La Voce5 Novembre 2017

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Anno XVII - N° 5 – NOVEMBRE 2017 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

CARISSIMI LETTORI, NON RINNOVATE L’ABBONAMENTO AL GIORNALE PER IL 2018. CON IL PROSSIMO NUMERO DI DICEMBRE

“LA VOCE DI CIANCIANA” CESSA LE SUE PUBBLICAZIONI IN QUESTO NUMERO

L’Angolo della posta

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Presentato Sempredisabato di Maria Grazia Lala

Pag. 9

La Voce di Cianciana cessa le sue pubblicazioni

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Dono del Rotary Club di Bivona alla Lilt

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Riconoscimento a nonna Angela Carubia

Pag. 4

Oltre i cento passi di Giovanni Impastato

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Il Salotto della Poesia

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La religiosità degli zolfatari ciancianesi di E.Giannone Pag. 4 Centomila Poeti per il cambiamento

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Rassegna teatrale a Cianciana

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Come Saremo : insegnanti di sostegno

Pag. 6

Le elezioni regionali. Deceduto G. Comparetto

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La bellivata di Giovanni D’Angelo

Pag. 6

Notizie dall’Anagrafe

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Case in Festa

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Il chitarrista G. Abella. Una sana alimentazione di G. Taormina

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C O M E

E R A V A M O

Cianciana anni ‘50. L’autobus in partenza per Palermo. La foto è stata donata da Francesco Martorana


Corrispondenza

La Voce di Cianciana

La Voce di Cianciana Anno XVII - Numero 5 Novembre 2017 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 15 !

Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità.

© Copyright 2017 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Da Milano - Gentilissimo Salvatore, ho scaricato il file della Voce di agosto. Grazie e ancora complimenti per aver raggiunto il glorioso traguardo del 100^ numero! Apprezziamo tutti moltissimo il notevole impegno e la costanza con cui hai portato avanti questa iniziativa che riscuote così grande successo e che fa sentire tutti noi, sparsi in diversi angoli del mondo, più vicini al nostro paese e quindi anche ai nostri cari! Con gratitudine e stima, Rosanna Giambrone Da Guelph– Ontario (Canada) Tanti auguri da noi tutti per il giornaletto molto gradito che porta notizie del nostro paese ( Cianciana ). Grazie di vero cuore, Giuseppe Ciaravella e famiglia. Da Gentilly (Francia ) Congr atulazioni per questo centesimo numer o de la Voce di Cianciana, formulando auguri per tutti quelli che seguiranno. Affettuosi saluti, Ignazio Attardo Da Quilmes (Ar gentina) Gr azie Salvator e e congr atulazioni per LA VOCE ! Buona fortuna e tante benedizioni ! Avanti per molti anni, ad multos annos come dicevano i Romani. Cordiali saluti e restiamo in contatto. Alejandro Di Noto MESSAGGI SU FACEBOOK Bravo Papà sono fiera di te. Sara Panepinto Auguri, Antonino Panepinto Auguri por muchos años mas " LA VOCE DE CIANCIANA Ana Zulema Soldano Complimenti Salvatore per la dedizione e la pazienza che hai avuto nel portare avanti questa iniziativa editoriale. Girolamo Carubia AUGURI E BUONA STRADA!!! Zina Carubia Tantissimi auguri, Emiliana Panepinto Auguri e complimenti, Rosetta Libertella Augur i, Filippo Milillo Augur i! Antonio Li Puma Tantissimi AUGURI!!!! Filippo Termini Prosita ! Nino Chiazza Debbo capire cosa possa significare che....giustu,giustu, vaiu a capitu nni lu nummaru 100! :-) Complimenti e congratulazioni a Salvatore! Giusi Pulizzi Auguri!!! Mimma e Pino Stellini Ricordo il tuo entusiasmo dei primi numeri... la tua caparbietà ti ha consentito di portare avanti un progetto unico con intelligenza, serietà e dedizione.. Bravo e complimenti a chi ti ha collaborato...Giuseppe Carubia Bel traguardo! Ezio Martorana Buon compleanno Vincenza Setticasi di Saint Chamond Complimenti! Gran bel traguardo! Flavia Savarino LA VOCE!!!!! L’attesa, il desiderio di vivere quello che succede “a lu paisi”, accontentandomi solo di leggerlo, hanno riempito il vuoto incolmabile che sento da quando sono lontana. Grazie Salvatore Panepinto grande amico fraterno di sempre (depuis toujours diremmo in francese). Rosa Ferraro Prof. Panepinto tanto di cappello ! Compositore Alberto Cannatella AUGURI. .FANTASTICO !!! Alfie Orlando Auguri! Antonella Martorana Ancora e sempre tanti auguri e un grosso in bocca al lupo per i prossimi cento numeri! Pietro Arfeli

SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2017. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : DOTTOR NICOLÒ CHIAPPISI, GIAVENO (TORINO)


News

Numero 5 - Novembre 2017

DOPO 17 ANNI DI VITA E CON 102 NUMERI PUBBLICATI, RINGRAZIANDO E SALUTANDO I SUOI TANTI LETTORI SPARSI IN TUTTO IL MONDO,

LA VOCE DI CIANCIANA CESSA LE SUE PUBBLICAZIONI Cari lettori de La Voce di Cianciana,

terminati ed impaginati i vari articoli e fotografie di questo numero, in un tardo pomeriggio di una brutta giornata novembrina che rispecchia fedelmente il nostro stato d’animo, ci apprestiamo a scrivere questo articolo per darVi la notizia che con il prossimo numero di dicembre 2017

LA VOCE DI CIANCIANA CESSERÀ LE SUE PUBBLICAZIONI Molti di Voi, che ci avete seguito per tutti questi anni, ricorderanno che il nostro primo numero è comparso nel marzo del 2001 e che una lettera a Voi indirizzata, scritta in quattro lingue, spiegava che cosa desideravamo realizzare con questa impresa editoriale : Carissimi Ciancianesi, Scusate l’irruzione a casa vostra e l’eventuale disturbo, ma irresistibile è il desiderio di comunicare con voi che, quantunque lontani, avvertiamo vicini, così intenso e forte è il vincolo che ci lega alla nostra Cianciana. Per coltivare con amore, tutti assieme, e non rompere il cordone ombelicale delle nostre radici e dar modo a tutti di conoscere quanto accade nella nostra città, abbiamo pensato di dar vita a un giornale che metta in contatto e informi tutti i Ciancianesi del mondo. Abbiamo intenzione di discutere di cronaca e storia locale, feste e tradizioni popolari (giochi d’una volta, proverbi, filastrocche, canti folk) , proporre racconti e poesie, informarvi sullo stato civile (nascite, matrimoni, anniversari, morti etc…), presentarvi personaggi, artisti e artigiani che hanno dato gloria al Paese e simili. Solo notizie di Cianciana? Assolutamente no. Desidereremmo che il giornale lo faceste anche voi, informandoci su quanto accade nelle nostre comunità all’estero, inviandoci lettere, ricordi, poesie, foto… Insomma, tutti insieme per riscoprire ed esaltare il nostro grande microcosmo che è Cianciana, come recita il sottotitolo del giornale:

Cianciana nna tuttu lu munnu, tuttu lu munnu a Cianciana!

