La Voce1 Febbraio 2014

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Anno XIV- N° 1– FEBBRAIO 2014 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

RINNOVATE AL PIU’ PRESTO L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2014 - EDITI CIANCIANA ONOMASTICA, LA CITTA’ E CIANCIANA ONOMASTICA, IL FEUDO DI FRANCESCO CANNATELLA - SUL “ MAJU SICILIANU” DI ALESSIO DI GIOVANNI : APPROCCI DELLA CRITICA DI SALVATORE DI MARCO - DON FILIPPO FERRARO HA COMPIUTO NOVANT’ANNI

IN QUESTO NUMERO L’Angolo della Posta

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Ciancienesi se li conosci… li cerchi.

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Padre Ferraro ha compiuto novant‟anni.

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Case in Festa

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Ricordato don Gerlando Re

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Saggio di Salvatore di Marco sul Maju sicilianu

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La giornata della memoria dell‟Istituto comprensivo

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La masseria di Bissana di Maria Ferraro

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La nuova Consulta delle donne.

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Mi ricordo che….di Tano Di Noto

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Progetto Dal mare alla montagna. Il salotto della poesia Pag. 5

La Settimana Santa diventa internazionale

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Edito CIANCIANA ONOMASTICA, LA CITTA‟

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Notizie dall‟Anagrafe

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Edito CIANCIANA ONOMASTICA, IL FEUDO

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A. Scardino-S. Pulizzi sul podio- Oltre il Marmo

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20 FEBBRAIO 2014-CHIESA DEL CARMELO, MESSA DI RINGRAZIAMENTO PER I NOVANT‟ANNI DI DON FILIPPO FERRARO


Corrispondenza

La Voce di Cianciana

La Voce di Cianciana Anno XIV - Numero 1 Febbraio 2014 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi

Da Adelaide-Australia Caro professore Panepinto, vengo di nuovo a rinnovare l‟abbonamento a La Voce di Cianciana, assieme a mia cugina Domenica Castellano. Ci fa sempre tanto piacere leggere ciò che avviene nel nostro paese, anche se quest‟anno abbiamo ricevuto tante tristi notizie, ma dobbiamo accettare quello che la vita ci dà. A lei, alla sua famiglia e a tutta la redazione del giornale che fa tanto lavoro per raggiungere i tanti emigrati lontani sparsi per il mondo, auguro buon anno, insieme ai tanti amici e parenti. Ciao a tutti, Giuseppe Taormina Da Toronto-Canada 22 gennaio 2014. Salvatore, spero di trovare te e tuta la famiglia molto bene. Allego alla presente lettera il vaglia per l‟abbonamento alla Voce di Cianciana per l‟anno 2014. E‟ sempre un grande piacere leggere le notizie del nostro amato paese, specialmente per noi che abitiamo lontano ma che abbiamo sempre tanto amore per il paese dove siamo nati e cresciuti e dove riposano i nostri più bei ricordi. Non avendo niente altro da dire, invio tanti saluti a te e a tutta la famiglia. Giuseppe Gambino. Da Rive de Gier-Francia,Ciao Salvatore, spero che stai bene tu e la tua famiglia. Come tu sai la nostra associazione La Tarantella , ha invitato il sindaco di Cianciana Santo Alfano che è venuto con Francesco Martorana, Santo Di Maria e Calogero Gattuso. Essi sono stati in Francia dal 9 al 13 Gennaio 2014. Li abbiamo portati a visitare Le Musée de la Forge de ST MARTIN LA PLAINE, le Musée de la Mine a St Etienne, l'Usine Industrielle de Rive De Gier, dove molti Ciancianesi hanno lavorato. Poi, domenica 12 Gennaio 2014, abbiamo organizzato una bella festa a la Salle des Fetes Jean Dasté . Molti Ciancianesi e Italiani sono intervenuti per festeggiare questo evento. Cordialmente, il presidente dell‟Associazione “La TARANTELLA” Pietro Gusciglio

Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 14 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2014 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA” La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2014. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : CIANCIANA : avvocato Salvatore Re, Franco Messina, Zina e Girolamo Carubia, Alessio Maragliano, maestro Piero Carubia, Mariella Bonanno, Salvatore Pulizzi, professor Giovanni D‟Angelo; ITALIA : dottor Antonino Perzia-Mazara del Vallo, Rosa Gaglio CuffaroAgrigento, dottor Salvatore Cuffaro-Erice, dottor Nicola Chiappisi-Giaveno, Felice Campisi-Torino, Vincenzo Marino-Merate, Onofrio La Corte-Como, Angela Alfano Campisi-Cernobbio, dottor Filippo Bavuso Volpe-Brusaporto, dottor Francesco Taormina-Maslianico, Rosa Mascarella-Como, Antonina Gambino-Civezza, dottor Ignazio Lo Monaco-Venezia Mestre, Giuseppe Croce-Fano, Vincenzo Farruggia-Trieste; ESTERO : Gabriele Di Chiazza-Loverval (Belgio), Giuseppe Gambino- Downsview (Canada), Gaetano Di Maria-Rive de Gier (Francia), Ignazio AttardoGentilly (Francia), Filippo Schembri-Roydon (Inghilterra).


News

Numero 1 - Febbraio 2014

20 FEBBRAIO 2014 : DON FILIPPO FERRARO HA COMPIUTO NOVANT’ANNI Il 20 febbraio 2014 don Filippo Ferraro ha compiuto 90 anni. In tanti hanno voluto manifestargli il loro calore umano nonché per ringraziarlo di essere stato per tutti questi anni una guida sicura ed insostituibile per tutta la comunità ecclesiale ciancianese. Il 20 c‟è stata la celebrazione della santa messa presso la chiesa del Carmelo, il 23 presso la Chiesa Madre, alla presenza di tantissimi fedeli e delle autorità cittadine, in testa il sindaco Santo Alfano che a nome suo e dell‟amministrazione lo ha ringraziato per la sua dedizione, regalandogli un set da scrivania con la speranza che don Filippo continui a scrivere per tutta la nostra collettività. Per il suo novantesimo compleanno egli ha scritto le sue riflessioni che la Voce pubblica volentieri.

SIGNORE, IN TE L’ANIMA SI AFFIDA E RIPOSA “HO COMBATTUTO UNA BUONA BATTAGLIA. HO TER- non solo dai libri e dal latino, ma dai miei fulgidi esempi di vita: il MINATO LA CORSA. HO CONSERVATO LA FEDE” Sono mio parroco don Pietro Agliata e mio mai abbastanza compianto queste le parole dell‟apostolo Paolo, che questa sera, sul traguardo dei miei novanta anni, voglio fare mie. Novanta! Appaiono come una distesa interminabile di giorni, ore, minuti. Ma nell‟occhio di Dio sono come il giorno di ieri che è passato. Quel Dio, senza il quale oggi, sono certo, non sarei qui. Senza il quale oggi non avrei quella gioia nel cuore. Solo grazie alla fede ciò è possibile. Ed io conservo questa gioia e questa Fede, come nella giovinezza. Era il lontano 20 febbraio 1924, quando da un ultimo gemito di una madre gestante, veniva al mondo, Filippo Ferraro, il primo di quattro figli. Nella mia famiglia, piccola Chiesa domestica, ho conosciuto il Signore ed ho imparato a chiamarlo con il dolce nome di Padre. Poco più che adolescente, infervorito da una missione tenuta a Cianciana dai Padri Passionisti, sentii nel mio cuore la chiamata di Dio e venni accolto, alla tenera età di 12 anni, presso il Santuario di Borgetto, dove iniziai gli studi come studente passionista. Amando quella croce sulla quale il Cristo pativa, ho imparato ad accogliere con devozione le sofferenze che di lì a poco sarebbero arrivate. Dovetti interrompere gli studi, barbaramente stroncati dal troppo affetto di mia madre che non riusciva a sopportare la mia malinconica assenza. Convinto anche da una salute malferma, mi decisi ad entrare nel Seminario Diocesano, ma non rinunciai mai alla mia vocazione missionaria: la volontà di Dio non deve essere portata solo in Africa, ma ovunque c‟è miseria e dolore. Così, dopo più di un anno di malattia, più piegandomi non mi sono spezzato. Dopo gli anni della guerra, vissuti con assidua preghiera, nelle grandi stanze del Seminario il 26 settembre 1948 raggiungevo il sospirato traguardo. Spero di essere stato un buon sacerdote, ma soprattutto un buon cristiano, formato,

