La Voce1 Febbraio 2015

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Anno XV- N° 1 – FEBBRAIO 2015 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

91° COMPLEANNO PER PADRE FILIPPO FERRARO CIANCIANA RICORDA IL PARTIGIANO ANTONINO AMATO PRESENTATO IL LIBRO “ VITTIME DI MAFIA” GASPARE D’ANGELO COMMENTA “OLOCAUSTO”, QUADRO DI DINO VACCARO

IN QUESTO NUMERO L‟Angolo della Posta

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Ciancianesi...se li conosci... : Alessio Di Giovanni Pag. 10

Sostenitori della Voce

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Il Carnevale ciancianese a cura della PRO LOCO

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91° compleanno per don Filippo Ferraro.

Pag. 3

L‟avv. L. Lo Scalzo per gli insegnanti di sostegno

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Ricordato il partigiano Antonino Amato

Pag. 4

Gianluca Randisi intervista Vito Candiloro

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Presentato il libro “Vittime di mafia” di Nuccio Mula

Pag. 6

Celebrato il triennio 12-15 dell‟UTE

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G. D‟Angelo su Olocausto, quadro di Dino Vaccaro

Pag. 6

Mi ricordo che...Giuvanni Ovu di Gaetano Di Noto Pag.14

Portfolio “Retrospettiva Artistica „57-‟07” di P. Arfeli

Pag. 7

Notizie dall‟Anagrafe

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Case in Festa

Pag. 8

Popolazione cianc. al 31/12/‟14. Oltre il Marmo

Pag.16

IV Elementare 1956. Maestro D'Angelo sulla sinistra e sulla destra Direttore Di Prazza. I nomi a pagina 2.


Corrispondenza La Voce di Cianciana Anno XV - Numero 1 Febbraio 2015 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 14 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2015 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

La Voce di Cianciana FOTO DI COPERTINA IV Elementare 1956. Maestro D'Angelo sulla sinistra e sulla destra Direttore Di Prazza. Prima fila in alto dalla sinistra: Antonio Riggio, NON RICONOSCIUTO, Enzo Mistretta, Mario Re, Salvatore D'Angelo, Melino Pizzo, Francesco Cannatella, Alfonso xxxxxxxx (detto Fofò Scugnizzo), Pietro La Porta; Seconda fila dalla sinistra: Girolamo Carubia, xxxxxxxxx (detto Minicheddru), Paolo Campisi, Francesco Montalbano, Saverio Ferro, NON RICONOSCIUTO, Giuseppe Mattaliano, Gaetano Carubia, NON RICONOSCIUTO. Prima fila in basso dalla sinistra: Salvatore Piazza, Franco Ciaravella, Giuseppe Vella.

Da Adelaide-Australia Caro Salvatore, rinnovo con tanto piacere l'abbonamento al nostro giornale, augurando a te e a tutti gli amici della Redazione un felice e prospero 2015. Leggo sempre con interesse, tra l'altro, l'articolo di Tano Di Noto "Mi ricordo che........." , che, con le sue descrizioni accurate e colorite di persone a noi tutti ben note e care, e di avvenimenti umani e simpatici, con la battuta unica e classica ciancianese, riesce a trasportarmi indietro agli anni sessanta e a rivivere nella memoria quel tempo della nostra gioventù, quando ci divertivamo da buoni amici con "brindisi coi bicchieri colmi d'acqua". Se puoi, ti prego di salutarmi caramente Tano e suo fratello Domenico con cui eravamo compagni di scuola. Con la stima di sempre, un abbraccio fraterno a te e la tua famiglia da tutti noi, Bernardo Barbera. Da Loreto-Buonasera, scusi se la disturbo, ho appreso tramite un post fatto dal prof. Di Noto che sulla Voce di Cianciana del Giugno 2014, a pag. 11 è stata pubblicata una poesia con apposta la mia firma. Per un fattore di correttezza verso lo scrittore (di cui non so il nome) che l'ha scritta, le volevo fare sapere che la poesia non è mia. Ma come tutti i giorni,scelgo su internet secondo i miei gusti, quelle più belle e le pubblico. La volevo metterla al corrente della situazione. Cordiali saluti, Elisabetta Di Maria.

SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA” La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2015. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : CIANCIANA : maestra Angela Salvo, architetto Piero Frisco, signora Mariella Bonanno, dottor Salvatore Monachino, Marianna e Franco Messina, maestro Piero Carubia, avvocato Salvatore Re, imprenditore Alessio Maragliano, dottoressa Maria Denton, DITTA CASTELLANO IMPIANTI ; ITALIA : dottor Antonino Perzia-Mazara del Vallo, dottor Salvatore Cuffaro-Erice, signor Felice Campisi -Torino, signor Vincenzo MarinoMerate, signor Luigi Alfano-Bregnano, dottor Domenico Guida-Milano, signor Onofrio la Corte-Como, signora Angela Alfano CampisiCernobbio, dottor Filippo Bavuso Volpe - Brusaporto, signor Giovanni Provenzano-Carate Urio, signora Rosa Mascarella-Como, signor Giuseppe Bellanca-Cernobbio, signor Vincenzo Caltagirone, via Roma Maslianico, dottor Ignazio Lo Monaco-Venezia Mestre, signor Felice CampisiTorino; signor Salvatore Campisi-Levico Terme, signora Antonina Gambini-Civezza, dottor Cosimo D’Angelo-Misilmeri sostenitore 2014 e 2015; ESTERO : dottor Bernardo Barbera-Australia, Vincenzo Miceli-Belgio, Francia : Gaetano Di Maria, Ignazio Attardo, Rocco Chiodo, Antonino Soldano-Inghilterra.


Anniversari

Numero 1 - Febbraio 2015

NOVANTUNESIMO COMPLEANNO PER DON FILIPPO FERRARO Il 20 febbraio 2015, la comunità ecclesiale di Cianciana si è stretta attorno a don Filippo Ferraro per festeggiare il suo 91° compleanno, essendo nato a Cianciana il 20 febbraio del 1924. In tutti questi anni egli ha svolto nella nostra cittadina una lunga attività pastorale : come Vicario Parrocchiale fino al 31/12/1949, come Parroco di Maria SS. del Carmelo dall‟1/1/1949 al 23/3/1987, come Parroco Moderatore dell‟Unità Pastorale dal 23/3/1987 al 15/8/2002. Ha ricoperto altresì altri incarichi tra cui assistente all‟Azione Cattolica e alle ACLI, presidente di Radio Emmaus etc. Per l‟occasione la Voce pubblica VOCAZIONE CONTRASTATA e IN CAMMINO VERSO IL SACERDOZIO, tratti dal volume ASCOLTAMI E IO TI RACCONTO.

