Caracal 5000 colpi

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Lince sotto stress

t s e t r supe

di Gianfranco Peletti

Guarda il video del test a questo indirizzo web:

www.youtube.com/watch?v=50QPNRXOuw4

Test durissimo per la Caracal, pistola nata dal genio di Wilhelm Bubits: 5mila munizioni Fiocchi, Top Target da 124 grani con palla ramata ogivale e 123 grani con palla blindata, sparate in 91 minuti

S

ono passati due anni da quando, sul numero di dicembre 2009 di Armi Magazine, è apparso l’articolo intitolato “300 all’ora con la Caracal”. Allora sottoponemmo la mia Caracal mod. Quick Sight Full Size a un “rodaggio” di 1.000 colpi. Da allora la pistola ha continuato a svolgere bene il suo dovere, fino a raggiungere nel mese di settembre quota 11.000 colpi, dopo un corso full immersion di tre giorni fatto alla cava di Mazzano con Rob Pincus, con cui abbiamo sparato circa 1.300 colpi senza mai pulire l’arma. Vedendo che la pistola, anche se un po’ sporca, L’interno della cancontinuava a funziona evidenzia la marnare regolarmente, cata rigatura e il

mi è venuta l’idea di metterne veramente alla prova affidabilità e resistenza con un test di 5.000 colpi condotto in modo impegnativo. Detto fatto: contattata Tanfoglio, distributrice della Caracal in Italia, il direttore commerciale Piero Guerini ha messo a disposizione 20 caricatori da utilizzare per condurre la prova alla massima

pochissimo sporco lasciato dalle palle Fiocchi Top Target

Evidentissimi i depositi sulla parte posteriore della camera di cartuccia, dovuti a oltre 6000 colpi senza effettuare lo smontaggio e la pulizia dell’arma

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velocità possibile. Sentita Fiocchi Munizioni sulla disponibilità di 5.000 cartucce che assicurassero la sicurezza e la regolarità di funzionamento, ho ottenuto l’ok da Alessandra Selva, marketing executive. La struttura da dove effettuare la prova è stata il Poligono di Galliate, come sempre aperto e disponibile a tutte le iniziative riguardanti il mondo delle armi da fuoco (grazie alla collaborazione del consiglio direttivo e, in particolare, del presidente Pierangelo Ferrari). L’ultima fase organizzativa è stata quella di reclutare per la prova i componenti del gruppo di 12 persone che mi dessero la disponibilità di una mezza giornata infrasettimanale.

La Caracal fumante, appoggiata sul tavolino con 10 caricatori pieni, durante il cambio di tiratore

Il briefing prima del test

Le regole della prova Il primo step è stata la preparazione delle cartucce, contenute in 100 scatole da 50 colpi per un peso complessivo di circa 70 kg. Dopo averle fotografate, abbiamo aperto le scatole e disposto le munizioni in 5 scatole. Montati all’interno del poligonetto di tiro dinamico cinque bersagli regolamentari, dopo un briefing con tutti i partecipanti in cui abbiamo ricordato i quattro fondamentali della sicurezza, ho spiegato le modalità di esecuzione. Obiettivo: sparare 5.000 cartucce nel minor tempo possibile, conteggiando anche eventuali inceppamenti e malfunzionamenti, senza fermare il tempo del cronometro. All’interno dello stallo di tiro solamente due persone, La parte anteriore delil tiratore e un asla canna, che prima sistente, accanto al della prova era bianca tiratore un tavolino lucidata a specchio, dà con appoggiati dieci una chiara idea delle caricatori pieni da temperature raggiunte utilizzare per la durante la prova prova e un secchio contenente acqua addizionata con qualche goccia di olio WD 40. Sulla panca alle spalle del tiratore una scatola contenente gli altri 10 caricatori pieni e tutti gli altri partecipanti raggruppati nella saletta retrostante, allineati dietro al bancone su cui erano posizionate le 5 scatole di cartucce sfuse. Al via, il tiratore afferra l’arma, inserisce il caricatore e inizia a sparare sul primo dei bersagli posti a sette metri di distanza, alla massima velocità possibile. Ad arma TE S T 5 . 0 0 0 C O L P I

