Anno XIV- N° 4 – AGOSTO 2014 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001
-NASCE A CIANCIANA IL PASSAREDDU ARTIST RESIDENCY -MOSTRA FOTOGRAFICA CIANCIANA-UMBRIA DI NINO CIRAOLO -PRESENTATO DENTRO LE QUINTE DI LORENZO MARIA BOTTARI -PRESENTATO A PIETRAPERZIA DI VINCENZO FELICE SEDITA L’AVVENTURI DI NINU DI BRASI A CURA DI FRANCESCO CANNATELLA
IN QUESTO NUMERO L‟Angolo della Posta – Sostenitori della Voce
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Mostra fotografica Cianciana-Umbria di Ciraolo
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Aperto presso il Comune uno sportello INPS
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Spettacolo Immagini-Musica dell‟U.T.E.
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Serafina Montabano, direttrice didattica
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Presentato a Pietraperzia volume di F.Cannatella
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A Cianciana turisti da tutto il mondo di Enzo Minio
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Nasce il Passareddu Artist Residency
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Estate Ciancianese 2014
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Dalla pirrera a Charleroi, quadro di D. Vaccaro
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Presentato Dentro le Quinte di Lorenzo Maria Bottari
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Il Salotto della poesia-La coppola di A.D‟Ascoli
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Recital di e con Gaspare D‟Angelo
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Notizie dall‟Anagrafe
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Case in Festa
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Dolci Vacanze a Cianciana-Briciole di saggezza Oltre il Marmo
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CIANCIANA-PIAZZA ALDO MORO, 31 LUGLIO 2014“SAGRA DEL RACCOLTO” ORGANIZZATA DALLA PRO-LOCO DI CIANCIANA
Corrispondenza
La Voce di Cianciana
La Voce di Cianciana Anno XIV - Numero 4 Agosto 2014 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.
Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:
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Da Genova - Carissimo Salvatore, come vedi anche quest‟anno ci sentiamo tramite queste poche parole. Noi tutti andiamo bene, come mi auguro per te e famiglia. Tramite mio nipote Alfonso Campisi, ti mando la mia quota per l‟abbonamento al giornale La Voce di Cianciana. Mando tanti saluti a tutti gli amici di Cianciana e a tutti quelli sparsi per il mondo. Cordiali saluti a te e a tutta la redazione del giornale. Antonino Gambino Da Quilmes (Argentina) - Egregio Prof. Salvatore Panepinto, Ti scrivo questa e-mail per dirti che ho scritto un articolo intitolato CIANCIANA, CITTA COSMOPOLITA DELL´AGRIGENTINO, presso ALPIFASHION MAGAZINE. Spero che ti piaccia Ti passo il link :http://www.alpifashionmagazine.com/journal/cianciana-cittacosmopolita-dell‟agrigentino/ Ah, se t´interessa puoi leggere un altro articolo anche sulla citta di Noto. Ecco il link :http:// www.alpifashionmagazine.com/journal/citta-di-noto-capitale-delbarocco-sicilia Ti spedisco altresì la mail del direttore d‟ALPIFASHON l‟onorevole Antonello Piludu che ti invia cordiali saluti, grato per aver visto e conosciuto il giornale La Voce di Cianciana: “Ciao Alejandro, ho letto la Voce di Cianciana, un giornale ben strutturato e informativo sia per chi non conosce Cianciana e per i tanti concittadini che per motivi di lavoro sono lontani, sicuramente nostalgici in quanto particolarmente legati ai ricordi, alle tradizioni alle sagre religiose; le notizie che periodicamente vengono pubblicate fanno si che si rinforzi quel sentimento innato che lega gli uomini alla amata Terra natia e ai propri parenti. Un Cordiale saluto a Salvatore e ai Cittadini di Cianciana. Un abbraccio Fraterno a Te e a Tutti i tuoi cari. Antonello. A presto!” P.S.Se vedi i miei cugini Filippo e Rosetta che mi pare siano lì, dai loro un gran saluto d parte mia. Allora ci sentiamo presto. Belle Cose e tanti saluti ai tuoi! Distinti Saluti, Alejandro Di Noto
SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA” La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l‟abbonamento PER L‟ANNO 2014. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : CIANCIANA : Ditta Castellano Impianti, famiglia Papini-Carubia, SUPERMERCATO ALIMENTARE FOOD MARKET DEI FRATELLI GIANNONE, Lucia Tamburello, dottor Salvatore Piazza; ITALIA : Gaetano Alessi-Torino, Rosetta e Filippo Di Noto-Milano, Alfonso Campisi-Genova, Antonino Gambino-Genova,Francesca Montalbano-Figlinie Valdarno, geometra Vincenzo Cinquemani-Padova, dottor Stefano Cuffaro-Pordenone; ESTERO : Ninfa Pensato-Vancouver (Canada), Rosa Savarese-Ashton Inghilterra, Alfonso Provenzano-Heiligenhaus (Germania), Salvatore La Corte-Caracas (Venezuela), Domenico Montalbano-Sud Africa.
News
Numero 4 - Agosto 2014
NASCE LO SPORTELLO INPS, UN NUOVO SERVIZIO PER GLI UTENTI di Enzo Minio Da qualche settimana Cianciana ha uno sportello dell‟Inps al servizio della collettività. E‟ stato inaugurato e aperto al pubblico, nei locali del palazzo comunale, dove all‟ingresso è stato ricavato un apposito ufficio. Erano presenti all‟evento diverse autorità dal sindaco Santo Alfano all‟ex sindaco Salvatore Sanzeri, dal direttore provinciale dell‟Inps Gerlando Piro al presidente del comitato Inps Stefano Iacono, da consiglieri e assessori a diverse autorità istituzionali, dai parroci a responsabili di associazioni locali. Lo sportello, che viene realizzato a costo zero per l‟amministrazione civica ciancianese, sarà gestito dal personale municipale, Marianna Forte e Maria Ferraro, che forniranno notizie a quanti chiederanno informazioni sulle loro pratiche in atto all‟Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Agrigento. Il sindaco Alfano ha sottolineato che i vantaggi per i cittadini saranno notevoli perché gli
utenti per avere chiarimenti sulle loro posizioni contributive non saranno più costretti a recarsi periodicamente presso la sede staccata Inps di Bivona che dista una dozzina di chilometri. Il direttore Piro ha precisato che il servizio dello sportello di Cianciana garantirà informazioni sulle pratiche degli utenti con riguardo alle pensioni, alla disoccupazione, alle malattie e alla stampa dei cud per i pensionati e assicurerà un gran risparmio di personale e di denaro all‟ente in Agrigento dove gli sportelli sono talvolta intasati dagli utenti che d‟ora in poi saranno serviti a casa. Grazie alla presenza di un pensionato alla manifestazione di inaugurazione, gli operatori hanno effettuato il primo collegato reale con la rete informatica provinciale. Enzo Minio
CIANCIANESI : SE LI CONOSCI...LI CERCHI ! Ciancianesi: Se li conosci… li cerchi! Abbiamo avuto modo, nel tempo, di presentare i profili di figli di Cianciana che hanno illustrato con la loro attività il nostro Paese. Con questa rubrica, curata da Eugenio Giannone, iniziamo a presentarne altri. Quanti possono apportare un contributo di conoscenza e approfondimento sono invitati a inviare le notizie alla Redazione de “La Voce”. In questo numero la Voce presenta la direttrice didattica Serafina Montalbano.
