Zadig 1

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Claudia Giordano

Un’estate con

Claudia Giordano

Un’estate con

Libro-quaderno per le vacanze

Italiano • Storia • Geografia

Un’estate con Zadig 1

Ciao, sono Zadig! Nome bizzarro, vero? Deriva dall’ebraico, e significa “giusto”, “retto”. Devi sapere che un filosofo francese del Settecento, di fama internazionale e di nome Voltaire, mi ha reso protagonista di un libro di avventure eccezionali, ambientate tra l’antica Babilonia e l’Egitto. Mi piace affrontare nuove peripezie, e dare prova della mia determinazione, perciò sarò io ad accompagnarti quest’estate e a guidarti in questo percorso di riscoperta delle tue conoscenze.

Libro-quaderno per le vacanze

Italiano • Storia • Geografia Prepariamoci alle prove invalsi

Scuola secondaria di primo grado

Classe Prima

Claudia Giordano

in omaggio

C come costituzione

C COME

COSTITUZIONE Un lessico per la democrazia

Un lessico per la democrazia Percorsi di Cittadinanza

Percorsi di Cittadin anza

n

U

Euro 7,50

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Volume + C come Costituzione

ARDEA EDITRICE

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Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte (opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato), è da considerarsi copia di saggio-campione gratuito, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati: art. 17, c. 2, l. 633/1941). Escluso da I.V.A. (d.p.r. 26/10/1972, n. 633, art. 2, lett. d).

in omaggio

C come costituzione

05/04/18 16:14


Presentazione Ciao, sono Zadig! Nome bizzarro, vero? Deriva dall’ebraico, e significa “giusto”, “retto”. Devi sapere che un filosofo francese del Settecento, di fama internazionale e di nome Voltaire, mi ha reso protagonista di un libro di avventure eccezionali, ambientate tra l’antica Babilonia e l’Egitto. Mi piace affrontare nuove peripezie, e dare prova della mia determinazione, perciò sarò io ad accompagnarti quest’estate e a guidarti in questo percorso di riscoperta delle tue conoscenze. Ti proporrò attività che ti aiuteranno a consolidare quanto hai già imparato, oppure a riflettere sulle discipline che hai studiato durante l’anno scolastico, affrontandole da un punto di vista diverso. Ogni unità, che preferisco chiamare tappa, visto che quello che ti propongo è un viaggio, ha un titolo che sintetizza il tema comune alle discipline presenti nel testo: Italiano, Storia, Geografia. Sarà anche per te un viaggio avventuroso, incontrerai gnomi, poeti, animali da favola, e molte sfide … Ogni tappa è divisa in 4 sezioni principali: Dentro il testo per l’Italiano-Antologia, Padroni della lingua per la grammatica, Il mondo di ieri per la storia, Lo spazio di oggi per la geografia. Nell’ultima pagina di ogni tappa, invece, a volte troverai uno spazio per imparare giocando Giochiamoci su, a volte una pagina di attività La mia bussola per orientarti in modo personale nel percorso che, tappa per tappa, avrai affrontato. La quarta tappa è tutta dedicata al racconto: farai una full immersion di lettura alla scoperta dei suoi generi e poi, sarai tu, con gli ingredienti giusti, a scrivere un racconto! Infine, l’ottava tappa ti metterà in forma per affrontare le prove INVALSI, infatti si intitola SPRINT FINALE! Allora, forza, partiamo!

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Indice 1ª TAPPA

5ª TAPPA

Mettiamo radici

Origini, nascite, rinascite

Italiano DENTRO IL TESTO ........................................................4

Italiano DENTRO IL TESTO ................................................... 64

Italiano PADRONI DELLA LINGUA .......................................8

Italiano PADRONI DELLA LINGUA .................................. 68

Storia IL MONDO DI IERI........................................................... 10

Storia IL MONDO DI IERI........................................................... 70

Geografia LO SPAZIO DI OGGI ........................................... 14

Geografia LO SPAZIO DI OGGI ...........................................74

LA MIA BUSSOLA .................................................................................. 17

GIOCHIAMOCI SU ................................................................................. 77

2ª TAPPA

6ª TAPPA

Gnomi, vassalli, signori

Le regole e il gioco

Italiano DENTRO IL TESTO .....................................................18

Italiano DENTRO IL TESTO .................................................... 78

Italiano PADRONI DELLA LINGUA ................................... 22

Italiano PADRONI DELLA LINGUA ................................... 82

Storia IL MONDO DI IERI........................................................... 24

Storia IL MONDO DI IERI.......................................................... 84

