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SISTEMI DI PAGAMENTO

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EDITORIALE

EDITORIALE

SISTEMI DI PAGAMENTO

LE SOLUZIONI SMART SELF DI INGENICO MIGLIORANO I PAGAMENTI NEL VENDING

INGENICO, A WORLDLINE BRAND, LEADER MONDIALE NELLE SOLUZIONI DI PAGAMENTO ELETTRONICO, STA GUIDANDO LA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEL MONDO DEI PAGAMENTI VERSO UN FUTURO PIÙ GLOBALE, INTEGRATO E SOSTENIBILE. IL GRUPPO OFFRE SOLUZIONI SMART, AFFIDABILI E SICURE PER TUTTI I CANALI DI VENDITA, FAVORENDO L’ACCETTAZIONE DEI PAGAMENTI CON OGNI STRUMENTO, A BENEFICIO DI TUTTE LE TIPOLOGIE DI MERCHANT. DAL 28 OTTOBRE 2020, INGENICO È ENTRATA A FAR PARTE DI WORLDLINE, IL PIÙ GRANDE OPERATORE EUROPEO NEI SERVIZI DI PAGAMENTO E IL QUARTO OPERATORE MONDIALE. WORLDLINE FORNISCE AI PROPRI CLIENTI SOLUZIONI SOSTENIBILI, AFFIDABILI E SICURE LUNGO TUTTA LA CATENA DEL VALORE DEI PAGAMENTI E OFFRE SERVIZI DI PAGAMENTO DI PRIM'ORDINE CHE COMPRENDONO TERMINALI POS, SISTEMI DI PAGAMENTO

SIAMO IN GRADO DI OFFRIRE DELLE SOLUZIONI DI PAGAMENTO COMPLETE. NON SOLTANTO IL TERMINALE STAND ALONE, MA LA POSSIBILITÀ DI ESSERE PRESENTI SU TUTTA LA FILIERA DEL PAGAMENTO,

ONLINE, SOLUZIONI OMNICHANNEL DI ISSUING E ACQUIRING E UNA PIATTAFORMA DI DIGITAL BANKING. DA QUALCHE MESE INGENICO HA ANNUNCIATO IL LANCIO DELLA NUOVA SOLUZIONE SMART SELF, UN SISTEMA COMPLETO ED EVOLUTO DEDICATO AL SETTORE DEL VENDING E PENSATO PER MIGLIORARE L’ESPERIENZA DI ACQUISTO DEI CLIENTI NEI SISTEMI COMPLETAMENTE AUTOMATICI. IN PARTICOLARE, LA DIVISIONE DI WORLDLINE CHE SI OCCUPA DI GESTIRE E SEGUIRE I CLIENTI DEI MERCATI VERTICALI (TRA CUI IL VENDING) È LA GLOBAL BUSINESS UNIT “MERCHANT SERVICES” (MS), ATTIVA IN ITALIA TRAMITE LA SOCIETÀ RETAIL ENTERPRISE ITALIA SPA. LA NOSTRA REDAZIONE, PER APPROFONDIRE L’ARGOMENTO, HA INTERVISTATO ALESSIA DI DOMENICO, KEY ACCOUNT MANAGER RETAIL DI RETAIL ENTERPRISE ITALIA SPA.

INTERVISTA CON

ALESSIA DI DOMENICO

Quando è iniziata la tua avventura in Ingenico e quale ruolo ricopri attualmente in

azienda? Sono entrata in Ingenico Italia nel 2019 con il ruolo di Key Account in ambito Retail e mi sono occupata da subito di soluzioni di pagamento elettronico ad elevato valore aggiunto per i nostri clienti. La novità del 2021, a seguito anche dell’acquisizione di Worldline, è che l’azienda ha introdotto una forte specializzazione verticale nei vari mercati di riferimento, chiedendomi di dedicarmi esclusivamente al mondo self-service: Vending e adiacenti, Trasporti, Parking e Ricarica dei Veicoli Elettrici. Pur acquistando da noi prodotti molto simili, integrati all’interno di casse automatiche o macchine terze, si tratta di segmenti che hanno esigenze molto diverse tra di loro: dal micro-pagamento in ambito vending, al controllo accessi nel settore parking, alla pre-autorizzazione se parliamo di ricarica veicoli elettrici e così via.