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Gemesi e nascita della Caracal Il progetto Caracal ha inizio nel nuovo millennio, quando nel 2002 un gruppo d’imprenditori del mondo arabo decise di costruire in proprio armi corte al massimo livello, con l’intento di dimostrare al mondo le capacità tecniche e produttive della loro nazione. Per realizzare il progetto fu costituito un gruppo di lavoro composto dai migliori progettisti e disegnatori di pistole a livello internazionale, coordinati da Wilhelm Bubits, che aveva già progettato la Glock e successivamente la Steyr M9. Tutta la fase prototipale fu eseguita con lunghe serie di test condotti presso il WDT 91 (Wehrtechnische Dienststelle für Waffen und Munition) di Meppen in Germania, comprendenti analisi metallurgica e dei tecnopolimeri, valutando l’ergonomia dell’arma, la sua idoneità allo scopo difensivo, la qualità, la resistenza all’usura e alle condizioni ambientali, la sicurezza e la precisione. Alla fine, la Caracal, nel maggio 2006 ha ottenuto la certificazione di collaudo con la conformità alle norme NATO D14 standard, quello riguardante le normative TR Polizei (Technische Richtlinie Polizei ) della Polizia Tedesca, la conformità agli standard e alle specifiche militari dell’esercito tedesco TL 1005-0098 e la certificazione ISO 9001: 2000 (successivamente aggiornata alla ISO 9001: 2008). Alla fine dello stesso anno è stata costituita la Caracal International LLC, con sede ad Abu Dhabi e nell’anno 2007 la pistola è stata presentata in anteprima mondiale nella loro fiera delle armi, l’IDEX. In seguito, alla fine dello stesso anno, Tawazun Holding ha acquisito gli asset di Caracal International.

scarica, sfila il caricatore e lo porge all’assistente che contemporaneamente gli passa un caricatore pieno e provvede a dare quello vuoto a un componente del gruppo che lo passa all’interno dove viene immediatamente rifornito, così da avere sempre pronti 10 caricatori pieni, fino alla fine della prova. Ogni due tiratori, l’arma scarica, priva di caricatore e con il carrello aperto viene immersa nel secchio d’acqua per La canna prima e circa 10 secondi per dopo la prova. Eviraffreddarla e così via dentissimi i segni fino alla fine.

Una fase dove si vedono i “ricaricatori” all’esterno dello stallo di tiro

delle temperature

raggiunte durante L’inizio la prova. Notare lo Alle ore 10.17 ho inisporco allo stato soliziato la prova sparando do accumulatosi nelvelocissimo fino al le parti non soggette terzo caricatore e poi, ad attriti man mano che si susseguivano i colpi, ho dovuto rallentare inesorabilmente il ritmo per motivi di stanchezza del dito fino ad arrivare alla fine del 10° caricatore, quando passo l’arma al secondo tiratore. Alla fine

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dei 20 caricatori la canna dell’arma era praticamente incandescente, con il carrello rovente e il calore intenso che si sentiva persino sul grilletto. L’immersione nell’acqua addizionata di olio ha provocato una grossa fumata, con uno sfrigolio di metallo a dir poco impressionante, con la parte della canna all’esterno del carrello che visivamente cambiava colore insieme alla temperatura. Il lavoro di squadra ha funzionato

bene, in modo fluido e senza interruzioni, con i tiratori che si davano regolarmente il cambio e qualcuno che, non contento di rischiare la liquefazione dell’arma per fusione, faceva anche giochini di tiro a raffica, arma impugnata in orizzontale sia a destra sia a sinistra e anche un caricatore con l’arma al contrario. Ciò nonostante la Caracal ha continuato a macinare colpi con una regolarità impressionante, così co-

