La Voce6 Dicembre 2016

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Anno XVI- N° 6 – DICEMBRE 2016 Reg. Trib. di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001

CARI LETTORI DE LA VOCE DI CIANCIANA, A CONCLUSIONE DEL 16° ANNO DI VITA DEL GIORNALE, VI RINGRAZIAMO PER AVERCI SEGUITO PER TUTTI QUESTI ANNI E VI AUGURIAMO DI VERO CUORE UN OTTIMO 2017. NON DIMENTICATE DI RINNOVARE L’ABBONAMENTO!

IN QUESTO NUMERO I risultati del referendum costituzionale - Sostenitori

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Presentato “Un Prete a Cianciana” di S. Re

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Finanziato dal R.C. di Bivona un corso di pittura

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Uomo della parola di Dio-La Catechesi

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Centomila poeti per il cambiamento

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Il Rotary organizza il gran ballo di fine anno per beneficenza

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Notizie dall’Anagrafe

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Giornate di studio in memoria di Alessio Di Giovanni Pag. 5 70° anniversario della scomparsa. I ragazzi dell’I.C. “S. Mamo” mettono in scena Pag. 5 “Scunciuru” di Alessio Di Giovanni Pag. 6 Alessio Di Giovanni, La Racina di Sant’Antoni, un saggio di Marco Scalabrino “Lu viaggiu dulurusu” in chiesa e in seguito le processioni verso i presepi nei quartieri. Case in Festa

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Ricordando Maria Antonietta Gaiteri

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Movimenti della popolazione al 31 dicembre 2016 Pag.16

Peregrinatio corporis di San Paolo della Croce

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Concerti corali “Decantu“e “Cantores Dei”

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Referendum La Voce di Cianciana Anno XVI- Numero 6 Dicembre 2016

La Voce di Cianciana REFERENDUM COSTITUZIONALE DEL 4 DICEMBRE 2016 I RISULTATIO DI CIANCIANA

Periodico bimestrale di informazione e di cultura, edito dall’Associazione Culturale “Sicily Kult” di Cianciana.

Direttore Responsabile: Enzo Minio Direttore Editoriale: Salvatore Panepinto Progetto grafico: Pietro Arfeli Impaginazione : Stefano Panepinto Redazione: Andrea Arcuri, Antonino Arcuri, Rino Cammilleri, Francesco Cannatella, Agostino D’Ascoli, Fausto De Michele, Gaetana Gambino, Eugenio Giannone, Loredana Guida, Nuccio Mula, Francesca Perconti, Giusy Piazza, Alfonso Salamone, Sergio Savarino, Angela Setticasi Direzione e Redazione:

Via Cavour, 4 92012 Cianciana (AG) Italy. Tel.0922-987.462 Cellulare : 331 - 26.444.78 E-mail: salvatore.panepinto@libero,it Conto Corrente Postale n° 17905977 Conto Corrente Bancario: vedi pagina 14 ! Autorizzazione Tribunale di Sciacca n° 5/01 del 26/09/2001. Spedizione a regime libero. Autorizzazione della Direzione Provinciale delle PP.TT. di Agrigento, settore commerciale. Stampa: Tipografia Geraci - S. Stefano Quisquina (AG). Quanto espresso dai singoli autori, negli articoli firmati, non rispecchia necessariamente l’opinione del giornale. Gli autori, che sono del tutto liberi di esprimere il loro pensiero, se ne assumono implicitamente la responsabilità. © Copyright 2016- Associazione Culturale “Sicily Kult” - Tutti i diritti riservati. Senza il permesso del Direttore Editoriale, la riproduzione totale o parziale di qualsiasi parte del giornale è vietata.

SOSTENITORI DE “LA VOCE DI CIANCIANA” La redazione della Voce di Cianciana esprime la propria gratitudine a tutti coloro i quali hanno dimostrato il loro attaccamento al giornale rinnovando l’abbonamento PER L’ANNO 2016. Un sentito ringraziamento è indirizzato ai SEGUENTI SOSTENITORI : ITALIA : Giuseppe Pr ovenzano-Opera, Giuseppe Croce-Fano ESTERO : Vincenzo Or lando Adelaide (Austr alia), Giuseppe Giannone-Montignies sur Sambre (Belgio),Angela Pulizzi-Monréal (Canada), Pietro Gusciglio-Rive de Gier (Francia), Guglielmo La Corte-Rive di Gier (Francia), Carmela la Rocca-Rosario (Argentina). RICETTE DELLA NOSTRA CUCINA : LA FRASCATULA Frascatula Ingredienti: 2 litri d’acqua Un buon mazzo di finocchi selvatici Una cipolla Olio, sale, pepe: q.b. Farina q.b. Preparazione: mettete a bollire l’acqua. Pulite i finocchi, spezzettateli e cuoceteli nell’acqua ormai bollente; salate e pepate. A cottura ultimata, aggiungete la farina a mulinello, mescolando con un mestolo per evitare grumi, fino ad ottenere una consistenza cremosa. Togliete l’impasto ottenuto dal fuoco e unite al soffritto d’olio e cipolla, precedentemente preparato. Amalgamate adeguatamente e servite. A cottura ultimata, volendo, potete aggiungere fave e piselli, cucinati in precedenza a tutto dentro.


News

Numero 6 - Dicembre 2016

IL ROTARY CLUB DI BIVONA DONA ALL’ASSOCIAZIONE “GIRASOLE” IL MATERIALE NECESSARIO PER ESPLETARE UN CORSO DI PITTURA

C

ianciana. Nel tardo pomeriggio di sabato 19 novembre, presso la Biblioteca comunale Falzone e Borsellino, ha avuto luogo un significativo evento per la nostra comunità: la consegna da parte del Rotary club di Bivona all’Associazione “Girasole” del materiale didattico necessario per espletare un corso di pittura per disabili e non. Erano presenti le autorità della nostra cittadina, il sindaco Santo Alfano e i consiglieri comunali Filippo Giannone e Gerlando D’Angelo nella sua veste anche di presidente dell’Associazione “Settimana Santa”, il presidente dell’associazione Theatron Andrea Gaiteri, la presidente della Lilt (lega Italiana per la lotta contro i tumori) dottoressa Anna Cannizzaro, la presidente del CIF (comitato italiano femminile) professoressa Tanina La Corte, il presidente del Circolo Culturale “Alesio Di Giovanni” Alfonso Marino, oltre a parecchi soci dell’Associazione “Girasole”, in testa la presidente Antonella Montalbano. Per il R.C. erano presenti, oltre al presidente Salvatore Panepinto, il vice presidente Salvatore Pendino, il segretario Eugenio Giannone, il prefetto Giuseppe Carubia, il presidente 2017-18 Nino Abate, il delegato alla Rotary Foundation Mario Costa e tanti altri. Dopo i saluti di rito, il presidente del R.C. ha ringraziato i presenti per la loro presenza che ha dato solennità all’evento e, cogliendo l’occasione, ha voluto altresì ringraziare tutta la popolazione ciancianese per la buona riuscita del mercatino del 16 agosto pro Rotary Foundation. IL ROTARY CLUB di Bivona-Montagna delle RoseMagazzolo è stato fondato 12 anni fa e grazie all’impegno dei suoi soci e grazie ai presidenti che lo hanno presiedu-

