ARTEMISIA N° 41 - Anno X° - Luglio / Settembre - 2021
US L A IT nni ! 10 A ... in questo numero ... ESTATE NO STRESS CONSAPEVOLEZZA MEDITERRANEO PLASTICA LE DONNE PIÙ POTENTI IL MATRIMONIO NELL’ITALIA MEDIEVALE I MISTERI E LE ANOMALIE DI MONTE CAVO LUOGHI ENERGETICI. LUOGHI DI CULTO E DI POTERE I SITI MEGALITICI HANNO UN’ORIGINE COMUNE? I GRIGORI PERCHÉ NON CAMBIAMO? PADRONANZA EMOZIONALE SABBA ed ESBAT wiccan ... e molto altro ...
Approfondimento * * SICUREZZA IN MARE E IN MONTAGNA
Anno X° N°41 Luglio Settembre 2021
IN QUESTO NUMERO... Una felice estate a tutti! Eccoci con un nuovo numero di Artemisia, come sempre ricca di curiosità e approfondimenti. Alcuni articoli ci aiuteranno a vivere pienamente e senza stress la stagione estiva, altri saranno interessanti approfondimenti come sulle “donne più potenti della storia” o il “matrimonio nel medioevo”. Tratteremo della problematica della plastica in mare (vi preghiamo di non gettare rifiuti in mare e nemmeno in montagna). Abbiamo dedicato un “approfondimento” con dei consigli su come affrontare le vacanze al mare o in montagna senza pericoli e in sicurezza. Un articolo interessante è “consapevolezza”, scopriremo, se mai ne avessimo avuto dubbio, che anche il regno vegetale in realtà prova emozioni e comunica. Chi è appassionato di “mistero” consigliamo la lettura di “i misteri di Monte Cavo”, i “luoghi energetici”, “i siti megalitici” e “i Grigori”, son sicuro che ne sarete affascinati. Bella e interessante è anche la Rubrica Sophia, dove si parla della “padronanza emozionale”, di “cambiamenti” e non solo. E poi altri articoli sull’antica Roma, cosa l’ha resa grande e come si rapportava con le migrazioni, su Ferragosto e molto altro. Anche in questo numero Mario Gabassi ci allieterà con le sue poesie. Un numero ricco di articoli interessanti per farvi compagnia in questa Estate. A voi buone ferie estive! Buona Lettura!
Tommaso Dorhe Direttore di Artemisia Informiamo tutti che è possibile contribuire alla stesura di Artemisia. I lettori potranno inviare articoli scrivendo alla E-mail:
italus.info@gmail.com
Un particolare ringraziamento va al grafico impaginatore Francesco (VoxGraphic), a Sibilla e Claudia redattori della rivista, a Tommaso Dorhe direttore della Rivista e a Leron presidente dell’Associazione Italus, un Grazie anche a tutti coloro che hanno contribuito a questo numero di Artemisia.
SOMMARIO •
ITALUS COMUNICA
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• FORUM * Stringersi la mano * Quello che rese grande l’impero romano * L’antica Roma e la questione migranti * Estate no stress * Estate e giardinaggio * Dieta mediterranea anche in estate * Ferragosto
pag.18 pag.18
• Approfondimento * Sicurezza in mare * Come comportarsi in montagna
pag.29 pag.29
• DOSSIER * Consapevolezza * Mediterraneo plastica * Curiosità sul mare * Le donne più potenti * Il matrimonio nell’Italia medievale
pag.36 pag.36 pag.38 pag.40 pag.42
* I misteri e le anomalie di Monte Cavo * Luoghi energetici. Luoghi di culto e di potere * I siti megalitici hanno un’origine comune?
pag.49 pag.52 pag.56
pag.19 pag.21 pag.23 pag.25 pag.27 pag.28
pag.31
pag.45
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Riflettere con la Poesia pag.57
• SOPHIA * I Grigori * L’esigenza di cambiare * Perché non cambiamo? * Il senso di colpa * Padronanza emozionale
pag.61 pag.61 pag.63 pag.65 pag.66 pag.67
• WICCA * Komboloi Wiccan * Esbat della Luna di luglio * Esbat della Luna di agosto * Esbat della Luna Blu (luna di settembre) * Preparativi del Raccolto * Sabba del Raccolto * Preparativi per l’Equinozio * Sabba dell’Equinozio d’Autunno
pag.69 pag.69 pag.72 pag.73
•
pag.85
Consigli per la Lettura
pag.74 pag.76 pag.78 pag.80 pag.81
Artemisia è una rivista interattiva e ci tiene ad esserlo, il nostro intento è comunicare e non pontificare, per cui ognuno di voi si senta libero di scriverci. Saremo lieti, per quanto possibile, di esaudire le vostre richieste e pubblicare i vostri articoli. Siamo cnsapevoli che alcuni articoli sono tratti da internet, ma è responsabilità dei singoli autori, da parte nostra c’è la voglia di comuncare e informare nel modo più corretto e indipendente. Così come siamo consapevoli che molte immagini sono tratte da internet, in genere è nostra premura assicurarci che non siano protetti da Copyright, ma nel caso qualche autone ne riconoscesse la proprietà, ce lo comunichi, noi saremo pronti a rettificare.
ITALUS COMUNICA 21 giugno 2011 – 21 giugno 2021 10 ANNI della Italus Associazione Dieci anni passati velocissimi! Vogliamo solo esprimere la nostra gratitudine nei vostri confronti, sia per chi ci segue durante l’anno, nei nostri tanti eventi nella città di Roma, e sia per chi ci segue on-line tramite le nostre pagine social e il Laboratorio Italus. La nostra forza motrice siete tutti Voi, il vostro affetto e la vostra stima, Noi non cambieremo la nostra filosofia e il nostro approccio, nemmeno ora che cambia la presidenza dell’Associazione. E si, Sibilla è la nostra nuova presidente della Italus, ringraziamo di cuore il lavoro svolto in questi dieci anni da Leron (presidente uscente), il quale ha avviato la Italus, seguendola nella sua crescita, ma senza personalismi, sempre in comune accordo con il Consiglio Direttivo dell’Associazione, siamo certi che sarà così anche con Sibilla (che è comunque la socia fondatrice, insieme a Leron, della Italus). Siamo grati per questi dieci anni, siamo onorati di avere 109 iscritti, nel corrente anno 2020/2021, ma è dal 2019 che abbiamo un numero di tesserati che oscillano sul centinaio. Per Noi non siete numeri, assolutamente, voi siete la Italus, siete voi che ci date lo stimolo e la forza di andare avanti. Portare avanti un’Associazione così attiva, non è semplice, costa a noi fatica e diciamolo servono anche finanziamenti, e Voi siete la forza vitale della Italus. Negli anni abbiamo fatto davvero tante cose e tante belle persone abbiamo conosciuto. Abbiamo creato: - l’Accademia Wicca on-line, una vera è propria “scuola”, la prima in Italia impostata in questo modo, con 76 iscritti (complessivamente, sommando gli iscritti ai 3 anni di cui è composta l’Accademia). - dal 2016 svolgiamo l’Italus Weekend (sospeso negli anni 2020 e 2021 per la pandemia), weekend meravigliosi che riprenderemo ad organizzare. - atraverso il progetto Pagan Services abbiamo celebrato Handfasting, Benedizioni di Benvenuto e Commemorazioni. La pandemia ci ha dato lo stimolo per creare un “canale virtuale”, il Laboratorio Italus, con cui poter svolgere i nostri workshop anche online, e da quest’anno possono seguirci anche coloro che non vivono a Roma.
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La pandemia non ci ha fermato, ci ha dato nuovi stimoli, di cose ne abbiamo fatto davvero tante e l’elenco sarebbe troppo lungo. Noi siamo pronti a continuare e migliorarci anche per il prossimo decennio. Grazie, davvero, grazie per questi 10 Anni Insieme! Una felice Estate a tutti Voi!
ITALUS COMUNICA
Non dimentichiamo le nostre Giornate della Memoria Pagana e i nostri Solstizi d’Estate, che svolgiamo regolarmente ogni anno a Roma (e siamo stati i primi a farlo a Roma). Le visite guidate (alcuni di questi hanno ricevuto il patrocinio del comune di Roma), che riprenderemo presto ad organizzare. I libri, e si, attraverso la Italus Edizioni abbiamo pubblicato ben 20 titoli dal 2012 ad oggi, ma abbiamo pubblicato anche 41 numeri della Rivista Artemisia, oltre ad articoli ed approfondimenti pubblicati nel Centro Studi Italus. Che dire, abbiamo fatto tante cose e faremo ancora tante cose, come il Questionario Neopagano 2021 che abbiamo da poco lanciato in collaborazione con altre realtà pagane.
Il Consiglio Direttivo della Italus ITALUS Associazione Culturale Wicca www.italus.info italus.info@gmail.com
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ITALUS COMUNICA
In occasione del nostro decennale la ITALUS ha associato al logo dei colori, questi saranno usati per il banner e per la nostra bandiera. I colori sono quelli relativi ai quattro elementi (acqua, aria, terra e fuoco).
Bandiera della Italus
Logo dell’Associazione Italus Banner della Italus
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Qui alcune foto dei nostri eventi svolti nei mesi di aprile, maggio e giugno del 2021 ovviamente sono attività svolte online tramite il nostro gruppo del Laboratorio Italus. Altri contenuti video sono disponibili invece nel nostro Canale YouTube. Italus Ass. & Coven wiccan del Quadrifoglio
ITALUS COMUNICA
ITALUS 2021
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ITALUS SOLSTIZIO D’ESTATE 2021 Qui alcune foto del Solstizio d’Estate 2021, che la Italus come ogni anno ha svolto al parco della Caffarella, a Roma, sabato 19 giugno 2021. Grazie a tutti coloro che vi hanno preso parte!
Forte della nostra esperienza, il Progetto vuole essere una vera e propria “scuola”, composta da 3 gradi, ognuno dei quali prevede un ciclo annuale, con un programma teorico e pratico, con tanto valutazione finale ed eventuale ingresso al grado successivo. Una realtà unica nel panorama italiano, fondata nel 2018 in occasione dei dieci anni della Coven wiccan del Quadrifoglio e del settennale della Italus Associazione. L’Anno Accademico dell’Accademia Wicca Italiana ufficialmente inizia all’Equinozio d’Autunno e termina al Solstizio d’Estate. Le Iscrizioni all’Accademia partono dal 10 Settembre 2021 fino ai primi di Dicembre 2021, il percorso inizia sempre dal primo anno dell’Accademia, non importa se si è iniziati ad altre tradizioni wiccan. * Per Iscriversi: - bisogna aver compiuto i 18 anni di età; - il richiedente dovrà rispondere ad un breve test e attendere il giudizio dell’Accademia; - se il giudizio è positivo bisognerà versare la quota annuale. * La Quota annuale, non rimborsabile, può essere versata all’Associazione Italus nei seguenti modi: - tramite PayPal con il seguente indirizzo mail italus.info@gmail.com ; - tramite PostePay chiedendo tramite mail il numero della carta, intestata al presidente della Italus Associazione; * Costo di Iscrizione: la Quota Annuale varia a secondo gli anni: - l’Iscrizione al Primo Anno è di €uro 10,00 (dieci); - l’Iscrizione al Secondo Anno è di €uro 15,00 (quindici); - l’Iscrizione al Terzo Anno è di €uro 20 (venti).
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ACCADEMIA WICCA ITALIANA
* Per Seguire i Corsi: l’Accademia usa il social network di Facebook, essendo questo il più diffuso. Nel gruppo facebook “Accademia Wicca Italiana” Nel gruppo, per gli iscritti, saranno periodicamente pubblicati gli argomenti da studiare e vi sarà un tutoraggio. I residenti nel comune di Roma avranno modo di usufruire di incontri (reali) periodici con i membri della Covend el Quadrifoglio. * Tutte le Informazioni le trovate nel Blog: www.accademiawiccaitaliana.blogspot.com - email: italus.info@gmail.com
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ITALUS COMUNICA
QUESTIONARIO NEOPAGANO 2021 A distanza di nove anni dal primo questionario neopagano, siamo lieti di proporre alla comunità un secondo modulo con nuove domande ed una nuova collaborazione. Assieme a noi, ovvero Rivista Pimalaya, Associazione Italus e Sarah Bernini (che in precedenza ha collaborato come rappresentante dell’associazione Artès), abbiamo il piacere di condividere l’onere anche con Federico Monelli, studente di Antropologia presso l’Università di Bologna. Il questionario verrà messo a disposizione per la compilazione dal 21/06/21 al 01/08/21 (Litha-Lammas/Lughnasadh) e si invitano tutti i membri - indipendentemente dalla tradizione seguita o meno - a partecipare numerosi. I dati raccolti – totalmente ANONIMI - verranno poi resi disponibili alla comunità attraverso una pubblicazione on line gratuita che riepilogherà tutte le risposte ricevute ma verranno anche utilizzati dall’esterno come materiale utile alla ricerca universitaria. Il link per la compilazione del questionario cercatelo su Facebook o Internet, in ogni caso lo riportiamo qui di seguito: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdGvl1-N6Xr0qNMaq_RKczvE5KOZkBUQM1zN5_X0_KIPoQvg/viewform?fbclid=IwAR29ckBQnyqncqp LRhBvmT3pGtaSn7GQIr6HMw6aWq-48cW14GHd177JM78 Per comunicare con noi è a vostra disposizione l’omonima Pagina Facebook, che qui riportiamo il link: https://www.facebook.com/Questionario-Neopagano-334807359934537 Grazie!
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In questi primi dieci anni di vita associativa sono stati molti gli eventi svolti, molte le pubblicazioni prodotte, abbiamo avuto dei petrocini alle nostre attività, svolto workshop, corsi e conferenze, tutto questo anche nel corso del 2020 (anno della pandemia). È stato proprio durante quest’ultimo anno che siamo arrivati alla decisione di rinnovare lo svolgimento delle nostre attività e di puntare sull’online. Con il “Laboratorio Italus” si viene a concretizzare, per Noi e per Voi, la possibilità di seguirci ed essere seguiti su tutto il territorio nazionale. Unire persone distanti ma vicine negli intenti e nei principi è l’obiettivo del Laboratorio. Il LABORATORIO è uno spazio in cui la Italus darà la possibilità, a chi aderirà al progetto, di essere parte attiva alle attività associative. Grazie ad internet, al cosiddetto webinar, proprio come una sede reale, ci ritroveremo all’ora prestabilita a trattare di alcuni argomenti e in cui tutti i partecipanti avranno la possibilità di intervenire attivamente nel corso dell’evento, per porre domande o anche condividere idee. Useremo il gruppo Facebook “Laboratorio Italus”, per chi non è iscritto a Facebook useremo invece un gruppo WhatsApp All’interno del Laboratorio saranno quindi trasmessi i nostri workshop, le nostre conferenze, alcune interviste e approfondimenti. Il Laboratorio è una officina in cui ci si confronta e si affrontano determinate tematiche con l’intento di apprenderne l’essenza del tema trattato, cercando di demolire alcune speculazioni e mercificazioni. Con l’intento di creare comunità, trasmettere delle conoscenze, spingere ad un’elevazione delle coscienze e creare Cultura. Contatti: Blog Laboratorio Italus: www.laboratorioitalus.blogspot.com E-mail: italus.info@gmail.com Le attività vengono svolti attraverso l’omonimo gruppo facebook.
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LABORATORIO ITALUS
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ITALUS E I SUOI PROGETTI ITALUS ASSOCIAZIONE CULTURALE WICCA Italus è un’Associazione Culturale Wicca, senza scopo di lucro, apolitica, fondata sul volontariato, che opera nel campo delle spiritualità Wicca, della Cultura, del Benessere, dell’Ambiente e della Solidarietà e che, tramite attività rivolte ai soci e alla collettività, intende favorire la crescita culturale, etica e spirituale degli individui. Maggiori Info: Sito Ufficiale: https://www.italus.info Facebook: https://www.facebook.com/italus.associazione/?ref=hl Twitter: https://twitter.com/ITALUS_forum
CENTRO STUDI DELL’ASSOCIAZIONE ITALUS (C.S.I.) Il Centro Studi dell’Associazione Italus riunisce tutte le persone interessate, professionisti e semplici appassionati, che hanno un serio interesse per: • lo studio dei diversi aspetti delle culture del mondo; • la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale italiano (paesaggio e beni culturali); • lo studio, la pratica e la tutela della spiritualità comune wicca e in generale neopagana; • lo studio delle scienze naturali come supporto alla medicina occidentale; • uno sviluppo sociale, economico e tecnologico in armonia con la natura; • l’organizzazione di progetti d’interesse sociale. Maggiori Info: http://www.italus.info/centro-studi2.html
ARTEMISIA Rivista Artemisia è una rivista d’informazione, legata alla vita dell’Associazione Italus, ma con un occhio attento sul mondo che ci circonda, sulla cultura e sulla spiritualità Neopagana. Artemisia è una pubblicazione trimestrale on-line, gratuita, dunque non cartacea. Come organo di espressione dell’Associazione Italus, si propone come novità tra le pubblicazioni tipiche delle associazioni culturali. Maggiori info: http://www.artemisia1.blogspot.it
ITALUS EDIZIONI Italus Edizioni è un servizio editoriale (non è una vera e propria casa editrice) qualificato proposto dall’Associazione Italus a chi voglia avere la possibilità di veder stampati i propri libri in modo economico. Pubblichiamo libri, realizzati in vari formati, spaziando in ambiti disparati: saggistica e varia (storia, arte, fotografia, religione, filosofia, ecc.), narrativa, poesia, ecc. In formato cartaceo o anche digitale (e-book)! Maggiori info: http://www.italusedizioni.blogspot.it/
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Maggiori info: http://spiritualbenessere.blogspot.it/
PAGAN SERVICES (Servizi Pagani) Pagan Services è una serie di servizi offerti dall’Associazione Italus per la comunità Neopagana Italiana. Pagan Services offre a chi lo desidera, Cerimonie di Handfasting, Rituali di Benvenuto, Handparting e Cerimonia di Commemorazione. Maggiori info: http://paganservices.blogspot.it/
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SPIRITUAL WELL-BEING (benessere spirituale) Spiritual Well-Being è un progetto che propone incontri, corsi e pratiche tutte concentrate al benessere spirituale/energetico. Come Associazione siamo certi e convinti che l’uomo può vivere serenamente, che il segreto sta in noi e dobbiamo solo scoprirlo, siamo convinti che si può vivere felicemente, senza sofferenze. Cercheremo di dimostrarvelo, invitandovi a partecipare ai nostri incontri e di provare in prima persona.
ACCADEMIA WICCA ITALIANA (a.w.i.) Una vera e propria Scuola on-line, un percorso dalla durata di 3 Anni. Il nome Accademia infatti è stato adottato non per caso. Essendo la Wicca una spiritualità influenzata da varie correnti filosofiche ed esoteriche, è inevitabile quindi uno studio anche delle filosofie (quelle più influenti nella wicca) e della storia (sia della wicca ma anche della decadenza del paganesimo antico oltre che della stregoneria). Ecco quindi che come un’accademia “classica” si darà modo di studiare materie che arricchiscono culturalmente il “neofita” (affronteremo anche nozioni di alchimia per esempio). Come tutte le scuole, anche l’A.W.I. ha un programma teorico e pratico e prevede una serie di valutazioni, con promozioni o bocciature se non anche le espulsioni. Maggiori Info: http://accademiawiccaitaliana.blogspot.com/ ARTEMIDEA ArtemIdea è un e-commerce della Italus Associazione. Per poter garantire buoni servizi gratuiti o a prezzi molto economici abbiamo ritenuto opportuno creare un e-commerce per auto-finanziarci e far fronte alle varie spese associative.…. ARTEM IDEA può considerarsi un bazar, dove al suo interno si può trovare un po’ di tutto; - Bijoux, - Idee Regalo, - Arte Visiva, - Oggettistica, - Accessori, - Artigianato di vario tipo, con una sezione riservata alla - WICCA. Maggiori info: http://artemideashop.blogspot.it/ MEMORIE STORICHE Memorie Storiche ha come intento la promozione culturale e stimolare la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Concepiamo il viaggio (la visita) come occasione di arricchimento e di crescita personale, suscitando la curiosità delle persone per i nostri beni culturali in generale (musei, aree archeologiche, ecc.). È una iniziativa del Centro Studi dell’Associazione Italus. Al progetto collabora anche l’Associazione Artès. Maggiori Info: http://www.memoriestoriche1.blogspot.it
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ITALUS COMUNICA
PERCORSI ITALIANI Percorsi Italiani è un progetto ideato dal Centro Studi Italus, nasce dalla consapevolezza di vivere in una nazione particolarmente ricca di bellezze paesaggistiche, montane e marine, di tesori artistici e architettonici, di cultura e di storia. Grazie a chi collabora in questo progetto potremo creare video e guide totalmente gratuite! Maggiori Info: http://www.percorsitaliani.blogspot.it
SOPHIA Sophia è un progetto del Centro Studi della Italus Associazione. “Sophia” parla di Filosofia ma non la tratterà nel “modo classico”, ma in un “modo alternativo”. Il passato ci serve come spunto, ma è nel presente che vogliamo proiettarci! “Sophia” non vuole insegnare la filosofia, non vuole raccontare la biografia degli autori, ma vuole formulare nuove idee, nuovi pensieri, con persone comuni e pensanti, il tutto prendendo spunto dal pensiero passato proiettandolo però in un’ottica moderna. Maggiori Info su: http://www.progettosophia.blogspot.it
I RACCONTI DEI NONNI I Racconti dei Nonni è un progetto della Italus Associazione. Il progetto intende raccogliere: fiabe, filastrocche, poesie, o anche storie di vita, che i nostri Nonni ci raccontavano quando eravamo piccoli. Vogliamo tutelare una memoria ormai labile, crediamo che perderla sarebbe un grande errore. Maggiori Info: http://italusassociazione.blogspot.it/p/i-racconti-dei-nonni.html
CLIO Clio è un progetto ideato dal Centro Studi Italus, l’intento è quello di commemorare i più importanti personaggi che hanno contribuito alla nascita del Neopaganesimo e, più in generale, influenzato l’Esoterismo moderno. Maggiori Info: http://www.clioprogetto.blogspot.it
GIORNATA DELLA MEMORIA PAGANA La Giornata della Memoria Pagana è un progetto dell’ Associazione Italus, che vuole ricordare tutte le vittime innocenti, uccisi o torturati, solo perché fedeli ad antichi culti pre-cristiani o a ideali diversi da quelli dominanti nei secoli scorsi. Esso si ispira al più conosciuto evento del Giorno Pagano Europeo della Memoria. Maggiori Info: http://www.memoriapagana1.blogspot.it
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L’Evento si svolgerà ogni anno nella città di Roma, nel fine settimana successivo al Solstizio d’Estate. Maggiori Info: http://www.solstizioestate.blogspot.it
L’ITALIA NEL CERCHIO L’Italia nel Cerchio è un progetto ideato dal Centro Studi Italus, nasce con l’intento di promuovere la conoscenza di alcuni fra i più significativi siti archeologici d’epoca pre-romana presenti nella penisola. Si tratta d’insediamenti umani, di solito posti in altura, contornati da basse mura di pietre a secco dal tracciato più o meno circolare o ellissoidale, ancora non sufficientemente studiati, pur essendo da sempre conosciuti dalle popolazioni locali.