Geografia LO SPAZIO DI OGGI .......................................... 28

Geografia LO SPAZIO DI OGGI ......................................... 88

GIOCHIAMOCI SU ................................................................................. 31

LA MIA BUSSOLA ..................................................................................91

3ª TAPPA

7ª TAPPA

La potenza delle immagini

A ognuno il suo libro

Italiano DENTRO IL TESTO .................................................... 32

Italiano DENTRO IL TESTO .................................................... 92

Italiano PADRONI DELLA LINGUA ....................................37

Italiano PADRONI DELLA LINGUA .................................. 96

Storia IL MONDO DI IERI.......................................................... 40

Storia IL MONDO DI IERI.......................................................... 98

Geografia LO SPAZIO DI OGGI ..........................................44

Geografia LO SPAZIO DI OGGI .......................................102

LA MIA BUSSOLA ................................................................................. 47

GIOCHIAMOCI SU ............................................................................ 105

4ª TAPPA

8ª TAPPA

Che pausa... Fantastica!

Sprint finale

IL RACCONTO UMORISTICO.............................................. 48

Prepariamoci alle Prove Invalsi ............................. 106

IL RACCONTO GIALLO .............................................................. 53

Prova A Due parole su Peter ............................................................... 106

IL RACCONTO D’AVVENTURA ...........................................56 IL RACCONTO FANTASY .......................................................... 59 IL TUO RACCONTO... CHE PAURA… ............................. 62

Prova B L’enigma del dinosauro ......................................................113

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1ª 1ª TAPPA TAPPA

2ª TAPPA

3ª TAPPA

4ª TAPPA

5ª TAPPA

6ª TAPPA

7ª TAPPA

8ª TAPPA

Mettiamo radici Un mondo di parole Guardati attorno, ovunque tu sia non avrai difficoltà a trovare qualcosa da leggere. Forse se sei nella tua stanza, avrai una piccola libreria o uno scaffale dove sono riposti i tuoi manuali scolastici, oppure dei libri di racconti, o ancora dei fumetti. Se sei nel soggiorno o nello studio, potrai imbatterti in giornali, riviste, romanzi, raccolte di poesie, libri di studio degli altri componenti della famiglia, e, ancora, se sei in cucina, potresti trovare ricettari o manuali di istruzione degli elettrodomestici. In pochi istanti, sarai riuscito a trovare certamente almeno una decina di cose da leggere, compreso il libro per le vacanze che hai in questo momento sotto gli occhi. Se invece hai un tablet o un pc a disposizione, e decidessi di fare una ricerca qualsiasi, ti basterà scrivere una parola per averne in un secondo a disposizione migliaia. Insomma, sei circondato da un mondo di parole. Ma cos’hanno in comune il libro di ricette, la rivista, il romanzo, insomma tutti gli oggetti che abbiamo nominato? Contengono tutti dei testi, ovvero degli insiemi organizzati di parole, che comunicano un messaggio. Il messaggio può avere forma scritta, come in tutti gli esempi che abbiamo fatto prima, dunque è un messaggio che viene letto, oppure forma IL SIGNIFICATO DELLE PAROLE orale, e allora è un messaggio che viene ascoltato. TESTO deriva dal latino textum, Quando ascolti un annuncio all’aeroporto o alla ovvero “tessuto”, “intreccio”. Il stazione, quando segui le lezioni a scuola, stai testo è un tessuto i cui fili sono le parole, organizzate in modo tale da ascoltando dei testi, che veicolano messaggi di comunicare un messaggio corretto natura diversa. e compiuto nella forma e nel Come sono organizzate le parole in un testo contenuto. affinché il messaggio letto o ascoltato possa essere compreso? Devono essere inserite in una struttura coesa, che rispetti le regole grammaticali e sintattiche, e logicamente coerente. Se invece hai a che fare con una poesia, un racconto, o un romanzo, coerenza e coesione da sole non bastano ad esprimere le caratteristiche di questi testi, che appartengono alla più ampia categoria dei testi “letterari”. Durante l’anno scolastico, hai letto tanti testi, letterari e non, ed avrai imparato a distinguerne le caratteristiche, a classificarli, a comprenderne il messaggio. Hai imparato gradualmente ad entrare nel testo. Qui di seguito ti proponiamo due esempi diversi di testi, con cui potrai riportare alla mente i principali concetti che hai appreso durante l’anno.

