Luciano Malusa – Olga Rossi Cassottana (a cura di)
LE DIMENSIONI DELL’EDUCARE E IL GUSTO DELLA SCOPERTA NELLA RICERCA Studi in memoria di Duilio Gasparini
ARMANDO EDITORE
Sommario
UN RINGRAZIAMENTO Giovanna Imperatori Gasparini
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PREFAZIONE Michele Marsonet
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INTRODUZIONI Olga Rossi Cassottana Luciano Malusa, Duilio Gasparini amico e collega BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA DI DUILIO GASPARINI Giovanna Imperatori Gasparini, Il viaggio nella scuola e nell’Università Olga Rossi Cassottana, Bibliografia degli scritti di Duilio Gasparini LA PERSONALITÀ E L’ATTIVITÀ EDUCATIVA NEGLI SCRITTI DI DUILIO GASPARINI Claudio Desinan, Scuola ed educazione a Trieste dal 1945 al 1954 Sira Serenella Macchietti, Cultura ed educazione nella pedagogia di Duilio Gasparini Olga Rossi Cassottana, L’approdo genovese: una nuova rotta tra teoresi educativa e ricerca storica
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Sommario
Gianfranco Spiazzi, L’educatore alle prese con l’anelito utopico dei giovani. Un’analisi di Duilio Gasparini che merita di essere continuata TESTIMONIANZE SU DUILIO GASPARINI Ermanno Crevatin, In memoria del Prof. Duilio Gasparini. L’inizio di una sincera e profonda amicizia Maria Cristina Gianfreda, La mia tesi con il Prof. Duilio Gasparini Massimo Grazzini, Valore e significato delle opere minori di Fröbel Giovanna Imperatori Gasparini, La “passione educativa” e il “gusto della scoperta” Anna Teresa Rella, Vita culturale e operativa di un Docente Giordano Sattler, Dieci anni a S. Sabba LA DIDATTICA TRA LA TEORIA E LA PRATICA Renza Cerri, L’Asilo infantile Tollot di Genova: profilo pedagogico-didattico nel quadro storico genovese Annamaria Griselli, Riflessioni psico-pedagogico-linguistiche sull’acquisizione della lingua materna Cesare Scurati, Didattica “tecnologica”: riflessioni fra nuovo e vecchio Giorgio Tampieri, A proposito del Programma A Z. L’educazione infantile tra permissivismo ed eccesso di cure LA
RICERCA
STORICO-ANTROPOLOGICA
E
LA
STORIA
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DELLE
ISTITUZIONI SCOLASTICHE ED EDUCATIVE
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Bruno A. Bellerate, Comenio e la pace Mario Gennari, La Svizzera di Pestalozzi nella pittura di Albert Anker Maria Clotilde Giuliani Balestrino, Cultura e solidarietà tra i nostri emigrati in Argentina (1810-1914)
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Le dimensioni dell’educare e il gusto della scoperta
Luciano Malusa, Antonio Rosmini-Serbati “educatore” della nazione italiana Gino Pavan, Cornelio Budinich e la scuola di via Ruggero Manna a Trieste (1908-1910) Anna Rosa Stalio, La figura e il ruolo del maestro elementare: difficoltà e trasformazioni nella storia della scuola Francesco Surdich, Il paesaggio costiero istriano nella memorialistica degli esuli italiani Silvio Zavattoni, L’Asilo infantile di Cornigliano Ligure nella società della seconda metà dell’Ottocento: un esempio di gestione comunitaria di un’istituzione prescolastica Pietro Zovatto, Mons. Ugo Mioni, la scuola, il tempo e i fondamenti cristiani dell’educazione
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LA LETTERATURA PER RAGAZZI E L’EDUCAZIONE INFANTILE Sergio Angori, Riavvicinare i bambini alla natura Loredana Czerwinsky Domenis, Tra realtà e fantasia: il ruolo dell’illustrazione Angelo Nobile, Un periodico genovese per l’infanzia: «Lo Scolaro»
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LA TEORESI EDUCATIVA TRA ESPERIENZIALITÀ E INTERPRETAZIONE Simone Eros Beduschi, La formazione di Antonio Rosmini: provvidenza ed educazione cristiana Andrea Bobbio, Il sapere pedagogico. Evento, storicità e progetto Enrica Bonanati, Friedrich Fröbel. La dignità ontologica del soggetto dell’educazione, partecipe del divino. La lettura di Duilio Gasparini Daniele Bruzzone, Generazioni in cerca di senso. Adolescenti e adulti dinanzi alla sfida educativa Francesco Camera, L’educazione religiosa secondo Kant