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Serafina MONTALBANO, direttrice didattica
icevette la prima educazione dalle suore di S. Anna nell‟antico convento dei Frati minori Riformati di S. Francesco, all‟estremità del paese. Lo zio Sacerdote, Don Carlo Riggio, non ebbe difficoltà a farle proseguire gli studi e Serafina fu affidata alle suore dello stesso ordine ad Agrigento. Diplomata con lode, vinse una borsa di studio e si iscrisse alla Facoltà di magistero di Roma, dove ebbe maestri Luigi Capuana e Luigi Pirandello. Prima agrigentina a conseguire il diploma di laurea presso quella facoltà. Chiuso il Collegio della Vergine di Castiglione delle Stiviere, dove aveva insegnato due anni, tornò in paese dove sposò don Vincenzo Martorana e dove accettò di insegnare ai ragazzi del paese
negli stanzoni dello stesso Convento che l‟avevano accolta bambina, rinunciando alla Direzione didattica a Cagliari e a Palermo. Trasferitasi con la famiglia nella capitale dell‟Isola, conseguì il diploma di Direttrice didattica. Trascorse gli ultimi anni a Roma, dispiegando la sua azione didattica e scrivendo parecchi saggi. Morì nel 1955. A Lei era stata intitolata la Scuola di Avviamento Professionale a tipo Industriale, aperta a Cianciana nel 1959.Era nata a Cianciana nel 1875. Bibliografia: Michelina Cinquemani, Serafina Montalbano e Pietruzze di Sicila, Roma 1971
Attualità
La Voce di Cianciana
CIANCIANA : ARRIVANO TURISTI DA TUTTO IL MONDO La cittadina agrigentina, adagiata sulle colline dell’interno montuoso, di fronte al mare del Canale di Sicilia, ha aperto turisticamente una finestra sul mondo. Cianciana è diventata internazionale per la presenza sempre più cre-
Sicilia e di Cianciana, vive in paese con l‟ex fotomodella di Vogue Joanna; Ray Winston, regista ed attore inglese, ha comprato casa; Ludwing Galea, tenore di Malta, conosciuto per l‟Eurovision, ha acquistato un‟abitazione in contrada Passarello; Elizabeth Briel è una famosa pittrice americana della California che cercava una casa tra l‟Italia e la Thailandia, ha scelto Cianciana; Jacek Kochan, musicista jazzista polacco, ha restaurato una casa e vi passa le vacanze; una giovane donna, che vuole mantenere l‟anonimato e che è stata la coordinatrice degli eventi musicali delle Olimpiadi di Londra 2012, è arrivata da poco in paese; Steve Genovese, regista statunitense di Chicago, ha casa da qualche anno; Jan Wallace, attore canadese di origine inglese, arriva nella cittadina d‟estate. L‟elenco potrebbe continuare a lungo. Ci fermiamo. Di Cianciana parlano i giornali, i quotidiani, le Cianciana : turiste russe riviste specializzate, le televisioni , i siti su internet di scente di visitatori, di turisti e di tante famiglie che acqui- mezzo mondo. La rete televisiva degli Usa “Home and stano case per dimorarvi per le vacanze o per abitarci tut- Garden Television Network (HGTV) di New York ha to l‟anno. Oggi nella cittadina, al bar, in piazza, nei supermercati e negli uffici comunali si sentono parlare tante lingue, dall‟inglese al francese, dal tedesco perfino alla lingua russa. Sono i componenti delle famiglie straniere che negli ultimi due anni sono arrivate nella cittadina dove si sono già inserite tanto che cominciano a parlare in italiano e i più giovani perfino in dialetto siciliano. Secondo le locali agenzie ciancianesi, oggi a Cianciana hanno comprato casa oltre 200 famiglie provenienti da mezzo mondo. Sono arrivati nuclei familiari, giovani, anziani, studenti universitari, dagli Usa, Canada, Cuba, Russia, Polonia, Ucraina, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Malta, Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Austria e Irlanda. Si tratta di famiglie che hanno scelto, via internet, Cianciana per trascorrere le vacanze estive e invernali o per risiedere stabilmente nella cittadina dove il clima è ottimo perfino d‟inverno e dove la cordialità e la disponibilità dei ciancianesi fa impazzire gli stranieri che mai Cianciana : famiglia norvegese hanno visto tanto calore umano. L‟aspetto più interessante di questo notevole afflusso di effettuato in paese con una troupe delle riprese televisive turisti è il fatto che Cianciana, oltre alle famiglie comuni su Cianciana e le trasmette periodicamente in America e benestanti che arrivano da diversi continenti e che spen- sul satellite. La francese “Antenne 2” ha mandato in onda dono denaro per la ristrutturazione di vecchie e tradizio- servizi televisivi sul turismo ciancianese. Tante riviste nali abitazioni, oggi sfitte e talvolta abbandonate, e per internazionali specializzate dagli Usa fino al lontano ogni tipo di acquisto, dall‟alimentare all‟abbigliamento, è Giappone presentano servizi giornalistici sulla cittadina. stata scelta da artisti, da professionisti dell‟arte e della Il sindaco Santo Alfano: “Il comune lavora attivamente cultura, del mondo dello spettacolo, molto famosi nel per rendere accogliente il soggiorno degli ospiti a Cianmondo. ciana. Espletiamo velocemente le pratiche burocratiche e Facciamo un piccolo elenco di professionisti che a Cian- mettiamo a loro disposizione i servizi. Abbiamo raccolto ciana hanno già acquistato casa e che vi risiedono da consensi e un numero crescente di arrivi. Turismo ed ecoqualche anno: Jacek Premba, illustre fotografo europeo di nomia vanno a braccetto”. Enzo Minio Varsavia, ha fatto libri e calendari con immagini della
Letteratura
Numero 4 - Agosto 2014
ESTATE CIANCIANESE 2014 Un‟Estate Ciancianese tutta particolare quella appena trascorsa, all‟insegna soprattutto della cultura, a riprova dell‟effervescenza artistico-creativa della nostra città che anche quest‟anno nel periodo estivo, ha registrato una nutrita presenza di stranieri, oltre ai nostri emigrati. L‟Estate si è aperta ufficialmente e come di consueto con la Sagra del Raccolto del 31 luglio cui è seguita giorno dieci agosto un‟altra “mangiata”, la Giornata del Cacciatore, organizzata dal circolo “Pino Mendola” che pure il 3, aveva curato l‟organizzazione del primo meeting del cane, alla Villa comunale presso la quale si è svolto il saggio di Danza e sono avvenute le due rappresentazioni teatrali delle compagnie I Sicani di Santa Elisabetta che hanno messo in scena I segreti del Principe di Casadoro e la nostra Thetron che ha allestito lo spettacolo Di tutto e di più. Tra le attività sportive, accanto ai tornei di calcetto, di pallavolo e tennis, una menzione particolare merita la gara di Go Kart, a cura dell‟associazione Cianciana Karting che ha richiamato parecchi partecipanti provenienti da tutta la Sicilia. Tra i vari momenti ricreativi ricordiamo il Baby Parking
e la caccia al tesoro (cooperativa Le Radici), la serata di tango MILONGA SOTTO LE STELLE, Cosi di Sicilia a cura della compagnia popolare Aromi di Sicilia, La Notte Bianca con il torneo di Street Soccer, lo spettacolo musicale Voci Nuove e l‟esibizione itinerante di Alessandro Cicchirillo e dei suoi amici Lestofunky che hanno diffuso per le strade, preceduti giorno 5 dal Cafè Concerto di Ignazio Virzì. Giorno sette in Largo San Gaetano è stato festeggiato il santo di Thiene con momenti di fraternità e canti popolari. Per quanto riguarda le varie iniziative culturali, rimandiamo, a seguire, ai singoli articoli. S.P.
