Beretta 98 vs hk usp

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Italia vs di Gianfranco Peletti

L’

L’arma corta italiana per eccellenza, la Beretta 98 FS, si confronta con l’omologa tedesca più giovane di una quindicina d’anni, la H&K USP

idea di un confronto tra queste due armi che sono al fianco dei militari e delle forze di polizia italiane (la Beretta) e tedesche (la H&K) nasce dalle chiacchiere di appassionati al poligono, tifosi di una o dell’altra. Abbiamo quindi pensato a un confronto che possa così consentire una scelta in base alle proprie esigenze e gusti, di là dal tifo e delle passioni. Iniziamo con la Beretta 98 FS, la più anziana come progetto: ha una storia molto interessante che inizia nell’anno 1975 e si sviluppa nel tempo in questo modo. 1975: dopo cinque anni di studio e di sperimentazione, la pistola Beretta modello 92, camerata per il 9 millimetri, fu finalmente presentata al pubblico. Questo modello segnò l’inizio di una nuova generazione di pistole militari progettate per soddisfare tutte le esigenze di sicurezza, affidabilità e durata. Le caratteristiche

più efficaci del nuovo modello furono il fusto in Ergal (una lega di alluminio molto leggera e resistente), adottato definitivamente dopo più di 30 anni di sperimentazione fatta dagli specialisti della Beretta, carrello di tipo aperto che continuava la tradizione delle Mod. 34/35 e Brigadier, caricatore bifilare con capacità di 15 cartucce, sistema di scatto a doppia/ singola azione con cane esterno e una

linea filante ed elegante. Nuovo anche il sistema di smontaggio consistente in una leva sul fianco sinistro del fusto che può essere abbassata a 90° solo premendo un pulsantino molla sul lato opposto, e in Il rilevamento massimo delle due armi dopo lo sparo. Queste quattro fotografie (sopra e sotto) sono ricavate dal fermo immagine di un filmato Full HD a 50 fps

BERETTA 98 FS CAL. 9X21 IMI vs HECKLER & KOCH USP CAL.9X21 IMI


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Una bella immagine della rigatura all’interno della canna della Beretta 98 FS

l’arma da fianco delle sue forze armate. 1976: le forze di Polizia italiane, dopo

Germania La vampa di bocca

questa posizione lascia di apertura a un blocchetto delle due armi al molibero il carrello che può oscillante posto sotto la camento dello sparo essere sfilato in avanti. mera di cartuccia. Questo Per rimontarlo si esegue insieme di caratteristiche, il la stessa sequenza al contrario facendo modo in cui funziona, e le prestazioni scorrere il carrello sulle guide, ruotando la qualificarono subito come la migliore la leva riposizionandola parallelo al fusto. arma militare esistente sul mercato in Un’altra caratteristica importante è la quel momento, dimostrato dal fatto canna fissa che consente la massima preche dopo una serie di test condotti dal cisione, demandando il sistema di ritardo governo brasiliano, la Beretta 92 divenne

... 9 x 21

averla provata, chiesero alla Beretta di fare una modifica al sistema di sicurezza in modo da renderlo sicuro e “a prova di stupido”. Il risultato fu il percussore diviso in due parti, con quella posteriore collegata alla leva esterna di sicurezza che lo ruota sottraendolo così alla percussione del cane. La stessa leva di sicurezza, posta sulla parte posteriore sinistra del carrello agisce inoltre sul sistema di scatto facendo abbattere il cane e sganciare la catena di scatto. 1977: questa versione del modello 92, ribattezzato 92S fu immediatamente adottato dalla Polizia di Stato italiana e successivamente dai Carabinieri, sostituendo progressivamente tutti i modelli precedentemente in uso. 1978: la Beretta 92 S suscitò l’interesse dell’ufficio statunitense preposto alla scelta delle armi da fianco che la affidò all’aviazione per condurre una serie di test comparativi tra tutte le pistole in cal. 9 para esistenti sul mercato, con l’obiettivo di sostituire la Colt 1911 A1 in cal.45, arma da fianco dell’esercito americano da quasi 70 anni. 1979: Beretta presentò il modello 92S 1, una 92S con sgancio del caricatore reversibile, leva di sicurezza ambidestra, impugnatura con scanalature e nuove guancette per migliorare la presa dell’arma, consegnandola all’US Air Force per i test. 1980: mentre si compivano i test, Beretta, avvalendosi dell’esperienza maturata con le numerose Forze di Polizia, dotò la 92 S 1 di un nuovo e importantissimo congegno di sicurezza, la sicura automatica al percussore. Questo dispositivo, consiste in un traversino TESTA A TESTA