In tutti questi anni abbiamo cercato di attenerci a questa lettera di intendi. Nell’ultima uscita abbiamo festeggiato il centesimo numero del giornale, ricevendo per l’ennesima volta le Vostre dimostrazioni di stima e di affetto, come testimoniano le varie lettere e messaggi, pubblicati in questo numero a pagina due nella rubrica l’Angolo della posta, ai quali si aggiungono molti appr ezzamenti ver bali. Ma se il gior nale continua a suscitar e ancor a inter esse, quali sono i motivi che stanno determinando la sua chiusura? Proviamo a spiegarlo. Da alcuni anni in Italia le cose vanno a peggiorare e la nostra vita è sempre più difficile. Per quel che mi riguarda personalmente, dopo 41 anni di contributi, aspirerei ad andare in pensione ma ogni volta che mi avvicino al traguardo, lo Stato italiano mi sposta l’asticella di arrivo. Attualmente la legge stabilisce che per andare in pensione il requisito è di avere 66 anni e sette mesi di età, traguardo che raggiungerei, essendo nato il 23 gennaio del 1953, il 31 agosto del 2019. Ma a partire proprio da quest’ultimo anno l’età pensionabile verrà innalzata di cinque mesi, vale a dire a 67 anni e siccome gli operatori scolastici possano andare in pensione SOLAMENTE IL 31 AGOSTO DI OGNI ANNO, potrò andare in pensione il 31 agosto del 2020 con 67 anni e sette mesi di età. Ancora tre anni, quindi, che mi sembrano tantissimi. Alla faccia del ricambio generazionale con i giovani? In questi giorni il governo e le parti sociali stanno individuando alcune categorie di lavoratori che fanno dei lavori usuranti per andare in pensione senza l’innalzamento di questi 5 mesi. Sono sicuro che nessuno perorerà la causa degli insegnanti. In conclusione siamo stanchi e le energie che ci restato dobbiamo dedicarle alla professione anche perché la scuola è interessata da grandi innovazioni che richiedono sempre più tempo e dedizione. Sicuramente vi ho annoiato con queste mie considerazioni ma in Italia è sempre più difficile dedicare tempo al sociale e ai rapporti umani. Mi rincresce tanto chiudere il giornale, e a tanti esso mancherà. Per cui CARI LETTORI DELLA VOCE, Vi sarò sempre grato per l’attaccamento dimostratoci in tutti questi anni! NON RINNOVATE L’ABBONAMENTO PER L’ANNO 2018 ! Ovviamente coloro i quali hanno pagato in anticipo l’abbonamento, SARANNO RIMBORSATI ! Grazie infinite, vostro Salvatore Panepinto, direttore editoriale de La Voce di Cianciana


Avvenimenti

La Voce di Cianciana

NONNA ANGELA CARUBIA, LA TESSERATA AL SINDACATO PIU’ ANZIANA D’ITALIA Festeggiata a Cianciana dallo SPI-CGIL la signora ANGELA CARUBIA, la tesserata più anziana d’Italia, iscritta a quel sindacato da tempo immemorabile. La signora Angela, che gode di buona salute, ha infatti 105 anni. Alla manifestazione, coordinata da Massimo D’Angelo, della segreteria della locale Camera del Lavoro, hanno presenziato: Aloisia Di Franco, responsabile di zona della CGIL, Piero Mangione, presidente del Direttivo prov.le, Ornella Vicari della segreteria ed Enzo Baldanza, segretario del sindacato Pensionati prov.le della CGIL. Presenti pure Don G. Zagarrì, arciprete di Cianciana, il sindaco Santo Alfano e il presidente del Consiglio comunale C. Gattuso. L’on. A. Calamo,

per anni dirigente della CGIL agrigentina, ha ricordato come la signora Angela sia stata sempre accanto ai lavoratori in lotta, come in occasione dell’occupazione delle terre del 1947 e del grandioso sciopero degli zolfatari ciancianesi del 1953, durato 45 giorni. I responsabili dello SPI hanno omaggiato la Carubia con un bel mazzo di fiori e una targa ricordo tra l’entusiasmo dei numerosi presenti. (eg)

LA RELIGIOSITÀ DEGLI ZOLFATARI CIANCIANESI DI EUGENIO GIANNONE Gli zolfatari sono stati quasi sempre descritti come instancabili lavoratori, rissosi, estrosi, dediti al vino e al gioco, incalliti bestemmiatori. Era certamente così, ma come in tutte le cose è vietato generalizzare, perché se la loro fede per i più può apparire istintiva, primordiale, pregna di superstizione e intrisa d’un fatalismo che induce alla rassegnazione; se ci sono individui che bestemmiano Dio o i Santi in continuazione, senza nemmeno accorgersene, li sfidano imprecando e chiedendo favori in una religione di comodo o di plastica, mettendo quasi la divinità alla prova (per esempio, taluni ex-voto: “se Tu mi fai la grazia… io ti prometto…”); altri, le anime semplici, amano Dio, lo venerano, lo implorano, gli si rivolgono devote, e gli si affidano speranzose: è il vecchio Dio “campagnolo” di pirandelliana memoria, un amico, un compagno di viaggio al quale, appunto, rivolgersi in caso di necessità e che, per confidenza, è facile talvolta mandare a quel paese o rivolgerglisi sgarbatamente, utilizzando espressioni blasfeme. Molti dimenticano chi erano gli zolfatari, da quale ambiente provenivano e pretendono di giudicarli alla luce dei loro tempi, delle mutate condizioni storico-culturali e socio-economiche. Quando si afferma che essi erano miscredenti, che non conoscevano pietà o misericordia, che erano stupratori di donne e carusi, si dimentica (ma ciò ovviamente non li giustifica) che erano anime esacerbate, abbrutite dalla

fatica, dalle sofferenze, da un’ignoranza e sfruttamento plurisecolari, che per mancanza di spirito di classe aspettavano rivolgimenti sociali standosene immobili. Un rapporto, quindi, controverso quello degli zolfatari con la fede; si dicevano cristiani perché erano nati qui; se fossero nati altrove sarebbero stati indifferentemente musulmani, induisti ecc, come capita a moltissimi “allittrati” (istruiti) ancor oggi: persone che non possiedono una fede sedimentata, ragionata, consapevole. Ma neanche taluni rappresentanti del clero erano generosi nei loro confronti e non nutrivano sentimenti di misericordia. E’ notorio il fatto che, in alcune zone, a minatori morti schiacciati in miniera era negato il funerale religioso. Non era così a Cianciana, dove ad inizio del XX secolo lavoravano in miniera circa 1400 addetti su una popolazione di 7.300 abitanti. Le abitudini dei minatori ciancianesi non differivano da quelle di tutti gli altri zolfatari. Riassumendo: Prima di scendere nelle gallerie si segnavano con la croce e si raccomandavano a Dio o ai Santi, anche se poi, come rileva il poeta Alessio Di Giovanni che alla zolfara dedicò pagine indimenticabili, cuminciannu a travagghiari, / gridanu, gastimannu a la canina / ca lu stessu Signuri l’abbannuna.


Letteratura

Numero 5 - Novembre 2017

Erano particolarmente devoti a San Giuseppe e alla Madonna. A fine lavoro c’era il ringraziamento per una giornata trascorsa senza intoppi. In talune zolfare c’erano delle nicchie (figureddi) con l’immagine dell’Immacolata. Uno dei sabati quaresimali era “il sabato degli zolfatari”. Essi organizzavano la festa del Patrono, S. Antonio di Padova del 13 giugno, mentre i contadini, che nel frattempo avevano raccolto il grano, pensavano a quella della Madonna Assunta del 15 agosto. Era di loro competenza pressoché esclusiva festeggiare l’Annunziata del 25 marzo perché un episodio accaduto in quel giorno del 1929 li aveva indotti a dichiararLa loro protettrice. I minatori si recavano in miniera dalle ore tre mattutine e passando per le strade si chiamavano, allungando la fila. Quel giorno nessuno fu puntuale, tutti avevano dormito più dell’abituale e arrivarono in miniera in ritardo. Giunti sul posto di lavoro, furono bloccati dai pochi minatori rimasti del turno precedente che si erano accorti in tempo di quanto stava succedendo all’interno delle gallerie, nel frattempo bloccate e intasate di materiale crollato, dopo il forte boato e la calda ventata avvertiti. Gli zolfatari si convinsero che la Madonna Annunziata, da madre amorosa qual era, aveva voluto preservarli da morte certa. Se il crollo fosse avvenuto qualche ora dopo il loro

ingresso in galleria, sarebbe stata una catastrofe! L’atteggiamento di molti picconieri (pirriaturi) nei confronti della religione muta con il ritorno di don Gerlando Re a Cianciana. Don G. Re era un giovane prete che da bambino era stato per alcuni giorni caruso e quindi conosceva le fatiche e le sofferenze della miniera. Egli iniziò una fervente opera di apostolato, andava spesso a trovare gli zolfatari in miniera, predicava la dottrina sociale della Chiesa, sempre attento al rispetto della loro dignità e attraverso l’ONARMO (Organizzazione Naz. Assistenza Religiosa e Morale degli Operai) si dedicò alla loro assistenza materiale; al “piano inclinato” celebrava spesso Messa e distribuiva la Comunione. Con Lui non riuscivano a spuntarla i socialisti e i comunisti, che pure tra i minatori avevano un larghissimo seguito. Particolarmente vicino agli zolfatari fu anche Don Giuseppe Ciaravella, che andava spesso a trovarli sul posto di lavoro e fu loro instancabilmente accanto durante i quarantacinque giorni dell’occupazione delle miniere del 1953. Del loro insegnamento è rimasto un fervido ricordo negli zolfatari che ancor oggi li rammentano con affetto e rimpianto, a riprova che la migliore lezione è sempre l’esempio. (E.G.)

