La Voce4 Agosto 2013

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Anno XIII - N° 4 – AGOSTO 2013 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

-FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA IL COMUNE DI CIANCIANA E L’ASSOCIAZIONE DI RIVE DE GIER LA TARANTELLA -EUGENIO GIANNONE NUOVO SALMISTA -EDITI IL QUADRATO MAGICO DI RINO CAMMILLERI, PER AMORE O PER FORZA DI GAETANO DI NOTO, LA MIA SICILIA DI GASPARE D’ANGELO -ARCHEOLOGI TEDESCHI STUDIANO REPERTI DELLA NOSTRA ZONA -PREMIATI CON “LA CAMPANA DI BURGIO” ENZO MINIO E PAOLO SANZERI

IN QUESTO NUMERO Premiati a Burgio Enzo Minio e Paolo Sanzeri

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Case in festa

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Archeologi tedeschi studiano reperti di Enzo Minio

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Il Quadrato Magico di Rino Cammilleri

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Firmato protocollo tra Comune-Ass. La Tarantella

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Per amore o per forza di Gaetano Di Noto

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Come Eravamo : IL LANTERNINO

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La mia Sicilia di Gaspare D‟Angelo

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Estate ciancianese : Theatron-Girasole-San Gaetano

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Convegno “Anatocismo ed Usura Bancaria”

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Eugenio Giannone nuovo salmista-Ass. ANUU

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Ricordando il professor Ferdinando Cuffaro

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Lo Specchio di carta di Francesca Perconti

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Notizie dall‟Anagrafe

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Il Salotto della poesia

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Dolci vacanze a Cianciana - OLTRE IL MARMO Pag.16

I NATI DEL 1948 INSIEME PER FESTEGGIARE IL LORO 65° ANNO DI ETA‟ (Articolo a pagina 2)


News La Voce di Cianciana Anno XIII - Numero 4 Agosto 2013 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 3 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2013 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

La Voce di Cianciana FOTO DI COPERTINA – LA FESTA DEI QUARANTOTTINI Si sono riuniti, con i loro consorti e altri familiari, l‟11 agosto in un noto locale cittadino per festeggiare il loro compleanno, assieme alla Costituzione di cui si ritengono “figli”, parecchi ciancianesi nati nel 1948. Alle ore 19.30 il folto gruppo ha assistito alla Messa e dopo alcune foto si è recato al ristorante, dove hanno consumato una cena a base di pesce, tra frizzi, lazzi, barzellette e rievocando i tempi della giovinezza. E‟ stata una serata all‟insegna dell‟allegria, con una punta di nostalgia e tristezza allorché i calici si sono levati in ricordo di coloro, compagni di giochi o di scuola, che non ci sono più. Erano presenti ciancianesi residenti e provenienti da Como, dal Belgio, Francia, Australia etc. A conclusione della serata il taglio della torta, “obbligatoriamente” tricolore. I quarantottini si son dati appuntamento al 2018 per festeggiare il loro 70° anno, Dio permettendo. (La Redazione)

PREMIATI CON “LA CAMPANA DI BURGIO” ENZO MINIO E PAOLO SANZERI Sono stati premiati nei giorni scorsi a Burgio Enzo Minio, nostro direttore responsabile, e Paolo Sanzeri, direttore del museo civico di Cianciana. Sono stati insigniti del premio “La campana di Burgio” durante la manifestazione promossa dall‟amministrazione comunale e svoltasi davanti al castello Saraceno della famiglia Peralta. I premi simbolici, consistenti in alcuni piatti di ceramica con lo stemma del comune di Burgio, opera degli artisti della bottega artigianale “La Gioiosa”, sono stati consegnati dal sindaco Vito Ferrantelli, dall‟assessore alla Cultura Antonella Leo Virisario e dal presidente della commissione Antonino Sala. Enzo Minio, corrispondente di diversi quotidiani e in particolare “La Sicilia”, è stato premiato, nella sezione della letteratura italiana, con la seguente motivazione: “per l‟attenzione rivolta durante l‟attività di giornalista verso la storia, la cultura e le tradizioni della nostra comunità”. Paolo Sanzeri, invece, direttore dell‟ufficio tecnico del comune e dirigente del museo civico, ubicato nel vecchio mulino, autore di pubblicazioni, è stato insignito del premio di benemerenza culturale, nella sezione di storia dedicata a Giuseppe Vacca-

ro, “per avere pubblicato il libro dal titolo “Sant‟Antonino di Cianciana. Storia di una città di nuova fondazione”. Nei loro interventi sia Minio che Sanzeri hanno sottolineato che hanno scritto, e continueranno a farlo, per portare a conoscenza cronache, avvenimenti, storia, cultura rispettivamente di Burgio e di Cianciana per fare crescere la collettività. Il sindaco Ferrantelli ha preso l‟impegno, per la secon-

da edizione del premio, di attenzionare altre personalità della cultura locale che si sono messe in evidenza in questi anni nelle cittadine di tutto il comprensorio che fa capo a Burgio. Salvatore Panepinto (Nella foto in alto la premiazione di Enzo Minio, in basso quella di Paolo Sanzeri)


Archeologia

Numero 4 - Agosto 2013

ARCHEOLOGI TEDESCHI STUDIANO I REPERTI DEL TERRITORIO AGRIGENTINO Cianciana – Per il sesto anno consecutivo sono tornati i giovani archeologi tedeschi dell‟università di Gottingen i quali stanno studiando con una certa attenzione e con molta professionalità migliaia e miglia di reperti recuperati negli anni scorsi nelle diverse contrade di Cianciana, Alessandria della Rocca, Bivona e Santo Stefano Quisquina. Sono tornati, sotto la guida del prof. Johannes Bergemann, grazie al progetto pluriennale finanziato dalla Fondazione Gerda-Henkel di Duesseldorf, per circa un mese durante il quale, nei locali restaurati dell‟ex convento dei Frati Francescani, oggi diventati sede dell‟istituendo museo archeologico di Cianciana, per analizzare i reperti ceramici, delle valli dei fiumi Platani e Magazzolo, appartenenti a varie epoche, dal Neolitico al Medioevo, raccolti nel corso di ben cinque anni di ricognizioni di superficie condotte in questo ricco territorio dell‟entroterra montano agrigentino, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologica di Agrigento. Si tratta di otto studenti universitari dell‟area di Gottingen, di due assistenti e del prof. Bergemann che si sono sistemati presso alcune abitazioni della cittadina e che quotidianamente nel salone del museo archeologico, accanto alla chiesa di Sant‟Antonio, studiano i frammenti di ceramica. Fanno parte della missione archeologica: il professor Bergemann, le assistenti dottoresse Chiara Blasetti Fantauzzi, una italiana proveniente dall‟Abruzzo, Rebecca Klug, che partecipa al progetto fin dal suo inizio, gli studenti Isabel Megatli, Mario Rempe, Tobias Rendek, Anna Stumpel, Eva Treibel e Lisa Vollmer. Stanno per arrivare dalla Germania altre due studentesse, Elisabeth Zach e Tiffany Ziegler, con il fotografo Stephan Eckardt. Tutta l‟équipe archeologica appartiene alla “George-August Universitaet” di Gottingen, in Germania. Il programma prevede la partecipazione al progetto di alcuni archeologi della Soprintendenza di Agrigento, del prof. Massimo Cultraro del CNR di Catania e del dott. Luca Zambito, un archeologo agrigentino specializzato nella conoscenza delle miniere di zolfo agrigentine, oggi in disuso, di cui il territorio di Cianciana è ricco. Con una bibliografica specificatamente archeologica, gli studenti, guidati dal prof. Bergemann, mettono i frammenti ceramici a confronto con ceramiche già trovate in Sicilia e nei diversi Paesi che si affacciano nel bacino del Mare Mediterraneo, per trovare datazioni e interpretazioni più sicure. Con questa accurata metodologia, gli studiosi analizzano il materiale, qualche centinaio di migliaia di frammenti di ceramica provenienti da circa 300 siti del territorio montano, conservati attualmente in