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ITALIANO

DENTRO IL TESTO

Dov’è Gloria? (tratto da N. Ammaniti, Ti prendo e ti porto via, Mondadori, Milano 1999)

È finita. Vacanze. Vacanze. Vacanze. Per tre mesi. Come dire sempre. La spiaggia. I bagni. Le gite in bicicletta con Gloria. E i fiumiciattoli di acqua calda e salmastra, tra le canne, immerso fino alle ginocchia, alla ricerca di avannotti, girini, tritoni e larve d’insetti. Pietro Moroni appoggia la bici contro il muro e si guarda in giro. Ha dodici anni compiuti, ma sembra più piccolo della sua età. È magro. Abbronzato. Una bolla di zanzara in fronte. I capelli neri, tagliati corti, alla meno peggio, da sua madre. Un naso all’insù e due occhi, grandi, color nocciola. Indossa una maglietta bianca dei mondiali di calcio, un paio di pantaloncini jeans sfrangiati e i sandali di gomma trasparente, quelli che fanno la pappetta nera tra le dita. Dov’è Gloria? Si chiede. Passa tra i tavolini affollati del bar Segafredo. Ci sono tutti i suoi compagni. E tutti ad aspettare, a mangiare gelati, a cercarsi un pezzetto d’ombra. Fa molto caldo. Da una settimana sembra che il vento sia sparito, che abbia traslocato da qualche altra parte portandosi appresso tutte le nuvole e lasciando un sole enorme e incandescente che ti bolle il cervello nel cranio. Sono le undici di mattina e il termometro segna trentasei gradi. Le cicale strillano come ossesse sui pini dietro il campo di pallavolo. E da qualche parte, non molto lontano, dev’essere morta una bestia, perché a tratti arriva un tanfo dolciastro di carogna. Il cancello della scuola è chiuso. I risultati non sono ancora stati affissi. Una paura leggera si muove furtiva nella pancia, spinge contro il diaframma e riduce il respiro. Entra nel bar. Nonostante si schiatti di caldo, ci sono un sacco di ragazzini assiepati intorno all’unico videogioco. Esce. Eccola! L’AUTORE Gloria se ne sta seduta sul muretto. Dall’altra parte delNICCOLÒ AMMANITI è uno dei più la strada. La raggiunge. Lei gli dà una pacca sulla spalla noti scrittori italiani contemporanei. e gli chiede: «Hai paura?». Ha esordito nel 1994 con il romanzo «Un po’». Branchie, e in seguito ha pubblicato «Pure io». Ti prendo e ti porto via (1999), Io non ho paura (2001), da cui è stato tratto «Smettila» fa Pietro. «Ti hanno promosso. Lo sai.» un film omonimo, e di recente Anna «Che fai dopo?» (2015). «Non lo so. E tu?»

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ITALIANO

DENTRO IL TESTO

«Non lo so. Facciamo qualcosa?». «Occhei». Rimangono in silenzio, seduti sul muretto, e se da una parte Pietro pensa che la sua amica è più bella del solito con quella maglietta di spugna azzurra, dall’altra sente il panico crescere. Se ci riflette sa che non c’è nulla da temere, che la cosa, alla fine, si è sistemata. Ma la sua pancia non la pensa allo stesso modo.

1 Leggo e comprendo

Stabilisci se ciascuna affermazione è vera (V) o falsa (F).

Sono appena iniziate le vacanze e Pietro è in attesa dei risultati scolastici

V

F

La scena si svolge in un pomeriggio assolato e caldo di giugno

V

F

Pietro sta cercando la sua amica Gloria al bar Segafredo

V

F

È una giornata priva di vento e il cielo è sereno

V

F

Nel bar Segafredo ci sono molti compagni di scuola che hanno già visto i risultati scolastici

V

F

Gloria e Pietro sono entrambi preoccupati di essere stati bocciati

V

F

a. Sottolinea nel testo in blu tutte le espressioni che l’autore utilizza per descrivere l’ambiente in cui si svolge la scena e in rosso quelle che si riferiscono allo stato d’animo del protagonista. b. L’autore fa riferimento più volte al caldo eccessivo della giornata. Secondo te, perché? Quale atmosfera vuole creare? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

2 Analizzo

a. Nel testo ci sono alcune espressioni scritte in corsivo. Perché? Che cosa indicano? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

b. Individua nel testo la frase con cui per la prima volta l’autore ci fa comprendere che Pietro sta aspettando i risultati scolastici. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

c. Rileggi le prime righe del testo. Quali sono i sentimenti di Pietro all’ inizio del brano, in relazione alle vacanze? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

d. Con quale stato d’animo invece attende i risultati scolastici? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3 Lavoro sul lessico

a. Con quali altre parole si può esprimere la “paura”? Cerca sul dizionario dei sinonimi e poi scrivili qui sotto. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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1ª TAPPA

Le origini neolatine dell’italiano (tratto da R. Filippelli, L’itinerario della letteratura nella civiltà italiana, Il Tripode, Napoli 2000)

