2013
Ordine n. 19804 del 17/09/2013 - Licenza esclusiva a carla ricci
MAGAZINE
OTTOBRE
euro
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C.A.F.F . ed itrice OTTOBRE 2013 - ¤ 4,99 (I) - Chf 7,50 (CH)
S Ma & W g. M& e R P3 ug 40 er LC PD c R c al. al. . .38 357 Sp .
MENSILE
DOSSIER
Storia ed esame di un “vero” Colt M16A1
ATTUALITÀ
La sicurezza dei nostri soldati nelle basi in Afghanistan
EVENTI
Sako e Tikka: novità… in prova!
RICARICA
L’ANALISI
La cartuccia .223 Remington, veloce e precisa “tuttofare” PROVATE PER VOI
Il 9x21 e la Vihtavuori N330
EX-ORDINANZE Il Mauser K98 secondo Israele
Auto Mag 180 cal. .44 AMP - Blaser F3 Game Competition Luxus cal. 12 - Bul G-Cherokee FS cal. 9x21 IMI - Franchi Affinity White e Sporting cal. 12 - Gun Power XS cal. 4,5 mm - Hera Arms The 15th cal. 223 Remington - Khan Arms K213 light cal. 28 e K213 cal. .410 - Pieper cal. 16/75 - Smith & Wesson M&P340 PD cal. .357 MagnumOrdine e Ruger LCR -cal. .38 aSpecial - STI Champion cal. .40 S&W n. 19804 del 17/09/2013 Licenza esclusiva carla ricci
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Sono come tu mi vuoi… Elisabeth Ratti mentre spara sul bersaglio posto a 300 metri di distanza (indicato dalla freccia rossa)
Un fucile d’assalto M 16 multiuso realizzabile su di Gianfranco misura con metodi Peletti “sartoriali” che lo adattano a perfezione in base alle esigenze dell’utilizzatore: è l’Hera Arms
I
n un recente articolo pubblicato sul numero di luglio di Armi Magazine, riguardante un fucile della tipologia M 16, abbiamo fatto un accenno alla storia di quest’arma che è quella attualmente in uso all’esercito degli Stati Uniti ed è tra le più diffuse tra i militari, in particolare nei reparti speciali di tutto il mondo. Lo riprendo brevemente per chi non ha avuto occasione di leggerlo, perché è basilare per capire la filosofia di progettazione di questo tipo di arma.
I due fucili dopo la prova, con i bossoli delle cartucce sparate. Il bersaglio è quello della rosata in appoggio a 200 metri
La storia del fucile M 16 Tutto ha inizio negli anni 50, subito dopo la guerra di Corea, quando l’esercito degli Stati Uniti ha finanziato una ricerca all’O.R.O. (Office Operations Research) fondato dalla Hopking University, con
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lo scopo di analizzare e studiare i dati relativi alle battaglie moderne. È così emerso che la maggior parte dei successi ottenuti dai soldati nei combattimenti sono stati quelli ottenuti in scontri veloci a distanze relativamente brevi (entro i
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057 Una bella immagine di come si presenta la cartuccia alla sommità del caricatore. Subito sotto si legge il logo dell’arma “The 15 th”
Un primissimo piano del compensatore dopo la prova evidenzia il buon funzionamento con i minimi residui di combustione visibili sui bordi delle camere
I bellissimi congegni di mira della Magpul, con il mirino a palo e la diottra della tacca regolabile
300 m), in netta contrapposizione con la convinzione dei militari che puntavano su armi con tiro mirato a lunga distanza. Inoltre, risultava che il modo più efficace per aumentare la possibilità di colpire nemici durante la battaglia era di sparare piccoli calibri ad alta velocità anziché proiettili relativamente pesanti e di grandi dimensioni. Nacque così il “SALVO Project” condotto tra il 1952 e il 1957 per sviluppare in modo corretto il progetto di un nuovo piccolo calibro. Nella sperimentazione sono stati utilizzati diversi tipi di proiettile, comparandoli tra di loro con un punteggio attribuito a ogni singolo colpo, nelle varie situazioni di tiro: mirato, rapido, e raffica a varie distanze. Nel 1957 l’esercito americano chiese all’Armalite della Fairchild Aircraft Corp di sviluppare un fucile in calibro 22, leggero e facile da trasportare, con un selettore di tiro colpo singolo e raffica, in grado di penetrare il casco in acciaio in dotazione a 500 metri di distanza. Il progetto fu affidato a Eugene Stoner che, in collaborazione con Armalite e Remington sviluppò una nuova cartuccia partendo come base dal .222 Remington e .222 Remington Magnum, realizzando il nuovo calibro .223 Remington (5.56x45 mm). Nel 1958 lo U.S. Army decise di utilizzare come arma ufficiale il fucile M14, un “full-power” in calibro .308 (7,62 mm.) e così, per mancanza di fondi, nel 1959 la Fairchild Corp (casa madre dell’Armalite), cedette tutti i diritti e i brevetti per la produzione per questo fucile alla