circa 900 cassette di legno, all‟interno del convento i cui locali, forniti di un sistema di sicurezza e di allarme, sono stati messi a disposizione della delegazione da parte del comune di Cianciana. “I primi giorni di studio del materiale – ci dice il prof. Bergemann che abbiamo incontrato assieme alle sue assistenti e agli studenti nell‟ex convento davanti a tavoli ripieni di reperti, davanti a computer e a tante pubblicazioni scientifiche hanno chiarito sensibilmente le cronologie degli insediamenti sia di epoca preistorica e protostorica, sia di età greca. Le fasi attestate dal periodo preistorico variano dal Neolitico fino all‟Età del Ferro. Un sito di notevoli dimensioni nel territorio di Santo Stefano Quisquina è stato interpretato come centro con destinazione agricola, di notevole interesse in quanto posto in una situazione strategica tra le coste meridionali e settentrionali della Sicilia. La documentazione dei reperti viene corredata infine da disegni e foto. Lo stage di Cianciana ha lo scopo di preparare la pubblicazione finale dei risultati della ricerca, in corso ormai da ben cinque anni. I dati che emergeranno contribuiranno a ricostruire, tramite le fonti archeologiche, la ricca storia di questo territorio che, per l‟oculato lavoro di ricerca, sentiamo anche nostro”. Ne sono convinti il neo sindaco della cittadina Santo Alfano e il direttore del museo civico Paolo Sanzeri che collabora da anni con l‟équipe tedesca, i quali hanno avuto modo di affermare: “Siamo curiosi e in grande attesa per conoscere parte della storia del nostro territorio. Abbiamo in programma di potenziare il museo archeologico che sta nascendo, all‟interno del quale potremo esporre i reperti della nostra civiltà millenaria per un progetto di identità, di cultura e anche di turismo e di economia” Il prof. Bergemann sostiene che i risultati dello studio avvieranno nuove ricerche e permetteranno di pianificare in futuro anche scavi archeologici organici nei siti più importanti dell‟area agrigentina. Vi è inoltre un notevole impegno dell‟équipe archeologica tedesca di Gottingen a creare un novo museo in maniera da rendere fruibile la ricchezza del materiale rinvenuto sia alla comunità locale che a migliaia di turisti italiani e internazionali che hanno già cominciato a visitare Cianciana e i comuni del suo comprensorio. ENZO MINIO

ANDREA CARUBIA PRESTO SARA’ DIACONO Il dottor Andrea Carubia, di Gaetano e di Giulia Sillitti, presto diventerà diacono. La lieta notizia è stata data alla cittadinanza ciancianese nella chiesa del Carmine, nel corso della Santa Messa vespertina, presieduta da S.E. Reverendissima Monsignor Lino Pizzi, vescovo della diocesi di Forlì-Bertinoro, in visita per la prima volta nella nostra isola. Per il nostro Andrea l‟evento avverrà il 28 settembre, presso il Santuario della Madonna del Lago (Forlì). Sarà possibile vedere la cerimonia in diretta, consultando il sito www.teleromagna.it a partire delle ore 17:30. Fin da ora lo staff de La Voce di Cianciana indirizza ad Andrea i migliori auguri.


News

La Voce di Cianciana

PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE DI SCAMBIO NEI SETTORI DEL TURISMO, DELLA CULTURA, DEL FOLKLORE E DELLO SPORT,

FIRMATO IL PROTOCOLLO D‟INTESA TRA IL COMUNE DI CIANCIANA E L‟ASSOCIATION DES FAMILLES FRANCO-ITALIENNES “LA TARANTELLA” DI RIVE DE GIER (Francia) Allo scopo di favorire delle iniziative intese alla realizzazione di interventi volti alla valorizzazione degli interscambi nei settori del turismo, della cultura, del folklore e dello sport, il giorno 13 agosto, presso la sede municipale, è stato firmato il protocollo d‟intesa tra il Comune di Cianciana e l‟Association des Familles franco-italiennes “LA TARANTELLA” che ha sede a Rive de Gier. Per il Comune erano presenti il sindaco Santo Alfano e gli assessori Filippo Cicchirillo e Antonella Giannone; per l‟Associazione La tarantella il presidente Pierre Gusciglio. L‟Associazione riparegiana è nata a Rive de Gier il 13 aprile 2011. Nel corso di questi mesi di vita, molteplici sono state le iniziative realizzate in terra di Francia. Essa ha organizzato diverse gite, di norma con scansione mensile, più una di

diversi giorni con destinazione località più lontane. Per il prossimo mese di maggio è stata programmata una gita in Sicilia e i nostri amici saranno ospiti della nostra cittadina. E poi ancora pasta party, settimane culturali presso le scuole, delle tombole, un concorso di dettato in lingua italiana presso la scuola media, dei balli etc. La Tarantella conta circa 260 soci tra francesi, italiani, portoghesi, spagnoli etc. Il suo organigramma è così costituito : presidente Pietro Gusciglio, vicepresidente François Arcuri, tesoriere Angèle Faure, vicetesoriere Rosette Maldera, segretario Marie-Angèle Saccomando, vice-segretario Renza Lenfant e i consiglieri Liliane Paganelli, Cosimo Marino, , Caterina Kaarouche, Gaspard Granata e Giovanni Arcuri. S.P.

COME ERAVAMO In questo numero la Voce di Cianciana pubblica la copertina del primo numero de “IL LANTERNINO” foglio edito nel 1967 a diffusione interna dal Movimento Giovanile di Cianciana, ospitato nell‟allora sede delle ACLI che, come molti ciancianesi ricorderanno, era gestita dall‟impiegato comunale signor Francesco Leone che si avvaleva, tra gli altri, della collaborazione del professor Antonino Bellanca. Del giornale sono stati pubblicati in ciclostile solo due numeri (dimensioni reali cm.21 x 30), conservati gelosamente da Pietro Arfeli che, per l‟occasione, aveva disegnato estemporaneamente la testatina e le vignette. Successivamente Pietro Arfeli pubblicherà on line i due numeri del giornale presso i portali di Villakinkana e Cianciana.info, in formato PDF sfogliabile e darà copia degli stessi al Museo di Cianciana. Salvatore Panepinto


Spettacoli ESTATE CIANCIANASE

Numero 4 - Agosto 2013 l’Associazione Theatron rappresenta TRE CUGINI E UN TESTAMENTO

La passione dei ciancianesi per il teatro è notoria. In occasione di rappresentazioni teatrali difficilmente essi prendono altri impegni, per essere presenti. E‟ successo anche quest‟anno. Erano due le commedie in programma presso l‟anfiteatro della

villa comunale : la prima ad opera della compagnia teatrale “I SICANI” di Santa Elisabetta che ha messo in scena Natura Strana il 5 agosto ; l’altra, il 13 agosto, messa in scena dall’Associazione “THEATRON” di Cianciana che ha rappresentato “TRE CUGINI ED UN TESTAMENTO”, commedia in tre atti tratta da “SOTTO A CHI TOCCA” di Luigi Orengo. Ecco la

trama : La ricca eredità dello zio Nicola che spetterà a chi, tra i tre cugini Pittalunga, per primo avrà un figlio maschio, sconvolge la vita di una famiglia della borghesia siciliana. creando situazioni esilaranti che si chiudono con il classico finale a sorpresa. Tra i potenziali eredi si scatena la competizione. Bartolomeo non ha figli e in più è stato abbandonato dalla moglie, Emanuele è un vecchio scapolo, Gaetano, il più giovane, sta per farsi prete. Questi ultimi due, pur di accaparrarsi l‟eredità dello zio buonanima, finiscono per sposarsi ma a spuntarla sarà Bartolomeo che è venuto a sapere che sua moglie, dopo la fuga, ha messo al mondo un bambino. Personaggi e interpreti : Bartolomeo Pittalunga-Giuseppe Pendino, Manuele PittalungaSalvatore Bosciglio, Gaetano Pittalunga- Luca Montalbano, Giacomo Triscornia-Andrea Gaiteri, Amelia, sua figlia-Elisa Caltagirone, la signora Maddalena-Annalisa Salemi, Nicoletta, sua figlia Carola Mangione, Teresa, la serva-Maria Rosaria Alessi, il notaio Pitto-Giuseppe Ciaravella, Giovanna, la portinaia-Daniela Montalbano, ragazzo di bottega fiorista-Angelo Montalbano. Costumista Giuseppina Carubia, trucco Nardina Vaiana, luci e audio Domenico Bosciglio, direttori di scena Fabio Albanese e Claudia Monachino. S.P.