L’italiano, come le altre lingue neolatine (il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno), deriva dal latino. Ma da quale latino? Dal latino letterario o dal latino popolare? Rispondendo: unicamente dal latino del popolo, diremmo una mezza verità; perché l’evoluzione che mise capo alla nascita delle lingue romanze (da romanice loqui = parlare latino) impegnò, e sia pure in modo minore, anche il latino della cultura, come dimostrano molti termini dell’italiano derivati dal vocabolario del latino letterario («equino», «equestre», «equitazione», ad esempio, non derivano dal «volgare» caballus, ma dal «letterario» equus). Sappiamo, inoltre, che sarebbe scorretto considerare il latino letterario e quello popolare come due filoni così nettamente distinti da escludere reciproci scambi, incontri, interferenze.

1 Leggo e comprendo

Stabilisci se ciascuna affermazione è vera (V) o falsa (F).

L’italiano è una lingua neolatina

V

F

L’espressione “lingue romanze” non deriva dal latino

V

F

I termini della lingua italiana derivano sia dal latino letterario che da quello popolare

V

F

Tra il latino letterario e quello popolare non c’è stata nessuna interferenza

V

F

2 Analizzo

a. Cerca nel testo le altre espressioni con cui si fa riferimento rispettivamente al “latino letterario” e al “latino popolare”. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

b. Riassumi il contenuto del testo. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

Traggo le conclusioni. Ora recupera le tue conoscenze generali sulle tipologie testuali, rispondendo alle domande conclusive della sezione. a. Uno dei due testi che hai letto non è “letterario”. Quale? ……………………………………………….................................................................... b. Quale scopo ha il secondo dei testi che hai letto? Sapresti invece indicare la finalità per cui è stato scritto il primo testo? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

c. Il romanzo è una tipologia di testo letterario, in particolare fa parte dei generi narrativi. Quali altri esempi di generi narrativi conosci? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

d. Servendoti delle informazioni contenute nella prima pagina e di quelle che hai ricavato dalla lettura e dall’analisi dei due brani proposti, spiega la differenza tra testi letterari e testi non letterari. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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ITALIANO

PADRONI DELLA LINGUA

Il nome “Zadig è il mio nome, e siccome è un nome che indica un individuo in particolare, i grammatici lo definiscono nome «proprio» e dicono che bisogna scriverlo con la lettera Maiuscola. I nomi, come ricorderai, possono essere classificati in base al significato o alla struttura. Inoltre sono una parte variabile del discorso, quindi cambiano in base al genere e al numero. Ti propongo una serie di esercizi con cui potrai riepilogare le tue conoscenze sulla classificazione e sull’uso dei nomi”.

1 Ricostruisci la classificazione dei nomi, completando la tabella qui sotto. Devi inserire ogni termine indicato nell’elenco nell’opportuno spazio della tabella.

Maschile • singolare • comuni • individuale • propri • concreti • astratti • derivati • alterati • primitivi • composti • collettivi • femminile • plurale. CLASSIFICAZIONE NOMI

SIGNIFICATO

STRUTTURA

Comuni, ............................. Primitivi, ...........................

GENERE

NUMERO

...................................................... ......................................................

...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ...................................................... ......................................................

......................................................

......................................................

......................................................

2 Nel brano che segue, tratto dalla storia di Peter Pan, individua i nomi e classificali in base alla struttura e al significato, e indica il loro genere e numero.

Peter non metteva più il camicino. Sai, gli uccelli continuavano a chiedergliene un pezzo per foderare il nido e lui col suo cuore gentile non sapeva rifiutare, perciò, su consiglio di Salomone, aveva nascosto ciò che restava della camicia da notte. Ma, pur essendo del tutto nudo, non devi pensare che provasse freddo o scontentezza. Solitamente era felice e contento e il motivo è che Salomone aveva mantenuto la promessa e gli aveva insegnato molti comportamenti degli uccelli. (J. M. Barrie, Peter Pan. Nei Giardini di Kensington, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, Roma 2009) ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3 Dai seguenti nomi, scrivi un esempio di alterazione (scegliendo tra diminutivi, accrescitivi, peggiorativi, vezzeggiativi).

Libro .......................................................................

Paese

Cane

Mercato

.......................................................................

Diavolo Tavolo

8

................................................................

...................................................................

.................................................................... ..............................................................

Sorella

.................................................................

Ragazzo

..............................................................

Gatta

......................................................................

Vento

.....................................................................

Amica

....................................................................

Tazza

......................................................................


1ª TAPPA

L’articolo I nomi, tranne quelli propri, possono essere introdotti dall’articolo, che è, come il nome, una parte variabile del discorso. Si distinguono in determinativi, indeterminativi e partitivi, a seconda della funzione che svolgono. Ricordi la differenza? Provaci, svolgendo gli esercizi.

