionale certo inerente la gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia SI 17, 18 e 19. Da molte settimane e mesi infatti, è in atto un serrato confronto tra le stesse associazioni e l’Amministrazione Provinciale di Siena determinato da un quadro di forti incertezze sul futuro gestionale ed amministrativo degli Ambiti Territoriali di Caccia ancor più aggravato dalle determinazioni assunte da tutte le associazioni agricole provinciali, che da mesi hanno di fatto ritirato la loro rappresentanza all’interno dei Comitati di Gestione degli Atc in oggetto. La ricomposizione di tutte le componenti in seno ai Comitati ATC in primis quella del mondo agricolo, ha rappresentato quindi il fulcro della richiesta avanzata dal mondo venatorio all’Amministrazione Provinciale, per poter garantire il proseguo delle attività gestionali, rispettare gli impegni e la programmazione degli

investimenti da parte degli ATC assolvendo ai compiti ed alle funzioni ad essi delegate dalla Legge. Ragioni, quelle sopra esposte che erano state pienamente comprese dal Presidente Bezzini il quale si era impegnato a prendere le necessarie iniziative al fine di superare la grave situazione in essere ponendo le basi per una ripresa dell’attività degli stessi ATC. Nell’incontro in oggetto si è riscontrata purtroppo, la decisione riconfermata dal mondo agricolo, di non partecipare con la propria rappresentanza nei Comitati di Gestione degli ATC. Una decisione grave che mette in luce come da tempo siano state sottovalutate molte delle istanze sollevate dalle categorie da parte degli organi preposti e che rende di fatto impossibile anche da parte delle nostre associazioni venatorie, la permanenza all’interno dei Comitati. Alla luce di quanto sopra rivendicando la nostra totale coerenza e linearità che ci ha visti sino ad oggi pienamente responsabili ed impe-

Occupare poltrone, sembra essere l’interesse della Libera Caccia

gnati a garantire la massima operatività degli ATC, intendiamo denunciare un quadro di responsabilità che non ci sentiamo di poter condividere e che procurerà gravi danni dal punto di vista faunistico ambientale e per la certezza del diritto non solo per i cacciatori. A fronte di ciò, le scriventi associazioni Arci Caccia e Federcaccia di Siena , confermano il ritiro della nomina dei propri rappresentanti all’interno dei Comitati di gestione degli ATC Senesi. Arci Caccia Siena – Alessandro Ferretti Federcaccia Siena – Neri Mauro 8

Il Presidente di Libera Caccia, scrivendo di cose che non conosce o fa finta di non conoscere, parla degli ATC della Provincia e straparla di Federcaccia e Arci Caccia lanciando accuse e insinuazioni. Risponderemo al momento e nei modi più opportuni ed efficaci alle accuse e insinuazioni, a tutela del buon nome e della onorabilità delle due associazioni anche ascoltando i nostri legali. Intanto però, la Libera Caccia si metta d’accordo con se stessa: Prima dice che Arci Caccia e Federcaccia hanno “congestionato” da sempre la gestione venatoria, poi propone se stessa come soluzione perché Siena torni “ad essere quella Provincia che un tempo era considerata il fiore all’occhiello della Regione Toscana”. E’ vero, Siena era il fiore all’occhiello, e lo era proprio grazie all’opera di governo degli ATC svolta, con le altre componenti, prima di tutto dai rappresentanti di Arci Caccia e Federcaccia. Siamo usciti dai Comitati perché non c’erano più le condizioni per continuare una gestione positiva, per via delle incertezze e contraddizioni della Provincia e per il disimpegno delle organizzazioni Agricole: non potevamo più tollerare l’equivoco di comitati in carica senza però alcuna effettiva possibilità di gestione. Questa la verità, semplice e chiara, così come altrettanto chiaro sembra che l’interesse della Libera Caccia sia soltanto quello di occupare qualche poltrona che fino a ieri aveva semplicemente disprezzato.

www.arcicacciatoscana.it


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Aree protette, ATC, mondo venatorio e “ambientalismo costruttivo”

Insieme, energia positiva per la valorizzazione dei territori campani Aree protette, ATC, mondo venatorio e “ambientalismo costruttivo” insieme, energia positiva per la valorizzazione dei territori della Campania Questo il messaggio forte e chiaro venuto dal Convegno tenutosi a Gragnano il 21 maggio, sulla “Gestione del Cinghiale”. Una giornata di particolare importanza significativa per l’ambiente e il patrimonio faunistico campano e così utile anche a qualificare il mondo venatorio proponendolo in un ruolo protagonista per uscire dalla “crisi”. L’appuntamento tenuto a Gragnano, per “concretizzare” una produttiva gestione faustica, voluto dal Presidente della ATC di Napoli Dr. Sergio Sorrentino, in collaborazione con le Università di Napoli Federico II (Giuseppe Iovane, Adriano Santoro, Luigi Esposito), di Pisa (Claudia Russo), della Tuscia (Andrea Amici) ed il centro di Raccolta e Monitoraggio dell’ATC di Napoli, ha realizzato i proponimenti che si era prefissato. Per i risultati e la qualità delle proposte possiamo dire è andato oltre le aspettative e la vera novità è stata l’articolazione della rappresentanza dei “portatori d’interesse” che ha permesso di abbattere gli “steccati ideologici” di una vecchia ed anacro-

nistica discussione che, pregiudizialmente, disconosceva il ruolo della gestione faunistico venatoria. Le testimonianze sono venute anche da quanti hanno preso parte alla giornata di studio: i Presidenti dei Parchi Naturali Regionali della Campania “Monti Lattari” (Giuseppe Guida), del “Bacino idrografico del Sarno” (Massimiliano Mercede) e il Direttore del Parco Naturale Regionale delle “Serre” (Francesco Maria Pititto). I lavori del Seminario dedicati alla “Gestione del Cinghiale: piaga dell’agricoltura-risorsa dei territori”, si sono svolti in sintonia con quanto richiesto già dal 1992 nella Convenzione sulla Diversità Biologica, grazie al confronto che si era svolto tra agricoltori, cacciatori, ambientalisti e mondo scientifico, già allora finalizzato alla conservazione del Pianeta. La diffusione generalmente incontrollata dei cinghiali è un problema molto sentito in Italia e riguarda l’intero territorio agro-silvo-pastorale: sia quello sottoposto alla gestione delle aree protette, sia quello disciplinato dalla normativa per la caccia programmata. I Danni alle coltivazioni e all’ambiente, i pericoli per gli incidenti stradali sono infatti riscontrabili sia

dentro che fuori dalle aree protette, non hanno confini. Gli ungulati, inoltre, possono essere serbatoi di patologie trasmissibili all’uomo e alla fauna domestica e selvatica. Tuttavia, i suidi selvatici possono essere considerati una rilevante ed alternativa risorsa economica. Le loro carni, infatti, dopo un accurato controllo igienico-sanitario, possono rappresentare una importante sorgente di proteine nobili da includere negli itinerari di turismo ambientale. La giornata si è conclusa con gli interventi del Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato (Vincenzo Stabile) e del Dirigente del UOD Pesca Caccia e Agricoltura (Antonio Carotenuto). I loro interventi hanno indicato la corretta via per trasformare il “problema”, in “risorsa” della comunità regionale. E di risorse, oggi più che mai, ha bisogno la collettività. La proposta scaturita è stata molto chiara – così ha commentato il Dr. Sergio Sorrentino, Presidente dell’ATC di Napoli – “occorre che la corretta gestione del cinghiale sia inserita in una filiera “breve” che coinvolga tutte le competenze tecniche, di controllo e sociali per la lavorazione. Così potremo avere da queste carni prodotti di qualità per rappresentare quella migliore “Campania” da pro-

E’ gestione la parola d’ordine del Nature Show

Sogno un Paese egeminizzato dalla ragionevolezza

Io mi auguro un futuro con la campagna italiana, frequentate da tanti ovini, suini, polli e tacchini in numero da garantire che almeno modiche quantità di “proteine animali” possano essere disponibili anche per quanti oggi non possono permettersela. Credo anche si debba lavorare perché ci siano mari, laghi, fiumi non inquinati ove si “moltiplichino” i pesci e qualcuno possa finire a “tavola” per creare occasioni di lavoro anche a qualche giovane. Mi auguro che donne e uomini possano avere reddito sufficiente per una buona qualità della loro vita dall’agricoltura, dall’allevamento, dal taglio “conservativo” del bosco e anche dalla pesca e della caccia fatte con “parsimonia”. Sono fiducioso che questo paese sia visitato da tanti turisti e che alcuni di loro anche in numero maggiore rispetto all’oggi possano apprezzare la bistecca “chianina” e il lardo di “Colonnata”, e spero che questi prodotti possano raggiungere anche altre tavole nel mondo, ed essere accompagnati dal prosciutto di cinghiale e dal Brunello. Spero in un mondo dove ci siano in numero “giusto”, presenze di cinghiali, volpi, fagiani, lepri e caprioli ecc. e credo che l’uomo cacciatore saprà ancora meglio “coltivare” d’intesa con gli agricoltori, gli ambientalisti e il mondo scientifico l’equilibrio delle popolazioni animali selvatiche e della volpe richiamata con specifica attenzione nell’articolo. (Necessariamente controllata: a Londra nei parchi sparano la notte, i “tiratori scelti” o usano gas letali, e senza il “clamore” che in Italia serve anche a manipolazioni politiche). Amore per la natura per gli animali lo esprimono anche coloro che li allevano

e li commerciano e amano restare a vivere nel loro territorio. Molti allevatori vogliono continuare l’attività dei genitori e farne una prospettiva per i figli. Amano il “creato” tanto quanto chi presiede un parco oggi e domani un altro. E’ grazie alle tasse pagate dai cittadini (senza discriminazione di chi è più o meno animalista) che vivaddio esiste anche il “diletto” di fare il presidente di un’area protetta. Io ho amore alla caccia (dal www.treccani.it/vocabolario/amore) come tanti che in Italia e nel mondo sono consapevoli di quanto questa “cultura” caratterizza la vita di persone “normali” e, per quanto letto, credo che abbia sofferto Piergiorgio Welby, le cui condizioni drammatiche di vita sono note, già quando la malattia lo ha allontanato dai suoi cani da caccia. Io non credo che fanatismi e crociate siano utili, tantomeno se fatti da chi si compiace che essere umani ancorché cacciatori si “sparino”. Nell’interesse della “vita” non raccolgo l’invito provocatorio e lavorerò come altri perché continuino a diminuire gli “incidenti” tutti, anche quelli di “caccia”. La violenza di certe affermazioni sarebbe bene evitarla e neppure pensarla: minacce non ne mancano, qualche atto a dir poco “vandalico” c’è già stato, le guardie animaliste continueranno a portare pistole e mitragliette per difendersi dagli animali “aggressivi” spero, mai per “sparare” agli uomini. Io faccio un bel sogno spesso: un paese “egemonizzato” dalla ragionevolezza. Osvaldo Veneziano

Ministero Ambiente: riconosciuto alla caccia il ruolo di salvaguardia delle specie protette Ministero dell’ambiente, Ispra e Associazioni venatorie insieme per la tutela dell’orso marsicano. Primo passo nel riconoscimento del ruolo dei cacciatori come difensori di una biodiversità patrimonio comune di tutta la collettività “Anche le Associazioni Venatorie diventano alleate delle Istituzioni nella ‘mission’ di tutela dell’Orso marsicano”. Così il Ministro dell’ambiente Galletti ha commentato il protocollo d’intesa firmato fra il Ministero e le Associazioni Venatorie per la salvaguardia di un selvatico che ha giustamente definito “straordinario simbolo di

riconosciuti ai sensi di legge, e corsi di “formazione sanitaria” rivolti ai cacciatori e agli operatori di filiera in modo da ottenere prodotti e servizi garantiti da quel marchio di qualità necessario, a garanzia dei consumatori italiani e non solo.

Convegno Fidc, Arci Caccia e Anuu

Dopo le polemiche sulla caccia innescate da Tozzi, Veneziano scrive a l’Unità

Egregio Direttore, mi auguro, grazie alla sua attenzione, di avere lo spazio per un “contraddittorio” con quanto scritto da Andrea Satta “Dio è morto” sull’Unità del 27 aprile. Qualche osservazione vorrei farla sulle dichiarazioni del Prof. Tozzi in parte riportate nell’articolo. In Italia è la legge “vera” che tutela la fauna patrimonio indisponibile dello stato e dei cittadini e contestualmente detta le regole per l’attività venatoria. Non è un’”annunciazione” ma è un fatto. Merito ai cacciatori – politici di un tempo, il senatore Carlo Fermariello e l’on. Giacomo Rosini che tra gli altri la scrissero e, grande plauso alla “mamma dell’ambientalismo italiano” l’on. Laura Conti che “ideò” articoli qualificanti della normativa. La storia politica testimonia che culture pur diverse hanno potuto trovare una sintesi che si è dimostrata utile agli interessi generali della comunità. Così “la caccia” che taluno “criminalizza” o definisce “ludica” con tono sprezzante, trovò solida legittimazione in una normativa “equilibrata”. Gli italiani quando invitati a misurarsi su caccia si o no, in grande parte hanno segnalato l’inutilità di un “voto” di “scontro” sia in Referendum nazionali che regionali. Quando si dice la saggezza popolare … La “caccia sostenibile” a livello europeo ha messo insieme ambientalisti e cacciatori. L’autorevolezza della rappresentanza di Birdlife International non è in discussione, tanto è che firma accordi con i cacciatori e, non è prevista l’”impiccagione”. Anche in Italia in realtà c’è più collaborazione diffusa nei territori di quanto si vuol far credere: però il “clamore” mediatico c’é grazie agli “insulti”. Io rispetto la cultura animalista pur non condividendola; credo che altrettanto rispetto meriti chi va a caccia, chi alleva pecore e chi maiali o polli, ecc. e quanti si ritrovano piacevolmente a tavola con piatti di carne o pesce. Contrariamente a quanto scritto nell’articolo credo anche che tagliare gli alberi è “affetto” necessario per il bosco, (purché autorizzati) e così lo è raccogliere correttamente funghi e tartufi o mangiare quanto “nasce” nell’orto o produrre uva o girasole. Talvolta qualche “specie selvatica” troppo numerosa avversa con una presenza “invasiva” il lavoro meritorio di agricoltori e/o allevatori nel produrre tanta “buona” alimentazione che, qualifica il nostro paese nel mondo.

porre al “gusto” dei cittadini del mondo, senza frontiere. Dalla discussione che ha coinvolto la plurale ed eterogenea platea - rileva ancora il Dr. Sorrentino – è emersa inoltre la necessità di istituire corsi di cacciatori di selezione, formati e

biodiversità”. Federcaccia, Liberacaccia, Enalcaccia, ANUUMigratoristi e Arci Caccia vedono così ufficialmente riconosciuto il loro impegno al fianco delle amministrazioni competenti per portare al Paese un contributo concreto, fatto di conoscenza del territorio e capacità gestionali. Un bagaglio di esperienze, professionalità e di amore e rispetto di paesaggio, ambiente e di tutta la fauna, al di là e al di fuori di qualsiasi interesse per il prelievo, che fa sì che anche le specie protette siano sentite da ogni cacciatore come un patrimonio proprio, da difendere e salvaguardare in 9

Proseguendo sulla strada della collaborazione e dell’unità di intenti e di azione che nel pieno rispetto della normativa italiana e degli indirizzi europei in materia consenta una programmazione del prelievo e un impegno gestionale in grado di garantire lo svolgimento di una stagione venatoria certa e gratificante per tutti i cacciatori, Federazione Italiana della Caccia, Arci Caccia e ANUU Migratoristi, nel quadro delle iniziative unitarie che le coinvolgono, hanno dato vita ad un nuovo momento di confronto fra i diversi attori interessati in questo non sempre facile processo. Approfittando dell’occasione offerta dalla fiera Nature Show, che si è tenuta ad Ariano Irpino (AV) dal 9 all’11 maggio, le tre Associazioni Venatorie hanno organizzato un convegno dedicato al tema “Italia Meridionale – È il tempo della gestione: calendari venatori e mobilità dei cacciatori”. L’intento è stato quello di mettere a confronto tecnici, mondo venatorio e rappresentanti delle Istituzioni per individuare un percorso che già a partire dai prossimi mesi e dalla ormai prossima stagione venatoria possa dettare le linee guida più aggiornate e proficue per mettere a frutto un modello di gestione faunistica funzionale, che sappia cogliere tutte le opportunità offerte dall’Europa per dare vita a una caccia programmata che nella piena sostenibilità sia insieme fonte di soddisfazione per chi la pratica, di valorizzazione e difesa per campagne e

ambiente e arricchimento della qualità di vita per la società nel suo complesso. Su questi temi dopo l’apertura dei lavori affidata a Vladimiro Boschi, Vice Presidente ANUUMigratoristi, ha preso la parola per l’introduzione Sergio Sorrentino, Vice Presidente Nazionale Arci Caccia e Presidente ATC di Napoli. Moderati da Andrea Ferrara, Presidente Regionale Campania della FIdC, sono seguite le relazioni del dottor Michele Sorrenti, responsabile tecnico scientifico Ufficio fauna migratoria FIdC, su “Guida interpretativa e riflessi sui calendari venatori. L’Europa approva” e della dottoressa Giorgia Romeo, responsabile tecnico scientifico dell’Ufficio fauna stanziale FIdC, su “L’informatica migliora la gestione faunistica e qualifica i calendari venatori”. E’ stata poi la volta di Agostino Esposito, Responsabile Nazionale progetti Biodiversità del Club Alpino Italiano, seguito da Franco Saragò, che nel suo ruolo di Coordinatore regionale illustrerà “L’esperienza degli ATC della Calabria”. Ha partecipato Daniela Nugnes, Assessore Agricoltura – Piano di Sviluppo Rurale Foreste, Caccia e Pesca della Regione Campania, e Fabrizio Nardoni, Coordinatore degli Assessori alle Politiche Agricole e Assessore Agricoltura, Caccia e pesca, Foreste della Regione Puglia. Il presidente nazionale Federcaccia Gian Luca Dall’Olio ha avuto il compito di concludere i lavori del convegno. modo disinteressato, al servizio di tutta la società. Questo sta alla base dell’accordo sottoscritto, primo riconoscimento da parte delle Istituzioni del lavoro spesso sconosciuto o ignorato svolto dalle Associazioni Venatorie e dai cacciatori che rappresentano, in nome del bene comune. Un passaggio, di cui ringraziamo il Ministro per l’attenzione e la sensibilità con cui ha saputo cogliere il nostro agire, che apre la strada a ulteriori passi che porteranno la figura del cacciatore ad essere vista sotto una nuova e ben diversa luce. Un cammino di novità che proietti la caccia e i cacciatori verso un ruolo che li veda protagonisti indiscussi di una politica ambientale moderna, concreta e priva di demagogiche preclusioni.


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Il Senato respinge l’assalto degli animalisti

Arci Caccia Veneto: ora non abbassare la guardia, la battaglia continua Dichiarazione di Giuliano Ezzelini Storti, presidente Arci Caccia del Veneto: “Ha rilevanza sociale e culturale il voto espresso ieri sera dalle Commissioni ambiente ed industria del Senato su un emendamento al decreto “Competitivita’” presentato dal capogruppo Pd Massimo Caleo riguardante la disciplina della cattura dei richiami vivi per la caccia da ap-

postamento. E’ importante ovviamente che il nostro Paese abbia deciso di regolamentare la materia per rispondere ad una procedura di infrazione dell’Unione europea ma e’ altrettanto significativo che sia stata respinta dalle istituzioni e dalla politica l’aggressione animalista che aveva utilizzato strumentalmente l’argomento per ridare voce e sostanza alla cro-

ciata ideologica anticaccia. Nelle votazioni sono prevalse valutazioni di ordine tecnico, giuridico, scientifico tenendo a riferimento storia, cultura e tradizioni del Paese. Non era facile farlo visto che “informazione e salotti buoni” lavoravano al disfattismo e ringraziamo il governo, e tutti i gruppi parlamentari che hanno tenuto la barra dritta in una situazione di effettiva difficoltà, per non aver ascoltato le sirene fondamentaliste. In questo quadro come Arci Caccia, insieme al presidente nazionale Osvaldo Veneziano, che ringraziamo per la determinazione messa in campo, abbiamo affrontato una

grande battaglia a salvaguardia della caccia e dei cacciatori migratoristi e abbiamo profuso il massimo sforzo, insieme alle maggiori associazioni venatorie per raggiungere l’obiettivo. Il risultato raggiunto ci rassicura ma

dobbiamo stare ancora attenti agli agguati che ci saranno e continuare a seguire da vicino le votazioni successive in Aula sia al Senato che alla Camera e quindi la predisposizione del Dpcm che entro sei mesi dovrà essere approvato dal Governo”.

A Donoratico presentata la CCT in una affollata assembea Regione Lazio. Su calendario venatorio e politiche faunistiche la delusione dell’Arci Caccia

“Serve un deciso cambio di passo. Zingaretti lo vuole fare?” “Delusi. E’ la parola giusta per esprimere il nostro giudizio sulle politiche faunistico venatorie della Regione Lazio. Per di più rispetto al passato c’è pure una decisa regressione sul piano dei rapporti istituzionali e democratici”. E’ la forte critica espressa dall’Arci caccia del Lazio dopo la pubblicazione del calendario venatorio. “E’ decisamente grave dover apprendere dalla stampa dell’approvazione del calendario venatorio, per di più avvenuta in ritardo e senza seguire la procedura normativa che prevede la riunione del comitato tecnico faunistico venatorio regionale, più volte richiesta. In quella sede avremmo espresso le nostre valutazioni”: continua il comunicato dell’Arci Caccia del Lazio. “Il problema vero è che su queste materie si naviga a vista senza una progettualità e senza un programma concreto di legislatura. Alle nostre richieste di incontro e alle nostre missive è seguito il silenzio assoluto. Il presidente Nicola Zingaretti è al corrente di questa situazione? Intende metterci mano per dare seguito a quanto aveva scritto nel suo programma elettorale?” “Attendiamo un deciso cambio di passo. Lo richiedono tutti coloro che hanno a cuore la gestione del territorio e la tutela della fauna. Lo richiedono i cacciatori ai quali fino ad ora non è stato garantita certezza di diritto.”

Benevento. Siglato l’accordo tra Cia e Arci Caccia Rafforzamento del rapporto tra settore agricolo ed attività venatoria, salvaguardia delle attività agricole, difesa e valorizzazione della caccia pubblica e sostenibile: sono questi gli elementi che caratterizzano l’accordo sottoscritto nei giorni scorsi a Benevento dai Presidenti di CIA, Raffaele Amore, e Arcicaccia, Luigi Luongo. L’accordo vuole essere anche un contributo alla elaborazione del Piano Faunistico Venatorio Provinciale, che l’Amministrazione provinciale dovrà approvare nei prossimi mesi. “La risoluzione del problema dei danni all’agricoltura è condizione essenziale per una nuova e positiva stagione di gestione del territorio ai fini faunistici e venatori”, sottolinea il neopresidente Cia,Raffaele Amore. “In questi anni stiamo assistendo al sovrappopolamento di ungulati ed in particolare del cinghiale, responsabile di circa il 70% dei danni causati alle coltivazioni. E’ prioritario riportare la densità degli ungulati entro parametri accettabili per l’economia agricola e per il sistema agricolo e ambientale”. Luigi Luongo si sofferma sul fatto che “la stesura del Piano Faunistico Venatorio è in primo luogo un atto

programmatico, con il quale si gettano le basi per le diverse attività gestionali da applicare poi nelle attività quotidiane: è il luogo in cui si devono prevedere gli interventi in campo faunistico e venatorio per i futuri 5 anni”. I Presidenti concordano sulla difesa e valorizzazione della caccia pubblica e sostenibile, nel rispetto delle indicazioni scientifiche nazionali e comunitarie e nella costruzione di un nuovo patto tra mondo venatorio ed agricolo. Gli agricoltori possono trovare un’utilità economica nel favorire ed incrementare il patrimonio faunistico di qualità nel Sannio, ed in altre esperienze innovative di gestione faunistico-venatoria della piccola selvaggina stanziale.

