Maya school project. Auction

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È un’iniziativa di Art Consulting®

Maya School project Asta benefica di opere d’arte Per la costruzione di una scuola a Orchha, in India www.artforlife.it



www.artforlife.it

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Solo per dire grazie a tutte le persone che hanno lavorato alla realizzazione di quest’asta non sarebbe bastata questa pagina. Troverete l’elenco dei loro nomi sulla quarta di copertina, uno a fianco all’altro: come abbiamo lavorato. L’India è oltre il dolore. E il dolore dei bambini indiani è oltre la nostra capacità di immaginazione. Come consulenti d’arte, abbiamo una base a Mumbai e frequentiamo questo paese meraviglioso e difficile. Un anno fa, abbiamo creato Art for Life, una sezione del nostro sito www.artconsulting.net, dedicata a progetti umanitari. Oggi è diventata un sito autonomo: www.artforlife.it. Art for Life vuole essere il luogo dove l’arte lavora per la vita. Sappiamo di essere dei privilegiati. Siamo in grado di apprezzare l’arte, la bellezza e l’armonia. Possiamo permetterci di comprare opere d’arte, perché sappiamo che l’arte porta poesia nelle nostre vite. Ma proprio perché siamo così fortunati, sentiamo di dover aiutare chi deve preoccuparsi invece della fame, della violenza e della malattia. Insieme, possiamo portare anche a loro un po’ di bellezza. Bellezza può essere un pezzo di pane, una medicina, un posto sicuro dove studiare, un libro, un computer, un prestito per avviare un lavoro e l’opportunità di imparare a farlo. Abbiamo incontrato Eeva Schult a Orchha e il suo progetto è diventato il nostro progetto. Ha tolto un centinaio di bambini dalla strada, bambini dalits, “intoccabili”, che vivevano in condizioni pietose. E si sta battendo perché abbiano una vera scuola. Un’asta di opere d’arte ci è sembrato il sistema migliore per raccogliere i fondi per costruire la scuola. Ci siamo messi al lavoro, noi e la bravissima Chiara Canali, per cercare opere che volevamo di ottima qualità. Tanti artisti hanno risposto con entusiasmo e ognuno ha dato in base alle proprie possibilità. C’è chi ha donato interamente l’opera e chi ha accettato di trattenere solo una percentuale. Le opere sono tutte di artisti affermati, alcuni addirittura a livello internazionale. Riconoscendo l’alto livello artistico dell’evento e la validità del progetto umanitario, il Comune di Merate e la Provincia di Lecco hanno voluto dare il loro patrocinio. Gliene siamo profondamente grati. Per colmare un debito di gratitudine


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verso la città di Merate, abbiamo deciso di donare il dieci per cento del ricavato all’Associazione Amici dell’Ospedale di Merate. La prestigiosa casa d’Aste Porro & C. ha accettato di bandire l’asta gratuitamente. Il prezzo di aggiudicazione sarà dunque netto: non bisognerà aggiungere i diritti. Con il prezioso aiuto del notaio Corrado Minussi abbiamo creato un Comitato che si occuperà della gestione dei fondi: primo passo per la creazione dell’Associazione onlus Art for Life. Se leggete queste parole è perché A.G. Bellavite ha curato gratuitamente l’edizione di questo catalogo. Tutti gli amici che via via si sono aggiunti a lavorare con noi rappresentano una splendida conferma. L’arte è un vento meraviglioso. E quando soffia sulla vita, può spostare le montagne. Marina Pizziolo & Romano Ravasio Codirettori di Art Consulting e fondatori di Art for Life


Carissimi amici, il Progetto Maya è un’istituzione completamente privata, nata per aiutare i bambini più poveri fra i poveri, per offrire loro la possibilità di andare a scuola, fare un pasto nutriente, avere vestiti e cure mediche. Ho fondato la Maya School nel 2005 ed è stata riconosciuta dal Governo Indiano nel 2006. L’ispirazione mi venne durante una visita a Orchha, per una vacanza da Agra, dove vivevo all’epoca. Vidi tante famiglie povere vivere in edifici fatiscenti, andare avanti praticamente senza soldi, con le pance dei loro figli gonfie come palloni per la malnutrizione, senza alcuna speranza di poterli mandare a scuola, per via delle tasse di iscrizione, le uniformi costose e i libri. Credo che l’istruzione sia un diritto di tutti i bambini: l’unico modo per uscire da questo abisso di povertà. Quindi, sono venuta a vivere a Orchha e ho dato inizio al Progetto Maya, con l’aiuto di amici in India e in tutto il mondo. Quasi tutti i nostri bambini appartengono alla casta dei dalits o “intoccabili”. Le loro famiglie vivono al di sotto della soglia di povertà. Un dalit può sperare di guadagnare 1500 rupie al mese, poco più di 20 euro. Il che equivale a 50 rupie al giorno (circa 70 centesimi di euro). Se pensate che in India un chilo di lenticchie costa 90 rupie, è chiaro che nessuno di loro può permettersi un pasto nutriente. La Maya School è una scuola elementare, per bambini tra i 4 e i 14 anni. Dopo aver terminato la classe quarta, ammettiamo i bambini più dotati e volenterosi alle scuole superiori, a Orchha e Jhansi, una grande città a circa venti chilometri da Orchha. Al momento abbiamo 98 bambini. Di questi, 9 stanno studiando alle scuole superiori di Orchha. All’inizio le lezioni si svolgevano all’aperto e nel periodo delle piogge monsoniche era un disastro. Nel 2006 abbiamo preso in affitto un vecchio edificio. È davvero malandato, ci piove dentro e continuamente troviamo nelle aule scorpioni e serpenti. Non abbiamo un terreno da gioco e intorno non crescono alberi che possano riparare i bambini dal sole cocente, quando giocano fuori della scuola. Inoltre, abbiamo solo quattro aule. In futuro ci piacerebbe avere più aule per essere in grado di fare lezione ai bambini suddividendoli per fasce di età o livello di apprendimento. Per non continuare a pagare l’affitto assurdo ci è richiesto (5400 rupie al mese, circa 120 euro) e offrire un luogo sicuro ai bambini, per studiare e giocare, abbiamo deciso di costruire la nostra scuola su un terreno che i miei amici indiani ci hanno donato. Si trova in una zona di Orchha chiamata Gundraie, a circa tre chilometri dalla nostra scuola attuale. Molti dei nostri alunni vivono là. Ogni giorno li andiamo a prendere con un tuk-tuk e li riportiamo a casa. Marina Pizziolo e Romano Ravasio seguono i nostri bambini da tempo: con entusiasmo e generosità. Quando mi hanno detto che avrebbero organizzato un’asta per raccogliere i fondi per la costruzione della scuola ho pianto di gioia. Il mio sogno, per i bambini, è costruire finalmente la nostra scuola: con un maggior numero di aule, un terreno da gioco sicuro, una cucina funzionale e un piccolo deposito. Se potrà realizzarsi sarà solo grazie a voi. Con rispetto e gratitudine, vi ringrazio per il vostro prezioso aiuto, dal profondo del cuore. Eeva Schult Fondatrice della Maya School