(Nelle foto a sinistra due momenti dell’animazione della pisatina, nel corso della serata del 31 luglio. Protagonisti Benedetto Alessi e Giuseppe La Corte. Nelle foto in alto due momenti della festa di San Gaetano : la celebrazione della santa Messa e la signora Gaetana Panepinto in Mannino che indossa la plangia).
PRESENTATO A CIANCIANA IL VOLUME DI LORENZO MARIA BOTTARI DENTRO LE QUINTE ESTATE CIANCIANESE Con il patrocinio del Comune di Cianciana il Circolo Culturale Alessio Di Giovanni e la Biblioteca Comunale Paolo Borsellino hanno presentato il volume di Lorenzo Maria Bottari Dentro le quinte, della vita oltre la tela –Ritratti e quadretti poetici. Schena Editore, Fasano 2014. L‟evento culturale ha avuto luogo nella serata di domenica 27 luglio. Dopo i saluti del sindaco Santo Alfano, dell‟assessore alla cultura Filippo Cicchrillo, del direttore della biblioteca comunale Mario Carammazza, coordinatore della serata, di Onofrio Riggio, del presidente del Circolo culturale A.Di Giovanni avvocato Alfonso Marino, il professore Eugenio Giannone ha pre-
sentato il volume, con reading poetico della professoressa Monica Giannone. Nel corso della serata il poeta inglese Adam O‟Riordan ha dato lettura in lingua originaria di una sua poesia, tradotta in italiano e declamata dalla professoressa Carmela Alfano. Al termine della presentazione avvenuta all‟aperto, i numerosi partecipanti si sono recati nei locali del Circolo per l‟inaugurazione della mostra, rimasta aperta fino al 3 agosto, e per consumare un rinfresco offerto da Snack Pub “KALOS” di Leo Palminteri-Porticello (PA). Pubblichiamo a seguire la presentazione del Volume e della mostra di Eugenio Giannone. S.P.
Ricorrenze Letteratura
La Voce di Cianciana PRESENTAZIONE
Artista, secondo il Dizionario Garzanti della Lingua italiana, è colui che si dedica abitualmente ad un‟arte e l‟autore del libro che ci accingiamo a presentare fa il pittore; ma lo stesso vocabolario aggiunge più avanti quest‟altra spiegazione: (l’) artista è persona che possiede particolari doti di sensibilità e di gusto. A Lorenzo Maria Bottari si addicono entrambe le definizioni anzi, forse cercando le parole, l‟estensore del significato s‟è ispirato a lui, che, facendo concorrenza a G. D‟Annunzio, ha tentato di trasformare la sua esistenza in un‟opera d‟arte. Il libro, intitolato Dentro le quinte, e nel quale si alternano dipinti, prose e soprattutto poesie, si fregia dell‟introduzione di Alessandro Quasimodo, figlio del grande Salvatore, che ad apertura sottolinea come già nel 1° secolo A.C. Orazio avesse evidenziato la stretta relazione esistente tra pittura e poesia. La poesia è come un quadro: può dire tutto e può lasciare indifferenti; dipende tutto dalla sensibilità di chi ascolta o legge. I quadri e quanto scrive Lorenzo in questo volume nato anche dall‟amichevole caparbietà dell‟Edit. Schena, non lasciano scampo e inducono a prendere posizione od interrogarci. I suoi racconti, le sue riflessioni, le sue poesie – come i suoi quadri – nascono qui, in questa Isola impareggiabile, la Sicilia, terra del mito antico e moderno, degli dei, degli eroi di cui si sostanzia tutta l‟arte bottariana, che è un inno all‟amore e alla gioia di vivere: “Nel giardino del mio cuore / ho fiori di tutto il mondo” … per tutti! C‟è un cordone ombelicale d‟acciaio che lega il nostro Amico alla Sicilia e a Palermo, sua città; un cordone che non si può recidere. Lorenzo ne è orgoglioso, anche se sa che dichiararsi siciliano spesso non paga perché “quel malaffare lo paghiamo due volte, / uno perché ci conviviamo, /…/ e l‟altro perché ci additano”. Non è questo l‟unico accenno ai temi sociali perché Lorenzo vive il presente e sa che i problemi sono tanti come la disoccupazione, la solitudine, la povertà, la guerra negazione dell‟amore e della ragione, il ruolo delle donne - che non dovrebbero essere festeggiate solo l‟8 marzo -, il lavoro oscuro, misconosciuto di tantissime e poco gratificate persone (pag. 79), il consumismo sfrenato ed effimero, in una “vita ricca di sorprese ma anche d‟incompiuti arrivederci”, che spesso ci fanno dimenticare che la vita stessa è una gioiosa avventura. Promana
dai versi e dalle illustrazioni una sottile e diafana musicalità che forse è quella ammaliatrice delle sirene il cui canto tanto incuriosiva Ulisse, uomomito-leggenda, cui potremmo assimilare Lorenzo, sempre in giro per il mondo a colmare la sua curiosità intellettuale e la voglia di nuovi incontri. Incontri che hanno contemplato personaggi del calibro di Renato Guttuso, Corrado Cagli, Angus Mac Bean, Leo Castelli, Ibrahim Kodra e la”divina poetessa” Alda Merini; da tutti loro ha ricevuto, a tutti ha dato.Ma le pagine più belle sono quelle di Lorenzo intimo, quelle in cui rievoca la madre, “prima musa ispiratrice”, che aveva saputo tirarlo su in una particolare temperie di diffusa povertà, privazioni e stenti, lasciandogli un vuoto che il tempo non è riuscito a colmare. Tornando ancora alla composizione del libro, esso si avvale oltre che delle poesie e delle riflessioni dell‟autore, dell‟intervento di Antonio Miredi, critico d‟arte che abbiamo avuto la fortuna di conoscere, dell‟intervento della poetessa Maria Grazia Vai, nel risvolto di copertina dell‟intervento di Roberto Schena, nonché di circa 80 riproduzioni dei quadri, che danno forma alla parola, e di alcune belle fotografie. C‟è, per concludere, in questo libro un Lorenzo M. Bottari “nudo”, un uomo, un artista con tutti i suoi limiti e i suoi pregi, prevalenti; c‟è la storia d‟un‟anima che solo chi la conosce bene riesce ad apprezzare nella sua interezza ed è per questo motivo che invito tutti i presenti a farsi dono del libro, la cui lettura non potrà che arricchirci e rendere più liete le nostre giornate. Eugenio Giannone
ESTATE CIANCIANESE : CIANCIANA, DINTORNI E CONTORNI. CUNTI, RACCUNTI, POESIA E MUSICA,SPETTACOLO-RECITAL DI E CON GASPARE D‟ANGELO Nella splendida cornice della Torre dell'Orologio di Cianciana, il 3 agosto scorso si è svolto il Recital del professore Gaspare D'Angelo accompagnato alla chitarra dal bravo Giovanni Croce. Durante la serata erano in vendita i suoi libri. Il ricavato di 50 copie del libro "La mia Sicilia" di Gaspare D'Angelo è
stato devoluto alla Biblioteca Comunale "Paolo Borsellino" di Cianciana. Il ricavato di altre 50 copie a Casa Memoria Peppino Impastato di Cinisi. Ha aperto la serata culturale l‟intervento del sindaco Santo Alfano che ha elogiato Gaspare D‟Angelo per il suo impegno nel sociale e per l‟attaccamento che nutre per la sua terra e per Cianciana che vorrebbe migliorate, ricordando la comune esperienza di emigrati a Hoddesdon e di consiglieri comunali, nei primi anni ‟80 quando sono stati avviati i primi progetti per l‟assistenza agli anziani. Di Recital, il nostro Gaspare, ce ne ha regalati tantissimi. Memorabile quello in Biblioteca con il bravissimo Mario Pirovano, figlio adottivo del nobel Dario Fo, che ha portato in giro per il mondo (e tutt'ora lo fa) Lu Santu