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Sommario
Luciano Corradini, Educazione: emergenze e risposte dei singoli, degli enti e del sistema educativo Paolo Levrero, Fondamenti e poietiche dell’educazione in Friedrich Wilhelm August Fröbel Elisa Pizzorno, Intimità educativa e perfectio pedagogica: sentieri nel pensiero di Fröbel Bruno Rossi, Estetica e formazione continua Giuseppe Serafini, Quale identità per la pedagogia? Stefania Zanardi, La pedagogia dell’Umanesimo nell’interpretazione di Eugenio Garin Indice dei nomi
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Collaboratori del volume
Angori Sergio Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Siena, sede di Arezzo) Beduschi Simone Eros Dottorando di Ricerca (Università di Genova) Bellerate Bruno A. Professore emerito di Storia della Pedagogia (Università “Roma Tre”) Bobbio Andrea Professore associato di Pedagogia generale (Università della Valle d’Aosta) Bonanati Enrica Professore associato di Storia della Pedagogia (Università di Genova) Bruzzone Daniele Ricercatore confermato di Pedagogia generale (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) Camera Francesco Professore associato di Ermeneutica filosofica (Università di Genova) Cerri Renza Professore ordinario di Didattica generale (Università di Genova) Corradini Luciano Professore ordinario di Pedagogia generale (Università “Roma Tre”) 9
Collaboratori
Crevatin Ermanno Ispettore scolastico (Trieste) Desinan Claudio Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Trieste) Domenis Czerwinsky Loredana Professore ordinario di Pedagogia sperimentale (Università di Trieste) Gennari Mario Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Genova) Gianfreda Maria Cristina Coordinatrice del Centro di Formazione professionale della Provincia di Genova Giuliani Balestrino Maria Clotilde Professore ordinario di Geografia (Università di Genova) Grazzini Massimo Direttore didattico. Dirigente per la Cultura del Centro Didattico Nazionale per la Scuola Materna (Brescia) Griselli Annamaria Ricercatore di Didattica delle Lingue straniere (Università di Trieste) Imperatori Gasparini Giovanna Dirigente Scuole per l’Infanzia comunali, già redattrice della rivista «Scuola materna» (Trieste) Levrero Paolo Collaboratore alla cattedra di Pedagogia generale (Università di Genova) Macchietti Sira Serenella Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Siena, sede di Arezzo) 10
Le dimensioni dell’educare e il gusto della scoperta
Malusa Luciano Professore ordinario di Storia del Cristianesimo (Università di Genova) Nobile Angelo Professore associato di Storia della Pedagogia (Università di Parma) Pavan Gino Architetto. Direttore generale dell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti e Presidente della “Società di Minerva” (Trieste) Pizzorno Elisa Collaboratore alla Cattedra di Pedagogia generale (Università di Genova) Rella Cornacchia Anna Teresa Ricercatore confermato di Pedagogia (Università di Genova) Rossi Bruno Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Siena, sede di Arezzo) Rossi Cassottana Olga Professore associato di Pedagogia generale (Università di Genova) Sattler Giordano Già Direttore didattico (Trieste) Scurati Cesare Professore ordinario di Pedagogia generale (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) Serafini Giuseppe Professore ordinario di Pedagogia generale (Università di Siena, sede di Arezzo) Spiazzi Gianfranco Direttore didattico. Professore a contratto di Storia della Pedagogia e di Storia della Scuola (Università di Trieste) 11
Collaboratori
Stalio Anna Rosa Dirigente scolastico. Professore a contratto di Pedagogia della scuola e delle Istituzioni educative (Università di Trieste) Surdich Francesco Professore ordinario di Storia delle Esplorazioni e Scoperte geografiche. Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (Università di Genova) Tampieri Giorgio Professore emerito di Psicologia dell’Età evolutiva (Università di Trieste) Zanardi Stefania Dottoranda di Ricerca (Università di Genova) Zavattoni Silvio Direttore didattico. Docente presso la Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (Università di Genova) Zovatto Pietro Professore ordinario di Storia del cristianesimo (Università di Trieste)