le opere


Dario Arcidiacono - Catania, 1967 stima € 1.400 - 1.600 Studio di Adamo ed Eva, 2008 acrilico e smalto su acetato + cornice in legno, 50 x 40 cm Non vi sono forzature nella pittura di Arcidiacono, non vuole esprimere giudizi, non partecipa emotivamente, non cerca lo scandalo. Rivede l’assurdo a modo suo. Lo colora, lo evidenzia, ne sottolinea alcuni dettagli, lasciando al pubblico la possibilità di riflettere e approfondire o semplicemente di alimentare la propria morbosità verso le realtà più sconcertanti. Dà per scontate, per non dire fisiologiche, violenza e brutalità, pertanto si può permettere di dileggiarle con chirurgica e garbata leggerezza. I tabù e i sacrilegi, nella pittura di Arcidiacono, finiscono col divenire, attraverso i colori, allegorie da raccontare a un’umanità spersonalizzata e affamata di sangue. In quest’opera, cercando di utilizzare pochissimi riferimenti a modelli della raffigurazione pittorica e scultorea classica, Arcidiacono ho voluto rappresentare i temperamenti sessuali e gli stati di tensione primigeni fra uomo e donna. (Loris Di Falco)

Fiorenzo Barindelli Cesano Maderno (MI), 1952 Rings in a window, 2008 acrilico su tela, 100 x 100 x 4 cm

stima € 3.500 - 4.000

La tensione espressa dal colore e dalle dinamiche illusoriamente mobili, che le geometrie creano, sposta gli equilibrismi dei passaggi tonali e delle geometrie oltre il bordo della tela, alla ricerca di nuovi e inattesi pronunciamenti. C’è la musica dell’io, il sentimento interiore dello spazio che trova misura e regola nell’ordine della pittura. La geometria diventa misura delle cose per arrivare all’astratto, all’essenziale, alla purezza.

Thomas Berra Desio (MI), 1986 Untitled, 2009 acrilico su tela, 100 x 80 cm

stima € 1.600 - 1.800

Una composizione che urla il disagio esistenziale. Eppure la vivacità cromatica annulla il senso del tragico, la minaccia del memento mori dei teschi. Rimane il segno di una riflessione sulla fragilità della vita, sul suo inarrestabile scorrere. Una pittura metropolitana, audace e disincantata.

Andrea Bianconi Arzignano (VI), 1974 Rane, 2006 tecnica mista su carta, 50 x 35 cm

stima € 1.300 - 1.500

L’inesauribile fantasia neobarocca di Bianconi sembra aver criptato in quest’opera un preciso messaggio. Le istruzioni per l’uso si inseguono sulla carta, inventando una storia possibile. L’artista, che da qualche anno vive a New York, dove sta riscuotendo un grande successo, non finisce di incantarci.

Simona Bramati Jesi, 1975 Venere, 2009 tecnica mista su tela, 50 x 70 cm

stima € 2.000 - 2.200

Simona Bramati ha optato per una scelta di campo nei confronti della rappresentazione figurativa dell’uomo, tralasciando la suggestione del corpo come materia di studio in una visione meccanicistica e preferendo invece la percezione del corpo visto da una distanza intellettuale, che si attua attraverso la riflessione della pittura. Oggetto della ricerca non è, infatti, solamente il corpo come forma distaccata da sé (tema ormai ipertrofico nella nostra società odierna), ma l’esperienza di un racconto ineffabile, indicibile e invisibile, nascosto nelle trame della loro pittura, che restituisce all’identità dell’uomo contemporaneo un’alterità aurea da tempo perduta. (Chiara Canali)

Alessandro Brighetti Bologna, 1978 stima € 3.000 - 3.200 The pituitary job, 2009 acrilico olio e collage fotografico su tela, 120 x 150 x 5 cm Il miglioramento è il più forte dei propellenti intellettuali. Abbiamo provato a trasformare il bronzo in oro e il corpo umano in una macchina perfetta. L’uomo ricombina, altera e fa progredire le basi naturali tramite tecnologie specificamente realizzate. In quest’ottica, si colloca la scelta dell’interazione fra pittura e collage fotografico. La biologia, espressa con la pittura, viene reinterpretata e fatta evolvere dalla macchinosità dell’intervento fotografico, umano. L’opera, che fa parte della serie God Alter Ego, rappresenta l’intervento umano sull’ipofisi, centro della funzione del regolamento ormonale corporeo, e tenta di metterci in guardia sulle potenzialità di tale atto.


