amici di capodimonte 2005/2015

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amici di Capodimonte 2005|2015

amici di capodimonte 2005/2015 10 anni tra arte e cultura



amici di Capodimonte 2005|2015

amici di capodimonte associazione onlus 2005/2015 10 anni tra arte e cultura


amici di capodimonte associazione onlus 2005/2015

coordinamento editoriale maria sapio art director enrica d’aguanno

10 anni tra arte e cultura

Presidente Errico di Lorenzo

a cura di Stefania Albinni

Vicepresidenti Paolo de Feo Giancarlo Gleijeses

referenze fotografiche Polo museale regionale della Campania Luciano Basagni Roberto De Simone

Segretario Gherardo Mengoni Tesoriere Maurizio Zarone

arte’m è un marchio registrato prismi editrice politecnica napoli srl certificazioni qualità ISO 9001: 2008 www.arte-m.net stampato in italia printed in italy © copyright 2015 by Amici di Capodimonte Onlus prismi editrice politecnica napoli srl tutti i diritti riservati all rights reserved

Consiglieri Fabrizio Brancaccio Bruna Cafiero Massimo Capaccioli Bianca Maria Iadicicco Maria Grazia Leonetti di Santo Janni Linda Martino Ernesto Mazzetti Mariella Utili Collegio dei Revisori Presidente Roberto Giordano Revisori Edoardo Curcio Francesco Giovanni Viti Segreteria organizzativa Stefania Albinni

documentazione fotografica Alessio Cuccaro Damiano Falanga Antonio Tosini Museo di Capodimonte via Miano 2 - 80131 Napoli segreteria@amicidicapodimonte.org www.amicidicapodimonte.org


Sommario

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Prefazione Errico di Lorenzo

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Introduzione

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Amici di Capodimonte Onlus 2005/2015 10 anni tra Arte e Cultura L’Associazione I soci I benefits L’Albo d’Onore Gli sponsor e il crowdfunding Il 5 per 1000

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Iniziative realizzate tra il 2005 e il 2015 Le visite guidate I progetti per le scuole e i giovani Facciamo 100: un museo per tutti! Ho un Barocco per la testa Apprendiamo con Arte

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Un giorno al Museo. Amici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovani Borse di studio Le donazioni I restauri Restauro dedicato ad Augusto de Luzenberger: La caduta dei Giganti Le mostre Il laboratorio di disegno Le pubblicazioni Le manifestazioni e gli eventi culturali Riconoscimenti



Prefazione Errico di Lorenzo

Presidente Amici di Capodimonte onlus

Ricorrendo quest’anno il decennale dell’Associazione Amici di Capodimonte, si è pensato che fosse opportuno offrire ai nostri associati, ed a coloro che non lo sono ancora, una sintesi di ciò che l’Associazione ha fatto in questi suoi primi dieci anni di vita. A tanto ha egregiamente provveduto, nelle pagine che seguono, Stefania Albinni, la cui collaborazione merita il nostro più sentito apprezzamento. Costituita nel 2005 con lo scopo di sostenere ed accompagnare il museo di Capodimonte e gli altri afferenti l’allora Polo museale di Napoli, l’Associazione è riuscita, nonostante la grave crisi economica degli ultimi sette anni – grazie all’impegno di tutti e segnatamente del suo primo presidente ing. Felice Maglione Piromallo Capece Piscicelli, purtroppo recentemente venuto meno, e del suo successore dr. Augusto de Luzenberger, scomparso agli inizi di quest’anno – a promuovere una serie di iniziative dirette alla valorizzazione del patrimonio artistico napoletano: mostre, progetti per i giovani, donazioni, pubblicazioni scientifiche, borse di studio, laboratori di disegno, acquisizioni, restauri. L’ultimo intervento di restauro, promosso dall’Associazione, è quello che presentiamo oggi, del grandioso gruppo in biscuit, raffigurante la Caduta dei Giganti, opera settecentesca di Filippo Tagliolini, capolavoro della Real Fabbrica di Ferdinando IV. Questo restauro è dedicato alla memoria di Augusto de Luzenberger, che ha offerto, come nessun altro, il più nobile esempio di impegno civile e culturale al servizio del patrimonio museale napoletano, dedicando gli ultimi anni della sua vita, e fino all’ultimo giorno, agli Amici di Capodimonte. È per questo che oggi teniamo a ricordarlo nella consapevolezza che il modo migliore di rendere omaggio alla sua memoria sia quello di impegnarsi a proseguire il suo percorso con la sua stessa passione. Il restauro del Tagliolini, così come l’organizzazione dell’evento di oggi, sono stati resi possibili grazie all’intervento di chi si è reso disponibile a sostenerne i costi. Sono molto grato alla BPER Banca, da sempre vicina all’Associazione, per il tramite della controllata Banca della Campania recentemente incorporata, ed alla Seda International Packaging Group.   5


Il mio ringraziamento va inoltre a tutti i Soci e a quanti in questi 10 anni hanno contribuito con il loro aiuto a sostenere le iniziative dell’Associazione. Mi riferisco, in particolare, alla Banca di Credito Popolare di Torre del Greco, alla Fondazione Emiddio Mele, al Banco di Napoli, a Intesa Sanpaolo, alla Contecucco, al Consorzio Glossa, alla Banca Promos, alla Getra. Ho ragione di ritenere che la storia di questi primi dieci anni dell’Associazione possa essere considerata una bella storia. Non è un caso se un recente studio sugli Amici dei Musei in Italia, condotto dal Centro Studi Silvia Santagata EBLA di Torino, il LUPT dell’Università Federico II di Napoli in collaborazione con l’Ufficio Studi del MIBACT, ha avuto modo di affermare che gli Amici di Capodimonte risultano un caso esemplare nell’attuazione di pratiche virtuose e compatibili con le strategie pubbliche in modo da attivare processi di sostegno alle istituzioni museali. Il Legislatore della riforma ritiene che con la legge del 23 dicembre 2014 per i musei italiani si volterà pagina. È anche l’augurio che l’Associazione rivolge al nuovo direttore del Museo di Capodimonte, dr. Sylvain Bellenger, a cui assicura la propria incondizionata ed appassionata collaborazione. Napoli, 21 novembre 2015

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Introduzione

Il mecenatismo privato ed il fund raising si inseriscono nel grande tema del contributo dei privati alla cultura, che già da qualche anno impegna il dibattito pubblico, coinvolgendo politici ed intellettuali sulla definizione di ruoli, competenze, possibili soluzioni. L’Italia è senz’altro uno dei paesi che vanta una tradizione normativa più antica e protettiva in materia di conservazione del patrimonio culturale. Una tradizione in base alle quale tutti gli oneri della tutela e della gestione del patrimonio artistico nazionale sono stati a lungo di esclusiva competenza dello Stato. È evidente come questa impostazione risulti oggi inadeguata, non potendo più lo Stato assolvere un compito che richiede forze che esso non può sostenere. Nell’ambito dei Beni culturali, per anni, pubblico e privato sono stati contrapposti, in un dibattito che è spesso degenerato in posizioni estreme in una direzione e nell’altra, ovvero in difensori del ruolo esclusivo dello Stato nella gestione del patrimonio culturale, e in sostenitori della assoluta necessità di affidare questo ruolo al privato per superare difficoltà e inefficienze. Vero è che l’uno non potrà fare a meno dell’altro se si vorrà superare questo complicato momento, in cui lo Stato non ha i mezzi per fronteggiare l’impegno che deriva dalle gestione di un paese che – come si ripete spesso – è esso stesso un unico, immenso museo. Il pubblico e il privato hanno ruoli complementari e il grande impegno di questi tempi è individuare pratiche in cui l’integrazione di saperi, competenze e mezzi possano essere regolamentati nell’ottica di una riorganizzazione dell’intero sistema culturale. Ferma restando l’inalienabilità della fondamentale funzione dello Stato di garante dei beni e della natura pubblica del patrimonio, la cultura non va più pensata come settore a sé stante, quanto piuttosto come un fattore di crescita e di sviluppo per l’intero Paese, capace di interagire in modo innovativo con le dimensioni più varie della vita economica e sociale. Temi che, con la programmazione europea 2014-2020, si fanno in tutta Europa sempre più pressanti. Nelle valutazioni su una nuova strategia delle politiche culturali, emerge di grande rilevanza il ruolo del non profit, che di fatto va occupando un ruolo sempre più significativo al fianco delle pubbliche amministrazioni, “una moltitudine composta da 4-5   7


milioni di italiani che autonomamente tenta con le proprie forze – e in molti casi riesce – a salvare segmenti importanti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico”1. Prima ancora di una regolamentazione legislativa, quello che appare necessario, anche dalla diretta osservazione delle dinamiche esistenti nella realtà museale napoletana a cui si fa riferimento, è una rivoluzione culturale, che interessi tutta la società e attraversi la pubblica amministrazione in un processo di profondo rinnovamento dell’intero settore. Occorre soprattutto orientarsi verso modelli partecipati, attraverso una educazione diffusa. In Inghilterra, per esempio, il fenomeno del National Trust, con tre milioni e mezzo di associati, induce a ritenere che le famiglie inglesi considerano l’adesione una sorta di dovere civile. Certamente un’adeguata politica fiscale costituisce un importante incentivo per chi, persona fisica o giuridica, voglia investire il proprio denaro nel sostegno dell’arte; non meno importante e necessario, però, sarebbe ristabilire nei cittadini un sentimento di fiducia verso le istituzioni e riaffermare l’assunto secondo cui il patrimonio culturale è un bene comune, da alimentare costantemente perché costantemente restituisce benessere sociale e – seppure indirettamente – anche economico e, in virtù di ciò, mettere a punto strategie specifiche di coinvolgimento e partecipazione. Walter Santagata, tra i più illustri esperti in Italia di economia della cultura, pur riconoscendo alle politiche fiscali una certa importanza in materia di donazioni, sottolineava come l’introduzione di incentivi fiscali sia stata fin troppo sopravvalutata nel pubblico dibattito, e che “se la donazione esprime un valore individuale, guidato da regole di etica e di morale, essa rappresenta al tempo stesso un fenomeno sociale influenzato dalla cultura locale e da altri fattori istituzionali”2. Il dilatarsi della fruizione culturale di massa ha avviato nell’ultimo decennio un processo di avvicinamento e coinvolgimento del privato, sia come fruitore che come sostenitore delle attività culturali. Assistiamo anche a una forte crescita del fenomeno dell’associazionismo, e si contano numerose le organizzazioni di volontari che, uniti nell’amore per una o più istituzioni culturali, cercano di garantire loro sostegno di varia natura. 8