Recital Giullari Francesco. Per la cronaca, alla traduzione ha collaborato la dott.ssa Judith Evans dell'Università di Bergamo "ciancianisa ad honorem". Ma quello del 3 agosto, più che un Recital, è stata una Performance che spaziava su diversi campi. Il nostro Gaspare è partito ricordando come, tanto tempo fa, Cicciu Busacca intratteneva i nostri Ciancianesi davanti a lu Bar di Radosta semplicemente con chitarra, voce e cartelloni di pezza: "Turi scordu surfararu/ abitanti a Mazzarinu/ cu lu trenu di lu suli /s'avvia a lu distinu. Chi faciva a Mazzarinu/ si travagliu non cci n'era/ fici sciopiru nna vota/ e lu misiru ngalera". Perchè partire da Cicciu Busacca e da questi versi del poeta Ignazio Buttitta? Perchè simile sorte ebbero i nostri surfarara alla chiusura delle miniere. A Gaspare abbiamo formulato qualche domanda. S.P. : Allora Gaspare, perché ti sta tanto a cuore questa pagina di storia siciliana e ciancianese? G.D. : Entrambi i miei nonni erano surfarara. Mio nonno Gaspare perse anche un occhio nella nostra miniere e l'altro mio nonno, Giuseppe, dopo la chiusura, ha continuato, per otto anni, a corrodersi i polmoni in altre miniere europee. S.P.. E c'è stato chi ci ha lasciato anche la vita. Basta ricordare la tragedia dell'8 agosto del 1956 a Marcinelle. G.D. Dei 262 minatori che nell'incendio di uno dei pozzi Marcinelle ci lasciarono la pelle, 136 erano italiani. Ed è l'occasione giusta per ricordare che il 23 giugno del 1946, dieci anni prima, tra il governo belga e quello italiano ci fu una specie di "cambio merci", un accordo scellerato che permetteva al nostro Paese di acquistare carbone dal Belgio ad un prezzo di favore. A fronte dell'impegno di mandare 50.000 minatori, l'Italia poteva importare dai due ai tre quintali di carbone al mese per ogni disgraziato - purché giovane e forte -che veniva convinto a scendere nelle viscere di una miniera. S.P. Per non parlare delle condizioni di vita, degli alloggi... G.D. A Marcinelle i minatori venivano alloggiati nelle baracche del campo 12 degli ex lager nazisti! Vi arrivavano dopo aver viaggiato per giorni e giorni su carri bestiame. I disperati che lasciavano l'Italia in cerca di condizioni più umane non sapevano quale inferno li attendesse. Ci vollero 136 vittime perché si avviasse una grande battaglia sindacale per il riconoscimento dei diritti dei minatori frutto di una presa di coscienza collettiva. Voglio chiudere questa discorso sulle miniere con un piccolo aneddoto, che vuole anche essere un doveroso omaggio ai nostri antenati minatori: un po' di anni fa LU CANTASTORII mio figlio, tornando da una gita scolastica -aveva visitato il Museo della Storia Naturale di Milano - mi disse: "Papà, sai che c'era anche un bellissimo minerale giallo con la scritta Zolfo di Cianciana? ". Mio figlio mi aveva trasmesso una gioia inaspettata.
Numero 4 - Agosto 2014
ZOLFATARI CIANCIANESI Queste le nostre radici e nostro compito, anche attraverso questa intervista, è trasmettere memoria alle nuove generazioni. S.P. Ad ogni tuo Recital non mancano i tuoi testi poetici contro le mafie. G.D. Voglio solo citarti un pezzo di un'intervista del Gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa: "Generale, ma lei che ci è venuto a fare a Palermo? La rivoluzione?" - “No, a fare funzionare lo Stato” “E questa non le pare una rivoluzione?” Noi vogliamo un vero Stato Democratico che riesca a dare ai suoi cittadini ciò che gli spetta di diritto -a cominciare dal lavoro- e no quello che le mafie gli danno come favore. Ora mi chiedo questo: la lotta alle mafie devono farla solo i parenti delle vittime? E noi società civile? Come sai io sono amico e collaboro con Giovanni Impastato, Claudio Fava, Nando Dalla Chiesa ma anche con altre centinaia di persone che come me credono che non c'è riscatto sociale senza la sconfitta di questo cancro. Durante il Recital ho chiesto al Sindaco Santo Alfano e a tutta la giunta di intitolare una strada a Peppino Impastato e la cosa è stata accolta positivamente . Il Sindaco ha anche individuato alcune strade. L'Arch. Antonio Piparo,di Casa memoria Impastato Cinisi, presente al Recital, era più che soddisfatto. Noi a Cianciana abbiamo già una Biblioteca intitolata a "Paolo Borsellino". Ma non per riconoscere degli "eroi", semplicemente per un discorso di trasmissione della memoria. Per poter dire alle nuove generazioni: " Sapete, una volta in questa terra c'era la mafia e questi signori hanno contribuito a sconfiggerla". S.P. Ti ritieni soddisfatto di questo Recital? G.D. Assolutamente sì anche se non ho trattato altri temi del patrimonio culturale di Cianciana. Avrei voluto fare una sintesi sul personaggio "Cav. Nino Guadagna", Il caso "Lu mortu vivu" ma i tempi erano quelli. Avrei voluto ricordare lo storico gruppo musicale "Clan Montalbano" intonando la bellissima canzone scritta da Lu Zi Giuvanni: "Amore, sei un amore perduto, ti cerco ma non ti posso trovare" cavallo di battaglia del loro cantante, il compianto Luigi, oggi passionalmente riproposta dal nipote Lillo Pecoraro. Per quello che non son riuscito a fare quella sera c'è tempo. Alla prossima e grazie all'attento e numeroso pubblico. S.P.
Ambiente & Sociale
La Voce di Cianciana
Per iniziativa dei nipoti Teresa Di Stefano e Francesco Tammuzzo, festa in onore dei coniugi GIROLAMO RE e TERESA PENDINO. Su una grande torta sono state collocate tre numeri con candeline per festeggiare i 96 anni del signor Girolamo, i 90 anni della signora Teresa e il loro 67° anno di matrimonio. Oltre ai suddetti ci sono nella foto il signor Giuseppe Re e la moglie signora Anna Maria Bavuso Volpe, residenti in Inghilterra.
80° compleanno per la signora ANTONINA MARINO, vedova Caruana, festeggiato a Carate Urio (Como) il 21 giugno 2014. ALICE DI ROSA di Demis e di Raffaella Trapani, nata a Monza il 10 giugno 2014
N A S C I T E
50° compleanno per il signor VINCENZO CARUANA, festeggiato a Carate Urio (Como) il 4 luglio 2014 ETHAN CELLE di Fabrice e di Angela Di Mora, nato a Saint Chamond (Francia) il 22 giugno 2014
Ambiente & Sociale
SPOSI GIUSEPPE GUALLA E ROBERTA D’ANGELO, PALERMO, CAPPELLA PALATINA DEL PALAZZO DEI NORMANNI, 16 MAGGIO 2014
(FOTO IN ALTO) Con il massimo dei voti (100 su 100) diploma per SARA SCARLATA (nella foto con i genitori), conseguito presso l‟Istituto d‟Arte G. Bonachia di Sciacca, sezione arte del tessuto.
Numero 4 – Agosto 2014
Primo compleanno per la piccola GIORGIA SALAMONE, festeggiato il 30 agosto 2014
50° compleanno per SALVATORE CAMPISI, festeggiato presso il ristorante-pizzeria Canadian di Cianciana il 15 Agosto 2014 Secondo compleanno per EDOARDO CIABATTINI di Gabriele e di Francesca Montalbano, festeggiato a Montenero - Livorno il 7 settembre 2014. Questa la dedica : “Per i tuoi gioiosi 2 anni, un buon compleanno da mamma, babbo e la sorellina Marta”.