LIDIA GIULIANO Agente della Polizia locale di Voghera, istruttore di tiro al Poligono di Novi Ligure Ho affrontato la prova con molta curiosità, perché avevo partecipato alla 5mila colpi con la Glock e volevo vedere le differenze. Mi sono trovata subito bene: l’impugnatura si adatta molto bene alla mia mano, con uno sperone ampio e pronunciato che consente un ottimo appoggio che facilita il controllo dell’arma durante il tiro rapido. Anche la distanza del grilletto e il controllo del riaggancio li ho trovati ottimali. Il sistema di mira con la parte della tacca spostata anteriormente alla camera di cartuccia, dopo un solo caricatore mi è diventato familiare in quanto anche se ho sempre sparato con un ritmo nettamente al di sopra delle mie capacità di mira, nelle serie mi è capitato diverse volte di vedere il mirino esattamente al suo posto dove doveva essere. Probabilmente l’angolo di calcio e l’ergonomia dell’impugnatura sono particolarmente adatti alla mia mano e al mio modo di sparare, e questo mi ha dato modo di apprezzare la controllabilità dell’arma e la sua capacità di tornare in linea praticamente in modo istantaneo. Mi è piaciuto molto anche lo sgancio caricatore ambidestro che nel tiro con la mano debole (io sono destrorsa) consente lo sgancio senza fare acrobazie. Infine, anche lo scatto con il grilletto che ha la levetta al centro cui non sono abituata, perché abitualmente utilizzo la Beretta 98FS, non mi ha creato nessun problema.

ITALO BIANCHI Commissario aggiunto vice comandante della Polizia locale di Seregno, istruttore di tiro al Poligono di Galliate Ho iniziato la prova pensando che la Caracal fosse un clone della Glock, ma mi sbagliavo. La Caracal ha un’impugnatura diversa sia come dimensione sia come angolo di calcio e, forse perché ha il carrello molto basso e un ampio scalfo sotto lo sperone, mi sono trovato subito bene come allineamento sul punto mirato. Ho trovato lo scatto abbastanza simile a quello della Glock, che per la mia esperienza è ottimo: forse quello della Caracal è un po’ più fluido e progressivo. Il problema più grosso è stato riuscire a fare funzionare il dito fino alla fine della prova, perché al decimo caricatore facevo fatica ad attivare il grilletto. Comunque la Caracal è una pistola ideale per il porto per la difesa personale, perché non presenta spigoli vivi, e in più ha un rivoluzionario sistema di mira che a 7-8 metri è eccezionale e funziona sempre. Ho rilevato una buona impugnatura, organi di mira di facile acquisizione, un rinculo veramente controllabile, tant’è che nonostante le serie di 150 colpi sparate in rapida successione, le rosate sono state molto concentrate.

GIUSTINO AIROLDI Commissario di tiro del Poligono di Galliate Normalmente uso 50 colpi per una sessione di tiro e già vedere 5000 cartucce in cal. 9x21 tutte insieme pensando di spararle nel più breve tempo possibile mi ha un po’ intimidito e mi sono chiesto se sarei stato all’altezza. Perplessità e timore che mi hanno seguito anche quando ho visto il ritmo che tenevano i tiratori che hanno iniziato la prova, fino a quando è toccato a me. Ho preso l’arma, inserito il caricatore e iniziato a sparare e immediatamente tutto mi è apparso normale. L’arma era come se l’avessi già usata chissà quante volte, perché l’impugnatura e lo scatto erano esattamente dove dovevano essere e anche quello strano sistema di mira era sempre al suo posto, vale a dire al centro del bersaglio.

