La Voce5 Ottobre 2015

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Anno XV- N° 5 – OTTOBRE 2015 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

- STELE DEDICATA A MARIA SANTISSIMA DEL SOCCORSO - OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI PER I 750 ANNI DALLA NASCITA - PREMIO SPECIALE “A. DI GIOVANNI” A FRANCESCO CANNATELLA - PREMIO “MADE IN SICILIA” A GAETANO DI NOTO - LA POLISPORTIVA CIANCIANA IN VETTA NEL CAMPIONATO DI CALCIO

IN QUESTO NUMERO L’Angolo della Posta

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Anni 75/ 80 un radicale cambiamento. Rosetta Ferraro ricorda Luigi Montalbano Case in Festa

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Sostenitori della Voce

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Omaggio a Dante Alighieri per il 750° della nascita

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Ciancianesi: se li conosci...li cerchi! G. Di Giovanni. Premio Made in Sicilia per Gaet. Di Noto Il giorno che incontrai Moravia di G. Di Noto

Stele dedicata a Maria SS del Soccorso Premio Speciale ‘A. Di Giovanni’ a F. Cannatella

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Il campionato della Polisportiva Cianciana

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LA FAMIGLIA di Giovanni D’Angelo

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Le performances dell’Associazione Theatron

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Gaspare D’Angelo sul volume di Antonino Montalbano Pag. 6

IL Salotto della Poesia

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Il festival di voci nuove a Cianciana

Dall’Anagrafe pag. 15.

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Dolci Vacanze

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I L

E R A V A M O

C L A A N N N O M O 1 N 9 T 6 A 0 L B A N O

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Corrispondenza

La Voce di Cianciana

La Voce di Cianciana Anno XV - Numero 5 Ottobre 2015 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto

Da Adelaide-Australia Sono tornato a Cianciana dopo 27 anni e sono rimasto favorevolmente impressionato di come ho trovato il mio paese natio : grande progresso e tanta bella gente. Nel mio giro di Sicilia che ho fatto, guidato da mio nipote Alfonso Orlando, ho capito perché la Sicilia è diventata la nuova destinazione da tutto il mondo : il paesaggio, la storia, le ricchezze, la cucina… Una terra fantastica! Ringrazio mia cognata la zia Nardina, Alfonso Blues, Antonella, Santino, Nola, Natasha, Sarah, mio fratello Ignazio, Giuseppina, Rosalia, Rita, i cugini Caterina, Angela, Felice e figli, la zia Rosa, Nino Mattaliano, Rosa e figli, Rosamaria e Gianni Papini e figli e tutti gli amici che ho incontrato dopo tanto tempo. Un abbraccio forte a tutti, grazie alla Voce di Cianciana. Adesso ho un’idea rinnovata della mia Sicilia. Vincenzo Orlando (Nella foto Vincenzo Orlando, primo da sinistra, è con la cognata Nardina, i nipoti Santino e Alfonso e con lo scultore quisquinese Lorenzo Reina, in una foto dell’estate scorsa.)

Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 14 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2015 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Da Guelph (Canada), Carissimi, vi ringraziamo per le notizie che ci mandate tramite il giornaletto La Voce di Cianciana, molto apprezzato. Saluti carissimi in famiglia. Speriamo di vederci al più presto. Fatemi sapere se è arrivato l’abbonamento al giornale. Con grande affetto da parte di Olga e Joe Ciaravella.

SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA” La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2015. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : CIANCIANA : don Filippo Ferraro, Food Market dei fratelli Giannone, professor Giovanni D’Angelo ; ITALIA : Giuseppina Salvioli-Palermo, Gaetano Alessi-Torino, Professoressa Serafina Comparetto-Villafranca di Verona, Ignazio CammisanoNuoro ; ESTERO : Rosa Savarese -Ashton U.L. ( Inghilterra), Filippo Schembri, Roydon Essex (Inghilterra), Olga e Joe Ciaravella, Guelph (Canada), Stefano Perzia-Toronto (Canada), Angela Pulizzi. - Montréal (Canada), Guglielmo La Corte-Rive de Gier (Francia), Giuseppe Re-Ashton (Inghilterra), Liborio Genuardi-Hoddesdon (Inghilterra), Rosario Campisi-Schwarzenbek (Germania), Pasquale Bavuso Volpe-Barcellona (Spagna), Nicolò TerminiPanama, Domenico Montalbano-Sud-Africa


Anniversari

Numero 5 - Ottobre 2015

DANTEUM :UN TEMPIO PER IL MASSIMO POETA DEGLI ITALIANI Il Comune di Cianciana ha reso omaggio a Dante Alighieri in occasione del 750° anniversario della nascita, avvenuta in Firenze nel 1265. Ne hanno parlato al Centro Sociale, dopo il saluto del Sindaco Santo Alfano, il prof. Eugenio Giannone, il prof. Nunzio Marsiglia dell’Università di Palermo e l’arch. Mariangela Riggio. Il prof. Giannone ha tracciato un profilo bioletterario del grande Poeta fiorentino, definendo la Divina Commedia il più bel poema della letteratura universale, e inquadrato il Danteum negli anni Trenta del secolo scorso, cioè in pieno periodo fascista che ha tratteggiato con un’ironia sferzante. Il

ch.mo prof. Marsiglia ha delineato il profilo artistico dell’ arch. Giuseppe Terragni, cui era stato commissionato il progetto del Danteum, museo da dedicare al sommo Poeta. Sul Terragni era calato il silenzio perché fascista e solo negli ultimi 30/40 anni la sua figura d’artista è stata rivalutata grazie, anche e soprattutto, a Bruno Zevi, critico d’arte ebreo. Sull’edificio, mai costruito, s’è soffermata l’arch. Riggio che, in modo spigliato, ha illustrato il progetto redatto dal Terragni e dal suo collaboratore Pietro Lingeri, esponenti entrambi dell’architettura razionalista italiana. L’edificio era stato proposto a Mussolini nel 1938 dal presidente della Società Dantesca Italiana Rino Valdameri, sponsorizzato dall’industriale Alessandro Poss. Il duce del fascismo, che secondo la logorrea del regime incarnava il Veltro dantesco, cioè colui che avrebbe riportato ordine nella sempre sconquassata Italia, diede il suo assenso, pronto ad inaugurare il museo-tempio nel 1942 in occasione del ventennale della marcia su Roma. La seconda guerra mondiale vanificò ogni cosa. L’arch. Riggio ha, quindi, guidato l’attento pubblico presente in un suggestivo viaggio virtuale all’interno dell’edificio, ripetiamo mai realizzato ma ricostruito al computer. In contemporanea: Mostra di tavole grafiche del Danteum e di alcuni grossi volumi della Divina Commedia, illustrata da grandi artisti. Tanina La Corte

MARIA SANTISSIMA DEL SOCCORSO, CUSTODE DEI NOSTRI DEFUNTI Nel giorno del Ricordo e della Commemorazione dei Defunti, 2 novembre 2015, don Gioacchino, Arciprete della Ecclesia ciancianese, ha benedetto una stele, dedicata a Maria Santissima del Soccorso. Presente l’Amministrazione comunale della Città di Cianciana, presieduta dal Sindaco Santo Alfano. La Colonna votiva è stata posta al centro di una fiorita aiuola nello spazio interno del primo ingresso cimiteriale. Il Presidente del Consiglio comunale, Franco Messina, ha deposto un omaggio floreale ai piedi della Madre Maria al cui Cuore Immacolato i ciancianesi hanno affidato la cura della anime dei loro defunti.

L’opera nasce per volontà del Cav. Francesco Cannatella con l’intento di offrire motivazioni di riflessione e di preghiera a quanti entrano ed escono con mestizia dal cimitero per riconfermare gli affetti che il luogo custodisce. L’iniziativa ha ricevuto la piena adesione dell’Amministrazione comunale e di

alcuni cittadini. La stele è stata progettata dal Maestro Mario Amari, la statua di Maria Santissima è opera dei ceramisti Perconte di Sciacca, mentre la realizzazione del piedistallo è stata eseguita da Alessandro Carubia. S..P.