Avvenimenti culturali
La Voce di Cianciana
MOSTRA FOTOGRAFICA CIANCIANA-UMBRIA : COLORI FORME EMOZIONI DI NINO CIRAOLO Seconda significativa iniziativa culturale del Circolo Culturale Alessio Di Giovanni di Cianciana. Il 10 agosto 2014 c’è stata la presentazione e l‟inaugurazione della mostra fotografica del nostro caro compaesano professor Nino Ciraolo dal titolo Cianciana -Umbria, Colori Forme Emozioni, protrattasi fino al 16 agosto e che ha fatto registrare numerosi visitatori. Dopo i saluti del sindaco Santo Alfano, del presidente del circolo avvocato Alfonso Marino e del direttore della Biblioteca Comunale Mario Caramazza, il professor Eugenio Giannone ha presentato la mostra, ad inaugurare la quale un‟artista di eccezione : la notissima cantante americana di origini ciancianesi Angela Knight.
CENNO BIOGRAFICO DEL PROFESSOR NINO CIRAOLO Cenno biografico Nino Ciraolo nasce a Cianciana nel 1945 nel quartiere Stazzone. Conseguita e la maturità classica presso il Liceo "Pirandello" di Bivona, frequenta l' Istituto Universitario Orientale di Napoli, dove si laurea in Lingue e Letterature straniere nel 1971. Insegna come assistente d' italiano a Lione (Francia) nel più prestigioso liceo della città. Nasce qui la grande passione per la fotografia in bianco e nero che si rafforzerà a seguito dell' esperienza col gruppo "Arci" di Cianciana. Nel 1972 si trasferisce a Foligno ( Umbria) dove insegnerà fino a fine carriera. L‟Umbria e Cianciana: accostamento, a prima vista insolito, ha radici abbastanza remote. Ai cultori d' arte e letteratura (tra cui spiccano il nomi di Gaetano e Alessio Di Giovanni) luoghi come Assisi, Bevagna, Foligno e altri ancora non sono nuovi. Di queste città, incastonate nel cuore della valle umbra, Nino Ciraolo ha saputo congelare con l' occhio magico della macchina fotografica, passione nella quale trasfonde amore e impegno, emozioni davvero irrepetibili. La prima, immediata impressione che si ha guardando le foto è quella di trovarsi dinanzi a dei tessuti o a quadri di impressionisti, alla maniera di un Monet, con la loro fantasmagoria di colori che sembrano voler catturare, nella loro sinfonia, l‟anima delle cose, la bellezza rilassante della campagna umbra. La natura è colta nei suoi momenti di luce e di colori, di albe e tramonti, nella solitudine e nella sacralità dei campi che rimandano ad un intimo colloquio con Dio, suscitano sensazioni forti e invitano alla meditazione per l‟atmosfera talvolta rarefatta, vaporosa che riescono a trasmettere. L‟occhio, che pure quelle immagine ha colto, vi sprofonda e scruta i particolari al suono d‟un flauto che sembra voler emergere tra vitigni, casolari arroccati, fioriture e piante. Immagini senza tempo, che trasportano in una dimensione atemporale, onirica che rimanda ad altre temperie meno compromesse, come quelle
dell‟infanzia e dei luoghi della memoria anch‟essi colti con sapienza nei loro scorci paesaggistici e umani con quei vecchi, accattoni di sole, che siedono sui davanzali delle case a raccontare antiche e nuove tribolazioni di un mondo ormai in disfacimento, affidato all‟immagine fotografica d‟un poeta del clic, innamorato della sua Cianciana e dell‟Umbria, patria d‟adozione. La mostra si presenta come un invito a riscoprire la memoria storica, alla meditazione, all‟osservazione dei particolari con occhio sgombro, all‟esaltazione della Natura e di quanto ci circonda, alla scoperta di quanto abbiamo ereditato in termini di bellezza e creatività da chi ci ha preceduto, al civile operare per lasciare un mondo più bello e pulito a quanti ci seguiranno in questa splendida avventura terrena. Per questa condivisione di " emozioni", ringraziamo Nino Ciraolo e Gli auguriamo il successo di pubblico e di critica che merita. (eugenio giannone)
Letteratura
Numero 4 - Agosto 2014
ESTATE CIANCIANESE SPETTACOLO IMMAGINI-MUSICA E LA NOTTE SI‟ ORGANIZZATO DALL‟U.T.E. Nel quadro dell‟Estate Ciancianese 2014, il sedici agosto 2014 alle ore 22,30, nello scenario di Piazza Aldo Moro, ha avuto luogo lo spettacolo Immagini-Musica e la notte sì, organizzato dall‟U.T.E. ( Università terza età). Come ci riferisce il professore Filippo Cicchiorillo, assessore alla Cultura nonché presidente dell‟U.T.E. “ Si è trattato di uno spettacolo a 360 gradi in quanto provvisto di diversi contenuti. Per la prima volta abbiamo voluto sperimentare in un solo spettacolo tematiche diverse. Essendo l‟U.T.E. un‟associazione culturale abbiamo Un momento della serata : affiancato alla Antonino Taormina fa la recensione di Musica, l‟Arte, un quadro di Antonio Palminteri la Poesia, Salute / benessere e le Attività produttive del nostro territorio”. Alcuni dei partecipanti allo spettacolo fanno parte dell‟U.T.E. (Tonia Longo , Marilena Mattaliano, Giuseppi-
na Bondi, Bernardo Buggemi, Vincenzo La Corte, Gaetano Taormina e Antonino Cicchirillo ).Durante lo spettacolo venivano continuamente fatte scorrere sullo schermo le immagini delle attività produttive della nostra cittadina. Per quanto riguarda la musica, accompagnati dal maestro Virzi e dal sax di Giovanni Cicchirillo, si sono esibiti i cantanti Matteo Cicchirillo, il giornalista Totò Castelli, Piero Raffa, Davide, Tiziana e Ivan Virzi e Cannatella. Per il momento dedicato alla pittura sono state esposte alcune opere degli artisti Maria Pia Gambino, Rosa Lo Pilato, Antonio Palminteri, DinoVaccaro e Pietro Arfeli, recensite rispettivamente da Tonia Longo, Marilena Mattaliano, Antonino Taormina, Alfonso Cicchirillo, e Gaetano Taormina. E‟ seguita poi l‟intervista condotta da Filippo Cicchirillo ad Onofrio Riggio portavoce del “ Passareddu Art”.Per la Poesia hanno recitato Dino Messina, Adriana Taormina e Vincenzo La Corte. Salute e Benessere: mentre scorrevano le immagini della palestra e della piscina il Prof. Gaetano Taormina evidenziava l‟importanza di determinati movimenti del nostro corpo per raggiungere un certo benessere psico-fisico dell‟organismo. La presenza del pubblico è stata notevole. Lo spettacolo si è concluso alle ore una. S.P.