to, è riuscito a crearsi uno spazio di primo piano all’interno del Distretto 2110 che comprende 96 clubs tra la Sicilia e Malta. Numerose sono state le iniziative realizzate in questi anni dal Rotary di Bivona. Ne vogliamo ricordare soltanto una: la realizzazione della pista dell’elisoccorso, attigua alla clinica Attardi in Santo Stefano di Quisquina, inaugurata due anni fa dal presidente Mario Costa. La pista è già operativa e gli interventi si contano a decine. Purtroppo essa è operativa soltanto di giorno in quanto manca, a completamento dell’opera, l’illuminazione necessaria per consentire gli interventi anche di notte. Il desiderio è di riuscire a completarla nel più breve tempo possibile. Il Rotary Club di Bivona conta attualmente 36 soci effettivi ai quali si aggiungono 4 soci onorari. Esso copre una vasta area del nostro territorio: Ribera, Cianciana, Alessandria della Rocca, Bivona, Santo Stefano Quisquina, San Giovanni Gemini, Prizzi, San Biagio Platani, Burgio. Fa parte del Rotary International, un’Associazione internazionale prestigiosa che lotta per la pace, il cui motto è servire al di sopra degli interessi personali in favore dell’umanità ed è una delle due Associazioni accreditata presso l’O.N.U. che tra le altre cose lotta e si prodiga per la completa eradicazione della polio. “Uno dei punti di forza del Rotary ha continuato il professor Panepintoè che al Rotary niente avviene per caso, tutto è programmato nei minimi dettagli. Parecchi mesi prima vengono eletti i presidenti e i dirigenti che dirigeranno i vari clubs negli anni successivi. Subito dopo la mia designazione, per operare al meglio nel nostro territorio, abbiamo preso contatto con i dirigenti


News

La Voce di Cianciana

dell’Associazione ciancianese “Girasole”e con i dirigenti dell’Associazione quisquinese “Non più soli”, chiedendo che ci suggerissero le loro esigenze. Dopo alcuni giorni l’Associazione “Girasole”ci ha espresso il desiderio di organizzare un corso di pittura per i ragazzi e l’Associazione “Non più soli” ci ha suggerito la donazione di due

2011. Nel corso di questi anni numerose e qualificanti sono state le iniziative dell’associazione, svolte anche in sinergia con le altre associazioni tra cui la nostra. Ne ricordiamo qualcuna: la giornata della Solidarietà svoltasi a Bivona presso la Madonna dell’Olio , organizzata insieme all’associazione Boccascena di Bivona; un campeggio nel

armadi. Su questa base, ci siamo attivati, facendo domanda alla Rotary Foundation affinché ci finanziasse il progetto. Nel mese di maggio 2016 abbiamo appreso che il progetto era stato accolto, finanziato per metà cifra dalla Rotary Foundation e per metà dal nostro Club. Questa sera consegniamo al presidente Antonella Montalbano il materiale per espletare il corso di pittura, augurando a tutti buon lavoro”.Gli insegnanti che seguiranno i nostri ragazzi saranno la professoressa ciancianese Caterina Montalbano che non necessita di presentazioni, e il professor Rosario Danilo Todaro, entrambi in forza presso l’Istituto comprensivo di Alessandria della Rocca, sede di Cianciana. Il professor Todaro, nativo di Agrigento, risiede a Palma di Montechiaro. Immesso in ruolo nell’anno scolastico 2015-16 ha insegnato presso vari Istituti. L’insegnamento gli ha dato l'opportunità di approfondire le conoscenze disciplinari ed impostare concretamente le attività secondo metodologie per lo sviluppo di conoscenze, abilità e competenze del linguaggio dell'arte e delle varie tecniche artistiche. Con spirito di abnegazione si è dedicato all’utilizzo dei metodi innovativi per la didattica quali: laboratori di gruppo, utilizzo di tecnologie multimediali, flipped classroom, brainstorming, cooperative learning, learning by doing, uscite didattiche, ecc., riuscendo così ad ottenere risultati inattesi in termini di clima positivo e relazionale di classe, oltre che di apprendimento. Ricordiamo che l’Associazione Girasole è nata a Cianciana nel dicembre del 2008, per volontà di alcune famiglie che hanno ritenuto di poter fare qualcosa di utile nell’ambito del nostro territorio per ciò che riguarda i bisogni dei “diversamente abili e non”. Essa ha sede in Via delle Scuole, inaugurata l’11 agosto del

bosco della Quisquina, insieme all’associazione “Non più soli” di Santo Stefano Quisquina, “festa degli anziani”, svoltasi a San Biagio Platani, ospiti della casa di riposo, con la partecipazione del Vescovo di Agrigento Monsignor Montenegro; l’attività di laboratorio, che ha coinvolto quasi tutti i 75 associati tra utenti e volontari, nella creazione di originali palline natalizie, una visita ai Presepi di Caltagirone, che ha permesso di trascorrere una intensa e gioiosa giornata insieme ai ragazzi ed ai volontari e ammirare tanti splendidi presepi, “vari Tomboloni di beneficenza”, con grande partecipazione di famiglie, amici e conoscenti. Ma torniamo alla cronaca della serata. Ha preso la parola la presidente dell’Associazione “Girasole” Antonella Montalbano che ha espresso, a nome dei soci e suo personale, sentimenti di gratitudine per l’iniziativa del Rotary Club di Bivona, certa che, per i ragazzi, il corso sarà un’opportunità di crescita e di socializzazione. Sono altresì intervenuti i consiglieri comunali Filippo Giannone e Gerlando D’Angelo che hanno detto di applaudire all’iniziativa. Per finire il sindaco Santo Alfano ha voluto sottolineare che le numerose associazioni ciancianesi sono costantemente in prima linea con le loro iniziative per dare un notevole contributo alla crescita della nostra cittadina e rivolto al presidente del Rotary “ A conclusione del corso, noi come Amministrazione comunale desideriamo essere presenti per dare il giusto rilievo ad un’iniziativa encomiabile e far vedere a tutti, con una mostra apposita, i progressi che avranno fatto i ragazzi del “Girasole”. Successivamente ci sono stati la donazione del materiale e l’immancabile rinfresco. La Redazione


Editoria

Numero 6 - Dicembre 2016

GIORNATE DI STUDIO IN MEMORIA DI ALESSIO DI GIOVANNI 70° ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA. Nel 70° anniversario della scomparsa di Alessio Di Giovanni, il 6 dicembre 2016, presso la Sala Convegni del Castello Chiaramonte di Favara, il Centro Culturale “Renato Guttuso”, ha dato vita ad un gemellaggio culturale tra le Città di Cianciana e di Favara, presenti i sindaci Santo Alfano, Anna Alba e la Presidente del Centro Lina Urso Gucciardino. La giornata di studio, coordinata da Antonio Patti, è proseguita con la presentazione del libro: Alessio Di Giovanni. da A lessio a Caterina. Lettere di Alessio Di Giovanni alla moglie Caterina Leonardi. 1885-1942, a cura di Francesco Cannatella. Relatori che hanno illustrato la vita e l’opera del cantore del feudo, degli umili dei campi e della zolfara, il poeta del francescanesimo, sono stati Francesco Cannatella, Antonio Liotta ed Enzo Papa. La Città di Cianciana e l’Istituto Comprensivo “Alessandro Manzoni” di Alessandria della Rocca, sez.