Riconoscimenti

La Voce di Cianciana

PREMIO SPECIALE ‘ALESSIO DI GIOVANNI’ AL CAV. FRANCESCO CANNATELLA Il 13 settembre 2015, presso la Sala Convegni della Città di Raffadali, alla presenza di un folto pubblico si è svolta la Cerimonia di premiazione della XVIII edizione del Premio Letterario ‘Alessio Di Giovanni’. Presenti il Presidente dell’Accademia Teatrale di Sicilia, Tonina Rampello, l’Amministrazione Comunale della Città è stata rappresentata dal Sindaco Silvio Cuffaro e dall’Assessore alla Cultura Luigi Costanza ed il Presidente della Giuria Enzo Argento. Un premio Speciale per la letteratura e le tradizioni popolari è stata attribuito al Cav. Francesco Cannatella per la sua lunga opera di ricerca e di salvaguardia della cultura e del folklore di Cianciana. Il Presidente Enzo Alessi, anima del Premio e della manifestazione, ha dato lettura delle motivazioni del riconoscimento, soffermandosi sul valore che riveste la ricerca folclorica. A consegnare la Targa è stato invitato il Sindaco di Cianciana, Santo Alfano, che ha presenziato alla manifestazione e che ha portato al Convegno la proposta di inserire Cianciana nel progetto del Premio che

porta il nome di un illustre ciancianese. La proposta ha riscosso unanime consenso, risultando gradita la disponibilità a proseguire insieme il cammino organizzativo e culturale. S.P.

SUL TEMA DELLA FAMIGLIA A partire dal 1994, per volere delle Nazioni Unite, tutti i 15 di maggio si celebra la Giornata Mondiale della Famiglia. Quest'anno si festeggia il 20° anniversario. Papa Francesco ha mostrato un particolare interesse per la famiglia sin dall'inizio del suo pontificato e ne ha parlato numerose volte di fronte alle moltissime persone che vanno a Piazza San Pietro, sottolineando l'importanza di prendersene cura con affetto. Inoltre, in ottobre, si è svolto il Sinodo dei vescovi sulla pastorale familiare. La famiglia oggi è disprezzata -egli ha detto ai vescovi il 20 febbraio 2014- è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell'umanità. Sempre sul tema della famiglia, sebbene di qualche anno fa, il professor Giovanni D’Angelo ha scritto un saggio intitolato appunto LA FAMIGLIA (che la Voce pubblica a seguire) che

apre, sicuramente non a caso, il secondo volume della collana C’era ‘na vota-Il SOLE DI TUTTI- Scrive tra l’altro nel preambolo il professor Eugenio Giannone che ha curato la prefazione : Nella nostra società viene a mancare quel collante che è capace di tenere insieme la famiglia, che ha tenuto nei secoli il parentado unito attorno al sacro focolare, creando attorno ad essa una rete di protezione e di sicurezza che dava la certezza dell’appartenenza. “Cu jè stu picciottu?” “Lu niputi di lu Zì Carminu Bidduzzu!”“Aaaah…bedda famiglia…!” Ormai queste espressioni, che fino a qualche decennio fa era normale sentire, oggi non esistono più, neanche nella memoria della gente. Siamo diventati, in meno di mezzo secolo, un popolo con uno scarso, limitato, senso della memoria; scarso interessamento della propria identità, protesi verso un futuro ignoto e senza certezze, se non quelle di guerre e di contrapposizioni politico-religiose.

LA FAMIGLIA di Giovanni D’Angelo La colonna portante, che svolgeva il ruolo insostituibile di collante della società ciancianese, era sicuramente il senso ben saldo della famiglia. La famiglia, sempre sacra, era tutto: inizio e fine, luogo di certezze e di dubbi, di tenerezze e di severità, di gioie e di afflizioni, di tranquillità e di preoccupazioni. Tutela, ala protettiva nei momenti di crisi e di sconforto; tutto girava attorno alla famiglia e nella famiglia, tutto era per la famiglia e con la famiglia. Sentimento radicato molto profondamente e cementato nei secoli dalla coesione che contraddistingueva una famiglia dall'altra; essa era punto di riferimento per i componenti che ne facevano parte i quali, nei momenti bui e difficili della vita quotidiana, trovavano sempre e comunque il manto protettivo e il rimedio sicuro agli ostacoli che incontravano lungo il cammino nella famiglia. Al suo cul-

mine stava il più anziano, il padre o il nonno, il quale teneva sotto controllo l'andamento di tutto, anche di quello della famiglia del figlio, senza intervenire o incidere, se non fosse stato richiesto il suo interessamento o il suo consiglio e delegando la moglie a “suggerire” alla figlia eventuali rimedi. “Lu Papà” era sempre “ddà” pronto a qualsiasi cosa pur di salvaguardare il suo focolare. Educato dai suoi genitori al rispetto di tutto e di tutti purché fosse altrettanto rispettato (“lu rispettu è misutatu cu lu porta l'avi purtatu” si era soliti dire), sempre disponibile ad evitare liti o incrinature all'interno della famiglia. “Lu Nannu” e per i più fortunati pure “lu Catanannu”, depositari di saggezza e di esperienza di vita vissuta, spesso, molto spesso, erano analfabeti, non sapevano leggere nè scrivere nè far di conto correttamente, ma riuscivano a tenere sotto


Letteratura controllo il loro avere, il loro sapere, affidandosi all’esperienza ed a metodi di vita trasmessa loro dai genitori e dagli avi. Tutto ciò che di nuovo avveniva nella famiglia di buono o di cattivo, di positivo o di negativo era a conoscenza di tutti i componenti, solo i bambini venivano esclusi da fatti o decisioni, i bambini “l'addevi” non dovevano essere influenzati negativamente ed all'occorrenza era il nonno il nume protettore dei fanciulli. Nulla veniva nascosto al padre o al nonno, tutto ciò che riguardava o coinvolgeva uno o più parti oppure il solo nome della famiglia o che ne potesse offuscare l'immagine, era oggetto di discussione, di chiarimento, di decisione, di conclusione e, a seconda delle circostanze, anche di decisioni serie e consequenziali. Tutta la vita quotidiana girava in funzione della famiglia. Si lavorava, si produceva, si commerciava, si barattava, si litigava, sempre per portare a casa, alla famiglia, il necessario per la sussistenza e permettere ai ragazzi di crescere meglio che si poteva, ai vecchi di passare gli ultimi giorni con il rispetto ed il calore dei propri cari. Ogni festa, ogni occasione era buona per riunire la famiglia, quasi sempre “nta la casa granni”, in casa del più grande, per la felicità dei vecchi che vedevano la loro umile dimora piena di vita e di vitalità, frutto della loro esistenza piena di sacrifici e di stenti. Con l'approssimarsi di una festa già le donne incominciavano a preparare il necessario per allestire il pranzo; fin dalla mattina presto in cucina “la tannura” era accesa, un continuo fermento a preparare l'abbondante pranzo festivo. Gli uomini vestiti a festa andavano a fare una passeggiata in piazza; i bimbi stavano vicini alle mamme mentre i più grandicelli facevano qualche corsetta con gli amici ponendo attenzione a non sporcare “li robbi novi”. La nonna dava una mano a preparare mentre il nonno, spesso, stava attento ai bambini, fumando la sua pipa e avendo cura di non far mancare “li ligna pi la tannura”. Negli occhi di tutti c'era solo felicità quel giorno; contava principalmente lo stare insieme, il guardarsi, l’osservare “l'addevi chi criscivanu”. Questa era la famiglia, la propria famiglia, che nessuno doveva o poteva usare od offendere, “ngiuriari”. Tutti i sabati sera si andava a trovare “li nanni” ed in particolare i genitori del papà, considerato che i nonni materni, nella stragrande maggioranza dei casi, abitavano nella stessa casa o nelle immediate vicinanze (era usanza che la figlia “femmina” portasse in dote la casa e per questo il padre divideva la propria con la figlia, stando di fatto con lei). Si passava una serata assieme ai vecchi nonni, assieme agli altri fratelli sposati, anch'essi in visita ai genitori. Spesso si riunivano tre o quattro fratelli, con rispettive mogli e conseguenti figli; la casa dei nonni diventava troppo piccola ed insufficiente ad ospitarli tutti. Il vociare dei bambini ed il chiacchierio degli adulti sembrava essere insopportabile, ma poi ci si faceva l'abitudine. I nonni tenevano sempre da parte qualcosa da regalare “a l'addevi” che aspettavano impazienti che la nonna li prendesse; spesso sollecitavano con bacetti o carezze la nonna a prendere “li cosi”. C'era un'atmosfera magica in quella casa, un'atmosfera che proteggeva e saturava il bisogno di affetto, di protezione, di sicurezza che ogni essere cerca e trova nella propria specie, nella propria “tana”, nella propria famiglia. Sembrava che il tempo