VOCAZIONE CONTRASTATA Borgetto è lontana da Cianciana, mio paese natio. Con la povertà di allora e la scarsezza dei mezzi di locomozione non era facile poterlo raggiungere frequentemente. I miei genitori, a causa delle gravi difficoltà, venivano a trovarmi soltanto una volta all‟anno e sostavano al Santuario una mezza giornata. Mia madre non riusciva a sostenere questa lontananza e riuscì a convincere mio padre, con le lacrime e con i ragionamenti, a venire all‟alunnato a prendermi per riportarmi a casa. Erano trascorsi due anni e mezzo da quando venni accolto al Santuario ed avevo l‟età di quindici anni. Ero minorenne e non potevo essere io a decidere. Quando vi giunsi per iniziare gli studi provai molta sofferenza nel distaccarmi dalla famiglia. D‟un tratto mi trovai lontano dai miei cari. Quando mio padre mi salutò per ritornare a casa senza di me, i miei occhi si bagnarono di lacrime. Sentii una forte stretta al cuore e tanta tristezza. Mentre mio padre scendeva dalla montagna e percorreva la via tortuosa che portava a valle, lo seguivo con lo sguardo attento e con il cuore in pena. Per un pò di tempo, durante la giornata, pensavo alla famiglia e ai vari momenti vissuti dai miei cari. A quest‟ora mio padre lavora in miniera, mia madre è andata al forno, mio fratello Carmelo e mia sorella Angelina sono a scuola. E così durante il giorno mi immaginavo i miei cari impegnati in attività diverse. Nel mio forzato ritorno a casa, provai, invece, sentimenti contrari. Non volevo lasciare il Santuario. Volevo continuare lo studio e diventare missionario. Essendo minorenne, dovetti piegarmi alla volontà dei genitori. Anche mio padre soffriva nel vedermi soffrire. Voleva quasi lasciarmi al Santuario, ma aveva promesso a mia madre di riportarmi a casa e non poteva venire meno alla parola data. I frati e i compagni mi salutarono con grande affetto formulavano gli auguri di un sollecito ritorno al Santuario. Partii con mio padre, ma lasciai il mio cuore in collegio. Il ritorno fu triste. A casa, mia madre mi accolse con grande effusione di affetto, come se avesse ritrovato un figlio smarrito da tanto tempo. Ero a casa, ma ero sempre fermo nel mio proposito di ritornare in collegio. Bisognava convincere i miei genitori a firmarmi una dichiarazione di consenso. I miei genitori si muovevano nella direzione opposta. Cercavano in mille modi di convincermi a percorrere un‟altra strada. Ero tornato a casa con la tunica di alunno passionista. Temendo che me la facessero sparire andavo a letto rivestito con la tunica. Un giorno i miei genitori, vista la mia insistenza, mi firmarono la dichiarazione di consenso. Andai subito a de-

positarla in casa della signora Marietta Cinquemani Nigrelli. Pensavo di avere risolto il mio problema. I miei genitori, dopo poco tempo, cambiarono parere. Si profilò, allora, la possibilità di entrare in seminario vescovile di Agrigento. Dicevano: con questa scelta sei vicino alla famiglia e puoi dedicarti da sacerdote alle attività religiose. Accettai, perché ormai la mia salute era malferma e non mi consentiva di potere fare il missionario. IN CAMMINO VERSO IL SACERDOZIO L‟arciprete Pietro Agliata, che si imponeva all‟ammirazione di tutti per la sua bontà, la sua cultura e la sua generosità, preparò tutti i documenti necessari per il mio ingresso in seminario. Mi aiutò anche il farmacista alessandrino Cav. Pietro Amorelli, che affidò a mio padre la gestione di una miniera di zolfo (la miniera Prazza a Cianciana), per consentirgli un maggiore guadagno e di potere pagare con facilità la retta mensile. Nello stesso anno completai gli studi della terza media e quindi del quarto ginnasio. In seminario sostenni gli esami con esito positivo e venni ammesso alla frequenza del quinto ginnasio. Studio, preghiera, iniziative formative…brevissimo tempo trascorso in famiglia nel periodo estivo…tutto procedeva a gonfie vele. Nel 1939 scoppiò la seconda guerra mondiale e le disastrose conseguenze si notavano in ogni campo. All‟inizio, dalle finestre del seminario guardavamo i bombardamenti americani sulla vicina Porto Empedocle, e tutto ci sembrava quasi un gioco pirotecnico. A poco a poco la situazione si faceva più pesante. Le incursioni nemiche diventavano più frequenti e più disastrose. Quando anche la zona di Cianciana fu colpita dai mitragliamenti nemici, molti cittadini trovavano un rifugio sicuro nelle gallerie e negli antri delle miniere di zolfo. Anche la mia famiglia scese in miniera con una buona scorta di generi alimentari e di acqua. Un giorno ci recammo in paese per prendere alcune cose e al ritorno in miniera ci trovammo sotto un mitragliamento inaspettato. Ci gettammo per terra dietro alcuni grossi massi. Molto spaventato, ma per fortuna nessun danno. I danni, a poco a poco, si constatavano nel campo nell‟alimentazione e dell‟assistenza sanitaria. Nel 1945, a guerra finita mi ammalai. Per un anno e mezzo fui afflitto da una indomabile febbre malarica. Poi venni colpito dal tifo, dalla malaria e da altre malattie. Il mio organismo si indebolì molto e la mia salute si spezzò per sempre. Diventare missionario passionista o sacerdote diocesano? Senza salute la vita di comunità diventa troppo pesante e l‟attività missionaria è impossibile. C‟era sempre un penoso interrogativo: Raggiungerò la meta desiderata? (cont. a pag. 4)


Commemorazioni Dicevo spesso: Signore, dopo tante sofferenze e tanti sacrifici, concedimi la grazia di potere celebrare almeno una sola Santa Messa. E mi sarebbe bastato. Navigavo in un mare in tempesta con una piccola e fragile imbarcazione, che faceva acqua da tutte le parti. Umanamente ogni mia aspirazione sembrava irrealizzabile. Mi sosteneva soltanto la fiducia in Dio.

La Voce di Cianciana Nonostante le difficoltà createmi dalle malattie, riuscii a studiare tutte le materie del corso teologico e a superare gli esami con esito positivo. Per grazia di Dio, il 26 settembre 1948, sono stato ordinato nella Chiesa Madre di Cianciana. Grande festa e grande gioia non solo per me, ma per tutto il paese. Deo gratias!

CIANCIANA RICORDA IL PARTIGIANO ANTONINO AMATO.

C

ommemorato giorno 21 gennaio, in occasione del 70° anniversario della morte, all‟Auditorium D. Cuffaro” del Centro sociale, il Partigiano Antonino Amato, medaglia d‟oro della Resistenza (v. scheda biografica). Alla presenza degli alunni delle scuole cittadine e a un numeroso e attento pubblico hanno parlato il Sindaco S. Alfano, che ha portato il saluto di benvenuto ai numerosi e illustri ospiti e ha ricordato i valori della Resistenza, il Presidente del Consiglio comunale F. Messina che si è soffermato sull‟eroicità dei Resistenti, il Provveditore agli Studi di Agrigento Dott. R. Zarbo, la Preside della Scuola primaria Prof.ssa R. Provenzano, che hanno evidenziato il ruolo della Scuola nella formazione dei cittadini, il Colonnello dei Carabinieri Azzolini, che ha affermato che nulla capita per caso perché, molto probabilmente, i suoi familiari, liguri d‟Imperia, hanno combattuto a fianco dell‟eroico Partigiano ciancianese; S. E. il Prefetto Dott. Nicola Diomede si è intrattenuto con gli alunni illustrando i valori di libertà e democrazia. Erano presenti i nipoti di A. Amato, la sorella Sig.ra Vincenza, visibilmente commossa, il capitano Bulla, comandante la Tenenza di Cammarata, l‟on. G. Panepinto, il M.llo Zamponi, comandante la locale Stazione dei Carabinieri, e il comandante dei VV.UU S. Campisi. L‟alunna Aurora D‟Angelo ha letto una pagina di P. Calamandrei sull‟origine della Costituzione, Salvatore Panepinto una scheda biografica del Partigiano mentre l‟On. A. Calamo ne ha tracciato un profilo umanissimo. La pronipote Tanina Amato ha fatto un ritratto “familiare” di Antonino Amato. La cerimonia si è aperta con l‟Inno nazionale ed è stata intonata

anche Bella ciao, l‟inno partigiano divenuto ormai l‟inno di tutti gli oppressi del mondo. Ha condotto E. Giannone, che ha sottolineato come i valori di giustizia, libertà, eguaglianza, solidarietà, democrazia che hanno animato gli uomini della Resistenza siano alla base della nostra Carta costituzionale. Il prof. Giannone ha, altresì, ricordato le figure dei partigiani ciancianesi Santo La Corte, commemorato a Darfo Boario Terme nel mese di settembre, e Giuseppe Palminteri; i deportati nei campi di concentramento e sterminio nazisti ing. Leonardo Pulizzi (sopravvissuto a Buchenwald) e Onofrio

