La Voce6 Dicembre 2015

Anno XV- N° 6 – DICEMBRE 2015 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

90° NUMERO DELLA VOCE, A VOI, CARI LETTORI, CHE CI AVETE SEGUITO PER 15 ANNI, PERVENGANO I MIGLIORI AUGURI DI BUON NATALE E UNO SPLENDIDO ANNO 2016

IN QUESTO NUMERO Onorificenza di Commendatore al professor Francesco Cannatella 15 anni di vita per LA VOCE DI CIANCIANA

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Il Salotto della Poesia

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Vita, martirio e culto di Santa Lucia

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Le iniziative della LILT a Cianciana

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La signora Onofria Comparetto festeggia i 100 anni

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L’Ass. Girasole mette in scena la commedia Tre poveri in campagna di Peppino DE Filippo Nasce a Cianciana l’Associazione “OOPS”

Logo di Pietro Arfeli per la Biblioteca Comunale

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Pietro Arfeli e la memoria comune di Angela Chiazza

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Deceduto a Torino il cavaliere Gaetano Alessi

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Case in Festa

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Teresa Gagliano vince il premio “Young Investiga- Pag.14 tor Award” per il suo studio innovativo sui carcinoidi bronchiali Notizie dall’Anagrafe Pag.15 Spettacolo di beneficienza per l’acquisto di un defibrillatore

I RAGAZZI DELLA PASTORALE DIRETTI DAL PROFESSOR ANTONIO LI PUMA

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Onorificenze La Voce di Cianciana Anno XV - Numero 6 Dicembre 2015 Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto

La Voce di Cianciana

ONORIFICENZA DI COMMENDATORE AL PROFESSOR FRANCESCO CANNATELLA Il Cav. Prof. Francesco Cannatella è stato insignito della Onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana.

Egli aveva goduto già di altre due Onorificenze, quella di Cavaliere nel 1991 dal Presidente della Repubblica Cossiga e nel 2011 quella di Ufficiale dal Presidente della Repubblica Napolitano.

Egli svolge da decenni importante opera di ricerca, di recupero, di salvaguardia e di custodia del folklore di Cianciana come Cultore delle tradizioni popolari. Innumerevoli e meritorie le sue pubblicazioni che trattano i racconti, la religiosità, i canti, i giochi, i detti popolari, la Onomastica con i Cognomi, i Soprannomi, La città ed il Feudo.

Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Antonella Longo,Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy.

Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 14 !

Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001.

Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale.

Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG).

Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2015 - Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati.

Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

Cianciana e la lingua è presente anche nelle opere teatrali e nelle opere di ricerca storica.

Apprezzato critico letterario, ha curato numerosi saggi introduttivi, affidategli dal Ministero dei Beni Culturali e dal Centro Internazionale di Etnostoria nella Edizione Nazionale delle Opere di Giuseppe Pitrè e di Salvatore Salomone Marino.

Ricercato conferenziere, pone Cianciana e La Sicilia al centro del proprio interesse per salvare ogni aspetto della cultura popolare.

Il 13 novembre 2015, ad accompagnare a Roma il Comm. Cannatella sono stati i propri familiari ed il Sindaco della Città di Cianciana, Santo Alfano che ha partecipato alla Cerimonia di consegna delle insegne della onorificenza ed alla successiva visita guidata del palazzo.

Il novello Commendatore è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La Voce di Cianciana, di cui da anni è redattore, porge fervidi auguri al Comm. Francesco Cannatella per il meritato riconoscimento.

Editoria

Numero 6 - Dicembre 2015

LA VOCE DI CIANCIANA, QUINDICI ANNI AL SERVIZIO DEI NOSTRI CONCITTADINI DI INTRA E DI FORA di Agostino D’Ascoli

MARZO 2001-DICEMBRE 2015, ben 15 anni di notizie pervenute ai nostri emigrati, sparsi per il mondo. Informazioni che riguardano Cianciana e i Ciancianesi. Per tutto questo tempo la Voce è stata ben accolta, voluta ed attesa, perché essa non reca notizie impersonali come potrebbero essere quelle via internet, ma è qualcosa di tangibile, di reale, che si tocca con mano, che si sfoglia...Una realtà che giunge da Cianciana e che porta con sé, oltre alle notizie, anche il profumo della nostra terra. Molti dei nostri emigrati hanno raccolto i vari numeri del nostro giornale per unirli insieme, rilegandoli per formare dei veri libri, un

archivio che consente loro di rileggere a loro tempo e piacere le notizie pubblicate in questi ultimi quindici anni, così come i loro figli e nipoti.

I nuovi mezzi di comunicazione, sempre più usati e potenti, non ci fanno desistere dal pubblicare in maniera tradizionale la Voce di Cianciana finché voi, cari amici e lettori, continuerete a richiederlo, a volerlo ed a sostenerci. Un cordiale saluto dalla nostra redazione ed un felicissimo e prospero 2016.

Agostino D’Ascoli

CONTINUA L’OPEROSITA’ DELLA LOCALE SEDE DELLA LILT, LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI Continua l’operosità della LILT- LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI Onlus-presso la sede del Centro Sociale di Cianciana, in corso Cinquemani Arcuri. In questo periodo il dottor Giovanni Luca Sciortino, specialista in dermatologia, è a disposizione degli utenti per la Prevenzione della cute e dei nei attraverso la mappatura. Ricordiamo che la Lilt, sede di Cianciana, è operativa dal 29 ottobre 2011, dando l’opportunità di fare prevenzione per la salute. Per poter usufruire dei servizi è sufficiente telefonare allo 0922-987072 ogni lunedì dalle ore 10,30 alle 12,30, tutti gli altri giorni, escluso il sabato, dalle ore 15,30 alle ore 17,30. Dopo aver stilato un elenco, le persone verranno richiamate per comunicare loro la giornata della visita. Ricordiamo che tra i compiti istituzionali della Lega ci sono la promozione di iniziative di studi e di ricerche; l’attività di informazione e di educazione alla salute; la realizzazione di programmi per la formazione e l’aggiornamento del personale medico e non medico e dei volontari; l’attività di prevenzione oncologica e di diagnosi precoce, di assistenza psicologica, di ria-

bilitazione e di assistenza domiciliare anche attraverso varie espressioni di volontariato etc.

DIVENTA ANCHE TU SOCIO DELLA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI !

PUOI DONARE, NELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI, IL 5 PER MILLE. CODICE FISCALE 92012230840, Via Giovanni XXXIII, 1 Sciacca. S.P. (Nella foto il dottor Sciortino, la presidente della LILT di Cianciana dottoressa Anna Cannizzaro e la volontaria signora Giuseppina Montalbano).

Compleanni

La Voce di Cianciana

LA SIGNORA ONOFRIA COMPARETTO, VEDOVA PROVENZANO, HA FESTEGGIATO IL SECOLO DI VITA Nel tardo pomeriggio di sabato 21 novembre 2015, alle ore 18 e 30, nella Chiesa Madre di Cianciana sono iniziati con la celebrazione eucaristica i festeggiamenti per i 100 anni della signora Onofria Comparetto.

Alla funzione religiosa, celebrata dal parroco di Cianciana l’arciprete Gioacchino Zagarrì, hanno partecipato il sindaco Santo Alfano, alcuni consiglieri comunali ed assessori.

