Doctor Os

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ANNO XX N. 5

MAGGIO 2009

ARIESDUE Srl

Maggio 2009

DOCTOR OS

M E N S I L E D I A G G I O R N A M E N T O S C I E N T I F I C O E C U LT U R A L E I N O D O N T O S T O M AT O L O G I A

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Il Sistema elmex SENSITIVE di GABA aiuta a proteggere dalla carie radicolare, contribuisce a combattere la sensibilità dentinale e riduce il rischio di abrasione. Composto da dentifricio e collutorio al fluoruro amminico e da uno spazzolino molto morbido è la soluzione specifica per l’igiene orale quotidiana in pazienti con colletti dentali scoperti e denti sensibili. Il fluoruro amminico contenuto nel dentifricio e nel collutorio favorisce la rimineralizzazione delle den-

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Il Centro Diffusione Arte ha deciso di selezionare le opere più rappresentative dei vari artisti presentati mensilmente e di metterle a disposizione dei lettori della rivista a condizioni particolari. Questo servizio è volto alla divulgazione della pittura contemporanea e, soprattutto, all’ampliamento di un mercato, quello dell’arte, oggi ristretto alla piccola ed elitaria cerchia dei frequentatori abituali delle gallerie.L’obiettivo è quello di aggiornare in maniera continuativa, dando così la possibilità di creare nuove collezioni private o di ampliare la propria personale.

ORTODONZIA BIOPROGRESSIVA ZEROBASE, LE NUOVE FRONTIERE Relatore: C. Gugino Roma 6 giugno

24 ANNI DI UTILIZZO DEGLI SHORT IMPLANT NELLE ATROFIE MASCELLARI Relatori: A. Cicconetti, M. Marincola, V. Morgan Cagliari 12-13 giugno

GIORNATE DI IMPLANTOPROTESI: UNA FILOSOFIA, UN SISTEMA NELLA REALTÀ QUOTIDIANA Relatori: A. Murtas, P. Usai, R. Ghisu, E. Balbo, L. Dalla Riva Milano 20 giugno

LA RIGENERAZIONE GUIDATA PRE E PERIIMPLANTARE Relatore: E. Vaia

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sOmmario

Chi volesse aiutare le vittime del terremoto in Abruzzo con un’offerta può effettuare un bonifico bancario utilizzando le coordinate indicate nella pagina OCI (pag. 615).

Lavori originaliOriginal Papers

Implant prosthodontic rehabilitation of the agenesis of maxillary lateral incisors

Ricerca clinicaClinical research

R. Sorrentino, E. Castagliola

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Controllo di placca e pigmentazione dentaria dopo uso prolungato di differenti formulazioni commerciali a base di clorexidina 0,2%: un clinical trial randomizzato Dental plaque control and extrinsic tooth discoloration after long-term use of different commercial mouthwashes with 0,2% chlorhexidine: a randomized clinical trial

558

II modulo didattico 2nd educational section

L’implantologia postestrattiva immediata Implants placement in extraction sockets

S. Matarasso, C. Cafiero

Aggiornamento professionale Professional Updating 473

Osservatorio/Products and materials

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In questo numero parliamo di.../Product information

Casi cliniciCase reports

510

A proposito di.../Product information

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532

Prodotto del mese/Product information

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Scienza e conoscenza/Scientific updating

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Odontostoria/History of dentistry

593

Odontoscatto/Dental photography

597

Sorriso Smagliante/Aesthetic dentistry

602

Meglio Sapere/Interesting information

C.A. Marazzina, E. Madaro, C. Paronuzzi

604

Conosciamoci/Interview

La patologia ameloblastica benigna dei mascellari

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Filo diretto/Interview

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Caleidoscopio/News

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Corsi e congressi/Agenda

F. Graziani, S. Cei, M. Tonelli, F. La Ferla, M. Gabriele

Escissione di neoformazione con bisturi a risonanza quantica molecolare: un caso clinico Excision of a neoformation by means of a quantic molecular resonance scalpel: a case report

M. Dolci, G. Conti, R. Censi, L. Olivieri, A. Borgonovo 505

Agenesie dentarie multiple: un caso clinico Multiple dental agenesis: a case report

513

Benign ameloblastic maxillary disease

C. Agrestini, V. Valentini, O. Bollero

Revisione della letteratura Literature review 523

554

Assita Informa/Insurance information

573

Prospettive/Dental practice management

577

Presupposti/Fiscal aspects

581

Risposte fiscali/Fiscal questions

584

Il vostro computer/Computer questions

587

Conoscenza legale/Legal aspects

Le lesioni periapicali implantari: eziopatogenesi e trattamento terapeutico

600

A proposito di legge/Legal questions

Implant periapical lesions: aetiopathogenesis and treatment

642

Cerco e Offro/Offers and demands

Rilevamento del colore in odontoiatria restaurativa. Prima parte: revisione della letteratura Colour matching in restaurative dentistry. First part: literature review

R. Vecchiatini, F. Musacchi, R. Manfrini, G. Calura 535

S. Rizzo, S.M. Lupi

Corso ECM FADECM FAD course 544

GestioneManagement

I modulo didattico 1st educational section

La riabilitazione implantoprotesica dell’agenesia degli incisivi laterali mascellari

Testata volontariamente sottoposta a certificazione di tiratura e diffusione i n co n fo r m i t à a l re g o l a m e n t o CSST - Certificazione Stampa Specializzata Tecnica

AssociazioniAssociation 606

SIED/Dental ergonomics

608

AIOLA/Laser in dentistry

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SIOH/Dentistry for disabled

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OCI/Catholic dental association

Per il periodo 01/01/2008 - 31/12/2008 Tiratura media: 15.002 copie Diffusione media: 14.797 copie Certificato CSST n. 2008-1701 del 26/02/2009 Società di Revisione: Baker Tilly Consulaudit

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Inicell e Apliquiq: novità in implantologia

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SkyView: radiologia 3D nello studio

c u r a

d e l l a

r e d a z i o n e

Thommen Medical ha presentato, in anteprima mondiale all’IDS 2009 di Colonia, i nuovi prodotti frutto dell’evoluzione tecnologica applicata alla superficie implantare. Il fulcro dell’innovazione è Apliquiq, l’ingegnoso applicatore che garantisce il processo di condizionamento della superficie immediatamente prima dell’inserimento dell’impianto, in modo rapido ed intuitivo. In pochi secondi, l’agente condizionante contenuto nell’applicatore rende completamente ossidrile la superficie implantare Inicell, che viene poi sabbiata e mordenzata termicamente con acido, ottenendo una maggiore stabilità dell’impianto e una migliore osteointegrazione. Apliquiq è sterile, conserva all’asciutto impianto e cappetta di guarigione e, in una cartuccia sigillata, la soluzione per il condizionamento. Per condizionare l’impianto appena prima dell’inserimento, basta spingere la cartuccia e agitare. Inoltre, l’uso di Apliquiq è pratico, grazie alle alette ergonomiche e al contenitore integrato che impedisce di versare il liquido quando si apre il coperchio per prelevare l’impianto. La superficie condizionata Inicell viene generata in pochi secondi, grazie ad un notevole aumento dell’energia superficiale prodotta dal con-

tatto con gli ioni idrossidi, rendendo possibile la superidrofilia. Inicell presenta poi un angolo di contatto con la superficie inferiore a cinque gradi. Si tratta di un valore molto inferiore rispetto al limite di novanta gradi, al di sotto del quale si definisce in genere una superficie idrofila. La maggiore energia superficiale e la superidrofilia consentono di ottenere un maggiore contatto con il sangue e un assorbimento omogeneo delle proteine sull’intera superficie condizionata dell’impianto, garantendo una guarigione più rapida e una migliore osteointegrazione. Nella gran parte dei casi, gli impianti con la superficie Inicell possono essere caricati già dopo tre settimane. Ciò garantisce migliore flessibilità ed affidabilità, anche nei casi difficili. Inicell è il risultato di studi articolati e ricerche effettuate da Thommen Medical relativamente alle proprietà delle superfici implantari. Le performance e i vantaggi clinici ottenuti con l’utilizzo di Inicell sono stati esaminati e riassunti in un numero considerevole di studi preclinici in vitro e in test eseguiti su animali. I primi risultati sono stati presentati lo scorso anno in occasione del Congresso EAO a Varsavia, in Polonia.

SkyView adotta la tecnica radiografica, denominata con l’acronimo CBCT (dall’inglese Cone Beam Computed Tomography), ideale per realizzare ricostruzioni tridimensionali della dentizione e dell’intera regione maxillofacciale. La tecnica CBCT presenta il vantaggio di acquisire immagini mediante una sola rotazione parzia-

le del sistema sorgente-rilevatore utilizzando un intensificatore di immagini a campo variabile che offre massimo contrasto e massima definizione. Se confrontata con tecniche tomografiche più datate, come la TAC ospedaliera, si ha una riduzione dei tempi di esecuzione dell’esame e soprattutto una notevole riduzione della dose di radiazioni assorbita dal paziente,

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La rivoluzione di TMM2: il primo motore implantologico interattivo

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confrontabili con quelle dei sistemi ortopanoramici comunemente impiegati negli studi odontoiatrici. SkyView offre tre soluzioni in un unico prodotto. Può essere utilizzato con un rilevatore da 9’’. In questo caso, il campo di vista sferico del diametro di 15 cm consente di inquadrare l’intero distretto maxillofacciale in un’unica scansione. Limitando il campo di vista ad una sfera di 11 cm di diametro, con un rilevatore da 6” SkyView è in grado di produrre immagini ad elevata risoluzione dell’intera dentizione adulta. Il campo di vista può comunque essere traslato in modo da inquadrare altre aree di interesse, come le ar-

ticolazioni temporomandibolari. Un sistema di collimazione variabile del fascio di raggi (4” HR Zoom) consente di restringere il campo di vista all’occorrenza per mettere a fuoco con maggiore risoluzione una regione anatomica di dimensioni ridotte, una sfera di 7 cm di diametro. Dopo l’acquisizione dei dati, SkyView procede alla ricostruzione volumetrica, un’operazione totalmente automatica che genera una rappresentazione virtuale fedele della regione indagata, esente da qualunque distorsione e misurabile con assoluta precisione in base a qualsiasi orientamento nello spazio. La terza dimensione è servita, lasciandovi liberi di esplorare una nuova efficacia diagnostica. SkyView è stato concepito per il totale comfort del paziente. La posizione supina non solo contribuisce a migliorare la qualità delle immagini (il paziente mantiene più facilmente l’immobilità se in posizione rilassata), ma grazie all’assenza di cefalostati, cinghie o morsi l’esperienza diagnostica diventa gradevole, non ansiogena, la visuale non è ostacolata e l’operatore conserva sempre un rassicurante contatto visivo.