Alfano. Per l‟occasione ha annunciato l‟apertura d‟una sezione zonale dell‟ANPI (Ass. Naz. Partigiani d‟Italia). A conclusione dei lavori della prima mattinata, tutti i presenti, in silenzio, si sono recati alla scalinata della Torre dell‟Orologio dove è stata deposta una corona d‟alloro al Monumento ai Caduti di tutte le guerre e, quindi, in via Montuoro, dove sulla casa natale, dopo l‟intonazione del Silenzio, è stata scoperta da Tanina Amato Amato e dal Prefetto una lapide, donata dal Comune e benedetta dall‟arciprete don G. Zagarrì, a ricordo dell‟eroico Partigiano. La redazione


Commemorazioni

Numero 1 - Febbraio 2015

BIOGRAFIA DI ANTONINO AMATO

A

ntonino Amato nacque a Cianciana il 17.02.1023 da Pietro e Antonina Taglialavore. Come tanti giovani dell‟epoca, poco più che diciannovenne, fu chiamato alle armi nella guerra che Mussolini aveva dichiarato nel 1940, ma di cui s‟intravedevano già i primi segnali della sconfitta. Intanto Antonino Amato era impegnato a prestare servizio sulle Dolomiti bellunesi per poi spostarsi nel salernitano e risalire in seguito verso la Liguria tra gli stenti di un esercito sempre più stanco e sfiduciato. La popolazione italiana, stanca di tre anni di bombardamenti e di privazioni di ogni genere, aveva capito che la guerra era perduta. Lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel luglio del „43 ne era la conferma e alimentava tensioni non solo a livello popolare ma anche nelle Forze Armate e perfino tra le gerarchie fasciste. La decisione del re Vittorio Emanuele III di nominare Badoglio alla guida del nuovo Governo, dopo l‟arresto di Mussolini, e l‟infelice decisione di continuare la guerra senza impartire ordini precisi alle truppe gettò queste ultime e la stessa popolazione nella più assoluta confusione. A questi fatti si aggiunse la firma dell‟Armistizio dell‟8 settembre 1943 interpretato da Tedeschi come un tradimento e che portò all‟occupazione nazista del territorio italiano non ancora occupato dagli Alleati. L‟8 settembre 1943, accanto allo sbandamento dell‟esercitò, vide, tra l‟altro, l‟inizio della caccia agli ebrei e la

loro deportazione nei campi di concentramento e sterminio. A questi fatti si aggiunse la liberazione di Mussolini che portò alla formazione dello stato fantoccio della Repubblica di Salò e di conseguenza alla vera e propria guerra civile: fratelli contro fratelli. In quegli anni prese vigore politico e militare l‟azione partigiana, condotta da giovani fortemente motivati e decisi a cacciare i Tedeschi e annientare la presenza fascista in Italia, in nome della Libertà e della Democrazia. Di questi ideali Antonino Amato fece la sua bandiera; per il suo coraggio e la sua determinazione, veicolati dalle sue vive convinzioni socialiste, assunse ben presto la carica di Maresciallo delle truppe Partigiane di stanza

sull‟Appennino ligure. Ormai a pochi mesi dalla Liberazione del territorio italiano dall‟occupazione nemica, Antonino Amato con la sua truppa era impegnato nel bloccare l‟avanzata nazista. Ma il nemico era ormai alle spalle, erano rimasti pochi istanti per collocare la carica esplosiva alla base di un ponte nella zona di Onzo, che avrebbe tagliato la strada al nemico; in uno slancio di sacrificio Antonino a soli 22 anni si gettò nell‟impresa impedendo ai compagni di fermarsi e intimando loro di proseguire per mettersi in salvo. Il giovane riuscì a far esplodere il ponte ma nello stesso momento fu colpito alle spalle da una raffica mortale. Era il 21 gennaio 1945. A ragione di tale gesto eroico e coraggioso gli fu attribuita la Medaglia d‟Oro al Valor Partigiano alla memoria. Oggi Antonino Amato riposa nel cimitero civile di Albenga, all‟ombra d‟un ulivo, simbolo della pace.


Ricorrenze Editoria

La Voce di Cianciana PRESENTATO IL VOLUME “VITTIME DI MAFIA”

Cianciana, 9 gennaio 2015. E‟stato presentato, alla presenza di un folto pubblico, presso la Biblioteca Comunale di Cianciana “Paolo Borsellino” il volume ”VITTIME DELLA MAFIA” di Fabio Fabiano e Gian J. Morici, edito da Moretti Ragusa Editore. Ai lettori della Voce lo presenta Nuccio Mula. Un libro che sia soltanto un container di parole inutili ha unicamente due fatali destini: la dipartita cozzologicovegetativa su qualche scaffale (per fare congrua compagnia ad altrettante presuntuose nullità, prima cerebrali, poi editoriali) oppure, "sic et simpliciter", l'immediato avvio al primo cassonetto disponibile (cioè, almeno nella speranza che un'auspicabile raccolta differenziata possa reperirne una diversa utilità nel settore cartaceo, magari quello sanitario, e non necessariamente quello che s'occupa di stampa). Ben diverso il caso di "Vittime di mafia", redatto e firmato da due professionisti della scrittura e dell'impegno, Fabio Fabiano e Gian Joseph Morici, da sempre e sempre in rapporto diretto e concreto con la realtà, i suoi scenari e le sue quinte, al fine di trarne spunti per ottimizzare costantemente le loro professionalità (Fabiano funzionario di Polizia, con quattro romanzi d'ambientazione investigativa pubblicati nel segno del successo di critica e di gradimento ed uno, in prossima uscita, ragionevolmente anch'esso indirizzato in tal senso; e Morici, saggista, "blogger", "detective" di strategie della disinformazione politica e giudiziaria, direttore del quotidiano on-line www.lavalledeitempli.net). "Vittime di mafia", pubblicato nel dicembre 2014 in adeguata e pregevole veste editoriale, e già presentato più volte, sia ad Agrigento e provincia che in altri contesti territoriali, non ha una, una sola parola inutile nell'articolarsi del testo, dalla prefazione di Fabiano alle numerose storie vere

riportate con emozioni ben lungi da ogni interessato spettacolarismo ed alla postfazione di Morici). Un libro essenziale, preciso, tra cronaca e indignazione, destinato ad essere riaperto ogni giorno al fine di cementare consapevolezze e propositi di rinnovati impegni antimafia nel segno d'un indispensabile dovere civile e morale fatto di concretezze e non di retoriche o, peggio ancora, di ben conosciuti comodismi nel segno dell'ambiguità e per meccanismi fin qui e fin troppo sopportati. Un libro in cui, per dirla con Vittorio Gassmann, non troverete giammai "parole sterili" ma solo "parole gravide". Le sole abilitate a creare e a forgiare coscienze. Nuccio Mula