La FIDAM, la Federazione Italiana Amici dei Musei, conta cento associazioni a base volontaria che operano attraverso varie modalità a sostegno dei musei; non tutte le realtà sparse sul territorio, però, fanno capo alla federazione nazionale, pertanto il numero è presumibilmente più alto. La loro missione è promuovere iniziative che possano contribuire a far conoscere, apprezzare e valorizzare le istituzioni museali a cui si affiancano. Esse promuovono, inoltre, la raccolta di fondi che vengono destinati alle attività del museo: acquisizioni, restauri, eventi culturali, pubblicazioni, manutenzione ed altro. Contemporaneamente, è sempre più diffusa l’attenzione verso un modello di responsabilità sociale delle imprese. Aumentano infatti le aziende che destinano fondi al settore non profit, associando il loro marchio ad operazioni culturali. Lo stesso rapporto con le imprese va quindi completamente riformulato, in un’ottica nuova di cooperazione che non sia più puro assistenzialismo, ma condivisione di un percorso, di un programma di medio-lunga durata più che di un singolo progetto, perché chi interviene lo faccia nella convinzione di investire nello sviluppo del Paese, e che la cultura sia un moltiplicatore di innovazione e di idee. L’esperienza che si racconta è quella dell’Associazione ONLUS Amici di Capodimonte di cui – in occasione del decennale – si è voluto ricostruire tutto il percorso fatto dalla sua costituzione. Nel contesto nazionale in cui si inserisce, si ritiene con soddisfazione l’esempio dell’Associazione un caso virtuoso, considerando i risultati tanto più significativi in relazione alle limitate risorse finanziarie ed umane di un’Associazione giovane, che opera su base esclusivamente volontaria, che agisce in un contesto in cui più limitata che in altre regioni è la presenza di imprese e di fondazioni bancarie, le quali costituiscono altrove il nerbo centrale del mecenatismo culturale.

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Amici di Capodimonte Onlus 2005/2015 10 anni tra Arte e Cultura

L’Associazione Tra le varie associazioni che si adoperano per la salvaguardia e la promozione della cultura e dell’arte a Napoli, nel 2005 sono nati gli Amici di Capodimonte ONLUS, associazione senza scopo di lucro, costituita con l’obiettivo di sostenere il Museo di Capodimonte e gli altri compresi nella allora denominata Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli (oggi confluiti nel Polo museale della Campania)3. All’atto della sua costituzione, il Polo comprendeva sei istituzioni museali: il Museo di Capodimonte, la Certosa e il Museo di San Martino, il Castel Sant’Elmo, il Museo Duca di Martina in Villa Floridiana, il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, la Certosa di San Giacomo a Capri. L’esigenza di costituire un’associazione che avesse come scopo principale la promozione e la valorizzazione dei musei del Polo napoletano è sorta in un gruppo di cittadini napoletani (particolarmente sensibili allo stato dei musei, consapevoli delle loro ricchezze ma anche delle loro miserie) che hanno voluto creare una struttura attraverso la quale “organizzare” il proprio interesse verso queste istituzioni, così da contribuire fattivamente alla loro vita e all’incremento delle attività, promuovendo al contempo la diffusione dell’attenzione ai musei presso fasce più ampie della popolazione. Questo gruppo iniziale di sottoscrittori, accomunati dall’amore per l’arte, si è organizzato in forma volontaria costituendo un organo direttivo composito, nel quale sono confluite diverse competenze professionali, tutte messe al servizio della missione dell’Associazione. Si è dunque cercato di creare un movimento di interesse verso le attività dei musei del Polo napoletano, promuovendo al tempo stesso iniziative che sollecitassero in primis i napoletani alla frequentazione e alla conoscenza dei propri tesori, ma coinvolgendo anche gruppi di non napoletani sensibili al tema dell’arte, cercando altresì di garantire ai musei un sostegno finanziario, attraverso il reperimento di fondi per specifici progetti. La campagna associativa di avviamento degli Amici di Capodimonte è stata 10


presentata in città come una sorta di “chiamata alle armi”, facendo leva su quella parte attiva della cittadinanza, sensibile all’isolamento al quale i musei d’arte pareva fossero stati condannati. Circa 200 persone, tra soci Fondatori ed Ordinari, si sono uniti all’Associazione nei primi due anni di attività. Col tempo, a dieci anni dalla sua costituzione, il numero degli associati resta pressoché invariato, essendo le perdite compensate da un ugual numero di nuovi iscritti. Dal 2010 gli Amici di Capodimonte è membro della FIDAM4. L’Associazione si occupa principalmente di promuovere e valorizzare i musei, attraverso la realizzazione di una serie di attività: ogni anno vengono organizzate speciali visite guidate, eventi culturali, progetti destinati alle scuole, insieme a campagne di raccolta fondi per il finanziamento di mostre, restauri, acquisizioni, laboratori didattici. Sin dalla sua costituzione, il 15 marzo del 2005, l’Associazione si è configurata come organizzazione non lucrativa di utilità sociale ed è formalmente riconosciuta come tale5. Nel 2014 essa è stata riconosciuta dallo Stato ed è pertanto dotata di personalità giuridica.6 Da marzo 2015 è iscritta nell’Albo delle Istituzioni, Associazioni e Fondazioni che svolgono attività culturali di preminente interesse regionale7. Lo statuto definisce al titolo IV gli Organi che la compongono: l’Assemblea degli Associati, il Consiglio

Direttivo, il Presidente, il Vicepresidente, il Collegio dei Revisori. A parte l’Assemblea, tutti gli altri Organi sono elettivi e qualunque carica è ricoperta a titolo gratuito. L’Associazione persegue le proprie finalità grazie al sostegno che riceve dagli associati e ai contributi che ricava dall’attività di fundraising. I Soci Gli Amici di Capodimonte si compongono di varie tipologie di associati, ad ognuna delle quali corrisponde una diversa quota associativa. La qualifica di ‘Socio Fondatore’ è attribuita a coloro che sostengono l’Associazione con una liberalità una tantum, corrispondente ad un importo non inferiore ai 1000 euro. Successivamente essi rinnovano annualmente la loro iscrizione aderendo ad una categoria associativa a scelta. Le varie categorie di soci sono riepilogate nella tabella riportata di seguito.

studente

30 euro

coppia

120 euro

amico

sostenitore

benemerito corporate

80 euro

a partire da 200 euro a partire da 500 euro 5.000 euro (associati con personalità giuridica)   11


Museo di Capodimonte Sala Burri. Festeggiamento in onore di Mimmo Jodice

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Augusto de Luzenberger consegna a Mimmo Jodice il riconoscimento per l’iscrizione nell’Albo d’Onore dell’Associazione

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Il contributo delle quote associative è impiegato per sostenere le spese di struttura dell’Associazione. Qualsiasi eventuale residuo viene utilizzato interamente per il finanziamento di attività a favore dei musei del Polo napoletano. I soci sono coinvolti in ogni iniziativa in programma, costituiscono la platea di riferimento principale a cui sono rivolte le attività, le quali però non sono precluse ai non soci; la partecipazione è infatti aperta a tutti coloro che mostrano interesse per le attività proposte. Alcuni soci partecipano alla realizzazione di specifici progetti, mettendo la propria esperienza personale e professionale al servizio dell’Associazione. Nel caso dei progetti dedicati alle scuole, ad esempio, alcuni associati docenti o con esperienza nel campo dell’insegnamento, hanno potuto offrire il loro contributo nelle fasi di progettazione e di svolgimento delle iniziative. Inoltre, liberi professionisti come avvocati, commercialisti, notai, offrono gratuitamente consulenze di tipo tecnico. Un ruolo importante è svolto dai Soci Corporate, ovvero associati dotati di personalità giuridica che versano annualmente un contributo generalmente non inferiore ai 5.000 euro, assicurando così un sostegno continuativo indispensabile per la programmazione e l’attuazione di tutte le attività dell’Associazione. Nel 2015 si registrano 7 Soci Corporate, riportati di seguito in ordine di anzianità di iscrizione: Fondazione Emiddio Mele, Contecucco, BPER Banca, Consorzio Glossa, Banca Promos, Seda International Packaging Group, Getra. 14