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Colt Patent Firearms Manufacturing, gruppo leader americano nel settore per la produzione e la vendita delle armi ai militari e al mercato internazionale. Nel 1962, l’A.R.P.A. (Advanced Research Projects Agency) acquistò dalla Colt mille fucili AR-15 mandandoli nel Vietnam del Sud, per le prove sul campo, dove riportò rapporti entusiastici dei militari sulla sua efficacia. Questo fatto, unitamente a tutti i problemi incontrati dall’M 14, che aveva anche problemi di produzione, fece sì che nel 1963 Colt ricevette contratti dal governo degli Stati Uniti per 85mila fucili per lo US Army (denominato XM16E1) e ulteriori 19mila fucili per US Air Force (denominato M16). Con lo sviluppo della guerra e la rapida crescita di truppe statunitensi in Vietnam, nel 1966 il governo degli Stati Uniti fece il primo grande acquisto dei fucili AR-15 / M16, ordinandone 840mila per le forze armate (per un valore di quasi 92 milioni di dollari) e nel 1967 lo US Army adottò ufficialmente l’XM16E1 come fucile di serie, con la denominazione ufficiale “US Rifle, 5,56 millimetri, M16A1”. In questi 45 anni, com’è facile intuire, l’M 16 ha continuato a svilupparsi e crescere risolvendo tutta una serie di problemi di malfunzionamento, tanto che le ultime versioni lo rendono estremamente affidabile. Lo sviluppo del fucile e la sua diffusione a livello mondiale hanno fatto sì che anche la produzione di accessori e ricambi si sia sviluppata enormemente tanto che adesso sono prodotti in tutto il mondo, Paesi dell’est e Cina compresi.
I due blocchetti di presa dei gas della canna Mil-Spec e di quella pesante
apposito manicotto di acciaio denominato “Gasblock” da cui fuoriesce un tubo d’acciaio parallelo alla canna che convoglia i gas all’interno dell’apposito “receiver” che a sua volta aziona l’otturatore appositamente configurato. L’otturatore, che in fase di chiusura è fissato alla canna mediante otto alette alloggiate nei corretti recessi, ruota mediante una camma e, libero da vincoli, può arretrare, trascinando con sé il bossolo spento agganciato dall’unghia dell’estrattore. Durante l’arretramento comprime la molla di recupero
situata all’interno del calcio e, giunto a fine corsa, ritorna in posizione di chiusura spinto da quest’ultima, ruotando nella fase finale di chiusura diventando così solidale alla canna. Un’altra particolarità dell’M 16 che lo rende estremamente versatile è costituita dalla sua modularità: l’arma è costituita principalmente da due parti, la parte superiore che comprende il blocco otturatore e canna, e quella inferiore che comprende calcio, pacchetto di scatto e caricatore, rispettivamente denominate “Upper” e
Costruzione e punti di forza Il cuore di tutto il sistema è costituito dal ciclo di funzionamento a recupero di gas con presa diretta, sviluppato da Eugene Stoner all’inizio degli anni 50. Il sistema è molto semplice perché non utilizza nessun dispositivo supplementare e sfrutta diLa serie dei Multi purrettamente la pressione pose Safety Selector, del gas all’interno della composta da tre serie canna dove c’è un foro da 5 leve sicura e sgannella parte superiore, a cio caricatore, in tre cocirca 20 cm dalla volata. lorazioni diverse All’esterno è posto un Hera Arms The 15
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059 Vista dei due fucili in appoggio sul bipiede