me il funzionamento delle cartucce Fiocchi che hanno offerto solo una variante sonora passando dai Top Target da 124 grani con palla ramata ogivale alle Fiocchi 123 grani con palla blindata, per via del caricamento e delle velocità leggermente diverse. Un’altra variabile nel ritmo e conseguentemente nell’acustica, si notava quando il tiratore per sopperire al problema del dito della mano forte che non funzionava più passava l’arma nella mano debole e sparava senza quella d’appoggio. 5.000 colpi in 91 minuti Alle 11.48, dopo 91 minuti dall’inizio della prova veniva sparato l’ultimo colpo e tutti ci guardavamo in faccia, soddisfatti per avere fatto un ottimo lavoro di squadra e per essere riusciti ad effettuare un tempo ragguardevole. Come potrete leggere dalle impressioni dei tiratori è chiaramente emerso che la Caracal è un’arma di ultima generazione fra quelle con il fusto in tecnopolimero a percussore lanciato e, come le sue sorelle, rappresenta una delle ultime vere novità nel mondo delle armi corte. Oggi il tecnopolimero ha raggiunto un livello di affidabilità che consente a questi fusti di confrontarsi per affidabilità senza nessun timore con quelli in acciaio, leghe di alluminio, titanio e similari, con un netto vantaggio per quanto riguarda il peso e, un distacco incolmabile per quanto riguarda i costi. Caracal vanta inoltre un record mondiale: essere un’arma di servizio composta dal minimo numero di pezzi al mondo, 28. Come si sa, quello che non c’è non si sporca e non si rompe ed ecco la motivazione che ha consentito a quest’arma di sparare 5000 colpi a un ritmo “infernale”, dopo che la stessa aveva sparato circa 1.300 colpi senza essere smontata e pulita. L’esame alla fine del test Quando l’ho smontata alla fine della prova, i residui di combustione e le fecce di polvere bruciata accumulati allo stato solido nei punti morti della canna, probabilmente anche a causa delle immersioni nell’acqua con l’olio emulsionato che aveva fatto incollare ulteriormente lo sporco, erano veramente impressionanti. Dopo avere eseguito lo smontaggio da campagna, mi sono cimentato anche nello smontaggio di tutto il blocco otturatore nel carrello, per vedere al suo interno quali erano le condizioni. Dopo avere estratto le due spine TE S T 5 . 0 0 0 C O L P I

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La parte inferiore del carrello assemblato con tutti i residui della prova, prima della pulizia

elastiche di blocco, ho dovuto utilizzare un martello di gomma per sfilare la parte interna dell’otturatore che è posto nelle apposite sedi con una tolleranza infinitesimale e si sfilava solamente dopo una serie di colpetti dati alternativamente davanti e dietro. Al momento dello sfilamento, la molla del percussore, un perno e una molla a lamina si sono staccati e sono caduti sul tavolo, facendomi dubitare di essere poi in grado di rimontare il tutto e mi vedevo già con il sacchettino dei pezzi a bussare alla Tanfoglio per farmi rimontare da loro il tutto. Poi, guardando con maggior attenzione, dopo avere pulito gli elementi separati, ho visto che in pratica non c’era nient’altro ed era tutto lì: sei pezzi in tutto! Percussore, molla del percussore, perno guidamolla, leva di blocco del percussore e una molla a due lamine, multifunzione, che serve per la leva della sicura automatica e per l’estrattore che è semplicemente infulcrato con una spina al carrello. I vantaggi dati da questo sistema sono il motivo per cui l’arma non ha avuto problemi di sporco, perché la forma del percussore e la sua molla di azionamento messa superiormente allo stesso in una zona a tenuta stagna all’interno del blocchetto otturatore, lo rende inattaccabile dallo sporco.

L’ o t t u r a t o r e completamente smontato mette in evidenza che è composto di solo 6 componenti

Un momento della prova

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LUCA CREMASCOLI Agente della Polizia locale di San Giuliano Milanese, istruttore di tiro al poligono di Galliate Mi ha colpito molto il feeling con la Caracal: l’ho utilizzata senza la necessità di familiarizzare con l’impugnatura, scatto, linea di mira eccetera. Il puntamento istintivo del sistema di mira, la sensazione di rinculo molto contenuta e lo scatto mi hanno permesso di sparare alla massima velocità di cui sono stato capace, riuscendo comunque ad avere la sensazione di controllare l’arma e indirizzare i colpi nella parte centrale del cartello. La pistola ha funzionato sempre come un cronometro e siamo arrivati alla fine dei 5.000 colpi quasi senza che me ne accorgessi, ancora con la voglia di sparare. Indubbiamente è una bella arma, ideale per il porto difensivo, con un rapporto qualità prezzo che la pone sicuramente fra i vertici della categoria.

