2013: Arci Caccia E’ tempo di caccia I Comuni cominciano a distribuire i tesserini venatori, le Province rendono pubblici i tanto sofferti e sofferenti calendari venatori. Sarà l’ultimo anno? Tra mille contraddizioni, in queste ore sono stati approvati gli ultimi piani faunistici provinciali (chissà se ci saranno ricorsi?) mentre ci sono ancora Regioni senza leggi e conseguentemente con stagioni venatorie a rischio. E poi, ancora problemi per gli appostamenti fissi per incomprensibili Sentenze (quattro pali piantati, alterano quale paesaggio?). Ma c’è anche dell’altro, inutile dilungarsi nell’elencazione. Voglio ringraziare i dirigenti dell’Arci Caccia che, nelle Regioni, stanno cercando di porre rimedio per quanto possibile (con tutte le loro energie e la loro intelligenza) al clima di contenzioso esasperato che ha trovato il terreno più fertile grazie alla modifica intervenuta nella famigerata “Comunitaria”, complici altre Associazioni Venatorie, anche ispiratesi all’accordo tra Face e BirdLife (Lipu in Italia). Per onestà va detto che nel mondo venatorio c’è un nuovo spirito di collaborazione che nei territori aiuta a correggere errori come quello soprarichiamato. Ci auguriamo sia stato l’ultimo. Con tanta preoccupazione, con malessere, “incazzature” torna l’emozione dell’Apertura, mentre anche i cacciatori, in particolare i pensionati, i lavoratori, i cassa integrati, gli esodati, i disocuppati o quelli appartenenti ai ceti medi, sono aggrediti dalla dura crisi economica. Per la fine di agosto tornerà la “prova dei cani” in quasi tutte le Regioni e poi arriverà, incrociamo le dita per scaramanzia, la “pre-apertura”. Tralasciamo nelle seguenti brevi considerazioni le “luci” e le “ombre” relative agli interventi di contenimento degli ungulati e alle difficoltà che in questi mesi sono state frapposte a queste attività di controllo da alcune pubbliche amministrazioni che, di fatto, hanno contrastato la gestione faunistica, animate talvolta da “piccolo cabotaggio animalista”, altre
per avvantaggiare i mercanti di fauna selvatica a seconda delle convenienze del momento. Questa è stata la politica di alcune Province, purtroppo. Ora vogliamo pensare all’“Apertura”, alle tradizionali cacce che anche nel 2013 si ripeteranno malgrado gli attacchi dei media, spesso totalmente subalterni all’animalismo di città. Anche quest’anno la storia da ragione a quella
politica con la “P” maiuscola che scrisse la 157 nel 1992. Oggi è più che mai doveroso, dopo quanto sta accadendo per la caccia in Italia, quanti scrissero le regole per la gestione sociale che disciplina e obbliga comunione di intenti - in particolare tra Associazioni venatorie e agricole – per farne insieme inscindibili, produttori e gestori di fauna e ambiente.
Certo è una convivenza che va “rafforzata” e sostenuta scientificamente per trovare la collaborazione del mondo ambientalista più evoluto ed evitare che questo venga fagocitato dal fondamentalismo animalista che alimenta Associazioni e Forze Politiche. Oggi più di ieri onore al merito alla “caccia sociale” che ci è stata data nel 1992, da rivedere certo, ma comunque la migliore d’Eu-
ropa. Grazie lo diciamo agli agricoltori che ospitano ai quali occorre dar risposte concrete per i danni da fauna selvatica di “ieri”. Occorre corrispondere attenzione alle loro richieste quando rivendicano un ruolo più protagonista nelle scelte di gestione e nella tutela della colture. Non so quando diremo basta a chi pensa che “gestione” debba continuare ad essere sinonimo del “buttare fagiani”, “lepri” o addirittura “cinghiali” e poi magari “inseguirli” per le lamentele degli agricoltori. Quando smetteremo sarà sempre troppo tardi. Solo allora noi cacciatori, “servitori utili” e indispensabili alla qualità faunistica del nostro Paese, avremo riscontro nell’opinione pubblica e benemerenze per l’ attività venatoria produttiva di vita, di ambienti, di miglioramenti paesaggistici. Senza indugi dobbiamo concorrere attivamente e concretamente attivi alla salvaguardia delle produzioni agricole del nostro Paese che non possono che essere di qualità e che, sempre più, noi vogliamo che lo diventino. Ragioniamo per cambiare in meglio condizioni e regole ma non dimentichiamo le passioni, la qualità della vita che viene dall’andare a caccia. Anche nelle più “brutte” condizioni si eserciti, la caccia emoziona. Diciamo questo consapevoli che si può qualificarla e di molto. Senza “caccia” umanamente soffriamo. Restare a casa il giorno dell’Apertura fa male. Anche per metterci nelle migliori condizioni di serenità in quelle “benedette” ore che trascorriamo in campagna abbiamo scelto di dare ai nostri soci la copertura di una grande Compagnia di Assicurazione – Generali Italia – che opera in 60 Paesi e ha 65 milioni di clienti. Anche così vogliamo far sentire i cacciatori più sicuri e protetti. La caccia è vita, è gioia di godimento di boschi dimora amica, è sentimento, è umanità. Molto ho imparato e altrettanto avrei voluto apprendere da un amico appassionato cinofilo che quest’anno, immaturamente e improvvisamente è scomparso. Lui non ci sarà per la prova dei cani, non ci sarà per l’Apertura. Sarà sempre nel ricordo dei dirigenti dell’Arci Caccia e della cinofili di Siena ma anche dei i cacciatori di Cetona e non solo. Dedico a voi, cari lettori, una poesia che un amico ha dedicato a lui, spero vi trasferisca amore, tanto amore per la caccia.
AD UN AMICO “BECCACCIAIO” …….E’ bello ricordare che ci ha uniti una grande passione e che per lei abbiamo vissuto momenti indimenticabili, immersi nella natura in paesaggi mozzafiato, in compagnia dei nostri inseparabili Setter, sempre con il solo ed unico fine: la ricerca di …………. “quell’attimo e quel frullo”!! Una profonda passione che col tempo diventa una piacevole ossessione! Ciao caro Steno, che ……”in un attimo ed in un frullo”…… …..ci hai lasciati. Carlo Leggere la breve dedica mi riporta alla mente altre sofferenze, alcune molto note, come quelle di Piergiorgio Welby che la malattia ha costretto ad abbandonare la caccia e i suoi cani. Quanto avrà sofferto per la sua immobilità lontano dai suoi bracchi? Ricordando la “nobiltà alta” di tante storie di vita, ricordo quanti hanno dato la loro “anima”, il loro cuore alla caccia, e sono tanti Un pensiero a Viller Venara e Piero Mazzoni che prematuramente ci hanno lasciato. A quanti disonestamente ci aggrediscono ricordiamo che hanno il dovere di portare rispetto ad una cultura, come quella venatoria, che è anche una straordinaria lezione di umanità e di vita di cui l’Italia non può che essere fiera.
Osvaldo Veneziano
E’ online il nuovo sito dell’Arci Caccia
www.arcicaccia.it
Convegno organizzato da Cncn, Fidc e Arci Caccia
Giuliano Ezzelini Storti, nuovo presidente regionale dell’Arci Caccia del Veneto
Piombo nelle munizioni, studi internazionali escludono rischi per la salute La relazione di Silvia Pagliarini
Riscontri scientifici sulle conseguenze dell’uso di piombo nelle munizioni dimostrano che se eventualmente ingerito nel consumo di carne proveniente da cacciagione ha conseguenze irrilevanti sulla salute umana rispetto a quello assimilato attraverso acqua, cereali, latte ed altri alimenti abituali nella comune alimentazione. Studi internazionali confermano come la presenza nel nostro ciclo alimentare di selvaggina cacciata con munizioni al piombo non modifica in alcun modo i livelli di rischio per la salute umana. Sono questi due degli spunti più importanti emersi dal convegno di mercoledì 3 luglio svolto nella sede della Regione Emilia-Romagna, che patrocinava l’appuntamento, dal titolo “Il piombo nelle munizioni: nuove evidenze scientifiche per soluzioni sostenibili”. L’organizzazione era a cura del CNCN (Comitato Nazionale Caccia e Natura) in collaborazione con Federcaccia e Arcicaccia, con lo scopo di arrivare ad un punto di incontro razionale e supportato da evidenze che ne certificassero la solidità. L’obiettivo non è stato completamente raggiunto, tuttavia si è fatto un grande passo avanti sulla strada del dialogo visto che ISPRA, che al momento raccomanda la sostituzione completa delle munizioni al piombo, con i dati discussi a Bologna avrà modo di approfondire altri aspetti della questione. Il mondo venatorio non può che esprimere soddisfazione per i risultati degli studi, che appaiono confortanti rispetto a
un allarmismo a volte pretestuoso. Le Associazioni Venatorie infatti non sono certamente favorevoli ad una accelerazione nel divieto dell’utilizzo del piombo nelle munizioni da caccia se questo non si basa sulla certezza dei dati, ma su un eccesso di precauzione. Tuttavia, nell’attesa di conclusioni definitive da parte del mondo scientifico, non rifuggono dall’affrontare la questione, impegnandosi nella diffusione di una equilibrata informazione e soprattutto della promozione di un corretto approccio al trattamento dei capi di selvaggina che riduca significativamente eventuali rischi sia per la salute umana che per gli animali necrofagi. Molte le relazioni svolte e tutte degne di grande attenzione. Tra queste quella di Silvia Pagliarini dell’Arci Caccia delle Marche e studentessa in medicina veterinaria dell’Università di Camerino che ha messo in rilievo la contraddittorietà e i risultati contrastanti degli studi intervenuti in materia tra alcune università americane ed enti di ricerca europei. “A prescindere dalle diverse conclusioni - sottolinea Silvia Pagliarini - ottenute dai numerosi Studi Scientifici condotti, le munizioni tradizionali: Palle espansive ad alta frammentazione, ritenute maggiormente micidiali e quindi più indicate per dispensare la morte del selvatico nel modo più rapido , oggi sono messe in discussione. In ogni caso al momento disponiamo della tecnologia per evitare la contaminazione da piombo: Palle monolitiche ( in lega di rame) che mantengono quasi intatta la loro massa pur espandendosi: non fanno dunque microframmenti invisibili ad occhio nudo che possono contaminare le carni anche a distanza dal punto di ingresso del proiettile”. Silvia Pagliarini si è quindi soffermata sulle valutazioni delle performance ed i rischi di natura balistica delle “palle monolitiche” e delle “munizioni no Toxis” mettendo a nudo luci e qualche ombra sulla loro
Silvia Pagliarini efficacia e sicurezza. Per Silvia Pagliarini “il rischio, oggi, degli effetti clinicamente importanti sulla salute umana agli attuali livelli di esposizione al piombo è basso, soprattutto in relazione al consumo di carene di selvaggina cacciata. Nella popolazione europea sono infatti cereali, verdure, acqua di rubinetto e aria gli elementi che maggiormente contribuiscono ai rischi derivanti dall’esposizione al piombo. E’ importante inoltre non limitarsi solo a considerare il problema della contaminazione da piombo delle carcasse; si ritiene infatti che ben più preoccupanti siano i possibili pericoli biologici costituiti dalla flora microbica inquinante la spoglia , proveniente dall’ animale stesso, dall’ambiente esterno e dall’operatore che la maneggia . A causa della facilità con cui si può inquinare un alimento tanto deperibile quanto la carne, è quindi importante osservare
Cosa accade negli Atc? Una nota dell’Arci Caccia di Alessandria Situazioni che sono causa di malcontento e delusioni, al punto che diversi cacciatori, a malincuore, appendono il fucile al chiodo. Occorrono modifiche di gestione e nuove regole anche perché il successo della riproduzione della fauna stanziale passa inevitabilmente da una corretta gestione delle risorse e del territorio. Ci sono aspetti, comportamenti e fatti che potremmo definire semplicemente incomprensibili; non è corretto ammettere i foranei che hanno presentato domanda negli A.T.C., appellandosi ad indicazioni e dispo-
Ischia. Arci Caccia in prima linea per la prevenzione degli incendi Cacciatori in prima linea per promuovere il rispetto per l’ambiente. Non è certo la prima volta che l’Associazione ARCI Caccia Isole del Golfo di Napoli si muove per rimarcare con maturità linee guida volte alla difesa dell’ambiente, contrastando con tenacia il bracconaggio ed anche, recependo l’appello del Presidente del Consiglio Comunale di Ischia, Gianluca Trani, per la pulizia e sistemazione della Pineta degli Atleti, fiore all’occhiello dell’Isola d’Ischia. Nel corso dell’estate l’Arci Caccia si impegnerà nella prevenzione degli incendi boschivi. E’ già partito il piano di Vigilanza Ambientale e Prevenzione Incendi Boschivi varato dalla Presidenza dell’ARCI Caccia Isole del Golfo di Napoli e dai circoli territoriali, con la collaborazione attiva delle Guardie Giurate Venatorie Provinciali distaccate sull’Isola d’Ischia e di un gruppo di volontari/soci che hanno dato la piena disponibilità alla attuazione del piano. Il piano prevede turni di vigilanza e ronda ventiquattro ore su ventiquattro sia sull’isola d’Ischia che sulle isole di Capri e Procida con monitoraggio costante del territorio per garantire la presenza sul territorio, scoraggiare chi non ha rispetto per l’ambiente e la natura ed è responsabile dei disastri ambientali.“Nonostante le tante difficoltà anche quest’anno saremo presenti e daremo il nostro contributo gratuito alla lotta contro gli incendi
rigorosamente le norme igieniche per evitare di renderla addirittura pericolosa per la salute del consumatore . Il corretto trattamento igienico- sanitario della spoglia consente così di ottenere carni di elevata qualità igienica e organolettica. In questo contesto la Figura del cacciatore – ha concluso Silvia Pagliarini - assume un ruolo fondamentale in quanto sono sue le prime manipolazioni sulla selvaggina appena cacciata ed è lui il primo responsabile della salubrità del prodotto cacciato. A tal proposito per l’Unione Europea il cacciatore assume la funzione di veri e propri osservatori epidemiologici e responsabili della salubrità del prodotto cacciato. La formazione sanitaria degli addetti ai lavori rappresenta così un passo obbligato per portare la selvaggina sulla tavola di tutti con più gusto e tranquillità”.
boschivi – ha dichiarato Emilio Galano, Presidente e Responsabile delle Guardie Venatorie dell’ARCI Caccia Isole del Golfo di Napoli – denunceremo insieme al Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia, Associazioni Agricole ed Ambientaliste i Piromani incendiari responsabili di questo reato ambientale che prevede l’arresto in flagranza di reato ed una pena fino a 10 anni di reclusione e come sempre siamo pronti a costituirci parte civile nei processi contro questi crimini per la tutela dell’ambiente e dei soggetti che ci vivono”.
sizioni della Regione Piemonte mirate non ad una gestione responsabile del territorio, bensì solo al pensare di fare cassa, senza considerare minimamente la quantità di fauna presente. Nella nostra provincia l’A.T.C. che ha cercato di coniugare al meglio ammissioni e lanci aggiuntivi di lepri e fagiani preambientati nei rispettivi allevamenti, abbinando iniziative di volontariato a supporto del buon esito dell’operazione, è l’A.T.C. AL 3. Occcorre non mollare, essere orgogliosi di essere cacciatori significa essere riconosciuti utili alla società.
A Rende manifestazione cinofila di Arci Fisa e Arci Caccia L’Arci Fisa e l’Arci Caccia hanno organizzato, per domenica 14 luglio, in mattinata, in Contrada Rocchi, nei pressi della scuola agraria di Rende, una dimostrazione cinofila con prova pratica su quaglie (senza abbattimento) in memoria di due persone scomparse. Alla giornata hanno partecipato studenti disabili dell’Università della Calabria che hanno avuto la possibilità di assistere alla manifestazione seguendo l’azione dei cani e dei conduttori. Le Associazioni hanno ringraziato l’Unical per aver messo a disposizione il terreno su cui è stata effettuata la prova pratica con i cani. La mattinata si è conclusa con un momento di convivialità.
Unità, nella diversità, del mondo venatorio; bandire gli estremismi per una caccia libera da condizionamenti partitici Si è riunito a Padova il direttivo Regionale Veneto Arcicaccia per eleggere al proprio interno, dopo il congresso nazionale, le cariche esecutive dell’associazione e nello specifico il Presidente e l’ufficio di presidenza (Presidente,vice Presidenti e Segretario Regionale). Sono risultati eletti, all’unanimità dei presenti, Presidente Regionale Giuliano Ezzelini Storti ( 31 anni studente universitario e operaio di Vicenza), Segretario Regionale Paolo Dalla Via (Padova) , Vice Presidente Piergiorgio Fassini (Venezia). Nel prossimo direttivo Regionale verranno individuali altri 2 Vice Presidenti ai fini della migliore rappresentanza dei territori. Il Direttivo Regionale Arcicaccia, nel pieno dei propri poteri, ha poi ribadito l’impronta politica uscita dal proprio congresso Regionale e Nazionale e la necessità di attivare tutte le proprie strutture per dare il via, anche in Veneto, ad una vera unità del mondo venatorio che non si riduca alla semplice sommatoria di associazioni, ma sia rispettosa delle diversità e consenta la valorizzazione delle specificità di ognuno. Il Direttivo Regionale ha poi ribadito la propria netta opposizione a chi in questi anni ha alimentato gli “estremismi”, dall’On. Berlato per il fronte venatorio all’On. Zanoni per il fronte ambientalista/animalista. L’Arci Caccia si sente impegnata da subito a lavorare per riscoprire l’arte della concertazione per il bene della caccia, dell’ambiente e del paesaggio naturale.Nei prossimi giorni il Presidente Regionale Ezzelini chiederà un incontro ai Presidenti Regionali delle associazioni venatorie, ai Capigruppo del Consiglio Regionale, all’Assessore Regionale alla Caccia Stival per ricercare una linea comune, da tenere, sulle questioni annose che in questi giorni stanno tediando i cacciatori soprattutto sulla vicenda legata ai Capanni da Caccia dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha reso illegittima la legislazione veneta in merito.L’Arci Caccia impegna inoltre, tutte le strutture territoriali, a promuovere nel Veneto iniziative pubbliche, insieme agli associati, di confronto con i cacciatori sui temi di politica venatoria e su quelli legati al tesseramento.
La Toscana approva il calendario venatorio
Arci Caccia: un primo importante passo verso la certezza del diritto Lunedì 8 Luglio la Giunta Regionale Toscana ha approvato il Calendario Venatorio Regionale. È un atto importante che risponde alla basilare esigenza di garantire la certezza del diritto ai cacciatori toscani. Un atto che si caratterizza per tempestività, legalità ed equilibrio, in quanto la Regione Toscana ha velocemente ottemperato agli obblighi derivanti dalla sentenza della Corte Costituzionale svolgendo un lavoro che ha sempre mirato al rafforzamento del valore strategico dell’unità tra i soggetti interessati, ovvero quello agricolo, quello ambientalista e quello venatorio. L’Arcicaccia ha da sempre sostenuto la congruità dei tempi sanciti dalla normativa nazionale, e dunque, conseguentemente, il nostro obiettivo sarebbe stato quello di confermare il Calendario così come lo abbiamo sempre conosciuto. Gli ultimi accadimenti hanno giocoforza costretto la Regione ad una nuova formulazione di Calendario che si è caratterizzata per il rispetto delle evidenze scientifiche (importante ed autorevole il parere del C.I.R.Se.M.A.F.) e per quello delle finestre temporali previste dalla Legge. Il nostro auspicio è che que-
sto approccio sappia essere apprezzato da tutti, che il senso di responsabilità, al pari di quello dimostrato dal mondo venatorio, sia lo stesso di tutti gli altri soggetti affinché questo atto possa rappresentare la conclusione di un lungo periodo di contenziosi che ha prodotto soltanto danni e confusione. Se così non fosse significherebbe voler guardare alla caccia e alla gestione faunistica con le sole lenti dell’ostracismo ideologico e preconcetto, cosa che certo non aiuterebbe la ricerca condivisa
per il bene comune. Per quest’ultimo obiettivo, per il quale ci batteremo, possiamo tranquillamente affermare che l’Arcicaccia ed il mondo venatorio toscano hanno molte idee e validi progetti da mettere a disposizione; il governo del territorio e la gestione faunistica sono temi, per loro natura, che attengono agli interessi generali. Lontani dal corporativismo e dagli interessi di parte sapremo dare il nostro contributo.