TMM2 è il rivoluzionario motore, proposto da IDI evolution, frutto di un’ardua ricerca scientifica che ha riunito bioingegneri, clinici e ingegneri informatici nel comune sforzo di realizzare una macchina per implantologia davvero innovativa. TMM2 individua, come l’apparecchio suo predecessore, la classe ossea del tunnel implantare e il grado di stabilità primaria della fixture. Ma la sua intelligenza artificiale inserisce questi dati attraverso una procedura di incorporazione completamente automatica, dove lo scambio bidirezionale di informazioni digitali tra motore e “smart set” permette lo svolgimento completo delle fasi chirurgiche di in-

serimento dell’impianto senza nessuna interferenza da parte dell’operatore, a cui, tuttavia, è affidata la supervisione degli step procedurali con facoltà di interruzione e modifica. In un mondo implantologico nuovo, l’operatore può lavorare secondo la modalità a lui più congeniale (libera o assistita), nel rispetto dei criteri di ergonomia intraoperatoria, grazie al monitor touch screen a colori, estraibile dal case nel punto più congeniale della sala operatoria. Ogni particolare concorre a rendere fluida la procedura chirurgica, in un contesto di assoluta tranquillità: dal pedale multifunzione alla pompa peristaltica programmabile, dai led lu-

OSservatorio



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IDI EVOLUTION SRL Via Monza, 31 20049 Concorezzo (Mi) Tel. 039.6908176 Fax 039.6908862 idisrl@tin.it www.idievolution.it

Rely+OnTM Peracilyse: l’importanza della solubilità

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minosi dello smart set alla voce clinica del motore, ogni risorsa del TMM2 è spendibile per privare l’intervento dei suoi inevitabili fattori di disturbo, logistici e organizzativi. All’operatore resta solo il compito, importantissimo, di interpretare i dati e i diagrammi elaborati dal motore: l’analisi delle curve grafiche definisce con chiarezza la tipologia ossea e la qualità della stabilizzazione implantare, lasciando al clinico ogni ulteriore decisione relativa al destino funzionale dell’inserto incorporato.

La polvere di Rely+On TM Peracilyse è completamente e totalmente solubile in acqua, non lascia alcun residuo solido precipitato e genera una soluzione completamente limpida e trasparente. Ta l i c a rat te r i s t i c h e r i ve s to n o u n’ i m p o r t a n z a fo n d a m e n t a l e nell’uso dei prodotti peracetici, sia per la decontaminazione ed eventuale sterilizzazione chimica dello strumentario, sia nei sistemi di disinfezione dei circuiti idrici dei riuniti dentali (waterline autosteril). Eventuali residui di particelle solide costituirebbero un pericolo per l’integrità ed il corretto funzionamento del sistema idrico, accentuando così il rischio biologico per l’operatore ed il paziente. I singoli componenti del prodotto assicurano un’assoluta omogeneità della polvere che, oltre a consentirne la completa dissoluzione in acqua, garantiscono l’equipollenza di tutte le sostanze della formulazione, per ogni singolo dosaggio. Il Rely+On TM Peracilyse rappresenta il massimo della qualità per i prodotti della sua categoria. La normativa europea EN 14347 (edizione marzo 2005) indica i requisiti minimi per l’attività sporicida di prodotti chimici disinfettanti e antisettici che formano un preparato omogeneo, fisicamente stabile quando diluito con acqua.

Il paramentro che indica l’efficacia di un principio attivo è denominato in LOG (riduzione logaritmica): maggiori sono i LOG, maggiore è l’efficacia, la lettura delle tabelle riportate dal produttore sono utili a riconoscere il livello e il tempo di contatto necessari ad abbassare il livello di rischio infettivo dello strumento contaminato. Il prodotto non è tossico ed è smaltibile in rete fognaria.

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Pod, 100% design, qualità e igiene

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Sarà il protagonista dei prossimi mesi: Pod, uno strumento di lavoro in cui materiali e colori si fondono insieme per dare vita ad una nuova idea di riunito. Accesa personalità, stile elegante, colori raffinati, Pod unisce al design accattivante prestazioni di primo livello. La mission di Swident è, da sempre, quella di fornire al professionista un valido supporto di lavoro. L’attuale esigenza espressa dagli odontoiatri è quella di riunire molteplici soluzioni in un “concept di lavoro” che offra le migliori prestazioni, eccellente ergonomia, la sicurezza di un valido sistema di igiene ed una qualità totale che si traduce in un’assoluta affidabilità. Pod è il riunito che risponde totalmente a questa esigenza ed è dedicato al professionista che chiede il meglio della tecnologia disponibile, un design attuale, ed una facile interazione fra dentista, paziente e assistente. La poltrona è sagomata in modo da agevolare i movimenti dell’odontoiatra, assicurando il perfetto contenimento del paziente. Il movimento di trendelenburg, combinato con il ribaltamento schienale, assicura una comoda postura per il paziente e una corretta posizio-

ne di lavoro per gli operatori. Lo spessore particolarmente ridotto e sagomato dello schienale permette all’operatore di inserire facilmente le gambe sotto lo stesso e di mantenere sempre posizioni di lavoro ergonomiche. Le sellerie sono realizzate in poliuretano flessibile, costampate con rivestimento skai bielastico, prive di cuciture e facilmente igienizzabili. La bacinella e il porta bicchiere sono costituiti da un monoblocco ceramico facilmente estraibile. Fontanella di lavaggio bacinella e acqua al bicchiere sono rapidamente asportabili ed autoclavabili. La bacinella in ceramica priva di interstizi e fessurazioni, elimina possibili sacche di contaminazione batterica e la propagazione di fluidi itineranti. In opzione, Pod è dotato di Safespray, un dispositivo composto da un contenitore pressurizzato che consente l’utilizzo di acqua distillata (eventualmente addizionata con igienizzanti) destinata agli spray di tutti gli strumenti della tavoletta medico e della siringa assistente. Safespray contrasta efficacemente i rischi di contaminazione offrendo una postazione di lavoro sicura e con alto livello di affidabilità igienica.


Premium e Kohno: praticità e sicurezza

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Con lo sviluppo del nuovo sistema implantologico Premium e Kohno, Sweden & Martina conferma di essere costantemente rivolta all’innovazione di prodotto e alla cura del dettaglio, con un’ottima comprensione e conoscenza dei processi clinici e biologici. Gli impianti Premium e Kohno sono tra i più studiati in siti postestrattivi e carico immediato e sono interamente progettati e realizzati nel Medical Bioengineering and Production Building di Sweden & Martina situato a Due Carrare, in provincia di Padova, utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili a livello internazionale. Il totale rinnovamento del sistema implantologico passa anche attraverso la revisione delle procedure chirurgiche, che prevedono l’inserimento degli impianti tramite l’utilizzo di driver Easy Insert che si ingaggiano direttamente all’interno della connessione con proce-

d u r a mountless: durante la fase di inserimento i mounter tradizionali tendono a solidarizzarsi con l’impianto rischiando di intaccare gli esagoni di connessione e rendendone difficoltosa la rimozione. Il disegno brevettato dell’Easy Insert è tale per cui non ci sono mai spigoli vivi a contatto con la connessione, cosicché non avvengono deformazioni di alcun genere garantendo la stabilità della posizione dell’impianto e della protesi. Gli Easy Insert sono dimensionati sugli esagoni di connessione e sono disponibili sia nella versione per contrangolo sia nella versione manuale.

I redazionali presentati in questa rubrica rappresentano una libera scelta della redazione tra i comunicati pervenuti


ris

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o ag t a li abb ti rv a o n e

Bando di concorso Il concorso denominato “Premio Doctor OS”, indetto su area nazionale da Ariesdue s.r.l., con sede legale in Carimate (Como) in via Airoldi 11 e p. iva n. 09557320158, è riservato agli abbonati alla rivista Doctor Os nel 2009 e avrà durata dal 1 marzo 2009 al 1 dicembre 2009.

Iscrizione al concorso Tutti gli abbonati che nel corso del 2009 hanno sottoscritto o rinnovato l’abbonamento alla rivista Doctor Os saranno iscritti automaticamente al concorso, salvo una eventuale rinuncia da parte dell’abbonato da comunicare all’indirizzo e-mail abbonamenti@ariesdue.it

Assegnazione dei premi e loro natura Il premio ad estrazione consiste in un Buono di Euro 2500,00 da spendere presso una delle aziende presenti nell’elenco che verrà indicato al momento del sorteggio e che sarà costituito da tutte le aziende che nel corso del 2009 avranno sottoscritto un investimento pubblicitario nella rivista Doctor Os di almeno Euro 3000,00 (IVA esclusa) al netto di ogni sconto. Il vincitore del concorso, estratto tra tutti gli abbonati del 2009 mediante sorteggio effettuato entro il 22 dicembre 2009, sarà avvertito con lettera RR e dovrà ritirare il premio entro il 15 febbraio 2010. Il premio non ritirato nei tempi e modi stabiliti sarà devoluto all’organizzazione di utilità sociale “Associazione Amici delle Missionarie dell’Immacolata” di Milano.

La presente operazione è soggetta a tassa ai sensi dell’art. 19 della legge 27 dicembre 1997 n. 449, l’imposta sul valore aggiunto (Iva) è indetraibile e si applicherà una aliquota Irpef del 25% sul montepremio. Ariesdue s.r.l. rinuncia alla facoltà di rivalsa nei confronti del vincitore.

Ariesdue s.r.l. - Tel. 031.792135 – www.ariesdue.it


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23-03-2009

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ABBONATI SUBITO abbonamento annuale (9 numeri) 70 euro, scontato

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caso clinico case report Marcello Dolci* Giulio Conti* Rachele Censi* Lorenzo Olivieri** Andrea Borgonovo* Università degli Studi di Milano, Clinica Odontoiatrica e Stomatologica, ICP *Scuola di Specializzazione in Chirurgia Odontostomatologica, Direttore: professor F. Santoro **Reparto Chirurgia Orale, Responsabile: dottor L. Creminelli

Escissione di neoformazione con bisturi a risonanza quantica molecolare: un caso clinico Excision of a neoformation by means of a quantic molecular resonance scalpel: a case report

RIASSUNTO Scopo del lavoro. Il caso clinico presentato ha lo scopo di mostrare l’efficacia del bisturi a risonanza quantica molecolare nel trattamento chirurgico di neoformazioni. Materiali e metodi. Viene presentato il caso di un’escissione di un epulide mediante il dispositivo Bladion impostato sulla funzione di solo taglio. Risultati e conclusioni. Il bisturi a risonanza quantica molecolare ha dimostrato una notevole precisione di taglio associata a grande pulizia del campo operatorio. L’utilizzo di questo dispositivo risulta quindi essere una valida alternativa alla chirurgia tradizionale.

PAROLE CHIAVE: bisturi a risonanza quantica molecolare, epulide.

ABSTRACT Aim of the work. The Authors report a case of excission of a neoformation by means of a quantic molecular resonance scalpel, with the purpose of showing the efficacy of this device in the surgical treatment of this type of lesions. Materials and methods. The excission of an epulis is performed using the “Bladion” device set on “cut” function. Conclusions. Quantic molecular resonance scalpel showed a remarkable cut precision in incision associated with a very clean operating field. The use of this device is therefore a valid altenative option to traditional surgical technique

KEY WORDS: quantic molecular resonance scalpel, epulis.

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Introduzione Gli autori propongono un caso clinico di escissione di un’epulide trattata con l’utilizzo del bisturi a risonanza quantica molecolare. Epulide (dal greco “sorto dalla gengiva”) è un termine generico con il quale si vuole indicare un tumore benigno singolo del parodonto, che origina a livello dei tessuti parodontali profondi come reazione tissutale a differenti stimoli irritativi locali.