PRESENTATO A PIETRAPERZIA (Enna) IL VOLUME l‟AVVINTURA DI NINU DI BRASI, ALIAS TESTALONGA, LATRU CELEBRI „NNI L A SICILIA, A CURA DI FRANCESCO CANNATELLA Il 30 agosto 2014, nella la Città di Pietraperzia (EN) ha avuto luogo la presentazione del libro di Vincenzo Felice Sedita L‟avvinturi di Ninu di Brasi, alias Testalonga, latru celibri „nni la Sicila, a cura di Francesco Cannatella. La manifestazione è stata organizzata dall‟Archeo Club, Sede di Pietraperzia, Cineidea e Comune di Pietraperzia. Cornice della manifestazione è stato il Chiostro Santa Maria di Gesù che ha visto la partecipazione di un folto pubblico. Hanno presenziato gli Assessori Maria Giusy Rindone e Catena Scivoli che hanno rivolto il saluto dell‟Amministrazione comunale; Andrea Rapisardi, Presidente Archeo Club ha introdotto la tematica delle due giornate di studio: Tra Briganti e Pastori, illustrando la realtà della crisi siciliana del 1750 con la nascita del brigantaggio di Antonino Di Blasi, soprannominato Testalonga, nativo di Pietraperzia, che nel 1775 è stato ospite di don Vincenzo Felice Sedita, arciprete della Chiesa Madre di Cianciana. Relatore della serata è stato il Prof. Francesco Cannatella. Nel principio della seconda metà del settecento, le campagne siciliane erano desolate, non solo dalla carestia e dalla fame,
ma anche da briganti audaci che taglieggiavano, rubavano a pacifici agricoltori, sorprendendoli durante il lavoro nelle campagne e, inoltre, disonoravano senza pietà contadine inermi. Questi briganti lasciavano indisturbati, nella loro oziosa tranquillità, i ricchi feudatari, i baroni prepotenti che consentivano libertà d‟azione senza mai intervenire, se non quando erano in gioco propri interessi. In questa complessa realtà sociale sorse il brigante Antonio Di Blasi, detto Testalonga per la lunghezza eccessiva del capo. Egli iniziò una nuova tipologia di brigantaggio, infatti con il suo comportamento manifestò un evidente populismo: donava al popolo quanto rubato ai benestanti. La sua fu una guerra ad oltranza ai ricchi, agli avari, ai prepotenti e nello stesso tempo, fu la provvidenza per gli oppressi, per i poveri, per le orfane e le vedove, che furono sollevati dalla miseria e liberati dalle afflizioni. Chiaramente non unanime il giudizio degli storici. Il motivato studio di Giuseppe Di Natale vede in Testalonga l‟interprete di un‟avventura feroce di un uomo contro altri uomini, tesi bene motivata, mentre Agostino Longo e Vincenzo Linares lo descrivono come brigante positivo.
Letteratura
La Voce di Cianciana Al di là dei giudizio degli storici, la tradizione popolare trasfigurò il leggendario brigante, facendone un campione, un vendicatore dei torti ed un combattente per la giustizia. Apparve un benefattore, un protettore di deboli vedove e di ragazze perseguitate. La gente lo acclamava e lo cercava, tanti oppressi dalla povertà si rivolgevano a lui ed egli a tutti faceva
la carità. Con i suoi uomini Testalonga incuteva il terrore in buona parte della Val Demone. La strada regia, che da Palermo andava a Catania, nel tratto Caltanissetta, Pietraperzia, Barrafranca, Piazza Armerina, Mirabella Imbaccari, ecc. era praticamente impossibile percorrerla senza il suo permesso. Egli giunse a tale punto di prestigio che coloro che non volevano essere molestati, ricorrevano a lui per protezione ed egli rilasciava passaporti che costituivano una sicura salvaguardia. Dopo avere „purificato‟ le anime degli avari nella Val Demone, egli pensò giunto il tempo di porre attenzione agli avari della Val di Mazara. Fu così che la brogna di mastru Petru Beddu, il suo trombettiere, risuonò nelle contrade di Ribera e Sciacca, di Burgio e Prizzi, di San Biagio Platani e Cattolica Eraclea, Palazzo Adriano, Santo Stefano Quisquina e di Cianciana. Peregrinando, una mattina il Testalonga, venendo via da Sciacca, volle fermarsi nelle campagne di Bissana, a poche miglia da Cianciana e comandò al segretario mastru Arcangilu di Vita di scrivere una lettera minatoria al barone Pietro Coffaro. Questo strano tipo di barone campagnolo era nativo di Cammarata e a Cianciana veniva di quando in quando, ad esigere il censo e il fitto di alcune terre che possedeva: in poche parole, uomo di cuore duro, pauroso ed avaro. Com‟è facile, quindi, immaginare, egli rispose picche alla richiesta del Testalonga. Nello stesso tempo, però, da uomo prudente, quale era, fece sorvegliare la sua casa da molti armati, rinchiudendosi in una volontaria prigionia, stette ad attendere che il Testalonga andasse via una buona volta dai dintorni del Platani. Il bandito aveva giurato vendetta e si aggirava minaccioso nella campagna ciancianese. Cambiò accampamento, dalle pianure di Bissana andò a rifugiarsi nelle desolate montagne del Luponero e, per parecchi giorni, fece il morto. Il terrore s‟impadronì del povero barone e del paese intero. I denari non erano più buoni a nulla; il brigante li avrebbe rifiutati, egli voleva soltanto soddisfazione dell‟offesa patita e non accennava ad andar via, era ritornato nelle pianure di Bissana, dove i suoi confidenti gli recavano le provvisioni necessarie per sé e per i suoi; e si compiaceva spesso di scendere alle rive dei Platani ad osservare l'opera paziente dei pescatori,
che badavano a tendere insidie, con le loro reti. Cucinava quei pesci omericamente e pagava con prodigalità, i pescatori meravigliati. Nel paese, intanto, la vita era una pena: nessuno ardiva allontanarsi da casa; anche l‟arciprete Sedita era impressionato da quell‟anormale stato di cose. Pensò allora uno stratagemma per liberare la sua povera patria, e il barone in specie, da quell‟incubo. Aveva risaputo che la fama delle sue rare e cristiane virtù era volata alle orecchie del brigante, e non a torto, forse, immaginava che egual piacere avrebbero provato tutti e due nel conoscersi personalmente. Inviò quindi, una lettera al Testalonga, nella quale lo pregava con affetto, a favorire a cena in casa sua, in una sera che rimaneva da stabilire. Il brigante, accettando l'invito, si affrettò a far sapere in qual sera egli poteva contentarlo. L‟arciprete, nel frattempo, invitava, per la stessa sera, il barone Coffaro a cenare, senza che l‟uno sapesse della presenza dell‟altro, e, durante la cena, fece le presentazioni, definendoli entrambi propri amici e, come tali, amici tra loro. L‟intero paese cessò di vivere nel terrore. Il Sedita divenne il cantore, immortalando poeticamente il brigante nell‟opera L‟avvinturi di Ninu Di Brasi, alias Testalonga, latru celibri nni la Sicilia; scrisse l’opera nel 1776. L’arciprete lodò la forza del bandito, posta a servizio di chi aveva bisogno e in difesa dei maltrattati. Conquistato dal Testalonga, gli mise a disposizione la propria poetica per dedicargli un poema che trattasse le eroiche gesta, innalzandolo nell‟Olimpo letterario. Un incantesimo ed un fantasioso intervento di false divinità, servì al Sedita per fingere di non ricordare la morale cristiana, i veri santi e l‟Unico Dio. Egli fa dire che La natura, Maistà, provida e invitta / fa tutti eguali senza precedenza. Una bella dichiarazione sulla uguaglianza di tutti gli uomini. L‟arciprete dimenticava che Gesù aveva predicato lo stesso pensiero millenni prima di Testalonga, con la differenza che Cristo aveva lottato per la libertà dell‟umanità, mentre il brigante, spesso, toglieva libertà agli altri uomini. Conquistato dal Di Blasi, ne parlava come missiunariu, ed apostuli santi erano i componenti della banda; le criminose gesta diventavano binigna pasturali, i furti erano salutari perchè davano ai derubati la possibilità di conquistarsi l‟indulgenza piena. Il parlare di Testalonga era un pridicuni, e certamente se fosse rimasto vittima in una trappola, da morto, sarebbe stato canonizzatu. I componenti della banda, catturati, divenivano martiri della giustizia. C‟è una evidente esagerazione, un uso improprio di linguaggio ecclesiale, adattato dagli altari a sconvenevoli vicende di un ladro. L‟arciprete richiamato da Girgenti, dal Vescovo Branciforti al rispetto del Credo cristiano, lasciò l‟opera incompleta e tornò ad essere pastore di Cristo. Il Prof. Francesco Cannatella ha concluso che il brigantaggio fu la soluzione più immediata che molti disperati trovarono come risposta alla povertà, alla crisi sociale, alle soverchierie della nobiltà feudale ed alle ingiustizie patite. Il brigantaggio non era che miseria disperata e con Carlo Levi dice che il brigantaggio fu un eccesso di eroica follia: un desiderio di morte e di distruzione senza speranza di vittoria. Ciò fu Testalonga, egli in questo contesto sociale fu una meteora, luminosa e rumorosa ma il brigantaggio non poteva essere un rimedio ai guasti della società e rappresentava solo un‟ irrazionale grido di lamentela e di rimostranza delle classi più umili che aspiravano ad una società più giusta e senza forti diseguaglianze sociali. Applauditissimo l‟intervento. A chiusura della manifestazione è stato proiettato il filmato Memorie di Fabrizio Lunetta e Filippo Arena, dedicato al brigante Antonino di Blasi. S.P.