Arci Caccia Toscana
Il tempo dell’unità è ora. Chi ci sta batta un colpo In quest’ultimo periodo, fortunatamente, si fa un gran parlare dell’unità del mondo venatorio. Affinché questo tema, come già accaduto in epoche passate, non si riveli soltanto come l’argine eretto per la piena incombente e dunque non si caratterizzi esclusivamente in termini difensivi, credo che l’attuale e profondo stato di crisi ci diano paradossalmente la possibilità, qualora si abbandonino asfittiche rivendicazioni identitarie, di lanciarsi addirittura in una sfida propositiva. Tale sfida dovrà avere l’ambizione di ridisegnare il futuro attraverso l’individuazione di alcuni contenuti di merito che tutto perseguano, fuorché la difesa dello status quo e la conservazione aprioristica dei gruppi dirigenti. Avendo molto a cuore questi temi e sforzandomi di anteporre le finalità da raggiungere rispetto alla difesa degli interessi di parte, metto a disposizione quelli che secondo me dovrebbero essere gli assi fondamentali per giungere ad un reale processo costituente e per misurare, fino in fondo, la concreta disponibilità di quanti professano, spesso solo a parole, l’unità del mondo venatorio senza mai, però, entrare nel merito delle questioni fondanti. Per essere coerente con questo spirito e prendendomi la responsabilità di indicare alcuni punti sui quali costruire una riflessione compiuta, il lavoro che i gruppi dirigenti dell’associazionismo venatorio dovranno affrontare, senza perdere ulteriore tempo, dovrebbe concentrarsi su alcune questioni essenziali tra le quali: - Polizza assicurativa unitaria destinando una quota obbligatoria per ciascuna associazione in funzione di una efficace e convincente comunicazione a sostegno della caccia, dei suoi valori e della sua funzione sociale. - Nuovo patto tra mondo agricolo e venatorio che per la gestione unitaria dell’intero territorio agro silvo pastorale e delle aree protette ai fini della conservazione e controllo delle popolazioni ungulate. Risarcimento danni tramite la fiscalità generale e la compartecipazione delle risorse dei cacciatori. Introduzione di innovativi modelli gestionali per la piccola selvaggina e per la migratoria. Presentazione di uno specifico disegno di Legge che armonizzi le normative 157 e 394 per il raggiungimento di questi obiettivi. - Ripensamento e rilancio del ruolo degli ATC quali nuovi destinatari di alcune deleghe e competenze oggi in capo alle Province; nuova perimetrazione funzionale collegata alla natura orografica e alle caratteristiche sociali del territorio. Elezione diretta dei rappresentanti nei Comitati di Gestione e fondazione della Federazione Nazionale degli ATC e CA italiani quale struttura di riferimento e di interlocuzione istituzionale del mondo della gestione. - Centro studi per l’innovazione e la ricerca sulla gestione faunistica e la formazione dei gruppi dirigenti e dei rappresentanti negli ATC e nelle strutture di gestione valorizzando le migliori figure professionali e scientifiche presenti sul territorio italiano. - Difesa delle risorse destinate al settore provenienti dal mondo venatorio e centri unificati per la progettualità sui vari PSR delle Regioni e per l’attivazione di risorse provenienti dalle misure comunitarie, progetti Life ecc. finalizzati alla gestione faunistica del territorio a caccia programmata e non solo. - Certezza del diritto sui calendari venatori abbandonando velleità ampliative e attestandosi ai limiti temporali della 157 e contenendo al massimo gli effetti drammatici prodotti dall’art. 42 della Legge Comunitaria. - Rapporto cacciatore - territorio incentrato sul diritto/dovere per gli accessi agli ATC e per pacchetti trasparenti di interscambio tra le varie Regioni. - Ridefinizione del ruolo e funzioni dell’ISPRA ricollocando tale istituto sotto la Presidenza del Consiglio, aprendo alle esperienze scientifiche regionali e a nuove articolazioni sul territorio per incrementare la conoscenza, l’applicazione scientifica ed il monitoraggio delle popolazioni selvatiche. - Lotta culturale contro la deriva animalista e del falso ambientalismo a partire dalla preparazione di una approfondita ricognizione conoscitiva sulla gestione economica delle aree protette e sui risultati raggiunti in questi anni, analisi e valutazioni sulla galassia ambientalista e sui meccanismi, consulenze, finanziamenti pubblici e privati che sostengono questo articolato universo. - Politiche di contrasto, insieme agli agricoltori, contro la visione artificiosa e compassionevole del pur importante tema del benessere animale. - Difesa del suolo dal consumo indiscriminato causato da scelte urbanistiche scellerate, dalle speculazioni e dall’uso distorto degli incentivi degli investimenti in favore delle energie rinnovabili mobilitandoci per una specifica battaglia legislativa e normativa insieme agli agricoltori facendo fronte comune con tutto il mondo rurale, la ricerca scientifica e la cultura. - Unificazione del 5 per mille destinandolo ad azioni di interesse comune per il mondo venatorio quali ad esempio un Centro Legale per l’attivazione ed il sostegno di ricorsi e supporto legislativo sui principali elementi di contenzioso (per arginare concretamente il dilagare di azioni legali anticaccia promosse dalle associazioni antivenatorie con i loro finanziamenti provenienti dallo stesso gettito). - Promozione di campagne di interesse sociale che vedano i cacciatori protagonisti di un messaggio positivo rivolto ai cittadini. - Acquisizione e gestione di strutture (aree umide, ambienti naturali ecc. dove sperimentare una corretta gestione faunistica). - Promozione dell’immagine e dei valori culturali del nostro mondo. - Unificazione delle attività sportive, cinofile e tiravolistiche, gestione unitaria e garanzie sulla circolarità delle attività sulle aree addestramento cani e altre strutture. - Centri unificati per i servizi al cacciatore e unificazione delle scuole venatorie per i neofiti e aspiranti cacciatori. Chi ha qualcosa di meglio da proporre lo faccia, purché ciò avvenga con spirito libero e con la voglia di costruire una seria prospettiva per i cacciatori italiani. Coinvolgere i cacciatori sul loro futuro è un obbligo per tutti noi ed è proprio per questa ragione che, una volta individuata la piattaforma per nuova carta di identità dell’Associazione dei Cacciatori Italiani, la stessa venga sottoposta ad un referendum approvativo tra i praticanti l’attività venatoria. Solo con la forza dei contenuti ed il profilo autonomo questo mondo potrà ristabilire un corretto confronto con la politica, qualunque colore essa assuma. Massimo Logi
Arci Caccia Campania: con fatica passi innanzi per recuperare errori dei cattivi consiglieri
La crociata anticaccia dell’ex ministro Brambilla
Dichiarazione di Sergio Sorrentino, presidente regionale e vice presidente nazionale In merito all’approvazione da parte della Commissione Agricoltura della Regione Campania delle modifiche alla legge per la protezione della fauna selvatica e la disciplina dell’attività venatoria, il Vice Presidente nazionale, dott. Sergio Sorrentino, ha dichiarato: “Sul piano del metodo di lavoro, la scelta dei Consiglieri in particolare Pica, Baldi, Barbirotti, Aveta e dell’Assessore all’agricoltura Nugnes, di ascoltare le nostre sollecitazioni per proposte atte a trovare soluzioni equilibrate che non mettessero a rischio di nuove “censure” della giustizia amministrativa gli atti del Consiglio Regionale è stato positivo. Riteniamo che sulla caccia, la concertazione debba essere un punto di riferimento, in particolare tra e nelle Regioni dell’Italia meridionale, laddove l’aggressione animalista ha prodotto ricorsi ai TAR e grandi incertezze per i cacciatori e per gli agricoltori. Ci siamo”sgolati” per mesi invitando tutti a non inseguire proposte fallaci e insostenibili. Purtroppo il lavoro da noi sostenuto che è stato fatto proprio dalla “politica” ha dovuto recuperare precedenti errori proposti da “cattivi consiglieri” e avallati dalla “demagogia” da alcune “rappresentanze territoriali” delle associazioni venatorie che hanno “perseverato” in impostazioni “nefande” frutto anche di accordi nazionali sbagliati tra Face e sedicenti Associazioni animaliste BirdLife (in Italia rappresentata dalla Lipu). Le conseguenze sono state l’“aborto” delle modifiche prodotte dalla “Comunitaria” alla Legge 157/92. Oggi, 1° agosto – prosegue il Vice Presidente Nazionale, Sorrentino – il testo dovrebbe andare in Consiglio Regionale per l’approvazione definitiva. Nella proposta di legge per l’“Aula” è stato soppresso il contestato “maxi-emendamento”, mentre dovrebbero tornare in “norma”, tra l’altro, la cer-
tezza per gli appostamenti fissi, la mobilità programmata, la rappresentanza negli ATC, la ripartizione del territorio, le aree contigue, la pianificazione. Ora attendiamo il via definitivo dal Consiglio Regionale auspicando che, nel contempo, si trovino anche le migliori soluzioni per i rapporti di reciprocità tra cacciatori residenti in Regioni diverse. Siamo consapevoli - conclude Sorrentino – che restano criticità e sofferenze che producono giusta rabbia nei cacciatori. Siamo però ottimisti, lentamente stiamo risalendo la “china” cercando di costruire un futuro migliore per la caccia di oggi e delle future generazioni”. Intanto, Viva l’Apertura”. Qualche giornoIl prima si era svolto un importante incontro con l’assessore regionale delegato alla caccia On. avv. Daniela Nugnes. In quella occasione Sergio Sorrentino aveva dichiarato: “I nostri argomenti hanno trovato ascolto. L’assessore Daniela Nugnes si è dimostrata disponibile e preparata tanto da essere fiduciosi che in Campania possa vincere la ragione nell’interesse dei cittadini e degli stessi cacciatori al fine di una migliore gestione del bene comune “fauna selvatica”. Ora, il maxi emendamento alla legge sulle attività venatorie che “manipolava” e contraddiceva la finalità della stessa legge regionale 26 del 2012, speriamo finisca nel “dimenticatoio”. Con serenità e serietà da oggi si potranno portare quelle migliorie alla legge regionale utili a superare le “censure” alla stessa e renderla così portatrice di certezza di diritto inattaccabile. Prosegue il dott. Sergio Sorrentino:“Il prossimo appuntamento urgente è il “calendario venatorio” da “incardinare” nella legge sull’attività venatoria in vigore, viva e vegeta, che nel rispetto delle indicazioni scientifiche e delle nostre tradizioni possa consentire quanta più possibile gratificazione ai cacciatori e alla cac-
A Norcia è tempo d’Arci Caccia
Si è tenuta il 1° luglio a Norcia la riunione costitutiva dell’Arci Caccia locale con sede presso la boutique del Pecoraro di Terenzi Mario in Piazza S. Benedetto. Il responsabile provinciale Paolo Zandrini, il Presidente del Circolo di Foligno Bruno Broccolo e l’economo Rosa Moretti hanno trattato e discusso questioni attinenti l’organizzazione logistica e organizzativa al fine di garantire un valido servizio e la migliore assistenza assicurativa per un’attività venatoria sicura, serena conseguente al contratto sottoscritto con la più grande Compagnia assicurativa italiana, GENERALI ITALIA, ai numerosi cacciatori intervenuti ed interessati all’iniziativa. Le peculiarità agro-silvo-pastorali di quei luoghi, le specificità venatorie legate anche alla presenza del Parco dei Monti Sibillini con le sue implicazioni, sono stati i temi prevalenti sui quali il Presidente Nazionale dell’Arci Caccia, Osvaldo Veneziano, si è soffermato assicurando particolare attenzione al fine di poter realizzare, anche in questi territori, il progetto di caccia sociale compatibile ed ambientale da sempre elementi caratterizzanti la cultura della nostra Associazione. E di cultura c’è bisogno come ce n’è di conoscenza e di competenza. Necessita aprire un ampio confronto per riformare le condizioni dello stare insieme per dare ai cittadini compresi i cacciatori, le condizioni per essere protagonisti di queste meravigliose campagne e per dare a tutti più qualità della vita. Si avverte sempre di più il bisogno di comunità che si ritrovino per valori, progetti e programmi comuni, così da consolidare elementi di cultura e tradizione che accomuna e, per essere contestualmente cittadini d’Europa e del mondo. Un squisito appuntamento conviviale, con piatti tipici e a base di selvaggina ha concluso la serata. Successivi incontri sono previsti per discutere del ruolo degli ATC, del rinnovo dei gruppi dirigenti, affinchè questi enti siano sempre più coerenti e funzionali alle indicazioni della Legge 157 che rimane legge e filosofia indispensabile per assicurare un futuro all’attività venatoria.
Siracusa. Arci Caccia a difesa dei caccatori
Con una lettera aperta affidata alla stampa locale, Saro Vacante, presidente dell’Arci Caccia di Siracusa lancia un grido d’allarme per le penalizzazioni e le
cattive decisioni subite dai cacciatori. Il primo dei temi sollevati è quello del rinnovo dei porto di fucile uso caccia. Vacante solleva la questioni dei tempi lunghi di rilascio della documentazione e dei costi esosi che i cacciatori devono sopportare. La seconda questione riguarda le ulteriori restrizioni previste nel calendario venatorio con particolare riguardo alla mobilità e alla caccia alla selvaggina migratoria. Terzo punto è quello dei ripopolamenti dei conigli in periodi non consoni alla migliore conservazione e riproduzione di questo animale. Dubbi infine vengono sollevati sulle nuove modalità di esame per i neofiti cacciatori.
cia che orgogliosamente rappresentiamo. A tal proposito - conclude il dott. Sorrentino – ribadiamo in “coro” e con voce auspichiamo sempre più unica la priorità di usufruire della più ampia mobilità venatoria (ascoltino anche gli amministratori delle regioni limitrofe) anche grazie alla compensazione della quota già versata e non usufruita nella stagione venatoria che si è conclusa. Non siamo arroganti e presuntuosi da pensare che siamo alla vittoria “definitiva”. C’è molto da fare, e ne siamo consapevoli, ma sembra si sia imboccata la strada del fare utile e produttivo, contrariamente a quanto “sproloquiato” da detrattori incalliti e pseudo associazioni pan sindacali. Il sostegno dei “cacciatori” che non si lasciano “abbindolare” ci ha rafforzato nel nostro impegno coerente e così qualche risultato per la caccia è venuto. Solo chi si alimenta di disonestà intellettuale, per sopravvivere, cercherà di disconoscere la realtà. Purtroppo ancora molti sfruttano i cacciatori per interessi personali.
L’Arci Caccia all’Open Fire a Fondi L’ARCI Caccia ha partecipato con un proprio stand alla Fiera Caccia e Pesca del sud Pontino con lo scopo di promuovere l‘attività svolta dall’Associazione tutta e in particolare per raccontare e far conoscere il lavoro che volontariamente svolgono gli infaticabili dirigenti dell’ARCI Caccia della Provincia coordinati dal Presidente Elio Trani impegnato anche nella presidenza dell’ATC di Latina. Il ruolo svolto dall’ARCI Caccia di Latina per risolvere i problemi dell’attività venatoria in Provincia e nel Lazio ha trovato il riconoscimento di tutto il gruppo dirigente dell’associazione regionale con la decisione di chiedere ad un “leader” esperto e riconosciuto della gestione faunistica di Latina Giancarlo Siddera di rappresentare l’ARCI Caccia nel Comitato Faunistico Venatorio Regionale. L’attenzione ai problemi del buon governo faunistico del territorio non ha distratto l’ARCI Caccia dal promuovere sul territorio: zone addestramento, gare cinofile, attività sportive ludiche, conviviali e tante opportunità per far si che si ritrovassero insieme i cacciatori e delle loro famiglie promuovendo iniziative rivolte alla cittadinanza tutta. L’associazione oggi si pone all’avanguardia nella “sicurezza” per i propri soci che praticano l’attività venatoria con la qualificata alleanza stipulata per il 2013 con l’assicurazione “Generali”, scegliendo per gli iscritti quella compagnia che per sicurezza non ha eguali in Italia e che per questo trova milioni di cittadini assicurati con il logo “Generali” nei più diversi settori. Nel corso della Fiera l’ARCI Caccia ha portato il proprio puntuale contributo di idee al dibattito nel Convegno promosso dall’ATC Latina 2 sul tema “Danni da fauna selvatica ... Emergenza” introdotti dalla relazione del Presidente dell’ATC Elio Trani. Ha concluso il Convegno l’Assessore all’Agricoltura e caccia della Provincia di Latina Enrico Tiera.
Più uniti a Ragusa, nasce il Coprav
Passo unitario tra le associazioni venatorie della provincia di Ragusa. Per iniziativa di Fidc, Arcicaccia, Federazione siciliana della caccia, Enalcaccia, Consiglio Siciliano Caccia, Pesca e Cinofilia
si è costituito il Coprav, il Comitato Provinciale delle Associazioni Venatorie della provincia di Ragusa. Il Comitato nasce con l’intento di promuovere e sostenere tutte le iniziative a tutela dell’attività venatoria, a promuovere interventi finalizzati alla salvaguardia e gestione del territorio e della fauna selvatica, a rappresentare i cacciatori in tutte le forme legali e di immagine. Il direttivo del Comitato risulta composto da Giorgio Di Pasquale, presidente, Giuseppe Amarù (in rappresentanza dell’Arcicaccia) vicepresidente e dai consiglieri Rosario Biscotto, Giuseppe Veraldi ed Enzo Blefari
L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla non ha mai nascosto il suo livore contro la caccia ed oggi libera da impegni istituzionali, per la fortuna degli italiani, ha deciso di occupare gran parte del suo tempo nella crociata anticaccia. E’ di qualche ora fa la notizia che l’on. Brambilla ha depositato in Parlamento un progetto di legge per chiedere l’abolizione dell’attività venatoria su tutto il territorio nazionale. L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla divide questo suo impegno con quello, più importante, affidatogli da Silvio Berlusconi che l’ha nominata il mese scorso suo consigliere per i temi etici, sociali e solidali, per i quali coordinerà anche la comunicazione e le relazioni esterne. La notizia è stata diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo Grazioli. Il Cavaliere, ieri condannato con sentenza di primo grado dal tribunale di Milano nel cosiddetto processo Rubi per “concussione per costrizione e prostituzione minorile ed interdetto in via perpetua dai pubblici uffici”, ha quindi voluto mostrare ancora una volta la stima per una sua fedelissima affidando quello che il suo staff definisce un ruolo delicato all’ex Ministro del turismo che molti davano ormai fuori dai giochi politici. Brambilla chiaramente ha accolto con entusiasmo l’incarico e ha subito ringraziato Berlusconi “per la stima e la fiducia che mi ha accordato”. L’ex Ministro in una nota ha ricordato come siano “ ben note la sensibilità e l’attenzione per i temi etici e sociali, come il costante impegno in progetti solidali” di Berlusconi e ha annunciato quali saranno i temi del suo programma, promettendo grande attenzione alle fasce più deboli della popolazione e a tutti coloro che stanno risentendo in maniera evidente della crisi economica . Chissà cosa diranno le fasce deboli della popolazione, alle quali si rivolge l’on. Brambilla, quando sapranno che la prima delle priorità messa in essere dall’ex ministro Brambilla è vietare la caccia in questo Paese. Viene difficile da pensare di come tutto questo porterebbe a soluzione i problemi di chi ha perso il posto di lavoro, di chi non riesce ad arrivare economicamente alla terza settimana, di chi vive nella disperazione. Vietare la caccia nel nostro Paese, una caccia rispettosa della fauna ed esercitata nel rispetto del prelievo sostenibile, metterebbe in crisi, peraltro, un settore che complessivamente riesce a garantire lavoro e risorse ad imprese e famiglie. Un fatto non secondario nell’inquietante scenario della crisi economica. E forse una giornata in campagna, trascorsa con gli amici e in grande serenità, per rivivere la storia e la cultura millenaria dell’ars venandi, raccontata con maestria da poeti e scrittori ed orchestrata da grandi musicisti, può aiutare ad allentare le tensioni della vita quotidiana a coloro che hanno le tasche vuote e non considerano il “bunga bunga” un valore da perseguire. Non abbiamo la pretesa, però, che l’on. Michela Vittoria Brambilla possa capirlo. Marco Ciarafoni
La sede operativa presso il comitato regionale toscano dell’Associazione
Al “via” il servizio Arci Caccia di assistenza e consulenza nazionale per la gestione faunistica venatoria Dichiarazione di Massimo Logi, vicepresidente nazionale In merito alle attività di supporto alla gestione faunistica, scelta “di vita” indicata dal Congresso dell’ARCI Caccia il Vice Presidente Nazionale Massimo Logi ha dichiarato: “Il Centro Nazionale Arci Caccia per l’assistenza e la consulenza alla gestione faunistica, è operativo presso il Comitato Regionale Toscano dell’Arci Caccia, così come deciso dagli Organismi dirigenti nazionali. Il primo impegno è stato analizzare in via preliminare gli effetti della sentenza 139/2013 del 5 giugno con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la legge sulla caccia della Regione Veneto negli articoli che disciplinano gli appostamenti
fissi. Il Veneto, (come la Regione Toscana), onde evitare contestazioni in merito alle autorizzazioni edilizie per gli appostamenti fissi, aveva previsto nella normativa che tali manufatti fossero soggetti a semplice comunicazione ai Comuni in regime di “edilizia libera”. Questo regime, previsto dalla legge nazionale, permette che alcuni limitati interventi possano essere realizzati senza autorizzazione, con semplice comunicazione”.Prosegue Massimo Logi – “La Corte avrebbe sancito che gli appostamenti fissi non rientrerebbero in tale regime e né le regioni avrebbero facoltà di ampliare le tipologie di manufatti assoggettati ad edilizia
libera. La “Corte” ha inoltre eccepito che, essendo gli appostamenti fissi collocati in ambiente naturale, ed in particolare nei boschi, dovrebbero essere soggetti a valutazione paesaggistica, malgrado la Regione Veneto avesse tentato di disciplinare le caratteristiche “architettoniche” degli appostamenti al fine di ridurne l’impatto paesaggistico. La sentenza introduce elementi di incertezza e interviene in una materia che vede competenze concorrenti di Stato e Regioni e potrebbero determinarsi ricadute in particolare per le legislazioni di merito promulgate sul territorio nazionale.Continua conclu-
dendo Massimo Logi “l’ARCI Caccia sta approfondendo le problematiche esposte per trovare soluzioni dirimenti definitive alla situazione che si è determinata e contestualmente mette a disposizione le com-
L’Arci Caccia dell’Umbria fa proposte precise per gli ATC al rinnovo Tutta l’associazione al lavoro insieme al presidente regionaleEmanuele Bennati
Con la legge 157/92 si inizia a parlare di gestione del territorio e di rapporto cacciatore-territorio non per restringere i confini di caccia ma per incentivare i cacciatori a lavorare per la gestione faunistico venatoria. Anche in Umbria dovevano meglio gestire, ora è irrinviabile. Se non saranno i cacciatori insieme al mondo agricolo, sicuramente lo faranno solo gli agricoltori e sarà la fine della caccia democratica, sociale e partecipata. Abbiamo una legge nazionale che sicuramente in alcuni punti, dopo venti anni, necessita di alcune migliorie ma ricordiamoci che consente a tutti l’accesso alla proprietà privata e la fauna patrimonio indisponibile dello Stato. Cercasi eguali nel Mondo. Il fronte animalista, insieme ai mercanti di selvaggina, è proprio su i due punti soprarichiamati che costruiscono la fine della caccia per i pensionati, i lavoratori, i ceti più popolari. Auspichiamo che la “riforma” regionale concorra a consolidare la caccia sociale e si allarghi il confronto con i cacciatori. Dovremo essere “sobri”, non causare un aumento di costi o di poltrone, utilizzare al meglio le strutture esistenti anche cercando di capire cosa saranno le Province. Nei bilanci degli ATC, le voci che più “pesano” sono l’indennizzo dei danni, i cosi delle sedi e i soldi spesi per una gestione che non da “frutti”. Ridurre le dimensioni e responsabilizzare i cacciatori affinché meglio conoscano l’operato e gli atti dei Comitati di Gestione sarà un fattore fondamentale di miglioramento. Per l’Arci Caccia il rinnovo dei Comitati di Gestione deve essere il punto di partenza per una nuova fase di “gestione della caccia” in Umbria (Regione che si appresta ad aumentare il numero attuale degli ATC). Le proposte dell’Arci Caccia sono: Per la Revisione della spesa • Individuare per i tre ATC dell’Umbria le modalità di espletare gare per la fornitura di beni e servizi a livello regionale. • Progressiva diminuzione del compenso ai Presidenti. Riconoscere al
Presidente ed al Vice Presidente il rimborso delle spese documentate. • Individuare le sedi per gli ATC presso gli Enti Locali al fine di diminuire le spese. Per la Trasparenza • Pubblicare sui rispettivi siti internet le deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza e del Consiglio. Per la Gestione della “Caccia Programmata” Individuare una nuova strategia, come la gestione integrata del territorio attuando una gestione di tutte le specie al fine di sfruttare al meglio le risorse. Abbiamo la necessità di concordare con le aziende agricole e con gli agricoltori le azioni in funzione dei loro piani; conseguentemente si propone di: • Diversificare gli interventi con la creazione non solo di Zone Ripopolamento e Cattura ma anche Zone di Rifugio o fasce di rispetto oppure solo piccole strutture di allevamento e ambientamento gestite direttamente dagli agricoltori. • Realizzare “distretti di gestione” per la piccola selvaggina. • Zone “vocate” per la produzione di lepri, fagiani e “sperimentare” la starna. • Introdurre “popolazioni naturali” all’interno delle Zone di Rispetto e controllo dei “predatori” e del cinghiale. Revisione della rete delle ZRC. • Incentivare gli agricoltori nella produzione di selvaggina. • Concentrare le risorse in zone specifiche per la realizzazione di culture atte al mantenimento di ambienti idonei al sostentamento della fauna. • Controllo delle specie opportunistiche • Valorizzazione della caccia ai corvidi. • Monitoraggio e censimento delle specie selvatiche. • Sperimentare un progetto di reintroduzione della Pernice rossa precostituendo le condizioni per la riproduzione. • Istituire isole di nidificazione, rifugio e alimentazione agli angoli o ai margini dei boschi.