Gianluca Capozzi Avellino, 1973 Untitled, 2008 acrilico su tela, 50 x 70 cm

stima € 1.600 - 1.800

Frame: fermo immagine, attimo congelato, perdurare di un istante irripetibile, un atomo del dovunque, nel tempo e nello spazio. E ad incarnare, o meglio, disincarnare questo dovunque, niente si presta oggi meglio della Rete. Nelle sue esplorazioni attraverso i meandri di Second Life, Gianluca Capozzi intercetta frammenti di storie e le ricombina in un puzzle di schegge visive: così facendo, egli tritura l’attimo e lo converte in un’immagine che esplode e prolifera dall’interno, svelando inediti orizzonti di senso. Alla monotonia dei pixel si sostituisce l’imprevedibilità di pennellate che dissociano l’ordine del discorso e spiazzano le aspettative di significato.

Felipe Cardeña Balaguer (Spagna), 1979 Power flower n.30, 2008 collage su tela, 24 x 30 cm

stima € 500 - 600

L’opera fa parte del ciclo Power Flower, basato sull’idea della sorpresa, della meraviglia. Sono piccole e grandi composizioni coloratissime, ricoperte di collages dalle forme imprevedibili, dall’effetto eccentrico e volutamente esagerato, a base soprattutto floreale. Le immagini toccano trasversalmente temi del sacro, delle diverse identità culturali, dell’incontro tra natura umana e forme naturali.

Maurizio Carriero Milano, 1980 Oltre i racconti, 2008-2009

stima € 2.300 - 2.600

olio, pastello a olio, gesso, acrilico e grafite su lino, 110 x 150 cm L’opera, realizzata fra il 2008 e il 2009, fa parte del ciclo dei Notturni. È la rappresentazione di un attimo prezioso, in cui la lettura di una storia e l’immedesimazione del lettore confinano l’individuo in una dimensione altra, in una sorta di dolce oblio.

Alberto Casiraghy Osnago (LC), 1952 Nel sogno, 2009 tecnica mista su tela, 15 x 9,5 cm

stima € 200 - 300

Alberto Casiraghy è un gentile ciclone senza sosta. Non si agita mai, se non per difendere i tritoni sopravvissuti in uno stagno vicino a casa sua. La sua dimora è una gigantesca raccolta di mondi che si scontrano e si fondono. “Gli alberi hanno sempre ragione”, è uno dei suoi innumerevoli, fulminanti aforismi. È vero, ha ragione lui, come loro. (Afro Somenzari)

Andrea Chiesi Modena, 1966 Ecate 63, 2009 inchiostro su carta, 25 x 25 cm

stima € 700 - 800

In questo disegno, l’inchiostro nero violaceo scioglie il soggetto in uno spazio liquido. L’opera rientra nella ricerca di Chiesi incentrata sul tema del paesaggio contemporaneo. Periferie, fabbriche abbandonate, aree industriali, porti, stazioni, parcheggi, cantieri rinascono in un altrove che non è più reale, ma mentale. Un mondo che evoca la memoria, la solitudine, il silenzio. Uno spazio fuori dal tempo o in cui il tempo è sospeso.

Marco Cingolani Como, 1961 opera e dettagli in esposizione Certo, non lavori per lasciare una traccia. Forse, mi piacerebbe contribuire a riportare nel mondo un sentimento, una disposizione verso il sacro e lo spirituale, verso dio, mettiamola così. Ma in particolare verso il dio giudaico cristiano. Non quello gnostico o new age. Vorrei contribuire con una virgola pittorica a ripresentare al mondo i doni di dio sulla terra. Ma per fare ciò, devi aderire al mondo. Perché il mondo è fatto di pura tentazione, è del diavolo e dio diventa ammonizione o consolazione. Vorrei che i quadri contribuissero a parlare di questa bellezza. (Marco Cingolani)


Georges de Canino Tunisi, 1952 stima € 800 - 1.000 Angelo, tu che dormi, 2002 tecnica mista su carta, 50 x 70 cm “Angelo, tu che dormi nei tuoi sogni, il tuo corpo è un filo di inchiostro e di miele sulle mie labbra, dormi, che tu sei il più bel sogno reale della vita bianca sul foglio, sei tu il mio disegno della notte di fuoco e d’amore”.

Ettore de Conciliis Avellino, 1941 Campagna romana, 1998 olio su tela, 27 x 44 cm

stima € 4.000 - 4.500

Le immagini di de Conciliis, le sue campagne assolate, i suoi fiumi in cui si riflette l’incanto della luce che muore, risultano altrettanto allarmanti delle inquietanti automutilazioni di Orlan o dei vari reperti di macelleria spacciati come reliquie della morte del bello: perché hanno il coraggio di opporre al tanfo cui ormai siamo abituati, il sottile profumo della poesia. De Conciliis, dimostra di saper stringere saldamente il timone del tempo. Sa procedere lento verso quell’estuario oltre il quale non ci è dato di vedere, ma che potrà sembrarci lontano se durante il nostro viaggio avremo imparato a guardare. (Marina Pizziolo)