ITALUS COMUNICA
SOLSTIZIO D’ESTATE Solstizio d’Estate, con questo progetto l’Associazione, con la collaborazione della Coven Wica Italica del Quadrifoglio, vuole condividere con chi lo vuole, i festeggiamenti del Solstizio d’Estate.
Maggiori Info: http://www.italianelcerchio.blogspot.it
SAKROS Sakros è un progetto ideato dall’Associazione Italus, ambizioso ma non impossibile, l’idea è quello di creare una costruzione, un luogo, un sito, in cui ogni neopagano potrà riunirsi e celebrare le proprie divinità, i propri riti, la propria spiritualità. Maggiori Info: http://www.progettosakros.blogspot.it
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ITALUS COMUNICA
ITALUS ASSOCIAZIONE CULTURALE WICCA Programma Autunno 2021 Le date e maggiori informazioni saranno pubblicate all’interno del Sito Internet dell’Associazione e nelle Pagine Facebook, Twitter e Instagram
www.italus.info
Per maggiori informazioni a riguardo scriveteci alla E-mail: italus.info@gmail.com *** *** *** Qui di seguito riportiamo i workshop e gli eventi in programma, i Workshop si spera che dall’autunno potremmo svolgerli sia dal vivo (con la presenza di altre persone), ovviamente continueranno ad essere trasmessi anche online (all’interno del Laboratorio Italus).
Settembre 2021 * Apertura dell’anno Accademico Wicca 2021/2022 * * Celebrazione dell’Equinozio d’Autunno 2021 * * Worskhop - L’Elemento Acqua * Ottobre 2021 * Worskhop - Tarocchi, le Lame Minori e tecniche divinatorie * Novembre 2021 * Worskhop - La Wicca * * Worskhop - Astrologia, l’influenza di Marte e l’Ascendente * Dicembre 2021 * Worskhop - L’Elemento Terra * * Celebrazione del Solstizio d’Inverno 2021 * * In Programmazione! * 2 eventi autunnali, uno se andrà in porto sarà una novità assoluta, l’altro invece sarà in occasione di Samhain (31 ottobre 2021) * Maggiori info li troverete su www.italus.info - www.laboratorioitalus.blogspot.com *** *** ***
* Per saperne di più, sui Corsi che la Italus offre, potete farlo tramite il seguente link: www.spiritualbenessere.blogspot.it
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ITALUS COMUNICA SITO INTERNET (ufficiale): http://www.italus.info
E-MAIL (ufficiale): italus.info@gmail.com
FACEBOOK: https://www.facebook.com/italus.associazione/?ref=hl
TWITTER:: https://twitter.com/ITALUS_forum
Artemisia è consultabile gratuitamente su: * Issuu * piattaforma di pubblicazione digitale www.isuu.com/artemisia1
* ReadOm * App Mobile, per iOS e Android www.readazione.it
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ITALUS COMUNICA
CONTATTI
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ARTEMISIA
Anno X°, N° 41 Qui di seguito riportiamo gli indirizzi di posta elettronica dell’Associazione Italus, strumenti di contatto tra l’Associazione e il pubblico tesserato e non.
Luglio / Settembre 2021 *** *** *** *** *** *** DIRETTORE:
Sito internet dell’Associazione Italus: www.italus.info http://www.italus.info
Blog della Rivista Artemisia: http://www.artemisia1.blogspot.it
Tommaso Dorhe REDATTORI:
Sabrina Lombardini (Sibilla) Tommaso Dore Leron (Francis Voice) Claudia G. GRAFICO - Art Director:
E-mail per informazioni generiche sull’Associazione italus.info@gmail.com
Fracesco - VoxGraphic (http://www.voxgraphic.it)
*** *** *** E-mail del Presidente dell’Associazione e del Consiglio Direttivo dell’Associazione italus.info@gmail.com
E-mail della rivista on-line Artemisia, per collaborare e inviare articoli; per comunicare con la rivista o inoltrare suggerimenti italus.info@gmail.com
E-mail per il Centro Studi Italus italus.info@gmail.com
Questa rivista non rappresenta un prodotto editoriale, ai sensi della legge n. 62/2001, essendo strumento informativo interno all’Associazione Italus. Il copyright degli articoli appartiene ai rispettivi autori.
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FORUM STRINGERSI LA MANO
La pratica di salutarsi stringendosi la mano oggi è molto diffusa. Ma le testimonianze antiche di questa usanza sono rare. Una delle attestazioni più famose in Occidente, di questo uso, è una stele del V secolo a. C. dove a salutarsi così erano le dee Atena ed Era. Immagini di strette di mano compaiono anche in stele funerarie dello stesso periodo, ma per gli storici si tratta di eccezioni: nella Roma antica ad esempio ci si salutava più frequentemente dandosi un bacio. La stretta di mano era limitata a situazioni particolari ed era riservata a pochi intimi: familiari e amici molto cari. Le cose andavano diversamente in Oriente. Lì questa pratica era diffusa già 4.000 anni fa, almeno nelle cerimonie religiose. Una
delle testimonianze storiche più importanti proviene infatti da Babilonia (1800 a.C.) dove durante le solennità del nuovo anno il monarca stringeva simbolicamente la mano della statua di Marduk, il maggior dio babilonese, protettore dell’antica città. La stretta di mano come la conosciamo noi oggi, diffusa in tutta la popolazione, è divenuta pratica diffusa in Europa solo dopo la caduta dell’impero romano, durante l’Alto Medioevo (V-X secolo d.C.). A praticarla erano soprattutto le tribù germaniche: serviva a esprimere la piena fiducia nei confronti di chi si incontrava. E il perché è facile da capire: impegnando la mano destra era infatti impossibile sfoderare la spada per difendersi.
Da allora la stretta di mano si è diffusa a macchia d’olio e oggi è comune in numerose culture, con alcune varianti. Nei paesi anglofoni è praticata ad esempio soprattutto nei contesti lavorativi ed aziendali, mentre nei paesi arabi il saluto (nella versione completa) prevede che la mano tocchi in successione il torace, le labbra e la parte centrale della fronte, poi il gesto si prolunga in avanti, mentre si fa un inchino. O secondo altre usanze che si appoggi sul petto, mentre l’altra mano stringe quella dell’interlocutore. Tra i Masai, infine, gli uomini più che stringersi la mano se la sfiorano: il loro saluto infatti consiste in un leggero tocco di palmo delle mani che dura un brevissimo istante. Vanessa Utri
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FORUM
QUELLO CHE RESE GRANDE L’IMPERO ROMANO
Sull’impero romano si è scritto molto ma ciò che lo rese grande furono delle innovazioni sia nel settore militare, civile e urbanistico. In questo articolo presentiamo una breve sintesi tratto dal libro “101 segreti che hanno reso grande l’impero romano”, di Andrea Frediani, edito dalla Newton Compton.. L’ESERCITO L’eccezionale efficienza dell’esercito era garantita dall’organizzazione in legioni (25 nel I secolo d. C., ognuna di oltre 5 mila effettivi), suddivise in coorti e centurie. Un rigoroso addestramento assicurava grande capacità di manovra alle formazioni, appoggiate sul campo di battaglia da macchine da guerra (catapulte, onagri, baliste e scorpioni).
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STRADE E ACQUEDOTTI Le strade consolari collegarono nel tempo gran parte degli oltre 5 milioni di km quadrati dell’impero. Sulla rete viaria (100 mila km nel II secolo), in gran parte lastricata, viaggiavano le merci, ma soprattutto si spostavano velocemente le legioni. La costruzione di acquedotti (solo a Roma ce n’erano 11) assicurò invece l’autonomia idrica alle città dell’impero. TRASPORTI Due servizi pubblici garantivano rapide comunicazioni e distinguevano l’Impero romano da altri regni. Uno era il cursus publicus, un servizio di corrieri imperiali a cavallo che coprivano fino a 120 km al giorno. L’altro il cursus velox, servizio per viaggiatori (70 km al giorno).
PROVINCE L’impero era diviso in province (circa 40 sotto Augusto) rette da un governatore. I popoli sottomessi venivano integrati nell’impero come foederati: un trattato di “sovvenzione” garantiva loro il diritto di coltivare la terra in cambio della fornitura di guerrieri alle legioni romane. CITTÀ Le legioni stanziate nelle province, come tutte le unità dell’esercito romano, risiedevano in accampamenti, i castra. Simile a una cittadella fortificata, il castrum aveva una pianta quadrata, con strade perpendicolari fra loro. Alcuni accampamenti nel tempo si sono evoluti fino a diventare città: è questa l’origine di centri come Torino, Vienna e Londra.
ANNONA Chi viveva a Roma aveva la sussistenza assicurata grazie all’annona (dal nome della dea italica dell’abbondanza): un approvvigionamento di grano che garantiva ai cittadini indigenti la sopravvivenza. L’annona fu introdotta da Caio Gracco nel 123 a. C. e fu alla base del consenso popolare nei primi passi dell’impero. Un altro “incentivo” alla fedeltà a Roma furono invece i terreni concessi a chi intraprendeva la carriera militare. ADOZIONE La pratica dell’adozione fu usata con fini politici per stringere alleanze. Il sistema acquisì estrema importanza soprattutto durante il periodo imperiale. L’adozione permetteva infatti a un imperatore di scegliere il proprio successore al di fuori della cerchia dei parenti. Si poteva così designare per la successione la persona più adatta a ricoprire quel ruolo (oppure soltanto prediletta) associandola al trono imperiale. Il primo imperatore scelto con questo sistema fu Traiano, adottato nel 98 d. C. dall’imperatore Nerva. E fu proprio Traiano a portare l’Impero romano alla sua massima estensione.
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BARBARI L’esercito non fu costituito su base etnica: anche i volontari nati fuori dall’impero potevano infatti arruolarsi. Ciò trasformò l’esercito in un melting pot che permetteva di sfruttare le abilità di tutti. Tanto che anche i guerrieri barbari potevano, se lo meritavano, ricoprire incarichi di responsabilità: molti di loro diventarono importanti generali.
RELIGIONE I Romani non scatenarono mai guerre di religione: lo prova l’antica cerimonia dell’evocatio con cui accoglievano a Roma le divinità delle città contro cui stavano combattendo. Più le divinità erano giudicate influenti, più venivano onorate con grandi templi: lo scopo era sottrarre ai nemici la protezione dei loro dèi, che venivano invitati a “trasferirsi” a Roma, dove avrebbero ricevuto più alti onori. Furono così introdotti anche culti orientali, come quello di Iside (egiziano) e di Mitra (persiano). Lo stesso accadde con la cultura e l’arte greca, assimilate dall’élite romana dopo aver sottomesso Atene. CITTADINI Il cittadino (maschio) romano godeva di una serie di privilegi: accesso alle cariche pubbliche, partecipazione alle assemblee politiche, vantaggi sul piano fiscale. La cittadinanza non era però un’esclusiva di chi era di famiglia romana: nel 212 d. C. l’imperatore Caracalla la estese a tutte le popolazioni che vivevano nei confini dell’impero. Una strategia già adottata nel 90 a. C., quando la cittadinanza romana fu estesa ai popoli italici.
Lorenzo Lucanto
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L’ANTICA ROMA E LA QUESTIONE MIGRANTI
Il 9 agosto del 378 d.C., ad Adrianopoli, in Tracia - nella moderna provincia turca di Edirne si consumava una delle peggiori sconfitte militari mai subite dai romani: il massacro di 30 mila soldati dell’impero, guidati da Flavio Giulio Valente, perpetrato dai Goti, al seguito del re guerriero Fritigerno. Secondo gli storici, quella disfatta segnò l’inizio della catena di eventi che avrebbe portato alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, nel 476. All’origine della strage ci sarebbe stata la cattiva gestione, da parte dei romani, di un’imponente ondata migratoria di Goti avvenuta due anni prima. Gli stessi Goti che si sarebbero trasformati nei carnefici delle legioni dell’Urbe.
IN FUGA DALLA GUERRA. Nel 376 d.C., racconta lo storico Ammiano Marcellino, i Goti furono costretti ad abbandonare i propri territori (nell’attuale Europa orientale) spinti dagli Unni, “la razza più feroce di ogni parallelo”, che premeva da nord sui loro confini. Il loro arrivo, “come un turbine, dalle montagne, come se fossero saliti dai più segreti recessi della Terra per distruggere tutto quello che capitava a tiro”, provocò un bagno di sangue tra i Goti che decisero - come fanno oggi i siriani - di fuggire. RICHIESTA DI ASILO. I Goti, guidati da Fritigerno, chiesero allora ai Romani di potersi stabilire in Tracia, al di là del Danubio: una terra fertile con
un fiume che li avrebbe protetti da un’invasione unna. Quell’area era governata dall’imperatore Valente, al quale i Goti promisero sottomissione a patto che avessero potuto vivere in pace, coltivando e servendo i romani come truppe ausiliarie. In segno di gratitudine, Fritigerno si convertì anche al cristianesimo. VIAGGIO DELLA SPERANZA. Inizialmente le cose sembrarono funzionare: i Romani, nei confronti delle popolazioni sottomesse, esercitavano abitualmente una strategia inclusiva. Preferivano farne cittadini romani e assimilarne la cultura, per evitare future ribellioni. Decine di migliaia di Goti (forse oltre 200 mila)
CORRUZIONE E SOPRUSI. In base agli accordi, i Goti arrivati in Tracia sarebbero stati coscritti nell’esercito romano e avrebbero ottenuto la cittadinanza. Ma gli ufficiali militari che dovevano garantire loro supporto e provviste – un’antica rete di supporto ai migranti - si rivelarono corrotti e approfittarono dei mezzi stanziati per i nuovi arrivati, vendendo le provvigioni al mercato nero. Ridotti alla fame,
i Goti furono costretti a vendere i figli come schiavi e a comprare carne di cane dai romani. L’EPILOGO E’ LA MEMORIA (CORTA). Le ostilità tra le due popolazioni crebbero. Il risentimento covato dai Goti li portò dal desiderare di divenire romani al desiderio di annientare i romani. Fu con questa rabbia covata a lungo che sterminarono gli eserciti di Valente. La battaglia fu l’inizio della valanga che travolse l’Occidente. Tanto che molti storici assumono il 9 agosto 378 come data spartiacque tra l’antichità e il Medioevo.
Nella gestione dei flussi migratori, oggi, ci si prospettano due strade: quella dell’inclusione, e quella del rifiuto e del respingimento. Se è vero che la storia è magistra vitae, abbiamo già visto una volta dove porta la seconda via.
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guadarono il Danubio di giorno e di notte, imbarcandosi su navi e scialuppe di fortuna; molti di essi, per il gran numero, annegarono, e furono trascinati via dalle correnti.
Lorenzo Lucanto
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ESTATE NO STRESS RILASSARSI SENZA ANSIE
Il caldo avanza e le ferie sono alle porte: corpo e mente potrebbero avere bisogno di alcuni giorni per sciogliere le tensioni accumulate durante l’anno. Soprattutto nei primi due giorni di ferie per mandare in vacanza lo stress prenditi tempo per ascoltare le tue emozioni interiori, lasciati andare e evita di pianificare tutto, programmando una giornata fitta di impegni. Altrimenti non sarebbero ferie, giusto? Vacanza non è sinonimo di un posto nuovo, bensì di nuovi ritmi. Il piacere del tempo da gestire in libertà. Il primo passo per trovare pace? Spegni i dispositivi elettronici. Questo non significa bloccare ogni comunicazione, ma semplicemente ridurla a pochi momenti
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selezionati. Prenditi una pausa dal continuo brusio mentale del web, in cui spesso siamo coinvolti tra aggiornamenti e chat. La capacità di disconnettersi è proporzionale alla capacità di creare uno spazio di silenzio dentro di noi. Switch off senza remore! É il momento di osservare il mondo che ti circonda, sorridere, incontrare gli sguardi altrui. Ti capiteranno tanti incontri interessanti. E se ami prendere appunti, fallo con inchiostro e colori: ti basta acquistare un quaderno e iniziare il diario di viaggio dell’estate, dove scrivere emozioni, progetti e intuizioni. Il momento è adesso. Rilassati, goditi le ore della giornata senza trasformare le vacanze in una lista di cose da fare. Dedicati agli affetti più impor-
tanti che hai. Se hai figli gioca insieme a loro: far uscire la bambina che è in noi è l’avventura che riesce meglio ai più piccoli. Se sei in città organizza picnic al parco, o nel luogo ricco di verde più vicino a casa, e coinvolgi amici e conoscenti rimasti: potrebbe scattare un dialogo ravvicinato, il primo passo per nuove amicizie. Cambia abitudini! Ciò che anche da piccoli stimolava la nostra curiosità era la continua meraviglia dell’inesplorato: gioca a creare situazioni nuove. Attitudine semplice se sei in un posto nuovo, ma funziona anche in città. É una questione di saper esercitare l’arte dell’improvvisazione: lasciati guidare dall’istinto, fai colazione in un bar differente, gioca a scoprire quartieri mai visti o luoghi interessanti, vicini a
Divertiti a assaggiare piatti nuovi e sperimenta con allegria ricette diverse, senza senso del dovere ma col piacere di viaggiare nei sapori. Cura ciò che mangi con attenzione e amore. Perché ciò che mangi è ciò che ti nutre. E se cucinare tocca sempre a te passa il compito al marito, almeno per le vacanze. La vita non chiede permesso per accadere! Impara a cogliere le potenzialità degli imprevisti: le vacanze sono un’ottima occasione per iniziare. Almeno in ferie cosa ne dici di essere un po’ più flessibile? Non prenderti troppo sul serio, non creare troppe aspettative, che rischiano di isolarti in un sistema chiuso. Sei in vacanza: pensa a sorridere e non prestare attenzione al disordine. Questo esercizio potrebbe rivelarsi un’ottima strategia per diventare meno perfezionista e imparare a goderti di più la vita...
anche al ritorno. Via libera al movimento! Nuota, balla, mettiti alla prova con un nuovo sport da imparare. Sfrutta le ore più fresche della giornata, al mattino o di sera, per fare jogging, sarà un potente elisir anche per l’umore. Secondo le ultime ricerche scientifiche la passeggiata serale, almeno di un quarto d’ora, è un’ottima abitudine: consente di abbassare la glicemia e migliora la circolazione. Respira! Paradossalmente il primo passo per essere felici e vitali si scopre nell’accettare i problemi e le emozioni dolorose come parte inevitabile della vita. Solo quando diamo a noi stessi il permesso di sperimentare l’intera gamma delle emozioni umane ci apriamo alla reale consapevolezza delle sensazioni più intime. Anziché giudicare, prova a dare un nome a ciò che si agita nel tuo cuore: guardalo, ascoltati. Prendi tempo per te! Accetta i tuoi limiti: se sei stanca fai un pisolino. Un quarto d’ora è sufficiente per ritrovare l’energia,
ma durante le vacanze puoi concederti più tempo. Per riposare, liberare la mente. L’acqua ricarica: rinfresca il corpo, rigenera lo spirito. Se sei al mare non limitarti a prendere il sole: nuota, muoviti passeggiando lungo il bagnasciuga, a zigzag dentro e fuori dall’acqua. Non essere pigra e tuffati alla scoperta del fitness in acqua: puoi sperimentare l’acquagym oppure il sub. Il mare: un mondo silenzioso dove riscoprire ritmi ancestrali e avvertire la leggerezza del corpo che si muove nell’acqua. Una sensazione emozionante, da portare a casa con te.
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casa, da raggiungere in bicicletta o in treno. Il mondo è saper guardare con occhi nuovi!
Riscopri nel silenzio la voce delle tue emozioni. Lasciati libera di esplorare il mondo dentro e fuori di te. Inizia a dare tempo e attenzione a ciò che ami. Cura le tue passioni. L’estate è il luogo dove fermarsi, per ripartire più carichi, di vita e progetti per l’orizzonte del domani.
Vanessa Utri
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ESTATE E GIARDINAGGIO
Le avete scelte con cura, annaffiate costantemente, viste crescere poco e poco, ma con l’afa estiva tutti i sacrifici fatti per le vostre piante rischiano di evaporare insieme all’acqua di irrigazione. Che abbiate un giardino o un semplice balcone, che possediate o meno il pollice verde, ecco qualche suggerimento per prolungare la vita del verde metropolitano anche in agosto. - Bagnare solo lo strato superficiale di terra, con il caldo estivo, non è sufficiente. L’acqua tenderà ad evaporare prima di raggiungere le radici, sepolte in fondo al vaso. Per avere la certezza che l’intera pianta sia stata irrigata, continuate a innaffiare finché non vedete l’acqua scorrere dai fori del suo recipiente.