Numero 5 - Ottobre 2015 si fermasse per cedere il posto alla forza dell'amore, in una sinfonia dolce e melodiosa composta da grida di bambini e chiacchierio di adulti. “A quali famiglia apparteni ?” si era soliti chiedere ai ragazzi che non si conoscevano; alla risposta, subito si faceva la conoscenza di quel ragazzo, rametto forte e resistente facente parte di una pianta grossa e potente, oppure facente parte di una albero grosso ma poco potente; si teneva ad inquadrare l'essere nella propria nicchia perchè la società di allora si misurava dalla potenza e dalla capacità della nicchia di appartenenza. I figli venivano allevati con amore e nel più rigoroso rispetto per gli adulti; i nonni erano quasi sacri; ad essi si portava tanto rispetto e da essi si poteva ricevere qualsiasi rimprovero “senza pipitari”; si andava a far loro visita spessissimo e si portava porzione dei dolci che la mamma faceva a casa in occasione delle feste importanti; parte delle primizie dei prodotti della terra erano per il nonno che le aveva piantate ed accudite per tantissimi anni ed, infine, consegnate ai figli perché continuassero a coltivarle. Dopo il papà veniva il fratello maggiore, al quale si obbediva e si doveva ottemperanza e rispetto. Le figlie venivano allevate con amore e particolare tenerezza; assieme alla madre erano dedite ad accudire la famiglia e la casa. I bisogni familiari erano affidati alla madre e alle figlie che la collaboravano, l'ubbidivano e con lei vivevano e dipendevano quotidianamente. Il padre poco o nulla s'interessava della vita della figlia, era dovere della madre stare attenta a quello che la figlia faceva durante la giornata, con chi parlava o cosa, o chi, guardava. I figli maschi, considerati la continuità della famiglia, erano tenuti in continua osservazione dal padre che li indirizzava nella via da percorrere con l'esempio, portandoli con sé a lavorare, dando loro consigli e suggerimenti; voleva che i figli, “l'addevi” (i figli, per i genitori, erano sempre “l'addevi”; anche quando questi, a loro volta, diventavano genitori), andassero vestiti con “robbi boni”, facessero la loro bella figura, non venissero meno agli impegni presi nella famiglia e nella società. Tutto era fatto in funzione dei figli “maschi”, che erano destinati a dirigere e gestire la famiglia e alla sua continuazione; le femmine venivano venerate, rispettate, trattate con dolcezza; non dovevano essere trattate male né molestate. Molte liti, a volte qualche omicidio, scaturivano dalla reazione verso qualche giovanotto, di padri o fratelli, a seguito della “mancanza di rispettu”, dall'offesa fatta a qualche figlia. Il rimedio alle offese gravi era il matrimonio riparatore, che riportava pace in famiglia con la benedizione dei genitori e dei parenti tutti. “La me famiglia” era tutto, in quel “me” c'era un possesso assoluto, totale, che al solo pronunciare dava un senso di sicurezza e di protezione; era unica ed inviolabile, con la mamma che rappresentava tutto l'amore immaginabile; col papà che al solo pensiero dava sicurezza e certezza; con i fratelli che erano se stessi ed a cui si potevano affidare i più importanti segreti. Poi c'erano i nonni, ancore di salvezza e di saggezza della famiglia, che trovavano la soluzione ad ogni problema. Giovanni D’Angelo (tratto da C’era ‘na vota, volume secondo, Il sole di tutti editore)


Ricorrenze Editoria

La Voce di Cianciana

ESSERE SICILIANO DI MARE APERTO MA ANCORATO ALLE PROPRIE RADICI DI GASPARE D’ANGELO, SUL VOLUME DI ANTONINO MONTALBANO IL RITRATTO DI UNA GRANDE GENERAZIONE DI TANTE ROSE E ANGELI Ho ricevuto il bel libro del Maestro Antonino Montalbano, Il ritratto di una grande generazione di tante Rose e Angeli e lo ringrazio di cuore. Quando ad uno dei primi Festival delle Voci Nuove di Cianciana ( Festa di Sant'Antonio, 1969) vinsi il primo premio con "Un'Avventura" di Lucio Battisti, più di un malignoinvidioso (ci sono sempre stati e sempre ci saranno) disse che la giuria fu influenzata da mio papà. Ma il Presidente della giuria era un signore di integrità morale, il maresciallo Nigrelli, pensate un po' ! A me piace pensare (come molti altri, per fortuna) che il pezzo era bello e che la cantai egregiamente grazie al compianto LUIGI MONTALBANO, cantante eccellente, (che fu il mio primo tutor ) che insegnò ad un bambino di 10 anni a modulare la voce, a come muovervi su un palco ecc. Il mitico CLAN MONTALBANO accompagnava questi aspiranti "Gianni Morandi e Mina" e presentava Francesco Montalbano (in arte Peppi Cannarozzu) che sin d'allora mi fece molta simpatia. L'ho ricordato l'11 scorso al Centro Sociale "Falcone e Borsellino" in occasione della presentazione del libro del Maestro Antonino Montalbano sui cinquant'anni di storia musicale e

culturale quanto importante è stato il "Clan" per tutti noi. Lo scorso giugno, a Bergamo, stavo scrivendo un articolo sui "siciliani di scoglio e siciliani di mare aperto" quando, chissà per quale inconscio motivo, cominciai a canticchiare " Amore, sei un amore perduto, ti cerco e non ti posso trovare..." un pezzo bellissimo che ho sempre amato, scritto da Lu Zi Giuvanni, cavallo di battaglia di Luigi e adesso di Lillo Pecoraro (anche lui DNA Montalbano). Anche se mi considero un siciliano di mare aperto, sono orgoglioso delle mie radici. I miei miti di allora, oltre a Luigi, erano Fofò Provenzano e Enzo Bilella (extracomunitario di Alessandria della Rocca ma con permesso di soggiorno illimitato avendo sposato la cara Angela Pendino). Enzo ci stupiva quando suonava la chitarra coi denti e da allora per me é sempre stato Jimy (Hendrix). Vi invito a sentire uno dei pezzi più belli e struggenti della canzone italiana 40 giorni di libertà, sigla dell'omonimo sceneggiato televisivo dedicato alla partigiana Repubblica dell'Ossola. La cantava la grande Anna Identici che nel libro è immortalata (pag. 74) a Roccamena (Pa) col Clan che l'accompagnava. Gaspare D'Angelo

DAL VOLUME DI ANTONINO MONTALBANO IL RITRATTO DI UNA GENERAZIONE DI TANTE ROSE E ANGELI, LA VOCE PUBBLICA “IL FESTIVAL DI VOCI NUOVE A CIANCIANA”, ”ANNI 75/80 UN RADICALE CAMBIAMENTO” E “ROSETTA FERRARO RICORDA L’AMICO LUIGI MONTALBANO.”