CENTOMILA POETI PER IL CAMBIAMENTO 100 THOUSAND POETS FOR CHANGE

S

i è svolto il 30 settembre a Santo Stefano Quisquina l’annuale raduno artistico-letterario dei Centomila Poeti per il cambiamento/100 Thousand Poets for Change cui hanno preso parte poeti ed artisti provenienti dalle province di Agrigento, Trapani e Palermo. All’evento, che com’è noto si svolge simultaneamente in tutto il mondo ed è nato nel 2011 in California, prendono parte non solo letterati ma anche rappresentanti delle varie arti con l’obiettivo di scuotere le coscienze sui grandi problemi dell’umanità. La Kermesse è stata curate da Ciancianapoetica di Pietro Sanzeri e dagli A mici del Caffè letterario di Santo Stefano Quisquina con Cecè Leto Barone, col patrocinio di

quel Comune, guidato dal Sindaco Francesco Cacciatore che ha dato il salute di benvenuto. La serata è stata condotta brillantemente dal prof. Giuseppe Sanzeri. La seconda parte è stata dedicate alla Legalità per rendere omaggio a Lorenzo Panepinto, dirigente dei Fasci siciliani, assassinato dalla mafia nel 1911, e a tutte le vittime della malapianta, come Francesco Maniscalco, cui è dedicate l’aula consiliare che ha ospitato l’evento. Hanno recitato le loro poesie: Bartolomeo Carmela, Billeci Francesco, Caldara Ilaria Maria, Caltagirone Concetta, Ginexi Alfredo, Liotta Antonio, Magro Daniele, Minio Gina, Mirabile Salvatore, Mistretta Alfredo, Rimi Margherita, Santolucia Angelo, Savarino Flavia, Settecasi Tanino, Sicardi Giusy, Sanzeri Pietro, Giannone Eugenio, Camagna Francesco, Angileri Claudia e Tanino Arfeli, mentre Cristiano Bellanca si è esibito in un monologo ricordando Peppino Impastato, Ornella Vesco e Giuseppe Sanzeri hanno dato vita ad un duetto sulla criminalità organizzata e Claudio Burgio ha fornito la sua testimonianza di figlio di vittima della mafia. Libero Reina e Daniele Guastella hanno cantata brani di libertà coinvolgendo l’attento pubblico presente. Il tutto è stato registrato e sarà spedito alla Standford University della California per l’archiviazione. (eg)


Ricorrenze Avvenimenti

La Voce di Cianciana

COME SAREMO APPROVATA DAL SENATO LA LEGGE 208 ISTITUTIVA DEGLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO Roma 28 dicembre 2022. Dopo l’approvazione della camera dei deputati del 7 luglio corrente anno, la legge 208 istitutiva degli insegnanti di sostegno per i professori è stata approvata dal senato della Repubblica con 220 voti favorevoli, 98 contrari e 5 astenuti ed è quindi diventata legge dello Stato. Grande soddisfazione hanno manifestato l’onorevole Pino Nappa, firmatario della proposta di legge e dal segretario del partito di maggioranza VSS Giovanni Frotterio il quale ha fra l’altro affermato : “Dopo il mancato inserimento della professione degli insegnanti nella lista dei lavori usuranti, dopo l’ennesimo rifiuto all’abbassamento o almeno del mantenimento

panico! Per tutte queste cose l’insegnante di sostegno darà tutto l’aiuto necessario all’insegnante a lui affidato, oltre che il sostegno morale e psicologico. Di parere diametralmente opposto il capo del partito di opposizione VSU Ernesto Rubbio che così giustifica il voto contrario dei rappresentanti del suo partito : “Abbiamo votato contro - Accidenti! Ho dimentila legge 208, pur essendo cato ancora la password. consapevoli delle esigenze Come faccio ad accedere dei professori, perché la re- al registro? putiamo ingiusta ed insensata. Che senso ha, infatti, retribuire due insegnanti quando si potrebbe pensionare gli anziani per dare libero accesso ai tanti laureati che in Italia non riescono a trovare lavoro

- Ma lo scrutinio trimestrale lo abbiamo già fatto o lo dobbiamo ancora fare? - Non mi ricordo. Telefono al mio insegnante di sostegno e glielo chiedo. dell’età pensionabile da parte delle autorità dell’Unione Europea, questa legge appena approvata mette le cose a posto : gli insegnanti interessati, e con certe patologie, nell’espletamento della loro importantissima funzione potranno essere coadiuvati da altri insegnanti di sostegno che daranno il loro prezioso ed imprescindibile aiuto. Niente più problemi per esempio se a qualche insegnante non viene rinnovata la patente per recarsi sul posto di lavoro, se la prostata arreca qualche problema di ritenzione idrica, se si dimentica la somministrazione di farmaci necessari, se momentaneamente non si ricorda la password per accedere al registro elettronico etc. etc. Niente

AL CORSO DI AGGIORNAMENTO - Chi è camma fari? Ma chistu foddri è! e che meglio potrebbero contribuire al miglioramento della nostra società?” Al di là delle diverse posizioni il dato certo è che la legge è stata approvata. Speriamo che essa dia i risultati sperati. S.P.

LA BELLIVATA (La mattina dopo le nozze--il risveglio) “Lu matrimoniu”, forse la tappa più importante della vita di un uomo; il raggiungimento del titolo di studio, il collocamento definitivo in un posto di lavoro, sono certamente mete che danno soddisfazione, appagamento, orgoglio ma… “lu matrimoniu” è qualcosa di più, tanto di più; si ha coscienza di avere fatto un passo importantissi-

di Giovanni D’Angelo

mo all’interno della collettività in cui si vive, si va ad inserire una nuova mattonella nell’impalcatura della società, cosciente di avere delle serie responsabilità per se stessi, per la moglie e per i figli che certamente verranno col tempo, si presenta al corpo sociale sotto un altro “status” di uomo capo famiglia. Per queste considerazioni


Letteratura credo che a preparazione di questo avvenimento dal fidanzamento fino alla funzione in chiesa da secoli, adesso molto meno, veniva preparato con molta cura da parte dei genitori dei due ragazzi e non solamente dato che anche i parenti più stretti erano coinvolti nei preliminari. Primo gli sguardi innocenti dei due ragazzi seguiti dai continui appostamenti in chiesa e per le strade, uniche possibilità di potersi vedere interamente dato che le ragazze stavano quasi sempre a casa con le mamme ad accudire ai bisogni della famiglia; poi l’incontro tra i genitori per suggellare il fidanzamento e la diffusione della notizia tra le famiglie e la società; la prima serata presso la casa “di la zita” tra volti pieni di vergogna e sguardi stimolanti; la prima uscita per andare alla Santa Messa seguiti dai familiari da ambo le parti con i ragazzini che annunciavano il passaggio col loro gioire andando davanti quasi ad aprire il passaggio ai fidanzati provocando, così, l’attenzione delle persone che per l’occasione si affacciavano alle finestre ed ai balconi; con la mamma della ragazza sempre al suo fianco a controllare che il giovanotto non la toccasse nemmeno con un dito e qualche volta che questo avveniva si sentiva una voce intimava “attìa… sta attentu…!”, innocente, ingenuo procedere. Il tempo passa e già si incomincia a parlare di matrimonio, i ragazzi scalpitano e Lui è un bravo lavoratore. ”Si stenni la doti”, in una bella addobbata stanza la mamma della sposa mette in ben evidenza “tuttu lu curredu” che con stenti e sacrifici non indifferenti è riuscita a preparare per la figlia; tutti i capi erano composti da tre, da sei, da dieci, o da dodici pezzi, quest’ultimo era il massimo che si poteva raggiungere, da parte di una mamma dire “ì cci dugnu la doti tutta a dudici” era motivo di orgoglio e di soddisfazione. Passato il tempo dell’esposizione della biancheria si incominciava a pensare al matrimonio, quella memorabile giornata che avrebbe uniti i due giovani per tutta la vita; la preparazione vedeva le due famiglie indaffarate a preparare la casa dove sarebbero andati a stare gli sposi. Tradizionalmente la casa alla sposa veniva donata dal padre di lei, ma non tutti potevano permettersi di possederne una da donare alla figlia, allora se ne cercava una in affitto magari quando era possibile vicino la casa della famiglia della sposina in modo che la mamma di lei potesse essere presente coi consigli nei momenti di necessità. La nuova casa veniva arredata secondo le possibilità delle famiglie, la mobilia veniva fornita dalla famiglia dello sposo, ma non sempre, spesso le finanze di questi non potevano, allora si utilizzavano pezzi di mobilio già usati in attesa di tempi migliori per comperarli nuovi. Il giorno del matrimonio era un festino memorabile; cento, duecento invitati ed anche più; il passaggio degli sposi che si recavano in chiesa era una lunghissima sfilata che spesso riempiva la lunghezza di una strada con in testa decine e decine di ragazzi che correvano, gridavano, si rincorrevano, le femminucce se ne stavano rigorosamente vicino alle loro mamme o sorelle maggiori, attirando così l’attenzione dei residenti che al grido”li ziti passanu!” si affacciavano alle finestre ed ai balconi ad ammirare quella giovane coppia che con un poco “ di affruntu” procedeva festosa verso la chiesa. Dopo la funzione religiosa il trattenimento degli invitati si teneva in un locale privato utilizzando una capiente stanza oppure dividendo i convenuti in due stanze attigue o una sopra l’altra. Il festino veniva allietato da alcuni cultori dell’arte musicale che si riunivano per le occasioni di festini familiari; è doveroso ricordare questi estimatori, non aveva un nome specifico di complesso, come dopo di loro si incominciò a usare, ma comprendeva personaggi notoriamente bravi con gli strumenti musicali; con la “mandola” il Signor Giuseppe Carubia; con la chitarra Vincenzo Chiazza, Giuseppe Croce, Ulisse Giuliano; col clarinetto Giovanni Giannone; col sax Vincenzo Greco e Giovanni Cic-