nostro articolo. La Casa produttrice è la Hera (Highgrade European Research for small Arms) Arms, una giovane azienda situata a Triefenstein, nel cuore della Germania in Baviera, che finora ha lavorato duramente per portare alla rinascita della leggenda con il progetto The 15th. Hera nasce nel 2006 come produttrice di accessori e sistemi di conversione per armi dedicati al mondo dello sport e dei tiratori. Subito dopo, visto il grande successo ottenuto, inizia a dedicarsi anche alla produzione di armi di alta qualità che stanno diffondendosi sempre più anche nel mondo militare e delle forze di polizia. Tutti i prodotti sono sviluppati con una ricerca e una cura che portano all’utilizzo dei migliori materiali e processi di produzione che avvengono interamente in Germania. Un discorso a parte va fatto per quanto riguarda le canne: Hera utilizza quelle prodotte dall’ESS Germany, società fondata in Germania nel 2012 dall’ESS Solutions, società statunitense specializzata nella produzione di canne di alta qualità. L’ESS Germany per garantire la sicurezza dei processi e una qualità costante utilizza solo e unicamente materiali che hanno la certificazione DIN/ISO. Tutte le canne sono ottenute mediante lavorazioni meccaniche effettuate con macchine a controllo alfanumerico Il caricatore e sono sottoposte a conMAGH3 tratinui controlli di qualità, sparente con in particolare per quello l’impugnatuche riguarda la foratura ra MIAD centrale che deve es-
Il calcio estensibile Magpul del tipo Skeleton, superleggero e velocissimo nell’apertura e nella chiusura
“Lower”. Il sistema è facilmente smontabile per la pulizia e manutenzione dell’arma che si eseguono senza nessun attrezzo particolare: basta la punta di una cartuccia.
Il fucile di Hera Arms: “The 15th” Dopo questa premessa iniziamo a parlare del sistema d’arma che è oggetto del
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sere eseguita in modo perfetto per garantire la massima precisione. Anche tutti gli altri particolari come il foro per la presa di gas e le piste per il blocco delle alette dell’otturatore sono eseguiti con tolleranze che sono continuamente controllate e provate per garantire la massima efficienza di funzionamento. L’ESS Germany offre anche i più moderni procedimenti di rivestimento per la conservazione, nitro carburazione al plasma, opacizzazione mediante ossidazione con cromatura nelle zone di contorno esterne, fosfatazione al manganese e altri procedimenti su richiesta. The 15th non è un’arma nel senso tradizionale, bensì un sistema che consente la costruzione di un’arma personale dedicata alle esigenze dell’operatore, che è assemblata scegliendo i singoli componenti. La parte superiore del fucile denominata “Upper” è costituita dalla canna, gasblock, tubo convogliatore di gas, receiver, blocco otturatore, manicotto proteggi canna e congegni di mira. La parte inferiore del L’otturatore e fucile denominata il manettino di “Lower” è costituita caricamento eda un fusto con l’imstratti dalla loro pugnatura pistola e sede evidenziano guardia del grilletto, un ottimo livello il bocchettone per di finitura l’inserimento del caricatore, il pacchetto di scatto con il grilletto e nella parte posteriore l’attacco per il calcio. Hera produce e vende anche separatamente tutti i singoli componenti, e offre un sistema di configurazione dell’arma che consente di scegliere i singoli componenti del proprio fucile. Tutte le parti in alluminio sono realizzate utilizzando leghe di tipo aeronautico, in particolare per quello
Il calcio regolabile da sniper Magpul PRS Stock
che riguarda le parti soggette a lavoro meccanico, è utilizzata la lega T7075 (comunemente conosciuta come Ergal), mentre per le parti normali viene utilizzato una lega tipo T6060, più facile da lavorare per eventuali modifiche di personalizzazione da parte dell’operatore. Tutte le lavorazioni sono effettuate con macchine di ultima generazione a control-
Un primo piano della faccia dell’otturatore che evidenzia l’estrattore, il pulsante di espulsione e il foro di uscita del percussore. Il colore dorato è causato dai residui di ottone lasciati dai bossoli delle cartucce sparate