amico don Gerlando Re, e vi chiedo perdono per tutte le volte che ho mancato in qualche cosa. Voglio ringraziare il Signore, oltre modo non già per il tanto bene sperimentato, una filastrocca interminabile, ma per il male, perché mi ha dato la possibilità di trasformarlo in poesia, che sebbene, pungente, vuole essere una puntura curatrice dei mali. Voglio ringraziare con un valore particolare mia sorella Antonina, che in tanti anni non mi ha mai fatto mancare cure ed attenzioni, e, seppure entrambi avanziamo con l‟età, lei non smette, anzi, sempre con maggiore zelo, mi sta vicino, non facendomi mancare la sua presenza nei tanti acciacchi e tante cadute fisiche dell‟età, che molte volte mi hanno fatto sentire più al di là che al di qua, e senza le sue preghiere e cure, non sarei riuscito a superare. Dall‟alto della mia esperienza voglio ringraziare poi tutti gli amici, i benefattori, e tanti altri che mi hanno sostenuto in attività e missioni di evangelizzazione, in particolare Don Francesco Gambino, con il quale condividiamo un pezzo di storia ecclesiale del nostro paese e del nostro tempo. Voglio ringraziare anche, non ultimo, il nostro Arciprete Don Angelo Cerenzia, al quale passo il mio testimone di Padre di questa Comunità, per definirmi con l‟appellativo, da lui datomi, “nonno”, ed esprimendo per lui grande affetto e stima, spero i il nostro Pastore per molti anni ancora. Ora, Signore, vecchio e stanco, come Mosé, non smetto di alzare le mani e pregare, sapendo che sei tu sorreggerle, nell‟attesa di vedere il tuo volto glorioso. Introibo ad altare Dei, ad Deum, qui laetifivcat iuventutem meam. Mi accosterò all‟altare di Dio che rende gioiosa la mia giovinezza. Cristo regni! Cianciana, 20 febbraio 2014 Sac. Filippo Ferraro

RICORDATA LA NOBILE FIGURA DI DON GERLANDO RE di Vincenzo Martorana In prossimità del giorno di San Gerlando, domenica 23 Febbraio scorso, nella chiesa madre di Cianciana, alla presenza delle autorità amministrative locali, è stato commemorato Don Gerlando Re, martire del dovere sacerdotale che la Chiesa agrigentina si onora di avere avuto a Cianciana negli anni '40. Durante l'omelia, l'Arciprete Don Angelo Cerenzia ha ricordato il valore di Padre Re, che ha dato la vita per soccorrere religiosamente un moribondo cui aveva sparato lo stesso omicida che poi minacciò e uccise il Sacerdote accorso. A fine messa il presidente della " Pia associazione amici devoti di Don Gerlando Re", Prof. Mario Andrea Re, alla presenza dei fedeli ha deposto un mazzo di fiori dinanzi al feretro di Padre Re, custodito nella stessa chiesa, e si è

espresso sui meriti pastorali del Sacerdote martire; ha concluso il sindaco Santo Alfano, affermando come il sacrificio di Padre Re sia un esempio per i giovani. E' davvero significativo ricordare le virtù di chi per la società è un modello, in tempi in cui tutto pare "liquido", volubile, e molti giovani si legano a pseudo valori che la mondanità eleva al di sopra dei riferimenti stabili espressi dal mondo religioso, politico, e civile quali bussole nell'odierna temperie di crisi economica e sociale. La morte e la vita di Don Gerlando Re ci ricordano che servire il prossimo in difficoltà, in cui Cristo si manifesta nella Sua presenza più autentica, rappresenta il Valore e il decoro dell'uomo. Vincenzo Martorana


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La Voce di Cianciana PADRE FERRARO RICORDA L‟AMICO DON GERLANDO

E‟ piacevole ed esaltante parlare di un amico caro, di un amico buono, fedele coraggioso. Ma è molto doloroso raccontare la sua improvvisa scomparsa avvenuta nel fiore degli anni e in maniera tragica. Il fatto è avvenuto 60 fa. A tanto tempo di distanza, mi sento anche oggi profondamente commosso e trovo difficoltà a dipanare una matassa tanto ingrovigliata e molto pregevole. 18 giugno 1949, una giornata di gravissimo lutto per un piccolo paese abituato a vivere nella serenità e nella quiete. Nel primo pomeriggio, quando le strade si fanno più deserte e si smorzano i fastidiosi rumori per dare posto ad una piacevole e ristoratrice siesta, si sentono in via Bondì degli spari che fanno sussultare gli abitanti e suscitano trepidazione e timore. Certamente è successo qualcosa di grave. Qualcuno guarda attraverso la finestra socchiusa e vede a terra un uomo gravemente ferito. Don Gerlando stava accanto alla scrivania, in una stanza a piano terra e recitava con raccoglimento e devozione le preghiere dell‟ufficio divino (liturgia delle ore). Subito si alza e si avvia verso la porta d‟uscita. La zia paterna, Assunta, avvertendo il grave pericolo cerca di trattenerlo. Don Gerlando si svincola ed eccolo in mezzo alla strada. Raggiunge in fretta l‟uomo ferito da alcuni colpi di pistola per aiutarlo, per assolverlo e… anche per placare l‟aggressore che tiene in mano l‟arma omicida. L‟omicida sembra di volersi allontanare, ma ritorna subito indietro

e spara contro don Gerlando Re, gridando : -Così non confessi più! Queste parole ci sono state riferite dal signor Gaspare Riggio che si trovava nello stesso luogo e, gettandosi a terra, riuscì a sottrarsi alle pallottole e alla morte. La triste notizia si diffuse con fulminea rapidità in tutto il paese : un morto, più morti….Angoscia, timore, grida, preghiere… Quel giorno i morti furono quattro : il signor Salvatore Carubia, calzolaio che frequentava il Ciaravella ed ebbe con lui qualche dissidio; il giovane Raimondo Lucia, che tornava dalla campagna con un fascio di legna sulle spalle; lo stesso aggressore Giuseppe Carubia, che sparava da un balcone di Salita Matrice e che venne ucciso dai carabinieri per evitare altri omicidi. Si cercò di salvare don Gerlando Re. Con una macchina venne subito trasportato verso una clinica di Bivona, ma il suo cuore a metà strada cessò di battere e fu riportato a casa. Ogni speranza era svanita. Eccolo ormai con il volto insanguinato, disteso sopra un letto come un povero Cristo che si è immolato per gli altri, come Cristo a 33 anni. Tanta gente, profondamente commossa, si recò a casa sua per vederlo l‟ultima volta e per rendergli omaggio. Anch‟io, appena conosciuta la triste notizia, corsi subito a casa di don Gerlando, con il cuore lacerato da un profondo dolore. Eravamo stati insieme nella mattinata del 18 giugno. Don Filippo Ferraro

L‟Istituto Comprensivo commemora la GIORNATA DELLA MEMORIA Nel primo pomeriggio di 28 gennaio 2014, alla presenza dei genitori e delle autorità civili, religiose e militari della nostra cittadina, gli alunni dell‟Istituto comprensivo hanno voluto essere presenti per ricordare il dramma vissuto dagli Ebrei durante la seconda guerra mondiale. Come è noto, “Il giorno della Memoria" è stato istituito dal parlamento italiano con la legge 211 del 20 luglio 2000, al fine di ricordare il 27 gennaio 1945, l'abbattimento dei cancelli di Auschwitz ,e commemorare altresì la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione, la deportazione, la prigionia e lo sterminio dei cittadini ebrei e di tutti coloro che si opposero a quel folle progetto di genocidio. Dice la professoressa Angela Di Rosa, coordinatrice del progetto: L’incontro di oggi vuole essere per tutti noi e per i ragazzi in particolare, un incontro con la storia, uno strumento di testimonianza per il futuro.