IL FESTIVAL DI VOCI NUOVE A CIANCIANA Eravamo nell'epoca del boom della musica leggera canzonettistica anni 64/65 e il Centro Turistico Giovanile con allora dirigente la buonanima Gino Carubia nella stagione estiva organizzavamo questi festival di voci nuove. Tantissimi ragazzi partecipavano, anche di tutta la Sicilia. Cianciana era all'avanguardia per tale manifestazioni dove si affermavano diversi talenti artistici. Con questo mio scritto voglio ricordare i talenti musicali che sono emersi in quelle manifestazioni popolari. Il trio Filippo Termini, Angelo Cammarata, e Filippo Perconti, i cantanti Alfonso Provenzano, Pino Provenzano e Luigi Montalbano e tanti altri partecipanti, nel periodo di ferie estive erano presenti a Cianciana. Le manifestazioni canore si svolgevano in piazza in due serate con votazione e classifica ad eliminazione, con la premiazione a i primi tre classificati. 1° classificato, un provino come cantante presso la casa discografica R.C.A. Italiana Roma; 2° classificato e 3° classificato, una coppa e varie targhe di riconoscimento. Nella manifestazione canora estiva del 1964 si affermava come cantante e vinceva il primo premio Pino Provenzano, con una canzone melodica terzinata, autore mio zio Giovanni Montalbano, il testo titolato Amore perduto che ancora oggi si può ascoltare nel sito internet del nipote Lino Pecoraro. Un motivo molto melodico e sentimentale, allora abbiamo curato l'arrangiamento musicale del motivo in base a l'evoluzione musicale di

quell'epoca. Come primo premiato per il provino alla R.C.A. Italiana Roma si organizzano e partono per Roma Pino Provenzano come cantante, Angelo Montalbano chitarrista accompagnatore e uno zio di Pino, Nino Provenzano. E' stata una bella esperienza trovarsi in un contesto, dove si sviluppava la maggiore attività canora italiana e la risonanza che avuto nell'ambiente cittadino di quel provino, certo non era facile a quell'epoca arrivare al successo, però per l'organizzazione del Centro Turistico Giovanile è stata una bella affermazione arrivare in quelle istituzioni. (Nella foto la cantante Carmen Villani con Filippo Termini)


Letteratura

Numero 5 - Ottobre 2015 ANNI 75/ 80 UN RADICALE CAMBIAMENTO

Gli anni passano e i tempi si evolvono con un'altra radicale trasformazione del gruppo con dei ragazzi da preparare musicalmente, impartendo lezioni di musica e le nozioni fondamentali per poterli avviare a suonare e far parte del gruppo. Per ragione di lavoro quattro elementi del gruppo sono andati fuori Cianciana e così li abbiamo sostituiti con dei ragazzi sedicenni: Rino Ferraro, alla tastiera; Mimmo Busciglio, al basso; Bartolo Pecoraro, detto Lino, cantante; Vito Termini, alla batteria, subentrato al fratello Filippo; Angelo di Gaetano, al sax e chitarra e io, Nino, alla tromba. Certo ho fatto un lavoro preparatorio non indifferente con dei ragazzi nuovi senza nessuna esperienza in merito, con questa formazione siamo andati avanti per tre stagioni, dei ragazzi alcuni hanno intrapreso gli studi universitari e non è stato possibile il proseguimento a tale impegno. Dopo quest'altra esperienza non mi sono fermato, ho cercato altri ragazzi, individuando come cantante batterista Bartolo Pecoraro, discendente dalla dinastia dei Montalbano, la mamma Rosa Montalbano, figlia dello zio Giovanni, certo il D. N. A. era quello e non poteva essere da meno. L'ho preparato come batterista con le soluzioni dimostrative e varietà ritmiche del suono, il talento c'era la musicalità pure, come cantante andava molto bene. Un particolare voglio mettere in evidenza, di cantare e suonare la batteria, Lino non ha trovato nessuna difficoltà. Questo accoppiamento di suonare e cantare è molto

difficile. Un altro giovane ho individuato in quella ricerca, era Mario Spoto oggi dottore, un giovane con tanta voglia di fare, molto intelligente, tanta musicalità e tanto talento. Con Mario ho dovuto fare una preparazione particolare, iniziando dalla teoria musicale e al solfeggio, la conoscenza della tastiera del pianoforte, l'impostazione e la diteggiature co le varie scale di accordi, il canto e accompagnamenti vari. Mario era un prodigio del pianoforte, nell'arco di sei mesi di studi, è uscito fuori con grande tecnica e disimpegno straordinario, che sbalordiva ogni giorno nel sentirgli suonare certi brani musicali molto impegnativi, una grande soddisfazione è stata per me da autodidatta portare quei due ragazzi, Mario e Lino a livelli artistici molto alti e molto attrattivi nel panorama musicale di quegli anni. Questa e stata una delle ultime formazioni dei PEGASO, con questi due ragazzi quattordicenni, portati alla ribalta e alle svariate esibizioni con grandi affermazioni. Formazione così composta: Mario Spoto, tastiera; Bartolo Pecoraro, cantante batterista; Angelo junior, sax e chitarra solista; Giovanni Cicchirillo, sax tenore; Angelo di Giovanni, basso elettrico; Nino alla tromba. E qui si chiude la storia dei complessi formati dai signori Montalbano. A seguire i momenti belli e i successi di questa formazione.

ROSETTA FERRARO RICORDA L’AMICO LUIGI MONTALBANO A Luigi Montalbano Sono trascorsi quattro anni dal quel 9 Settembre 1999, data in cui, dopo tante sofferenze, ci ha lasciato con il ricordo del suo eterno sorriso, della sua spensieratezza e voglia di vivere. Luigi coniugava la sua vita con una canzone... D'altronde, sin da ragazzo, la canzone è stata l'emblema della sua intensa se pur breve vita e, per anni, il suo pane quotidiano. La mia generazione ricorderà bene che un tempo, in quei modesti e pur ricchi matrimoni che si celebravano nella nostra Cianciana, era lui che allietava sposi e invitati e rallegrava anche le vie del paese con le sue serenate notturne. Teneva tanto all'amicizia e per pochi è stato un vero fratello. Gli devo molto... E' lui che mi ha insegnato a credere nella

vera e profonda amicizia e a rispettare quei sentimenti puri che oggi si sono persi nel tempo. Voglio ricordarlo in nome del grande bene che gli ho voluto e continuo ancora a volergliene, assieme alle persone più care che aveva al mondo: Maria, Enza, Veronica, e mi permetto di aggiungere anche il professor Mario Re che lo stimava quanto me. La sua vita, un'eterna canzone. Continueremo a cantarla con tristezza e nostalgia'. Ciao Luigi! Da un memoriale di Rosetta Ferraro – Novara. Ho sentito il dovere di annoverare queste espressioni di una grande amica in questo mio scritto.


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

NASCITE

Martina Marino di Leonardo e di Mariateresa Tagliarino, nata a Parma il 9 agosto 2015

Vittoria Termini, di Nicolò e di Giulia Negri, nata a Parma il 29 settembre 2015.

Gloria Campisi di Gianluca e di Antonella D'Angelo, nata a Sciacca il 16 ottobre 2015

Foto a sinistra Sposi Carmelo Macri e Valeria Guida, Sciacca Basilica Maria S.S del Soccorso 20 agosto 2015. Foto a destra Sposi Calogero Cannella e Francesca Di Prazza, Cianciana Chiesa Madre, 12 settembre 2015

50° Compleanno per Anna Maria Giannone, coniugata Salvatore Campisi, festeggiato a Cianciana il 18 ottobre 2015 con parenti e amici


Ambiente & Sociale

Numero 5 – Ottobre 2015

LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE CLASSE L-13 PER

SARA PANEPINTO,

conseguita presso l’Università agli Studi di Siena, il 23 ottobre 2015. Relatore chiarissima Maria Giovanna Ripardelli, correlatore chiarissimo Marco Gottardo. La neo dottoressa ha discusso la Tesi di Laurea dal Titolo Studio del ruolo di CIT-K nell’organizzazione del Midbody.