Avvenimenti
Numero 4 - Agosto 2014
NASCE A CIANCIANA IL PASSAREDDU ARTIST RESIDENCY di Antonio Palminteri Passareddu Artist Residency è un progetto che punta alla costruzione di una residenza per artisti a Cianciana, in provincia di Agrigento. Il progetto prevede la realizzazione di atelier artistici su degli appezzamenti di terreno semi-abbandonati intorno alla cittadina. L'iniziativa è stata ispirata dal concetto di upcycling, un processo di riconversione che trasforma materiali di scarto in nuovi oggetti o prodotti utili. I laboratori verranno realizzati utilizzando vecchi containers marittimi, mentre bancali in legno e altri materiali in disuso verranno trasformati per creare non solo ambienti espositivi, ma anche spazi sociali.Passareddu Artist Residency si propone infatti come un luogo aperto alla cittadinanza, dove possano incontrarsi la millenaria tradizione contadina con l'innovazione proveniente da ogni parte del mondo. Un peso rilevante per il progetto avrà inoltre l'agricoltura, con un'area dedicata alla coltivazione di ortaggi e alla permacultura. Passareddu Artist Residency ha aperto i suoi spazi il 26 luglio ospitando una collettiva di opere di artisti che hanno contri-
buito alla campagna di crowdfunding su indiegogo.com. Domenica 3 Agosto, è stata ospitata una mostra dedicata al lavoro delle donne, con opere di Rosangela Leotta, Mariapia Gambino e Hilary Arnold. Domenica 10 Agosto "Passareddu sotto le stelle". Passareddu ha ospitato il lavoro di Antonio Palminteri, uno dei membri dell'Associazione. Le sue "trasfigurazioni" sono state esposte in diverse località italiane ed estere e la sua ultima esibizione si è tenuta presso la galleria Espace Punz'Art di Bruxelles. Oltre alle opere di Palminteri, Passareddu ha ospitato i lavori di Chioccioline Lab che realizza delle opere di ecodesign, e Turning in Tables, un collettivo che sperimenta oggetti di design. Dalle 23:00 dà spazio alla musica per chitarra classica e battente, con brani interpretati da Ignazio Gagliano e Davide Polizzotto. Il calendario degli eventi si è completato il 14 Agosto con l'evento dedicato al lavoro del maestro Mario Amari. Antonio Palminteri
DALLA PIRRERA A CHARLEROI DI DINO VACCARO ACRILICO SU TELA (70x50) Recensione di Eugenio Giannone Dino Vaccaro pittore! chi l‟avrebbe mai detto? Lo sapevo fotografo per diletto, ma che avesse dimestichezza coi pennelli… E‟ un‟autentica sorpresa, una piacevolissima scoperta che depone a favore del suo estro, della sua fantasia e della serietà con cui si approccia alle cose. Un degno figlio di Cianciana, dalla quale bisogna partire per ricercare le radici della sua arte, che appare quella d‟un naif evoluto. Il quadro riassume la tragedia, individuale e collettiva, d‟un‟intera comunità (quella ciancianese, appunto), che per più d‟un secolo ha legato la sua vicenda esistenziale all‟estrazione dello zolfo. Il lavoro dovrebbe essere una benedizione, per molti paesani è stato una maledizione. In primo piano due impronte: una di colore giallo (a piede nudo) l‟altra di scarpone con i segmenti neri. Il giallo indica lo zolfo delle miniere dove migliaia di ciancianesi (1322 nel 1902) hanno consumato la loro esistenza a picconare e dove i “carusi”, bambini dai 7/8 ai 14 anni, provvedevano a trasportarlo fuori sulle spalle. L‟impronta nera, che sa di carbone, indica non il cammino della speranza, ma un‟altra disperazione: il viaggio verso Marcinelle (ma anche verso i bacini minerari francesi e tedeschi), dove l‟8 agosto 1956 si
consumò una delle più incredibili tragedie minerarie dell‟Europa occidentale e dove perirono 262 minatori, di cui 136 siciliani, che avevano risposto con l‟emigrazione (altra tragedia) alla chiusura delle zolfare (l‟ultima nel 1962; il 1° maggio, festa del lavoro!).Sulla sinistra della tela alcune fasi della lavorazione del biondo minerale con quel rosso che sa di sangue; sulla destra il trasporto a braccia del carbone, nero come la pece a simboleggiare le tragedie che in miniera si consumano, anche per fuga di gas tossici, e causano lutti annuncianti una fame ancora più tetra degli abiti indossati dalla donna che afferra i figli. Non aveva abbondato di fantasia G. De Maupassant quando, per descrivere la zolfara, ricorse alla metafora dell‟inferno, un inferno non di morti ma di vivi. Si nota nel quadro tutta l‟umana sofferenza e partecipazione emotiva dell‟Autore alle tribolazioni di questi derelitti; gli stessi colori, ora chiari ora scuri con quel cielo lontano, dicono che non si può (e non si deve) rimanere insensibili dinanzi a questi “spettacoli” lesivi della dignità umana e soprattutto che bisogna conservare memoria di ciò che siamo stati. La pittura come storia, dunque. Grazie, Dino!
Letteratura
La Voce di Cianciana
IL SALOTTO DELLA POESIA RICORDANDO LA TRAGEDIA DI LAMPEDUSA REQUIEM PER I MORTI DI LAMPEDUSA di Eugenio Giannone L‟Aurora. L‟alba d‟un novo giorno cominciò nel deserto, ove speranze erano i granelli di sabbia che contavi e portavi nel cuore un sorriso di mamma, di bimbo o di fratello e una dolce promessa lo scaldava. Giallo come il sole era il deserto, verde come foglie la speranza, azzurro come il cielo il tuo sogno, vividi gli occhi di color castano, rosso come il sangue il sentiero, nero come la pece il tuo destino. Ora non hai più sete né appetito, il sangue rosso è diventato nero e come notte il verde dei tuoi anni. Sogni spezzati, cullati nell‟attesa, nell‟odissea che ti portava a morte un miglio prima di gridare terra. Avevi un nome, un volto, sentimenti: sei diventato un numero tra tanti; e mentre in un romito cimitero mani pietose portano dei fiori, nel villaggio somalo, in Siria o Palestina le donne disperate si strappano i capelli. Dormi, fratello, in una bara d‟acqua che ti culla ondulando dolcemente.