“Salvatore Mamo” di Cianciana, hanno voluto commemorare il poeta della Valplatani, il 7 dicembre presso l’Auditorium del Centro Sociale. I lavori, coordinati da Mario Caramazza, sono stati aperti dai saluti del Sindaco Santo Alfano e della Dirigente Rosaria Provenzano. È stato presentato al pubblico un dono alla Città di Cianciana del pittore Dino Vaccaro, una tela, raffigurante Alessio Di Giovanni, destinata ad essere esposta presso il Palazzo Comunale. Compito di presentare agli alunni la figura di Alessio Di Giovanni e il libro da Alessio a Caterina sono stati Francesco Cannatella ed Enzo Papa. Ha fatto seguito un recital con brani di opere di Alessio Di Giovanni a cura degli alunni dell’Istituto “Mamo” di Cianciana, guidati da Francesco Montalbano. Il recital è stato ricco di emozioni per la superba interpretazione degli attori, tra i quali lo stesso regista, che hanno dato vita allo Scungiuru, l’opera teatrale più nota e riuscita del drammaturgo ciancianese. Entusiastico il pubblico per il realismo recitativo, apprezzato con un lungo applauso finale (vedi articolo a seguire). S.P.

I RAGAZZI DELL’ISTITUTO “SALVATORE MAMO” METTONO IN SCENA SCUNCIURU DI ALESSIO DI GIOVANNI In occasione della presentazione del volume di Alessio di Giovanni Da A lessio a Caterina, a cura del professor Francesco Cannatella, è stato rappresentato dagli alunni della scuola elementare e media dell’Istituto comprensivo sezione di Cianciana il dramma Scunciuro, una sintesi elaborata da Francesco Montalbano che, coadiuvato dalla sorella Ninfa, ha curato anche la regia. Personaggi e interpreti sono stati : omini e fimmini di lu trappitu Asia Alessi, Aurora Ferraro, Daniela D’Ascoli, Emily Soldano, Francesco Tammuzzo, Giovanni Piazza, Marta Pane-

Grassadonia, Ornella Montalbano. Altri interpreti Mirco Paturzo Sidoru, Angelica Di Prazza - la ’za Gnazziddra, Alessio Maragliano-cumpari Nunziu, Rosario Giannone-lu zù Franciscu Tirritu, Francesco Montalbano-fra Liboriu, Loredana Cuicuzzella– Rusaria, Omar D’Ascoli-Santu, Francesca Comparetto-Nela. Ha accompagnato i canti alla chitarra Alfonso Martorana; fonico Pippo Traina. E’ mio obbligo ringraziare il Sindaco Santo Alfano, ideatore dell’avvenimento, il dirigente scolastico Rosaria Provenzano e tutti i docenti del plesso scolastico per la loro collaborazione e disponibilità. Un sentito grazie al dottor Giovanni Cinquemani, responsabile della struttura del centro sociale. Hanno letto due novelle di Alessio Di Giovanni Samanta Nigliazzo e Melispinto, Monica Di Maria, i gemelli Giuseppe e Manuel sa Ferraro. Francesco Montalbano


Ricorrenze Saggistica

La Voce di Cianciana

RECENSIONE DEL LIBRO ALESSIO DI GIOVANNI, LA RACINA DI SANT’ANTONI, UN SAGGIO DI MARCO SCALABRINO EDIZIONI DREPANUM, TRAPANI 2016 La Racina di Sant’Antoni è il romanzo, il primo in assoluto in lingua siciliana, che il poeta, drammaturgo e scrittore ciancianese pubblicò nel 1939 a Catania, dopo averlo meditato per ben 18 anni. Esso, che il Di Giovanni scrisse “per dare un buon compagno e non semplicemente un compagno” a La morti di lu patriarca, “analizza un carattere e narra la storia di una passione”: la passione di padre Mansueto, il protagonista modellato sulla figura di p. Fedele Tirrito da S. Biagio P., per la pittura, facendolo muovere per i conventi francescani di Sicilia, fino alla realizzazione del quadro con La Racina e alla morte. L’amore incommensurabile per l’Autore e l’entusiasmante lettura del romanzo hanno spinto Marco Scalabrino ad uno studio appassionato, ad un lungo, certosino, sistematico e preciso lavoro di ricerca e scavo con vaglio scientifico delle fonti recenti (ben poche per la verità) e remote. Non è stato un compito agevole perché, se non sono mancati gli studi propedeutici alla prima stesura e numerosi sono gli interventi sulla poesia e sul teatro del ns Poeta, gli studi sulla prosa sono deficitari e, al di là dell’interesse suscitato dalla pubblicazione del romanzo postumo Lu Saracinu (1980), la ristampa de La Racina di Sant’Antoni - ad opera della Provincia regionale di Agrigento e per volontà dell’allora Assessore prov.le alla Cultura dott. S. Biondi - è passata pressoché inosservata, suscitando debole eco. Tuttavia, credo, Marco Scalabrino ha sfogliato tutti (cioè tutti!) i testi antichi e moderni che afferiscono alla prosa del Di Giovanni spulciando, solo per citarne alcuni, autori del calibro di Salvatore Di Marco, Vito Titone, Corrado Avolio, Leonardo Sciascia, Luigi Russo, Aldo

Grienti, Enzo Papa, M. Nivea Zagarella, Pietro Mazzamuto, Lucio Zinna, sottolineando l’apporto di ciascuno e riservando grande spazio alla figura di Alessio Di Giovanni e al rinnovamento, in suo nome, della poesia siciliana. Interessantissime le pagine riservate nel testo di Marco alla “lingua” del vate ciancianese, cioè il Siciliano, di cui illustra le peculiarità, le locuzioni idiomatiche, l’etimologia di parecchi termini, il significato plurimo di taluni verbi e altre caratteristiche che fanno della nostra parlata una vera e propria lingua che nulla doveva dimostrare ai tempi del Di Giovanni e nulla oggi. Gustosa la raffigurazione del territorio come appare nel romanzo (la Val di Noto in particolare, oggi patrimonio dell’Umanità) e le esperienze personali che il Di Giovanni - sottolinea giustamente Marco – ne La Racina “gira” a padre Mansueto. Preziosissime le schede che l’amico trapanese dedica al francescanesimo, ai basiliani, al fonografismo, all’oncia, al corallo, alla pasta reale, alla cuccìa, alla ‘nciuria, alla soppressione degli ordini monacali avvenuta subito dopo l’Unità d’Italia, a Ducezio re dei Siculi etc. Una vera miniera che il lettore meno acculturato o pigro troverà sicuramente utile per capire e gustare fino in fondo questo fantastico, meraviglioso romanzo che ha stregato Scalabrino. Insostituibili e oltremodo utili pure le note biografiche che l’esegeta dedica a tutti i pittori che il Di Giovanni menziona nel suo romanzo definendolo un manuale di storia della pittura e dei pittori siciliani antichi e moderni. Un saggio, questo di Marco Scalabrino, che diventa strumento indispensabile per chi intende approfondire e per chi allo studio dell’artista ciancianese si approccia per la prima volta e che si fa apprezzare per la vivacità e la scorrevolezza di linguaggio, la sua impostazione semplice ed esaustiva nei contenuti nei quali nessuno aspetto della tematica digiovannea (come la religiosità e il suo francescanesimo) viene trascurato e attribuisce lo spazio giusto a fra’ Mansueto, al Santo, al periodo storico nel quale la vicenda narrata ne La Racina è inserita; un testo che speriamo riaccenda l’interesse attorno al Di Giovanni, troppo spesso caduto nel dimenticatoio, e per il quale ringraziamo l’amico M. Scalabrino felicitandoci per la serietà e la completezza della sua ennesima fatica letteraria. Eugenio Giannone (Nella foto in alto Marco Scalabrino con Salvatore Panepinto)