GASPARE D’ANGELO COMMENTA “OLOCAUSTO”, QUADRO DI DINO VACCARO Cominciamo col mettere le mani avanti: io non sono un critico d'arte quindi scriverò solamente delle forti emozioni che mi ha trasmesso questo intenso quadro di Dino Vaccaro. La prima cosa che mi ha colpito sono i capellifuoco della ragazza in fuga verso la libertà, che vuole lasciarsi alle spalle Auschwitz, in questo quadro i cancelli di Birkenhau. Ma che, purtroppo, rimarrà sempre segnata non tanto e soltanto per i numeri tatuati sul braccio. Il passato mai diventerà remoto e scorre con l'impeto di un torrente in piena. Noi tutti abbiamo letto e sentito i terrificanti racconti di chi c'era. Questo lavoro di Dino sa portare all'attenzione di chi lo ammira diverse letture e mi chiedo: perché l'autore nasconde il viso dietro folti capelli ? Io credo sia una scelta voluta in quanto quel viso è l'immagine di tutti noi. E' la nostra memoria contro l'oblio e la dimenticanza e basta un gesto per vedere rifiorire le nostre facce dagli addensati capelli. La pennellata di Vaccaro è densa e esplora l'animo umano con naturalezza e con sofferenza. Quando, un po' di anni fa, mio figlio Dario visitò, con la sua scuola, i luoghi della Memoria mi disse che non era riuscito a fare una foto. A 17 anni riteneva fosse un sacrilegio. Apprezzai tanto la sua scelta. Come apprezzai la scelta dei miei studenti l'anno dopo che decisero di ve-

nire ad Auschwitz. Pensavo che alla loro tenera età avrebbero scelto la "classica" gita. E tutto è trasmissione della Memoria. Non tanto fa scriveva Moni Ovadia, che da un po‟ di tempo a questa parte sente un crescente disagio e avverte che “il senso autentico della memoria rischia di essere sfregiato e pervertito fino a farlo sprofondare nel fango della falsa coscienza”. Come non essere d‟accordo? Basta guardarsi attorno. Chi può negare i rigurgiti di violenza razzista, segni tangibili che la sottocultura e la mentalità nazi-fascista é ancora viva? E allora che ben vengano i libri, i film e le opere d'arti come quella di Dino. Per non dimenticare. (Gaspare D'Angelo)


Avvenimenti artistici

Numero 1 - Febbraio 2015

PIETRO ARFELI: UNA VITA PER L‟ARTE PORTFOLIO “RETROSPETTIVA ARTISTICA 1957/2007” Dopo il successo della mostra Personale Retrospettiva “COME ERAVAMO 1962/19682”, allestita ed inaugurata a Cianciana nel mese di agosto 2007 e ancora dopo il successo on -line riscosso nel 2012 dal Portfolio ricavato dalla Retrospettiva, viene pubblicato, sempre on-line, a decorrere dal 15 marzo 2015, presso la bacheca digitale on-line issuu.com/ artisvisual, il Portfolio “Retrospettiva Artistica 1957/2007” promosso da Eugenio Giannone e organizzato dal Portale www.villachincana.it La pubblicazione del Portfolio, realizzato dallo stesso Pietro Arfeli, curata dal portale www.villachincana.it in collaborazione con il por-

tale www.cianciana.info e presentata in anteprima su “La Voce di Cianciana”, annovera oltre 300 delle opere più rappresentative del maestro Arfeli (Cianciana, 1947) tra approcci infantili, prove scultoree, disegni, schizzi preparatori e di studio, dipinti, incisioni Scraperboard, disegni e illustrazioni pubblicitarie, fotografie artistico/ambientali e tanti inediti d'artista (lavori realizzati utilizzando materiali diversi e le tecniche più disparate a livello di studio e non). La mostra retrospettiva ha carattere semplicemente espositivo e culturale perché per il Maestro Arfeli è molto importante trasmettere questo messaggio con cui presentarsi al mondo e ai giovani artisti in maniera storicoeducativa, facendo trasparire i passaggi (iniziali) che l‟Artista ha superato nel suo percorso creativo. L‟arte è dedizione, impegno, meditazione, rivisitazione della realtà che, trasfigurata o ritratta, diventa un atto d‟amore per la natura, il bello, le cose cui più teniamo a cominciare dalla nostra fantasia e dal nostro estro che devono costantemente essere alimentati. Eugenio Giannone

La Redazione del giornale ha voluto completare ulteriormente questo articolo presentando in anteprima alcune immagini che si riferiscono ai quattro periodi artistici percorsi nel portfolio e cioè: l‟Infanzia, l‟Adolescenza, la Giovinezza e la Maturità dell‟autore della Retrospettiva Artistica. Il 4° periodo del Portfolio si completerà con l‟Illustrazione e la Fotografia qui non rappresentate.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

80° compleanno per il signor GAETANO ALFANO

99° COMPLEANNO PER LA SIGNORA ONOFRIA COMPARETTO, vedova Provenzano, festegfesteggiato a Cianciana il Con 18 giugno 2014 al centro della foto, da sinistra il genero Gino giato a Cianciana l‟11 novembre 2014. la festeggiata, Schembri, la cognata Maria Viola, poi il fratello Francesco Comparetto e per finire la figlia Concetta.

90° COMPLEANNO PER LA SIGNORA 80° compleanno per il signor GIUSEPPA CASTELLANO, vedova Francesco GIUSEPPE BARTOLOMEO, Taglialavore, festeggiato a Cianciana il 16 genBrianza (Como), naiofesteggiato 2015. Nella ad fotoAlzate con la festeggiata da sinistra il genero Francesco Marino, la figlia il 23 ottobre 2014 Tanina, la nuora Maria Francesca Caltagirone, i figli Onofrio e Pietro.

N A S C I T E

Flavia Schembri di Pietro e di Marije, nata a Leiderdorp (Olanda) il 26 agosto 2014

Questa poesia è stata scritta per i nonni, i nipotini e per tutti gli alzatesi, compreso me. POESIA Giuseppe mi chiamo e faccio il pittore e questa poesia vi voglio regalare, in particolare al sindaco e al parroco la voglio regalare. Il primo cittadino rispettate perchè le strade son tutte pulite. Se qualcuno si sente contrariato basta andare in comune e tutto viene regolato. Amici alzatesi e cittadini oggi è la festa dei cristiani. Abbracciate forte i vostri nipotini fate loro una carezza e comportatevi da nonnini. Parliamo di noi nonni: non abbiamo paura del tramonto perchè Gesù così ha creato il mondo. C'è chi va e c'è chi viene, c'è chi nasce e c'è chi muore. Se questo mondo deve continuare cerchiamo di fare pace e non litigare: visto che la ruota gira lasciamola girare. La festa è dei nonni e di San Vincenzo e io scrivo solo quello che penso. Ora vi ricordo e vi saluto alzatesi lontani in qualsiasi stato.

Pittore e poeta Nemea Provenzano di Angelo e di Giuseppe Alessandro Ditora di Cosimo e Fina Bartolomeo Cristina Kristien, nata a Maasme- (Tutti Soldano, nato a Pomezia mi chiamano Pino) (Roma) il chelen (Belgio) l‟11 novembre 2014 10 ottobre 2014


Ambiente & Sociale

Numero 1 – Febbraio 2015

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

PIETRO ALFANO E VINCENZA MARINO

80° compleanno per il maestro ANTONINO CAMPISI, festeggiato a Cianciana il 10 novembre 2014

Cianciana, 9 gennaio 1965, 9 gennaio 2015. ELEONORE BOU di Lionel ed Elena Chiodo, nata a Parigi il 30 ottobre 2014. SALVATORE MARIA MARTORANA di Savio e di Francesca Mendola, nato a Sciacca l‟11 settembre 2014

N A S C I T E

SARA INGRAVIDI di Gaetano e di Antonella Pullara, nata a Santo Stefano Quisquina il 29 dicembre 2014