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Le due armi viste dal lato destro

questa nuova arma, con quattro anni metallico che attraversa e blocca d’anticipo sull’esercito americano. fisicamente il percussore, consentendo l’avanzamento solamente quando si 1982: nel mese di maggio del 1982, preme il grilletto a fine corsa, grazie negli Usa fu stabilita una nuova serie all’azionamento di un leveraggio che di test, ma dopo un attento esame lo fa scorrere e lascia il percussore livenne concluso che nessun’arma bero di avanzare. avrebbe potuto superarli e quindi 1981: quest’ultimo modello denomivennero annullati. nato Beretta 92SB, sostituì la prece1983: la pressione esercitata dal dente versione 92S nelle consegne alle Congresso degli Stati Uniti, coForze di Polizia e Carabinieri italiani. strinse l’Esercito a eseguire nuovi Nel frattempo molte polizie cittadine americane, visti i risultati dei test, la adottarono ufficialmente Particolare del mirino della HK che evidenzia il come arma da fianco e lo Stato montaggio nell’incastro a coda di rondine del Connecticut adottò per primo

test denominati XM9 Service Pistol Trials (SPT). In Italia la Beretta continuava la sua evoluzione e fu presentata la mod. 92S13.

B E R E T TA 9 8 FS CA L . 9 X 2 1 I M I vs H E C K L E R & KO C H U S P C A L . 9 X 2 1 I M I


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Le immagini 1-2 e 3 evidenziano come nella Beretta 98 FS la cartuccia, posta alla sommità del caricatore, sia già allineate con la canna e venga camerate in modo quasi rettilineo

1984: i nuovi test XM9 sono compiuti dall’inizio dell’anno e valutano sette candidati: Smith & Wesson 459a, Beretta 92SB F, SIG Sauer P 226, Heckler & Koch P7, Walther P88, Steyr GB e F, e l’ADA Browning. I test sono stati condotti in luoghi diversi specializzati per i vari tipi di test (condizioni meteo avverse, balistica, resistenza, precisione e prove di affidabilità). I test durarono fino alla fine del mese di settembre a causa dell’opposizione legale di due dei produttori concorrenti, Smith & Wesson e Heckler & Koch, a seguito della

squalifica delle armi da loro presentate nella fase iniziale di sperimentazione. 1985 Il 14 gennaio, l’esercito americano annunciò ufficialmente come vincitrice del concorso la Beretta 92SB F. La storia e l’evoluzione di quest’arma continuano nel tempo, con nuove gare negli Stati Uniti, tutte vinte nonostante le pressioni nazionalistiche delle lobby dei produttori americani, diventando anche l’arma di servizio della Gendarmeria nazionale francese e di molti corpi militari e di polizia a livello internazionale.