I benefits Agli Amici di Capodimonte sono riconosciuti dai Musei alcuni privilegi: essi hanno diritto al biglietto gratuito d’ingresso in tutti i musei del Polo, visitano in anteprima le mostre che vi si organizzano, hanno accesso al parcheggio all’interno del parco di Capodimonte; in alcuni casi ricevono in dono le pubblicazioni edite in occasione di esposizioni temporanee. A tutti i contributi acquisiti come erogazioni liberali vengono applicati i benefici fiscali previsti per legge: la totale deducibilità delle erogazioni liberali in denaro effettuate da soggetti titolari di reddito di impresa8, mentre per le persone fisiche è prevista la detraibilità dall’IRPEF nella misura del 26%, da calcolare su un importo massimo di 2.065,83 euro9. L’Albo d’Onore A partire dal 2010, il Consiglio Direttivo degli Amici di Capodimonte ha voluto istituire un Albo d’Onore dell’Associazione, in risposta alla esigenza di riconoscere un omaggio a talune personalità che in vario modo si fossero distinte per la loro attività nel mondo della cultura e dell’arte, in special modo legate alla città di Napoli. Il primo riconoscimento è stato tributato al professor Nicola Spinosa, al termine della sua lunga carriera di Soprintendente, durante la quale è stato ideatore e curatore di numerose mostre e pubblicazioni, nonché dei nuovi allestimenti dei musei di


Capodimonte e di San Martino, e i cui meriti culturali sono riconosciuti da tutta la comunità internazionale. La seconda iscrizione nell’Albo d’Onore è stata quella di Hasmik Poghosyan, Ministro per la cultura della Repubblica di Armenia, con la quale la Presidenza dell’Associazione ha intrattenuto proficui scambi culturali, in particolare in relazione al culto di San Gregorio, originario dell’Armenia, le cui reliquie sono conservate nella omonima chiesa napoletana, collaborando attivamente con l’Ambasciata Italiana in Armenia in occasione della realizzazione di una mostra fotografica sul Convento di San Gregorio Armeno a Jerevan realizzata nel 2010. Infine, nel 2013, l’omaggio a Mimmo Jodice, che con la sua opera ha contributo al riconoscimento internazionale della fotografia come arte, e che ha immortalato nei suoi scatti l’immagine unica della città di Napoli, lontana da ogni stereotipo. La sua iscrizione nell’Albo d’Onore dell’Associazione è stata festeggiata nella Sala Burri del Museo di Capodimonte, dove sono esposte alcune opere del Maestro, in compagnia di un centinaio di Amici che hanno testimoniato, attraverso i loro ricordi, il valore umano e artistico del fotografo.

Gli sponsor e il crowdfunding Contemporaneamente alla raccolta ‘interna’ di fondi, l’Associazione è impegnata nella ricerca di sponsor e di finanziamenti per singole iniziative. Gli sforzi compiuti in questo campo sono stati indirizzati principalmente al settore privato, mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione per sollecitare il mondo dell’imprenditoria – soprattutto locale – a partecipare alla realizzazione di progetti culturali. I maggiori risultati ottenuti in questa direzione sono stati assicurati dagli istituti bancari che, in sintonia con i dettati statutari tipici di questo tipo di società, destinano parte dei loro utili ad attività benefiche. Talvolta la raccolta di fondi è stata invece gestita promuovendo la partecipazione di gruppi più estesi al finanziamento di una particolare iniziativa, ovvero mettendo in pratica il sempre più diffuso crowdfunding. Attraverso queste modalità sono stati raccolti i fondi per realizzare la seconda edizione del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti, ma anche per sostenere il restauro di alcuni arredi ottocenteschi e l’acquisto di attrezzature per il laboratorio didattico del Museo di Capodimonte, per l’acquisto del Ritratto di Carolina Bonaparte di Raffaele Carelli donato al Museo di San Martino, finanziare il progetto di Paolo Pejrone e la relativa mostra sui giardini della Certosa di Capri, realizzare i restauri dedicati ad Umberto Bile presso il Complesso dei Gerolamini ed ultimo l’importante intervento   15


di recupero del gruppo scultoreo La Caduta dei Giganti di Filippo Tagliolini, esposto al Museo di Capodimonte e dedicato alla memoria di Augusto de Luzenberger. Dal 2014 gli Amici di Capodimonte sono destinatari di una raccolta promossa dalla famosa Pizzeria La Notizia, la cui proprietà ha voluto legare la propria azienda ad una attività di rilevanza culturale. Pertanto, parte dei ricavi dalla vendita della Pizza Capodimonte, allo scopo ideata dal pizzaiolo “illuminato” Enzo Coccia, sono destinati all’Associazione e legati ad un progetto di restauro. Il 5 per 1000 L’Associazione, in quanto organizzazione non lucrativa di utilità sociale, può beneficiare del 5 per mille dell’IRPEF10. Gli introiti del 5 per mille costituiscono una risorsa fino ad ora molto contenuta, ma che si è andata pian piano accrescendo in ragione di una più mirata politica di comunicazione, soprattutto tramite il web. Si tratta di uno strumento potenzialmente importante, una fonte di finanziamento che non comporta alcun aggravio economico per il contribuente. Essa costituisce una sorta di ‘salvadanaio’ di cui l’Associazione può disporre per il finanziamento di attività istituzionali, che vanno poi rendicontate al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

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Iniziative realizzate tra il 2005 e il 2015

Le visite guidate Nell’ambito delle attività ordinarie dell’Associazione finalizzate alla promozione dei musei e dei siti di interesse artistico e culturale sparsi sul territorio, ogni anno viene realizzato un programma di visite guidate a cadenza mensile. Gli incontri sono curati da esperti storici dell’arte ed archeologi. Il programma viene redatto alternando visite alle mostre allestite nei vari musei della città – ma talora anche non cittadini, nel caso di esposizioni di particolare interesse –, approfondimenti su collezioni più o meno note, incontri a tema su specifici soggetti o artisti, visite a monumenti cittadini, palazzi e soprattutto chiese (il più delle volte chiuse alla pubblica fruizione, e aperte per l’occasione). Le visite guidate rappresentano un momento importante di aggregazione e costituiscono un’attività fondamentale per la diffusione della conoscenza del patrimonio artistico locale, sollecitando riflessioni e discussioni sulla storia e lo stato dei monumenti, sulle loro specificità ed esigenze. I progetti per le scuole e i giovani L’Associazione dedica particolare attenzione e risorse ad attività rivolte ai giovani, promuovendo e sostenendo ogni anno progetti didattici specifici per ogni fascia d’età, realizzati in collaborazione con le Direzioni dei Musei, l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania del MIUR, gli Assessorati alla cultura e all’istruzione di Regione e Comune, con il supporto scientifico e organizzativo dell’Associazione Progetto Museo. Facciamo 100: un museo per tutti! Nel 2007, in occasione della celebrazione del Cinquantenario del Museo di Capodimonte, l’Associazione ha lanciato il progetto Facciamo 100: un museo per tutti!, nella convinzione che le istituzioni museali debbano rappresentare un’effettiva occasione di crescita culturale aperta a tutta la cittadinanza, e in particolare alle nuove generazioni. L’iniziativa – da allora rinnovata ogni anno, seppure con modifiche e adeguamenti dettati dall’esperienza acquisita – si rivolge a circa 100 classi delle scuole 18


Villa Pignatelli. Visita alla mostra Mark Dion. The pursuit of Sir William Hamilton (22 febbraio 2014)

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Museo di Capodimonte sezione Manifesti Mele, in occasione della IX Giornata nazionale della FIDAM speciale preview alla nuova sezione in allestimento (7 ottobre 2012)

primarie e secondarie di Napoli e provincia, con un’attenzione specifica alle scuole radicate in contesti sociali connotati da disagio economico. A tutti i partecipanti vengono offerte non soltanto speciali visite guidate a cura di esperti storici dell’arte dell’Associazione Progetto Mueso, con annesso materiale didattico, ma anche il trasporto dalla scuola al museo, in modo che le famiglie non debbano farsi carico di alcun costo. Per i più piccoli la visita si trasforma in una straordinaria esperienza di socialità, durante la quale le opere costituiscono il pretesto per raccontare una storia e, attraverso il gioco, imparare ad amare l’arte, ma anche a vivere nei luoghi pubblici nel rispetto di persone e cose. Gli incontri con i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, in particolare di alcuni indirizzi, sono arricchite da visite ai laboratori di restauro del Museo di Capodimonte, allo scopo di mostrare loro quanta esperienza e cultura animano la conservazione dei beni artistici. Obiettivo primario di queste visite è aiutare i giovani a capire come le opere d’arte possano essere guardate, rivelando come esse possano raccontare infinite storie, divenendo strumento di comprensione sia del passato che del presente. Con queste iniziative, infatti, non si persegue tanto l’idea di insegnare la storia dell’arte, quanto quella di generare un’affezione verso il museo e il patrimonio storico-artistico, affezione che in alcuni casi, proprio 20


Visita all’Archivio di Stato di Napoli (23 novembre 2014)

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Museo di Capodimonte giovani in visita al museo nell’ambito del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti!

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Museo di Capodimonte giovani in visita al museo nell’ambito del progetto didattico Facciamo 100: un museo per tutti!