ESTATE CIANCIANASE GIORNATA DELLA SOLIDARIETA’ A CURA DALL’ASSOCIAZIONE “GIRASOLE” L‟otto agosto 2013, nello scenario della piazza Aldo Moro, ha avuto luogo la GIORNATA DELLA SOLIDARIETA‟, organizzata dall‟Associazione di famiglie e volontari GIRASOLE che, come i lettori ricorderanno, è attiva nella nostra cittadina dal 2011. Essa non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Con questo spirito i soci, il cui numero aumenta sempre più, hanno organizzato una serata ricreativa cui hanno partecipato tantissimi ciancianesi. Numerosi sono stati gli interventi : le dottoresse Valentina Carubia e Tonia Longo, il dottor Vincenzo Lo Scalzo, la dottoressa Marilisa Cammarata, il professor Eugenio Giannone, don Angelo Cerenzia. Omar D‟Ascoli ha letto la poesia del padre Agostino Lu porcu e lu sceccu (nella foto), Eloisa Contissa ha letto la poesia di Eugenio Giannone Ogni Giorno, Giusdy Pullara ha

letto la poesia di Angelo Montalbano Poviru surfararu. Hanno allietato la serata con musica popolare e non Davide Virzì, Sergio Savarino, Antonio Lo Monaco, Francesco Tamburello, Gaetano Croce, Romano, Piero Raffa e Cristiano Bellanca. Il sindaco Santo Alfano e l‟assessore Santo Di Maria hanno consegnato all‟Associazione una targa a ricordo della serata e per l‟impegno dei soci nel volontariato.. La manifestazione si è conclusa con un sorteggio. S.P.

ESTATE CIANCIANASE LA FESTA DI SAN GAETANO Nel tardo pomeriggio dell‟otto agosto si è svolta nell‟omonima piazza la festa di San Gaetano, che ormai è diventata tradizionale nella nostra cittadina. Numerosi i fedeli che gremivano la piazza per assistere alla santa messa celebrata da don Filippo La distribuzione del pane Ferraro, presente il simulacro benedetto del santo che viene venerato nella chiesa Madre. E‟ seguito un momento di fraternità con la degustazione di dolci e pietanze preparati dal comitato, mentre il neonato Kincana Folk si esibiva con canti della nostra tradizione popolare. S.P.

Don Angelo ed il sindaco Alfano con i Gaetano e le Gaetana


Editoria

La Voce di Cianciana

EUGENIO GIANNONE NUOVO SALMISTA. PUBBLICATA L‟ANTOLOGIA Nuovi Salmi, A CURA DI GIACOMO RIBAUDO E GIOVANNI DINO, I QUADERNI DI CNTN, Palermo 2012 Un‟idea folle! Tale era sembrato a molti il progetto di don G. Ribaudo, direttore della rivista Cieli Nuovi Terra Nuova, e G. Dino di una moderna riscrittura dei Salmi del Vecchio Testamento, che aggregasse autori di tutta Italia per comporre nuovi canti al Signore. Una bella sfida alla quale non pochi hanno rinunciato ma che, alla fine, ha visto coinvolti 157 poeti che hanno reinterpretato i Salmi assegnati. Sette Salmi sono stati interpretati due volte per cui il numero dei poeti sale a 157. Altri quattro elaborati sono inseriti nella sezione “Altri poeti”. I Nuovi Salmi sono tutti in lingua italiana, tranne due in dialetto (il dialetto dell‟autore), generalmente in endecasillabi sciolti, uno in terzine dantesche e un altro in distici baciati. I poeti che hanno riscritto i Salmi “in una versione attinente al tempo culturale e poetico presente”, sono rappresentativi di tutte le regioni italiane e tra loro spiccano i nomi di Franco Loi, Domenico Pisana, Marco Scalabrino, Lina Riccobene, Senzio Mazza, Margherita Rimi, Lucio Zinna, Carmelo Pirrera, Melo Freni, Alessandro Ramberti, dalla Sicilia al Piemonte, dal Veneto alla Sardegna, alla Puglia. E anche il nostro redattore Eugenio Giannone, cui è stato affidato il Salmo n° 96. In parecchi Nuovi salmi la novità consiste nella presenza di Cristo, pre-

senza non rilevabile, ovviamente, nei Salmi del Vecchio Testamento. Il volume, che si pregia della Prefazione di Giorgio Barberi Squarotti dell‟Università di Torino e di una Introduzione di S.E. Vincenzo Bertolone, Vescovo di Crotone, nella sezione Altri Poeti, accoglie l‟inno Magnificat scritto da Karol Wojtyla nel 1939. Esso è un‟opera altamente meritoria e rappresenta una scommessa vinta perché – come sostiene Barberi Squarotti –“l‟idea di proporre ai poeti d‟oggi la riscrittura di tutti i salmi, dopo avere ascoltato la voce di quelli antichi (…) è stata una sfida ardua e grandiosa, sublime e ansiosa; e il risultato … appare una conquista al tempo stesso glorioso in poesia ed esemplare come risposta alla domanda della durata ancora o della compresenza di bellezza e di verità nella tradizione biblica…”; mentre il Vescovo di Crotone parla di “singolare e meritoria iniziativa”. Un plauso a don Ribaudo e a G. Dino per la felicissima intuizione. Il Salmo 96 di Eugenio Giannone è di stampo “francescano” e rappresenta un inno d‟amore al Padre, un invito a lodarne la magnificenza e a riscoprire i valori eterni dell‟umanità senza i quali ricadremmo nel buio del paganesimo, acciecati dai bagliori fatui del mondo odierno. S.P.

Ecco il Salmo: Nuovo Salmo 96 Scioglieremo un inno d’amore,/A Dio Padre, signor del creato. /Quant’è grande la gloria di Dio./L‟erba e i fiori dei prati lo sanno; Mari e monti infiniti, splendenti,/Manifestano la sua grande bontà;/ Imponente è la magnificenza,/Ogni lingua balbettare Egli fa. / Su, fratelli, tornate ad amare, /Riscoprite gli eterni valori, / Tralasciate i bagliori del mondo/ Ch‟ ogni giorno vi tirano al fondo; /Accogliamo il Cristo che regna/ Su le piante, su le genti e le cose. /Dio è la fonte di ogni virtù, /Di sapienza, di luce e d‟amor; /La giustizia che Egli amministra/E‟ severa e infallibile ognor./ Scioglieremo un inno a Dio padre,/Che è Signore di tutto il creato. /La giustizia che Egli amministra /Ci conforti in un sano operar.

Vasta operazione della Vigilanza Venatoria Volontaria dell‟ANUU-Migratoristi. Nella campagne di Cattolica Eraclea si è svolto un servizio di vigilanza venatoria, coordinata dalla Ripartizione Faunistico Venatoria di Agrigento il 28/07/2013. La pattuglia composta dal Presidente Provinciale Girolamo Pace e le Guardie Venatorie Battista Luigi, Militello Calogero e Trizzino Gabriele, che in corso di accertamenti hanno recuperato e salvato da morte certa, in località Monte Sara, un esemplare di Poiana in serie difficoltà a volare in seguito ad un trauma all‟ala destra e immediatamente dato in custodia al collaboratore del Cento di Recupero Fauna Selvatica del WWF di Cattolica Eraclea, Patti Onofrio avendo prontamente contattato il Responsabile del Centro

dr Lentini Calogero. Inoltre in Contrada Mortilla sono stati rinvenuti e presi in custodia cappi e lacci per la cattura dell‟Istrice, specie particolarmente protetta, e prontamente segnalati al Comandante dei Vigili Urbani di Cattolica Eraclea Campisi Pasquale. L‟associazione ANUU di Cianciana da anni si batte per la salvaguardia dell‟ambiente e della fauna selvatica, ed è particolarmente attenta a questi atti di bracconaggio che depauperano il patrimonio faunistico della nostra provincia. Il Presidente Girolamo Pace