Ricorrenze

Numero 6 - Dicembre 2016

NOVENA DI NATALE: ANCHE QUEST’ANNO È STATO ESEGUITO “LU VIAGGIU DULURUSU” IN CHIESA E IN SEGUITO LE PROCESSIONI VERSO I PRESEPI NEI QUARTIERI.

La novena di Natale è nata anticamente per comunicare ai fedeli le ricchezze di una liturgia alla quale non avevano facile accesso per motivi culturali. Ricordiamo che solo tra il 1962 ed il 1965 il latino viene bandito da tutte le funzioni religiose, e fino ad allora quindi anche la novena veniva recitata in latino. La Novena ha svolto effettivamente una funzione salutare e la svolge tuttora. Non stupisce quindi che nei tempi antichi fosse molto diffusa la novena in dialetto, proprio per renderla comprensibile all’intero popolo dei fedeli che accorrevano in chiesa in quel periodo. Il “Viaggiu dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi” è una delle più note novene natalizie in dialetto. E' stata composta intorno alla metà del ‘700 dal prete monrealese Antonio Diliberto (17041772), con lo pseudonimo di Binidittu Annuleri: esso fu un prete, un teologo, un poeta e anche un musicista che oltre a scrivere il testo della novena in lingua siciliana ne elaborò anche la parte musicale oggi, purtroppo, andata persa. Questa novena in breve fece il giro della Sicilia ad opera di padri predicatori che nel periodo natalizio la cantavano dentro le chiese o nelle vie dei paesi in special modo quelli del centro dell’Isola. Era scritta in versi ottonari siciliani rimati, suddivisa in nove giornate: ogni giorno vengono cantate nove strofe di versi ottonari. Il racconto si svolge in nove giorni e al primo si aggiunge una piccola introduzione che non si ripete nei seguenti (detto pizzuddu o introduzioni o’Ntonu. In realtà a Cianciana si preferisce invece ripetere questa introduzione

all’inizio di ognuno dei nove giorni in cui è suddivisa la novena): ’Ntonu: A Maria cui porta affettu / di Giuseppi cu fa cuntu / s’avi cori ‘ntra lu pettu / senta senta stu gran cuntu / du viaggiu dulurusu /di Maria cu lu so spusu Del "Viaggio dulurusu di Maria Santissima e lu Patriarca San Giuseppi in Betlemmi", nacquero nei secoli molte varianti, con svariate combinazioni vocali e strumentali. A Cianciana da circa un decennio si ritorna a cantare questa novena, usando la versione del testo reperito dal prof. Francesco Cannatella. Questo è quello anticamente usato da don Garbieli Pecoraro, organista della chiesa ciancianese, che cantava ed accompagnava musicalmente Lu viaggiu dulurusu, affiancato dall’allora giovane Stefano Panepinto. Il testo presenta altri nove versi ottonari che vengono cantati il giorno dell’epifania e che narrano l’omaggio dei Re Magi al Bambino Gesù. Il testo è stato musicato dal signor Antonino Montalbano, che vi ha saputo abbinare una melodia molto gradevole, orecchiabile, ritmata, e perfettamente in tono con l’atmosfera natalizia. Anche quest’anno quindi a Cianciana si è formato un gruppo di cantori e suonatori che durante il periodo della novena hanno animato le funzioni liturgiche con canti natalizi e hanno cantato la tradizionale novena siciliana intitolata più brevemente Lu V iaggiu Dulurusu. Dal 16 al 24 dicembre, dopo il canto della novena siciliana si partiva in processione verso il presepe preparato ogni sera in un quartiere diverso, accompagnando il Bambino con canti tradizionali natalizi; giunti sul luogo seguivano un momento di preghiera e di riflessione sul significato del Natale, curato dall’arciprete don Gioacchino Zagarrì, ancora canti tradizionali siciliani e in conclusione un piccolo momento di fraternità e ristoro offerto dai residenti dei singoli posti. Il gruppo musicale che ha intonato i canti natalizi e la novena siciliana è formato da cantori, maschi e femmine, una tromba, un clarinetto, due sassofoni, un’organista, quattro chitarre e due percussionisti. Sergio Savarino (Le foto sono state riprese in Largo San Gaetano, il 22 dicembre 2016)


Ambiente & Sociale

La Voce di Cianciana

NOZZE D’ORO PER I CONIUGI GAETANO PIAZZA E GIOVANNA SANTORO. Como 15 OTTOBRE 1966 - 15 OTTOBRE 2016 Foto a sinistra

46° ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO PER I CONIUGI GIUSEPPE BARTOLOMEO E ROSA TERRANOVA, Ribera 5/09/1970Alzate Brianza 5/09/ 2016 Foto a destra 82° compleanno per il signor Giuseppe Bartolomeo, festeggiato ad Alzate Brianza il 25 ottobre 2016

NASCITA NICOLO’ GRECO di Mario e di Claudia Maragliano, nato a Sciacca il 4 dicembre 2016. Nella foto a destra Nicolo’ è assieme al fratellino più grande,Samuele.