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- Ogni tanto, concedete alle vostre piante una doccia completa nella vasca del bagno, avendo cura di regolare la potenza del getto. In questo modo anche le foglie riceveranno la giusta dose di umidità e diventeranno più verdi e brillanti. - Foglie secche, pezzetti di corteccia e altri residui vegetali, se appoggiati sullo strato superiore di terra bagnata, aiuteranno a trattenere l’umidità nel vaso mantenendo bagnate le radici. Un sacchetto di corteccia si trova in tutti i centri di giardinaggio, altrimenti, meglio ancora, utilizzate a questo scopo residui di foglie secche tagliate da altre piante, o trucioli di legno riciclati da altre attività.
- Se non possedete un impianto di irrigazione, i sottovasi possono risultare preziosi alleati contro la siccità. Vanno benissimo per le piante da fiore, che hanno bisogno di costanti innaffiature, o se dovete assentarvi per qualche giorno. Lasciate un paio di dita d’acqua in questi contenitori e la pianta provvederà ad assorbirla quando ne avrà bisogno. Unico inconveniente? L’acqua stagnante può attirare le zanzare. - Scegliete vasi di plastica o di ceramica, saranno anche meno belli da vedere di quelli in terracotta, ma tratterranno meglio l’acqua. Al contrario i recipienti in cotto, naturalmente porosi, lasciano scivolare via l’acqua prima che la pianta abbia il tempo di assorbirla. Nei momenti più caldi della giornata ricordatevi di spo-
- Il mattino presto e la sera tardi sono i momenti più adatti per irrigare, a quest’ora del giorno il calore concede ancora una tregua e avrete qualche speranza che l’acqua non evapori appena scesa dall’innaffiatoio. Mai innaffiare le piante sotto il sole cocente (vedi foto), nemmeno se vi sembrano sofferenti: l’acqua fresca diventerà subito rovente, rischiando di bruciarle. - Durante l’estate come nel resto dell’anno non ne andrebbe sprecata neanche una goccia. Approfittate dei temporali per raccogliere l’acqua piovana in grandi
contenitori di plastica: sarà perfetta per irrigare. Sfruttate anche gli scarti idrici “puliti” di casa: l’acqua di cottura della pasta, fatta raffreddare, sarà molto apprezzata dal vostro verde di casa. - Una corretta fertilizzazione del suolo richiede molta acqua, e quando il termometro schizza sopra i 30 °C non è particolarmente utile. Le vostre piante a questa temperatura rallenteranno naturalmente la produzione di fiori e frutti per risparmiare risorse idriche. - Se dovete assentarvi per qualche giorno lasciate uno spiraglio di luce, come per esempio una tapparella alzata di qualche
centimetro, per le piante rimaste in casa. Ricavate un angolo all’ombra per quelle da esterno, e in mancanza di impianti di irrigazione riempite d’acqua alcune bottiglie di plastica vuote, lasciandole conficcate nel terriccio a testa in giù. La pianta assorbirà l’acqua gradualmente, “bevendo” dalla bottiglia in base alle sue necessità. Se la vostra vacanza va per le lunghe, lasciate le chiavi di casa a un parente o a un vicino, chiedendogli di bagnare le piante di tanto in tanto.
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stare i vasi all’ombra o di riporli sotto a un tenda.
Rossella Vito
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DIETA MEDITERRANEA ANCHE IN ESTATE
Che cosa bisogna mangiare per stare bene? E quanto bisogna bere? BERE. Fondamentale sempre, ma in particolar modo in estate, idratarsi correttamente: almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, ma anche di più quando fa molto caldo, è molto umido e di conseguenza di suda di più. A TUTTA MEDITERRANEA. Anche d’estate si alla dieta mediterranea. Lo schema da seguire è quello classico: pasta, pane, frutta e verdura sempre; la carne bianca due volte alla settimana, la carne rossa una volta alla settimana; legumi tre o quattro volte alla settimana; pesce (meglio se azzurro) tre volte alla settimana; formaggi freschi due volte alla settimana;
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formaggi stagionati una volta alla settimana. VERDURE. Le verdure, meglio cotte o crude? Andrebbero consumate in egual misura, magari prediligere le cotture come quella a vapore che salvaguardano vitamine e sali minerali. E le farine? E’ vero che quelle raffinate “fanno male”? Bisognerebbe ridurne il consumo al minimo e di sostituirle con i cereali, preferire la farina 1 alla classica 00. CARNE SÌ, CARNE NO. La carne rossa è pericolosa?? l’importane è non consumarne più di mezzo kg a settimana. L’abuso delle proteine animali nella carne processata e nella carne rossa può accrescere la proba-
bilità di esposizione al rischio di cancro. Va però ricordato che la maggior parte delle ricerche che l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha preso in considerazione per esprimere la sua indicazione sono state realizzate negli Stati Uniti dove la carne e la quantità consumata sono molto diversi che da noi. La parola d’ordine dunque è moderazione, si alla dieta Mediterranea, perché è una dieta completa e variegata.
Claudia
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FERRAGOSTO
Nel 18 a.C. l’imperatore Augusto istituì le Feriae Augusti (riposo di Augusto), in suo onore, primo imperatore romano, da cui prende il nome il mese di agosto, in realtà fu dichiarata festa/riposo dal 1 al 31 agosto. Le Feriae vennero sostanzialmente istituite per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. La festa aveva anche lo scopo di fornire un periodo di riposo dopo le fatiche dei lavori agricoli, inoltre si instaurò presto l’uso di elargire una mancia agli schiavi, ricompensa per i servizi svolti. Era un periodo di riposo e di festeggiamenti, che aveva origine dalla tradizione dei Consualia, feste che celebravano la fine dei lavori agricoli, dedicate a Conso che, nella religione romana, era il dio della terra e della fertilità.
In tutto l’Impero si organizzavano feste e corse di cavalli, e gli animali da tiro, esentati dai lavori nei campi, venivano adornati di fiori. Inoltre, era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni, ricevendo in cambio una mancia. In una data molto vicina, il 13 agosto, si svolgevano i riti in onore di Diana. Templum Dianae (o Idi Diana), così era chiamata la festa in onore a Diana per la quale si svolgevano anche pellegrinaggi verso il santuario di Diana sul lago di Nemi. La ricorrenza fu assimilata dalla Chiesa cattolica intorno al VII secolo, si iniziò a celebrare l’Assunzione di Maria, festività che fu fissata il 15 agosto. Il dogma
dell’Assunzione (riconosciuto come tale nel 1950) stabilisce che la Vergine Maria sia stata assunta, cioè accolta, in cielo sia con l’anima sia con il corpo. Ricordiamo che Diana è una dea vergine, la Madonna è Immacolata (priva di peccato), questa similitudine è un’ulteriore prova del fatto che il cristianesimo ha usato feste pagane per affermare il suo potere. Oggi, l’Italia è l’unico paese che festeggia Ferragosto.
Tommaso
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Approfondimento SICUREZZA IN MARE In mare si può generalmente fare il bagno fino a 200 mt. dalla battigia. Tale limite deve essere segnalato con gavitelli rossi o, se non possibile, con il cartello “Attenzione limite acque interdette alla navigazione non segnalato”. Il limite acque sicure (- 1,60 mt.) deve essere segnalato con galleggianti bianchi o, se non possibile, con cartello “attenzione limite acque sicure non segnalato”. Le imbarcazioni a vela e a motore, inclusi gli acquascooter, possono accedere alla spiaggia solo attraverso i corridoi appositamente segnalati oppure a motore spento o a remi. Le tavole a vela devono essere condotte a mano nel tratto di mare frequentato dai bagnanti. E’ vietato esercitare la pesca subacquea con un’arma carica entro 500 mt. dalle spiagge frequentate dai bagnanti. Tutte le imbarcazioni devono possedere le dotazioni di salvataggio secondo il tipo di navigazione e la distanza dalla costa (consultare ordinanza della Capitaneria del posto). SICUREZZA IN MARE DURANTE LA NAVIGAZIONE La pilotina Per poter prendere il mare in sicurezza sono necessari interventi di verifica alla barca, che consistono nel controllo pe-
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riodico e accurato delle attrezzature, degli interni, del motore e della strumentazione. Le verifiche principali sono: Controllare di avere carburante a sufficienza sia per l’andata sia per il ritorno, calcolando una riserva di carburante per gli eventuali imprevisti e ovviamente controllare l’efficienza del motore; Controllare di aver apposto il tappo d’aleggio.Nel corso della navigazione, controllare che l’unica valvola aperta sia quella della presa a mare per il raffreddamento del motore, e di portare sempre al seguito sufficiente acqua dolce da bere; Avere sempre a bordo i remi, i razzi di segnalazione, un mezzo d’esaurimento (sassola), i cavi d’ormeggio di riserva, la cintura di salvataggio per ogni persona; Verificare lo stato di carica delle batterie e il funzionamento dell’eventuale radio di bordo. SICUREZZA IN MARE DEL BAGNANTE La sicurezza del bagnante Per evitare che una vacanza al mare si trasformi in una brutta esperienza, basta osservare poche e semplici regole: - Fare il bagno solo in perfette condizioni psicofisiche, attendere 3 ore dopo i pasti principali prima di fare il bagno e circa 2 ore dopo la colazione; - Non tuffarsi dagli scogli senza
aver verificato prima la profondità; In caso di mare mosso usare particolare attenzione ed evitare di fare il bagno vicino agli scogli.Inoltre non fare il bagno se è esposta la bandiera rossa. Attenzione: con la bandiera rossa e gialla non è attivo il servizio di sorveglianza. Osserva quanto previsto nelle ordinanze per la disciplina delle attività balneari, per esempio: - non recare disturbo alla quiete dei bagnanti; - non portare animali sulla spiaggia (se non dove consentito); - non montare tende o accendere fuochi sulla spiaggia. Quest’anno per la Pandemia Covid19 dovranno essere rispettate anche le distanze ed evitare assembramenti.
Fonte: Polizia di Stato
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COME COMPORTARSI IN MONTAGNA Preparate in anticipo il vostro itinerario consultando cartine e guide turistiche. Dotatevi di calzature specifiche per la montagna, vestiario ed equipaggiamento adeguati. Consultate i bollettini nivometeorologici ricordandovi che in montagna le condizioni meteo possono mutare radicalmente anche in pochi minuti. Prima di affrontare un’escursione scegliete un itinerario che tenga conto della vostra capacità e dello stato di allenamento. Sopravvalutare le vostre capacità potrebbe essere pericoloso per voi e per i vostri compagni. Accertatevi di saper usare l’attrezzatura e non dimenticate un set di pronto soccorso. Se scegliete di partire da soli portate con voi un telefono o una radio ricetrasmittente. In ogni caso lasciate informazioni sul vostro itinerario e sull’orario approssimativo di rientro. I rifugi sono attrezzati con un registro dove potete scrivere provenienza e destinazione certa del vostro itinerario. Durante l’escursione seguite attentamente le indicazioni e la segnaletica del vostro itinerario. Nel dubbio chiedete sempre informazioni,se possibile,ai gestori dei rifugi. Se le condizioni meteorologiche dovessero peggiorare poco dopo l’inizio dell’escursione ritornate velocemente al punto di partenza del vostro itinerario. Se il temporale vi dovesse sorprendere non riparatevi in gruppo sotto gli alberi isolati. E’ preferibile trovare riparo sotto una roccia o in un antro lontano da rivoli d’acqua.
Equipaggiatevi per proteggervi dal freddo e dai raggi solari con scarponi, giacca a vento, guanti, berretto, occhiali da sole e creme solari. Se vi avventurate fuori da percorsi segnalati è d’obbligo procedere in cordata. In caso di incidente di cui siete testimoni chiamate subito il numero di pronto intervento 118 fornendo con calma le necessarie informazioni. MAL DI MONTAGNA Non tutti sanno che salire oltre i 2.000 metri comporta modificazioni dell’apparato cardiocircolatorio caratterizzate da palpitazioni, stanchezza, affanno e cefalea che si prevengono con un adeguato allenamento e la gradualità dell’ascensione. La loro cura è la perdita di quota, il riposo e una buona idratazione. Chi soffre di pressione alta dovrà stare attento ai violenti sbalzi di temperatura. PRESTARE SOCCORSO Prestare soccorso ad un infortunato e dare l’allarme è un altro obbligo previsto dalla legge: l’omissione può essere perseguita penalmente. Ma chi cade da solo dovrebbe spostarsi a bordo pista per non creare problemi agli altri. I poliziotti specializzati dal Centro addestramento alpino di Moena intervengono in caso di infortuni per il primo soccorso, per ricostruire l’accaduto e anche per individuare eventuali responsabilità civili e penali. Ma la loro presenza serve anche a garantire un maggiore rispetto delle regole.
Fonte: Polizia di Stato
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DOSSIER CONSAPEVOLEZZA
Per l’uomo generalmente è, ed è sempre stato piuttosto difficile immedesimarsi negli altri esseri viventi. Il nostro mondo non è abitato solamente da esseri umani, bensì da una miriade di creature che vivono una vita differente dalla nostra. Sembra banale ma in realtà non lo è. Per l’uomo è già complicato mettersi nei panni di un altro uomo o di un animale. È complicato capire le sue esigenze, i suoi sentimenti e le sue sensazioni in una situazione di vita che non è propriamente la sua.
Gli animali, come gli uomini, dovrebbero vivere liberi e godere della natura e dei propri istinti. La natura fa parte di noi, ce ne si accorge quando si prova benessere alla vista di un prato o di un albero. Alcuni studi affermano che la natura, e quindi i vegetali, oltre ad essere vivi provano emozioni e comunicano. Sembrerà strano leggere certe parole ma come si precisava prima, l’uomo fa ancora molta fatica a comprendere schemi di comunicazione e di
vita che sono molto differenti dai propri. COME CAPIRE LA NATURA Le piante sono vive, in qualche modo comunicano. Per l’uomo è molto più facile parlare e comunicare con un animale, gli animali in qualche modo ci capiscono e si fanno capire, ma per quanto riguarda le piante la questione è molto più complessa. Non dobbiamo certamente aspettarci una risposta con uno sguardo o con un
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DOSSIER
suono, ma una risposta “a modo loro“. In fondo, se pensiamo, conosciamo già un linguaggio delle piante. Ci dicono quando soffrono nel momento in cui le potiamo e perdono la linfa. Per fermare il flusso di linfa infatti sono necessari dei cicatrizzanti appositi. Non è forse un modo di comunicare che conosciamo? IL MONDO ANCORA DA SCOPRIRE Il mondo delle piante è ancora in parte sconosciuto e anche per questo è molto affascinante. I simboli e il linguaggio delle piante a noi sono ignoti ma questo non vuol dire che non esistono. Un essere vivente che è in grado di procurarsi ogni tipo di nutriente da un granello di terra, dall’atmosfera circostante ed è in grado di assorbire i raggi solari e trasformali in energia, merita molta stima. Purtroppo però, le piante e la natura, nei tempi moderni, sono un mondo che spesso viene sottovalutato o ignorato completamente. Comunicare con una pianta non è avere a che fare con una creatura morta “come dicono gli spiritualisti indiani essi sono creature che dormono, silenziose ma autosufficienti”, probabilmente siamo noi che non sappiamo cosa chiedere e come farci capire. Al di là di tutto, è doveroso scendere nel dettaglio per capire meglio quali studi e come questi sono stati condotti, al fine di comprendere se effettivamente le piante comunicano e provano dolore.
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GLI STUDI Da anni ormai vengono condotti studi su questa controversa questione, nulla è ancora certo, ma come la storia ci insegna, tante volte arriviamo un po’ tardi a capire alcune verità. Per quanto riguarda uno studio condotto dal professore di biochimica vegetale Nicholas Smirnoff è utile sapere che una pianta “ferita”, e quindi privata di parte di una sua foglia, ha emanato un fitormone (jasmonato di metile) che è stato captato da altre piante che a loro volta lo hanno emanato per avvisarne altre. Per Michel Pollan, un giornalista scientifico, anche se le piante non hanno un apparato neuronale non significa che non siano in grado di provare emozioni, sensazioni e quindi di comunicarle. Anche per il dottor Chamovitz ricercatore all’Università di Tel Aviv, dopo un importante esperimento condotto sulla mimosa, è convinto che le piante provino emozioni, che abbiano una memoria e che comunichino tra di loro. Del resto anche Charles Darwin aveva già intuito una cosa simile. L’ha anche resa pubblica all’interno della sua opera “The Power of Movement In Plants” (1880). Darwin ha ipotizzato che in una parte delle radici delle piante esiste un centro di comando che funziona similmente al cervello degli esseri umani e animali. Questa nuova consapevolezza farà andare in tilt i vegani ed i vegetariani, ma l’unica cosa che l’uomo può fare, per riscattare i suoi peccati da mangiatore di vegetali, è rispettare di più il Pianeta, e la natura sarebbe più che felice di darci il cibo che ci spetta.
Consiglio la lettura del libro “Le piante parlano: vita e psichismo dei vegetali”, di Reginaldo Lucioli.
Arved
Circa 9 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono sversati ogni anno dai fiumi nei mari e negli oceani di tutto il mondo. L’86% degli sversamenti ha origine dai fiumi asiatici di Cina, India, Sud-Est Asiatico e Indonesia. Il resto dai fiumi di Africa (7,8%), Sud America (4,8%), Centro e Nord America (1%) ed Europa (0,4%). Le immagini raccolte negli ultimi 35 anni dalla Nasa mettono in evidenza che si sono formate negli oceani almeno cinque enormi isole di plastica, la più grande delle quali è la Great Pacific Garbage Patch (grande chiazza di immondizia del Pacifico), nota anche come Pacific Trash Vortex. Negli oceani la combinazione di radiazione solare e acqua salata accelera la frammentazione
delle plastiche: le microplastiche, confuse con il fitoplancton entrano nella catena alimentare dei pesci. Le previsioni sono drammatiche: se non si interromperà lo sversamento dei rifiuti di plastica, secondo molti studi di prestigiose istituzioni scientifiche entro il 2050 negli oceani ci saranno più plastiche che pesci, e almeno il 95% della fauna ittica avrà ingerito microplastiche. Nonostante il Mediterraneo rappresenti solo l’1% delle acque mondiali e gli sversamenti dall’Europa siano meno dello 0,5% del totale, le analisi in corso da almeno 10 anni mettono in evidenza che nelle acque dei nostri mari si concentra il 7% della microplastica globale. Questo perché il Mediterraneo è un mare chiuso, e di conseguenza
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MEDITERRANEO PLASTICA
le plastiche sversate si accumulano nel tempo fino a raggiungere in alcune zone concentrazioni paragonabili a quelle rilevate nella Great Pacific Garbage Patch. In particolare, la concentrazione delle microplastiche è molto elevata tra il Mar Ligure e l’isola d’Elba, nell’area protetta del Santuario dei Cetacei. Questa è la premessa per trasformare il Mare Nostrum in un “mare di plastica”. La prevenzione dell’inquinamento da plastiche dei mari e degli oceani è possibile solo con la realizzazione di efficienti sistemi di gestione dei rifiuti plastici per il riciclaggio e il riuso. Il passaggio da un’economia lineare (produco, uso e getto) a un’economia circolare (produco, uso e riuso, riciclo, riuso, riduco).
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DOSSIER I dati, tuttavia, dimostrano che i Paesi (da quelli europei alla Cina e agli Usa) sono ben distanti dalla “chiusura” del ciclo dell’economia circolare: gran parte del materiale attualmente riciclato non arriva alla fase del riuso. In particolare, per Europa e Stati Uniti va rilevato che fino al 2017 almeno metà del materiale riciclato era esportato in Cina (8 milioni di tonnellate), e dunque era escluso dal processo di riuso. Dal 1° gennaio 2018 il divieto di importazione adottato dalla Cina rende più critico e urgente il riuso in Europa e Usa. Il processo industriale del riciclo e riuso delle plastiche richiede, quindi, innovazione nelle tecnologie di riciclo per migliorare la qualità dei materiali e misure incentivanti nel mercato per sostenere i prodotti riciclati nei confronti di quelli derivanti dall’impiego di plastica vergine.
Sono inoltre necessarie norme efficaci a livello globale e azioni volontarie delle imprese per dare impulso alla diffusione delle bioplastiche, in particolare quelle biodegradabili, che possono ormai sostituire oltre la metà delle plastiche convenzionali senza effetti negativi sulla qualità dei prodotti. In questa direzione appaiono significative le iniziative di imprese come Coca Cola, PepsiCo, Amcor e Unilever, che si sono impegnate a riciclare e riusare, entro il 2025-2030, il 100% delle bottiglie e degli imballaggi di plastica, o di utilizzare plastiche biodegradabili. Tetrapak si è impegnata a riciclare almeno 90 miliardi di contenitori e imballaggi per prodotti alimentari e a introdurre plastiche biodegradabili. Ford, Mercedes, Volkswagen e Toyota stanno introducendo bio-
plastiche nella componentistica delle auto. Gli impegni “volontari” delle imprese rispondono a un’accresciuta sensibilità dei consumatori e costituiscono un passaggio fondamentale sia per la diffusione della “cultura del riciclo e riuso”, sia per promuovere e sostenere politiche pubbliche e misure incentivanti a favore dei prodotti riciclati e di quelli biodegradabili. L’Italia è comunque prima in Europa per riciclo rifiuti, al 76,9%. La media europea è appena al 37%, meno della metà di quella del Belpaese, questo perché è diffusa in Europa la pratica di incenerire il rifiuto, che causa poi inquinamento dell’aria.. Bisogna quindi cambiare, inutile dichiarare “l’Emergenza Climatica” se poi non cambiamo. Valeria Dosa
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COME NASCE UNA SPIAGGIA DI SABBIA? Le spiagge sono di fatto delle discariche naturali dove vanno ad accumularsi i detriti delle rocce erose da vento, sole, gelo e acqua. I fiumi li trasportano verso il mare e le onde li depositano lungo la costa. Perché le nostre spiagge siano proprio dove sono dipende dal punto in cui si è stabilizzato il livello del mare alcune migliaia di anni fa, e il loro colore varia a seconda della composizione. Le spiagge di sabbia chiara sono formate per la maggior parte da granelli di quarzo, con varie sfumature a seconda dell’età del minerale. Ci sono anche spiagge di origine organica, formate da ciò che resta di conchiglie e coralli.