Numero 5 - Novembre 2017 chirillo; alla tromba Antonino Montabano; al violino Giuseppe Croce; questi hanno operato nei primi anni del 1950 Dopo di loro sono fioriti diversi complessini musicali quali “la Sirena, il clan Montalbano, i Pegaso, il Calipso; erano quasi sempre gli stessi personaggi che si univano e si disunivano cambiando nome ed alternandosi agli strumenti musicali; quei tempi, gli anni sessanta e settanta del ventesimo secolo erano gli anni della rivoluzione sociale pacifica; dagli Stati Uniti d’America arrivavano musiche che coinvolgevano i giovani spingendoli verso valori di libertà di solidarietà, di fraternità tali che quegli anni furono il periodo politico più fecondo della storia della Repubblica italiana ma anche gli anni più tristi soprannominati “gli anni di piombo” per interpretazione molto rivoluzionaria che venne data alla liberta politica da parte di alcune frange estreme della nostra società. Quei complessini portavano, con la loro nuova musica e le nuove canzoni, momenti di allegria e di momentanea evasione dalla realtà violenta che stava attraversando tutta la nostra Italia; la gente festeggiava gli anniversari ed i matrimoni, come nel nostro caso, facendo allegria agli sposi novelli. La sera si ballava fino a tardi creando allegria per tutti specie per i ragazzi che con l’occasione cominciavano a frequentare le ragazze anche loro sostenitrici di una certa libertà rispetto alle idee conservatrici che da secoli dettavano le regole delle nostre famiglie. Finiti i festeggiamenti, a notte inoltrata, si accompagnavano gli sposi nella loro casa augurando loro, tra lacrime di commozione specie da parte delle mamme, una felice notte. Si avvicinava l’ora della tradizionale “bellivata”. Le mamme, le nonne, le cugine sposate, gli amici di famiglia, i parenti più intimi per quella notte non dormivano; prima di ogni cosa dovevano ordinare un poco tutto il disordine che si era creato durante il festino e poi…dovevano preparare “la bellivata a li picciotti”. Era un’usanza secolare quella di andare a svegliare i novelli sposi, verso le ore nove, della mattina seguente portando loro un enorme vassoio di “turcigliuna frisci e tenniri” con abbondante latte e cafè. All’insistente bussare delle persone alla porta d’entrata, lo sposino si alzava, quasi non molestando la ragazza, ed andava ad affacciarsi alla finestra per vedere chi bussava; a questo punto le donne con voce allegra piena di emozione annunciavano che era l’ora della “bellivata”. La sposina si metteva una veste più adatta all’occasione, lo sposo si vestiva alla meglio ed assieme andavano ad aprire la porta d’entrata lasciando che quello sciame di persone invadesse la casa portando gioia e felicità. La prima ad entrare era la mamma della sposa recando il gigantesco vassoio di “turcigliuna”, appresso la mamma dello sposo con le caraffe di “latti e cafè”, poi tutti gli altri che con delicatezza e confidenza abbracciavano la sposina e si scambiavano cenni d’intesa così pure gli uomini che facevano parte della compagnia, con lo sposo. Erano momenti di grandissima commozione, gli occhi lucenti brillavano come stelle nel cielo in una limpida sera d’estate, le mani si incontravano, si toccavano quasi a volersi scambiare notizie, bellissime notizie. Gli uomini, padri, fratelli, cugini, salivano subito dopo le donne alle quali per tradizione di dava sempre la precedenza nelle occasioni liete, poi “l’omini” con il viso magari un poco serio, ma con gli occhi vistosamente lucidi e felici; la vita continua, i ragazzi diventano uomini e formano la loro famiglia, è compito loro adesso portare avanti le tradizioni della famiglia e della società, è compito e dovere loro incominciare a pensare che un giorno anche loro avranno gli occhi lucenti di felicità quando andranno a svegliare i loro figli per augurare loro la “BELLIVATA”.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

N A S C I T E Giorgio Ettore Valenti di Valerio Ignazio e di Angela Maria Cimò, nato a Palermo il 28 giugno 2017

Eva June Taglialavore di Christopher e di Ruthie Sparkes, nata a Harlow (Inghilterra) il 5 ottobre 2017. Nell’altra foto Eva è con i bisnonni paterni Pina e Alfonso Taglialavore. Carlotta Ciccarello di Mauro e di Cristina Sanzeri, nata a Palermo il 6 settembre 2017

Novantanovesimo compleanno per il signor GIROLAMO RE, festeggiato a Cianciana il 16 settembre 2017

IMPORTANTISSIMI RICONOSCIMENTI PER LE SORELLE MARIA GIOVANNA E LAUREN SCHEMBRI, figlie di Giovanni Maria Giovanna Schembri è nata a Cianciana ove ha frequentato le prime classi della scuola elementare, prima di trasferirsi a Londra dove ha proseguito gli studi fino al conseguimento di una laurea in Economia e Commercio e una in Lingue Straniere presso la Middlessex di Londra. Nel 2008 è entrata a far parte della Metropolitan Police di Londra ed ha ricevuto diverse onorificenze e riconoscimenti tra cui una medaglia e il ringraziamento personale del primo ministro inglese. Il 21 agosto 2017, presso il Monaste-

ro di Leez in Chelmsford, Maria Giovanna si è unita in matrimonio con il signor Paul Chilton. La sorella minore Lauren, avendo concluso le scuole superiori con il massimo dei voti, studia lingue straniere, Chimica e Biologia presso il Palmers College ove ha vinto una borsa di studio e si è assicurata la frequenza presso la prestigiosa Cambridge University. Nel tempo libero fa parte dei giovani cadetti della Metropolitan Police di Londra ove si è già distinta ricevendo l’onorificenza come la migliore fra i giovani cadetti. (Nella foto a sinistra Lauren, nelle foto in alto Maria Giovanna) S.P.