Il 21 Luglio, attenta e sentita discussione sui temi dell’unità del mondo venatorio e dei tanti temi di attualità in corso. Si è svolta a Donoratico, con la presenza di Massimo Logi e di Massimo Cocchi, dirigenti regionali e nazionali di Arci Caccia e Federcaccia nonché membri dell’Ufficio di Segreteria della CCT, un’assemblea molto partecipata di cacciatori interessati a conoscere da vicino i temi riguardanti la contingenza e le prospettive del mondo venatorio toscano ed italiano. E’ stata da tutti salutata con grande convinzione la nascita della Confederazione Cacciatori Toscani, considerata come un’operazione non soltanto necessaria, ma pienamente condivisibile per gli intenti e gli obiettivi che persegue; non un’operazione difensiva per limitare danni, bensì un progetto capace di guardare al futuro con rinnovato slancio culturale per la riaffermazione del ruolo e della dignità sociale della caccia. E’ sulla scia di questa convinzione, espressa dalla globalità degli intervenuti, che l’assemblea ha sollecitato i due dirigenti regionali e nazionali a promuovere la nascita, nel più breve tempo possibile, della Casa Comune dei Cacciatori Toscani ed Italiani; è emersa con forza la richiesta che anche sul piano nazionale si proceda con speditezza verso la realizzazione di un obiettivo ritenuto fondamentale per le sorti della nostra attività. A tal proposito è stato fortemente auspicato il varo, entro la fine dell’anno in corso, della Confederazione dei Cacciatori Italiani. Aperta ed intervallata da interventi di dirigenti locali e provinciali delle due Associazioni, che, insieme all’ANUU Migratoristi, hanno dato vita alla Confederazione, l’assemblea ha via via affrontato i temi che riguardano da vicino l’attualità venatoria regionale. La delibera per la caccia in deroga allo storno, la difficile situazione dei richiami vivi con la discussione del Decreto 91 in Commissione al Senato, la necessaria modifica alla legge 59/2009 sul benessere animale (la Legge che regolamenta, tra le altre, la dimensione dei canili), il Calendario Venatorio, le risorse finanziarie per la gestione degli ATC e il superamento delle specifiche deleghe e competenze oggi in capo alle Province, hanno offerto a ciascuno degli intervenuti di entrare in possesso di preziose conoscenze e di esprimere a ragion veduta la propria idea e la propria sensibilità. La consapevolezza delle tante criticità che il mondo venatorio sta attraversando, il cui principale pericolo è rappresentato dalla forza dell’estremismo animalista, non ha tuttavia indebolito le speranze e le motivazioni di una categoria, quella dei cacciatori, che affondano le radici nella storia, nella moralità e nella legalità dei comportamenti nonché nell’utilità sociale di un’attività tanto antica quanto nobile. Dall’assemblea è emerso invece come queste ragioni, che dovranno essere espresse senza urlare ma con la forza e la serietà delle nostre argomentazioni, trovino nella Confederazione dei Cacciatori Toscani uno strumento assai funzionale e significativo per riaprire un confronto utile e virtuoso con la società, la cultura e le Istituzioni. Confederazione Cacciatori Toscani 10

Dichiarazione di Emanuele Bennati

Caccia Village, orgoglio dei cacciatori dell’Umbria Commentando i risultati di Caccia Village la festa dell’ambiente e delle tradizioni rurali recentemente conclusasi il Presidente regionale dell’ARCI CACCIA dell’Umbria Emanuele Bennati ha dichiarato: “il successo di partecipazione che ha visto migliaia di cittadini, famiglie, amici e tanti giovani incontrarsi nei padiglioni della Fiera di Bastia è per l’ARCI CACCIA motivo di soddisfazione anche associativa, pur consapevole del modesto ma anche importante contributo che anche l’ARCI CACCIA ha dato per la migliore riuscita di questa “Festa” della ruralità. Appuntamenti come Caccia Village sono fondamentali per rompere le “barriere ideologiche” costruite in malafede da un animalismo fondamentalista “mediatico” e “cinghia di trasmissione” al servizio della peggiore politica. Contrariamente a quanto vuol far credere la comunicazione animalista, le “persone” vere erano li a passeggiare tra gli “stands” della caccia e della pesca, a guardare i prodotti per i cani, la coltelleria, i cavalli, a parlare con i titolari delle armerie e con tanti altri espositori con curiosità ed interesse. Grande successo ha avuto il nostro stand: archi, chioccolatori, accoglienza per i bambini, così è stato bello “essere accerchiati” dagli spettatori quando con Bruno Modugno, mitico presentatore del programma Caccia e Pesca Canale 235/236 di SKY ha presentato con noi il progetto per la cinofilia alla presenza di due importanti allevatori. Lo scopo che

ci siamo prefissi di fare un po’ di green economy anche con i nostri fedeli ed amati amici di caccia, ha trovato di nuovo positiva accoglienza. L’ARCI CACCIA dà appuntamento all’anno prossimo a “Caccia Village 2015” impegnandosi a fare di più e meglio per far conoscere le buone ragioni della caccia e dei suoi prodotti per festeggiare di nuovo insieme con un buon bicchiere di vino Umbro ed i migliori salumi offerti dagli amici del Circolo di Norcia. Il nostro grazie all’organizzazione, ai visitatori, ai volontari che hanno lavorato per la caccia di oggi e delle future “generazioni”.


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Puglia. Associazioni Venatorie unite contro la pretesa di distogliere i soldi dei cacciatori per iniziative improprie

Con l’ecologia spettacolo non si controllano le lepri e non si risolvono i problemi

Il fallimento dell’ente parco che ha respinto le proposte a suo tempo avanzate Al Presidente della Regione Puglia All’Assessore all’Agricoltura Regione Puglia All’Assessore all’Ambiente Regione Puglia Al Commissario Prefettizio della Provincia di Brindisi Al Sindaco del Comune di Brindisi Al Dirigente dell’Ufficio Caccia - Regione Puglia Al Dirigente dell’Ufficio Caccia Provincia di Brindisi Al Direttore della Riserva Naturale Saline di Punta della Contessa Al Direttore della Gazzetta del Mezzogiorno di Brindisi Al Direttore del Quotidiano di Brindisi Le scriventi Associazioni Venatorie Provinciali, ANUU, ARCICACCIA, ENALCACCIA, FEDERCACCIA e LIBERACACCIA, hanno appreso dalla stampa di una riunione tenutasi a Bari presso gli uffici regionali, alla presenza dell’Assessore alla Agricoltura NARDONI ed avente all’ordine del giorno la questione dei danni provocati agli agricoltori dalle Lepri nella Riserva Naturale Saline di Punta della Contessa. Da anni, infatti, l’autorità che gestisce il parco sta tentando di intervenire per mantenere in equilibrio la popolazione della Lepre, ma ogni volta che si decide di intervenire, l’opposizione animalista blocca tutto, grazie anche all’inefficienza dell’Ente Parco che ha evidenziato poca attitudine alla gestione di un’ area protetta, alla conservazione delle specie animali e vegetali ed incapacità a realizzare azioni tali da creare un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, lasciando che il parco versi in uno stato di totale abbandono e favorendo lo sviluppo di fenomeni negativi, come nel caso di specie, dei danni provocati dalla lepre alle colture agricole. Oggi, alla luce dell’incontro tenutosi a Bari, pare che la soluzione del problema sia quella di autorizzare i proprietari dei terreni ricadenti nella riserva a recintare il proprio fondo e di finanziare tali recinzioni con il riparto dei proventi delle tasse regionali, di cui la Legge Regionale n.27/98 e ss.mm ed ii., ed non ancora utilizzati dalla Provincia di Brindisi.

Le scriventi Associazioni Venatorie, nel merito manifestano la ferma contrarietà a tale soluzione, infatti non si comprende come stanziamenti provenienti dalle tasse versate dai cacciatori la cui utilizzazione è prevista dalla legge statale e dalla legge regionale a favore della realizzazione di interventi a fini ambientali e faunistici, possano essere distolti a favore di recinzioni da realizzare in una Riserva Naturale, soprattutto quando la gestione di questa ultima spetta all’ente parco. Da tempo i cacciatori, anche nei mesi scorsi, hanno manifestato la propria disponibilità attraverso l’A.T.C. a dare una soluzione alla problematica delle lepri delle Saline di Punta della Contessa, con la realizzazione di un programma di cattura delle lepri ( soluzione individuata e ritenuta la più idonea anche dai tecnici dell’ISPRA) e mettendo a disposizione fondi necessari affinché la problematica diventi una risorsa economica per gli agricoltori presenti nell’area del parco. Una soluzione, quest’ultima, tecnicamente corretta e coerente con le finalità storiche della conservazione della natura e con le nuove esigenze di promozione di sviluppo socio-economico degli agricoltori presenti nelle aree protette, ma evidentemente è prevalso l’aspetto ideologico in cui i cacciatori sono considerati una categoria da tenere a distanza, salvo poi rivolgersi per scippargli le risorse ed attuare iniziative non previste dalle

leggi e dalla normativa in materia e soprattutto non idonei al mantenimento degli equilibri ambientali e faunistici di un parco. Così, mentre gli anticaccia sono in attesa di volpi e rapaci (illusi ed ignoranti poiché mai nessuna volpe o rapace ha tenuto sotto controllo grandi popolazioni di erbivori; al massimo le selezionano, peraltro migliorandone le capacità riproduttive e quindi aggravando il problema), e politici e dirigenti si muovono in modo sbagliato cercando soluzioni fantasiose, disparate e tecnicamente poco corrette, la lepre continua ad infliggere danni economici di non poco conto ai legittimi proprietari dei terreni ricadenti nel parco. Ebbene sì, perché un’altra pecca dell’ ente parco è di non essere in proprietà dei beni ambientali e faunistici che hanno il mandato di gestire e proteggere. Questa è ecologia spettacolo, non politica di tutela: sono scelte di chi non è capace di governare con criteri razionali ed equilibrio, il territorio affidatogli in gestione. I cacciatori non sono disposti a pagare per tale incapacità. Non c’è alcuna motivazione tecnica a sostegno di una azione che prevede recinti in un’ area protetta. San Vito dei Normanni, lì 23 luglio 2014

I cacciatori in difesa dell’Ibis Eremita La Confederazione dei Cacciatori Toscani partecipa al progetto LIFE “Bentornato ibis” per la reintroduzione dell’uccello considerato sacro dagli antichi egizi ed ora a rischio estinzione. “La reintroduzione dell’ibis eremita rientra da quest’anno nei progetti a favore dell’ambiente cofinanziati dall’Unione (progetto LIFE+ ) – ha spiegato la dottoressa Nicoletta Perco presentando l’iniziativa nel corso dell’Assemblea di Federcaccia Toscana. Al progetto aderisce adesso anche la Confederazione dei Cacciatori Toscani di cui, oltre a Federcaccia, fanno parte anche Arcicaccia e Anuu toscane. “L’intento -– ha illustrato la naturalista – è di riportare questa specie migratrice in Europa dopo la sua scomparsa avvenuta almeno 200 anni fa. La specie è attualmente presente allo stato selvatico in Marocco con circa 600 individui, 1 solo in Siria e un gruppo in Turchia dove però è mantenuto allo stato semilibero”. Grazie alle iniziative messe in atto, alcune decisamente originali come l’uso di un paraplano a motore per guidare gli uccelli dall’area di riproduzione al sito scelto per lo svernamento, dal 2011 gli ibis eremita hanno iniziato a migrare autonomamente. Nell’ottobre 2012 in Toscana due uccelli del progetto sono stati uccisi ed uno ferito mentre migravano verso Orbetello. “Da quell’anno si è deciso di portare avanti una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esistenza di questa iniziativa – racconta ancora la dott.ssa Perco – e per coinvolgere anche i cacciatori nella sua salvaguardia. Adesso la Confederazione Cacciatori Toscani, come la già la Federcaccia nazionale, parteciperà al progetto adottando un ibis eremita. E’ già pronto anche il nome: si chiamerà “Granduca” per ricordare la Toscana di Leopoldo, tra le prime a dotarsi di regole moderne per la caccia. Granduca potrà essere seguito durante la migrazione anche grazie alla nuova app gratuita “Animal Tracker” disponibile su google play store o sull’app store di apple.

“Cosa succede alla caccia? Convegno dell’Arci Caccia a Recoaro Terme Presenza significativa dei cacciatori a Recoaro Terme per il convegno organizzato dall’Arci Caccia di Vicenza dal titolo “Cosa succede alla caccia? Capire per conoscere il nostro futuro”. L’Assemblea è stata aperta da una introduzione di Gian Emilio Coltro, presidente dell’Arci caccia di Vicenza. nel corso del dibattito è intervenuto il presidente regionale Giuliano Ezzelini Storti. Il convegno è stato concluso dal presidente nazionale Osvaldo Veneziano.

ANUU, ARCICACCIA, ENALCACCIA, FEDERCACCIA, LIBERACACCIA

Arci Caccia Csaa Marche. Campionato regionale di caccia

Tanti partecipanti per una prova di qualità Il 12 e 13 luglio si è svolto a Sant’Elpidio il campionato regionale di caccia organizzato dall’Arci Caccia Csaa delle Marche presieduta da Domenico verdecchia. Hanno partecipato un bel numero di concorrenti: alla fine se ne sono contati ottantotto e sono stati indivisi in diverse categorie: cinofili, per quei soggetti che partecipano alle prove enci; garisti, per quei soggetti che partecipano alle prove con abbattimento; cacciatori, per tutti gli altri soggetti. Doverosi alcuni ringraziamenti: a tutti i partecipanti naturalmente ma anche a Renzo Diletti, proprietario del terreno che ha consentito lo svolgimento della prova, alla provincia di Fermo e all’Atc Firmano Sibillini che hanno autirzzato il campionato. Un plauso particolare a tutti i soci del circolo Cacciatori Elpidiense guidato dal presidente Enrico Gibellieri. Ed infine, non certo per importanza, allo sponsor Mangimi Terranova. Veniamo ai risultati. Nella categoria cinofili ha vinto il setter Kluni condotto daRoberto Scarpecci. Nella categoria garisti in-

Expo di Villa Potenza di Macerata: vince un Airedale In occasione della fiera Wild Natura si è svolta a Villa Potenza di Macerata una esposizione cinofila per cani da caccia organizzata dall’Arci caccia Csaa delle Marche. Il più bello dei soggetti presentati è risultato lo Airedale Terrier del signor Giuliano Soccetti. Eccolo nella foto insieme al presidente regionale del Csaa Domenico verdecchia e del giudice Roberto Sciorilli.

Aspettando l’alba. Vince Pasquale Rea

glesi sul podio più alto è salito il setter Unica condotto daGiovanni De Angelis mentre il primo dei garisti continentali è risultato il kurzhaar Erik condotto da Delio Bruni. Per quanto riguarda i cacciatori il mi-

gliore è stato Florindo Bedetta con il setter Mia. Da segnalare la partecipazione alla gara, con due cani, di una giovane donna (11 anni!): Erica Lattanzi. Complimenti da parte di tutta l’Arci Caccia. 11

Grande successo della manifestazione tiravolistica in notturna “Aspettando l’alba” che si è svolta sabato 26 luglio presso lo stand tiro a volo Arci Caccia di “Campo Castiello” di caivano, in provincia di Napoli. L’organizzazione è stata cura dall’Arci Caccia della Campania in collaborazione con la società Fidasc “Sparviere”, il Csaa di napoli e l’armeria Artemide Sud. E’ stat una bella notte sportiva d’estate curata nei particolari dal direttore della struttura Giovanni Castiello. Hanno presenziato e partecipato alla sfida tiravolistica Felice Buglione, presidente della Fidasc e Sergio Sorrentino, vice presidente nazionale dell’Arci Caccia. Alla fine questa la classifica: 1) Rea Pasquale 22 (zero alla 3); 2) Picardi Michele 20 (zero alla 8); 3) Rea Salvatore 20 (zero alla 4); 4) Tufano Vincenzo 20 (zero alla 1); 5)Ferrara Pasquale 19 (zero alla 7); 6) Rosati Giulio 19 (zero alla 4); 7) Napolitano Pasquale 19 (zero alla 3); 8) Castaldo Santo 18; 9) Celardo Francesco 16 (zero alla 4); 10) Romano Antonio 16 (zero alla 3)


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Vigilia di una nuova stagione venatoria

Sozzi: la caccia è utile al Paese Vigilia di una nuova stagione venatoria. Fervono i preparativi ma anche le occasioni di festa e di ritrovo per migliaia di cacciatori e di cittadini. L’Arci Caccia di Grosseto è in prima fila nell’organizzazione di eventi e di manifestazioni che precedono l’apertura. Dopo la festa di Valpiana è la volta della Festa del cane di Bagno di Gavorannoe subito dopo di quella di Scarlino. “Portiamo in ogni dove la cultura millenaria della caccia italiana – sostiene Claudio Sozzi, presidente della federazione provinciale dell’Arci caccia di Grosseto. E’ per noi l’occasione di mettere in evidenza lo straordinario lavoro di gestione del territorio e di tutela della fauna che svolgiamo attraverso gli Atc. A noi interessa poco discutere di queste problematiche in qualche salotto buono ma siamo impegnati sul campo giorno dopo giorno con la nostra rete di volontari che partendo dalla specificità della loro passione rispondono , con i risultati acquisiti, agli interessi della comunità grossetana ed italiana”. Vuol forse dire che l’attività dei cacciatori assume una funzionale sociale? “Assolutamente si. Il prelievo venatorio che nel nostro territorio, sulla base di inoppugnabili dati scientifici, viene per lo più svolto su specie particolarmente dannose per l’agricoltura e per quanto riguarda la fauna migratrice nel rispetto delle direttive europee è solo in piccolissima parte legato alla complessità della fauna sulla quale lavoriamo giorno dopo giorno per incrementare quel patrimonio faunistico che rende più belle e produttive le nostre campagne. Sentiamo così più forte l’orgoglio di essere cacciatori e il nostro obiettivo è quello di creare sinergie più concrete tra tutte le forze e le organizzazioni che, come noi, hanno a cuori le sorti della natura e del Pianeta”. Come sarà la prossima stagione venatoria? “Sul piano delle regole la Toscana ha una normativa avanzata ed anche il calendario venatorio, su base provinciale, deve trovare una coerente applicazione. Ci riferiamo tra le altre cose alla necessità di prevedere in preapertura, come avviene nelle altre province, la possibilità di cacciare anche il colombaccio e disporre che la caccia alla beccaccia avvenga solo con l’ausilio del cane da ferma e da cerca”. La campagna tesseramento vi vede particolarmente at-

Caccia Pratica. Vince Antonino Martino Foto ricordo per Antonino Martino - Armeria Casa del cacciatore, vincitore della gara di caccia pratica su qualgle liberate con abbattimento organizzata dall’Arci Caccia a Reggio Calabria. Insieme al primo classificato (a sinistra) Giuseppe Spoleti, presidente provinciale dell’Associazione

tivi? “L’Arci Caccia è una grande realtà in provincia di Grosseto. Siamo presenti in ogni dove ed in questi anni i cacciatori ci hanno dato fiducia perché accanto ai servizi abbiamo saputo offrire una prospettiva credibile, lontano dalla demagogia e dalle frasi ad effetto. Per dare prospettiva alla caccia e alle ragioni dell’unità del mondo venatorio sentiamo la necessità che si rafforzi l’Arci caccia da sempre baluardo contro le iniziative abolizioniste e privatizzatrici che sono tornate a minare l’impianto pubblico della caccia popolare e sostenibile”

Arci Caccia. Campionato italiano per cani da seguita su cinghiale

Masotti, Righini e Mancini sul podio tricolore

La Festa del Cane di Bagno di Gavorrano Quella del cane al fianco dell’uomo è una storia millenaria e a Bagno di Gavorrano, dal 25 luglio al 3 agosto, il circolo Arci Caccia locale ne ha celebrato il connubio con una Festa dedicata che si è tenuta alla Casa del popolo “Arnaldo Senesi” “La Festa del Cane 2014” si è aperta venerdì 25 luglio con la premiazione degli alunni delle scuole primarie di Gavorrano che hanno partecipato al progetto “Conoscere la fauna nelle nostre campagne”. “Una iniziativa importante – sottolineano Claudio Sozzi, presidente delle federazione provinciale e Piero Bettaccini, presidente del circolo Arci Caccia Bagno di Gavorrano,organizzatore della festa – che ha l’obiettivo di far conoscere ai nostri ragazzi le straordinarie bellezze ambientali e faunistiche dei territori della maremma anche al fine promuovere nelle nuove generazioni i temi della conservazione e della gestione così importanti per valorizzare la natura e le sue risorse”. Come Arci Caccia siamo impegnati in questo anche attraverso il lavoro svolto negli Ambiti Territoriali di Caccia insieme ad agricoltori ed ambientalisti”. La festa ha vissuto anche di momenti ludici e spazi di divertimento con il ballo e l’esibizione di affermati gruppi e d orchestre. Apprezzatissimo lo stand enogastronomico dove tutte le sere i visitatori hanno potuto degustare i piatti tipici della maremma. Momento intenso e partecipato è stato quello della premiazione dei cacciatori veterani. All’iniziativa ha partecipato Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia.

Ottima l’organizzazione di Marco Antonini e dell’Arci Caccia di Orvieto Una partecipazione mai vista tanto che in Umbria hanno dovuto chiudere prima del tempo le iscrizioni per le eliminatorie delle mute. Il campionato per cani da seguita su cinghiale cresce sempre di più e ad Orvieto sembra aver trovato una collocazione naturale per l’effettuazione delle semifinali e della finale che ques’anno è avvenuta domenica 8 giugno. A contendersi i titoli i migliori singoli, le migliori coppie e le migliori mute che hanno superato le fasi regionali ed interregionali (dal primo febbraio al 18 maggio) e poi le semifinali (dal 24 maggio al 7 giugno) prima di entrare nei recinti prediposti dall’Arci Caccia dell’Umbria (presenti Giorgio Filippucci ed il presidente regionale Emanuele Bennati) e dall’Arci Caccia di Orvieto (presenti Marco Antonini e il presidente Gian paolo Pollini) d’intesa con l’Arci Caccia nazionale (presente il presidente del consiglio nazionale, Marco Ciarafoni). Ma il merito più grande ed il plauso più forte va a tanti volontari e soci dell’associazione che hanno messo a disposizione passione e competenza: Senza di loro nulla sarebbe avvenuto. Il regolamento a disposizione dei giudici è quello dell’Arci Caccia Csaa e la giuria con valutazione unanime ha proclamato campioni Masotti nel “singolo”, Righini nelle “coppie” e Mancini nellle “mute”. Ai posti d’onore rispettivamente Di Trocchio e Belli (singolo), Sozzi e Cenci (coppie) e Moscatelli e Posti (mute). Applausi per tutti durante le premiazioni e il convincimento comune che attraverso la cinofilia la caccia si qualifica ulteriormente puntando senza indugi sulla qualità. Premi per tutti anche grazie allo sponsor Smarty Dog di Grosseto, alimenti per cani e per gatti.