Quali sono le novità 2021? Quest’anno abbiamo due novità davvero significative: la prima è sicuramente la nuova gamma di terminali all-in-one, basati su standard EVA-DTS, progettati ad hoc e pensati esclusivamente per l’integrazione nel mondo della distribuzione automatica. Si tratta di dispositivi più compatti e maggiormente versatili rispetto alle soluzioni con due o tre moduli, che avevano bisogno di più punti di fissaggio sulla macchina. I nuovi terminali sono monoblocco e non richiedono operazioni particolari per la messa in esercizio: essendo plug&play, è sufficiente collegare al terminale il cavo MDB, che parte dalla gettoniera della macchina, per avere un’apparecchiatura che funziona, senza dover integrare nuovi protocolli. L’ulteriore innova-

zione sta sicuramente nel fatto che si parli

di una linea e non di un solo prodotto. La linea si chiama Self e i prodotti sono tre: Self2000, Self 4000, Self5000.

Vuoi presentarceli, nel dettaglio?

SELF2000 è un lettore contactless con tastierina virtuale che compare sul display del terminale, un display touch a colori che permette di inserire il PIN in modo sicuro. Grazie a una tecnologia certificata “Pin on screen”, è possibile inserire il codice sul display del terminale e quindi rispondere sia all’esigenza della Strong Customer Authentication (SCA), che investe anche il mondo del Vending, sia a rispondere in quei casi in cui l’issuer della carta dovesse richiedere l’inserimento del PIN, anche se si sta acquistando qualcosa al di sotto del valore-soglia. La soglia del contactless, per anni, è stata fissata a 25 euro, ma da quest’anno sarà portata a 50 euro, anche se sappiamo che qualche volta viene richiesto l’inserimento del PIN, nonostante si tratti di un acquisto con valore inferiore a queste cifre. Il secondo device monoblocco è il SELF4000, che ha invece una tastiera fisica e, oltre al lettore di carte contactless e tecnologia NFC, anche il lettore di carte a contatto, sia magnetiche che a chip ed è la soluzione ideale nei contesti semi-outdoor, dove l’inserimento del PIN a display è meno comodo per ragioni di illuminazione diretta da parte del sole per esempio. La terza referenza, la più completa, è il SELF5000: dispositivo di fascia alta, full touch, ma con anche il lettore di carte ibrido, consente di accettare tutti i diversi strumenti di pagamento (carte magnetiche, carte chip, carte contactless) consentendo, chiaramente, anche l’inserimento del PIN. Tutti e tre i moduli SELF sono compatibili con il protocollo MDB e c’è un piccolo add-on hardware che va aggiunto fisicamente sul terminale, oltre ad un modulo communication esterno 4G che consente, eventualmente, di operare anche su 2G o 3G qualora il 4G non fosse disponibile. Ulteriore vantaggio di questa nuova linea di dispositivi è la presenza della camera integrata, disponibile su tutte le versioni e i modelli, che permette la lettura dei QRcode, ormai sempre più diffusi anche nel mondo dei pagamenti e dei vari coupon. Sono personalmente soddisfatta e molto entusiasta del fatto che un segmento di mercato come il vending, sicuramente più di nicchia rispetto ai volumi del mondo finanziario o retail, abbia finalmente una linea di prodotti dedicati moderni e che possa migliorare la user-experience dei consumatori, rendendola più agevole e user-friendly per tutti, giovani, viaggiatori, turisti.

Ingenico oggi è parte di Worldline, un gruppo internazionale che si occupa di servizi finanziari. Questo cosa compor-

ta, a livello di offerta? L’ulteriore novità, dovuta proprio all’ingresso in Worldline, che ha acquisito la nostra quota di maggioranza, è che ora siamo in grado di of-

frire delle soluzioni di pagamento com-

plete. Quindi non soltanto il terminale stand alone, con l’operatore che si rivolge al proprio GT o banca di fiducia per i servizi connessi, ma anche la possibilità di

essere presenti su tutta la filiera del pagamento, offrendo servizi di processing

e di acquiring. Worldline opera a livello europeo, quindi siamo in grado di offrire l’accettazione dei principali sistemi (Visa, Mastercard) in tutta Europa, con l’opportunità di offrire una soluzione “chiavi in mano” e poter applicare lo stesso tipo di roll out a progetti simili di respiro europeo, con il beneficio di poter proporre la stessa soluzione di pagamento in più paesi.

La user experience di questi sistemi è stata studiata ad hoc per essere più innovativa e più gradevole per l’utente?

Naturalmente sì. Avere a disposizione un display a colori, completamente touch, permette di poter rendere il pagamento innanzitutto più intuitivo, ma anche più moderno e al passo con i tempi. Ci sono dei messaggi obbligatori, perché la specifica dell’applicazione di pagamento italiana li prevede e quindi è tassativo che il display li riporti, sia per quanto riguarda l’esito della transazione e sia per invogliare l’utente ad avvicinare la carta, ma abbiamo studiato delle interfacce che siano più intuitive, più semplici e, allo stesso tempo, questi nuovi terminali consentono anche a terze parti di poter sviluppare applicazioni utilizzando il nostro software, personalizzando altre funzioni o sviluppandole insieme.