Letteratura

Numero 5 – Novembre 2017

PRESENTATO IL ROMANZO SEMPREDISABATO DI MARIA GRAZIA LALA Nella serata di giovedì 3 agosto, nello scenario del chiostro del convento francescano, è stato presentato al pubblico il volume di Maria Grazia Lala “SEMPREDISABATO”, casa editrice Pungitopo. Il romanzo Sempredisabato è stato presentato dal professor Mario Cammarata che ha approfondito alcuni aspetti e alcune tematiche di questo racconto, ponendo all’autrice

alcune domande. “Questo libro –ha fra l’altro detto Mario Cammarata rivolgendosi a Maria Grazia - ci riporta ad un passato molto vicino a noi...il periodo della tua adolescenza ..gli studi ginnasiali liceali, .periodo importantissimo, ..li' nascono e si consolidano le prime amicizie, si elaborano i primi progetti, poi tutto cambia e di tanti desideri, aspirazioni, resta il ricordo, ecco il ricordo, ecco la memoria , si meglio dire LA MEMORIA...a proposito di memoria sono andato a riprendere uno scritto di Irving che definisce la memoria in modo straordinario. La memoria è un mostro noi dimentichiamo, lei no, archivia tutto: custodisce e ci riporta alla mente, lo fa con una volontà separata dalla nostra. Crediamo di possedere una memoria .. ma è lei a possedere noi.. (John Irving “In una sola persona” RIZZOLI – scrittore e sceneggiatore statunitense.) S.P.

Sullo sfondo di una Palermo mai citata, ma vitale e reale, un gruppo di giovani si prepara ad affrontare gli esami di maturità. Le vicende storicosociali sono lontani da Sara, Giuseppe, Loredana e tutti gli altri: nel presente di quei giorni, ricomposti in un flash-back intrecciato di immagino nette e ricordi vividi, sono gli unici protagonisti delle loro vite, ancora al sicuro tra gli ultimi ritagli di adolescenziale ed ironica inconsapevolezza. Le loro esperienze personali divengono storie collettive e la loro amicizia si consolida tra aspirazioni future e consapevolezze concrete, esplorando verità appena sussurrate e segreti più o meno indicibili. Dopo quelle ultime settimane di spensierata vivacità giovanile tutto cambierà, in maniera imprevedibile o secondo un destino prestabilito o secondo un destino prestabilito, ma la forza del ricordo andrà più lontano e non si dimenticherà mai.

Maria Grazia Lala, laureata in giurisprudenza, lavora per una grande azienda e inizia a scrivere racconti per la diffusione della cultura della legalità e del riequilibrio delle disparità sociali pubblicati nel periodico d’informazione locale “Cittàmia”. Nel 2012 la Pungitopo pubblica il romanzo breve Era un lunedì : sette giorni su una cruda realtà di un’Italia falcidiata dalla guerra e mortificata dalla discriminazione razziale. Il racconto ottiene la menzione speciale della giuria alla prima edizione del “Premio Mazara Narrativa Opera Prima 2015”. A novembre del 2016 si aggiudica il primo premio letterario di “Cunti e Triunfi”, concorso per la valorizzazione di storie e del territorio indetto dall’A.R.S. con l’opera inedita Sempredisabato.

DA SEMPREDISABATO LA VOCE PUBBLICA IL CAPITOLO GRAND HOTEL “Che bello ! “ pensò Sara quando vide il fratello di Loredana, quel fratello che portava un altro cognome, quello della mamma di Loredana. Sembrava uno di quei protagonisti dei fotoromanzi di Grand Hotel che Sara, nelle estati passate a casa di Giovanna e Cettina, trovava disposti secondo l’ordine cronologico delle edizioni. Ed era

un’ottima cosa: così disposti si seguivano il susseguirsi dei tradimenti e le prove d’amore chieste di quei fidanzati mascalzoni dei fotoromanzi pubblicati a puntate. Altre volte le storie erano capovolte: l’ultima puntata di maggio con le foto del matrimonio in una chiesetta di campagna, per scoprire nelle puntate di febbraio o marzo che lo


News

La Voce di Cianciana

sposo era l’amico più fidato del fidanzato, che aveva cornificato e ingannato più volte la brava ragazza, di cui l’amico era innamorato da sempre. Se mancava una puntata chiedevano la rivista a “gnura Gristina”, la nonna di Deboluccia e di Sirbia. La ‘gnura era alla pari nella somma delle due consonanti dei nomi delle sue nipotine. In paese tre picciridde erano state chiamate “Deborah” per via della fidanzata che non aveva dato la prova d’amore nel fotoromanzo più seguito di Bolero e per il nome cantato da Fausto Leali. Walter non solo era bello, aveva anche un’eleganza naturale che dimostrava nei gesti garbati. Viveva a Roma con la nonna e frequentava l’ultimo anno di medicina. Non sembrava il fratello di Loredana, ma della loro mamma, anzi il suo giovane amante. Lina lo guardava come la statua di un dio greco e le brillavano gli occhi quando lui si avvicinava e la toccava delicatamente o per metterle un braccio intorno alla vita. Per Walter erano gesti usuali che avevano un non so che di sensuale. La differenza di età, tra madre e figlio, era appena di sedici anni. Sara li guardava ammirata: colore e tipo di capelli identici, stesso sorriso, uguale malinconia nello sguardo. Sara aveva ricostruito con curiosità e pazienza la storia del neurochirurgo, l’amico del padre della signora, dei pomeriggi dei tè e della relazione scandalosa. Loredana le forniva i frammenti come le tessere di un puzzle da comporre. Sara aveva così saputo che i nonni materni di Loredana dopo il parto, avevano mandato Lina a Urbino,

non sapeva bene a fare cosa, tranne che lì aveva conosciuto il giovane di Barrafranca, studente in legge, che qualche anno dopo sarebbe diventato avvocato, l’avrebbe sposata e sarebbe diventato il padre di Loredana, Annamaria, Donatella e Davide. Il neonato cresciuto con i nonni nella bella casa a Monteverde sarebbe rimasto lì. Walter portava lo stesso cognome della madre e del giovane medico nessuno ne parlava più. Sara si chiedeva se il bravo neurochirurgo avesse continuato a prendere il tè con il padre della signora Lina, cosa impossibile, e se il marito della signora Lina avesse avuto del rancore per il piccolo dio greco, Walter. Sara sarebbe stata gelosa: il figlio era la testimonianza del primo amore di Lina quello che “non si scorda mai”. E poi il giovane chirurgo non avrebbe mandato all’aria un matrimonio, un contratto e per che cosa? Attilio non l’avrebbe potuta sposare. A Sara tornava in mente la storia di Sophia Loren. Del suo matrimonio ripetuto due volte: il primo per procura in Messico. Un matrimonio fasullo, senza valore, anzi negarono di essersi sposati altrimenti sarebbero stati accusati di bigamia. Allora la coppia clandestina aveva ripetuto il SI’ dopo che entrambi, perché ricchi e famosi, avevano ricevuto dal presidente Pompidou la cittadinanza francese. Due cerimonie inutili perché in Italia ancora il divorzio non era legge e Carlo Ponti non era vedovo. Vedovo come l’altro Carlo, suo padre.

IL ROTARY CLUB DI BIVONA DONA UN NEGATIVOSCOPIO ALLA LILT DI CIANCIANA Nel tardo pomeriggio di sabato 21 ottobre, presso i locali della biblioteca comunale di Cianciana, ha avuto luogo un evento organizzato dalla locale sede della LILT e dal Rotary Club di Bivona. Scopi dell’incontro la consegna da parte del Rotary Club di Bivona alla Lilt di Cianciana di un negativoscopio, affrontare l’importante tema della prevenzione e ricordare le figure dei compianti dottor Giuseppe Cardinale e della signora Rosa Lo Pilato. Dopo il saluto della presidente della Lilt sezione di Cianciana dottoressa Anna Cannizzaro, ha preso la parola il dottor Nino Abate presidente del R.C. di Bivona che con vera commozione ha ricordato la nobile figura del dottor Giuseppe Cardinale, socio fondatore del club, dal punto di vista umano e professionale. Il dottor Cardinale, medico massimalista – ha ricordato il presidente – esercitava la sua professione nella città di Palermo ma tutti i fine settimana si recava nel paese natio nella sua veste di medico fondatore e responsabile del Centro Dialisi di Bivona. Era una persona di grande cultura e di grande professionalità che si spendeva per aiutare il prossimo. Successivamente ha preso la parola il dottor riberese Pasqualino Borsel-

lino, senologo, oncologo della Lilt che ha intrattenuto il numeroso pubblico sul tema della prevenzione del tumore alla mammella. Il dott. Borsellino ha fra l’altro sottolineato che nonostante la costante crescita di questa patologia si registra tuttavia una sia pur lenta ma continua diminuzione della mortalità. e questo grazie ad una sempre più corretta informazione e una maggiore sensibilizzazione verso la diagnosi precoce, che si è rivelata strategicamente determinante e vincente per il successo in termini di guaribilità. Il Past president del R.C. di Bivona professor Panepinto ha ricordato che questa cerimonia avrebbe dovuto svolgersi nello scorso mese di giugno ma, a causa dell’improvvisa dipartita della volontaria signora Rosa Lo Pilato, è stata rinviata. La signora Rosa – ha proseguito il professore – era una persona veramente speciale che si impegnava nel sociale organizzando diverse manifestazioni artistiche. Su questa stessa scia, la Dott.ssa Francesca Scandaliato Noto, ha voluto sottolineare l’importanza della LILT sul territorio agrigentino e dei Volontari, risorsa preziosa per la Società, il cittadino ed il malato oncologico in particolare, senza il loro l’impegno costante non esisterebbe la LILT. Al termine degli interventi il Rotary ha consegnato il negativoscopio dalle mani della signora Giusy, vedova del dottor Cardinale e dalla sorella Rosetta, mentre la professoressa Franca Scandaliato Noto ha consegnato una targa ricordo alle figlie della signora Rosa Lo Pilato. S.P.