Ambiente & Sociale

Numero 6 – Dicembre 2016

100 PIU’ UNO ANNI PER LA SIGNORA ONOFRIA C0MPARETTO, VEDOVA PROVENZANO, 21 NOVEMBRE 1915 - 2016 Così sriveva la nipote Serafina Comparetto l’anno scorso, in occasione del suo centenario : Nata in una famiglia numerosa, 5 maschi, e quattro femmine, da Giuseppe e Maria Ciraolo, ha dovuto occuparsi sin da ragazzina dei fratelli più piccoli per l’immatura scomparsa di entrambi i genitori morti a distanza di una settimana l’uno dall’altra a causa dell’epidemia influenzale, la spagnola, che si diffuse a partire dal 1918, in tutto il mondo e nel giro di pochi anni uccise milioni di persone. Erano tempi duri, un periodo storico ben preciso, quando l’umanità era esausta per la Grande guerra. Raggiunta l’età matura, la zia sposa Pietro Provenzano, nascono quattro figli – Rosa, Maria, Concetta e Giovanni. Madre amorevole e affettuosa, cura la loro crescita ed educazione non solo umana ma anche religiosa. In seguito i figli si sposano, due, Rosa e Giovanni si trasferiscono rispettivamente in Francia e in Belgio, le altre due, Maria e Concetta, rimangono in paese. Marito e moglie vivono tranquillamente allietati dalla nascita dei nipoti, sino a quando la loro vita non viene

funestata dell’improvvisa morte del genero prima e della figlia Maria poi, che lascia tre bambini, di cui una piccola. I nonni, pertanto, diventano di nuovo genitori, dovendosi prendere cura dei nipoti, ai quali danno tutto l’affetto e l’amore di cui necessitano. Ammirevole e lodevole il comportamento di entrambi di fronte a questa nuova situazione che li vede responsabili della crescita, dell’istruzione e dell’educazione di questa nuova famiglia. La zia Onofria, un’altra volta mamma, deve calarsi nella mentalità di una nuova generazione, deve capirla, in quanto i tempi sono cambiati. Ma lei non si scoraggia, confidando sempre nel Signore, va avanti e cerca di rendere i bambini felici. È sorprendente il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita ed ammalianti il sorriso e l’espressione del volto, quando comunica con gli altri. La zia Onofria nella sua semplicità e bontà d’animo ha capito tutte queste cose ed è stata ad è sempre un faro di simpatia, di cordialità e disponibilità per chi la conosce e ha modo di avvicinarla.


Peregrinatio

La Voce di Cianciana

“Salve Sancte Pater”

Peregrinatio corporis di San Paolo della Croce nell’Arcidiocesi di Agrigento. “Aspirare vivamente al paradiso”: è questa una delle massime spirituali di San Paolo della Croce e veramente il passaggio in mezzo a noi delle sue spoglie mortali ha saputo contagiare ai cuori alte aspirazioni celesti. In molti sono stati quelli che hanno ridestato la loro fede accorrendo per rendere omaggio e per chiedere grazie, soprattutto spirituali. La peregrinatio corporis di San Paolo della Croce, giunta nella zona montana dell’Arcidiocesi di Agrigento, un comprensorio di almeno cinque piccoli comuni, ha permesso a molti di respirare di nuovo la vitalità e la coinvolgente predicazione dei padri passionisti. Il ricordo va infatti alle missioni e agli incontri di anni addietro quando vi era una presenza più numerosa dei padri al convento di Alessandria della Rocca, facendo riemergere inoltre la memoria della peregrinatio corporis di San Gabriele dell’Addolorata di quattordici anni prima. Nel cuore dell’entroterra agrigentino, il convento di Alessandria della Rocca è dal 1932 centro propulsore della spiritualità passionista e casa di spiritualità per gruppi laicali, sacerdoti e suore, insomma un punto nevralgico della vita ecclesiale di tutta la zona. Una presenza nel territorio che è significativa non solo a livello di apostolato missionario, per le missioni che i padri hanno predicato un pò in tutta la Diocesi, ma anche a livello pastorale per la loro presenza a fianco dei parroci nelle parrocchie come confessori, coparroci, direttori spirituali. Se l’arrivo di San Paolo è stato così ben accolto lo si deve proprio a questo instancabile lavoro di accompagnamento spirituale che ha sempre cercato di mettere nei cuori la riflessione della passio Christi, proprio come vuole il fondatore, e ha proposto esempi di santità nelle figure di Santa Gemma Galgani e di San Gabriele dell’Addolorata. “La passione di Gesù Cristo è la porta per cui si entra nei pascoli della vita eterna”: un’altra massima, questa, di San Paolo che non poteva non trovare in Sicilia un terreno più fertile per via dell’attaccamento alla passione di Cristo della quale si contemplano i patimenti con mestizia e devozione, specie nella quaresima e nel triduo pasquale. La peregrinatio

corporis ha toccato diversi comuni: in primis Alessandria della Rocca dove a celebrare l’eucarestia è stato il Vescovo emerito Mons. Carmelo Ferraro che ha voluto sottolineare l’aspetto oblativo del Cristiano il quale, per amore, è disposto, come Cristo, a portare la croce e a patire. In seguito una veglia di preghiera in santuario. L’urna vitrea è stata poi trasferita a Cianciana con l’accoglienza davanti l’ex convento dei frati minori riformati, parrocchia S. Antonio, alla quale hanno preso parte l’Arciprete Gioacchino Zagarrì, alcuni chierici, numerose persone e la confraternita di Maria SS. Addolorata e di Gesù Crocifisso oltre ai passionisti laici di Alessandria della Rocca. Accompagnati dal corpo bandistico cittadino e tra canti e preghiere, il corteo si è poi spostato nella Chiesa Madre SS. Trinità, vedendosi accrescere lungo la strada sempre più il numero di coloro che vi si univano. Collocata solennemente l’urna del fondatore nei pressi del presbiterio, fra applausi e il suono festoso dell’organo e delle campane, è stata poi celebrata la Santa Messa solenne. Un arrivo sentito e partecipato proprio per la familiarità con la famiglia passionista che da sempre ha avuto a Cianciana un suo esponente come coparroco e che tempi addietro ha dato la vocazione di padre Gesualdo Di Rosa. Si ricordano anche padre Ignazio Settecasi, Tommaso Sottile, Angelo Mangione, Fiorenzo Calaciura, Aurelio Frisina, Leonardo di Girolamo, Ambrogio Messineo, Mariano Di Stefano e molti altri, passati per questo convento oltre alle altre vocazioni che la congregazione ha ricevuto da questa terra. Proprio al termine della Messa Solenne predicata da padre Alessandro Ciciliani, il Sindaco Santo Alfano ha ricordato appunto la dimestichezza e la familiarità con i “patruzzi” (così come da noi venivano chiamati un tempo i passionisti) ringraziando per la presenza del santo fondatore in mezzo alla comunità. Il convento di Alessandria della Rocca è stato definito dal primo cittadino come la “seconda casa spirituale della comunità tutta”. (Segue pagina seguente)


Perenigratio

L’omaggio dei fedeli e le preghiere personali rivolte al santo per ottenere intercessioni e grazie è continuato anche dopo la partecipata veglia svoltasi alla presenza dei padri e delle suore, che ha fatto riflettere sull’attualità e l’importanza di temi come la famiglia e la salvaguardia del creato. Ancora per tutta la giornata seguente i padri hanno visitato gli ammalati e i cittadini, mentre la chiesa non rimaneva mai vuota con fedeli in continua preghiera silenziosa davanti alle spoglie del santo. Nonostante la pioggia, erano in molti anche al saluto di addio a San Paolo con applausi e pianti di commozione. Assieme ai cittadini di Cianciana, e nei giorni seguenti accanto a quelli di Casteltermini, non sono mancate numerose presenze extracittadine e soprattutto dei confrati della confraternita del SS. Crocifisso di Agrigento, venuti a rendere omaggio al santo, al quale particolarmente li legò il