Letteratura

Numero 4 - Agosto 2013

“LO SPECCHIO DI CARTA” (arte, cultura e tradizioni) a cura di Francesca Perconti Il DIO DELL‟AMORE: CUPIDO NELL’IMMAGINARIO COMUNE Cupido, Dio dell‟amore presso i Romani, nell‟immaginario comune incarna un bambino con le ali, un angioletto, alquanto bruttino secondo alcuni e bellissimo secondo altri tanto da scatenare l‟invidia delle sorelle della moglie Psiche, che scoccando il dardo dell‟amore, colpisce i cuori dei comuni mortali infondendo nei loro cuori il sentimento più nobile tra i sentimenti: l‟amore. Figlio di Venere e di Efèsto, ha avuto un ruolo di tutto rispetto sia nella letteratura italiana che nella letteratura latina, e non meno importante nell‟arte. Diverse opere d‟arte vedono Cupido protagonista. Il primo dipinto in assoluto, nella storia dell‟arte, che Lo ritrae è del Parmigianino, databile 1533-1535 e attualmente si trova a Parma. Più tardi il Canova, in “Amore e Psiche”, ha voluto catturare il momento che precede l‟abbraccio tra i due innamorati, riuscendo a catturare la sensazione estasiante che travolge i protagonisti che, colpiti dalla furente passione, si guardano desiderandosi; e ancora, artisti come Klimt con “Cupido che suona la tromba”, Tra i poeti latini che lo celebrarono annoveriamo Ovidio. Il poeta di Sulmona dedicò

al Dio un vero e proprio inno nel libro I degli Amores, riconoscendo al fanciullo il potere che solo lui possedeva: il potere di acquietare gli animi umani attraverso il sentimento dell‟amore, che è la più dolce tra le armi. Antico quanto il genere umano stesso, l‟amore è stato personificato e decantato instancabilmente fino ai giorni nostri da artisti, poeti e dai “fratelli” dei poeti: i cantautori, i quali prediligono il tema dell‟amore per i loro testi. Ma la letteratura ci insegna che il divin fanciullo, non sempre compì “eroiche” gesta a favore del lieto fine: sono molti i poeti che patirono le pene d‟amore per la donna amata che non ricambiava il sentimento o, peggio, già sposata. La letteratura trecentesca, con le follie dell‟amore cavalleresco e dell‟amor cortese, è piena di esempi. D'altronde, non è forse vero che “L'amore non è amore che cambia quando incontra qualcosa che cambia. È un'impronta incancellabile che combatte tempeste e non si agita mai. L'amore non si trasforma in poche ore o in settimane, ma resiste... anche sull'orlo della morte” disse una volta W. Shakespeare.

IL SALOTTO DELLA POESIA In questo numero La Voce di Cianciana ha il piacere di pubblicare tre componimenti poetici. Se corri non sai ascoltare e Il grido d’amore del Salvatore di Concetta Caltagirone, alla sua prima pubblicazione nel nostro giornale, e Un albero per amico di Lucia Tamburello SE CORRI NON SAI ASCOLTARE Fermati, non correre, ascolta! Cammina con passo lento e fiato leggero, guarda ciò che ti circonda, fa‟ silenzio attorno e ascolta, immergiti in esso e ascolta; se incontri qualcuno fermati: i suoi occhi stanno già parlando; ascolta con interesse e di‟ una parola di conforto; taci quando non sai cosa dire e ascolta, sorridi perché l‟altro senta il tuo affetto, basta poco per far sentire bene il fratello e sentirti bene anche tu! Concetta Caltagirone

IL GRIDO D’AMORE DEL SALVATORE Il correre del giorno nasconde il significato della vita, la ricchezza da essa fluente. Nasce un Bambino, piccolo nel suo essere grande nella sua presenza! Il Bambino fatto uomo è crocifisso per gli uomini per amore, amore a volte non corrisposto. Lui sta là, muto nel tacito silenzio Inchiodato alla croce come mendico E cerca amore per donare; vorrebbe abitare in ogni cuore di carne,

ma l’uomo non ama; quell’Uomo sulla croce trema chiede aiuto al Padre; quell’Uomo sofferente ci cerca, non s’arrende, ci vuole guidare, ci vuole salvare! E il silenzio si fa forza e grida, parla al silenzio della nostra anima, ci consola e col soffio del suo Amore sussurra: Ama ! Ama ! Ama ! Concetta Caltagirone

UN ALBERO PER AMICO ! Vivi in un angolo del mio giardino, maestoso, elegante e fascinoso. Da piccola con te ho giocato; un nome ti ho dato; ho fatto finta che tu fossi la mia amica più cara. Venivo a trovarti per prendere un caffè e chiacchierare, per raccontarti le mie avventure, immaginandomi le tue risposte. Poi facevo finta di ritornare a casa per l‟indomani ritornare a confidarti i miei segreti e poi l‟indomani ancora … . È passato tanto tempo, tu sei ancora lì al tuo posto, mentre io sono cresciuta. Quando sono in giardino a te mi avvicino e ti parlo ancora chiedendoti: “ ti ricordi quando … ? ti ricordi quella volta …? “ Spesso un venticello leggero scuote le tue fronti : par che tu risponda “ Sì “. Lucia Tamburello


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

LEONARDO MARINO E ANNA CARUSO CIANCIANA CHIESA MADRE 27 APRILE 1963 27 APRILE 2013 NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

LUIGI ALFANO E VINCENZA RESTIVO CIANCIANA CHIESA DEL CARMINE 8 AGOSTO 1963, SANTUARIO MADONNA DELLA ROCCA 8 AGOSTO 2013


Ambiente & Sociale

Numero 4 - Agosto 2013

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

ANTONINO SALVO E BENEDETTA FICARROTTA CHIESA MADRE DI CIANCIANA, 27 LUGLIO 1963, 27 LUGLIO 2013

NOZZE D‟ORO PER I CONIUGI

GIOVANNI DI MICELI E FILIPPA BUSCIGLIO CIANCIANA 29 AGOSTO 1963, CIANCIANA 29 AGOSTO 2013


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

A sinistra : Sposi Calogero Mannino e Margherita Cappello, Chiesa Madre di Ribera, 20 luglio 2013 Laurea in lettere moderne per FRANCESCA PERCONTI, conseguita il 9 luglio 2013 presso la Facoltà di Lettere dell‟Università di Palermo. Francesca, collaboratrice del nostro giornale a cui formuliamo le nostre felicitazioni, ha discusso la tesi dal titolo: " La lingua comune nel linguaggio settoriale: la difficoltà di comunicare il contenuto di un articolo al target". Relatrice chiarissima Luisa Amenta.

SPOSI Nicolò Termini e Giulia Negri, Palazzo Gonzaga Guerrieri, comune di Volta Mantovana (MN), 20 Luglio 2013 Laurea in Ingegneria Chimica per GAETANO GAGLIANO, conseguita il 24/ 07/ 2013 presso l‟Università agli studi di Palermo. Titolo della tesi : “Rilascio di sostanze tossiche da bottiglie in PET”. Relatore chiarissimo Gabriel Melina di Danilo e di Onofrio Lorena Anna Re, nato a Scialdone Sciacca il 12 aprile 2013

NASCITE

Giorgia Salamone di Alfonso e di Valentina Rina, nata a Sciacca il 31 agosto 2013