Classificazione e quadri clinici Granuloma periferico a cellule giganti

È un tumore sferico, bluastro, molle, ben definito e spesso sede di un’ulcerazione. Ha una maggiore incidenza nei soggetti giovani e di sesso femminile e si riscontra più frequentemente a livello mandibolare. Istologicamente è caratterizzato da numerose cellule giganti separate da setti di fibre collagene. La neoformazione ha inoltre una spiccata capacità di crescita e un’elevata tendenza alla recidiva dopo il trattamento chirurgico. Eziologicamente si ritiene si tratti di una risposta tissutale infiammatoria, spesso molto soggettiva, a uno stimolo irritativo (soprattutto placca batterica) protratto nel tempo (1). Fibroma gengivale

Fa parte di quelle lesioni che comunemente sono chiamate epulidi fibrose. A differenza del granuloma gigantocellulare, questi tumori gengivali sono costituiti in prevalenza da tessuto fibroso e quindi hanno una consistenza molto compatta e di colore eguale alla mucosa cheratinizzata gengivale adiacente. Il fibroma gengivale si osserva più frequentemente nelle donne ed è localizzato a livello mandibolare nella regione anteriore, dove può manifestare una forza tale da separare i denti tra loro. Le irritazioni croniche come placca,

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protesi incongrue, ganci protesici eccetera sono considerate eziologicamente fondamentali nella manifestazione fenotipica dell’epulide fibrosa. La tendenza alla recidiva è molto elevata. Granuloma piogenico

Detto anche granuloma teleangectasico, è un tumore gengivale molto arrossato, talora cianotico, che presenta piccole ulcerazioni superficiali. Si manifesta più frequentemente nella donna a livello della gengiva marginale. Eziopatogenicamente può essere interpretato come una risposta esagerata ad un trauma minore. Anch’esso ha una elevata capacità di recidiva (2). Epulis gravidarum

È un tumore gengivale che può manifestarsi nella gestante intorno alle 8-12 settimane di gravidanza. Si tratta generalmente di epulidi di ampie dimensioni che si manifestano a livello delle papille gengivali mascellari. Istologicamente presentano un quadro identico a quello del granuloma piogenico. Eziologicamente si tratta di lesioni associate alla presenza di placca batterica, correlate allo squilibrio e all’aumento degli ormoni sessuali durante la gravidanza. Hanno una spiccata tendenza alla recidiva. Se la lesione si presenta poco voluminosa può regredire spontaneamente dopo il parto se la paziente viene introdotta in un rigido protocollo di igiene orale. Epulidi gengivali del tutto analoghe si possono trovare in giovani pazienti di sesso femminile durante la pubertà (3).

Materiali e metodi La metodica escissionale mediante bisturi a risonanza quantica molecolare è piuttosto semplice e molto

meno invasiva rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali (exeresi con bisturi o elettrocoagulazione). Il bisturi a risonanza quantica molecolare utilizza, per trasmettere energia al tessuto biologico che si vuole tagliare e coagulare, una corrente con onde ad alta frequenza, spaziate in maniera opportuna e dosate secondo multipli di un’onda fondamentale. Il taglio è generato dall’“esplosione” dei liquidi intra ed intercellulari che entrano in risonanza con un apposita frequenza ed evaporando mantengono i tessuti circostanti a bassa temperatura (inferiore a 45 °C). Si ottiene una perfetta separazione dei tessuti senza alcun danno termico: essendo infatti la temperatura mantenuta inferiore a 50 °C, si ha il beneficio di non surriscaldare e, quindi, di non necrotizzare le cellule di tessuto sano. La coagulazione, contemporanea al taglio, avviene quindi ad una bassa temperatura e ciò permette di non produrre area necrotica riducendo sensibilmente i tempi di guarigione (4). L’incisione si ottiene mantenendo il manipolo perpendicolare alla superficie da tagliare, tramite leggere “pennellate”continue, sfiorando la mucosa con la sola punta del terminale. Caso clinico

Il protocollo seguito per l’intervento chirurgico è del tutto simile a quello utilizzato nelle escissioni mediante laser Nd:Yag e prevede una seduta di igiene professionale preventiva una settimana prima dell’intervento e la profilassi topica con clorexidina 0.12% per 7 giorni (2 sciacqui/die di almeno 30 secondi). L’intervento ha seguito questo protocollo: • disinfezione del cavo orale con sciacquo di un minuto a base di clorexidina 0.20%; • applicazione topica di lidocaina in crema; • anestesia con carbocaina 2% con adrenalina 1:100000 alla base dell’inserzione della neoformazione; • utilizzando una potenza di uscita 3 e la funzione “taglio” per privi-


caso clinico case report

legiare la pulizia dell’incisione, sotto aspirazione locale si procede alla escissione della lesione mediante movimenti veloci e leggeri del manipolo, fino alla completa escissione della lesione; si verifica la sede chirurgica eliminando eventuali residui tissutali patologici con un’applicazione a contatto del manipolo. Nel caso fosse necessario coagulare meglio qualche capillare, si può passare alla funzione “coagulo” e soffermarsi con il manipolo a contatto del sito chirurgico; il paziente viene dimesso dopo lavaggio del sito chirurgico con soluzione fisiologica sterile ed applicazione di clorexidina in gel 0.5% e con le raccomandazioni postchirurgiche di routine; il materiale escisso, conservato in aldeide formica 4%, viene inviato all’Istituto di Anatomia Patologica per la diagnosi istologica; il follow up è di 7, 15, 30, 120 gior-

ni e 6 e 12 mesi. Il caso trattato riguarda una paziente di 75 anni portatrice di protesi mobile con neoformazione a livello mascellare in zona palatale clinicamente compatibile con un’epulide fibromatosa. La lesione si presenta di ampie dimensioni (5,5 cm di lunghezza, 4,5 cm di larghezza e 1,5 cm di spessore massimo) (fig. 1). Si è proceduto alla disinfezione locale mediante sciacqui con clorexidina 0.20% per un minuto, all’applicazione di crema anestelica ed a infiltrazione di anestetico locale. Viste le grosse dimensioni, si è proceduto all’applicazione di un punto passante in seta 2/0 a margine della lesione in modo da garantire, unitamente all’impiego di pinze chirurgiche, una buona trazione ed un controllo durante l’intervento (fig. 2). In seguito si è proceduto come da protocollo all’escissione della lesione utilizzando movimenti delicati “a pennello” (4).

Fig. 1

Il sito chirurgico è apparso subito stabilmente coagulato e non è stato necessario un ulteriore trattamento (fig. 3). La paziente è stata congedata con la raccomandazione di seguire le normali indicazioni postchirurgiche. L’epulide asportata (figg. 4 e 5) è stata fissata ed analizzata istologicamente . A 10 giorni di distanza il processo di guarigione per seconda intenzione è apparso già in fase avanzata e la completa guarigione si è riscontrata dopo circa 30 giorni. I successivi controlli sono sempre risultati positivi con una buona condizione dei tessuti e nessuna recidiva (fig. 6). L’esame istologico ha confermato la diagnosi di epulide fibromatosa (figg. 7 e 8).

Conclusioni Per la chirurgia delle epulidi, gli autori hanno trovato nel bisturi a riso-

Fig. 2

Fig. 3

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Fig. 4

Fig. 5

Fig. 6

Fig. 7

Fig. 8

nanza quantica molecolare uno strumento pratico, veloce ed affidabile, che presenta numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale con bisturi, elettrobisturi o laser: • taglio netto dei tessuti; • coagulazione istantanea del tessuto; • facilità e sicurezza d’impiego; • possibilità di una guarigione per prima intenzione ottenibile per il limitato calore trasmesso ai tessuti circostanti e quindi la loro pre-

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servazione da una eventuale carbonizzazione; • diminuzione dei disturbi postoperatori legati al danno termico dei tessuti, quali dolore, edema e infezioni; • sicurezza contro infezioni o incidenti per operatore e pazienti. Per queste ragioni gli autori indicano nella chirurgia mediante bisturi a risonanza quantica molecolare una soluzione elettiva in casi analoghi a quello descritto.

Bibliografia 1) Valletta G. Bucci E. Matarasso S. Odontostomatologia. Vol 2. Padova: Piccin; 1997. 2) Lindhe J. Parodontologia e implantologia dentale. Terza edizione. Bologna: Edizioni Martina; 1998. p. 356-61. 3) Pozzato G, Vignato G. Teoria della risonanza quantica molecolare nella realizzazione del bisturi elettronico “Versalius”. Quintessence International 2003;5/6:153-5. 4) Creminelli L et al. Utilizzo del bisturi a risonanza quantica molecolare nella chirurgia del frenulo linguale. Doctor Os 2006 Mar;17(3):227-33.



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Agenesie dentarie multiple: un caso clinico Multiple dental agenesis: a case report

RIASSUNTO Scopo del lavoro. Descrivere un caso clinico, trattato e risolto in successive fasi terapeutiche, di un’anomalia dentaria di non raro riscontro nella pratica clinica quotidiana riguardante una agenesia dentaria multipla. Materiali e metodi. Gli autori, dopo avere indicato la classificazione più recente riguardante le anomalie dentarie numeriche per difetto, hanno descritto il caso clinico dividendo l’approccio terapeutico in due fasi: la prima ortodontica e la seconda implantoprotesica. Risultati e conclusioni. La risoluzione del caso clinico dimostra come sia ormai impossibile prescindere da un approccio multidisciplinare nell’affrontare le situazioni cliniche che si possono presentare nella nostra pratica quotidiana.

PAROLE CHIAVE: ipodonzia, malocclusione, impianti.

ABSTRACT Aim of the work. Describing a case of multiple dental agenesis subsequently treated and resolved with therapy, since a frequent dental anomaly. Materials and methods. The authors first report the most recent classification of number defective anomalies and afterwards report a case where the therapeutic approach was divided into two stages: the orthodontic stage and the implantprosthodontic stage. Results and conclusions. The case reported proves the importance of a multidisciplinary approach when dealing with clinical situations that are very frequent in daily practice.

KEY WORDS: Hypodontia, malocclusion, implants.

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Introduzione Le variazioni numeriche dei denti possono riguardare sia una diminuzione che un aumento rispetto al loro numero normale. Le variazioni per difetto di numero possono colpire sia la dentatura decidua che quella permanente. La comparsa di un numero di denti inferiore alla norma può essere solo apparente, nel caso in cui il dente mancante non abbia compiuto la sua eruzione dentaria. È invece reale quando l’assenza dell’elemento è dovuta alla mancata formazione o sviluppo dei germi corrispondenti. Le anomalie numeriche in difetto riguardano maggiormente la dentatura permanente rispetto alla decidua; infatti nello stesso individuo può mancare sia un elemento deciduo che il corrispondente permanente oppure essere presente l'elemento deciduo e mancare quello permanente ma è impossibile che risulti assente un deciduo e presente il corrispondente permanente. Se il deciduo non viene sostituito dal permanente, due sono le evenienze: in alcuni casi non avviene il riassorbimento della radice o avviene così lentamente che l'elemento può permanere per svariati anni nell'arcata dentaria; in altri casi il dente deciduo non è in grado di sostenere la pressione masticatoria e presenta un rapido riassorbimento radicolare con conseguente caduta spontanea. Le anomalie numeriche per difetto si possono classificare in anodonzia, oligodonzia e ipodonzia. La prima è un’evenienza di rarissimo riscontro, come riportato da J. Dhanrajani (1), relativa all’assenza di tutti gli elementi dentari, e può riguardare sia la dentatura decidua che quella permanente. L’oligodonzia riguarda invece la presenza di un numero di elementi dentari minore della metà di quelli normalmente presenti sull’arcata, per cui nella dentatura decidua sono in numero inferiore a dieci ed in quella permanente sono in numero inferiore a sedici. L’ipodontia, infine, riguarda la mancanza di alcuni elementi, ma il numero di quelli presenti è superiore alla metà di quelli normalmente costituenti l'ar-

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cata decidua o permanente. Dal punto di vista eziopatogenetico si possono considerare diversi fattori, come l’evoluzione della razza, che può spiegare come l’assenza congenita di certi elementi dentari, quali i terzi molari, sia inquadrabile nel processo di evoluzione dell’uomo. Mesotten e collaboratori (2) sostengono l’influenza dell’ereditarietà nelle agenesie dentarie, mentre fattori endocrini come l’ipopituitarismo ed il mixedema sembrano correlati a questa anomalia dentaria. Come cause generali, Celar e collaboratori (3) sottolineano la correlazione con patologie sistemiche come la displasia ectodermica, mentre altri autori con la Sindrome di Down. Per quanto riguarda le cause locali, la distruzione traumatica dei germi già formati nel corso di estrazioni dentarie o a causa di osteiti acute nei mascellari può provocare agenesie dentarie. La mancanza congenita di elementi dentari secondo J. Balshi (4) incide su circa il 7 per cento della popolazione ed i denti maggiormente interessati sono i terzi molari seguiti dagli incisivi laterali superiori e dai secondi premolari superiori ed inferiori. Sempre secondo questo autore, nel sesso femminile il dente che manca più frequentemente è il secondo premolare inferiore, seguito dall’incisivo laterale superiore e dal secondo premolare superiore, mentre nel sesso maschile, oltre ai secondi premolari ed all’incisivo laterale superiore, l’agenesia riguarda anche l’incisivo laterale inferiore. Solo l’indagine radiografica consente diagnosi certa di assenza congenita di elemento dentario, discriminando tale assenza dai casi di inclusione dentaria. Un esame radiografico praticato intorno ai sei anni di età dovrebbe dimostrare la presenza dei germi dentari di tutti i denti permanenti, eccetto quelli dei terzi molari ed a volte dei secondi premolari, che possono iniziare il processo di calcificazione anche all’età di otto anni. Prima di porre diagnosi di assenza di uno o più elementi dentari, è buona precauzione accertarsi che i denti mancanti non siano stati asportati per patologie cariose o nel corso di terapie ortodontiche.