La nipote, Serafina Comparetto, ha letto un discorso, rivolto alla zia tra la commozione generale. Anche il primo cittadino ha formulato a nome della comunità i migliori auguri alla centenaria. Dopo la celebrazione è stato offerto un rinfresco ai compaesani che hanno dimostrato stima ed affetto verso una donna che è stata ed è un esempio di vita, nella quale tenacia e fede sono state sempre presenti per non affogare nelle metaforiche sabbie mobili della sua centenaria esistenza. In serata i

parenti sono stati ospiti della festeggiata presso il ristorante La Torretta. Durante la cena il fratello Francesco ha declamato i versi di una poesia da lui composta in onore della sorella.

Posso dire che, grazie a questa grande festa per i 100 anni della zia, ho incontrato parenti che per motivi “geografici” non avevo avuto modo di frequentare, con i quali, però, si è creata subito un’intesa che ci ha fatto promettere di non perderci mai più di vista, grazie anche ai nuovi mezzi di comunicazione (face book) che ci permetteranno idealmente di essere vicini, pur vivendo in varie parti del Mondo.

Di seguito potrete leggere la lettera della nipote Serafina letta in chiesa e la poesia del fratello Francesco.

Ezio Martorana

ALLA ZIA ONOFRIA di Serafina Comparetto Oggi 21 novembre 2015 siamo qui riuniti, parenti, amici e la comunità ecclesiale di Cianciana, per festeggiare i primi cento anni della carissima zia Onofria Comparetto.

Come nipote, in quanto figlia del fratello Ignazio, sento il dovere di esternare il compiacimento mio e di tutta la famiglia per il bel traguardo raggiunto e augurarle che il Signore ci faccia dono della sua presenza in mezzo a noi il più a lungo possibile.

Giovanni Paolo II, nella sua “lettera del 1990 agli anziani” – osservava – che ci sono anziani dotati di sorprendente giovinezza e vigore dello spirito.

“Per chi li avvicina – notava – essi sono di stimolo con le loro parole e di conforto con l’esempio”. È il caso della zia che, nonostante l’età e le traversie della vita, è riuscita a conservare il suo spirito sempre giovane e al passo con i tempi. Nata in una famiglia numerosa, 5 maschi, di cui uno Francesco presente, e quattro femmine, da Giuseppe e Maria Ciraolo, ha dovuto occuparsi sin da ragazzina dei fratelli più piccoli per l’immatura scomparsa di entrambi i genitori morti a distanza di una settimana l’uno dall’altra a causa dell’epidemia influenzale, la spagnola, che si diffuse a partire dal 1918, in tutto il mondo e nel giro di pochi anni uccise milioni di persone.

Erano tempi duri, un periodo storico ben preciso, quando l’umanità era esausta per la Grande guerra.

Compleanni

Numero 6 - Dicembre 2015

Raggiunta l’età matura, la zia sposa Pietro Provenzano, nascono quattro figli – Rosa, Maria, Concetta e Giovanni.

Madre amorevole e affettuosa, cura la loro crescita ed educazione non solo umana ma anche religiosa.

In seguito i figli si sposano, due, Rosa e Giovanni si trasferiscono rispettivamente in Francia e in Belgio, le altre due, Maria e Concetta, rimangono in paese.

Marito e moglie vivono tranquillamente allietati dalla nascita dei nipoti, sino a quando la loro vita non viene funestata dell’improvvisa morte del genero prima e della figlia Maria poi, che lascia tre bambini, di cui una piccola.

I nonni, pertanto, diventano di nuovo genitori, dovendosi prendere cura dei nipoti, ai quali danno tutto l’affetto e non sta soltanto nel vivere la vita, ma anche nel sapere l’amore di cui necessitano. Ammirevole e lodevole il per che cosa si vive”. E per dirla con un altro pensatore comportamento di entrambi di fronte a questa nuova si- Henri Frédéric Amiel “Saper invecchiare è il capolavoro della saggezza e una delle cose più difficili nell’arte difficilissima della vita”.

La zia Onofria nella sua semplicità e bontà d’animo ha capito tutte queste cose ed è stata ad è sempre un faro di simpatia, di cordialità e disponibilità per chi la conosce e ha modo di avvicinarla.

Avendo un’ottima lucidità mentale, è una fonte inesauribile di notizie per chi vuole conoscere il passato. Io, personalmente, attingo da lei tutte le informazioni che riguardano la famiglia Comparetto e in modo particolare mio padre che ho perso quando avevo appena 8 anni.

Grazie, zia Onofria, per quello che ha dato e continua a dare alla sua famiglia, che oggi la festeggia con grande amore e affetto, che si prende cura di lei, che non la lascia mai sola, che contraccambia in egual misura quanto ricetuazione che li vede responsabili della crescita, dell’istru- vuto. Sono presenti, oltre ai figli e ai nipoti, provenienti zione e dell’educazione di questa nuova famiglia. da diverse località, anche il fratello Francesco con la moLa zia Onofria, un’altra volta mamma, deve calarsi nella glie Maria e la cognata Enza. mentalità di una nuova generazione, deve capirla, in Provo tanta tenerezza nel vederli insieme a ricordare fatti quanto i tempi sono cambiati. Ma lei non si scoraggia, di un passato ormai lontano, ma sempre vivo nei loro confidando sempre nel Signore, va avanti e cerca di ren- cuori. dere i bambini felici. È sorprendente il suo coraggio Carissima zia, il Signore la conservi ancora per tanto temnell’affrontare le difficoltà della vita ed ammalianti il sor- po in buona salute perché noi possiamo fare uso della sua riso e l’espressione del volto, quando comunica con gli saggezza e benevolenza. altri.

Auguri, auguri, auguri, mille volte auguri.

Scriveva Dostoevskij “Il segreto dell’esistenza umana Serafina Comparetto

COMPLEANNO E COMPLESECOLO di Francesco Comparetto Auguri con amore e con affetto alla gloriosa Onofria Comparetto per il suo 100° compleanno compiuto perfetto.

Ma questo è pure complesecolo diretto.

Per Onofria la famiglia, il paese, l’umanità È un avvenimento storico spettacolare All’età più alta arrivare, 36500 giorni e notti attraversare Essendo trascorsi 100 calendari, 1.200 mesi, un foglio a fine mese strappare, 100 candele da spegnere e soffiare.

E questo è il corso della vita secolare, Certamente non tutta bella, ma non tutta male.

Vivesti grossi disastri familiari, Con coraggio e forza per poterli tollerare.

Sei nata all’inizio della prima guerra mondiale, Quando i popoli campavano troppo male, Quei tempi era ancora arretrati Mancavano tante e tante cose necessarie, non c’era la luce elettrica né gas e pochi denari.

Non c’erano fogne né cessi né bagni, lavandini da usare, L’acqua si andava a prendere con le quartare Nelle poche fontanelle lontane a camminare.

La vita era una vita da schiavi, Nelle case avevano tutti il tubo a petrolio, Alcuni anche lo spicchio ad olio, Ai muri c’erano i lampioni attaccati Per fare luce in tutte le strade, ma erano così poco illuminate Che facevano più luce quando erano spente.

