GLock 5000 colpi

Page 1

042

ES

Cinquemila per la Glock

SIV U L C

A

A

ll’inizio degli anni Ottanta, l’esercito tedesco iniziò le valutazioni per l’adozione di una nuova arma corta di cui dotare il personale. Alla gara partecipò anche Glock, una piccola azienda austriaca di Wagram, fondata nel 1963 da Gaston Glock, che fino a quel momento si era occupata solamente di lavorazione della plastica e dell’acciaio: fondendo queste componenti aveva realizzato la prima arma al mondo con il fusto e altre componenti in tecnopolimero. L’arma che ne risultò fu innovativa e completamente diversa da tutte quelle fino a quel momen-

Sono i colpi sparati in due ore e 43 minuti da un esemplare della nuova Glock 17 Generazione 4: in pratica, i colpi di 40 anni di attività operativa di un agente di polizia. Ecco com’è andata testo e foto di Gianfranco Peletti

to presenti sul mercato, grazie alla capacità dei progettisti coordinati da Wilhelm Bubitz di ragionare in un modo completamente nuovo. La Glock presentata per i test all’esercito tedesco fu chiamata “Modello 17”, perché si trattava del diciassettesimo brevetto fatto dall’azienda e vide la luce nel 1983. L’arma fu talmente nuova e scon-

volgente per la mentalità dell’epoca che suscitò un critiche e dicerie, puntualmente smentite con dimostrazioni pratiche. Le prove sostenute per l’adozione dell’esercito tedesco, austriaco e svedese furono durissime e dimostrarono che la Glock 17 con il suo fusto in plastica, lo scatto Safe Action e l’assenza di sicure manuali, non era

L’arma vista dal lato destro

GLOCK 17 GENERAZIONE 4

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 42

01/12/10 16:03


043

ARMI CORTE

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 43

01/12/10 16:03


044

La tacca di mira regolabile micrometricamente in alzo e deriva

solamente leggera ma in grado di resistere alla corrosione, agli urti, a prove di resistenza a temperature incredibili sia per il freddo sia per il caldo, immersione in acqua alla profondità di diversi metri e prove di caduta anche da un’incredibile altezza di 120 metri. Subito dopo la sua presentazione ufficiale la Glock 17 divenne leggenda e cominciò Nella fotografia si vede l’attrezzino cacciaspine fornito in dotazione mentre spinge la spina che è parzialmente uscita sul lato destro

la Quarta Generazione, che è l’evoluzione a comparire nelle mani degli attori nei e l’affinamento del modello di base, anfilm d’azione (nel 1988 fu utilizzata da Bruce Willis nei panni del poliziotto John che se come vedremo, l’anima e il cuore McClane in Trappola di cristallo e nei suc- del progetto sono rimasti invariati, a dimostrazione dell’eccezionalità del processivi tre facenti parte della quadrilogia getto originale. Die Hard), diventando, così, una delle pistole più conosciute al Caccia al dettaglio mondo; in soli 25 anni Il dorsalino posizionato Le differenze più evidenti sono ha superato la soglia di in modo da mostrare visibili nell’impugnatura che si due milioni di esemplala sede sull’impugnapresenta con un nuovo disegno ri venduti. tura dell’arma; notare Oggi, a circa 30 anni di dello “zigrino” antiscivolo e con l’impugnatura con la distanza, la Glock ha la parte posteriore che consente lavorazione antiscivolo presentato sul mercato l’inserimento di dorsalini (va(texture)

GLOCK 17 GENERAZIONE 4

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 44

01/12/10 16:03


045

riano la dimensione per adattare perfettamente l’arma a chi ha mani grandi). L’idea è geniale, perché prevede di base la classica impugnatura Glock che consente una facile e corretta presa del grilletto anche a chi ha le mani piccole e con l’aggiunta dei dorsalini (che sono di due dimensioni) che si applicano facilmente nella parte posteriore, aumenta la dimensione dell’impugnatura mantenendo la

corretta posizione del dito sul grilletto anche a chi a mani grandi. La particolarità del sistema è la sua semplicità, perché basta estrarre (utilizzando l’apposito strumento fornito in dotazione o altro) la spina elastica posizionata nella parte superiore dell’impugnatura, inserire il dorsalino con le clip nella parte inferiore che s’inseriscono negli appositi recessi situati nella parte inferiore dell’impugnatura, e