Caso clinico Paziente di sesso maschile di anni dieci si è presentato alla nostra attenzione nel 1995 e l’esame della dentatura e dell’occlusione ha evidenziato la persistenza degli incisivi laterali superiori decidui, la presenza di un diastema interincisivo ed un cross bite monolaterale destro (figg. 1). Si rileva, inoltre, una vistosa frattura coronale a livello di 11, che verrà in seguito restaurata con un’otturazione in resina composita. L’ortopantomografia dimostra l’agenesia dei secondi premolari, sia superiori che inferiori e degli incisivi laterali superiori (fig. 2). Il tracciato cefalometrico eseguito sulla teleradiografia laterolaterale del cranio, ci permette di classificare il paziente come soggetto meso ipodivergente secondo Schudy Bracco ed in II classe scheletrica secondo Steiner (ANB = 6°) e Cervera (A:Po = 11 mm). Il piano terapeutico prevede la correzione del morso incrociato ed il mantenimento degli spazi dei denti agenetici che verranno aggiunti protesicamente non prima dei diciotto anni di età. Si è iniziata la terapia con un apparecchio funzionalizzante a bite posteriori (PFB E) (fig. 3) per la correzione del cross bite, malocclusione ingravescente che può causare dissimmetrie strutturali. La correzione è stata ottenuta in circa diciotto mesi a causa di una carente compliance da parte del paziente. Successivamente si è seguita la crescita del soggetto e nel 2001, all’età di sedici anni, è stata iniziata la terapia con apparecchio fisso a livello dell’arcata superiore per ridistribuire correttamente gli spazi dei denti agenetici e per ottenere il corretto posizionamento ed una ottimale inclinazione non solo delle corone, ma anche delle radici adiacenti ai siti edentuli, come sostenuto da G. Kokich (5). Sono stati riaperti gli spazi in previsione di un’eventuale riabilitazione implantoprotesica a livello dell’1.2 e dei 2.2 e chiusi i diastemi tra l’1.3 ed l’1.4, l’1.1 ed il 2.1, il 2.3 ed il 2.4. La terapia con apparecchio fisso (fig. 4) si è conclusa nel 2003.


caso clinico case report

Figg. 1: situazione occlusale e frontale alla prima visita.

Fig. 2: OPT che evidenzia le agenesie dentarie multiple. Fig. 3: apprecchio funzionalizzante a bite posteriori.

Fig. 4: apparecchio fisso superiore.

A questo punto si è provveduto ad eseguire un apparecchio di contenzione estetico rimovibile (fig. 5) portante gli elementi dentari 1.2, 1.5, 2.2 e 2.5 in resina, in attesa della riabilitazione protesica. La scelta di un’apparecchiatura di contenzione rimovibile si è imposta per l’impossibilità di ottenere un sufficiente controllo

Fig. 5: apparecchio di contenzione.

della placca batterica da parte del paziente. Gli attuali metodi protesici per compensare la mancanza congenita dei denti comprendono le protesi fisse di tipo convenzionale, le protesi parziali adesive (Maryland Bridge), le protesi parziali rimovibili e gli impianti osteointegrati.

Non prendendo in considerazione la protesi parziale rimovibile, vista la giovane età del paziente, abbiamo optato, in accordo con quest’ultimo, per una riabilitazione implantoprotesica per sostituire gli elementi dentari 1.2, 1.5, 2.2 e 2.5, in quanto sotto l’aspetto biologico si tratta sicuramente di una soluzione più conservativa ri-

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Fig. 6: OPT preprotesica. Fig. 7: visione delle fixture.

Fig. 8: visione degli abutement.

Fig. 9: corone cementate.

Fig. 10: OPT eseguita a due anni dal trattamento.

spetto alla protesi fissa tradizionale, vista la perfetta integrità degli elementi contigui alle edentulie e l’ottima qualità e quantità ossea osservate nella nuova ortopantomografia eseguita sul paziente (fig. 6). Gli impianti osteointegrati assicurano inoltre una maggiore durata nel tempo rispetto ai ponti adesivi, come sostenuto da De Dominicis (6) e, considerando quanto affermato

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d a S a b r i ( 7 ) , s i p u ò p ro ce d e re all’implantoprotesi ,considerata la fine della crescita ossea del paziente, senza rischi anche dal punto di vista estetico. Appurata l’assenza di patologie sistemiche con la compilazione dell’anamnesi medica, previa preparazione di una mascherina chirurgica, si decide di posizionare in un’unica seduta i quattro impianti. Si prefe-

risce iniziare la terapia antibiotica con amoxicillina + acido clavulanico da 1 gr un’ora prima dell’intervento chirurgico. Eseguita l’anestesia plessica utilizzando articaina con adrenalina (cito cartin 2%), viene eseguita un’incisione in cresta a livello dei siti edentuli, senza scarichi per ridurre il traumatismo, ed un leggero scollamento mucoperiosteo utilizzando


caso clinico case report scollatori Mitchel e di Willinger. A questo punto con manipolo Kavo doppio anello verde, sotto abbondante irrigazione di soluzione fisiologica sodio cloruro 0,9%, si preparano i siti implantari con metodica Straumann, utilizzando quattro frese. La prima è una fresa a palla usata per preparare la corticale ossea; la seconda è una fresa pilota di 2,2 mm di diametro; la terza è una fresa di 2,8 mm di diametro, atta a preparare la sella ricevente l’impianto a livello degli incisivi laterali. Infine, la quarta è una fresa di 3,5 mm di diametro utilizzata a livello posteriore. Gli impianti scelti a livello incisivo sono di tipo Standard Plus, aventi lunghezza 10 mm e diametro 3,3 mm, mentre per i premolari la lunghezza è di 12 mm ed il diametro di 4,1 mm (fig. 7). Durante la preparazione dei siti implantari si è prestata particolare attenzione a mantenere tra impianti e denti adiacenti una quantità di osso alveolare di almeno 1,5 mm. Per le suture a punti staccati viene utilizzato filo a 3/0 in seta. Si inseriscono impianti Straumann transmucosi per evitare il reintervento chirurgico e, una volta avvitate le viti di guarigione, si provvede a scaricare l’interno dell’apparecchio di contenzione che funge da mantenitore di spazio e da provvisorio estetico. Si congeda il paziente istruendolo alla terapia medica post intervento (Augmentin da 1 gr: 1 compressa ogni 12 ore per 6 giorni, Nimesulide da 100 mg come antidolorifico e collutorio a base di clorexidina per 8 giorni). Dopo una settimana vengono rimossi i punti di sutura e successivamente si eseguono controlli periodici. Dopo quattro mesi si eseguono radiografie periapicali mirate ai siti implantari per controllare l’osteointegrazione e, risultata avvenuta, si provvede a protesizzare gli impianti con corone in metallo e ceramica, dopo avere rilevato l’impronta, utilizzando un portaimpronta individuale, mediante polietere (Permadyne Espe) (figg. 8 e 9). La cementazione delle corone viene eseguita con Temp Bond (Kerr)

per facilitare un’eventuale rimozione futura dei restauri protesici in seguito a necessità. Si esegue dopo due anni un’ortopantomografia di controllo (fig. 10) ed il risultato è considerato soddisfacente sia dal punto di vista estetico che funzionale. Le agenesie dei premolari inferiori non sono ancora state trattate, in accordo con il paziente, in quanto permangono in arcata, privi di mobilità e con le radici integre, i molari decidui.

Conclusione La presentazione di questo caso vuole mettere in evidenza come per risolvere nella pratica odontoiatrica quotidiana un caso clinico, seppur semplice come questo, sia di fondamentale importanza un approccio interdisciplinare e la collaborazione tra specialisti di diverse branche dell’odontoiatria, sempre lavorando nell’interesse del paziente e scegliendo la terapia restaurativa protesica, che presenta maggiori vantaggi per la sua salute.

Bibliografia 1) Dhanrajani PJ. Hypodontia: Etiology, clinical features, and management. Quintessence International 2002;33:294-302. 2) Mesotten K, Naert I, Van Steenberghe D, Willems G. Bilaterally impacted maxillary canines and multiple missing teeth: a challenging adult case. Orthodcraniofacial Res 2005;29:40. 3) Celar, Durstberger, Zauza. Use of an individual traction prosthesis and distraction osteogenesis to reposition osseointegrated implants in a juvenile with ectodermal dysplasia: a clinical report. Journal of Prosthetic Dentistry Feb 2002;145-8. 4) Balshi TJ. Osteointegrazione e ortodonzia: un trattamento moderno per ripristinare la Mancanza congenita di denti. Rivista Internazionale di Parodontologia e Odontoiatria Ricostruttiva 1993;13:495-505. 5) Kokich VG. Maxillary lateral incisor implants: Planning with the aid of Orthodontics. Journal of Oral and Maxillofacial Surgery 2004;48-56. 6) De Dominicis W. Implant replacement of congenitally missing lateral incisor: a case Report. Journal of Oral Implantology 2002;28:279-82. 7) Sabri R. Management of congenitally missing second premolars with orthodontics and single tooth impiants. American Journal of Orthodontic and Dentofacial Orthopedics 2004 May125:634-41.

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scienza e conOScenza a cura di Euronda

Concetti sulla sterilizzazione e compiti del responsabile sanitario dello studio

I NTRODUZIONE Uno dei temi che, soprattutto nell’ultimo decennio, ha assunto un ruolo fondamentale nell’odontoiatria, è la necessità di avere protocolli chiari e facilmente applicabili per la disinfezione e la sterilizzazione dello strumentario clinico e degli ambienti sanitari. Con il concetto di sterilizzazione si intende qualsiasi processo fisico o chimico che porti alla inattivazione o alla rimozione di tutte le forme di microrganismi viventi e/o altri agenti biologici dal dispositivo sottoposto a sterilizzazione. Tale definizione semplifica il concetto di sterilità che, al contrario, può essere definita solo su basi statistiche. È quindi sterile un dispositivo sul quale la probabilità di presenza di microorganismi vi-

tali sia uguale o inferiore a 1 su un milione. Il ciclo di sterilizzazione consiste nell’eliminazione dell’aria all’interno della caldaia e nella successiva immissione di vapore acqueo a specifiche temperatura e pressione, per un determinato tempo. In seguito alla pubblicazione nel 2005 della norma EN 13060 (finalizzata a dimostrare la conformità ai requisiti essenziali della Direttiva Europea 93/42 CEE sui dispositivi medici) riguardante le sterilizzatrici di piccole dimensioni, si è finalmente fatta chiarezza anche in merito alle diverse tipologie di cicli e prove per verificare l’avvenuto processo di sterilizzazione. L’applicazione di questa norma da parte dei fabbricanti garantisce una adeguata tutela sia per gli operatori che per i pazienti.