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Un ringraziamento GIOVANNA IMPERATORI GASPARINI
Desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento a quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo volume, in ricordo di mio marito Duilio. Il volume è stato realizzato grazie alle iniziative culturali del Prof. Luciano Malusa, al coinvolgimento dei docenti del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova e di diversi Dipartimenti della stessa Università. Ad essi si sono uniti i colleghi della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste e di altre Università d’Italia, oltre agli amici di altre discipline impegnati in diversi campi del sapere: architettura, psicologia, storia delle religioni, scienze geografiche e ambientali, dirigenti scolastici ed ex alunni. A tutti rivolgo di cuore il mio grazie più sentito per l’entusiasmo con cui hanno risposto prontamente all’invito e per l’impegno manifestato con significativi contributi scientifici. Ringrazio il Prof. Michele Marsonet, Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova per aver accolto favorevolmente questa iniziativa. Un ringraziamento particolare lo rivolgo ai curatori del volume: la Prof.ssa Olga Rossi Cassottana e il Prof. Luciano Malusa per il rigoroso e qualificato impegno organizzativo. Un caloroso ringraziamento lo rivolgo al Prof. Claudio Desinan, già Direttore del Dipartimento dell’Educazione dell’Università di Trieste, per l’instancabile e premurosa sollecitudine e competenza con cui ha coordinato le ricerche del gruppo dei docenti triestini. Infine, mi si conceda di rivolgere un pensiero di profonda gratitudine anche a mio marito (sempre spiritualmente presente) per aver condiviso comuni interessi culturali, ideali e valori; per avermi aiutata a crescere professionalmente e umanamente insegnandomi ad apprezzare la vita anche negli eventi più “burrascosi”, con ironia, speranza e sereno ottimismo. 13
Prefazione MICHELE MARSONET*
Sono molto lieto che il Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Genova celebri con questo pregevole volume la memoria di Duilio Gasparini, già Professore ordinario di Pedagogia nel nostro Ateneo. Come rammenta nel suo intervento Luciano Malusa, toccò proprio al sottoscritto, allora Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, la triste incombenza di commemorarne in Consiglio di Facoltà l’improvviso decesso. In seguito, diventato Direttore del Dipartimento, approvai con entusiasmo la proposta dello stesso Malusa e di Olga Rossi Cassottana di pubblicare un’opera che ne onorasse la memoria. Di Duilio Gasparini conservo il ricordo di un uomo gentile, discreto e dedito interamente ai suoi studi. Avendo saputo che sono nato in Trentino, mi parlava spesso della sua Trieste, convinto anche lui – come me – che il Triveneto mantenga in fondo una sua identità culturale precisa, che da parecchi punti di vista rende questa “macroregione” diversa dal resto d’Italia. Ma le nostre conversazioni vertevano anche su un altro punto dolente: il continuo degrado della vita universitaria, che proprio in questi ultimi anni ha raggiunto, a volte, livelli particolarmente critici. Vorrei pure sottolineare, con una certa tristezza, come la politica accademica, con la creazione delle Facoltà di Scienze della Formazione e delle SSIS, abbia progressivamente ridotto le discipline pedagogiche nei Dipartimenti e nelle Facoltà umanistiche. Quand’ero studente e poi giovane borsista, la Pedagogia rappresentava un settore di punta e ha continuato ad essere un ambito che riscuote vasti consensi nella nostra Facoltà: ne sono pure testimonianza le numerose tesi anche in altre discipline letterarie o filosofiche o artistiche che trattano argomenti pedagogici e didattici * Direttore
del Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Genova.