LIDIA GIULIANO Agente della Polizia Locale di Voghera, istruttore di tiro al poligono di Novi Ligure La Glock 4 Generazione è tra le armi più affidabili che abbia mai provato, sicuramente grazie alla sua semplicità costruttiva. L’impugnatura ergonomica e modulare con dorsalini intercambiabili che si adatta alla mano del tiratore è stata utilissima per me che ero abituata a una diversa impugnatura, anche se ho dovuto abituarmi per evitare un leggero scivolamento dalla posizione corretta con conseguente diminuzione del controllo. Ottima l’ergonomia del nuovo sgancio caricatore che presenta una superficie molto ampia e senza sporgenza, idoneo per il porto da difesa e operativo. La nuova asta guida molla conferisce una buona stabilità, fluidità e controllabilità dell’arma nelle fasi di tiro.

ITALO BIANCHI Commissario aggiunto e vice comandante della Polizia Locale di Seregno, istruttore di tiro al Poligono di Galliate Le osservazioni sulla prova di questa eccezionale pistola non possono essere che molto positive. Tenendo conto che per me è un tipo di arma quasi sconosciuta, perché usata solo una volta, le sensazioni provate nell’immediato sono state le seguenti. Una buona impugnatura, organi di mira di facile acquisizione, il rinculo veramente controllabile, tanto è che nonostante le serie di 150 colpi sparate in rapida successione, le rosate sono state molto concentrate, anche se tale modo di sparare non facilitasse la concentrazione. Ho trovato ottimo lo scatto, perché nonostante la perdita di sensibilità del dito indice a causa del numero dei colpi sparati i risultati non sono mancati.

UMBERTO FERRARIO Commissario aggiunto della Polizia Locale di Magenta, istruttore di tiro al Poligono di Galliate Conoscevo già la Glock, anche se non ci avevo sparato molte volte. Le note positive riscontrate in quest’arma sono: buona ergonomia nell’impugnatura con angolo di calcio neutro; scatto molto progressivo senza corsa a vuoto; doppia molla che aiuta la progressione del carrello otturatore in chiusura; dorsalini regolabili che danno un’ulteriore modulabilità al calcio. Purtroppo le mire regolabili, utilissime per l’uso sportivo, non favoriscono quello operativo perché c’è pericolo che si spostino sia in alzo sia in deriva; inoltre, la leva dell’hold-open annegata nel fusto non è facilmente azionabile se si indossano guanti. Infine, gli organi di mira non sono facilmente visibili in ambiente con scarsa illuminazione (ideali sono le mire al trizio).

bloccarlo nella parte alta con la spina elastica più lunga fornita di serie insieme ai dorsalini (è più facile a farsi che a dirsi). Il disegno dello “zigrino” dell’impugnatura di questo nuovo modello è l’evoluzione di quelli precedenti e si presenta con un disegno leggermente diverso con le cuspidi che consentono un’ottima presa antiscivolo anche con mani bagnate e sudate, senza arrivare a pungere il palmo della mano che la impugna. Un particolare interessante è dato dalle scritte che si trovano nella parte interna dei dorsalini “17” e “22” indicano i modelli di Glock quarta generazione su cui possono essere utilizzati, “2” e “4” indicano l’incremento dello spessore e “L” e “M” per contraddistinguere la versione Large e Medium. Nuovo incavo per il pollice Per agevolare ulteriormente la presa dell’impugnatura è stato ridisegnato anche l’incavo per l’appoggio del pollice che adesso è situato esattamente sotto la leva del blocco di apertura del carrello (hold open) e sopra il pulsante di sgancio del caricatore, che è un’altra novità di questo nuovo modello, perché è finalmente reversibile, per poter adattare meglio l’arma anche nell’utilizzo da parte di tiratori mancini. Il pulsante è diverso dai precedenti anche nella forma e nelle dimensioni e, pur con la stessa sporgenza, ha una lunghezza più che raddoppiata (12 mm contro i cinque della Terza Generazione), consentendo un agevole utilizzo anche quando vengono utilizzati i dorsalini medio e largo. Per chiudere le novità concernenti l’impugnatura, anche i caricatori sono stati ridisegnati con una fresatura per l’inserimento del blocco di sgancio anche sul lato destro, per poterli sganciare anche quando l’apposito pulsante viene montato sul lato destro dell’arma. Questo fa sì che i caricatori siano perfettamente intercambiabili con quelli vecchi nell’uso dell’arma con lo sgancio montato tradizionalmente a sinistra, ma non quando il pulsante è spostato a destra, perché quelli vecchi non hanno la fresatura a destra. La parte inferiore dell’impugnatura è svasata nella parte anteriore è consente una buona presa del fondello del caricatore per poterlo estrarre in emergenza, nonostante la modifica dei dorsalini abbia eliminato la vecchia svasatura posteriore. Il ARMI CORTE