Editoria

Numero 4 - Agosto 2013

EDITO DA BUR SAGGI, ALCUNI GIORNI FA E‟ USCITO IL SAGGIO DI RINO CAMMILLERI IL QUADRATO MAGICO, UN ENIGMA CHE DURA DA DUEMILA ANNI,DI CUI LA VOCE PUBBLICA LA COPERTINA E LA RECENSIONE IL QUADRATO MAGICO C‟è un talismano composto di lettere latine disposte in forma di quadrato che ha attraversato tutta la storia dell‟Occidente e ancora impensierisce gli studiosi. Lo si è trovato, nei secoli, su vari oggetti nei posti più impensati: muri, cocci di mattone, fontane, coppe, manoscritti, addirittura chiese. Perfino in Scandinavia e in Ungheria. Nel Medioevo lo si scriveva su croste di pane che venivano dati ai cani per guarirli dalla rabbia. A volte lo si usava per far tornare i fuggitivi o per assistere le partorienti. Specialmente nel Rinascimento, ispirò tutta una serie di altri quadrati «magici» che però non riuscirono mai a eguagliare il fascino e la complessità del primo. Si tratta di cinque parole di cinque lettere palindrome, cioè leggibili in ogni senso, anche al contrario e dall‟alto in basso e viceversa. Eccole: rotas-opera-tenet-arepo-sator. La traduzione (forse): il seminatore Arepo tiene le opere e le ruote. Nel latino medievale si preferì scriverlo cominciando dal «sator», perché la costruzione della frase alla romana era ormai desueta. Perché gli studiosi, ma anche gli enigmisti, gli esoteristi e perfino Martin Mystère, si sono scervellati su questo Quadrato Magico? Per il semplice fatto che, sì, di quadrati palindromi se ne possono costruire diversi (non tanti, comunque), ma nessuno ha occupato lo spazio e il tempo come questo. Non solo. Non è mai stato trovato un esemplare di Quadrato Magico anteriore all‟avvento del cristianesimo. Infatti, il più antico venne rinvenuto nel 1936 graffito su una colonna negli scavi di Pompei. Le interpretazioni del significato del Quadrato sono legione. Lo si è detto di origine orfica, gnostica, celtica, egizia, o addirittura nient‟altro che un divertissement, un semplice gioco di parole senza senso. Solo negli anni Venti del Novecento qualcuno ne venne a capo. Il bello è che si trattava di tre studiosi che nulla sapevano l‟uno del lavoro degli altri. Uno era tedesco, uno svizzero e uno svedese. Frank, Grosser e Agrell. Si tenga presente che sul quel Quadrato erano stati provati tutti i metodi di lettura, addirittura applicando la scacchistica «mossa del cavallo» (leggendo tre lettere consecutive e due di sbieco) o la lettura detta «bustrofedica» (un rigo sì, uno no e il terzo all‟inverso, come fanno appunto i buoi arando il campo). Ma a nessuno era mai venuto in mente di anagrammarlo. Cioè, di considerarlo un

crittogramma. Ebbene, l‟anagramma dava una sola soluzione sensata, una sola: due «paternoster» con l‟avanzo di due «a» e due «o». Questa fu l‟intuizione di Frank. Ma Grosser e Agrell si accorsero che in quel Quadrato c‟era una sola «n» e suggerirono di disporre i due «paternoster» a forma di croce imperniata sull‟unica «n». Le «a» e le «o» andavano poste agli estremi dei bracci della croce così ottenuta. Ne risultava una croce composta di due «paternoster» inquadrati da «alfa» e «omega». Come dice di sé Cristo nell‟Apocalisse: «Io sono l‟alfa e l‟omega, il primo e l‟ultimo». Le probabilità che questo risultato sia puramente casuale è stata calcolata: è pressoché impossibile. Dunque, quel Quadrato è cristiano. E quello di Pompei era un segno criptico lasciato per i cristiani in un tempo in cui Nerone aveva già scatenato la sua persecuzione. Infatti, Pompei ci dà una data precisa: il 79 d.C., anno in cui fu sepolta dal Vesuvio. Il Quadrato deve per forza essere stato tracciato prima. Non solo. Il graffitaro cristiano lasciò anche la chiave per risolverlo, visto che sotto di esso tracciò le lettere «ano», cioè un‟«alfa» e un‟«omega» con in mezzo la «n» centrale della parola «tenet». Quest‟ultima, essa stessa a forma di croce, sembra «tenere» l‟intero Quadrato. Poiché Gerusalemme fu distrutta dai romani nel 70 d.C. e moltissimi ebrei furono deportati come schiavi nelle città dell‟impero, e poiché i primissimi cristiani erano ebrei, è pensabile che quel segno sia stato lasciato in vista (su una della colonne della Palestra) per avvertire quelli che via via sbarcavano che in città c‟erano dei fratelli nella fede. Pompei, infatti, era una città di commerci e di terme, nonché luogo di villeggiatura dei ricchi romani. La stessa Poppea Sabina, ultima moglie di Nerone, era pompeiana. Ed era anche, pare, una proselita giudaica, forse non estranea alla persecuzione anticristiana del 64 d.C. Dunque, per doppio motivo i cristiani di Pompei dovevano essere guardinghi. Tuttavia, a ben scrutarlo, quel crittogramma cristiano è ben più di quel che appare. Colmo di reminiscenze bibliche e simboliche, sembra più ispirato che ideato da una mente pur fertile. Di più: manda a gambe levate tutta una serie di certezze a lungo considerate acquisite sul cristianesimo delle origini. Si è creduto, da autorevoli studiosi, che la lingua liturgica dei primi cristiani fosse il greco, invece il «paternoster» del Quadrato è in latino. Si è creduto che la croce fosse divenuta il segno dei cristiani solo dopo la visione di Costantino (IV secolo) perché prima non era che un patibolo di cui vergognarsi, invece il Quadrato è pieno di croci (quella costituita dai due «paternoster», quella dei due «tenet» incrociati, i «tau» con cui comincia e finisce la parola «tenet» eccetera). Si è creduto che l‟Apocalisse fosse stata scritta da san Giovanni Evangelista attorno all‟anno 100 d.C., invece ecco «alfa» e «omega» prima del 79 d.C. E questo è solo l‟aspetto più superficiale del Quadrato, che in verità riserva molte altre sorprese. A cominciare dalla forma quadrata, che per la simbologia degli antichi era quella del mondo: il mondo sostenuto («tenet») dalla croce… -Rino Cammilleri, Il Quadrato Magico. Un enigma che dura da duemila anni (Bur, pp. 235, €. 9,50)


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La Voce di Cianciana

SABATO 3 AGOSTO, NEL QUADRO DELLE MANIFESTAZIONI DELL‟ESTATE CIANCIANESE POSTE IN ESSERE DALL‟AMMINISTRAZIONE COMUNALE, IN PIAZZA OROLOGIO, E‟ STATO PRESENTATO AL PUBBLICO IL ROMANZO DI GAETANO DI NOTO PER AMORE O PER FORZA -Nella Sicilia degli anni „60 una ragazza, rapita e violentata, deve sposare il rapitore o rimarrà disonorata per sempre- A presentarlo il professor Eugenio Giannone di cui pubblichiamo la relazione.

Per amore o per forza, romanzo di Gaetano Di Noto Ibiskos Editrice Risolo Il romanzo di G. Di Noto, intitolato “Per amore o per forza”, edito per i tipi della Ibiskos Editrice Risolo, prende lo spunto da una vicenda realmente accaduta, che il nostro Amico trasfigura ambientandola in un contesto non del tutto diverso da quello in cui l‟episodio è avvenuto. Siamo in un paese dell‟entroterra siciliano Valplatani, - a questo punto avete capito che parliamo di Cianciana – negli anni ‟60 del secolo appena trascorso. Sono gli anni del boom, del miracolo economico e della scolarizzazione di massa; gli anni in cui la Tv entra nelle case assieme ad altri elettrodomestici; la gente guarda il Musichiere, la prima Canzonissima, gli spettacoli di intrattenimento e segue i TG. La guerra sembra ormai dimenticata e una voglia frenetica di rinnovamento sembra pervadere tutti, soprattutto i giovani che da lì a poco daranno vita al mitico Sessantotto. Possiamo tranquillamente affermare che gli Italiani accanto alle novità scoprono la gioia di vivere. La società in generale viene avvertita vecchia e superata. Pur se leggermente in ritardo, anche la Sicilia partecipa al rinnovamento: nel bene e nel male, portandosi dietro un vecchio retaggio, atavici tabù e credenze dure a morire, come il malcelato senso dell‟onore e la convinzione che andare in caserma a denunciare un torto subito era una “vriogna”: questo aveva trasmesso la legge dei padri, che fu fatta prima che noi nascessimo! I giovani mafiosi sono impazienti e i vecchi capibastone sono ritenuti arretrati, anacronistici. Basta con l‟abigeato, basta con la mafia delle campagne; adesso c‟è da conquistare le città, c‟è il contrabbando di sigarette, il pizzo, la droga gli appalti e anche la politica. Protagonista almeno apparente del romanzo, assieme alla ragazza di cui è innamorato, è Giovanni Tirrito, terza elementare, pecoraio, che ha una testa così: non per nulla è soprannominato Crozza; giovane rude con tendenza a delinquere, è nipote di don Calogero, “vecchio barbagianni all‟antica”. La mafiosità dello zio rappresenta il suo pedigree e il suo lasciapassare. Dall‟altra parte c‟è Tanina, una bella ragazza apparentemente all‟antica, “tutta casa e chiesa”, come si diceva una volta. Una santarellina, l‟avremmo definita in quegli anni, in cui qualcuno aggiungeva: “Prova a metterle un dito in bocca e vedrai…”. La ragazza sa ricamare, legge Grand‟hotel, si rammarica di non aver potuto studiare ma qualcosa dentro le prude. Giovanni l‟adocchia durante la messa o nel corso mentre si reca in chiesa accompagnata dalla mamma, perché così si usava. La domenica tutti i giovani andavamo ad assistere alle funzioni religiose, ma il prete non “esisteva”; la nostra attenzione e i nostri sguardi erano unicamente per le “signorine” con le quali scambiavamo occhiate complici mentre un sorriso ci diceva che i nostri sentimenti forse erano ricambiati e le speranze ben riposte. Il papà e la mamma di Tanina accettano di fidanzarla con Giovanni che ha mostrato tutte le sue “credenziali”, anche se per la figlia aveva-