Favara-Palasport “A.Giglia”, domenica 23 novembre. Ancora ottimi risultati per la coppia OTTIMA AFFERMAZIONE PER formata da Alessandra Scardino e Simone PuALESSANDRA SCARDINO lizzi, che hanno vinto l'8° Trofeo “Manuela E SIMONE PULIZZI Dance” e si sono aggiudicati due secondi posti Il piccolo Marco Antonio Nuara ha il piacere di annunciare il matrimonio papà Pietro e di mamma Fernanda per la classedi 9/11 anni delle Danze Standard, Vanzo, celebrato nel Santuario della Madonna dell‟Acqua di Mussolente (VI) il liscio 21 dicembre 2014. Nella latino americane, unificato e ballo da foto sala. I due atleti della A.D.S. Manuela Dancee ildi da sinistra Matteo Antonio Nuara, la mamma Maria Re, gli sposi FERNANDA E PIETRO, poi Giovanna padre Gaetano Antonio Nuara e Marco Antonio Nuara. Sciacca dei Maestri Aldo e Manuela Angileri hanno ben figurato in questa competizione, viBattesimo di sta la qualità della gara e l'alto numero di parteMARTA cipanti. La manifestazione sportiva si è svolta ALFANO, sul parquet del Palasport “A.Giglia” di Favara di Massimo e (AG) gremito in ogni ordine di posto. In un ditourbillon Angela di musiche e colori si sono alternati Soldano. ragazzi e ragazze che hanno dato vita a splendiMadrina de coreografie. L‟appuntamento è per le prossiRosalia me gare (San Cataldo, Cefalù, Bagheria, MessiSoldano, na) sperando che Alessandra e Simone possano Sorbole i successi finora ottenuti e spiccare il bissare (Parma) volo per le gare nazionali. 21/12/2014. Cianciana, dicembre 2014, Angelo Scardino

8° TROFEO “MANUELA DANCE”


Letterati

La Voce di Cianciana 90° COMPLEANNO PER IL SIGNOR GIOVANNI D‟ANGELO, festeggiato a Cianciana il 23 gennaio 2015. Nella foto a destra con i figli Mimmo e Caterina e la nuora Giovanna.

CIANCIANESI : SE LI CONOSCI...LI CERCHI ! Ciancianesi: Se li conosci… li cerchi! Abbiamo avuto modo, nel tempo, di presentare i profili di figli di Cianciana che hanno illustrato con la loro attività il nostro Paese. Con questa rubrica, curata da Eugenio Giannone, ne presentiamo altri. Quanti possono apportare un contributo di conoscenza e approfondimento sono invitati a inviare le notizie alla Redazione de “La Voce”. In questo numero la Voce presenta il grande Alessio Di Giovanni, fornendo notizie sulla sua vita. Ci siamo spesso occupati di Alessio Di Giovanni sotto il profilo poetico. Questa volta desideriamo fornire notizie sulla vita. Alessio Francesco Di Giovanni nacque a Cianciana l'11 ottobre 1872, da Gaetano, proprietario di miniere di zolfo, storico e folklorista, e Filippina Guida, che gli trasmisero un alto senso religioso. Alessio trascorse la sua infanzia nel paese natio, frequentandovi le scuole elementari. Nel 1884 la famiglia si trasferì a Palermo, dove il padre lo avviò alla carriera ecclesiastica sotto la guida di mons. Gioacchino Di Marzo. In questo periodo le condizioni economiche della famiglia cominciano a declinare, fino a rasentare la miseria. Risalgono al 1889 le sue prime pubblicazioni (l'articolo Per un poeta popolare, su Illustrazione popolare di Milano del 15 febbraio; la recensione Storia di una donna, su Cronaca siciliana di Terranova di Sicilia del 1º aprile; e l'articolo „Na dumanna a Turiddu Mamu, su La Patria del 15 settembre). Nel 1892 Alessio abbandonò gli studi religiosi e si dedicò al giornalismo. Nacque in quel periodo la grande amicizia col pittore toscano Garibaldo Cepparelli, il cui Cristo gli avrebbe ispirato l‟ode omonima. Nello stesso anno si tenne l'Esposizione Nazionale di Palermo, dove Di Giovanni rimase colpito dai paesaggi toscani di Niccolò Cannicci. Sul quotidiano L'Amico del popolo comparve una serie di articoli di critica d'arte, intitolati L'arte all'Esposizione. In luglio pubblicò sul „Corriere di Palermo‟ la novella Per la lampada della Madonna. Nel 1893, con la madre, ritornò a Cianciana, mentre il padre si recò nella città siracusana di Noto, riprendendo a fare il notaio. Sostenuti gli esami di maturità, tornò a Cianciana mentre l‟anno seguente sposò a Noto Caterina Leonardi. Dal matrimonio nacquero sette figli: Rosalia, Gaetano, Lorenzo Vincenzo Francesco, Corrado, Giovanni e Fina. L‟inizio del nuovo secolo segnò per Di Giovanni una fase molto intensa, in cui si alternarono periodi rosei, grazie ai successi in campo letterario, e periodi bui a causa dei lutti sia in famiglia che tra gli amici. Nel 1904 Di Giovanni decise di abbandonare la vita di paese e si recò a Palermo dove

ottenne l'incarico di insegnante di Italiano presso la R. Scuola Tecnica Gagini. Aveva insegnato anche a Messina. Nel gennaio del 1904 morì lo zio suo omonimo e fratello del padre, Vicario foraneo, che lo lasciò erede universale delle sue sostanze. Nel 1908 compose il dramma in tre atti Scunciuru, che piacque molto a Giovanni Verga e gli diede fama universale. La sera del 7 dicembre Scunciuru venne rappresentato per la prima volta al Broadway Theatre di New York dalla Compagnia siciliana di Mimì Aguglia. Nel 1911, 4 giugno, venne nominato all'unanimità socio del Félibrige, su proposta di Federico Mistral, premio Nobel per la letteratura nel 1904. Tale nomina lo rese immensamente felice ed egli ne avrebbe portato vanto per tutta la vita. Nel 1911 venne rappresentato per la prima volta al Teatro Olympia di Palermo il dramma Gabrieli lu carusu Il 19 luglio del 1912 morì il padre Gaetano e due anni dopo F. Mistral. Nel 1927 effettuò uno dei suoi pochi viaggi fuori dalla Sicilia per recarsi in Toscana, dove visitò l'amico Luigi Russo a Gavinana. Nel 1942, per l'infuriare della guerra, Di Giovanni lasciò Palermo e si rifugiò prima a Nicotera, presso il figlio Gaetano e dopo a Ronciglione, presso l‟altro figlio Lorenzo. Finita la guerra, rientrò a Palermo su un carro bestiame e trovò la casa saccheggiata, con buona parte dei suoi libri e dei suoi quadri dispersi. Morì a Palermo il 6 dicembre 1946. Nel 1972, in occasione del centenario della nascita il Comune di Cianciana gli ha dedicato un busto nella piazza per l‟occasione a Lui intitolata. Tra le numerose opere: Lu fattu di Bbissana, 1900, Cristu, ode siciliana, Scunciuru, 1908, Gabrieli, lu carusu, 1910, L‟ultimi siciliani (Mora! Mora!),1932, La racina di Sant‟Antoni, 1939, Lu saracinu (postumo),1980, Puvireddu amurusu (1906), La morti di lu Patriarca,1920, Voci del feudo, 1938. Numerosi saggi di varia natura, articoli, conferenze e traduzioni di autori stranieri. Ricchissima la bibliografia. (Per saperne di più: Wikipedia)