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Michele Marsonet
e l’alta frequenza degli studenti ai corsi pedagogici. Anche per le ristrettezze economiche, tuttavia, alla perdita di un docente o di un ricercatore, non si è potuto procedere al reclutamento di nuovi posti. In questi anni Olga Rossi Cassottana ha curato con tenacia la situazione delle discipline pedagogiche, mantentendole ad alto livello scientifico come è nella tradizione dell’insegnamento, tenendo vivi anche i rapporti con le scuole, per quanto di competenza della Facoltà, e le relazioni con le realtà educative cittadine. In questo volume che ho promosso, quale Direttore del Dipartimento di Filosofia, trova pure modo di realizzarsi un team “ideale” di docenti e di ricercatori che potrebbero ricreare un’alleanza pedagogico-culturale, attenta alle dimensioni “sul campo”, ma anche portatrice di innovazioni psicopedagogiche, didattiche e filosofiche, anche al di là delle rispettive facoltà, ormai, tra l’altro, giunte al traguardo. Gasparini, pur essendo stato uno studioso anche “solitario”, che lavorava spesso a diretto contatto con gli archivi e, prevalentemente, interessato ai temi della didattica e della storia dell’educazione, aspirò sempre a creare una grande “famiglia pedagogica” e a intessere fecondi rapporti interdisciplinari con ambiti disciplinari affini, tra i quali la filosofia da cui era partito con i primi seminari svolti a Trieste. Nel concludere questa breve prefazione, mi corre l’obbligo di ringraziare i due curatori, Luciano Malusa e Olga Rossi Cassottana, per il prezioso lavoro svolto, e la signora Giovanna Imperatori Gasparini per il generoso contributo che ha reso possibile la stampa di un volume così impegnativo. Credo sia questo il modo migliore per rendere indelebile il ricordo di un Collega che per tanti anni ha onorato con insegnamento e ricerca il nostro Dipartimento.
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Introduzione OLGA ROSSI CASSOTTANA
La ricchezza e la varietà degli scritti che, con viva partecipazione, presentiamo in questo volume, indicano il percorso esistenziale e il “viaggio pedagogico” di Duilio Gasparini. Dal mondo della scuola, alla dirigenza scolastica, alla lunga e prestigiosa vita accademica, l’impegno profuso dal pedagogista triestino approdato a Genova nel 1973 segnala una vita spesa per l’educazione, a tutti i livelli e nei diversi ambiti. Basta seguire il tracciato delle aree tematiche, da noi prescelte, per cogliere quanto ampio sia stato il ventaglio degli studi e delle ricerche in campo educativo. I molteplici contributi raccolti, tra loro eterogenei, stanno ad indicare gli interessi variegati dello studioso che commemoriamo, lo studio come “gusto della scoperta”, la ricerca come vera e propria avventura per riportare alla luce anche i personaggi “minori” e per risistemare i tasselli e le tessere di un mosaico molteplice e articolato, quale quello educativo, fatto di storia, di esperienze didattiche rivisitate, di riflessioniinterpretazioni e di perlustrazioni anche, oltre che nell’area mitteleuropea, nella pedagogia americana e nella letteratura per l’infanzia. Un ringraziamento particolare va indirizzato a Giovanna Imperatori Gasparini, che ha offerto anche la sua testimonianza da pedagogista, Dirigente scolastico e, quale consorte di Duilio, ci ha donato, come premessa, il tracciato del suo percorso esistenziale, Il viaggio, e una testimonianza diretta di quel modo speciale di fare autentica ricerca pedagogica da parte del marito, che Claudio Desinan, Sira Serenella Macchietti ed io, Olga Rossi Cassottana, avevamo intuito e investigato nel primo, piccolo volume. Furono gli atti del Convegno del dicembre 1995, promosso dal Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova, allora Direttore Luciano Malusa, alla presenza del Rettore Sandro Pontremoli, 17