Altro che macchine, televisioni, pensioni e telefonini,

Ricorrenze News né salotti né stanze da pranzo né cucine, in una stanza abitavano famiglie a decine, ma come facevano poverini?

E quella fu la vita dei nostri nonnini, le cucine erano tutte convenzionali con una pietra dietro e due pietre laterali e due ferri con il gesso murate orizzontali,

La Voce di Cianciana queste erano le cucine universali.

Purtroppo il passato lo dimentichiamo.

Tutti assieme diciamo diciamo Viva, viva Onofria i suoi 100 anni festeggiamo e alla salute di tutti beviamo !

Francesco Comparetto

PRESENTAZIONE DEL "LOGO" DELLA BIBLIOTECA COMUNALE "PAOLO BORSELLINO" DONATO ALLA CITTADINANZA CIANCIANESE DAL CONCITTADINO, GRAFICO PUBBLICITARIO, PIETRO ARFELI. Realizzato dal M° Pietro Arfeli e donato al Comune di Cianciana il logo della Biblioteca Comunale “Paolo Borsellino”. La presentazione è avvenuta nella sede comunale l’11 dicembre 2015, con la presenza del Vice Sindaco Franco Martorana, del Direttore responsabile della Biblioteca "Paolo Borsellino" Mario Ottavio Caramazza, del responsabile dell'Ufficio tecnico Paolo Sanzeri e del Prof.

Eugenio Giannone. Non è la prima volta che il Maestro Arfeli esprime il suo grande amore per la comunità ciancianese e già in precedenza aveva fatto dono di una collezione di manifesti riguardanti Raduni di macchine d’epoca, la Targa Florio, il Giro aereo della Sicilia, graziosamente esposti al Centro sociale e al Museo Civico, tra cui “La Sicilia dei Florio”, che ha riscosso un notevole successo a livello mondiale per la grafica in rigoroso liberty e copia

del quale trovasi al Museo del Manifesto di Montecarlo.

L’opera raffigura la scalinata della Torre dell’Orologio, come se stesse uscendo da un libro, che simboleggia il valore della cultura che rende libere le persone e “forgia la collettività”, e racchiude, come sostiene M. Caramazza, attraverso i suoi simboli e i caratteri architettonici, il tratto tipico dei Ciancianesi con la loro fierezza e intraprendenza.

A Pietro Arfeli, che da anni si occupa di custodire, attraverso la sua arte, la memoria e di far risaltare il profilo storico ed intellettuale paesano, non possiamo che esprimere, commossi e riconoscenti, i segni della nostra gratitudine e augurargli una lunga attività sempre al servizio della comunità per la sua crescita culturale ed umana. (eg)

PIETRO ARFELI E LA MEMORIA COMUNE di Angela Chiazza Un visitatore che si trova a sfogliare i portfolios, che racchiudono le innumerevoli e varie opere del maestro Arfeli, resta incuriosito positivamente ed invogliato ad andare avanti fino all’ultima pagina, per apprezzarne sia la qualità del lavoro non solo in termini relativi alla grafica, ma anche a quello della fotografia, pittura e disegno. Ma se, invece, è un ciancianese a scorrere il lavoro di Pietro, ecco che tutto cambia. Perché il sentimento che l’opera tutta scatenerà sarà davvero intenso. Allora non saranno solo gli occhi ad esserne interessati ma, insieme a loro, la mente con i ricordi e il cuore con le emozioni. Questo è quello che è avvenuto in me. Anche se tra me e Pietro forse scorre più di una generazione, io tra i suoi disegni mi rivedo, riconosco quei volti, riconosco quegli scorci, quei tetti, quelle vie, che mi hanno vista crescere. Sono io quel-

la bambina seduta a terra a giocare “cu li vasti”, è mia nonna la vecchietta che fa la maglia, e quel “bummulu e lu panaru” non sono ancora li in un angolo della soffitta. E’ mio fratello il bimbo appoggiato a quel muro e quell’uomo ritratto è mio padre quando era giovane, mentre la ragazza con il nastro tra i capelli è mia madre negli anni cinquanta.

E ancora fa parte di me quella Chiesa dove ho affidato le mie paure e le mie speranze e fa parte dei miei ricordi il viso buono di Padre Ciaravella. E se non lo sono, fanno parte ugualmente del mio passato, da dove emergono i profumi, nitidi i ricordi, opere dove affondano le mie radici, che s’intrecciano e si nutrono di una memoria comune a quella di tanti ciancianesi, dando vita a nuove fronde di un presente ancora utile e necessario a me e a chi verrà dopo di me. Grazie Pietro.

Angela Chiazza

Letterati

Numero 6 - Dicembre 2015 ALL’ETA’ DI 93 ANNI, NELLA CITTA’ DI TORINO, E’ DECEDUTO IL CAVALIERE GAETANO ALESSI

Il 14 dicembre ultimo scorso, nella città di Torino dove risiedeva da tanti anni, all’età di 93 anni, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il cavaliere Gaetano Alessi.

Era nato a Cianciana il 22 novembre del 1922.

Gentiluomo d’altri tempi, era attaccatissimo al paese natio e Cianciana è sempre presente nei suoi ricordi e nella sua vasta e articolata produzione letteraria : nelle sue poesie, nei suoi racconti, nei suoi romanzi. Grande estimatore della Voce di Cianciana, con lui avevamo una frequente corrispondenza. Nell’ultima sua lettera, spedita il 21 luglio del 2015 ci scriveva “ …Non mi dilungo molto nel dialogo, ma sto attraversando un momento veramente difficile poiché non godo di buona salute e la mia povera moglie ancora peggio.

Infatti deve essere accudita in ogni sua pur banale necessità”. E la perdita della salute gli pesava anche perché era da impedimento alla sua venuta a Cianciana.

Come dicevamo Gaetano Alessi era nato a Cianciana nel 1922. Fino all’età di diciotto anni faceva il contadino. Si arruolò poi nell’esercito, come allievo sottufficiale, prendendo parte alle operazioni belliche nella guerra greco – albanese, in Albania e nel Mar Egeo. Fatto prigioniero in Creta dai tedeschi, venne internato in Germania, prima nel campo di Kustrin e poi in Waidmannlust, periferia nord-est di Berlino. Dopo la Liberazione si arruolò

nella polizia e dal 1950 risiedeva con la sua famiglia a Torino. E’ insignito di tre croci di guerra e dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e per alcuni lustri ha rivestito in Torino la carica di Segretario Provinciale del Sindacato dei 5 corpi di Polizia. Tra le sue pubblicazioni “C’era una volta un uomo” (1955), “Con occhi di fanciullo” (1997), “Cianciana sotto le stelle” (2000) e “Pensieri acerbi – a volte futili a volte grevi” (2010). Autore prolifico in poesie, haiku, massime, aforismi, raccolti in brogliacci inediti e conservati presso la biblioteca civica di Cianciana, ha scritto anche romanzi, racconti e fiabe. Ha collaborato a numerose riviste e ottenuto numerosi riconoscimenti letterari, tra cui il Premio Rosario Piccolo, il Tigullio Bacherontius, il Melozzo, La Sicula Atenae, il Città di Torino, il Cesare Pavese di Chiusa Pesio, il Marco Tanzi di San Mauro a Signa, il Salvatore Quasimodo di Palazzolo Acreide. Nella prefazione a “Pensieri acerbi” Sandro Gros-Pietro afferma che tutta la poesia di Gaetano Alessi “è un lievito che rende gustoso e adorabile il pane con cui ci cibiamo” e che, attraverso di essa “ci insegna a gustare fino in fondo, con una pienezza che ha l’appagamento quasi della fede religiosa, i fatti dolci e terribili della vita, i caratteri sereni e inquietanti delle persone, i destini gioiosi e tragici dell’esistenza”.