Spettacoli SECONDA EDIZIONE

Numero 1 – Febbraio 2015 “MASCHERE A SCUOLA “ E “ MASCHERE IN PIAZZA “

La sera del 17 febbraio si è chiusa, con un bilancio più che positivo, la 2^ edizione del Carnevale Ciancianese, organizzato dalla Pro Loco di Cianciana, con il contributo del Comune. I due giorni di allegria e spensieratezza hanno visto come protagonisti giovani e meno giovani di Cianciana. Tanti partecipanti e tanti concorrenti, nonostante il brutto tempo. L‟iniziativa “Maschere a scuola” ha coinvolto tutti gli alunni dell‟istituto comprensivo di Cianciana durante l‟orario scolastico di lunedì 16 febbraio 2015, ma anche i docenti, i collaboratori scolastici e i genitori. Ai bambini sono stati offerti coriandoli, “chiacchiere”, bevande e tanti palloncini. La gara “ Maschere in Piazza “ si è conclusa la sera del 17 febbraio con l‟assegnazione dei premi ai vincitori. La maschera che si è aggiudicata il primo posto per la categoria “maschera individuale” è stata “Madame Emma” alla quale è andato un premio di 100 euro. Il premio per la seconda classificata, nella stessa categoria, è stato assegnato alla maschera “Arlecchino”, alla quale è andato un premio di 80 euro. Il premio per la terza classificata, nella stessa categoria, è stato assegnato a “Cappuccetto rosso”, alla quale è andato un premio di 50 euro. Per la categoria “coppie”, il primo posto è andato alla coppia “La febbre del sabato sera” alla quale è andato un premio di 200 euro. Il premio, per il secondo classificato nella stessa categoria, è stato assegnato alla coppia “The Nerds”, alla quale è andato un premio di 130 euro. Il premio per il terzo classificato nella stessa categoria, è stato assegnato alla coppia “X Legione” alla quale è andato un premio di 90 euro. Per la categoria “gruppi”, il primo classificato è stato il gruppo “Japanaise” che si è aggiudicato il premio più alto, 400 euro. Il premio per il secondo classificato, nella stessa categoria, è stato assegnato al gruppo “Bailando” a cui e andato il premio di 250 euro. Il terzo premio è stato assegnato ex- equo ai gruppi: “Alice in Wonderlandl” e “The Collage” i quali hanno diviso il premio di 150 euro. La Pro Loco, che ha organizzato con successo, numerose altre iniziative a livello locale, ringrazia il sindaco Santo Alfano, l‟ amministrazione comunale e il Dirigente Scolastico Prof.ssa Rosaria Provenzano che con la loro collaborazione hanno reso possibile l‟iniziativa. Un grazie ai componenti della giuria che scrupolosamente hanno valutato tutti i partecipanti al concorso e alle quali è stato assegnato il difficile compito di scegliere i vincitori, ai docenti che in maniera premurosa hanno sorvegliato i loro allievi. ai genitori degli alunni che hanno, in parte, finanziato l‟iniziativa. Un ringraziamento particolare , da parte del presidente della Pro Loco, Carmelo Panepinto e di tutti i soci Pro Loco, a tutti i partecipanti , attori principali della manifestazione che hanno reso frizzante, colorato, allegro e vivace il carnevale. Un ultimo ringraziamento a tutti i ciancianesi che, nonostante le cattive condizioni atmosferiche, hanno partecipato numerosi ed hanno accolto favorevolmente la manifestazione. Carmelo Panepinto


News

La Voce di Cianciana

SCUOLE. L‟AVVOCATO LUCIA LO SCALZO HA ASSISTITO LE FAMIGLIE NEL RICORSO AL TAR : “IL MINISTERO CONDANNATO A RIPRISTINARE LE ORE”.

“GARANTIRE GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO PER I DISABILI” Il ministero dell‟Istruzione è stato condannato a ripristinare le ore di sostegno, secondo il rapporto un insegnante per ogni alunno disabile. Lo ha stabilito il Tar Sicilia, sede di Palermo, che ha accolto venti ricorsi presentati dai genitori di alunni disabili, frequentanti scuole elementari, medie ed istituti superiori, difesi dall‟avvocato Lucia Lo Scalzo. “La tutela degli allievi disabili-afferma l‟avvocato Lo Scalzo- trova fondamento normativo nella carta Costituzionale, nella Dichiarazione Universale del Diritti dell‟Uomo del 1948 ed in ultimo anche in una pronuncia della Corte Costituzionale, la numero 80 del 2010. L„ordinamento giuridico, quindi, garantisce anche ai disabili la possibilità di accedere all‟istruzione in tutte le sue forme e funzioni, nonché il diritto a conseguire l‟istruzione

obbligatoria prevista e, ove possibile, l‟avviamento professionale”. Oltre a famiglie saccensi l‟avvocato Lo Scalzo ha rappresentato genitori di alunni di altre città dell‟agrigentino e del palermitano. “L‟istruzione è un diritto fondamentale, così come espressamente definito dalla sentenza della Corte Costituzionale -aggiunge l‟avvocato Lo Scalzo - nonché dall‟ordinamento internazionale e nazionale, indipendentemente dallo stato di salute o malattia”. Pertanto tutte le volte in cui le “effettive esigenze”, rilevate attraverso la documentazione scolastica personale e personalizzata, si riferiscano espressamente “alle difficoltà concrete e alle possibilità recuperatorie del disabile, tali da permettere un miglioramento concreto nell‟apprendimento, un miglioramento della disabilità globalmente intesa ed un possibile futuro inserimento nel mondo lavorativo – aggiunge l‟avvocato Lo Scalzo- tali effettive esigenze non possono e non devono essere ignorate, pena la lesione di un diritto soggettivo perfetto”. Inoltre il Tar ha condannato il ministero al pagamento delle spese processuali.

GIANLUCA RANDISI INTERVISTA VITO CANDILORO IN UN BLOG SU AGRIGENTO NOTIZIE DEL 14 FEBBRAIO 2015, DI CUI LA VOCE PUBBLICA UNA PARTE. PER L‟INTERVISTA COMPLETA COLLEGARSI A AGRIGENTO NOTIZIE “Il ciancianese che volò a Madrid: "Qui diversità è sinonimo libertà" Emigrare a Madrid, dove la "diversità" ti rende libero – Blog Oggi parliamo di un ragazzo di Cianciana, Vito Candiloro. Con Vito parleremo della sua esperienza in Spagna, della vita a Madrid e delle sue attività sempre fatte con il cuore in Sicilia. Ciao Vito, raccontaci un po' di te... di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia? Nato 32 anni fa da mamma ciancianese e papà calamonacese, sono cresciuto a Cianciana. Ho trascorso la mia infanzia e prima adolescenza in paese, immerso nei costumi e tradizioni del luogo. A 14 anni, ho cominciato a frequentare il Liceo Classico di Bivona e a 18 mi sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza di Palermo, tornando in paese nei fine settimana. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ho completato il mio curriculum accademico con la laurea in Scienze Politiche ottenuta a Siena. Finiti gli studi, nel 2008 mi sono trasferito a Sciacca, città nella quale ho vissuto e lavorato per tre anni, prima come praticante e poi come avvocato abilitato, collaborando pure con uno studio notarile. Nel mezzo di questo percorso di vita, una serie di viaggi di durata più o meno lunga in giro per l‟Europa: Spagna, Germania e Malta sono stati i luoghi dove ho vissuto per qualche settimana o mese. Tra tutte, l‟esperienza più intensa, formativamente parlando, è stato il semestre trascorso ad Alicante, in Spagna, durante il quale grazie al Progetto Erasmus ho avuto modo di frequentare la facoltà di Giurisprudenza del posto e imparare lo spagnolo. Quando e perché hai deciso di

lasciare l'Italia? Il mio trasferimento all‟estero è stato volontario e determinato dalla volontà di sperimentare, di superare i miei limiti personali ed estendere la superficie della mia comfort zone. Pur potendo vivere in relativa comodità e avendo già iniziato il mio inserimento nel settore dell‟assistenza legale, sentivo che mi mancava il contatto con il mondo esterno e avevo troppa voglia di mettermi in gioco, oltre lo spazio fisico dell‟isola in cui ero nato. Il cambio venne favorito sicuramente dalla relazione che avevo iniziato ad Alicante con una ragazza greca, che si era sì trasferita in Sicilia, ma che era anch‟essa desiderosa di provare come me un‟esperienza di vita diversa, al di fuori dei confini siciliani. Sicuramente, al momento del cambio siamo stati “favoriti” pure dalla poca disponibilità di lavoro che sperimentavamo in quegli anni in provincia di Agrigento, cosa che consentiva ad entrambi di cambiar vita senza grosse perdite a livello lavorativo. In sostanza, siamo partiti spinti dalla curiosità che faceva nascere in noi le seguenti domande: “Fino a dove possiamo arrivare? Cosa c‟è là fuori? Saremo in grado di camminare con le nostre proprie gambe, senza il conforto della prossimità fisica dell‟una o dell‟altra famiglia di appartenenza?


