Lotta ai pirati

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Lotta ai pirati I

n tutti i mari del mondo sono in creUn fenomeno in espansione, i cui personaggi non scendo i fenomeni della pirateria e i sono per niente quelli romantici e carismatici delle governi studiano misure di prevenzione letture giovanili dei romanzi di Emilio Salgari, ma e contrasto che prevedono l’impiego di feroci criminali ben armati e addestrati facenti capo personale specializzato e armato a bordo di Gianfranco Peletti a organizzazioni internazionali delle navi. Il problema è di dimensioni planetarie: tutti i Paesi dipendono dagli approvvigionamenti via mare delle merci, lo stretto della Malesia, a sud della vanno sommati 58 feriti e 8 morti. perché ancora adesso il trasporto marino Thailandia, tra Indonesia e Malesia; I pirati non sono certi quelle figure roè il più economico, tanto da riguardare le acque internazionali dell’Oceano Inmantiche descritte nei romanzi di Salgari circa il 90% del commercio globale. Basti diano nella zona tra India e Sri Lanka. agli inizi del '900, bensì organizzazioni pensare che quotidianamente vi sono (spesso a guida internazionale) ben strutper mare più di 45.000 navi mercantili I dati riguardanti la pirateria diffusi turate in cui la comunicazione e la logiche occupano circa 1.250.000 operatori dall’International Maritime Bureau stica hanno una notevole importanza. Per marittimi (dati provenienti dall’Interna(I.m.b.), relativi al 2009 segnalano 406 fare un esempio, l’abbordaggio avviene tional Maritime Organization). In questo episodi di pirateria e rapine a mano mediante un attacco di piccole imbarcaperiodo le aree geografiche a maggior armata riguardanti 153 navi, il dirottazioni veloci con equipaggi composti di rischio di pirateria navale sono: 4-6 persone, con diversi incarichi a vario mento di 49 pescherecci, 84 tentativi di livello che comprendono: gli assaltatori attacco non riusciti e colpi di armi da il golfo di Aden (il cosiddetto Corno veri e propri, generalmente provenienti fuoco su 120 navi che sono riuscite a d’Africa) vicino alla Somalia e all’inda esperienze militari o comunque in sfuggire all’abbordaggio. In questi episodi gresso a sud del Mar Rosso; corpi armati; i marinai, che di solito sosono stati presi in ostaggio 1.052 uomini il golfo di Guinea nella zona vicina alla no pescatori che d’equipaggio cui Nigeria e il delta del fiume Niger;

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La fotografia mostra il classico barchino utilizzato dai pirati. Si notano la scala con i ganci e l’uomo con l’RPG 7 carico e pronto all’uso

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Uno dei partecipanti al corso mentre sta raggiungendo il ponte dopo una discesa con il “canapone”

Un istruttore a bordo delle Seminole mentre spiega l’esercizio da compiere

si occupano della gestione e della guida delle imbarcazioni; personale di fatica che coadiuva i marinai per tutte le incombenze del caso; personale tecnico (spesso con il doppio ruolo tecnico-assaltatore) che si occupano delle comunicazioni (Gps, telefono satellitare eccetera). Le organizzazioni internazionali hanno quasi tutte base strategica in Europa, con preferenze per l’Inghilterra: qui raccolgono le informazioni sulle imbarcazioni, sulle rotte, sui carichi per poi predisporre e organizzare gli attacchi dei pirati. Questi hanno basi locali sul territorio di attività, generalmente

in zone ricche di grotte e comunque in luoghi impervi e isolati; si fanno portare verso l’obiettivo dalle cosiddette “navi madri” che li lasciano a qualche decina di miglia dalle imbarcazioni da attaccare. Le armi più utilizzate dai pirati sono i fucili automatici Kalashnikov AK 47 nelle varie versioni in cal. 7,62 x 39 e gli RPG 7, provenienti dai vari teatri di guerra, purtroppo numerosissimi nei Paesi poveri del mondo, che consentono capacità di ingaggio intorno ai 400 metri circa. Altre attrezzature a disposizione sono corde con ganci e grappini per l’abbordaggio, lunghe scale con ganci per appenderle alle murate delle navi e salirvi a bordo: va