La Shoah rappresenta, infatti, uno spartiacque nelle vicende umane e segna per sempre un prima e un dopo, un tarlo insinuato nelle coscienze. Quale altro luogo più idoneo della scuola c’è per trasmettere ai nostri ragazzi l’importanza della memoria, per combattere l’indifferenza, l’intolleranza verso chi è diverso che, come sappiamo, sono dei disvalori mai scomparsi nella nostra Europa e nel mondo intero? I ragazzi della scuola media e delle quinte della primaria hanno partecipato a vario titolo : chi con la realizzazione e l‟illustrazione di vari cartelloni, chi con letture e commenti di poesie, chi eseguendo dei brani musicali, chi ancora con riflessioni personali. Il professor E. Giannone ha dato lettura di un suo racconto dal titolo LA PROMESSA. Nel corso della manifestazione è stato proiettato il video dal titolo “I COLORI DELLA SHOAH”, realizzato dagli alunni della III A della scuola media di Cianciana, curato nella parte tecnica dall‟alunno S. D‟Angelo coadiuvato da S. Messina, con il quale hanno partecipato ad un concorso indetto dal Ministero della pubblica istruzione, intitolato I giovani ricordano la Shoah, che sarà possibile vedere visitando il sito della nostra scuola. Hanno avuto parole di apprezzamento il dirigente scolastico M. R. Provenzano, il sindaco Alfano, il presidente del Consiglio comunale F. Messina, il presidente dell‟Unione dei Comuni C. Miceli, l‟assessore F. Cicchirillo, il maresciallo M.Zampone. S.P.


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Numero 1 - Febbraio 2014 RIELETTA LA NUOVA CONSULTA DELL DONNE

Giorno 11 gennaio 2014, presso la sede del comune di Cianciana, si è costituita “La Consulta delle donne”. Nuovi componenti fanno parte di quest‟organo comunale, tutti accomunati dall‟impegno e dalla dedizione che li hanno contraddistinto nella precedente amministrazione e che vogliono continuare con il nuovo sindaco Santo Alfano. Nel corso della seduta i componenti hanno rieletto presidente la dottoressa Anna Cannizzaro, che già, nella precedente legislatura, aveva dato prova di notevole impegno nel portare avanti, insieme agli altri componenti, le iniziative della consulta. Dopo l‟insediamento, il sodalizio si è messo immediatamente al lavoro, deliberando la prima uscita per il prossimo 8 marzo, festa della donna. A partire dalle ore 10:00 di domenica 9 marzo, da piazza Aldo Moro

si snoderà una marcia per la prevenzione e per la salute, in collaborazione con la LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori). Saranno presenti le autorità cittadine con il sindaco Santo Alfano, la dottoressa oncologa Di Caro, la presidente della LILT di Sciacca dottoressa Noto-Scandaliato, il dottor Taormina oltre all‟Associazione dei ciclisti di Cianciana. Sono invitate a partecipare tutte le donne a cui la salute sta molto a cuore, facendo prevenzione oncologica. Ecco i componenti della Consulta : Anna Cannizzaro,,Maria Giannetto, Rosa Lo Pilato, Giuseppa Alfano, Giuseppina Montalbano, Maria Teresa Vernaccini, Antonia Longo, Narjiss Zahi, Caterina Alfano, Angela Setticasi, Antonella Cimino, Maria Rosa Spataro, Angela Bondì, Carmela Montalbano. Salvatore Panepinto

PRESENTATO A CIANCIANA IL PROGETTO “DAL MARE ALLA MONTAGNA” Il 28 febbraio 2014, presso la Biblioteca comunale “Paolo Borsellino” di Cianciana, è stato presentato il progetto “Dal Mare alla Montagna” Il progetto è stato finanziato dal Gal Sicani con decreto del 28/10/2013 per un importo di euro 149.767,00 alle Pro Loco di Santo Stefano Quisquina, come Pro Loco capofila ed alle Pro Loco di Realmonte- Siculiana – Cianciana – Alessandria della Rocca. Il progetto, nel suo complesso, mira a creare itinerari per la valorizzazione degli aspetti rurali del territorio sicano e fornire servizi di assistenza per la loro fruizione. La rete di itinerari che si propone, ha, come asse principale, un itinerario lungo e complesso, da utilizzare come ciclovia e che permetterà di innescare un nuovo movimento turistico tra l‟area marina e quella montana; oltre al ciclo-percorso “mare-monti” verranno realizzati itinerari più brevi per valorizzare le peculiarità locali, itinerari da fare a piedi (trekking), in MTB o, ove possibile, a cavallo. Il progetto è stato presentato dal presidente della Pro Loco di Cianciana, Geometra Carmelo Panepinto, e dopo il saluto fatto dal sindaco di Cianciana Alfano Santo a tutti i presenti, hanno preso parola il Presidente del Gal Sicani, Dott.

Salvatore Sanzeri ed il Direttore del Gal Sicani Dott. Angelo Palamenghi, specificando il duro lavoro fatto dal Gal Sicani fin ad adesso e la programmazione futura, mettendo in evidenza che tutto le somme assegnate dalla Regione Sicilia sono state impegnate con progetti che vedono coinvolte i 32 comuni dell‟area Gal Sicani. Le fasi progettuali, l‟esecuzione dei lavori e l‟Itinerario principale dal mare alla montagna, sono stati illustrati dal presidente della Pro Loco di Santo Stefano, Architetto Giuseppe Adamo, mentre l‟intervento del presidente della Pro Loco di Realmonte, prof. Paolo Salemi, si è incentrato ed ha sottolineato l‟importanza della cooperazione tra vari soggetti, Comuni e Pro Loco per fare sistema turistico locale. In chiusura dice Carmelo Panepinto che “l‟obiettivo del progetto è di sviluppare un settore turistico in grande ascesa e di grande interesse, il cicloturismo ed il turismo naturalistico in generale, con la valorizzazione dei prodotti di grande pregio come olio d‟oliva, vini, formaggi pecorini, agrumi, mandorle e dei prodotti da esso derivati per incrementare le presenze di visitatori, sia nazionali che internazionali con un aumento di presenze nelle strutture ricettive”.

IL SALOTTO DELLA POESIA: LA LUCE DEL CUORE di Concetta Caltagirone La Luce del cuore parla attraverso la tenerezza degli occhi; emanando segnali vibranti, come una cetra suonante, facendoti vedere verità nascoste. La Luce del cuore illumina la mente; allontanando i tristi pensieri raffinando il parlare per saper meditare; ché l'uomo c'è oggi e non c'è domani ,

La Luce del cuore ci fa ricordare che c'è un Padre d'Amare, da ringraziare; per il Paradiso celeste che ci fa pregustare, per raggiungere un giorno la quiete Unione. La Luce del cuore squarcia l‟ombra Delle tenebre acquietando l'anima nella sua lotta interiore; rendendola pura, emanando calore, portando pace, cercando l 'Amore ! CONCETTA CALTAGIRONE


Saggistica

La Voce di Cianciana

DOPO CIANCIANA ONOMASTICA, I COGNOMI E CIANCIANA ONOMASTICA,I SOPRANNOMI, LA BIBLIOTECA DELLA TRADIZIONI POPOLARI DI CIANCIANA SI ARRICCHISCE DI DUE NUOVE PUBBLICAZIONI, SEMPRE A CURA DI FRANCESCO CANNATELLA. TRATTASI DEL TERZO VOLUME CIANCIANA ONOMASTICA, LA CITTA’ E DEL QUARTO VOLUME CIANCIANA ONOMASTICA, IL FEUDO. La copertina e le illustrazioni sono di Maria Rosaria Becchina, Grafiche Geraci di Santo Stefano Quisquina. In questo numero la Voce pubblica la Premessa dell‟autore e l‟Introduzione del chiarissimo professor Giovanni Ruffino dell‟Università di Palermo, presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani.