SILVERIO PAVESI Commissario Capo, comandante della Polizia locale di Cernusco sul Naviglio, istruttore di tiro al poligono di Galliate Ho iniziato la prova pensando di aver bisogno di un tempo di assuefazione con la Caracal, dato dalla mia abitudine a sparare con la Beretta PX4, la mia arma di servizio. Quando l’ho impugnata e iniziato la prova ho immediatamente capito che quello che avevo pensato era sbagliato, perché mi sono trovato subito bene, con l’assetto giusto per fare rendere al massimo le caratteristiche dell’arma. L’angolo di calcio e il sistema di mira dopo la partenza del colpo riallineavano quasi automaticamente l’arma verso il centro del bersaglio e la progressione costante del grilletto rimaneva invariata con il passare dei colpi e il cambio dei caricatori; inoltre, la distanza del grilletto era ideale per questo tipo di tiro consentendomi di premerlo sempre nello stesso modo senza nessuna difficoltà. Anche cercando il limite aumentando al massimo la velocità di tiro l’arma rimaneva costantemente sul centro del bersaglio e lo stesso quando ho provato a sparare un paio di caricatori con la sola mano debole. Quando, alla fine dei miei dieci caricatori, ho immerso l’arma nel secchio d’acqua (era la seconda serie) lo sfrigolio prodotto mi ha dato la sensazione che si ha quando si fanno le operazioni di tempera del metallo rovente immergendolo nel liquido; ho pensato: “Se dopo le altre 16 immersioni previste, continua a funzionare bene, allora è una pistola eccezionale”.

ALBA STILLITANO Agente della Polizia locale di Pioltello, istruttore di tiro U.I.T.S. Sono istruttore di tiro da poco tempo, e quando ho iniziato a sparare a ruota libera con un ritmo sostenutissimo, mi sono subito resa conto che non era cosa semplice controllare l’arma mettendo i colpi solo nel bersaglio e non nelle strutture che stavano attorno. Anche la fatica del dito indice a tirare il grilletto velocemente dopo 60-70 colpi, i cambi caricatore rapidissimi e l’atmosfera di tutto l’insieme mi hanno messo in difficoltà. La pistola mi è piaciuta molto e anche se è completamente diversa dalla mia Beretta 98 FS, mi sono trovata subito a mio agio e l’ho usata come se la conoscessi da sempre, perché è molto semplice e facile da usare. Alla fine dei colpi mi è quasi dispiaciuto e se ce ne fossero stati altri, avrei proseguito volentieri.

ALDO FURIATO Commissario aggiunto della Polizia locale a riposo, tiratore agonista e istruttore di tiro al Poligono di Galliate Felice possessore di Glock, provando la Caracal mi sono divertito moltissimo: mi sembrava di averla già utilizzata e di conoscerla da sempre, anche se l’impugnatura, l’angolo di calcio e il sistema di mira sono diversi da quelli della Glock. La Caracal ha sempre viaggiato alla massima velocità, anche quando ho fatto raffiche, tiri con l’arma in orizzontale a destra e a sinistra, parzialmente capovolta e con la sola mano debole. L’assetto di tiro è praticamente perfetto e il riallineamento dopo il colpo è istantaneo; lo scatto, pur se è simile a quello Safety Action della Glock, è leggermente diverso, molto progressivo, con lo sgancio netto e il riaggancio breve e facilmente avvertibile. I caricatori di acciaio sono perfetti e grazie anche alla presentazione della singola cartuccia garantiscono un funzionamento ineccepibile. Probabilmente l’alimentazione è favorita anche dalla molla speciale che ha diverse spire compresse nella parte terminale per ridurre la capacità da 18 a 15 colpi, in virtù della catalogazione italiana.