Saggistica

Numero 5 – Novembre 2017

INVITO ALLA LETTURA : Recensione di Gaspare D’Angelo del libro di Giovanni Impastato, Oltre I Cento Passi, con le illustrazioni di Vauro, Piemme 2017, E.17.50 L’otto maggio scorso, con 52 studenti, 4 colleghi e il D.S dell’Itis “Paleocapa”di Bergamo eravamo seduti, assieme a tanti altri, davanti “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” di Cinisi per la presentazione dell’ultimo libro di Giovanni Impastato. Davanti a noi, oltre all’autore, Vauro, Umberto Santino, Pino Manzella (amico storico di Peppino, grande artista, più volte citato nel libro, creativo del circolo “Musica e Cultura” con cui il 2 agosto a Siculiana abbiamo organizzato una mostra “Io non ritratto” Coordinava la giornalista Mimma Scigliano. Pochi minuti prima dell'inizio Giovanni mi portò dentro Casa Memoria, mi omaggiò di una copia con una dedica affettuosissima e mi disse: “Ci sei pure tu e Antonio” e poi aggiunse di scrivere qualcosa. Il libro si legge d’un fiato, ma poi si torna indietro per ricordare qualche particolare evento, per rivivere quei momenti, per apprezzare ancora una volta quella grande donna che è stata Felicia (la mamma), per riflettere sull’importanza che ha avuto e che ha il Centro Siciliano di Documentazione Peppino Impastato, il primo Centro Studi sulla Mafia sorto in Italia l’anno prima del massacro di Peppino e a lui dopo dedicato. L’enorme lavoro che ha fatto Umberto Santino con la moglie Anna Puglisi, per il recupero della Memoria, per le analisi politiche e giudiziarie, per la diffusione della informazione/controinformazione, per perseguire la strada della verità. Il libro di Giovanni è molto bello, di facile lettura, come è anche interessante il tentativo di non trasformare Peppino in un eroe del passato. “Peppino è vivo” lo dicono nella manifestazione del 9 maggio di ogni anno gli studenti che accorrono da ogni parte d’Italia. E tutto questo si costruisce prima, con gli incontri nelle scuole, con la visione del film “I Cento Passi”, con la lettura del lavoro di Umberto Santino "Storia del Movimento Antimafia. Dalla lotta di classe all'impegno civile", Editori Riuniti/University press. Entrambi i libri dovrebbero essere adottati in ogni scuola e università. Nel libro Giovanni parla molto del rapporto con gli studenti e il nostro infaticabile da sempre gira le scuole in ogni angolo del Paese; nella nostra è stato ben dodici volte. E noi ogni volta sappiamo come “ricompensarlo” portando a Cinisi centinaia di studenti (la prima volta eravamo 112), sorprendendolo con un albero che abbiamo piantato in giardino per Peppino con tanto di targhetta e tre anni fa un bellissimo Murale con la faccia di Peppino, una vecchia radio e la scritta “Il Silenzio Uccide”.

E siccome Casa Memoria si finanzia anche attraverso i libri, l’anno scorso 150 copie de “9 Maggio 1978, La Verità Negata “ si sono volatilizzate grazie ai colleghi e al personale scolastico e ai tanti amici e compagni di Bergamo e dintorni. Non sfuggono a Giovanni le magliette storiche appese sulle pareti del bar Experia che abbiamo tutti indossato con la scritta: Per la Memoria e la Legalità democratica. Ricordo ci fu anche uno scambio di magliette con gli amici di “Addiopizzo” proprio sotto Radio Aut prima della partenza della manifestazione del 2010. Ma non è mai abbastanza per esprimere stima e affetto per il vulcanico Giovanni. Siccome, come egli scrive alle pagg. 182-183, noi, dal 1978, ci siamo sempre stati , questo scritto potrebbe non finire. Invece chiudo con questa pagina. Ricordate quando Giovanni, in un “Maurizio Costanzo Show”, diede dell’imbecille all’avvocato di Badalamenti per aver detto che “La mafia non esiste, ve la siete inventata voi”? In seguito venne condannato a 5.000 euro di multa. Antonio Piparo ed io lanciammo una sottoscrizione molto colorita: “Cinque euro a testa per dire 100 volte imbecille all’avvocato di Badalamenti". Scrive Giovanni “Alla fine vengono raccolti 50.000 (Cinquantamila) euro, che investiamo nella nostra attività antimafia e sempre nel ricordo di Peppino: mostre, pubblicazioni, conferenze, convegni, dibattiti, concerti e manifestazioni varie, nell’arco di tre anni”. Continua Giovanni: “I 5.000 euro che devo pagare per la condanna non li prendo da lì: li lascio nella cassa dell’associazione(…) Di questa vicenda si occupano molti giornalisti che mi sostengono apertamente: Francesco La Licata, Felice Cavallaro, Claudio Fava, Paolo Mieli, Corrado Augius, Saverio Lodato, Maurizio Costanzo e tanti altri (…). Il 9 maggio dell’anno prossimo saranno quarant’anni dalla morte di Peppino e saremo in tantissimi a rendergli omaggio, sfilando, cantando e urlando i nostri slogan contro le mafie e i loro referenti politici. E ancora una volta, sempre più convinti, intoneremo: “Peppino è vivo e lotta insieme a noi, le nostre idee non moriranno mai”. (Gaspare D’Angelo)


Letteratura

La Voce di Cianciana

IL SALOTTO DELLA POESIA In questo numero il Salotto della Poesia ha il piacere di pubblicare la poesia di Franca Busciglio Li Piccatura e il testo della canzone Lacrime scritta da Alberto Cannatella e dedicata al caro amico Stefano Alfano, tragicamente Franca Busciglio, figlia unica di genitori agricoltori, è nata il 16 marzo 1942 ad Alessandria della Rocca. Ha conseguito il diploma di maturità classica a Bivona e ha studiato Lettere Classiche a Palermo, studi interrotti poi per motivi familiari. Per le lettere classiche Franca ha avuto sempre una propensione particolare. Sin da piccola ha scritto poesie, perlopiù in italiano e autobiografiche che in genere sono stati sfoghi di dolore. Attualmente è ospite presso il Recidence Giovanni Paolo II di Cianciana. LI PICCATURA Un jornu,trasennu nti na chiesa parata a festa cu tanti xiuri Pensu a cu pecca e ripecca a tutti l’uri. Dici lu parrinu: Diu v’accogli ed è sempri prupenzu di cunfunniri li vostri piccati cu un corpu d’incenzu, basta ca cu tuttu lu cori recitati beni l’attu di dolori. Mi giru di latu e viu un stozzinu chi prega ‘nsistenti chi fa di lu centu per centu un si senti cuntenti? Chiù suttuliddra un latru cu la cammisa di sita addinucchiatu vicinu a la zita. C’è vidè un mafiusu e un si senti pi nenti cunfusu. Vicinu a lu parrinu na signura chi sparla a tutti senza limmita e misura e spera ca la missa un dura a oltranza quantu cussì si va sbarra la panza. I tantu pi stari a lu sicuru pregu cu li spaddri appuiati a lu muru. Mentri la fuddra nesci pinzirusa ragiunannu comu di sti munnu ognuno si n’abusa cu lu sguardu cuntritu di duluri mi giru pi fari l’urtimu salutu a lu Signuri. Ma quannu m’incuntravu cu du occhi sbarracati mi si prisintaru vidè li me piccati, chiddri chi si fannu ‘nsutta ‘nsutta e nuddru l’accusa di mala cunnutta. Mi parsi ca Gesù dicissi: Nesci disgraziata! Ca puri tu un si né santa e né biata! Cu tutti sti fitenti mi manca lu xiatu, itivinni ca pi mia è megliu stari sulu e no malu accumpagnatu! Franca Busciglio