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denti alle precise caratteristiche richieste dalla normativa vigente. Questo controllo obbligatorio a cui è sottoposta l’autoclave ne garantisce l’idoneità all’eliminazione di tutti gli agenti patogeni (virus, miceti, batteri, spore) dagli strumenti dello studio. Al responsabile sanitario dello studio dentistico è assegnato il compito di scegliere dispositivi certificati che siano in grado di eseguire il processo di sterilizzazione nel modo prescritto e più funzionale alle specifiche caratteristiche dello studio stesso. Una volta selezionate le attrezzature, dovrà definire la serie di procedure da eseguire quotidianamente, al fine di ottenere un metodo di lavoro che porti alla sterilità dello strumentario secondo le normative vigenti.

scienza e conOScenza

Il responsabile sanitario ha altresì il compito di archiviare tutta la documentazione relativa alla procedura attivata attestando l’avvenuto ciclo di sterilizzazione e associandolo alla cartella clinica del singolo paziente. La tracciabilità è la fase che porta a conclusione il processo che inizia dalla decontaminazione dello strumentario, che passa attraverso un lavaggio attento e scrupoloso, una sigillatura che mantenga la sterilità, uno stoccaggio in appositi spazi e termina con l’utilizzo dello strumento sterile. Appare evidente l’esigenza di un aggiornamento continuo in merito ad una tematica così importante quale quella dei processi di sterilizzazione, che è strettamente legata alla tutela della salute del paziente e degli operatori.

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S t u d i o

Rivalutazione fiscale degli immobili Un’interessante opportunità per risparmiare “domani” pagando poco “oggi”

T e r z u o l o - B r u n e r o

La Manovra “Anticrisi”, più precisamente l’art. 15 del d.l. 185/2008 e successive modifiche, ha introdotto la facoltà di rivalutare gli immobili mediante il pagamento di un’imposta sostitutiva. Tale possibilità, come si vedrà nell’esempio comparativo illustrato più avanti, desta grande interesse poiché, a fronte del pagamento di una imposta sostitutiva di ridotto importo, si potrà ottenere un forte risparmio fiscale soprattutto nel caso di cessione degli immobili rivalutati. C HI SONO I SOGGETTI INTERESSATI ? I soggetti che possono usufruire di questa opportunità sono principalmente: s.r.l. s.p.a. s.n.c. s.a.s. Restano pertanto escluse le Società Semplici, i professionisti strutturati in forma di studio monoprofessionale e quelli organizzati in forma di studio associato. Osservando però, come si è già avuto modo di segnalare sulle pagine di questa rivista, che la tendenza del mondo odontoiatrico è sempre più quella di strutturarsi in centri dentali, società (s.r.l., s.p.a., s.n.c., s.a.s.), dotate di opportune autorizzazioni sanitarie e provviste di direttore sanitario, che svolgono l’attività medico odontoiatrica oppure di dividere la struttura operativa (lo studio odontoiatrico) da quella immobiliare (intestando l’immobile in cui l’odontoiatra stesso svolge la professione ad una società),

e

A s s o c i a t i

è evidente come l’opportunità offerta dal legislatore sia da valutare con estrema attenzione anche da parte degli odontoiatri. QUALI SONO GLI IMMOBILI RIVALUTABILI? Le categorie interessate dalla norma sono essenzialmente due: immobili strumentali: in questa categoria rientrano tutti quegli immobili connessi all’attività odontoiatrica come, ad esempio, i locali dello studio odontoiatrico; immobili patrimonio: si tratta di tutti quegli immobili acquistati con finalità d’investimento come, ad esempio, appartamenti da concedere in locazione (da affittare). La norma precisa altresì che gli immobili sopra descritti devono essere di proprietà (iscritti a bilancio) già alla data del 31/12/2007. Pertanto, nel caso particolare di immobili “acquistati” mediante contratto di leasing, l’opzione per il riscatto finale (ossia l’atto che consente di diventare giuridicamente proprietari del bene), deve essere già stata esercitata prima del 31/12/2007. COME AVVIENE LA RIVALUTAZIONE ? Nella generalità dei casi la rivalutazione va riferita al valore di mercato dell’immobile. Sebbene non sia espressamente previsto dalla norma, è consigliabile che tale valutazione sia supportata da una “perizia di stima” redatta da un esperto del settore immobiliare. Q UALI SONO GLI EFFETTI DELLA RIVALUTAZIONE FISCALE ?

Gli effetti sono principalmente due: diminuzione delle imposte che si andranno a pagare quando si

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venderà l’immobile rivalutato: infatti, come meglio dettagliato nell’esempio comparativo sviluppato più avanti, nel caso di vendita la tassazione avviene sulla differenza (plusvalenza) tra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto ridotto degli ammortamenti (valore di bilancio); la rivalutazione agisce proprio su quest’ultimo valore, andando ad uniformarlo al valore di mercato attuale. Pertanto la differenza di cui sopra risulterà essere esigua o sicuramente minore rispetto al caso in cui non si usufruisca della rivalutazione. Va però precisato che questo effetto avrà valore solo per le vendite effettuate dal 2014 in avanti; quindi, fino al 2013, si potrà comunque vendere l’immobile, ma la plusvalenza tassata non terrà conto del maggior valore a fronte della rivalutazione; diminuzione del reddito imponibile (reddito su cui si pagano le imposte) del soggetto proprietario del bene attraverso la deduzione di maggiori ammortamenti fiscali (calcolati sul valore dell’immobile rivalutato). Va, però, anche in questo caso precisato che questo effetto avrà valenza solo dal 2013. È importante inoltre segnalare che un ulteriore effetto sarà quello di aumentare il valore di bilancio della società con la conseguente possibile riduzione dei tassi d’interesse applicati ai finanziamenti bancari ed ai contratti di leasing. Si fa infine presente che la rivalutazione non avrà alcuna conseguenza “negativa” sullo studio di settore degli odontoiatri (UK21U) in quanto non innalza la soglia di congruità: infatti, la categoria dei beni strumentali (di cui va indicato nello studio di settore il valore) non comprende né gli immobili strumentali né quelli da investimento di proprietà della società. Q UANTO E QUANDO SI PAGA L’ IMPOSTA SOSTITUTIVA?

L’imposta sostitutiva ha importi differenti a seconda che si rivaluti un immobile strumentale o un immobile patrimonio: nel primo caso, si pagherà

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un’imposta del 3% sul maggior valore attribuito all’immobile; nel secondo caso si pagherà un’imposta dell’ 1,5% sempre da applicarsi al maggior valore attribuito all’immobile. Il pagamento può essere fatto: in un’unica soluzione entro il 16/06/2009 (termine di pagamento del saldo delle imposte sui redditi); in tre rate annuali da versarsi ris p e t t i va m e n t e e n t r o i l 1 6 /0 6 /2 0 0 9, 1 6 /0 6 /2 0 1 0 , 16/06/2011 con la maggiorazione per la seconda e terza rata degli interessi legali (3% sull’importo della rata). La norma precisa che, qualora si effettui la rivalutazione e si paghi l’imposta sostitutiva, ma si venda l’immobile prima del 2014 (senza quindi beneficiare degli effetti positivi che abbiamo sottolineato), l’imposta sostitutiva versata sarà riconosciuta a credito (cioè non si perderà ma si compenserà con le imposte dovute). E SEMPIO COMPARATIVO Alfa s.r.l. (soggetta all’imposta sulla società Ires) è proprietaria di un immobile il cui costo d’acquisto meno gli ammortamenti (valore di bilancio) è di 100.000 euro ma con valore di mercato di 400.000 euro. Vendita a 600.000 euro senza aver rivalutato fiscalmente il bene: prezzo di vendita: 600.000 euro valore di bilancio non rivalutato: 100.000 euro differenza (plusvalenza): 500.000 euro tassazione: 500.000 euro x aliquote Ires (27,5%)+ Irap (3,9%) = 157.000 euro Vendita dal 2014 a 600.000 euro avendo rivalutato fiscalmente il bene e pagando l’imposta sostitutiva del 3% da calcolarsi sul maggior valore di 300.000 euro (400.000 euro 100.000 euro) per un importo complessivo di 9.000 euro (3% di 300.000 euro):

prezzo di vendita: 600.000 euro valore di bilancio rivalutato: 400.000 euro differenza (plusvalenza): 200.000 euro tassazione: 200.000 euro x aliquote Ires (27,5%)+ Irap (3,9%) = 62.800 euro Nell’esempio di specie si evince che vendendo l’immobile rivalut at o d a l 2 0 1 4 a n z i c h é p a g a re 157.000 euro si pagherà 62.800 euro che, se sommato ai 9.000 euro versati a titolo di imposta sostitutiva, comporterà un risparmio fiscale di 85.200 euro = 157.000 euro - (62.800 euro + 9.000 euro). Se la vendita avvenisse entro il 2013, senza cioè beneficiare degli effetti, si pagherebbero le imposte ordinarie meno l’imposta sostitutiva già versata ossia 157.000 euro 9.000 euro = 148.000 euro. I N SINTESI : VANTAGGI E SVANTAGGI Vantaggi: minori imposizioni fiscali sulla vendita dal 2014; minori imposte sui redditi dal 2013 per effetto maggiore degli ammortamenti; patrimonializzazione società con minori tassi d’interesse su finanziamenti / leasing. Svantaggi: pagamento immediato con benefici dal 2013/2014; Esclusione di immobili intestati allo studio odontoiatrico in forma individuale ed associata. CONCLUSIONI Come si evince dalla trattazione del presente articolo, l’appeal di questa normativa è dato dall’applicazione di un’imposta sostitutiva di importo molto ridotto a fronte di un beneficio fiscale futuro di notevole entità. Pertanto si ritiene che la rivalutazione immobiliare prevista dal “decreto anticrisi” sia sicuramente un’opportunità da valutare attentamente con l’ausilio del proprio commercialista di fiducia. G IORGIO B RUNERO U MBERTO T ERZUOLO

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L’igienista dentale può effettuare attività clinica in proprio o deve sempre essere tutelato da un odontoiatra?

Quali sono gli interventi odontoiatrici che un’igienista dentale può svolgere?

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M a r c o

S c a r p e l l i

Il conseguimento della laurea universitaria abilita all’esercizio della professione di igienista dentale, professione sanitaria autonoma. La figura dell’igienista dentale è regolata dal Decreto Ministeriale 15 Marzo 1999 n. 137, che al comma 1 cita: “l’igienista dentale è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante, svolge compiti relativi alla prevenzione delle affezioni orodentali su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all’esercizio dell’odontoiatria”. E ancora, al comma 3 tale decreto cita: “l’igienista dentale svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o li-

bera professione…”. L’indicazione dell’odontoiatra o medico legittimato all’esercizio dell’odontoiatria, non essendo una prescrizione medica, può essere data in forma scritta ma anche in forma verbale. Inoltre, l’igienista potendo lavorare in regime liberoprofessionale può sicuramente effettuare l’attività clinica in proprio, ovvero può essere titolare di uno studio adibito esclusivamente ad attività di igiene orale. Questo presuppone che, sia come dipendente che come libero professionista, non necessita la presenza fisica dell’odontoiatra durante l’esecuzione della propria attività, in quanto la legge non lo prevede.