1 Scegli tra le parole indicate in parentesi l’opzione corretta. Con l’articolo determinativo, il nome che segue è indicato in modo …………......………………… (preciso/impreciso) e …………......………………… (determinato/indeterminato). Con l’articolo indeterminativo, il nome è indicato in modo …………......………………… (generico/specifico) e …………......………………… (definito/indefinito). L’articolo indeterminativo ha solo il numero …………......………………… (singolare/plurale). Gli articoli partitivi servono ad indicare una …………......………………… (quantità/qualità) non precisata.

Mentre la scelta tra la tipologia di articolo (determinativo, indeterminativo, partitivo) dipende dalla funzione che esso deve svolgere rispetto al nome, quanto a genere e numero l’articolo concorda con il nome. In base alle lettere iniziali del nome, inoltre, deve essere scelta la forma dell’articolo, che dunque dipende da precise regole grammaticali.

2 Completa il brano seguente inserendo gli articoli determinativi/indeterminativi appropriati. Fai l’elisione quando è necessaria.

Si vorrebbe sempre avere (il/un) .......... panfilo da far navigare nello Stagno Rotondo e alla fine tuo zio te ne regala uno; e portarlo allo stagno (il/un) .......... primo giorno è splendido, come pure parlarne con (i/gli) .......... bambini che non hanno (lo/uno) .......... zio è splendido, ma presto preferisci lasciarlo a casa. Infatti (la/una) .......... imbarcazione più deliziosa che molla gli ormeggi nello Stagno Rotondo è quella che viene chiamata (la/una) .......... barca di stecco, in quanto assomiglia molto a (lo/uno) .......... stecco finché non è nell’acqua con te che reggi (il/uno) .......... filo. […] (La/una) .......... notte passa in (il/un) .......... battibaleno e di nuovo (la/una) .......... tua nave slanciata cerca di fiutare (il/un) .......... vento, si levano getti di balena, tu scivoli sopra città sepolte e ti scontri con (i/dei) .......... pirati, poi getti (la/una) .......... ancora su isole coralline. (J. M. Barrie, Peter Pan. Nei Giardini di Kensington, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, Roma 2009))

Gli articoli partitivi equivalgono al plurale degli articoli indeterminativi e servono ad indicare una quantità non determinata di qualcosa, ovvero corrispondono a “un po’ di” o “una certa quantità di”. Bisogna stare attenti a non confonderli con le preposizioni articolate, i composti formati dagli articoli determinativi e dalle preposizioni (di, a, da, in, su).

3 Nelle frasi che seguono sottolinea in blu le preposizioni articolate e in rosso gli articoli partitivi. 1. 2. 3. 4. 5. 6.

Bisogna passare dello smalto sulla bicicletta, altrimenti si formerà la ruggine. Nella biblioteca della scuola, ci sono dei libri di letteratura spagnola in lingua originale. Vuoi dell’insalata? D’accordo, vado a prenderti una coca-cola, ma nel tempo dello stacco pubblicitario. Mi occorre dello stucco per fare in fretta questa riparazione. Nel museo che abbiamo visitato, c’erano degli importanti esemplari della pittura napoletana dell’Ottocento.

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STORIA A

IL MONDO DI IERI

“Il Medioevo è un periodo lunghissimo e affascinante della storia dell’umanità, che va dal 476 d.C. (deposizione di Romolo Augustolo, ultimo imperatore dell’Impero Romano d’Occidente) al 1492, scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Come sai, la storiografia italiana usa suddividere il Medioevo in due sotto periodi: Alto e Basso Medioevo. L’Alto Medioevo va dal V secolo all’anno Mille, il Basso Medioevo, dall’XI secolo alla fine, dunque al XV secolo. Anche se è sempre difficile e riduttivo schematizzare dei periodi storici così ampi e complessi, questa suddivisione si giustifica perché, dopo l’anno Mille, si sono registrati dei mutamenti significativi in Europa sotto tutti i punti di vista: demografico, economico, sociale, politico e culturale”.