PERCHÉ IN ACQUA SI SENTE PEGGIO? In acqua i suoni si propagano più velocemente, a 5300 chilometri l’ora, contro i 1200 dell’aria. Il motivo per cui però noi sentiamo molto peggio ha a che fare con la nostra anatomia e fisiologia. Sott’acqua, il nostro padiglione auricolare, che come quasi tutti i tessuti del corpo ha praticamente la stessa densità dell’acqua, non riesce a svolgere la sua funzione, quella di raccogliere le vibrazioni e trasmetterle all’orecchio medio e interno. Le ossa del nostro cranio, però, più dense dell’acqua possono ricevere e trasmettere le onde sonore all’orecchio interno. In pratica “sentiamo con le ossa”, che è anche il meccanismo su cui si basano alcuni apparecchi per le persone affette da sordità, anche se questo sistema è meno efficace, per cui per sentire lo stesso
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CURIOSITÀ SUL MARE
suono serve un volume più alto. CHE COSA FARE SE CI SI SENTE PORTARE VIA DA UNA CORRENTE? Quelle pericolose per i bagnanti sono le cosiddette correnti di ritorno, causate dall’energia delle onde che si infrangono quando il mare è mosso, e che possono trascinare verso il largo. Di solito si riconoscono perché si presentano come una striscia di mare calmo in mezzo al mare più mosso. Se si finisce in una corrente, la cosa migliore da fare è spaventarsi, cercare di attirare l’attenzione con un braccio e, intanto, cercare di nuotare “fuori” dalla corrente, che significa di solito andare parallelamente alla spiaggia. Nuotare controcorrente direttamente verso la spiaggia non è invece una buona idea, perché se la cor-
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rente è forte ci si stanca subito, e ci si mette in ulteriore pericolo. PERCHÉ LE DITA IN ACQUA RAGGRINZISCONO? Non c’è una spiegazione del tutto sicura. Secondo la teoria prevalente, quando stiamo per molto tempo a mollo, lo strato più superficiale della pelle assorbe molecole d’acqua, si gonfia e, essendo attaccato allo strato sottostante, si increspa. Succederebbe solo a mani e piedi perché è qui che lo strato corneo è più spesso. Secondo una teoria più recente, però, nelfenomeno entra anche l’azione delle terminazioni nervose. Alcuni scienziati sostengono che il raggrinzimento sia un tratto selezionato dall’evoluzione: renderebbe più facile maneggiare gli oggetti dentro l’acqua. PERCHÉ NELLE CONCHIGLIE SI SENTE IL MARE? È la tipica domanda dei bambini, a cui la maggior parte degli adulti non sa rispondere. Quello che si sente è un rumore ambientale: tutte le onde sonore che si diffondono nell’aria, anche quelle troppo basse da percepire o a cui non facciamo caso, entrano nella conchiglia, che amplifica alcune frequenze. La stessa cosa che fa la cassa di risonanza di una chitarra. CHE COSA SI DEVE FARE SE SI VIENE PUNTI DA UNA MEDUSA? Le voci popolari consigliano di tamponare la parte colpita con ammoniaca, o anche di farci la pipì sopra, se non si ha a disposi-
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zione il prodotto (l’urina contiene ammoniaca). In realtà, la cosa migliore è sciacquare la parte colpita con acqua di mare, non con acqua dolce, che potrebbe fare scattare ancora il rilascio di sostanze urticanti dai tentacoli eventualmente rimasti sulla pelle, e di raschiare via delicatamente questi ultimi. Per ridurre il dolore, il rimedio migliore è bicarbonato e acqua calda (nel caso la medusa sia una caravella portoghese, che si trova nei mari tropicali), oppure ghiaccio (per quelle dei nostri mari) e, se continua, farmaci analgesici orali o topici. PERCHÉ NON SI PUÒ BERE L’ACQUA DI MARE? «Acqua, acqua ovunque, e neanche una goccia da bere», come dice anche il verso di Samuel Coleridge. Il motivo è nella concentrazione del sale. Il cloruro di sodio, che pure è fondamentale per il funzionamento del nostro organismo, nell’acqua di mare ha una concentrazione del 3,5 per cento. La salinità del nostro sangue è invece intorno allo 0,9 per cento, ed è essenziale che rimanga tale per il buon funzionamento degli organi. Se uno cercasse di dissetarsi con l’acqua di mare, il sale in eccesso nel sangue richiamerebbe l’acqua delle cellule. I reni lavorerebbero a pieno regime per espellere il troppo sale, ma in questo modo utilizzerebbero comunque più acqua di quanta ne sia stata ingerita. Il risultato, alla lunga, se non si ha acqua dolce a disposizione e si continua a bere acqua di mare, è la disidratazione, il blocco renale e la morte.
C’È DA AVERE PAURA DEGLI SQUALI? Secondo l’International Shark Attack File, nel 2013, in tutto il mondo, settantadue persone hanno subito l’attacco di uno squalo, e dieci sono rimaste uccise. La maggior parte degli attacchi si è avuta in Florida, seguita dall’Australia. Nel Mediterraneo, dal 1847 al 2012 sono stati registrati trentasei casi, con diciotto morti. In Italia, dove sono avvenuti tre degli attacchi fatali, l’ultima morte è avvenuta a Piombino nel 1989. Come suggerisce la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) è più probabile restare fulminati dalle lucine di un albero di Natale che essere uccisi da uno squalo. Insomma, la loro è un’immeritata cattiva reputazione.
Giulia Orsini
Per la maggior parte della storia e in un gran numero di culture, la politica è stata una prerogativa maschile. Ma ci sono state alcune eccezioni, donne che hanno conquistato e gestito il potere in modo illuminato e per lunghi periodi, tessuto relazioni, ricucito strappi, sposato un ideale (anche in modi non sempre pacifici), garantito prosperità economica e tenuto alla larga le ingerenze. Vi raccontiamo alcuni celebri esempi di sovrane, imperatrici, donne faraone e primi ministri che hanno inciso il loro nome a chiare lettere nella Storia.
HATSHEPSUT (XV SECOLO A.C.) Divenne la prima donna sovrano d’Egitto in un’epoca in cui non esistevano neppure i vocaboli per riferirsi a un faraone donna. Potente sacerdotessa, incoraggiò le arti e i commerci, dando slancio all’economia; fece fiorire l’edilizia e garantì un’istruzione al futuro faraone, che pure avrebbe dovuto aspettare 30 anni per divenire l’unico re d’Egitto. Per mantenere il potere era solita vestirsi e farsi ritrarre con abiti maschili (e con la barba). Voleva dimostrare di essere simile ai faraoni uomini anche nell’aspetto, e rassicurare sul fatto che non avrebbe, con eventuali figli, scal-
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LE DONNE PIÙ POTENTI
zato il legittimo faraone, ovvero il figliastro Thutmose III, ancora troppo giovane per salire al trono. CLEOPATRA (69-30 A.C.) L’ultima regina del Regno tolemaico d’Egitto, celebrata dal cinema per l’indiscusso fascino di fronte al quale caddero personalità del calibro di Giulio Cesare e Marco Antonio, era anche un’abile statista e una fine conoscitrice delle relazioni internazionali, e riuscì a influenzare la politica dell’Impero romano in diverse circostanze. Grazie al supporto di Cesare riconquistò il trono dopo la guerra civile con il fratello To-
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lomeo, e ottenne una posizione di favore per il suo regno presso l’impero. Divenendo amante di Marco Antonio, dopo l’assassinio di Cesare riuscì a consolidare il dominio sull’Oriente, fino alla sua morte: nel 30 a.C. la regina si fece mordere da un aspide (o ingoiò veleno) per non cadere nelle mani di Ottaviano, che ridusse l’Egitto a provincia dell’Impero Romano. BUDICCA (33-60/61 D.C.) La giovane regina della tribù degli Iceni, nell’Inghilterra orientale, è ricordata per aver guidato la più feroce rivolta anti-Romana dell’isola. Dopo aver protestato per l’esproprio delle terre del defunto marito Prasutago da parte dei Romani, fu denudata e umiliata in pubblico dai conquistatori, che stuprarono le sue figlie. Budicca, esperta di arte militare, organizzò allora una vendetta, chiamando a raccolta tutti i nobili Iceni scontenti, infliggendo al proconsole romano Paolino una prima, dura sconfitta. Vinta una battaglia, perse però la guerra e pur di non cadere nelle mani dei Romani Budicca si suicidò, avvelenandosi. ULPIA SEVERINA (in carica dal 274 AL 275 D.C.) Moglie dell’Imperatore Aureliano, potrebbe aver regnato da sola per un anno tra la morte del marito e l’elezione del successore Marco Claudio Tacito. Lo si evince dalla sua effigie raffigurata molto spesso sulle monete in questo periodo di transizione. Se così fosse, si tratterebbe dell’unica imperatrice romana che abbia governato in modo ufficiale.
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TEODORA DI BISANZIO (497-548) Moglie dell’imperatore d’Oriente Giustiniano I, regnò al fianco del marito, con pari dignità e potere decisionale. Si dice che in molte occasioni fosse ella stessa la “mente” di importanti decisioni politiche: come quando, in occasione della rivolta di Nika, scoppiata nel 532 a Costantinopoli per rovesciare l’imperatore, convinse il marito a non fuggire, ma a rimanere e sedare la ribellione. Promotrice di molte leggi a tutela delle donne, morì forse per una forma di cancro, tra i primi casi storici documentati di questa malattia. IMPERATRICE SUIKO (554-628) Prima imperatrice di cui si abbia attestazione scritta in Giappone, salì al trono prima dei propri figli (che pure erano eredi legittimi) per sanare un periodo di forti instabilità politiche. Consolidò il buddismo, introdusse il calendario e la burocrazia cinesi in Giappone, e permise l’ingresso nel paese di artigiani cinesi e coreani. Introdusse una costituzione di 17 articoli che ribadiva i principi morali del buddismo e la supremazia della figura imperiale. WU ZETIAN (624-705) Anche chiamata Wu Zhao, o Wu-hou, è considerata una delle donne più potenti della storia della Cina, l’unica ad aver fondato una propria dinastia, la dinastia Zhou. Originariamente concubina di ultimo livello per gli imperatori della dinastia Tang, riuscì a compiere una rapida ascesa sociale, divenendo la favorita dell’imperatore Gao Zong, e scalzando le rivali (tra cui la moglie legitti-
ma del sovrano). Fece abbassare le tasse e promosse lo sviluppo agricolo, consolidando il buddismo come religione di stato. ELEONORA DI AQUITANIA (1122-1204) Fu tra le più ricche e potenti donne dell’Alto Medioevo, e moglie non di uno, ma di due re. Figlia primogenita del duca di Aquitania, tra i più importanti domini di Francia, sposò dapprima il sovrano di Francia Luigi VII, con il quale partecipò alla seconda crociata. Ma i due non andavano d’accordo e “divorziarono”(ottenendo l’annullamento delle nozze) nel 1152. Eleonora sposò allora Enrico II, futuro re di Inghilterra, da cui ebbe 8 figli (due dei quali, Riccardo e Giovanni, sarebbero divenuti sovrani). Fu più volte coreggente del potere e fu una figura chiave nel trasformare l’Aquitania in una delle terre più culturalmente interessanti dell’Europa dell’epoca. ISABELLA DI CASTIGLIA E ARAGONA (1451-1504) Moglie di Ferdinando di Aragona, fu con il marito sovrana congiunta dell’intera Spagna. Per contratto matrimoniale poteva governare la Castiglia in modo indipendente, e lo fece con decisione. Fervente cattolica, introdusse in Castiglia l’Inquisizione, e fece espellere dalla Spagna oltre 170 mila ebrei. Aiutò il consorte nella conquista di Granada, territorio dei Mori, e fu la prima sostenitrice, con il marito, dei piani di esplorazione di Cristoforo Colombo.
CATERINA II DI RUSSIA (1729-1796) È considerata uno dei massimi esempi di dispotismo illuminato: estremamente colta, non esitò a esercitare il potere in modo assolutista e dispotico. Sposò il granduca ed erede al trono Pietro Fëdorovič con il quale entrò presto in disaccordo, fino a ordinare una cospirazione per imprigionarlo (il sovrano morì in carcere). Salita al potere, governò secondo ideali illuministici, supportando riforme giuridiche, nell’istruzione e nell’amministrazione. In politica estera è famosa per aver annesso al suo impero buona parte della Polonia, sopprimendo senza pietà i nazionalismi di quella terra.
CIXI, IMPERATRICE DELLA CINA (1835-1908) Come per altre imperatrici orientali, la sua ascesa al potere iniziò dal grado di concubina. Ma la sorte giocò a suo favore e fu l’unica a dare un figlio maschio all’imperatore Xianfeng: quando questo morì, assunse la reggenza del potere prima per il figlio, poi per il nipote, rifiutandosi di farsi da parte quando i legittimi eredi al trono ebbero raggiunto la maggiore età. VITTORIA, REGINA DI INGHILTERRA (1819-1901) Prima del record della Regina Elisabetta, fu suo il regno più lungo della storia d’Inghilterra. E il suo potere fu esercitato nell’epoca coloniale, il che fece della regina il simbolo della potenza espansionistica britannica nel mondo. Madre di nove figli, guidò il paese in un periodo di intensi cambiamenti sociali ed economici, sotto lo sguardo attento del marito, il Principe Alberto, del quale era sinceramente e profondamente innamorata.
MARGARET THATCHER (1925-2013) Unica donna primo ministro del Regno Unito, eletta per 3 mandati consecutivi. Per la sua gestione inflessibile degli scioperi interni e di alcune crisi internazionali (tra le quali l’assedio all’ambasciata iraniana a Londra da parte di 6 terroristi arabi nel 1980) si è guadagnata il soprannome di “Iron Lady” (la Lady di ferro). Il suo operato non è esente da critiche storiografiche, come quella di razzismo e di non aver favorito l’ascesa al potere di altre donne.
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ELISABETTA I DI INGHILTERRA (1533-1603) Figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, governò in un contesto ricco di congiure familiari e rivalità internazionali (prima tra tutte, quella con la Spagna). Per il rifiuto di sposarsi per convenienza politica, si guadagnò il soprannome di “Regina Vergine”. Fu fervida sostenitrice della Chiesa di Inghilterra e si oppose per questo motivo a Maria Stuarda, sua cugina e regina di Scozia, simbolo del Cattolicesimo inglese (Elisabetta la fece giustiziare). Tra i suoi maggiori successi politici, ci fu la sconfitta dell’Armada Spagnola in acque inglesi, nel 1558. Il suo regno vide anche una fioritura culturale senza precedenti: William Shakespeare e Francis Bacon sono solo alcuni degli intellettuali che vissero nella sua epoca.
GOLDA MEIR (1898-1978) Fu primo ministro di Israele in un periodo particolarmente complesso della storia del Paese, dopo il massacro di 11 atleti e allenatori israeliani ai Giochi olimpici di Monaco del 1972, e durante il conflitto arabo israeliano del 1973. Fu anche tra gli esponenti di spicco del movimento sionista, per la creazione di uno stato israeliano in Palestina. In molti la paragonano, per il piglio e la longevità al potere, alla “Lady di Ferro” Margaret Thatcher. Arved
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IL MATRIMONIO NELL’ITALIA MEDIEVALE
Dall’antichità fino all’età rinascimentale il matrimonio era visto come elemento fondamentale del processo di civilizzazione. Per Cicerone e i romani era il nucleo fondamentale sul quale si fonda lo stato, di una unione che conduce alla giustizia, all’alleanza e alla compartecipazione reciproca tra gli esseri umani. Proprio questo patto, questo vincolo viene chiamato giustizia. Vi era uno stretto legame tra matrimonio e storia della Repubblica per i romani. Con le popolazioni germaniche crollò la struttura dell’impero ma Agostino d’Ippona conservò il legame storico tra matrimonio e politica. Il matrimonio era dunque un legame sacro. Era qualcosa che riguardava la fedeltà, la
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carità tra gli uomini, l’alleanza, la pace cristiana. Quando Agostino assunse la posizione dell’impero, il matrimonio rappresentava un vincolo che portava alla pace cristiana e all’alleanza. In contrapposizione vi era la legge di Valentiniano del 370373 che vietava i matrimoni tra romani e barbari, c’era il divieto dei matrimoni misti, tuttavia, vi furono numerosi matrimoni tra i due popoli, tra mariti germanici e spose romane. Il cristianesimo ha contribuito ad incrementare queste unioni. Vi era l’idea che le differenze culturali e razziali erano elementi estrinseci e basta. Nel Medioevo il ruolo centra-
le della famiglia per l’organizzazione politica fu contestato dal comune, perché una società civile basata sulle alleanze matrimoniali era una cosa assurda e contrario ai principi dell’organizzazione e comportamento politico sviluppatosi nelle città italiane. Il matrimonio rimaneva comunque lo strumento fondamentale della politica dei comuni per rafforzare i legami. Per esempio a Viterbo i matrimoni servivano a garantire la pace nelle città, a Genova vi furono tanti matrimoni segreti. Le strategie di alleanza matrimoniale erano molto importanti, poiché servivano a portare la pace. Il matrimonio divenne centrale nella cultura italiana, si cer-
IL DONO DI UNA SPOSA La sposa rimaneva comunque una sorta di oggetto di scambio tra maschi, lei era infatti sposata, non sceglieva di sposarsi. Essa faceva parte di un preciso piano che coinvolgeva gli uomini (padri e fratelli) che la “davano” in sposa al marito che la “prendeva”. Lei era esclusa da tutto e non aveva potere decisionale in merito. Un esempio di matrimonio del genere è quello tra Galeazzo Maria Sforza e Bona di Savoia, un
atto meramente diplomatico, fatto di scambi e negoziazioni tra corti. Le nozze, infatti, furono celebrate senza lo sposo. MATRIMONIO E PERSONALITÀ GIURIDICA Vi era il matrimonio IN MANU in cui la patria potestà passava dal padre al marito della sposa. La sposa non aveva una posizione giuridica distinta, tutto ciò che era suo ora appartiene al marito, la moglie passa sotto la manus del marito e tutto ciò che lei ha appartiene di diritto al marito come dote. E il matrimonio SINE MANU, in cui non cambiava la personalità giuridica della sposa, lei restava sempre sotto l’autorità del padre, dal quale poteva cercare di ottenere l’emancipazione e alla sua morte poteva ottenere una sorta di indipendenza. Giuridica, inclusi il diritto di proprietà e di divorzio. Le invasioni germaniche reintrodussero in tante zone dell’Italia il matrimonio sine manu. IL MUNDIUM Il Mundium era il diritto di esercitare la protezione sulla donna, toccava al padre, ma in sua assenza ad un parente stretto. Il matrimonio non cambiava automaticamente le cose, finchè non veniva trasmesso al marito in maniera formale, la donna restava sotto il controllo legale del padre. Per una sposa longobarda il matrimonio sine manu era diverso da quello di una sposa romana, perché essa non poteva ottenere l’emancipazione, veniva portata in casa del marito che pagava una somma di denaro (la meta) in cambio del mundium della donna. Il giorno dopo, alla consumazione dell’unione, il marito
offriva pubblicamente alla moglie la morgengabe (un dono che rappresentava l’attestazione dei propri diritti sessuali). Quindi, i doni più importanti nel matrimonio germanico erano la Meta, donata all’inizio, e la Morgengabe, donata alla fine. Queste rappresentavano il pieno possesso legale e sessuale dello sposo sulla sposa. Se il marito moriva la donna doveva andare ad un altro marito, o ai parenti di lui o alla corte del re. La metà della meta (donata) andava agli eredi del marito, poiché il mundium della donna passava in altre mani, e veniva portata come la prima volta e nella stessa maniera nuovamente in altre mani.
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cava di creare una continuità tra le diverse culture. Secondo Marco Antonio Altieri in un trattato umanistico, descrisse il matrimonio lo strumento attraverso cui le famiglie si rafforzavano favorendo lo stabilirsi di alleanze salde. Un rito molto importante a tal proposito è quello della danza nuziale, che rappresenta lo strumento attraverso il quale si costruiscono queste alleanze, ci si sente coinvolti anche se non ci si conosce bene, è uno strumento in cui ci si conosce passo dopo passo, dove si devono seguire delle regole, dove ci deve essere armonia fino a raggiungere un equilibrio sociale, che conduce alla pace sociale. Per lui i romani del suo tempo devono tornare a questi riti nuziali, come mezzo per far riguadagnare potenza alle proprie famiglie. Altieri definisce il matrimonio non come l’atto di prendere una moglie, ma come quello di creare una madre e non come semplice “strumento” di accoppiamento. Alla base della famiglia ci sono la comprensione reciproca e l’interazione culturale, che poi formano lo stato. La famiglia diventa il luogo privilegiato di trasmissione dei comportamenti caratteristici di una determinata cultura.
IL FIDANZAMENTO, IL DOPO FIDANZAMENTO E IL MATRIMONIO Si usava scambiare i voti e stipulare accordi sul patrimonio, poi dopo il fidanzamento l’anello veniva dato alla sposa dallo sposo. L’accordo sigillava la promessa, insieme alle offerte a Dio e alla chiesa. Infine c’era il matrimonio con lo scambio dei voti finali, con offerte e benedizione, con il consenso di entrambi gli sposi, ciò implicava un affetto reciproco alla base. Poi vi erano le due fasi finali: la mano destra e l’abbraccio degli sposi. RITI NUZIALI Il luogo dei riti nuziali era la casa della sposa davanti ad un notaio che attestava il consenso da parte di entrambi gli sposi, oppure veniva celebrato alle porte della chiesa di fronte al sacerdote.