M
La coppola
Domani ci sarà di nuovo il sole: risplenderà per tutti, non per te che lasci il testimone a sventurati altri fratelli in cerca di riscatto. Ti sia lieve la terra, amica l‟acqua, t‟accolga Dio nella sua bontà. Se Dio vuole, Insh Allah. IL RUMORE E IL SILENZI0 Nel rumore del mondo cammino, il silenzio mi raggiunge; camminando a piedi nudi su un prato verde sento l'odore dell'erba fresca che calpesto il suo profumo mi fa riflettere e penso; l'uomo corre attratto dalle cose vane di questo mondo. Nel rumore del mondo cammino, il silenzio mi raggiunge ; vedo correre la gente con lo sguardo fisso in avanti, non si accorge dei colori dell'arcobaleno, non si ferma a sentire il profumo dell'erba fresca, dell' incanto della natura, del vento, della pioggia, della luce del giorno sempre nuova. Nel rumore del mondo cammino , il silenzio mi raggiunge , vedo gli alberi che costeggiano il mare il vento li china come per accarezzare, mi fermo, ascolto e rifletto; nei colori e nelle cose silenziose trovi le cose belle d' ammirare. CONCETTA CALTAGIRONE
Storie vere... o quasi! di Agostino D'Ascoli
astro Michele, famoso in paese per la sua testa di grosso calibro, un giorno, deciso a comprarsi una nuova e bellissima coppola, entrò nel negozio di un suo amico. Non era facile trovarne una tanto capiente da poter contenere quel testone, lo sapeva lui, il suo amico negoziante, Dio e, come già detto, il popolo. Infatti non poche ne aveva già provate e riprovate, nel corso di quella oretta trascorsa da quando era entrato - "Nulla da fare!" - sospirò stanco e avvilito l'anziano Peppino, il negoziante, guardando quella miriade di coppole di varie misure, ammucchiate lì, sopra il bancone - "Tutte strette!..." - annuì rassegnato mastro Michele, già pronto per andare via. Fu in quel momento che a Peppino venne in mente di andare a cercare - "Chissà!... Forse forse!..." - dentro quei remoti ed impolverati scatoloni sistemati nel retrobottega. Attendeva pazientemente mastro Michele... - "Ecco! ecco!" - Peppino, dopo una buona mezzoretta, presentare e porgere con aria soddisfatta al suo amico una coppola, dalle dimensioni di una padella, capace di friggere dieci uova in una sola volta - "Perfetta!" - esultò mastro Michele, mirandosi allo specchio - "Perfettissima!... precisa!... Veramente una gran coppola!" - confermò l'altro. A mastro Michele, però, andava bene la coppola, ma non il prezzo che Peppino ne chiedeva. Ebbe, perciò, inizio un acceso e lungo patteggiamento che durò per parecchi minuti, entro i quali i due non riuscirono a trovare un prezzo tale da fare contenti entrambi. "Basta!... - si incavolò mastro Michele - questa coppola, per me, è troppo cara!" - "Ma quale cara!... - ribatté spazientito il negoziante - ma vai a trovarla una coppola per quella testa!..." - "E tu, - rispose l'altro, già pronto per andare via - vai a trovarla una testa per quella coppola!".
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Numero 4 – Agosto 2014
NOTIZIE DALL‟ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI NASCITE Ferdinando Alfano di Salvatore e di Rossella Giusi Cicchirillo, nato a Sciacca il 24 giugno 2014 Antonio Pietro Carubia di Salvatore e di Valeria Taglialavore, nato a Santo Stefano Q. il 5 agosto 2014 Emily Rita Anna Tallo di Giuseppe e di Silvia Di Maria, nata a Santo Stefano Quisquina l‟11 agosto 2014 Alessandro Ciraolo di Giuseppe e di Maria Antonietta Ciraolo, nato a Sciacca il 16 agosto 2014 Mirko Cicchirillo di Paolo e di Clarissa Galvano, nato ad Agrigento il 17 agosto 2014
MATRIMONI Matteo Frenna e Miriam Lombardo, Siculiana Chiesa del Santissimo Crocifisso, 24 gugno 2014 Alfano Francesco e Giuseppina Bellavia, Sciacca, Basilica del Soccorso, 23 luglio 2014 Salvatore D‟Amico e Carmelisa Dino, Cianciana Chiesa Madre, 6 agosto 2014 Giuseppe Alba e Maria Teresa Martorana, Cianciana Chiesa Madre, 9 agosto 2014 Bart Cornelis Hendrik Johannes van Steenbergen e Maria Martorana,
GLI EVENTI TRISTI DECESSI Salvatore Salvo, coniugato Vincenza Comparetto, nato a Cianciana il 21 giugno1933, deceduto il 3 luglio 2014 Vincenzo Guida, vedovo Giuseppa Guastella, nato a Cianciana il 15 settembre 1923, deceduto il 9 luglio 2014 Anna Maniscalco, nata ad Alessandria della Rocca il 5 novembre 1919, deceduta il 21 luglio 2014 Gaetana Filocco, vedova Giuseppe Ciraolo, nata a Cianciana il 3 febbraio 1924, deceduta il 16 agosto 2014 Vincenzo Grimaldi, coniugato Concetta D‟Angelo, nato a Cianciana il 13 setCarmelina Savarino, tembre 2014, deceduto il 22/08/2014 vedova Antonino Salvatore Messina, con. Vincenza Piazza, nato ad Alessandria della Rocca il 30 Giannone, nata ad Acquaaprile 1937, deceduto il 23/08/2014 ro (Catanzaro) DECEDUTI FUORI CIANCIANA il 4 novembre 1928, Giuseppe Vitale, nato a Cianciana il primo aprile 1945, deceduto a Ribera il 10 luglio 2014 Francesco Cicero, coniugato Giuseppa Romano, nato a Cianciana il 15 novembre 1933, deceduto a Oberhausen (Germania) il 5 luglio 2014 Ignazio Gagliano, nato a Cianciana il 27 aprile 1932, deceduto a Sciacca il 6 agosto 2014 Giuseppe D‟Angelo, nato a Melun (Francia) il 23 agosto 1970, deceduto a Dammarie-Les-Lys l‟8 agosto 2014 ABBONAMENTO AL GIORNALE L‟abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 24, Italia € 25, Europa € 30, America, Africa, Australia € 35. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall‟Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant‟Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.
La Voce di Cianciana
Numero 4 - Agosto 2014
DOLCI VACANZE A CIANCIANA
Dolci vacanze a Cianciana per la famiglia Cuffaro che ha avuto il grande piacere di trascorrere una piacevole giornata con parenti ed amici e consumare un lauto pranzo presso il ristorante La Pigna D‟Oro di Santo Stefano Quisquina.
BRICIOLE DI SAGGEZZA testi di Nuccio Mula „A gaddrina fa ll‟òvu e o‟ gaddru cc‟abbruscia „u culu A volte, l‟invadenza degli altri (amici, parenti, conoscenti: e chi più ne ha più ne metta) è talmente tale da far sentire costoro quasi in dovere di “rimproverarci” - ma solo per malignità e per non richiesto, ulteriore chiantamèntu di chiòva - dinanzi a qualche circostanza avversa capitataci tra capo e collo. „Un zùlu e mmacàri! A proposito: si usa anche quannu unu s‟ammazza „a vita e all‟àvutri c‟on fannu nenti cci scìnninu „i sudura, cci acchiànanu „i cuadanàti e ssi va‟ ccùrcanu pi‟mmorti.