Il significato del termine “Medioevo” Ma quando è stato coniato il termine “Medioevo” e con quale significato? I primi a parlare di Medioevo sono stati gli umanisti, nel Quattrocento, cioè quegli intellettuali che si sentivano già parte di un’epoca di rinnovamento culturale che avrebbe segnato la fine del “Medioevo”. Gli umanisti concepivano il Medioevo come “età di mezzo”, un lunghissimo intervallo di tempo, posto tra lo splendore dell’età classica e la rinascita dell’età moderna. Dunque l’espressione Medioevo è nata con un’accezione negativa, che poi è stata ulteriormente accentuata durante l’Illuminismo quando è diventata sinonimo di età buia, dominata dalla completa decadenza culturale. A partire dal periodo del Romanticismo, nel 1800, invece, il Medioevo è stato rivalutato come epoca in cui sono state poste le basi delle nazioni moderne. E oggi? Come dobbiamo intendere il termine “Medioevo”? Per comodità e per motivi legati soprattutto all’insegnamento della storia, gli storici continuano ad utilizzare l’espressione, ma naturalmente non ritengono più sostenibile l’immagine di un MeIL SIGNIFICATO DELLE PAROLE dioevo tutto negativo né quella di un Medioevo positivo. Piuttosto le ricerche svolte nel Novecento hanno STORIOGRAFIA deriva dal greco affermato la tesi di un periodo storico molto complese alla lettera significa “scrivere di storia”. In senso generale la so e anche assai eterogeneo al suo interno, che ha costoriografia è l’insieme delle opere nosciuto le sue crisi economiche e culturali ma anche e dei metodi degli storici di un le sue rinascite e che non è quindi riducibile ad uno determinato periodo. schema unico, nel bene e nel male.

10


1ª TAPPA

La prima periodizzazione Il primo ad aver elaborato un’ipotesi di tripartizione della storia, ovvero di suddivisione della storia in tre epoche (antica, medievale e moderna) che poi è sopravvissuta fino ad oggi, è stato Christoph Keller, erudito prussiano del 1600 che pubblicò un’opera in tre volumi in cui indicava per la prima volta anche un inizio e una fine della cosiddetta “età di mezzo”, facendola cominciare con l’imperatore romano Costantino (307-337) e finire con la presa di Costantinopoli nel 1453. La periodizzazione di Keller era dunque diversa da quella che conosci tu e di cui abbiamo parlato sopra (476-1492). Come si spiegano queste differenze? La questione è in realtà semplice: le date che segnano l’inizio e la fine di un periodo storico, e la stessa divisione della storia dell’umanità in grandi periodi sono un artificio, cioè una costruzione posteriore agli stessi eventi, opera degli storici che attribuiscono a determinate date un valore simbolico che può variare a seconda dei punti di vista. Questo vuol dire che gli storici non sono sempre d’accordo e che, per esempio, potrebbero individuare date diverse per indicare la fine o l’inizio di un’epoca.

Verifica l’acquisizione dei contenuti, svolgendo i seguenti esercizi.

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a. b. c. d. e. f.

Periodizzare significa saper collocare nel tempo e nello spazio un evento Il concetto di Medioevo risale al V secolo d.C. Alto e Basso Medioevo sono i due periodi in cui viene diviso dagli storici italiani il Medioevo Il Basso Medioevo è un’espressione usata come sinonimo di fine del Medioevo La periodizzazione ha un valore soltanto convenzionale Il termine “Medioevo” è stato coniato di recente

2 Colloco nel tempo. Per ciascuna data scritta di seguito, indica l’evento a cui corrisponde, il secolo in cui essa si colloca e se appartiene all’Alto o al Basso Medioevo. Segui l’esempio.

568: discesa dei Longobardi in Italia ➜ VI (Alto) 1453: ............................................................................................................................................................................................................................................................................. 1122: ............................................................................................................................................................................................................................................................................. 1066: ............................................................................................................................................................................................................................................................................ 732: ................................................................................................................................................................................................................................................................................ 962: ............................................................................................................................................................................................................................................................................... 800: .............................................................................................................................................................................................................................................................................. 1183: .............................................................................................................................................................................................................................................................................

3 Recupera le tue conoscenze. Colloca correttamente sulla linea del tempo gli eventi o i processi storici indicati.

Formazione dei Comuni V

VI

Invasioni normanne

Scoperta dell’America

Guerra dei Cent’Anni VII

VIII

IX

X

Fondazione impero carolingio

XI

XII

XIII

XIV

XV

Concessione della Magna Charta

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STORIA A

IL MONDO DI IERI

Il lavoro dello storico Hai mai riflettuto sul lavoro dello storico? Che compito ha e quale scopo si prefigge? E quali sono gli strumenti che usa? Leggi i testi seguenti nei quali due importanti storici del Novecento riflettono su cosa significa “fare storia” e poi rispondi alle domande.