In questo numero la Voce pubblica quattro signicative poesie del cavaliere Alessi : Cianciana, Beddru è lu me paisi, Al paese natio e Credo.

S.P.

CIANCIANA Al paese ove ho avuto il natale non vi è alcun castello eppure lo rimembro tanto bello.

Quel paese che mi appare fatale non ha abbazie e non ha pretese ma ha solo quattro belle chiese.

Quel paese ha un panorama naturale a nord i monti e a sud-ovest il mare e per me nessun altro al mondo è uguale Anche se nel paese non vi sono castelli molti abitanti nomansi Castellano

ed altri Abbate oppure Montalbano.

Non sapete com’esso si chiama?

Ma basta un tocco di campana e salta il nome “Cianciana”.

In quel che ho detto e scritto Cultura non trovate ma ora il mio paese conoscete Piccolo antico borgo senza lusso Già abitato da contadini, zolfatari e artigiani Che emigrare, come me, han dovuto in altri lidi.

Gaetano Alessi

Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

BEDDRU E’ LU PAISI MIU Si la putissi fari na cosa la facissi di cursa a lu paisi unni ci nascivu mi nni issi.

Ma di ddra a malavoglia li radici scippavu e li rami cca li misi, però quannu lu scunfortu mi piglia e siddriatu mi viu vulissi far liami cu li ddisi.

Mi capita spissu assai,

anchi si nuddru mi cridi, di sentiri lu sonu di cianciani ddri sunagli purtati di li muli di quannu mpaiati ivanu carretti siciliani.

Beddru assai è lu paisi miu beddri li cristiani che l’abitanu beddri, ma sfortunati, chiddri ca l’appiru a lassari.

Ma dicu io si lu pinsati vatri quali paisi vicinu o luntanu

po aviri Cianciana comu nnomu ?

Sulu lu me paisi è tra li patri anchi si l’acqua piglia a lu Vutanu iddru è fatto propriu a misura d’omu.

Menu mali ca ora nna lu munnu e fora grazii all’iniziativa di sti picciotti can un vannu cchiù a Bissana avemmu la beddra gradita prospettiva di leggiri La Vuci di Cianciana.

Tano Alessi

Al paese natio In te ove io vidi l’alba Ho dovuto lasciare i miei sogni.

Nella tua dolce collina Sbocciarono gli amori E, all’ombra stagliata Da un secolare carrubo, La mia prima passione, I miei primi cocenti desideri.

Che ne è stato di te

Ridente paesello mio, Mia sorgente di vita?

Sappi che lieto torno da te Se la tua gente m’invita.

Ma tu che ne pensi di me, Che, ramingo, lontano da te vivo?

Puoi tu rispondermi sincero?

Dimmi che bene mi vuoi Com’io te ne voglio davvero!

Tano Alessi

Credo Credo nella sincerità degli uomini Credo nella bontà degli animi Credo nelle cose belle della vita Credo nella grandezza infinita.

No, creder non voglio nell’odio Nella necessità del martirio

Non voglio credere neanche Alla ribellione del demonio.

Uomo che migrando con la mente vai, Fai come me che contento ora sono.

Sappilo: se invero lieto esser tu vuoi, Contentarti tu devi d’ogni concesso dono.

Tano Alessi

NOZZE D’ORO PER GAETANO BELLANCA E ROSA BELLAVIA Cianciana 18 -12-1965 18-12-2015

40° ANNIVERSARIO NOZZE DI SMERALDO PER EUGENIO GIANNONE E TANINA LA CORTE 27 DICEMBRE 2015

Letteratura

Numero 6 – Dicembre 2015

IL SALOTTO DELLA POESIA LU VERBU SI FICI CARNI E NASCI’ LU MESSIA di Nino Vaccaro Lu Patri nostru, surgenti d’amuri, pi’ vucca di lu profeta Isaia, avìa fattu sapiri ca di lu piccatu nn’avìa a sarvari E mantinennu fidi a quantu prummisu, nni lu mumentu giustu pi’ lu creatu, Diu misi ‘n’attu lu so gran prugettu: Pi’ ‘nsignari, a l’omu, comu pirdunari, pinsà ca la sò parola, carni s’avìa fari, e manna’ ‘n’angilu, ‘nterra, p’avvisari.

Fra tutti li fimmini ubbidienti di la terra l’Eternu sciglì, a Nazaret, la Vergini Maria, pi’ dari a l’umanità, ca l’aspittava, lu Messia Maria nu’ sapìa ca l’Eternu l’avìa già distinata, ma all’Angilu Gabrieli, pi’ risposta, calà la testa e fù accussì ca, di lu Santu Spiritu, Maria divintà sposa.

L’apostulu Giuvanni l’avìa vanniatu a cu cridìa: - av’a veniri unu ca è cchiù forti assà di mia, ca di scioglicci li sannuli degnu ju nu’ sarìa, priparàti la strata unni av’a passari lu Messia, j vattìu a vatri, ma Iddru av’a vattìari a mia, e cu’ lu Spiritu Santu nni darà la vita eterna -.

Vinni lu tempu, sta finennu l’annata, sutta ‘na beddra luna lucenti e china la terra bianchìa e fridda è la nuttata.

Giuseppi, omu di gran fidi, carmu e amurusu, nni la notti, cerca, pi’ Maria, u’ bonu ricoviru, ma, a Betlemme, nu’ truva mancu u’ pagliaru.

Maria si fa forza, ma senti, vicinu, lu mumentu e vidennu ca Giuseppi è cunfusu e proccupatu, taliannu ‘ncelu, all’Arcangilu addumanna aiutu.

L’Eternu Patri, cu’ la putenza di lu so amuri duna, a Giuseppi, curaggiu e forza pi’ circari.

Trova, nti ‘na rocca, ‘na grutta pi’ putiri arripusari.

U’ vò e n’asineddru, nni la staddra, fannu caluri.

Maria ripiglia li forzi, si rilassa, si metti a prigari: Patri sugnu pronta- dici – la so’ volontà ora pozzu fari.

Giuseppi, pi’ fari lustru, addruma lu focu, e la luna, muta e sula, comu pi’ rispettu, si ammuccia darrè u’ beddru mantu biancu.

Lu celu, ca senti la parti, pari ca ‘ngutta e, bianchiannu, jetta nni ddra terra nuda pampini di nivi, ca pari comu la manna.

La matri terra c’abbrazza ogni cosa ddra nivi si l’accogli e si l’appara, certu pi ‘na gran festa si pripara.

L’arbuli c’orama’ su tutti nudi e avviluti pi’ li tanti furturati, mostranu li vrazza ‘nsiccamati.