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Museo di Capodimonte Sala Causa. Visite guidate di studenti alla mostra Restituzioni 2013. Tesori d’arte restaurati

a partire dalla positiva esperienza vissuta con la scuola, riaffiora in seguito nelle scelte individuali sotto forma di un più ampio interesse per l’arte. Dal 2007 ad oggi, grazie agli Amici di Capodimonte, hanno partecipato all’iniziativa oltre 20.000 studenti e sono state realizzate 7 edizioni del progetto. Il finanziamento di Facciamo 100 è interamente affidato all’Associazione, attraverso lo stanziamento diretto di fondi e la ricerca di sponsor: negli anni hanno contribuito alla sua realizzazione la Fondazione Emiddio Mele, la Banca di Credito Popolare di Torre del Creco, la Banca della Campania (BPER), il Banco di Napoli, Intesa Sanpaolo, la Regione Campania. Nel 2013 il progetto è stato integrato da un percorso didattico speciale, denominato Facciamo 100 per Restituzioni, ispirato alla mostra Restituzioni 2013. Tesori d’arte restaurati (Napoli, 22 marzo - 9 luglio 2013). L’esposizione ha fornito l’occasione per affrontare con le scuole il tema del restauro e della ‘restituzione’ delle opere d’arte alla pubblica fruizione. Il progetto denominato Restituzioni è il programma di Intesa Sanpaolo grazie al quale vengono restaurate centinaia di opere d’arte provenienti da tutto il territorio nazionale, da collezioni sia pubbliche che private. Ogni due anni le opere restaurate vengono messe in mostra. La città di Napoli – e in particolare il Museo di 26

Capodimonte e Palazzo Zevallos di Stigliano – sono stati scelti come sedi dell’esposizione per il 2013. Gli Amici di Capodimonte, oltre a collaborare con Intesa Sanpaolo e la Direzione del Museo alla realizzazione della mostra, hanno promosso un particolare percorso didattico – articolato in quattro incontri – studiato per coinvolgere sui temi del progetto Restituzioni gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Il primo incontro ha avuto luogo a scuola, dove alunni e docenti sono stati introdotti ai temi d’interesse: la progressiva negazione del patrimonio culturale pubblico; la restituzione come rilancio del concetto di un’identità collettiva; le restituzioni parziali (i beni restaurati ma non restituiti); il valore del restauro. Pochi giorni dopo i ragazzi hanno partecipato ad una visita guidata alla sede principale della mostra, il Museo di Capodimonte, dove hanno potuto osservare da vicino il risultato di un attento lavoro di recupero di opere di diversa epoca, natura, materiale, in alcuni casi ‘salvati’, e sempre ‘restituiti’. Un esempio virtuoso di mecenatismo al servizio dell’arte in cui le opere oggetto di restauro vengono temporaneamente esposte in mostra, per poi essere riconsegnate alle loro sedi espositive di provenienza. Il terzo incontro è stato dedicato a un esempio di restauro non (ancora) restituito, ovvero un monumento cittadino recuperato ma chiuso al pubblico e quindi ancora privo di una destinazione


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Napoli, via Scarlatti. Studenti-attori durante la rappresentazione ideata e messa in scena dagli allievi del Liceo Scientifico Vittorini, vincitori del primo premio ex aequo del progetto Facciamo 100 per Restituzioni (30 aprile 2013)

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d’uso: il convento di San Domenico Maggiore. Gli studenti coinvolti, sollecitati a una riflessione sui temi affrontati anche attraverso i social network, hanno rielaborato l’esperienza costruendo brevi sceneggiature (pieces teatrali, sit-com, flash mob), finalizzate a rappresentazioni che essi stessi hanno poi messo in scena il 30 aprile 2013 in pubbliche piazze della città, seguiti da una giuria itinerante. In occasione della premiazione, organizzata a Villa Pignatelli il 22 maggio, è stato proiettato un cortometraggio di Gennaro Cimmino che documentava tutte le fasi del progetto. La giuria, presieduta da Silvia Foschi, coordinatrice del progetto Restituzioni, ha premiato le classi che hanno saputo rielaborare i temi proposti adottando le migliori soluzioni creative e comunicative11. A tutte le scuole partecipanti l’Associazione ha voluto poi regalare una copia della guida del Museo di Capodimonte, quale utile strumento didattico pensato per arricchire le biblioteche scolastiche. Ho un Barocco per la testa La proposta didattica è stata ampliata in occasione della mostra Ritorno al Barocco (Napoli, dicembre 2009 - aprile 2010), con il progetto Ho un barocco per la testa. Il progetto, pensato per premiare ed incoraggiare le eccellenze delle scuole superiori, ha coinvolto circa 120 alunni di licei napoletani i quali, dopo aver partecipato ad una vista guidata a una delle sedi della mostra, sono stati sollecitati a sviluppare

un’autonoma e originale riflessione, definendo il ‘proprio’ Barocco attraverso l’elaborazione di un testo. Una giuria, presieduta dal poeta Luigi Trucillo, ha valutato il lavoro dei ragazzi e selezionato i migliori ‘scritti barocchi’. In occasione della premiazione, organizzata il 9 giugno 2010 nella sala vetrata di Villa Pignatelli, è stata registrata una partecipazione altissima da parte delle scuole, e i lavori presentati sono risultati di grande qualità. La lettura dei brani selezionati è stata affidata alla voce dell’attrice Antonella Giardiello, assicurando all’evento momenti di grande intensità. I testi premiati sono stati raccolti in una piccola pubblicazione, distribuita a tutte le scuole e agli associati12. Apprendiamo con Arte Il 1 ottobre 2010, anche a seguito del successo riscosso dalle prime edizioni dei progetti dedicati alle scuole, all’interno del gruppo di lavoro impegnato nelle attività didattiche è emersa l’esigenza di fare il punto della situazione con i docenti. È stata dunque organizzata una giornata dedicata agli insegnanti sul tema scuola-museo, resasi tanto più necessaria in un momento di grande crisi d’identità di entrambe le istituzioni coinvolte. L’iniziativa, interamente finanziata dall’Associazione e coordinata da Progetto Museo in collaborazione con il Teatro Stabile d’Innovazione Ragazzi Le Nuvole, ha inteso richiamare l’attenzione   29


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Villa Pignatelli, premiazione del progetto Facciamo 100 per Restituzioni. Gli studenti del Liceo Labriola mettono in scena la loro rappresentazione (primo premio ex aequo)

Villa Pignatelli, premiazione del progetto Ho un Barocco per la testa. Il presidente della giuria Luigi Trucillo stringe la mano al vincitore del primo premio Luca Gioacchino di Bernardo

Villa Pignatelli, premiazione del progetto Facciamo 100 per Restituzioni. Gli studenti del Liceo Comenio mettono in scena la loro rappresentazione (terzo premio)

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sull’importanza del museo come strumento didattico e come inesauribile fonte di crescita culturale e civile; un momento di incontro e soprattutto di confronto, concreto e propositivo, con i docenti campani, per analizzare le attività rivolte alle scuole di ogni ordine e grado presso i musei e per raccogliere le attese e le difficoltà che provengono dal mondo della scuola nel rapporto con il museo. Per un giorno, le sale di Capodimonte si sono trasformate in una vera e propria ‘officina didattica’ in cui i docenti, supportati da storici dell’arte e operatori didattici, sono stati protagonisti di tavoli di lavoro dove sono stati discussi temi, metodi e strumenti di valutazione che devono essere alla base delle attività proposte alle scuole nei musei. Alla discussione teorica si sono alternate simulazioni pratiche di laboratorio, visite spettacolo e itinerari a tema, per sperimentare con i docenti, in presa diretta, metodologie e tecniche di ‘lettura’ e interpretazione utilizzate per trasmettere a ragazzi di diversi livelli scolari tutti i possibili messaggi che un’opera d’arte può veicolare. Le scuole che hanno partecipato, inoltre, sono entrate a far parte di un più complesso programma di attività che prevede l’aggiornamento su iniziative proposte nei musei del Polo Museale napoletano, e la creazione di un gruppo stabile di lavoro sul tema scuola-museo composto da dirigenti, docenti e operatori museali.

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Un giorno al Museo Amici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovani Si è conclusa sabato 11 aprile 2015 la prima edizione dell’iniziativa Un giorno al museo, ideata e promossa dall’Associazione Amici di Capodimonte e dal Rotary International Distretto 2100, in collaborazione con il Museo di Capodimonte, con la premiazione dei migliori lavori presentati dai giovani che hanno partecipato al concorso. Il progetto, destinato alle scuole superiori del Mezzogiorno e finalizzato a stimolare nei giovani conoscenza e amore per l’arte, oltre che a rinverdire il rapporto culturale tra le regioni meridionali, ha coinvolto circa 1200 studenti di scuole provenienti dalla Campania, Calabria e parte della Basilicata. I ragazzi, guidati da esperti storici dell’arte dell’Associazione Progetto Museo, sono stati accompagnati lungo uno speciale percorso didattico all’interno del Museo di Capodimonte, nel corso delle visite organizzate con il sostegno degli Amici di Capodimonte da novembre 2014 a gennaio 2015. Nella seconda fase del progetto i giovani sono stati sollecitati a partecipare ad un concorso: attraverso l’elaborazione di un racconto, gli studenti si sono confrontati con il tema dell’imprescindibile valenza dei “luoghi dell’Arte”, primo fra tutti il Museo, come volano per la promozione dei territori e motore per lo sviluppo culturale ed economico del Sud.