I fatti non parlano da soli Si suol dire che i fatti parlano da soli: ma ciò è, ovviamente, falso. I fatti parlano soltanto quando lo storico li fa parlare: è lui a decidere quali fatti debbano essere presi in considerazione, in quale ordine e in quale contesto. Un personaggio di Pirandello, mi pare, dice che un fatto è come un sacco: non sta in piedi se non gli si mette qualcosa dentro. (…) Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda è analogo al rapporto tra lo storico e l’oggetto della sua ricerca. Lo storico non è né l’umile schiavo né il tirannico padrone dei fatti. Il rapporto tra lo storico e i fatti si svolge su un piano di parità e di scambio reciproco. Chiunque faccia professione di storico sa, se si ferma un istante a riflettere sul senso del proprio lavoro, che lo storico è perpetuamente intento ad adeguare i fatti all’interpretazione e l’interpretazione ai fatti. È impossibile assegnare un primato all’uno o all’altro momento. [tratto da Edward Carr, Sei lezioni sulla storia (1961), Einaudi, Torino 2000]

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a. b. c. d. e. f.

I fatti non sono oggetto di interpretazione Lo storico stabilisce in quale ordine prendere in considerazione i fatti Lo storico ha un primato sui fatti I fatti hanno un primato sul lavoro dello storico Lo storico ha il compito di interpretare i fatti Lo storico si assume il compito di “far parlare” i fatti

2 Cosa vuol dire la frase “i fatti non parlano da soli”? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3 Perché Carr paragona il rapporto tra l’uomo e l’ambiente a quello tra lo storico e i fatti? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

4 Trova sul dizionario una definizione di storia e scrivila qui sotto. ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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1ª TAPPA

Il giudice e lo storico Ci sono due modi di essere imparziali: quello dello studioso e quello del giudice. Essi hanno un elemento in comune, il dovere di trasmettere la verità. (…) Viene un momento in cui le loro strade divergono. Quando lo studioso ha osservato e spiegato, il suo compito è concluso. Al giudice tocca emettere la sentenza. Facendo tacere ogni simpatia personale, egli la pronuncia secondo la legge? Allora si reputerà imparziale. E lo sarà, in effetti, dal punto di vista dei giudici. Ma non da quello degli studiosi. Infatti non si può condannare o assolvere senza schierarsi per un’idea. Che un uomo ne abbia ucciso un altro è un fatto, decisamente soggetto ad una prova. Ma punire l’omicida presuppone che lo si consideri colpevole: il che, tutto considerato, non è che un’opinione sulla quale non tutte le civiltà si sono trovate d’accordo. (…) Un motto, in sintesi, domina e illumina i nostri studi: “comprendere”. (…) Motto, non nascondiamocelo, carico di difficoltà, ma anche di speranze. Soprattutto, motto carico di amicizia. Persino nell’azione, noi giudichiamo troppo. È comodo gridare “a morte!”. Non comprendiamo mai abbastanza. Chi è diverso da noi – straniero, avversario politico – passa, quasi necessariamente, per un cattivo. Anche per condurre le lotte che non si possono evitare, un po’ più di intelligenza delle anime sarebbe necessaria; a maggior ragione, per evitarle, quando si è ancora in tempo. La storia, purché rinunci alle sue false arie da arcangelo, deve aiutarci a guarire da questo difetto. Essa è una vasta esperienza delle varietà umane, un lungo incontro fra gli uomini. [tratto e riadattato da Marc Bloch, Apologia della storia (1949), Einaudi, Torino 2009]

1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a. b. c. d. e. f.

Lo studioso (storico) e il giudice devono essere imparziali Il giudice deve condannare o assolvere, in base alle sue simpatie Il giudice deve condannare o assolvere, secondo la legge Se il giudice dà una punizione a chi ha commesso un omicidio è perché lo ritiene colpevole Anche lo storico deve giudicare positivamente o negativamente ciò che studia La storia può aiutare a comprendere chi è diverso da noi

2 Qual è il motto dello storico, per Bloch? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

3 Cosa hanno in comune lo storico e il giudice? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

4 Da quale difetto la storia può aiutarci a guarire? ................................................................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................................................................

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GEOGRAFIA A

LO SPAZIO DI OGGI

“Siamo arrivati alla mia nota dolente: la geografia! Questa disciplina, che è in realtà molto antica, perché i primi geografi sono stati i Greci, è diventata una vera e propria scienza solo nell’Ottocento, mentre lo sviluppo della cartografia scientifica risale proprio all’ultimo periodo del Medioevo, quello delle affascinanti esplorazioni geografiche, che porteranno gli Europei a scoprire un continente di cui addirittura ignoravano l’esistenza: l’America. Gli esploratori usavano le carte soprattutto per orientarsi nello spazio, come d’altronde fai anche tu, quando in una città che non conosci usi la piantina per raggiungere la piazza o il monumento che intendi visitare. Tuttavia, oggi, i geografi usano le carte anche per motivi diversi dalla rappresentazione degli aspetti fisici del territorio. Ricordi quali sono le tipologie di carte geografiche? Vediamo…”

1 Osserva le seguenti carte e poi scrivi se si tratta di una carta politica, fisica o tematica e completa poi le relative definizioni.

a.