Il fucile tattico, privo dell’IRS quadrirail, evidenzia il tubo di recupero dei gas e l’attacco del compensatore
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Nella foto è ben visibile l’ottica con la ghiera di regolazione degli ingrandimenti e le torrette di aggiustamento del reticolo con spostamenti di ¼ di M.O.A. (M.O.A. o Minute of Angle, equivale a circa 1 pollice a 100 yard (91mt.) o a circa 3 cm a 100 m, cioè uno spostamento di 7,5 mm ogni click)
Il pacchetto di scatto HLC+ montato su entrambi i fucili Per lo smontaggio da campagna dell’arma basta una cartuccia cal .223, con cui spingere le spine all’esterno per separare l’upper dal lower e estrarre il manettino di caricamento e l’otturatore. Nella foto in basso è ben visibile il pulsante del “forward assist”
Nell’impugnatura vi è uno sportellino che da accesso a uno spazio in cui si possono riporre cartucce di scorta o altro
lo numerico inserite in centri di produzione che lavorano in atmosfera a temperatura controllata. I prodotti sono costruiti in conformità a specifiche militari, conosciute come Mil-Std o Mil-Spec, uno standard creato per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di standardizzazione da parte del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. La standardizzazione è utile per realizzare l’interoperabilità, realizzabile solo con prodotti che garantiscano determinati requisiti, come l’intercambiabilità dei pezzi, l’affidabilità, la compatibilità con i sistemi logistici e uno standard di costi. I fucili del test I due fucili oggetto della nostra prova sono stati assemblati seguendo le specifiche di Elisabeth Ratti dell’Armeria Ratti di Seregno, che ha voluto realizzare due armi in grado di soddisfare diverse esigenze. La
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prima, destinata a unThe uso operativo o di Hera Arms 15 th 040 Produttore: Hera Arms,Germania, www.hera-arms.com Esemplare importato da: Armeria Ratti, Seregno (Mi), tel. 0362 235.074, www. armiratti.it Modello: The 15 th 040 Tipo: carabina Funzionamento: semiautomatico a recupero di gas Upper System: US040 con pulsante “forward assist” (cameratura cartuccia) Canna: ESS da 14.5” con passo della rigatura di 1/7 Otturatore: a testina rotante con otto alette di bloccaggio, estrattore integrale e espulsore Gasblock: diametro .750 Calibro: .223 REM (5,56 mm) Finitura Upper: trattamento di nitro carburazione Rail: IRS (quadrirail in lega di alluminio T6060) da 15” Compensatore: LC-Small ottimizzato per l’utilizzo in canne corte Lower System: LS040 Calcio: Magpul CTR Stock – Skeletonizzato a lunghezza variabile Impugnatura: Magpul MOE Caricatore: Magpul PMAG da 10 colpi Leve e pulsanti: Serie MPSS Prezzo: 2.000 euro
tipo sportivo è stata realizzata assemblando un Upper System US040, canna ESS da 14.5” con Gasblock diametro .750, cal. 223 Rem con passo della rigatura di 1/7, sottoposta a trattamento di nitro carburazione, IRS (quadrirail in lega di alluminio T6060) da 15”, compensatore LC-Small ottimizzato per l’utilizzo in canne corte, con un Lower System LS040, con calcio Magpul CTR Stock, impugnatura Magpul MOE, caricatori Magpul PMAG, e leveraggi della serie MPSS. L’Upper della serie HUS è quello con le caratteristiche Mil-Spec e, quindi, è realizzato con il pulsante del forward assist, che serve per mandare in chiusura l’otturatore in caso di malfunzionamento. Come si vede nelle fotografie, il risultato è un’arma molto compatta (specie con il calcio chiuso), facilmente trasportabile e ideale per un uso operativo con le apposite cinghie. La seconda arma è stata invece assemblata