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Le Beretta oggi La Beretta 92 e 98 FS è commercializzata, oltre che in vari calibri, anche in quattro modelli corrispondenti a sistemi operativi diversi, così da soddisfare le specifiche esigenze dei militari, delle forze di polizia e dei civili. FS - Doppia/singola azione, sicura manuale ambidestra con dispositivo di abbattimento cane, svincolo del grilletto dal gruppo di scatto, rotazione della parte posteriore del percussore. Sicura automatica al percussore. DS - Solo doppia azione, sicura manuale ambidestra con dispositivo di rotazione della parte posteriore del percussore e di svincolo del grilletto dal gruppo scatto. Sicura automatica al percussore. D - Solo doppia azione, senza sicura manuale. Sicura automatica al percussore. G - Doppia/singola azione, dispositivo di abbattimento cane ambidestro, rotazione della parte posteriore del percussore, svincolo del grilletto dal gruppo di scatto e ritorno automatico del comando sicura in posizione di arma pronta al fuoco. Sicura automatica al percussore. Tutti i modelli serie 98 dispongono, infine, di indicatore di cartuccia in canna.

La rivale tedesca Heckler & Koch, notissima fabbrica d’armi tedesca, introdusse sul mercato nel 1993 il modello denominato USP (acronimo di Universale Selbstladepistole, cioè “pistola semiautomatica universale”), un’arma modernissima costruita con tutte le migliori caratteristiche note fino a quel momento. Il progetto di Helmut Weldle era nato tenendo conto delle varie esigenze dei militari e dei tiratori sportivi americani, ispirandosi alla Colt Government 1911, considerata come punto di riferimento da entrambi i gruppi. Il fusto in polimero dell’USP è stato progettato facendo tesoro dell’esperienza acquisita dall’azienda (una delle prime al mondo a realizzare armi in materiale composito con i modelli VP70Z e P9S); inoltre, il fusto è stato realizzato TESTA A TESTA


132 con la stessa lunghezza del carrello, per avere guide di scorrimento più lunghe e, nella parte inferiore, sotto la fine della canna, ha due scanalature per fissare degli accessori. Tutte le superfici metalliche esterne sono protette da uno speciale trattamento estremamente resistente (nitrurazione) con una finitura di tipo nero ossido. Le parti interne sono tutte trattate e rivestite da uno speciale strato che garantisce la massima durata alla corrosione e riduce l’attrito tra le superfici e l’usura dei materiali. Un altro particolare interessante e innovativo era l’introduzione di un sistema meccanico di riduzione del rinculo dell’arma. Questo sistema è molto semplice ed è basato su di una particolare asta guidamolla su cui sono montate due molle con una diversa resistenza. Quella più lunga serve per svolgere la normale funzione di richiamo del carrello quando ha raggiunto la massima apertura, mentre quella più corta, situata nella parte posteriore del guidamolla, ha una funzione di ammortizzatore che inizia a lavorare quando il carrello è arretrato per circa due terzi, rallentando progressivamente la corsa fino al suo arresto. Questo ammortizzatore, oltre a ridurre la sensazione di rinculo sulla mano del tiratore, allunga di molto la vita dell’arma, grazie al minore stress subito dal metallo. Il sistema di chiusura, con ritardo di apertura è il classico Browning modificato, che unisce semplicità ed efficacia. Anche il sistema di sgancio del caricatore era una novità perché costituito da una leva posta nella parte posteriore della guardia del grilletto, azionabile sia con la mano destra sia con quella sinistra. Inoltre questo sistema evita lo sgancio

Particolare della leva della sicura/abbatticane della USP che può essere configurata (da un tecnico) in nove modi diversi

Particolare della coda del guida molla in acciaio della USP

accidentale del caricatore quando inavvertitamente si preme il pulsante, con il rischio di perderlo o comunque di avere un malfunzionamento d’arma quando si deve camerare la cartuccia.

L’ultima grande novità presentata con quest’arma fu quella della sicura multifunzione a leva posta sul fusto (reversibile per i mancini), adattabile ai gusti e alle esigenze degli operatori, mediante