A Cascina la prima manifestazione cinofila della CCT A Cascina nei giorni 26/27 Luglio 2014 si è svolta la 1° manifestazione cinofila a livello regionale della CONFEDERAZIONE DEI CACCIATORI TOSCANI (CCT) , riscuotendo un grande consenso di partecipanti , facendo si che alla fine della manifestazione sono state immesse 81 PERNICI . I primi classificati di ogni categoria sono stati : Albamonte con Ned nei Garisti Inglesi , Sardi con Agata nei Garisti Continentali , Bianco con Janet nei Giovani. Vannucci con Cleo nella Libera Cerca, Cappelli con Kim nei Cacciatori Inglesi , Lupi con Odì nei Cacciatori Continentali. Le associazioni ( Arci Fidc Anu ) aderenti al (CCT) sono rimaste pienamente soddisfatte del buon andamento della manifestazione , ringraziano i dirigenti Provinciali che sono stati presenti durante la fase di premiazione dei concorrenti , richiamando nel loro intervento la necessità dell’unità del mondo venatorio. 12


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Una riflessione di Andrea Severi, presidente Arci Caccia di Roma e provincia

“Va tutto ben madama la marchesa”, metafora dell’avvio degli Atc romani Il “Tutto va ben, madama la marchesa” trae le sue origini da una vecchia canzone francese che narra di un servitore che cerca di rassicurare una marchesa al telefono, mentre le comunica che il suo palazzo è andato a fuoco in seguito al suicidio del marito. Va tutto ben? No non direi proprio. Sto scrivendo, prendendo spunto da una canzone, degli ATC di Roma con innegabile dolore poiché l’Arci Caccia ne è stata indubbiamente fondatrice, motivatrice e per larga parte ideatrice. Non temo smentita, neanche da parte di tutti coloro che mi attaccheranno perché mi firmo con il nome dell’associazione che presiedo, tanto per essere originali. L’Arci Caccia infatti ha lavorato per anni insieme alla provincia di Roma e l’allora assessore Lo Fazio per far partire questi due organismi vitali sia per la completa applicazione della 157 sia per la gestione, auspicabilmente oculata ed efficiente della gestione venatoria nel territorio. Auspicabilmente oculata ho scritto, ecco questo è il nodo cruciale. A distanza di un anno dalla sua nascita sia l’ATC RM1 che l’ATC RM2 si dimostrano fortemente in affanno da un punto di vista operativo, ad onor del vero in modo particolare l’ATC RM2 infatti sotto il profilo dell’operatività non risulta pervenuto. La governance dell’Ambito sembra più interessata ai titoli onorifici che all’efficienza interna, con uno stallo su tutti i fronti, scritto questo nel mese di luglio a due mesi dall’inizio della stagione venatoria la cosa assume un particolare significato in termini di aspettative Mi permetto anche di segnalare che peraltro il concetto di trasparenza nella gestione dei soldi dei cittadini contribuenti dovrebbe far riflettere sulla necessità di dover essere sempre in una piramide di vetro, consentendo a tutti di poter vedere

guarda caso l’inesistenza di trasparenza sia nelle comunicazioni che nelle decisioni interne con gravissimo danno di immagine all’esterno. Ci sarà totale coinvolgimento e partecipazione da parte dell’Arci Caccia di Roma solo il giorno che gli ATC decideranno bontà loro di dotarsi di una struttura all’altezza di governare il territorio con professionalità e competenza nel rispetto di tutti gli iscritti a prescindere

in tempo reale, delibere, bandi, nomine e financo i verbali degli organi di governo interno con i relativi allegati. Non credo infatti nel rispetto delle norme sulla trasparenza che un ambito territoriale di caccia abbia necessità e diritto a secretare qualcosa, neanche fosse un’agenzia di intelligence governativa. A fronte insomma di un aumento del 600% delle tasse (assolutamente legittimo nel caso della maggioranza degli ATC italiani) non credo ci sarà un apprezzabile e proporzionale aumento delle risorse gestite e dell’efficienza generale, non mi sembra però ci sia neanche un aumento delle competenze in campo, relegando spesso gli organismi a calderoni di interessi di bottega e presunti poteri. Se per l’ennesima volta il senso di partecipare alla gestione inizia e finisce con il vanto di essere semplicemente membri di un ATC eventualmente sgangherato ed inoperoso mbè meglio starne letteralmente fuori. In effetti nessuna presenza dell’Arci Caccia nel comitato direttivo del RM1 e di recente il membro proposto per l’ATC RM2 si è dimesso lamentando

dalle associazioni di rappresentanza che in quanto tali devono solo fornire il massimo delle energie operative fuori dai soliti salottini di interessi personali o come si diceva la tanto evocata “Marchesa”. Per il momento ci limitiamo a prendere atto delle cose e a controllare ciò che trapela faticosamente dalle “segrete stanze”. Andrea Severi Presidente Arci Caccia di Roma e Provincia

Arci Caccia di Fabro, Monteleone d’Orvieto e Montegabbione: un solo Gruppo Dirigente, tutti insieme

Dopo lo studio dell’Università di Alessandria

Arci Caccia: rilanciare le zone di ripopolamento e cattura ed innovare la gestione faunistica

La grave crisi di produttività di lepri e fagiani, verificatasi negli ultimi anni nelle Zone di Ripopolamento e Cattura, ha indotto l’assessore provinciale alla caccia ing. On. Lino Rava ad incaricare l’Università di Alessandria di elaborare uno studio su tutte le 64 ZRC esistenti in provincia al fine di meglio comprenderne la validità territoriale ed ambientale nonché le forme di gestione ottimali per riuscire ad avere fauna di qualità per ripopolare i territori di caccia programmata. La prima parte dello studio è stato completato e consegnato alla Provincia ed alle Associazioni Venatorie e già la Giunta provinciale, nella seduta del 24 giugno 2014, l’ha adottato. Il progetto riguarda la revisione delle ZRC della provincia di Alessandria ed è stato redatto dalla nostra Università e direttamente dai professori Malacarne e Cuccu e loro collaboratori e sarà attuato nei prossimi anni via via che le ZRC andranno a scadenza. Lo studio è partito dai dati forniti dai gestori delle ZRC ed elaborati dagli uffici provinciali e dall’Università.

E’ stato fatto un lavoro importante dove si propongono conferme o superamento di ZRC, modifica dei confini, nonché di definizione delle linee guida per la gestione. E’ un lavoro molto qualificato ed ARCI caccia vuole ringraziare la Provincia ed i suoi uffici e l’Università per la professionalità che ha messo in campo e che consentirà di costruire un nuovo rapporto con le Associazioni e con gli ATC. La fase che seguirà sarà di grande impegno e chiamerà tutti i soggetti interessati – in primis i gestori – ad operare un lavoro costruttivo e nella assoluta trasparenza gestionale, riguardante la qualità della fauna e la correttezza dei bilanci delle singole ZRC. Come ARCI caccia daremo il nostro contributo per innovare le forme di gestione e dare così ai cacciatori della provincia di Alessandria fauna di qualità che ponga fine ai ripopolamenti fatti con lepri e fagiani di allevamento e nuova dignità alla passione venatoria. Arci Caccia Provinciale Alessandria

L’impegno e la volontà ad essere più presenti ed efficaci nel rappresentare meglio i problemi venatori dei cacciatori della zona è emersa nella discussione che ha visto presenti i Dirigenti dei Circoli di Monteleone d’Orvieto, Fabro e Montegabbione con il Presidente nazionale e quello del Comitato di Zona dell’orvietano dell’Arci Caccia. In autunno, dopo la Campagna di Tesseramento 2014 si pensa ad un’Assemblea costituente per eleggere un Gruppo Dirigente unitario espressione del comprensorio e delle diverse realtà locali. Nell’incontro tenutosi a margine della “Sagra degli gnocchi” in località Santa Maria di Montegabbione, si è avviata la discussione sui temi oggi più immediati per i cacciatori: la preparazione della prossima stagione venatoria, il “calendario” regionale, la gestione faunistica. Gli interventi hanno approfondito anche le problematiche del “ripopolamento” nell’ATC TR 3 e l’importanza della Campagna di Tesseramento 2014, con i vantaggi e i servizi connessi all’iscrizione all’Arci Caccia. Nel dibattito si è anche richiamata l’importanza di una iniziativa della Regione umbra per concordare e definire “calendari” omogenei con le altre Regioni limitrofe e con forza si è espressa la preoccupazione per lo “stallo” nelle scelte dell’ATC e l’insufficiente rapporto tra questo e le Associazioni venatorie del territorio. Fin da ora per il Tesseramento 2014, l’Arci Caccia di Santa Maria si riorganizza all’interno del Circolo Arci locale, dove sono disponibili non solo le tessere ma dove sarà possibile avere servizi ed assistenza per i cacciatori e dove l’Arci Caccia lavorerà per riprendere attività comuni con le Associazioni della Federazione Arci, la più grande ed importante organizzazione democratica dell’associazionismo progressista. Arci Caccia del Comprensorio di Orvieto 13

Su Atc e Ca l’Arci Caccia di Cuneo scrive a Chiamparino e Ferrero

Cardinale: migliorare la gestione e l’utilizzo dei soldi dei cacciatori Dr. Sergio Chiamparino, Presidente Regione Piemonte Dr. Giorgio Ferrero Ass. all’Agricoltura, Caccia e Pesca del Piemonte Gentile Presidente, gentile Assessore, augurandovi un sereno e proficuo lavoro, mi è cosa gradita donarvi, e spero lo sia altrettanto per voi riceverlo quello che, almeno per me lo è, il bellissimo libro “I predatori compassionevoli”, scritto da Franco Zunino, uno dei più grandi e veri ambientalisti italiani, non cacciatore ma che ha descritto mirabilmente il mondo venatorio ponendolo anche a confronto con chi lo avversa e denigra. Un mondo, quello venatorio per l'appunto, con cui avrete modo di confrontarVi, ricco di passione, competenze ed energie positive ma anche di anacronistiche paure, antipatici egoismi e improduttive diffidenze, anche al suo interno. Certo, così come ovviamente si verifica in ogni settore ed aspetto della vita umana, pubblica e privata. Pertanto non soltanto ma sicuramente anche a Voi, il compito forse non facile ma credo sicuramente stimolante, di saper convogliare quanto più possibile le qualità in proficui progetti ed azioni e di individuare e spegnere le sterili seconde peculiarità. Personalmente, in qualità di inadeguato presidente di Arcicaccia – Cuneo, ormai da anni mi sono fatto, troppo spesso però inutilmente, portavoce, insieme ad alcuni amici/collaboratori, pubblicamente tramite gli organi di stampa locali e direttamente verso gli organismi competenti, ovvero ATC e CA, Assessorati provinciali e regionali, fino a giungere alla Presidenza regionale, dei malumori e delle istanze di quei cacciatori forse maggiormente attenti alla trasparenza, alla correttezza, all’utilità concreta delle azioni degli organismi deputati a gestire buona parte della risorsa faunistico/ambientale, ovvero proprio gli ATC ed i CA. A distanza di circa diciotto anni dall’avvento dei citati istituti, infatti, si è assistito nel corso del tempo ed almeno in riferimento alla provincia di Cuneo, ad una gestione che definire in troppe circostanze personalistica ed inadeguata parrebbe solo un eufemismo. E così, a pochi chilometri tra un territorio e l’altro, è accaduto ed accade, a mero titolo di esempio, che la norma ed il calendario venatorio regionale, quest’ultimo, tra l’altro, giusto o meno che sia, già il più restrittivo d’Italia e forse d’Europa, siano stati e vengano tuttora variati a seconda delle “preferenze” e/o “sensibilità” del presidente e/o del comitato di gestione di turno, senza alcuna motivazione realmente tecnica, spesso a discapito di alcuni e pochi cacciatori forse solo “colpevoli” di non far parte delle maggioranze. E’ accaduto che, interpellati in merito, gestori di ATC/CA si siano espressi con giustificazioni del tutto astratte, quando non palesemente contrarie alle norme, dichiarando magari che “alla maggioranza dei cacciatori sta bene così”. Ma se palesi ingiustizie fossero ben sottovalutate e/o addirittura volute da molti, ciò non le renderebbe meno gravi ed odiose. A parere dello scrivente e di chi lo sostiene rinnovando ancora la nostra tessera associativa, per ovviare a tali storture sarebbe sufficiente che la Regione emanasse norme semplici, attuali, facenti riferimento ai più autorevoli studi scientifici in materia nazionali ed europei, scevre da qualsivoglia faziosità, che forniscano così agli istituti gestionali territoriali linee guida inequivocabili ed univoche, non derogabili, pena sanzioni che comprendano anche il commissariamento degli inadempienti. Inoltre ritengo di primaria importanza evidenziare ciò che risulta utile realmente alla nostra fauna, anche a quella NON cacciabile e pertanto all’intera biodiversità. Sicuramente, come prova ormai consolidata ultradecennale esperienza, non l’”imbalsamazione” di più o meno estesi territori, con la speranza o la pretesa che la semplice apposizione di cartelli, sui loro confini, recanti la scritta “divieto di caccia” possa creare condizioni ambientali migliori ma l’impiego di risorse reali per operare in concreto al miglioramento ed al ripristino degli habitat. Infatti dalle condizioni di questi ultimi, e solo da quelle, dipende la tipologia e la qualità della citata e sempre più anelata biodiversità. Ed a sostenerlo non sono certo io, in quanto sarebbe ben poca cosa ma ancora autorevoli studi scientifici nazionali ed internazionali e comunque questa priorità già era stata colta in passato dagli organismi Regionali piemontesi. Infatti l’ abolita legge regionale piemontese 70/96 sulla caccia e non solo, prevedeva (art 56) che il comitato di gestione degli atc “predisponesse il programma quinquennale ai fini dell’attribuzione d’incentivi economici ai proprietari e/o conduttori di fondi rustici per i seguenti obbiettivi: - la ricostituzione di una presenza faunistica ottimale per il territorio; - le coltivazioni per l’alimentazione naturale dei mammiferi e degli uccelli soprattutto nei terreni dismessi da interventi agricoli ai sensi del reg. cee 1094/88 del coniglio del 25 aprile 1988 e successive modificazioni; - il ripristino di zone umide e fossati; - la differenziazione delle colture; la coltivazione di siepi, cespugli, alberi, adatti alla riproduzione della fauna selvatica; - la tutela dei nidi e dei nuovi nati di fauna selvatica nonché dei riproduttori; - la collaborazione operativa, ai fini del tabellamento, della difesa preventiva delle coltivazioni passibili di danneggiamento , della pasturazione invernale degli animali in difficoltà , della manutenzione degli apprestamenti di ambientamento della fauna selvatica. Oggi, ribadisco, a distanza di quasi un ventennio dall’avvento degli ATC-CA, sarebbe interessante, almeno per me/noi, conoscere quale percentuale, dei cospicui milioni di euro transitati nelle casse di tali organismi, è stata destinata agli interventi di cui sopra indicati dalla LEGGE. E quante, invece, delle citate risorse economiche VERE, sborsate direttamente e VOLONTARIAMENTE dai cacciatori, sono state utilizzate per sostenere i citati numerosi ….troppo numerosi??….. istituti territoriali, dimostratisi nel tempo organismi perlopiù meramente BUROCRATICI, se non addirittura di POTERE, invece che di SERVIZIO per l’habitat, i cacciatori e la comunità tutta. Ulteriore sconforto reca poi sapere che molti di quegli ATC sono oggi addirittura in “bancarotta”! E questa condizione parrebbe venir considerata perfino …normale da molti. La mia, la nostra speranza, forse l’ultima, è quella che seppur Voi non condividiate con me/noi questa passione, che ha l’unico torto di non essere più “alla moda” ma che solo in Piemonte coinvolge ancora decine di migliaia di persone oneste e per bene, ed in Italia centinaia di migliaia, che muove una notevole, varia, vera e sana economia, saprete ben interpretare il Vostro delicato ed importantissimo ruolo, comprendendo quanto prima quali dovranno essere le azioni veramente e semplicemente GIUSTE da intraprendere per giungere ad una ottimale gestione faunistica ed ambientale nella nostra meravigliosa Provincia di Cuneo e dell’intera splendida Regione in cui viviamo. Probabilmente pertanto non le azioni più comode o di immediata e facile presa sui “media”, questi ultimi ormai troppo spesso acriticamente e/o “furbescamente” in linea con false o irrazionali teorie anticaccia o peggio della religione fondamentalista animalista. E ridico ancora, pur rendendomi conto di poter risultare fastidioso ma lo ritengo il fulcro del discorso, che solo e soltanto la tipologia di habitat sancisce il successo od il declino delle specie viventi, non certo la caccia così come la intendo io/noi, e questo FATTO è sotto gli occhi ed alla portata della mente di tutti quelli che vogliono realmente e semplicemente vedere e capire la sostanza delle “cose” con onestà intellettuale. Vogliate accettare i miei più cordiali saluti corroborati da un caloroso “in bocca al lupo!”, così come si usa tra cacciatori. Ezio Cardinale pres. prov. Arcicaccia - Cuneo


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Festa del “dopo catture” all’ATC RO1 nella frazione di Zampine di Stienta

Caccia, amore per il proprio territorio

Una cena fra cacciatori è sempre una cena di ottima qualità, ma se questa viene fatta all’interno di uno stabile ARCI alla fine di un anno di buona gestione faunistica in un Ambito Territoriale di Caccia, il connubio diventa irresistibile. Su questo straordinario insieme di fattori, il presidente regionale dell’Arci Caccia del Veneto Ezzelini Storti Giuliano e il segretario regionale Paolo Dalla Via, invitati e accompagnati dal presidente provinciale di Rovigo Ferdinando Zanella (componente direttivo ATC RO 1) hanno partecipato alla festa, dopo la “campagna catture”, dell’ATC RO 1 nella frazione di Zampine di Stienta in provincia di Rovigo. Presente alla cena anche il presidente provinciale di Rovigo FIDC Roberto Rovigatti.Per precisione, la cena si è svolta presso il Circolo ARCI “Rinascita” di Stienta ( RO), detto e soprannominato fino ad oggi “4 lamiere”,per la sua origine costituita proprio da ondulati in metallo, ma che ora è una fantastica struttura polivalente dove vive, sul volontariato tipico dei Circoli ARCI, un pezzo dell’antica socialità rurale di quelle zone, viva e vegeta ancora nei dipinti di lavoro che ornano i muri portanti. In questo scenario d’altri tempi, ricco di storia del Polesine, nella modernità di una struttura accogliente si è consumato il fantastico pasto dove, in un clima di socialità, si è rammentato il lavoro svolto sul territorio, nella gestione faunistica, dell’ATC RO 1 che conta all’incirca 1200 cacciatori soci guidati dal presidente Luca Bernardelli.

Ma i dati dell’ATC e della gestione sociale vanno messi a “nudo”. Durante le catture nelle zone ZRC sono stati recuperati, da 650 soci durante le 14 uscite, 800 Lepri di cui 626 rimesse nel territorio cacciabile per ripopolamento e le restanti re-immesse nelle stesse Zone di Ripopolamento e Cattura. A fine anno l’ATC, con la collaborazione dei soci, raccoglie i dati complessivi degli abbattimenti di stanziale sul proprio territorio, stilando uno studio per analizzare in modo scientifico l’andamento della stagione ed effettuare eventuali interventi. Nell’ATC i lanci di selvaggina, segnale di buona cura della fauna, non vengono

mai fatti oltre il mese di luglio: segno tangibile che la vera gestione da i suoi frutti, senza ricorrere alla cosiddetta “pronta caccia”. Fino a qualche anno fa l’ATC svolgeva anche ripristini ambientali e cura della flora, ma la crisi economica e la scarsità di fondi a disposizione hanno impedito di procedere con questa buona usanza, ma non si esclude di poter riprendere aspettando tempi migliori. Se questi sono i dati e la socialità di ieri sera dimostra che la caccia non è solo competizione per il carniere, ma amore per il proprio territorio, vuol dire che la nostra passione ha un futuro. Che dire, arrivederci al prossimo anno.

Arci Caccia e Pesca di Terni hanno organizzato “Valserra, mostra mercato, territorio e tradizioni Arci Caccia e Pesca di Terni hanno organizzato la Mostra Mercato Valserra territorio e tradizioni. L’evento è stato caratterizzato da varie attività, soprattutto inerenti i temi della tutela del territorio, della caccia e della pesca. Non sono mancati momenti di intrattenimento, spettacoli ed una mostra mercato regionale, degli articoli della caccia e pesca, delle produzioni agroalimentari e tanto altro ancora. La manifestazione si è svolta in una location, immersa in un parco naturale di rara bellezza, come quello della Valserra che la rende particolarmente attrattiva, anche per le attività gastronomiche dei punti ristoro che offriranno piatti tipici e prelibati. Durante la manifestazione si è tenuto un dibattito sulla caccia, in particolare sull'unità del mondo venatorio. Un dibattito approfondito, in grado di coinvolgere i presenti attorno ai temi decisivi per il futuro del mondo venatorio. Alla discussione hanno preso parte tra gli alri: Osvaldo Veneziano, presidente di Arcicaccia, Massimo Buconi vice presidente di Federcaccia, Vladimiro Boschi, vice presidente dell'Anuu. Moderatore il giornalista Bruno Modugno.Veneziano ha dichiarato:"Oggi la caccia vive una fase difficile, caratterizzata dagli attacchi che provengono da una cultura animalista distorta, ultraradicale e ben lontana dalla parte più sana del mondo autenticamente ambientalista. Chi pensa di affrontare questa fase da solo, commette un grave errore. La strada che porta

Presentata a Pisa la pubblicazione di Federico Merli

La caccia contribuisce a salvaguardare la fauna? La pubblicazione curata dal Dr. Federico Merli dimostra, con la forza dei numeri, l’importanza sociale della caccia attraverso una dettagliata analisi dell’impegno in termini di lavoro volontario ed investimenti economici messi in atto dai cacciatori in settori quali i miglioramenti ambientali a fini faunistici, gestione degli istituti faunistici pubblici, prevenzione dei danni alle coltivazioni, vigilanza, controllo delle specie faunistiche in eccesso, ecc. La scelta di Pisa quale luogo di presentazione del report non è stata casuale ma legata al fatto che la Provincia della Torre pendente è l’ultima, in ordine di tempo, ad essersi “arresa” alle provocazioni animaliste ritirando il provvedimento per il controllo della volpe. Il libro del Dr. Merli, invece, dimostra che l’attività dei cacciatori, compreso il riequilibrio faunistico, sono fondamentali per la salvaguardia e ripristino degli equilibri ecologici. Le difficoltà per una corretta gestione dovute all’incertezza del quadro normativo a seguito anche delle azioni provocatorie e dei ricorsi messi in atto dai gruppi animalisti, stanno causando una serie di problemi di equilibrio degli ambienti e della fauna che rischiano di divenire irreversibili. Alla presentazione del lavoro del Dr. Merli ha partecipato l’Assessore Regionale Gianni Salvadori a testimoniare il suo impegno e la sua vicinanza alle tematiche del mondo venatorio che, sempre di più, trovano assonanze con i problemi degli agricoltori. Presente anche il Segretario della Confederazione Cacciatori Toscani, Marco Romagnoli, a sottolineare il fatto che la CCT sta raccogliendo e valorizzando il meglio della cultura faunistico venatoria della nostra regione riuscendo a sprigionare, come i primi atti dimostrano, una profonda azione di contrasto all’animalismo e di promozione del valore sociale della caccia. Durante l’incontro ha preso la parola il dr. Federico Merli insieme al Presidente Arci Caccia Toscana, Fabio Lupi. Ha concluso i lavori il Presidente dell’Arci Caccia Nazionale Osvaldo Veneziano.