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 45

01/12/10 16:03


046

L’arma nella sua scatola con il caricatore di scorta, lo scovolino, i dorsalini, la spina di ricambio, l’attrezzo cacciaspine, i manuali e la garanzia

Nelle foto sotto, tre prove per mettere in difficoltà il ciclo di funzionamento dell’arma

fusto è rimasto praticamente invariato rispetto ai modelli precedenti, con l’unica variabile di una leggera fresatura nella parte centrale interna per ospitare il nuovo guidamolla che nella parte posteriore è leggermente più ampio di quelli precedenti. Dalla plastica all’acciaio Il nuovo sistema molla/guidamolla di recupero è molto diverso dai precedenti, perché è realizzato con asta, guidamolla, molle e fermo in acciaio, con un peso di circa 20 grammi che è il doppio rispetto a quelli precedenti con il guidamolla di plastica. Questo nuovo sistema è simile esteticamente a quello già adottato dalla Glock nel mod. 26, ma è completamente diverso perché è tutto in acciaio e le spire delle molle hanno un diametro doppio rispetto a quelle montate sulla Terza Generazione. Questo nuovo sistema ha reso necessarie alcune modifiche allargando il foro dell’alloggio sul carrello, la parte interna del fusto (come già detto) e l’appoggio nella parte inferiore del blocco di rampa della canna. GLOCK 17 GENERAZIONE 4

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 46

01/12/10 16:04


047 LUCA CREMASCOLI Agente della Polizia locale di San Giuliano Milanese, istruttore di tiro al poligono di Galliate Ho rilevato un buon grip dell’impugnatura, anche se quello presente sulla terza generazione è più “pungente”. Ottime impressioni mi ha dato la gestione del rilevamento del rinculo. Nelle varie sequenze, ho notato che con il mirino più stretto rispetto alla Generazione 3 si acquisisce più rapidamente il bersaglio, senza perdere in precisione. Lo scatto Safe Action, poi, è stato migliorato sia nella precorsa sia nello scatto. In tiro mirato e rapido non ho riscontrato incertezze nel funzionamento; il nuovo pulsante di sgancio caricatore è stato gestito al meglio, grazie alla maggiore lunghezza rispetto al precedente. Il nuovo sistema di recupero a doppia molla telescopica dà la sensazione di un ritorno in allineamento più veloce, riducendo il rinculo. L’arma comunque continua a farsi sentire sul polso.

SILVERIO PAVESI Commissario aggiunto della Polizia Locale di San Giuliano Milanese, istruttore di tiro al poligono di Galliate Ho trovato migliorabile l’ergonomia dell’impugnatura, nonostante l’avvertibile incremento del grip rispetto ai modelli precedenti. L’eccezionale pulizia dello scatto mi ha consentito di sparare dal primo all’ultimo colpo con la stessa pressione sul grilletto, tanto che era possibile sparare gli ultimi dieci colpi (di una sequenza di tiro di 150 colpi) con la sola mano debole. Inoltre, la fluidità dello scatto favorisce una buona precisione nel tiro. L’arma è stata di eccellente precisione nel tiro veloce grazie alla facile individuazione dei congegni di mira nel tiro mirato. Sorprendente è stata la risposta dell’arma ai continui stress e shock termici alla quale è stata sottoposta.