• Favorire all’interno dei “Distretti di caccia al cinghiale” e dei “Distretti di caccia ai cervidi e bovidi” la presenza di colture a perdere in rapporto alla superficie boscata e alla superficie coltivabile disponibile. Cinghiale: “gestione” e “caccia”. Gestire il cinghiale, non risulta semplice come sperimentato, per la particolare adattabilità della specie e per la sua prolificità. Per questo occorre non più “affrontare la straordinarietà” ma una “gestione a lungo termine”. Per raggiungere tale obiettivo si propone: • Censimenti • Misure straordinarie per il contenimento fino al raggiungimento della densità stabilità. • Ricostruire il rapporto tra squadre cinghialisti e ATC. • Coinvolgere tutti i cacciatori interessati, anche se non iscritti alle squadre, nelle “zone bianche”. • Vigilare ed intervenire anche sugli istituti pubblici e privati dove la popolazione di cinghiale ha raggiunto limiti insopportabili per l’ambiente. • Istituire una Commissione permanente sugli ungulati con tecnici qualificati. Danni da fauna selvatica I danni alle colture agricole sono ad un punto di emergenza nonostante tutti gli interventi messi in campo dai cacciatori e dagli ATC. Occorre un piano a lunga scadenza che preveda una diminuzione del cinghiale e allo stesso tempo lo riconduca al suo Habitat naturale. E’ importante però precisare che un conto è la “caccia e il calendario venatorio”, altro è “contenimento della specie” e la prevenzione del danno all’agricoltura; per questo è doveroso regolamentare gli interventi di contenimento che si svolgono nel periodo di caccia chiusa in modo che gli agricoltori possano usufruire di un servizio che i cacciatori sono in grado di garantire su tutto il territorio con le seguenti finalità:. • Rendere più incisivo il controllo dei danni alle colture agricole con la realizzazione di una “Albo dei cacciatori” gestiti direttamente dagli Ambiti Territoriali, in funzione delle richieste da parte degli agricoltori. • Attuare la “prevenzione” e, nel caso di diniego da parte dell’agricoltore, il regolamento dovrà prevedere
il non pagamento del danno. Gestione Zone Ripopolamento e Cattura • Costituire Comitati di Gestione con tutte le Associazioni riconosciute presenti nei Comuni ove la Zona “insiste”. • Applicare metodi scientifici con valutazione dei risultati sull’andamento delle popolazioni. • Censimenti almeno due volte l’anno. Progetti sperimentali Occorrerà studiare una forma gestionale sperimentale che sappia coniugare il mondo venatorio con il mondo ambientalista, pertanto si propone di aprire le porte delle Z.R.C. mettendole a disposizione anche dei cittadini non cacciatori, attrezzando percorsi di bird-watching, con punti di avvistamento che consentano a tutti di godere di un ambiente ricco di biodiversità. Valorizzazione delle carni: La valorizzazione delle carni di selvaggina è sicuramente un passaggio determinante della gestione, soprattutto per le specie che oggi arrecano i maggiori danni all’agricoltura, pertanto verificare fin da subito con la rete degli agriturismi la possibilità di promuovere piatti a base di selvaggina (cinghiale in primis) proveniente dagli interventi di contenimento nonché lavorare per attivare la filiera corta delle carni. Interazione con il mondo agricolo: Attivare progetti in grado di calamitare sull’ agricoltura i fondi previsti dal P.S.R. Per la “Rete natura 2000”. E’ tempo di chiarezza, per questo invitiamo tutti i cacciatori a chiedere alle loro Associazioni di appartenenza la posizione sulla questione dei rinnovi degli ATC.
Arci Caccia Direzione nazionale L.go Nino Franchellucci, 65 00155 Roma tel. 06 4067413 fax 06 40800345 info@arcicaccia.it
petenze di propri legali per eventuali contenziosi per questa ed altre problematiche relative alla gestione faunistica connesse al ruolo, ai compiti e alle funzioni svolte dagli ATC e dai Comprensori Alpini”.
Campania, successo per il campionato regionale su starne
Presenti l'assessore Daniela Nugnes e il presidente regionale e vice presidente nazionale dell'Arci Caccia, Sergio Sorrentino Domenica 23 giugno presso Zona Addestramento Cani ARCI Caccia di Mondragone (CE) si è svolto il XVI Campionato Regionale su starne liberate. Notevole la partecipazione da tutta la regione di appassionati cinofili che si sono cimentati assieme ai loro magnifici ausiliari, in una appassionante gara, all’insegna del fair play, per il raggiungimento dell’ambito titolo di Campione Regionale. Presente alla manifestazione il nuovo assessore regionale all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Campania on. Daniela Nugnes, che ha voluto testimoniare non solo la sua vicinanza al mondo venatorio, impegnato non solo nella difesa dell’attività di caccia ma anche nella promozione di importanti manifestazioni cinofile su tutto il territorio regionale. Il presidente regionale ARCI Caccia e vice presidente nazionale, dott. Sergio Sorrentino ha ringraziato l’assessore on. Nugnes per l’onore di aver presenziato all’importante manifestazione ed ha ribadito l’esigenza che l’assessorato si attivi, al più presto, per la stesura ed approvazione del nuovo calendario venatorio regionale, e per la modifica, soltanto nelle parti censurate, della legge regionale 26/2012 per dare certezze di diritto a tutti i cacciatori campani.
Sicilia. Le richieste del mondo venatorio Incontro delle Associazioni con l’assessore regionale
L’11 luglio, alla presenza del Deputato regionale On.le Gianluca Miccichè, le Associazioni Venatorie Federazione Italiana della Caccia, Federazione Siciliana della Caccia, Enalcaccia, Italcaccia, Arcicaccia, Consiglio Siciliano della Caccia, Associazione Siciliana Caccia e Natura hanno incontrato l’Assessore regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari. L’incontro era stato chiesto con una missiva a firma congiunta del 21 giugno, in cui si facevano rilevare alcune “stranezze” riscontrate nel Calendario Venatorio 2013/2014 (principalmente una ingiustificata limitazione della mobilità venatoria), nonché nell’iter procedimentale della sua emanazione. Nel corso dell’incontro sono state ribadite tali perplessità, essenzialmente consistenti: 1) nella circostanza che il Calendario era stato emesso, ancora una volta, in assenza di Piano Faunistico e 2) nell’assenza di ogni giustificazione scientifico-normativa alla limitazione della mobilità per la caccia alla selvaggina migratoria (art. 5 del C.V.: un solo ambito e solo per il colombaccio da appostamento). La sentenza 1474/2013 del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, che ha accolto totalmente il ricorso ambientalista dello scorso anno, ha
confermato l’illegittimità dell’emanazione di un calendario venatorio in assenza di piano, la necessità delle procedure valutative nelle ZPS e non ha fatto alcun cenno alla questione di costituzionalità che, a dire dei funzionari, costituirebbe il fondamento dell’assurda limitazione del contestato art. 5 del calendario venatorio. Abbiamo evidenziato, nel corso della riunione, la necessità di revocare in autotutela l’attuale Calendario Venatorio e di rispettare le regole procedimentali dettate dal TAR, avendo cura, per il prosieguo, di non dare spazio ad elucubrazioni mentali del tipo di quella che ha dato luogo all’inatteso art. 5. L’Assessore ha chiarito che è intendimento suo e della Giunta regionale procedere all’approvazione del Piano regionale per poi emanare un nuovo Calendario Venatorio. Abbiamo osservato che l’approvazione del Piano, nella sua attuale stesura, provocherebbe ripercussioni negative sulla futura regolamentazione della caccia; abbiamo quindi chiesto che la pianificazione venga approvata con un provvedimento di carattere interinale, valido cioè per la corrente annata venatoria, con l’impegno, sin da subito, di ridefinire le competenze ed i limiti delle procedure valutative, onde eliminare le assurde ed illegittime limitazioni imposte dall’Assessorato al Territorio ed all’Ambiente. Infine abbiamo invitato l’Assessore a sottoporre alle Associazioni, prima della sua approvazione, ogni futuro provvedimento di regolamentazione venatoria, al fine di scongiurare ulteriori sgradite sorprese. Al di fuori di ogni polemica, si rileva che alcune associazioni venatorie – che fino allo scorso anno “sconsigliavano” all’ex Assessore Aiello di procedere nell’emanazione del Piano, che difendevano dinanzi al Giudice ammi-
nistrativo la tesi per cui tale incombente non fosse necessario al fine di regolamentare l’attività venatoria e che ci additavano quali “nemici della caccia” per via delle nostre idee diametralmente opposte – oggi plaudono all’iniziativa di alcuni Deputati regionali, che sollecitano l’approvazione dello strumento. È bastata una sentenza del TAR – peraltro abbastanza prevedibile nel suo contenuto – a far crollare alcune certezze e mettere tutti d’accordo; bene, ma il rammarico rimane. Se infatti l’ex Assessore Aiello ed il suo staff ci avessero dato retta l’anno scorso, avremmo avuto un anno di tempo per apportare al Piano le modifiche che si rendono necessarie al fine di garantire un minimo di dignità all’esercizio venatorio, allo stato gravemente compromessa dal Decreto Dirigenziale del Territorio Ambiente reso all’esito della procedura di valutazione. Non vogliamo ulteriormente indulgere alla tentazione di additare i responsabili dell’assurdità di alcune scelte cervellotiche, che hanno penalizzato e paralizzato il mondo venatorio negli ultimi due anni; non possiamo però esimerci dall’evidenziare che, con l’ultima pronunzia, il TAR ha delineato l’unico, ineluttabile, percorso logicogiuridico attraverso cui la regolamentazione della caccia in Sicilia deve passare, senza se e senza ma. Ci attende un’altra stagione di sacrifici; facciamo in modo che, questa volta, questi non siano inutili. Occorre abbandonare la linea di chi continua a proporre assurde sperimentazioni sulla pelle dei cacciatori e pretendere, tutti insieme, di raggiungere il miglior risultato possibile nel rispetto delle regole, chiare, certe ed univoche per tutti.
Francesco D’Elia
Il pregiudizio che non è utile al Paese “Siamo pastori e non criminali. Io allevo pecore in modo tradizionale, portandole tutti i giorni al pascolo, dal 1977, e penso di poter dire di avere una certa conoscenza. La pecora esiste ancora oggi solo grazie a questa attività: non sopravvivrebbe allo stato brado. O si pensa di aprire zoo, per conservare gli animali come nei musei, oppure non si sa di cosa si sta parlando. Spariranno pastori, pecore, agnelli e anche il formaggio: perché solo togliendo l'agnello si può prendere il latte alla pecora. E' un ragionamento semplice, ma che può fare solo chi ha messo piede almeno una volta in stalla - E aumenterà l'inquinamento perché le greggi al pascolo, e l'allevamento tradizionale, contribuiscono al mantenimento della biodiversità e alla riduzione di CO2, attraverso la ricrescita dell'erba. E tengono sotto controllo il rischio idrogeologico e gli incendi”. “Paragonati alla criminalità organizzata che imbottisce i cani di cocaina, attaccati in modo indiscriminato. Dobbiamo scomparire, come già sta accadendo per la situazione economica e la concorrenza di prodotti sottocosto dall'estero? Lo dicano apertamente. Ma dicano anche che, con noi, sparirà un sistema economico che ha fatto di queste montagne quel patrimonio ambientale che ora tutti ci invidiano, spariranno i borghi, e spariranno anche le pecore”. Mi hanno colpito le parole di Nunzio Marcelli, presidente dell’associazione allevatori ovicaprini d’Abruzzo che ho letto in una intervista realizzata da www.rete5.tv. Parole semplici, crude e determinate di chi sente addosso la croce ingiusta del pregiudizio ideologico e della deriva culturale. Attacchi integralisti, ancorché minoritari, che mal si conciliano, di contro, con l’esigenza di affermare un nuovo umanesimo che affida agli esseri umani le responsabilità, da incrementare, nei confronti del mondo fisico e biologico. Peraltro queste responsabilità, che sfuggono a chi pratica l’intolleranza, hanno o dovrebbero avere una dimensione scientifica ed etica perché richiamano la necessità di una maggiore consapevolezza dell’impatto che le azioni degli uomini hanno sugli equilibri naturali e sugli altri esseri viventi. Ridurre una sensibilità ad una proposta fatta di precetti, divieti, aggressioni è davvero sbagliato perché non solo si pone di traverso contro quel protagonismo culturale e secolare in tante attività, non ultima quella gastronomica, che hanno accompagnato storia e legami tra uomini e animali ma anche con la ricerca di evoluzioni più concrete sul tema del benessere animale. E’ più facile invece alzare gli steccati, alimentare il conflitto piuttosto che cimentarsi con il governo delle cose, con gli interessi collettivi. E dire che in questa fase così difficile, l’Italia dovrebbe tornare a fare l’Italia partendo dalla forza, dalla bellezza e dalle vocazioni dei suoi territori e delle sue tradizioni. Invece c’è chi non trova di meglio che tuonare il disgusto contro la maggioranza degli italiani, quegli stessi che tentano di resistere e cercano di guardare il futuro con rinnovata fiducia.
Marco Ciarafoni
A Padulle gara cinofila di beneficenza per i bambini di Cernobyl Sul campo cinofilo di Padulle di Sala Bolognese, gestito dall’Arci Caccia e dalla Federcaccia, si è svolta una prova a squadre alla quale hanno partecipato ben 17 formazioni di vise in due categorie. Accanto all’aspetto sportivo da segnalare il fatto che parte del ricavo è stato donato in beneficenza a sostegno dei bambini di Cernobyl. Al termine della gara la categoria A è stata vinta dalla squadra di Padulle, seguita da Galliera e Vado. La categoria B, di contro, ha visto l’affermazione di Casteldebole davanti a Castelmaggiore e Padulle.
Minacce ed intimidazione all’Arci Caccia. Presentata querela alla Procura della Repubblica Osvaldo Veneziano, nella sua qualità di presidente e rappresentante dell’Arcicaccia, ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma, tramite gli avvocati Alessandro Ippoliti ed Antonello Meuti, una “denuncia-querela per minaccia grave, intimidazione e molestia (nonché per tutti gli altri reati che l’autorità giudiziaria vorrà ravvisare) nei confronti del Fronte di Liberazione Animale per aver ricevuto in data 15 marzo 2013 una mail indirizzata all’Arci Caccia nazionale con il seguente testo “Rivendichiamo il danneggiamento di decine di macchine di cacciatori nella zona centro Italia durante la stagione venatoria 20122013. A voi bastardi sono state bucate le gomme e rotti i vetri a martellate. E' ora che paghiate un prezzo salato per lo sterminio di animali indifesi che fate ogni anno: da oggi in poi le prede siete anche voi. Fronte di Liberazione Animale”. L’atto si è reso necessario a tutela dell’incolumità di tutti i cacciatori ed in particolare di tutti i cittadini italiani amanti della natura e dei boschi.
Molise. “Frattura così umilia migliaia di cacciatori” Le segreterie regionali dell’Arci Caccia e della Federcaccia del Molise stigmatizzano l’atteggiamento del governo regionale e dei consiglieri di della maggioranza della II commissione, che hanno approvato un calendario venatorio che penalizza fortemente i cacciatori. Se questa era la volontà del presidente Frattura, dei suoi assessori e di tutta la maggioranza, si può dire tranquillamente che l’obiettivo è stato raggiunto in pieno. Perché non ha davvero alcun senso aprire la caccia alla quaglia, al fagiano e al colombaccio e alla tortora al 2 ottobre, quando ormai nel nostro territorio – causa migrazione – queste specie non ci sono più. Consigliamo a Frattura e ai suoi collaboratori di consultare il lavoro svolto nelle altre regioni governate dal centrosinistra, come ad esempio il Lazio, l’Umbria, l’Emilia Romagna, la Basilicata, per comprendere bene come il settore caccia viene, da quelle amministrazioni, valorizzato e di sicuro non umiliato come purtroppo accaduto da noi.
Niente deroghe in Lombardia Delusione totale da parte delle associazioni che al gran completo (FIDC- ANUU- ACL- Libera- Enalcaccia- CPA- Italcaccia- Arci Caccia) hanno incontrato in Regione l’assessore alla caccia Fava ed hanno appreso che le deroghe non si faranno. Solo, probabilmente, un atto amministrativo sulla questione apertura roccoli. L’assessore FAVA , sollecitato dai rappresentanti delle associazioni a più riprese, ha lasciato la riunione piuttosto contrariato.