Dopo l’approvazione della delibera Storno e piccione in deroga, la sodisfazione della CCT verso l'unione dell'intero associazionismo venatorio, è l'unica possibile".Secondo Massimo Buconi la caccia ha contro una cultura estremista che ignora le basi stesse del mondo rurale e non capisce l'importanza della caccia nella gestione del territorio e nel mantenimento della biodiversità. Il vicepresidente di Federcaccia ha detto: "Per essere apprezzati bisogna abbandonare questa immagine di litigiosità che ci caratterizza e attuare finalmente la coesione politica e decisionale". Per rafforzare questo pensiero Vladimiro Boschi ha portato in evidenza i risultati ottenuti dal coordinamento venatorio umbro che con la coesione è riuscito a ottenere un calendario venatorio tra i migliori d'Italia. Boschi ha anche detto: "Bisogna dare continuità a questo modello di cooperazione, anche al di fuori dei tavoli' ufficiali ".

PER CHI NON SI ACCONTENTA DELLA NORMALITA’

Caccia Più, la voce libera del mondo venatorio Abbonamenti speciali per i soci Arci Caccia 14

Soddisfazione, nonostante le difficoltà applicative, della Confederazione dei Cacciatori Toscani, l’associazione che raccoglie Federcaccia, Arcicaccia e Anuu, per l’approvazione della delibera sul prelievo in deroga di storno e piccione: “Si tratta di un provvedimento – afferma la CCT – che accoglie le nostre richieste e costituisce un dato decisamente positivo anche nell’interesse delle colture agricole”. Solo tre le province che hanno fornito i dati sul piccione, Lucca, Pistoia e Siena e dunque solo queste sono ricomprese nella delibera approvata lo scorso 14 luglio. “Un provvedimento rilevante – sostiene la CCT – anche per la determinazione con cui la Regione ha inteso dare attuazione puntuale a quanto previsto dalle direttive dell’Unione Europea, troppo spesso oggetto di forzature e letture poco obiettive o disattente”. La CCT ricorda infine che la strada maestra, per specie non a rischio come lo storno e per le quali non vi sono ostacoli reali se non di natura politica, il reinserimento tra le specie cacciabili attraverso la modifica degli elenchi in sede comunitaria. Confederazione Cacciatori Toscani (Federcaccia – Arci Caccia – ANUU)

Con la CCT per cambiare musica .Con una campagna affidata ad una capillare affissione di poster e ad uno spot televisivo, la Confederazione dei Cacciatori, cui aderiscono Federcaccia, Arcicaccia e Anuu, promette di cambiare musica e propone a tutti i cacciatori la via dell’unità: “Insieme per la caccia e l’ambiente del futuro”, recita il pay off del manifesto. Uno spartito nuovo ed un bel setter in azione di caccia campeggiano sulle affissioni e invadono il video in un susseguirsi di immagini di caccia. “Altri si perdono in sterili polemiche – spiegano alla Confederazione – noi vogliamo rilanciare l’immagine ed il prestigio della caccia e questa campagna ne costituisce un momento importante”.


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Due importanti seminari sulla beccaccia a Somma Vesuviana e a Monte San Biagio organizzati dagli Atc di Napoli e Latina 2

Gestione, responsabilità e lotta spietata al bracconaggio Somma Vesuviana chiama Monte San Biagio ovvero una virtuale linea di congiunzione tra due località dove giovedì 12 giugno (Somma Vesuviana) e sabato 14 giugno (Monte San Biagio) si sono svolti due workshop sulla gestione tecnica, scientifica e venatoria della beccaccia. Entrambi gli appuntamenti hanno visto protagonisti gli Atc, quello della provincia di Napoli presieduto da Sergio Sorrentino, vice presidente nazionale dell’Arci Caccia e quello di Latina 2 presieduto da Elio Trani, presidente dell’Arci Caccia di Latina. In tutti e due gli appuntamenti tra gli organizzatori troviamo l’Associazione Beccacciai d’Italia e il suo presidente, Paolo Pennacchini che ha relazionato sullo stato di salute della specie e sulle proposte di gestione venatoria. A Somma Vesuviana il workshop ha potuto contare sulla collaborazione del Centro Studi Beccaccia e tra i relatori troviamo Giuseppe Raho, vice presidente di “Beccacciai d’italia”. A Monte San Biagio la giornata è stata piena di approfondimenti. I lavori, co-

ordinati da Giacomo Cretti, sono stati avviati da un filmato predisposto dall’Atc e da una puntuale relazione di Elio Trani. “Lo scopo di questa giornata – ha sottolineato Trani - è rappresentato dall’esigenza di approfondire il concetto di “caccia sostenibile alla beccaccia” e definire quale sia il percorso virtuoso e immediato da seguire per contrastare definitivamente la famigerata posta, al fine di garantire un buono status di

Gara di tiro al piattelo a San Mauro Castelverde

conservazione della specie tale da permettere nel futuro di poterne continuare la caccia solo ed esclusivamente con il cane da ferma”. “Dobbiamo essere capaci di fare pulizia al nostro “interno”, dobbiamo fare in modo che quanti praticano la posta alla beccaccia, non siano più chiamati cacciatori, sono delinquenti e così vanno chiamati e denunciati, tolleranza zero”. “Siamo altresì fermamente convinti – ha continuato Elio Trani - nel ritenere e sostenere che tutte le cacce hanno pari dignità e meritano pari rispetto. Dobbiamo ricostruire l’immagine del cacciatore e questo processo rappresenta per noi un’opportunità, il tutto va ricondotto all’interno dell’intero panorama venatorio italiano che deve cambiare, crescere culturalmente, rinnovarsi e dialogare con tutta la Società. Iniziamo questo percorso in nome della beccaccia, dobbiamo essere però capaci pur in presenza di una vera e propria rivoluzione culturale del prelievo, riuscire a compattare il mondo venatorio, a rafforzare l’unità dei cacciatori. Non possiamo e non dobbiamo dividerci!! “Cacciare di più ……prelevando di meno, era lo slogan di qualche anno fa mi pare del Prof. SPANO’ già Presidente del Club della Beccaccia. Io non troverei scandaloso ad esempio se a gennaio anziché ridurre le giornate di caccia alla beccaccia si riducesse il prelievo giornaliero ad un solo capo. Rappresentiamo la parte sana della società, non siamo macchiati da alcun

crimine, non siamo delinquenti, disonesti, approfittatori, rappresentiamo la dimensione culturale vera su cui basare la tutela dell'ambiente e del territorio e la relazione ISPRA alla presentazione del terzo rapporto alla Direttiva Habitat, nel fare il punto della situazione, fa emergere una verità difficilmente controvertibile: la fauna è condizionata “solo” da modifiche agli ecosistemi, disturbo antropico, agricoltura, selvicoltura e urbanizzazione. Alla caccia, seppur inserita insieme a pesca e prelievo di flora- ha concluso Elio Trani - non è attribuita nemmeno una minima percentuale di disturbo, il che dimostra che tutti gli allarmi ambientalisti sul depauperamento delle risorse faunistiche causato dai cacciatori, sono immotivati o basati su dati falsi e fuorvianti. Le pressioni sulle specie animali e vegetali sono altre. Durante i lavori sono intervenuti il sindaco di Monte San Biagio Federico Carnevale, Giuseppe Landucci della Tenuta presidenziale di Castelporziano, Walter Trocchi e Barbara Amadesi dell’Ispra, Marco Tuti, tecnico faunistico dell’Università di Firenze, Goffredo De Matteis, giudice Enci, Michele Soprano, tecnico faunistico, Paolo Tito Colombari, direttore osservatorio faunistico regionale. Allincontro ha partecipato anche Giuseppe Pilli, presidente dell’Atc di Viterbo e Claudio Terribili, presidente dell’Arci caccia del Lazio. Il dibattito è stato concluso da Marco Ciarafoni, presidente Consiglio nazionale dell’Arci Caccia.

Pace in Medio Oriente

Domenica 18 Maggio, a San Mauro Castelverde, in provincia di Palermo, si è disputata una gara amatoriale di tiro al piattello giunta alla terza edizione. La manifestazione è stata organizzata dal locale Circolo Arci Caccia presieduto da Giuseppe Ragonese.Ben 64 i partecipanti alla gara che hanno dovuto fronteggiare anche le non ideali condizioni di vento e di pioggia tanto che le ultime due batterie sono state annullate. Presente alla manifestazione il Presidente Provinciale Arci Caccia Mimmo Parrino. I vincitori della categoria unica tiratori-cacciatori premiati con piatto in ceramica artigianale sono stati: 1° classificato: Rizzo Giorgio 16/20; 2° classificato: Panepinto Giovanni 16/20; 3° classificato: Munafò Vincenzo 14/20; 4° classificato: Trapani Salvatore 14/20; 5° classificato: Colantoni Domenico 13/20; 6° classificato: Pitingaro Fabrizio 13/20. I vincitori della categoria residenti premiati con occhiali da tiro Beretta sono stati:1°classificato : Cassata Mauro 12/20; 2° classificato: Farinella Nicola 11/20; 3° classificato: Gatta Mario 10/20. Un grazie a nome del Presidente del Circolo Arcicaccia è andato tutti i tiratori giunti da diverse parti della Sicilia. Una menzione particolare per quanti si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione, al Comune di San Mauro Castelverde, all’Arma dei Carabinieri e alla Polizia Municipale.la foto della premiazione è di Gabriella Cavoli.

A cavallo per ricordare “Schifi” A Montelaterone nel comune di Arcidosso, sul Monte Amiata versante grossetano, per l’organizzazione dell’Arci Caccia locale e dell’Associazione Laca si è svolto, domenica 3 agosto, per il quindicesimo anno consecutivo il raduno equestre dedicato a Simone Bognomini, per tutti “Schifi”, un ragazzo che proprio a cavallo, la sua grande passione, perse la vita. Tanta partecipazione e come al solito curato ogni aspetto della manifestazione dai tanti amici di allora: roberto detto “ugo”, danilo “navaio”, andrea “pipino”, pierino, aldo, danilo “palle”, mirko calzafina, maria luisa, sara, simonetta, marco, maria stella, mirko, giulia e tanti altri ancora. La mattina a cavallo, poi a pranzo tutti insieme e nel pomeriggio a ricordare solennemente Simone insieme a mamma Gilda, al sindaco di Arcidosso Jacopo Marini e a Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia.

Veneto. Parte la campagna “Armerie amiche dell’Arci Caccia” Più servizi per i cacciatori

Strategia e servizi per la caccia e per i cacciatori: è su queste direttrici che ormai da tempo sta lavorando l’Arci Caccia del Veneto per rispondere agli interessi della comunità venatoria che vuole certezze e fatti. In questo contesto per la stagione venatoria 2014/2015 iscriversi all' Arci Caccia conviene ancora di più. Infatti per iniziativa del Comitato Regionale del Veneto è stata avviata la campagna denominata "Armerie amiche del'Arci Caccia". Le armerie che hanno deciso di aderire alla campagna infatti si impegnano, per la stagione venatoria corrente, di applicare particolari sconti, agli iscritti e alle iscritte 2014 all'Arci Caccia, previa esibizione della tessera. Al momento sono sei le armerie che hanno sottoscritto la convenzione e garantito sconti e facilitazioni ai soci dell’associazione. Ecco il dettaglio: 1) Armeria Corrà Alessandro Via ten. Lorenzon, 154 - Pianezze S.L. (VI), 10% di sconto sugli accessori e abbigliamento ad uso venatorio e omaggio per gli iscritti che acquistano armi e munizioni 2)Armeria "Extrema" via Barbiriga 82/84 Fiesso D'artico (VE), 10 % di su accessori e abbigliamento ad uso venatorio e 5% di sconto su armi e munizioni 3) Armeria Bo via Ponti Romani, 58 Padova, 10% di sconto per accessori e abbigliamento ad uso venatorio e dal 10% al 20% di sconto su armi 4)Armeria Ragazzi Pierluigi via Cavin di Sala , 255 Mirano (VE), 5% di sconto su accessori e abbigliamento ad uso venatorio 5) Armeria Laura e claudio Via Pezze 1 Cavion Veronese 10 % di sconto su accessori e abbigliamento ad uso venatorio e 20% di sconto su armi e munizioni 6)NUOVA ARMERIA VENETA 10 % di sconto su accessori e abbigliamento ad uso venatorio e 5% di sconto su armi e munizioni 15


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Le riflessioni e le proposte dell’Arci Caccia dell’Umbria

Per la caccia al cinghiale inserire la girata e rimuovere inutili esclusività

L’ Arci Caccia dell’Umbria, ormai da tempo, ha presentato, come richiesto dall’assessore regionale Fernanda cecchini, le sue valutazioni ed alcune proposte di modifica alla bozza di regolamento di caccia al cinghiale. Le polemiche di questi giorni ed illazioni fuori luogo ci spingono a puntualizzare di nuovo la posizione dell’associazione in modo tale che cacciatori ed agricoltori possano farsi una idea compiuta. La nostra proposta prevede la caccia in braccata, in singolo e la girata. Per quanto riguarda la girata riteniamo utile istituire un registro dei gruppi presso ciascun Atc, con le modalità di iscrizione previste per le squadre. I gruppi potranno essere costituti da un minino di tre ad un massimo di sei cacciatori con possibilità di ospitare altri due cacciatori purché abilitati e nel rispetto del tetto massimo. Inoltre per i gruppi è previsto un contributo economico stabilito dall’Atc, come per l’iscrizione delle squadre, la scelta del comprensorio, le distanze di attività tra i diversi gruppi, l’utilizzo di un solo cane limiere e l’ampiezza massima delle zona (tabellata), nella quale svolgere la girata che è prevista nei giorni stabiliti dal calendario venatorio per la caccia in braccata. Inoltre la proposta prevede delle norme di sicurezza (giacche alta visibilità, tabelle e distintivi, utilizzo radio), l’iscrizione esclusiva ad un solo gruppo e lo svolgimento della girata solo nel territorio a caccia programmata non settorializzato e non assegnato alle squadre (25% della zona vocata non settorializzata). Per quanto riguarda la caccia in braccata, abbiamo definito il criterio di assegnazione dei settori, dettagliando i punteggi. Tale sistema ha la forza di assegnare con merito e premialità i settori alle squadre che partecipano alla gestione e allo stesso tempo garantisce anche rispetto della tradizione e delle dimensioni della squadra. Abbiamo richiesto la possibilità che gli Atc possano avere un margine di flessibilità rispetto alla perentorietà del numero minino di partecipanti (venti) delle squadre che esercitano la caccia in braccata. La nostra proposta interviene anche sulla caccia al cinghiale effettuata in forma individuale.

Uno stand comune visitato da migliaia di appassionati dove si è parlato con rinnovata fiducia della caccia di oggi e di domani e tanto spazio alla cinofilia hanno caratterizzato la partecipazione delle tre Associazioni Venatorie alla festa della ruralità di Tarquinia. La strada è stata scelta con convinzione e anche al Game Fair, la grande kermesse della caccia e dell’outdoor, Federcaccia, Arci Caccia ed ANUUMigratoristi hanno voluto rappresentare simbolicamente il percorso unitario intrapreso proponendosi insieme nello stesso stand e organizzando una serie di eventi cinofili che hanno riscosso pieno consenso tra coloro che vi hanno partecipato da protagonisti o anche solo da spettatori apprezzando le esibizioni di uomini e cani: dalle passerelle amatoriali e riconosciute nei ring per il conseguente giudizio morfologico ai riporti dall’acqua, dalle prove di lavoro per i cani da ferma al Derby Expo tra bracchi italiani e spinoni. È stata questa la novità del Game Fair 2014. Migliaia di cacciatori hanno visitato lo stand unitario, dove hanno potuto dialogare con i dirigenti delle tre Associazioni (a cominciare dai

In questo caso può essere effettuata solo all’aspetto, con canna rigata munita di ottica di puntamento e arco esclusivamente nel territorio a caccia programmata non settorializzato. Misure particolare sono previste per l’utilizzo dell’arco. Infine per la forma singola da appostamento, cosi come proposta, appare eccessivamente limitante la previsione del calendario venatorio che prevede l’esclusività nella giornata venatoria per la caccia al cinghiale, essendo caccia d’appostamento sia con arco che con arma a canna rigata essendo essa una “caccia crepuscolare”. Abbiamo proposto che la caccia al cinghiale in ogni forma prevista (braccata, singolo d’appostamento) deve essere esercitata nei stessi

giorni previsti dal calendario venatorio “Abbiamo presentato una proposta che guarda al futuro e alla gestione della specie, cercando di dare a tutti il diritto di esercitare la caccia al cinghiale nelle forma che ognuno di noi riterrà più appropriata, dichiara Emanuele Bennati, presidente regionale dell’Arci Caccia dell’Umbria. La proposta fornisce uno strumento di gestione del territorio, individuando per ciascuna zona sia essa vocata o non vocata un soggetto che

Si è svolta con successo a Tarquinia dal 31 maggio al 2 giugno la grande kermesse dedicata alla caccia e all’outdoor

Game Fair sotto il segno della cinofilia con Federcaccia, Arci Caccia ed Anuu

presidenti Dall’Olio; Veneziano e Castellani), ricevere le informazioni sulla polizza venatoria unitaria, conoscere le prossime iniziative che saranno messe in atto per dare forza e maggiore dignità alla caccia italiana. Sui campi di gara e nei ring si è parlato di cinofilia e centinaia di cani e conduttori hanno consentito di segnare con la loro presenza tre giornate indimenticabili di una manifestazione, il Game Fair, che allarga i suoi orizzonti e incrementa il numero dei visitatori e delle aziende presenti. La soddisfazione per questo risultato è direttamente proporzionale all’impegno che Federcaccia, Arci Caccia e ANUUMigratoristi hanno voluto mettere in campo dando sostanza a quel “rapporto tra la caccia e gli italiani” che è la stella polare alla quale guardare con rinnovata fiducia per afferrare un futuro più certo e dignitoso della caccia italiana. E’ stata anche una tre giorni all’insegna della cinofilia con una serie veramente importante

di appuntamenti difficili se non impossibili da trovare altrove concentrati in così breve tempo e in un solo luogo. Grazie agli sforzi e alla collaborazione fra gli organizzatori di questa grande festa della ruralità con Federcaccia, Arci Caccia, ANUU Migratoristi e Gruppo Cinofilo Capitolino si è svolto il 1° Game Fair Top Dog, una formula nuova e avvincente che si è articolata in due expo regionali canine con riconoscimento ENCI, aperte a tutte le razze ed in una Passerella Finale per l’assegnazione del titolo TOP DOG a cui hanno avuto accesso i migliori di razza delle due Expo regionali. Ha vinto Morgana, una weimaraner del signor Bacci. Sempre sotto l’egida delle tre associazioni venatorie e del gruppo cinofilo capitolino, ai quali si aggiungono questa volta SABI – Società Amatori Bracco Italiano, e CISP – Club Italiano Spinoni, nella giornata di Sabato si è svolto il “Game Fair Derby Expo”, il 1° Ra16

potrà esercitare un controllo sulla specie andando incontro anche alle esigenze degli agricoltori che continuano a denunciare danni alle colture agricole . Inoltre il rischio che la gestione del cinghiale diventi esclusività delle squadre le espone al rischio di dover sostenere anche l’indennizzo dei danni, come prevede il regolamento attuale.” Ritengo al quanto scorretto divulgare informazioni distorte che continuano ad alimentare polemiche nel mondo venatorio, quando chi divulga certe informazioni ha ritenuto opportuno come sempre, non presentare nessuna proposta e non prendere nessuna decisione. Certo è che la nostra proposta non metterà tutti d’accordo ma abbiamo saputo assumerci le nostre responsabilità, senza sguazzare nel torbido per meri interessi di tessera, prosegue il presidente Bennati. E’ ora di dire basta a questi atteggiamenti poco costruttivi che danneggiano solo il mondo della cacci; abbiamo bisogno di responsabilità e di guardare al futuro perché la caccia ha bisogno di certezze. Mi voglio rivolgere anche all’Assessore Fernanda Cecchini. Abbiamo tutti il dovere di mettere la parola fine alla modifica del regolamento che ora mai dura da circa due anni; questa vicenda ha monopolizzato la discussione, distogliendo l’attenzione dalla gestione del territorio, dell’ambiente e dalle altre forme di caccia che vivono una crisi profonda dovuta ad una mancanza di programmazione di interventi gestionali in grado di rispondere alle esigenze degli agricoltori, dei cacciatori, ma anche degli ambientalisti.

duno amatoriale Game Fair delle Razze da Ferma italiane. Sul podio più alto del podio è finita Vera, una gran bella bracca italiana roano marrone condotta da Giorgio Temperini e di proprietà dell’Allevamento del Buonvento. Appuntamento classico invece per gli appassionati segugisti. il Lunedì mattina con il Raduno amatoriale del Segugio Maremmano, condotto come sempre dal Giudice Sestilio Tonini. E ancora, se non bastasse, dimostrazioni tecnico funzionali del lavoro delle diverse razze da caccia. Alla fine soddisfazione per i dirigenti di Federcaccia (Roberto Malfagia), Arci Caccia (Salvatore Piedepalumbo); Anuu Migratoristi (Tiberio Grilli) del Gruppo Cinofilo Capitolino (Sergio Bianconi e Francesco Rossi). “E’ stata una bella esperienza, certamente da ripetere e con maggiore tempo organizzativo a disposizione sarà possibile raggiungere numeri di assoluto valore: è il commento finale di Marco Ciarafoni che per conto delle associazioni ha coordinato il pacchetto delle iniziative.


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A Salerno il primo campionato provinciale per cani da seguita su cinghiale

Giannattasio vince il trofeo Artemide. Sul podio d’onore De Rosa e Giordano La manifestazione nasca da una idea del presidente Luigi Botta Una sera a cena , intorno ad una buona pizza e ad una buonissima mozzarella di bufala della Piana del Sele, fra ricordi ed aneddoti di caccia , gare e prove di lavori per cani da ferma e da seguita, il presidente provinciale Arci Caccia Luigi Botta ci informa che ha in mente di organizzare un trofeo per cani da seguita su cinghiale categoria coppie. Dopo alcuni giorni ricevo una telefonata dal Presidente, in cui mi invita ad una riunione con Antonino Abbate e l’ amico Antonio Troisi di Giffoni Valle Piana, per organizzare un Trofeo dell’Arcicaccia e ha pensato di chiamarlo “Trofeo Artemide “ gara per cani da seguita, specialità cinghiale. Si concorrerà in coppia. Il recinto per disputare il trofeo è quello presso l’ Azienda di Maio in località “Ornito” in Giffoni Valle Piana. Il gestore sempre molto disponibile, lo ringraziamo per aver concesso l’ uso dei terreni. Giudici di gara: sigg. Antonio Parisi, Antonino Abbate, Marcello Nappo. Il delegato Arcicaccia: sig. Antonio Troisi. Il Trofeo denominato “Artemide” nasce da un’idea del presidente Botta, che sceglie questo nome mitologico, tra le più venerate divinità dell’ olimpo. Artemide era la dea greca avvicinata al cervo ed al cipresso, omonima della dea romana Diana. Fu la dea in Grecia della caccia, dei boschi e della selvaggina. Non si poteva scegliere un nome migliore per un trofeo per cani da seguita su cinghiale.La cronaca del Trofeo è semplice come lo è ogni racconto di successo:a catalogo 10 coppie , concorrenti da tutta la provincia, abbiamo avuto per-

Atc Rm1. Severi: illegittimo il ricorso ad un tesserino di abbattimento supplementare obbligatorio

sino un concorrente dall’ agro sarnesenocerino , Aniello Genco. Solitamente l’ agro nocerino ha più cacciatori che si dedicano alla migratoria, ci fa piacere che iniziano anche ad occuparsi di cinofilia cinghialaia. Un valido aiuto alla giuria è stata dato anche dai sigg.: Gerado D’Aponte e Fortunato Vicinanza, e dalle guardie venatorie Arcicaccia : Giovanni Scermino e Luigi Spisso. La giornata è stata caratterizzata da sole. Tutti i concorrenti hanno avuto la possibilità di incontrare il selvatico. Ottimo lavoro svolto dalla giuria. Sono stati premiati i primi tre classificati. Alla fine della manifestazione discorso da parte

del presidente Provinciale Luigi Botta, il quale era visibilmente emozionato per l’ottima riuscita del Trofeo. L’Arci Caccia ringrazia tutti i concorrenti (Albano Francesco , De Rosa Alfonso, Genco Aniello e suo fratello Raffaele, Livio Grimaldi, Carmine Erra, Gerardo Massa) e tutti gli spettatori che fino all’ultimo sono stati con noi. Questa la classifica 1° Classificato Giovanni Giannattasio 2° Classificato De Rosa Alfonso 3° Classificato Giordano Nicola Marcello Nappo (giudice Arci Caccia Salerno)

"Non ci eravamo accorti che gli Ambiti Territoriali di Caccia avessero tale potestà legislativa. Il ricorso ad un tesserino di abbattimento diverso da quello regionale previsto dalla legge non è una novità assoluta in Italia ma istituirlo alla chetichella nel mese di agosto dando ad esso una potestà dispositiva e quindi prevedendo probabilmente anche una relativa sanzione nel caso del cacciatore che non lo ritiri e che non lo utilizzi è un'iniziativa fuori da qualsiasi contesto di legalità. Così Andrea Severi, Presidente dell'Arci Caccia di Roma e Provincia e nuovamente: "I Tesserini di Abbattimento adottati da altri ATC in Italia sono infatti il frutto di leggi regionali o di regolamenti applicativi delle province. In molti casi sono anche annualmente

menzionati nel Calendario Venatorio regionale. L'ATC RM1 si sta pertanto muovendo arbitrariamente attribbuendosi poteri che non ha. Sono fortemente preoccupato per la deriva autocratica e un pò autoritaria che questo nuovo organismo si sta costruendo giorno dopo giorno. E' necessario convocare quanto prima un tavolo tecnico in Regione in cui si stabiliscano una volta per tutte le regole e i limiti entro cui gli ATC si debbano muovere. Nel frattempo auspico che l'ATC RM1 faccia immediatamente chiarezza su questo strumento attribuendo allo stesso al massimo il valore di una raccolta dati statistica facoltativa per il cacciatore iscritto all'ambito in attesa di fonti normative superiori che autorizzino diversi utilizzi".