MANDY MIGLIETTA Agente della Polizia Locale della Provincia di Milano, istruttore di tiro al poligono di Milano Trovo migliorata l’impugnatura, più confortevole e personalizzabile: può soddisfare l’esigenza di operatori con mani di diversa grandezza. Il nuovo sistema di recupero a doppia molla telescopica permette all’arma un ritorno in allineamento più veloce, riduce il rinculo e facilita la manutenzione (montaggiosmontaggio). Notevolmente migliorato anche il comando dello sgancio caricatore, meno rastremato e reso reversibile per i mancini. I sistemi di mira caratterizzati da riferimenti bianchi ad alta visibilità avvantaggiano la rapida acquisizione del bersaglio. Lo scatto safe-action, non leggerissimo, permette però di tirare sempre nel medesimo modo.

ALDO FURIATO Commissario aggiunto della Polizia Locale a riposo, tiratore agonista e istruttore di tiro al poligono di Galliate Utilizzo una Glock per le gare. Il nuovo modello ha organi di mira uguali alle precedenti versioni, perciò semplici e facili da acquisire. L’impugnatura è migliorata con gli inserti, ottima per un’arma di reparto visto che le persone non vengono fatte con lo “stampino”. Il fusto in tecnopolimero è di buona fattura con un grip migliorato. La molla-astina guidamolla, potenziata rispetto alle edizioni precedenti, mi ha dato l’impressione di “sentirla” in chiusura, ma questa sensazione non ha riscontro sulla stabilità dell’arma durante il ciclo di sparo.

La prova dei 5mila colpi L’idea di fare una prova d’arma così impegnativa mi è venuta durante i corsi di addestramento per gli operatori della Polizia locale, che spesso si lamentano che la pistola è vecchia, ha sparato tanto: perciò i risultati sono deludenti a causa di malfunzionamenti e inceppamenti di vario genere. Naturalmente si tratta di scuse, ma per avere una conferma ho pensato che se un agente spara mediamente 100 colpi l’anno e deve lavorare per almeno 40 anni, l’arma sparerà circa 4mila colpi nell’intera vita lavorativa. Per verificare questo pensiero, dopo avere parlato con la redazione e con Fiocchi Munizioni, ho organizzato una prova durissima. Con la collaborazione di una decina di operatori della Polizia locale e altri tiratori, abbiamo sparato in una mattinata le cartucce di una vita di lavoro, senza mai pulire l’arma e verificare eventuali problemi. Al poligono Per fare una prova significativa ho pensato di coinvolgere alcuni istruttori di tiro della Polizia locale della Regione Lombardia che ho conosciuto durante il loro percorso di formazione effettuato con l’I.Re.F. (Istituto regionale lombardo di formazione per l’amministrazione pubblica) di cui sono stato progettista e direttore dei corsi per un decennio e di due tiratori a livello agonistico. Ci siamo trovati al poligono di tiro di Galliate una mattina e, dopo una riunione nell’aula didattica in cui ho spiegato le modalità con cui si sarebbe svolta la prova, ci siamo spostati nel poligonetto di tiro dinamico per iniziare il test. La ditta Bignami ci ha fornito l’arma per la prova e otto caricatori di scorta e la Fiocchi munizioni le 5000 cartucce della serie Top Target con palla ramata troncoconica da 124 grani e inneschi privi di vapori di piombo, particolare importante anche in una prova all’aperto, visto il numero delle cartucce utilizzate. Il test è stato organizzato in modo di sparare a ciclo continuo e nel tempo più breve possibile le 5mila cartucce, senza interruzioni e senza mai pulire l’arma, immergendola in un secchio di acqua fredda e soffiando la zona del percussore con aria compressa ogni dieci caricatori utilizzati (ho scelto di rifornire i caricatori con 15 cartucce anziché diciassette ARMI CORTE