Museo di Capodimonte Uno studente del Liceo Artistico di Napoli impegnato nella realizzazione degli allestimenti per i tavoli di lavoro della giornata Apprendiamo con Arte

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Museo di Capodimonte Tavolo di lavoro con docenti ed esperti di didattica museale in occasione di Apprendiamo con Arte

Museo di Capodimonte Auditorium. Premiazione del progetto Un giorno al Museo. Amici di Capodimonte e Rotary insieme per i giovani (11 aprile 2015)

Museo di Capodimonte Sala Burri. Prova di visita teatralizzata messa in scena in occasione di Apprendiamo con Arte

Numerosi i lavori pervenuti dalla maggior parte delle scuole a dimostrazione di un reale interesse dei giovani verso l’arte e la cultura. Da Napoli, Caserta, Maddaloni, Grottaminarda, Soverato, Lamezia Terme, oltre 1200 studenti hanno avuto modo di conoscere il grande patrimonio artistico di Capodimonte. Nell’occasione della consegna dei premi, Giancarlo Spezie, Governatore del Distretto 2100 Rotary International, ha consegnato all’Associazione una targa in ricordo di Augusto de Luzenberger, come segno di riconoscenza per il suo esemplare impegno al servizio della società e in particolare dei giovani13. Borse di studio Ancora nell’ambito delle iniziative sostenute per i giovani, nel 2008 l’Associazione ha assegnato tre borse di studio a neo-laureati in discipline storico-artistiche, dando loro la possibilità di lavorare per un anno a progetti di ricerca sulle collezioni del Museo14. Le donazioni Gli Amici di Capodimonte hanno contribuito negli anni ad arricchire le collezioni dei musei che sostengono attraverso varie modalità. Al Museo di Capodimonte sono stati donati nel 2005, dalla Socia Mecenate Bianchina de Feo Leonardi, tre dipinti del Settecento veneziano, due tele 34


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Bernardo Bellotto Vaprio e Canonica verso sud della riva occidentale dell’Adda 1744 ca.

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Francesco Guardi Il Ponte di Rialto 1770-80 ca.

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Francesco Guardi Veduta dell’Isola di San Giorgio Maggiore 1770-80 ca.

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Gruppo presepiale denominato “dell’elefante”, manifattura napoletana della metà del XVIII secolo

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Giulio Paolini In ascolto (stanza dello spettatore) 2005

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Anselm Kiefer Mare nostrum 2004 Anselm Kiefer Hero und Leander 2005

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Raffaele Carelli Ritratto di Carolina Bonaparte 1770-80 ca. Museo di San Martino

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Alcuni arredi del laboratorio di didattica del Museo di Capodimonte donati dall’Associazione

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di Francesco Guardi e una di Bernardo Bellotto15; un gruppo presepiale del Settecento napoletano, donato nel 2006 dalla Socia Mecenate Marisa Catello Piccoli16; tre opere di arte contemporanea – una di Giulio Paolini e due di Anselm Kiefer –, cedute nel 2006 in comodato al museo da alcuni soci fondatori dell’Associazione17. Destinato al Museo di San Martino è stato invece l’acquisto del Ritratto di Carolina Bonaparte di Raffaele Carelli (1770-80 ca.), intercettato sul mercato antiquario grazie alla segnalazione di uno storico dell’arte ed acquistato nel 2012 per arricchire le testimonianze sulla storia della città raccolte nel museo. L’opera, firmata dall’autore sulla destra della tela, conserva una importante cornice intagliata e dorata d’epoca in stile rocaille18. Molte altre sono state le donazioni ai musei, non di opere d’arte ma di oggetti d’uso, di cui spesso le istituzioni pubbliche sono sfornite per mancanza di fondi, ma essenziali per garantire una adeguata accoglienza del pubblico. È il caso, ad esempio, della segnaletica e della dotazione di sedie del Museo di San Martino, o degli arredi per i laboratori di didattica del Museo di Capodimonte, acquistati grazie al contributo della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Questi sono solo alcuni degli esempi di come l’Associazione interviene in supporto dei musei, a volte in soccorso, ovvero quando la mancanza di una disponibilità anche contenuta di fondi non 44

consente di fare fronte alle emergenze ordinarie e straordinarie: una fornitura di lampade per una sala del museo, le batterie che garantiscono il funzionamento di un gruppo di continuità, una indagine radiografica su un’opera in pericolo di conservazione e così via, in un lungo elenco di piccoli e meno piccoli interventi che a volte si rivelano fondamentali, anche per la immediatezza con cui possono essere garantiti. I restauri I laboratori di restauro dei musei sono officine in continua attività, dove le opere vengono studiate, indagate, manutenute e curate. Gran parte dei fondi di cui un museo dispone sono spesso destinati proprio ai restauri ma, di fronte alla vastità delle collezioni e all’incessante bisogno di intervenire sui manufatti, essi non sono mai sufficienti. L’intervento dei privati in questo settore è dunque quanto mai fondamentale, a volte di vitale importanza per la sopravvivenza stessa di alcune opere. Anche gli Amici di Capodimonte, tra le loro attività, hanno messo in primo piano il reperimento di fondi per sostenere i restauri che le direzioni dei musei segnalano tra i più urgenti da affrontare. Nel sito dell’Associazione è presente una sezione in cui sono pubblicati alcuni dei restauri per i quali vengono sollecitati finanziamenti da parte di sponsor, o anche di singoli individui che vogliano partecipare ad una raccolta di


fondi finalizzata al recupero di una specifica opera. Alcuni interventi di restauro sono stati sostenuti direttamente dagli associati: il primo è stato quello sulla Pietà di Annibale Carracci19; sono seguiti poi il restauro dell’opera Venere, Cupido e Marte di Luca Giordano20, e quello di alcuni arredi ottocenteschi, tra cui una scrivania in legno di acero e palissandro intagliato e intarsiato, un tavolo tondo in legno di mogano decorato con bronzi e intagli in legno dorato ed un lampadario in bronzo dorato. La preziosa scrivania intagliata ed intarsiata è stata recuperata grazie ad una raccolta realizzata dagli Amici di Capodimonte ed il restauro è stato dedicato alla memoria di Tommaso e Laura Leonetti di Santo Janni; il tavolo tondo in mogano ed il lampadario sono stati restaurati anche grazie al contributo della Banca della Campania. Il recupero di questi arredi, rinvenuti nei depositi della Soprintendenza, è stato di particolare rilievo per il completamento dell’allestimento della sezione dedicata all’Ottocento del Museo di Capodimonte, inaugurata il 14 dicembre 201221. Grazie alla donazione di Madame Christiane Fournier-Laroque Heusser ed all’interessamento della principessa Beatrice di Borbone delle due Sicilie, nel 2014 è stato possibile realizzare le nuove tende della Sala Camuccini di Capodimonte, con sete e manifattura della prestigiosa azienda di San Leucio Real Sito. Il restauro della Sala Camuccini è proseguito con

la rimozione della moquette preesistente, e il recupero del pavimento originale in cotto, sciaguratamente rovinato dalla cattiva messa in posa del materiale di copertura avvenuta negli anni ‘70. Questo intervento è stato realizzato grazie al contributo della Banca d’Italia. Gli Amici di Capodimonte hanno poi promosso una raccolta fondi in memoria di Umberto Bile, funzionario della Soprintendenza napoletana improvvisamente scomparso nell’estate del 2013, che si era adoperato negli ultimi anni con grande dedizione al recupero del patrimonio artistico del Complesso monumentale dei Gerolamini di Napoli. Grazie a questa iniziativa, strutturata secondo le modalità del crowdfunding, sono stati raccolti fondi sufficienti per il restauro di due importanti tele, una di Giovanni Balducci, l’altra di Guido Reni, entrambe recuperate nei depositi dei Gerolomini22. Nel 2015, in occasione del decennale dell’Associazione, gli Amici di Capodimonte, insieme alla Direzione del Museo di Capodimonte, hanno voluto rendere omaggio al compianto presidente Augusto de Luzenberger, promuovendo e sostenendo l’importante restauro del monumentale gruppo in biscuit con la Caduta dei Giganti, progettato da Filippo Tagliolini e realizzato nella manifattura della Real Fabbrica di porcellana di Napoli a partire dal 1787. Alla realizzazione del restauro hanno concorso con un importante contributo la BPER Banca e la SEDA23.   45


Annibale Carracci Pietà 1599-1600 ca.

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Luca Giordano Venere, Cupido e Marte 1670 ca.


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Tavolo tondo in legno di mogano decorato con bronzi dorati ed intagliati in legno dorato, manifattura del XIX secolo Scrivania in legno di acero e palissandro intagliato e intarsiato, manifattura del XIX secolo

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Lampadario in bronzo e ottone cesellato e dorato, manifattura del XIX secolo

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Guido Reni Fuga in Egitto 1630-1640 ca. Complesso Monumentale dei Girolamini

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Giovanni Balducci Angelo Custode 1600 ca.

