Body Gun

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“Body Gun”! A

gli inizi del XX secolo arrivarono sul mercato armi che consentivano di aggiungere un calciolo all’impugnature per usarle come se fossero piccole carabine. Le più famose sono senz’altro la progenitrice delle armi moderne semiautomatiche, Borchardt C93, e successivamente la Mauser C96 M1 e la Luger Marine P08. Chiaramente ha sempre fatto comodo poter utilizzare un’arma in modo bivalente, per ingaggiare bersagli sia alle corte sia alle lunghe distanze; ovviamente, la precisione alle lunghe distanze è sempre condizionata dalla lunghezza della canna e dalla cartuccia impiegata. Da un punto di vista balistico, oltre i 50 metri la precisione delle armi corte diventa sempre più approssimativa con il crescere della distanza, fino a diventare casuale, con scostamenti superiori al metro tra un colpo e l’altro. In tempi recenti, hanno ricominciato ad apparire sul mercato calcioli e impugnature per le Glock, facilmente utilizzabili grazie alle caratteristiche dell’arma che ne consente il montaggio senza nessuna modifica, in quanto ha uno spazio vuoto nell’impugnatura (subito dietro al caricatore) e una slitta compatibile Picatinny sulla parte anteriore del fusto (davanti alla guardia del grilletto) che ha la stessa lunghezza dell’arma. Anche l’ultima nata nel campo di questo tipo di armi, la Caracal, nasce con questa possibilità ed è l’unica che produce direttamente questo tipo di accessori, fornendoli in una valigetta venduta insieme all’arma e altri accessori che abbiamo provato. Ultimi nati in questo particolare settore sono alcuni accessori che noi abbiamo battezzato “Body Gun”, vale a dire corpi realizzati con tecnopolimeri e metalli, all’interno dei quali viene inserita la pistola, che assume l’aspetto di una piccola carabina e che ne consente l’utilizzo con le modalità proprie di quest’ultima. In particolare, oltre al calcio fisso o estensibile, nella parte anteriore sono posizionate diverse slitte Picatinny che consentono di accessoriare l’arma con impugnature, congegni di puntamento e d’illuminazione. Attualmente, grazie al distributore Fratelli Tanfoglio, per quanto riguarda la Caracal e altri per quanto riguarda altri prodotti,

Volete utilizzare un’arma corta come se fosse una lunga? Si può fare, con un kit apposito. Abbiamo testato tutti quelli dedicati alla mitica Glock e uno creato dalla Caracal testo e foto di Gianfranco Peletti

Il kit per la Caracal

Il K.P.O.S. Fab Defense

Il Caa Tactical Roni G1

kit carbine

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La Luger P08 Artillery disponeva di un calcio applicabile U n ’ a n te nata dei “Body Gun”, la Luger Marine, era dotata di un calciolo

sul mercato italiano sono reperibili i marchi più importanti, anche se per il momento alcuni nutrono timori riguardo la legalità di questi prodotti che potrebbero essere interpretati come alterazione o modifica delle armi. In realtà, l’articolo 3 della legge 18 aprile 1975 è molto chiaro in proposito e cita testualmente: “Chiunque, alterando in qualsiasi modo le caratteristiche meccaniche o le dimensioni di un’arma, ne aumenti la potenzialità di offesa, ovvero ne renda più agevole il porto, l’uso o l’occultamento, è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da lire 300.000 a lire 2 milioni”. Tenuto conto che appare evidente l’idea del legislatore nell’indicare modifiche atte ad aumentare la facilità nel nascondere

un’arma riducendone le dimensioni o aumentare la potenzialità con modifiche meccaniche (vedi il tiro a raffica) o comunque facilitarne il porto occulto e il facile utilizzo, questo tipo di accessori non rientra certamente in queste casistiche. L’arma e le sue potenzialità rimangono assolutamente invariate, cambia l’ingombro (che è notevolmente maggiore) mentre rimangono inalterati gli altri parametri con cui l’arma è stata catalogata. Comunque è ovvio che questa è una mia interpretazione e come tale non fa giurisprudenza (anche se è suffragata dal parere di esperti e insigni giuristi che ho interpellato in merito). Senz’altro in Italia i probabili interessati a questo tipo di accessorio sono in primis gli appassionati di armi e di tiro che possono acquistare un oggetto di libera vendita che non va a fare cumulo nella denuncia e