Caracal mod. F Quick Sight Produttore: Caracal International LLC, Abu Dhabi, www.caracal.ae Importatore: Fratelli Tanfoglio, tel. 030 891.06.23, www.tanfoglio.it Modello: Caracal Mod. F Tipo: Quick Sight Calibro: 9 x 21 IMI Funzionamento: a sfruttamento del rinculo con chiusura stabile a corto rinculo di canna (sistema Browning) Canna: 104 mm con 6 righe destrorse Sistema di percussione: percussore lanciato a molla Alimentazione: caricatore in metallo, bifilare estraibile da 15 colpi (all’estero 18 colpi) Congegno di scatto: doppia azione corta con precarica molla del percussore Estrattore: a gancio infulcrato al carrello, con forma allungata verso il basso per una maggiore superficie di appoggio Espulsore: a lamina e integrale con la gabbia integrale annegata nel fusto Mire: mirino fisso a sezione rettangolare, tacca di mira del tipo “Quick Sight” integrale alla parte anteriore del carrello. Congegni di sicurezza: 3 (sicura automatica di blocco del percussore posizionata lateralmente nella parte destra del carrello, e azionata dalla leva di scatto durante la trazione per l’armamento del percussore, subito prima che lo stesso raggiunga il punto di sgancio; una sicura data dalla tipologia dello scatto che arma il percussore solo premendo il grilletto; una sicura manuale a leva posta nella parte centrale anteriore del grilletto) Peso: 750 grammi Materiali: fusto in tecnopolimeri e il resto in acciaio Finitura: carrello e canna con brunitura a spessore ad alta resistenza agli agenti esterni e all’attrito Numero catalogo: 17811 (arma comune) Note: l’arma è prodotta in due modelli e quattro versioni, la Mod. F in versione normale (tacca di mira e mirino) e in versione Quick Sight. La Mod C differisce solo nelle dimensioni (è più piccola) e nel caricatore (capacità ridotta a 13 colpi, mentre all’estero è di 15 colpi) Prezzo: da 620 euro

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Un particolare della faccia anteriore dell’otturatore con i depositi accumulati durante la prova

La molla a lamina di azionamento dell’estrattore e della leva di blocco automatico del percussore è insensibile allo sporco e, inoltre, si auto-pulisce durante il ciclo di funzionamento del carrello. Penso che le fotografie chiariscano perfettamente a tutti quello che sto dicendo, che la semplicità e il numero ridottissimo degli elementi sono la garanzia del perfetto funzionamento. Dopo avere proceduto alla pulizia delle parti, mi sono cimentato a rimontare il blocco otturatore e ci sono riuscito senza grosse difficoltà, sennonché dopo avere rimontato completamente l’arma nel provare il funzionamento mi I bersagli distrutti alla fine rendevo conto che della prova, dopo avere inlo scatto - prima cassato 1000 colpi a testa fluido e morbido -

Il gruppo dei tester alla fine della prova, davanti l’ingresso del Poligono di Galliate

Lato destro e sinistro della Caracal mod. F Quick Sight

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045 ANTONIO TOSI Commissario aggiunto della Polizia Locale a riposo, tiratore agonista e istruttore di tiro al poligono di Galliate Sono un amante delle armi interamente in metallo e con il cane esterno. Dopo la prova con la Glock, l’arma mi era piaciuta e avevo espresso giudizi favorevoli. Questa volta con la Caracal ho avuto le stesse impressioni con alcuni rafforzamenti riguardanti l’angolo di calcio e l’ergonomia dell’impugnatura, l’efficacia del sistema di mira a corta distanza, la pulizia e precisione dello scatto e la sensazione di un rinculo facilmente gestibile che consente un velocissimo riallineamento dell’arma sul bersaglio. Sparare 5000 colpi in 91 minuti senza mai interrompersi per pulire l’arma, che viene immersa in acqua per raffreddarsi, non è performance per tutte le armi.