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Museo di Capodimonte Sala Camuccini

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Restauro dedicato ad Augusto de Luzenberger realizzato con il contributo di BPER Banca e Seda International Packaging Group

Real Fabbrica della porcellana di Napoli (1771-1806) Filippo Tagliolini Caduta dei Giganti ante 1787 - 1799 biscuit Il monumentale gruppo in biscuit con la Caduta dei Giganti fu progettato da Filippo Tagliolini negli anni in cui ricopriva il ruolo di capomodellatore della Real Fabbrica di porcellana di Napoli e realizzato nella manifattura a partire dal 1787. Il gruppo scultoreo, collocato nell’atrio del museo, ricopre un ruolo centrale nell’allestimento che risale alla sistemazione del 1995, con una valenza paradigmatica di introduzione alle collezioni. Il gruppo piramidale, infatti, può essere considerato l’emblema di cosa poteva essere prodotto nella manifattura borbonica sia da un punto di vista tecnico sia per l’abilità creativa del suo ideatore e modellatore Filippo Tagliolini. L’artista, toscano di nascita ma di formazione romana, giovanissimo fu allievo all’Accademia di San Luca, ma la sua esperienza come modellatore in porcellana è successiva, risale agli anni veneziani a partire dal 1773; il passaggio successivo lo vede nel 1780 tra i collaboratori della Manifattura Imperiale di Vienna: il 28 dicembre di quell’anno viene inviato come ambasciatore presso la Real Fabbrica di Napoli proprio per la sua abilità. Il resto è noto: rimarrà

a Napoli per tutta la sua carriera; lavorando fianco a fianco con Domenico Venuti, archeologo e direttore della manifattura che lo avvicinò al mondo classico, grazie ai tesori dissepolti di Ercolano e Pompei e alla straordinaria collezione di sculture classiche dei Farnese. L’intervento di restauro della Caduta dei Giganti ha consentito di approfondire ulteriormente le tecniche di lavoro della manifattura: dal modellato delle singole figure successivamente assemblate, all’utilizzo, come elementi di raccordo, di rupi, sassi e rocce che ne definiscono la struttura portante. È stata inoltre realizzata una nuova vetrina a protezione dell’opera, con lo scopo di superare i precedenti limiti allestitivi e di garantire un maggiore isolamento agli agenti esterni e inquinanti, ma al tempo stesso facilitando l’accesso alla scultura per la manutenzione ordinaria e straordinaria. In occasione dei lavori di restauro l’opera non è stata spostata dalla sua tradizionale ubicazione, per proporre un modello di restauro che valorizzi la fruizione del pubblico, ovvero un cantiere aperto in cui i visitatori del museo hanno dialogato con i restauratori e potuto vedere i progressi dei lavori, che è stato possibile seguire anche attraverso la galleria fotografica continuamente aggiornata sul sito web del museo. Restauro realizzato da Antonio Tosini (Museo di Capodimonte) e Ondina Del Pezzo.



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Le principali mostre in occasione delle quali questa collaborazione si è concretizzata sono: Tiziano e il ritratto di corte da Raffaello ai Carracci (Museo di Capodimonte, marzo-giugno 2006); Omaggio a Capodimonte. Da Caravaggio a Picasso (Museo di Capodimonte, ottobre 2007-gennaio 2008); Salvator Rosa tra mito e magia (Museo di Capodimonte, aprile– giugno 2008); Vincenzo Gemito (Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, marzo-luglio 2009); Ritorno al Barocco. Da Caravaggio a Luigi Vanvitelli (Napoli, sedi varie, dicembre 2009 - aprile 2010); Rose in Villa (Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, aprile 2011); Profumi e giardini. Un progetto per la Certosa di Capri (Certosa e Museo di San Martino, Certosa di San Giacomo a Capri, giugno 2011); Il Giovane Ribera tra Roma, Parma e Napoli 1608-1624 (Museo di Capodimonte settembre 2011 - gennaio 2012); Un museo… tutto da bere. Calici antichi e vini campani in Floridiana (Museo Duca di Martina, dicembre 2011 - aprile 2012); Clik si suona. Scatti e improvvisazioni (Museo di Capodimonte, maggio 2012); La Sezione Navale e i Porti di Hackert (Museo di San Martino, aprile - giugno 2012); Restituzioni 2013. Tesori d’arte 58

Progetto grafico Matilde Lepore

Un Museo... tutto da bere

Le mostre Dal 2005, anno della sua costituzione, l’Associazione ha affiancato la Soprintendenza in occasione di tutte le mostre allestite nelle varie sedi del Polo Museale Napoletano. Le forme di collaborazione sono state varie, dalla organizzazione alla promozione ed al sostegno finanziario. In molti casi, oltre ad un contributo economico diretto, gli Amici di Capodimonte hanno contribuito al reperimento di fondi da terzi.

Calici antichi e vini campani in Floridiana

con il contributo

con il patrocinio

21 dicembre 2011 15 aprile 2012 Napoli Museo Duca di Martina Villa Floridiana

Villa Floridiana via D. Cimarosa 77 via A. Falcone 171 orari: 8.30-14.00 da lunedì a domenica, martedì chiuso info: tel. 081 5788418, www.polomusealenapoli.beniculturali.it INGRESSO GRATUITO

restaurati (Napoli, sedi varie, marzo - luglio 2013); Luca Pignatelli (Museo di Capodimonte, 10 maggio - 15 luglio 2014), The go beetween (Museo di Capodimonte, 13 dicembre 2014 - 13 gennaio 2015), Vincenzo Gemito (Museo di Capodimonte, dal 28 novembre 2014), 1924-2014. La RAI racconta l’Italia (Castel Sant’Elmo, 25 giugno - 27 luglio 2015). In particolare, tra le azioni più recenti, gli Amici


barocco ritorno al

vincenzo gemito

da caravaggio a vanvitelli

dal salotto minozzi al museo di capodimonte napoli museo di capodimonte 28 novembre 2014

in collaborazione con

con il sostegno di

Banca di Credito Popolare

Gruppo Bancario Banca di Credito Popolare

[ LQGG

Banca di Credito Popolare C.so Vittorio Emanuele 92/100 Palazzo Vallelonga Torre del Greco (Napoli)

lighting by

catalogo

info: relazioniesterne@bcp.it

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Museo di Capodimonte alcuni momenti del Laboratorio di disegno a cura di Caroline Peyron

di Capodimonte hanno curato il reperimento dei fondi necessari alla esposizione della Collezione Minozzi delle opere di Vincenzo Gemito al Museo di Capodimonte, partecipando attivamente ad ogni fase della realizzazione dell’iniziativa, resa possibile grazie al contributo della Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Il Laboratorio di disegno Altra attività sostenuta dall’Associazione con continuità, a partire dal 2010, è il Laboratorio di disegno curato da Caroline Peyron, artista francese che da molti anni lavora sul disegno, come strumento per insegnare a guardare le opere nei musei. L’iniziativa viene riproposta tutti gli anni, ed è diventata attività stabile nella programmazione dell’Associazione. Il laboratorio è rivolto ad un pubblico vasto ed eterogeneo, e mette insieme attorno all’opera d’arte adulti, adolescenti e bambini, persone che sanno disegnare con altre che non hanno mai preso una matita in mano. Lo scopo di questi incontri al museo, infatti, non è tanto insegnare a disegnare quanto insegnare a guardare, a comprendere, attraverso il disegno, il dipinto, la sua struttura fatta dal ritmo delle linee, dai volumi, dalle luci. Aiutare a non ‘scivolare’ sulle opere, offrire uno strumento capace di coinvolgere in prima persona i visitatori del museo. In occasione delle celebrazioni del decennale degli Amici di Capodimonte, il Laboratorio di disegno 2015/2016 VI edizione – fino ad allora realizzato 60

esclusivamente al Museo di Capodimonte – è diventato itinerante ed è stato esteso a tanti musei, articolandosi in 8 incontri tra Museo di Capodimonte, Museo di San Martino, Museo Duca di Martina, Villa Pignatelli, Castel Sant’Elmo. Caroline Peyron, insieme a Simonetta Capecchi, è stata inoltre animatrice dell’iniziativa Tre musei, un taccuino, realizzata il 25 settembre 2011 con il sostegno dell’Associazione, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio dedicate al tema ‘Italia, tesoro d’Europa’: le due artiste hanno guidato i


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Museo di Capodimonte alcuni momenti del Laboratorio di disegno a cura di Caroline Peyron

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Locandina dell’iniziativa Tre musei e un taccuino organizzata per le Giornate del Patrimonio (2011)

partecipanti in una lunga passeggiata che ha unito Museo di Capodimonte, Museo Archeologico e Palazzo Reale, i cui scorci sono stati indagati attraverso il disegno. Le pubblicazioni Tra il 2006 ed il 2010 l’Associazione, reperendo i fondi necessari, ha sostenuto il progetto di pubblicazione sistematica delle collezioni borboniche del Museo di Capodimonte: grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, si è resa dunque possibile l’edizione di tre volumi che costituiscono un importante strumento per la valorizzazione e la tutela del patrimonio del Museo. I temi affrontati nelle pubblicazioni sono stati: le ceramiche nelle collezioni borboniche e postunitarie, la scuola napoletana nei dipinti del XVII e XVIII secolo24. Il tema dei musei napoletani dopo l’Unità è invece al centro dell’articolo scritto da Umberto Bile per gli Amici di Capodimonte, come contributo alla rivista della FIDAM, che ha voluto dedicare tutte le attività del 2011 al 150° anniversario dell’Unità d’Italia25. Così, in occasione della VIII Giornata Nazionale della Federazione, gli Amici di Capodimonte, insieme alla direzione del Museo di San Martino, hanno organizzato una speciale visita al museo dedicata al Risorgimento: sono state ripercorse, con i numerosi documenti figurativi conservati presso la Certosa, le tappe salienti della storia meridionale durante la unificazione italiana. 64


Nel giugno del 2012 l’Associazione ha promosso, insieme all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa ed alla Fondazione Campi Flegrei, una giornata dedicata al tema delle ‘Politiche culturali per le città che cambiano’, con la presentazione del IX Rapporto annuale dell’Associazione Civita26. Nella Sala degli Angeli del complesso di Suor Orsola Benincasa, Pietro Valentino, coautore del Rapporto, Antonella di Nocera (Assessore alla cultura del Comune di Napoli) e Stefano de Caro (ICCROM) si sono confrontati con le esperienze di diverse realtà associative della città, tra cui anche quella organizzata nel quartiere Sanità dal parroco don Antonio Loffredo, esempio mirabile di come l’arte e il patrimonio comune possano diventare strumento per aggregare e creare prospettive di vita differenti anche in luoghi dove il disagio socio-economico è molto forte. Amici di Capodimonte onlus è stata oggetto di studio nell’ambito dell’indagine “Gli Amici dei Musei in Italia. Verso un mecenatismo adozionale”. La ricerca, ultimata nel 2015, è stata realizzata dal Centro Studi Silvia Santagata di Torino e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con l’Ufficio Studi del MIBACT. Gli altri casi studio dell’indagine sono stati gli Amici della Fondazione Torino Musei, gli Amici dei Musei di Napoli e gli Amici degli Uffizi.