SPOSI NORMAN PFAENDER E ALESSIA PENDINO, ISEA (TRENTO), CHIESA DI SAN VINCENZO 19 SETTEMBRE 2015


Riconoscimenti

La Voce di Cianciana

CIANCIANESI : SE LI CONOSCI...LI CERCHI ! Ciancianesi: Se li conosci… li cerchi! Abbiamo avuto modo, nel tempo, di presentare i profili di figli di Cianciana che hanno illustrato con la loro attività il nostro Paese. Con questa rubrica, curata da Eugenio Giannone, ne presentiamo altri. Quanti possono apportare un contributo di conoscenza e approfondimento sono invitati a inviare le notizie alla Redazione de “La Voce”. In questo numero la Voce presenta Gaetano Di Giovanni, fornendo notizie sulla sua vita e sulle opere.

GAETANO DI GIOVANNI, NOTAIO, STORICO E FOLKLORISTA di Eugenio Giannone Gaetano Di Giovanni nacque a Casteltermini il 16 maggio 1831; all’età di 3 anni si trasferì con la famiglia a Cianciana, che considerò sua patria d’elezione e dove il padre aveva rilevato una miniera di zolfo da Marco Seager. Iniziò gli studi ad Agrigento per poi proseguire a Palermo, dove conseguì la laurea in Legge. Tornato a Casteltermini (1858) vi occupò per concorso l’ufficio notarile, ricoprì diversi ruoli pubblici e fu deputato provinciale. Dal suo matrimonio con Filippa Guida nacquero sette figli, tra i quali Alessio, considerato uno dei maggiori poeti dialettali del ‘900. “Nel 1867 viene sospeso dall’esercizio notarile per essersi trasferito a Palermo, abbandonando la piazza notarile di Casteltermini, in seguito all’ epidemia di colera che aveva colpito il nostro Centro, la notizia viene pubblicata dal giornale “La Stampa”. (CIF di Casteltermini). Nel 1869 pubblicò l’opera “Notizie storiche su Casteltermini e suo territorio” per la quale il Municipio gli conferì una medaglia d’oro “Fu anche decorato della onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia e della Commenda della Corona d’Italia” (CIF). Tornato a

Cianciana, per seguire da vicino le aziende di famiglia, ne fu sindaco per 8 ani dal 1876 al 1884. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Noto, dove aveva ripreso, in seguito alla crisi zolfifera, la professione notarile, intristendosi al ricordo delle sue due patrie lontane. Morì a Noto il 19 luglio 1912 e la sua morte destò una vastissima eco in tutto il Paese. G. Di Giovanni “storico minuzioso e imparziale … fu anche letterato senza boria e presunzione” (G. Di Marzo, ne Il Solco, Palermo 1912). Per i suoi meriti fu socio della “Società Italiana di Storia Patria”, socio corrispondente della “Società Italiana di Storia e di Archeologia“ e di altre autorevoli Accademie. Il Di Giovanni fu tra i più preziosi collaboratori del Pitrè e scrisse numerose opere, tra le quali: Notizie Storiche su Casteltermini e suo territorio, Girgenti1869. La vita e le opere di Giovanni Agostino De Cosmi, Palermo1888. La circoscrizione territoriale del comune di Cianciana e paesi finitimi, Girgenti 1878. Venticinque canti e novelline popolari siciliane, Palermo 1888. Cinquanta canti e novelline popolari siciliane, Palermo 1889.

PREMIO MADE IN SICILIA PER GAETANO DI NOTO

Nella città di Ribera, in occasione della prima edizione del Premio Made in Sicilia per le eccellenze siciliane che hanno rappresentato con onore la Sicilia nel mondo, è stato assegnato un importantissimo riconoscimento al nostro compaesano dottor Gaetano Di Noto, per la sua carriera in Economia. Gaetano Di Noto è stato dirigente di molte aziende multinazionali. Con molta fortuna ed impegno ha ottenuto sempre risultati positivi tanto

che nel 1981 è stato premiato come “manager dell’anno”. Per ragioni familiari è tornato in Sicilia dove ha aperto lo “Studio Delta” che si occupava di Consulenza di strategia aziendale” (diversa dai cosi detti commercialisti). Nei suoi uffici si sono formati tanti giovani laureati che oggi sono dei professionisti affermati. E’ stato chiamato a tenere conferenze sull’Economia in diverse parti del mondo, Giappone compreso. “ Vorrei ricordare a voi e a me stesso – ha detto Gaetano dopo aver ricevuto il premio - che nel cosi detto triangolo industriale del Nord Italia la maggior parte dei dirigenti che hanno arricchito quella zona geografica sono dei meridionali e la maggioranza di questi meridionali sono siciliani, costretti ad andare fuori grazie ad una politica assente, alla mancanza di strutture e per la mancanza di una cultura d’impresa non molto attenzionata. Ma io ho un sogno : che la Sicilia riesca a sciogliere questi vincoli e occupi quello che dovrebbe essere il suo posto, la California del Mediterraneo”. S.P.


Letteratura

Numero 5 – Ottobre 2015 Come i nostri lettori ricorderanno, per alcuni mesi il nostro stimato collaboratore dottor Gaetano Di Noto ha curato l’apprezzata rubrica MI RICORDO CHE...ricordi relativi alla sua presenza nel paese natio fino agli anni Sessanta. Gaetano continuerà a scrivere per la Voce, curando una nuova rubrica dal titolo LA MIA VITA PROFESSIONALE. In questo numero pubblichiamo il racconto Il giorno che incontrai Moravia.

IL GIORNO CHE INCONTRAI MORAVIA Lunedì mattina. Dopo aver passato un fine settimana in Sicilia devo ritornare al mio lavoro a Milano. Oggi, però, devo fermarmi a Roma per incontrare delle persone; a Milano rientrerò in serata. Alle sette del mattino sono già su un DC 9 Alitalia che parte da Palermo. Siamo nei primi anni ’80, nei voli nazionali si viaggia ancora senza posti assegnati e, quando mi riesce, preferisco sedere in una delle due file dove ci sono le uscite di sicurezza perché c’è più spazio tra i sedili. Vedo due posti liberi vicino a un “mostro” della letteratura italiana, Alberto Moravia. Mentre mi avvicino noto che sull’aereo c’è anche Carmen Llera, compagna di Moravia che sposerà tra qualche anno, ma non è seduta con lo scrittore, bensì parecchie file indietro. Non mi sono mai piaciute le persone che, avvicinandosi a una celebrità, cominciano con “ma lei è… che onore… che piacere…” e poi afferrano una mano del malcapitato agitandola furiosamente come si fa con il ramo di un albero per farne cadere i frutti. Mi siedo limitandomi a un semplice “buon giorno” ricambiato educatamente dal maestro. Comincio a sfogliare il mio Giornale di Sicilia mentre Moravia sfoglia uno dei tanti giornali che tiene in grembo. Una hostess avanza tra i sedili controllando che i passeggeri abbiano le cinture allacciate; giunta alla nostra altezza si ferma. Forse non tutti sanno che Moravia aveva un problema a una gamba e non riusciva a piegarla. Oggi in aereo sta seduto vicino a me, nella fila dove si trova una delle uscite di sicurezza, con la sua gamba rigida spostata leggermente di fianco. L’hostess puntando il dito verso la gamba rigida gli chiede: - Lei può piegare quella gamba? - No, - risponde Moravia. – Mi sono seduto qui appunto per avere più spazio per la gamba. -Allora deve cambiare posto perché qui c’è una uscita di sicurezza. Moravia, sorridendo e con voce pacata: - Cara signorina, l’uscita di sicurezza serve nel caso succeda qualcosa, ma non crede che in questo caso proprio chi ha un problema come me dovrebbe essere più vicino all’uscita? L’hostess non accetta l’osservazione, anzi si altera alzando la voce e attirando l’attenzione degli altri passeggeri. -Lei non ha capito! Deve alzarsi e cambiare posto. – La sua voce è diventata stridula e agita le braccia come una gallina starnazzante. – Deve alzarsi! Ha capito? Deve alzarsi e cambiare posto. E’ più forte di me: - Capisco che la sua ignoranza non le permetta di riconoscere quello che a mio avviso è il più grande scrittore di questo secolo, ma prima di assumerla avrebbero dovuto valutare la sua maleducazione. Resta interdetta per qualche secondo, ma si riprende subito: - Il maleducato è lei, - mi urla furiosa. – E ora vado a chiamare il comandante. Il comandante arriva e, quando l’hostess gli indica Moravia, ha un momento di indecisione e poi con signorilità riscatta l’arroganza della sua collaboratrice. -Signor Moravia, vorrei avere il piacere di stringerle la mano e di chiederle scusa a nome della signorina. Resti pure dov’è,