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PREMESSA

a mia casa natale è ad angolo nord tra la Salita Rìggio e la Piazza Orlando nel quartiere Giamburtuni tra la Filicia e lu Stazzuni. Ancora bambino, la mia famiglia si trasferì nel Cortile Palermo, al centro della via adiacente che era larga e pianeggiante. Questo era l‟epicentro della mia palestra di giochi di strada, che duravano tutto l‟anno ma che con i primi tepori primaverili divenivano chiassosi per il bisogno di correre e di gridare, mio e dei miei compagni, impegnati in giochi di prestanza fisica e di abilità. Pochi e rari i giocattoli con i quali giocare ma con la fantasia riuscivamo a rimediare, costruendo spade di legno che ci trasformavano in abili spadaccini; bastava mettersi a cavallo di un bastone ed imitare il nitrito di un indomabile destriero per sentirci cavalieri e correre a combattere incruente battaglie; la creta azzurra, compatta e facile da plasmare, ci trasformava in abili costruttori di carri, di figure umane e di animali, così come d‟inverno divenivamo abili costruttori di dighe, lungo le strade in pendio, per bloccare lo scorrere dell‟acqua piovana, aspettando poi l‟immancabile tracimazione per urlare di schietta gioia. Vincitore era chi di noi aveva costruito la diga che più a lungo aveva resistito alla piena. Si stava per strada fino al calar della sera, poi le voci delle mamme ci invitavano al rientro. Delle strade del quartiere conoscevamo ogni scala, ogni cortile ed angolo che potesse offrire riparo dal sole o rifugio sicuro nel giocare a l’ammucciareddru, a nascondino. La via Palermo era tra le più larghe e pianeggianti e per questo depu-

tata al gioco focu d’inizia, un abile correre per non farsi catturare e, da inseguito, passare ad inseguitore. I confini del mio quartiere si allargarono con la frequenza delle scuole elementari. Fu un esplorare giornaliero il paese: San Gaitanu, la Cruci, lu Ponti, lu Canaleddru, la Sirba, curioso di conoscere lo spazio geografico che mi circondava. Dopo il paese cominciai a conoscere il territorio esterno, i feudi e le contrade dove seguivo mio padre che lavorava le terre da noi possedute. Mi piaceva muovermi per le trazzere, gestire gli animali da soma, rendermi utile, fin quando non fui capace di gestire tutte le terre, dopo l‟emigrazione di mio padre. Ero ragazzo e, in compagnia di mia madre, mi sono allontanato per la prima volta da Cianciana. Una breve vacanza in Inghilterra, dove mio padre era da anni emigrato, prima che egli tornasse definitivamente in paese. Era il settembre del 1959, avremmo festeggiato il Natale a Cianciana. Non fu così, la nebbia inglese mi stupì, mi accolse e infine, inaspettatamente, ci trattenne. Non ho dimenticato. Natale 2010 Francesco Cannatella

INTRODUZIONE A quattro anni dalla pubblicazione della raccolta dei cognomi e dei soprannomi di Cianciana, di Francesco Cannatella, preceduti da altre significative raccolte demologiche, vedono la luce gli attesi due volumi sui toponimi urbani ed extraurbani. Poiché – allora come adesso – ebbi il privilegio di scrivere la introduzione, non posso ora non recuperarne le parole conclusive: «Non resta che attendere il compimento della ricognizione onomastica locale, già in corso d‟opera, con la estensione alla microtoponomastica del territorio di Cianciana, da investigare nelle sue forme cartografate, ma anche in quelle popolari e dialettali. Sono queste ultime, in quanto appartenenti – così come i nomi di persona – alla tradizione orale, le forme più idonee a ricostruzioni storicolinguistiche e culturali.” Il quadro onomastico è ora compiuto, ed è coerente la scelta di aver concepito e realizzato un‟opera unitaria, il cui titolo “Cianciana onomàstica” esprime nella continuità dei complessivi quattro volumi l‟intero patrimonio antroponomastico e toponomastico di

una comunità significativa della Provincia di Agrigento. Nel salutare il compimento di questa importante opera, vanno evidenziati due aspetti: il valore scientifico e quello comunitario. In primo luogo, va sottolineato il valore scientifico dell‟impresa. Tale valore sta, come si è detto, proprio nella concezione unitaria del corpus onomastico, oltre che nell‟impianto e nella documentazione che i due volumi offrono. Uno dei limiti che hanno spesso contrassegnato repertori onomastici anche di grande valore scientifico, è stato quello di aver trattato soltanto una porzione della totalità delle testimonianze. E invece, nomi personali e toponimi vanno considerati e trattati congiuntamente, in virtù degli intimi rapporti storici, ambientali, culturali. È esemplare, in tal senso, il “Dizionario onomastico della Sicilia“ di Girolamo Caracausi ( Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 1993 ), il cui sottotitolo ribadisce che si tratta di un “Repertorio storico-etimologico di nomi di famiglia e di luogo.” E, al di là della Sicilia, il saggio “globale” di


Saggistica

Numero 1 - Febbraio 2014

Giorgio Marrapodi su “Teoria e prassi di sistemi onimici popolari: la comunità orbasca (Appennino Ligure centrale) e i suoi nomi propri” (Quaderni italiani di RION 1, Roma 2006). Per di più, i due volumi di Francesco Cannatella distinguono opportunamente gli odònimi (vol. 3°, La città) dai microtoponimi del territorio (vol. 4°, Il feudo), i primi analizzati con grande scrupolo, dall‟assetto del contesto urbano a partire dal 1844, disegnato con microscopica precisione (cogliendo anche i rapporti con la realtà economica del tempo: cfr. “Le attività artigianali”, pp. 23-24), alla prima carta topografica urbana del 1920, sino alle fasi più recenti del progressivo ampliamento e assestamento. In questo contesto, assumono uno speciale valore le vicende singolari di due edifici emblematici che danno il nome a due quartieri storici: il Quartiere delle Carceri e il Quartiere del Castello, e anche la evidenza data alla odonimia non ufficiale (popolare), pur essa importante poiché emerge dalla memoria comunitaria. Il medesimo scrupolo contrassegna anche il 4° volume sulla microtoponomastica del feudo, rappresentata attraverso confronti cronologici e – sul piano linguistico – tra toponimi cartografati e toponimi popolari, tramandati dalla tradizione orale. Clamoroso è, in tal senso, il caso di Serra dei Goti che rende il dialettale, quindi autentico, Serra di li cuti: soltanto la registrazione anche della forma orale del toponimo consente di individuarne l‟etimologia, quando la forma cartografata – come in questo caso – è fuorviante. Si tratta, anche in casi come questo, di requisiti propri delle migliori ricognizioni a noi note. Ciò che invece conferisce ai due volumi topono-

mastici di Francesco Cannatella un pregio speciale e direi unico, sono – oltre al copioso corredo fotografico e documentario – i preziosi documenti orali, raccolti dalla viva voce degli anziani, depositari della memoria comunitaria: questo “sentimento dei luoghi” (i luoghi raccontati!) percorre l‟intera opera, sinanco nella suggestiva “scia luminosa” della memoria, di cui ci parla nella “Premessa” l‟altro Francesco Cannatella dalla lontana Inghilterra. Vi è poi, come si diceva all‟inizio, un valore aggiunto che si manifesta nell‟omaggio a una comunità, quella di Cianciana, che pure annovera contrassegni condivisi e protagonisti di grande prestigio per la cultura siciliana. Cianciana può dunque contare, ora, su una sua “Biblioteca delle tradizioni popolari”, che si colloca nel solco fecondo degli studi demologici siciliani. Giovanni Ruffino, Università di Palermo Presidente del Centro di studi filologici e linguistici siciliani

CIANCIANESI : SE LI CONOSCI...LI CERCHI ! Ciancianesi: Se li conosci… li cerchi! Abbiamo avuto modo, nel tempo, di presentare i profili di figli di Cianciana che hanno illustrato con la loro attività il nostro Paese. Con questa rubrica, curata da Eugenio Giannone, iniziamo a presentarne altri. Quanti possono apportare un contributo di conoscenza e approfondimento sono invitati a inviare le notizie alla Redazione de “La Voce”. In questo numero la Voce presenta cinque ciancianesi garibaldini.