no sognato qualcosa di diverso. A questo punto il nostro romanziere sembra prendere il lettore per mano e guidarlo, come si fa con un vecchio amico, per le vie del paese, in un viaggio che dura praticamente un anno alla riscoperta delle nostre tradizioni: la festa di S. Giuseppe con le sue Tavolate, il Venerdì Santo con il Lamentu, la Pasqua con Santo Salvatore, cui i contadini affidano le speranze d‟un buon raccolto, la mietitura, il ritorno ad agosto degli emigrati, la ricorrenza dei Morti e le vampe di Santa Lucia; la ricerca della creta celeste per costruire giocattoli, il vecchio mulino ad acqua, il cerimoniale dei festini matrimoniali. Uno spaccato storico della nostra città, di cui non vengono ignorate le condizioni socio-economiche e che, così, diventa la vera protagonista del romanzo. I personaggi sono inventati, pur se casualmente qualche nome coincide con quello di persone realmente esistite, ma il romanzo si muove sulle coordinate d‟un realismo fantastico per cui non è difficile riconoscere qualche prototipo o situazione realmente esistito o accaduto. Abbiamo così il farmacista col fratello avvocato, l‟attentato alla macchina del “ragioniere”, l‟autista dell‟ambulanza. Il tutto raccontato con tono scanzonato, ironico, spesso autoironico e caustico: Più volte il nostro Amico afferma, per esempio. “E la giustizia trionfò”. Già, da noi, nella terra del Gattopardo, la giustizia trionfa sempre! Esilaranti le pagine in cui ricorda termini che storpiavamo sposando la modernità: lettichisso, guarterpi, scecchi, vischi e simili. Ma torniamo ai nostri due innamorati, a Giovanni Crozza e a Tanina. La ragazza non è illibata e tende una trappola al fidanzato convincendolo di essere il primo uomo della sua vita. Non indugio in particolari, perché non è il caso, ma un bel giorno Tanina, che s‟è montata la testa per un “professore”, come venivano chiamati anche i diplomati (i geometri - vi ricordate? – erano chiamati „ngignè), riesce a mandare a monte il fidanzamento. Giovanni, offeso nella sua dignità di “uomo d‟onore”, con alcuni complici la rapisce e ri-consuma. A questo punto s‟impone il matrimonio per non far perdere l‟onore alla ragazza e tutto sembra andare per il verso giusto. Ma entra in ballo un giornalista di mezzatacca che fiutando lo scoop propone a Tanina e alla famiglia di trasformare la ragazza da disonorata in eroina convincendo i titubanti genitori a denunciare il rapitore e rifiutare il matrimonio riparatore. Tanina, gongola, già si vede su tutti i giornali e così accade. La vicenda non può essere “sanata” perché nel frattempo don Calogero è morto al confino. E‟ vero che durante il funerale è stato quasi beatificato, ma defunto non può più nulla. A questo punto la conclusione ci riallaccia a quanto dicevamo all‟inizio e la vicenda si chiude come avvenne in quel fatto realmente accaduto in un paese del trapanese circa 50 anni fa. Cosa è cambiato da allora?


Editoria

Numero 4 - Agosto 2013

Tutto, ma si tratta solo di un‟illusione, come acutamente sottolinea nella prefazione la madrina del libro; noi siciliani continuiamo ad essere “mafiosi nella testa”; i rapporti umani, una volta improntati a solidarietà, si sono imbarbariti; conserviamo il nostro senso dell‟onore e la nostra concezione di giustizia; taluni valori, ritenuti a torto superati, non sono stati adeguatamente surrogati. La storia continua e si ripete: è questa l‟amara conclusione dell‟autore del romanzo, che offre numerosi spunti di riflessione. Il suo giudizio su fatti e persone è inequivocabile: non lascia scampo. Gaetano Di Noto romanziere? Sì, cioè no.

E‟ romanziere per come presenta e conduce l‟ordito, alla Camilleri, alla cui maniera avrei “sfumato” talune scene, lasciandole alla fantasia fertile soprattutto dei più giovani lettori. Ma così vogliono le leggi dell‟editoria. Lo definirei un saggista, un cronista che si muove tra storia e folklore, documenti e cronaca - anche giudiziaria - che sa raccontare con spigliatezza e tono disincantato, muovendosi abilmente e con levità tra realtà e fantasia, inchiodandoci alle nostre radici, qualcuna delle quali deve essere necessariamente recisa se veramente vogliamo che il gattopardo venga messo in soffitta. Eugenio Giannone

PRESENTATO A CIANCIANA IL VOLUME DI GASPARE D‟ANGELO LA MIA SICILIA, CON RECITAL DELL’AUTORE Nel quadro delle manifestazioni dell‟Estate Ciancianese 2013, un‟importante serata culturale con Recital ha avuto luogo il 9 agosto in Piazza Aldo Moro, dove è avvenuta la presentazione del libro del professor Gaspare D‟Angelo “LA MIA SICILIA, Raccolta e inediti con prefazione di Iacopo Fo, Casa Editrice IL SOLE DI TUTTI”. Alla presenza di un folto e qualificato pubblico, l‟evento è iniziato con il saluto del sindaco di Cianciana Santo Alfano che ha ringraziato Gaspare D‟Angelo per la costante attenzione che egli dedica al suo paese natio, ricordando altresì il suo impegno di sempre per dare il proprio contributo per la crescita della nostra società. Lo stesso ha voluto anche ricordare la dedizione che l‟ho ha contraddistinto, quando entrambi erano consiglieri comunali qualche legislatura fa. Il professor Filippo Cicchirillo, assessore alla Cultura, ha stilato la biografia di Gaspare D‟Angelo e presentato una nota introduttiva del libro, soffermandosi sui racconti Lu mortu vivu e Cinematografo, che passione!

Poi, prendendo in esame la documentazione fotografica, ha messo l‟accento su alcune personalità del mondo della cultura e della politica che rientrano nella sfera dell‟amicizia di Gaspare come ad esempio Nando Della Chiesa, Mario Capanna, Lawrence Ferlinghetti, Edoardo Sanghineti, Dario e Iacopo Fo, Franca Rame, Giovanni Impastato etc. Dietro le sollecitazioni del Cicchirillo, Gaspare ha saputo felicemente esporre la sua poetica, il suo modo di vedere le cose siciliane, belle da valorizzare e cattive da correggere, definendosi un siciliano che sa aprirsi al mondo, non come Leonardo Sciascia che non riusciva ad allontanarsi dalla sua terra, anche se si trovava male. Per finire è d‟uopo dire che per volontà dell‟autore, parte del ricavato del libro verrà destinato per realizzare due lapidi con i nomi dei nostri caduti in guerra, come ha voluto ricordare il professor Eugenio Giannone, promotore dell‟iniziativa. Del volume LA MIA SICILIA, la Voce pubblica il racconto LU MORTU VIVU. S.P.