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Nel tardo medioevo la cerimonia veniva suggellata con l’anello, simbolo del matrimonio consensuale introdotto dai normanni. L’INTERVENTO DELLA CHIESA Nel XI secolo la chiesa utilizzò l’anello come simbolo del matrimonio legittimo. L’anello benedetto suggella l’unione quando viene posto al dito della sposa. Prima veniva benedetto il velo portato da entrambi gli sposi. I sacramenti del VII, VIII e IX secolo portarono l’aggiunta di preghiere specifiche che accompagnavano la messa nuziale. Inizialmente si concentravano solo sulla sposa, che veniva esortata a rimanere pudica nel matrimonio, prendendo come esempio le figure femminili dell’Antico testamento. In seguito le liturgie matrimoniali comprenderanno un’interrogazione alla coppia, fatta con lo scopo di accertare il consenso di entrambi gli sposi e questa unione veniva suggellata con l’anello. La sposa e lo sposo andavano insieme alla damigella d’onore e ai testimoni davanti alle porte della chiesa, dove il sacerdote chiedeva agli sposi: “accetti questa persona come tua moglie/tuo marito?” dopo il consenso egli benediceva l’anello e lo dava allo sposo che lo poneva al mignolo della sposa. Tutto questo significa che non è più il sacerdote a compiere il gesto rituale ma è lo sposo con il consenso reciproco. Era un vero matrimonio, anche se in assenza di una chiesa. Di fondamentale importanza è il consenso del padre della sposa in questa unione. Anche se cambiò il rito dell’unione matrimoniale, il matrimonio rimaneva comunque un
modo per creare alleanze maschili. IL FIDANZAMENTO Veniva effettuato dagli uomini in assenza della sposa, anche in tenera età. Spesso si suggellava il tutto con un bacio e il dono di un anello, ma spesso la sposa non c’era a ricevere il bacio e l’anello. Per le popolazioni germaniche era molto importante il fidanzamento, in cui si stabiliva il passaggio del mundium della donna, si negoziava e si trattava, ma sempre e soltanto in sua assenza. Tutto avveniva tra uomini, si suggellava il tutto con “l’impalmata”il “toccamano”, ovvero il contatto tra le due mani destre. Con questo rituale si suggellava il patto maschile e dopo gli sposi bevevano dallo stesso boccale. IL CORTEO NUZIALE La sposa veniva portata in piazza e tra le vie della città, tutta agghindata, seguiva un percorso prestabilito dal marito. La sposa era al centro dell’attenzione, ed era accompagnata da musicanti, corredo e doni ricevuti dal marito. Il corteo era un evento festoso e pubblico. LA CONSUMAZIONE Era un atto ufficiale che si svolgeva con la presenza di testimoni che ne riferivano lo svolgimento. Se la sposa era troppo giovane si richiedevano gli atti simbolici dello svolgimento, come il baciarsi. Nei matrimoni più importanti a livello politico vi era anche la cronaca scritta. Per esempio quello del 1473 tra Eleonora D’Aragona ed Ercole d’Este. Negli ambienti borghesi la cronaca scritta
è meno frequente. LA DOTE Nel XII secolo la “dote” subì notevoli cambiamenti in Italia. Si trattava di un assegno matrimoniale fornito dalla famiglia della donna. Nello stesso secolo anche i doni del marito subirono un cambiamento. Non ci fu più l’assegno del marito (uso germanico) a causa di un mutamento economico e sociale, con la conseguente esclusione delle donne dai patrimoni dei mariti, che diventavano dipendenti da essi. La perdita di questo assegno può aver contribuito all’ascesa dell’economia italiana nel medioevo ma tagliò fuori le mogli dai patrimoni dei mariti. Le donne si aspettavano comunque l’assegno o una morgengabe. La dote era importante perchè distingueva una moglie da una concubina, ed era importante nella mentalità popolare. Questa dote serviva a mantenere alto l’onore delle donne di una società rispettabile. ETÀ DA MATRIMONIO La maggior parte delle donne si sposava prima dei 20 anni, le famiglie cercavano quasi sempre di sposare le proprie figlie. Gli uomini non si sposavano prima dei 30 anni e spettavano in molti casi anche di più. MONOGAMIA E MATRIMONIO LEGITTIMO Per i romani vi era la concezione del matrimonio come eterno e questo limitava la sessualità, che veniva praticata con il solo scopo di generare figli. La monogamia per i romani era una cosa importante. I germani, prima dell’avvento
CONCUBINATO E CLANDESTINITÀ La chiesa nel tardo medioevo cercò di negare la legittimità del concubinato. Vi erano dei provvedimenti contro il concubinato. Questo matrimonio di seconda classe era molto comune nell’antichità e permetteva unioni tra uomini e donne di varia estrazione sociale. Chi si sposava clandestinamente doveva pagare una multa, anche se nel medioevo le coppie continuarono a vivere unioni più
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del cristianesimo, avevano delle concubine e mogli più o meno ufficiali. Dopo l’avvento del cristianesimo la chiesa impose il limite di una sola moglie. La concezione del legame matrimoniale come eterno è romana, ma furono i cristiani della tarda antichità a trasformare questa realtà sociale. Sant’Ambrogio condannò il divorzio praticato con l’unico scopo di risposarsi, considerandolo adulterio, così anche Agostino, ponendo le basi dell’intolleranza della chiesa verso tutte le forme di monogamia seriale. Il Decretum di Graziano impose la monogamia nel matrimonio. Nel XII e XIII secolo non intervennero solo i Papi sugli strati superiori della società, cioè i nobili e i re, ma agirono su larga scala. I tribunali ecclesiastici non concedevano il divorzio tranne nei casi più gravi come la violenza, la consanguineità e l’impotenza sessuale. I figli illegittimi nati fuori dal matrimonio potevano essere privati dei diritti di successione se non erano stati riconosciuti. Il diritto privilegiava i figli nati dal matrimonio legittimo.
vicine al concubinato che al matrimonio. MARITI E MOGLI Il matrimonio nel medioevo rappresentava un’ istituzione sociale, un legame intimo tra uomo e donna. La donna doveva tuttavia rinunciare alla sua precedente personalità a livello giuridico e sociale. Inoltre, per il buon funzionamento del matrimonio la donna doveva stimolare il desiderio dell’uomo attraverso la sua bellezza, per esempio il trucco. Oltre al desiderio c’era il rapporto di amicizia che legava un uomo e una donna sposati, il matrimonio permetteva di instaurare un particolare rapporto di amicizia, molto particolare, rapporto fondato sulla chiarezza in cui niente veniva celato. IL RUOLO DI MADRE Lo stato concedeva loro il pieno riconoscimento alla donna come madre, infatti, la donna come madre veniva onorata. L’autorità della donna come madre aumentò quando i matrimoni servivano a produrre non solo dei figli ma anche una materfamilias che rappresentava una figura molto importante per le alleanze sociali. Tutto questo conferiva alla madre una dignità elevata, finalizzata non alla procreazione fine a se stessa, ma rappresentava un’istituzione culturale. La madre era una donna che dopo aver allevato ed educato i figli, era lei stessa che veniva protetta da loro stessi quando diventavano adulti.
Francesco V.
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I MISTERI E LE ANOMALIE DI MONTE CAVO
Luci che escono dalla montagna e dal lago, rifugi sotterranei, una strada che sfida le leggi della fisica. È un’area ricca di storia antica ma anche di misteri moderni, qui avvengono fenomeni strani e apparentemente inspiegabili. Cosa si nasconde Monte Cavo? Roma, Colli Albani. Siamo nella campagna romana, a sud est della città. Un’area di natura vulcanica originatasi centinaia di migliaia di anni fa. Qui si erge il Monte Cavo, con i suoi 950 metri sul livello del mare, è ormai un cono vulcanico che si trova nel comune di Rocca di Papa e intorno, la zona dei Castelli Romani. Montagna sacra per i popoli pre-romani e romani, qui sorgeva il tempio di Iuppiter Latiaris, ambita meta di
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pellegrinaggio per i popoli latini. Partendo dall’Urbe, per trenta chilometri, passando per il Lago di Nemi, ove si adorava Diana Nemorensis (“Diana del bosco sacro”), dea della caccia, si giunge alla base della montagna, dalla quale partiva una strada lastricata in basalto (detta Via Sacra o Trionfale) che arrivava proprio fino al tempio. Il tempio di Giove venne distrutto e convertito in eremo a San Pietro già nel medioevo. Divenne poi un albergo e alla fine una giungla di antenne. Nonostante tutto, questo luogo ha mantenuto la magia che sempre lo ha contraddistinto e rimane avvolto nei misteri che aspettano di essere svelati.
LA BASE SEGRETA DI MONTE CAVO: QUELLE STRANE LUCI CHE SORVOLANO LE ANTENNE Negli anni ’80 ci fu un intensificarsi di avvistamenti UFO a Castel Gandolfo, sia sul lago che sul monte. Il lago in questione è di origine vulcanica ma ha degli aspetti molto singolari, solo di recente, tramite un sommergibile, si è riusciti a stabilirne con esattezza la profondità (170 metri), molto superiore rispetto a laghi più grandi. Luci e oggetti luminosi sono stati più volte segnalati, entrare ed uscire dal lago. Una sera del 1997 furono avvistate nei cieli di Albano Laziale (uno dei comuni dei Castelli Romani) cinque sfere luminose. Le
tare di luci, lampi improvvisi che si vedevano uscire dal Monte. Secondo dati ufficiali, di fonte governativa, Roma ospita il comando per il Mediterraneo centrale della Nato e il centro logistico interforze USA, nonché una stazione NATO. Stazioni di telecomunicazioni NATO si trovano anche a Rocca di Papa, collegate molto probabilmente con le istallazioni sotterranee di Monte Cavo. Ora, anche se la base come già detto è ufficialmente chiusa, come si spiega l’imponente presenza militare nei pressi di Monte Cavo? È vero che c’è un grande impianto di trasmissioni e telecomunicazioni di proprietà dell’Aeronautica Militare, utilizzate sotto le vesti della NATO e il restante numero di antenne che sono di proprietà RAI ma ogni volta che ci si avvicina troppo al perimetro delle antenne, i militari compaiono silenziosamente dal nulla e sbarrano letteralmente la strada, invitando ad allontanarsi immediatamente dalla zona. Perché tanta sorveglianza e segretezza solo per delle antenne? FENOMENI SISMICI O ESPLOSIONI SOTTERRANEE? Non è tutto. Sono veramente molte le testimonianze di abitanti della zona che in un periodo di tempo di circa cinquant’anni, riportarono di rumori anomali provenienti dal sottosuolo, come vibrazioni dovute a piccole esplosioni. La zona è soggetta ad attività sismica e i sismologi ogni qual volta si verificavano eventi sismici si affrettavano a tranquillizzare la popolazione che piccoli terremoti erano presenti sin dall’antica Roma. Secondo chi vi abitava lì da tempo immemore, riferisce che nel dopoguerra, queste scos-
se sono aumentate notevolmente per cessare del tutto con la caduta del muro di Berlino. Altra coincidenza strana si verificò quando si tenne la conferenza mondiale sul disarmo nucleare e vennero vietati gli esperimenti nucleari, la Francia si affrettò a terminare i propri, prima dell’entrata in vigore del trattato, e nella zona di Monte Cavo, per coincidenza, ripresero le scosse sismiche notate in precedenza, e, questa volta risultarono perfettamente allineate da Monte Cavo a porta Pavona, come se si stesse seguendo uno schema di lavoro; ecco che quei lavori interrotti dopo la caduta del Muro vennero terminati abbastanza in fretta (come furo terminati gli esperimenti nucleari in Francia). Insomma, l’impressione non era di fenomeni sismici naturali ma bensì di piccole esplosioni dirette allo scavo di tunnel verso il mare.
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testimonianze di persone riferirono di oggetti arancione, luminosi che a diverse velocità si spostavano in varie direzioni, sono molte. Una era più grande, le altre quattro più piccole e sembravano seguire la scia della maggiore, ad un certo punto si separarono: due scesero verso il lago di Albano, un’altra si diresse verso il comune di Nemi e due sfrecciarono verso Monte Cavo, una delle quali fu costretta a nascondersi dietro al Monte per il sopraggiungere di un aereo. A Monte Cavo risiedeva il Comando Operativo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica (C.O.S.M.A.). Ora la Base non è più operativa e si chiama “Distaccamento Aeronautico di Monte Cavo” e l’intera aerea è sotto il controllo del 31° stormo dell’Aeronautica di Ciampino. Da Centro operativo è passato ad essere un centro di addestramento, poi ha ospitato il Centro nazionale supervisione reti. Il 31 dicembre 2011 viene “ufficialmente” chiuso. La base in questione è un’immensa città sotterranea, rifugio antiatomico e sede del comando NATO per l’Europa sud occidentale. Durante gli anni della Guerra Fredda, in caso di attacco nucleare, avrebbe dovuto garantire la sicurezza di tutto il personale politico e militare dell’Europa del sud. Una struttura interna imponente, realizzata in cemento armato sulla roccia viva; due, i livelli di gallerie costruite. Al riparo da occhi indiscreti, si gestiva il traffico aereo nazionale e in parte dell’Europa dell’est. A Rocca di Papa il comando italiano e NATO collaboravano nella segretezza di questi bunker. Il fatto è che la gente del posto ha continuato a vedere e raccon-
LA STRADA ANOMALA CHE PORTA A MONTE CAVO Ad accrescere il mistero di questo monte è un tratto di strada provinciale che collega la località di Ariccia a Genzano in direzione Monte Cavo. La sua particolarità attrae non solo curiosi e scettici ma anche studiosi che hanno indagato sull’anomalia di quel tratto di strada. Si tratta di una salita in discesa. Guardando il tratto di strada si nota palesemente che è in discesa ma in realtà si comporta come una salita. Se si lascia rotolare un oggetto, esso tende a risalire, così come un’automobile o qualsiasi oggetto si tende a far scendere. Come se vi fosse una discontinuità del campo gravitazionale dovuto forse alla presenza di tre ex vulcani due dei quali
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DOSSIER ora sono laghi. O dovuto ad altro? Di sicuro le leggi che governano il moto di un corpo lungo un piano inclinato (qui si tratta di 18°), vengono completamente stravolte. Oltre all’aspetto scientifico c’è anche quello psicologico da tenere in considerazione; un senso di smarrimento, instabilità fisica e psichica colpisce chi si ferme in quel tratto di strada, un effetto veramente “strano” e “singolare”, quasi fuori dalla nostra dimensione. Le ipotesi che sono state formulate sono diverse. C’è chi sostiene si tratti di un’illusione ottica, e cioè, si percorre in realtà una pendenza contraria a quella percepita dall’occhio. Misurando con una livella ad acqua la pendenza si rileverebbe una inclinazione opposta a quella percepita dall’occhio umano. Se i corpi ne sono influenzati, dovrebbe esserlo anche la livella. C’è di più, effettuando le misurazioni con un altimetro elettronico i valori confermavano la percezione visiva, cioè si stava osservando una salita. I valori delle misurazioni effettuate con la livella a bolla, e quindi con un mezzo meccanico, davano ragione all’illusione ottica. Ma se ci si sposta in un particolare punto, in prossimità di quello che si ritiene il punto più alto della salita, l’altimetro, al contrario di altri rilevamenti caratterizzati da
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una notevole stabilità, impazzisce, oscilla continuamente con una enorme escursione di valori. Perché in quel punto si verificava questo strano fenomeno? Perché questo anomalo comportamento dell’altimetro? Anche le telecamere hanno comportamenti strani, dovuti alla difficoltà di messa a fuoco automatica. Ma spostandosi sulla corsia opposta il fenomeno ottico e percettivo si ribalta. Perché questa differenza da una corsia all’altra? Anche volendo prendere in considerazione l’effetto ottico, c’è un altro problema, guardandosi intorno non esistono parametri o punti di riferimento tali da trarre in inganno il cervello; non esiste un orizzonte, né pianure, né edifici ma solo fitta vegetazione. Quindi il cervello, dove trova i dati per comunicarci che si tratti di una illusione ottica? L’impressione è che lì c’è qualcosa che non torna con la normale percezione della realtà. Il luogo abbiamo detto, è situato in prossimità di tre aree vulcaniche quindi subisce l’influenza di queste masse energetiche ma la bussola stranamente non rileva comportamenti strani. Si è ipotizzata la presenza di meteoriti ferrosi sepolti che agirebbero come grossi magneti ma il comportamento anomalo riguarda non solo autovetture ma oggetti di qualsiasi materiale e non si conoscono
materiali in grado di produrre forze gravitazionali negative o campi orientati in modo così inconsueto. La zona del “vulcano laziale” o Monte Cavo, rimane comunque una delle più anomale d’Italia per quanto riguarda l’aspetto magnetico, rispetto all’andamento medio del magnetismo terrestre. Il primo che evidenziò questa anomalia fu Stefano Cipolletti, abitante di Nemi, durante un sopralluogo portò con se un sensitivo Umberto di Grazia, egli individuò nel terrapieno lungo la strada, seminascosto dalla vegetazione, l’imbocco di un lungo cunicolo con molte diramazioni sotterranee. Al di sotto del piano stradale vi sono nascoste sicuramente rovine di epoche precedenti. Di che rovine si tratta? Il lungo cunicolo e le tante diramazioni potrebbero ricollegarsi alla base top secret? Che ci sia un reale collegamento tra le anomalie della strada, i lampi di luce e la base segreta? Cosa si nasconde sotto Monte Cavo? Qual è oggi il ruolo della base segreta chiusa ben cinque anni fa? Ciò che si sospetta è che nella base super segreta, un tempo rifugio atomico, ora ospiti le prove di avvenuti contatti alieni. Federica Baldi
Entrare in un luogo che sia una chiesa, un negozio o semplicemente nella nostra casa è un’azione che compiamo ogni giorno, più volte al giorno e lo facciamo automaticamente, quasi per abitudine. Noi siamo coscienti di avere un’anima. Anche i luoghi ne hanno una, ogni angolo del Pianeta ne ha. Il nostro compito è scoprirla e comprenderla affinché possiamo capire meglio la nostra storia, il nostro essere. Così come cerchiamo di scrutare nella nostra introspettività dovremmo fare lo stesso con i luoghi. Un tempo le entità potenti apparivano in posti ben determinati: sotto un albero, su una montagna, vicino ad una sorgente e gli uomini circondavano lo spazio di queste apparizioni con delle pietre, per proteggerlo e salvaguardarne l’interiorità. Successivamente venivano eretti templi consacrati a queste divinità e si stabiliva un
legame molto forte perché quello rappresentava la modalità dell’essere al mondo. Era inscindibile l’essenza dell’uomo da quella dell’ambiente in cui viveva. Nell’antichità, le culture basavano tutto sull’interpretazione sacrale del territorio, in ogni angolo è presente una manifestazione simbolica, l’uomo stesso ha lasciato ovunque il segno del suo passaggio. Ogni luogo ha, quindi, una propria identità, irripetibile, universale. Oggi siamo diventati incapaci di “vedere oltre”, vediamo ciò che altri vogliono farci vedere. Le architetture, l’estetica che catturano la nostra attenzione ci nascondono ciò che c’è sotto, ostacolando la memoria, le forze, i sentimenti che abitano quel luogo. Ne celano la vera essenza. Sempre più spesso accade che non proteggiamo, ne rispettiamo i luoghi in cui viviamo e anche questo porta a non
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LUOGHI ENERGETICI. LUOGHI DI CULTO E DI POTERE
sentire la loro energia, energia che è sopravvissuta nel tempo giungendo fino a noi. Si tende a nascondere l’interiorità dei luoghi. La nostra è un’epoca dominata dall’artificio, dalla superficialità, dall’apparenza e l’occhio fatica sempre di più a percepire la profondità dell’Essere, siamo diventati incapaci di vedere la topografia dinamica che si nasconde sotto le facciate di un edificio o sotto una strada asfaltata. L’architettura può aiutare ad avvicinarci all’identità tra Natura e cultura, l’architetto dovrebbe ascoltare l’anima del luogo, la sua voce, senza sovrapporre la voce della sua mente. A volte ci troviamo davanti a forme indecifrabili, grovigli di linee ambigue, oscure e per entrare in profondità dobbiamo abbandonare il linguaggio e lasciarci guidare dal nostro inconscio; scendere nel buio anche se l’uomo ha sempre
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tentato la fuga da esso, illudendosi di poter costruire un mondo opposto, luminoso spiegabile e rassicurante. Ma non esiste la luce senza il buio. E viceversa. L’uomo è fatto anche del buio e non bisognerebbe temere ciò che ci costituisce ed è nella nostra natura. Ha via via costruito un mondo civilizzato trasformando la realtà in natura morta e manipolabile, aumentando il senso di abbandono, di degrado e di confusione. I LUOGHI E I NON LUOGHI DI MARC AUGE’ Il luogo per definizione è una porzione di spazio limitato materialmente o idealmente. I luoghi energetici, ossia quei luoghi in grado di produrre autonomamente un lavoro, contribuiscono ad aumentare le nostre percezioni, il nostro benessere e metterci in contatto con il trascendente. Essi sono in grado di emanare energie di diversa natura che interagiscono con tutte le altre forme energetiche compresa la materia. L’attenzione che aveva la casta sacerdotale ad individuare i luoghi d’energia o al contrario i luoghi insalubri veniva dall’ascolto del ritmo della Terra. Nel corso dei secoli sono diventati luoghi di culto e di potere, proprio per le loro caratteristiche. Sull’Himalaya, le celle dei vecchi monasteri in cui dormivano i monaci venivano costruite in modo da essere comprese nel perimetro neutro, chiamato reticolo di Hartmann. I luoghi sacri pagani e paleocristiani sono saturi di energia positiva. In un’attenta analisi, l’antropologo Marc Auge’, affronta il tema del luogo-non luogo nella condizione di modernità odierna. Secondo Marc Auge’, “se un luogo può definirsi come identitario, re-