consente di divertirsi o di praticare sport, per esempio il tiro dinamico, nella categoria Mini Rifle, senza tutti i problemi di sovrapenetrazione, lunga gittata e altro che sono caratteristici dei calibri da fucile, consentendo tra l’altro un risparmio nel costo delle munizioni che sono le stesse normalmente usate per le gare con l’arma corta. Una categoria professionale che sicuramente valuterà questi strumenti è quella delle Guardie particolari giurate, che nei servizi di scorta e di tutela dei beni potrebbero trovare vantaggiosa e utile l’arma in questa configurazione, grazie agli accessori che ne consentono una maggiore versatilità nell’uso alle medie distanze, naturalmente previo idoneo addestramento per potere utilizzare al meglio la pistola inserita in questo corpo. Non bisogna dimenticare che questi “Body Gun” arrivano dall’estero e prevalentemente dallo Stato di Israele, dove la legislazione e le necessità di difendersi sono molto diverse dalle nostre sia per i militari sia per le persone autorizzate; là la Glock esiste nella versione a raffica con caricatori da 25 colpi e in questo caso questo accessorio può essere fondamentale per la controllabilità nella gestione dell’arma.

Ringraziamenti Un ringraziamento a chi ha fornito alla redazione i materiali per i test: la sezione del T.S.N. di Galliate che ha messo a disposizione una Glock 17 e la struttura dove abbiamo effettuato le prove; Giuliano Bullentini di Kentron (nella foto) che ha fornito il Roni G1 della CAA Tactical con accessori; Piero Guerini di Tanfoglio che ha fornito il kit per la Caracal; Fulvio Cenci dell’Armeria Parabellum che ha fornito il FAB Defense con accessori; Fiocchi Munizioni per le cartucce utilizzate nelle prove.

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250 e

Kit Caracal La valigetta aperta con l’arma e tutti gli accessori

I

l kit di Caracal è commercializzato con una solida valigetta in polimero di colore nero delle dimensioni di 46 x 24 cm, molto robusta e con la possibilità di essere chiusa con due lucchetti, con la scritta e il logo Caracal stampati sulla parte superiore. L’interno è in un foam consistente che è stato sagomato per contenere gli accessori come il calciolo skeletonizzato in tecnopolimero, alloggiato nella parte del coperchio, insieme col manuale di istruzioni; nella parte inferiore, troviamo l’alloggiamento per la pistola, l’impugnatura anteriore in tecnopolimero, un carichino a leva (sempre in tecnopolimero) estremamente pratico e semplice da usare, l’alloggiamento per il caricatore di scorta, due scovolini fosfatati in bronzo e il caricatore di sicurezza con relative chiavi e Key Card. Tutti gli accessori sono di ottima fattura, molto semplici da installare e altrettanto da smontare, ma prima di parlare di questo ritengo interessante parlare del caricatore di sicurezza a chiave. Si tratta di un caricatore in tecnopolimero di colore blu, con il blocchetto della chiave di sicurezza alloggiato nel fondello dello stesso, che serve per potere bloccare e sbloccare un’apposita levetta (molto robusta): lo

Il caricatore di sicurezza con le chiavi e la tessera Kaba

sgancio del caricatore. La parte superiore del caricatore è configurata in modo particolare che fa sì che quando questi è inserito nell’arma, viene bloccato con l’apposita chiave di sicurezza, l’arma non è più utilizzabile in alcun modo perché è completamente bloccata. Non scorre il carrello, non funziona lo scatto e il caricatore è inamovibile senza l’apposita chiave di sicurezza che è prodotta dalla Kaba ed è del tipo realizzato con codici

di sicurezza che la rendono unica, e può essere riprodotta solo e unicamente presentando la tessera con i codici alfanumerici per la programmazione della macchina. Passiamo adesso al montaggio del calciolo e dell’impugnatura per la prova pratica sul campo. Entrambe le operazioni si svolgono in modo estremamente semplice e intuitivo, in quanto il calcio ha nella parte anteriore una leva sagomata a T da introdurre nella

L’arma con il caricatore di sicurezza che la blocca completamente

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La parte inferiore dell’impugnatura e la parte del calcio da inserire