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b. La sigla SAU sta per “superficie agricola utilizzata”

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1ª TAPPA

c.

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2 Per completare scegli dal seguente elenco: popolazione • superficie terrestre • clima • monti • pianure • naturali • caratteristiche • confini • territorio • Stati • lingue • area • antropici • laghi. 1. La carta (scegli tra a, b o c) ........ è una carta (scegli tra fisica, politica, tematica) ..................................................... perché fornisce informazioni relative agli elementi ........................................................................ della ........................................................................ come mari, ........................................................................, ........................................................................, fiumi o ........................................................................ . 2. La carta (scegli tra a, b o c) ........ è una carta (scegli tra fisica, politica, tematica) ....................................................... ........................................................................ perché contiene informazioni circa gli elementi ........................................................................ di un ........................................................................ come ........................................................................, città, regioni o ................................................................... . 3. La carta (scegli tra a, b o c) ........ è una carta (scegli tra fisica, politica, tematica) ..................................................... perché fornisce informazioni relative a ............................................................ particolari di un’.............................................................. geografica più o meno estesa come il ........................................................................, le attività economiche, le ........................................................................ parlate o la ........................................................................ .

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1ª TAPPA

GEOGRAFIA

Una, tante geografie 1 Dopo aver letto il seguente testo, tratto dal Vocabolario on line dell’Enciclopedia Treccani, com-

pleta lo schema, scegliendo tra i seguenti termini (fisica, economica, geografia, politica, culturale, delle religioni, biologica).

Geografìa s. f. [dal lat. geographĭa, gr. γεωγραϕία (comp. di γῆ «terra» e -γραϕία «descrizione»), che nel sign. più antico indicava la rappresentazione grafica della Terra]. – 1. a. Scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la rappresentazione della Terra nella configurazione della sua superficie e nella estensione e distribuzione dei fenomeni fisici, biologici, umani che la interessano e che, interagendo tra loro, ne modificano continuamente l’aspetto; denominata g. regionale (o corografia) quando si interessa di un territorio limitato, e g. generale quando registra, valuta, definisce e classifica fenomeni e fatti di interesse geografico su scala mondiale, tende sempre più a dividersi in sezioni e rami specialistici. Nella partizione più tradizionalmente seguita in Italia, essa comprende: la g. fisica, riguardante la distribuzione dei fenomeni fisici che modificano le forme e gli aspetti della superficie terrestre e gli effetti geografici della loro azione combinata (…); la g. biologica, che si occupa della distribuzione della vita vegetale e animale sulla Terra (…); la g. umana, che studia i rapporti tra la Terra e l’uomo, e ha per oggetto, da un lato, l’influenza che le condizioni geografiche esercitano sulla vita e le attività dei gruppi umani, dall’altro le trasformazioni che l’uomo introduce nel paesaggio naturale originario. (…) La geografia umana (…) studia: la distribuzione dell’uomo sulla Terra (g. della popolazione); (…) le unità politico-territoriali in cui la Terra risulta divisa, nella loro origine, sviluppo, struttura (g. politica); gli aspetti geografici di fatti culturali come lingua, tradizione, usi e costumi (g. culturale); le cause e gli effetti geografici della distribuzione delle religioni (g. delle religioni); (…); i fenomeni economici in quanto distribuiti sulla superficie terrestre in interdipendenza con l’ambiente e con i sistemi di organizzazione sociale, economica e politica (g. economica) (…).

della popolazione

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umana

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1ª TAPPA

LA MIA BUSSOLA

Mi oriento nelle mie conoscenze “Con tutte queste informazioni, mi è venuto un gran mal di testa, forse è il caso di fare una pausa, prima però è meglio mettere un po’ di ordine nei pensieri, altrimenti rischio di perdermi…”

1 Per ogni sezione di questa prima tappa, individua almeno due concetti che hai incontrato e che ti sembrano essenziali e riassumili nella tabella qui sotto. Dentro il testo

Padroni della lingua

Il mondo di ieri

Lo spazio di oggi

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2 In compagnia di Zadig, hai ripassato nozioni già apprese durante l’anno, hai letto dei testi, hai

riflettuto forse su aspetti nuovi di argomenti che già conoscevi. Quale disciplina ti ha interessato di più? Sceglila e poi fai una piccola mappa concettuale dei contenuti che hai appreso in questa prima tappa. Usa la rappresentazione grafica che preferisci.

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