Angolo della sicurezza 02

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L’angolo della sicurezza di Gianfranco Peletti

Nella puntata precedente abbiamo analizzato il maneggio in sicurezza delle armi corte e delle corrette manipolazioni. Proseguiamo con quest’argomento, cercando di spiegare in modo chiaro e semplice la tipologia delle principali armi semiautomatiche, per poterle maneggiare e manipolare in assoluta sicurezza

diversa tra un modello e l’altro, indipendentemente dalla marca del produttore. Tutte le armi moderne sono costruite per portare il colpo in canna in assoluta sicurezza, esattamente come U n e s p lo s o d e l l a il revolver, e il percussore può Beretta mod. 34 di colpire l’innesco e conseguenproprietà del Museo temente far partire il colpo Beretta, in cui è evisolo (e unicamente) quando dente il sistema di il grilletto è premuto a fine scatto a singola azione corsa. Infatti, vi è un congegno di sicurezza - la sicura auarma da fuoco non è nient’altro tomatica al percussore - che consiste in un che una macchina termo-balistica, congegno meccanico che lo tiene bloccato progettata e costruita per fare un fisicamente e che si sposta, lasciandolo certo lavoro, con caratteristiche meccalibero di avanzare grazie a un leveraggio niche e conseguentemente di sicurezza meccanico azionato dal grilletto. Inoltre, per le pistole semiautomatiche con il cane, vi è un altro dispositivo conosciuto come controcane o sicura di monta, Evidenziati dalle frecce, con il n° 1 la sianch’esso collegato al leveragcura automatica al percussore e con il n°

L’

gio della catena di scatto del grilletto, che lo intercetta e lo blocca qualche millimetro prima che possa percuotere il percussore. Sulle armi un po’ vecchie, generalmente antecedenti agli anni Ottanta, non vi era quasi mai una sicura automatica al percussore e quasi tutte avevano come unica sicurezza automatica il suddetto controcane per cui, con il colpo in canna e il cane abbattuto, vi era la possibilità di una partenza accidentale dello stesso in caso di un urto violento (caduta a terra o altro). È importante che il possessore di un’arma ne conosca le caratteristiche per poterla utilizzare in assoluta sicurezza perché la pericolosità maggiore è data, come già detto nella puntata precedente (vedi Armi Magazine gennaio 2014), dall’imperizia, negligenza o stupidità dell’operatore. Cercherò dunque di spiegare sinteticamente le caratteristiche riguardanti la sicurezza delle principali famiglie delle pistole semiautomatiche, così da acquisire quel minimo di conoscenza che permetta di manipolarle in sicurezza. Colt 1911 Government Model Quest’arma è la progenitrice di una delle famiglie più presenti sul mercato, in particolare per quello che riguarda le armi di una certa età. Sistema di scatto a singola azione, senza sicura automatica al percussore, dotata di una sicura leva che blocca il

2 l’appendice posteriore dello stesso che viene caricata dall’arretramento del grilletto della Glock, fino allo sgancio

Una vista di una Glock 17, che evidenzia il percussore lanciato a molla

ARMI & SICUREZZA


155 dovesse sfuggire alla presa, causerebbe la partenza del colpo con conseguente arretramento del carrello, probabile ferita alla mano dell’operatore e il proiettile che non si sa dove andrà a finire. A questa famiglia appartengono quasi tutte le armi a singola azione, comprese le Beretta delle serie 34, 35, 51, 52, 70 e anche quelle a singola/doppia azione 81 e 82 prima serie, perché nelle successive - denominate 81 B/81 BB, 82 B/ 82 B B - vi è la sicura automatica al percussore, anche se, per abbattere il cane senza fare partire il colpo, bisogna effettuare l’operazione precedentemente descritta. Walther P 38 Sul finire degli anni ‘30, prodotte dai tedeschi, sono apparse sul mercato nuove tipologie di armi, con scatto a singola/ doppia azione e sicura abbatticane prodotte dalla Mauser e dalla Walther, il cui modello più conosciuto è quello della P 38, da cui discende la Beretta della serie 92. Questa tipologia di armi consente di potere camerare la cartuccia e abbattere il cane con l’apposita leva, in assoluta sicurezza ma, non avendo la sicura automatica al percussore, rimane comunque il pericolo della partenza accidentale del colpo in caso di caduta. Solo negli anni ‘80 tutti i principali produttori di armi hanno iniziato a mettere la sicura automatica al percussore, eliminando, di fatto, gli incidenti dovuti a partenza accidentale del colpo in caso di caduta dell’arma.

La Colt Government Model 1911 vista dal lato della sicura

A destra: evidenziata dalla freccia rossa, la sicura abbatticane della Walther P 38 (affiancate). Sotto: la Beretta 92 FS senza sicura e con la sicura abbatticane ruotata verso il basso

congegno di scatto e di una sicura dorsale che blocca l’arretramento del grilletto se non è premuta. Questo tipo di armi è uno dei più diffusi nel panorama mondiale ed è stato largamente utilizzato da numerosissimi produttori anche di Paesi europei che, per differenziarlo dall’originale ‘coperto’ da brevetti, hanno tolto la sicura all’impugnatura. Quando si mette il colpo in canna, il cane rimane armato e il modo corretto di portarle è quello di inserire la sicura lasciandole in questa condizione,

che gli americani hanno codificato come “Condition One”, vale a dire arma carica con il colpo in canna e cane armato; per sparare basta abbassare la sicura e premere il grilletto. Come appare evidente, portare l’arma in queste condizioni non è semplice, perché è richiesta grande esperienza dell’operatore e il porto generalmente fatto in una buona fondina. In caso di caduta accidentale non è esclusa la partenza del colpo. Per tenere il colpo in canna con il cane abbattuto, l’unico metodo è di premere il grilletto e accompagnare il cane così da farlo scendere lentamente senza percuotere il percussore. Sistema molto pericoloso perché, se il cane

Glock Questa nuova generazione di armi, con il fusto in tecnopolimero e il sistema di percussore lanciato, ha scatenato parecchie polemiche sul discorso sicurezza, in quanto è stato detto che non è dotata di nessun congegno e, con il colpo in canna, se premi il grilletto spara. Questo è solo parzialmente vero, perché spara solo se si preme il grilletto e in nessun altro modo, perché dotata di congegni di sicurezza automatici. Una levetta posta al centro del grilletto ne impedisce l’arretramento se non è premuta, il percussore è bloccato da una sicura automatica e per ultimo abbiamo la sicura del disconnettore di scatto se l’arma non è perfettamente in chiusura. Le Glock (e tutte le armi di questa tipologia) sono perfettamente sicure e consentono il porto del colpo in canna senza nessunissimo problema, se l’operatore le maneggia nel modo corretto. CM

DIDATTICA


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