E' un testo basato su sensazioni che ho provato a distanza di quasi un anno. Non ho usato parole poetiche o complicate non serve...un semplice monologo con semplici parole per salutare un amico che porterò dentro per sempre. Ciao Stè Stè!!! A lberto Cannatella

LACRIME Dedicata a Stefano Alfano Adesso suona il vento Carezze di nostalgia Da quando tu quel giorno Sei andato via Tutto ad un tratto, negli occhi miei... Qui giace il mio ricordo Il cielo e le distanze Ancora il tuo sguardo Abbracciato a questa vita Tutto ad un tratto, negli occhi miei Brucerà, l'anima, in lacrime. C'è gente che non capisce L'importanza che c'è Di avere un amico Proprio come te Ti saluto , con gli occhi miei... Amico mio dovevo Scrivere per te Mi manca il tuo sorriso In questo giorno che non c'è. Tutto ad un tratto negli occhi miei Tu vedrai, lacrime, resta qui ! Brucerà, l’anima, in lacrime. Alberto Cannatella


Spettacoli

Numero 5 - Novembre 2017

RASSEGNA TEATRALE A CIANCIANA L’Associazione Culturale THEATRON di Cianciana per il secondo anno organizza, con il patrocinio del Comune di Cianciana la “Rassegna Teatro Amatoriale 2017” con la partecipazione delle compagnie: Associazione “Padre Fedele Tirrito” San Biagio Platani con la commedia La schedina di Giovanni Amato; Associazione “I Sicani”

Santa Elisabetta con la commedia E si capitassi a tia di Nino Di Maria; Associazione Teatrale “Real Cianciana” con lo spettacolo Ridendo e scherzando nella Sicilia popolare di Enzo Gambino; Associazione “Idea” Alessandria Della Rocca con la commedia Ora ca la mamma murì ...cu si lu teni lu papà? di Caloger o Maur ici ; Associazione “ Non più soli” di Santo Stefano Quisquina con la commedia La pazienza del sig. Parroco di Luigi Galli, e a chiusura di rassegna l’Associazione Theatron ha messo in scena domenica 13 Agosto, nell’anfiteatro della villa Comunale di Cianciana, uno spettacolo teatrale dal titolo “ SI CUNTA E SI RACCUNTA DI GIUFA’ E LI CORNA” un lavoro realizzato dall’Associazione stessa, che ha intrattenuto per più di due ore gli spettatori con successo e divertimento, per la regia di Giuseppe A. Pendino, musiche Salvatore Bosciglio, direttore di scena Giuseppi-

na Carubia, trucco Nardina Vaiana e scenografia Andrea Gaiteri. L’opera narra la storia di un personaggio molto noto al popolo siciliano e cioè GIUFA’ un personaggio stolto, furbo e sciocco e molto credulone, facile preda per truffatori di ogni genere. La vicenda consiste che per un ritrovamento di un medaglione da parte della moglie di Giufà egli si convince di essere tradito dalla consorte e quindi cornuto, ovvero cornuto immaginario. Il lavoro di regia pone Giufà non solo nella tradizione popolare ma lo trasporta nella rappresentazione teatrale della Commedia dell’Arte. Difatti la scenogr afia è molto scarna realizzata solo con lenzuola ed inoltre sprovvista completamente di oggettistica proprio come facevano i primi attori girovaghi di allora. I personaggi danno luogo ad una successione di scene comiche che utilizzano alcune chiavi più tradizionali della risata l’equivoco, i movimenti in scena sono caratterizzati da una mimica a volte esagerata ed inoltre il pubblico diviene protagonista della commedia. INTERPRETI : GIUFA’ Giuseppe A. Pendino, TERESINA sua moglie Mariarosaria Alessi, BARBAGALLO Barone Andrea Gaiteri, ANGELICA sua figlia Daniela Montalbano, LEOPOLDO innnamorato di Angelica Francesco Alfano, CAPITAN FRACASSA matto Giuseppe Montalbano, PROSPERO mago Giuseppe Ciaravella, ROSINA serva di Angelica Giovanna Losi, MARCO musico Gianluigi Loria, DIRETTORE DI SCENA Fabio Albanese, PRESENTATRICE Carola Mangione, CANTANTE Rosamaria Scarlata. E chiudiamo con una frase del grande Maestro Gigi Proietti “ BENVENUTI AL TEATRO” un posto più vero e più reale non esiste in tutto l’universo, dove tutto è finto ma niente è falso. La redazione


Elezioni

La Voce di Cianciana

I RISULTATI DI CIANCIANA DELLA VOTAZIONE DEL 5 NOVEMBRE ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE Cancellieri Giovanni voti 611 – Fava Giovanni voti 57 – Micari Fabrizio voti 422 – Musumeci Sebastiano voti 611 – La Rosa Roberto voti 4 Bianche 12, Nulle 8 ASSEMBLEA REGIONALE LISTA N. 1 PARTITO DEMOCRATICO VOTI 312 PREFERENZE : Catanzaro Michele voti 25, Lo Bello Maria voti 2, Panepinto Giovanni voti 261, Violante Concetta voti 7 LISTA N.2 MICARI PRESIDENTE VOTI 7 PREFERENZE : Nessuna LISTA N. 3 NELLO MUSUMECI PRESIDENTE VOTI 8 PREFERENZE : Liotta Salvatore voti 1 LISTA N. 4 SICILIA FUTURA VOTI 204 PREFERENZE : Cascio Salvatore voti 191, Cimino Michele voti 2 , Nicastro Gioacchino voti 1 LISTA N. 5 PER LA SICILIA MUSUMECI VOTI 37 PREFERENZE: Briguglio voti 33 LISTA N.6 MOVIMENTO 5 STELLE VOTI 392 PREFERENZE : Cinà Salvatore voti 80, Mangiacavallo voti 152, Di Caro voti 14, Cimino Rosalba voti 33, Bellavia Maria voti 4 LISTA N.7 FORZA ITALIA VOTI 228 PREFERENZE : Gallo Afflitto voti 199 LISTA N. 8 FAVA PRESIDENTE VOTI 31 PREFERENZE : Gallo 7, Galvano 1, Monteleone 5, Russo 7 LISTA N. 9 POPOLARI E AUTONOMISTI VOTI 178 PREFERENZE : Di Mauro voti 35, Lagalla voti 26, Chiapparo voti 3, Pullara voti 110 LISTA N.10 SICILIANI LIBERI VOTI 3 PREFENZE Nessuna LISTA N.11 ALTERNATIVA POPOLARE VOTI 49 PREFERENZE : Fontana 26, Granata 3, Marinello 17 LISTA N.12 UNIONE DI CENTRO VOTI 195 PREFERENZE : Cani voti 27, La Rocca Ruvolo voti 55, Iacolino voti 17, Coppa 86. Bianche n.12, Nulle 55 I DEPUTATI ELETTI PER LA PROVINCIA DI AGRIGENTO Matteo Mangiacavallo Movimento Cinquestelle, Giovanni Di Caro Movimento Cinquestelle, Michele Catanzaro PD, Rita La Rocca Ruvolo Unione di Centro, Afflitto Gallo Forza Italia, Carmelo Pullara Popolari e A utonomisti.