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 47

01/12/10 16:04


048

che è la capacità massima), vale a dire ogni 150 colpi. Sono state formate due squadre di cinque tiratori, composte da quattro uomini e una donna, che dovevano seguire queste modalità: con i dieci caricatori pieni posti su di un tavolino vicino al tiratore, un componente della squadra iniziava a sparare a un bersaglio posto a sette metri di distanza, cercando di sparare il più in fretta possibile mantenendo i colpi Una bella immagine del rilenella sagoma. Gli altri quatvamento dell’arma nel motro provvedevano a riempire mento in cui è appena stato i caricatori man mano che si espulso il bossolo svuotavano e il ritmo è stato talmente veloce che facevano fatica a rifornire tra un tiratore e l’altro. La prova iniziata alle 9 è proseguita a oltranza, inserendo fra le due squadre anche lo scrivente, Gianluigi Guiotto (redattore di Armi Magazine) e i due tiratori agonisti della F.I.A.S. che gareggiano utilizzando Glock 17 Terza generazione: Giuseppe Brusotti e Paolo Trioli, fino all’esaurimento dei 5mila colpi che è avvenuto esattamente alle ore 11.43, vale a dire a 2 ore e 43 minuti dall’inizio, sparando con una cadenza continua di circa due colpi al secondo. L’arma ha sempre funzionato in modo ineccepibile con la regolarità di un cronometro, con l’unico problema di tre percusL’arma alla fine sioni leggere avvenute dopo 4.700 colpi della prova appogsparati, causate (abbiamo verificato dugiata sulla pigna rante lo smontaggio dopo la prova) da una dei bossoli sparati leggera feccia della combustione della polvere depositatasi all’estremità della camera di cartuccia in corrispondenza dell’inizio della rigatura: impediva il corretto cameramento della cartuccia con conseguente percussione leggera. L’arma non si è mai fermata, non è stata lubrificata se non durante le operazioni di smontaggio e controllo eseguite una volta che l’abbiamo estratta dalla scatola, nemmeno quando dopo averla immersa fino in fondo al secchio con il caricatore pieno inserito, l’abbiamo estratta e abbiamo continuato a sparare. Dopo i 4mila colpi abbiamo provato anche a metterla in difficoltà impugnandola morbida, sparando con l’arma inclinata di 90 gradi a destra e a sinistra e a 180 gradi, con l’arma capovolta, senza causare nessuna difficoltà: la Glock ha continuato a funzionare con la regolarità e la precisione di un cronometro meccanico svizzero.

Vista di due dei bersagli utilizzati durante la prova

GLOCK 17 GENERAZIONE 4

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 48

01/12/10 16:04


049 ANTONIO TOSI

Glock 17 Generazione 4 Commissario aggiunto della Polizia Locale a riposo, tiratore agonista e istruttore di tiro al poligono di Galliate Conoscevo la Glock per averla già provata in diverse occasioni, anche se prediligo armi interamente in metallo e con il cane esterno. L’arma mi ha fatto un’ottima impressione appena impugnata, per l’angolo di calcio che è perfetto per il tiro istintivo perché, allungando le braccia, ti trovi in punteria in modo corretto. Dopo essermi assuefatto al sistema di scatto, ho avuto modo di apprezzare la sua fluidità e la costanza nello sgancio che avviene sempre nello stesso punto. Sparando in rapida successione mi è piaciuta la sensazione della molla che lavora mentre riaccompagna in avanti il carrello e la controllabilità del rinculo con l’arma che torna subito ad allinearsi sul bersaglio.

GIUSEPPE BRUSOTTI Tiratore agonista FIAS; spara con la Glock Il nuovo fusto senza i dorsalini è un po’ più piccolo della Gen. 3, quindi è più adatto a chi mani piccole. Buono il nuovo grip, così come il nuovo mirino leggermente più sottile. Il nuovo pulsante di sgancio, più grande, è adatto all’uso sportivo, ma meno per quello professionale (maggiore rischio di sgancio accidentale). La reversibilità del pulsante di sgancio è finalmente un aiuto ai mancini. La nuova molla doppia di recupero è adatta alle cartucce un po’ toste, meno per quelle deboli ad uso ludico (si sente il carrello che lavora , come succede con molle Wolff da 15 libbre: preferisco la molla della Gen. 3, più nervosa e immediata).