Leo Ferdinando Demetz Bolzano, 1967 Gemello 1, 2009 cirmolo, h 40 cm

stima € 2.500 - 2.800

Un fatto inequivocabile è che Leo Ferdinando Demetz sappia trattare la materia con grande maestria. E incatenarla, aggrapparla a quel muro. Sì, perché le sue sculture sono in aggetto, e riportano alla mente i Prigioni di Michelangelo, rimasti avvinghiati dalla materia, impossibilitati ad ogni più piccolo movimento. Ma Demetz fa di più: aggiunge espressione e dà vita ai suoi personaggi in castagno o in tiglio, e li colloca tra “color che son sospesi”. Non sai mai se sono dei ‘sommersi’ o dei ‘salvati’ (categorie coniate da Primo Levi nel suo saggio per definire gli individui che ce l’avrebbero fatta a sopravvivere ad Auschwitz o meno). La concentrazione di Leo è tutta sull’attimo, il tempo come visione o gioco di prestigio che irrompe nelle nostre vite e le modifica radicalmente. (Bianca Maria Rizzi)

Desiderio Milano, 1978 stima € 1.500 - 1.700 Toys series: toyland see-saw, 2009 acrilico su tela, 70 x 100 cm Desiderio presenta i protagonisti di un mondo infantile assurdo e allucinato, in un’indagine poliedrica che contamina la pittura con l’illustrazione, passando attraverso il cortometraggio e la scenografia teatrale. Nei suoi lavori, cerca di ristabilire la condizione fabulistica dell’infanzia rivestendo di un certo fascino gli oggetti comuni, con cui il bambino ha a che fare abitualmente. Non è in atto l’invenzione di un mezzo, bensì viene operata una “distrazione d’uso”. (Chiara Canali)

Emilia Faro Catania, 1976 Blond-haired girl, 2007 acquerello su carta, 51 x 36 cm

stima € 1.200 - 1.300

La figura umana mi appaga. Vi trovo tutto. Mi affascina la varietà dei volti, quei volti che ogni giorno cerco disperatamente e che mi sfuggono. Mi commuovono un particolare del viso, un pensiero segreto, tragiche testimonianze dell’unicità di ogni essere umano. L’opera rappresenta una giovane donna. Il suo sguardo languido, il rossore delle labbra e la sinuosità del movimento delle mani esprimono la sua sensualità. Nel volto predomina un certo effetto di disfacimento, creato dall’acquerello su carta, attraverso il quale voglio sottolineare l’aspetto effimero della bellezza. (Emilia Faro)

Tamara Ferioli Legnano (MI), 1982 January fever. He’s cold, 2009

stima € 1.900 - 2.100

matite e capelli su carta haruki 100% kozo intelaiata, 90 x 120 x 5 cm Quello di Tamara Ferioli è un tratto che delinea con morbidezza i contorni di enigmatiche, quanto tormentate fanciulle, la cui nudità riflette un senso di vulnerabilità e forse d’inadeguatezza. Nella sua ricerca si avverte, tuttavia, una tensione lirica che sembra attenuare l’apparente imprinting pessimistico, traslando la rappresentazione grafica del vissuto inconscio ed emotivo entro una dimensione fantastica e irreale. (Ivan Quaroni)


Armando Fettolini Milano, 1960 stima € 2.700 - 3.000 Il caso domina la vita, 2001 polimaterico su tavola, 120 x 69,5 cm “L’arte è per gli altri”, ha scritto Sartre; ma l’arte è anche per se stessi. Può rappresentare, nella storia di un uomo, un percorso di crescita interna, di rinnovazione del proprio linguaggio, della propria esperienza di vita. Per Armando Fettolini, l’arte è il luogo della crisi che si riflette nella metafora, ma altresì della ricerca interiore, della interrogazione e del riconoscimento. L’artista guarda in sé come altro da sé, partecipa partecipandosi al mistero della creazione. (Giorgio Agnisola)

Stefano Fioresi Modena, 1965 New York City Night - Broadway, 2009

stima € 4.700 - 5.000

collages, acrilico e resina su tela, 150 x 100 cm La città utilizza da circa due secoli la luce artificiale per rappresentarsi, ma anche per aumentarne la propria forza di incantamento. Anche l’architettura non è esente dagli effetti della nuova luce che, se utilizzata in maniera incisiva, può rendere le facciate meno importanti del loro involucro luminoso e può trasformare l’edificio in un semplice supporto di messaggi e segnali luminosi. È il caso della night newyorkese dove i palazzi di Time Square, per la presenza di messaggi pubblicitari al neon, targhe luminose, schermi a led, sono illuminati, creando un effetto di riverbero e riflesso, amplificato da Fioresi tramite l’utilizzo di materiali industriali, come la resina, e pigmentazioni in corrispondenza dei punti luce, mentre il resto dell’immagine rimane nel tipico bianco e nero. (Chiara Canali)

Giovanni Frangi Milano, 1959 Pasadena, 2008 primal e pigmenti su carta sadena, 55 x 50 cm

stima € 3.700 - 3.900

Frangi è artista che ostinatamente volge la sua ricerca “all’intensità del vedere”, ma non per inseguire una fedele trascrizione del reale. Come lui stesso ha scritto: “descrivo il reale per scioglierlo dalle sue regole, per averlo come un accadimento del cuore”. Memoria e desiderio della forma si fondono così in una riscrittura del naturale, emozionale negli intenti e negli esiti. Il titolo dell’opera, Pasadena, si riferisce a un’esperienza fatta da Frangi nell’Huntington Botanical Gardens della città californiana, dove esiste una delle più straordinarie ricostruzioni di ambienti naturali del mondo. La scelta del nero per la rappresentazione di fiori, che chiederebbero un tripudio di colori, vale come “azzeramento del colore”, atto conclusivo della tendenza di semplificare la descrizione, di ridurre al minimo gli elementi rappresentativi.