Olga Rossi Cassottana
nella prestigiosa sede dell’Aula della Meridiana di Via Balbi 5, Palazzo studiato profondamente dal nostro Autore quale sede dell’Università dei Gesuiti, di cui ci ha lasciato ampia testimonianza nel volume sulle istituzioni scolastiche genovesi. Un riconoscimento speciale va ulteriormente a Claudio Desinan con il quale abbiamo rivissuto l’avventura di quella prima ricerca in onore di Duilio Gasparini, al quale va il nostro più sentito ringraziamento per aver spronato e sostenuto con tenacia e con intelligenza il “gruppo triestino”. Un gruppo di amici che con le loro diverse, alte professionalità e con il loro impegno hanno, in ogni caso, contribuito alla storia dell’educazione a Trieste. Genova e Trieste, su promozione del Dipartimento di Filosofia e del suo attuale Direttore, il prorettore Michele Marsonet, di cui Duilio Gasparini è stato per ventidue anni prestigioso esponente, si ritrovano, dunque, a celebrare la portata della sua opera e la squisita correttezza della sua persona, offrendo, ognuno dei collaboratori al volume, un contributo della propria operosità scientifica o una testimonianza pregna di autenticità e di spessore.
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Duilio Gasparini amico e collega LUCIANO MALUSA
Con viva emozione presentiamo un volume di scritti in ricordo di Duilio Gasparini, maestro negli studi pedagogici, educatore, ricercatore della verità eterna e delle verità parziali che la storia ci concede. Avevamo preparato per Duilio, il 7 dicembre 1995, un festeggiamento in occasione del suo pensionamento, come si conveniva ad un collega simpatico che ci lascia per proseguire il suo lavoro al di fuori di impegni burocratici e di obblighi portati dai regolamenti universitari. Era stato un incontro ricco di spunti di umanità, alla presenza delle Autorità accademiche e di tanti amici, così come Duilio desiderava. Ancora oggi ricordiamo quel convegno e gli spunti rigorosamente scientifici che ne erano scaturiti. Duilio ci ha poi salutato ed è ritornato nella sua Trieste, con la sua cara Giovanna, dicendoci che un’anziana ma affettuosa zia, che egli aveva sempre considerato la sua famiglia, aveva bisogno delle sue cure. Tutto vero. In realtà era soprattutto Trieste, la città dove era nato e dove aveva mosso i suoi primi passi, che lo aveva accolto dopo la parentesi del servizio militare, prestato in situazioni drammatiche nel 1944-45 (si notino gli anni, tragici per Trieste!), la “parente” che lo attendeva, dopo la parentesi genovese. Trieste era per Gasparini il punto di riferimento, la madre, la zia: ed infatti egli aveva iniziato la sua nuova esistenza di pensionato tranquillo, ancora in grado di lavorare e di fare ricerca, ritornando a percorrere le vie a lui care, ed a frequentare gli amici di un tempo. Nel carteggio che Duilio aveva avuto con noi, trapelava ancora un forte interesse per le vicende accademiche genovesi; però traspariva anche un nuovo assetto della sua vita, sereno e del tutto consapevole che il pensionamento è un distacco il quale va gestito con tranquillità, adeguandosi alle diverse condizioni in cui un anziano si trova. Pian pianino Duilio si era staccato da Genova, pur mantenendo con noi epistolarmente un con19
Luciano Malusa