Arci Caccia Campania. Cinofilia, assegnati i titoli regionali su quaglie e su starne. Sannino, D’Ambrosi e Baiano i neo cam-

Campania. Celardo con jury è campione regionale Arci Caccia su fagiani liberati Domenica 29 giugno presso la Struttura polifunzionale Arci Caccia di Napoli “Campo Castiello “ di Caivano-Afragola, si è svolto l’undicesimo campionato regionale di caccia su su fagiani liberati. Cacciatori ed ausiliari di tutte le Province della Campania si sono sfidati per conquistare gli ambiti titoli. La giuria presieduta da Biagio Campana ha laureato campione regionale assoluto Gennaro Gelardo con il Setter Inglese JURY. Presente alle gare ed alla premiazione il presidente regionale e vice presidente Nazionale Sergio Sorrentino. Con lui a numerosi dirigenti regionali,provinciali e di circolo. RISULTATI E CLASSIFICHE XI° CAMPIONATO REGIONALE ARCI CACCIA SU FAGIANI LIBERATI 1° Class. CELARDO Gennaro con Setter Inglese JURY; 2° Class. VISCONTI Francesco con Setter Inglese ENNY; 3° Class. SCOGNAMIGLIO Pasquale con Setter Inglese FLASH; 4° Class.PAPARO Gennaro con Setter Inglese DIANA; 5° Class. BAIANO Giovanni con Setter Inglese BILLY; 6° Class. MARANGIO Enrico con Setter Inglese BRIO.

A ridosso dell’estate intensa attività cinofila in Campania nelle province di Napoli e Caserta. Da segnalare al riguardo il campionato regionale di caccia su quaglie liberate che si è svolto domenica 25 maggio presso la struttura polifunzionale Arci Caccia di Napoli “Campo Castiello “ di Caivano-Afragola. La manifestazione giunta alla ventiquattresima edizione, ha visto cacciatori ed ausiliari di tutte le province della Campania sfidarsi in un appassionante “duello” all’insegna dell’amicizia e del fair play cinofilo/venatorio. La giuria presieduta da Felice Addeo, al quale tutti riconoscono professionalità e equilibrio, ha laureato campioni, nella categoria inglesi, Ciro Sannino, con il setter inglese Rio e nella categoria continentali esteri Michele D’Ambrosi con l’epagneul breton Jack. Appassionante, infine, il barrage per l’assegnazione del titolo di Campione assoluto regionale Arci Caccia Campania 2014: ha vinto l’epagneul breton Jack. Presente alla gara ed alla premiazione il Presidente regionale e Vice Presidente Nazionale dott. Sergio Sorrentino assieme a numerosi dirigenti regionali,provinciali e di circolo. Notevole è stata l’organizzazione sostenuta dal direttore del campo Giovanni Castiello con il supporto di tanti volontari Arci Caccia e Csaa della Campania. Notevole successo ha riscosso pure il campionato regionale di caccia su starne svoltosi sul campo addestramento cani Arci Caccia di Mondragone a Caserta, località Parco Rivo. I titoli regionali in palio hanno “scatenato” ovviamente una sana rivalità sportiva che si è conclusa con l’affermazione di Giovanni Baiano con il setter inglese Dark. Alle sue spalle ancora due setter inglesi, Aira e Aldair, condotti rispettivamente da Luigi Viola (secondo) e Enrico Marangio (terzo). A seguire la classifica assegnata dal giudice Felice Addeo vede al quarto posto Angelo Maisto con il setter inglese Argo e Pasquale Scognamiglio con il setter inglese Flash. E’ stata una gran bella giornata coordinata magistralmente da Michele Corvino, come ha sottolineato Sergio Sorrentino durante le premiazioni. RISULTATI E CLASSIFICHE XXIV CAMPIONATO REGIONALE ARCI CACCIA DI CACCIA SU QUAGLIE LIBERATE CATEGORIA INGLESI 17

1° Class. SANNINO Ciro con Setter Inglese RIO; 2° Class. MARANGIO Enrico con Setter Inglese BRIO; 3° Class. SANTAMARIA Aldo con Setter Inglese AMBRA; 4° Class. SANTAMARIA Aldo con Setter Inglese BENEDETTO; 5° Class. BAIANO Giovanni con Setter Inglese DARK; 6° Class. MAZZA Leone con Setter Inglese KIM; 7° Class. CAMPANA Biagio con Setter IngleseASSIA. CATEGORIA CONTINENTALI ESTERI 1° Class. D’AMBROSI Michele con Epagneul Breton JACK; 2° Class. FILOSA DOMENICO con Epagneul Breton NEMO; 3° Class. FILOSA DOMENICO con Epagneul Breton

PUPA. CAMPIONE ASSOLUTO REGIONALE 2014 D’AMBROSI Michele con Epagneul Breton JACK XV CAMPIONATO REGIONALE ARCI CACCIA DI CACCIA SU STARNE LIBERATE 1° Class. BAIANO Giovanni con Setter Inglese DARK ; 2° Class. VIOLA Luigi con Setter Inglese AIRA ; 3° Class. MARANGIO Enrico con Setter Inglese ALDAIR ; 4° Class. MAISTO Angelo con Setter Inglese ARGO ; 5° Class. SCOGNAMIGLIO Pasquale con Setter Inglese FLASH.

Percorso di Caccia. Ascone e Secondi i campioni della Campania Domenica 29 giugno presso la Struttura polifunzionale Arci Caccia di Napoli “Campo Castiello “ di Caivano-Afragola, si è svolto il IX° Campionato regionale Arci Caccia Campania PERCORSO DI CACCIA. Numerosa la rappresentanza di Tiratori e Cacciatori da tutta la Regione. Presente alle Gare ed alla Premiazione il Presidente regionale e Vice Presidente Nazionale Sergio Sorrentino CLASSIFICA TIRATORI 1° Class. SECONDI Francesco con 24 piattelli su 25; 2° Class. TUFANO Vincenzo con 22 piattelli su 25 3° Class. CELARDO Andrea con 21 piattelli su 25(zero 15) 4° Class.GIUSTINO Raffaele con 21 piattelli su 25(zero alla 17). CLASSIFICA CACCIATORI 1° Class. ASCONE Pasquale con 19 piattelli su 25 (zero alla 6); 2° Class. PICARDI Michele con 19 piattelli su 25(zero alla 5) 3° Class. MUSELLA Ciro con 17 piattelli su 25 4° Class.MAROTTA Antonio con 16 piattelli su 25 5° Class.SAVARESE Salvatore con 15 piattelli su 25 6° Class.IORIO Giulio con 14 piattelli su 25


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Comunicato congiunto di Fidc e Arci Caccia di Siena

Pro Cinghiale, una pistola scarica Fomentare le polemiche non serve. Siamo i primi a saperlo, specie se rivolte a coloro che hanno bisogno di alimentarle come condizione essenziale per la loro stessa esistenza. Tuttavia, siccome anche il più becero qualunquismo – per essere credibile -necessita di un minimo di stile, è necessario, nostro malgrado, ripristinare il buon senso che il kafkiano comunicato della Pro Cinghiale di Siena ha completamente asfaltato sotto una valanga di irosi quanto vacui interrogativi. La avanziamo noi, allora, una domanda di carattere generale: la Pro Cinghiale pensava che fossimo impegnati in una prolungata serata di gala quando, in tutti questi mesi, Arcicaccia e Federcaccia di Siena hanno ingaggiato un contenzioso senza precedenti con l’Amministrazione Provinciale? I comunicati pubblici, gli spazi sui giornali, le aspre polemiche intrattenute con i responsabili tecnici e politici della Giunta Bezzini, pensavano fossero degli scambi di amorevoli sensi? Si sono mai interrogati costoro, che oggi si scoprono fieri ed orgogliosi interpreti dei diritti dei cacciatori di cinghiale, cosa volesse mai significare quel continuo confliggere con le scelte e la conduzione tecnica- politica della Provincia? Ricordiamo, a chi ha difficoltà di memoria, che le nostre due Associazioni si sono battute, sin dal primo momento, per modificare radicalmente il Piano Faunistico Venatorio, si sono opposte con fermezza e determinazione contro il provvedimento per il controllo della volpe, hanno esercitato una stringente opposizione contro le aree problematiche così come disegnate dalla Provincia, determinandone il loro disconoscimento e l’impegno per l’apertura di una reale concertazione con i portatori d’interessi locali; inoltre, sono mesi e mesi che le scriventi si impegnano quotidianamente affinché gli ATC senesi possano beneficiare di ciò che la Legge stabilisce per loro, ovvero il trasferimento di risorse economiche tali da consentire ai Comitati di programmare con certezza la loro attività. La Pro Cinghiale è a conoscenza del significato profondo della parola responsabilità? Noi, statene certi, la conosciamo bene. E’ semplicemente per corrispondere agli interessi dei cacciatori e per imporre una direzione di marcia diversa alla politica dell’Amministrazione Provinciale che siamo rimasti negli ATC; non è dunque – come volgarmente affermano la Pro Cinghiale ed altri – per reggere le sorti di una politica amica che abbiamo continuato a rimanere ai nostri posti, ma esattamente per il motivo opposto, ovvero per tamponare e correggere una politica e dei provvedimenti che abbiamo sempre osteggiato. Dimostrazione ne è che quando abbiamo valutato che non sussistessero più le condizioni, queste due Associazioni si sono ritirate dagli ambiti; la condizione fondamentale è venuta meno, in termini definitivi, quando tutta la componente agricola ha confermato l’indisponibilità a rientrare. Va da sé che senza gli agricoltori, che sono una delle tre gambe del tavolo previste dalla Legge

(insieme ai cacciatori e agli ambientalisti), proprio per difendere le prerogative del mondo venatorio, Arci Caccia e Federcaccia si sono viste costrette a fare un passo indietro. Dov’erano lor signori quando, con responsabilità e senza alcuna demagogia, Arci Caccia e Federcaccia sviluppavano queste azioni di contrasto? Si pensa davvero che la soluzione dei problemi alla gestione faunistica e all’attività venatoria possano venire da organizzazioni che fanno dell’esaltazione degli interessi corporativi la loro stella polare? Si pensa davvero che i veri problemi, come, ad esempio, la limitazione a tre dei colpi della carabina a canna rigata per la caccia al cinghiale che era prevista nel Decreto 91 che è stata modificata al Senato con l’approvazione di un testo che ne ripristina i cinque iniziali, sarebbe potuta avvenire senza l’azione intelligente, argomentata ed autorevole delle grandi Associazioni venatorie? Qualcuno può verosimilmente pensare che, per gestire e risolvere con lucidità una crisi tanto profonda, si possano bypassare le grandi organizzazioni venatorie e rinunciare a condurre sui tavoli giusti ed ufficiali i nodi intricati di questa complessa situazione? Si pensa davvero di dare ad intendere che queste neo organizzazioni, come per l’appunto la Pro Cinghiale, siano autenticamente autonome e prive di qualsivoglia “copertura” politica quando ci si riferisce alla Confavi, nota organizzazione che non viene precisamente ricordata, specie dove è nata, per i benefici che ha portato al mondo venatorio? Stupisce, inoltre, il livore nei confronti di Arci Caccia e Federcaccia, che grazie alla loro storia ed organizzazione hanno offerto opportunità a tante professionalità tecniche (e non solo) che oggi, anziché impegnarsi nella risoluzione dei problemi nei contesti deputati, sono alla testa di sterili ed incomprensibili polemiche. Abbiamo già conosciuto questi fenomeni, ed oggi più di ieri possiamo tranquillamente affermare che queste organizzazioni sono delle vere e proprie pistole scariche; non potrà esservi una soluzione che veda il protagonismo attivo di costoro, anche perché, ed è un tratto caratteristico di certi pseudo-rivoluzionari, all’ostentazione pubblica dei muscoli, fanno sempre corrispondere l’attitudine all’accordo sotto banco. Chiunque abbia a cuore le sorti della caccia, di quella capace di parlare alla società e di dare dignità culturale a chiunque la pratichi, guardi con grande sospetto a certi fenomeni. Le nostre associazioni sono comunque disponibili ad un confronto serio e costruttivo con tutte le categorie di cacciatori, cinghialai, stanzialisti, migratoristi ecc., per cercare unità e condivisione di interessi perché solo così potremo essere ascoltati dalla politica e dalle istituzioni. Ricordiamoci che se continuiamo a dividerci su tutto non facciamo gli interessi del mondo venatorio ma di coloro che lo contrastano con tutti i mezzi e sono in tanti. ARCI CACCIA PROVINCIALE DI SIENA FEDERCACCIA PROVINCIALE DI SIENA

Per la selvaggina … Siena resta nel cuore dei romani In merito alle polemiche contro l’Arci Caccia e la CCT Toscana da parte dell’ANLC locale e di fu “partitini dei cacciatori” senesi, il Presidente regionale dell’Arci Caccia del Lazio, Claudio Terribili, ha dichiarato: “Si può sempre fare di più e meglio per la gestione della fauna selvatica. Stupisce però che proprio l’ANLC sviluppi una crociata furiosa relativamente a quanto accade in Provincia di Siena. Che ci siano problemi e difficoltà gestionali per gli squilibri dovuti alla presenza esuberante di alcune specie di ungulati, come denunciato dagli agricoltori, è certo. Che ci sia stato un ridimensionamento degli interventi economici a sostegno degli ATC e che le indagini della magistratura impongano riflessioni, sono un fatto. Si aggiunga inoltre che oggi “vengono al pettine” i “nodi” dell’incertezza sullo stato giuridico degli ATC e sul ruolo e competenze di questi enti, anche questo è a tutti noto. Però che “il bue dica cornuto all’asino” non ci sta. I “reduci” del Partito dei Cacciatori ovunque si siano infiltrati – antesignani delle dimissioni dagli ATC – come l’ANLC delle Marche e non solo, da anni a Roma nel Lazio, cantano le lodi del “prontacaccia”. Si affidano ai “cartomanti” o

ad “autodidatti” della scienza per trattare di gestione faunistica (mestiere forse più adatto a bravi laureati) e stavolta si ripropongono sul tema (nulla di nuovo) con un linguaggio particolarmente censorio e aggressivo. La risposta alle “chiacchiere” e alla “speculazione” la danno i cacciatori della Provincia di Roma di tutte le Associazioni venatorie che, infischiandosene di propaganda e demagogia, per andare a fare “l’Apertura”, malgrado le criticità citate, si iscrivono agli ATC di Siena e di altre Province toscane affinché, grazie alla qualità degli ambienti merito anche degli agricoltori, possano trovarsi in campagna almeno dalla terza domenica di settembre sperando di fare “carniere”, anche se modesto. Quando le Associazioni “predicano” invano e i cacciatori scelgono di andare in quegli ATC che sono venatoriamente molto più appetibili, è chiaro che sono sbagliati i giudizi delle Associazioni “predicatrici”. A Roma, la “caccia”, per responsabilità oggi di quelle Associazioni venatorie che presidiano gli ATC, ha un “saldo negativo”. Per noi gli Ambiti della gestione sociale erano una speranza anche per rimettere in campo Provincia e Regione che hanno fatto

poco e male. Nell’interesse della caccia, noi dovremmo invitare questi “signori romani” ad azzerare gli ATC ed a ripartire. Invece siamo diversi: il tema, per noi, è come evitare che a Roma, per l’attività venatoria, continui il …. “nulla” per questo occorre una federazione delle associazioni venatorie anche nel Lazio che con unità di intenti sia capace di riaprire un rapporto con la società. Intanto anche quest’anno sono state tante le richieste per la caccia a Siena, Grosseto, Arezzo ma anche per l’Umbria, per le Marche, l’Abruzzo. Un grazie dobbiamo dirlo alle Associazioni venatorie, ai volontari, ai cacciatori, agli ATC, agli amministratori che ci permetteranno di fare “l’Apertura” e con voce forte lo diciamo agli agricoltori e a quanti, ovunque siano collocati e vogliano stare insieme così da superare le false partenze che pur nelle differenze hanno contrassegnato gli ATC romani. Per questo è irresponsabile promuovere le polemiche tra cacciatori, creare tensioni che si riverberano nei rapporti tra Regioni limitrofe quando, invece, avremmo bisogno di unità e di essere utili all’economia degli agricoltori. Il rispetto del loro lavoro è prioritario e noi non dobbiamo mai dimenticarlo.

Il Memorial Lazzaro Fusco a Tiziano Bellucci con Zara Tiziano Bellucci e il kurzhaar Zara si sono aggiudicati il secondo Memorial Lazzaro Fusco, la manifestazione cinofila organizzata dal circolo Arci caccia di Montespaccato di Roma per ricordare Sergio, cacciatore e persona stimata da quanti hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. La prova si è svolta nell’area addestramento cani Arci Caccia di Tragliatella a Fiumicino nella formula della gara combinata cane cacciatore con abbattimento del selvatico (quaglie). Si sono alternati sui campi di gara 16 concorrenti suddivisi in due batterie riservate alle razze continentali ed inglesi sotto lo sguardo vigile e competente dei giudici Francesco Rossi e Nando Bellucci che hanno dovuto svolgere il loro compito non avendo a disposizione il terreno in perfette condizioni.“Sono stati fatti 18

passi in avanti rispetto alla 1ª edizione, ma ancora non sono soddisfacenti – afferma il presidente del Circolo Salvatore Piedepalumbo. Ci impegneremo di più, cercando la collaborazione di tutti i cinofili e i cacciatori, perchè questa manifestazione possa già a partire dal prossimo anno possa raggiungere i traguardi che merita. Ringrazio tutti a nome del Circolo per la disponibilità che ci è stata offerta”. A contendere il trofeo al binomio Zara/Bellucci ci hanno provato Andrea D’Acunzo e il setter inglese Margò, vincitori della batteria riservata alle razze inglesi. Margò si è dimostrato un buon soggetto, dotato di buon movimento, ferma in stile, buoni i riporti.Di contro sul taccuino dei giudici Zara, vincitrice della batteria continentali, si è dimostrato un soggetto interessante, ottimo il la-

voro e il movimento. Esplora bene il terreno ed effettua due belle ferme espressive. Da segnalare le prestazioni dei kurzhaar Leo di Francesco Bellucci e Selly di Pietro Crocetti e dei setter inglesi Perla di Lucaioli e Zago di Giuseppe Onorato. CLASSIFICHE Continentali Esteri 1° ZARA K proprietario Bellucci Tiziano 2° LEO K proprietario Bellucci Francesco 3° SELLY K proprietario Crocetti Piero Inglesi 1° MARGO’ SI proprietario D’Acunzo Andrea 2° PERLA SI proprietario Lucaioli 3° ZAGO SI proprietario Onorato Giuseppe


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Per iniziativa della Fidasc si è tenuto a Roma il Dog Festival

Gran Galà di Cinofilia Sportiva

Il Taglio del nastro del presidente del Coni, Giovanni Malagò Martedì 1 luglio, all’interno dello Stadio Dei Marmi di Roma si è svolto il Dog Festival, gran galà della cinofilia sportiva organizzato dalla FIDASC (Federazione Italiana Discipline Armi Sportive Da Caccia). La manifestazione, con ingresso gratuito per il pubblico, ha ottenuto il patrocinio da parte del CONI grazie al Presidente Giovanni Malagò e al Segretario Generale Roberto Fabbricini che hanno presenziato alla manifestazione, insieme ad altri ospiti illustri di istituzioni varie invitati dal Presidente della FIDASC Felice Buglione che ha ufficialmente aperto le attività in campo: “Nel ringraziare tutti i presenti voglio ribadire che il Dog Festival è un evento unico nel suo genere, che per la prima volta in Italia mette in campo una serie di spettacolari esibizioni di tutte le specialità del CinoWork. questo è un gran galà per festeggiare degnamente ed in maniera spettacolare la cinofilia italiana ed il rapporto che da millenni lega in maniera indissolubile il cane all’uomo”. Giovanni Malagò ha poi tenuto a battesimo la manifestazione. “Avevo preso l’impegno con il Presidente Buglione e volevo essere assolutamente presente perché io amo i cani e il CONI è, e sarà sempre molto vicino a questi eventi - ha detto il numero uno dello sport italiano - io personalmente ho dei Labrador bellissimi che considero, con tutto il rispetto per le mie due figlie, esattamente come dei figli. Adoro divertirmi con loro specialmente al mare e poi ho instaurato l’abitudine di dormire con loro. Sono adorabili, come tutti i nostri amici a quattro zampe”. Agility Dog, Cinathlon, Delta, Protezione Civile Sportiva, Rally Obedience e Working Test-Retrievers, queste, a partire dalle 19:00, le specialità viste allo Stadio dei Marmi gestite da educatori cinofili, preparatori di base, istruttori e ufficiali di gara con la supervisione di Cristina Dominici del Comitato Tecnico Nazionale del CinoWork e spiegate al pubblico da Riccardo Morelli, coordinatore nazionale del CinoWork, Carlo Garacci istruttore di fama internazionale, Agatino Corvaia, della squadra di Protezione Civile Sportiva e Angelo Zoccali, anche lui istruttore cinofilo. Tra gli altri, in campo anche le eccellenze della cinofilia italiana, Vittorio Papavero, Campione del Mondo di Agility Dog e la squadra di Protezione Civile Sportiva qualificata al prossimo Mondiale di categoria, guidata da Agatino Corvaia. Presenti, inoltre i gruppi

Presentata a Piombino la Confederazione dei Cacciatori Toscani

cinofili della Polizia Di Stato, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato e della Guardia di Finanza che hanno aperto la manifestazione con una prova, fuori programma, dedicata all’antidroga. Sono stati graditi ospiti dell’evento anche: Francesco Balducci (Presidente ENCI), Matilde Caprino (Commissione Agility ENCI), Rossano Tozzi (Sovrintendente Capo Corpo Forestale dello Stato-Nirda), Silvia Paoletti (Perito Superiore servizio Cinofilo Forestale), Francesco Paolo Capelli (Questore Senato della Repubblica), Stefano Ciafani (Vice Presidente Legambiente), Nino Morabito (Responsabile settore ambiente e benessere animale di Legambiente), Gianfranco Ravà (Consiglio Nazionale CONI e Presidente FICr), Riccardo Viola (Presidente CONI Lazio), Osvaldo Veneziano (Presidente Nazionale ARCI CACCIA), Sergio Sorrentino (Vice Presidente ARCI CACCIA), Marco Ciarafoni (Pre-

sidente Consiglio nazionale Arci Caccia), Alfonso Damato (Vice Presidente Nazionale FIDASC), Lello Buco (Consigliere Federale FIDASC).