Numero 6 –Dicembre 2016 Vescovo passionista Mons. Peruzzo (1932-1963), tanto da concedere loro di portare sopra la mantella dell’abito lo stemma passionista. Tutto ciò proprio a testimonianza della vicinanza, in tempi non troppo lontani, con la famiglia passionista presente a quei tempi non solo ad Alessandria della Rocca ma anche ad Agrigento in Episcopio e in Seminario. L’eco del “Salve Sancte Pater” intonato al termine delle varie Messe celebrate, risuona ancora nei cuori a memoria del passaggio del corpo di San Paolo che ha rinnovato l’attaccamento alla passione di Cristo, dal santo ritenuta quale eminentissima prova del suo amore per noi. Una visita, questa, che ha dato “animo e coraggio alle anime” nella via verso la santità attraverso la proposta della spiritualità passionista che vuole “la meditazione quotidiana della passione di Gesù Cristo” per imparare “la carità, la pazienza, la mansuetudine verso gli altri”; per dirla proprio con le stesse parole di San Paolo della Croce. Giovanni Gattuso

COMMEMORAZIONE DI DON GERLANDO RE PRESENTATO IL VOLUME “UN PRETE A CIANCIANA” Il 22 novembre, nella Matrice di Cianciana, per l’iniziativa delle Chiesa Madre, del Comune di Cianciana e dell’Associazione “Amici di don Gerlando Re, si è ricordata la straordinaria figura del sacerdote martire, ricorrendo il centenario della sua nascita ed il 75° anniversario della sua Ordinazione sacerdotale. Per le ricorrenze è stato presentato altresì il volume Un prete a Cianciana,don Gerlando Re, scritto dall’avvocato Salvatore Re, fratello di Don Gerlando, prete a Cianciana dal 1948 al 1949, che così ha voluto ancora dare un contributo alla memoria di suo fratello, ucciso all’età di trentatré anni nel pieno del suo Apostolato, raccogliendo testimonianze della brevissima vita di Don Gerlando Re come prete di una comunità che lui

amava e cercava di migliorare con la luce della fede di una vita proba e virtuosa. Scrive l’avvocato Re nella nota dell’autore:” Per me scrivere su don Gerlando Re non è facile, perché nella mente tanti sono i pensieri, i ricordi, le emozioni. Timidamente incominciai a registrare qualche appunto subito dopo la sua tragica ed improvvisa morte. Quest’impulso si rafforzò quando venne meno in qualche confratello sacerdote l’impegno di scriverne la biografia. Penso che avere affrontato io l’impegno sia stata una cosa buona per far conoscere la figura di questo sacerdote, che ha sacrificato la vita per compiere il suo sacro ministero, per un atto di carità e d’amore verso un fratello morente: don Gerlando è caduto mentre dispensava l’estrema unzione


Editoria

La Voce di Cianciana

ad un moribondo! Credo sia stato, da parte mia, una doverosa testimonianza e queste parole di presentazione sono un omaggio a colui che ha tanto lavorato nella nostra chiesa ciancianese, dimostrando nel suo lavoro nobilitas, virtus e probitas. Gli scritti sin qui comparsi sono testimonianza storica, memoria, ricordo, non solo per i presenti, ma anche per i posteri, perché se ne conosca la vita e la figura nei suoi particolari tratti umani e sacerdotali, vissuti, seppur brevemente, in un particolare momen-

to storico – politico, sociale – religioso. Era il tempo del conflitto bellico e dell’immediato dopo guerra, periodo burrascoso e travagliato anche da una guerra civile”.Il volume è stato presentato da don Tommaso Pace che ha curato la presentazione del volume stesso. Gaetano Arfeli Dal volume Un prete a Cianciana, la Voce pubblica parte del 7° capitolo .

UOMO DELLA PAROLA DI DIO-LA CATECHESI (…)L’attenzione di Padre Re, novello sacerdote a Cianciana, era rivolta particolarmente anche alla gioventù e la sua volontà collimava con quella del Vescovo che gli raccomandava la formazione dei giovani a profonda pietà attraverso il Catechismo, la Comunione e la vita morale. Affrontò sul campo la missione educativa per far crescere, prendendoli per mano ed accompagnandoli, i giovani sulla via della verità per fare sentire a tutti di essere accolti ed ascoltati, aiutandoli a crescere nella speranza. In questo apostolato missionario, il suo campo di lavoro fu l’Oratorio; qui venne subito circondato da amici e dai ragazzi che giorno per giorno crescevano di numero, per cui l’attività oratoriana diventava fervida e quotidiana. Il Prof. A. Bondì, in una sua memoria pubblicata su una rivista parrocchiale di Reggio Calabria, scrive: …di avere rilevato che Don Gerlando con i giovani riusciva ad avere dialoghi aperti e chiari, rapporti di vera amicizia e l’Oratorio sempre colmo di ragazzi fino a tarda sera, rendendolo il Don Bosco ciancianese …Lo scopo era la formazione cristiana, l’educazione e l’istruzione, l’inserimento della vita cristiana nell’ottica della spiritualità di quel tempo post-bellico, da considerare tempo moderno. Don Re, possiamo dire che rappresentò un’azione apostolica secondo le esigenze del tempo. Sotto la sua guida, diede una forma stabile all’attività oratoriana,

facendo nascere gradualmente una forte Associazione Cattolica, maschile e femminile, enucleata nei vari settori, lupetti, aspiranti, giovani, uomini e donne cattoliche, con una ricca ed intensa attività, diretta principalmente alla preghiera, al catechismo, alla lettura della Bibbia, su cui poi si intrecciavano discorsi e poi anche gare catechistiche, la messa domenicale, la confessione e l’Eucarestia; alla musica e alla schola cantorum; amava la musica ed il canto gregoriano, ai pellegrinaggi, alla filodrammatica, agli scout, allo sport e ad altri giochi ludici, alla cultura attraverso conferenze, incontri anche in forma itinerante. D’estate e di sera, spesso accompagnato dai ragazzi, girava le vie del paese intrattenendosi con gruppi di persone, che sedute dinanzi le proprie abitazioni per godere il fresco serale, gradivano ascoltare la sua conversazione. Gli scouts, che contavano circa 50 unità, erano al comando del capo scout Calogero Chiazza, ex sergente dell’esercito. Nacque l’A.C.L.I. (Associazione Cristiana Lavoratori Italiani) il cui Presidente era lo scrivente e Segretario, anche del Patronato, il giovane Francesco Leone. Nacque la biblioteca il cui Direttore era lo scrivente, Bibliotecario il Prof. Bellanca; su indicazione di don Re, seguimmo un corso di bibliotecario presso il Centro Biblioteche per tutti di Roma, collegata alla Sovrintendenza alle Biblioteche di Palermo. (...)

Continua la pubblicazione di poesie di autori che hanno partecipato al raduno ciancianese CENTOMILA POETI PER IL CAMBIAMENTO Daniele Magro Cerco … la mia povertà Finalmente un lembo di sabbia, la costa, il futuro, ringrazio il mio Dio per l’opportunità concessa. Ho affrontato il mare, immenso, impetuoso, irruento, che fa sentire un uomo piccolo, fragile, impotente, per sfuggire dalla mia povertà, dalla mia miseria, fatta di avidità, sporcizia, indecenza, fatta di abusi, violenze, discriminazioni, fatta di potere, lusso e denaro.