CIANCIANESI CON GARIBALDI Tra quanti, dopo lo sbarco dei Mille a Marsala, si arruolarono tra i Garibaldini figurano quattro Ciancianesi*:GIUSEPPE D’ANGELO, 18^ Divisione Bixio, 1^ bgt, 2° Rgt; ARCANGELO MILENI,18^Divisione Bixio, 1^ bgt, 2° Rgt (EIM, MARZO 215, Fascicolo 1, N° Ordine 317-); ?? PROVENZANO , 18^ Divisione Bixio, 1^ bgt, 2° Rgt ; GIUSEPPE SALA , fu Pietro e di Colletti Caterina, nato sett. 1841- Trombettista- Divisione 15^ Turro 19^ Avezzana, Bgt Corrao, 2° Rgt La Porta; GIUSEPPE ANTINORI di cui diamo un cenno biografico. Giuseppe Antinori, medico e sociologo, partecipò giovanissimo alle campagne garibaldine d‟Aspromonte (1862), dove fu tra i curatori di Garibaldi ferito, e Mentana (1867). Durante quest‟ultima spedizione comandò la legione costituita dalla contessa Caracciolo. Trasferitosi a Napoli vi sposò una nobildonna, collaborò a diversi giornali, mentre fondò e diresse “L‟Eco dei due mondi”. Le sue opere, come informa Pietro Antinori, attrassero l‟attenzione di sir W. Gladeston, primo ministro della regina Vittoria, il quale, venuto in visita ufficiale in Italia, andò a trovare l‟Antinori nella sua villa di Posillipo e si fece omaggiare delle sue opere, che poi recensì sul “Corriere di Londra”. Nei giorni 8,9, 10 luglio 1889 il “Corriere di Napoli” fece una minuta analisi di “Studi sociali”, procurando ulteriore fama al Ciancianese. Re Umberto, letto il volume, gli indirizzò una lettera di elogio. Giuseppe Antinori era nato a Cianciana nel 1840. Tra le numerose opere: Studi sociali, Napoli 1885; Elementi di zoologia; La sifilide come causa d‟impotenza e sterilità ; Lo stato d‟accusa; La lanterna magica. Bibliografia: G. Di Giovanni, Ricordo di Vincenzo Di Giovanni, Girgenti 1869; P. Antinori, Cianciana, il suo panorama ed i suoi uomini, Palermo 1916 * Invitiamo quanti, parenti o informati, abbiano notizie a farle pervenire alla Voce per dare un giusto e più ampio contributo di conoscenza su questi nostri Concittadini che hanno lottato per l‟Unificazione nazionale.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

80° compleanno per la signora CONCETTA CIARAVELLA, vedova Frisco, festeggiato a Cianciana il 23 febbraio 2014. 90° compleanno per la signora FRANCESCA LA CORTE, vedova Curaba. Nella foto la festeggiata è con i figli Pina e Salvatore, la nuora Lia, i nipoti Francesca, Lillo Pullara, Pierluigi, Fabiola, Liborio e il pronipote Rosario Pullara. Assente per motivi di lavoro la nipote Rosaria SPOSI LUDOVIC BRONZINO E ALINE DI MARIA, Rive de Gier, Chiesa Notre Dame, 22 giugno 2013. Nella foto a sinistra Aline è con i genitori Giuseppina e Gaetano Di Maria e la zia Angela Pace.


Ambiente & Sociale

Numero 1 - Febbraio 2014

NOZZE D‟ARGENTO PER I CONIUGI

SALVATORE RE E ROSA SAVARESE, ASHTON UNDER LYNE (Inghilterra) 23 dicembre 2013

NOZZE D‟ARGENTO PER I CONIUGI

SALVATORE ARGENTO E MADDALENA BOSCIGLIO

Nozze d‟argento per i coniugi

GINO CROCE e ANTONELLA CASTELLANO, Sciacca 29 dicembre 1988, Città del Vaticano, 29 dicembre 2013

CIANCIANA 1 FEBBRAIO 1989, 1 FEBBRAIO 2014 Nella foto in basso con i figli Annalisa, Vincenzo e Melania.

2° compleanno per ELEA TAGLIARINO, di Michelangelo e di Giusy Ferro, festeggiato a Parma il primo marzo 2014. Ad Elea i migliori auguri da parte dei nonni Carmela e Gino Tagliarino.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

DOMENICO MARINO E ALFONSA BATTAGLIA Alessandria della Rocca, Chiesa del convento, 22 febbraio 1964, Cianciana, chiesa di Sant‟Antonio 22 febbraio 2014

DUE FESTE NELLA FAMIGLI A SCARLATA. A destra la mamma ANTONINA FICARROTTA festeggia il 60° compleanno il 26 febbraio 2014. In basso la figlia SARA SCARLATA festeggia il 19° compleanno il 17 febbraio 2014

Sposi

COSIMO CICHIRILLO E ROSALIA ALFANO, Cianciana, Chiesa di Sant‟Antonio, 23 dicembre 2013.

In segno di tanta gratitudine, la Polisportiva di Cianciana, in testa il presidente Massimo d‟Angelo, ha voluto festeggiare presso lo stadio “G. Setticasi” il 35° compleanno del custode Salvatore Pace, avvenuto il 2/01/2014


Saggistica

Numero 1 - Febbraio 2014 A sinistra, 60° compleanno per

ANTONINA BONDI’ festeggiato a Cianciana il 25 gennaio 2014. A destra, 20° compleanno per

MARIACAROLA CICCHIRILLO, festeggiato a Cianciana il 24 gennaio 2014.

SUL “ MAJU SICILIANU” DI ALESSIO DI GIOVANNI : APPROCCI DELLA CRITICA di Salvatore Di Marco

Q

uando la silloge poetica di Alessio Di Giovanni, il Maju sicilianu del 1896, fu pubblicato e si diffuse tra gli studiosi ( credo che non vi sia stato un successo di pubblico rilevante) le opinioni, le valutazioni e i giudizi della critica contemporanea, evidentemente soprattutto in Sicilia, si manifestarono su un ventaglio molto disparato di temi e di interpretazioni venuti dopo più di un secolo e alcuni lustri da quella prima apparizione e del poeta e della sua opera di esordio. Ciò non toglie, tuttavia, che la bibliografia critica sul Maju sicilianu sia, nel suo insieme, considerevolmente povera. Nel tempo in cui quel volumetto venne alla stampa se ne occuparono subito due cari amici del Di Giovanni, cioè il pittore della valdesa Garibaldo Cepparelli (1896),autore delle Fonografie valdesane, che possiamo considerare , in una certa misura, il padre del fonografismo italiano. E quindi se ne occupò lo scrittore siciliano di Realmonte Giuseppe Tamburello (1897), anima fedele della famiglia Di Giovanni ed espressamente estimatore di Gaetano Di Giovanni un fraterno amico del figlio, il poeta autore del Maju sicilianu, opera della quale il Tamburello fu un acceso laudatore. Aggiungasi che quest‟ultimo fu molto vicino alla esperienza fonografista del Cepparelli e ne trasferì il principio teorico e il metodo alla realtà della sua comunità rurale con il volume Fonografie realmontane. Nella bibliografia successiva – se si fa doverosa eccezione per il Peritore (1928) e per Carmelo Sgroi (1848), entrambi studiosi dell‟opera digiovannea e autori d‟una rispettiva monografia sul nostro poeta di Cianciana - i riferimenti critici sono solidamente sommari, ripetitivi, e in ogni caso superficiali. Dal letterato agrigentino G.A. Peritore la silloge dialettale del Di Giovanni venne giudicata addirittura una anticipazione del più maturo A lu passu di Giurgenti del 1902. Egli disse, fra l‟altro, che “ i sentimenti che vi erano rappresentati senza gli scoppi di passione che rendono drammatici i casi narrati, come avviene, invece, in Lu fattu di Bissana” (1900). “Ma è soltanto un aspetto di tutto il campo comparativo che va assunto nel rapporto di quella raccolta con la successiva opera letteraria del vate della Valplatani” scrive, dal suo canto, Carmelo Sgroi. Del Peritore va, in ogni caso, riletto il suo importante studio La poesia di Alessio Di Giovanni, apparso a Palermo nel 1929, una vera e propria monografia organica che apre la serie di successivi studi in volume quali quello del Sgroi e di Nallo Mazzocchi Alemanni che lo segue di qualche lustro, e –se mi è consentito aggiungerli, alcuni dei miei volumi apparsi però