Luca Gastaldo Milano, 1983 Dove sei ora?, 2008 tecnica mista su tela, 80 x 120 cm

stima € 1.800 - 2.000

Luca Gastaldo esplora la pittura senza temere di indulgere a provocatori apparenti anacronismi che mescolano impressioni romantiche - sembra a tratti di avvertire un sapore di mistica sublime insieme alla vertigine di un misterioso disagio, concordia disarmonica che fonde e non confonde il soggetto col paesaggio - a soluzioni che condividono parziale realismo e simbolismo di certa pittura italiana del secolo scorso. (Ettore Ceriani)

Jonathan Guaitamacchi Londra (UK), 1961 stima € 2.300 - 2.600 British Black - Fear, 2009 tecnica mista su tela, 30 x 40 cm Guaitamacchi dipinge monumentali paesaggi futuri, scenari di urbanizzazione selvaggia, caotiche vie della comunicazione e le probabili connessioni di reti a fibre ottiche che soffocheranno gli agglomerati urbani, attorcigliate tra i cavi di energia che segnano traiettorie intersecanti e inquietanti. Le protagoniste di questi spazi sono la solitudine e l’alienazione, le dive prodotte dalla “surmodernità”. Imprime sul bianco della tela timbri di grigio, linee grevi di nero, per tracciare disincantate panoramiche del caos del mondo in maniera ordinata. Spesso, come in quest’opera, sulle immagini appare una grafia corsiva, che assegna a quel luogo misterioso precise coordinate mentali.

Federico Guida Milano, 1969 L’angelo, 2003 tecnica mista su tela, 110 x 130 cm

stima € 11.000 - 12.000

Cos’è il corpo e cos’è l’anima? Certo, quando un artista indaga il mistero più antico, quello della vita, non può che dare una rappresentazione della forma della vita: il corpo. Eppure, rappresentando il corpo, quella che viene messa a fuoco, in realtà, è l’anima. Perché la rappresentazione della forma è specchio dell’artista, del suo pensiero. Della sua anima. E nelle fattezze del corpo ritratto si riflette lo stato mentale di chi ha posato, un’altra volta la sua anima. Quel soffio che muove il corpo, fragile burattino, nel territorio del sogno. Federico Guida dà forma e colore a corpi. Protagonisti di un racconto che affonda le sue radici nelle nostre paure, nelle nostre inquietudini di donne e uomini incapaci di risolvere l’enigma della vita. “Con Guida il ritratto rinuncia alla superficie, si tuffa negli abissi dell’anima, della storia, della predestinazione divina”. (Marina Pizziolo)


J&Peg Antonio Managò, Busto Arsizio (VA), 1978 e Simone Zecubi, Gallarate (VA), 1979

stima € 3.900 - 4.100

Ecstasy, 2009 Fotografia e acrilico si PVC, 100 x 100 cm J&Peg, il nome d’arte di Antonio Managò e Simone Zecubi, richiama il formato delle immagini digitali utilizzate nel loro processo creativo, che combina scenografia, fotografia, pittura e computer grafica. Gli artisti creano degli scenari complessi e surreali per i loro quadri, fatti di situazioni improbabili, di strani personaggi, di costruzioni di modellini, set cinematografici, scatti fotografici e anche interventi pittorici. I fondali sono neri, con elementi di colore che risultano ancora più contrastanti. J&Peg cercano di ricostruire l’atmosfera magica ed enigmatica del sogno, carica di ambiguità e mistero.

Mihailo Beli Karanovic Vrsac (Serbia), 1980 Bridge, 2008 tecnica mista su tela, 37 x 49 cm

stima € 1.100 - 1.300

Quello che Beli Karanovic è andato, quadro dopo quadro, costruendo, è, più che un puzzle paesaggistico o architettonico, un vero e proprio diario per immagini in cui il sentimento della storia, il suo andamento lento e ondivago, fatto della stratificazione successiva delle mille memorie private e personali di chi la storia l’ha vista crescere e mutare sotto i propri occhi. Un diario per immagini, tracciato con la mano svelta e decisa del pittore puro, che della città fornisce pochi e decisivi elementi - lo skyline urbano, a chiudere visivamente l’orizzonte, e in primo piano la prospettiva in fuga di un ponte appena ricostruito, o quella, spezzata, di un ponte divelto dalla violenza di un attacco aereo, o il fumo nero d’una raffineria in fiamme, che impesta ogni cosa con i suoi miasmi putrescenti. (Alessandro Riva)

Enrico Lombardi Meldola (FC), 1958 Le fabbriche vicino al mare, 2008

stima € 1.600 - 1.800

acrilico su carta incollata su legno, 70 x 50 cm “Il segno rituale non è un segno rappresentativo”, ha scritto Baudrillard. Tutti i miei segni sono rituali e rituale è il mio modo di operare. Per questo le mie figure non rappresentano nulla, se non il proprio apparire. (Enrico Lombardi)

Andrea Martinelli Prato, 1965 stima € 5.800 - 6.000 L’uomo che aveva ombre crudeli (studio per), 2004 tecnica mista su carta, 32 x 23 cm Immortalare. Recuperare il valore profondo del rapporto umano, di quella comunicazione che, ab origine, passa dagli sguardi, dalle espressioni, anche dai silenzi. Atmosfere pervase da una latente religiosità, accentuata dalla serialità dei soggetti, temi con variazioni, una cadenza ritmata di forme che evoca il mantra buddhista, o il rosario cattolico. E che comunque favorisce la concentrazione sul quell’unico grande mistero: il volto, proiezione dell’artista stesso, che lo carica di valenze metafisiche. Se il volto è quindi il territorio su cui si gioca questa dinamica sensoriale e spirituale, è all’ombra che l’artista assegna il ruolo “costruttivo”: ombra che traccia le mimiche espressive, che infonde l’anima nel suo paradossale incrociarsi con improvvisi riverberi di luce. Ombra come paradigma pirandelliano dell’identità, della coscienza, individuale e collettiva. Dell’esistenza. (Massimo Mattioli)