Il carrello della USP visto da sotto evidenzia la pulizia dell’insieme

BERETTA 98 FS CAL. 9X21 IMI vs HECKLER & KOCH USP CAL.9X21 IMI


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Le due armi vista dal lato sinistro

la semplice sostituzione di una piastrina metallica (quest’operazione deve essere eseguita un armaiolo certificato HK e non può essere fatta sul campo). L’USP è composta di un totale di 54 pezzi, suddivisi in 6 componenti principali per lo smontaggio da campagna necessario per effettuare le operazioni di manutenzione e la pulizia: fusto, caricatore, leva O.A.C.E. (Otturatore Aperto Cartucce Esaurite) od Hold Open in

inglese, blocchetto molla/guidamolla, canna e carrello. Le operazioni di smontaggio e montaggio sono molto semplici e sono quelle classiche dei sistemi Browning/Colt. Dopo avere estratto il caricatore, si arretra leggermente il carrello e si spinge verso l’esterno (da destra verso sinistra) la leva che blocca il carrello in apertura, tolta la leva, si sfila il carrello facendolo scorrere in avanti. Si toglie il blocchetto molla/

guidamolla (operazione agevole e senza pericolo perché la molla è bloccata in lunghezza) e si sfila la canna dal carrello. Naturalmente, per il montaggio si procederà esattamente in senso inverso. Esteticamente l’arma appare massiccia, ben proporzionata, con la guardia del grilletto molto ampia (per essere utilizzata anche con guanti invernali) e sagomata in modo da offrire l’appoggio del dito nella sua parte anteriore che è zigrinata.

Evidenziati dalle due frecce rosse i congegni di sicura automatica al percussore della H&K a sinistra e della Beretta 98 FS a destra

TESTA A TESTA


134 Le varianti della USP La pistola USP ha un gran numero di varianti, ognuna con un diverso sistema di azionamento o di sicurezza. Varianti 1 e 2 (azione singola/doppia leva di disarmo del cane con sicura) sono le versioni commercializzate in Italia: le varianti 1 (leva a sinistra) e 2 (a destra) consentono all’utilizzatore di portare la pistola in azione singola, quindi carica e armata, con la sicura manuale. La stessa pistola può essere trasportata in doppia azione, con o senza la sicura manuale. Varianti 3 e 4 (azione singola/doppia leva di disarmo del cane ma senza sicura):

Le due armi con il fusto separato dal carrello. A destra accanto al fusto della H&K la leva dell’Hold Open, che deve essere estratta per potere smontare l’arma. La Beretta invece ha semplicemente abbassata la leva indicata dalla freccia rossa

Beretta 98 FS cal. 9x21IMI Produttore: Pietro Beretta spa, Gardone Val Trompia (Bs), tel. 030 8341, www.beretta.com Modello: 98 F Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9x21IMI Impiego specifico: difesa personale e tiro sportivo Meccanica: chiusura geometrica a corto rinculo di canna con blocchetto oscillante Alimentazione: mediante caricatore bifilare ad andamento alternato, con presentazione singola della cartuccia Numero colpi: 15+1 Scatto: Singola e Doppia azione Percussione: mediante cane esterno e percussore inerziale Sicura: manuale ambidestra, con leva rigata antiscivolo; mezza monta al cane; blocco automatico al percussore Canna: lunga 125 mm Mire: tacca di mira, fissa, e mirino sono inseriti in incastri a coda di rondine; le mire hanno riferimenti bianchi per il tiro in condizioni precarie di illuminazione Lunghezza totale: 217 mm Altezza: 137 mm Spessore: 38 mm Linea di mira: 161 mm Peso: 945 grammi, circa (scarica) Materiali: fusto in lega, canna e carrello in acciaio; guancette in plastica nera zigrinate Finitura: Carrello brunito e fusto di tipo lucido

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PREZZO

1.029 euro

Heckler & Koch USP Cal. 9X21 IMI Produttore: Heckler & Koch, Germania, www.heckler-koch-de.com Importatore: Bignami spa, Ora (Bz), tel. 0471 803.000, www.bignami.it Modello: USP Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9x21 IMI Impiego specifico: difesa personale e uso sportivo Meccanica: chiusura geometrica Browning / Petter modificata Alimentazione: mediante caricatore bifilare ad andamento alternato, con presentazione singola della cartuccia Scatto: Singola/Doppia azione Cane: esterno Sicura: abbatticane e a leva sul lato sinistro del fusto e automatica al percussore Canna: 105 mm. Mire: mirino e tacca di mira intercambiabili, montate con incastro a coda di rondine Lunghezza totale: 194 mm Peso: 980 g Materiali: tecnopolimero/acciaio Finitura: nero opaco