dopo la fine del Novecento. Scrive, dal suo canto, Carmelo Sgroi : “Certo, nel Maju sicilianu, il Di Giovanni raccoglie le prime prove del suo impegno poetico; le ottave che il Di Giovanni , in un cenno biografico, fa rimandare alla lontana giovinezza, composte senza un vero e proprio disegno, imitando quasi le canzoni popolari, conservano la inesperienza tecnica degli esordienti. Ma il vernacolo, ripulito e quindi non decisamente popolaresco che alle prime impressioni notiamo, testimonia una certa libertà di movenze e, soprattutto, una viva spontaneità di ispirazione (…)Egli si rivela non come il pedissequo trascrittore di ritmi popolari, ma un lirico che cerca di adeguare la sua coscienza artistica alla ingenua tavolozza sentimentale del popolo (…) Quel volumetto si rivela l‟abile composizione di un nativo temperamento artistico che ancora non ha trovato la sua strada” (Carmelo Sgroi, Alessio Di Giovanni, Mazara del Vallo, 1949). Non sono mai stato pienamente persuaso della corretta e adeguata calibratura critica di quelle valutazioni, a mio giudizio, eccessivamente condizionate da una “lettura” in chiave romanticistica di Maju sicilianu . Ma qui non è il caso di andare oltre. Ometto, infine, di citare il Mazzocchi Alemanni, il quale autore di un paio di saggi sul Di Giovanni rispettivamente nel 1936 e nel 1942 (il primo Alessio Di Giovanni poeta del latifondo su “Quaderni di sociologia rurale”,Roma 1936 e il secondo La redenzione del latifondo siciliano, Palermo 1942) pubblicò nel 1964 una densa monografia con l‟editore nisseno Salvatore Sciascia intitolata L‟anima del latifondo nella poesia di Alessio Di Giovanni, al di là di qualche accenno poco significativo, non si occupò del Maju sicilianu che qui interessa. Ma resta ugualmente una delle voci più importanti della buona critica digiovannea del Novecento. Per il resto, riguardo a questa raccolta poetica, non ripeterò – pensando al giudizio che ne formulai anch‟io – quanto ho già scritto in altre occasioni, e in modo specifico nella mia introduzione alla ristampa del Maju sicilianu che ebbi modo di curare per conto del Comune di Cianciana nel 2003 e al cui testo rimando il lettore. In conclusione, certo nel Maju sicilianu il Di Giovanni compie un notevole sforzo per uscire dalle ferree maglie di certe tematiche obbligate, convenzionali addirittura. C‟è anche il tentativo – che chiamiamo di tipo “bozzettistico” – di racchiudere nel breve giro di un sonetto, ad esempio, un episodio di vita locale, una piccola vicenda scoppiettante di arguti motti popolari. Si mostrano, inoltre, altre scene campestri marcatamente vive e vivaci, di buon senso narrativo e poetico,


Saggistica

La Voce di Cianciana

mentre non proprio fragili, dal punto di vista stilistico e nel rapporto espressivo con il dialetto cui i singoli testi, si coniugano, direi che caratterizzano l‟intera raccolta. Questa, in definitiva, mi pare un primo accostarsi del giovane poeta della Valplatani, al fare realistico dell‟arte dei grandi narra-

tori della tradizione tardo ottocentesca della Sicilia “pre” e “post” verghiana, trasferito nella lirica siciliana. Da qui s‟avvia ai suoi passi fondamentali il suo cammino di innovatore della poesia siciliana del primo Novecento isolano. Gennaio 2014 Salvatore Di Marco

PER CONOSCERE IL TERRITORIO DI CIANCIANA A partire da questo numero di febbraio, la Voce volentieri pubblica alcune parti della tesi di laurea della dottoressa Maria Ferraro dal titolo “ARCHITETTURE RURALI NEL TERRITORIO DI CIANCIANA. MASSERIA DI BISSANA: CASO STUDIO”, grazie alla quale ha conseguito la Laurea in Architettura presso l‟Università di Palermo, nell‟anno accademico 2011-2012. PREMESSA La storia passa sopra le opere degli uomini, lascia i segni del suo passaggio sul territorio e sulle città come sedimenti sui quali le generazioni successive fonderanno le loro esistenze, come un‟eredità ricevuta , con la quale fare i conti, tali strati non possono essere cancellati; al contrario devono essere utilizzati e modificati per sviluppare la vita delle nuove generazioni. Il mio progetto di rilievo ha appunto come scopo la “ riscoperta” e la “ conoscenza” di “ ciò che è stato”: le architetture rurali tra sensorialità e fenomeni nel territorio di

Cianciana. L‟elaborazione si è articolata in una concatenata sequenza di operazioni che mi hanno condotto dalla ricognizione della fabbrica, alla sua rappresentazione grafica .Tappe fondamentali di tale procedimento sono state: la ricerca di notizie storiche della città, e dell‟intero territorio .La ricerca di notizie sulle architetture rurali e le tipologie costruttive di case rurali e masserie. La ricerca storica della masseria oggetto di studio e infine il rilievo del manufatto, attraverso tecniche tradizionali e innovative.

I FEUDI DI CIANCIANA : DESCRIZIONE Il territorio sul quale a partire dal 1646 venne fondato il borgo agricolo di Sant‟ Antonino era composto da una sola baronia di Cianciana a cui era aggregato il Feudotto. La superficie era così rappresentata: -feudo cianciania ettari 1.394, are14 , centiare 75; -feudotto ettari 123, are 29 , centiare 03;

della complessiva estensione di 1.517, are 43 , centiare 78;Bissana ettari 2.183, are 10, centiare 89. I grandi feudi in prossimità di centri abitati venivano lottizzati e dati a censo, al fine di incentivare l‟ insediamento e consentire l‟impianto di talune colture specializzate per il consumo domestico.

CASALE BISSANA: DESCRIZIONE STORICO ARCHITETTONICA Casale Bissana è la più grande tra le masserie del territorio, del secolo XVIII. Costituita dall‟aggregazione di più corpi di fabbrica a diversa elevazione. La struttura meglio conservata è quella corrispondente al casamento del proprietario, che si eleva su due piani. E‟ caratterizzato da una certa regolarità nella disposizione delle aperture che al primo piano rivelano una certa accortezza nelle rifiniture delle cornici ad arco ribassato. Le aperture del piano primo sono invece delle aperture con semplici elementi decorativi. Questa masseria diventava demograficamente un‟attrazione per molta gente, che si spostava nelle campagne: nascevano quindi nuove figure lavo-

rative e nuovi spazi si andavano poi aggiungendo al nucleo principale per accogliere delle nuove funzioni. Ad esempio nascevano le cappelle di culto, gli alloggi per i custodi, o i più semplici e spogli luoghi di riposo, che per le masserie siciliane venivano indicati come “i casalini di l‟omu”. Il corpo abitativo padronale solitamente abitato nei mesi estivi e posto ai piani alti, era simbolo proprio di una gerarchia piramidale dell‟universo sociale feudale. A differenza della parte padronale, i locali del “campiere”, “massaro” erano meno curati, ad una sola elevazione con copertura a falde, avevano un unico ingresso con le tipiche porte a due ante con i cosiddetti “purteddi” per favorire l‟illuminazione.