Ministro De Girolamo: con abolizione Province agenti di polizia transitino nel Corpo Forestale dello Stato "La sfida è quella di garantire un alto livello di sicurezza ambientale, bene costituzionalmente protetto, e la conseguente tutela agroalimentare, preservando il territorio da ogni aggressione. Il processo normativo avviato dal Governo di modifica costituzionale finalizzato all'abolizione delle Province potrebbe offrire l'opportunità di salvaguardare la professionalità dei Servizi di Polizia Provinciale che da decenni operano sul territorio svolgendo, tra le altre, preziose funzioni di polizia giudiziaria, amministrativa, ambientale, zoofila, di protezione degli animali, lagunare e fluviale. È un importante patrimonio di esperienza e competenza che non può essere frammentato ad un livello locale non adeguato a gestire attività e indagini, come quelle ambientali, che non sono confinabili in ambiti ristretti. Una soluzione quasi naturale per l'affinità dei compiti e delle funzioni sarebbe il transito del personale dei Servizi di Polizia Provinciale, circa 2.800 unità, nei ruoli del Corpo forestale dello Stato, forza di Polizia dello Stato, istituzionalmente e tradizionalmente preposta alla tutela dell'ambiente e del territorio, nonché alla sicurezza agroalimentare. In un momento generale di crisi che investe tutto il Paese le Istituzioni devono cercare di cogliere il senso di nuove opportunità come quelle che riguardano l'adeguamento di una reale tutela del territorio e del paesaggio".Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, in merito all'ipotesi di transito, una volta abolite le Amministrazioni provinciali, degli agenti delle Polizie provinciali nel Corpo forestale dello Stato. Tale transito verrà proposto al personale in via opzionale e alternativa ad un eventuale passaggio nei ruoli dei Comuni o delle Regioni e sulla base dei requisiti previsti per l'ingresso nel Cfs.
Luigi Longo eletto vice presidente dell’ATC di Benevento Luigi Longo è stato eletto alla presidenza dell'Atc di Benevento con 11 voti, e Vice presidente con 14 voti. Il mondo venatorio, ambientale e agricolo lo ha votato all’unanimità. Al neo vice presidente gli auguri di buon lavoro da parte dell’Arci Caccia consapevoli che anche in questo nuovo incarico saprà mettere tutta la determinazione e la competenza che ha dimostrato sempre nel lavoro associativo a favore di una caccia moderna e compatibile con gli equilibri naturali.
Consiglio di Stato. Addestramento cani con sparo può essere esercitato oltre i limiti temporali dell’attività venatoria L’allenamento e l’addestramento dei cani con facoltà di sparo non è assimilabile all’attività venatoria con conseguente soggezione ai limiti temporali previsti dalla legislazione in vigore. E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato sezione VI in sede giurisdizionale con sentenza dell’11 febbraio 2013. Il Consiglio di Stato ha “osservato che, nel sistema di disposizioni dettate dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157, l’attività di addestramento ed allenamento dei cani forma oggetto di specifica e settoriale regolamentazione rispetto all’ordinario esercizio dell’attività venatoria quale definito dall’art. 12 della legge predetta. Il comma ottavo dell’art. 10, rubricato “Piani faunistici venatori”, della legge n. 157/1992 stabilisce, infatti, che i piani faunistici venatori comprendono, tra l’altro, lett. e), “le zone e i periodi per l’addestramento, l’allevamento e le gare dei cani anche su fauna selvatica naturale o con l’abbattimento di fauna di allevamento appartenente alle specie cacciabili, la cui gestione può essere affidata ad associazioni venatorie o cinofile ovvero a imprenditori singoli o associati”. Detta attività si pone in rapporto di specialità rispetto al genus dell’attività venatoria in senso lato, quale definita dall’art. 12 l. cit.. Ove il legislatore avesse inteso assimilare tout court l’attività di addestramento alla caccia dei cani all’ordinaria attività venatoria quanto ai luoghi ed ai periodi di esercizio, nulla, invero, avrebbe disposto al riguardo, trovando applicazione la disciplina generale sul prelievo venatorio. Diversamente, per specifica scelta normativa, l’addestramento dei cani può formare oggetto di speciale regolamentazione, ai sensi dell’art. 10, comma 8, lett. e), già citato, quanto alle “zone” ed ai “periodi”, con la conseguenza che l’arco temporale di svolgimento dell’attività non deve necessariamente coincidere, nei casi di sparo consentito su fauna di allevamento appartenente alle specie cacciabili, con quelli ordinariamente stabiliti dall’art. 18 l. n. 157 del 1992 per l’abbattimento di capi appartenenti alla fauna selvatica. Sotto altro profilo, è stato messo in luce che l’attività di allenamento e addestramento dei cani alla caccia, sul piano concettuale, si configura indirizzata all’acquisizione di capacità e di destrezza di detti animali nella ricerca e riporto della selvaggina e si pone, pertanto, in funzione propedeutica e funzionale rispetto ai periodi assegnati per l’esercizio della caccia nell’arco dell’anno solare, nel cui ambito le attitudini in precedenza acquisite devono trovare proficua utilizzazione. Sono proprio le particolari esigenze connesse all’addestramento dei cani che postulano un esercizio temporale più ampio di quanto non sia previsto per le normali attività di caccia alle specie selvatiche. Oltre che per la localizzazione territoriale in specifici ambiti, l’attività di addestramento dei cani, secondo la giurisprudenza richiamata, è differenziata rispetto all’ordinaria attività venatoria anche per l’oggetto, che è individuato dall’art. 10, comma 8, cit., con riferimento anche a “fauna di allevamento appartenente a specie cacciabili”, nozione che si differenzia da quella di “fauna selvatica” nei cui confronti sono indirizzati gli atti di abbattimento e cattura che, ai sensi dell’art. 12 legge n. 157/1992, costituiscono l’ordinario esercizio venatorio, assoggettato ai limiti temporali di cui al successivo art. 18. Nel caso di specie la facoltà di sparo è consentita unicamente nei confronti di esemplari immessi allo scopo limitato ed esclusivo di consentire l’esercizio, nelle zone a ciò destinate, dell’attività presa in considerazione dall’art. 10, comma ottavo, della legge citata, che, come in precedenza esposto è assunta dalla norma con carattere di specialità. Non induce a diverso avviso il disposto dell’art. 30, comma 4, della legge regionale veneta n. 50 del 1993 che si riferisce alle attività che possono essere svolte nell’ambito delle aziende agri-turistico-venatorie, mentre l’impugnata previsione dell’allegato B della delibera della Giunta provinciale di Verona n. 25 del 2008 è riferita alle specifiche zone per cani individuate all’interno delle aziende stesse”.
Buon successo della Festa della Caccia a Rivanazzano Si è svolta a Rivanazzano Terme la prima Festa della caccia. La manifestazione, a carattere interprovinciale (Pavia e Alessandria), è stata gestita e organizzata con il Patrocinio del Comune, della Pro Loco, del Gruppo Naturalistico e del Gruppo Cacciatori di Rivanazzano Terme. Sono intervenuti l'Assessore Provinciale alla caccia Alberto Lasagna ed il Consigliere Regionale del PD Giuseppe Villani. L’evento ha visto la presenza di produttori di armi, ottiche, abbigliamento, accessori ed agenzie venatorie, e di un’area ristoro con i gusti dell’caccia. Alla manifestazione ha preso parte l’Arci Caccia che ha organizzato un proprio stand con la partecipazione del presidente provinciale di Pavia Giorgio Magnani ed il responsabile sede di Campospinoso Aldo Defilippi.
L’Arci Caccia del Lazio scrive all’Assessore Sonia Ricci L’Arci Caccia del Lazio ha scritto una lettera aperta all’Assessore Sonia Ricci per integrare l’ordine del giorno del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale previsto per il prossimo 3 giugno. La gestione faunistica nel Lazio non esiste. Occorre attivare politiche di gestione nell’interesse della comunità, degli agricoltura, dell’ambiente, della buona attività venatoria. Di seguito riportiamo il testo della lettera: “Onorevole Assessore, Le profonde trasformazioni istituzionali che investono il ruolo delle province, e le modificazioni riguardanti le consistenze di popolazioni di fauna selvatica in vasti territori del Lazio (ungulati e non solo), impongono l’adozione di misure urgenti ed innovative a garanzia sia degli equilibri ambientali ed economici, sia della certezza dell’attività venatoria anche in rapporto alla valorizzazione delle colture agricole. L’Arci Caccia del Lazio chiede che l’ordine del giorno del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Regionale, previsto per il prossimo 3 giugno possa essere integrato con i seguenti argomenti: 1. L’attivazione della funzionalità dell’Osservatorio FaunisticoVenatorio Regionale, con le necessarie risorse economiche e professionali, per un monitoraggio aggiornato e mirato delle consistenze faunistiche; 2. Il superamento tempestivo degli impedimenti che stanno facendo rinviare in maniera inaccettabile l’approvazione del nuovo Piano Faunistico-Venatorio Regionale (il precedente fu approvato nel 1998 e non del tutto applicato). 3. Nuove misure per far fronte ai crescenti oggettivi disagi del mondo agricolo, aggravati dalla crisi, derivanti da squilibri gestionali che stanno provocando un aumento dei danni all’agricoltura (nonché degli incidenti d’auto), a fronte di una decrescente disponibilità di risorse finanziarie da utilizzare per i risarcimenti; 4. L’attivazione di un confronto tra tutte le parti interessate – Istituzioni, associazioni venatorie, ambientaliste, agricole -, affinché la Regione Lazio abbia una propria “proposta” sul futuro “sistema caccia”, e sul ruolo e lo “stato giuridico” degli Ambiti Territoriali di Caccia in relazione alle profonde novità legislative che investono la Regione con il superamento e/o la revisione delle Province; 5. L’attivazione di una nuova prassi istituzionale, che, in ossequio ai dettami della “gestione” delle specie selvatiche, metta al centro le potenzialità del mondo venatorio per le azioni di contenimento numerico di popolazioni di fauna al fine di prevenire danni all’agricoltura ed all’ambiente; per una corretta applicazione del principio della “caccia in deroga” a specie, quali lo storno, al fine di prevenire conflitti sociali; per il conseguimento della certezza dell’esercizio venatorio, approvando entro il 15 giugno il calendario venatorio. Con l’occasione sentiamo il dovere di ricordare che il 6 novembre 2012 (G.U. n° 277 del 27.11.2012) è stato approvato il Decreto dei Ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che ha per oggetto: “Modalità di trasmissione e tipologia di informazioni che le regioni sono tenute a comunicare per la rendicontazione alla Commissione europea sulle ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e l’utilizzazione delle specie di uccelli, di cui all’articolo 1 della direttiva 2009/147/CE. (12A12391)”. La norma decreta la competenza delle Regioni nella raccolta dei dati relativi ai carnieri venatori e per i prelievi in deroga. La raccolta dei dati è indispensabile ai fini di consentire di valutare l’areale e la consistenza delle specie di avifauna con indicazioni sulle tendenze, le minacce e lo stato di conservazione. Queste informazioni, da legge, dovranno giungere, entro la fine dell’anno, alla Comunità Europea altrimenti il nostro Paese non potrà avviare, nelle migliori condizioni, la discussione sull’elenco delle specie cacciabili e sugli allegati alla Direttiva 2009/147/CE. Negli incontri formali intercorsi tra le Regioni e i Ministeri competenti si è individuato il mese di settembre quale scadenza utile alle Regioni – competenti per legge – per fornire i dati dei “tesserini”. L’auspicio è che il Suo Assessorato voglia provvedere a raccogliere i dati riportati sui tesserini venatori a disposizione nei tempi più rapidi così da inviarli al Gruppo Tecnico previsto dal Decreto, coordinato dal Ministero dell’Ambiente con i rappresentanti del Mipaf, delle Regioni e dell’Ispra, così come risulterebbe stiano facendo, in ottemperanza alle sopradette disposizioni, già altre Regioni. RingraziandoLa anticipatamente, invio distinti saluti”.
La Corte Costituzionale boccia la riforma e il taglio delle Province. Ddl del Governo La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. Non è materia da disciplinare con decreto legge, hanno stabilito i giudici. Secondo la Consulta, «il decreto-legge» sulle Province «atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio». Dopo la sentenza il Consiglio dei Ministri in data 26 luglio ha approvato in via preliminare un provvedimento che trasforma le Province in enti di secondo livello con funzioni ridotte, sia rispetto a quelle attuali, sia rispetto alle funzioni riconosciute alle città metropolitane. Al tempo stesso è stato varato un ddl di riforma costituzionale per l’abrogazione dell Province.
Corte Costituzionale: illegittimo unico ambito regionale per caccia alla migratoria e pacchetto giornate continuative La Corte Costituzionale con sentenza n. 142/2013 del 17 giugno, depositata il 20 giugno, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 43, commi 6, 6-bis e 6-ter, della legge della Regione Abruzzo 28 gennaio 2004, n. 10 (Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente). La Corte Costituzionale, infatti, ha ritenuto fondata l’illegittimità costituzionale con la seguente motivazione: “L’art. 14, comma 1, della legge n. 157 del 1992 dispone che: «Le regioni, con apposite norme, sentite le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale e le province interessate, ripartiscono il territorio agrosilvo-pastorale destinato alla caccia programmata ai sensi dell’articolo 10, comma 6, in ambiti territoriali di caccia, di dimensioni subprovinciali, possibilmente omogenei e delimitati da confini naturali». Inoltre la Corte ha stabilito che la previsione di un unico comparto regionale pone in essere una deroga non consentita alla regolamentazione della caccia alle specie migratorie contenuta nell’art. 14, comma 1, della legge n. 157 del 1992.
L’Arci Caccia di Caserta è viva e vegeta Siamo spiacenti di aver potuto constatare via web sotto la voce del sito: www.pupia.tv (allegato 1) le false informazioni messe in circolazione in tale scritto nel quale, oltretutto, si fa riferimento all’ex Presidente provinciale di Caserta, sig. Salvatore Oliva il quale, tra l’altro, risulta non essere più iscritto all’Arci Caccia dallo scorso anno. In verità, contrariamente a quanto erroneamente scritto nel Comunicato Stampa di cui sopra, circa lo scioglimento dell’Associazione provinciale Arci Caccia di Caserta è bene sin da subito e con forza, ribadire che l’Associazione Arci Caccia di Caserta così come di tutta l’intera Campania è viva e vegeta con dirigenti provinciali e regionali di alto profilo. Infatti il nuovo delegato dell’Arci Caccia di Caserta è il sig. Nicola Corrado, al quale l’Associazione nazionale porge i più calorosi auguri di buon lavoro. Per tali motivi, l’Arci Caccia nazionale diffida chiunque possa divulgare notizie false e tendenziose circa fatti non veritieri, diffida altresì tutte le persone non legittimate dall’Arci Caccia stessa ad usare simboli, materiali, logo dell’Associazione nazionale Arci Caccia. Il Presidente nazionale, Osvaldo Veneziano, ha dato altresì incarico ai propri legali, avv. Alessandro Ippoliti ed Antonello Meuti di verificare se in tali circostanze vi possono essere profili di rilevanza giuridica.
Ad Afragola nuovo circolo Arci Caccia Ad Afragola, in piazza Castello, campeggia lo stemma dell’Arci Caccia. Un nutrito gruppo di cacciatori ha deciso, infatti, di costituire il circolo dell’Arci Caccia e di iniziare la programmazione dell’attività. In particolare le maggiori attenzioni sono ora riservate alla prossima ed ormai imminente stagione venatoria. Di sicuro interesse le offerte assicurative che con Generali Italia S.p.A. non trovano eguali in termini di affidabilità. Il brindisi augurale è stato fatto alla presenza di Sergio Sorrentino, presidente regionale e vice presidente nazionale dell’Arci Caccia. A tutti i nuovi soci e al nuovo gruppo dirigente il più caloroso benvenuto da parte di tutta l’Associazione
Affollata assemblea a San Giovanni Valdarno Affollata assemblea di cacciatori a San Giovanni Valdarno per il tradizione appuntamento che ogni anno il circolo dell’Arci Caccia organizza insieme a tutti gli altri circoli della vallata valdarnese. L’incontro aperto a tutti i cacciatori, qualunque fosse l’associazione di appartenenza, è stata aperta da un intervento di Marino Faltoni e ha visto la presenza di Luca Giusti, presidente provinciale dell’Arci Caccia e di Massimo Logi, vide presidente nazionale. Accanto al tema di strettissima attualità quale è il calendario venatorio nel corso dell’incontro molto si è discusso dell’unità del mondo venatorio e della crisi che attraversa l’attività venatoria in stretta relazione con la crisi generale del Paese. Una richiesta chiara ed imprescindibile di unità del mondo venatorio, di difesa della cultura della caccia dagli attacchi dell’animalismo radicale e di certezza del diritto per esercitare l’attività venatoria sono stati gli argomenti al centro degli interventi dei soci dell’Arci Caccia e dei cacciatori iscritti alle altre associazioni. Temi ripresi nelle conclusioni di Massimo Logi, che ha sottolineato come l’unica strada per proseguire la nostra passione sia quella dell’unità del mondo venatorio, purchè costruita su una piattaforma di obiettivi credibili: dalla difesa della caccia sociale ad un nuovo patto con il mondo agricolo, ad contrasto intelligente e scientifico alla deriva animalista. L’iniziativa aveva lo scopo di informare ma anche coinvolgere i cacciatori di tutte le appartenenze alla partecipazione attiva e ad una discussione sui problemi reali. Obiettivo certamente raggiunto. Un segno importante che qualifica il mondo venatorio se esso è capace di parlare la lingua della ragione e della lungimiranza. Solo così la caccia potrà riscrivere il suo futuro parlando alla società e palesando la sua grande utilità gestionale e sociale.
Federcaccia ed Arci Caccia: “Con questa gente non è possibile alcun confronto”
Siena. Animalisti scatenati. Indegna gazzarra nella sala del Consiglio Provinciale “Non hanno idee. Non hanno proposte. Non ne hanno mai avute. Gli appartiene solo un’intolleranza grigia ed incolta che rimanda ai periodi più bui della storia dell’Europa e del mondo. Urlano, offendono, minacciano perché per loro il contesto civile e democratico è cosa ignota . Non sorprendono, dunque, i loro comportamenti”: così Federcaccia e Arcicaccia stigmatizzano, in una lettera aperta inviata oggi ad Istituzioni e categorie, il comportamento tenuto da un gruppo di animalisti nella sala del Consiglio Provinciale di Siena per bloccare provvedimenti legittimi di gestione della fauna. La sorpresa semmai, sostengono le
associazioni venatorie “è che le loro azioni e provocazioni abbiano trovato ascolto da esponenti della politica e delle Istituzioni, che decisioni sacrosante siano state contestate e che delle stesse si sia ipotizzato il ritiro, nonostante la piena legittimità e la più che documentata necessità”. Comprensione dunque per la ricerca di dialogo dell’Amministrazione provinciale ma anche l’amara constatazione che il tentativo di dialogo, attuato con la moratoria del provvedimento sul controllo delle popolazioni di volpe, rappresenti in questo caso “una missione impossibile e che l’intento, pur apprezzabile, dell’Amministrazione non aveva al-
cuna possibilità di conseguire il risultato auspicato”. Di qui l’appello : “Devono adesso tornare a prevalere le ragioni del governo del territorio e la responsabilità degli organi competenti, l’Amministrazione Provinciale, nel confermarle e sostenerle dando definitiva attuazione alle disposizioni già emanate, nella loro integrità. Ogni diverso esito, ogni pur parziale arretramento o rinvio assumerebbe l’amaro sapore del cedimento al ricatto ed alla minaccia della gazzarra, significherebbe che basta la scalmanata ed incivile protesta di sparuti gruppetti ad annullare decisioni legittime ed ampiamente condivise”.
A confronto ambientalisti, cacciatori, tecnici, ricercatori
A Torino un convegno sulla gestione del patrimonio faunistico Venerdì 10 maggio, alla Fabbrica delle “E”, Sala 8 marzo, corso Trapani 95, ambientalisti, cacciatori, tecnici faunistici e ricercatori universitari hanno discusso di un nuovo modello di gestione della fauna selvatica e degli ambienti naturali che riporti nell’alveo scientifico una materia che deve appartenere a tutti i cittadini. Al mattino, si sono svolti gli interventi sui modelli di gestione degli animali selvatici e dei loro ambienti. Nel pomeriggio, è stata la volta di una Tavola Rotonda per indicare alla politica una strada da percorrere per la gestione del bene comune-fauna selvatica alla quale hanno partecipato Massimo Buconi, Vice presidente nazionale Federcaccia; Riccardo Fortina, Presidente Wwf Piemonte; Antonino Morabito, Responsabile nazionale fauna Legambiente; Giovanni Rolle Responsabile Gestione Fauna Coldiretti Torino; Osvaldo Veneziano Presidente nazionale Arci Caccia; Dario Zocco, Direttore del Parco Fluviale del Po e dell'Orba Il punto di partenza è stato un documento redatto da un gruppo di esperti di temi ambientali che ha deciso di ritrovarsi per discutere di un approccio alle tematiche faunistiche e naturalistiche secondo un ambientalismo scientifico. Il documento rilancia la gestione faunistica ed è stato sottoscritto da una buona parte del mondo tecniconaturalistico piemontese impegnato tutti giorni a studiare la natura, a conservarla, ad approfondire le problematiche della sua gestione, a suggerire alla politica norme per salvaguardare un patrimonio, appunto, di tutti noi umani. Quel documento vuole essere la base per una discussione aperta tra mondo ambientalista, mondo scientificouniversitario, parchi, agricoltura, mondo venatorio e politica. Il presupposto è che la legge considera gli animali e l’ambiente naturale patrimoni indisponibili dello stato, dunque delle collettività. Superare la sterile contrapposizione emotiva tra animalismo e mercificatori della fauna selvatica è la via da intraprendere se si vuole mantenere il nostro patrimonio faunistico in equilibrio con il resto del patrimonio naturale. Un ambientalismo che non segua l’animalismo di maniera ma che affronti in modo scientifico e pragmatico la gestione di questo patrimonio collettivo è l’unico in grado di proteggere davvero la natura e regalarla alle generazioni successive di umani.