Pensi che grazie a questa nuova introduzione potrete intercettare una fascia di consumatori “nuova”, più vicina a questa tecnologia ma finora meno vicina al

vending? Sicuramente esiste una quota di persone disincentivata all’idea di non avere la chiavetta o di doversi scaricare una App solo per pagare il caffè o la bottiglietta d’acqua al distributore, così come ci sono molte categorie di persone, soprattutto i viaggiatori o gli stranieri che, all’idea di non riuscire a pagare perché non hanno la moneta in tasca e non c’è altro metodo di pagamento cashless abilitato, spesso rinunciano all’acquisto (e queste sono vendite perse per il settore). Abbiamo già visto che offrire un distributore con un terminale di pagamento moderno integrato e che accetta i metodi di pagamento più diffusi, come i wearable, i telefoni NFC o le carte di debito specifiche locali paese abbia incrementato le vendite in maniera consistente. Abbiamo avuto qualche caso di installazione Vending nel mese di gennaio che ha permesso di passare da otto vendite al giorno a quaranta! E questo ha fatto capire come l’elemento differenziante fosse il terminale di pagamento. Il fatto di poter avvicinare ulteriori utenti può aiutare molto il gestore, specie in questo periodo, a massimizzare le vendite.

Una delle grandi paure dei gestori sono le commissioni sui micropagamenti: esi-

ste una soluzione a questo problema? Ci sono sicuramente diverse soluzioni che si possono mettere in campo. Ad esempio, esistono già iniziative a sostegno di questo tipo di situazione da parte dei circuiti, come PagoBancomat, che ha promosso una campagna per sostenere le aziende con fatturato non particolarmente elevato, alle quali la commissione per i pagamenti sotto i 5 euro è stata eliminata. Così come ci sono degli acquirer sensibili a queste tematiche che hanno ridotto molto la parte commissionale sul micropagamento e attuato strategie finalizzate alla semplificazione dell’adoption della tecnologia, per renderla il meno costosa possibile. Altre strategie mirano invece ad aggregare le micro-transazioni. Le strategie ci sono e la volontà è quella di sostenere le aziende, soprattutto quando parliamo di settori specifici e importi di transazione molto limitati, proprio come avviene nel vending.

Voi riuscite a gestire anche la parte di ac-

quiring? Certo, è uno dei temi a cui siamo più sensibili e di cui si è discusso a lungo, proprio perché nel proporre un’offerta full service l’acquiring è molto importante per noi, perché può rappresentare una grossa barriera all’ingresso. Le nostre quotazioni su questo tipo di servizio sono competitive e la nostra capacità internazionale: cosa che ci rende il partner ideale per progetti non soltanto rivolti all’Italia, ma anche all’estero.

Un altro tema molto caro agli operatori vending è quello della sicurezza: siete certificati per garantire la massima sicurezza dei dati e delle transazioni?

Da sempre l’investimento dell’azienda in sicurezza è senza dubbio uno dei più significativi. Tutti i terminali Ingenico sono

certificati secondo i requisiti più stringenti e più recenti, tanto a livello tecno-

logico quanto a livello bancario. In più, abbiamo delle soluzioni di pagamento che prevedono un livello di sicurezza PCI veramente altissimo: ci sono tutta una serie di installazioni anche sul territorio italiano dove abbiamo fornito una P2PE (point-topoint encription), ovvero il livello più alto della sicurezza sul pagamento e questo aspetto ha tutta la nostra attenzione.

Per la nuova linea di terminali Self vi siete posti degli obiettivi a livello commer-

ciale? Abbiamo sia degli obiettivi numerici che di natura qualitativa. Dal punto di vista qualitativo, l’obiettivo che ci siamo posti è quello di supportare l’Italia, un mercato di nicchia rispetto ad altre countries, ma dove vengono prodotte la maggior parte delle macchine self-service. Il primo obiettivo è quindi quello di farci conosce ancora di più e far capire che siamo sul mercato con

un’offerta mirata e completa, che sem-

plifica il ciclo operativo del prodotto, che può avere un TCO (costo totale di possesso della tecnologia) sicuramente più interessante rispetto al passato, perché abbiamo lavorato da questo punto di vista. Un altro obiettivo che ci siamo posti è quello, decisamente sfidante, di crescere a doppia cifra in questo settore.