Le competenze tecnico professionali dell’igienista dentale riguardano la prevenzione, l’educazione e la cosmetica dentale. L’igienista dentale in particolare: svolge attività di educazione sanitaria dentale; collabora alla compilazione della cartella clinica odontostomatologica; esegue la compilazione della cartella parodontale; p rov ve d e a l l ’a b l a z i o n e d e l tartaro sopra e sottogengivale e alla levigatura delle radici;

provvede all’applicazione topica dei vari mezzi profilattici; esegue le sigillature di solchi e fossette; esegue le varie metodiche di sbiancamento dentale; provvede all’istruzione sulle varie metodiche di igiene orale e sull’uso dei mezzi diagnostici idonei ad evidenziare placca batterica motivando l’esigenza dei controlli clinici periodici; indica le norme di una alimentazione razionale ai fini della tutela della salute dentale.

Ha collaborato la dottoressa Alessandra Matassa, igienista dentale.

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conOSciamoci i n t e r v i s t a

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R o b e r t o

C a l l i o n i

La redazione di Doctor Os incontra Roberto Callioni, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (ANDI).

Da qualche settimana è operativo l’accordo tra Ministero della Salute, Andi ed Oci. L’attivazione ha suscitato un forte dibattito interno al settore ma gli oltre 5mila aderenti, ad ora, smentiscono secondo lei le critiche?

Direi propri di sì. I colleghi che hanno aderito sono la dimostrazione che queste critiche, se non puramente strumentali, sono avanzate da chi, evidentemente, non ha il senso della categoria. Non ne conosce il pensiero, probabilmente vive una professione che non è quella reale. Pensi che oggi la polemica si è spostata sul fatto che non è corretto che a poter aderire siano solo i dentisti associati alle associazioni firmatarie ovvero Andi ed Oci. Prima si diceva che nessuno avrebbe aderito, oggi si chiede di permettere a tutti di aderire. Oramai sembra una consuetudine. Andi propone iniziative e altri, non

avendo nulla da proporre, avanzano critiche per legittimare la propria presenza nel settore. Il nomenclatore tariffario ne è la riprova. Sembrava che fosse il male per la categoria ed ora c’è la corsa a copiare il nostro e pubblicarlo come proprio. Tornando all’accordo con il Ministero del Welfare sono convinto che sia stata una lungimirante iniziativa. E di questo va dato merito a chi l’ha riproposto e sostenuto, primo tra tutti il professor Enrico Gherlone, referente per l’odontoiatria presso il ministero. Invece è stata una occasione persa da coloro che hanno voluto ostacolare a tutti i costi l’iniziativa.

Un’iniziativa esclusivamente sociale oppure potrà, per alcuni studi, contrastare la carenza di pazienti dovuti alla crisi economica?

Prima di tutto è una iniziativa sociale, nata per dare una mano a quei cittadini che non riescono ad ottenere risposte dal servizio sanitario pubblico e non possono permettersi un dentista privato. Poi, probabilmente per molti colleghi, in particolare per i più giovani, può essere l’occasione per riempire le proprie agende troppo vuote. Ma, ripeto, l’iniziativa è pre-

valentemente sociale. Ovviamente ha anche una forte connotazione politica, a cominciare dal dimostrare che le prestazioni sociali possono essere fornite grazie ad una collaborazione pubblica con il privato e questo è un modo nuovo di intendere non solo il welfare odontoiatrico ma anche quello più generale.

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L’abusivismo è un male che affligge la professione. Qual è la risposta di Andi a questo fenomeno?

Oggi l’abusivismo è un fenomeno talmente diffuso che rischia di diventare normale. Come Andi, da sempre, chiediamo al Parlamento di inasprire le pene e le sanzioni per abusivi e prestanomi arrivando anche alla confisca delle attrezzature. Ma chiediamo con forza all’Ordine di penalizzare i colleghi che, consentendo agli abusivi di operare nei propri studi, violano il dettato deontologico. Oltre a fare una concorrenza sleale ai propri colleghi

e screditare l’intero settore. Per me chi si macchia di questo reato non dovrebbe poter più esercitare la professione. A questo punto sarebbe un rischio che nessuno potrebbe correre. Su questo, come presidente dell’Albo degli odontoiatri di Bergamo, sarò inflessibile. Un concreto contributo per un rapporto di maggior trasparenza con il paziente è stata la realizzazione e l’invio agli oltre 23.000 iscritti Andi di un badge di riconoscimento.

Dopo il successo degli scorsi anni, il prossimo 12 giugno si celebrerà la terza edizione dell’Oral Cancer Day, il cui scopo principale è sensibilizzare sulla prevenzione del tumore del cavo orale. Come si svolgerà quest’anno l’iniziativa? Sono previste novità?

In particolare l’edizione dello scorso anno ha dimostrato come i colleghi siano sensibili al momento preventivo ed alla solidarietà. Abbiamo portato in tutte le principali piazze italiane non solo il problema del tumore del cavo orale ma l’odontoiatria privata italiana. Abbiamo dato risposta a 50mila italiani che hanno telefonato al nostro numero verde attivato per l’occasione, siamo riusciti a far parlare del problema tutti i media. Pensi cha abbiamo raccolto oltre 600 ritagli stampa. Ma soprattutto abbiamo salvato delle vite umane grazie alle visite preventive che hanno individuato lesioni sospette.

Grazie al nostro impegno sono nate in Italia altre iniziative di sensibilizzazione verso questa patologia e questo è stato un altro merito dell’OCD. A livello europeo e mondiale, Ero ed Fdi hanno poi deciso di dedicare nel 2009 due giornate di sensibilizzazione, la prima il 12 giugno l’altra il 12 settembre. Per questo abbiamo spostato il nostro Oral Cancer Day dal 10 ottobre al 12 giugno. La struttura dell’evento sarà molto simile allo scorso anno: nuovamente i dentisti nelle piazze per sensibilizzare i cittadini e le visite preventive. Non posso anticiparle le atre novità, altrimenti non sarebbero più tali.

Gli oltre 60 anni della nostra storia dimostrano come la promozione dell’aggiornamento culturale sia una delle nostre missioni. Promuoviamo ed agevoliamo gli iscritti a rispettare il dettato deontologico che vuole il medico ed il dentista sempre aggiornato. L’offerta formativa di Andi comprende corsi ed eventi culturali di qualità. Ogni anno, grazie anche agli eventi organizzati dai nostri dipartimenti provinciali o regionali, formiamo migliaia di dentisti permettendo loro di farlo vicino a casa, senza perdere troppo tempo e fare centinaia di chilometri a costi ridicoli. Anche per questo abbiamo attivato la Fad Andi che consentirà ai

colleghi di aggiornarsi direttamente in studio o a casa attraverso il computer e le nostra rivista scientifica RIS. Tutti i nostri eventi culturali, Fad compresa, rilasciano crediti Ecm. Ma questo non ci impedisce di essere ancora molto critici sul sistema di formazione continua in medicina, su di un sistema che male si adatta alle esigenze formative dei liberi professionisti e dei dentisti in particolare. Da quando l’Ecm è stata imposta ai dentisti abbiamo cercato con tutti i mezzi di costringere il legislatore ad apporre delle sostanziali modifiche. Ma ad oggi non siamo stati ascoltati.

Da sempre Andi ha un ruolo predominante nell’aggiornamento della categoria a cominciare dai suoi 23mila iscritti. Oltre alla formazione residenziale ed ai corsi, state organizzando la Fad Andi. Ci spiega perché avete deciso di offrire anche questo tipo di strumento di aggiornamento professionale e come funzionerà?

conOSciamoci

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Accademia Internazionale Odontostomatologia Laser Assistita

L’Accademia e i suoi soci

Consiglio direttivo

Che l’Italia sia il paese delle Associazioni è fatto noto, ed ironizzando si può ben dire che bastano tre persone per costituirne una: Presidente, Segretario, Tesoriere. E sempre ironizzando si può essere quasi certi che, nel corso della sua vita, ognuno sia stato presidente di qualche associazione.

Ercole Romagnoli

Presidente Vicepresidente vicario

Gian Franco Franchi Vicepresidente

Maurizio Maggioni Segretario e tesoriere

Giovanni D’Amico

AIOLA

Consiglieri

Al di là delle facili ironie esistono comunque realtà capaci di coagulare gli interessi più diversi per gli obiettivi più svariati: scientifici, culturali, ludici, gastronomici, filantropici e così via. AIOLA, tra queste, si distingue come accademia, ed il vocabolario recita: “un’accademia è un’istituzione destinata agli studi più raffinati e all’approfondimento delle conoscenze di più alto livello”. Quindi la ricerca della conoscenza è l’obiettivo, lo scopo fondante dell’aggregazione. Obiettivo ambizioso, certo, ed impegnativo, ma ancora più stimolante perché l’odontostomatologia laser assistita è una branca in pieno progresso e sviluppo, che ancora fatica a trovare una collocazione degna delle sue potenzialità ed applicazioni . La diffusione della cultura si pone come primo passaggio imprescindibile per avvicinare quanti più professionisti possibile all’utilizzo di questa tecnologia. Spesso il termine “tecnologia” viene affiancato dal termine “filosofia” per caratterizzare la necessità di un approccio che non può rinunciare alla valutazione di aspetti etico deontologici oggi sempre più vilipesi e minati da uno strisciante convincimento che la professione sia solo mercato e che la cura della persona sia in realtà una mera vendita di prestazioni. Se così fosse gli aspetti di marketing ed edonistici, che pur non manca-

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no e non sono sottovalutati, sarebbero gli unici in grado di dare valore all’acquisto di un laser, ma non è così. Il laser risponde con le sue caratteristiche di mininvasività e di rispetto dei tessuti, con le sue capacità biostimolanti ed analgesiche, con il suo ridurre la necessità di supporto farmacologico, ad esigenze che vengono sempre più avvertite dalla popolazione, ad una visione olistica dell’individuo, a concretizzare la ricerca della salute come “stato di completo benessere psicofisico”, e non semplicemente assenza di malattia. Eppure le resistenze sono ancora molteplici: la tecnologia laser viene vista in modo parcellare, se ne contesta l’evidenza scientifica ove possibile, la si ignora ove questa evidenza è consolidata. Essere soci di un’accademia significa quindi condividere questi obiettivi e partecipare il più attivamente possibile al percorso che costruisce la conoscenza, assorbendo informazioni e offrendo informazioni, contribuendo in ultima analisi a costruire un’evidenza, clinica e scientifica, che non offra più alibi a chi non ha alcuna intenzione di mettersi in gioco affrontando un percorso formativo o investendo in tecnologia. AIOLA è uno spazio aperto per crescere, tutti: vi attendiamo. S e v u o i s a p e r n e d i p i ù va i s u : www.aiola.it ERCOLE ROMAGNOLI

Francesco Scarpelli Tommaso Attanasio Marina C. Vitale Revisori dei conti

Giacomo Bruzzesi Marco Dossena Pietro Cremona Probiviri

Roberto Riversa Roberto Olivi Antonio Casile Alessandro Lacarbonara Per informazioni AIOLA Via Zelasco, 1 24122 Bergamo Tel. 035.222115 Fax 035.237517 info@aiola.it www.aiola.it


Società Italiana di Odontostomatologia per Handicappati

La SIOH verso il XV Congresso Nazionale

Consiglio direttivo

Il 16 ed il 17 ottobre 2009 si svolgerà a Genova,presso lo Star Hotel President, il XV Congresso della Società Italiana di Odontostomatologia per l’Handicap dal titolo “Odontoiatria Speciale: la prevenzione e l’evoluzione biotecnologica nelle terapie del futuro”.