Associazionismo

Numero 1 - Febbraio 2015

CELEBRATO IL TRIENNIO 2012-2015 DELL’UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’ Domenica 1 febbraio alle ore 19.30 presso il ristorante “La Torretta“ in Cianciana si è celebrato il triennio 20122015 dell‟ U.T.E. ( università della terza età ) a conduzione del Presidente Filippo Cicchirillo. In tale occasione il Presidente, con la presenza di rappresentanti dell‟Amministrazione Comunale, dell‟Arciprete Gioacchino Zagarrì , dei Soci U.T.E. e di un folto pubblico, ha illustrato le Norme Statutarie e l‟Organigramma dell‟Associazione che è cosi composto: vice pres. Maria Mattaliano, segretaria Tonia Longo, tesoriere Antonino Cicchirillo e direttivo con Giuseppina Bondi, Bernardo Buggemi, Antonella Cimino, Jola Critelli, Nadia Scardino; a direttore dei corsi lo stesso Presidente Filippo Cicchirillo e per ultimo il collegio dei Probiviri e i Revisori dei conti. Si è passati poi ad enunciare il bilancio economico anno accademico 2012/013 e 2013/014. I Corsi delle diverse aree tematiche (Inglese, Italiano per stranieri, Tradizioni popolari, Pittura, Sartoria ed altro) condotti da docenti qualificati, come Bernadette madrelingua, il prof. Mario Cammarata nonché regista ed altri. Filippo Cicchirillo prosegue dicendo che in primavera si svolgerànno varie iniziative quali, Il progetto- concorso “balconi fioriti”; il Convegno di urologia” prostata” con i primari del San Raffaele di Cefalù, il Cine-

forum, il seminario per “una Corretta alimentazione”, il ripristino dei vecchi mestieri e il CROWDFUNG (coinvolgere cittadini su un progetto di riqualificazione artistica). Filippo Cicchirillo si è soffermato, poi, sulle collaborazioni con le altre Associazioni quali l‟U.T.E. di Milano, l‟ A.U.S.E.R. di Ribera, il “Passareddu Art” di Cianciana e con la Rete delle Associazioni del territorio. Sono previste anche uscite culturali. Il presidente, infine, ha informato i presenti che l‟U.T.E. nasce già nel 2006 con l‟ Avv. Re Salvatore assieme ad altre personalità di Cianciana. Dopodichè si è passati al momento conviviale in pizzeria. Filippo Cicchirillo

SEPPELLITI NEL CIMITERO DI CIANCIANA QUATTRO MIGRANTI PERITI NELL‟ULTIMO NAUFRAGIO Il 12 febbraio hanno trovato la loro ultima dimora nel nostro cimitero, accolti dalla pietà ciancianese, quattro delle oltre 400 vittime dell‟ultimo naufragio di migranti, che ha visto ancora una volta il Mediterraneo trasformarsi in un cimitero liquido. Alle esequie ha partecipato un folto gruppo di concittadini ammutoliti e non sono mancati i fiori. Dopo un breve discorso del sindaco S. Alfano, le salme dei quattro giovani dall‟apparente età di 20/25 anni sono state benedette dall‟arciprete don G. Zagarrì. Già lo scorso hanno la nostra comunità aveva accolto dieci salme di sventurati morti al largo di Lampedusa. A queste morti, a questo tipo di morti, che sembrano diventare routine quotidiana, NON CI ABITUEREMO MAI e ci chiediamo impotenti se questo strazio avrà mai fine. (eg)

Ogni uomo è mio fratello- Chaque homme est mon frère - Every man is my brother- Cada hombre es mi hermano - Jeder Mann ist mein bruder ‫كل رجل هو أخي‬ SAGGEZZA POPOLARE Vo‟ „ncuminciari a „mpuvuriri, addruva omini e nun ci jiri! Quannu lu patri duna a lu figliu, arridi lu patri e arridi lu figlio. Quannu lu figliu duna a lu patri, chianci lu figliu e chianci lu patri.


Letteratura

La Voce di Cianciana

“MI RICORDO CHE…”a cura di Gaetano Di Noto, ricordi di Cianciana relativi alla sua permanenza fino ai primi anni Sessanta. In questo numero la Voce pubblica Giuvanni Ovu

I

GIUVANNI OVU

l suo nome era Giovanni Giuliano, padre di Ulissi Ovu, suocero del Capacioto e nonno di Rocco e Giovanni Croce, ma tutti lo conoscevamo come Giuvanni Ovu. Fin da piccolo lo ricordo sempre seduto su una sedia, davanti la porta di casa, di fronte al bar Sant‟Antonio. Lu „zi Giuvanni era innamorato di Salvatore Mamo, conosciuto come patri don Turiddru, il prete poeta ciancianese, nato nel 1839 e morto nel 1920, autore di libri di poesie tra cui “Li Cunticeddi di me nanna”, “Li cunticedi di lu vecchiu” e “Un viaggiu pri lu 'nfernu”. Questi libri erano i preferiti di lu „zì Giuvanni e li conservava gelosamente anche se vecchi e stravecchi perché lui li leggeva e li rileggeva tanto da conoscere a memoria ogni poesia. Un giorno ha trovato una vittima sulla quale infierire, il sottoscritto. Avevo poco più di 13 anni, passavo sul marciapiede dove lui se ne stava seduto e mi sono sentito chiamare: - Taniddrù, veni ccà! Quando mi sono avvicinato mi ha fatto cenno di sedere sullo scalino di casa sua che era accanto alla sedia sulla quale sedeva. Aveva sulle gambe un libro di patri don Turiddru e me lo ha dato. - Mi lu leggi “lu sbirri „mparadisu”? Trovata la poesia mi sono messo a leggere e subito ho notato che lui mi anticipava ogni parola. Mi sono fermato per dirgli: - M‟havi a scusari, „zì Giuvà, ma si la sapi a memoria pirchì la voli liggiuta? - Mi piaci sèntila. Ho ripreso a leggere poco convinto e, se vogliamo, anche infastidito perché avrei preferito andare a giocare. Quando sono arrivato al punto “si un sbirri „mparadisu fici fetu, vidi si „nterra po‟ stari cujetu”, lu „zì Giuvanni esplose in una risata fragorosa. Battendosi le mani sulle cosce continuava a ridere ripetendo: - Si un sbirri „mparadisu fici fetu, vidi si „nterra po stari cujetu”. Veru è, veru è! Leggi, leggi ca ancora ci „n‟é! Anch‟io mi sono messo a ridere e ho continuato, con lu „zì Giuvanni che precedeva le mie parole. Altra risata a piena gola quando sono arrivato ai versi “Sbirri nun ci sunnu, chi l‟arti prima un ficiru di latri, e siddru cci „ntuppava „nta lu munnu, arrubbavanu vidè anchi a so‟ matri”. Lu „zì Giuvanni, sempre ridendo, continuava a ripetere a voce alta: - Sbirri nun ci sunnu, chi l‟arti prima un ficiru di latri. Ora mi chiedo quale fortuita combinazione ha fatto sì che in quel momento passasse l‟appuntato Natalino (per chi lo ricorda), padre del mio amico Filippinu. Sentendo lu „zì Giuvanni che, ridendo, ripeteva a voce alta “sbirri nun ci sunnu chi l‟arti prima un ficiru di latri…” si è avvicinato con sguardo truce. Vai a sapere quali intenzioni avesse, ma a fermarlo ci ha pensato il vecchio, caro Giovanni Ovu: “La poesia è. Ah! Ah! Ah! La poesia è”. Io ridevo come un pazzo e, scuotendo il capo, l‟appuntato finalmente se n‟è andato. Se credete che la cosa sia finita lì vi sbagliate perché lu „zì Giuvanni, quando non pioveva, era sempre “di guardia” al marciapiede e ogni volta che passavo era la stessa storia: - Taniddrù, veni ccà! Ogni tanto cercavo di evitarlo passando dal marciapiede opposto, ma lui se ne accorgeva e mi chiamava a voce alta. Altre volte mi inventavo qualche scusa per non abboccare, ma il più delle volte ero costretto ad accontentarlo. Dico “costretto” perché avrei preferito andare a giocare piuttosto che stare lì a leggere poesie che lui conosceva perfettamente a memoria. La cosa è continuata per molti anni, ma oggi, a distanza di circa 60 anni, ringrazio Giuvanni Ovu perché alla fine ha fatto innamorare anche me di Salvatore Mamo, patri don Turiddru, e delle sue poesie. E la nostalgia mi riporta il ricordo dei miei anni “verdi” e li addolcisce dando loro un sapore dolce-amaro.