Un ambientalismo che riconosca in pieno agli uomini il compito di custodire e coltivare la natura è l’unico in grado di promuovere politiche concrete per il ripristino degli ecosistemi e per il loro mantenimento. La vicenda del mancato referendum regionale sulla caccia, che ha infiammato il dibattito politico nella primavera 2012 ha reso evidente a tutti che le questioni legate alla gestione degli ambienti naturali non possono essere lasciate agli approcci emotivi e affet-
tivi che nulla hanno a che fare con le logiche della natura e che allontanano dalle politiche di miglioramento e gestione attiva. Da quello scontro che non ha lasciato né vincitori né vinti, rischia di generarsi uno stallo dove a rimetterci sono soltanto la natura e gli animali. Dalla paura che si è generata di scottarsi ancora con le tematiche legate alla tutela della fauna e alla sua gestione, la politica rischia solo la paralisi.
Nelle scuole di Sant’Elpidio con il Csaa
Tricolori su beccacce. Tanti incontri, un grande campionato Il Campionato Italiano di caccia su beccacce, giunto all’undicesima edizione, ha avuto un grandissimo successo per partecipazione, qualità dei cani presentati e per il risultato conseguito. Grande merito va ascrittoa tutto lo staff organizzativo di Città di Castello con in testa l’infaticabile ed encomiabile Giampaolo Zandrini che con la sua passione e volontà ha trasferito e trascinato gli altrettanto esperti e preparati accompagnatori ad un evento così importante. Fernando Locchi, Luigi Falleri, Romano Bianconi, Franco Guerrini, Fabio Falleri, Gabriele Faloci, Marco Giaccaglia, Giuliano Fruschini, Egidio Biagioli, Roberto Tognoloni, Bruno Primavera, Marco Lupattelli, Lorenzo Ruggeri e l’intramontabile e perfetto Presidente dell’Arci Caccia di Città di Castello, Alberto Alunni lavorando con competenza nei giorni precedenti le prove, sono riusciti a censire, con grande maestria, i monti destinati alla manifestazione: Il risultato è stato evidente: oltre 15 le beccacce involate e molti di più gli incontri dei cani. Splendido l’habitat della montagna demaniale a disposizione della manifestazione. I partecipanti, di altissimo valore, hanno potuto realizzare una classifica di grande prestigio. Con grande piacere si sono potuti osservare tanti cacciatori che hanno raggiunto livelli qualitativi che nulla hanno da invidiare alla “cinofilia ufficiale”. Su dieci batteria, tre sole sono senza classifica e, sebbene il numero era di non più sette/otto per batteria alcuni, come si può ben notare dalle classifiche, hanno ottenuto risultati più che eccellenti. Emozionante, negli inglesi, il barrage a cinque. Ha vinto con grande merito il Setter Inglese Breack, di Antonello Angelici, grande soggetto che ho avuto il piacere di ammirare anche alcuni giorni dopo; seconda Zeta (SI) femmina di Franceschini, soggetto giovane che ha dimostrato di essere cane di ottima marca e di grandi mezzi. Altro cane tra i setter inglesi che è arrivato più volte al barrage è Rey di Tomasacci ma che purtroppo pur essendo un cane di grandi mezzi e grande realizzatore, quando arriva al confronto con altri cani ha un calo di impegno. E se avesse ragione Gianpaolo Zandrini che, forte della sua esperienza, esprime così il suo parere: “forse sentendosi superiore non accetta confronti”. Chissà? Sicuramente, per valore e capacità dimostrate non erano da meno Edbel Gloria, SI di Franca Giuliano e Atom, SI di Gerardo De Rosa ma il barrage oltre a testimoniare le qualità è alle volte come una ruolette perché tutti avrebbero meritavano di vincere. Grande contributo l’hanno dato anche quest’anno i cani da cerca, anche se non numerosi come lo scorso anno; si sono fatti onore Nemo, SPR di Fumanti che si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano su l’altrettanto valida Geline, SPR di Volpi. Molto emozionante la premiazione con ottime relazioni dei giudici Paolo Fegatoli, Stefano Simboli, Giancarlo Massari, Marco Pensalfini, Salvatore Piedepalumbo, Roberto Santeramo, Avio Massoli, Federico Tosti, Domenico Verdecchia. Il Campionato ha visto la presenza anche del neo Presidente regionale Emanuele Bennati il quale ha illustrato i meriti e le potenzialità sportive del Csaa e dell’Arci Caccia dell’Umbria e del Presidente nazionale del Csaa e presidente del Consiglio nazionale dell’Arcicaccia Marco Ciarafoni il quale, dando il giusto lustro a questo importantissimo appuntamento cinofilo ha voluto offrire ai presenti alcune riflessioni sul presente e futuro dell’attività venatoria e rimarcare la grande necessità di un mondo venatorio unito. Grandi applausi di tutti i concorrenti hanno chiuso una Campionato Italiano difficilmente ripetibile.
Giorgio Filippucci
Il Csaa delle Marche in collaborazione con il Comune di Sant’Elpidio a Mare e con la scuola media “Andrea Bacci” una visita all’oasi di Capodarco di Fermo. L’iniziativa fa parte di un progetto, svolto insieme allo Studio naturalistico Pan, per affrontare insieme agli 85 alunni di quattro classi i temi degli ecosistemi naturali e dell’osservazione degli uccelli. La visita all’oasi è stata preceduta da una serie di lezioni preliminari che hanno consentito di approfondire la migrazione degli uccelli e l’importanza dell’inanellamento scientifico. Una seconda fase di laboratorio didattico è stata svolta presso il Bosco della Comunità di Capodarco di Fermo allorchè sono stati visionati diversi sentieri e gli alunni hanno potuto vedere come funziona una stazione di inanellamento scientifico. L’inanellatore Nazzareno Polini, insieme ai ragazzi, ha controllato le reti, presi gli uccelli intrappolati al fine di inanellarli, misurarli e rilasciarli. L’operazione si svolge in stretta relazione con l’Ispra e può essere svolto, come è stato spiegato, solo da operatori formati ed abilitati dallo stesso Istituto. L’attività ambientale è proseguita con la visita all’aula didattica gestita dalla Smilax Nova associazione dove si è affrontato il tema dell’ecosistema bosco che i ragazzi successivamente hanno potuto esplorare. Insegnanti e alunni hanno apprezzato molto quanto proposto dagli organizzatore. Ringraziamenti doverosi per la Comunità di Capodarco, al dott. Nazzareno Polini, al preside della scuola professor Andrea Bacci, a tutto il corpo insegnante, all’assessore Monia Tomassini, all’ufficio scuola del Comune. Il progetto andrà avanti con una sessione specifica legata ad un concorso fotografico. Per quanto ci riguarda lavoreremo perché anche nel 2014 si possa ripetere l’iniziativa. Domenico Verdecchia
Classifiche Continentali Italiani - Giudice Giampaolo Zandrini Nessun classificato Continentali Esteri - Giudice Giancarlo Massari Nessun Classificato Cani da Cerca - Giudice Avio Massoli 1° ECC Nemo SPR p. e c. Aldo Fortunati; 2° ECC Geline SPR p. e c. Lucio Volpi Inglesi 1a Batteria Giudice Domenico Verdecchia 1° ECC Atom SI p.e c. Gerardo De Rosa; 2a Batteria Giudice Paolo Fegatoli 1° MB Martin SI p.e c. Tidei 3a Batteria Giudice Federico Tosti 1° ECC Zeta SI p. e c. Franceschini 4a Batteria Giudice Salvatore Piedepalumbo 1° ECC Rey SI p. e c. Alipio Tomasacci; 2° ECC Nemo SI p. e c. Matteo Di Bacco; 3° MB Kris PT p. e c. Del Vecchio 5a Batteria Giudice Stefano Simboli 1° ECC Edbel Gloy SI p. e c. Franca Giuliano; 2° ECC Asia SI p. e c. Paolo Togni; 3° ECC Arno SI p. e c. Novello Bocci 6a Batteria Giudice Roberto Santeramo Nessun Classificato 7a Batteria Giudice Marco Pensalfini 1° ECC Breack SI p. e c. Angelici Antonello Al termine è stato effettuato il Barrage dei primi cinque classificati con ECC e con pieno merito ha vinto il Campionato Italiano Breack SI di Angelici Antonello, 2° Zata SI di Franceschini, poi Rey di Tomassacci, Edbel di Franca Giuliano, Atom di Gerardo De Rosa. Classifiche a Squadre Cani da Cerca 1a Umbriapunti 19 Lucio Volpi, Aldo Fumanti, Ricciarelli Inglesi 2a Marchepunti 10 Chiarucci, Tomassacci, Fabio Barboni 3a Umbriapunti 9 Franceschini, Martinelli Inoltre è stato assegnato il Trofeo dell’Appennino a Diana, SI di Barboni che ha raggiunto il maggior punteggio nelle due prove organizzate dal Presidente Roberto Tognolon e dell’Associazioni Cinofila Eugubina in collaborazione con il CSAA .
Potenza: nei giorni scorsi è stato eletto il nuovo Comitato di Gestione dell’ATC 3
“Regione che vai WWF che trovi” Determinante il voto del WWF rappresentato da un esponente di una associazione di cacciatori “ultras” In merito alla scelta del WWF di farsi rappresentare formalmente da un esponente di una Associazione venatoria di quelle più impegnate a chiedere di allungare i tempi di caccia nonché ad allargare il numero delle specie cacciabili regolarmente fallito. Il Presidente regionale dell’Arci Caccia della Basilicata e consigliere nazionale, Alfonso D’Amato, ha dichiarato: “E’ importante che il WWF si sia schierato senza se e senza ma a favore della caccia in Basilicata rompendo con le posizioni animaliste e inserendo, in nome e per conto dell’associazione ambientalista un autorevole rappresentante di una associazione venatoria locale nel Comitato di Gestione. Il voto del WWF ha concorso inoltre ad eleggere il nuovo Presidente dell’Ambito Territoriale di caccia ATC 3 di Potenza nella persona di un dirigente di
un’associazione che in tutta Italia ha sostenuto le posizioni più oltranziste “sulla caccia”. Il WWF nazionale, un tempo, le etichettava “barbarie venatoria”. Ora auspichiamo che il WWF voglia contrastare d’intesa con il neo presidente dell’ATC l’acquisto di animali pronta caccia e privilegiare, di contro, investimenti in ripristini ambientali, lotta al bracconaggio, tutela del territorio. Almeno questo! Se le “doppiette” del WWF continueranno ad essere impegnate sulla linea delle associazioni venatorie che predicano più tempi, più spazi, più specie per la caccia, saranno dannose per l’ambiente della Basilicata, rinnegheranno le sollecitazioni positive dei cittadini, degli agricoltori, degli allevatori e delle associazioni venatorie impegnate per una caccia sostenibile e per valorizzare il bene “fauna” patrimonio di tutti i cittadini.
dei rappresentanti dell’associazione è andato anche a tutti i familiari presenti. I complimenti sinceri vanno al tito-
Dal 17 al 19 maggio l’Arci caccia Umbria è stata presente a Caccia Village con un proprio stand. Diversi gli eventi organizzati. Sabato 17 vi è stata la presentazione del “Progetto corvidi” al fine di valorizzare la caccia ai corvidi come opportunità di caccia e come metodo di contenimento”. Ha partecipato la Società caccia cornacchie “Le Balze” e sono state illustrate le metodologie di caccia a questo selvatico. Domenica 19 maggio si è svolto l’incontro con Emilio Petricci primo selecontrollore italiano a praticare la caccia selezione con l’arco. Sempre domenica, gemellaggio con il Circolo di Palestrina di Roma. Con l’occasione è stato offerto un piccolo buffet a tutti i presenti.
Andrea Severi (Arci Caccia Roma) sull'attentato ai carabinieri “Esprimo profondo rammarico e sconcerto per il vile attentato all’arma dei Carabinieri e alle istituzioni democratiche che l’Arma anche in questa triste occasione ha saputo proteggere con spirito di servizio e dedizione assoluta” così Andrea Severi presidente dell’Arcicaccia di Roma e inoltre:”mi auguro che i carabinieri coinvolti abbiano entrambi un quadro clinico che possa consentire loro una veloce guarigione senza danni permanenti e invalidanti per il prezioso contributo che potranno ancora offrire al nostro Paese. Non posso altresì esimermi dal chiedere allo Stato un ancor più attento controllo delle armi illegali e dei mercati clandestini spesso, infatti, in tale occasioni si tende a complicare la vita di chi detiene e utilizza le armi correttamente, con cura e con responsabile prudenza. Nei momenti di massima tensione sociale, di crisi economica e spesso morale la tendenza a compiere atti estremi e di altissima pericolosità per i civili e per i militari impegnati nella sicurezza, l’unica risposta seria dello Stato è la prevenzione e il controllo e tengo a precisare non solo quello ai cittadini che dimostrano quotidianamente solidità e rettitudine, se necessario si attivino i canali di intelligence per prevenire l’utilizzo di canali delinquenziali per il reperimento di mezzi offensivi. L’Arcicaccia da sempre chiede di poter dare un modesto ma sensibile contributo all’educazione e alla prevenzione di incidenti e di costituzione di pericolose zone d’ombra legislative a fianco delle forze dell’ordine e delle istituzioni democratiche”
Una meravigliosa tradizione la Festa del cacciatore a Palestrina La Festa dell’ARCI Caccia di Palestrina è ormai una meravigliosa tradizione. La sua riproposizione annuale non ha il limite della “routine” che contraddistingue talune manifestazioni. Nulla è mai scontato quanto viene organizzato il gran “cenone” di Palestrina. Lotterie, autorità, presenze, menù, vini sono sempre ogni anno bellissime sorprese per la gioia dei partecipanti. Per questo si torna sempre volentieri. La cena sociale del 23 marzo ha visto la presenza di circa quattrocento graditi partecipanti che ci auguriamo di incontrare nei futuri appuntamenti di Festa già nel programma dell’ARCI Caccia di Palestrina. In futuro le Feste di Palestrina saranno sempre più importanti e partecipate dai soci ARCI Caccia anche dei Comuni limitrofi che si stanno organizzando per dare vita al nuovo Comitato territoriale autonomo dell’ARCI Caccia. Il comitato avrà un suo specifico gruppo dirigente per raccogliere attorno al Circolo di Palestrina e ad Edoardo Tagliacozzo attuale Presidente tanti giovani e così altre nuove importanti energie. Intanto a Tagliacozzo che tutti affettuosamente chiamano “Lallo” rappresentante coordinatore del comitato di zona e presidente del Circolo vanno i sentiti ringraziamenti per la Festa del 23 marzo 2013 e quelle degli anni precedenti. Grazie anche alla squadra dei bravi appassionati e volontari del Circolo di Palestrina. Ancor più valore ha assunto la manifestazione di quest’anno anche perché con il ricavato si potrà finanziare la gestione della nuova sede dell’ARCI Caccia di Palestrina e di zona sita in Via Consortile, n° 3 Tel. 06/9573256. La nuova sede è stata aperta per fornire i migliori servizi ai cacciatori e per dare loro assistenza per risolvere i problemi burocratici di chi pratica l’attività venatoria.Tra i partecipanti alla cena un meritato riconoscimento alle guardie volontarie dell’ARCI Caccia e ai Presidenti dei Circoli dei Comuni limitrofi presenti. Un grazie negli interventi di saluto
L'Arci Caccia dell'Umbria a Caccia Village a Bastia Umbria
Atc Napoli, voto unanime per Sorrentino lare, ai cuochi e ai camerieri del ristorante MONTONI (Palestrina località Quadrelle) che si preparano ad ospitare l’ARCI Caccia per un prossimo appuntamento culinario a base di pesce già per i primi di luglio di quest’anno. L’ARCI Caccia ringrazia le autorità locali e regionali presenti nelle persone di Lena Rodolfo Consigliere regionale del Lazio e Presidente della Commissione Sanità, Adolfo De Angelis Sindaco di Palestrina e Massimiliano Dolce Presidente del Consiglio Comunale e i dirigenti dell’ARCI Caccia: Andrea Severi Presidente provinciale, Claudio Terribili Presidente regionale e Osvaldo Veneziano Presidente Nazionale.
Ascoli Piceno, 2° Trofeo Arci Caccia per razze da ferma Nei giorni 23/24 febbraio si è svolto il 2°TROFEO ARCICACCIA, prova nazionale di caccia su selvaggina naturale per razze da ferma , organizzato dall’ ASD ARCI CACCIA provinciale di Ascoli Piceno in collaborazione con il gruppo cinofilo piceno dell’Enci. Terreni della prova sono stati quelli delle zone ripopolamento e cattura di Ascoli Piceno, di Appignano del Tronto ; di Appignano del Tronto – Castel di Lama. Una vera e propria palestra per i nostri ausiliari, ricca di “vera” fauna selvatica. Il tempo è stato clemente, anche se i terreni erano particolarmente fangosi, quasi impraticabili, a causa della pioggia caduta copiosa nei giorni precedenti . Nonostante ciò ci sono stati ottimi incontri: beccacce, fagiani , lepri. I protagonisti della giornata di sabato 23 febbraio sono stati: la femmina di epagneul breton MISS di Dante Capriotti, che ha lavorato in perfetto stile di razza e ha dimostrato un gran spirito venatorio, e con mia grande soddisfazione, gli spinoni condotti da Marco Nelli, che in questi terreni hanno potuto esprimere tutte le loro doti. A conferma dei risultati di sabato , nella giornata di domenica 24 si sono messi in risalto il Kurzhaar condotto dal Sig.Turci BORIS DEL GARINCOS e il setter inglese NEMBO condotto dal Sig.Ortolani , vincendo così entrambi il Trofeo Arci Caccia Un ringraziamento particolare al Presidente del Gruppo Cinofilo Luigi Cataldi e a tutta la Segreteria per la grande collaborazione e impegno dimostrato per l’ottima riuscita della manifestazione. Un grazie va anche alla Giuria: Piero Balestra, Luigi Cataldi, Silvio Corradetti, Goffredo De Matteis, Pasquale De Santis, Tullio Moretti. L’assegnazione dei due trofei, ai due soggetti appartenenti rispettivamente alla categoria continentali ed alla categoria inglesi, che hanno ottenuto la qualifica più alta, si è svolta domenica presso il Ristorante “La Fonte” di Offida, momento questo che ha visto la partecipazione dei Presidenti Arci Caccia Sauro Marinozzi e Dario Giudici e di tutti i membri del Direttivo Regionale e Provinciale dell’Associazione . La giornata si è conclusa con una” festa “conviviale offerta dall’ArciCaccia ha cui hanno preso parte gli organizzatori, la giuria e alcuni concorrenti, dove c’è stata anche la possibilità di confrontarsi sui temi della cinofilia e della caccia.
Silvia Pagliarini
Voto unanime per Sergio Sorrentino alla guida dell’Ambito Territoriale di Caccia di Napoli. E’ una riconferma voluta da tutto il Consiglio presente alle Votazioni. Non è solo il riconoscimento per l’autorevolezza di una persona ma, come sostenuto durante l’Assemblea, ha il significato di sostenere il progetto di una caccia rinnovata in stretta sintonia con l’esigenza della valorizzazione del patrimonio ambientale e della gestione faunistica. Vedere insieme, uniti anche nelle scelte, agricoltori, ambientalisti e cacciatori nonché i rappresentanti degli enti locali, ha un valore particolare perché sta a significare che la concertazione non solo è possibile ma diventa un fatto compiuto allorché in forza di un progetto e della persona giusta a realizzarlo, vengono superati pregiudizi e messe in secondo piano le legittime sensibilità di appartenenza.
Cacciatori per il Meyer Un percorso di caccia itinerante e una gara al piattello a sostegno del Meyer. E’ un aiuto speciale quello che i cacciatori di San Casciano e San Donato in Poggio intendono donare all’ospedale pediatrico di Firenze. L’occasione è stata la prima edizione del “Trofeo a squadre Cacciatori per il Meyer”, organizzata in collaborazione con Federazione Italiana della Caccia, Arci Caccia, C.P.A. Si tratta di una gara di percorso di caccia itinerante con 50 piattelli a scorrere che domenica 26 maggio si è svolta per l’intera giornata a La Fontaccia a Castel San Gimignano (SI). L’intero ricavato è stato devoluto a favore del Meyer.
Convegno alla Festa dell'Arci Caccia di Pisa Sabato 4 maggio si è tenuta a Fornacette di Calcinaia, nell’ambito della IV Festa provinciale del cacciatore, organizzata dall’Arci Caccia di Pisa, una Tavola rotonda dal titolo “Cacciamo i danni dalle campagne. AAA...CERCASI legge nazionale per gestione faunistica...esclusi perditempo”. L’iniziativa, coordinata dal presidente regionale Fabio Lupi è stata introdotta da una relazione di Manolo Panicucci, presidente della federazione provinciale dell’Associazione. Al dibattito hanno partecipato Massimo Buconi, vicepresidente nazionale Federcaccia, Massimo Logi, vicepresidente nazionale Arcicaccia, Leonardo Marras, presidente della Provincia di Grosseto, Antonino Morabito, responsabile Fauna e biodiversità Legambiente, Giampiero Sammuri, presidente Federparchi e Gianfranco Santi, responsabile politiche venatorie della Confederazione Italiana agricoltori. La tavola rotonda è stata conclusa dall’intervento di Osvaldo Veneziano, presidente nazionale Arcicaccia.