lorenzo mastrangelo Commissario Capo, comandante della Polizia locale di Pioltello, istruttore di tiro al poligono di Treviglio Come Tosi amo le armi in metallo e, prima d’iniziare la prova, quando abbiamo tolto le cartucce dalle scatole e abbiamo fatto la “montagna” dei 5000 colpi, guardando la pistola appoggiata in mezzo con i 20 caricatori intorno ho pensato che, se la pistola avesse retto, avremmo comunque impiegato diverse ore per riuscire a spararli tutti. Sulla linea di tiro dopo avere visto il modo di sparare di chi mi ha preceduto, ho iniziato a cambiare idea, perché le cadenze di tiro erano velocissime e un caricatore da 15 colpi veniva svuotato in pochissimi secondi, per cui il lavoro più grosso risultava essere quello di mantenere riforniti i caricatori per permettere a chi sparava di mantenere il ritmo. Quando è toccato a me e ho impugnato l’arma che provavo per la prima volta (avevo avuto qualche esperienza di questo genere di arma con la Glock) ho avuto l’impressione di conoscerla da sempre e sono partito alla massima velocità bruciando un caricatore dopo l’altro. La Caracal ha sempre funzionato in modo ineccepibile, veloce e precisa riallineandosi quasi in automatico sul centro del bersaglio. La temperatura del blocco superiore canna/carrello era così elevata che si percepiva nella parte superiore del dito indice che tirava il grilletto.

La Caracal con i 20 caricatori e le cartucce Fiocchi

Lidia Giuliano, in posa tipo caccia, accanto alla montagna dei bossoli sparati

PAOLO TRIOLI Tiratore agonista FIAS – FITDS – IDPA; spara da oltre un decennio con la Glock Per me che sono “Glockdipendente”, sparare con un’arma nata dallo stesso papà e quindi molto simile a quelle che uso è sempre molto interessante, perché mi da modo di apprezzare sempre più questo tipo di armi dell’ultima generazione. Molto buona l’impugnatura, con uno sperone pronunciato e un angolo di calcio che consentono di ottimizzare l’impugnatura e di allineare fulmineamente l’arma sul bersaglio. Anche il grip è molto buono ed efficace, ed è ottimo anche con l’utilizzo di guanti o con mani bagnate. La velocità di ripetizione dell’arma e la sua stabilità sono frutto di un perfetto connubio tra la geometria del sistema di chiusura e il lavoro della molla di recupero (di tipo piatto dell’ultima generazione) che non si sente per niente lavorare durante il tiro celere e non disturba la concentrazione del tiratore. Mi piace molto anche il pulsante di sgancio caricatore ambidestro, che consente durante gli esercizi con la mano debole l’azionamento diretto senza fare strane manovre. Inoltre, è ben dimensionato, non disturba durante l’impugnatura a due mani ed è quasi impossibile azionarlo involontariamente anche perché necessitano una buona pressione con una corsa mediamente lunga. Molto bello per le brevi e medie distanze il sistema di mira che consente una rapidissima acquisizione del mirino e giustifica perfettamente il suo nome “Quick Sight”. Sul funzionamento dell’arma niente da dire sennonché ci troviamo di fronte a uno strumento tecnologico professionale che è stato progettato per sparare, cosa che fa sempre in modo egregio, anche grazie al ridottissimo numero di parti che nella Caracal è addirittura inferiore a quelli della Glock.

si era indurito e, in più, grattava parecchio. Cercavo di capire il perché, ma non mi riusciva di scoprirne il motivo, fino a quando durante un dormiveglia notturno sono stato folgorato dal perché: avevo montato il perno guidamolla dell’otturatore dietro anziché davanti, e la molla, compressa nella parte non guidata, tendeva a svirgolarsi e fare attrito sulle pareti della sua sede. Il mattino, smontato l’otturatore, ho messo il perno guidamolla al suo posto ed ecco che la Caracal è tornata ad avere lo stesso scatto di prima. LM TE S T 5 . 0 0 0 C O L P I

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