Letteratura

Numero 1 - Febbraio 2014

Nelle stalle, invece grandi ambienti erano ottenuti grazie all‟uso di archi a tutto sesto o a sesto acuto, che permettevano la continuità spaziale conferendo contemporaneamente ampia altezza. La masseria, oltre che centro per attività lavorativa era un vero centro di vita sociale, dove la corte diventava la piazza ed il pranzo il peculiare momento di aggregazione. Negli altri prospetti e nelle coperture la fabbrica è differentemente danneggiata, nella zona nord-est e nordovest vi sono i maggiori dissesti, con diversi ed evidenti crolli che hanno lasciato la fabbrica senza in alcune parti danneggiata. Il prospetto a sud appare in condizioni migliori rispetto agli altri. La fabbrica a sud è costeggiata da una trazzera che porta alla SP 31 per Cattolica Eraclea. Ad est e ad ovest confina con proprietà diverse. Altimetricamente la struttura si trova su un leggero declivio discendente in direzione est-ovest che investe pure la corte esterna rendendola

non perfettamente pianeggiante. La masseria è quindi composta da più edifici accorpati fra loro, in condizioni di conservazione più o meno discrete. All‟ingresso della masseria si può accedere direttamente dalla campagna tramite un piccolo portone ligneo o dalla corte esterna. al piano terreno di questo edificio vi sono disposti le stanze abitative degli addetti alla coltivazione delle terre, oggi adibite unicamente a deposito e a stalle, con delle piccole finestre in legno dotate di inferriate, che denotano l‟aspetto difensivo di queste strutture. Vi sono inoltre due vani di servizio e l‟ingresso con la scala interna in muratura, che conduce al piano superiore, dove si trovavano le stanze padronali. Le pareti interne di questi ambienti sono intonacate. La copertura lignea a falde di queste stanze è ottenuta con arcarecci e cannucciato, posti in maniera spingente. (CONTINUA NEL PROSSIMO NUMERO).

MI RICORDO CHE...a cura di Gaetano Di Noto, ricordi di Cianciana relativi alla sua permanenza fino ai primi anni Sessanta. In questo numero la Voce pubblica il racconto Elezioni comunali a Cianciana Primi anni „60, elezioni comunali a Cianciana. Gli schieramenti sono 3: democrazia cristiana con candidato sindaco Ferdinando Cuffaro, insegnante di lettere; socialisti e comunisti con candidato sindaco Nino Calamo, ex parlamentare; lista civica con candidato sindaco Nicolò Camizzi, maestro elementare. Nella lista civica, tra gli altri, sono candidati Peppi Contissa, mio ex insegnante alle elementari e cognato del candidato sindaco Camizzi. Una sera c‟è comizio in piazza, dal balcone del primo piano di casa mia parla Peppi Contissa e vuole che io faccia la presentazione. Finita la presentazione io rimango a fianco dell‟oratore che, emozionatissimo, per parlare si alza in punta di piedi. Attacca soprattutto la democrazia cristiana dicendo, tra l‟altro, che nella sua lista c‟è gente amorfa (tenete presente questo aggettivo perché ci torneremo). Ogni tanto si gira verso di me e, sottovoce, mi chiede: “Comu ci vaiu?” “Professù, si lei continua accussì, natri pirdemmu l‟elezioni”. Nonostante parliamo sottovoce il microfono amplifica e le nostre frasi vengono registrate. Come? Di fronte casa mia abita Turiddru Gaglio la cui figlia Rosa è fidanzata con Ferdinando Cuffaro che comizierà la sera successiva. Finito il comizio di Peppi Contissa i nostri “sostenitori” ci portano al bar Sant‟Antonio per offrirci da bere. In quel tempo, per chi lo ricorda, nel bar, subito a destra entrando, c‟era un tavolo rotondo di metallo con 4 sedie. A quel tavolo quella sera stava seduto Angelo Puntinaro, contadino ma persona arguta e sempre dalla battuta pungente, candidato nella lista della democrazia cristiana e, secondo Peppi Contissa, uno dei candidati amorfi. Quando chiedono a me cosa desidero bere io mi giro

verso il tavolo e, rivolgendomi ad Angelo Puntinaro, dico sorridendo: “Prenderò qualcosa solo se me la offre un avversario politico”. Angelo Puntinaro si alza in piedi e toglie l‟inseparabile pipa dalla bocca: “Taniddrù, pi tia chissu e atru”. Così dicendo si avvicina al banco e, dopo avere stretto la mano a me, si rivolge a Peppi Contissa: “Professù, porcu Giuda, capisciu chi era la prima vota chi lei faciva un comiziu, ma prima „un putìa fari li provi? Si faciva „mpristari li pupi di Ninu Sicchi Sacchi e faciva li provi davanti a li pupi”. (Ninu dal nomigmolo Sicchi Sacchi era un imbianchino che. per arrotondare, ogni tanto faceva spettacolini con i pupi siciliani e, nelle feste, faceva “volare” dei palloni.) Purtroppo le parole di Angelo Puntinaro hanno lasciato interdetto Peppi Contissa che non ha risposto e a fermare il sorrisetto del contadino sono stato io (non so dove ho trovato la prontezza di spirito e le parole): “Caru „zì Angilu, li pupi di Ninu Sicchi Sacchi sunnu sarbàti pirchì sèrbinu pi dari lu votu a vossìa”. L‟indomani sera comizio della democrazia cristiana. Parla Ferdinando Cuffaro e, da professore di lettere, spiega che la parola “amorfo” deriva dal greco. Morfè vuol dire “forma” e la “a” è una particella privativa. Quindi amorfo significa “senza forma”. E‟ lo spunto per dire peste e corna della lista civica. La sera successiva comizio di Nino Calamo: “Lassatili sciarriari perché alla fine IO SARO‟ IL VOSTRO SINDACO”. La sera appresso tocca parlare a padre Cuffaro, prete, parente di Ferdinando Cuffaro che, da uomo di chiesa, dice parole di pace: “Vinceremo a costu di fari sangu!”. Alla fine viene eletto sindaco Nino Calamo.


Ricorrenze

La Voce di Cianciana

LA SETTIMANA SANTA DIVENTA INTERNAZIONALE – RADUNO REGIONALE DELLE ASSOCIAZIONI E GIORNATA DI STUDIO di Enzo Minio CIANCIANA 25/02/14. Diventa internazionale la Settimana Santa di Cianciana, l‟associazione culturale e religiosa locale che da diversi decenni porta avanti la riproposizione dei riti sacri della passione e morte di Gesù. Nel mese di aprile arriverà nel centro agrigentino una delegazione francese che, composta da amministratori comunali, associazioni religiose ed emigrati d‟Oltr‟Alpe, ricambierà la visita che i componenti dell‟associazione ciancianese fecero l‟anno scorso a maggio quando portarono una cinquantina di attori amatoriali, con tanto materiale scenografico, a Rive del Gier, nella Loire, dove l‟amministrazione civica e la chiesa francese accolsero con entusiasmo la delegazione agrigentina che si rese protagonista di una toccante “Via Crucis”. Il programma delle manifestazioni di quest‟anno prevede per sabato 12 aprile, alle ore 16, un raduno regionale delle associazioni siciliane che in diversi comuni dell‟Isola portano in scena tradizionalmente la “Rappresentazione Vivente della Passione di Cristo”. “E‟ prevista per l‟occasione – ci dice Gerlando D‟Angelo, il pre-

sidente dell‟associazione di Cianciana – una giornata di studio che avrà per oggetto le sacre rappresentazioni in Sicilia e che proporrà una rivisitazione del patrimonio storico, culturale della Regione Siciliana, ma anche una opportunità di sviluppo di portata religiosa e turistica, non solo regionale, ma soprattutto nazionale”. Il programma della manifestazione, nella cui “Via Crucis” saranno impegnati oltre 150 giovani e meno giovani ciancianesi che si tramandano i ruoli da padre in figlio, prevede l‟inizio della sacra rappresentazione nella domenica delle Palme con il raduno e la sfilata dei personaggi viventi con bei costumi d‟epoca. Il mercoledì avrà luogo il preludio con la sfilata dei quadri della passione, il giovedì sera l‟ultima cena, il processo a Gesù e la flagellazione, il venerdì la condanna con la sacra rappresentazione in piazza e la processione al calvario, la Morte e la Passione di Gesù, con la deposizione serale e la processione del Cristo Morto sino alla chiesa madre, tra migliaia di fedeli, visitatori e turisti che arrivano da ogni angolo della Sicilia. ENZO MINIO