‘Na parma, vigurusa, cu la nivi s’arrimina e cc’è, nni ddr’attu, comu ‘na muta prijera, l’anima ansiusa di cu soffri e spera.

Ma eccu, di la grutta, nesci lu primu lamentu, po’ lu secunnu ca, di la criatura, è lu primu chiantu, si rij e vola nni l’aria annunziannu: lu Missia è natu!

Comu u’ toccu dilicatu di campana, lu chiantu di Gesù vola, s’alluntana, e ‘n’ogni cori chi contra ‘mpinci e tuppìa.

Li picurara, pi’ primi, arrispunninu, ma cridinu di sunnarisi, vidennu, ‘na gran stiddra d’oru brillari ‘ncelu.

Zuccu pinsari o fari nu’ llu sannu, po’ currinu, a sdirrutta, nni ddru locu unni vidinu ‘na grutta tutta d’oru.

Dintra ‘na fridda e nuda manciatura, ‘ncapu la paglia, miraculu divinu, trovanu, vicinu a Maria, lu Bamminu.

Li picurara restanu cu’ l’occhi sbarracati; Giuseppi, saluta tutti, e ‘ntunnu si firrìa, nu’ sapennu, criaturi, si taliari Gesù o Maria.

Tra u’ jocu d’occhi ca tuttu ‘nnamura dintra l’occhi, beddri e chiari, di Maria, cc’è tuttu l’universu ca firrìa.

E’ festa! Pi’ natri nascì lu Sarvaturi!

‘Ncelu sta nascennu l’arba di l’amuri, Lu jornu, l’opira prima di lu Criaturi.

Nescinu l’armaluzzi di la tana, vidè li genti di li quattru mura, li spranzi d’ogni omu piglianu culura.

La nivi, sutta lu suli, ora squaglia e, di l’arbuli, cadi a stizza a stizza, lu creatu chiangi pi’ la cuntintizza.

Pi’ amuri di lu nostru eternu Patri nni lu grembu di la Vergini Maria lu Verbu si fici carni e pi’ natri nascì lu Messia.

Nino Vaccaro

Letteratura

La Voce di Cianciana

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la poesia In questo numero la Voce ha il LU CANTU “CICALISI” scritta nell’estate del 2015 a piacere di pubblicare per la prima Salamina, da Rosa Ferraro, residente a Novara, la quale volta due belle poesie dal titolo augura a tutti i lettori della Voce un anno di cose belle.

Guardo il cielo e Vivo, scritte da Pietro Sanzeri e presentate al LU CANTU "CICALISI" pubblico in occasione della serata del 22 dicembre, presso il CenOji li cicali accumpagnanu la melodia di lu mari ... tro sociale. Pietro, laureato in Nun hannu nenti di fari beni archivistici e librari all'università di Palermo, è un ppi chissu nun si stancanu di cuncirtari !!! poeta d'amore e uno scrittore d'orrore, ma si diletta anche nei generi meno crudi e cupi come la favola, la commedia.

Sta per pubblicare il suo primo romanzo con una casa ediS'avissiru ascutatu li sani cunsigli trice italiana. ca un tempu ci dettiru Fedro,Esopo e La Fontaine GUARDO IL CIELO e s'inavissiru jutu a travagliari Guardo il cielo a tutt'oji, lu mmernu trasuda romantiche emozioni nun avissiru avutu bisognu d'addimannari !!! albeggiano le mille sfumature di una dolcezza infinita.

Urla il mio nome dal profondo del tuo cuore.

Cantati cicali Guidami in questo limbo di piacere. ca l'estati sta finennu!!

Saziami dei tuoi baci.

Arriva l'autunnu e po' lu friddu mmernu Scioglimi il cuore trafitto dal dolore, a voglia d'addimannari a li furmichi !!!! amami come tu sai fare.

Chiddi su massari Nel nostro nome e un Ti amo per sempre. travaglianu tutta l'estati Pietro Sanzeri ma sunnu tirchiuliddi VIVO e nun hannu nenti ppi l'amici !!!

Guardo il cielo, ascolto le emozioni, sussurro alle stelle, piango.

Mi raccumannu a vatri chi liggiti Il tuo sguardo penetra il mio cuore. pinsammu sempiri ppi lu nummani Le tue lacrime lentamente solcano il mio viso. ca oji sapemmu chiddu c'avemmu Piango. ma ccu li tempi chi currinu Sono tormentato da mille paure. e li politici maluccori Mille insicurezze. Ti penso, ma tu non ci sei. dumani ,cu lu sapi ,siddu n'accuntintammu !!!

Piango.

Languidi baci sulla pelle morbida, Rosa Ferraro tu ci sei.

Salamina 25/8/2015 Vivo.

Pietro Sanzeri

VITA, MARTIRIO E CULTO DI SANTA LUCIA Verso la fine del terzo secolo dopo Cristo, da ricca e nobile famiglia, nacque a Siracusa la vergine e martire Lucia. Ancor bambina, perdette il padre, rimanendo sotto la custodia della madre Eutichia che soffriva da molti anni un flusso di sangue, così ostinato, che aveva fatto ingenti spese per consultare medici , senza ricavarne nessun giovamento. L’amorosa figliuola le stava sempre al fianco, prestandole i servigi più delicati e le cure più affettuose. Un giorno, ispirata dal cielo, Lucia convinse la madre a recarsi nella città di Catania, per implorare la grazia sul sepolcro

della beata Agata, la cui fama si è propagata per tutta la Sicilia, per i miracoli da lei operati. Fu così che nel febbraio dell’anno 304 madre e figlia si misero in cammino e il 5 febbraio, giorno sacro a sant’Agata, arrivano a Catania. Lucia ed Eutichia, avvicinatesi al sepolcro, s’inginocchiarono, pregando la martire tra le lacrime. Mentre stavano in preghiera, Lucia fu presa da una visione e vide, in mezzo a schiere di angeli, sant’Agata che rivolta a lei , le diceva: “Lucia sorella mia, vergine di Dio, perché domandi a me quello che tu stessa puoi concedere ? La tua fede ha giovato a tua madre, ed ecco che è divenuta sana. Tu ti sei consacrata a Dio nella verginità e perciò come per me la città di Catania viene ricolma di grazie del cielo, così per te lo sarà la città di Siracusa”. Ritornata a Siracusa, Lucia per ringraziare il Signore per la guarigione della madre, decide di dare tutta la sua dote ai poveri e di consacrarsi, così come era nel suo cuore a Dio.