Le manifestazioni e gli eventi culturali Attraverso la promozione e l’organizzazione di diversificate iniziative gli Amici di Capodimonte hanno cercato finora di richiamare un pubblico vasto ed eterogeneo, nel tentativo concreto di promuovere ed affermare l’idea del museo come luogo in cui ritrovarsi, in cui tornare spesso, un luogo da vivere e da far vivere. Sono state con questo scopo organizzate tante iniziative, le principali delle quali vengono riepilogate qui di seguito. Il 27 febbraio 2009 presso il Museo di Capodimonte è stato organizzato l’evento finalizzato alla raccolta di fondi per la realizzazione del progetto Facciamo 100: un museo per tutti!; per l’occasione, la Sala della Culla ha ospitato un concerto per violino e pianoforte di Salvatore Accardo e Laura Manzini, mentre il Salone delle Feste è stato allestito per la cena degli ospiti. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Banca della Campania. La fotografia è stata al centro del progetto Percorsi di Fotografia, realizzato nel 2012 a Villa Pignatelli, promosso dalla Soprintendenza per il Polo Museale e da Incontri Internazionali d’Arte, curato da Federica Cerami e sostenuto dagli Amici di Capodimonte. Con questa iniziativa si è inteso diffondere la conoscenza di autori e tendenze della fotografia   65


Museo di Capodimonte, Sala della Culla. Salvatore Accardo in concerto in occasione della serata di raccolta fondi per il progetto Facciamo 100: un Museo per tutti!

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contemporanea, attraverso un ciclo di incontri con fotografi come Oreste Pipolo, Mimmo Jodice, Antonio Biasiucci, Raffaella Mariniello, e la proiezione di documentari tratti dall’Archivio del Festival Artecinema, curato da Laura Trisorio. La rassegna, inoltre, è stata seguita da laboratori didattici aperti ai giovani dagli 8 ai 14 anni. Ancora a Villa Pignatelli, sede della Casa della Fotografia di Napoli, nel mese di aprile 2013 sono stati organizzati tre incontri di approfondimento sugli archivi fotografici e sulla conservazione dei fondi fotografici storici, Note sugli archivi fotografici e la conservazione delle impronte di luce, a cura di Luca Sorbo del Gruppo Namias. Tra febbraio e aprile 2013, in seguito all’apertura della sezione dedicata all’Ottocento al Museo di Capodimonte, l’Associazione ha voluto promuovere la conoscenza dei nuovi spazi espositivi organizzandovi tre concerti per voce e chitarra dal repertorio classico napoletano, eseguiti dal duo Minimo Ensemble di Daniela Del Monaco e Antonio Grande. L’intento alla base di queste serate è stato quello di ricreare l’atmosfera di un salotto ottocentesco, con le attività di colto intrattenimento che ne caratterizzavano un tempo la frequentazione, in sintonia con lo spirito che ha animato le scelte allestitive della sezione stessa, intitolata appunto Ottocento privato. In occasione del 70° anniversario delle Quattro Giornate di Napoli e della Giornata del Patrimonio, gli

Amici di Capodimonte hanno organizzato il 28 settembre 2013 nell’Auditorium di Capodimonte, in collaborazione con le Associazioni Celanapoli, Verginisanità e Miradois, la proiezione del film Le Quattro Giornate di Napoli di Nanni Loy. La proiezione è stata preceduta dagli interventi di Girolamo Imbruglia (Storia Contemporanea, Università L’Orientale di Napoli) e Pasquale Iaccio (Storia del Cinema, Università degli Studi di Salerno). Negli ultimi anni si è andata configurando un’attenzione speciale ai rapporti con le associazioni e gli istituti di cultura stranieri. Già nel 2009, in occasione della mostra Ritorno al Barocco, era stata avviata la pratica di comunicare con analoghe realtà internazionali, con lo scopo specifico di promuovere la mostra. Successivamente, l’Associazione ha collaborato con la Direzione di Capodimonte e l’Istituto di cultura francese Grenoble nella organizzazione degli incontri Suzanne Doppelt e il Ritratto di Luca Pacioli (Museo di Capodimonte, 17 ottobre 2013) e Eric de Chassey. Bianco e rosso nei ritratti dei cardinali del Rinascimento italiano, da Raffaello a Tiziano (Museo di Capodimonte, 27 marzo 2014) e con l’Istituto di cultura spagnola Cervantes dei cicli Nápoles y España. Le città e gli artisti nel seicento e nel settecento (Museo di Capodimonte, 11, 12, 15 novembre 2013, a cura di Nicola Spinosa, Giovanni Muto e Andrés Ubeda) e Napoli e la Spagna attraverso la scultura (Museo di Capodimonte, 3-4-6 novembre 2014, a cura di Luis Ribot, Roberto Alonso e Riccardo Naldi).   67


Museo di Capodimonte sezione dedicata all’Ottocento. Concerto del duo Minimo Ensemble

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Invito alla proiezione dedicata alle Quattro Giornate di Napoli


Locandina dell’iniziativa Napoli e la Spagna attraverso la scultura

locandina di Concertosa

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Tra il 2013 e il 2015 l’Associazione ha collaborato con la Direzione del Museo di Capodimonte e la cattedra di Storia Medievale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nella organizzazione di due cicli di incontri dedicati all’Arte Medievale. L’Associazione ha sostenuto il workshop Cartografie della Reverie (29/31 gennaio 2014, Villa Pignatelli), un breve percorso-incontro pensato per gli studenti dell’università, attraverso l’esplorazione e la visione dell’Atlante della Fertilità a cura di Domenico Mennillo. Gli Amici di Capodimonte hanno collaborato con la Direzione del Museo di Capodimonte nella organizzazione di altri incontri di approfondimento: Gli enigmi della Parabola dei ciechi, a cura di Jürgen Müller, docente di storia dell’arte medievale e moderna a Dresda, il quale ha proposto una originale interpretazione dell’opera di Bruegel (11 settembre 2014); la Giornata di studi dedicata a Raffaello Causa, con i contributi di nuove ricerche di giovani studiosi (21 ottobre 2014). Il 30 maggio 2015 gli Amici di Capodimonte hanno promosso e organizzato – nelle sale dedicate alle opere di Vincenzo Gemito al Museo di Capodimonte – Letture di Renato Carpentieri dal romanzo Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco. In occasione della Festa europea della musica (giugno 2015), sulla terrazza Belvedere della Certosa di San Martino è stata organizzata la rassegna Concertosa, iniziativa promossa dal Polo museale della Campania e sostenuta dagli Amici di Capodimonte, 70

con il patrocinio del Comune di Napoli, la collaborazione di Le Nuvole Teatro stabile di innovazione e le aziende Armando Scaturchio, Chikù Gastronomia Cultura Tempo, Ciro Poppella e AGRIpromos. Tre domeniche dedicate alle Bande e alle orchestre musicali giovanili di Napoli: Scalzabanda, Sanitansamble, Musica libera tutti. Le tre orchestre giovanili napoletane sono state create con intenti sociali e di integrazione nei quartieri più a rischio della città, sull’esempio delle famose orchestre infantili sud americane, di cui la più nota è la venezuelana “Simon Bolivar”, nata dal modello didattico musicale di Josè Antonio Abreu. Per tre domeniche si sono esibiti i giovani musicisti, accolti e accompagnati alla scoperta del Museo, allo scopo di arricchire la loro esperienza artistica con un percorso a loro dedicato. Il 3 ottobre 2015, in occasione della XII Giornanata Nazionale della FIDAM dedicata al tema Guerra e memoria 1915-1918, gli Amici di Capodimonte hanno presentato, con il Polo Museale della Campania, Il Museo Campano della Grande Guerra. Identità di un patrimonio. Progetti e interventi di recupero di una collezione del Museo di San Martino. L’iniziativa, curata da Luisa Martorelli, ha come oggetto il recupero, il restauro e la documentazione fotografica dell’importante collezione del Museo di San Martino che ripropone, attraverso cimeli, carte, dipinti, sculture, foto e documenti, la storia drammatica degli eroi e dei combattenti della Campania che hanno preso parte alla Grande Guerra.