Il trasporto individuale di un ferito mediante telino tattico agganciato alla cintura, con l’operatore che impugna l’arma e controlla la situazione

considerato che molte navi quando sono a pieno carico hanno le murate piuttosto basse rispetto al livello del mare, navigano a velocità ridotte e quindi sono facilmente abbordabili. I pirati, una volta a bordo, s’impossessano della nave e costringono l’equipaggio a fare rotta verso le loro basi segrete dove poi sono tenute prigioniere in attesa del pagamento di un riscatto che è costituito da cifre cospicue, maggiori a seconda del carico o dell’importanza della nave. Il danno per la società armatrice è considerevole, perché al costo del riscatto va aggiunto quello dei giorni di navigazione che la nave perde e le penali che devono pagare ai proprietari delle merci imbarcate che, nel caso di navi portacontainer, petroliere e altre di grosse dimensioni, raggiungono cifre considerevoli.

L’iter legislativo È chiaro come questi fattori generino un grosso impatto morale, sociale ed economico e con la recrudescenza di questi episodi che spesso vede coinvolte anche imbarcazioni battenti bandiera italiana, anche il nostro Paese ha dovuto prendere delle decisioni sul come contrastare questi episodi. Il 27 luglio scorso il Senato ha approvato il DDL di conversione in legge del DL 12 luglio 2011, n. 107 sulla “Proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione…” che prevede uno specifico articolo (art. 5) che tratta le misure urgenti per contrastare la pirateria marittima, suddividendole in sei Formazione

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La nave Seminole ripresa dall’elicottero mentre si sta spostando con il braccio della gru in posizione di lavoro

commi. Il 1° comma al suo interno cita testualmente “… tenuto conto dei rapporti periodici dell'International Maritime Organization (Imo), mediante l'imbarco, a richiesta e con oneri a carico degli armatori, di Nuclei militari di protezione (Nmp) della Marina, che può avvalersi anche di personale delle altre Forze armate, e del relativo armamento previsto per l'espletamento del servizio”, autorizzando di fatto l’impiego di personale militare armato a bordo delle navi. Nei successivi commi 2 e 3 viene trattata la parte organizzativa e onerosa per questo

impiego, aprendo però con il 4 comma la possibilità di impiegare anche personale civile armato, dicendo “… possono essere svolti con l'impiego di particolari guardie giurate armate, a protezione delle merci e dei valori sulle navi mercantili e sulle navi da pesca battenti bandiera italiana negli spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria”, stabilendo nel quinto comma che entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto, il ministro dell'Interno, di concerto con quello della Difesa e quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, stabiliranno le caratteristiche, le condizioni

e i requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione e il trasporto delle armi e delle munizioni il cui porto è autorizzato per la prestazione dei servizi di protezione di cui al comma 4.

Lo svolgimento del corso In contemporaneità con l’iter del decreto si è tenuto il primo corso basico denominato “Tecniche di contrasto e controllo in episodi di pirateria a bordo delle navi – Approccio operativo, tecnologie, ambiente nave, analisi dei rischi, procedure di sicurezza”, organizzato dalla Dexplo

Una simulazione del recupero di un ferito caduto in acqua

Il Pfs della Seminole mentre spiega il funzionamento del radar. Sullo schermo la carta nautica del porto di Ortona

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125 Nato e il lavoro svolto dalla Capitaneria nel campo della sicurezza dove svolge un duplice ruolo: Polizia di sicurezza e Marina militare. In seguito, saliti a bordo della Seminole, è stato trattato l’argomento nave, evidenziando la nomenclatura delle sue parti, le modalità di spostamento e la memorizzazione della posizione per sapere sempre dove ci si trova esattamente a bordo (operazione complicata da ponti, decine e decine di scale, accessi stagni) e dove si trovano gli altri.