Una nutrita assemblea di cacciatori ha salutato a Piombino la presentazione della Confederazione dei Cacciatori Toscani Martedì 6 maggio presso la sala del Quartiere Perticale, Federcaccia e Arcicaccia di Piombino hanno organizzato un’importante iniziativa aperta a tutti i cacciatori, per presentare la nascita della Confederazione Cacciatori Toscani, illustrarne le finalità e gli obiettivi per giungere in tempi rapidi alla sua costituzione a articolazione anche nella realtà locale. L’incontro, al quale hanno partecipato Massimo Cocchi e Massimo Logi in rappresentanza della CCT Toscana e dei dirigenti prov.li e locali di Arci Caccia e Federcaccia, ha registrato anche la presenza di numerosi ospiti quali l’Assessore Prov.le alla Caccia di Livorno Ringo Anselmi, il Presidente dell’Atc Livorno 9 Pellegrini, il consigliere regionale Matteo Tortoli, l’ex sindaco di Piombino e appassionato cacciatore Luciano Guerrieri. L’unità del mondo venatorio, il progetto innovativo della CCT, la necessità di aprire una nuova stagione per ridare prospettiva al mondo venatorio, sono stati elementi accolti con grande apprezzamento da parte di tutti gli intervenuti e dai numerosi cacciatori. La caccia è stato più volte affermato, merita un suo riscatto sociale e solo l’unità vera e su contenuti qualificanti, può riconsegnare al nostro mondo la dignità e la centralità che merita per confrontarsi a testa alta con la società tutta, le categorie, la politica e le istituzioni. Nessuna vena di autoreferenzialità ha animato la discussione; piuttosto è stato rilevato, occorre da subito affrontare le numerose criticità aperte: una forte azione per ribaltare la pseudo cultura animalista, una comunicazione moderna che faccia emergere il vero volto della caccia e le importanti ricadute che quest’attività

produce sul piano dell’interesse generale, la necessità di pensare un nuovo “modello di gestione sociale del territorio” per superare la crisi degli Atc, ripensare la filiera degli investimenti e delle risorse destinate alla gestione per ridisegnare il territorio agro-silvo-pastorale in “Ambiti Ottimali per la gestione della fauna selvatica” dando così risposte concrete e pari opportunità a tutti i cacciatori sul tema del rapporto cacciatore-territorio. Il superamento delle province e una nuova articolazione delle deleghe amministrative sulle materie faunistico venatorie tra regione e territorio, non dovranno essere viste solamente come un elemento di criticità, ma rappresentare una nuova opportunità e una nuova prospettiva da costruire nel breve periodo. Occorre da subito pertanto lavorare ad una proposta che,partendo dal superamento dei confini amministrativi delle province, ridefinisca i nuovi Atc e le loro future competenze. Ciò è stato congiuntamente affermato negli interventi di Logi e Cocchi, registrando totale condivisione nella platea. L’assemblea si è inoltre soffermata su altri importanti temi e soprattutto sulle soluzioni introdotte della nuove modifiche alle norme regionali sugli appostamenti fissi ed al lavoro che la competente commissione del Consiglio Regionale sta portando avanti per garantire la certezza del diritto. Tale aspetto, collegato anche alle peculiarità del territorio piombinese e del suo promontorio, è stato al centro dell’intervento del consigliere Tortoli in rappresentanza del gruppo PD Consiglio regionale. Da Piombino pertanto giunge un forte segnale di incoraggiamento ad andare avanti sulla strada intrapresa e ad accelerare i tempi per giungere senza indugio in Toscana e a livello nazionale, alla casa comune di tutti i cacciatori.

Sos Gabbiani, tratta in salvo una famiglia di Portici assediata dai gabbiani

Incontro della CCT con il presidente dell’Unione delle Province

Assediato da una coppia di gabbiani che non gli permetteva di uscire in terrazza, giovane architetto viene salvato dall’intervento di Sos Gabbiani. I volatili, che avevano nidificato in un vaso vuoto, hanno assunto atteggiamenti aggressivi dopo la deposizione delle uova. Più si avvicinava il momento della schiusa, più i gabbiani diventano minacciosi, costringendo l’uomo (un architetto procidano residente a Portici) e la sua famiglia a vivere asserragliati in casa. Nati i primi due pulcini e con un terzo in arrivo, i gabbiani sono diventati feroci. Risolutivo allora è stato l’intervento degli operatori di Sos Gabbiani, progetto promosso dall’Ambito Territoriale della Caccia della provincia di Napoli. Solo i caschi e le altre protezioni hanno permesso ai tecnici di non essere feriti dalle beccate dei gabbiani, che si lanciavano in picchiata su di loro. Gli uomini di Sos Gabbiani hanno isolato il nido dal resto del terrazzo installando dissuasori di varia natura. I gabbiani, infatti, per il decollo e l’atterraggio hanno bisogno di spazio di rincorsa, e non s’avventurano dove elementi di disturbo impediscono loro il movimento. Grazie a questo intervento (il primo stagionale per Sos Gabbiani) l’architetto è tornato a vivere il proprio terrazzo, con una soluzione rispettosa del nido e delle necessità di svezzamento dei pulcini. Sergio Sorrentino, presidente del comitato tecnico di gestione dell’Atc di Napoli, esprime soddisfazione per l’esito positivo

La Confederazione Cacciatori Toscani ottiene dal Presidente dell’Unione delle Province Pieroni massimo impegno per gli atti di competenza in scadenza: “Tempi e modalità per i calendari venatori e gli altri adempimenti saranno puntualmente rispettati”. Una delegazione della Confederazione che riunisce Federcaccia, Arcicaccia ed Anuu ha incontrato Andrea Pieroni, Presidente dell’UPI della Toscana e della Provincia di Pisa. L’incontro era stato chiesto per un confronto sulle prospettive che si aprono per la gestione faunistica e la caccia con i prossimi effetti della legge di riforma delle Province ed il procedere delisegno di legge costituzionale per la loro abolizione. I rappresentanti della Confederazione hanno in particolare sottolineato la necessità che siano comunque garantiti gli atti, oggi di competenza delle Province, concernenti il calendario venatorio e l’insieme delle attività dei prossimi mesi e settimane, con la prima scadenza che riguarda la caccia di selezione ed a seguire i provvedimenti che dovranno essere adottati dopo che la Regione avrà deliberato il calendario per la stagione 2014/2015. Il Presidente Pieroni ha assicurato la massima attenzione e l’impegno delle Province della Toscana affinché la fase di riordino degli assetti istituzionali non comporti alcuna conseguenza negativa per i cittadini: tempi e modalità per i calendari venatori e gli altri adempimenti saranno puntualmente rispettati. Confederazione Cacciatori Toscani (Federcaccia – Arcicaccia – ANUU)

Riordino e abolizione delle Province: evitare vuoti di governo

dell’operazione a nome dell’ente che rappresenta. “E’ un vero e proprio successo, in linea con gli obiettivi del progetto – afferma Sorrentino -: aiutare i napoletani a risolvere i problemi di convivenza con i gabbiani nel rispetto della biodiversità”. Il progetto Sos Gabbiani (primo del genere in Italia) nasce proprio per venire in soccorso ai cittadini della provincia di Napoli che si trovano a dover coabitare con un nido di gabbiani. Con l’arrivo dei primi caldi, i gabbiani entrano nella stagione della riproduzione. I solai e i terrazzi di abitazioni e uffici, quando liberi da antenne e stenditoi, si prestano a diventare la loro dimora. Nei tre mesi circa che intercorrono tra la deposizione delle uova e lo svezzamento dei piccoli, i gabbiani assumono un atteggiamento aggressivo verso quanto ai loro occhi rappresenta una minaccia per il nido. Cosa che suscita problemi per i proprietari degli spazi e per i residenti nel vicinato. E’ possibile fare istanza di intervento a Sos Gabbiani inviando un fax al numero 081-7949599, oppure telefonando Fabio Procaccini, vicepresidente Atc, al numero 330-367304 19


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Gruppo Cinofilo Capitolino e Arci Caccia Csaa con la collaborazione della Sis Roma

Caccia a starne. Scudetti tricolore per Busca e Scarpecci

Qualità e grande partecipazione alle prove di Borghetto di Civita Castellana. Tre giornate fantastiche Giuseppe Busca con il bracco italiano Medea di Cascina Croce e con il kurzhaar Noah e Simone Scarpecci con il pointer Dina della Cervara sono i campioni italiani Arci Caccia di caccia a starne nelle categorie continentali italiani, continentali e inglesi. Lo scudetto tricolore lo hanno conquistato nei tre giorni di prove internazionali organizzate a Civita Castellana in provincia di Viterbo dal Gruppo Cinofilo Capitolino e dall’Arci Caccia nazionale e regionale del Lazio con la collaborazione della delegazione Sis di Roma e di un gruppo di cacciatori cinofili coordinati da Stefano Riganelli, presidente della locale sezione della Federcaccia. Le prove si sono svolte nell’Azienda faunistica venatoria Borghetto di Tirio Profili e nella zona ripopolamento e cattura di Civita Castellana. Entrambe le strutture insistono sul territorio dell’Atc Viterbo 2 presieduto da Giuseppe Pilli. Per valutazione unanime di giudici e concorrenti selvaggina e terreni (oltre 1000 ettari a disposizione: stoppie ed erbai) hanno offerto enormi possibilità a tutti i soggetti presentati di dimostrare il proprio valore. I numeri confermano quanto detto. Su circa 300 cani a catalogo sono state assegnate 38 qualifiche di cui 2 cacit, 2 riserve di cacit, 7 cac, 4 riserve di cac, 25 eccellenti, 12 molto buoni. Una sola batteria (mista inglesi) non ha avuto alcun classifico ed altrettanto è successo nella batteria della speciale setter gordon. C’è da aggiungere a tal proposito che le iscrizioni sono state chiuse in anticipo poiché gli organizzatori hanno voluto fissare un tetto di partecipazione per garantire equilibrio tra terreni, selvaggina e cani e per consentire a tutti i conduttori e proprietari di avere possibilità omogenee di incontro e di terreno. A malincuore, come hanno sottolineato Sergio Bianconi, presidente del Gruppo Cinofilo Capitolino e Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia – presente operativamente alla manifestazione insieme a Claudio Terribili, presidente regionale dell’Arci Caccia e Salvatore Piedepalumbo, responsabile cinofilo dell’Arci Caccia del Lazio – sono state respinte molte richieste di iscrizione ma c’è già l’impegno a partire dal prossimo anno di incrementare gli spazi di partecipazione. C’è stato da lavorare quindi per la giuria

glese Varaschinis Mozart di Francesco Lapini, il terzo eccellente per il pointer Dina della Cervara di Simone Scarpecci, gli eccellenti per i due setter inglesi Branco e Shila di Eugenio De Marchi, il terzo molto buono per il setter inglese Leon di Ado Mariani ed ancora i molto buoni per i setter inglesi Vasco dell’Arcera di Maurizio Caporuscio, Alla Aldimis di Mattia Margutti e Athena di Fausto Masci. La giornata di sabato 26 luglio è stata dedicata alle prove speciali per setter e alle batterie di continentali. Per quanto riguarda queste ultime si conferma mattatore Busca con il primo eccellente del Kurzhaar Carina, il secondo eccellente del kurzhaar Togo di Santa Caterina del Sasso ed il Molto Buono del bracco italiano Medea di Cascina Croce. Roberto renzi con Made in Canada Axel replica il primo eccellente della prima giornata. Risultati e qualifiche anche per Dora, Kurzhaar di Marco Proietti con il secondo eccellente, per Lord, kurzhaar di Tommaso Marino Invernizzi con il terzo molto buono e per Aiace di Cascina croce, bracco italiano di Ottavvio Mencio con il terzo molto buono. Nelle speciali setter inglesi il miglior risultato è per Sodo del Zagnis condotto da Mattia Margutti che consegue anche la riserva di cac con Sollo del Zagnis, Primi eccellenti di batteria per Artù di Andrea Tidei e Lem di Ado Mariani. Sempre nei setter inglesi conquistano il secondo eccellente Aldimis Vik 2 di Umberto D’Alessandris, il terzo molto buono Torres del Zagnis di Maurizio Brugi e molto buono Vicagiu’s Zito di Becherini. Domenica, infine, exploit delle razze inglesi. Ben tre Cac nelle batterie previste. Due setter inglesi e un pointer. Tre amici cinofili, Mattia Margutti, Simone Scarpecci e Giuseppe Pezzotta, si sono trovati a contendersi nel barrage il cartellino internazionale e l’eventuale riserva. La giuria (Procaccini, Carosi e Lombardi) mette di fronte subito i due setter inglesi. Sollo del Zagnis di Mattia Margutti si mette bene sul terreno e sfrutta bene il vento mentre Marco del Zagnis di Giuseppe Pezzotta parte male e va fuori mano. E’ scontro quindi tra Sollo e il pointer Dina della Cervara di Simone Scarpecci ma quest’ultimo dimostra poca “energia” nel confronto con il setter inglese.

composta da Sergio Bianconi, Umberto Giovanni Carosi, Claudio Lombardi, Pietro Pignataro, Americo Procaccini, Raffaele Pozzi, Sergio Marchetti, Luca Massimino, Pietro Nurra e Osvaldo Rava coordinati dal delegato Enci Paolo Andreini, persona competente e grande appassionato. Tutto è filato alla perfezione anche dal punto di vista della segreteria che ha visto la presenza anche di Francesco Rossi e Giacomo Gentili. Torniamo alle prove per segnalare il primo cartellino assegnato. E’ per il kurzhaar Noah condotto da Giuseppe Busca che però in sede di verifica (giuria: Pozzi, Pignataro, Lombardi) non si aggiudica il cacit poiché sganciato, il cane non apre come dovrebbe ed il rientro è a vento sbagliato. Nella stessa batteria il secondo eccellente è per il bracco italiano condotto sempre da Busca mentre al terzo molto buono va il kurzhaar Helga del Somi. Nll’altra batteria dei continentali vittoria ed eccellente per il bracco francese Made in Canada Axel di Roberto Renzi. Le batterie degli inglesi, di contro, tornano con un nessun classificato e due cac per il setter inglese Giar D’Aleria di Giuseppe Pezzotta e il pointer Chef della Cervara di Simone Scarpecci. Al barrage è il cane di Pezzotta ad impressionare di più la giuria plurima (Bianconi, Lombardi, Marchetti) e a conquistare il cacit. La riserva invece viene assegnata al pointer che ha palesato un piccolo neo nel rientro di sinistra. Nelle batterie degli inglesi di venerdì 25 luglio da sottolineare la riserva di cac per il setter inglese Hermann di Eugenio De Marchi, il secondo eccellente per il setter in-

Il cacit va dunque a Sollo del Zagnis. Il pointer Dina della Cervara si deve “accontentare” della riserva di Cacit anche se in virtù dei risultati conseguiti può fregiarsi del titolo tricolore dell’Arci Caccia e della vittoria del “Memorial Silvano Sorichetti”. Per il team Zagni un bel successo coronato anche dalla vittoria del viaggio venatorio in Romania messo in palio dalla G.M.C. Hunter. Per quanto riguarda i continentali le batterie vengono vinte, entrambe con il molto buono, da due kurzhaar: Pino del Cakic di Corrado Genovesi e Nanà del Poggetto di Mauro Malizia. Secondo molto buono anche per Kaiser, kurzhaar di Francesco Casucci. Durante le prove un piccolo malore, presto risolto, ha interessato lo sportivissimo concorrente Ciro Sannino. A lui l’abbraccio di tutti i cinofili presenti. Da menzionare, infine, non certo per ordine di importanza due iniziative organizzate dalla Sis di Roma presieduta da Claudio Lombardi. Il convegno “Setter e Cinofilia” al quale hanno partecipato come relatori Francesco Balducci, Remo Lui, Ademaro Scipioni e Libero Zagni e il raduno setter nelle diverse varietà. Raduni vinti da Marlie della Bassana (setter inglese) di Remo Lui, Allevamento della Bassana, da Ludstar Giuditta (setter gordon) di Ivaldi Michele, Allevamento Ludstar , da Blaze dell’Incredulos Red (setter irlandese rosso ) di Sara Vaccari, Allevamento Incredulos Red. Che dire ancora? Stanchi ma davvero soddisfatti. La storia continua. Red Fox 20


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Città di Castello. Campionato italiano di caccia su beccacce

Ben 10 batterie! Scudetto tricolore per Franceschini e Vadorini Città di Castello è il centro più importante e popolato dell’Alta Valle del Tevere. Depositaria di un prezioso patrimonio storico, religioso, artistico e culturale di assoluto rilievo, Città di Castello è inserita in un sistema ambientale che gli consente di essere rotta di migrazione per specie importanti dell’avifauna. Tra queste vi è sicuramente la beccaccia. Non è un caso che ormai da anni che l’Arci Caccia Csaa affida a questi straordinari territori una delle più prestigiose manifestazioni cinofilo/sportive: il campionato di caccia (senza abbattimento) su beccacce per i cani delle razze da ferma e da cerca. Quest’anno la competizione, giunta alla dodicesima edizione, ha riscosso un ragguardevole successo di partecipazione se il dato di 97 cani iscritti, provenienti da tutta Italia e divisi in dieci batterie, viene collocato nell’alveo della particolare specificità di questa tipologia di caccia. Successo pieno anche grazie all’indomabile e prezioso coordinamento di Giampaolo Zandrini che nella preparazione dell’evento si è avvalso dell’aiuto di preparati e esperti accompagnatori: Fabio Falleri, Gabriele Faloci, Luigi Falleri, Romano Bianconi, Egidio Biagioli, Roberto Tognoloni, Walter Boni, Andrea Rosadoni, Mirco Pagnotta, Carla Fiorucci, Marioli Valerio, Maestri Mario, Locchi Fernando, Gracci Stefano coadiuvati perfettamente dal presidente dell’ARCI Caccia di Città di Castello Alberto Alunni e dai suoi collaboratori Marcello Falcinelli, Silvia Cecchetti, Lorenzo Ruggeri e Dario Baldelli. A loro anche l’importante compito di preparare la manifestazione attraverso censimenti preventivi utili a fissare le zone dove poter sciogliere i cani iscritti. E che tutto si è stato preparato nel migliore dei modi lo attesta il fatto che, libretti dei giudici alla mano, ben 14 sono statele beccacce involate. E’ indubbio che l’habitat su cui si svolge il campionato non teme confronti; tutto sembra fatto apposta per ospitare le beccacce, e di questo hanno usufruito con grande maestria molti dei concorrenti, tanto che delle 10 batterie solo quattro non hanno avuto classifica. Questo fa grande onore a tutti i partecipanti i quali hanno presentato cani di ottimi mezzi e ben preparati. Al barrage sono andati ben quattro inglesi e la setter inglese ZETA di Alessandro Franceschini, che lo scorso anno era giunta seconda, quest’anno, oltre a confermare le sue grandi doti, ha dominato la scena e si è aggiudicata il Campionato Ita-

Le classifiche finali XII Campionato Italiano su beccacce Cani da cerca 1ª Batteria Giudice: Giampaolo Zandrini Nessun classificato Continentali 2ª Batteria Giudice: Ugo Pucciatti 1° ECC. FEDRA DTR proprietario e conduttore Vadorini Inglesi 3ª Batteria Giudice: Salvatore Piedepalumbo 1° ECC. NERA SI p. e c. Miguel Balduini 4ª Batteria Giudice: Matteo Neri Nessun classificato 5ª Batteria Giudice: Flavio Marioli Nessun classificato 6ª Batteria Giudice: Giancarlo Massari 1° ECC. ZETA SI p. e c. Alessandro Franceschini

7ª Batteria Giudice: Domenico Verdecchia 1° ECC. APPIA SI p. e c. Genefrido Micheletti 2° ECC. AGO SI p. e c. Luigi Ghironi 8ª Batteria Giudice: Marco Pensalfini Nessun classificato 9ª Batteria Giudice: Federico Tosti Nessun classificato 10ª Batteria Giudice: Massimo Marini 1° ECC. LEISGO SI p. e c. Alessandro Veltroni Al termine si è effettuato il barrage a 4 dei primi classificati con ECC. Ha vinto con pieno merito ZETA SI di A. Franceschini, poi APPIA SI di G. Micheletti, NORA SI di M. Balduini e LEISGO SI di A. Veltroni. CLASSIFICA A SQUADRE 1° UMBRIA Punti 10 A. Franceschini, C. Isidori, A. Pericolini liano. Alle sue spalle cani dalle grandi potenzialità, come la SI Appia di Genefrido Micheletti giunta seconda e Nora SI di Miguel Balduini, giunta. Anche il SI Leisgo di Alessandro Veltroni e Ago SI di Luigi Ghironi si sono dimostrati ottimi realizzatori e solo qualche sfumatura non li ha portati al pieno successo. Nei continentali, un’altra femmina, Freda DTR di Vadorini, con un azione nella massima nota e con una cerca di ottimo ordine, si aggiudica ottimo punto ben risolto laureandosi con pieno merito Campionessa Italiana. I cani da cerca, presenti con ben 13 soggetti, nell’edizione 2014, pur dando fondo alle loro grandi capacità d’incontro, purtroppo non sono stati fortunati. Per loro nessun incontro con la regina del bosco. La premiazione è stata molto partecipata e le relazioni dei giudici, Flavio Marioli, Ugo Pucciatti, Salvatore Piedepalumbo, Federico Tosti, Giancarlo Massari, Domenico Verdecchia, Massimo Marini, Neri Matteo, Giampaolo Zandrini e Marco Pensalfini, Filippo Ubaldi sono state molto applaudite, segno che hanno colto in pieno i valori in campo. Il Campionato si è concluso con grande soddisfazione dei concorrenti. Importanti consensi per l’intervento del presidente regionale Arci Caccia, Emanuele Bennati, che ha illustrato l’iniziative e il progetto che l’Arci Caccia e il CSAA stanno portando avanti sul fronte della cinofilia in un quadro di valorizzazione della gestione del territorio e di rafforzamento dell’unità del mondo venatorio. E’ al futuro che già si guarda e l’Arci Caccia è impegnata a costruirlo con cinofili e cacciatori. Giorgio Filippucci