Andrea Mastrovito Bergamo, 1978 stima € 900 - 1.000 Studio per collage, 2003 anilina, pennarello e collage su carta, 42 x 29,7 cm Andrea Mastrovito ci ha già abituati alle sue incursioni nello spazio della storia o dei capolavori dei grandi maestri. Abbiamo visto il suo autoritratto scanzonato di rapper metropolitano interrompere le elucubrazioni di Platone e Aristotele, per avvisarli dell’assalto di un ghepardo. O esibirsi in un onirico coito metaforico sulle modelle della Beecroft, cadute addormentate a terra. Le sue opere sono costruite attraverso la sovrapposizione di sagome di carta colorata. E questi origami pazienti, a poco a poco, costruiscono un palcoscenico che spesso si espande nello spazio attorno al quadro. Le sagome di carta, come tentacoli di una pianta vorace, si allungano fuori del perimetro dell’opera. Nella ripetitività dei moduli, delle sagome delle foglie dei fiori o delle farfalle che compongono questi pazzeschi all over, c’è l’eco dell’ossessiva scansione di un rap. Troppo tardi per cercare di capire le parole: ormai ci è entrato dentro. (Marina Pizziolo)

Elena Mutinelli Milano, 1967 Attesa, 1993 gesso, 70 x 40 x 25 cm

stima € 7.500 - 8.000

Attesa, accoglie la propria natura manifesta nella postura contratta e nel silenzio: aderenza assoluta di anima e corpo nei forti profili anatomici. Attesa è sospesa nel silenzio intriso di tensione. Vorrei abbracciare ciò che Kandinsky ha espresso con sentimento: l’idea che la vita dello spirito proceda lentamente, ma inesorabilmente verso l’alto, come un triangolo acuto senza partecipare alle utopie della modernità. (Elena Mutinelli)


Barbara Nahmad Milano, 1967 Lady D, 2007 olio e smalto su tela, 150 x 130 cm

stima € 9.000 - 9.500

Nei dipinti di Barbara Nahmad i corpi sono negati. Il viso è la cifra dell’identità. E una lente impietosa ingrandisce a dismisura labbra occhi nasi alla ricerca del segreto di quell’identità. Che si propone ammiccante o sorpresa, spaventata o arrogante, sempre nella solitudine di uno spazio cancellato dal colore. Il grande formato rende questi volti quasi gli ideali frammenti di giganteschi manifesti, strappati da una mano irriverente per comporre un mosaico che è quello di un’epoca. (Marina Pizziolo)

Alessandro Papetti Milano, 1958 Porto industriale, 2006 olio su tela, 100 x 150 cm

stima € 20.000 - 25.000

La potente immagine è ricostruita con precisione analitica, anche se la resa dell’immagine è affidata a una gestualità rapidissima, che non conosce cancellature o pentimenti. Il dipinto è infatti eseguito a olio, senza alcun disegno preparatorio. Papetti lavora molto velocemente. Dopo aver studiato i dettagli della rappresentazione, porta a compimento il dipinto in un’unica sessione. La stesura del colore, a tratti molto diluito, quasi acquerellato, quindi trasparente, non consente infatti riprese. “La gestualità nel mio lavoro ha un ruolo importante, che in parte coincide con quello del colore. Anche la pennellata veloce, come l’assenza di colori definiti e contrastanti, serve a far sì che l’energia del quadro non si blocchi in un punto preciso ma scorra circolarmente. Inoltre, da un punto di vista puramente soggettivo, la velocità è un modo di non darmi il tempo di pensare a quel che faccio, di escludere il calcolo razionale e l’intenzionalità della composizione”. (Alessandro Papetti)

Dolores Previtali Bergamo, 1949 Uomini, 2005 bronzo, 52 x 33 x 23 cm

stima € 4.500 - 4.900

Dolores Previtali è l’elogio della verità. Nella consistenza della semplicità, autentica, immediata, incapace di ogni estranea parvenza. Le sue figure in cammino, anime o brani di umanità, vanno cercando l’equilibrio interiore che lei ha trovato nella dimensione della contentezza. E torna in mente quell’antica ninnananna che dice ti auguro di avere quanto, di buono e giusto, tu possa desiderare. Buono e giusto, il perimetro etico di Dolores. La consapevolezza della precarietà della vita e la concezione trascendente dell’universo. Il rispetto per l’uomo e la meraviglia per la natura aprono la scala dei valori.

Nicolò Quirico Imbersago (LC), 1966 stima € 400 - 500 Il cavallo, 2005 stampa Lambda su alluminio (edizione di 6 esemplari + 2 p.a.), 74,5 x 49,5 cm dal ciclo Bestiario dell’Ora Blu Heure bleue... la fascia temporale che precede il sorgere del sole, quando non è più buio ma non è ancora giorno. Pare che in quella particolare ora la natura sia immobile, indecisa se concedersi ancora al letargo notturno o destarsi nell’animazione del giorno. Gli animali del buio, infatti, smettono di lanciare i loro suoni, mentre quelli del giorno non hanno ancora iniziato a cantare: tutto tace, tutto è apparentemente come sospeso, rimandato. Ma in realtà, in tutto questo blu, un’altra specie di animali prende vita e si anima. Da questa tensione, nell’Ora Blu, gli animali di questo bestiario evadono allegramente: cigni elegantemente assorti, cavalli ansiosi di galoppare via, gatti e paperi ammiccanti e divertiti dalla presenza dell’artista, figure dai lineamenti colorati, grotteschi e geometrici. Subito il pensiero va al ricordo dei racconti fantastici che hanno accompagnato l’infanzia di ognuno e che il flash ha rivelato ancora una volta. Sotto questa particolare luce, che luce ancora non è, amabili bestioline assumono nuova dignità, raggiungono fisionomie e filosofie insospettabili, che la coda della notte nobilita e il sopraggiungere del sole uniforma e, incredibilmente, sbiadisce. (Paolo Stecca)