per noi è un onore averla a bordo. Intanto l’hostess si allontana con aria sdegnata. Finalmente possiamo partire. Maestro, - dico rivolto allo scrittore, - mi scusi se sono intervenuto, ma è stato più forte di me. -Perché scusarsi? Io la ringrazio, però… non crede di avere esagerato definendomi il più grande scrittore di questo secolo? Assolutamente no, - rispondo, - l’ho detto perché ne sono convinto. –Ha letto qualcuno dei miei libri? -Può crederci o non, ma li ho letti tutti e qualcuno più di una volta. Sorride e… come se voglia sfidarmi: - Quale le è piaciuto di più? Piaciuti tutti; quello che mi ha colpito di più, forse per la sua originalità, è stato “IO E LUI”. Forse ho superato la prova perché lui sorride e ci mettiamo a parlare del più e del meno. Mi dice che è stato a Mondello dove ha presieduto una commissione che doveva assegnare un premio letterario e ora torna a Roma. Si sente l’altoparlante: - E’ il comandante che vi parla; abbiamo raggiunto la quota di 27000 piedi e tra poco sorvoleremo il golfo di Napoli. Alla vostra sinistra potrete ammirare l’isola di…Non l’ascolto più perché Moravia mi sta dicendo una cosa che mi lascia senza parole. -Sto pensando – mi dice guardandomi negli occhi – che un’ora fa io e lei non ci conoscevamo e tra un’ora forse non ci ricorderemo più uno dell’altro. Credo che questa sia l’occasione ideale affinché due persone lascino cadere le barriere sociali e si parlino semplicemente come persone. Gli antichi si parlavano dandosi del tu; poi la cosiddetta civiltà ha introdotto il “lei” o il “voi” creando delle vere e proprie barriere tra le persone. Posso chiederle il suo nome di battesimo? Glielo dico. -Bene, ti dispiace se ci diamo del tu? Sono stordito. Come faccio a dare del tu a Moravia? Non perché è più vecchio di me, ma perché io sono un pigmeo mentre lui è un Gigante. -Maestro, io…Lascia perdere il “maestro” e chiamami Alberto – così dicendo si mette a ridere come un matto forse perché la mia espressione è quella di un idiota. E’ la prima volta che ride da quando chiacchieriamo e viene da ridere anche a me. Lo sai, - mi dice. – che sei la prima persona che non mi chiede l’autografo? -Non prenderla come una offesa. Volevo solo non essere invadente. -Rimediamo subito, così ti ricorderai di questo vecchio scrittore. Hai un foglio di carta? No, aspetta, ho di meglio. Mette una mano in tasca, tira fuori due biglietti di viaggio e ne sceglie uno. Il biglietto Alitalia è una striscia composta da diversi fogli l’ultimo dei quali vale come ricevuta e vi è ricalcato in rosso il nome del passeggero oltre al numero di volo ecc. Lo osservo mentre scrive “A Gaetano per la sua simpatia e perché non mi ha chiesto l’autografo. Alberto”. Il nome ricalcato sul biglietto è Alberto Pincherle, che è il suo vero nome. Alberto Moravia muore nel 1990; mi informo sul luogo e l’orario del funerale perché voglio andare. E mentre osservo la bara la mia mente va a quella volta in cui ho parlato con lui e con un sorriso mi ha proposto di darci del tu.


Sport

La Voce di Cianciana

LA POLISPORTIVA CIANCIANA NEL CAMPIONATO REGIONALE DI PRIMA CATEGORIA Ottimo inizio di stagione per i ragazzi della polisportiva Cianciana, quest'anno impegnati nel campionato regionale di Prima Categoria di Calcio, dopo l'esaltante cavalcata che ha visto i ragazzi di Mister Raimondo Salemi vincere lo scorso Campionato. In un Campionato difficile ed equilibrato la compagine bianco-verde, matricola nella categoria, si sta facendo valere, dimostrando di essere la vera sorpresa del Girone A, che dopo 7 giornate vede i nostri ragazzi al primo posto con 17 punti, frutto di 5 vittorie e solo 2 pareggi, davanti di un solo punto alla squadra del Cinque Torri Trapani e di 2 punti allo Sciacca Calcio. "L'impegno e il sacrificio stanno dando i migliori frutti -dichiara il presidente Massimo D'Angelo- il nostro obiettivo principale è quello di fare un buon campionato e mantenere tranquillamente la categoria, il fatto di essere primi in classifica ci galvanizza, ma bisogna stare coi piedi per terra e tenere ben chiare quelle che sono le nostre aspettative. Di certo far parte di un Girone così impegnativo, con 10 formazioni del trapanese, risulta molto pesante sotto molteplici punti di vista, in primis quello economico, ma cercheremo di fare del nostro meglio fino in fondo, portando in giro per la Sicilia il nome della nostra Comunità ed i nostri valori" La formazione biancoverde, già dall'anno scorso si era dimostrata come un gruppo forte e coeso, e nonostante la categoria più alta ed impegnativa è stato sufficiente confermare la maggior parte dei ragazzi dell'anno scorso, con l'innesto di pochi ragazzi nuovi per ottenere ottimi risultati, a dimostrazione che la progettualità

ed un cammino portato avanti con criterio alla lunga paga. "Oltre al Campionato di Prima Categoria - continua il Presidente D'Angelo - ci stiamo dedicando al settore giovanile, siamo riusciti a iscrivere una formazione di Giovanissimi (12-14 anni ) al Campionato Provinciale, cosa che mancava a Cianciana da circa 20 anni, provando a dare qualcosa in termini di aggregazione a questi ragazzini, cercando di inculcare in loro i valori che solo uno Sport di squadra sa trasmettere. Speriamo di fare bene e saperci difendere con onore al cospetto di scuole calcio ben più esperte e navigate, ma vedere i Bambini impegnarsi e crederci è già per noi stessi una bella vittoria. Ad occuparsi della direzione dei Giovanissimi sarà Alberto Manazza, anch'egli cresciuto nel vivaio Biancoverde e sicuramente all'altezza di trasmettere ai giovani ciancianesi quanto necessario. L'invito è quello di seguire il Cammino della squadra ciancianese con assiduità, oltre che mediante La Voce di Cianciana anche attraverso Facebook- cercando il Gruppo Polisportiva Cianciana (chiedendo di entrare a farne parte) e sul sito internet WWW.POLISPORTIVACIANCIANA.IT. Si ricorda ai lettori, soprattutto residenti fuori Cianciana o all'estero, che la Società Polisportiva Cianciana dà la possibilità di acquistare il Merchandaising della squadra (tute-completini da gara e da passeggiogiubbotti-cappellini etc. etc. ), da indossare con orgoglio in qualsiasi parte del mondo voi vi troviate, oppure per fare un regalo ad un nipote, figlio o conoscente dal cuore biancoverde, ordinandolo mediante la pagina del Gruppo Facebook attraverso un messaggio o all'indirzzo e-mail: polisportiva.cianciana@yahoo.it., comunicando la vostra taglia e le vostre preferenze, sarà cura della società farveli pervenire via posta fino a casa. E' inoltre possibile sostenere la Squadra Ciancianese attraverso Libere Donazioni al Codice Iban: IT 11 S 02008 82920 00010 2836957 dall'estero Codice Bic Swift: UNCRITM1H89 - Intestato a : A.S.D. POLISPORTIVA CIANCIANA. S.P.