Ricorrenze E avendo cominciato a vendere le sue sostanze ed a fare la distribuzione ai poveri, ne pervenne la notizia alle orecchie di un giovane, che desiderava la mano di Lucia, il quale, vedendosi deluso nelle sue speranze, per vile vendetta la denunziò come cristiana, al prefetto di Siracusa, Pascasio. Era l’anno 304: i feroci imperatori, Diocleziano e Massimiano avevano emanato un editto di sterminio contro i cristiani; e, in tutto l’impero, i seguaci di Cristo morivano, tra i più feroci tormenti. Lucia, condotta dinnanzi al tribunale di Pascasio, si mostrò serena e lieta in volto. Il prefetto, sapendo che essa apparteneva a nobile famiglia e vedendo che era giovanissima e di una rara bellezza, la trattò dapprima con buone maniere, consigliandola a lasciare la superstizione cristiana e ad offrire incenso agli idoli pagani. Poi di fronte alla fermezza della vergine, Pascasio confuso e adirato, ordinò che si trascinasse la Santa Vergine in un luogo infame, radunando, per maggior vergogna, tutto il popolo. Ma avvenne un grande prodigio! Lo Spirito Santo diede a Lucia tale immobilità, da non poterla quelli rimuovere. Ma quegli diventa maggiormente furibondo e ordina che sia acceso un gran fuoco attorno a lei , che vi si getti pece , resina olio , affinché la vergine sia consumata al più presto . Vano tentativo anche questo ! Le fiamme ardono ma non toccano la santa martire , la quale , sorridente alla letizia degli angeli, canta inni al Signore. Gli amici di Pascasio la tolgono di là, per finirla col pugnale. Era il 13 dicembre 304, giorno che fu assegnato, a caratteri d’oro, nella storia di Siracusa e della Chiesa cattolica.

IL CULTO Per editto imperiale del 290, era concesso ai cristiani di assistere alla morte dei fratelli di fede e di seppellirli. Onde Eutichia e altre devote matrone siracusane seppellirono il corpo glorioso della santa Martire in una tomba,, all’ingresso delle catacombe di Acradina. Sul sarcofago scolpirono la colomba, spiccata dall’arca di Noè per annunziare al mondo la pace. E la pace difatti, giusta la profezia di S. Lucia, fu data poco dopo alla chiesa da Costantino il Grande; mentre Pascasio, Diocleziano e Massimiano perivano miseramente.

Presso il sito, dove la Santa rese lo spirito a Dio, i Siracusani edificarono, nell’ anno 310 , un bel tempio. Sotto il papato di S. Gregorio Magno, che propagò il culto di S .Lucia, inserendone il nome nel Canone della Messa, vi fu annesso un monastero di benedettini. Il culto della Santa si diffuse rapidamente, subito dopo la sua morte, in tutta la cristianità. Nell’ anno 384, il siracusano S. Urso , vescovo di Ravenna , le dedicò un tempio in quella città.

Numero 6 – Dicembre 2015 Nel secolo VII , sant’ Adelmo in Inghilterra e S . Giovanni Damasceno in Oriente la celebrarono nei loro scritti.

Dante Alighieri e Cristoforo Colombo ne furono devotissimi : l’ uno, che attribuì alla sua intercessione la guarigione da una grave infermità agli occhi, ne fece uno dei principali personaggi della Divina Commedia, l’altro ne pose il nome a un isola delle Piccole Antille, scoperta il 13 dicembre. Caduta Siracusa, nell’ anno 878, nelle mani dei Saraceni, il corpo di S. Lucia fu tenuto dai siracusani gelosamente nascosto nelle catacombe. Il generale greco Giorgio Maniace, impadronitosi della città nel 1040, lo chiese e lo trasportò a Costantinopoli, facendone un dono all’imperatrice Teodora. I Crociati veneziani, dopo la conquista del 1204, lo portarono a Venezia, dove oggi si venera nella chiesa parrocchiale di S. Geremia, su d‘un altare laterale dentro un’urna di marmo cipollino. Nel 1904,il Cardinale Patriarca di Venezia ne fece la giuridica ricognizione e ne constatò la meravigliosa conservazione. Il corpo della Santa è mummificato e conserva la pelle, molle al tatto. I piedi appaiono intatti; vi si scorge un’unghia nel piede destro. Manca buona parte del braccio sinistro, che in vari tempi fu concesso, come reliquia, a papi e sovrani. Tutto il corpo ha una tinta gialla di cartapecora languida. Quattro ciocche di capelli neri incorniciano la fronte, uscendo sotto la corona di seta bianca. Meravigliosi sono gli occhi. Le occhiaie sono coperte da una membrana nera, morbida, costituita dall’occhio stesso e dalle palpebre mummificate. Si vede pure ( cosa rarissima nei corpi dei martiri ) la traccia del suo martirio: un profondo buco vicino al petto, sul lato destro.

Le reliquie della Santa sono state, in ogni tempo, strumenti delle meraviglie del Signore, specialmente per le infermità agli occhi. LA CUCCIA La cuccìa è un dolce tipico siciliano, a base di grano bollito e ricotta di pecora o crema di latte bianca o al cioccolato. Viene guarnito con zuccata, cannella e pezzetti di cioccolato, ed è tradizionalmente preparato e consumato in occasione della festa di Santa Lucia (13 dicembre). È una tradizione in particolare del palermitano e del siracusano, ma diffusa in tutta la Sicilia. Secondo la tradizione, infatti, il 13 dicembre del 1646 approdò nel porto di Palermo una nave carica di grano, che pose fine ad una grave carestia. Per poterlo consumare immediatamente il grano non venne macinato, ma bollito e mangiato. Per ricordare quel giorno, i siciliani tradizionalmente non consumano cibo a base di farina, ma cuccìa ed arancini. S.P. (Nella foto la distribuzione della cuccìa, presente la superiora Maria Ciraolo)

Spettacoli

La Voce di Cianciana

ECCEZIONALE PERFORMANCE DELL’ASSOCIAZIONE GIRASOLE, CHE HA MESSO IN SCENA LA COMMEDIA DI PEPPINO DE FILIPPO TRE POVERI IN CAMPAGNA

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unedì 4 gennaio 2016, presso il Centro sociale di Cianciana, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari della nostra cittadina e di tantissimi cittadini, l’Associazione Girasole ha presentato la commedia di Peppino De Filippo TRE POVERI IN CAMPAGNA Era da tempo che i soci accarezzavano l’idea di mettere in scena una commedia e questa volta l’evento si è concretizzato, dopo un lungo lavoro preparatorio dei musicisti e degli attori, questi ultimi quasi tutti alla loro prima esperienza, sotto la guida del regista

Giuseppe Pendino e del vice regista Andrea Gaiteri, presidente dell’Associazione Theatron.

A presentare la serata è stato il maestro Piero Carubia, vice presidente dell’Associazione Girasole, che ha voluto ricordare ai presenti le finalità che l’Associazione, attraverso le sue varie iniziative, intende realizzare.

“Siamo un gruppo di amici – ha detto tra l’altro il maestro Piero - che donano il proprio tempo, lavoro e sicuramente una parte del proprio cuore.

Viviamo l’amicizia, condividiamo i pensieri, le difficoltà che spesso la vita ci riserva, gli impegni ma anche le soddisfazioni. Nel corso degli anni tante sono state le iniziative intraprese, da quelle culturali a quelle ricreative, da quelle musicali a quella teatrale di questa sera, ma tutte con un unico denominatore : stare insieme cercando di aiutare nell’inserimento chi ne ha più bisogno “.