Expo nazionale canina di Foligno

Il cane più bello della mostra è il fox terrier di Gianluca Gori Nella splendida location del Parco Fluviale Hoffman di Foligno, Città della Quintana, si è svolta la decima edizione della Mostra Nazionale Canina Arci Caccia Csaa per l’organizzazione del circolo di base “Stelio Ricci”, indimenticabile dirigente dell’Associazione. Sotto la competente e squisita direzione di Roberto Sciorilli, coadiuvato dai giudici Simona Pieracci, Giorgio Caciolo e Flavio Marioli tutto si è svolto nel migliore dei modi per la soddisfazione di concorrenti, spettatori, organizzatori, espositori e sponsor presenti in gran numer. Sponsor ufficiale della manifestazione la Ditta di mangimi Wxclusion Dorado. La mattinata è stat altresì allietata dalla presenza di tanti bambini e genitori che con la regia del dott. Fabio Casciola hanno partecipato al DogTrekking per le vie della città. Al termine della passeggiata si è svolta una esibizione, molto apllaudita, di

Francesco Politini vince il Trofeo del Centro Italia Il pointer Aristani’s Klint condotto da Francesco Politini ha vinto il Trofeo Centro Italia organizzato dall’Arci Caccia dell’Umbria e dalla Fidasc. Le prove di caccia su selvaggina naturale si sono svolte il 2 e 3 agosto a Castiglion del Lago. Sono state due intense giornate durante le quali si sono messi altresì in evidenza due setter inglesi di Baloci (Gibly – 2° eccellente e Criss – 3° molto buono). Un primo eccellente anche per il setter inglese Break di Angelici.

agility. E’ il fox terrier di Gianluca Gori di Spoleto il cane più bello dell’Expo. Alle sue spalle il Golden retriever di Tiziana Turchi di Sinalunga e il pastore autraliano di Albano Rossetti di Montefalco. 21


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Arci Caccia Csaa. A Levizzano di Baiso (Reggio Emilia) la Coppa Campioni per cani da seguita su lepre singolo, coppie e mute

Una grande kermesse cinofila

Patarino e Nizzoli campioni dei campioni A Borelli e Magnani i titoli tricolore La muta di Cristian Nizzoli ed il singolo di Antonio Patarino si aggiudicano, nelle rispettive categorie, la dodicesima edizione della Coppa dei Campioni, prove per cani da seguita su lepre, ideata dall’Arci Caccia Csaa nazionale ed organizzata dall’Arci caccia Csaa di Reggio Emilia e dell’Emilia Romagna. Le prove si sono svolte nel suggestivo scenario delle colline reggiane con punto base a Levizzano di Baiso, località Piola dal 10 al 13 aprile ed i concorrenti hanno potuto accedere alla Coppa dei Campioni acquisendo nelle prove di qualificazione previste nel corso dell’anno una card di ingresso alla semifinale che prevedeva il molto buono per i singoli e il primo molto buono e l’eccellente per le coppie e le mute. Il 10 di aprile, per i ritardatari, è stata organizzata una prova di qualificazione aggiuntiva. Alla fine ai nastri di partenza delle semifinali si contano 10 singoli, 18 coppie e 28 mute. Un bel lotto di cani che con i loro canettieri non si sono risparmiati per avere la possibilità di entrare nelle cinquine di equipaggi che, per singoli, coppie e mute, si sono contesi, in tre specifiche batterie, domenica 13 aprile il titolo di “campione dei campioni”. C’è da dire che l’accesso alla finale è comunque un riconoscimento importante visto il carnet di risultati è già davvero significativo ed è per questo che meritano comunque una segnalazione: Umberto Mattei (con due cani), Daniele Lenzini, Antonio Patarino e Domenico Orlandi nei singoli; Luciano Incerti, Mario Moreschini, Daniele Ferrari, Paolo Del Conte e Aldivo Licini nelle coppie; Gianni Bordicchia, Emidio Auriti, Cristian Nizzoli, Leonardo Stefanoni, Tiziano Randighieri nelle mute. Il testo, come sempre, l’hanno fatto i terreni, la presenza delle lepri, le capacità dei conduttori e dei cani ed un pizzico di fortuna che, per quest’anno, sembra aver dimenticato le coppie visto che i tre giudici della finale (D’Aquaro, Corbucci e Monti) non sono riusciti a stilare una classifica. Discorso diverso per i singoli dove i giudici Montanari, Morellini e Landini hanno assegnato un primo e secondo posto rispettivamente a Zeus (primo eccellente), segugio italiano pelo raso nero focato, del brianzolo di Osnago Antonio Patarino e a Vanda (secondo molto buono), segugio italiano pelo forte rosso fulvo del modenese Daniele Lenzini. Zeus ha convinto la giuria per aver svolto egregiamente le quattro fasi della prova di caccia (cerca, accostamento, scovo e seguita) e complessivamente perché il cane ha una altissima conformità allo standard di lavoro dove, come tutti sanno, si tiene conto dello stile di razza, della morfologia, dell’intelligenza e di altre particolari attitudini. Spulciando nella relazione dei giudici la fase più importante è risultata la seguita avvenuta dopo un accostamento e uno scovo svolto con sicurezza. Anche nelle mute due concorrenti sono stati messi in classifica gai giudici Le Rose, Paliotta e Taraschi. Sul gradino più alto del podio, con il primo molto buono, la muta di segugi italiani a pelo raso neri focati (arno, buck, linda e dora) del reggiano Cristian Nizzoli. Al secondo posto con il molto buono la muta di ariegeois (igor, perla, mori, ombra) del modenese Tiziano Randeghieri. E’ omogenea e ben costruita la muta di Nizzoli, scrivono i giudici che osservano altresì che ad un buon accostamento si accompagna anche una difficoltà (risolta con l’aiuto del conduttore) nello scovo. Linda e dora i due segugi con i punteggi più alti. Da segnalare nelle prove di semifinale anche le prove dei segugi di Zeno Colò, di Rodolfo Balestrazzi, di Domenico Orlandi, di Tiziano Sani, di antonio Iaia e di Vanessa Butini. Le premiazioni sono state anche l’occasione per riflettere a voce alta della necessità di tenere alto l’obiettivo della buona gestione del territorio ai fini dell’incremento del patrimonio faunistico così importante per lo svolgimento di una caccia e una cinofilia di qualità. Lo hanno fatto nei loro interventi Demos Morellini, presidente dell’Arci Caccia di Reggio Emilia, William Landini, presidente dell’Atc collina di Reggio Emilia, Giovanni Montanari, presidente della pro segugio di Reggio Emilia e Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio nazionale dell’Arci Caccia. Ampi consensi sono venuti dai concorrenti e dai giudici che sanno bene come una prova su lepre deve poter contare su selvaggina di qualità e non certo su “surrogati” frutto dell’azione di una cassetta che si apre all’ultimo momento. A nessuno è sfuggito che ragionare in questi termini a Reggio emilia è certamente più facile che altrove visto il lavoro comune e proficuo svolto in questi anni dagli amministratori, dagli Atc, dagli agricoltori e dai cacciatori. Ed era un bel sentire, anche nella negatività della segnalazione, avvertire la preoccupazione per un calo, a macchia di leopardo, della lepre in alcune zone. Insieme alla Coppa dei Campioni sì è svolto anche il campionato italiano Arci Caccia in prova unica per segugi iscritti o non iscritti ai libri genealogici. Quattro le batterie programmate e giudicate dagli esperti giudici Giacinto Pigoni, Rodolfo Balestrazzi, Nando Corciolani e Daniele Carretti. Nella batteria dei singoli nessun classificato mentre nelle coppie lo scudetto tricolore è stato assegnato a Fernando Borelli con il primo molto buono per i segugi dell’Appennino Laika e Birba. Posto d’onore, con molto buono, per Luigi Ferri con Gino e Brina (segugi dell’Appennino). Nelle mute lo scontro è tra segugi italiani. I “pelo raso neri focati” Brina, Maia, Roy e Red di Fabrizio Magnani e Sesto Ginardi con una prestazione eccellente hanno avuto la meglio, sempre con l’eccellente, sui “fulvi pelo raso” Baldo, Red, Toby, Negus di Marco Gambalonga. Per loro il trofeo dedicato al parmigiano reggiano. Il memorial dedicato alla figura di “Renzo Lusoli” è stato vinto dal segugio brina (punti 176) di Magnani e Ginardi. Infine, ma non per ordine di importanza (anzi!), due parole sull’organizzazione: semplicemente perfetta. A dirigerla in segreteria Rino Boiardi e Nelson Tamassia, ai quali l’età “matura” non intacca competenza, equilibrio e professionalità. Sono un riferimento indispensabile per il campionato, hanno sottolineato Morellini e Ciarafoni che hanno rivolto un grazie sentito a quanti dietro le quinte e in cucina hanno offerto una collaborazione decisiva. Sperando di non dimenticare nessuno vogliamo citare Angelo Gianferrari (anche per la sua funzione di coordinatore) e sua moglie Miriam, Vincenzo Co-

mastri e la moglie Sandra, Claudio Casoli, Emore Ligabue, Alessandro Pasella e Antonello Guidetti. Una menzione particolare e che ci trasmette speranza nel futuro è stata la presenza in cucina, tutti i giorni, di due straordinari ragazzi: Martina e Andrea. Per chiudere in bellezza citiamo gli sponsor che hanno contributo alla riuscita della manifestazione: WillyBar, Turci Sport, Vergnani Carburanti, Autotrasporti Corciolani Giorgio, Tyrolit Vincent Ceramics, Surfaces di Simone Sorrentino, Luna Abrasivi di Andrea Malvolti. Tra le New entry anche uno sponsor importante nell’alimentazione per cani e per gatti. Parliamo della Smarty Dog “Nutrire con amore” di Grosseto che offre prodotti di alta qualità ad un prezzo davvero molto interessante. Dulcis in fondo per Elisa Lucibello, già editore di una apprezzatissima rivista sulla cinofilia da cinghiale “Cinghiale&Cani” che in occasione dei campionati ha tenuto a battesimo la sua nuova rivista dedicata alla Lepre – Cani e Caccia. Gli auguriamo tanta fortuna. 22

ARCICACCIA CSAA. COPPA CAMPIONI PER CANI DA SEGUITA SU LEPRE - LEVIZZANO DI BAISO – LOC. PIOLA (REGGIO EMILIA) VENERDI’ 11 APRILE SEMIFINALI SINGOLI 1° BATT. Giudice INCERTI GIOVANNI 1° ECC. P. 173 MATTEI UMBERTO MOIRA SEGUGIO IT. PELO RASO N.F. 2° ECC. P. 168 MATTEI UMBERTO FILO SEGUGIO IT. PELO RASO N.F. 2° BATT. Giudice FRANCO D’ACQUARO 1°ECC. P. 160 LENZINI DANIELE VANDA SEGUGIO IT. PELO FORTE R.F. COPPIE 1° BATT. Giudice PATACINI ADRIANO 1° MB. P. 157,5 DEL CONTE PAOLO NERINA-VESPA SEG. IT. PELO RASO NERO FOCATO MUTE 1° BATT. Giudice MORELLINI DEMOS 1° ECC. P. 167 STEFANONI LEONARDO ISA/CORA/MINA/ANITA/RINO/CARLA/VICKY/FIFI/LEO/FATA SEG. IT. N.F. PELO RASO 2° BATT. Giudice MONTANARI GIOVANNI 1° ECC. P. 166,32 RANDEGHIERI TIZIANO IGOR/PERLA/MORIS/OMBRA ARIEGEOIS 2° ECC. P. 163,50 COLO’ ZENO LINDA/LARA/LEA/LAICA SEG. IT. PELO FORTE ROSSO FULVO 3° BATT. Giudice PALIOTTA ANDREA 1° MB. P. 154 BALESTRAZZI RODOLFO MERY/MAGA/ZARA/BIMBA PORCELAIN 4° BATT. Giudice MONTI GINO 1° ECC. P. 169 AURITI EMIDIO OMBRINA/STELLINA/GINETTA/ADRIANA ..SEG. IT. PELO RASO NERO FOCATO SABATO 12 APRILE SEMIFINALI SINGOLI 1° BATT. Giudice TARASCHI SANDRO 1° MB. P. 156 PATARINO ANTONIO ZEUS SEG. IT. PELO RASO N.F. 2° B. P. 145 ORLANDI DOMENICO YUBA SEG. IT. PELO RASO N.F. COPPIE 1° BATT. Giudice LANDINI WILLIAM 1° MB. P. 158 MATTEI UMBERTO PELO/MOIRA SEG. IT. PELO RASO N.F. 2° MB. P. 150,50 LICINI ALDIVO LOLA/CIKO SEGUGI APPENNINO FULVO 2° BATT. Giudice MORELLINI DEMOS 1° MB. P. 158 INCERTI LUCIANO BRIO/DIANA SEGUGIO APPENNINO 2° MB. P. 156,5 MORESCHI MARIO CLYDE/BONNIE SEG. IT. PELO RASO R.F. 3° BATT. Giudice CORBUCCI ROBERTO 1° MB. P. 156 FERRARI DANIELE MOSCA/OFELIA SEG. IT. PELO RASO NERO FOCATO MUTE 1° BATT. Giudici D’ACQUARO/LEROSE 1° ECC. P. 168,25 NIZZOLI CRISTIAN ARNO/BUCK/LINDA/DORA SEG. PELO RASO NERO F. 2° BATT. Giudice PALIOTTA ANDREA 1° ECC. P. 171,28 BORDICCHIA GIANNI ELIOS/MERY/LIA/MORA/CESIRA/DIANA/DEA SEG. PELO RASO NERO F. 2° ECC. P. 161,28 SANI TIZIANO SUPER/DAROK/ZAU/YANEZ SEG. IT. PELO R. ROSSO FULVO 3° BATT. Giudice MONTI GINO 1° MB. P. 150,5 IAIA ANTONIO SARA/LEONY/SAN/BRILL ARIEGEOIS 4° BATT. Giudice PATACCINI ADRIANO 1°MB. P. 155,75 BUTINI VANESSA GIOIA/FARFALLA/TONY/ETTORE SEG. IT. PELO R. ROSSO FULVO FINALISTI DOMENICA 13 APRILE SINGOLI GIUDICI MONTANARI/MORELLINI/LANDINI MATTEI UMBERTO MOIRA MATTEI UMBERTO FILO LENZINI DANIELE VANDA 2° MB P. 152 SEG. IT. PELO FORTE ROSSO FULVO PATARINO ANTONIO ZEUS 1° ECC. P. 171 SEG. IT. PELO RASO N.F. CAMPIONE ORLANDI DOMENICO YUBA COPPIE GIUDICI D’ACQUARO/CORBUCCI/MONTI (NESSUN CLASS.) INCERTI LUCIANO BRIO/DIANA MORESCHI MARCO BONNIE/CLYDE FERRARI DANIELE MOSCA/OFELIA DEL CONTE PAOLO NERINA/VESPA LUCINI ALDIVO LOLA/CIKO MUTE GIUDICI LEROSE/PALIOTTA/TARASCHI BORDICCHIA GIANNI ELIOS/MERY/LIA/MORA/CESIRA/DIANA/DEA AURITI EMIDIO OMBRINA/STELLINA/GINETTA/ADRIANA NIZZOLI CRISTIAN ARNO/BUCK/LINDA/DORA 1° M.B. 156,65 CAMPIONE STEFANONI LEONARDO ISA/CORA/MINA/ANITA/RINO/CARLA/VICKY/FIFI/LEO/FATA RANDEGHIERI TIZIANO IGOR/PERLA/MORIS/OMBRA 2 MB P. 152,25 CAMPIONATO ITALIANO ARCICACCIA CSAA PER CANI DA SEGUITA SU LEPRE PROVA UNICA DOMENICA 13 APRILE 2014 1ª BATTERIA GIUDICE PIGONI GIACINTO ZONA ANTIGNOLA BORELLI FERNANDO 1° MB 155 LAIKA/BIRBA SEGUGIO APPENNINO CAMPIONE COPPIE MARCHI CASELLI PICCININI 2ª BATTERIA GIUDICE BALESTRAZZI RODOLFO ZONA OLMO FONTANA BENEVENZI STEFANI FERRI LUIGI (COPPIE) 2° MB GINO/BRINA SEGUGIO APPENNINO GAMBALONGA MARCO 1° ECC. 160 BALBO/RED/TOBY/NEGUS SEGUGI ITALIANI FULVI PELO RASO 3° BATTERIA GIUDICE NANDO CERCIOLANI ZONA CASETTE COCCHI PALACINI MORANI MAGNANI FABRIZIO/GINARDI SESTO 1° ECC. 166,5 BRINA/MAIA/ROY/RED SEGUGI. ITALIANI PELO RASO NERO FOCATO CAMPIONE MUTE SESTO FABRIZIO 4° BATTERIA GIUDICE CERRETTI DANIELE ZONA LEVIZZANO MASINI PEDRINI FERRARI PEDRINI TROFEO MEMORIAL “RENZO LUSOLI” (MIGLIOR SEGUGIO CAMPIONATO ITALIANO)


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Attitudinale su quaglie. A Colfiorito grande successo per la Coppa dei Campioni Arci Caccia Csaa

Roberto Scarpecci, mattatore indiscusso Pianigiani, Rossetti e Lascialfari ai posti d’onore A Brillo con il setter Boss, il Trofeo Attilio De Santis

Una location di grande prestigio e un lotto di cani di assoluto valore per una organizzazione di qualità messa in campo dal circolo di Foligno E’ Roberto Scarpecci il mattatore, a Colfiorito, della Coppa Campioni dell’Arci Caccia Csaa nella specialità prove attitudinali su quaglie liberate. Per il conduttore marchigiano doppia vittoria, sia nei continentali che negli inglesi e nella storia della manifestazione, giunta alla undicesima edizione, non si riscontrano analoghi risultati a conferma del valore assoluto del primato conseguito. Per di più c’era da contrastare una “concorrenza” spietata poiché, come prevede il regolamento, per l’accesso alla Coppa Campioni occorreva aver conseguito un eccellente in prove analoghe o superiori (classiche). Sono stati presentati un buon lotto di cani tanto da formare 27 coppie negli inglesi e 10 nei continentali che sono state sottoposte al giudizio di Americo Procaccini e Goffredo De Matteis (inglesi) e Sergio Bian-

Il podio degli Inglesi

Il podio dei Continentali

Roberto Scarpecci Da sinistra: Maltempi, Pianigiani, De Matteis, Bennati e Filippucci coni e Alvaro Mantovani (continentali). E’ stato davvero un bel vedere come gli stessi giudici hanno sottolineato durante le premiazioni e formare le classifiche ha significato analizzare i dettagli della prova di ciascun cane e soffermarsi sui particolari. Basti citare al riguardo che negli inglesi son stati assegnati 12 eccellenti e 9 molto buoni mentre nei continentali 4 eccellenti e 2 molto buoni. Al termine delle prove, negli inglesi, è il setter inglese Clooney di Roberto Scarpecci a impressionare di più e a salire sul gradino più alto del podio. Alle sue spalle, rispettivamente, ancora due setter: Anakin di Stefano Pianigiani e Ardo di Settimio Rossetti. Da citare ancora gli eccellenti dei setter inglesi Back (Mercanti), Juro (Chianella), Alan e Lory (Pianegiani), Lem ed elton Da sin. Broccolo, Brillo, Ciarafoni, Cavaterra, Filippucci e Procaccini (Mariani), Ace e Dero (benigni) e del pointer Ola (Capriotti). A seguire con il “progetto cinofilia” e rendere così tivi, tra le diverse associazioni venail molto buono (tutti setter inglesi) partecipi, come sta avvenendo in torie. Asco e Kim (Proietti), Ford e Dou- Umbria e nelle regioni dell’Italia Applausi per i vincitori ma quelli più glas (Pianigiani), Dark (Brugnoni), centrale, tutti coloro che sono inte- calorosi sono andati agli organizzaTeo (Cacciamanni), Thor (Fabbro- ressati in Italia a creare le condizioni tori. Una prova attitudinale ha bisoper una cinofilia di qualità al servizio gno del lavoro umile e meticoloso di cile), Dante (Codini). Relativamente più “semplice” stilare della gestione del territorio e della tanti volontari e la squadra messa in la classifica nei continentali e Ro- fauna. In questo modo, hanno detto campo dal presidente del circolo berto Scarpecci con i suoi kurzhaar Filippucci e Bennati, si rafforzano le Arci Caccia di Foligno Bruno Broc“lascia” solo il terzo posto a Fabio ragioni della buona caccia e si so- colo era davvero all’altezza. Un graLascialfari con il breton Iglò. Il cam- stengono, anche economicamente, i zie particolare a Massimo Cavaterra, pione è Vamos, al secondo posto territori sia gestiti dalla pubblica am- a Marcello Maltempi, a Dino PansaIdolo. Per Scarpecci ancora un eccel- ministrazione e sia gestiti dall’im- nella, a Domenico Guerrini, a Mirko lente con il kurzhaar Laki e un presa privata. Pagnotta, a Giancarlo Di Cicco molto buono, sempre un bracco te- Il tema è stato ripreso da Marco Cia- Pucci, a Giorgio e Roberto Tognodesco, con Vegas. Al molto buono rafoni, presidente del consiglio na- loni, a Elia Murgia, a Alberto Eusepi, anche l’epagneul breton Pablo di zionale dell’Arci Caccia, che ha a Ottavio Pennacchi, a Giorgio Torti. rimarcato la necessità di far assu- Un grazie sincero anche alla Smarty Morichi. Le premiazioni sono state anche mere alla cinofila un protagonismo Dog di Grosseto, sponsor della mal’occasione da parte di Giorgio Filip- più attivo e concreto nelle dinamiche nifestazione e di tante altre attività pucci, coordinatore della manifesta- del sistema caccia, per superare un sportive dell’Arci Caccia. Prodotti di zione e delle attività cinofile, e di periodo complesso che avrebbe biso- qualità per l’alimentazione dei cani Emanuele Bennati, presidente regio- gno di una maggiore condivisione che in molti stanno apprezzando. Il nale dell’Arci Caccia, per illustrare unitaria , sui progetti e sugli obiet- rapporto qualità prezzo è davvero 23

Da sinistra: Rossetti, Bennati e Procaccini

Da sinistra: Broccolo, Lascialfari e Filippucci vantaggioso. La manifestazione si è conclusa con un momento di grande commozione poiché per il quarto anno consecutivo è stato assegnato il trofeo Attilio De Santis per ricordare un socio dell’Arci Caccia, grande conoscitore dei cani e grande appassionato di cinofilia. Attilio non si sentiva certo umiliato se in circostanze come queste si adoperava nell’immissione delle quaglie nonostante potesse ambire a ruoli decisamente diversi. Ma lui era fatto così. Il trofeo è stato assegnato al setter inglese Boss delle Pastenelle del signor Brillo che pur non in classifica ha offerto alla vista dei giudici e dei cinofili una prestazione di grande temperamento e classe.