Spettacoli

Numero 5 - Ottobre 2015 LE PERFORMANCES DELL’ASSOCIAZIONE “THEATRON”

Anche quest’anno l’Associazione Culturale THEATRON di Cianciana ha portato in scena con successo, il 13 Agosto nell’anfiteatro della villa Comunale di Cianciana, uno spettacolo che ha tenuto per due ore spettatori grandi e piccoli con grande maestria e divertimento, per la regia di Giuseppe Pendino, musiche di Domenico Bosciglio, direttrice di scena Giuseppina Carubia e trucco Nardina Vaiana, dal titolo: OMAGGIO AI DE FILIPPO. Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario della morte del grande maestro Eduardo (scomparso nel 1984), E’ una pièce teatrale di grande impatto che non ha mancato di suscitare ilarità ma, nello stesso tempo, ha invitato il pubblico anche a delle riflessioni. Del resto, stiamo parlando di testi scritti dal grande Eduardo e dal fratello Peppino, sempre attuali e in grado di fare divertire. Lo spettacolo si è snodato in tre atti unici, due di Eduardo e uno di Peppino. Il primo atto ha come titolo AMICIZIA di Eduardo, l'opera narra la storia di un certo Ninu Califano che da diversi anni non fa visita all'amico Sarbaturi. Quando lo incontra, viene a sapere che l'uomo è ormai alla fine dei suoi giorni. Sarbaturi ha una sorella, Carolina, che lo accudisce e tenta di esaudire tutti i suoi desideri. L'infermo si rende odioso con il suo comportamento e l'amico si ritrova a dover interpretare diversi ruoli per venire incontro alle esigenze del malato. INTERPRETI : Marilisa Pendino, Andrea Gaiteri e Giuseppe Pendino. Il secondo ha come titolo SUICIDIO COLLETTIVO. Questo atto unico appartiene al genere teatrale della farsa tanto cara a Peppino De Filippo. E’ la storia di uno scapolone, Don Felice, non più giovane che sciupa i suoi averi col divertimento e col gioco delle carte e finisce col coprirsi di debiti. I personaggi

danno luogo ad una successione di scene esilaranti che utilizzano alcune chiavi più tradizionali della risata: l’equivoco, il difetto di pronuncia, il modo strano di parlare o muoversi sulla scena. INTERPRETI : Giuseppe Montalbano, Carola Mangione, Daniela Montalbano, Giuseppe Ciaravella, Alfonso Caruso, Francesco Alfano e Fabio Albanese. Il terzo atto ha come titolo PERICOLOSAMENTE di Eduardo: Michele, vecchio amico di Arturo, torna dopo quindici anni di lavoro dagli Stati Uniti d'America in Sicilia, dove la sua compagnia ha deciso di trasferirlo. È in cerca di una camera in affitto e Arturo si offre di ospitarlo in casa propria, dandogli un appuntamento per fargli vedere la stanza: ad attenderlo, trova la moglie di Arturo, Dorotea, donna sciocca e dal carattere capriccioso che egli ha sposato due anni prima. Arturo rientra a casa e si scusa per l'assenza. Chiede due caffè alla moglie ma Dorotea, stizzita, risponde che non ha intenzione di fare la serva. Arturo, irato, attua un sistema di sua invenzione per fare cambiare improvvisamente atteggiamento alla moglie, mostrandosi premurosa, affettuosa e preparando due caffè come richiestole. Michele osserva la scena atterrito, senza avere la capacità di impedirne lo svolgimento. Una chiave di lettura paradossale e ironica, con cui Eduardo affronta il tema classico ma sempre di grande attualità del fragile rapporto di coppia. INTERPRETI : Mariarosaria Alessi, Giuseppe Montalbano e Giuseppe Pendino. Oltre che a Cianciana lo spettacolo è stato rappresentato, sempre nel mese di agosto, nell’estate di Alessandria della Rocca e in quella di Borgo Bonsignore, con grande successo di pubblico e di consensi. Giuseppe Pendino


Letteratura

La Voce di Cianciana

IL SALOTTO DELLA POESIA COME GLI ERRANTI. Ricordiamo l’Ing. Gaetano D’Angelo, scomparso il 3 ottobre scorso, poco prima di compiere 67 anni, con una sua Poveri e indifferenti sono quelli che non rispettano i loro simili, che li rifiutano, come spesso alcuni politicanti poesia scritta in gioventù. che hanno paura di perdere il bicchiere sempre pieno, e nulla hanno da dare a questi fratelli che scappano da casa Per te, ragazzo. Riposa! loro, lasciando tutto e tutti, immaginando che altrove La tua vita, ragazzo, peggio non può essere con la speranza dell’inizio di una nei motori suonanti celavi nuova vita. Poveri e indifferenti quei politicanti che blatee una corsa, un premio anelavi rano come cani arrabbiati contro quei fratelli disperati.! da stringere in trionfo. A questi politicanti bisogna spiegare chi siamo noi riQuel giorno, acciecato dal sole, guardo all’immigrazione, perché sé dovessero rientrare correvi la pista felice in Italia tutti coloro che sono andati via, sparsi e dispersi da un volto ansioso adorato. in tutte le parti del Mondo a cercar fortuna, non avremmo La bandiera t’è una grata dove metterli .Abbiamo forse dimenticato, che anche noi siamo padri e figli d’emigranti. << Dio è presente nel e sul gelido asfalto una rosa cuore di tutti, se non come presenza, almeno come Noche il sole bruciare non osa. stalgia >>. Francesco Dato Ella tremante ora aspetta Sognare a occhi aperti là dove avesti il suo primo sospiro; Se sognare un poco è pericoloso, la sua cura non è sognaTu non torni, ragazzo; ella aspetta, re meno, ma sognare di più, sognare tutto il tempo. ++ ha nelle mani una rosa: Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono per te, ragazzo. Riposa! a chi sogna solo di notte.++. Solo non è chi perde gli amici, ma chi non GAETANO D’ANGELO sogna nuove relazioni.++ Un uomo diventa vecchio quando i suoi rimpianti prendono il posto dei suoi sogni..++ Nessun uomo vive troppo a lungo CERCANDO VERITA’ quando muoiono i suoi sogni..++ Cammino cercando Verità, Non esiste vento favorevole per il marinaio incontro sua maestà ipocrisia e finta umiltà, che non sa dove andare.++ mi imbatto in sorella bugia Tutto ciò che di straordinario è stato compiuto, che con un sorriso galante saluta, prima era considerato impossibile.++ orecchie che non ascoltano Verità, Pur faticando a credere, si può sempre pregare, occhi spenti che vedono solo “IO” e non Dio. mandare a tutti messaggi d’amore. ++ Cammino ancora sulla strada indicata Pur esitando a sperare, si possono scorgere ovunque dove trovo sofferenza semi di verità e di bellezza. ++ mi investe tempesta vento forte pioggia Fede e speranza aprono il cammino dell’amore e generano nascondendo lacrime che solcano il viso; pace in chi sa ancora sognare. ++ Cammino a stento contro vento Prendere riempie le mani, dare riempie il cuore.++ con forza china in avanti, Cercando l’impossibile l’uomo qualcosa realizza, non perdo speranza sapendo di trovare verità; quello che vive di apparenza non è mai andato incontro “IL PASTORE Buono avanti di un passo++ riconosco la sua voce e ascolto! Sogna come se dovessi vivere per sempre; Con carità Lui conforta e dice : vivi come se dovessi morire domani. ++ “IO SONO ! VERITA’ ! Niente di grande si fa senza la passione ++ carità, perseveranza, accoglienza, mitezza, Se un uomo non è disposto a correre rischi per dominio di sé, misericordia, bontà, Amore” le proprie idee, o esse non valgono nulla “ IO SONO ! VERITA’ “ ! o è lui che non vale nulla. ++ L’unico limite alle tue capacita CONCETTA CALTAGIRONE 25 ottobre 2015 è il livello del tuo desiderio. ++ Ogni nave in porto è sicura, ma non è stato quello lo scopo per cui è stata costruita. ++ FRANCESCO DATO-CASNATE