L’arma assemblata con un puntatore laser sulla slitta dell’impugnatura anteriore

parte inferiore dell’impugnatura. Quando è completamente inserito, si blocca nella parte superiore grazie a uno scalino che si posiziona nell’apposito recesso che si trova sulla stessa, sotto all’elsa; nella parte inferiore con un piolo a molla che s’inserisce nell’apposito foro dell’impugnature. L’impugnatura anteriore va inserita sulla slitta Picatinny e fatta scorrere all’indietro fino al bloccaggio; essa è conformata in modo da avere a sua volta, nella parte anteriore, una slitta Picatinny su cui poter montare gli accessori. Per smontarla bisogna abbassare le due levette che la bloccano nell’apposito recesso della slitta e farla scorrere in avanti. Anche il calciolo per essere smontato richiede l’arretramento della leva posta in basso nella estremità inferiore dello stesso, per far fuoriuscire il piolo di bloccaggio e poterla sfilare verso il basso. Entrambe le operazioni sono molto semplici e facili da memorizzare e, dopo avere provato due o tre volte, si è in grado di poterle effettuare in modo naturale senza nessun problema. La Caracal nella versione “Quick Sight”, configurata con il montaggio degli accessori, si è dimostrata molto intuitiva da utilizzare, facilmente gestibile nel doppiaggio dei colpi e sufficientemente precisa fino ai 25 metri (distanza massima a cui l’abbiamo provata). Il costo di 250 euro della valigetta (esclusa l’arma) con gli accessori che abbiamo descritto è ampiamente giustificato dalla qualità ed ergonomia degli accessori, in particolare il caricatore di sicurezza che è un vero e proprio “salvavita” quando l’arma è custodita. Per informazioni

L’autore durante la prova

Fratelli Tanfoglio, tel. 030 8910623 www.tanfoglio.it, info@tanfoglio.it

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- di 500 e

Caa Tactical Roni G1

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Il Roni aperto con l’arma posizionata. Si notano i perni estratti per l’apertura

a Caa Tactical è un’azienda Israeliana con sede a Ashdod, che da anni produce materiali e accessori per la conversione di armi civili e militari, che ultimamente ha presentato questo nuovo prodotto che consente di utilizzare praticamente tutta la gamma dei modelli di pistola prodotti dalla Glock (17, 19, 22, 23, 31, 32). Il kit è realizzato in polimero, con un calciolo estensibile e regolabile. Il Roni G1 è una semplice custodia e non modifica in nessuna delle sue parti l’arma che viene semplicemente posta nell’alloggiamento interno predisposto, rendendola simile a un Mini Rifle. Grazie alle slitte rail che consentono il montaggio di ottiche a punto rosso, puntatori olografici, collimatori laser, torce tattiche e impugnature, il Roni diventa una piattaforma per molti accessori. L’accessorio pesa 900 grammi, è lungo 45 centimetri (55 con calciolo estratto), ha 4 guide Rail Picatinny e un inserto porta caricatore nella parte anteriore del calcio. Come s’intuisce dalle fotografie,

Particolare del cappuccio da inserire sul carrello per potere utilizzare le alette come manette di apertura del carrello (ambidestro)

Vista con Glock verde da addestramento (prodotta dalla Ghost)

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è molto semplice da utilizzare, veloce e, salvo casi particolari, non richiede nessun attrezzo per il montaggio sull’arma. Dopo avere esteso il calcio premendo l’apposito pulsante situato nella parte posteriore dello stesso (dove si appoggia alla spalla) e ribaltato in avanti l’impugnatura anteriore premendo l’apposito pulsante, basta sfilare due perni, spostare avanti e indietro le due parti di blocco e ribaltare il fianco sul lato sinistro. S’inserisce l’apposita slitta sulla parte posteriore del carrello (la slitta ha le due leve laterali che servono per l’armamento del carrello), si posiziona l’arma, si chiude il fianco ribaltato, si riposizionano i blocchi e si reinseriscono i perni di bloccaggio. Il Roni G1 è pronto per l’utilizzo. Non avendo congegni di mira, l’operatore deve decidere che cosa utilizzare, se dei semplici “flip up” o altri dispositivi. Noi abbiamo provato il puntatore olografico, i “Flip Up” e una torcia d’illuminazione. Il dispositivo è molto ben rifinito, robusto e ergonomico e consente un buon porto dell’arma e un impiego molto buono sia nel tiro mirato sia in quello in movimento: si riesce a camminare mantenendo i colpi sul bersaglio. Anche in questo caso, avendo fatto una prova pratica e non di tiro Sniper, abbiamo utilizzato la distanza di 25 metri che è quella ottimale per la Glock 17 utilizzata. Le mie impressioni e anche dei tester che hanno partecipato alla prova (vertici della polizia I bersagli alla dilocale lombarda), sono stanza dei 25 metri state molto buone e non abbiamo trovato nessun difetto degno di nota. Si tratta di un prodotto specialistico, altamente ingegnerizzato e costruito con materiali e finiture di ottima qualità. L’autore mentre effettua il mirato a 25 metri