Piero ha successivamente ringraziato tutti i numerosi presenti, il sindaco Santo Alfano, la giunta, i consiglieri comunali, il comandante dei carabinieri, il nostro pastore don Gioacchino, i fratelli Piero e Gianvito Raffa che hanno allestito il palco, la signora Iole, sempre presente e prodiga di consigli durante le prove, Giovanni Cinquemani, Salvatore Di Frisco per l’impianto audio, Agostino D’Ascoli e Piero Frisco per il servizio fotografico, Salvatore Carubia per il filmato e tutti gli attori che hanno dedicato parte del proprio tempo all’attività di volontariato i quali, mettendosi in gioco, hanno saputo regalare tanti momenti di allegria.

Spettacoli Un ringraziamento particolare è stato indirizzato ad Andrea Gaiteri per il grande sostegno e la sua preziosa collaborazione e a Giuseppe Pendino che è riuscito con grande professionalità a rendere migliore l’associazione. Per concludere Piero ha dato lettura di un pensiero di Madre Teresa di Calcutta : “Tutto quello che si può fare è solo una goccia d’acqua in un oceano, ma rifiutando di mettere la mia goccia, l’oceano avrà una goccia in meno. Lo stesso vale per te, basta cominciare… Alla fine della vita non saremo giudicati per le grandi opere che siamo riusciti a realizzare, ma saremo giudicati sull’amore.” Il sindaco Santo Alfano sollecitato a prendere la parola ha detto che fin da subito si è messo a disposizione per far sì che si realizzasse un’iniziativa molto condivisa, ricordando con orgoglio che la città di Cianciana vanta ben 21 associazioni che lavorano e prendono iniziative, talvolta in sinergia come per questa serata. Dopo la preghiera e la benedizione di don Gioacchino è cominciata la serata, apertasi con l’esecuzione strumentale di alcuni brani di aria natalizia e popolare che ha avuto per protagonisti Antonino e Angelo Montalbano, Filippo Milillo, Giovanni Croce, Johnny Gallina, Vincenzo Fratello, Gaetano Marino, Salvatore Restivo. Ed infine è iniziata la commedia in atto unico TRE POVERI IN CAMPAGNA, scritta da Peppino de Filippo nel 1965 e che narra appunto la vicenda di tre contadini che, digiuni da giorni, cercano di scroccare un pasto. Gli apprezzamenti del pubblico che si è divertito sono stati notevoli, con applausi a scena aperta o battendo ritmicamente le mani durante le esecuzioni musicali. Dopo il sorteggio di ricchi premi, ai vari attori che hanno recitato con naturalezza è stata consegnata una pergamena ricordo mentre ad Andrea Gaiteri e al regista Giuseppe Pendino è stata consegnata una targa ricordo. “Per me e per tutti noi, questa – ha affermato Giuseppe -– è stata un’esperienza

Numero 6 - Dicembre 2015

esaltante e arricchente, a dimostrazione di quanto sia bello lavorare in sinergia tra le Associazioni e tutto ciò ci ha dato delle grandi soddisfazioni” E il presidente dell’Associazione Girasole Antonella Montalbano : “Non dimenticheremo mai tutti questi mesi spesi per la commedia. Ci siamo divertiti continuamente e per questo voglio ringraziare tutti quanti hanno permesso che tutto ciò avvenisse”.

Per finire ecco l’elenco dei personaggi e degli interpreti : la taverniera Antonella Montalbano; due contadine Daria Lionti e Giovanna Guida; Liborio Omar D’Ascoli, Cesarino Angelo Montalbano; Celestino Alfonso Ciraolo; due camerieri Vincenzo Piazza e Francesca Caltagirone; cantanti Nardina Vaiana e Giovanni Giannone: musicisti Filippo Milillo, Angelo Montalbano, Giovanni Croce.

Dietro le quinte Renata Mascarella, Antonella Martorana, Concetta Caltagirone. Regista Giuseppe Pendino, aiuto regista Andrea Gaiteri. S.P.

Associazionismo

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La Voce di Cianciana

NASCE A CIANCIANA L'ASSOCIAZIONE "OOPS"!

n un paese in cui l'Associazionismo è diventato quasi un marchio di fabbrica, irrompe una nuova realtà associativa: "OOPS"!

E' composta da un piccolo gruppo di ragazzi che hanno in mente di ristabilire un nuovo paradigma associativo, con l'intento di muovere e promuovere spiriti, coscienze e maniche rimboccate, senza limiti di nessun genere, purchè fedeli alle linee guida del loro modus operandi. I ragazzi di OOPS operano cercando di ridurre al minimo le zavorre burocratiche, permettendo a chiunque di entrare in contatto con loro per realizzare i propri progetti. Per far questo basta avere un'idea creativa e la voglia di darla alla luce, e questa verrà discussa, promossa, aiutata dai ragazzi di OOPS. E' una risorsa per chiunque, anche da non associato, voglia emergere dal limbo che ci assorbe nelle lunghe serate invernali. Unico requisito: idee creative e voglia di mettersi in gioco. Il loro motto è "Oltre la visione comune", proprio per indicare il fatto che i progetti inseriti nel programma si sforzeranno di avere quella visione alternativa e creativa, maturata dalla freschezza e dalla genuinità che li contraddistingue. OOPS utilizza Internet e i Social per un lavoro più snello, ecologico, economico, e per favorire la massima pluralità di pensieri e visioni.

municazione web è per loro uno strumento importante anche per mettersi in contatto con i Ciancianesi che vivono all'estero, di modo che ognuno possa dare il proprio contributo superando le barriere geografiche.

La presentazione al pubblico di OOPS si è tenuta Mercoledì 30 Dicembre, presso i locali della Biblioteca Comunale, e ha potuto contare su una massiccia partecipazione di un pubblico giovanile, che si è subito mostrato entusiasta di fronte alla presentazione dei progetti futuri.

Il primo progetto in fase di avvio e il "Book Sharing", una sorta di rete entro la quale ognuno può mettere a disposizione un inventario di libri, dispense universitarie ecc. per chiunque voglia consultarli o leggerli, con un meccanismo di prestito e restituzione molto semplice e funzionale. Una sorta di grande biblioteca in condivisione che, più gente conterà tra i partecipanti, più sarà fornita e utile.

Per partecipare o semplicemente chiedere informazioni sul progetto senza alcun impegno potete inviare una mail a oopsoltrelavisionecomune@gmail.com; potrete utilizzare lo stesso indirizzo per chiedere qualsiasi altra informazione e per partecipare attivamente alle iniziative dell'associazione. I ragazzi di OOPS aspettano le vostre idee e le vostre bracL'Associazione cura infatti, con l'aiuto di Gaspare Vacca- cia per costruire una Cianciana più dinamica e ro, un blog "aperto" per la gestione del quale accetta con sinergica.

La Redazione entusiasmo collaborazioni assidue o occasionali. La co-

TERESA GAGLIANO VINCE IL PREMIO “YOUNG INVESTIGATOR AWARD” PER IL SUO STUDIO INNOVATIVO SUI CARCINOIDI BRONCHIALI Proseguono i riconoscimenti ottenuti dalla ricerca scientifica condotta dai giovani precari dell’Università di Ferrara. È questa la volta di Teresa Gagliano, assegnista di ricerca del dipartimento

di Scienze mediche, Sezione di Endocrinologia diretta da Ettore Degli Uberti, insignita a Wroclaw (Polonia) del Premio Young Investigator Award dalla Società Europea di Endocrinologia (ESE), rivolto a 12 ricercatori under 35 selezionati tra numerosissimi

Notizie dall’anagrafe partecipanti per il valore scientifico degli studi e valutati da una giuria internazionale indipendente altamente qualificata.