LU MORTU VIVU Probabilmente la più pirandelliana delle storie che mai sia stata raccontata all‟ombra delle piazze di Cianciana è quella di “Lu mortu vivu”. Un vedovo, dopo un po‟ di tempo, decide di risposarsi. Passano gli anni, crescono i figli-sia quelli della prima che della seconda moglie- e Giuseppe decide di andare a trovare i figli della prima moglie che erano emigrati in una delle Cianciane satellite sparse per il mondo. Il suo arrivo in terra francese coincide con la morte della suocera, mamma della prima moglie. Il nostro futuro eroe, suo malgrado, manda un telegramma in paese per avvisare le famiglie del suo arrivo e, contemporaneamente, del decesso della suocera. Il testo recitava: PAPA‟ ARRIVATO MORT* MAMMA. L‟ultima vocale dopo MORT non era chiara. Poteva essere una O oppure una A. E da qui l‟equivoco. La MAMMA /Suocera è interpretata come mittente del telegramma e il PAPA‟, morto, come soggetto. La seconda moglie e i parenti tutti tengono tre giorni di lutto come si era solito fare allora con

tanto di cunsulu. Le amiche e cummari ebbero il compito di convincere i parenti dello scomparso a prendere un masticuni ( boccone). Da molte ore non toccavano cibo impegnati come erano nel piangere il lontano defunto con tanto di funerea tradizione greca. Qualche settimana dopo, Giuseppe fa rientro in Sicilia. Da Palermo prende la corriera per tornare a casa sotto gli increduli occhi di qualche compaesano. Era appena arrivato al paese prima di Pirandopoli, quando tale Vincenzu Gintili, in procinto di prendere la stessa corriera, lo avvista e, dapendolo morto, indietreggia urlando.” Lu mortu. Lu mortu è vivu!” e ancora “Oh beddra Matri…lu mortu anniviscì!!!” (O Madonna… il morto è resuscitato!!!). Una volta arrivato a Cianciana, fu presa la saggia decisione di avvisare le famiglie dell‟arrivo di lu mortu vivu, ma fatalità volle che a passare dalla vicina fermata del pullman si trovasse una delle sorelle di Giuseppe, che incominciò anch‟essa a urlare e piangere il fratello una seconda volta, per disperazione e incredulità. Non appena giunse la notizia, simili scene si ripeterono nelle due famiglie di Giuseppe. Con l‟aggiunta di disperati tentativi di strapparsi d‟addosso il nero del lutto degli abiti che indossavano. E il tutto fu contornato da un forte temporale estivo che ben si prestava come scenografia naturale. Dopo qualche tempo Giuseppe, con tutta la seconda famiglia, emigrò in Canada. Una mattina d‟autunno, due vecchietti a li casotti si scambiarono il solito:-Chi si dici? -Chi s‟havi a diri? E dopo una breve pausa… Pari ca a lu Canadà murì Giseppi “ lu mortu vivu”…Ma questa volta non ci furono segnali di ritorno alla vita.


Attualità

La Voce di Cianciana Convegno “Anatocismo ed Usura Bancaria : Cosa fare, come difendersi”

Si è tenuto ad Alessandria della Rocca, sabato 6 Luglio 2013, il secondo incontro-dibattito su “Anatocismo ed Usura Bancaria”, organizzato dal Ciancianese Giuseppe Martorana, che continua fruttuosamente nella sua campagna di sensibilizzazione contro gli abusi bancari di cui ognuno di noi può essere vittima. Martorana, Peppe per gli amici, è stato un imprenditore di successo, per primo si è scontrato contro le barricate issate dalle leggi in materia bancaria, e scottato da tali esperienze, da allora mette le proprie competenze in materia al servizio di tutti, portando avanti, iniziative volte alla divulgazione delle problematiche cui ognuno di noi potrebbe andare incontro nei

rapporti con le banche, iniziative come quella che si è svolta, davanti ad un attento pubblico, ad Alessandria della Rocca. L‟incontro, coordinato dal Dott. Massimo D‟Angelo – della segreteria della Camera del Lavoro di Cianciana, e Consigliere comunale - ha visto la presenza dell‟Avvocatessa Sonia Nadali, del Foro di Genova, una dei massimi esperti di Anatocismo e difensore di controversie a tutela delle vittime degli abusi bancari, la quale in un intervento ricco di spunti legislativi, ma di semplice e concreta comprensione, ha illustrato i rischi maggiori il semplice cittadino può andare incontro nei rapporti con la banca. Appassionato è stato l‟intervento di Peppe Martorana, - Delegato Provinciale “ Movimento vittime dell‟Usura ed Estorsione Bancaria - che ha narrato di come le vicende che lo hanno personalmente colpito, lo hanno spinto ad intraprendere un

profondo studio delle problematiche inerenti la materia, che oggi intende divulgare il più possibile, affinché tutti possano evitare tali rischi. Il Sindaco di Alessandria della Rocca, Alfonso Frisco, che ha patrocinato la serata, ha portato il suo saluto dimostrando un‟accesa sensibilità verso tali problematiche, mettendosi a disposizione per ogni iniziativa che sia di pubblica utilità, così come il Sindaco di Cianciana Santo Alfano, che ha partecipato al Convegno in terra alessandrina, proprio per sottolineare la sua vicinanza e solidarietà verso chi si occupa di tali problematiche. Il Prof. Gaspare D‟angelo è intervenuto dal pubblico, sottolineando come sia importante anche per tali problematiche il rispetto del concetto di legalità, ed a tal proposito ha letto e recitato la sua famosa poesia “ Falcone e le Ali”, che in seguito, autografata ha donato al Sindaco Frisco, padrone di casa. Toccante è stata la testimonianza del ceramista di Monreale , Bennardo Mario Raimondi, che per problemi bancari prima, e per usura dopo è stato ridotto sul lastrico, privato di ogni bene, fino a quando ha avuto il coraggio di denunciare tutto alle forze dell‟ordine, facendo arrestare i suoi aguzzini. Tuttavia, il Sig. Raimondi, da allora vive in una profonda crisi che lo ha spinto a tentare il suicidio, ma per fortuna grazie all‟aiuto e all‟appoggio del nostro Peppe Martorana, si è ritirato dall‟estremo gesto. “Quello che mi interessa maggiormente – dichiara Peppe Martorana – è proprio sensibilizzare la gente sui rischi dell‟usura bancaria, l‟informazione è una delle armi principali per combattere questa guerra – continua Martorana – e grazie alla sensibilità ed all‟aiuto di alcuni amici andremo prossimamente avanti con questi incontri-dibattito anche in altri paesi vicini, cercando di portare un servizio utile alla collettività”. S.P. (Nella foto da sinistra il sindaco di Cianciana Santo Alfano, Giuseppe Martorana, l’avvocato Sonia Nadali, il sindaco di Alessandria Alfonso Frisco e il consigliere comunale Massimo D’Angelo che ha coordinato l’incontro).