GIUSEPPE COMPARETTO IL PRIMO CAPELLONE A CIANCIANA Una curiosa interessante storiella di un ragazzo ciancianese più che altro sconosciuto poiché, durante la sua vita, ritornò pochissime volte nel suo paese natio. Si chiamava Giuseppe Comparetto figlio di Francesco e Maria Viola, nato a Cianciana il 27 marzo 1952 e deceduto recentemente in Spagna il 23 ottobre 2017. All'età di otto anni lasciò Cianciana con la mamma per raggiungere il padre Francesco emigrato in Inghilterra. All’età di 18 anni, dopo 10 anni, tornò in vacanza a Cianciana con i cappelli e la barba lunga. Chiunque lo vedeva lo guardava con la bocca aperta. Difatti era il primo capellone che si incontrava a Cianciana e in altri paese della Sicilia. Anche i parenti stretti furono poco simpatici con Giuseppe. In ogni modo, passate le vacanze, egli ritornò in Inghilterra, andando a studiare all'università di Londra e dopo 5 anni conseguì la laurea come disegnatore e,

continuando ancora a studiare, diventò pure Professore di lingua Inglese. Successivamente prese lavoro come organizzatore in una accademia di scuola inglese in Spagna per 5 anni. Poi decise di lavorare per conto proprio aprendo lui stesso un centro di scuola inglese. Durante quel periodo fece la conoscenza di una ragazza spagnola, pure lei maestra di scuola, che sposò. Dal matrimonio sono nati due figli, un maschio adesso pure professore d'inglese e una femmina, al presente studentessa universitaria in Olanda. La scuola da lui aperta ebbe un notevole successo al punto da fare costruire un nuovo edificio e ad aprirne un’altra scuola in un'altra parte della città, avendo 1.200 alunni. Come si può notare Giuseppe, ragazzo ciancianese, ha fatto un progresso gigantesco, acquistando pure due grande appartamenti, due ristoranti di 200 metri quadrati ciascuno a piano terra dati in affitto e ancora una casa in montagna con grande giardino. Dopo aver realizzato tutto questo Giuseppe si è ritirato in pensione per godersi un pò di vita tranquilla con la famiglia. Sfortunatamente la più crudele e imperdonabile malattia, il cancro, lo ha colpito portandolo alla morte. Francesco Comparetto


Notizie dall’anagrafe

Numero 5 – Novembre 2017

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI NASCITE

Loris Carubia di Antonio Savio e di Isabella Maria Di Prazza, nato a Sciacca il 19 agosto 2017 Giulia Alfano di Giuseppe Antonio e di Irene Clucio, nata ad Agrigento il 21 agosto 2017 Salvatore Croce di Giuseppe e di Antonella Leto, nato a Sciacca il 2 settembre 2017 Carlotta Ciccarello di Mauro e di Cristina Sanzeri, nata a Palermo il 6 settembre 2017 Giuseppe Lionti di Salvatore e di Valentina Anna Sciacca, nato a Sciacca il 3 ottobre 2017

MATRIMONI

Ahmed Zoghbi e Imen Saidì, municipio di Cianciana 30 settembre 2017 John Dennis Harris e Danielle Patricia Russell, municipio di Cianciana, 21 ottobre 2017

GLI EVENTI TRISTI DECEDUTI

Vincenzo La Mattina, vedovo Domenica Busciglio, nato a Cianciana il 22 settembr e 1936, deceduto il 24 agosto 2017 Vincenza Cuffaro, vedova Onofr io Alfano, nata a Cianciana il 13 dicembr e 1933, deceduta l’11 settembre 2017 Pasquale Sparacio, vedovo Luigia Mar ino, nato a Pr izzi (PA) il 29 febbr aio 1932, deceduto il 19 settembre 2017 Olga Candisani, vedova Angelo Salvator e Fer lita, nata a Montevideo il 29 apr ile 1932, deceduta il 20 settembre 2017 Giuseppa Mattaliano, vedova Giuseppe Cuffaro, nata a Cianciana il 13 gennaio 1924, deceduta il 20 settembre 2017 Marcelle Gonin, vedova Bellila Ismed J eane Said, nata a Latr ouche (Fr ancia) il 5 mar zo 1930, deceduta il 22 settembre 2017 Domenica Tambuzzo, vedova Salvator e Per r one, nata a Cianciana il 7 gennaio 1952, deceduta il 22 settembre 2017 Agostino Amato, coniugato Rosa Montalbano, nato a Cianciana il pr imo maggio 1937, deceduto il 12 ottobre 2017

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Giuseppe Dato, coniugato Cr istina, nato a Cianciana il 29 ottobr e 1963, deceduto a Maasmechelen (Belgio) il 30 settembre 2017 Maria Lanzalacqua, vedova Montalbano, nata a Cianciana il 6 ottobr e 1928, deceduta a Rive de Gier (Francia ) il 17 ottobre 2017 Maria Panepinto, vedova Caltagir one, nata a Cianciana 1’8 dicembre 1926 deceduta a Rive de Gier (Francia) il 28 settembre 2017 Giuseppe Comparetto, figlio di Fr ancesco e Mar ia Viola, nato a Cianciana il 27 marzo 1952, deceduto in Spagna il 23 ottobre 2017. Vincenzo (Nené) Attardo (nella foto a destr a), nato a Cianciana il 2 mar zo 1941, deceduto a Cernobbio (Como) il 30 agosto 2017. Ne danno il triste annuncio la moglie Carmela Piro, le figlie, i fratelli e le sorelle e tutti i familiari ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 25, Italia € 26, Europa € 32, America, Africa, Australia € 38. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.


La Voce di Cianciana

Numero 5 – Novembre 2017

OTTIMA AFFERMAZIONE DEL CHITARRISTA CIANCIANESE GIANLUCA ABELLA, IN OCCASIONE DEL “ PIZZA FEST” DI SECCAGRANDE - RIBERA Il 16 Settembre in occasione del “Pizza Fest “ che si è tenuto nella località balneare di Seccagrande a Ribera, il chitarrista ciancianese Gianluca Abella ha accompagnato la cantante Agata Aquilina nello spettacolo che ha fatto di apertura al famoso comico/cantante Nino Frassica e i “los Plaggers Band”. Gianluca Abella già diplomato presso l’Accademia di musica moderna di Agrigento diretta dal prof Ignazio Di Fresco, sta completando gli studi di perfezionamento e abilitazione all’insegnamento. Il numeroso pubblico presente ha apprezzato l’esibizione di Gianluca e dell’ottima cantante Agata Aquilina reduce del programma televisivo “The Voice” in onda su Rai 2.

STILE DI VITA E CORRETTA ALIMENTAZIONE di Gaetano Taormina Una corretta alimentazione non solo determina uno stile di vita sano ma influisce profondamente anche sulle prestazioni sportive. Una dieta equilibrata fornisce, infatti, l'energia necessaria per sopportare sforzi fisici maggiori e allenamenti quotidiani, ottimizzando il lavoro atletico e favorendo la massa muscolare. E' importantissimo elaborare piani alimentari specifici in base alle caratteristiche dell'atleta e al tipo di sport praticato. Si intuisce, quindi, come sia importante promuovere una corretta educazione alimentare e un'adeguata attività fisica. Gli alimenti costituiscono il nostro carburante, il mezzo attraverso il quale otteniamo energia per successivamente svolgere qualsiasi tipo di movimento, anche quello più semplice. Non è possibile definire un unico tipo di dieta per chi pratica sport, in quanto è necessario considerare vari parametri quali l'età, il sesso del soggetto e il tipo di esercizio fisico al quale l'atleta si sottopone. Il primo aspetto importante è il fabbisogno calorico dell'atleta. In generale si potrebbe affermare che un atleta ha un consumo energetico giornaliero tra il 125 e il 175 per cento rispetto a quello di un soggetto sedentario. I carboidrati costituiscono senza dubbio la fonte principale di energia per qualsiasi atleta e non devono mai mancare, prediligendo quelli

complessi a rilascio graduale. Quindi pasta, patate, pane, ecc, ecc. Le proteine sono senza dubbio i nutrienti più importanti per quando riguarda la costruzione dei nostri muscoli. Il nostro organismo non ha un deposito di proteine, non accumula in eccesso, quindi le proteine non utilizzate vengono eliminate attraverso l'urina. La carne e derivati vari debbono essere consumati per incrementare la quota proteica. Infine i grassi non devono mancare assolutamente perché sono una fonte eccezionale di energia. Quando le riserve di glicogeno epatico e muscolare si consumano, l'energia viene ricavata, quasi esclusivamente dai trigliceridi contenuti nelle cellule adipose e solo in minima parte dalle proteine. Gli integratori vanno assunti con cautela e solo in caso di bisogno senza mai superare certe dosi per evitare danni collaterali al nostro organismo e non sostituiscono mai il nostro cibo quotidiano. Una buona salute a tutti i lettori con l'auspicio di mangiare in modo sano ed equilibrato tutto ma con dosi equilibrate. Diceva Ippocrate : Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la medicina il vostro cibo” PROFESSORE GAETANO TAORMINA CHINESIOLOGO PROFESSIONISTA.


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