PAOLO TRIOLI Tiratore agonista FIAS – FITDS – IDPA; spara da oltre un decennio con la Glock L’arma ha funzionato perfettamente, nonostante i ripetuti bagni in acqua e la lubrificazione inesistente: nessun inceppamento e nessuna rottura. Due considerazioni sulle modifiche effettuate. Grip (Texture): rispetto alla 3° Gen./A è più grippante, meno della 3°Gen/B RTF (Rough Texture Frame); si rivela ottimo con l’utilizzo di guanti. Backstrap: per chi ha problemi di adattabilità utile, comunque ritengo che la modifica sia stata introdotta per un allineamento del prodotto con la concorrenza, alla fine parliamo di 2 mm al grilletto. Recoil system: sul tiro meditato si sente la molla lavorare, sul tiro celere non ho notato nessuna differenza con le munizioni utilizzate di media potenza. Per meglio valutare abbiamo fatto dei tiri veloci “drills” con arma impugnata a 45 gradi, rifornita con 6 colpi e bersaglio posto a 7 metri; risultati sul bersaglio sovrapponibili, tempo medio Gen. 4 =.1,83 - Gen3 = 1,81. Mirino: ridotto di circa 0,5 mm, meglio per il tiro meditato, meno bene per l’acquisizione rapida.

Alla fine della prova, per verificare le impressioni soggettive, ho chiesto ai tiratori di fornirmi le impressioni soggettive che potete leggere nei relativi box. Conclusioni Si tratta di un’ottima arma per la difesa personale e anche per impieghi di polizia e militari, perché ha tutte le caratteristiche che la rendono ottimale

per tutti gli impieghi, dimensioni, peso, ergonomia e facilità di utilizzo perché una volta caricata basta premere il grilletto per sparare e, grazie alla Safety Action, sempre nello stesso modo. Questo sistema di scatto unitamente alle tre sicure automatiche (levetta sul grilletto, sicura automatica al percussore e disconnettore di scatto), rende inutili altri congegni di sicurezza ed è il punto

Produttore: Glock, www.glock.com Distributori: Bignami, tel. 0471 803.000, www.bignami.it Paganini Sas, fax 011 835.418, www.paganini.it Bersaglio Mobile, tel. 0522 515.175, www.bersagliomobile.com Tipo: pistola semiautomatica Calibro: 9x21 IMI Funzionamento: corto rinculo, sistema Browning modificato con blocco prismatico Lunghezza totale: 174 mm Altezza: 127 mm Lunghezza linea di mira: 153 mm Larghezza massima: 30 mm Lunghezza canna: 114 mm Rigatura: poligonale Alimentazione: caricatore prismatico bifilare a presentazione singola Numero colpi: 17 cartucce (19 con pad maggiorato) Mire: tacca di mira regolabile in altezza e derivazione con riferimenti bianchi, mirino fisso Scatto: safe action (semi-doppia azione) Peso dello scatto: 2.500 grammi Percussione: percussore lanciato Sicure: automatica al grilletto, automatica al percussore e disconnettore di scatto quando l’arma non è in chiusura Materiali: acciaio al carbonio, fusto e caricatore in tecnopolimero con rinforzi in acciaio Finitura: Tenifer Peso arma scarica: 705 grammi con caricatore vuoto Peso arma carica con 17 cartucce: 850 g Numero del catalogo nazionale: 5.180 (arma comune) Prezzo: circa 650 euro

di forza dell’arma per i professionisti. Per contro, la mancanza di sicure del tipo tradizionale, la rende poco adatta a personale scarsamente addestrato per la possibilità di colpi accidentali causati da errate procedure di maneggio quando c’è il colpo in canna. Si ringraziano Bignami per aver fornito la pistola in prova e Fiocchi Munizioni per aver fornito le 5.000 cartucce. LM ARMI CORTE

042-049 GLock 5000 colpi 8.indd 49

02/12/10 17:21


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.