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pensando sempre ad un uso operativo ma da parte di un tiratore specializzato, in grado di fare anche tiri di precisione a lunga distanza. In questo caso è stato scelto un Upper System US130, canna ESS di tipo pesante (bullbarrel) da 18” con Gasblock diametro .936 cal. 223 Rem, con passo della rigatura di 1/9, IRS (quadrirail in lega di alluminio T6060) da 15”, con un Lower System LS060, con calcio Magpul PRS Stock di tipo regolabile, impugnatura Magpul MOE, caricatori Magpul PMAG e leveraggi della serie MPSS. Il test nella cava Veniamo alla prova che abbiamo compiuto in cava con un tester d’eccezione, Fabrizio Pesce, campione di tiro dinamico sportivo e tiratore di precisione di prima classe, con una grande esperienza di armi di questo tipo. In una mattinata assolata abbiamo sparato circa 250 cartucce con diversi tiratori fra cui anche Elisabeth Ratti, che ha dimostrato una grande competenza tecnica e anche doti da tiratrice di buona levatura. Sul fucile tattico erano montati sul rail superiore un punto rosso Railway della C-Moore, e sulla slitta di destra dell’IRS, le mire metalliche Flip Up MBUS
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Hera Arms The 15 th 130 Produttore: Hera Arms,Germania, www.hera-arms.com Esemplare importato da: Armeria Ratti, Seregno (Mi), tel. 0362 235.074, www. armiratti.it Tipo: carabina Funzionamento: semiautomatico a recupero di gas Upper System: US130 Canna: ESS bull barrel da 18” con passo della rigatura di 1/9 Otturatore: a testina rotante con otto alette di bloccaggio, estrattore integrale e espulsore Gasblock: diametro .936 Calibro: .223 REM (5,56 mm) Finitura Upper: trattamento di nitro carburazione Rail: IRS (quadrirail in lega di alluminio T6060) da 15” Lower System: LS060 Calcio: Magpul PRS Stock - Con calciolo estensibile e poggiaguancia regolabile Impugnatura: Magpul MOE Caricatore: Magpul PMAG da 10 colpi Leve e pulsanti: Serie MPSS Prezzo: 2.300 euro
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Gen.2 della Magpul, cosi da poterle utilizzare ruotando l’arma di 90° a sinistra. Sul fucile Sniper era montato un cannocchiale della Falcon 4-14X44FFP, un’ottica molto interessante, commercializzata a un prezzo più che abbordabile (370 euro), e che è risultata ben abbinata per quest’arma con cui il tiro di precisione viene effettuato fino a 200 metri di distanza. Inoltre, su entrambe le armi era installato il bipiede Harris mod. Bench Rest. Come munizionamento abbiamo utilizzato Sellier & Bellot con palla da 55 grani, Geco con palla da 63 grani, e Fiocchi Shooting Dynamics con palla da 55 grani. Con entrambi i fucili abbiamo sparato da terra in appoggio sul bipiede a distanze variabili, con il mod. Tattico a 50 e 100 metri e con il modello Sniper a 100 e 300 metri, ottenendo con entrambi ottimi risultati a tutte e due le distanze. Indicativo il bersaglio ottenuto con il modello Sniper a 100 metri, dove la rosata di 10 colpi effettuati con le munizioni Fiocchi è risultata molto concentrata, con nove colpi nel 10 e
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Tre fotografie (1, 2, 3) che danno un’idea significative delle scelte di assemblaggio possibili
un colpo nel 9, con l’ottica che era stata tarata in negozio. Il funzionamento è stato ineccepibile per entrambi i modelli, anche nel tiro rapido a 20 metri effettuato su sagome della Fitds, anche mescolando le varie cartucce nel caricatore. Molto buono e efficace il compensatore montato sull’arma tattica che consente un ottimo controllo della stessa e una velocissima ripetizione dei colpi. Tredici Upper e sei Lower già assemblati consentono già di scegliere fra 78 configurazioni diverse, che, considerando gli accessori, salgono a più di 300 possibili composizioni. Agli appassionati consiglio una visita al sito www.hera-arms.com, do-
ve oltre a tutte le armi prodotte vi è anche un pulsante AR15 Builder che dà accesso a una pagina con cui è possibile configurare il fucile e vedere l’immagine. LM Le armi di questa prova ci sono state fornite dall’Armeria Ratti di Seregno che ringraziamo per la collaborazione. Un ringraziamento particolare al CEO della H.E.R.A., Thomas Nöth, che ha fornito in tempo reale tutte le risposte ai quesiti inviati. Armi lunghe
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