La pandemia Covid-19 ha cambiato le abitudini dei consumatori in termini di metodi di pagamento? Un fenomeno che abbiamo osservato e che ci ha un po’ stupiti nell’ultimo anno è proprio il cambiamento nelle abitudini di pagamento degli italiani, completamente stravolte. Secondo noi questo trend, senz’altro incoraggiato dalla pandemia, non è destinato a scemare e diventerà anzi la normalità, in futuro. Lo scorso anno per noi è stato incredibile, perché i pagamenti elettronici sono cresciuti più negli ultimi otto mesi che negli ultimi otto anni. In modo particolare, c’è stato un doppio salto tecnologico: siamo passati dall’essere molto dipendenti dal pagamento con il contante (80% dei pagamenti) alla

maggior parte dei pagamenti effettuati in modalità contactless, più veloce ma soprattutto più sicura, perché non consente il contatto e previene il possibile contagio. Il fatto di non interagire con il display ma di avvicinare una carta o lo smartphone è diventata finalmente un’abitudine, non solo tra i giovani, ma anche tra gli over 60. Come tutte le abitudini, anche quando lente a partire, questa di certo resterà e difficilmente si tornerà all’uso del contante. Il contactless è una tecnologia comoda e sicura, come anche quella basata sul codice QR. Il livello di sicurezza di un QR code, specie quando è dinamico, è superiore anche a quello delle carte statiche. Secondo noi il trend nella distribuzione automatica è orientato sempre di più a queste tecnologie touchless e contactless che hanno il pregio di essere anche estremamente rapide.

L’impatto della pandemia come è stato gestito all’interno dell’azienda, siete riusciti a rimanere operativi nei mesi più “caldi”

dell’emergenza sanitaria? Dico con molta soddisfazione che l’azienda si è dimostrata estremamente responsabile ed affidabile nella risposta che ha dato a tutte le sue persone: il personale italiano ha potuto continuare a svolgere le proprie attività in piena sicurezza, chi da casa in smart-working, chi in sede, in piena sicurezza (con safety kit, controlli all’ingresso e turni specifici e organizzati appositamente per evitare contatti). Questo ha permesso di garantire la continuità operativa in tutti i reparti, in particolare presso il polo operativo Ingenico di Cernusco, sede di tutti i nostri servizi e Operations, dove ripariamo, installiamo software e chiavi sicure, personalizziamo i terminali e provvediamo alle spedizioni, che è rimasto attivo per tutto il periodo del lock-down, servendo tutti i clienti dei servizi essenziali aperti anche nei periodi di massima restrizione. Tale impegno è stato molto apprezzato dai nostri partner e clienti, che ci hanno ringraziato per il supporto eccezionale che abbiamo fornito, nonostante il momento critico. In questo anno, è cambiato molto proprio il modo di lavorare: nella nostra industria, ancillare al mondo finanziario, dove l’interlocutore di solito si presenta in giacca e cravatta, formale e distante, si è vista molta più informalità, nonostante restasse garantita la stessa professionalità. È stato probabilmente l’anno in cui abbiamo lavorato di più: per i tempi compressi (diventando tutti più impazienti nell’attendere una risposta), per il maggior numero di richieste, per la fusione, che ha richiesto uno sforzo maggiore, anche solo per allinearci alle varie procedure e standardizzare i processi di vendita e delivery. Senza contare le installazioni da concludere, posticipate e rimandate diverse volte a causa dei vari DPCM e della chiusura delle regioni, che ci hanno visti impegnati in maggiori attività rispetto agli anni precedenti. Senz’altro, per la seniority dell’azienda è stato un grosso sforzo rinunciare al contatto personale e umano, alle riunioni settimanali, così come è stato impegnativo doversi procurare tutti gli strumenti di lavoro normalmente in uso nei laboratori. Infine, stare su internet e utilizzare varie piattaforme di comunicazione (a seconda del cliente) richiede una certa flessibilità. Un grande cambiamento, ma sono stupita dalla solidità finanziaria e aziendale che ha dimostrato il nostro gruppo, che ha permesso a tutti di avere al sicuro il proprio lavoro e il proprio tenore di vita.

Supportate l’ecosistema vending, parteci-

pando all’Associazione di categoria? Crediamo nell’importanza delle Associazioni per “fare sistema”. Infatti, siamo membri di CONFIDA in Italia e, a livello Corporate, anche di EVA.

Parteciperete a Venditalia 2022 per pre-

sentare le vostre soluzioni dedicate? L’idea è quella di partecipare. Siamo sempre stati espositori e non vogliamo mancare. Abbiamo anche una serie di aziende con cui stiamo collaborando per creare soluzioni comuni e proporre al mercato bundle e progetti in cui il terminale di pagamento si arricchisce di contenuti, funzionalità e valore aggiunto, integrandosi in un sistema più ampio. Il fatto stesso che l’azienda abbia deciso di creare una struttura dedicata al canale self-service, di dare una dignità a questo mercato verticale e di lanciare un’offerta specifica per il settore, sottolinea la coerenza e il nostro impegno nel voler essere più vicini al mondo del vending, supportando le aziende sia in progetti nazionali, che in quelli di internazionalizzazione.

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