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Protocollo d’Intesa tra Fidc, Arci Caccia e Anuu

ASSICURAZIONE COMUNE, PIU’ FORTI LE RAGIONI DELLA CACCIA Protocollo di intesa tra Fidc, Anuu e Arci Caccia Dopo l’accordo sull’assicurazione l’impegno per la costituzione di un unico soggetto “federale” Tra le seguenti Associazioni Venatorie: a) Federazione Italiana Della Caccia con sede in Roma Via Salaria 298/a Codice Fiscale 97015310580 nella persona del Presidente rappresentante legale pro-tempore Sig. Gianluca Dall’Olio e b) Anuu Associazione Nazionale dei Migratoristi con sede in Bergamo Via Baschenis 11/c Codice Fiscale 80031380167, nella persona del Presidente rappresentante legale protempore Sig. Mario Castellani e c) Arci Caccia con sede in Roma Largo Franchellucci 63 Codice Fiscale 97044280580, nella persona del Presidente rappresentante legale pro-tempore Sig. Osvaldo Veneziano Premesso che 1. E’ interesse delle Associazioni a costituire un unico “soggetto” federale tra le diverse Associazioni vena-

torie nazionali riconosciute dalla legge 157/92 (art. 34) 2. Le suddette Associazioni hanno deciso di concordare assieme i costi di vendita delle tessera associative offerte ai tesserati; 3. Le suddette Associazioni a tale scopo hanno deciso: • di proporre ai propri tesserati servizi assicurativi identici; • di procedere pertanto alla stipula di contratti assicurativi identici per condizioni di servizio e costi; 4. A tale scopo hanno conferito ognuna per proprio conto incarico, in esclusiva, al broker Marsh S.p.a ; Si impegnano a A. Non sottoscrivere, per tutta la durata del presente accordo, convenzioni assicurative che si differenzino per costi e condizioni impegnando di conseguenza il Broker incaricato e, suo tramite, le Compagnie interessate, a fornire stesse condizioni e costi ai soci di FIdC, Arci Caccia e Anuu e a non fornire dette coperture ad altre Associazioni Venatorie senza preventiva accetta-

zione delle sottoscriventi il presente accordo; B. Conferire collegialmente un incarico di consulenza, di stessi contenuti, in esclusiva alla Marsh S.p.a. una volta definiti i programmi assicurativi relativi alla stagione venatoria 2014, di identica durata e comunque fino al 31 gennaio 2017; C. Prevedere, previa collegiale valutazione dei dati dei sinistri, interventi comuni di adeguamento delle coperture per costi e variazioni, atti a : • riportare il rapporto servizi, costi-benefici in equilibrio con identica ripartizione calcolata pro-capite tra i soci delle tre Associazioni, dell’incremento dei costi e/o variazione del normativo di ogni singola copertura assicurativa stipulata, qualora il rapporto sinistri premi fosse negativo; • beneficiare, con le stesse modalità soprarichiamate, di eventuali sconti e/o miglioramenti normativi accordati dai mercati assicurativi in caso di rapporto sinistri/premi positivo. D. In riferimento alla copertura per la “Morte e ferimento del Cane” della prossima stagione venatoria 2014, a valutare congiuntamente e nel rispetto del parametro pro-capite per il numero dei soci, gli eventuali interventi necessari al riequilibrio e dal 2015, impegnandosi a “stabilizzare” la predetta copertura anche per gli anni a seguire; E. A corrispondere alle procedure oggetto del protocollo, così come ri

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portato, e ad armonizzare tutte le scadenze contrattuali con le compagnie di Assicurazioni con riferimento alla possibilità di far confluire le singole coperture assicurative stipulate da ogni singola Associazione in un unico contratto assicurativo definito dalla Confederazione e sottoscritto dalle Associazioni Venatorie; F. A promuovere l’estensione del presente accordo alle altre Associazioni Venatorie nazionali riconosciute aderenti; Il presente accordo viene stipulato in

data 30 dicembre 2013 ed ha durata fino al 31 gennaio 2017. Federazione Italiana Della Caccia, il presidente Gianluca Dall’Olio Anuu Associazione Nazionale Migratoristi, il presidente Marco Castellani Arci Caccia, il presidente Osvaldo Veneziano Roma 30 dicembre 2013


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ARCI CACCIA AOSTA c/o CRAL Cogne Corso Battaglione Aosta, 18 11100 AOSTA Tel: 0165/26.23.19 Fax: 0165/40.432 m.monteleone@regione.vda.it

ARCI CACCIA PADOVA Stadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PD Tel: 049/61.80.58 Fax: 049/864.17.56 tel. 3490560180 lepre.insalsa@gmail.com

ARCI CACCIA PIEMONTE Federazione ALESSANDRIA Piazza Torriani, 21 15100 Alessandria Tel e fax: 0131/22.53.98 mauropiemonte@live.it arcicaccia.al@libero.it

ARCI CACCIA VICENZA c/o Gianemilio Coltro Via Palladio 15 36030 Villaverla (VI) Cell. 340/3440139 gsvillaverla@libero.it

ARCI CACCIA TORINO Via dei Platani, 11 10156 FALCHERA - TO Tel e fax: 011/26.20.552 calcagnoremo@libero.it

ARCI CACCIA BELLUNO c/o Battorti Elio Via G. Dassi, 7 32100 BELLUNO Cell. 333/3226082 belluno.arcicaccia@gmail.com

ARCI CACCIA ASTI Via Roma, 1/B 14051 BUBBIO - AT Tel e fax: 0144/83543 Capra Giuseppe cell. 328/32.84.546 caprag.bubbio@gmail.com ARCI CACCIA NOVARA C.na Comunità 1 28064 Carpignano Sesia (No) Tel e fax: 0321/824241 Raimondi Giancarlo cell. 340/95.78.002 allevamento@danogara.it ARCI CACCIA VERCELLI c/o Tosi Rinaldo Fraz. Prati di Cervarolo, 4 13019 Varallo Sesia (VC) Tel: 0163/560774 ARCI CACCIA BIELLA c/o Giorsa Elvio Via Provinciale 1 13867 PRAY (BI) ARCI CACCIA CUNEO Via Vivaro, 2 12051 Alba - CN eziocardinale@gmail.com ARCI CACCIA VERBANIA CUSIO OSSOLA Via Verdi, 5 28844 Pallanzeno - VB danilomanfrin@alice.it Danilo Manfrin cell. 339/433.88.66 Ettore Onori cell. 347/04.25.843

ARCI CACCIA VERONA c/o Giuseppe Foresti via Olivè, 61 37141 - MONTORIO (VR) Tel: 340/2346531 ARCI CACCIA VENEZIA c/o Sandro Niero Via Porara, 166 35035 - MIRANO (VE) Tel: 340/4965393 Fax: 041/43.47.11 niero_luca@libero.it ARCI CACCIA FRIULI VENEZIA GIULIA c/o Busettini Graziano Via San Martino, 8/2 33010 Osoppo (Ud) Tel: 0432/975927 Fax: 0432/989363 Mail: busettini@gmail.com Mail: v.pituelli@gmail.com ARCI CACCIA LIGURIA e Federazione GENOVA Via Cerusa, 29/Rosso 16158 - GENOVA VOLTRI (GE) Tel e fax: 010/690365 arcicacciage@libero.it

ARCI CACCIA BRESCIA Via Carlo Stuparich, 1/Via Bagni 25127 BRESCIA - BS Tel: 030/23.10.936 Fax: 030/23.12.708 arcicaccia.bs@email.it

ARCI CACCIA LA SPEZIA Via XXIV Maggio, 351 19125 - La Spezia Tel: 0187/50.17.75 Fax: 0187/50.17.70 laspezia@arci.it

ARCI CACCIA COMO Via Magni, 23 22100 COMO - CO Tel e fax: 031/59.21.36 arcp.arcipescafisa@tiscali.it

ARCI CACCIA SAVONA Via F. Baracca 1/R - 5° Piano Uff. E (Palazzina Uffici Ipercoop IL GABBIANO) 17100 SAVONA Tel e fax: 019/7701603 arcicacciasv@libero.it

ARCI CACCIA MILANO c/o Edoardo Viganò Via Pontaccio 2 20121 - Milano Tel: 02 80.54.832 edozebrawinken@virgilio.it ARCI CACCIA VARESE Via Madonna in Campagna, 10/A 21013 GALLARATE VA Tel: 0331/79.81.00 botta.vincent@libero.it ARCI CACCIA LODI c/o Parmoli Alberto Via dello Zocco 23 26845 CODOGNO (LO) Tel: 0377/30.309 Fax: 0377/76.70.95 parmolialberto@fastwebnet.it ARCI CACCIA LECCO c/o Lindo Colombo Via delle Rose, 5 23873 MISSAGLIA (LC) Tel: 0362/23.00.80 Fax: 0362/32.86.98 christian.vagni@cisl.it ARCI CACCIA BERGAMO c/o Giuseppe Rossi Via Rimembranze, 281 24059 URGNANO (BG) Tel: 035/89.80.11 Fax: 035/89.14.84 giuseppe.rossi@provincia.bergamo.it ARCI CACCIA VENETO Stadio Euganeo - Tribuna Ovest Viale Nereo Rocco, 60 35131 PADOVA PD tel. 3351690577 arcicacciaveneto@gmail.com http://arcicacciaveneto.overblog.com

ARCI CACCIA ABRUZZO Via Nazionale, 567 64026 Roseto degli Abruzzi Massimiliano Di Luca cell. 342/9059946 arcicaccia.abruzzo@arcicaccia.it ARCI CACCIA TERAMO Via Nazionale, 567 64026 Roseto degli Abruzzi massimo.sordini@live.it Federazione CHIETI Casella Postale 174 66054 Vasto CH Tel: 338/3508980 Fax: 0873/372470 angelopessolano@gmail.com

ARCI CACCIA TREVISO Via Colonna, 87 31010 - MARENO DI PIAVE (TV) Tel e Fax: 0438/28.611 icra@libero.it

ARCI CACCIA IMPERIA Via S.Lucia, 55 18100 ONEGLIA (IM) Tel e fax: 0183/299683 ingmar62@libero.it

ARCI CACCIA MANTOVA Strada Chiesanuova, 1/F 46100 MANTOVA MN Tel e fax: 0375/780854 Cell: 339/6914777 arcicaccia.mantova@gmail.com anselmiengel@alice.it

ARCI CACCIA VITERBO Via della Pettinara, 4 01100 VITERBO - VT Tel e fax: 0761/30.90.06 luigi.casarin@gmail.com giuseppe.pilli@virgilio.it

ARCI CACCIA ROVIGO Viale Argine Valle, 2088 45039 - STIENTA (RO) Cell: 349/73.93.301 ferdinandostienta@gmail.com

ARCI CACCIA LOMBARDIA e Federazione PAVIA Piazza S. Allende, 24/b 27100 PAVIA Tel e fax: 0382/30.47.10 arcicaccia1@virgilio.it (pavia) mainardi.vittorio@libero.it (reg) sito: www.arcicaccialombardia.it

ARCI CACCIA CREMONA c/o Circolo ARCI "Signorini" Via Castelleone 7 26100 CREMONA - CR Tel e fax: 0372/803080 ivanm26@fastpiu.it

TrovARCI CACCIA

ARCI CACCIA EMILIA ROMAGNA Via Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel: 051/35.79.13 Fax: 051/35.57.32 arcicacciaemiliaromagna@gmail.co m ARCI CACCIA BOLOGNA Via Corticella, 145 40128 BOLOGNA BO Tel e fax: 051/35.79.13 arcaccia@iperbole.bologna.it ARCI CACCIA FERRARA Via Giovanni Verga, 4 44124 FERRARA - FE Tel: 0532/90.76.25 Fax: 0532/90.76.01 neddi.mantovani@uispfe.it ARCI CACCIA FORLI' Via P. Maroncelli, 24 47121 FORLI' - FC Tel e Fax: 0543/30.861 arcicacciafo@libero.it ARCI CACCIA MODENA Via IV Novembre, 40L 41123 - MODENA (MO) Tel: 059/29.24.767 Fax: 059/29.24.770 info@arcicacciamodena.it ARCI CACCIA PARMA Strada Baganzola n°7 43126 PARMA -PR Tel e fax: 0521/94.10.62 nello.maccini@alice.it ARCI CACCIA PIACENZA Via Serravalle Libarna, 5 29121 PIACENZA - PC Tel: 0523/49.91.99 Fax: 0523/49.96.01 piacenza@arci.it ARCI CACCIA RAVENNA Via Rasponi, 5 48124 RAVENNA RA Tel: 0544/21.97.21 Fax: 0544/21.97.22 ravenna@arci.it ARCI CACCIA REGGIO EMILIA Via Martiri della Bettola, 45

02040 Poggio Mirteto (RI) Fax: 0765/44.60.02 cel. 338 8304566 mauro.capparella@libero.it

ARCI CACCIA PESCARA Via Piano delle Cona, 136 65013 Città Sant'Angelo (PE) Cardone Gabriele Tel: 334/3174978 prof.g.carbone@gmail.com 42123 REGGIO EMILIA RE Tel: 0522/32.65.02 Fax: 0522/32.63.42 arcicacciare@libero.it Morellini Demos cell. 335/81.50.310

06063 - MAGIONE (PG) Tel: 075/843856 Fax: 075/8478406 Clementi Giampaolo cell. 336/531549 arcicacciaperugia@libero.it

ARCI CACCIA L'AQUILA c/o Di Giorgio Gabriele Colli di Barete Faz. Basanello - 67100 Barete AQ Cell. 348/66.61.170 gabriele.digiorgio@live.it

ARCI CACCIA RIMINI Via dei Forzieri 6 47921 RIMINI RN Tel e fax: 0541/54.570 arcicaccia-rn@libero.it

ARCI CACCIA TERNI Via dei Tulipani, 9 05100 TERNI - TR Tel e fax: 0744/58.384 arcicacciaterni@libero.it

ARCI CACCIA MOLISE Via Monte San Gabriele, 9 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel e fax: 0874/64.085 arcicacciamolise@libero.it

ARCI CACCIA CITTA' DI CASTELLO Parco dei Cigni Rignaldello 06012 CITTA' DI CASTELLO - PG Tel e fax 075/85.21.558 g.zandrini@hotmail.it

ARCI CACCIA CAMPOBASSO Via Achille Grandi, 7 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel: 330/31.13.87 arcicacciacb@gmail.com

ARCI CACCIA SPOLETO Via Pietro Conti, 22 06049 SPOLETO - PG Tel e fax: 0743/44722 arcicacciaspoleto@gmail.com

ARCI CACCIA ISERNIA c/o Leva Dante Via L. da Vinci, 7 86170 Isernia danteleva@libero.it

ARCI CACCIA CESENA Via Cavalcavia, 709 47521 CESENA - FO Tel e fax: 0547/61.18.18 ARCI CACCIA TOSCANA Via Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/5270084 info@arcicacciatoscana.it Sito: www.arcicacciatoscana.it ARCI CACCIA FIRENZE Via Mercadante, 28 50144 FIRENZE FI Tel: 055/36.88.13-36.84.87 Fax: 055/5270084 arcicacciafirenze@libero.it

ARCI CACCIA FOLIGNO Via Gramsci 58 06034 FOLIGNO - PG Tel e fax: 0742/35.47.38 info@arcicacciafoligno.org ARCI CACCIA ORVIETO Via I Maggio, 95 05019 ORVIETO SCALO - TR Tel: 0763/61.65.12 Fax: 0763/34.15.68 arcicacciaorvieto@libero.it

ARCI CACCIA AREZZO Corso Italia, 205 52100 AREZZO AR Tel: 0575/35.15.30 Fax: 0575/40.97.83 arcicacciaarezzo@email.it

ARCI CACCIA MARCHE Via Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 marinozzi.sauro@tiscali.it

ARCI CACCIA GROSSETO Via Ravel, 19 58100 GROSSETO - GR Tel e fax: 0564/29.205 federazione.grosseto@arcicaccia.it Sito: www.arcicacciagr.it ARCI CACCIA LIVORNO Via Provinciale Pisana, 417 57121 LIVORNO LI Tel e fax: 0586/40.92.72 arcicacciafedilivorno@virgilio.it ARCI CACCIA MASSA CARRARA Via provinciale Avenza Sarzana, 56 54031 Avenza di Carrara MS Tel. 0585/55716 Fax: 0585/88.70.19 alb.ratti@tiscali.it ARCI CACCIA PISA Via Galimberti 1/a 56025 Pontedera (PI) Tel: 0587/689261 Fax: 0587/474923 arcicacciapisa@gmail.com

ARCI CACCIA ANCONA Corso Barchiesi, 33 60030 - Belvedere Ostrense (AN) fax: 0731/62.906 cel. 333/9636691 arcicaccia.ancona@libero.it ARCI CACCIA MACERATA c/o Marzi Luigi Via Pacifico Massi, 6 62029 TOLENTINO (MC) Cell: 334/18.56.133 ARCI CACCIA FERMO Via Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 arcicacciaprovfermo@libero.it ARCI CACCIA PESARO Via Diaz, 23 61100 PESARO PS Tel: 0721/68.593 Fax: 0721/37.58.04 dir.pesaro@arcicaccia.it

ARCI CACCIA PISTOIA Via Giovanni da Verrazzano, 1 51032 - BOTTEGONE (PT) Tel: 0573/94.64.82 Fax: 0573/1745201 arcicacciapt@yahoo.it ARCI CACCIA SIENA St. Massetana Romana, 18 Lotto 3 53100 SIENA SI Tel: 0577/27.15.71 Fax: 0577/27.11.51 arcicaccia@interfree.it ARCI CACCIA PRATO Via Galeotti, 67 50047 PRATO FI Tel e fax: 0574/69.24.37 arcicaccia.prato@virgilio.it ARCI CACCIA LUCCA c/o Circolo ARCI Via Solaio, 64/a 55040 Loc. Vallecchia Pietrasanta LU Tel e fax: 0584/79.38.94 arcicacciapescalucca@alice.it

ARCI CACCIA ASCOLI PICENO c/o Giudici Dario Via S. Lazzaro, 130 63035 - OFFIDA (AP) Tel: 336/322127 giudici.dario@libero.it ARCI CACCIA LAZIO Largo Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA - RM Tel: 06/40.63.258 Fax: 06/40800345 arcicaccialazio@arcicaccia.it ARCI CACCIA ROMA Largo Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA - RM Tel: 06/40.63.258 Fax: 06/40.800.345 arcicacciaroma@arcicaccia.it ARCI CACCIA FROSINONE c/o Gesuale Giuseppe Via Carpine, 36 03027 - Ripi (FR) Cell. 328/8269238 Arcicaccia.fr@alice.it

ARCI CACCIA UMBRIA Via Gramsci 58 06034 Foligno (PG) Tel e fax: 0742/354738 cell. 339/4239453 bennati76@gmail.com arcicacciaumbria@arcicaccia.it

ARCI CACCIA LATINA Via Valle Viola, 28 04020 MONTE S. BIAGIO - LT Elio Trani 393/6826511 eliotra@libero.it

ARCI CACCIA PERUGIA Via delle Cornacchie, 29

ARCI CACCIA RIETI Via Mameli, 45 25

ARCI CACCIA CAMPANIA e Federazione NAPOLI Via Rossi, 194 - 1° piano 80040 - VOLLA (NA) Tel e fax: 081/77.46.813 sorrentino.ser@libero.it ARCI CACCIA BENEVENTO Viale Libertà, 10 82020 - PADULI (BN) Tel: 0824/92.80.09 Fax 0824/927628 Luongo Luigi 333/1926836 arcicacciabenevento@gmail.co m ARCI CACCIA AVELLINO c/o Caseificio Antico Casaro Strada Statale Ofantina, Km. 5.500 83050 PAROLISE (AV) Sarno Gerardo tel 348/37.40.585 gerardo@anticocasaro.it Coordinamento Provinciale ARCI CACCIA CASERTA c/o Enrico Rosiello Via Brodolini, 3 - 81030 PARETE (CE) Cell: 339 5238125 enrico.rosiello@virgilio.it ARCI CACCIA SALERNO Via F. Spinelli, 90 84088 SIANO - SA Tel e fax: 081/51.44.919 arcicacciasalerno@libero.it ARCI CACCIA BASILICATA e Federazione POTENZA Via Tirreno, 52 85100 POTENZA - PZ Tel e fax: 0971/57.356 arciacacciabasilicata@tiscali.it ARCI CACCIA MATERA c/o Nino Nota Via Vincenzo Caropreso, 7 75100 MATERA Cell. 339/7287965 ARCI CACCIA PUGLIA e Federazione LECCE Via Leverano, 86 73010 VEGLIE - LE Tel: 0832 967243 giuseppedebartolomeo@libero.it ARCI CACCIA BRINDISI Via Martina 73 72013 - CEGLIE MESSAPICA (BR) Tel e fax: 0831/30.26.66 vivavitale@libero.it ARCI CACCIA FOGGIA c/o Giuseppe Mastrodonato Via FEBO, 17/B 71016 - S.SEVERO (FG) Cell. 328/8354392 mastrodonatogiuseppe@hotmail.it ARCI CACCIA TARANTO Viale Magna Grecia, 285 74100 TARANTO - TA Tel: 099/59.00.655 Michele Sgobio cell. 393/42.69.374 sgobio1950@libero.it ARCI CACCIA BAT Viale Trentino 32 70031 ANDRIA BT

Vincenzo Cagnetti vincenzocagnetti@gmail.com ARCI CACCIA CALABRIA e Federazione CATANZARO Via Matarazzo 2 - 88046 LAMEZIA TERME/Sambiase - CZ Tel e fax: 0968/43.73.71 cell. 345 5397267 Email: arcicacciacalabria@libero.it ARCI CACCIA COSENZA Via Popilia 13 87100 COSENZA - CS Tel e fax: 0984/41.17.86 adel.iannuzzi@libero.it Vincenzo Iannuzzi 339/4244428 ARCI CACCIA REGGIO CALABRIA Strada Statale 112 - Pellegrina 89011 BAGNARACALABRA- RC Tel: 0966/33.73.64 Giuseppe Spoleti cell. 338/81.63.747 spoletigiuseppe@libero.it ARCI CACCIA VIBO VALENTIA Via Tiro a Segno - Coop. Daila 89900 VIBO VALENTIA - VV Domenico Pitimada cell. 338/99.69.187 domenico.pitimada@alice.it ARCI CACCIA CROTONE Via Capo Rizzuto 88841 Isola Capo Rizzuto – KR Calabretta Antonio cell.: 328/8733585 antoniocalabretta@virgilio.it ARCI CACCIA SICILIA Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA Tel: 091/61.24.128 arcicacciasicilia@libero.it Sito: www.arcicacciasicilia.it ARCI CACCIA PALERMO Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA cell: 320/89.68.602 mimmoparrino@gmail.com ARCI CACCIA AGRIGENTO 92025 Ravanusa - AG Tornambè Mario cell: 320/89.84.298 mariotornambe@live.it ARCI CACCIA CALTANISSETTA Piazza Pirandello, 5 93100 CALTANISSETTA - CL Tel: 0934/22.721 Fax: 0934/56.59.62 longombardo@cars.sicilia.it ARCI CACCIA CATANIA Piazza Agostino Pennisi, 24 95024 ACIREALE - CT Tel e fax: 095/76.36.105 nvpc@mail.gte.it ARCI CACCIA RAGUSA Via Giudice Salvatore, 35 97010 - SCOGLITTI (RG) Amarù Giuseppe cell: 331/74.51.878 giuseppeamaru@alice.it ARCI CACCIA SIRACUSA c/o Vacante Rosario Via A. Da Messina, 4 PALAZ. 2 R5 96016 LENTINI - SR Vacante Rosario cell. 320/89.84.185 g.commendatore@hotmail.it ARCI CACCIA TRAPANI Via C/da F. Michele Rifugio, 236/a 91025 - MARSALA (TP) Milazzo Nicolò cell. 328/68.63.756 arcicacciatp@libero.it ARCI CACCIA ENNA c/o Greco Liborio Via Roma, 504 94100 -ENNA (EN) Tel: 393.94.24.507 arcicaccia.enna@virgilio.it ARCI CACCIA SARDEGNA e Federazione SASSARI c/o Columbano Giovanni Maria Via Caniga.41 07100 SASSARI - SS Tel. 335/54.56.984 nannicolumbano@gmail.com ARCI CACCIA CAGLIARI c/o Manis Gianfranco Cell. 348/37.21.883 Via E. d'Arborea, 19 09030 - GERGEI (CA) arcigergei@tiscali.it ARCI CACCIA NUORO Via Fiume, 34 08100 NUORO - NU Brotza Franco cell. 328 8012412 francobrotza@live.it ARCI CACCIA ORISTANO c/o Olia Gianfranco Via Marche19 09077 Solarussa OR Cell. 345/44.43.007 gianfranco.olia@hotmail.it

ARCI CACCIA DIREZIONE NAZIONALE L.go Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA TEL. 06 4067413 FAX 06 40800345 info@arcicaccia.it www.arcicaccia.it


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