IL 4 LUGLIO 2013 E‟ DECEDUTO AD AGRIGENTO IL PROFESSOR FERDINANDO CUFFARO. IN QUEST‟ARTICOLO LO RICORDA PADRE FERRARO Il momento più solenne ed indimenticabile è quello che abbiamo vissuto insieme e con la partecipazione della cittadinanza ciancianese quando il giorno 4 settembre 1960 sono state benedette le nuove campane della chiesa del Carmine. Io, essendo parroco, ho recitato le preghiere per la benedizione delle campane. Ma il momento ed il gesto più importante è stato attuato dal professor Ferdinando Cuffaro che ha tenuto una bellissima e meravigliosa conversazione, illustrando l‟uso quotidiano e festivo delle campane, che richiamano tutta la comunità a condividere gioie e dolori con la gente. Del professor Ferdinando Cuffaro ho tante cose da raccontare : tante esperienze piacevoli in diversi della mia vita. Era un uomo affettuoso e benefico verso i vicini di casa, anche nei giorni della sua fanciullezza e della sua giovinezza. Quando il professore Cuiffaro ed io eravamo ragazzi e giovani, abitavamo nella stessa strada e ci trattavamo come parenti. E' indimenticabile l‟atteggiamento praticato negli studi delle materie scolastiche (ginnasio, liceo etc.). Lui studiava presso la finestra della stanza della sua casa che dava sulla via Palermo. Studiava

leggendo a voce alta. I vicini e i passanti ascoltavano con piacere le sue parole chiare, forti, illuminanti…Quando per motivi di famiglia e di esercizio di attività professionali fu costretto a vivere in Agrigento, la nostra amicizia e la nostra collaborazione non si sono interrotte. Io, essendo stato colpito da gravissime e lunghe malattie, non potevo continuare i miei dialoghi con gli amici e neppure realizzare attive collaborazioni culturali. Un pò di giorni fa, mi ha telefonato a casa la signora Rosa Gaglio, moglie del professor Cuffaro . Sono rimasto un po‟ scosso e molto triste nel sentire la notizia della morte del professor Cuffaro, avvenuta il 4 luglio 2013. Ho pregato e ho fatto pregare i fedeli della Chiesa del Carmelo. Ferdinando frequentò la scuola media nel vicino paese di Bivona. Frequentò il liceoginnasio presso l‟istituto Vittorio Emanuele di Palermo, con profitto sempre brillante. E nella stessa città frequentò la facoltà di lettere, conseguendo la laurea. Quando si trasferì in Agrigento insegnò italiano e latino al Liceo classico “Empedocle”. (Segue pagina seguente)


Notizie dall’anagrafe

Numero 4-Agosto 2013

In seguito fu preside per tanti anni al Liceo Scientifico “G.B.Odierna” di Palma di Montechiaro, fu poi trasferito ad Agrigento presso il Liceo Classico “Empedocle”, dove svolse la sua attività con serietà e competenza fino al 1997. Certamente i momenti più belli, con tanto affetto e solidarietà, li ha trascorsi insieme alla diletta moglie Rosa, ai figli Alfonso, Angela e Antonella, agli adorati nipoti Maria e Luigi, ai fratelli e alle sorelle. Quanti lo hanno conosciuto e stimato, ricordano sempre il suo alto profilo umano e culturale del loro indimenticabile parente ed amico. Ho scritto sette libri e nel libro che

pubblicherò prossimamente e che porterà il titolo “Tutto per grazia di Dio, Volume II” narrerò la storia dell‟Unità Pastorale, con sede in Matrice, che guidai per 15 anni, con continua, lunga e intensa attività pastorale. Ricorderò anche il professor Ferdinando Cuffaro che portò tanti benefici alla comunità ecclesiale ciancianese. E‟ giusto che sia ricordato e imitato dalle generazioni successive. Non solo lui, ma anche la sua diletta madre Angela Pendino, che era una donna veramente credente e molto praticante. Sacerdote Filippo Ferraro, Cianciana 18/07/2013.

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI : NASCITE Marta Alessi di Fabio e di Stefania Amari, nata a Santo Stefano Quisquina il 14 luglio 2013 Emanuela Di Lucia di Vincenzo e di Giuseppina Chiazza, nata a Santo Stefano Quisquina il 28 agosto 2013 Giorgia Salamone di Alfonso e di Valentina Rina, nata a Sciacca il 30 agosto 2013

MATRIMONI Giuseppe Mortellaro e Loredana Provenzano, Chiesa Madre di Cianciana, 15 luglio 2013 Calogero Mannino e Margherita ZZZZZZ, Chiesa Madre di Ribera, 20 luglio 2013 Gerardo Ferraro e Sandra Di Maria, Chiesa madre di Cianciana, 19 agosto 2013 Gianpaolo Pullara Caiazza e Anna Maria Fortunata D‟Angelo, Chiesa Madre di Cianciana, 20 agosto 2013 Vito Candiloro e Nafsika Stavroponlon, Basilica di Sciacca, 24 agosto 2013

GLI EVENTI TRISTI : DECESSI Onofria Riggio, vedova Francesco Nuara, nata a Cianciana il 9 ottobre 1923,deceduta a Bivona il 23 aprile 2013; Angela Dell’Arte, vedova Angelo Montalbano, nata a Cianciana il 20 ottobre 1931, deceduta l’otto luglio 2013; Filippa Riggio, coniugata Domenico Perconti, nata a Cianciana il 18 maggio 1928, deceduta l‟otto luglio 2013;Giovanna Bondì, vedova Mariano Fretto, nata a Cianciana il 2 aprile 1949, deceduta il 10 luglio 2013; Carmela Vaccaro, con. Alfonso Caruso, nata a Castellammare del Golfo il 23 marzo 1952, deceduta il 21/07/ 2013; Lucia Di Stefano, vedova Antonino Martorana, nata a Cianciana il 17 dicembre 1923, deceduta il 30 luglio 2013;Francesco Cusumano, coniugato Calogera Abella, coniugata Alfonsa Cunsolo, nato a Cianciana il 4 gennaio 1935, deceduto il 10 agosto 2013; Pietro Di Maria, nata a Anna Maria Cusumano, coniugata Raffaele Costanza, nata a Cianciana il 6 aprile Cianciana il 26 agosto 1927, 1963, deceduta il 16 agosto 2013 deceduta l’11 agosto 2013 DECEDUTI FUORI CIANCIANA Domenico Piazza, con. Fina Alfano, nato a Cianciana il primo settembre 1921, deceduto a Piazza S.Stefano (Como) il 25/05/2013; Ferdinando Cuffaro, coniugato Rosa Gaglio, nato a Cianciana il 22 luglio 1931, deceduto ad Agrigento il 4 luglio 2013; Gaetano Panepinto, coniugato Antonina Cilona, nato a Cianciana il 21 agosto 1930, deceduto a Torino il 5 agosto 2013; Gaspare Pecoraro, nato a Cianciana il 13 aprile 1925, deceduto a Milano il 17 agosto 2013; Pietro Cuffaro, coniugato Angela Greco, nato a Cianciana il 26 marzo 1924, deceduto a Pordenone il 18 agosto 2013; Carolina Bellanca, coniugata Ferdinando Cuffaro, nata a Cianciana il 9 gennaio 1954, deceduta a Hoddesdon (Inghilterra) il 20 agosto 2013; Giuseppe Palminteri, coniugato Giuseppina Di Noto, nato a Cianciana l‟11 settembre 1938, deceduto a Hoddesdon (Inghilterra) il 28 agosto 2013

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La Voce di Cianciana

Numero 4 - Agosto 2013

DOLCI VACANZE A CIANCIANA

Maria e Gaetano Martorana, residenti a Doizieux-Francia Dolci vacanze a Cianciana per GIROLAMO PULIZZI, residente ad Adelaide (Australia). Nella foto da sinistra Luigi Alfano, residente a Como, Gianna Frenda, Antonina Di Stefano, Girolamo Pulizzi e la compagna Urszula Cichosz, la cugina Teresa Di Stefano con il marito Francesco Tammuzzo, la sorella Maria residente ad Hoddesdon,, seguita dai figli Teresa e Felice Gaiteri. Per finire Giuseppe Di Leto.

Dolci Vacanze a Cianciana per EMANUELA CAMPISI IN CARUBIA, residente ad Adelaide (Australia), la prima nella foto da sinistra, seguita dal cognato Vincenzo Alfano, la sorella Angela, residenti a Cernobbio. Poi la signora Rosa Alfano e la figlia Rosetta.

A destra: Per la prima volta a Cianciana i nostri amici francesi Christine, Axelle e Jean-Claude Olivieri, residenti a Farnay (Francia)

Dolci Vacanze a Cianciana per PIETRO RE, residente a Elyria, OhioUsa, nel paese natio dopo 34 anni. Da sinistra Anna Maria La Corte, Angela Caruso, Antonietta Re residente a Torino, Antonietta Re, Maria Re con al fianco il marito Gaetano Nuara seguito da Giovanni Giannone. Dietro Francesco Ciraolo e Pietro Re. Seduto Mario Re


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