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lazionale, storico, uno spazio che non può definirsi né identitario né relazionale né storico, definirà un non luogo, ovvero uno spazio dell’anonimato frequentato da individui simili ma soli.” Un non luogo non integra in sé i luoghi antichi ma nella realtà concreta del mondo di oggi, luoghi e non luoghi si incastrano reciprocamente. La modernità degli schemi architettonici che si vogliono imporre sui luoghi li rendono non luoghi. Secondo Jean Starobinski, luoghi e ritmi antichi non vengono cancellati dalla modernità ma da essa vengono posti sullo sfondo, come indicatori del tempo che passa e che sopravvive; scorge la modernità nella presenza del passato nel presente che lo supera e lo rivendica. COME RELAZIONARSI CON UN “LUOGO DI POTERE”? In quegli spazi della Terra i cui eventi particolari li hanno portati a rappresentare la sfera spirituale e religiosa e dove eventi storici hanno lasciato impronte indelebili, mistiche, ci si avvicina umilmente e in rispettoso silenzio interiore. Le sensazioni che avvertiamo a contatto con questi luoghi non solo intervengono sul piano fisico ma soprattutto emozionale. Si percepisce una sorta di mistero intorno, di magia, che a volte non sappiamo spiegarci. La chiave di interpretazione andrebbe ricercata nell’alchimia tra spirito e materia, tra razionalità scientifica e tradizione spirituale ed esoterica. Ci sono ambiti della conoscenza umana in cui non è possibile chiamare in causa la razionalità o l’approccio scientifico. Le ragioni che ci spingono verso questi luoghi si muovono tra
ragione e istinto. Mentre su un piano cosciente può essere la curiosità che ci spinge verso essi, sul piano incosciente forse è un bisogno di ricerca interiore. Le sensazioni che scaturiscono entrano poi a far parte del nostro vissuto e modificano i nostri piani emozionali. Il contatto fisico con un “luogo di potere” verrà trasferito dall’energia del luogo su un grado maggiore. Il posto e la sua energia, dovuta alla sua unicità, alla propria identità basata su memorie di fatti accaduti lì, agiranno sul nostro essere. Già dall’antichità l’uomo si è avvalso di capacità medianiche e sensitive per individuare i punti della Terra che avessero caratteristiche particolari energeticovibrazionale. Questa ricerca è dovuta ad un bisogno di creare un contatto con la Divinità e poter interagire con essa. Una volta creato il collegamento, veniva attivato con riti e preghiere, così ci si relazionava ai cicli astrali e a quelli della natura, seguendone i ritmi. Il modo di rilevamento sensitivo, tramandato oralmente fino a noi, è gelosamente custodito dalle classi sacerdotali. La conoscenza di tali metodi era fondamentale per individuare e utilizzare le potenti forze della Terra. Tramite la rabdomanzia e la radioestesia venivano individuate sorgenti d’acqua sotterranee, veniva individuato il verso di scorrimento, la larghezza, la profondità, le qualità minerali ed energetiche. Tutt’oggi questo continua ad avvenire anche se chiamato con un termine più tecnico: geobiologia. Il nostro pianeta, come il nostro corpo e qualsiasi vivente, è circondato da un campo magnetico e linee energetiche che si
DOSSIER intrecciano tra loro, dando origine a dei vortici energetici. Sono luoghi di energia naturale in cui confluiscono linee energetiche della griglia magnetica della Terra, s’incontrano come i punti in una griglia geometrica, punti nevralgici in cui sono state costruiti santuari, siti megalitici, luoghi di culto. Il flusso di energia che ne scaturisce crea una predisposizione alla connessione diretta con il proprio Se, con le linnee guida, con l’Universo intero. Gerusalemme, Machu Picchu, Stonehenge, il monte Fuji, le piramidi egiziane, sono solo alcuni dei “luoghi di potere” esistenti, hanno esercitato, ed esercitano, una fortissima quanto misteriosa attrazione in miliardi di persone. I luoghi sacri riescono a guarire il corpo, sviluppare capacità psichiche, illuminano la mente, sono sparsi in tutto il pianeta, sono grotte, montagne sacre. Ci si trova faccia a faccia con se stessi e connessi con l’Universo. Platone mise a punto una teoria, forme geometriche semplici si sono evolute in forme complesse. Queste forme sono note come solidi platonici (cubo, tetraedro, ottaedro, dodecaedro, icosaedro) e ad ogni forma è associato un elemento, quindi la terra, il fuoco,
l’aria, l’etere e l’acqua. Le griglie energetiche della Terra si sono evolute attraverso ciascuna forma diventando ciò che sono oggi. Ogni forma è sovrapposta sull’altra creando una campo energetico che sostiene la Terra nel corso della sua evoluzione. LINEE “SINCRONICHE” ED ENERGIE TERRESTRI La Terra ha un reticolato energetico indispensabile per la salute del pianeta stesso e per chi lo abita. Queste linee, dette “sincroniche”, possiamo immaginarle come dei veri e propri fiumi di energia, che avvolgono il pianeta e lo connettono all’Universo. Questo particolare reticolato è organizzato in nove linee orizzontali e nove verticali, per un totale di diciotto linee. Quelle orizzontali hanno la direzione Est-Ovest, quelle verticali la direzione NordSud. Le nostre idee, i nostri pensieri, la conoscenza acquisita, la nostra immaginazione, il linguaggio emotivo, le emozioni, l’accesso alle altre dimensioni, il pensiero che modella l’energia sottile, viaggiano su di esse e tramite esse è possibile collegarsi a qualsiasi punto del Pianeta. Il loro intersecarsi stabilisce un punto di regolazione di tutto il sistema
energetico. Su queste linee si sono stabilite, nel corso della storia, civiltà, sono stati eretti templi e costruiti monumenti dedicati a divinità. Le linee sincroniche, dalla natura psicoenergetica più che elettromagnetica, sono itinerari privilegiati della simultaneità spazio-temporale e favoriscono il costante scorrimento degli eventi. Il loro corretto funzionamento permette il flusso di pensieri ed emozioni collettive e può accelerare il corso degli avvenimenti andando anche ad intervenire sulle probabilità. Questo funzionamento in parte è stato compromesso dalle costruzioni moderne che non rispettano più la sacralità e sono portatrici di negatività, interrompono il fluire dell’energia. A ripristinare il precario equilibrio, intervenendo da veri e propri guaritori della Terra, sono i megaliti collocati su questi reticolati in un lontanissimo passato e agiscono da regolatori tellurico-cosmici. In alcune zone francesi corrono allineati per chilometri e sono migliaia! I megaliti che siano menhir o Dolmen hanno il grande potere di trasformare e neutralizzare le vibrazioni negative, bonificando i luoghi.
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In culture antichissime, la Terra ed ogni suo luogo, vengono considerate una forma di vita i cui elementi che la compongono sono organizzati in tessuti, organi e apparati, come avviene nelle cellule del corpo umano e ne determinano il funzionamento fisiologico. Le vie energetiche deriverebbero dall’interazione fra magnetiti e processi energetici che provengono dal nucleo e per radiazione si propagano agli strati superiori fino alle rocce sottostanti la superficie. È una concomitanza di fattori e la risultante agisce secondo vettori specifici che vanno a formare le varie linee
energetiche. Quando questa energia arriva a fondersi con l’energia psichica dei vari adepti, secondo credi esoterici, è possibile che si aprano dei portali che consentono di comunicare con le divinità. Nelle società primitive era sempre presente la figura dello sciamano-guaritore che non era solamente un guaritore del corpo ma era un vero e proprio sacerdote e conduceva i malati in luoghi specifici, dotati di qualità terapeutiche, “luoghi di potere” appunto, dalle caratteristiche energetiche uniche e comprensibili solo a livello inconscio.
Bibliografia: “La filosofia nel suo sviluppo storico” di G. Reale, D. Antiseri; ed Editrice la scuola. “Luoghi magnetici e di potere”, di G. Dembec; ed.Ariete multimedia. “Nonluoghi” di M. Auge’; ed. Elèuthera
Federica Baldi
a. C. All’epoca la regione era abitata da un popolo di cacciatori raccoglitori con avanzate conoscenze di navigazione. Alcune incisioni nell’area raffigurano capodogli e altri animali marini con la perizia di chi li aveva visti da vicino.
Il sito neolitico di Stonehenge è l’esempio più famoso di uno stile architettonico, la disposizione più o meno ragionata di grosse pietre erette, i megaliti, che si ritrova in altre 35 mila località d’Europa, dalla Sardegna alla Scandinavia. Uno studio archeologico pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences rivela che, al di là dei diversi stili regionali, questi monumenti potrebbero avere una comune origine, localizzata nel nord-ovest della Francia. A lanciare lo stile costruttivo di successo potrebbe essere stata una singola cultura di cacciatori-raccoglitori vissuta in Bretagna attorno a 7.000 anni fa, che avrebbe poi diffuso i rudimenti di architettura e la cultura ad essi legata attraverso la navigazione. La ricerca guidata da Bettina Schulz Paulsson dell’Università di Göteborg, in Svezia, contraddice l’ipotesi di uno sviluppo indipendente dei vari siti, da alcuni sostenuta negli ultimi decenni, e sposta indietro di circa 2.000 anni lo sviluppo delle capacità tecno-
logiche che consentirono di spostarsi su lunghe rotte navali. Gli scienziati hanno setacciato i dati delle analisi al radiocarbonio compiuti in 2.410 siti megalitici europei per ricostruire una scala cronologica di diffusione di questo tipo di costruzioni (e capire quale cultura sia stata la prima a cimentarvisi). I dati al radiocarbonio provenivano soprattutto da resti umani: lo studio ha considerato infatti non solo i megaliti ma anche le tombe interrate premegalitiche prive delle colossali pietre che in seguito, presso alcune civiltà, avrebbero sormontato i sepolcri. Gli archeologi hanno raccolto informazioni anche sulle conoscenze tecnologiche, le usanze funebri e altre idee esportabili attraverso la navigazione e il contatto tra culture. I più antichi megaliti risultano quelli del nord-ovest della Francia (inclusi i famosi Allineamenti di Carnac): questa collezione di pietre erette, tumuli di terra e dolmen (tombe megalitiche a camera singola) risale all’incirca al 4700
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I SITI MEGALITICI HANNO UN’ORIGINE COMUNE?
Da qui i megaliti si diffusero nelle regioni costiere del resto d’Europa, in tre ondate successive. Prima in Francia, in alcune parti della penisola iberica e del Mediterraneo; quindi, nella prima metà del quarto millennio a. C., sulle coste atlantiche della Spagna, sulle isole britanniche e in altre zone della Francia; infine, nella seconda metà di quel millennio, nel nord della Scandinavia e in Germania. Il fatto che raramente queste strutture si trovano nelle regioni interne depone a favore di una loro diffusione via mare; se confermato, significherebbe che le rotte su lungo raggio erano già praticate due millenni prima dell’Età del Bronzo, diversamente da quanto ritenuto finora. Il mistero sullo scopo di questi monumenti continua in ogni caso a rimanere fitto.
Arved
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Riflettere attraverso la Poesia Riportiamo alcune poesie dello scrittore Mario Gabassi, autore di molti libri editi dalla Italus Edizioni, come: “Due Mondi”, “Torre Maggiore e l’Albero Cosmico”, “Racconti”, “A Federico II di Svevia”, “A Pablo Neruda” ecc…
Per riflettere attraverso i versi di una poesia...
CONSIDERAZIONI Siedo in casa, solo, dinanzi ad una finestra chiusa. È l’ora di un tramonto grigio, sta piovendo. Le gocce d’acqua battono sui vetri e frenetiche scorrono via, ansiose di unirsi alle sorelle e, assieme a loro, vivere un’altra rinascita. Fortunate? Chissà, dato che in modo tanto semplice trasformano continuamente il loro stato senza invecchiare, senza morire, ignare di tale metamorfosi. Il confronto è con una storia d’amore che finisce senza drammi: l’evento ti lascia senza fiato, senza energia vitale, incapace persino di pensare. Vaghi nel tuo ambiente come uno zombie, scorri come l’acqua sulla finestra, ma senza speranza di rinascita. Migliore sarebbe invece una fine combattuta, piena di rancore, ricca di oggetti sbattuti, di parole pesanti, di una finestra rotta. Così, nel tempo, i fatti resterebbero incisi e la mente potrebbe rivivere i momenti tristi o felici. Proseguire invece una storia finita è spregio da non augurare al peggior nemico: consumare tristemente una vita insieme..
Mario Gabassi
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Riflettere attraverso la Poesia
(senza titolo)
Sono giorni stanchi, la mia mente vaga senza meta. I ricordi, come insetti fastidiosi, affollano la mia mente bloccano i miei pensieri. Fuori, nella via, gente affannata insegue cappelli rubati dal vento mentre la pandemia impazza furiosa trascinando con sé menti svanite. La neve, in questo inverno che non si può sciare, rioccupa le montagne, non la si può frenare. Recita un vecchio detto “Chi ha il pane non ha i denti” e così noi, durante il solleone, persone previdenti, andremo dal dentista.
Mario Gabassi
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Riflettere attraverso la Poesia
ATTESA Nevica, è la coda dell’inverno. Siedo al mio scrittoio nella casa silente attendendo la tua venuta; intanto sfoglio, pigramente distratto, una pubblicazione distensiva. Sono i momenti più belli quelli dell’attesa, sono i momenti della fantasia, dei sogni, delle speranze. L’orologio intanto scandisce il lento trascorrere del tempo col monotono ruotare delle lancette. Finalmente odo il tintinnio delle chiavi e lo scrocco della serratura cui segue il tuo saluto gioioso; poi il ritmo del tuo passo svelto e l’apparizione della tua bella figura nel vano della porta. Sento allora il mio cuore accelerare i battiti, dal cervello irradiare una sensazione di calore e un brivido di piacere. Ti amo, ti amo donna mia, amo dal profondo del cuore la tua commovente dolcezza e il tuo imperioso turbine represso, ma odio, nel contempo, la tua smaniosa ansia di volare.
Mario Gabassi
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Riflettere attraverso la Poesia
BISOGNO D’AMORE Siamo seduti sulla spiaggia, io e te, vicini, ma presi dai nostri pensieri. Stiamo guardando lo stesso mare calmo, verdastro alla riva, azzurro più al largo. L’onda dolce bagna la battigia, sembra carezzarla. Il sole è ancora alto, ma presto allungherà l’ombra. Stiamo in silenzio, ognuno preso dalle sue fantasie. A volte le mani si sfiorano, ma ormai senza fremito. È il dramma del turbamento d’amore! Quando ti prende e finché dura è la cosa più bella al mondo; vivi immerso in una bolla d’aria, nulla ti tocca, sfiori il terreno, aneli soltanto il respiro dell’altra, trascorri i giorni sognando: quanto sono brevi gli istanti felici e quanto amaro il risveglio! Dopo, una volta ripresa coscienza, è necessario tornare a vivere, a sbadigliare, annoiati fino allo spasimo, in attesa della futura infatuazione, se il Destino vorrà favorircela.
Mario Gabassi
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SOPHIA I GRIGORI
I Grigori (dal Greco “oi gregoroi”, cioè “custodi/guardiani”) costituiscono, in una versione popolare, un gruppo di angeli caduti che si sarebbero accoppiati con donne mortali, citati negli Apocrifi dell’Antico Testamento, dando origine a una razza di ibridi nota come Nephilim, descritti come “giganti” (in Genesi 6:4) o “eroi caduti da secoli” (Ez 32:27). I riferimenti ai Grigori angelici sono riscontrabili nel Libro di Enoch e nei Giubilei. In Ebraico essi sono chiamati Irin, “Guardiani” e si trovano
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menzionati nell’Antico Testamento (Libro di Daniele, capitolo 4). Secondo il Libro di Enoch, i Grigori assommano a 200 ma sono ricordati solo i nomi dei loro principali esponenti: Samyaza, che fu il loro capo, Urakabaramil, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Dânêl, Chazaqiel (Ezekiel), Saraknyal, Asael, Armers, Batraal, Anane, Zavebe, Samsavil, Ertael, Turel, Yomyael, Azazyel (noto anche come Azazel). “Questi sono i prefetti dei duecento angeli, e i restanti erano tutti con costoro”. (Enoch 7:9)
In alcune tradizioni di stregoneria italiana i Grigori si dice provenissero da un antico popolo di provenienza stellare. In alcune “correnti stregonesche” i Grigori sono esseri posti a custodia dei portali che uniscono tra loro i mondi. In questi sistemi essi sono visti come una razza di esseri spirituali, un insieme di divinità, oppure come spiriti dei quattro elementi. Essi sono spesso associati anche ai quattro punti cardinali e anche ai solstizi ed agli equinozi, così come a singole e specifiche stelle del firmamento.
In genere i Grigori sono evocati in qualità di Guardiani con lo scopo di sorvegliare e assistere ai riti celebrati al loro cospetto. 1. Araqiel: insegnò i “segni della terra” (geomanzia). 2. Armaros: insegnò come respingere gli incantesimi. 3. Azazel: insegnò l’arte dei cosmetici. 4. Barqel: insegnò l’astrologia. 5. Ezequeel: trasmise la conoscenza delle nuvole. 6. Gadreel: insegnò come fabbricare armi da guerra. 7. Kokabeel: insegnò il mistero delle stelle. 8. Penemue: insegnò la scrittura. 9. Sarie: insegnò a conoscere la Luna. 10. Semjaza: insegnò incantesimi tramite erbe. 11. Shamshiel: insegnò a conoscere il Sole.
Sarebbe questi gli angeli cui si riferisce come ai “Figli degli dèi” nel Libro del Genesi. Secondo la mitologia cristiana (che si rifà a quella ebraica) i loro “peccati” avrebbero riempito con violenza la Terra e il mondo sarebbe stato distrutto dal Diluvio Universale come risultato del loro intervento maligno. In alcuni sistemi di credenze relative alla stregoneria e alla pratica Wiccan i Grigori sono esseri posti a custodia dei “portali” che uniscono tra loro i mondi. In questi sistemi essi sono visti come una razza di esseri spirituali, un insieme di divinità, oppure come spiriti dei quattro elementi. Essi sono spesso associati anche ai quattro punti cardinali e anche ai solstizi ed agli equinozi, così come a singole e specifiche stelle del firmamento. Nel celebre libro di magia di Charles Leland Aradia; Gospel of the Witches, l’autore narra il racconto dei “Figli di Diana, ovvero come nacquero le fate”, nel quale asserisce che la dea Diana creò “i grandi spiriti delle stelle”. In un’altra leggenda dal titolo “Come Diana creò le stelle e la pioggia” Leland sostiene che Diana dialogò “con i padri del Principio, con le madri, gli spiriti che furono prima del primo spirito”. In Italia alcune credenze tra le streghe sostenevano che i Grigori (ovvero i Sorveglianti) fossero una antica razza. Dopo circa mezzo secolo dall’opera di Leland, Gerald Gardner scrisse anch’egli sui Grigori e sulla loro connessione con la religione Wicca. In quest’ultima i Grigori sono evocati in qualità come Guardiani con lo scopo di sorvegliare e assistere ai riti
celebrati al loro cospetto. I primi movimenti mistici ebraici organizzarono i Guardiani in una gerarchia di Arcangeli. In base a questo sistema, i Guardiani erano governati da quattro grandi Guardiani, noti col nome di Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. Nell’Antico Testamento (Daniele 4:13-17) ci si riferisce a loro col termine di Irin, o Guardiani, facendo pensare a un preciso ordine angelico. Nelle prime tradizioni ebraiche, gli Irin erano un ordine superiore di angeli che erano assisi nel supremo Consiglio del Giudizio della Corte Celeste. Nei libri apocrifi di Libro di Enoch e nel Libro dei Giubilei, i Guardiani furono inviati sulla Terra per insegnare la legge e la giustizia al genere umano. Le più comuni associazioni che si trovano in vari testi medievali di magia trattano i Guardiani al modo seguente: Chazaqiel’, ma anche Êzêqêêl, fu l’8° Guardiano dei 20 capi dei 200 angeli caduti che sono ricordati in un antico lavoro chiamato Libro di Enoch. Il nome significa “nuvola di Dio”, per il fatto che si dice che Chazaqiel avesse trasmesso agli uomini la conoscenza delle nuvole, cioè la meteorologia. Micheal Knibb, traduce il nome di quest’angelo “Stella cadente di Dio”.
SOPHIA
Nei primi culti delle stelle dell’antica Mesopotamia esistevano quattro stelle “reali” (note come Signori) chiamati i Guardiani. Ognuna di esse governava su uno dei quattro punti cardinali noti all’astrologia di ogni tempo. Questa particolare visione del mondo e del cielo risale a circa 3.000 anni fa. La stella di Aldebaran, quando segnava il suo passaggio nell’equinozio d’inverno, assumeva la posizione del Guardiano dell’Oriente. La stella Regulus, durante il solstizio d’estate, assumeva il ruolo di Guardiano del Meridione, così come la stella Antares, nell’equinozio d’autunno, quello del Guardiano dell’Occidente, e infine la stella Fomalhaut, durante il solstizio d’inverno, quello del Guardiano del Settentrione.