Penisola Sorrentina, nuovo circolo Arci Caccia Csaa Sabato 27 aprile si è tenuta l’inaugurazione del circolo Arcicaccia Csaa della Penisola Sorrentina in Via Fontana Forma 18 di Sant’Agata di Massa Lubrense. Una occasione per incontrare gli appassionati cacciatori e gli amanti delle attività ambientali e all’aria aperta con Sergio Sorrentino, presidente regionale e vide presidente nazionale dell’Arcicaccia
Festa del cacciatore ai Lagoni L'Arcicaccia di Pistoia organizza, dal 27 luglio al 15 agosto, al Centro turistico venatorio dei Lagoni, a Collina Pistoiese, la 20ª Festa Regionale del Cacciatore. La manifestazione propone iniziative sportive, ricreative e culturali accompagnate da buona cucina con piatti di cacciagione e di pesce. In funzione stand gastronomico, pizzeria, barpaninoteca e il lago per la pesca sportiva. Sarà infine possibile visitare una mostra di oggetti in legno realizzati da Lorenzo Vezzosi.
Parchi Alpi Apuane. Concluso il primo anno del progetto di reintroduzione della pernice rossa Il progetto di reintroduzione della Pernice rossa nel Parco delle Alpi Apuane di per se non avrebbe nulla di particolare da un punto di vista tecnico e faunistico. Il valore speciale che ha assunto questa iniziativa è dovuta al fatto che una volta tanto cacciatori, tramite l’ATC Lucca 12, ed aree protette non si sono confrontati in modo conflittuale bensì con spirito di collaborazione. L’idea è nata stante la difficoltà dell’ATC di individuare aree da destinare al ripopolamento faunistico in un territorio stretto tra la costa urbanizzata e la montagna in buona parte inclusa nel parco. Perché allora non trovare una collaborazione con l’Ente Parco affinché l’area protetta divenga una risorsa anche per il mondo venatorio fungendo con una sorta di mega zona di ripopolamento? L’idea è subito piaciuta a tutti i soggetti coinvolti ed è stata individuata la pernice in quanto specie autoctona ma ormai estinta che, una volta radicata, avrebbe potuto aumentare la biodiversità all’interno del Parco stesso e fornire, dall’altra parte, soggetti riprodottisi naturalmente per ripopolare anche il territorio esterno gestito dall’ATC. L’iniziativa è stata realizzata grazie al finanziamento dell’ATC Lucca 12 attraverso progetti
finalizzati della Provincia di Lucca. Nel primo anno di realizzazione sono state individuate due aree sperimentali all’interno del Parco dove sono state immesse 200 pernici ciascuna in appositi recinti di ambientamento. I soggetti immessi sono stati accuditi e monitorati dai volontari dell’ATC e dai tecnici incaricati fino alla successiva stagione riproduttiva. Purtroppo le ingenti nevicate dell’inverno 2012/13 e, soprattutto il lungo perdurare della copertura ne-
vosa fino alla primavera, hanno causata una mortalità elevata e soprattutto una forte dispersione verso le quote più basse. Tuttavia nel complesso il progetto ha funzionato e l’ATC ha intenzione di proseguire le immissioni anche nei prossimi anni fino alla costituzione di nuclei autosufficienti di pernici. Nei prossimi numeri di Caccia+ sarà pubblicata una relazione dettagliata sugli aspetti tecnici e sui risultati ottenuti.
La giornata tipo della beccaccia Cercare di descrivere la giornata tipo della Signora dal becco lungo è cosa molto difficoltosa, e certamente il solo tentare di farlo è alquanto presuntuoso, restando ancora avvolta “fortunatamente”nel mistero e fra l’oscurità più fitta, molta parte delle sua vita più intima. La nostra scontrosa Signora delle tenebre e Regina del bosco, passa le sue giornate fra il folto dei boschi e delle selve, passeggiando goffamente come una anziana zia zitella grassoccia in ciabatte da camera, attenta e sul chi vive, con i suoi grandi e scuri occhi languidi, che sono un insieme di bontà e malizia, sotto le ramaglie, le felci e le marruche. All’alba si rimette spesso nei boschi grandi, modesti o piccoli, dai quali uscirà comunque solo al sopraggiungere delle prime ore della notte, quando un mantello che si fa ogni istante che passa sempre più nero, avvolgerà la natura tutta. Avanti che faccia giorno la beccaccia di fresco arrivo e quella ormai stanziale, ha già stabilito dove passare la giornata, la scelta del luogo sarà sempre dettata a seconda della stagione, della qualità e condizione del terreno disponibile, e dei venti. Nelle belle giornate di sole durante un periodo siccitoso, sceglierà e si insidierà sul trono nelle zone più ombrose e fresche, in periodi particolarmente umidi invece preferirà i terreni posti in alto ben drenati ed asciutti, mai però molto duri o eccessivamente intrisi d’acqua preferendo in ogni caso terreno morbido e friabile. La nostra Regina dal becco lungo, ama sempre circolare liberamente su un terreno, il quale deve essere assolutamente sgombro di erbacce o altri ostacoli come ramaglia lasciata a terra dai boscaioli. Il suo regno in ogni stagione deve in sostanza garantire due cose fondamentali: un sufficiente approvvigionamento alimentare, e una copertura predisposta in modo da poterle assicurare in qualsiasi momento, una via libera da impedimenti per una rapida fuga. Quando lo scaltro e ormai esperto cane si avvicina in silenzio al suo trono, la beccaccia si trova obbligata
ad abbandonare in fretta la sua protetta e sicura dimora, penetrando sollecita fra prunaie e folti dove non raramente fatica ad uscirvi. Se tutto procede per il meglio e tutto intorno è tranquillo, la sazia beccaccia che arriva sulla riposta dopo aver trascorso l’intera notte a pasturare nella radura fra le fatte di vacca, e l’umido terreno della sponda di qualche pozza, lago o torrente, si dispone al riposo, se non è sazia a sufficienza completa al più presto la sua dieta. Il riposo della Regina consiste tutto in brevi continue pause, con il becco appoggiato molto spesso a terra che io credo funga da congegno atto ad avvertire le più labili e tenue vibrazioni del terreno, e le orecchie bene aperte per localizzare i più piccoli rumori, quindi un doppio allarme di sicurezza per il bene la salute e la tranquillità della nostra Regina. A tratti interrompe il breve riposo per mettersi alla ricerca di vermi o di animaletti di terra vari, come non disdegna farsi qualche bocconcino con lumachine. Rivolta con cura e massima attenzione le numerose foglie, nell’intento di scoprire se sotto di esse si celi qualche vermicello, più in là sotto una fronzuta felce attorniata da scope il terreno si fa umido morbido
e friabile, allora poggiando a tratti il lungo becco sul nudo terreno cercherà di individuare il lieve impercettibile rumore del lavorio dei lunghi e carnosi lombrichi, e quando affonderà la sua prodigiosa lancia nel terreno per il verme non ci sarà scampo. Sazia e compiaciuta del risultato si apparecchierà per l’ora del tè vicino ad un rivolo d’acqua od ad una sorgente, oppure gli basterà per ripulirsi il becco anche qualche dita di umido muschio nel cavo provvidenziale di un vecchio tronco. All’allungarsi delle ombre della notte quando il merlo schiamazza arrogante giù nel fitto borro, e il paggio pettirosso l’avverte che è ora di andare, la Regina distende le sue lunghe ali falcate e prende il volo, per raggiungere e passare la notte nelle praterie non lontane dal bosco. Spesso gli faranno compagnia il suono dei campanacci degli animali al pascolo e il latrare alla luna dei cani ai casolari lontani, altre volte preferirà stare sola lungo le sponde dei laghi, dei fiumi o di semplici pozze d’acqua piovana, fino al sorgere di una nuova alba quando tornerà come una cenerentola frettolosamente al bosco prima che faccia giorno.
Alessandro Buzzi
CSAA. E’ tempo di Expo di Giampaolo Ciampini
Sabato 6 Luglio si è svolta presso il centro sportivo di Valpiana la 17° Esposizione Nazionale Canina di Bellezza, prova valida per il Campionato Toscana e Italiano del C.S.A.A. Il caldo intenso e il periodo di certo non favorevole alle nostre esposizioni non hanno tenuto lontano i frequentatori del nostro circuito espositivo, difatti questa edizione ha avuto per Valpiana un record di presenze. Le iscrizioni all’inizio sono andate un po’ a rilento però man mano che il tempo passava il numero delle iscrizioni diventava importante. Alle 18:00 puntualmente sono iniziati giudizi che hanno impegnato tutti i giudici presenti fino alle ore 20:00. Terminata la fase dei giudizi e dopo la consueta pausa per la cena, il Delegato Salvatore Bellavia ha messo in ordine la situazione ed è iniziata la seconda fase della manifestazione, che è stata molto intensa e di ottima qualità. Alla fine i tre migliori soggetti di giornata sono stati: per la Classe Intermedia un notevole esemplare di Bracco Ungherese, per la Classe Campioni un ottimo soggetto di Beagle, per la Classe Libera uno splendido esemplare di Wolfspitz che è poi risultato il miglior soggetto assoluto della manifestazione. Un sentito ringraziamento per questo bel pomeriggio trascorso all’aria aperta ,vada quindi a tutti i numerosi partecipanti, a tutta l’organizzazione che come semprei si impegna sempre al massimo e a tutta la giuria di giornata.
Sabato 13 Luglio si è svolta presso il centro di addestramento Dog’s Center “Il Sagittario” a Santo Stefano a Macerata l’Esposizione Nazionale Canina di Bellezza, appuntamento ormai fisso da anni per il circuito espostivo del C.S.A.A. La prova era valida per il Campionato Toscano e Italiano con qualifica Icab. Ottima come sempre la location, ben raggiungibile, ampio parcheggio disponibile per tutti, tensostrutture per garantire un riparo al fresco, ampia zona espositiva, ottima cucina casalinga e ottimi premi in natura, il tutto curato dall’esperto e amico Alessandro Froli. Una buona presenza di cani sia come numero che come qualità, hanno impegnato tutta la giuria di giornata, da segnalare una notevole numero dei cani da compagnia, che di solito non sono molto presenti alle nostre esposizioni. Ottima la seconda fase della manifestazione ben animata e condotta dal nostro speacker ufficiale nonchè Giudice Paolo Ingoglia. Ma veniamo a podio di giornata, partiamo dal gradino più basso e quindi dal terzo posto, dove troviamo un’ottimo soggetto di Cavalier King vincitore della Classe Campioni, sul secondo gradino del podio sale un notevole soggetto di Swergschnauzer vincitore della Classe Libera, sul primo gradino del podio e quindi miglior soggetto assoluto della manifestazione sale, una splendida Femmina di Pastore Tedesco, vincitore della Classe Intermedia, di propietà del Sig. Nerelli Claudio. A questo punto rimane la parte dei saluti e ringraziamenti, che come sempre li rivolgo in primis a tutti gli espositori del giorno, a seguire saluti e ringraziamenti a tutto lo staff del Sagittario e per ultimi ma non per importanza a tutta la giuria di giornata. Ci vediamo il prossimo anno.
TROFEO SASI 2013 Davvero
una bella finale a pieno titolo quella svoltasi nello splendido quagliodromo di Piombino domenica 16 giugno, in palio il trofeo SASI 2013. Buona la presenza dei concorrenti, ottimo il livello dei soggetti in gara, che oltre a dimostrare le loro doti venatorie, venivano valutati pure sotto il profilo morfologico funzionale, infatti era in palio pure il titolo più ambito il “BRAVO E BELLO”. La bella giornata, il bel territorio a disposizione, la competenza dei Giudici: Ristori, Smboli S e Baldaccini W, sotto la sapiente e collaudata regia del Delegato Borchi Giampiero, a fatto si che tutto scorresse nel migliore dei modi. Tutti i partecipanti al di là di ogni singolo risultato, hanno potuto trascorrere davvero una bella giornata all’insegna della cinofilia più totale, lavoro e tipicità, una unione davvero preziosa che valorizza e impreziosisce i soggetti a pieno titolo. Classifica Cerca: 1°) Classificata nel lavoro e che si qualifica BRAVA e BELLA – SISSY - la Spriger Spaniel condotta da Di FRISCO. G. Classifica inglesi: 1°) Classificata nel lavoro e che si qualifica BRAVA e BELLA – la Setter Inglese – LUNA - condotta da DALISE ANTONIO. Classifica continentali: 1°) Classificato nel lavoro e che si qualifica BRAVO e BELLO – l’Epagneul Breton – BARONE- Condotto da BETTINI PIERUGO. A tutti i partecipanti un grazie e un arrivederci alla prossima edizione del trofeo SASI 2014.
Alessandro Buzzi
Tricolori “caccia su starne”. E’ Gianfranco Lanzi il mattatore. Scudetti anche per Bottani e Margutti Grande successo dei campionati Arci Caccia Csaa organizzati insieme al Gruppo cinofilo Capitolino
Franco Lanzi Caravaggio, bracco italiano condotto da Tullio Bottani, Elan De Keranlouan, epagneul breton, di Gianfranco Lanzi e Sodo del Zagni, setter inglese, di Mattia Margutti sono i neo campioni Arci caccia Csaa di “caccia su starne 2013”. Titoli conquistati in occasione delle prove internazionali di caccia su starne che si sono svolte a Borghetto di Civita Castellana dal 27 al 28 luglio, organizzate dal Gruppo cinofilo capitolino e dall’Arci Caccia Csaa. La base operativa è quella dell’Azienda Faunistico Venatoria di Borghetto diretta da Tiro Profili. Location ad alto livello e organizzazione perfetta. Terreni e selvaggina idonea nonostante il gran caldo che ha imperversato sull’intera area. Le prove su starne sono state
precedute il venerdì da “speciali in coppia” per bracchi francesi, weimaraner, spinoni e bracchi italiani oltre ad una “libera” di caccia su selvaggina naturale per continentali. In evidenza il già citato Caravaggio che conquista il cac e un bracco slovacco, condotto da Tullio Bottani, che conquista la riserva di cac. Il suo nome è J.S.Semper Adams. Ottime prove anche per i kurzhaar di Pino Giancotti (1° eccellente Antar, 2°eccellente Luther della Val di rem, 3° eccellente Pradellinensis Pedro, Molto buono per Ivan della val di rem) e di Adriano Turci che conquista il cac con Zaro e il secondo eccellente con Eros del Garincos. Turci porta al terzo eccellente anche il bracco italiano carburo che con la stessa qualifica.
Primo eccellente anche per il kurzhaar Dora di Maurizio Proietti e secondo Molto Buono per Artù di Massimo Mazzeo. I titoli di caccia a starne sono il frutto della somma delle due giornate di prova e se proprio si vuole trovare un mattatore allora non si può non citare Gianfranco Lanzi che lo scudetto lo strappa agli avversari con un doppio cacit per Elan. A contrastarlo ci hanno provato Giancotti con Luther e Ivan della Val di Rem (cac e riserva di cac), Aleksandar Nedeljkovic con Didì Alessandro e Nicola, epagneul breton (cac) e Vayatt Erp Alessandro e Nicola, epagneul breton con cac riserva di cacit. Molte le qualifiche conquistate da altri cani di Lanzi: su tutti epar con due riserve di cac. In classifica anche i cani di Domenico Riverso, di Cristian De Angelis, di Massimo Mazzeo. di Roberto Renzi, di Federico Assanti. Per Bottani la riserva di cac per Caravaggio e il primo eccellente per Polceveras Penelope. Negli inglesi al primo eccellente tre setter inglesi: Palianensis Ribot di luciano Drago, Elthon di Ado Mariani e Sodo del Zagnis di Mattia Margutti, che vince anche il Trofeo Sorichetti. Un grazie ai giudici Massimino, Pozzi, Bianconi, Menegat, Lombardi, Pignataro, Carosi, Migliaccio, Rosciarelli, Ragatzu. Durante le premiazioni a fare gli onori di casa Sergio Bianconi, presidente del Gruppo Cinofilo Capitolino, Marco Ciarafoni, presidente del Consiglio Nazionale Arcicaccia e del Csaa e Pietro Nurra, vicep presidente del Cieb.
Tullio Bottani
Mattia Margutti
per saperne di più:
www.gruppocinofilocapitolino.it
Fossa Olimpica. Danilo Buoni stravince i campionati Arci Caccia Csaa
Foto di Elisa Lucibello Editore di Cinghiale & Cani
Orvieto. Successo per il Campionato italiano per cani da seguita su cinghiale Domenica 9 giugno, con lo svolgimento delle finali, si è conclusa brillantemente e con molto successo l’undicesima edizione del Campionato Italiano per cani da seguita su cinghiale organizzato dall’Arci caccia Csaa dell’Orvietano. La prova finale del Campionato per cani singoli, a coppia e mute si è tenuta nel bel recinto di “Quercia Torta”, nel comune di Orvieto (TR) alle pendici del Monte Peglia che si estende per circa 100 ha boscoso, gestito dal gruppo cinofilo dell’Arci caccia dell’Orvietano, capitanato da Marco Antonini. E stata veramente nutrita la partecipazione dei cinofili provenienti da molte regioni Italiane. Un plauso particolare ai concorrenti della Sardegna. Sono stati circa 200 i cani impegnati negli appuntamenti di qualificazione sino alla prova finale. Diversi sono stai i giudici che hanno dato il loro contributo cui va il particolare ringraziamento dell’Arci caccia tra i quali Gianpaolo Zandrini, Marco Pensalfini, Claudio Proietti, Salvatore Maenza, Rossi, Mauro Brogi, Moretti, Gamberini, Emanuele Cappellacci. Presente alla prova finale la signora Elisa Lucibello editrice della Testata “Cinghiale & Cani” che ha rilevato le diverse fasi di qualificazione e riporterà nella propria rivista specializzata il sunto dell’intera manifestazione. Ovviamente anche a Lei il ringraziamento dell’Associazione per la disponibilità e l’interesse mostrato. Ecco le classifiche. Cani in singolo: 1° Classificato: segugio maremmano “INDIA” condotto da Cerin Luigi; 2° classificato: segugio maremmano “LOBO”
condotto da De Marco Aldo; 3° Classificato: segugio maremmano “BELLINO” condotto da Parrini Rita. Cani in coppia: 1° Classificato segugi ariegeois tricolore “BALU e TIGRO” condotti da Delle Monache Claudio e Spaccapeli Vincenzo; 2° Classificato: segugi istriani bianco arancio “MICCIA e FRECCIA” condotti da Di Trocchio Valentino, 3° classificato segugi maremmani tigrati “FETO e CORALLO” condotti da Cenci Leonardo e Cenci Rinaldo. Cani in muta: 1° Classificato segugi ariegeois “BELEN, FUENTE, ASSO, GUENDALINA, RUGLY” condotti da Posati Riccardo; 2° classificato segugi ariegeois “RINGO, RENO, TABU’, ADUA, RINGO, BIANCONE”del Team Barbanera condotti daguerrni Stefano; 3° Classificato beagle harrier “BUIA, BRAVO, ARTU’, ARON, BRANDO, BAIA, BRUNA” condotti da Sacco Giovanni. Hanno partecipato alla premiazione: Marco Ciarafoni, Presidente Nazionale del C.S.A.A e presidente del Consiglio Nazionale dell’Arci Caccia, Stefano Mocio Assessore della Provincia di Terni, Emanuele Bennati, Presidente Regionale Umbro dell’Arci caccia; Giorgio Filippucci, Presidente Regionale del C.S.A.A. dell’Umbria; Giampaolo Pollini, Presidente dell’Arci caccia dell’Orvietano, Marco Antonini Organizzatore della manifestazione e responsabile del gruppo cinofilo Arci caccia dell’Orvietano. Un arrivederci alla prossima edizione alla quale stiamo già lavorando.