Azione! Dopo avere spiegato i modelli di formazione, la tipologia e le tecniche d’intervento a bordo della nave e l’utilizzo delle apMentre il ferito è trasportato in zona sicura i membri parecchiature elettroniche (radio criptate, del team mantengono la copertura ai colleghi intensificatori di luce eccetera), tutti i partecipanti in assetto operativo sono stati muniti di armi didattiche e sono iniziate le esercitazioni. Dopo avere corso su e giù per i ponti, avanti e indietro per tutta la nave salendo e discendendo dal Un parteci“canapone”, i partecipanti sono stati pante durante coinvolti in esercitazioni pratiche la simulazioche prevedevano eventi decisionali. ne nel nuoto I primi soccorsi e il trasporto di operativo del un ferito in zona sicura da parte di trasporto di un team, e il trasporto di un ferito, un compagno con un telino a livello individuale, ferito che ha mantenendo la copertura armata e perso conoaltri esercizi che hanno messo tutti scenza a dura prova. L’ultima fase del corso è consistita in una serie d’interventi pratici, scambiando i membri dei team e i ruoli loro assegnati e facendo loro compiere anche una serie di prove individuali di Parma in collaborazione con la Scuola Ortona a bordo della nave Seminole, una finalizzate a una corretta valutazione sogsuperiore della sicurezza dell’Advanced “pipe-layer” della società italiana Micogettiva. Le prossime fasi della formazione security academy di Milano, l’Hydra peri, che a breve partirà per compiere prevedono un successivo addestramento in group d-fense division e la security e inil suo lavoro nei mari del globo. L’unità poligono di tiro, con armi corte per le tectelligence. Il corso della durata di 32 ore si è una delle più moderne e innovative a niche di combattimento in spazi ristretti e a è svolto nella prima parte a Livorno, dove livello internazionale, lunga 135,61 metri, distanza ravvicinata (C.q.b.) dove saranno è stata eseguita una parte riguardante la e alta 30,50. Oltre alle attrezzature per utilizzate armi lunghe con ottica e ingaggio nave, il codice I.s.p.s. ed il P.n.s.m., tecniposare i tubi è dotata di una piattaforma di bersagli a 300 metri finalizzati a perfeche di autoprotezione e prese di recupero per gli elicotteri, tutte le più moderne zionare le tecniche di tiro a lunga distanza, attrezzature di comunicazione, navinel nuoto operativo, esplosivistica aputilizzando varie condizioni di luce, visori gazione e posizione in sala Comando, plicata al navale ed effetti dell’esplosione notturni, fumogeni e nebbia artificiale con modernissime cabine per l’equipaggio, sul corpo umano, analisi delle tecniche diverse tipologie di bersagli tra cui alcuni utilizzate dai pirati e quelle base del C.q.b. sale riunioni, palestra, cinema, sala conin movimento. L’ultimo corso si svolgerà a ferenze, postazioni internet e otto uffici. navale. La tecnica del full immersion e bordo di una nave, dove saranno messe in La gru per i sollevamenti ha una portata l’alternarsi dei docenti-istruttori hanno pratica e ripetute tutte le esperienze precedi 750 tonnellate, con un braccio di 25 sempre tenuto molto alto il livello di denti aggiungendo le tecniche del “Force on metri a riposo che può “sbracciare” fino a attenzione dei partecipanti per i quali, force” con armi Air soft all’interno e armi 75 metri circa sul mare. La parte teorica è soprattutto nella fase del nuoto operatie munizionamento vero, in acque internastata tenuta dal comandante della locale vo e del C.q.b. navale, sono stati inseriti zionali (previo comunicazione e accordi Capitaneria di porto, Giovanni Greco, coelementi di stress al fine di valutare il loro con le autorità marittime) per l’ingaggio di adiuvato dal suo personale: ha trattato le comportamento e la capacità di reazione. bersagli galleggianti. La seconda parte del corso si è svolta a organizzazioni internazionali, Imo, Onu, M C

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