La mia povertà dove il niente… è già una ricchezza, dove l’essere… è già un avere, dove la speranza… è già una vita. Sono partito alla ricerca di poca cosa, cerco la mia ricchezza che è nella mia nuova povertà, fatta di libertà e dignità, di tenerezza e compassione, di solidarietà ed amore gratuito.


Letteratura

Numero 6 - Dicembre 2016 ROSA ANNA ASARO Mare nostrum

Il sole nel continente nero brucia pelle e pensieri e l’addio è unica risorsa. E’ lontano il canto di madri sgranando rosari di nenie antiche. Salsedine amara tra voci di orrori e silenzi di sirene per corpi inghiottiti e rovesciati su sponde d’occidente. E’ lontano il canto di madri sgranando rosari

di nenie antiche. Braccia e ancore pietose su sguardi impietriti strappati a onde tra sospiri rituali per un breve assaggio di liberazione. E’ lontano il canto

di madri sgranando rosari di nenie antiche. Il Mare Nostrum sogna il nuovo Lago di Tiberiade pennellato di speranze per tutti i figli bruni e bianchi dal cuore e sangue dello stesso colore sotto il sole che brucia pelle e pensieri.

di madri sgranando rosari di nenie antiche. Sagome nuove imperlate di sudore e lacrime su un mare d’oro rosso e acini d’uva zuccherina. E’ lontano il canto

E’ lontano il canto di madri sgranando rosari di nenie antiche.

Eugenio Giannone Auschwitz Qui giace ricoperto dalle ortiche Il senno della belva primitiva Che artiglia la carne dei fratelli. Qui nelle notti buie senza vento Si odono le strida dei fanciulli Che chiamano la mamma e hanno freddo. Qui dorme una dolente umanità Truffata abbandonata vilipesa Schiantata nella propria dignità. Ad Auschwitz non crescono più fiori

Francesco Taormina Tamburini Battono all'alba nei rulli di festa nel fracasso d'un tardo notturno riposo la festa s'appresta nei giorni d'appresso imbianca di gioia il messo tamburo passa il rullo nell'urlo di veglia prematura di giorni festivi di vita passa la veglia d'antico risveglio passa e ripassa il tatarata amo il richiamo d'antiche menti nel mattino sognante ancor tatarata la speranza non muore ma’.

Ma solo crisantemi tutti neri Colorati di rosso nello stelo. Qui langue la pietà assassinata Che si lamenta e grida ad alta voce: Un'altra volta l'hanno crocifisso! Qui nella notte s'alzano fantasmi. Ma nella neve rossa per il sangue Rivive la speranza ch'è scampata Ai senza Cristo ed all'inciviltà.

Antonella Fragola Colpita al cuore Abominio di terra e sangue, versato in questo orribile luogo di massacro. Donne che portano inumani fardelli, vittime di violenza da bestie considerate fratelli. Questo mondo è stato ucciso, violentato, stuprato dalla bellezza oscura e fragile di uomini senza Dio. Satana emette una tragica sentenza, lacrime versate in questa putrida fogna. Dolore e morte, morte e dolore, parole che pesano come macigni, in questo mondo che sembra una continua guerra.

Totò Mirabile La terra è matri e mai matrigna. Picchì l'omunun à caputunenti ca a la terra n’àmuadattari? L'omini cu iddra su’ priputenti e comu matrigna ‘un s’à taliari. La terra la ficiDiu ‘Nniputenti ma natri cu sta terra semu ‘nguerra e si ribbellacontrul'esistenti

e ‘mpruvvisamentituttu s’afferra.

La morti sempri fa grannivinnigna cu lutirrimmotu chi spissu torna ma la terra è matri, mai matrigna. Si dissi ca si sa’ comu si nasci però nun si sapicomu si mori


News

La Voce di Cianciana

Il Rotary organizza il gran ballo di fine anno per beneficenza

Palermo 2 gennaio 2016 – Su iniziativa del Rotary Club “Bivona – Montagna delle Rose – Magazzolo” in collaborazione con la Società di Danza di Palermo, si è tenuto il Gran ballo di fine anno, nella splendida cornice e tra gli affreschi della volta del salone delle feste di Palazzo Mazzarino a Palermo. La kermesse, di cultura, storia ed eleganza, si è svolta il 29 dicembre, dalle ore 18,00, con partecipanti in costumi ed accessori d’epoca, ed ha fatto rivivere, alle stanze dello storico palazzo di via Maqueda, un’atmosfera di altri tempi, tra valzer, mazurke, contraddanze, polke e quadriglie sulle note delle musiche di Verdi, Paganini e Strauss. Scopo della soirée è stata la raccolta di fondi per la realizzazione di un impianto di illuminazione per la pista di elisoccorso della Casa di Salute Attardi di Santo Stefano di Quisquina, comune dell’entroterra agrigentino, divenuto presidio salvavita indispensabile per il territorio, isolato dal punto di vista sanitario. La struttura di elisoccorso di Santo Stefano, realizzata grazie al finanziamento del Rotary Club di Bivona ha già contribuito a salvare la vita ai cittadini del territorio, in diversi interventi, con patologie gravi, grazie al tem-

pestivo trasferimento in elicottero presso Centri Ospedalieri Specializzati dell’isola. Tra gli sponsor della manifestazione la Scuola di Danza Ottocentesca diretta dal Maestro Fabio Mollica con la Direzione Artistica dell’insegnante Daniela Viganò Catalano che ha curato la coreografia della serata, della Università Telematica “I-University Pegaso” per cui si ringrazia la Prof.ssa Giusy Savastano, mentre il buffet – catering, servito in una sala adiacente al salone delle feste, a cura di “Bar In - Sicilia in bocca” di Giusy Flauto, è stato offerto dalla “Global Family Banker” Maria Angela Blanda di Banca Mediolanum. Un grazie particolare alle dame che hanno arricchito la serata contribuendo con i loro meravigliosi abiti d’epoca ad immaginare un salto nel tempo. Numerose le presenze dei partecipanti alla kermesse benefica, tra cui rotariani di ogni parte dell’isola. Tra questi il Rotary di Aragona - Monti Sicani, Lercara Friddi, e Ribera. La manifestazione ha avuto una vasta eco anche fuori dalla Sicilia tanto da ipotizzare una prossima ripetizione dell’evento in altre location di interesse storico culturale. Antonino Gibiino


Notizie dall’anagrafe

Numero 6 – Dicembre 2016

NOTIZIE DALL’ANAGRAFE GLI EVENTI LIETI NASCITE

Luca Pullara di Calogero e di Francesca Curaba, nato a Sciacca il18 novembre 2016 Rossella Zaffuto di Filippo e di Filippa Guida, nata a Sciacca il 10n dicembre 2016 Costanza Di Maria di Santo e di Rosanna Montalbano, nata a Sciacca il 14 dicembre 2016

MATRIMONI

Giuseppe Miceli e Loredana Ferraro, Cianciana Chiesa del Carmelo, 17 dicembre 2016