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L’ESIGENZA DI CAMBIARE
A colui che sente il disagio per la vita che fa, la propria interiorità gli comunica che qualcosa non va, occorre cambiare, non può continuare ad aderire ai modelli adottati finora. Si fa strada in lui il “sentire” che c’è altro in se stesso che sta perdendo, non è consapevole di cosa si tratti ma il messaggio di fondo è inequivocabile. Ha deciso che non vuole più vivere come un automa, prigioniero delle abitudini, dei conformismi sociali e, a volte, delle aspettative che possono diventare veri e propri ricatti che alimentano i propri rapporti interpersonali. Ha deciso di affrontare la paura del nuovo, l’esploratore non può eludere questa emozione se vuole uscire dagli angusti confini che l’ambiente di provenienza gli ha dato, e riappropriarsi del proprio potere di autorealizzazione. La paura è un’emozione sana, protettiva e giustificata, che tutte le persone intelligenti provano di fronte al pericolo reale, se non provassimo alcun timore nelle
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situazioni pericolose, agiremmo commettendo delle imprudenze fatali. Il problema è che oltre a questa paura protettiva, spesso, siamo soggetti a una paura emozionale, che non corrisponde a un evento pericoloso che ci sta minacciando nel momento stesso in cui la proviamo, ma è generata da eventi che pensiamo potrebbero accadere. E’ una modalità mentale disfunzionale, più fantastichiamo su questi futuri avvenimenti più la paura aumenta, si nutre dei nostri pensieri apparentemente razionali che la giustificano, si verifica una vera e propria escalation. Questa paura se non la affrontiamo può diventare invalidante, ogni volta che evitiamo delle situazioni che ci procurano difficoltà e dolore, ci restituisce la nostra debolezza e inadeguatezza e la paura aumenta. Quando invece le affrontiamo, accade un fatto sorprendente, sentiamo che proprio quelle situazioni tanto “temute” ci donano piacere, e soprattutto incrementano la nostra autostima, il senso di
efficacia personale e il coraggio. Le emozioni costituiscono la nostra miniera di energia accessibile per realizzare i nostri progetti. L’aspetto determinante è che vanno riconosciute e gestite per non perdere questa potente riserva di energia e metterla al servizio dei nostri progetti, per manifestare la nostra creatività e talenti. Se non liberiamo in modo appropriato l’energia imprigionata dalla paura che ci fa ipotizzare conseguenze negative per eventi futuri, ma la reprimiamo o tentiamo di mascherarla con le nostre giustificazioni apparentemente razionali, questa energia prenderà altre vie e forme che ci danneggeranno in modo a noi inconsapevole. Organizzando le strategie di evitamento ci sembra di avere il controllo del nostro disagio, in realtà subiamo una serie di reazioni a catena non riconosciute, manifestazioni della nostra situazione fuori controllo.
* Quello che segue è un suggerimento per sviluppare il coraggio: - focalizza l’attenzione sulle tue sensazioni di paura, accoglila, accettala, ripuliscila dalle immagini mentali del temuto evento futuro, prova tutto il dolore che ti procura quando è senza oggetto, senti che si affievolisce gradualmente fino a lasciarlo andare. Ora, con quell’energia liberata, puoi entrare nel mondo delle possibilità infinite, passare all’azione, stare nel presente, l’unico luogo per realizzare le tue aspirazioni. Tendiamo a cercare sicurezza all’esterno, la nostra cultura si fonda sulla bugia che sia possibile essere certi del futuro. Iscriviti alla scuola giusta, mangia agli orari giusti, fai attività fisica nei momenti giusti, e la tua vita scorrerà in tutta sicurezza. E’ un’illusione che ci procura cocenti delusioni, occorre rinunciarci e focalizzarsi sul presente, ascoltati e agisci la tua energia, l’unico modo che ti garantisce di rendere reali i tuoi progetti.
futuro, divieni consapevole della tua forza che ti ha spinto a vivere quelle situazioni per crescere. Ogni evento della tua vita è stato un investimento dal quale puoi trarre un prezioso rendimento. Si tratta di scoprire gli aspetti positivi presenti in ogni situazione, di operare la ricongiunzione e l’integrazione dei nostri vissuti e delle nostre parti. Occorre ripristinare l’unità, trasformare in azioni l’energia bloccata dalla paura che ci mantiene nello stato di separatività interna che si riflette anche all’esterno. La padronanza emozionale e i pensieri positivi sono indispensabili per un funzionamento ottimale, per sviluppare le nostre straordinarie capacità come l’intuizione. Prenditi la possibilità di agire in modo nuovo, di provare nuove sensazioni, di oltrepassare i tuoi limiti, se vuoi ottenere risultati diversi e più soddisfacenti. Sarai più vivo, avrai più sentimenti, contatterai la tua capacità creativa, i potenziali inespressi, ricordati cosa diceva Einstein “Le mie scoperte non sono mai il risultato di un ragionamento razionale”.
Vogliamo essere più vivi ma ne abbiamo paura, così ci riempiamo d’impegni ripetitivi per non affrontare noi stessi, le paure irrazionali e separative che ci impediscono benessere e realizzazione. Prima di tutto permettiti di sentire le emozioni nel corpo, il conflitto interno che imprigiona l’energia e impedisce l’azione adeguata. Solo riconoscendo la tua interiorità e accettando ogni parte di te, smetti di evitare la vita, ricominci a viverla in tutta la sua ricchezza e doni, che aumenteranno quanto più avrai padronanza delle tue emozioni e della tua mente.
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Il CORAGGIO è la capacità di agire in presenza della paura, non è nulla di misterioso.
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Solo accettando di “cadere” e “sbagliare” sviluppiamo le nostre capacità, rafforziamo il nostro sistema immunitario psicologico, siamo in grado di conquistare il diritto alla scelta, liberiamo le immense potenzialità che ci consentono di ottenere soddisfazioni e gratificazioni. * Rivisita i tuoi errori, i fallimenti passati, scopri i preziosi insegnamenti che ti hanno offerto, costituiscono un patrimonio di esperienze costruttive per il tuo
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PERCHÉ NON CAMBIAMO?
Molto spesso sappiamo quello che va modificato, conosciamo le migliori tecniche per ottenere quello che desideriamo, tuttavia non riusciamo a cambiare. Come mai? Purtroppo cadiamo in un errore comune, trasmesso con fini manipolatori, quello che basterebbe conoscere per cambiare. La conoscenza è esterna a noi, crea solo ulteriore conoscenza, per cambiare è necessario conoscersi, accettarsi e passare all’azione, per sperimentare e integrare il nuovo schema. Tuttavia nel momento di cambiare ci aspetta un altro problema, nonostante desideriamo fare diversamente si manifesta la resistenza al cambiamento, reazione che ha lo scopo di mantenere l’omeostasi, l’equilibrio interno vigente. Anche se quest’ultimo è disfunzionale e ci fa soffrire assolve il compito di garantire la stabilità. Rompere questo equilibrio richiede l’utilizzo di maggiore energia,
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per questo non abbandoniamo facilmente le nostre abitudini. Tale reazione di resistenza avviene in massima parte in modo inconsapevole, l’individuo non intende boicottarsi, semplicemente sente di non riuscire a far fronte e si oppone. E’ come se fossimo una sorta di macchina che possiede una struttura di risposte automatiche agli stimoli che provengono dall’ambiente o dal nostro interno, che entrano in azione con rapidità, senza richiedere surplus energetici e azzerando la possibilità di attuare una risposta più adeguata alla situazione. La soluzione è decidere di affrontare gli stimoli esterni o interni a noi stessi, frapponendo un piccolo spazio di riflessione, con lo scopo di riappropriarci della libertà per scegliere la risposta che ci fa crescere. Occorrono vigilanza e attenzione per aggirare la trappola della ripetitività che ci rende robot replicanti.
Ovviamente nel percorso di cambiamento delle risposte automatiche, accade di “cadere” nel vecchio schema, non criticarti per questo, è previsto l’errore, anzi è utile per sviluppare l’attenzione e la consapevolezza, rafforza la decisione a procedere sulla via del cambiamento per la tua libertà e il successo.
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IL SENSO DI COLPA
Il senso di colpa assume più significati, con risvolti positivi e negativi. Qui prendo in considerazione il senso di colpa che ci blocca nell’impotenza e nella mancanza di libertà. Sovente appare quando decidiamo di dedicare a noi stessi tempo e attenzioni per migliorare la nostra vita. Il senso di colpa si genera quando cerchiamo di comportarci in modo diverso dal modello comportamentale costruito attraverso le introiezioni e i valori inerenti quel che è bene o male fare, trasmessi dalla nostra famiglia e dall’ambiente. Se mettiamo in discussione i modelli educativi acquisiti, anche se portatori di disagi, scatta il senso di colpa. Quando eravamo bambini il nostro subconscio ha registrato il timore del giudizio, dell’esclusione da parte degli altri, della sconfitta, dell’impossibilità di macchiarci della colpa di trasgredire. Tutto-
ra, per proteggersi dall’eventuale isolamento, inadeguatezza e sconfitta, il subconscio attiva lo schema automatico della colpa. Incurante delle mutate condizioni esterne e personali ci rinchiude nella prigione del conflitto interno, che ci impedisce di agire e di migliorare la nostra vita attuale. Occorre affrontare questa sorta di tranello automatico del subconscio, riconoscere lo stato emozionale che lo sostiene, costituito dalle memorie di paura dell’esclusione e rabbia per l’ingiustizia e il disagio che stiamo provando. Riconoscendo le radici di questo conflitto interno, che ha assolto la funzione di garantirci il sostegno quando eravamo bambini bisognosi, dipendenti, impotenti e senza scelta, potremo vedere come la situazione attuale sia profondamente diversa. Oggi siamo adulti, non dipendiamo più dall’approvazione de-
gli altri, siamo in grado di sopportare eventuali giudizi avversi, i rifiuti e gli ostacoli, sappiamo assumerci la responsabilità di una valutazione autonoma della realtà e di riavvicinarci ai nostri autentici bisogni, alla nostra umanità. Liberi da questo inutile senso di colpa, coscienti del nostro diritto all’autonomia, la realtà non potrà fare a meno di rispecchiare il nostro cambiamento, proveremo i benefici gratificanti legati all’incremento del nostro potere e al miglioramento della nostra vita.
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PADRONANZA EMOZIONALE
Per molto tempo gli scienziati hanno pensato che le informazioni dei nostri sensi fossero elaborate prima dalla neocorteccia cerebrale (centro del pensiero razionale) e solo in seguito trasmesse all’amigdala (situata nel sistema limbico) per una risposta emotiva. Questo ha implicato una decisa svalutazione dell’importanza delle emozioni come agenti nei processi mentali e come fondamentale fonte di energia. Oggi le ricerche hanno evidenziato che l’amigdala può prendere il sopravvento sulla neocorteccia, provocare reazioni fisiche, emozionali e mentali in base alle proprie memorie, escludendo un attento esame della realtà. Tale meccanismo di risposta automatico è estremamente veloce, si basa sul meccanismo di “sopravvivenza”, è applicato a tutte le situazioni fisiche e psicologiche quotidiane. L’amigdala non vuole rischiare, le basta una vaga somiglianza con una situazione del passato per scatenare azioni, emozioni, pensieri uguali al ricordo evocato. In
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questo modo il circuito razionale della neocorteccia è stato bypassato, ha guidato la nostra reazione l’amigdala, più rapida e dotata di connessioni neuronali più forti e numerose. E’ per questo funzionamento che spesso crediamo di non avere nessun potere sulle reazioni emotive forti. In realtà è possibile vivere meglio, stabilire relazioni soddisfacenti, per questo è opportuno trasformare queste memorie attive cariche di contenuti emozionali disfunzionali, di cui siamo inconsapevoli. E’ necessario riconoscere la loro presenza per affrontare adeguatamente la carica emozionale irrisolta, che condiziona la qualità della nostra vita in ogni istante. In questo processo ricordiamoci che l’amigdala può solo riprodurre il passato, che spesso non ha nulla a che vedere con l’evento attuale ma è più rapida della neocorteccia. Quest’ultima pur avendo il potenziale creativo libero e originale è più lenta e risulta impotente quando il cervello limbico è carico emo-
zionalmente. Le memorie attive non generano solo reazioni emozionali automatiche ma anche modi di pensare, siamo in presenza di una mente automatica “inferiore”, una sorta di computer programmato nel passato. La carica emozionale ha determinato la registrazione nella mente, la quale funziona in modo automatico anziché “intelligente”. Se l’amigdala rimane carica vince sempre e la grande riserva energetica costituita dalle nostre emozioni viene utilizzata in modo improduttivo. Le ricerche hanno dimostrato che le emozioni positive migliorano la salute, allungano la vita, ci sentiamo in uno stato di espansione che genera coerenza cardiaca, sicurezza, benessere, realizzazione e guardiamo con un nuovo atteggiamento le situazioni che generano ansia e stress. Per questo è utile utilizzare strumenti che permettano la ristrutturazione delle emozioni, la creazione di nuovi circuiti neuronali nel cervello. Alla luce delle evi-
* Riconosci la presenza di un’emozione indesiderata che vuoi cambiare: ansia, rabbia, senso di colpa, frustrazione. * Individua l’emozione positiva che vuoi sentire (gratitudine, sicurezza, benessere, adeguatezza, vitalità) e immagina di “soffiarla” nell’area del cuore, spingendo via quella negativa. Continua a soffiare per qualche istante per li-
berarti completamente dall’emozione negativa, Poniti l’obiettivo è ridare alle emozioni la dignità che gli abbiamo negato e ottenere la padronanza sulle stesse, per attingere al grande serbatoio di energia che permette di liberare la forza che ti permette di affrontare le sfide della vita.
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denze che mostrano la difficoltà di provare simultaneamente emozioni positive e negative, sembra plausibile considerare le emozioni positive capaci di neutralizzare quelle negative. Provando emozioni positive trasformiamo noi stessi, accediamo allanostra energia, per canalizzarla verso il conseguimento dei nostri obiettivi.
Liberà la Tua Unicità! Arved
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WICCA KOMBOLOI WICCAN
Prima di presentare la “nostra versione wiccan”, iniziamo con il conoscere il Komboloi “tradizionale”. Komboloi è una parola greca (Κομπολόι) “kombos”, che significa nodo, in questo caso un gran numero di nodi, e “loi”, che significa un gruppo di cose che stanno assieme; infatti il Komboloi è quello che in gergo è definito il “rosario greco”, cioè un filo nel quale sono infilate un numero indefinito di “perle” (perle che non sono fisse ma libere di scorrere lungo il filo).
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Sono tantissime le ipotesi relative alla nascita di questo strumento, controverso se esso derivi dal rosario cattolico o da quello musulmano, il “Tasbih”, incerto è anche il quando e il come questo divenne di uso nella cultura greca. Il komboloi si differenzia comunque dai suoi predecessori (rosario o tasbih), dal fatto che anzitutto non ha un numero definito di perle; in secondo luogo, le perle non sono fisse ma libere di scorrere lungo il filo. Il komboloi è comunque unico, è uno strumento di libertà assolu-
ta; può essere un rosario (per chi è religioso) oppure uno scacciapensieri (per chi è laico). Inoltre ha rappresentato una piccola emancipazione del sesso femminile in Grecia; fino a poco tempo fa, usare il komboloi era prerogativa maschile, ma grazie a Melina Marcouri (attrice, cantante e politica greca) è diventato di uso comune anche per le donne. La funzione originaria di contapreghiere è andata lentamente perdendosi nel tempo e oggi è spesso usato come scacciapensieri. Spesso viene usato anche come oggetto atto a tenere occupate le mani, al fine di smettere
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culture, con l’intento di approfondire e meglio sviluppare il contatto tra l’uomo e le divinità. Una spiritualità, quella della Wicca, che difficilmente sfocia in fanatismo, ma anzi, spesso aiuta l’uomo ad aumentare il suo senso di appartenenza al Pianeta, a sentirsi parte del tutto, armonico e consapevole delle proprie potenzialità e non disarmonico e timoroso. Quasi tutte le religioni hanno una tradizione di qualche forma di “rosario” per tenere traccia delle preghiere, o per aiutare o facilitare la meditazione del praticante; per esempio i cristiani usano il Rosario, gli islamici usano il Tasbih, i buddhisti e gli hinduisti usano il Mālā. IL KOMBOLOI WICCAN
di fumare o mangiarsi le unghie o ancora per aspettare in fila alle poste. Un’altra caratteristica del komboloi riguarda i materiali che vengono usati, che sono dei più svariati: oro, argento, ambra, legno, conchiglie, osso, noccioli di olive, ceramica, plastica ecc. Usare il komboloi non richiede istruzioni specifiche o dettagliate. L’obiettivo principale del portare con se’ un komboloi è alleggerire la mente ed alleviare alcuni degli stress quotidiani che il corpo subisce, oppure dai religiosi è usato come un “conta preghiere” (del tutto simile al rosario cristiano o al tasbih islamico). Tradizionalmente, il modo più semplice di usare il komboloi è
permettere che la gravità attragga verso il basso il suo peso. Il komboloi non dovrebbe essere raccolto nel palmo della mano, ma piuttosto lasciato penzolare usando il dito medio della mano come fulcro. Noi come Coven wiccan Quadrifoglio (gruppo spirituale legata alla wicca e attivo nella città di Roma) vogliamo presentare il nostro “KOMBOLOI WICCAN”, ci siamo ispirati più al Komboloi greco, per il suo uso laico, che al Rosario prettamente di uso cristiano. Non c’è molto da meravigliarsi in questo riadattamento del Komboloi; il bello della Wicca e che è una Spiritualità/Religione del “mondo”, trae spunto dalle varie
Il “nostro” Komboloi Wiccan, che qui presentiamo, è molto semplice, facile da riprodurre, esso è composto sostanzialmente da 7 grani o perle. In ordine abbiamo: Grano Viola – dedicato al Grande Spirito (il principio universale, comune in molte correnti wiccan); Grano Bianco – dedicata alla Dea; Grano Nero – dedicato al Dio; Grano Azzurro – dedicato all’Elemento Acqua; Grano Giallo – dedicato all’Elemento Aria; Grano Verde – dedicato all’Elemetno Terra; Grano Rosso – dedicato all’Elemento Fuoco. Ognuno è libero di usare qualunque materiale per i grani, che sia plastica, vetro, metallo o legno; ognuno può abbellire il pro-
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prio Komboloi Wiccan a proprio piacere, inserire campanelli o ciondoli quale pentacolo o triplice luna. Questo può anche essere usato come collana o bracciale. Per i colori, basta usare colori indelebili, o acquistare grani o perline già colorati COME FUNZIONA? I grani, come per il Komboloi greco, non sono fissi ma scorrono liberamente lungo il cordoncino. Dopo la recita di una preghiera o frase dedicata alla Divinità o Elemento corrispettivo al grano, questo lo si lascia scivolare per poi proseguire con il successivo. Noi, nella preghiera, diamo molta più importanza all’intento per il quale la recitiamo, più che alla sua composizione. Per noi pregare significa rivolgersi al sacro non tanto con la parola ma con il pensiero. Gli scopi della preghiera, anche per noi, possono essere molteplici: invocare, chiedere un aiuto, lodare, ringraziare o esprimere devozione. Per cui ognuno può formulare le preghiere o i pensieri che più sente idonei.
Qui presentiamo una breve e semplice “preghiera” che chi vuole potrà adottare: (grano viola) Principio tra gli Dei, Signore dagli Occhi Infiniti distruttore di tutti i mali. Oh Grande Spirito la cui voce ascolto nel vento, il cui respiro dà vita a tutte le cose. (grano bianco) Dea Madre Luce della Notte, creatrice del Mondo, il mio essere proviene da Te attraverso il cibo che mi doni. (grano nero) Dio Padre Luce Solare, sovrano del Mondo, Te che mi doni l’energia che fa muovere il mio corpo. (grano azzurro) Acqua che sei emozione, linfa vitale, donami amorevoli emozioni. (grano giallo) Aria che da te mi giunga sollievo, donami conoscenza, saggezza e bontà. (grano verde) Terra che tutto fai nascere, donami coraggio e resistenza. (grano rosso) Fuoco che sei passione, elemento rigenerante, donami forza ed energia. Benedetto e luminoso sia il mio cammino, possa Io camminare senza dolore lungo i giorni della mia vita, pulsante di vita, felicemente su strade di bellezza. Illuminatemi sempre.
Coven del Quadrifoglio (il Komboloi Wicca è stato ideato per la prima volta all’interno della Coven del Quadrifoglio) www.wicaitalica.blogspot.it
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Questo plenilunio prende il nome di “Luna del Grano”, il nome fa riferimento ai campi di grano che sono prossimi alla mietitura, o sono già stati mietuti, ma anche al frumento che dona sostentamento all’uomo. Il nome di questa Lunazione (iniziata con il novilunio del 10 luglio) è “Lunazione dei Prati”, il nome si riferisce ai prati ormai dorati, arsi dal sole, segno che la natura è al culmine del suo splendore. .
* La Luna sarà piena sabato 24 Luglio, alle ore 04:27 am. . Questa Luna ci ricorda il grano, ed invita tutti i praticanti a prendere esempio da questo frumento, che oltre a fornire nutrimento si rigenera dai suoi semi. Invita a riflettere su quanto abbiamo fatto fin’ora, e da quali aspetti positivi della nostra vita possiamo “seminare” nuovamente per poterci migliorare ancora. . La natura è quindi al suo massimo splendore, siamo nel pie-
no della stagione dei raccolti, il 1 Agosto celebriamo proprio il Sabba del Raccolto o di Lammas . Il Dio è al massimo del suo splendore, quindi questo Esbat è dedicato a pratiche particolari, che richiedono molta forza e molta attenzione. Godiamo a pieno questo momento dell’anno, dominato dal calore solare e dalla generosità della natura, cerchiamo di staccare dalla routine, il tutto sempre accompagnandoci con la meditazione, che è un’ottima pratica. . SIMBOLI DELL’ESBAT DELLA LUNA DEL GRANO: Piante: camomilla, angelica, lauro, iperico, finocchio, ruta, arancio Colori: giallo, oro Fiori: girasole, calendula Profumi: incenso, eliotropio Pietre: occhio di gatto, cornalina, diaspro, agata rossa Alberi: nocciolo, ontano, cedro Animali: leone, fenice, sfinge, drago, falco, aquila.