Ettore Valesi Penso Franco Novelli

Negli ultimi mesi la SIOH ha avuto due lutti. All’inizio di dicembre a Verona è mancato il professor Ruggero Cavaliere, pioniere dell’odontoiatria per disabili nel nostro paese. Fino all’ultimo il professor Cavaliere ha diretto, prestando la sua opera come volontario, il Servizio di Odontostomatologia per Disabili dell’ULSS 20, Verona, Regione Veneto, da lui ideato e attivato nel 1991. Fin dal 1963, anno in cui è diventato Primario del Reparto di Stomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Civile di Verona, il professor Cavaliere ha sempre dedicato particolare attenzione nel prestare le cure odontoiatriche ai soggetti disabili ed alle persone con difficoltà economiche. Uomo di grande rettitudine morale, grande idealista e infaticabile lavoratore, amava la vita in tutte le sue forme ed amava gli essere umani, soprattutto i bambini ammalati e sofferenti. Con lui si sono formati molti dentisti di Verona, perché la sua porta

è sempre stata aperta ai giovani e grandi sono stati e sempre saranno i suoi insegnamenti. Il Direttore Generale dell’ULSS 20, dottoressa Bonavina, ha deciso di intitolare il Servizio di Odontostomatologia per Disabili proprio al professor Cavaliere. Il prossimo 12 dicembre 2009 a Verona, in occasione del IV Convegno, gratuito e accreditato, “Laser e nuove tecnologie in odontoiatria”, si svolgerà il I Memorial Ruggero Cavaliere (per informazioni: tel. 045-8350573, e-mail: cerris.odont.dis abili@ ulss20.verona.it). La SIOH ha perso prematuramente un altro amico e socio: il dottor Francesco Cazzella. Già collaboratore tecnico dell’area tecnico-scientifica e socio-sanitaria presso la Clinica Odontoiatrica dal 1991, poi ricercatore confermato per il SSD MED/28 “Malattie odontostomatologiche” dal 2002 al 2004, il dottor Cazzella è stato il responsabile delle terapie rivolte ai portatori di handicap presso l’UOC di Odontostomatologia e Chirurgia Orale dell’AUSL di Modena. Il dottor Pietro di Michele, direttore dell’Unità Operativa di afferenza del dottor Cazzella, dedica queste sentite parole al caro amico e collega: “È molto facile ricordare le belle persone mentre risulta difficile descrivere l’unicità di Francesco Caz-

Silvia Pizzi Vicepresidenti

Segretario

Anna Maria Baietti Consiglieri

Fausto Assandri Roberta D’Avenia Piero Fedeli Stefano Garatti Marco Magi Oscar Pognacco Elena Pozzani Eugenio Raimondo Roberto Rozza Revisori dei conti

Christian Bacci Paola Morgagni Paolo Ottolina Probiviri

Enrico Calcagno Ruggero Cavaliere Gabriela Piana Per Informazioni annamaria.baietti@ausl.bologna.it spizzi@unipr.it www.sioh.org

Il Prof. Cavaliere con un disabile

siOH

In occasione del congresso, organizzato dal dottor Enrico Calcagno dell’Istituto Gaslini, si terrà la seconda edizione del “Premio Luciano Dall’Oppio” per la migliore comunicazione scientifica. Sarà possibile partecipare ai lavori scientifici del congresso inviando gli abstract secondo le indicazioni che saranno pubblicate a breve sul sito www.sioh.it.

Presidente Nazionale

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Le assistenti che hanno partecipato al Corso di Forlì

zella, figlio d’arte. La sua unicità non è stata mai ostentata e mai fatta pesare in alcun modo: prima ancora di percepire la professionalità dell’odontoiatra, si evidenziavano con forza il garbo, l’educazione, la signorilità e quell’attenzione alla forma che era figlia non di una esigenza dettata dall’occasione, ma di una sua personale caratteristica. La sua formula era sempre la stessa: l’attenzione primaria alla persona prima ancora che alle esigenze cliniche. Il suo prendersi cura dei pazienti in modo semplice è stato un modello di insegnamento per noi e per i tanti studenti del Corso di Laurea in Odontoiatria dell’Università degli Studi di Modena che lo hanno conosciuto, affiancato e seguito nel loro percorso formativo. In questi anni di attività professionale condivisa in AUSL, dal 2004 al giorno della sua improvvisa scomparsa, abbiamo avuto l’onore e il piacere di apprezzare il suo atteggiamento professionale e umano. Grazie al suo impegno nel progetto “Special Care Dentistry”, abbiamo raggiunto l’obiettivo di ridurre drasticamente il trattamento in regime di ricovero ed in anestesia generale per i pazienti non collaboranti: con il coinvolgimento e la motivazione degli operatori sanitari delle strutture, dei “care -givers” e delle famiglie era riuscito infatti a portare sulla poltrona odontoiatrica buona parte di quei pazienti per i quali le cure ambulatoriali erano sempre state considerate impossibili”.

sioh

Il Dott. Cazzella durante un Convegno

Sabato 4 aprile si è concluso a Forlì, con grande successo ed entusiasmo, il primo Corso teorico gratuito di Aggiornamento per Assistenti dentali promosso dalla SIOHRomagna in collaborazione con Deadent (Forniture Dentali) di Forlì, l’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Bufalini di Cesena e il patrocinio scientifico dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Rimini. Il corso, organizzato dal dottor Marco Magi e dalla dottoressa Paola Morgagni, ha visto la partecipazione di oltre 50 assistenti, convenute da tutta la Romagna, che hanno svolto un programma di 36 ore in nove incontri tenutisi a scadenza quindicinale. La SIOH, come società scientifica, ha voluto fortemente valorizzare la figura dell’assistente dentale come persona, evidenziandone l’importante ruolo nel team odontoiatrico. L’obiettivo del corso è stato quello di illustrare le linee guida fondamentali per la formazione dell’assistente dentale. Sono state impartite nozioni di anatomia, fisiologia e patologia del cavo orale, oltre alle nozioni di igiene e di prevenzione delle malattie orali. Si è inoltre sottolineata l’importanza della gestione del paziente affrontando temi quali l’accoglienza, la cartella clinica, la gestione della segreteria, l’assistenza alla poltrona dell’odontoiatra durante la pratica

delle varie prestazioni, tenendo conto delle varie tipologie di pazienti, con particolare attenzione per le persone con disabilità e per i pazienti a rischio. Oltre alla conoscenza dei vari materiali le assistenti sono state motivate all’indispensabile applicazione dei corretti protocolli di disinfezione e di sterilizzazione, sono state informate sugli aspetti legislativi e sono state addestrate ad affrontare le emergenze e le urgenze. Al termine del corso le assistenti hanno sostenuto un esame finale e molte di loro hanno elaborato una tesina su argomenti inerenti il vasto programma. Si è voluto lasciare una traccia per uno stimolo culturale ed educativo a tutte le partecipanti al corso con un messaggio e una proposta di motivazione e di aggiornamento per migliorare la nostra professione: l’entusiasmo delle partecipanti ed il felice esito della prova finale sono una conferma del raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Un grazie doveroso e non formale vada a tutti i docenti per la loro amicizia, disponibilità e professionalità: Marco Magi, Paola Morgagni, Anna Maria Baietti, Primo Belemmi, Benedetta Bellettini, Angelo Brolli, Mirco Crespi, Pasquale D’Alessio, Mario Mancini, Renzo Muratori, Paolo Ottolina, Antonio Paesani, Elena Pozzani, Eugenio Raimondo, Sandro Scaggiante, Maria Dora Sisti. SI RINGRAZIA SENSODYNE PER LA PUBBLICAZIONE DI QUESTO ARTICOLO

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A-dec 300: per il benessere della tua professione

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Nell’ambito dell’IDS di Colonia, presso la Ballromm dell’Hotel Marriott, si è svolta la serata di gala per il lancio a livello europeo del nuovo riunito A-dec 300. All’evento hanno partecipato circa 250 persone in rappresentanza della stampa specializzata e 87 distributori Adec da Europa, Medio Oriente, Africa, America Latina ed Asia. Il discorso introduttivo di benvenuto è stato tenuto dal signor Scott Pa r i s h , p re s i d e n te A- d e c I n c . , mentre il signor Wayne Aho, vicepresidente Sales & Marketing A-dec Inc. ha presentato il riunito. A-dec 300 è stato progettato pensando alla salute degli utilizzatori, seguendo le abitudini di ogni operatore, con l’obiettivo di ottimizzare i tempi alla poltrona dedicando maggior attenzione al paziente. Grazie alla totale modularità che lo caratterizza, permette a ciascun professionista di configurare il riunito in base alle proprie necessità e di mantenere una corretta postura durante le sedute. Il design evoluto di A-dec 300, miscela perfetta di stile e funzionalità, è semplice, intelligente ed elegante, costruito per durare nel tempo, ideale per ottimizzare lo spazio e creare un ambiente pulito e minimale. La poltrona presenta uno schienale ultrasottile e una base poco ingombrante e sagoma-

r e d a z i o n e

ta; le faretre sono compatte nelle dimensioni e molto maneggevoli; i touchpad sono caratterizzati da icone intuitive e semplici da usare; il braccio assistente è telescopico e prevede 3 o 2+2 alloggi; la l a m p a d a A- d e c 3 0 0 p e r m e t te un’ampia gamma di movimenti e due livelli di intensità luminosa; il braccio porta monitor si posiziona facilmente di fronte al paziente per comunicazione ed intrattenimento; il gruppo idrico montato a colonna, con la bacinella in vetro removibile e termodisinfettabile, è facilmente utilizzabile dal paziente. La presentazione di A-dec 300 ha riscosso un notevole successo e ha suscitato l’applauso spontaneo dei presenti. Il signor Wayne Aho ha poi ricordato i numerosi anni di collaborazione con i diversi distributori, tra cui Dental Trey, distributore esclusivo per l’Italia. Alla cerimonia del lancio è seguito un ricco buffet.

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Congresso AISI a Bologna

Il congresso del rilancio odontoiatrico

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Il 20 e 21 febbraio scorsi, a Bologna, l’AISI, Accademia Italiana di Stomatologia Implantoprotesica, in collaborazione con l’ICOI, International Congress of Oral Implantologists, la SEI, Sociedad Española de Implantes, e l’Università degli Studi di Bologna, ha tenuto il suo 9° Congresso. È stato un grande successo sia per l’importanza e la completezza dei temi trattati dai relatori nazionali ed internazionali, sia per il grande numero dei partecipanti. Come sempre nei congressi AISI, il programma si articolava in diverse sessioni, una per gli odontoiatri, una per gli odontotecnici ed una per le assistenti di studio odontoiatrico. Il tema centrale del convegno, “Il carico immediato nelle atrofie dei mascellari: complicanze immediate e tardive” ha riscosso grande interesse ed ha permesso un ampio e costruttivo confronto fra opinioni e tecniche diverse. Dopo alcune relazioni, il pubblico presente ha avuto la possibilità di intervenire con domande e relativo dibattito e confronto, il che ha permesso un migliore apprendimento ed una attenzione più viva da parte di tutti. Dalle valutazioni dei partecipanti si

è riscontrato un alto indice di gradimento sia per il contenuto e la chiarezza delle relazioni, sia per la conduzione di tutte le attività culturali. La giornata precongressuale, con tre diversi corsi, ha rappresentato un momento di riflessione, apprendimento ed approfondimento dedicato ad argomenti diversi: la chirurgia mini invasiva del rialzo del seno mascellare per via crestale; la gnatologia; la progettazione, l’estetica e la funzione in implantoprotesi. Concordate con la SIRM, Società Italiana di Radiologia Medica, sono state presentate ed approvate le Linee Guida Radiologiche in Implantologia. Il prossimo appuntamento di grande respiro dell’AISI sarà a Napoli, a fine novembre, per le Giornate Mediterranee di implantoprotesi a carico immediato e differito.