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PREZZO da 1.049 euro (solo calibro .40S&W e .45ACP)

le varianti 3 (leva a sinistra) e 4 (a destra) hanno una leva di disarmo del cane senza la sicura. La leva permette di portare il cane in posizione di riposo variando l’azione da singola a doppia, senza però fornire protezione dalla pressione accidentale del grilletto. Varianti 5 e 6 (solo doppia azione, con sicura): le varianti 5 (leva a sinistra) e 6 (a destra) sono esclusivamente a doppia azione, cioè la singola pressione del grilletto arma il cane e lo abbatte. Entrambe sono dotate di sicura, per evitare la pressione accidentale del grilletto. Variante 7 (solo doppia azione, senza leva di controllo): la variante 7 è a doppia azione, senza leva di controllo (leva di disarmo con sicura). Variante 8: la variante 8 LEM (Law Enforcement Modification) Trigger, progettata appositamente per le forze armate statunitensi, si basa sulla variante 7, quindi è solo ad doppia azione e senza leva di controllo. La pistola è modificata in modo da ridurre la forza da applicare al grilletto da 3,85 a 3,4 kg. Varianti 9 e 10 (azione singola/doppia, con sicura senza leva di disarmo): le varianti 9 (leva a sinistra) e 10 (a destra) hanno entrambe la sicura ma non la leva di disarmo; in azione singola, quindi, una volta armato il cane l’utilizzatore può solo sparare o mettere la sicura, ma non disarmare il cane.

BERETTA 98 FS CAL. 9X21 IMI vs HECKLER & KOCH USP CAL.9X21 IMI


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Due immagini della parte posteriore del carrello della 98FS, in cui è evidenziata la scomparsa del percussore quando è inserita la sicura

Il confronto sul campo La prova fuoco delle due armi è avvenuta, come sempre, nel Centro di sperimentazione e prove del poligono di Galliate, avvalendoci della collaborazione di alcuni tiratori, Pierangelo Ferrari, Giovanni Zanzottera e Giustino Airoldi (rispettivamente presidente, vicepresidente e consigliere del poligono), Italo Bianchi (vice comandante della polizia locale di Seregno) e Marco Parapini. Abbiamo sparato 200 colpi Fiocchi, linea Top Target con inneschi privi di vapori di piombo e palla ramata da 124 grani a testa tonda, con un’ottima

regolarità di funzionamento in entrambe le armi per tutta la durata della prova. Come bersagli abbiamo utilizzato dei pepper in metallo, abbattibili, posti su appositi supporti alla distanza di 25 m. Tutti e sei i tiratori hanno sempre abbattuto tutti i bersagli con l’unica variabile della velocità, trovando un’acquisizione più rapida con la Beretta che ha una tacca più larga rispetto al mirino. Anche l’impugnatura dell’arma, il rilevamento allo sparo e il ritorno in batteria sono molto simili ed è difficile percepire differenze, così come la facilità di abbattimento del cane utilizzando le leve

sul carrello della Beretta e la leva di abbattimento sul fusto della H & K USP. Indubbiamente più facile l’arretramento del carrello della USP rispetto alla 98 FS, perché è leggermente più grande e massiccio e privo di leve che intralciano. Nessuna vincitrice esce, dunque, dal confronto (e non poteva essere altrimenti visto il passato glorioso di entrambe). Alla fine indicare quale sia la migliore è una decisione soggettiva in quanto la scelta non è basata sulle qualità tecniche o sulle capacità dell’arma, bensì sull’utilizzo a cui deve essere destinata e ai gusti personali dell’operatore. M C

TESTA A TESTA


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