Museo di Capodimonte Renato Carpentieri durante la lettura da Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco

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Museo di Capodimonte Renato Carpentieri durante la lettura da Il genio dell’abbandono di Wanda Marasco

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Riconoscimenti Nel 2012 agli Amici di Capodimonte, nella persona del presidente Augusto de Luzenberger, Herity International ha voluto riconoscere un premio per la comunicazione, consegnato il 6 dicembre presso l’Istituto di Cultura Olandese a Roma, in occasione della Conferenza Internazionale Herity, tenutasi dal 5 al 7 dicembre 2012 presso i Musei Vaticani27. Il premio di Herity rappresenta un importante riconoscimento dello sforzo intrapreso dall’Associazione in questi anni e testimonianza degli effetti positivi che questo impegno sta producendo.

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Roma, Istituto di Cultura Olandese. Il Presidente di Herity International Maurizio Quagliuolo consegna il premio al Presidente degli Amici di Capodimonte Augusto de Luzenberger (6 dicembre 2012)

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Augusto de Luzenberger con Philippe Daverio alla premiazione di Herity International

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V. Ferrante, Settis: “Cinque milioni di volontari per salvare il nostro patrimonio artistico”, L’Intervista in «La Repubblica», 29 settembre 2013. 2 W. Santagata, Donazioni individuali per il patrimonio culturale: una scelta residuale, un’enfasi mal posta, in «Newsletter dell’Ufficio Studi del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo», (2010), 5, Roma. 3 Riforma del MIBACT intervenuta con D. Presidente del Consiglio dei Ministri n. 171 del 29.8.2014. 4 Federazione Italiana Amici dei Musei. 5 Iscrizione all’Anagrafe Unica delle ONLUS c/o Agenzia delle Entrate Direzione Generale della Campania con provvedimento 2005/15530. 6 Iscrizione nel registro delle persone giuridiche al n. 334 dell’UOD 07 della Direzione Generale 12 del Dipartimento 54 (riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato con Decreto Dirigenziale n.7 del 28.05.2014). 7 Albo Regionale ex art.6 della L.R. 7/2003, D.D. n.13 del 16/03/2015. 8 Art. 100 del TUIR, comma 2, lettera m. 9 Art. 15 del TUIR, comma 1, lettera 1-bis. In alternativa – a seconda dei casi e della convenienza stimata – le persone fisiche, ma anche gli enti soggetti all’IRES - in particolare società ed enti commerciali e non commerciali - possono dedurre 1

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le erogazioni liberali effettuate nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e fino all’importo massimo di 70.000 euro (l’erogazione liberale è deducibile fino al minore dei due limiti), così come specifica l’art. 100 del TUIR, comma 2, lett. h, convertito in D.L. 35/2005, art.14. 10 L. n. 244 del 2007, art. 3, comma 5, lett. a). 11 Le scuole premiate nell’ambito del progetto sono state: Liceo Scientifico E. Vittorini (primo premio ex aequo), Liceo Scientifico A. Labriola (primo premio ex aequo), Istituto Tecnico Economico E. Caruso (secondo premio), Liceo Comenio (terzo premio). Una menzione speciale è stata data all’Istituto Tecnico Industriale Augusto Righi. 12 Sono stati premiati cinque lavori: l’ode in versi Lettera a Fillide di Luca Gioacchino di Bernardo, Liceo Artistico Statale di Napoli (primo premio); il racconto di fantascienza Il 162 di Giovanna Matteo, Liceo Scientifico Statale V. Cuoco (secondo premio); il brano di prosa lirica di Lorenza Carannante, Liceo Artistico Statale di Napoli (terzo premio ex aequo); il saggio critico L’arte dell’ostentazione di Federica Marotta, Istituto Statale Socio Psico Pedagogico A. Gentileschi (terzo premio ex aequo); il brano di prosa lirica di Rosa Velardi, Liceo Artistico Statale di Napoli (terzo premio ex aequo).

Vincitori del concorso: Ilaria Ainora, Liceo Scientifico A. Diaz di Caserta (primo premio), Angela Michenzi, Liceo T. Campanella di Lamezia Terme (secondo premio ex aequo), Claudia D’Amico, Liceo T. Campanella di Lamezia Terme (secondo premio ex aequo), Andrea Matafora, Liceo Statale E. Morante di Scampia Napoli (terzo premio ex aequo), Martina Mastroianni, Liceo T. Campanella di Lamezia Terme (terzo premio ex aequo). 14 Progetti di ricerca: Diletta Clery, Le maioliche italiane della collezione De Ciccio; Maria Elena Maffei, Un museo nel museo: la raffinata collezione di stampe del conte Carlo Firmian; Gianluca Puccio, Le incisioni di Durer e Il corpus dei disegni di Lanfranco. Quest’ultimo argomento è stato poi oggetto della esposizione Giovanni Lanfranco. Grande disegnatore (Museo di Capodimonte, 29 settembre 202 – 15 gennaio 2013) e della omonima pubblicazione edita da Arte’m, a cura di Maria Serena Mormone, con il contributo scientifico di Gianluca Puccio. 15 Francesco Guardi, Il Ponte di Rialto, olio su tela (cm 30x42), 1770-80 ca.; Veduta dell’Isola di San Giorgio Maggiore, olio su tela (cm 30x42), 1770-80 ca.; Bernardo Bellotto, Vaprio e Canonica verso sud della riva occidentale dell’Adda, olio su tela (cm 64x99), 1744 ca. La donazione della signora Bianchina 13

de Feo Leonardi è stata resa pubblica il 19 novembre 2005, in occasione della prima presentazione dell’Associazione. 16 Gruppo presepiale denominato “dell’elefante”, manifattura napoletana della metà del XVIII secolo. L’Associazione ha presentato l’opera donata dalla signora Marisa Catello Piccoli il 4 febbraio 2006, in occasione dell’Assemblea dei Soci, già nella sua collocazione definitiva, nella vetrina a pendant di un’altra che ospita un coevo gruppo presepiale della Natività. 17 Giulio Paolini, In ascolto (stanza dello spettatore), cornici, plexiglass, matita e collage, 2005; Anselm Kiefer, Mare nostrum, olio, emulsione, acrilico, ferro e sculture in piombo applicate su tela (cm 280x380), 2004; Hero und Leander, olio, emulsione, acrilico, ferro e sculture in piombo applicate su tela (cm 280x380), 2005. Le tre opere sono state presentate al pubblico il 5 ottobre 2006. 18 Raffaele Carelli, Ritratto di Carolina Bonaparte, olio su tela (cm 58x53), 1770-80 ca. L’opera è stata presentata al pubblico in occasione dell’incontro “In ricordo di Giancarlo Alisio”, evento commemorativo del collezionista napoletano, tra i sottoscrittori fondatori dell’Associazione, realizzato nel Refettorio del Museo di San Martino il 1 dicembre 2012. 19 Il restauro della Pietà di Annibale Carracci (olio su tela,


cm 158x151, 1599-1600 ca.), eseguito da Francesco Vernicchi, è stato realizzato grazie al contributo del Socio Fondatore Luigi Koelliker, collezionista ed intenditore d’arte, presidente della omonima Fondazione, e annunciato il 19 novembre 2005, in occasione della presentazione al pubblico della Associazione presso il Museo di Capodimonte. Sui restauri realizzati grazie al contributo degli Amici di Capodimonte si veda anche http://www.amicidicapodimonte.org/attivita_restauri.html. 20 Luca Giordano, Venere, Cupido e Marte, (olio su tela, cm 151x128, 1670 ca.). Restauro eseguito da Bruno Arciprete nel 2011, realizzato grazie al contributo della Banca della Campania. 21 I restauri degli arredi ottocenteschi sono stati eseguiti tra il 2011 ed il 2012 da Gianluca Tartaglia e pubblicati nel catalogo della sezione Ottocento privato del Museo di Capodimonte (L. Martino, M.S. Mormone (a cura di), Ottocento a Capodimonte, Napoli, Arte’m, 2012, pp. 5, 108). 22 Giovanni Balducci, Angelo custode, (olio su tela, cm 270x185, 1600 ca.). Il restauro dell’opera è stato affidato nel gennaio 2014 alla ditta Tatafiore. Guido Reni, Fuga in Egitto, (olio su tela, cm 159x128, 1600 ca.). Restauro affidato a Karin Tortora nel marzo 2014.

Vd box. N. Spinosa (a cura di), Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Ceramiche. Le collezioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2006; N. Spinosa (a cura di), Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Dipinti del XVII secolo. La scuola napoletana. Le collezioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2008; N. Spinosa (a cura di), Museo e Gallerie Nazionali di Capodimonte. Dipinti del XVIII secolo. La scuola napoletana. Le collezioni borboniche e postunitarie, Napoli, Electa Napoli, 2010. 25 U. Bile, Musei Nazionali, provinciali e civici dopo l’Unità a Napoli e dintorni. Fra antiche questioni, gravi problemi, ambiziosi progetti e nuove sistemazioni, in «Amici dei Musei. FIDAM - Federazione Italiana delle Associazioni degli “Amici dei Musei”», (20102011), 124-127, pp. 59-66. 26 M. Cammelli, P. A. Valentino (a cura di), Citymorphosis. Politiche culturali per città che cambiano, Associazione Civita, Milano, Giunti Editore, 2011. 27 Primo premio conferito a Philippe Daverio, secondo premio ad Antonio Saitta. 23 24

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finito di stampare nel novembre 2015 per conto di prismi editrice politecnica napoli srl stampa e allestimento officine grafiche francesco giannini & figli, napoli


ISBN 978-88-569-0514-4

9

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