Arci Caccia dell’Orvietano
E’ una terza categoria, ha soli 23 anni ma è riuscito a mettere tutti in fila nel 18° Trofeo “Gianfranco Bergo”, speciale classifica del Campionato italiano Arci Caccia Csaa svoltosi da venerdì 12 a domenica 14 luglio sui gloriosi campi del Tiro a Volo “G.A. Acquaviva” di Cellino Attanasio, in provincia di Teramo.Parliamo di Danilo Buoni che ha vinto il barrage del Trofeo Bergo regolando in finale tiratori che sulla carta potevano contare sulla categoria superiore ovvero Oronzo Rochira (eccellenza), Gianni Rupilli (prima), Andrea Saccomandi e Luciano Saccomandi (seconda) e Emilio Davide Manghise (terza). Il carnet di Danilo Buoni si è ulteriormente arricchito con la conquista dello scudetto tricolore nella terza categoria davanti a Manghise e Stefano Calabrini e di quello a squadre (“Gli innominati”) insiemea Stefano Calabrini, Guerino Assogna e Gaetano Di Liberatore) precedendo Veneto 1 (Emilio Manghise, Alberto Mimo, Cristian Stoffi Boscolo e Lucio Fattoretto) e a Veneto 2 (Alessandro Tosetto, Marco Saggiorato, Marino Michieletto e Lisa Ceccato). Rimanendo in tema di squadre il posto più alto del podio nella categoria tiratori è andato agli “Intrusi” (Tonj Nasuti, Tommaso Bellante, Danilo Forese, Fabio Fiori, Gabriele Cicchella e Marcello Pavoni). Al secondo posto “Magico Abruzzo” (Andrea Saccomandi, Gianni Rupilli, Mirko Legnini, Bruno Buoni, Giuseppe Martinelli e Raffaele Sannino) e al terzo posto “Cripstac” (Samuele Perino, Giuseppe Gasparretti, Ernesto Foschi, Maria Carmela Petrella, Lucio Sarra e Fabrizio Granocchi). Infine per le squadre Veterani e Master vittoria incontrasta per “Fantasia” con Filippo Mancini, Giuseppe Storto e Donato D’Ettorre. E’ stato davvero un bel campionato grazie alla perfetta organizzazione della società sportiva Acquaviva, presieduta da Gabriele Bizzarri, che, come al solito, ha messo a disposizione uomini e donne che in segreteria e sui campi hanno dimostrato passione, competenza e professionalità. Un grazie particolare a Dante Cordone, Lucio Sarra e a Danilo Buoni che tra una serie e l’altra ha svolto anche questo prezioso lavoroTutto è filato liscio come l’olio sotto lo sguardo vigile dei direttori di tiro e del coordinatore Carlo Dell’Aquilano. Torniamo al dettaglio della competizione dell’Arcicaccia. Nelle Lady la campionessa è Maria Carmela Petrella che ha regolato Lisa Ceccato e Patrizia Coccato. Di contro nel settore giovanile il vincitore è Luca Pulsoni. Nei Veterani il podio è composto da Nazzareno De Angelis (primo), Franco Garofoli (secondo) e Aldo Walter Saraceni (terzo). Nei Master lo scudetto 2013 è per Domenico Pulsoni davanti Silvio Sanson e Loris De Leoni. Nelle categorie oltre al già citato Buoni vincono nell’Eccellenza Oronzo Rochira (davanti a Danilo Pallini), nella prima categoria Gianni Rupilli (davanti a Tonj Nasuti e Maurizio Armandini) e nella seconda categoria Andrea Saccomandi (davanti a Luciano Saccomandi e Tommaso Bellante). Alle premiazioni hanno partecipato per l’Arci Caccia il presidente del Csaa Marco Ciarafoni e Antonio Maiorani, dirigente e colonna insostituibile dell’Arcicaccia e del mondo del tiro oltre al delegato regionale Paolo Di Paolo, al coordinatore Carlo Dell’Aquilano e al presidente Gabriele Bizzarri
Una bella pagina di cinofilia a Borghetto di Civita Castellana. Tanta partecipazione e tanto entusiasmo
Zuccheri, Capanni, Vagnini e D’Alise i neo campioni di “caccia su quaglie” Emilia Romagna, Toscana, Marche e Basilicata le squadre vincitrici. Al giovane Alessandro Bocchini va il “trofeo Giancarlo Pagin” Un gran bel campionato. D’altronde non poteva essere diversamente vista l’esperienza maturata negli anni, la location di tutto riguardo, la professionalità degli organizzatori capitanati da Giorgio Filippucci, la competenza dei giudici e la sportività dei concorrenti. Ma andiamo per ordine. Intanto stiamo parlando del campionato italiano di caccia su quaglie liberate con abbattimento del selvatico per le razze da ferma e da cerca. Si accede alla finale, che si è svolta la prima domenica di luglio nell’Azienda Faunistico Venatoria di Borghetto di Civita Castellana diretta da Tirio Profili, in provincia di Viterbo, previo selezioni regionali. Molte le regioni che hanno inviato una delegazione e a tutti va il nostro ringraziamento ma un abbraccio particolare ai concorrenti della Sicilia che ci hanno onorato della loro presenza. Nove le batterie sorteggiate tra continentali italiani, continentali esteri, inglesi, cani da cerca e giovani e lady affidate alle cure di giudici esperti e competenti come Francesco Rossi, Avio Massoli, Salvatore Piedepalumbo, Simone Donnini, Domenico Verdecchia, Giancarlo Massari e Paolo Signorini. Le batterie degli “italiani” e degli “spaniel”, essendo uniche, hanno permesso di proclamare subito i campioni: sono Oriano Zuccheri con lo spinone Iso e Mauro Capanni con lo springer Guga. In questa ultima
Alessandro Bocchini categoria da sottolineare le prestazioni degli springer Sara di Marcello Fortini e Sessi di Francesco Di Prisco. Sul podio degli italiani anche lo spinone Veron di Farneti ed ancora Zuccheri con lo spinone Epitelium Navarra.
Mauro Capanni
bella sorpresa ritrovare un bracco francese sul gradino più alto del podio seguito dai cani di Cappellini e Nanni. Da menzionare nelle rispettive batterie le prestazioni di Full kurzhaar di Diego Picchiarelli, di Eros, epagneul breton di Lino Lgea, di Kira, epagneul breton di Giancarlo De Ligi, di Barone, epagneul breton di Pier Ugo Bettini, di Trilli, Kurzhaar, di Venanzio Urbinati e Sara, epagneul breton di Antonio Meloni. Anche negli inglesi ci sono tre batterie. Le vincono Dum, setter inglese di Diego Picchiarelli, Principe, setter inglese, di Franco Cristofani e Pawel, setter inglese di Antonio D’Alise che nel barrage mette in riga tutti e conquista il campionato davanti a Picchiarelli e Cristofani.Nella classifica a squadre regionali vittoria dell’Emilia Romagna nei continentali italiani, della Toscana nei cani da cerca, delle Marche A nei continentali esteri davanti a
Soggetti preparati che hanno dimostrato grande venaticità. Ai giudici Rossi, Massoli, Piedepalumbo, Donnin, Verdecchia, Massari e Signorini è toccato il difficile compito di scegliere i vincitori
Vagnini
Antonio D’Alise Per i Continentali c’è voluto il barrage tra i vincitori delle tre batterie. Davanti alla giuria plurima si sono presentati Tina, epagneul breton, di Marco Cappellini, Dolly, bracco francese di Vagnini e Charli epagneul breton di Nicola Nanni. Una
Arci Caccia Sardegna offre cinofilia e sicurezza a chi ama la caccia Si è tenuto a Sassari presso i locali del Circolo Sandro Pertini il corso per giudici Arci Caccia per prove di cani da ferma e da seguita. Dopo un lavoro istruttorio e preparatorio svolto dal Presidente Regionale Giovanni Maria Columbano in collaborazione con i Presidenti Provinciali Antonio Peano (SS), Franco Brotza (NU), Gian Franco Olia (OR), Gian Franco Manis (CA) e con Andrea Sanna, Coordinatore Regionale Formazione, è stato il momento della prima verifica della preparazione degli aspiranti giudici. E’ intervenuto al corso Giorgio Filippucci esperto, preparato giudice ed istruttore nazionale. Dalle prossime settimane i giudici cinofili saranno disponibili per le manifestazioni che verranno organizzate dall’associazione. Altri appuntamenti di formazione ed aggiornamento saranno predisposti nel prossimo futuro anche “sul campo” con i neo giudici e con iniziative rivolte ai giovani che vorranno avvicinarsi alla cinofilia. Conoscere le tecniche di “conduzione” dei nostri cani per l’attività venatoria, in particolare per la “caccia grossa” che appassiona ed affascina tanti cacciatori della Sardegna, oltre ad essere un occasione di valorizzazione dell’arte venatoria è anche una possibilità di accrescimento delle attenzioni, per una maggiore sicurezza di uomini e cani.
Oriano Zuccheri e la squadra dell’Emilia Romagna
La squadra della Toscana
La squadra della Marche Emilia Romagna A e Umbria, della Basilicata negli inglesi davanti a Marche A e Toscana A. E’ stato poi assegnato il Memorial dedicato a Giancarlo Pagin e che è riservato alla partecipazione dei giovani e delle lady. Ha vinto Alessandro Bocchini
La squadra della Basilicata con il setter inglese Pinto davanti a …se stesso con il bracco italiano Pinco. Al terzo posto Natalia Loschkarjova con il setter inglese Bora. Parole di ringraziamento per tutti e di felicitazioni per i vincitori sono state
espresse durante la premiazione da Giorgio Filuppicci, responsabile nazionale cinofilo insieme a Marco Ciarafoni, presidente del Csaa e del Consiglio Nazionale dell’Arci Caccia e da Sergio Sorrentino, vice presidente nazionale dell’Arci Caccia.
Coppa Campioni. Uomini e Segugi protagonisti a Reggio Emilia Mattei, Colò e Saccomani mettono in fila tutti gli altri equipaggi Sulle colline della provincia di Reggio Emilia, precisamente in località Piola di Levizzano di Baiso, si è consumato, domenica 21 aprile, l’ultimo atto della Coppa dei Campioni per cani da seguita su lepre, organizzato dall’Arcicaccia Csaa. Finale preceduta da tre giornate di semifinale durante le quali si sono confrontati gli equipaggi selezionati nel corso dell’anno. I numeri sono significativi: 28 batterie per 12 cani in singolo, 58 coppie e 32 mute. Accanto alla prova riconosciuta dall’Enci è stato disputato anche il campionato tricolore per cani iscritti e non iscritti ai libri genealogici. Una manifestazione dentro all’altra che non poteva non essere denominata Trofeo del Parmigiano Reggiano ed intestata alla memoria di Renzo Lusoli, un cacciatore e cinofilo che è nel cuore di quanti lo hanno conosciuto. Torniamo alla cronaca. E’ stato un bel da fare per gli organizzatori far girare tutto nel verso giusto. La squadra è davvero affiatata e competente. Ruota intorno a Demos Morellini, presidente dell’Arcicaccia di Reggio Emilia e può contare su due autentici pilastri in segreteria quali sono Rino Boiardi e Nelson Tamassia. Senza di loro neppure Morellini saprebbe da dove iniziare visto che prima di assumere l’impegno per il prossimo anno, richiestogli da Marco Ciarafoni, presidente del Csaa e del Consiglio nazionale dell’Arcicaccia, presente nelle due giornate di finale, ha voluto, in ogni caso, ascoltare il “parere vincolante” della coppia di segreteria. C’è anche da segnalare il prezioso ed insostituibile lavoro di Vincenzo Comastri delegato alla supervisione delle zone e degli accompagnatori e di Angelo Gianferrari responsabile dell’accoglienza, degli approvvigionamenti e della ristorazione. E a proposito di pasti va detto che la struttura che ha ospitato il campionato è stata fatta vivere in cucina, con grande qualità, da un gruppo di uomini e di donne davvero straordinari: Miriam Mussini, Sandra Lugari, Claudio Casoli, Andrea casoli, Martina Comastri e Mario Rossi. Per rimanere in tema di ringraziamenti sono doverosi quelli per i giudici. Hanno messo tutti i concorrenti nelle condizioni di far bene e non si sono risparmiarti nel ma-
cinare chilometri e chilometri per dare la possibilità dell’incontro con l’orecchiona. Gli applausi dei concorrenti e del pubblico durante le premiazioni ha il particolare significato dell’apprezzamento verso l’operato della giuria composta da Banfi, D’Acquaro, Montanari, Landini, Monti, Taraschi, Le Rose, Sassara, Patacini, Incerti, Morellini compresa la giuria del Trofeo del Parmigiano della quale hanno fatto parte Auriti, Caroli, Rizzi, Balestrazzi, Sola e Ferrari. Vorremmo citare tutti i concorrenti ma lo spazio come al solito è tiranno e ci limitiamo a segnalare quelli che hanno ottenuto la qualificazione alla finalissima. Nei singoli Simona Pelliccia, Umberto Mattei, Daniele Ferrari. Nella coppie Zeno Colò, Gianfranco Giglioli, Giancarlo Stievano, Luigino Fiorenzato e Giovanni Rubini. Nelle mute Gino Gerlin, Roberto Colli, Giorgio Saccomanni e Giuseppe Boschesi. Sul terreno delle prove, domenica mattina, si è respirato un sano agonismo tipico del mondo del segugismo. Tanta voglia di vincere ma anche tanta sportività nel riconoscere la superiorità o la sfortuna dell’avversario. Alla fine gli scudetti di campione sono stati appuntati sulle giacche di Umberto Mattei con il segugio italiano a pelo raso “Pelo”, di Zeno Colò con i segugi a pelo raso fulvi Lucky e Linda e di Giorgio Saccomani con i segugi italiani a pelo raso fulvi Lapo, Dora, Febo e Ruska. Nel Trofeo del Parmigiano reggiano il campione delle coppie è Antonio Iaia con gli ariegeois Dick e Diana mentre nelle mute sul gradino più alto del podio sono saliti Cristian Nizzoli e Nando Corciolani con i segugi italiani a pelo raso nero focati. Morellini, D’acquaro e Ciarafoni, insieme a tutto lo staff organizzativo, hanno ricordato durante la premiazione come la cinofilia di buon livello, utile anche alla selezione zootecnica, deve per forza coniugarsi con la gestione del territorio. Ma questo sappiamo, anche se non sempre avviene, vale anche per la caccia. Abbracci e strette di mano, foto di rito e poi l’arrivederci al prossimo anno.
Jagor Valci
A Valpiana è Festa della caccia e dei “cinghialai” Dal 4 al 7 luglio 2013 la Federazione Provinciale Arcicaccia di Grosseto e il circolo Arcicaccia Massa Marittima hanno organizzato la Prima Festa dell'Arci Caccia, che si è svolta presso gli impianti sportivi e il Centro Sociale M. Grandi in Valpiana. Ricco il programma e per tutti i gusti, con esibizioni di ballo, di poesia (con i Poeti Estemporanei dell'ottava rima), musica dal vivo. Sabato 6 luglio è stata effettuata la 14° Esposizione nazionale canina valevole per il campionato italiano di bellezza. La domenica invece si sono svolte premiazioni del Campionato Provinciale cani da seguita su cinghiale alle quali ha partecipato Claudio Sozzi, presidente provinciale dell’Arci Caccia insieme a tutto il gruppo dirigente dell’Associazione e
a Marco Ciarafoni, presidente del Consilio Nazionale dell’Arci Caccia e presidente del Csaa. Folta la partecipazione e grande entusiasmo per i vincitori. Il “Trofeo Alta Montagna” è stato vinto vinto dalla coppia di Segugi Maremmani “RIVA & TARA” condotta dal proprietario Sig. Giancarlo Mazzi Tonini abitante a Scansano. Il“Trofeo A. Stanghellini”se lo è aggiudicato la coppia di Segugi Maremmani “ FOERESTA & PEPE” condotta dal proprietario Sig. Claudio Nerelli residente nel comune di Massa Marittima. Il “Trofeo A Ranieri” è stato consegnato alla coppia di Segugi Maremmani “KUMA & LULA” condotta dal proprietario Sig. Agostino Gualersi”. La Coppia vincitrice del titolo di Campione Provinciale è risultata quella compo-
sta da due Segugi Maremmani “Maia & Greta” condotta dal proprietario Sig. Luca Rossi residente nel Comune di Scansano. La disputa del Campionato in prova per singoli è avvenuta tramite l’effettuazione due distinti Trofei (“Trofeo I Laghi” e “Trofeo S. Magazzini”) dove complessivamente si sono cimentati ben 120 soggetti. Il “Trofeo S. Magazzini” è stato vinto dal Segugio Maremmano “KIMBO” condotto dal proprietario Sig. Enrico Martini, residente a Follonica. Vincitore del “ Trofeo I Laghi” è risultato il Segugio Maremmano “SAETTA” condotta dal proprietario Sig. Riccardo Martellini residente nel Comune di Roccastrada. Infine il pregiatissimo titolo di Campione Provinciale per Cani da Seguita in Singolo su Cinghiale è stato assegnato a “INDIA”, Segugio Maremmano di proprietà del Sig. Luigi Cerin, abitante nel Comune di Massa Marittima, ma condotta dal bravo canettiere Sig. Lubiano Nocetti.
A Reggio Calabria gara di caccia pratica La soddisfazione del presidente Spoleti e la partecipazione del sen. Nico D’Ascola I cinofili della Provincia Reggina si sono ritrovati nella ZAC “Giuseppe Martino” Arci Caccia di Reggio Calabria sita in località Covala del Comune di Bagnara Calabra, dove si è svolta una gara di caccia pratica organizzata da CLUB ITALIA con Nino Martino e l’Arci Caccia di Reggio Calabria. La competizione si è svolta con cani inglesi e continentali e con fucili cal.28/410. Il Presidente Provinciale Prof. Giuseppe Spoleti che ospitava l’iniziativa ha espresso soddisfazione per la partecipazione e la correttezza dei partecipanti. Si è svolto tutto nel rispetto delle leggi e dei regolamenti Regionali e Provinciali. Sono stati utilizzati due campi dove si sono alternati quaranta concorrenti con altrettanti cani. La mattinata si è svolta serenamente e in armonia con qualche pausa dove si è condivisa anche la colazione in segno di amicizia e rispetto che la categoria dei cacciatori vuole trasmettere alle nuove generazioni che si avvicinano al monto della cinofilia e della caccia. Quindi convivialità nel rispetto della natura e delle leggi. Ha partecipato alla manifestazione il Senatore Nico D’Ascola insieme al figlio Alberto, che ha manifestato apprezzamento per lo svolgimento della gara,manifestanto la propria disponibilità al confronto con le associazioni venatorie sui temi venatori e procedendo successivamente alla premiazione dei primi classificati. Classificati: primo campo: Barbara Matteo, D’Ascola Alberto, Postorino Francesco. Secondo campo: Praticò Demetrio, Surace Giuseppe, Surace Aldo.