Gagliano si è meritata il premio per lo studio innovativo su carcinomi bronchiali nell’ambito del progetto FIRB Piattaforme tecnologiche avanzate per la definizione di nuovi biomarkers e bersagli molecolari in vettori nano tecnologici per la diagnosi e terapia di neoplasie umane, coordinato da Maria Chiara Zatelli.

Teresa Gagliano fa parte anche dei 23 precari dell’Università di Ferrara vincitori del Bando 2013 per GIOVANI RICERCATORI non strutturati, finanziato con i fondi raccolti da UNIFE nel 2010 con il 5 per 1000. Spiega Gagliano: “I carcinoidi bronchiali sono rari tumori neuroendocrini che colpiscono l’epitelio respiratorio, per la cui risoluzione generalmente si ricorre all’asportazione chirurgica. Tuttavia, a causa di masse molto grandi o per

Numero 6 – Dicembre 2015 l’insorgenza di metastasi a distanza, tale opzione non sempre è praticabile. In questi casi, data la scarsa efficacia della chemioterapia, si ricorre alla terapia a bersaglio molecolare, con un’azione specifica solo sulle cellule tumorali contro cui è diretta, che presenza tuttavia numerose incognite. Lo scopo della ricerca è stato quello di verificare l’efficacia di un farmaco, già utilizzato per bloccare la proliferazione di altre cellule tumorali anche per la cura dei carcinoidi bronchiali, dimostrando che tale terapia ne inibisce di fatto la crescita, ripristinando i fisiologici meccanismi di morte cellulare.” Un segnale concreto di speranza per i giovani e per la ricerca scientifica su cui, oramai da troppi anni, lo Stato investe sempre meno dimenticando che forse il nostro futuro è invece proprio lì.

La Redazione

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI NASCITE

Alberto Tamburello di Domenico e di Fabiola Paci, nato a Palermo il 7 novembre 2015 Noemi Alba di Giuseppe e di Maria Teresa Martorana, nata ad Agrigento l’8 novembre 2015 Dario Arcuri di Gabriele e di Giacomina Lucia Riggio, nato a Sciacca il 16 novembre 2015 Sara Arcuri di Massimo e di Rita Cicchirillo, nata a Sciacca l’8 dicembre 2015

GLI EVENTI TRISTI DECESSI

Vincenzo Buggemi, nato a Cianciana il 15 maggio 1953, deceduto il 21 novembre 2015 Marcello Mameli, con. Di Chiazza, nato a Domus Novas (Cagliari) il 10 ottobre 1956, deceduto il 25 novembre 2015 Anna Maria la Mantia, coniugata Guida, nata a Palermo il 13 maggio 1954, deceduta il 26 novembre 2015 Salvatore Di Maria, vedovo Orlando, nato a Cianciana il 13 novembre 1922, deceduto il 30 novembre 2015 Francesco Carubia, coniugato Carubia, nato a Cianciana il 15 marzo 2015, deceduto il 6 dicembre 2015 Calogero Montalbano, coniugato Giannone, nato a Siculiana il 23 novembre 1933, deceduto il 10 dicembre del 2015 Gerlanda De Cosimo, vedova Greco, nata a Palermo il 28 maggio 1930, deceduta il 16 dicembre 2015 Carmela Pendino, vedova Bondì, nata a Cianciana il 15 maggio 1928, deceduta il 19 dicembre 2015 Angelina Lo Monaco, vedova Antonino Montalbano, nata a Cianciana il 14 giugno 1914, deceduta il 19 novembre 2015

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Santa Soldano, vedova Mula, nata a Cianciana il 25 aprile 1934, deceduta a Chicago (USA), il 14 novembre 2015 Gaetano Alessi, nato a Cianciana il 12 novembre 1922, deceduto a Torino il 14 dicembre 2015 Leonarda La Corte, vedova Di Chiazza, nata a Cianciana il 13 maggio 1925, deceduta a Toronto (Canada) il 18 novembre 2015

ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 25, Italia € 26, Europa € 32, America, Africa, Australia € 38. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.

La Voce di Cianciana

Numero 6 – Dicembre 2015

SPETTACOLO DI BENEFICIENZA PER L’ACQUISTO DI UN DEFIBRILLATORE Il 22 dicembre 2015,presso il Centro Sociale alla presenza di tante persone, ha avuto luogo una serata di varietà con un nobile scopo : l’acquisto di un defibrillatore per Cianciana, da collocare in una zona strategica del paese.

L'idea è stata di Alberto Cannatella, giovane compositore ciancianese. Il sindaco Santo Alfano, presente alla serata assieme ad assessori e consiglieri comunali, ha avuto parole di elogio per l’iniziativa e prendendo l’impegno suo

e degli assessori, qualora non si fosse riusciti a raggiungere la cifra desiderata, a donare i soldi mancanti. Il varietà "Segni Suoni e Sensazioni", presentato da Bernardo Buggemi è stato allietato della band TERZO GRADO, formata da Gianluca e Angelo Abella,Ivan e Tiziana Virzì, Giuseppe Ingravidi, Gaetano Pulizzi e dallo stesso Alberto Cannatella. Vari sono stati gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa, tra i quali Il Comune di Cianciana,

il Rotary Club di Bivona, il Lions Club di Ribera, La Pro Loco di Alessandria della Rocca, Radio Torre Ribera, varie associazioni e molti esercizi commerciali della nostra cittadina. La serata, molto ricca, ha visto l’alternarsi di significative performances. Flavia Savarino, Pietro Sanzeri (vedi in questo stesso numero Il Salotto della Poesia) hanno declamato delle loro poesie. Hanno parte-

cipato altresì il pittore Antonio Palminteri con l’esposizione di alcune sue opere e Agostino D’Ascoli che ha esposto alcuni suoi scatti e ha dato lettura di alcune sue poesie. Grande interesse ha mostrato il pubblico per l’intervento della dottoressa Linda Reina che, tramite video clip, ha dato spiegazioni sull’uso e defibrillatore e su come intervenire in caso di primo soccorso. La moda è stata rappresentata dalla Fashion Designer Patricia Montalbano. Nel corso della serata è stato anche proiettato il video clip della canzone "Amore Infame", realizzato dal fotografo Dario Castellano, con la quale l’autore Alberto Cannatella ha partecipato alla selezione dell’ultimo Festival di Sanremo. Altri cantanti della serata sono stati Annarita Cannatella, Aurelia Mangione, Letizia Virzì, Manuela Bosciglio e Totò Castelli.

Apprezzati dal pubblico alcuni balli di gruppo realizzati da ragazze del paese : Alice Caramazza, Giulia Di Miceli, Sofia Mulè, Sabrina Schembi, Letizia Virzì, Giorgia La Corte, Sofia Boass e Emily Di Prazza. La serata è andata a buon fine e si è raccolta la somma di 1.200 € sufficiente per l'acquisto del defibrillatore semi automatico che a giorni sarà donato al paese di Cianciana.

S.P.