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ESBAT DELLA LUNA DEL GRANO luna piena di Luglio
Felice Esbat!
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ESBAT DELLA LUNA DELLA VENDEMMIA luna piena di Agosto Questa è la V° Luna Piena dopo l’Equinozio di Primavera ed è la penultima della stagione estiva. Questo Esbat è denominato “Luna della Vendemmia”, il nome si riferisce alla vendemmia e alla produzione del vino, in genere è il nome dato alla luna di settembre, ma abbiamo già spiegato dello sfasamento delle lune di questi mesi. Il nome di questa Lunazione (iniziata con il novilunio del 8 agosto) è “Lunazione del Sole”, il nome si riferisce ovviamente al Sole che ormai lentamente decresce di potenza, ha dato il suo massimo. . * La Luna sarà piena domenica 22 Agosto, alle ore 14:02 pm. . Con l’arrivo del mese di Agosto la Ruota dell’Anno ci ha condotto al Sabba del Raccolto o di Lammas (il 1 Agosto), ricordando che è grazie ai raccolti di questa stagione che potremo provvedere al nostro nutrimento durante la stagione invernale, che è ormai alle porte. . Sebbene questo sia per noi il tempo delle nostre vacanze, la stagione in realtà si avvia alla fine. La luce lentamente decresce giorno per giorno. Gioia di vivere, fiducia, ottimismo e positività, questi sono i sentimenti che caratterizzano l’energia di questa fase dell’anno e che ci accompagnano mentre ci tuffiamo tra le onde del mare, godiamo di un tramonto mozzafiato, o camminiamo tra i sentieri delle montagne, o ancora esploriamo nuove terre a caccia di avventure.
L’invito è a connetterci con il senso di gratitudine nei confronti di Madre Terra. . SIMBOLI DELL’ESBAT DELLA DELLA VENDEMMIA: Piante: finocchio, segale, frumento, bursera, valeriana Colori: marrone, giallo-verde, giallo Fiori: narciso, giglio Profumi: storace, lentisco, gardenia, bergamotto Pietre: crisolito, olivina, citrino Alberi: nocciolo, larice, lauro Erbe: grano, foglie di vite e di quercia
Animali: serpente, sciacallo Simboli: l’uva, il vino, i fichi, le ghirlande, le pigne, il granturco, le foglie secche, le ruote del sole, il melograno. . Ogni Bene a tutti!
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Saremo forse gli unici a definire questo plenilunio come “Luna Blu”. Iniziamo col dire che le nomenclature delle “Lune” non sono di origine europea ma provengono direttamente dalle cultura dei nativi d’America, dagli “indiani”. Giungono in Europa quando la Wicca approda in America, intorno agli anni ‘60. In Europa era diffuso invece l’uso di numerare le Lune, partendo dalla prima Luna Nuova dopo l’Equinozio di Primavera. Si, perché l’Equinozio e le sue lune son stati, fino a pochi decenni fa, molto importanti per l’agricoltura. Oggigiorno le lune sono comunemente ordinate a partire dal mese di gennaio mentre in origine, in molte tradizioni politeiste e non solo, l’anno incominciava proprio con l’equinozio primaverile e da qui si iniziava anche a
contare le lune, o meglio le lunazioni (dal primo novilunio dopo l’equinozio di primavera). . Oltre ai nomi “luna delle foglie”, “luna del lupo” ecc… dai nativi ci è giunta anche la “Luna Blu”. COS’È LA LUNA BLU? La Luna Blu è il nome con cui, nel paganesimo moderno (in particolare nella corrente wiccan e della stregoneria, ma anche nel druidismo) si chiama generalmente la seconda di due lune piene, quando esse cadano in uno stesso mese solare. Questa è però una credenza totalmente errata! In realtà è detta “Blu” la quarta Luna Piena di una stagione, che in genere ne conta solo tre. Proprio il carattere di eccezionalità (quattro e non tre) conferisce a questa Luna caratteristiche mistiche e magiche, esoteriche potremmo dire.
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ESBAT DELLA LUNA BLU luna piena di Settembre
. L’origine del termine “Luna Blu” (derivato dai nativi d’America) è controverso, perché il suo significato è cambiato nel tempo. In ogni caso è solo un nome allegorico, perché la Luna non è mai blu, (se non con l’ausilio di programmi quali photoshop e altri filtri). . * La Luna Blu sarà martedì 21 Settembre 2021, alle ore 01:54 am. È l’ultima Luna Piena della Stagione Estiva, infatti il giorno dopo, il 22 Settembre, alle ore 19:21 entreremo in Autunno. Questa Luna Blu regolerà anche lo “sfasamento” delle lune (della loro nomenclatura) che abbiamo vissuto da dicembre 2020 fino ad agosto 2021, questo sfasamento è dovuto al fatto che il ciclo lunare non coincide mai con il mese solare, e a novembre 2020 vi son
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state nello stesso mese due lune piene. . LUNA BLU Martedì 21 Settembre 2021, alle ore 01:54 am, sarà quindi plenilunio, Luna Blu. La Lunazione (iniziata con la Luna Nuova del 7 settembre) è denominata invece “Lunazione d’Oro e d’Argento”; oro e argento stanno ad indicare i due Divini Principi, nello specifico il nome si riferisce all’equilibrio delle due polarità Divine del Dio e della Dea, che si raggiungerà con l’Equinozio d’Autunno (il 22 settembre), argento = femminile oro = maschile. . È un Esbat a livello energetico molto forte, per cui è idoneo a tutte le operazioni meditative, mantiche, magiche e di inizio. Questo è anche l’occasione per fare un bilancio, dove bilanciare significa anche portare equilibrio nella propria vita, tra l’energia maschile e femminile dentro di noi. Onoriamo quindi l’Equilibrio che regna nella Natura, la sua Armonia e la sua Bellezza, approfittiamo dell’energia di questa Luna per trarne beneficio, creare, progettare, riflettere… . Buon Esbat della “Luna Blu” ed Ogni Bene!
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E’ la festa del raccolto e cade il 1 agosto, nel periodo della mietitura dei cereali e della raccolta della frutta da conservare per l’inverno che verrà. In molte zone, dopo aver mietuto e raccolto, ci si raduna per festeggiare l’abbondanza dei doni di Madre Terra, anche con il lancio di ruote infuocate giù dai pendii delle colline. Le tante sagre che vengono svolte in questo periodo, in vari paesi dell’Italia, hanno origine proprio nell’uso atavico di celebrare i raccolti e augurare alla comunità abbondanza. .
È un Sabba che si celebra il primo agosto ed è una festa di abbondanza, dove il pane simboleggia i frutti della stagione e della Madre Terra. Insieme all’Equinozio d’Autunno è un momento di raccoglimento interiore, in previsione della prossima venuta dell’inverno. E’ favorito tutto ciò che riguarda l’amore e la fertilità. .
IL TALISMANO DEL RACCOLTO: Il talismano del Raccolto serve soprattutto per la prosperità economica. Prendete un fascio di spighe e piegatelo per formare una corona, legandolo in più punti con del filo giallo. Inserite al suo interno tre pannocchie e legatele alle spighe con un nastro verde per simboleggiare la prosperità economica. Prendete delle monete e legatele alle pannocchie o incollatele sopra. Aggiungete qualche rametto di salvia e un fiore di girasole o margheritoni gialli. Conservate il tutto nella stanza dove studiate o lavorate. Se non riuscite a creare una ghirlanda potete fare un piccolo mazzetto. .
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PREPARATIVI PER IL RACCOLTO o Lammas
INCENSO DEL RACCOLTO 4 parti di salice 2 parti di incenso 1 parte di fiori gialli 1 parte di cereali 1 parte di foglie di mirtillo .
Buon preparativi …
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che oltre a fornire nutrimento si rigenera dai suoi semi. Un Sabba che invita a riflettere su quanto abbiamo fatto fin’ora, e da quali aspetti positivi della nostra vita possiamo “seminare” nuovamente, per poterci migliorare ancora. Tutte le erbe, tutti i cereali (grano, frumento, miglio, riso, avena ecc...), le verdure, la frutta, sono sacri in questo giorno, infatti proprio in questo giorno si usano benedire i frutti, gli orti e gli alberi. . COME ADDOBBARE L’ALTARE: Fasci di spighe, pannocchie, bamboline di paglia o granturco, girasoli, cristalli e pietre di colore giallo, miele, monete dorate. Il colore è il giallo.
Dalla Coven del Quadrifoglio (dalla Wica Italica) questo Sabba è denominato “Raccolto”, in riferimento ai raccolti dei frutti che la Terra offre in questa stagione. Dai più questo Sabba è conosciuto come “Lammas” (da loafmass, “festa dei pani”) o Lughnasadh (nome che deriva dal Dio celtico Lugh “figlio del Sole” o “il luminoso”). . Questo Sabba si celebra il primo agosto ed è una festa di abbondanza, dove il pane simboleggia i frutti della stagione e della Madre Terra. Anticamente le società agro-pastorale italiana, ma più in generale europea, al termine della mietitura usava riunirsi nelle piazze per festeggiare con balli e sagre l’avvenuto raccolto e il ritorno
dell’abbondanza. In ricordo di questi usi, oggi nel mese di agosto in molti paesi italiani si svolgono sagre culinarie. . Questo Sabba rappresenta l’apice dell’abbondanza. L’inizio del raccolto e nello stesso tempo l’inizio del declino. In chiave archetipo, il Dio è concepito come prossimo al suo “sacrificio”, le giornate infatti iniziano ad accorciarsi, ma il suo seme vive già nel grembo della Dea. È il momento per ringraziare della prosperità estiva e meditare sul ciclo di vita, morte e rinascita. . Il pane e la spiga, quindi il grano, sono i simboli per eccellenza di questo Sabba, un invito a prendere esempio da questo frumento,
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SABBA DEL RACCOLTO
Ogni Bene a tutti!
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Con il 22 Settembre arriva l’Autunno, giorno di equilibrio tra giorno e notte. Durante l’equinozio il giorno e la notte hanno la stessa durata e questo segna simbolicamente la discesa del sole nel mondo inferiore e l’arrivo delle tenebre e del freddo dell’inverno. Nel mondo agricolo è tempo di vendemmia, si immagazzinano i prodotti che la terra ci ha donato e si tirano le somme sull’andamento dell’annata. .
COME ADDOBBARE L’ALTARE: Una ciotola piena di patate, tre mele, un bicchiere di whisky o liquore ai cereali, un grappolo d’uva, more e frutti di bosco, fiori di campo, noci. .
TALISMANO D’AUTUNNO: Il talismano d’Autunno serve soprattutto per l’armonia della casa. Prendete tre rami di nocciolo con le nocciole, e tre rami di quercia con le ghiande attaccate. Create una ghirlanda o un mazzetto, al suo interno potete mettere della salvia e del rosmarino, dei melograni, delle foglie. Legateli con un nastro di color marrone e poneteli al centro della tavola da pranzo. . INCENSO DEL’EQUINOZIO D’AUTUNNO 4 parti di nocciolo 2 parti di incenso 1 parte di salvia 1 parte di petali di rose 1 parte di petali di girasole 1 parte di foglie di vite
CURIOSITÀ SULL’EQUINOZIO Tutti sappiamo che durante gli equinozi il giorno e la notte hanno la stessa durata, ma questo non è proprio corretto, in realtà questo capita solo all’equatore, poi tutto dipende dalla longitudine, in breve: per avere la notte e il giorno della stessa durata alla nostra longitudine dobbiamo aspettare il 26 settembre. L’Equinozio d’Autunno inoltre non cade mai il 21 di settembre ma a secondo gli anni cade di 22 o di 23 (il 23 l’anno prossimo), questo perché nel nostro emisfero (boreale) l’Estate dura di più rispetto all’emisfero australe (a sud dell’equatore), noi godiamo di ben 93 giorni e 14 ore circa di estate e abbiamo 89 giorni e 1 ora circa di inverno. Questo è dovuto al fatto che la Terra quando da noi è estate si trova più lontana dal sole e quindi la sua rotazione è più lenta, in inverno invece la rotazione accelera perché è più vicina al sole (si chiama legge di Keplero).
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PREPARATIVI DELL’EQUINOZIO
Buon preparativi e Ogni Bene!
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SABBA DELL’EQUINOZIO D’AUTUNNO
Il Sabba dell’Equinozio d’Autunno è il giorno in cui si contempla l’equilibrio, dalla Coven del Quadrifoglio (dalla Wica Italica) è denominato “Ringraziamento” ma dai più è conosciuto come Mabon o Secondo Raccolto. . Questo è un tempo di equilibrio tra le due polarità maschile e femminile, dove giorno e notte hanno la stessa durata. La notte dell’Equinozio d’Autunno, quando le ore di luce e le ore di oscurità sono equivalenti, è una notte che onora l’equilibrio della Dea e del Dio e l’armonia della materia e dello spirito, celebrando così non solo la vita spirituale del mondo ma anche quella fisica. .
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Quest’anno l’Equinozio d’Autunno avverrà mercoledì 22 Settembre 2021, alle ore 19:21 pm. . In chiave archetipico, in questo momento il Dio lo si venera come “anziano”, prossimo alla morte, così anche noi in questo periodo dobbiamo porre fine ai vecchi progetti per ricominciare con dei nuovi, mentre ci prepariamo al periodo buio dell’anno. . Questo Sabba va visto come una festa iniziatica, rivolta alla ricerca di un nuovo livello di consapevolezza. E’ tempo di volgersi all’interiorità. Nella parte declinante della Ruota dell’Anno si viaggia dentro noi stessi, entriamo nel tempo del buio per riflettere sui misteri della trasformazione attraverso il
simbolismo della morte. Il tema è bilanciare le polarità, quindi fare qualcosa a proposito per portare equilibrio nella nostra vita. Gli elementi maschili e femminili della nostra personalità hanno bisogno di un uguale rispetto ed espressione. Bisogna vivere questa fase dell’anno senza inutili rimpianti, anzi con soddisfazione, pienezza, benessere e senso di opera compiuta, con promessa di continuità; come facevano gli antichi, che in questo periodo erano soliti fare riti per ringraziare la terra per il raccolto, pregando per avere una stagione invernale mite e clemente. . L’invito è a connetterci con il senso di gratitudine nei confronti di Madre Terra, in questo momento in cui celebriamo il secondo grande raccolto, quello più abbondante e succoso: la vendemmia e la raccolta della frutta più carnosa. È un momento in cui dobbiamo fermarci e apprezzare i frutti dei nostri personali raccolti. Onoriamo quindi l’Equilibrio che regna nella natura, la sua Armonia e la sua Bellezza. . In questo Sabba si usa ringraziare le Divinità per i loro doni, auspicando il futuro ritorno dell’abbondanza per gli anni successivi, ricordandoci di lasciare una parte del nostro “banchetto rituale” (libagioni) per la Terra e le sue creature. Tutto ciò che di commestibile abbiamo messo sulla tavola del Sabba per adornarla e ciò che è avanzato dal banchetto, verrà portato all’aperto ed offerto ad animali ed uccelli, un segno
COME ADDOBBARE L’ALTARE: Una ciotola piena di patate, tre mele, un bicchiere di whisky o liquore ai cereali, un grappolo d’uva, more e frutti di bosco, fiori di campo, noci. Il colore è il bordò.
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ulteriore di ringraziamento verso la Grande Madre Terra che ci ha elargito dei suoi doni. .
L’Animale Totem dell’Equinozio è il Cigno in quanto simbolo dell’immortalità dell’anima e guida dei morti dell’aldilà. . OGNI BENE e Felice Equinozio a Tutti ! Coven del Quadrifoglio www.wicaitalica.blogspot.com
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ACCADEMIA WICCA ITALIANA Forte della nostra esperienza, il Progetto vuole essere una vera e propria “scuola”, composta da 3 gradi, ognuno dei quali prevede un ciclo annuale, con un programma teorico e pratico, con tanto valutazione finale ed eventuale ingresso al grado successivo. Una realtà unica nel panorama italiano, fondata nel 2018 in occasione dei dieci anni della Coven wiccan del Quadrifoglio e del settennale della Italus Associazione. L’Anno Accademico dell’Accademia Wicca Italiana ufficialmente inizia all’Equinozio d’Autunno e termina al Solstizio d’Estate. Le Iscrizioni all’Accademia partono dal 10 Settembre 2021 fino ai primi di Dicembre 2021, il percorso inizia sempre dal primo anno dell’Accademia, non importa se si è iniziati ad altre tradizioni wiccan. * Per Iscriversi: - bisogna aver compiuto i 18 anni di età; - il richiedente dovrà rispondere ad un breve test e attendere il giudizio dell’Accademia; - se il giudizio è positivo bisognerà versare la quota annuale. * La Quota annuale, non rimborsabile, può essere versata all’Associazione Italus nei seguenti modi: - tramite PayPal con il seguente indirizzo mail italus.info@gmail.com ; - tramite PostePay chiedendo tramite mail il numero della carta, intestata al presidente della Italus Associazione; * Costo di Iscrizione: la Quota Annuale varia a secondo gli anni: - l’Iscrizione al Primo Anno è di €uro 10,00 (dieci); - l’Iscrizione al Secondo Anno è di €uro 15,00 (quindici); - l’Iscrizione al Terzo Anno è di €uro 20 (venti). * Per Seguire i Corsi: l’Accademia usa il social network di Facebook, essendo questo il più diffuso. Nel gruppo facebook “Accademia Wicca Italiana” Nel gruppo, per gli iscritti, saranno periodicamente pubblicati gli argomenti da studiare e vi sarà un tutoraggio. I residenti nel comune di Roma avranno modo di usufruire di incontri (reali) periodici con i membri della Covend el Quadrifoglio. * Tutte le Informazioni le trovate nel Blog: www.accademiawiccaitaliana.blogspot.com - email: italus.info@gmail.com
WICCA BAG La WICCA BAG è una borsa legata ai Sabba. Ogni Wicca Bag è accuratamente curata e confezionata dalla Italus Associazione e dalla Coven wiccan del Quadrifoglio. Al contrario di altri prodotti, la nostra è una Bag con tutto l’occorrente per celebrare i vari Sabba, allestire gli altari e le case, oggetti da indossare ma anche materiale informativo da leggere. COSA C’É DENTRO LA WICCA BAG? Ogni Wicca Bag sarà sempre diversa, mai uguale. In linea di massima la Wicca Bag conterrà: - un oggetto per allestire/adornare l’Altare (sarà sempre diverso, in qualche bag troverete una bacchetta, in altre un libro delle ombre, in altre ancora una campana ecc…);
- una pergamena che descrive il Sabba che suggerisce il Rito idoneo da eseguire per tale ricorrenza; - delle pietre/cristalli; - un sacchettino sorpresa, al suo interno troverete sempre qualcosa di diverso, da indossare o appendere in casa, dipende dalle bag; - dell’incenso; - delle erbe per tisane o per usarli durante il rituale (dei smudge); - delle candele. Molti oggetti della Bag sono esclusivi e creati in modo artigianale dai membri della Coven wiccan del Quadrifoglio. Il ricavato andrà ad auto-finanziare l’operato della Italus. Della Wicca Bag esiste anche il formato per Bambini, la WICCA KIDS. TUTTE LE INFO SU:
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Consigli per la Lettura GRIMOMBRUS La Coven wiccan del Quadrifoglio presenta un’opera che è una sintesi tra gli antichi Grimori e il moderno Libro delle Ombre. Per questo ciò che presentiamo lo abbiamo chiamato GRIMOMBRUS. Al suo interno, infatti, troverete dei consigli, delle istruzioni per la pratica, come nei vecchi Grimori appunto, ma al contempo avrete un grande spazio per poter annotare le vostre esperienze, come un vero e proprio Libro delle Ombre. Per cui, il nostro Grimombrus è un libro nel quale il praticante trova degli spunti, delle indicazioni, dove potrà annotare i propri rimedi con le erbe naturali, le corrispondenze, gli incanti, i riti, le formule, le riflessioni e le invocazioni alla Dea e al Dio. Buon Cammino! Autori: Coven del Quadrifoglio & Italus Associazione Formato 15 x 21 cm – 200 pp. Bn ISBN: 978 88 943006 9 7 MAGGIORI INFO : PREZZO 15 € www.italusedizioni.blogspot.com
COLORE DENTRO Sette racconti ognuno dei quali è un universo concentrato, un momento in cui tutto accade, che duri un secondo o sia proiettato all’infinito, e i colori che ne scandiscono titoli e contenuti non ne sono un semplice per quanto suggestivo sfondo, ma l’essenza stessa. Identificazione assoluta, perché a ciascuno di quei momenti non potrebbe abbinarsi un colore diverso. Sono una cosa sola, la loro essenza coincide. E non può che essere verde il colore dell’inverno, nonostante la nudità degli alberi, se la casetta nel parco, meta della passeggiata mattutina, è ancora lì a riaprire un vecchio scrigno di cose preziose. Blu il mantello sulle spalle nude della regina d’Africa, come il colore della goccia che cadendo guarisce le aride crepe della sua terra. E tanti altri colori ci sono, e miriadi di tonalità, in questi che verrebbe da definire, prendendo in prestito da Emily Dickinson, piccoli “continenti di luce”, intessuti non con un gomitolo d’argento. (estratto della prefazione di Enrico Bistazzoni)
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Autore: Carla Rughetti Formato 15 x 21 cm - 70 pp. a colori ISBN: 9788894300659 PREZZO 10 €
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Blog della Rivista Artemisia: www.artemisia1.blogspot.it Ricordiamo che potete contribuire alla stesura di Artemisia, inviandoci vostri articoli, scrivendo alla seguente E-mail italus.info@gmail.com Tutti, potete comunicare con Artemisia e inoltrare suggerimenti, scrivendo alla seguente E-mail italus.info@gmai.com
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