Paolo Trioli che effettua il tiro con il movimento in avanti

Per informazioni Kentron a line by BULL OIL s.n.c. tel. 0583 29268, www.kentronsport.com CAA Tactical, Israele www.caatactical.com

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380 e

K.P.O.S. Fab Defense

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ab Defense è un’azienda israeliana che dal 1961 produce equipaggiamenti e componenti per le forze armate e di polizia dello Stato di Israele. Il prodotto che noi abbiamo provato è il K.P.O.S., che è sempre una custodia per le pistole, nel nostro caso Glock, che ne consente l’utilizzo con le modalità precedentemente descritte per il Roni G1. Anche qui ci troviamo di fronte a un prodotto estremamente rifinito, costruito interamente in un materiale tipo alluminio con l’impugnatura anteriore in tecnopolimero e un appoggio in gomma ammortizzata nella parte del calciolo ribaltabile che appoggia alla spalla. Anche questo prodotto ha quattro rail Picatinny nella parte anteriore su cui poter montare qualunque tipo di accessorio. Con il K.P.O.S. il montaggio della Glock richiede un minimo di conoscenza della sua meccanica, perché occorre sostituire il tappo in

Il contenuto della valigetta, il K.P.O.S., l’impugnatura anteriore, la cinghia tattica e il tappo con il manettino d’armamento

Il K.P.O.S. con il calcio aperto

La Glock inserita nelle guide con la leva di blocco azionata

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193 Il K.P.O.S. con montato il Konus e la torcia della Surefire

In pillole Tutti e tre i prodotti provati in questo test si sono rivelati di ottima qualità, di facile utilizzo e di grande gestibilità. Sicuramente a breve vedremo sui campi di tiro dei concorrenti che nella categoria Mini Rifle utilizzeranno questi “Body Gun”, ricavando ottimi risultati, contenendo al massimo i costi di esercizio e, grazie al calibro 9 x 21, la sicurezza. Nel prossimo numero troverete anche il test del prodotto tedesco di Hera Arms dedicato alla Colt 1911, che è similare a questi ma interamente in polimero a più complesso nel montaggio dell’arma che va smontata e adattata.

Il barsaglio con 30 colpi a 25 metri

plastica posto dietro al carrello con uno in metallo, fornito appositamente: esso reca nella parte posteriore un’appendice forata in cui è inserito a pressione un manettino che serve per l’armamento del carrello. Dopo avere effettuato quest’operazione, basta aprire la stampella del calcio, sfilare il perno che si trova nella parte posteriore, ribaltare la stampella verso l’alto, sfilare all’indietro un blocchetto di metallo, aprire e ruotare la levetta di blocco posizionata nella parte anteriore, infilare la Glock con la slitta Picatinny che deve scorrere nelle apposite guide posizionate all’interno del K.P.O.S. fino a quando si ferma, ruotare e bloccare la

Una serie veloce con tre bossoli in volo

leva all’esterno, riposizionare il blocchetto posteriore facendolo scorrere nelle sue guide fino all’arresto, chiudere il calciolo e rimettere al suo posto il perno di fermo. Inserire il manettino di armamento del cane infilandolo nella feritoia e il K.P.O.S. è pronto per l’utilizzo. Molto valida è la cinghia tattica del tipo semplice che consente di portare l’arma a tracolla, pronta per l’impiego ma con entrambe le mani libere. Per la nostra prova abbiamo utilizzato come congegno di mira il Konus Sight Pro Atomic, un punto rosso-verde molto piccolo e leggero che consente di traguardare il bersaglio con entrambi gli occhi aperti, senza ostruire minima-

mente la visuale. Una volta tarato lo strumento, la Glock ha iniziato a macinare colpi sempre con un’ottima precisione, anche durante il tiro in movimento verso l’avanti siamo sempre riusciti a tenere i colpi nella rosata al centro del bersaglio. Nelle serie veloci l’arma è sempre rimasta molto stabile, come si vede nella fotografia di Giovanni Zanzottera. LM Per informazioni Armeria Parabellum, cell. 335.268140 www.parabellumarmi.com master@parabellumarmi.com

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