Notizie dall’anagrafe

Numero 5 – Ottobre 2015

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI : NASCITE

Giulia Taormina di Francesco e di Antonina Martorana, nata a Santo Stefano Quisquina il28 agosto 2015 Antonio Schembri di Mario e di Adriana Montalbano, nato a Santo Stefano Quisquina il 31 agosto 2015 Ginevra Manzullo di Paolo e di Beatrice Macaluso, nata a Santo Stefano Quisquina il 9 settembre 2015 Carlotta Sanzeri di Gaspare e di Maria Grazia Montalbano, nata a Palermo il 13 ottobre 2015 Gloria Campisi di Gianluca e di Antonella D’Angelo, nata a Sciacca il 16 ottobre 2015 Anna Maria Perconti di Davide e di Rosanna Licata, nata a Sciacca il 18 ottobre 2015

MATRIMONI

Luca Matteo Mantovani e Liliana Alessi, Cianciana Chiesa madre, 12 agosto 2015 Giuseppe Colletti e Lavinia Ferraro, Cianciana Chiesa Madre 22 Agosto 3015 Calogero Cannella e Francesca Di Prazza, Cianciana Chiesa Madre, 12 settembre 2015

GLI EVENTI TRISTI : DECESSI

Rosa D’Angelo, nata a Cianciana il 4 giugno 1930, deceduta il 25 agosto 2015 Angelo Barbiera, con. Rosa Cicchirillo, nato ad Alessandria d. Rocca il 12/12/1937, deceduto il 28 agosto 2015 Maria Anna Vitale, vedova Giuseppe Conti, nata a Cianciana il 7 ottobre 1936, deceduta il 15 settembre 2015 Maria Soldano, coniugata Carmelo Schembri, nata a Cianciana il 16 settembre 1954, deceduta il 2 ottobre 2015 Ingegner Gaetano D’Angelo, coniugato Lucia Amato, nato a Cianciana il 14 ottobre 1948, deceduto il 3 ottobre 2015 Giuseppe Tamburello, coniugato Anna Ciraolo, nato a Cianciana l’8 dicembre 1932, deceduto il 23 ottobre 2015 Giuseppe Manzullo, coniugato Rosalia Carubia, nato a Burgio il 12 marzo 1941, deceduto il primo novembre 2015

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Franca Leto in Grimaudo, nata a Cianciana il 4/01/1959, deceduta a Hoddesdon (Inghilterra) il 4 settembre 2015; Giuseppe Bellanca, coniugato Cristina Imelda Wefer, nato a Cianciana il 20 febbraio 1931, deceduto a Aruba (Caraibi) il 4 settembre 2015; Pietro Di Chiazza, coniugato Rosa Marino, nato a Cianciana l’8 novembre 1935, deceduto a Rive de Gier (Francia) il 7 ottobre 3015 Alfonso Ciaravella, vedovo Francesca Carubia, nato a Cianciana il 2 ottobre 1924, deceduto a Tiptrè (Inghilterra) il2 ottobre 2015 Domenico Vizzi, nato a Cianciana il 16 marzo 1930, deceduto a Rosario (Argentina) il 27 settembre 2015 Giuseppe La Corte, coniugato Rosolia Timpanaro, nato Cianciana l’8 luglio 1952, deceduto a Norimberga (Germania) il 13 ottobre 2015 Santo La Corte, coniugato Vrera Kluge, nato a Cianciana l’8 settembre 1936, deceduto a Verbert (Germania) il 23 ottobre 2015 Felicia Bavuso Volpe, coniugata Lo Pilato, nata a Cianciana il 29 giugno 1930, deceduta a Liegi (Belgio) il 29 ottobre 2015

Domenico Vizzi, nato a Cianciana il 16 marzo 1930, deceduto a Rosario (Argentina) il 27 settembre 2015

NELLA RICORRENZA DEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SUA DIPARTITA, DEDICO QUESTO PENSIERO A MIO MARITO VINCENZO PIAZZA FINE DI UNA VITA Ho visto in faccia la morte, l’ho guardata dall’alto in basso, a destra e a manca, ho provato sconforto, rabbia e disperazione. Ho pianto, ho pianto tanto, l’ho cacciata via da casa mia come se fosse un brutto calabrone, ma non si è mossa. A Dio ho chiesto aiuto con dignitosa rassegnazione. Ho pregato tanto, affinché scenda sulla terra San Michele Arcangelo per effondere la sua benedizione su questo corpo inerte e poi portare la sua anima in paradiso, Sei sempre con noi. Lucia Tamburello

ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 25, Italia € 26, Europa € 32, America, Africa, Australia € 38. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.


La Voce di Cianciana

Numero 5 – Ottobre 2015

DOLCI VACANZE A CIANCIANA E…..FUORI

Dolci vacanze a Cianciana per i coniugi Anna Ciaravella e Giovanni Gaiteri, residenti a Rive de Gier (Francia) presenti nel paese natio, in occasione della ricorrenza dei morti, dopo ben 59 anni, ed anche per i nipoti Giuseppe Provenzano, che manca dal paese da “soli” 50 anni e per Leonardo Provenzano, abitante a Lainate, emigrato nel 1968.

Dolci vacanze americane per i coniugi Salvatore Campisi e Anna Maria Giannone in visita ai cugini Giovanna Giannone e Nuno Veiga. La foto è stata fatta a New York, vicino al ponte di Brooklin.

L’OROLOGIO

LO ZERO

Sei un oggetto utile ed elegante, peccato che sei stressante, corri come il tempo e non aspetti mai nessuno, te la dai a gambe senza nessun perché. Se guardassi indietro vedresti una mamma affannata che mormora, un giovane che perde il treno, un vecchietto infastidito che si lamenta, perché nonostante il bastone, non ce la fa ad essere puntuale. Ma tu vai, non sei mai cortese con chi ti implora di aspettare. Vuoi prendere il palio, sei sicuro che ce la fai? Guarda ! Si è scaricata la batteria, mi sa che arrivi tardi pure te! Ti sta bene, così impari a rispettare gli altri, e non lasciare che mai più nessuno resti indietro.

Se stai davanti, non vali niente, perché c’è una stupida virgola che ti nasconde, se sei brano riesci a saltarla. Se ti metti in braccio ad un numero, diventi importante, ti siedi in poltrona e te ne vanti. Inchino il capo davanti a te, mi rammarico di non poterti invitare nelle mie tasche, sono troppo piccole e forse anche bucate, ci staresti stretto, rischieresti di cadere. Preferisci stare nelle tasche di chi ti porta a spasso o meglio di chi riposa in un’altra poltrona, perché sai bene che lì, anche se lavori un solo giorno, vivresti bene per tutta la vita; nelle mie, invece, devi lavorare quarant’anni per poter dire : “ ce l’ho fatta !”

Lucia Tamburello

Lucia Tamburello


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