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Cinquemila per la Glock
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ll’inizio degli anni Ottanta, l’esercito tedesco iniziò le valutazioni per l’adozione di una nuova arma corta di cui dotare il personale. Alla gara partecipò anche Glock, una piccola azienda austriaca di Wagram, fondata nel 1963 da Gaston Glock, che fino a quel momento si era occupata solamente di lavorazione della plastica e dell’acciaio: fondendo queste componenti aveva realizzato la prima arma al mondo con il fusto e altre componenti in tecnopolimero. L’arma che ne risultò fu innovativa e completamente diversa da tutte quelle fino a quel momen-
Sono i colpi sparati in due ore e 43 minuti da un esemplare della nuova Glock 17 Generazione 4: in pratica, i colpi di 40 anni di attività operativa di un agente di polizia. Ecco com’è andata testo e foto di Gianfranco Peletti
to presenti sul mercato, grazie alla capacità dei progettisti coordinati da Wilhelm Bubitz di ragionare in un modo completamente nuovo. La Glock presentata per i test all’esercito tedesco fu chiamata “Modello 17”, perché si trattava del diciassettesimo brevetto fatto dall’azienda e vide la luce nel 1983. L’arma fu talmente nuova e scon-
volgente per la mentalità dell’epoca che suscitò un critiche e dicerie, puntualmente smentite con dimostrazioni pratiche. Le prove sostenute per l’adozione dell’esercito tedesco, austriaco e svedese furono durissime e dimostrarono che la Glock 17 con il suo fusto in plastica, lo scatto Safe Action e l’assenza di sicure manuali, non era
L’arma vista dal lato destro
GLOCK 17 GENERAZIONE 4
042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 42
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