tatto fitto e sincero. Debbo dire, io, Luciano Malusa, per l’esperienza che mi accomuna a Duilio, di “trapiantato” a Genova che proviene da altra Università (sempre del Nord Est) e da altra formazione, che si stenta ad abituarsi alla mentalità ed al modus vivendi dei liguri intellettuali e che la struttura accademica genovese tende ad emarginare chi entra in essa non appartenendo all’establishment. Duilio si era sempre trovato come straniero in terra particolare, anche per gli studi pedagogici. Il rientro nella madre triestina quindi era stato salutare per Duilio, che in essa aveva ritrovato linfa vitale. Una serie di problemi di salute lo aveva però colpito, e lo aveva privato di molte possibilità di seguire fatti culturali, manifestazioni, e di avere contatti. Di questa evoluzione della sua condizione aveva informato noi, genovesi, e ci aveva stupito per la sua serenità, entro una complessa evoluzione del suo male. Non aveva mai smesso di studiare e di ricercare, ed aveva posto parecchio di se stesso nelle lettere che scriveva. Di mese in mese era percepibile il peggioramento delle sue condizioni, come egli ci descriveva rassegnato, ma dignitoso e lucido. La condizione sua di uomo legato a complesse procedure sanitarie per continuare a vivere con tranquillità usciva dalle lettere, e ci faceva preoccupare; allo stesso tempo però potevamo constatare che aveva una sua sostanziale serenità nell’accettazione di ciò che lo tormentava. Scriveva ancora, con la sua Olivetti 22, inseparabile. Scrisse fino all’ultima crisi che non gli lasciò scampo. Se ne andò comunque in punta di piedi, senza disturbare nessuno. Ci lasciò come era venuto: discreto, sereno, ricco di umanità. La Facoltà di Lettere e Filosofia lo ricordò con un commosso silenzio, ed il Preside, Michele Marsonet, che era stato, come noi, un suo collega, promise che si sarebbe dedicata a lui una pubblicazione, che ponesse in luce i suoi meriti e che significasse l’omaggio dei colleghi. Personalmente, come Presidente del corso di Laurea in Filosofia, cui egli aveva sempre appartenuto, avevo appoggiato la proposta di ricordare in modo veramente grande questo collega, che aveva onorato gli studi pedagogici e filosofici, la cui signorilità tutti avevano riconosciuto. Marsonet, nel frattempo, concluso il suo sessennio di Preside, aveva assunto le funzioni di Direttore del Dipartimento di Filosofia, e si era interessato per i finanziamenti al volume. Dobbiamo ringraziarlo, anche perché mi sono sentito coinvolto ben più di altri colleghi nelle delibere del Dipartimento riguardo al ricordo 20
Duilio Gasparini amico e collega
per Gasparini. Alla direzione del Dipartimento filosofico (allora agli inizi) fui chiamato tanti anni fa (1991, se non erro). Duilio era stato tra coloro i quali avevano voluto il mio trasferimento. Ricordo ancora oggi la collaborazione del pedagogista Gasparini (nella Giunta dipartimentale) alla mia direzione del Dipartimento filosofico, e le sue frequenti asserzioni di fedeltà alla filosofia. Egli si sentiva profondamente filosofo, aderendo teoreticamente al personalismo cristiano. Questo ci univa ancora di più nella gestione culturale del Dipartimento. Siamo ora giunti finalmente alla conclusione dell’iter consueto per questi ricordi: un bel libro, con una quantità notevole di contributi di carattere pedagogico e didattico, e con una grande attenzione alla sua persona di studioso. Un bel libro, reso ricco da preziose riproduzioni, e da parecchi lavori di carattere sia pedagogico-teorico, che storico, ed infine da molte testimonianze dedicate al Gasparini amante della scoperta, che era comunque vissuto per educare e per esortare al piacere di educare. Questo libro che ora presentiamo non avrebbe però potuto arrivare ad essere stampato dall’Editore Armando, la cui consuetudine con la produzione pedagogica è storicamente un dato molto importante, se non fosse intervenuta la liberalità di Giovanna Imperatori Gasparini. Lei ha voluto ringraziare noi nell’esordio di questo libro. In realtà le parti si capovolgono: è a lei che dobbiamo essere grati se un folto gruppo di amici ed estimatori di Duilio hanno potuto esprimere con propri saggi originali la gioia di con-filosofare idealmente con l’amico scomparso.
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