Notizie dall’anagrafe

Numero 1 – Febbraio 2015 ERRATA CORRIGE

riferite al numero di dicembre 2014 : a pagina 15 nella rubrica Notizie dall‟Anagrafe abbiamo scritto erroneamente come data di nascita del signor Giovanni Provenzano il 22 gennaio 1949 che VA CORRETTA CON 9 MAGGIO 1949. Ci scusiamo con i lettori per l‟involontario errore.

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI : NASCITE Sofia Martorana, di Saverio e di Rosalia Carubia, nata a Siacca il 23 febbraio 2015

GLI EVENTI TRISTI : DECESSI Baldassare Pendica, coniugato Giovannina Iacono, nato a Cianciana il 14/01/1927, deceduto il 3/01/2015 Antonino Castellano, vedovo Antonina Ferraro, nato a Cianciana il 6/07/1925, deceduto il 4 gennaio 2015 Salvatore Forte, coniugato Giovanna Diecidue, nato a Cianciana il 10/11/1946, deceduto il 17/01/2015 Rosa Marchese, vedova Fortunato Montuoro, nata a Cianciana il 22/06/1952, deceduta il 21 gennaio 2015 Vincenzo Tambuzzo, vedovo Giovannina Conti, nato a Cianciana il 20/10/1918, deceduto il 26/01/2015 Filippo Inglima, vedovo Ignazia Tirrito, nato S.Biagio l‟11 aprile 1927, deceduto il 29 gennaio 2015 Angela Mattaliano, Emanuele Piazza, vedovo Rosa Abella, nato a Cianciana l‟11 marzo 1925, deceduvedova Erasmo to il 29 gennaio 2015 Soldano, nata il 19 Corrada Grisson, coniugata Tommaso Pace, nata a Napoli il 23 settembre 1952, febbraio 1925 a deceduta il 4 febbraio 2015 Cianciana ed ivi Gino La Corte, coniugato Antonina Mattaliano, nato a Cianciana il 16/07/1955, deceduta il 2 deceduto il 6 febbraio 2015 dicembre 2014 Ercole Longo, coniugato Maria Traina, nato a Cianciana il 30 aprile 1916, deceduto il 13 febbraio 2015. DECEDUTI FUORI CIANCIANA Pietro Castellano, coniugato Maria Bellanca, nato a Cianciana il 19/03/1927, deceduto a Rive de Gier (Francia) il 12 gennaio 2015 Biagio Cicchirillo, nato a Cianciana il 4/01/1932 deceduto a Hoddesdon (Inghilterra) il 13 gennaio 2015 Leonardo Guida, nato a Cianciana il 4/05/1950, deceduto ad Agrigento il 18 gennaio 2015 Andrea Pace, nato a Cianciana il 25/03/1949, deceduto a Oleggio (Novara) il 23 gennaio 2015 Giuseppe D‟Angelo, coniugato Angela la Corte, nato a Cianciana il 20/08/1927, deceduto a Hitchin (Inghilterra) il 15 febbraio 2015 Angela D‟Angelo, vedova Caltagirone, nata a Cianciana l‟11/06/1937, deceduta a Lorette (Francia) il 16 febbraio 2015.

ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 25, Italia € 26, Europa € 32, America, Africa, Australia € 38. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.


La Voce di Cianciana

Numero 1 – Febbraio 2015

MOVIMENTI DELLA POPOLAZIONE DI CIANCIANA DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2014 Maschi

Femmine

Totale

1.674

1834

3.508

Nascite

12

10

22

Morti nel comune

15

14

29

Morti in altro comune

5

6

11

Morti all’estero

3

2

5

TOTALI DECESSI

23

22

45

Nuovi iscritti provenienti da altri comuni

20

17

37

Nuovi iscritti provenienti dall’estero

15

16

31

Cancellati per altri comuni

18

17

35

Cancellati per l’estero

13

11

24

1.667

1.827

3.494

Popolazione residente al 1/1/2014

Popolazione residente al 31/12/2014

LE RICETTE DELLO CHEF SALVATORE ARGENTO: Sfinci di San Giuseppe Il nome Sfincia deriva dall'arabo è significa spugna, infatti quando essa va in cottura si gonfia lasciando delle porosità all'interno proprio come fosse una spugna. Ing.: Dosi per circa 45 sfinci: 500 g di farina 00, 500 g di acqua, 10 uova, 100 grammi di margarina (o strutto), 10 grammi di sale, un pizzico di bicarbonato, olio di semi abbondante per friggere (in origine si usava lo strutto).Dosi per la Crema di Ricotta: 2 Kg di ricotta, 1,2 Kg zucchero, 100 grammi di cioccolata fondente (a gocce), 300 g, Scorze d‟arancia o ciliegie candite q.b., Granella di pistacchi q.b. Preparazione: Mettere nell‟acqua la margarina ed il sale e fare bollire. Incorporare la farina e mescolare continuamente sino a quando la pasta non diventa dura (deve essere tanto dura da far male il braccio!). Mentre la pasta si va raffreddando, stenderla e ristenderla con il matterello fino a quando la pasta non diventerà tiepida. A questo punto si riforma con la pasta un unico corpo e si uniscono 8 delle 10 uova uno per volta (unire il successivo uovo quando il precedente è ben assorbito dalla pasta). Aggiungere il pizzico di bicarbonato e lavorare, infine aggiungere le ultime due uova con lo stesso procedimento descritto, fin quando la pasta sarà ben amalgamata. Prendere il composto a cucchiaiate (non troppo grandi e poche alla volta) e tuffarle nell‟olio, non troppo bollente ma abbastanza caldo, e far cuocere, per circa venti minuti, immergendole continuamente, fin quando le “sfince” saranno ben dorate. Quando le sfinge saranno pronte, metterle a sgocciolare su carta assorbente e farle raffreddare. Preparare la crema di ricotta quindi aggiungere la cioccolata e la zuccata a pezzetti amalgamando bene il tutto. Praticare un foro nelle “sfinge” e fare in modo di farvi entrare la crema, quindi spalmarne ancora sulla parte esterna. Decorare con la granella di pistacchi e, se si vuole, con le scorze d‟arancia o le ciliegie candite.


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