ARCI CACCIA AOSTA c/o CRAL Cogne Corso Battaglione Aosta, 18 11100 AOSTA Tel: 0165/26.23.19 Fax: 0165/40.432 m.monteleone@regione.vda.it ARCI CACCIA PIEMONTE Federazione ALESSANDRIA Piazza Torriani, 21 15100 Alessandria Tel e fax: 0131/22.53.98 mauropiemonte@live.it arcicaccia.al@libero.it ARCI CACCIA TORINO Via dei Platani, 11 10156 FALCHERA - TO Tel e fax: 011/26.20.552 calcagnoremo@libero.it ARCI CACCIA ASTI Via Roma, 1/B 14051 BUBBIO - AT Tel e fax: 0144/83543 Capra Giuseppe cell. 328/32.84.546 ARCI CACCIA NOVARA C.na Comunità 1 28064 Carpignano Sesia (No) Tel e fax: 0321/824241 Raimondi Giancarlo cell. 340/95.78.002 allevamento@danogara.it ARCI CACCIA VERCELLI c/o Tosi Rinaldo Fraz. Prati di Cervarolo, 4 13019 Varallo Sesia (VC) Tel: 0163/560774 ARCI CACCIA BIELLA c/o Giorsa Elvio Via Provinciale 1 13867 PRAY (BI) ARCI CACCIA CUNEO c/o Ezio Cardinale Corso Michele Coppino, 40/f 12051 Alba - CN eziocardinale@gmail.com ARCI CACCIA VERBANIA CUSIO OSSOLA Via Verdi, 5 28844 Pallanzeno - VB danilomanfrin@alice.it Danilo Manfrin cell. 339/433.88.66 Ettore Onori cell. 347/04.25.843 ARCI CACCIA LOMBARDIA e Federazione BRESCIA Via Carlo Stuparich, 1/Via Bagni 25127 BRESCIA - BS Tel: 030/23.10.936 Fax: 030/23.12.708 arcicaccia.bs@email.it sito: www.arcicaccialombardia.it ARCI CACCIA COMO Via Magni, 23 22100 COMO - CO Tel e fax: 031/59.21.36 arcp.arcipescafisa@tiscali.it ARCI CACCIA CREMONA c/o Circolo ARCI "Signorini" Via Castelleone 7 26100 CREMONA - CR Tel e fax: 0372/803080 ivanm26@fastpiu.it ARCI CACCIA MANTOVA Strada Chiesanuova, 1/F 46100 MANTOVA MN Tel e fax: 0375/780854 Cell: 339/6914777 arcicaccia.mantova@gmail.com anselmiengel@alice.it ARCI CACCIA MILANO c/o Edoardo Viganò Via Pontaccio 2 20121 - Milano Tel: 02 80.54.832 edozebrawinken@virgilio.it ARCI CACCIA PAVIA Piazza Allende, 24/b 27100 PAVIA Tel e fax: 0382/30.47.10 arcicaccia1@virgilio.it ARCI CACCIA VARESE Via Madonna in Campagna, 10/A 21013 GALLARATE VA Tel: 0331/79.81.00 ARCIA08@arcicacciaepesca.191.it botta.vincent@libero.it ARCI CACCIA LODI c/o Parmoli Alberto Via dello Zocco 23 20073 CODOGNO (LO) Tel: 0377/30.309 Fax: 0377/76.70.95 parmolialberto@fastwebnet.it ARCI CACCIA LECCO c/o Lindo Colombo Via delle Rose, 5 22067 MISSAGLIA (LC) Tel: 0362/23.00.80 Fax: 0362/32.86.98 ARCI CACCIA BERGAMO c/o Giuseppe Rossi Via Rimembranze, 281 24059 URGNANO (BG) Tel: 035/89.80.11 Fax: 035/89.14.84 Giuseppe.rossi@provincia.bergamo.it ARCI CACCIA BOLZANO Federazione Provinciale Piazza Walter, 1 39100 BOLZANO Tel: 0471/23.329 ARCI CACCIA VENETO e Federazione PADOVA Stadio Euganeo - Tribuna Ovest
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ARCI CACCIA PERUGIA Via delle Cornacchie, 29 06063 - MAGIONE (PG)
Tel: 075/843856 Fax: 075/8478406 Clementi Giampaolo cell. 336/531549 carrozzeriaclementi@alice.it ARCI CACCIA TERNI Via dei Tulipani, 9 05100 TERNI - TR Tel e fax: 0744/58.384 arcicacciaterni@libero.it ARCI CACCIA CITTA' DI CASTELLO Parco dei Cigni Rignaldello 06012 CITTA' DI CASTELLO - PG Tel e fax 075/85.21.558 g.zandrini@hotmail.it ARCI CACCIA SPOLETO Via Pietro Conti, 22 06049 SPOLETO - PG Tel e fax: 0743/44722 arcicacciaspoleto@gmail.com ARCI CACCIA FOLIGNO Via Gramsci 58 06034 FOLIGNO - PG Tel e fax: 0742/35.47.38 info@arcicacciafoligno.org ARCI CACCIA ORVIETO Via I Maggio, 95 05018 ORVIETO SCALO - TR Tel: 0763/61.65.12 Fax: 0763/34.15.68 arcicacciaorvieto@libero.it ARCI CACCIA MARCHE Via Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 marinozzi.sauro@tiscali.it ARCI CACCIA ANCONA Corso Barchiesi, 33 60030 - Belvedere Ostrense (AN) fax: 0731/62.906 cel. 3339636691 arcicaccia.ancona@libero.it ARCI CACCIA MACERATA c/o Marzi Luigi Via Pacifico Massi, 6 62029 TOLENTINO (MC) Cell: 334/18.56.133
ARCI CACCIA L'AQUILA c/o Di Giorgio Gabriele Colli di Barete Faz. Basanello - 67100 Barete AQ Cell. 348/66.61.170 gabriele.digiorgio@live.it ARCI CACCIA MOLISE Via Monte San Gabriele, 9 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel e fax: 0874/64.085 costruzioni.simone@tiscalinet.it ARCI CACCIA CAMPOBASSO Via Achille Grandi, 7 86100 - CAMPOBASSO (CB) Tel: 330/31.13.87 arcicacciacb@gmail.com ARCI CACCIA ISERNIA c/o Leva Dante Via l. da Vinci, 7 86170 Isernia danteleva@libero.it ARCI CACCIA CAMPANIA e Federazione NAPOLI Via Rossi, 194 - 1° piano 80040 - VOLLA (NA) Tel e fax: 081/77.46.813 sorrentino.ser@libero.it ARCI CACCIA BENEVENTO Viale Libertà, 10 82020 - PADULI (BN) Tel: 0824/92.80.09 Fax 0824/927628 Luongo Luigi 333/1926836 benevento.paduli@cia.it ARCI CACCIA AVELLINO c/o Caseificio Antico Casaro Strada Statale Ofantina, Km. 5.500 83050 PAROLISE (AV) Sarno Gerardo tel 348/37.40.585 gerardo@anticocasaro.it Coordinamento Provinciale ARCI CACCIA CASERTA c/o Prof. Nicola Corrado Via Caracas, 8 -81038 TRENTOLA/DUCENTA (CE) Cell: 340/3353510 nicola.corrado2@libero.it ARCI CACCIA SALERNO Via F. Spinelli, 90 84088 SIANO - SA Tel e fax: 081/51.44.919 arcicacciasalerno@libero.it
ARCI CACCIA FERMO Via Marina, 52 63821 Porto S. Elpidio (FM) Tel e fax: 0734/90.19.79 arcicacciaprovfermo@libero.it
ARCI CACCIA BASILICATA e Federazione POTENZA Via Tirreno, 52 85100 POTENZA - PZ Tel e fax: 0971/57.356 arciacacciabasilicata@tiscali.it
ARCI CACCIA PESARO Via Diaz, 23 61100 PESARO PS Tel: 0721/68.593 Fax: 0721/37.58.04 dir.pesaro@arcicaccia.it
ARCI CACCIA MATERA c/o Nino Nota Via Vincenzo Caropreso, 7 75100 MATERA Cell. 339/7287965
ARCI CACCIA ASCOLI PICENO c/o Giudici Dario Via S. Lazzaro, 130 63035 - OFFIDA (AP) Tel: 336/322127 info@arcicaccia.ap.it ARCI CACCIA LAZIO Largo Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA - RM Tel: 06/40.63.258 arcicaccialazio@arcicaccia.it Fax: 06/40.800.345 info@arcicaccia.it ARCI CACCIA ROMA Largo Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA - RM Tel: 06/40.63.258 Fax: 06/40.800.345 arcicacciaroma@arcicaccia.it info@arcicaccia.it ARCI CACCIA FROSINONE c/o Gesuale Giuseppe Via Carpine, 36 03027 - Ripi (FR) Cell. 328/8269238 g.gesuale@cia.it Arcicaccia.fr@alice.it ARCI CACCIA LATINA Via Valle Viola, 28 04020 MONTE S. BIAGIO - LT Elio Trani 393/6826511 eliotra@libero.it
ARCI CACCIA PUGLIA e Federazione LECCE Via Leverano, 86 73010 VEGLIE - LE Tel: 0832 967243 arcicacciapuglia@arcicaccia.it ARCI CACCIA BRINDISI Via Martina 73 72013 - CEGLIE MESSAPICA (BR) Tel e fax: 0831/30.26.66 vivavitale@libero.it ARCI CACCIA FOGGIA c/o Giuseppe Mastrodonato Via FEBO, 17/B 71016 - S.SEVERO (FG) Cell. 328/8354392 mastrodonatogiuseppe@hotmail.it ARCI CACCIA TARANTO Viale Magna Grecia, 285 74100 TARANTO - TA Tel: 099/59.00.655 Michele Sgobio cell. 393/42.69.374 sgobio1950@libero.it ARCI CACCIA BAT Viale Trentino 32 70031 ANDRIA BT Vincenzo Cagnetti cell. 333/4471480 vincenzocagnetti@libero.it vincenzocagnetti@gmail.com
ARCI CACCIA CALABRIA e Federazione CATANZARO Via Matarazzo 2 - 88046 LAMEZIA TERME/Sambiase - CZ Tel e fax: 0968/43.73.71 cel. 345 5397267 Email: arcicacciacalabria@libero.it ARCI CACCIA COSENZA Via Popilia 13 87100 COSENZA - CS Tel e fax: 0984/41.34.88 adel.iannuzzi@libero.it Vincenzo Iannuzzi 339/4244428 ARCI CACCIA REGGIO CALABRIA Strada Statale 112 - Pellegrina 89011 BAGNARACALABRA- RC Tel: 0966/33.73.64 Giuseppe Spoleti cell. 338/81.63.747 spoletigiuseppe@libero.it ARCI CACCIA VIBO VALENTIA Via Tiro a Segno - Coop. Daila 89900 VIBO VALENTIA - VV Domenico Pitimada cell. 338/99.69.187 domenico.pitimada@alice.it ARCI CACCIA CROTONE Via Capo Rizzuto 88841 Isola Capo Rizzuto – KR Calabretta Antonio cell.: 328/8733585 antoniocalabretta@virgilio.it ARCI CACCIA SICILIA Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA Tel: 091/61.24.128 arcicacciasicilia@libero.it Sito: www.arcicacciasicilia.it ARCI CACCIA PALERMO Via Vittorio Emanuele, 78 90030 ALTOFONTE - PA cell: 320/89.68.602 mimmoparrino@gmail.com ARCI CACCIA AGRIGENTO 92025 Ravanusa - AG Tornambè Mario cell: 320/89.84.298 mariotornambe@live.it ARCI CACCIA CALTANISSETTA Piazza Pirandello, 5 93100 CALTANISSETTA - CL Tel: 0934/22.721 Fax: 0934/56.59.62 leo@ricambilongombardo.it ARCI CACCIA CATANIA Piazza Agostino Pennisi, 24 95024 ACIREALE - CT Tel e fax: 095/76.36.105 nvpc@mail.gte.it ARCI CACCIA RAGUSA Via Giudice Salvatore, 35 97010 - SCOGLITTI (RG) Amarù Giuseppe cell: 331/74.51.878 giuseppeamaru@alice.it ARCI CACCIA SIRACUSA c/o Vacante Rosario Via A. Da Messina, 4 PALAZ. 2 R5 96016 LENTINI - SR Vacante Rosario cell. 320/89.84.185 g.commendatore@hotmail.it ARCI CACCIA TRAPANI Via C/da F. Michele Rifugio, 236/a 91025 - MARSALA (TP) Milazzo Nicolò cell. 328/68.63.756 arcicacciatp@libero.it ARCI CACCIA ENNA c/o Greco Liborio Via Roma, 504 94100 -ENNA (EN) Tel: 393.94.24.507 arcicacciaenna@gmail.com ARCI CACCIA SARDEGNA e Federazione SASSARI c/o Columbano Giovanni Maria Via Caniga.41 07100 SASSARI - SS Tel. 335/54.56.984 scaco@tiscali.it ARCI CACCIA CAGLIARI c/o Manis Gianfranco Cell. 348/37.21.883 Via E. d'Arborea, 19 09030 - GERGEI (CA) ARCI CACCIA NUORO Via Fiume, 34 08100 NUORO - NU Brotza Franco cell. 328 8012412 francobrotza@live.it ARCI CACCIA ORISTANO c/o Olia Gianfranco Via Marche19 09077 Solarussa OR Cell. 345/44.43.007 gianfranco.olia@hotmail.it
ARCI CACCIA DIREZIONE NAZIONALE L.go Nino Franchellucci, 65 00155 ROMA TEL. 06 4067413 FAX 06 40800345 info@arcicaccia.it www.arcicaccia.it
2013, l’Alleanza per la Sicurezza Più forte la convenzione tra Arci Caccia e Generali Italia S.p.A. Prudenza e attenzione a caccia mettile tu, al resto ha pensato l'Arci Caccia che, per eventuali incidenti, ha scelto di tutelare i propri iscritti con GENERALI ITALIA SPA che dal 1° luglio è la Società operativa ancora più grande. Ci permettiamo di ricordare che questa importante operazione societaria ha come principale obiettivo, anche in virtù degli importanti investimenti previsti, quello di garantire ai Clienti di Generali Italia Spa la più alta qualità del servizio assicurativo, coniugando la storica attenzione alle esigenze degli Assicurati con la solidità patrimoniale, l'esperienza e l'eccellenza tecnica del Gruppo Generali, una delle principali realtà internazionali nell'offerta di prodotti e servizi assicurativi, bancari e finanziari, operante in oltre 60 paesi al servizio di 65 milioni di Clienti. Ci sarà una ragione per questi risultati che da soli sono garanzia di sicurezza. E' bene, infatti, chiarire che in caso di necessità non è l'Associazione che risponde degli infortuni e dei danni a terzi, – perché non può farlo per legge - ma unicamente la Compagnia di Assicurazione, in assenza della cui copertura i danneggiati dovrebbero rivolgersi a chi ha causato loro i danni. E' importante leg-
gere il contratto assicurativo in tutte le sue clausole: ed è per questo che invitiamo a consultare il sito dell'Associazione o a rivolgersi alle nostre sedi regionali e provinciali. Per la serietà che da sempre caratterizza la nostra Associazione, è fondamentale che tutti possano conoscere la Compagnia e le condizioni contrattuali che offriamo e, a quanti ne faranno richiesta, invieremo a casa il contratto per permettere una completa conoscenza. Riportiamo di seguito una sintesi delle quattro polizze disponibili per i cacciatori e affidate a Generali Italia per il 2013, insieme alla copertura opzionale per il cane (a partire dalla tessera Media) in caso di morte e spese veterinarie. Riteniamo, da sempre, che ogni assicurato abbia il diritto e il dovere di conoscere tutte le condizioni della polizza scelta, al fine di permettere, a ciascuno, di valutare e scegliere l'Assicurazione a cui affidarsi. Per tale motivo auspichiamo che le Compagnie di Assicurazione e le polizze per la “caccia” dalle stesse proposte, siano riportate integralmente, con tutte le condizioni e le clausole assicurative, sui siti delle Associazioni Venatorie che le hanno scelte per conto dei propri associati. Il nostro impegno principale, per
POLIZZA E/2013
mite le azioni jure proprio dei parenti della vittima principale e € 500.000,00 per danni a cose e/o animali. R.C.T. Cani da caccia: € 1.500.000,00 (con i limiti sopra elencati) per danni riferiti alle attività previste dalla Legge 157/92 e Leggi regionali e provinciali ed € 200.000,00 unico per un solo sinistro per annualità derivante dalla proprietà dei cani da caccia in ogni periodo dell’anno nel rispetto delle leggi e ordinanze vigenti. TUTELA LEGALE: € 5.000,00 per sinistro e per anno assicurativo. Rapina del fucile: indennizzo annuo € 350,00
Normale Caso Morte € 52.000,00 € 52.000,00 Caso I. P. franchigia assoluta 5% fino al 12% . Per I.P. superiore nessuna deduzione Diaria ricovero € 10,00 max 40 gg franchigia 10 gg R. C. T. - € 900.000,00 per ogni sinistro con il limite di € 400.000,00 per persona danneggiata, comprese in tale limite le azioni jure proprio dei parenti della vittima principale e € 130.000,00 per danni a cose ed animali. RCT Cani da caccia esclusivamente riferita alle attività previste dalla Legge n. 157/92 e dalle Leggi regionali e provinciali di disciplina. Rapina del fucile in presenza di minaccia o violenza: indennizzo annuo € 250,00
POLIZZA F/2013 Media Caso Morte € 85.000,00 Caso I. P. € 85.000,00 Franchigia assoluta 5% fino al 12% sui primi € 52.000,00. Sulla somma eccedente € 52.000,00 per I.P. pari o inferiore al 5% nulla è dovuto, per I.P. superiore al 5%, si applica percentuale accertata, dedotti 5 punti. Riduzione 20% massimali Morte e I.P. per ultrasettantacinquenni. Diaria ricovero € 20,00 max 100 gg. (franchigia 10 gg.) Diaria gesso € 16,00 max 60 gg. (franchigia 10 gg) R.C.T. - € 1.500.000,00 per ogni sinistro, con limite di € 750.000,00 per ciascuna persona danneggiata, comprese in tale li-
POLIZZA G/2013 Buona Caso Morte € 100.000,00 Caso I. P. € 100.000,00 Franchigia assoluta 5% fino al 12% sui primi € 52.000,00. Sulla somma eccedente € 52.000,00 per I.P. pari o inferiore al 5% nulla è dovuto, per I.P. superiore al 5%, si applica percentuale accertata, dedotti 5 punti. Riduzione 20% massimali Morte e I.P. per ultrasettantacinquenni. Diaria ricovero € 20,00 max 110 gg. (franchigia 10 gg.) Diaria gesso € 20,00 max 60 gg. (franchigia 10 gg) R. C. T. - € 1.500.000,00 per ogni sinistro, con limite di € 1.000.000,00 per ciascuna persona danneggiata comprese in tale limite le azioni jure proprio dei parenti della vittima principale e € 500.000,00 per danni a cose e/o animali. RCT Cani da caccia: € 1.500.000,00 (con i limiti sopra
garantire la completa sicurezza, è stato cercare il “meglio” e preoccuparci di dare garanzie solide, soprattutto qualora accadessero incidenti gravi. Garantire il socio, i suoi familiari e gli eventuali danneggiati è il primo dovere nei momenti più difficili…altro che prevedere la possibilità di “disdettare improvvisamente” dopo un sinistro! La legge prevede l'obbligatorietà dell'Assicurazione infortunio e responsabilità civile sempre e comunque per chi va a caccia. Ed è proprio nel rispetto di detta disposizione normativa che garantiamo al nostro socio che il massimale inabilità ed infortunio venga risarcito in ogni caso (altro che decurtazione dell'importo della sezione infortuni in caso di risarcimento del danno se causato da un cacciatore che ha la tua stessa convenzione assicurativa!). Ricordiamo che dal 1° luglio, a garanzia di presenza, assistenza e copertura, Generali Italia Spa si troverà ancora di più dai piccoli Comuni alle grandi Città italiane. L'ARCI CACCIA ha scelto di proporre ai propri associati il miglior partner per garantire la loro sicurezza ed è per questo che, ai cacciatori che non hanno la garanzia di una grande Assicurazione ricordiamo che non è mai troppo tardi per migliorare… elencati) per danni riferiti alle attività previste dalla Legge 157/92 e Leggi regionali e provinciali ed € 200.000,00 derivante dalla proprietà dei cani da caccia in ogni periodo dell’anno nel rispetto delle leggi e ordinanze vigenti. TUTELA LEGALE: € 8.000,00 per sinistro e per anno assicurativo. Furto e rapina del fucile: indennizzo annuo € 400,00
POLIZZA H/2013 Eccellente Caso Morte € 200.000,00 Caso I. P. € 180.000,00 Franchigia assoluta 9% Riduzione 30% massimale Morte e I.P.. per ultrasettantacinquenni. Diaria ricovero € 45,00 max 100 gg. (franchigia 10 gg.) Diaria gesso € 30,00 max 80 gg. (franchigia 10 gg) R. C. T. - € 2.500.000,00 per ogni sinistro, con limite di € 1.500.000,00 per ciascuna persona danneggiata, comprese in tale limite le azioni jure proprio dei parenti della vittima principale e € 900.000,00 per danni a cose e/o animali. R.C.T. Cani da caccia: € 2.500.000,00 (con i limiti sopra elencati) per danni riferiti alle attività previste dalla Legge 157/92 e Leggi regionali e provinciali ed € 300.000,00 per annualità derivante dalla proprietà dei cani da caccia in ogni periodo dell’anno nel rispetto delle leggi e ordinanze vigenti. TUTELA LEGALE: € 10.000,00 per sinistro e per anno assicurativo Furto e Rapina del fucile: indennizzo annuo € 450,00
OPZIONE CANE (Abbinabile solo alle tessere F, G e H) Infortunio e Morte Cane di proprietà Coperture per: morsi di vipere e shock anafilattico da punture di insetti escluse le malattie trasmissibili dagli stessi, annegamento, avvelenamento, lesioni prodotte da cinghiali, investimento da veicoli, scatti di lacci e tagliole. Massimo risarcimento annuo € 1.300,00 con i seguenti sottolimiti: € 1.300,00 in caso di morte del cane iscritto ai registri genealogici dell’ENCI con qualifica di almeno Eccellente ENCI o CSAA – ARCI CACCIA. € 600,00 per cane iscritto ai registri genealogici dell’ENCI e per cani non iscritti all’ENCI ma che abbiano ottenuto una qualifica di almeno Molto Buono in una fase del campionato italiano CSAA – ARCI CACCIA € 300,00 per tutti gli altri cani € 150,00 – massimo esborso annuo per un solo evento per rimborsi spese relative a cure veterinarie. Si precisa che in caso di liquidazione del massimale morte del cane le spese veterinarie non verranno rimborsate. N.B. In caso di morte di cani di età inferiore ai 2 anni e superiore a 8 le somme si intendono ridotte del 50%, niente è dovuto sopra i 12 anni. Si precisa che l’indennizzo è dovuto per un solo cane per annualità. In caso di morte derivante da collisione con veicoli e lesioni prodotte da cinghiale verrà applicato uno scoperto del 10%. In caso di versamento
dell’Opzione Cane la copertura infortunio e RCT viene estesa anche nell’attività di ricerca tartufi sia per la persona che per il cane, purchè sia svolta nel rispetto delle leggi.
Garanzie comuni Tessera E, F, G e H: tiro a volo, tiro a segno e con l’arco; incontro accidentale con viperidi; piani di controllo, prelievo, cattura e gestione faunistica (anche con l’ausilio dei cani da caccia, da tana e da traccia) autorizzati dagli Enti competenti anche in occasione di interventi di recupero, Garanzie operanti Tessera F, G e H: Pesca sportiva (esclusa pesca subacquea); ricerca funghi e Opere di preparazione del sito dei selecontrollori, caccia fotografica, salvaguardia ambientale e servizio di protezione civile. Funzioni GG.VV. e Protezione Civile dell’Associazione Tessera F e G, per gli infortuni aumento 20% dei capitali assicurati. Per la Tessera H l’aumento dei capitali assicurati è del 10%. Si precisa che le diarie previste non sono cumulabili e che l’immobilizzazione è riconosciuta solo con gesso o apparecchio di contenzione. La garanzia ha validità di 365 gg. dalle ore 24.00 della data del timbro postale
Dalla parte della caccia. Sempre A caccia servono prudenza e attenzione. Al resto ha pensato Arci Caccia che ha scelto di tutelare i cacciatori con Generali Italia SpA. Il nostro impegno principale, per garantire la completa sicurezza, è stato cercare il meglio e preoccuparci di dare garanzie solide e certe anche per eventuali gravi sinistri. Per questo ci rivolgiamo fiduciosi a quei cacciatori che non hanno la garanzia di una grande Assicurazione ricordando loro che non è mai troppo tardi per migliorare
2013, l’Alleanza per la Sicurezza 65 milioni di persone in 60 Paesi hanno scelto polizze del Gruppo Generali. Ci sarà una ragione per questi risultati. La stessa che ha convinto l’Arci Caccia a scegliere il miglior partner per i propri soci
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infoline 06 4067413 fax 06 40800345 info@arcicaccia.it