Ugo Riva Bergamo, 1951 In viaggio, 2000 bronzo, 48 x 26 x 10 cm

stima € 8.700 - 9.000

“L’opera nasce come rappresentazione del passaggio nel nuovo millennio, ma vuole essere anche segno delle vecchie e nuove grandi migrazioni”, ha scritto Ugo Riva.” La vita dell’uomo, infine, non è che un piccolo viaggio in attesa dell’eternità”. Le sculture di Ugo Riva, le sue figure dai panneggi graffiati, dai volti affilati, dai corpi androgini o efebici, provengono dall’universo sereno di un’atemporale classicità. Non c’è urlo, non c’è azione dirompente, non c’è arrogante incursione nel nostro spazio. Solo un silenzio magico, sospeso. Solo una danza segreta, dalle movenze lente. Solo un’attesa sognante e fiduciosa. Anche quando i corpi sono acefali o mutili, non è comunque l’esito di un dramma. Nulla è dolente nella scultura di Riva. I corpi acquistano allora, piuttosto, la valenza di reperti preziosi, di simulacri violati non dalla mano dell’uomo, ma dalla pioggia del tempo, che ha sciolto la terra con cui sono stati plasmati. Una pioggia che ubbidisce a una stagione divina, che non ci è dato modificare. (Marina Pizziolo)

Zelda Sartori Fidenza (PR), 1976 Senza titolo, 2009 olio su tela, 49 x 69 cm

stima € 1.400 - 1.600

L’opera riassume tutti i temi fondamentali della poetica di Zelda Sartori, fedele alla rappresentazione di archetipi formali, come fiori, bottiglie e in questo caso un vaso, dipinti nelle infinite suggestioni del grigio. Gli oggetti diventano, sempre più, un pretesto per una riflessione sul rapporto tra spazio e luce.


Marco Teatro - Milano, 1968 Senza titolo, 2008 acrilico su tela, 100 x 100 cm

stima € 2.000 - 2.200

L’opera proposta è un tipico lavoro di Marco Teatro e fa parte del ciclo delle visioni aeree, città e insediamenti umani visti dall’alto, in un’angolazione prospettica che accentua il convergere degli edifici verso il centro della tela. L’azzeramento della tradizionale visione delle linee orizzontali e verticali accentua il senso di vertigine generato dall’immagine.

stima € 5.600 - 6.000 (la coppia) Lamberto Teotino - Napoli, 1974 Raskolnikov, 2009 stampa fotografica su carta Kodak Endura montata su plexiglass (edizione di 3 esemplari + 2 p.a.), 37 x 55 x 3 cm

Il rasoio di Occam, 2009

stampa fotografica su carta Kodak Endura montata su plexiglass (edizione di 3 esemplari + 2 p.a.), 37 x 55 x 3 cm Autore di tetre visioni, incubi travestiti da foto o foto travestite da incubi. Nell’ambiguità della meticolosa manipolazione delle immagini, che scioglie impercettibilmente i contorni, li sbava, li liquefa, simboli di un mondo-presenza aleatorio e caduco, si impongono talvolta citazioni colte: Raskolnikov, come il tormentato protagonista del dostojevskiano Delitto e castigo, in cui una nuvola nera si addensa su un terso paesaggio; Il rasoio di Occam che, rinviando ai tre postulati del filosofo medievale, invita a non complicare le cose quando non è necessario e, quindi, a non chiedersi cosa ci faccia un tappeto in cima a un albero spoglio. (Anita Pepe)

Walter Trecchi - Como, 1964 Linee di fuga IX, 2008 tecnica mista su tela, 70 x 50 cm

stima € 2.800 - 3.000

Il mio lavoro pittorico si concentra sull’analisi dei molteplici aspetti del paesaggio urbano, sul rapporto tra l’uomo, mai direttamente rappresentato, e lo spazio vitale da lui stesso creato. Chiaroscuri, aspetti positivi e negativi che simbolicamente alludono alla profonda e contraddittoria natura dell’animo umano, a quel precario gioco di equilibrio che è la nostra vita. (Walter Trecchi)

Velasco - Bellano (Lc), 1960 Suite, 2009 olio su tela, 18 x 24 cm

stima € 4.800 - 5.000

Il primo aspetto che emerge dai lavori di Velasco è il tramonto sereno, distaccato, dolce di ogni funzione mimetica e descrittiva dall’orizzonte narrativo, non si scorgono strappi violenti, non affiorano conflitti strazianti, non c’è traccia di brandelli di lotta, semplicemente, l’immagine svapora nel suo ricordo. Eppure, la sua pittura può rinunciare alla figura, alla sua immagine rassicurante, alla sua familiarità ma non abbandona il piacere della narrazione, non si separa dalla pratica del racconto. La manipolazione del linguaggio pittorico, che nel suo caso avviene senza il contributo del gesto o del raffreddamento concettuale ma anche senza la rinuncia allo spazio scenico del quadro, si compie all’interno di una costruzione letteraria che rinuncia al suggerimento mimetico per coglierne il sussurro più intimo, per cogliere l’anima stessa dell’immagine. È la sua evocazione, il suo lato poetico, visionario, “romantico”, il soffio del suo incanto che rappresenta il soggetto della sua arte, è il lento affiorare dell’emozione che allunga la propria ombra sull’immagine e ne accarezza l’inutilità. Il racconto si fa dunque più mentale, rarefatto, etereo, rinuncia all’ingombrante presenza della figura per affidarsi alla più incerta solitudine. (Danilo Eccher)