Il congresso DentalGo, che si svolgerà dal 18 al 20 giugno 2009, per quest’anno ha una nuova location: il Tiberio Palace Hotel di Napoli, vicinissimo alla Stazione Centrale. Anche la data è stata spostata dal tradizionale mese di ottobre al nuovo periodo di giugno. Per quest’anno nuova sede e nuova data dunque, ma uguali l’entusiasmo e l’energia che contraddistinguono e caratterizzano il team organizzativo dell’evento. Lo spazio espositivo è comodissimo, così come centrale e facilmente raggiungibile è la sede. Le relazioni scientifiche verranno svolte nel centro congressi dell’albergo fornito di un’aula plenaria di circa 900 posti più altre sette sale dalla capienza da 300 a 100 posti. Il programma scientifico è sempre al massimo livello grazie anche alla collaborazione delle Università di Napoli. Saranno inoltre proposte numero-

se iniziative che creeranno ancora maggiormente legame e senso di appartenenza al DentalGo che rappresenta sempre uno tra i primi tre congressi italiani. DentalGo è una manifestazione che integra e sviluppa concretamente il settore, che unisce, dà spazio e valore a tutte le risorse del comparto odontoiatrico. Genera opportunità, contatti, incontri. A ragione è stato definito “il congresso del rilancio odontoiatrico”. Ma DentalGo è anche il congresso che mantiene sempre le promesse. Questo valore di affidabilità è molto prezioso per non deludere mai le aziende partner, i relatori ed i visitatori. Tra le novità c’è la creazione della nuova Comunity DentalGo alla quale ciascuno potrà partecipare, e numerosi premi, lotterie, software gratuiti, perfino un’agenda per i pazienti che funziona via Internet. e che tutti possono richiedere.

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IDS ancora in crescita

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L’IDS è ancora in crescita. Dopo cinque giornate ha chiuso le porte nel comprensorio fieristico di Colonia il 33° Salone Internazionale di odontoiatria e odontotecnica, che ha fatto registrare tutti segni positivi per quanto riguarda espositori, visitatori e superficie. Oltre 1.820 espositori provenienti da 57 paesi hanno preso parte all’edizione 2009 dell’IDS occupando una superficie espositiva di 138.000 metri quadrati. Con una quota di stranieri del 65% e un incremento superiore al 10% del numero di espositori internazionali, l’IDS ha ulteriormente consolidato la propria rilevanza quale piattaforma del commercio e della comunicazione globale. La crescita dei visitatori, pari a un 6,9% totale, è stata resa possibile grazie ai contributi forniti sia dalla Germania che dall’estero. Che l’IDS sia riuscita a dare nuovi stimoli è confermato non solo dagli espositori, che riferiscono di affari da buoni a ottimi e registri degli ordinativi pieni. I sondaggi compilati dai visitatori dimostrano che il 74% è da soddisfatto a molto soddisfatto. La risonanza positiva è resa possibile, tra l’altro, dalla completezza dell’offerta espositiva, che l’80% degli intervistati considerano da buona a ottima. Il 95% dei visitatori ha dichiarato che consiglieranno l’IDS, l’80% indica già oggi che sicuramente o molto probabilmente visiterà la prossima edizione dell’IDS nel 2011. Con oltre 1.100 presentazioni, novità e nuovi sviluppi, il Salone Internazionale di odontoiatria e odontotecnica 2009 ha nuovamente dimostrato il proprio potenziale quale piattaforma internazionale dell’innovazione. Secondo il dottor Martin Rickert, presidente dell’Associazione dell’industria dentaria tedesca (VDDI) è possibile delineare tre tendenze principali. Primo: i denti naturali sono conservati più a lungo possibile grazie a una diagnostica precoce e completa e metodi di trattamento miniinvasivi. Secondo: quando si rende necessaria una protesi, questa deve avere un aspetto più naturale possibile ed assicurare la massima estetica e funzionalità. Terzo: la digitalizzazione e il collegamento in rete di studi e laboratori incrementano l’efficienza della fabbricazione economica delle protesi.

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Alla volta di Singapore con FDI 2009

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A Singapore, il crocevia del mondo come viene definito, si tiene, dal 2 al 5 settembre, l’edizione 2009 del Congresso Annuale FDI. La scelta di Singapore, posta strategicamente all’interno di una delle regioni che negli ultimi anni hanno mostrato livelli di crescita economica notevoli, non è ovviamente casuale, ma vuole testimoniare l’importanza di questa modernissima metropoli. Una nazione dai forti contrasti, in cui si possono trovare un’armoniosa mescolanza di culture, architetture, arte e culinaria. Ma è soprattutto la modernità che contraddistingue le numerose strutture universitarie, pubbliche e private, di ricerca scientifica e clinica considerate tra le più importanti al mondo. Il programma scientifico del Congresso FDI 2009 vedrà l’alternarsi dei rappresentanti più illustri delle associazioni professionali odontoiatriche di tutto il mondo; essendo troppi, ricordiamo qui solamente i nomi dei relatori italiani: Marco Ferrari, Mauro Fradeani, Stefano Gracis e Maurizio Tonetti. Anche quest’anno il Congresso di Singapore costituirà una grande opportunità per incontrare colleghi provenienti da oltre 100 paesi del mondo, nonché i rappresentanti ai massimi livelli dell’industria del settore, dando vita così una piattaforma unica di aggiornamento a tutti i livelli.

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Bienvenues à Nice!

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i n f o r m a z i o n i :

WWW.JDN-CONGRES.INFO

Nizza, il capoluogo della Costa Azzurra, è una città unica, ricca di tradizione e di storia, ma nel contempo fermamente rivolta al futuro. Punto di incontro culturale e scientifico, grazie alla presenza di numerose università e centri di ricerca, Nizza rappresenta il luogo ideale per organizzare meeting di elevato spessore. Ed è proprio in questo contesto di eccezione che le Journées Dentaires di Nizza possono esprimere al meglio l’intensa volontà di presentare, ancora una volta in occasione della diciottesima edizione, i massimi livelli dell’odontoiatria francese e internazionale. Anche quest’anno, infatti, il congresso offre un programma scientifico di qualità, che abbina la ricerca di base alla pratica quotidiana, le consuetudini operative consolidate alle ultime novità tecniche e tecnologiche. L’estetica e il miglioramento del sorriso in protesi sono legati alla ceramica integrale o, invece, la più tradizionale metalloceramica è ancora la soluzione da preferire? Che cosa fare in presenza di traumi dentari in cui solchi e fratture richiedono terapie appropriate e l’utilizzo di materiali estetici in continua evoluzione? L’approccio alle patologie parodontali e cariose è attualmente più manuale o più medico? La protesi totale è ancora di attualità, o invece la continua evoluzione dell’impantologia la metterà definitivamente nel cassetto? Quali sono le nuove frontiere

dell’implantologia ricostruttiva e osteogenica? L’utilizzo del computer nella pianificazione prechirurgica rappresenta veramente una soluzione sicura ai fini del progetto protesico e della sua attuazione chirurgica? Nella gestione dei denti compromessi, in presenza di lesioni endoparodontali bisogna iniziare la terapia risolvendo prima i problemi endodontici o quelli parodontali? Quali sono i criteri di scelta? L’odontoiatra è la figura sanitaria che per prima può rilevare la presenza di lesioni orali cancerose: qual è la condotta da tenere? A queste e ad altre domande si cercherà di dare una risposta concreta e pratica nell’ambito del ricco programma multidisciplinare delle Journées Dentaires 2009. E se tutto ciò non costituisse uno stimolo sufficiente per decidere di recarsi in Costa Azzurra al congresso, il presidente della manifestazione, il dottor Michel Burdin, sarà lieto di accogliere i congressisti italiani ricordando loro che a Nizza “à chaque pas se lève un ange”.

I redazionali presentati in questa rubrica rappresentano una libera scelta della redazione tra i comunicati pervenuti

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05 Rovello Porro (CO) Terapia miofunzionale combinata ortodontica – logopedica: motivazione e metodi Relatori: Pasqualina Andretta, Bruno Portelli Isasan S.r.l Sig.ra Monica Tel. 02.96754179 www.isasan.com info@isasan.com

05-06 Pavia Teaching course. L’immagine del dolore - Diagnosi strumentale dei disordini temporomandibolari e del dolore oro-facciale - Imaging e Neuroimaging Relatori: Sandro Palla, Chiarella Sforza SIDA Società Italiana Disfunzioni e Algie Temporomandibolari www.sidaonline.net

05-06 Brescia 1st European meeting of the Academy of Laser Dentistry Medical Services Tel. 031.789983 Fax 031.789903 info@medicalecmservices.com

05-06 Pesaro Corso di chirurgia e protesi implantare Relatori: Giovanni B. Bruschi, Ivo Agabiti www.sweden-martina.it Numero verde 800.010789

5-6 giugno 2009- Università degli Studi di Pavia

TEACHING COURSE “L’IMMAGINE DEL DOLORE - DIAGNOSI STRUMENTALE DEI DISORDINI TEMPOROMANDIBOLARI E DEL DOLORE ORO-FACCIALE - IMAGING E NEUROIMAGING”

Relatori Sandro Palla e Chiarella Sforza SIDA Società Italiana Disfunzioni e Algie Temporomandibolari

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06 Lecce La preparazione simultanea del canale radicolare Relatore: Piero Alessandro Marcoli www.sweden-martina.it Numero verde 800.010789 06 Roma Exacone in progress. Corso avanzato a moduli monotematici Relatori: M. Guerra, S. Belcastro, L. Palazzo ISO Tel. 055.304458 Fax 055.304455 iso@leone.it 06 Roma La Fotografia intraorale Relatore: Salvatore Damante Dott. Nicola Lavalle Cell. 335.233568 www.unid.it 06 Varese 12° giornata endodontica lombarda www.endodonzia.it 09 Sutri (Vt) Corso introduttivo alla teoria del colore (per dentisti e odontotecnici) Feniiiiiix s.n.c. Tel. 0761.600396

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13 Lamezia Terme (CZ) I fattori predominanti del successo estetico nel restauro diretto degli anteriori Relatore: Enzo Lamorgese www.sweden-martina.it Numero verde 800.010789 18-20 Napoli Dental Go Meeting www.dentalgo.it 19 Sutri (Vt) Corso master sul colore Feniiiiiix s.n.c. Tel. 0761.600396 Fax 0761.600023 feniiiiiix@tiscali.it www.feniiiiiix.it 19-20 Abano Terme (PD) Premium Day 2009 www.sweden-martina.it 19-20 Roma Dalla piccola chirurgia ambulatoriale alla chirurgia avanzata, con innesti di biomateriali per le rigenerazioni ossee Relatore: Massimiliano Dell’Aquila DL Medica dlmedica@dlmedica.it www.dlmedica.it Sig. Canella Tel. 02.76275218

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2009 Mag; 20 (5):

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15-04-2009

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