GLI EVENTI TRISTI DECEDUTI

Francesco Cannova, coniugato Maddalena Lanzalacqua, nato a Cianciana il 30 gennaio 1925, deceduto il 9 novembre 2016; Carmela Bondì, vedova Ignazio Gagliano, nata a Cianciana il 21 settembre 1922, deceduta il 12 novembre 2016; Ignazio Labruzzo, nato a Santo Stefano Quisquina il 18 novembre 1944, deceduto il 30 novembre 2016; Concetta Abruzzo, coniugata Giuseppe Domenico Di Rosa, nata a Cianciana il 21 gennaio 1938, deceduta l’11 dicembre 2016; Giuseppe Pendino, coniugato Vincenza Greco, nato a Cianciana l’11 giugno 1926, deceduto il 12 dicembre 2016; Rosa La Corte, vedova Salvatore Spoto, nata a Cianciana il 29 aprile 1934, deceduta il 13 dicembre; Francesco Salvo, coniugato Felicia Di Maria, nato a Cianciana il 18 gennaio 1935, deceduto il 20 dicembre 2016; Giuseppe D’Angelo, coniugato Giuseppe La Mattina, nato a Cianciana il 12 maggio 1925, deceduto il 22 dicembre 2016

DECEDUTI FUORI CIANCIANA

Antonino Gusciglio, coniugato Antonina Gambino, nato a Cianciana il 6 aprile 1932, deceduto a Civezza (Imperia) l’8 novembre 2016; Crocina Celestri, vedova dottor Vinci, nata a Licata l’8 dicembre 1925, deceduta a Licata il primo dicembre 2016

RICORDANDO MARIA ANTONIETTA GAITERI NEL NONO ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA, AVVENUTA IL 16 DICEMBRE 2007 Ricorre l’anniversario del decesso di nostra figlia Maria Antonietta Gaiteri, figlia di Giovanni e di Anna Ciaravella. “Antonietta, abbiamo sperato che tornassi in vita! Per noi tu non sei mai morta, perché tu sei e sarai sempre nei nostri cuori. Aspettiamo la notte per poterti incontrare nei nostri sogni. Ti abbiamo voluto bene e te ne vorremo sempre, non ti dimenticheremo mai ! Papà, mamma, le figlie Dina e Vanessa, il fratello Leonardo e famiglia e la tua cara sorellina Jocelyne. Sempre parliamo di te. “ ERRATA CORRIGE Nel numero scorso, ottobre 2016, per un errore di battitura abbiamo sbagliato l’anno della data di nascita del signor Antonino La Corte che è il 1938 e non il 2016. Ci scusiamo per l’involontario errore. ABBONAMENTO AL GIORNALE L’abbonamento annuale per 6 numeri costa: Cianciana € 25, Italia € 26, Europa € 32, America, Africa, Australia € 38. Se volete darci di più farete parte dei SOSTENITORI del giornale. Dall’Italia inviare la cifra a Salvatore Panepinto - via Cavour, 4 - 92012 Cianciana (AG) - Conto Corrente Postale n° 000017905977 Codice IBAN IT52 SO76 0116 0001 7905 977 oppure tramite Conto Corrente Banca Popolare Sant’Angelo S.C.R.L. agenzia di Cianciana, Coordinate IBAN IT62 Q057 7282 920C C014 0002 499 Pase IT Car. Contr: 62 CIN Q ABI 05772 CAB 82920 Numero Conto CC0140002499 intestato a Salvatore Panepinto.


La Voce di Cianciana

Numero 6 – Dicembre 2016

MOVIMENTI DELLA POPOLAZIONE DI CIANCIANA DAL 1° GENNAIO AL 31 DICEMBRE 2016 Maschi

Femmine

Totale

1.652

1822

3.474

Nascite

10

13

23

Morti nel comune

19

25

44

Morti in altro comune

6

3

9

Morti all’estero

0

0

0

TOTALI DECESSI

25

28

53

Nuovi iscritti provenienti da altri comuni

13

12

25

Nuovi iscritti provenienti dall’estero

8

9

17

Cancellati per altri comuni

19

34

53

Cancellati per l’estero

6

4

10

1.633

1.789

3.422

Popolazione residente al 1/1/2016

Popolazione residente al 31/12/2016

PER LA PRIMA VOLTA A CIANCIANA LA CORALE “DECANTU” Domenica 11 dicembre, presso la Chiesa Madre di Cianciana, alla presenza di un folto pubblico, performance della Corale “DEcantu”, diretta dal maestro Pietro Aricò che ha proposto un repertorio di canti di Palestrina, De Victoria, Arcadelt, Bruckner e Rutter. La corale si forma nel Settembre del 2015, con l’intendo di cimentarsi in canti rinascimentali, prevalentemente a cappella. In corso d'opera sono stati introdotti anche canti della tradizione contemporanea, accompagnati da strumenti. I componenti che ne fanno parte sono: Soprani: Alessandra Riggi, Giovanna Contino; Contralti: Caterina Maddi, Alessandra Lanza, Claudia La Barbera; Tenori: Bartolo Gioia, Nino Lanza;Bassi: Pietro Giacomazzo, Pietro Aricò.Piano: Maestro Calogero Curto. Direttore: Pietro Aricò. I DeCantu si esibiranno in una serie di concerti natalizi: 22/12 - Chiesa del Rosario - Ribera,30/12 - Chiesa di S.Vincenzo Calamonaci, 05/01 - Montevago, 08/01 - Chiesa dell'Immacolata - Ribera. S.P.

DOPO TRE ANNI TORNANO A CIANCIANA I “CANTORES DEI” Dopo tre anni tornano ad esibirsi a Cianciana con un Concerto natalizio i Cantores Dei, svoltosi nella Chiesa Madre il 5 gennaio, seguito da numeroso e qualificato pubblico. I ciancianesi hanno gradito la performance del coro polifonico, diretto dalla presidente Anna Ligammari e da M° Miriam Fugallo, che ha dato prova dell’alto livello di preparazione raggiunto. Molto ricco e coinvolgente è stato il repertorio della performance, presentato dalla professoressa Roberta Chiaramonte che ha illustrato magistralmente i brani scelti e i loro autori. I ciancianesi hanno ascoltato, nel primo tem-

po del concerto, Gaudete, Christus est natus (anonimo), La Ciarameddra (antico canto popolare siciliano), Oggi a Betlemme di R. Hawkins. Dopo un intermezzo strumentale di Maria Cristina Ciaravella e Maria Lucia Pecoraro Scanio che hanno eseguito Jingle Bells di Pierpont, Merry Christmas Mr Lawrence di R. Sakamoto, Silent Night di Gruben, nel secondo tempo i Cantores hanno eseguito Regina Coeli, Halleluia, Sutta un pedi, Alma Mater,Ring Christmas Bells, White Christmas, Bammineddu Balla balla, We wish a merry Christmas, Jingle bells rock eseguita due volte per richiesta bis. Alla fine del concerto c’è stato un momento conviviale e di fraternità nei locali dell’Oratorio Don Gerlando Re. S.P.


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