CON L‟OBIETTIVO DI COORDINARE LE VARIE INIZIATIVE,

NASCE A CIANCIANA LA RETE DELLE ASSOCIAZIONI CIANCIANESI Come programmata da diversi mesi e già preannunciata dall‟assessore comunale alla Pubblica Istruzione , è nata a Cianciana la rete delle associazioni che riunisce i gruppi locali che fanno volontariato, sport, turismo e cultura. Il 19 dicembre 2013 alle ore 18.00 presso la sede comunale si è svolta l‟assemblea delle associazioni coordinata dall‟assessore Filippo Cicchirillo. All‟incontro erano presenti le seguenti associazioni: per il Circolo Culturale “A.Di Giovanni”il Presidente A. Marino; Amici “Don Gerlando Re”il Presidente V. Martorana; per il Circolo Tennis il Presidente F. Alfano; per Radio Emmaus il Presidente A. Cimino; per la Consulta delle Donne il Presidente A. Cannizzaro; per l‟associazione Girasole il Presidente Piero Carubia; per l‟ U.T.E.il Presidente Filippo Cicchirillo;per la PRO LOCO il Presidente C. Alfano;per la Polisportiva Cianciana il Presidente M. D‟Angelo; per l. Ass. Ricreativa Musicale “G.Verdi” il Presidente B. Licata.Nel corso della riunione si sono concordati alcuni punti essenziali che l‟assessore Cichirillo così riassume:

“Fermo restando l‟autonomia delle varie associazioni che ne fanno parte, scopo del coordinamento è quello di operare nel settore sociale, culturale e sportivo, promovendo iniziative tese a sviluppare rapporti di interlocuzione tra le associazioni, i cittadini e i vari Enti del territorio. Il fine è quello di evitare iniziative che si trasformino in doppioni”. In prima istanza, la rete ha concordato le seguenti attività per il periodo festivo natalizio: 1. La polisportiva per domenica 29.12.2013 propone una giornata di calcio “Coppa del cuore” alla memoria di Giuseppe Setticasi; 2. L‟associazione Girasole il 3 gennaio 2014, presso la chiesa madre, organizza una serata con i “Cantores Dei” di Alessandria della Rocca; 3. La banda musicale G.Verdi suonerà presso il Centro Sociale il Concerto di Natale alle ore 20.00. L‟assessore Filippo Cicchirillo annuncia che nel prossimo futuro saranno concordate altre iniziative che si svolgeranno nel corso dell‟anno. La redazione


Notizie dall’anagrafe

Numero 1-Febbraio 2014

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE MOVIMENTI DELLA POPOLAZIONE DI CIANCIANA DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2013 Maschi

Femmine

Totale

1.690

1825

3.515

Nascite

9

12

21

Morti nel comune

25

14

39

Morti in altro comune

4

2

6

Morti all’estero

2

TOTALI DECESSI

31

16

47

Nuovi iscritti provenienti da altri comuni

21

28

49

Nuovi iscritti provenienti dall’estero

8

12

20

Cancellati per altri comuni

14

15

29

Cancellati per l’estero

6

11

17

1.676

1.835

3.511

Popolazione residente al 1/1/2013

Popolazione residente al 31/12/2013

2

Matrimoni

32

GLI EVENTI LIETI : NASCITE Benedetto Fratello di Giuseppe e di Caterina Fragapane, nato a Santo Stefano Quisquina il 5 gennaio 2014 Giovanni Chiazza di Carmelo e di Giovanna Gusciglio, nato a Santo Stefano Quisquina il 14 febbraio 2014

GLI EVENTI TRISTI : DECESSI Onofria Ciraolo, vedova Pietro Pendino, nata ad Agrigento il 3 novembre 1930, deceduta il 4/12/2013 Gaetana Bondì, vedova Alfonso Taglialavore, nata a Cianciana il 2 aprile 1923, deceduta il 4 gennaio 2014 Angela Tuzzolino, vedova Gaetano Pulizzi, nata a Cianciana il 15 dicembre 1923, deceduta il 12 gennaio 2014 Antonina Zaffuto, vedova Calogero Chiazza, nata a Harrisburg (Inghilterra) il 3/06/1925, deceduta il 23/01/2014 Giuseppe Alba, coniugato Vincenza Milillo, nato a Cianciana il 24 gennaio 1914, deceduto il 24 gennaio 2014 Angela Russa, vedova Stefano Pendino, nata ad Alessandria della Rocca il 4/09/1920, deceduta il 14 febbraio 2014 Giuseppa Avino, con. Carmelo Caramazza, nata a Castelnuovo del Cilento il 7/09/1942, deceduta il 17 febbraio 2014 Rosa Taglialavore, vedova Pendino, nata a Cianciana il 25 novembre 1930,deceduta il 24 febbraio 2014 Giuseppe Traina, nato a Cianciana il 2 dicembre 1939, deceduti il 28 febbraio 2014

DECEDUTI FUORI CIANCIANA Gaspare Piro, coniugato Anna Catania, nato a Siculiana il 5 novembre 1922, deceduto a Como il 3 ottobre 2013 Setticasi Pietro, vedovo Cunsolo, nato a Cianciana il 25 marzo 1927,deceduto a Saint Chamond (Francia) il 20 gennaio 2014 Angela Abella, vedova Farruggia, nata a Cianciana il 12 giugno 1920,deceduta a Rive de Gier il 20 gennaio 2014 Antonina Giannone, vedova Tuzzolino, nata a Cianciana il 6/11/1930,deceduta a Guaregnon (Belgio) il 28/01/2014 Girolamo Cicchirillo, con. L. Salemi, nato a Cianciana il 14/05/1945,deceduto a Cernobbio (Como) il 3/02/2014 Carla Riva Vercellotti, con. Antonino Piazza, nata a Biella il 13 gennaio 1930, deceduta a Biella il 5 febbraio 2014 Giuseppa Gentile, vedova Pendino, nata a Cianciana il 16/05/1920,deceduta a Chivasso (Torino) il 7 febbraio 2014 Antonino Conti, coniugato Rosina Cucinotta, nato a Cianciana il 3 ottobre 1926,deceduto a Como il 24 febbraio 2014

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La Voce di Cianciana

Numero 1 - Febbraio 2014

Campionato Regionale Sicilia FIDA 2014 Palasport di BAGHERIA ( PA ) I GIOVANISSIMI DANZATORI CIANCIANESI SIMONE PULIZZI E ALESSANDRA SCARDINO SI CLASSIFICANO AL SECONDO POSTO NEL LISCIO UNIFICATO E NEL BALLO DA SALA Si è svolto sabato 22 e domenica 23 febbraio 2014, presso il Palagiglio di Bagheria (PA), il Campionato regionale di ballo di coppia e ballo coreografico. Un'organizzazione di tutto punto affidata al Direttore di gara, presidente ANMB Stefano Francia, che ha convocato ben 27 giudici provenienti da tutte le regioni d'Italia, prima fra tutti la pluricampionessa del mondo Caterina Arzenton, nonché vice presidente NDC Italy. Sono scesi in pista ben 463 coppie e 123 gruppi (per un totale quasi di 1.000 ballerini ). Grande successo e prestigioso riconoscimento per i ragazzi Simone Pulizzi e Alessandra Scardino, i due giovanissimi danzatori ciancianesi hanno con-

quistato ben due podi, classificandosi al 2° posto nel Liscio Unificato, ed un altrettanto 2 posto nel Ballo da sala. Simone e Alessandra hanno sbaragliato la concorrenza di tante altre giovani coppie siciliane che si sono dovute arrendere agli impeccabili movimenti dei due ragazzi. La giovanissima coppia, plasmata dalla Manuela Dance di Sciacca (AG) diretta dai Maestri Aldo e Manuela Angileri, collaborati da Calogero Sabella e Floriana Bilello, si appresta adesso ad affrontare altre tappe molto più impegnative come il Campionato Italiano. Cianciana, febbraio 2014 Angelo Scardino


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