Giuseppe Veneziano - Mazzarino (CL), 1971 Andrea G. Pinketts, 2008 acrilico su tela, 50 x 50 cm

stima € 2.000 - 2.200

Le opere dell’artista sono gigantografie a tinte piatte che ri-estetizzano l’immagine mitica di personaggi e volti popolari e restituiscono immediatamente allo spettatore l’icona di un’epoca, l’emblema di un comportamento, l’incarnazione di un modo di pensare, grazie alla sintesi espressiva dei tratti e all’essenzialità delle campiture di colore. (Chiara Canali)

Mario Washington - Bucarest (Romania), 1987 Battito, 2009 stampa lambda si Di-bond, 100 x 70 cm

stima € 900 - 1.000

L’opera è una ricerca dei giochi di luce che dalla sfera si propagano nel buio: un misto tra fisico e metafisico di una superficie ondulata, che deforma il fascio di luce facendolo assomigliare alla propagazione centrifuga di onde su una superficie sferica, i cui limiti sfumano nel buio.


condizioni di vendita È un’iniziativa di Art Consulting® w w w. a r t c o n s u l t i n g . n e t

Gli oggetti vengono aggiudicati al migliore offerente e per contanti; il banditore conduce l’asta partendo dall’offerta che considera adeguata, in funzione del valore del lotto e delle offerte concorrenti. Il banditore può fare offerte fino al raggiungimento del prezzo di riserva. In caso di contestazione tra più Aggiudicatari, l’oggetto disputato verrà, a insindacabile giudizio del Banditore, rimesso in vendita nel corso dell’Asta stessa e nuovamente aggiudicato. Al fine di migliorare le procedure d’asta tutti i potenziali acquirenti sono invitati a registrarsi e a munirsi di una paletta per le offerte prima dell’inizio dell’asta. Tutti i possibili acquirenti sono pregati di portare con sé un documento di identità. Non verrà applicata alcuna commissione d’asta. È possibile partecipare all’asta anche lasciando un’offerta scritta al Comitato Art for Life nel corso dell’esposizione. Nel caso si dovessero ricevere più offerte scritte di pari importo per un identico lotto ed esse siano le più alte risultanti all’asta per quel lotto, quest’ultimo sarà aggiudicato al soggetto la cui offerta sia pervenuta per prima. Le richieste di partecipazione telefonica all’asta dovranno essere concordate con il Comitato Art for Life, telefonando a Romano Ravasio (335 5495774) oppure Marina Pizziolo (335 5375913).

pagamento, ritiro e trasporto Il pagamento dei lotti dovrà essere effettuato immediatamente dopo l’asta e comunque non oltre sette giorni lavorativi dalla data stessa. Saranno accettate le seguenti forme di pagamento: contanti fino a 12.500 euro, assegno circolare, assegno bancario di conto corrente. I lotti acquistati potranno essere ritirati subito dopo l’asta. Il Comitato Art for Life provvederà alla spedizione del lotto acquistato, previo integrale pagamento. L’imballaggio e la spedizione avverranno a spese dell’aggiudicatario (ai sensi dell’Art. 1737 segg. Codice Civile).

gestione dei fondi raccolti I fondi raccolti saranno versati su un conto corrente intestato al Comitato Art for Life, aperto presso la Banca di Credito Cooperativo, Alta Brianza e Alzate Brianza, filiale di Merate. Sul sito www.artforlife.it sarà pubblicato un resoconto dettagliato dei fondi raccolti e aggiornamenti sul loro utilizzo da parte del Comitato. Per qualsiasi informazione relativa alla destinazione dei fondi e lo stadio d’avanzamento dei lavori potete scrivere a info@artforlife.it. Vostre offerte di aiuto, consigli e suggerimenti saranno particolarmente graditi.



Grazie a: Dario Arcidiacono, Angelo Baiguini, Fiorenzo Barindelli, Paolo Bellavite, Paolo Berra, Thomas Berra, Anna Bianchi, Andrea Bianconi, Matteo Boria, Chiara Canali, Gianluca Capozzi, Felipe Cardeña, Alberto Casiraghy, Daniela Cerutti, Cinzia Chiari, Marco Cingolani, Romina Comi, Ettore de Conciliis, Georges de Canino, Claudio Costa, Rebecca De Marchi, Loris Di Falco, Julie Duddridge, Giancarlo Ferrario, Giovanni Frangi, Federica Girolami, Jonathan Guaitamacchi, Alfredo Imparato, J&Peg, Irma Landi, Enrico Lombardi, Aldo Mari, Andrea Mastrovito, Corrado Minussi, Paola Montagna, Barbara Nahmad, Cris Nulli, Maria Alessandra Panbianco, Alessandro Papetti, Giovanni de Peverelli, Manuela Pizziolo, Alessandro Porro, Dolores Previtali, Nicolò Quirico, Leslie Ray, Matthias Ritter, Ugo Riva, Bianca Maria Rizzi, Orfeo e Alice Scarpellini, Antonio Spini, Velasco, Flavia Villani, Sabina Zotti, Amici dell’Ospedale di Merate. Patrocinii: Comune di Merate, Provincia di Lecco, CNCC (Centro Nazionale Centri Commerciali), Rotary Club Colli Briantei, Soroptimist Merate. Media Partner: Porro & C., A.G. Bellavite, Giornale di Merate, WhyNot, Copigraf, iN Europa. Contributi: Banca Credito Cooperativo, La Casa dei Sapori.


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